Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Mi pare che si veda che il discorso junghiano qui si riferisce a stati psichici
consci, mentre quello proustiano si riferisce a stati psichici inconsci.
Scrive Proust ne Il tempo ritrovato: Non ero andato io a cercare quei due
ciottoli del cortile dove avevo inciampato. Ma giustappunto il modo
fortuito, ineluttabile, con cui ero incappato nella sensazione, garantiva di
per se stesso la verit del passato che essa risuscitava, delle immagini che
liberava la garanzia dell'autenticit di tutto il quadro composto
d'impressioni contemporanee che la memoria o l'osservazione coscienti
ignoreranno sempre.
L'intimo libro di tali sconosciuti segni a rendermelo leggibile nessuno
poteva aiutarmi con alcuna regola, consistendo tale lettura in un atto
creativo ... (pp.188/189). L'evidenziazione, non direi troppo tendenziosa,
mia. Tornando a Sodoma e Gomorra possibile considerare il sogno che
fa il narratore narratore (sogna sua nonna) un fenomeno sincronistico, e sia
pure letterario? Vediamo: Balbec 1 soggiorno del narratore con la nonna;
la nonna muore; Balbec 2 soggiorno solitario del narratore; episodio
dello slacciarsi le scarpe (v. sopra), evento esterno, direbbe Jung;
liberazione dello stato psichico (dolore per la perdita della nonna) tenuto al
di fuori della coscienza, direbbe Jung; sonno; sogno della nonna: esso in
buona sostanza presenta il conto al narratore relativamente al suo non
essersi occupato della morta, mostrandola come una morta non proprio
morta ospedalizzata in una stanzetta e assistita da una infermiera
visitabile. La cosiddetta intermittenza del cuore (intermittence du coeur)
consiste in un recupero della memoria viva determinato da un evento
esterno che fa sentire la mancanza, la perdita, e quindi il valore della cosa
perduta o lasciata. La intermittenza del cuore proustiana ha a che vedere
con il lutto. Il narratore (p.170) vede il mare e pensa alla nonna che ai
tempi guardava il mare. Si volta per non vedere, ma incontra con lo
sguardo il tramezzo che tra loro ai tempi serviva, toccandolo a mo' di
pianoforte, a farsi segnali reciproci mattutini. Non si scappa.
Riferimenti:
C.G. Jung, La sincronicit come principio di nessi acausali, trad. it. in
Opere, vol.8, Torino 1976.
M. Proust, La strada di Swann; Sodoma e Gomorra; Il tempo ritrovato,
trad. it. in Alla ricerca del tempo perduto, Milano 1970.