Levangelista Matteo lunico che presenta una serie concatenata di "miracoli" compiuti da Ges, nei cap. 8 e 9. Ho messo miracoli tra virgolette perch gli evangelisti, per indicare le azioni di Ges, mai usano il termine miracolo. Il termine greco che indica miracolo non viene mai utilizzato ma si usano le parole: segno, opera, potenza, tutti atteggiamenti che compito della comunit dei credenti riprodurre e prolungare nei tempi. Per la nostra comprensione abbiamo chiamato miracoli queste dieci azioni di Ges. Attraverso questi segni, Ges ha trasmesso vita, in contrapposizione, lo vedremo, alle piaghe dEgitto, azioni distruttrici e di morte con le quali Mos ha liberato il suo popolo. Prima di iniziare la lettura dei brani vediamo di conoscere la linea teologica del vangelo di Matteo. Matteo scrive per una comunit di Giudei, ebrei che hanno riconosciuto in Ges il Messia atteso, ma si tratta del Messia come la tradizione ha presentato, cio un fedele interprete della legge di Mos e un riformatore delle istituzioni che si erano corrotte. Allora levangelista fa una sapientissima opera diplomatica, teologica, per far accettare Ges come uno che non uguale ma superiore a Mos. Per far questo Matteo, nel suo Vangelo, ricalca linsegnamento e le opere di Mos. A quellepoca Mos veniva ritenuto lautore dei primi cinque libri della Bibbia, il Pentateuco. Allora Matteo suddivide la sua opera in cinque parti che terminano ciascuna con parole identiche, o simili, a quelle con le quali termina ognuno di quei cinque libri. I primi cinque libri della Bibbia contengono la Legge e Matteo presenta lazione e linsegnamento di Ges suddiviso in cinque parti che sostituiscono la Legge. Comincia il suo Vangelo con il ricalcare la vita di Mos. Levento iniziale, prodigioso per Mos, quando viene salvato dalla strage di tutti i maschi ebrei voluta dal faraone. Matteo inizia il suo vangelo, unico tra gli evangelisti, raccontando la strage dei bambini ebrei ordinata da Erode. Mos, per liberare il suo popolo, compie dieci azioni distruttrici, Matteo, ancora una volta unico tra gli evangelisti, ci presenta una serie di dieci azioni di Ges. Dieci azioni che anzich comunicare morte, comunicano vita, e la comunicano anche al nemico. Per stipulare lalleanza tra Dio e il suo popolo, Mos sale sul monte, il monte Sinai, e vi rimane quaranta giorni e quaranta notti senza mangiare pane e senza bere acqua. Anche Ges, nel deserto, resta quaranta giorni senza mangiare e senza bere. Infine nel libro del Deuteronomio, lultimo dei libri del Pentateuco, si conclude, la vita di Mos su un monte, il monte Nebo, con una scena di morte: Mos arriva su questo monte, vede la terra della libert, ma non ci pu entrare. Matteo, ancora solo lui tra gli evangelisti, termina il suo vangelo su un monte ma anzich una scena di morte c una scena di vita indistruttibile: la presenza di Ges risuscitato; e mentre Mos ha avuto il bisogno di eleggere un suo successore,
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Ges assicura: Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dei tempi, non ha bisogno di successori o di rappresentanti. Il momento pi importante per Mos stato quando, sul Sinai, da Dio ha ricevuto la Legge per il suo popolo, quella che viene chiamata lAlleanza ed formulata nei dieci comandamenti. Nel vangelo secondo Matteo, anche Ges sale su un monte, un monte senza nome, ma importantissimo, dove proclama, lui che Dio (quindi non riceve da Dio), il codice della nuova alleanza, che viene formulato da Matteo attraverso le otto beatitudini. Il numero otto, nella spiritualit e nel cristianesimo primitivo, il numero che rappresenta la vita indistruttibile, la risurrezione. Ges risuscitato il primo giorno dopo il settimo, il primo giorno dopo la settimana. Il numero otto rappresenta quindi la vita indistruttibile. Nellarte del cristianesimo primitivo i battisteri, i fonti battesimali, erano sempre a forma ottagonale, perch con il battesimo si aveva la vita indistruttibile.
Matteo capitoli 8 e 9
Entriamo nel vivo dellazione di Ges. Nel vangelo di Matteo, dal capitolo 5 al capitolo 7, Ges espone il suo programma, il programma che inaugura il regno di Dio, e ora, dal capitolo 8 inizia la parte operativa, pratica, di quanto ha esposto. Tutto quello che avverr la conseguenza di quanto Ges ha annunciato nei capitoli precedenti. Al capitolo 8 versetto 1 leggiamo quando Ges fu sceso dal monte..., questo monte non ha nome, non una indicazione geografica, ma ha valore teologico. Il monte, nella cultura del tempo, essendo il luogo pi elevato della terra, il luogo della comunicazione con la divinit. Ebbene, Ges scende dal monte come Mos scese dal Sinai dopo aver ricevuto la legge. Per Mos, appena sceso dal Sinai, inizia la prima delle stragi che lo distingueranno. Il Deuteronomio finisce dicendo, con una punta critica di ironia, che Mos verr ricordato per il terrore grande con cui aveva operato davanti agli occhi di tutto Israele. Mos, in nome di Dio, inizia ad ammazzare il suo popolo, appena sceso dal Sinai, lo troviamo al capitolo 32, 27-28 dellEsodo, in un sol colpo fece ammazzare circa 3000 uomini perch avevano fatto una festa in onore degli dei. E questa la prima strage compiuta in nome di Dio. Anche Ges scende dal monte, ma, anzich mietere distruzione e morte verso coloro che si erano allontanati da Dio, inizia a comunicare vita anche a loro. Il Dio che Ges ha presentato nel discorso della montagna, un Padre il cui amore non si lascia condizionare dal comportamento delluomo. Mentre il Dio di Mos un Dio suscettibile, irato, molto condizionabile dallatteggiamento delluomo, che premia o castiga secondo il suo comportamento, il Dio di Ges un Padre il cui amore non condizionato dallatteggiamento umano. Quando Egli scese dal monte molte folle lo seguivano. Nel capitolo precedente, al versetto 28 si diceva che le "folle rimasero stupite", adesso aumentano, sono come una marea; il nuovo esodo che Ges venuto a portare. Ma mentre lesodo di Mos ha portato morte e distruzione, nessuno di
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quelli che sono usciti dallEgitto entrato nella terra promessa, neanche Mos lesodo di Ges, che ha inizio ora, sar invece allinsegna della vita, una comunicazione di vita che non conosce nessuna delle barriere che la religione, il nazionalismo, la morale, hanno messo allinterno come paletti dellazione di Dio.
La Bibbia, la parola di Dio, proibisce di toccare un lebbroso, perch toccandolo la sua impurit si trasmette a chi lo tocca. Ges lo tocca, non era necessario, altre volte Ges compie delle guarigioni con le parole, a distanza, non era necessario che Ges toccasse il lebbroso per purificarlo, bastava la sua parola: "lo voglio, sii purificato!" Ma Ges, per dimostrare la falsit di una legge, che si riteneva espressione della volont di Dio, quando in realt deturpava il volto del Padre, non solo stende la mano, ma tocca il lebbroso dicendo: lo voglio, sii purificato. Dio non tollera e non accetta che in nome suo ci siano discriminazioni di persone. Dio non maledice nessuno e, il compimento della sua volont, che tutte le persone vengano inondate dal suo amore. "sii purificato!" E immediatamente fu purificato, la terza volta che usa questo termine (il tre vuol dire completamente), ebbene Matteo, per ben tre volte, usa in questo brano il termine purificare. "Fu purificato dalla lebbra", la trasgressione compiuta dal lebbroso nellavvicinarsi a Ges, e completata da Ges che lo ha toccato, dimostra la falsit della legge. Non solo Ges non viene infettato dallimpurit del lebbroso, ma il lebbroso che viene purificato dalla trasmissione di vita che Ges gli comunica. importante questo brano, non un fatterello, un episodio che mette in risalto la tenerezza da parte di Ges, una profonda verit teologica. In una societ dove alcune persone vengono escluse da Dio in base al loro comportamento morale, religioso, Ges dice che non c nessuno che in base al proprio comportamento pu essere escluso dallamore di Dio. Tutti devono ricevere questo amore. Ed terribile, perch Ges sta andando contro linsegnamento degli scribi, come anche vediamo nella raccomandazione che fa al lebbroso. Ges dice: guardati dal dirlo a qualcuno, ma va a mostrarti al sacerdote e presenta lofferta prescritta da Mos, e ci - attenzione alla traduzione - serva come testimonianza contro di loro. Gli evangelisti, quando usano il verbo al presente invece che al passato vogliono significare che quanto stanno dicendo ancora attuale nella loro comunit e nella loro societ. Il lebbroso doveva andare dal sacerdote che lo esaminava scrupolosamente e rilasciava un certificato per la riammissione nella societ. Scrive il Levitico che il "lebbroso lottavo giorno prender due agnelli senza difetti, unagnella di un anno senza difetto" e altre cose, o, se povero, "prender un agnello senza difetto, due tortore e due colombe... come sacrificio di riparazione". Ges purificandolo, lo manda poi ai sacerdoti come testimonianza contro di loro: "voi estorcete, anche se vengono chiamate offerte, dei beni per dichiarare che a posto con Dio". Ges capovolge la situazione dicendo che laccoglienza di Dio ci che dona la purezza. La purezza, che la piena comunione con Dio, non concessa per i meriti delluomo ma per un dono da parte di Dio. Lamore di Dio nei confronti delluomo un dono gratuito da parte di Dio che non viene concesso, n condizionato, per i meriti delluomo. Mentre la religione insegna che la purezza, la comunione con Dio, viene concessa grazie agli sforzi, ai sacrifici e ai meriti delluomo. Sono due categorie in contrapposizione tra di loro: la categoria del dono e quella del merito.
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La categoria del merito una categoria farisaica che Ges non tollera allinterno della sua comunit, Ges insegna la categoria del dono: lamore di Dio come dono. Ges dice al lebbroso di andare dal sacerdote e di presentare lofferta contro di loro. La testimonianza che Ges invia contro di loro che Dio agisce esattamente al contrario di quello che loro insegnano. Il lebbroso deve sperimentare la differenza che esiste tra linsegnamento della religione e il messaggio di Ges. Ges lo ha purificato e non gli ha messo nessuna condizione, non ha chiesto nessuna offerta. Questa la prima azione di Ges. Non un fatterello, al quale guardare con ammirazione o nostalgia, ma un profondo insegnamento che levangelista lascia alla sua comunit. La verit che ci vuol trasmettere questa: non esistono persone emarginate da Dio e nessuno si pu permettere, in nome di Dio, di escludere persone dalla comunione con Lui.
e al mio servo: "fa questo", ed egli lo fa. Alludire ci Ges rimase meravigliato e disse a quelli che lo seguivano: Vi assicuro che presso nessuno in Israele ho trovato una fede cos grande. Per la prima volta, nel vangelo di Matteo, appare il tema della fede. Cosa la fede in base ai vangeli e in base a questo episodio? La fede non un dono di Dio alluomo, ma la risposta delluomo al dono di Dio. La fede del centurione nasce come risposta alla disponibilit e allamore di Ges di andare a guarire il suo servo. La fede non un dono che un Dio capriccioso elargisce agli uomini in quantit e in misura pi o meno grande. La fede la risposta degli uomini al dono dellamore di Dio, e lamore di Dio si rivolge a tutti gli uomini. La risposta delluomo a questo dono quello che si chiama fede. Qui c da parte di Ges una disponibilit ad andare addirittura nella casa di un pagano. Quindi questo pagano che si sente disprezzato dalla popolazione ebraica, quando vede questa disponibilit damore da parte di Ges gli risponde con un atteggiamento di fede. E quanto Ges dice grave, la fede che ha trovato presso i pagani non lha trovata nel suo popolo. Non dimentichiamo che Matteo scrive per i Giudei, che si credono superiori agli altri popoli. Di fronte a questa manifestazione damore da parte di Ges, il centurione dice "non c bisogno che tu venga, tu sei capace, come lo sono io che ordino ai miei subalterni di andare e vanno. Se tu dici al servo di essere guarito, lui sar guarito". Nel vangelo, i pagani sono sempre presentati positivamente. I primi a rendere culto a Ges, non saranno gli scribi o i sommi sacerdoti del Tempio, ma i Magi. Ges verr continuamente accolto, compreso, dai pagani ma osteggiato dai suoi. Lunico a comprendere che Ges, sulla croce, il figlio di Dio sar ancora una volta un centurione pagano. Ora vi dico che molti verranno da oriente e da occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sar pianto e stridore di denti. Regno dei cieli unespressione che si trova solo nel vangelo di Matteo, egli infatti scrive per dei Giudei che stanno molto attenti a non pronunciare e a non scrivere il nome di Dio e usano dei termini sostitutivi, uno di questi appunto il termine cielo. Regno dei cieli, nel vangelo di Matteo non significa laldil o il paradiso, ma il regno di Dio, cio la comunit dei credenti, dove Dio esercita la sua regalit. Lesercizio della regalit occuparsi degli orfani e delle vedove, cio degli emarginati del suo popolo. La tradizione religiosa attendeva un Messia che avrebbe inaugurato il regno di Israele e iniziato la conquista e il dominio di tutti i popoli pagani. Ges ribalta completamente questa concezione, dicendo i pagani siederanno alla mensa del regno insieme ad Abramo, Isacco e Giacobbe mentre i figli del regno (figli del regno unespressione ebraica che indica gli "eredi", quelli che avevano il diritto) saranno cacciati fuori nelle tenebre, dove sar pianto e stridore di denti. Quelli che Israele pensava gli esclusi, in realt saranno gli ammessi e quelli che si ritenevano a pieno diritto, per "eredit" intoccabile, gli ammessi, saranno esclusi. Le espressioni che usa Ges: le tenebre, unimmagine con la quale negli scritti giudaici ci si riferiva alle tenebre della terra dove vivevano i morti; mentre il pianto
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segno di rimorso, di disperazione e il digrignare o stridore di denti indica un furore incontenibile. Sono immagini con le quali vengono mostrate la rabbia, la frustrazione e il rimorso per aver sciupato unoccasione unica. Ges disse al centurione: "Va e sia fatto secondo la tua fede". In quellistante il servo guar. Matteo sottolinea che la guarigione del servo non opera di Ges, o almeno non solo di lui, ma della fede del centurione. Ges non dice, infatti: "io guarisco il tuo servo" ma secondo la tua fede. La fede, la risposta damore di un pagano, di un nemico, talmente grande che il servo guarisce. Quando Ges andr a Nazaret, la sua citt, non potr fare niente perch non gli credono. I componenti della sinagoga di Nazaret, pii, devoti, religiosi, rendono inutile la capacit e la trasmissione damore da parte di Ges. Un pagano, invece, la utilizza e la rende operativa. Dopo lemarginato dalla religione (il lebbroso), dal nazionalismo giudaico (il pagano), lazione di Ges si rivolge ad una categoria di persone ritenuta subumana, cio sotto la condizione umana: la donna. Non lo dice forse la stessa parola di Dio - e la parola di Dio non pu dire il falso "che la morte entrata nel mondo per colpa della donna?" La donna la causa prima di tutte le calamit che avvengono nellumanit. Nel mondo ebraico, ai tempi di Ges, nei funerali, dopo il morto venivano subito le donne perch erano le responsabili della morte. Scrive il Talmud: " meglio che tutti i rotoli della legge del mondo brucino in un rogo piuttosto che uno solo venga salvato dalle mani di una donna". Perch la donna per la sua condizione impura, se tocca un rotolo della legge lo rende impuro, non si pu pi toccare e allora meglio che brucino. Sempre nel Talmud, nel commento allepisodio del Genesi cap. 17, si legge che la benedizione per Abramo fu la nascita di un figlio maschio e non femmina, la nascita di una femmina invece una maledizione di Dio. In una preghiera, che ancora oggi gli ebrei maschi recitano tre volte al giorno, si dice "ti ringrazio o Signore che mi hai creato uomo e che non mi hai fatto n donna n bifolco", dove bifolco sta ad indicare chi non conosce la legge. La donna invece dice "ti ringrazio Signore perch mi hai creato ebrea e mi hai fatto secondo la tua volont". Questa la condizione della donna. Noteremo, in queste poche righe, la novit dellevangelista nel ribaltare questa concezione.
Questa lunica volta, nel vangelo di Matteo, che Ges guarisce spontaneamente un individuo, senza che lammalato gli venga presentato o che la guarigione gli venga richiesta. sintomatico questo. Qui non che Pietro dica qualcosa a Ges "guarda, c mia suocera...", e neanche la donna osa chiedere "guariscimi". lunico caso nel vangelo di Matteo in cui egli, lo ripeto, guarisce spontaneamente il malato. Perch? Perch una donna. Come si poteva pensare di chiedere a Ges la guarigione di un essere sub-umano come una donna? Scomodare Ges, luomo Dio, il Dio-con-noi, per curare e guarire una donna. Chiedono a Ges di guarire i ciechi, i muti, i paralitici, di risuscitare i morti, ma la guarigione di una donna non verr mai richiesta a Ges. O Ges a prendere liniziativa o saranno le donne che dovranno prenderla. Abbiamo detto che questa donna giace ammalata e Ges la vide; questo verbo lo stesso che usa lautore del Genesi nella creazione. Per ben sette volte Dio crea, comunica vita e "vede" che era opera buona. Ges che luomo- Dio, la manifestazione di Dio per la vita, l dove c la malattia, la morte e linfermit, egli vede e ridona la vita. Ges la tocca e la donna viene guarita e come prima azione, notate il particolare, si mise a servirlo. Perch levangelista non adopera il plurale? Abbiamo visto che nella casa ci sono almeno due persone: Pietro e Ges, la donna serve Ges. Questa una profonda verit teologica che va a favore della donna. Questo verbo servire, da cui poi deriva il termine di "diacono" (diakona=servizio), un termine tecnico che indica il vero servizio di Ges. Chi segue Ges si pone a servizio, e nel vangelo di Matteo troviamo che dopo che Ges aveva superato le prove nel deserto ecco gli angeli gli si avvicinarono e lo servivano (Mt 4,11). Nella concezione dellepoca, Dio era ritenuto lontanissimo dalluomo, il settimo cielo era dove risiedeva Dio. I pi vicini a Dio erano sette angeli, chiamati angeli del servizio, che avevano il compito di servirlo. Ges, che la manifestazione di Dio, riceve il servizio degli angeli e Matteo scrive che la donna, ritenuta la pi lontana da Dio, compie lo stesso servizio che era prerogativa esclusiva degli esseri ritenuti pi vicini a Dio, cio gli angeli. un ribaltamento completo, un ribaltamento che, nel corso dei vangeli, gli evangelisti sottolineeranno. Quindi la donna, ritenuta per la sua condizione la pi lontano da Dio, in realt la pi vicina e ha la stessa dignit degli angeli. Un ribaltamento completo nella concezione della donna. Ma non solo, levangelista struttura questo episodio come modello di servizio e di sequela di Ges e lo schema identico a quello della chiamata di Matteo il pubblicano.
che vede le persone che vengono ritenute invisibili: la donna non esiste, cos come non esiste il pubblicano agli occhi di Dio. Come la donna giace prostrata dalla febbre, anche il pubblicano inchiodato al banco delle imposte, un ladro di professione, un mascalzone patentato e una volta che Ges si avvicina, si alza la donna e si alza Matteo. La donna si mette a servirlo e Matteo segue Ges. Lo schema quindi identico: il servizio a Ges e la sequela. Ges chiama uno che la religione e la morale escludono dalla salvezza, un pubblicano e gli dice: Vieni e seguimi, senza nessuna condizione.
Ci sono forze di morte che si oppongono a questo messaggio di vita, ma la vita di Ges ha trionfato e continua a trionfare, come al momento della risurrezione. La barca "era scavalcata dalle onde". C una tempesta con delle onde che passano da una parte allaltra della barca e, ecco laltra incongruenza, "Ges dorme". Impossibile! Tra laltro, veramente, nel lago di Galilea durante una tempesta, le barche saltano in aria, ci sono delle onde tali che tutto si pu fare fuorch dormire. strano: c una tempesta tremenda, addirittura un terremoto, le onde che scavalcano da una parte allaltra e Ges dorme. Il verbo dormire unimmagine che viene usata dagli evangelisti per indicare la morte. Quando Ges va da Lazzaro dice: Il nostro amico Lazzaro dorme (Gv 11,11). La morte non unassenza di vita, ma fa parte del ciclo vitale come il dormire. Allora il dormire di Ges significa il tempo della morte, della sua assenza che mette in pericolo la stabilit di questa barca, immagine della Chiesa. Finch cera lui, Ges, il Messia, si sentivano sicuri, ma una volta che non sentono pi la sua presenza fisica, Ges dorme, ecco che la barca sembra vacillare. Allora, i discepoli, accostatosi a lui lo svegliarono dicendo: "Salvaci Signore, siamo perduti!" Ed egli disse loro: "Perch avete paura, uomini di poca fede?" Quindi levatosi, sgrid i venti e il mare e si fece una grande bonaccia. Ges al termine del vangelo assicura: Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo! Ges al centro della comunit, ma i discepoli, di fronte alle potenze ostili del paganesimo, dubitano della sua presenza e della sua assistenza. Tre volte nel vangelo c il grido: Salvaci Signore!, e tutte le volte Ges li rimprovera per mancanza di fede. Ges sgrida i venti e il mare, il verbo usato lo stesso che viene usato per scacciare i demoni. Ges sgrida i venti e il mare, come se fossero potenze ostili, negative per luomo; anche nel salmo 106 al versetto 9 si legge che Dio sgrid il Mar Rosso e fu disseccato. Ancora una traccia che usa levangelista per indicare la stretta relazione con lEsodo. Ma gli uomini furono presi da stupore e dicevano: Chi mai costui al quale i venti e il mare obbediscono? Nelle dieci piaghe dEgitto, Dio e Mos usano la natura contro gli uomini: "la grandine, le tenebre...", nelle dieci azioni di Ges gli elementi della natura vengono domati per impedire che facciano danno agli uomini. Troviamo ora unespressione gli uomini furono presi da stupore. I discepoli, stanno seguendo Ges, Ges li ha chiamati perch vivessero con lui, eppure si chiedono: "chi ?" gi da un bel pezzo che i discepoli stanno con Ges, ma di fronte a un avvenimento del genere si chiedono: "E chi ?" Per il centurione non cera nessun dubbio, ma per loro s. Si affaccia in loro un sospetto: "C uno solo al quale il mare e i venti possono obbedire: Dio. Non sar mica Dio?" "Chi mai costui al quale il mare e i venti obbediscono?" I venti e il mare obbediscono solo a Dio, che Ges fosse Dio, non era ancora chiaro per loro. Ges si presentato come il Messia, ma il Messia non era considerato Dio. Era considerato un inviato da Dio, che Dio proteggeva e al quale aveva comunicato la
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sua forza, ma non che il Messia fosse Dio. Qui, per la prima volta, si insinua nei discepoli questo sospetto: "Non sar mica che Ges sia Dio?" giunto allaltra riva.... Quando leggiamo il vangelo dobbiamo stare sempre attenti, sulla barca c Ges e ci sono i suoi discepoli, lautore avrebbe dovuto scrivere "giunti allaltra riva", invece in tutto lepisodio che segue i discepoli non ci sono. Sono degli artifizi letterari usati dallevangelista per farci comprendere determinate verit. I discepoli non sono ancora in grado di andare verso la terra pagana, ed ecco che scompaiono. Capiter varie volte nel vangelo che ci siano i discepoli e che poi scompaiano, e sepre ci sono situazioni che i discepoli non sono ancora capaci di reggere.
accogliere la proposta di pienezza di vita da parte di Ges viene chiamato demonio, e la persona indemoniata quando posseduta da una ideologia, da una realt, che gli impedisce di accogliere il messaggio di Ges. In terra pagana cera unideologia di potere e di ricchezza (il "branco di porci"), unideologia di violenza per la quale, restituire la libert agli oppressi, significa, in qualche maniera toglierla agli oppressori. Allora gli oppressori chiedono a Ges di andarsene via.
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Allora alcuni scribi cominciarono a pensare, notate il disprezzo con il quale alludono a Ges, non lo nominano, lo indicano con una espressione greca dispregiativa "questo qua", questo qua bestemmia . Loro, per grazia di Dio, sanno tutto quello che Dio pu fare o non fare, tutto scritto nei loro catechismi. Quindi basta consultare il catechismo e tutte le azioni vanno sempre confrontate in base alla loro teologia; se qualcosa contrasta, non pensano a modificare la loro teologia. Ed ecco che arriva subito la sentenza: "questo qua bestemmia". La bestemmia era un reato per il quale era prevista la pena di morte. Al processo di Ges, il sommo sacerdote dir: "Ha bestemmiato, che bisogno abbiamo di prove, merita la morte". la prima volta che Ges, la parola vivente di Dio, si incontra con un gruppo di scribi, il magistero infallibile, la prima volta che il magistero, gli scribi, ascoltano la parola di Ges pensano che Dio bestemmi. tragico questo. Perch bestemmia? Perch secondo il loro catechismo solo Dio pu perdonare i peccati. I peccati vengono perdonati esclusivamente da Dio con tutto il cerimoniale che adesso vedremo. Levangelista vuol sottolineare la totale incompatibilit che esiste tra listituzione religiosa e Dio. Il gesto di Ges pericoloso per tutto il sistema religioso, che rischia di scricchiolare e, ancora una volta, Ges si mette in piena sintonia con i profeti che hanno sempre denunciato la manipolazione della legge di Dio per gli interessi degli scribi e dei sacerdoti. Osea, al capitolo 4 versetto 8, pone in bocca a Dio una denuncia terribile nei confronti dei sacerdoti, dice: Essi si nutrono del peccato del mio popolo e sono avidi delle sue colpe. Cosa significa? Il peccato, per ottenere il perdono, doveva essere espiato mediante unofferta. I sacerdoti che vivevano di queste offerte, per mantenere un flusso continuo di entrate avevano bisogno che la gente venisse continuamente a offrire al tempio. Per questo Osea denuncia si nutrono dei peccati del mio popolo, ma non basta, ...sono avidi delle sue colpe. terribile questa denuncia, i sacerdoti tuonano contro i peccati e i peccatori, ma in cuor loro sperano che la gente continui a peccare perch pi la gente fa peccato, pi loro si ingrassano. terribile questo! Anche Geremia denunci: "Avete falsificato la legge di Dio per i vostri interessi!". Per far s che la gente continuamente offrisse espiazioni per i propri peccati, rendevano le esigenze di Dio sempre pi dure e insopportabili. Luomo, in qualche maniera, si trova sempre in colpa e sempre bisognoso di perdono ma se qualcuno indicare unaltra maniera per ottenere il perdono dei peccati, la bancarotta per i sacerdoti. I profeti hanno sempre denunciato questa manipolazione del volto di Dio per i propri interessi. Ecco perch Ges chiama il Tempio spelonca di ladri; la spelonca il luogo dove i banditi ammassano la refurtiva, ma mentre i banditi devono uscire dalla spelonca e andare a rapinare la gente, i sacerdoti hanno la gente che viene spontaneamente a farsi rapinare e Ges, citando ancora una volta Osea, chiarir una volta per sempre misericordia io voglio e non sacrificio. Il Dio che Ges presenta il Dio che d e non chiede, gi nellAntico Testamento Dio dice: "io non ho bisogno della tua casa, delle tue cose, sono io che te le ho donate". Allora,
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"misericordia io voglio", cio un amore simile a quello di Dio, rivolto agli altri, e non il sacrificio. Abbiamo detto che c allarme tra il clero perch se il popolo accoglie linsegnamento di Ges che, per ottenere il perdono dei peccati, basta perdonare le colpe degli altri ("perdonate e sarete perdonati"; "dove c il perdono non c pi bisogno di offerta per il peccato"), la bancarotta per le istituzioni. Nel vangelo di Giovanni si legge "Questuomo compie molti segni, se lo lasciamo fare la fine". La reazione degli scribi di fronte al condono dei peccati di allarme per la propria istituzione, e fingendo di difendere la propria istituzione, lortodossia in nome di Dio, non fanno altro che difendere i propri turpi interessi. Ma Ges conoscendo i loro pensieri disse: "Perch mai pensate queste cose malvagie nel vostro cuore?" Mentre nei portatori del paralitico Ges vede la fede, negli scribi, nei teologi, Ges vede la malvagit dei loro pensieri. E allora li sfida, ma non sul campo teologico, nel campo delle teorie, ma nella pratica, nel campo della vita. Che cosa dunque pi facile dice, ti sono condonati i peccati, o dire: alzati e cammina?. La sfida tremenda, mai nella storia di Israele era accaduto che un paralitico fosse stato guarito o curato: non era mai successo impossibile. Cosa pi facile? chiaro che pi facile dire "ti sono condonati i tuoi peccati"; il condono dei peccati non si vede. Paolo dir poi nella lettera ai Romani, al capitolo 5, che "la prova dellamore di Dio che Ges ha donato la vita mentre ancora eravamo nel peccato". Il Dio di Ges non un Dio che attende sul trono che luomo strisci ai suoi piedi a chiedergli il perdono, un Dio di amore che continuamente concede lamore alluomo. Anche quando luomo sta peccando, lazione di Dio non si frena, ma, se cos si pu dire, aumenta la sua capacit di amare. una comunicazione continua, incessante, damore. Ma questo amore diventa efficace e operante nellindividuo quando si traduce in altrettanto condono delle colpe degli altri. Ecco perch Ges dir insistentemente di perdonare le colpe degli altri. Da parte di Dio c una comunicazione incessante di vita e di amore, che diventa operativo, visibile e efficace nellindividuo quando si traduce in capacit di perdono. Ges prosegue nella sua sfida: "Ora perch sappiate che il figlio delluomo ha il potere in terra di condonare i peccati: alzati", disse al paralitico, "prendi il tuo letto e va a casa". Egli si alz e and a casa sua (crolla tutta una parte della teologia degli scribi, crolla tutto il sistema che avevano messo tra luomo e Dio per il perdono dei peccati). A quella vista la folla fu presa da stupore e rese grazia a Dio (notate subito lincongruenza) che aveva dato un tale potere agli uomini. A quali uomini si riferisce la folla? stato Ges che ha condonato i peccati del paralitico. Perch la folla pensa che questa capacit non sia una prerogativa esclusiva di Ges, ma si estende agli uomini? Perch Matteo vive allinterno della comunit questa capacit del condono continuo delle colpe agli altri. La comunit la manifestazione visibile, il santuario di Dio, dove chi ne viene attratto ed entra, per il solo fatto di entrarci ha il condono delle colpe.
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Ma attenzione, Ges concede questo perdono incondizionatamente, non chiede n offerte, n penitenze, n fa ramanzine. Il perdono, il condono, che la comunit concede a coloro che entrano a far parte del raggio dazione del suo amore, non il perdono inquisitorio, condizionato, ma il perdono, che per assomigliare a quello di Dio, deve essere incondizionato, gratuito, e deve essere concesso prima che venga richiesto. Parafrasando una frase di Ges "se perdonate soltanto a quelli che vi chiedono perdono avete gi la vostra ricompensa nellumiliazione dellaltro". Il perdono cristiano per essere autentico, deve essere concesso prima che venga richiesto, perch cos fa Dio, Dio ci concede il perdono prima che venga richiesto.
cinque libri del Pentateuco, cio la legge, il 6 un numero che indica lincompletezza, perch la totalit viene espressa dal 7, l8 riguarda la vita indistruttibile, il 9 non c, ... e cos via, il 12 rappresenta Israele, il 40 una generazione. Quindi il 12 rappresenta Israele e levangelista, con questa chiave di lettura, vuol dire: "attenzione, io parlo della situazione di Israele", sia nella donna che soffre di perdite di sangue sia nella ragazza morta. Il vangelo di Marco ci dice che anche la ragazza morta aveva dodici anni (Mc 5,42), Matteo toglie il termine dodici, ma usa il termine greco che significa la ragazza adatta al matrimonio, cio, dodicenne. Quindi nella figura della ragazza morta e nella figura della donna con perdite di sangue si rappresenta: 1. la situazione di Israele, sia quella che sottomessa allistituzione (che morta), 2. quella che emarginata dallistituzione e sta per morire. La loro unica speranza di ricorrere a Ges. Questa donna, anonima, quindi rappresentativa, soffre di una perdita continua di sangue. Il sangue nel mondo ebraico indica la vita: vita e sangue sono la stessa cosa. Questa donna perdendo sangue, perde vita e la sta perdendo da dodici anni. La malattia la sta portando verso la morte e la religione la tiene esclusa da Dio: la sua situazione senza speranza. Lunico che potrebbe guarirla, come per il lebbroso, da questa infermit, Dio, ma siccome impura non si pu rivolgere a Lui. Soltanto una volta pura potr rivolgersi a Dio, ma solo Dio pu toglierle limpurit. Ancora una volta abbiamo una situazione dalla quale non si pu uscire. Gli si accost alle spalle e tocc il lembo del suo mantello. Pensava infatti: "Se riesco anche solo a toccare il suo mantello, sar guarita". Visto che non pu avvicinarsi al Dio nel tempio, si avvicina a Ges, al Dio nelluomo. Ma lo fa di nascosto, perch il libro del Levitico prescrive che una donna in queste condizioni impura e diventa impuro tutto quello che tocca. Nel Levitico 15,31, troviamo Avvertite gli Israeliti di ci che potrebbe renderli immondi, perch non muoiano per la loro immondezza, quando contaminassero la mia Dimora che in mezzo a loro. Cera la morte per chi osava deliberatamente contaminare unaltra persona. La donna combattuta, "se osservo la legge rimango nella mia impurit, destinata alla morte, ho una sola speranza: trasgredire la legge. Ci provo". Sa che da Ges emana questo flusso vitale, la legge le proibisce di avvicinarsi, ma lei, di nascosto, lo tocca. Ebbene, Ges si volta, la incoraggia e la chiama, figliola (abbiamo la stessa vita io e te, il santo e limpura), e poi dice - ecco una vera bomba piazzata dallevangelista la tua fede ti ha guarita. Ma quale fede? Questo un sacrilegio! Quello che agli occhi della religione un sacrilegio, agli occhi di Ges, il Dio nelluomo, unespressione di fede. E qui davvero possiamo dire: "non c pi religione", perch se quello che la religione ci insegna essere un sacrilegio, Ges lo considera addirittura un gesto di fede, allora non si capisce pi nulla. La stessa espressione la troviamo in Luca, nellepisodio della peccatrice che si avvicina a Ges, il fariseo dice "se costui fosse un profeta saprebbe che tipo di donna quella che lo tocca" (Lc 7, 39b). Ges dice Ti sono perdonati i tuoi peccati.... la tua fede ti ha salvata, va in pace (Lc 7, 48 e 50).
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un cambiamento completo che Matteo chiede alla sua comunit. Quello che la legge considera sacrilegio, agli occhi di Ges un gesto di fede. Matteo incoraggia quindi la comunit, "fintanto che starete sotto losservanza della legge, non avrete in voi la vita, occorre fare questo balzo, trasgredire la legge e avvicinarsi a Ges, lunico dal quale emana la vita".
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