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XV)
Le fasi della vita, indispensabili per capire il suo percorso spirituale:
1 influsso della personalit della madre, Monica, fervente Cristiana. Agostino si
convertir solo molti anni dopo, ma questo primo influsso lascer il suo segno.
6 lultima fase caratterizzata dalle battaglie contro gli eretici (Manichei, Donatisti,
Pelagiani)
Il capolavoro teologico La Trinit; quello apologetico La citt di Dio; di particolare
valore, anche letterario, Le Confessioni e Le Ritrattazioni
del corpo, per Agostino, una diretta conseguenza dei concetti di creazione,
incarnazione e resurrezione di Cristo. Luomo interiore limmagine di Dio e della
Trinit, ed in questa unit sostanziale delle tre persone che anche luomo diviene
egli stesso persona. E unimmagine distante, da perfezionare infinitamente, ma
comunque la pi vicina a Dio che esista. Ed la pi certa per noi, perch labbiamo
dentro, non abbiamo bisogno dei sensi per percepirla, come le cose esterne, ma ne
abbiamo una coscienza immediata: ci conosciamo, sappiamo di conoscerci,
sappiamo di amarci, riproducendo il carattere triadico del ricordo di Dio, della
conoscenza di Dio, e dellamore che procede dallUno allAltro. E nellanima
delluomo, quindi, il segreto di Dio, non va cercato nel cosmo circostante.
La verit dunque dentro di noi, ed occorre trascendere noi stessi per trovarla,
ma trascendere la nostra anima razionale non significa certo trascendere la
razionalit, perch giungiamo alla verit, che altro non che lobiettivo della nostra
ricerca razionale. Il processo conoscitivo di Agostino procede cos: cos come
affermava Plotino, lanima non subisce la sensazione, ma la subisce il corpo
attraverso i sensi. Poi lanima attivamente, e di conseguenza, trae dallinterno di s
quella rappresentazione delloggetto che la sensazione. Sulla sensazione
delloggetto, mutevole ed imperfetto, lanima giudica (attraverso la ragione) con
criteri immutevoli e perfetti, esattamente come in matematica ragioniamo con
processi mentali necessari. Ma larmonia, la simmetria, non sono nelle cose in s,
la nostra intelligenza che le riconosce attraverso una pre-conoscenza della bellezza
increata. Questa preconoscenza ci deriva da una Verit che superiore a noi, che
misura di tutte le cose e dalla quale il nostro stesso intelletto giudicato. Si tratta
delle Idee di Platone che Agostino riforma identificandole con i pensieri di Dio
(come medioplatonici e neoplatonici) e rifiutando la reminiscenza in quanto
presuppone la preesistenza dellanima, incompatibile con il creazionismo, che
sostituisce con la dottrina dellilluminazione, secondo cui Dio esiste, intelligibile,
rende intelligibili tutte le altre cose. Quindi Dio partecipandoci del Suo essere crea,
partecipandoci della Sua Verit ci illumina, partecipandoci del Suo amore ci attira
a S. Tutto ci avviene solo conseguendo quella purezza dellanima, gi sviluppata
dai Platonici, che in Agostino diviene adesione ai principi evangelici (purezza del
cuore e volont buona).
La Verit, nel suo significato supremo, coincide con Dio, ed in particolare con la
sua seconda Persona. E per questo che provare lesistenza della Verit coincide
con provare lesistenza di Dio. Altre prove dellesistenza di Dio, Agostino le
consegue ricorrendo alla perfezione del creato (come gi fecero i greci), al
consensum gentium (secondo cui la ragione non corrotta porta necessariamente
alla conclusione che Dio esiste), alla conoscenza dei diversi gradi del bene,
attraverso cui si giunge al Bene in s. Il Bene per Agostino lAmore di Dio, ci che
ci render felici nella vita eterna ma che pu in parte renderci felici anche nel
mondo, attraverso la sua contemplazione. Dio quindi, per Agostino,
principalmente Essere, Verit e Amore. LEssere di Dio lunica essenza
possibile, dalla quale tutti ricevono il proprio essere in misura differente. La natura
dellEssere di Dio non comprensibile, ed ogni qualit che gli attribuiamo in realt
coincidente con lessenza stessa, non si tratta di propriet. Dio tutto il positivo che
si riscontra nella Creazione senza i limiti di questultima, un principio che si pu
riassumere solo nella formula IO SONO COLUI CHE SONO.
Il male non una sostanza, perch in quel caso sarebbe un bene, invece privazione
di essere. Possiamo considerare il male su tre livelli:
1. Male ontologico-metafisico: come abbiamo visto privazione di essere, o
partecipazione in gradi minori. Ma ci che spesso definito un male pu esserlo
solo da un determinato punto di vista, in un contesto ristretto, allargando il quale le
cose assumono un loro senso ed una loro utilit nellarmonia delluniverso.
2. Male morale: si tratta del peccato ed legato alla dimensione della volont. In
particolare fa riferimento alla scelta che la volont compie verso i beni inferiori al
bene sommo, preferire la dimensione creaturale a Dio.
3. Male fisico: la malattia, la morte, il dolore, sono conseguenze del peccato
originale, cio del male morale. Quindi non il corpo che corrompe lanima, ma
viceversa.
Agostino desunse la centralit della volont dallo studio intenso della filosofia
latina, dal momento che i greci posero in secondo piano questo aspetto
privilegiando lintellettualismo. Ed su questa base che Agostino analizza il suo
travaglio interiore ed il suo percorso spirituale. La libert, con Agostino, propria
della volont, non della ragione. Per questo motivo la ragione pu conoscere il
bene ma la volont pu respingerlo, ed quanto accadde per la prima volta con il
peccato originale. La ragione per cui la volont rifiuta il bene la superbia, lanimo
diviene principio a se stesso e non sceglie pi quel bene che dovrebbe amare pi di
s.
Linsieme degli uomini che amano il Bene (Dio) pi di se stessi, fino a disprezzarsi,
costituisce la Citt celeste, gli altri la Citt terrena.Le due citt hanno un
corrispettivo in cielo, tra le schiere degli angeli buoni e quelle degli angeli ribelli.
La storia ha inizio con la creazione e termina con la fine del mondo. Ha tre
momenti intermedi essenziali: il peccato originale, lattesa della venuta del
Salvatore, lincarnazione e la passione del Figlio di Dio con la costituzione della Sua
Chiesa. Agostino insiste sul principio della risurrezione della carne, integrata e
trasfigurata, ma che rester carne, non spirito, per vivere come prefigura lottavo
giorno consacrato con la risurrezione di Cristo, in un regno senza fine dove
riposeremo, vedremo, ameremo.
Quando lamore delluomo diretto verso Dio, ed ama gli uomini e le cose in
funzione di Dio (non secondo il giudizio degli uomini), Charitas, quando diretto
verso s ed il mondo cupiditas. Principio delluti e del frui: i beni finiti non devono
essere oggetti di fruizione e godimento (fini) ma devono essere mezzi. In base a ci
la virt, che per i greci era in funzione della conoscenza, diviene ordo amoris
amare se stessi, gli altri e le cose secondo la dignit ontologica che propria di
ciascuno di essi. La conoscenza definita anchessa in questi termini: lamore
quello che conosce. Luomo reinterpretato secondo il paradigma dellamore,
coerentemente con una filosofia che prende le mosse da un atto di creazione e poi
di redenzione gratuiti. La consistenza delluomo, quindi, data dal peso del suo
amore, e da questo determinato il suo destino terreno ed ultraterreno. Agostino
riassunse questa prospettiva nellesortazione ama e fa ci che vuoi.