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!am"rano rintraccia nella creaturalit# la ragione della condi$ione umana e
individua nella riattuali$$a$ione della nascita la possi"ilit# di quel
riconoscimento etico, scopri"ile solo nella rinuncia passiva al sogno del sarete
come di espresso nell'%ntico &estamento, quel sogno assoluto dell'essere
'reatore.
(isnascita il termine che la floso)a utili$$a per indicare questo
movimento retrogrado, opera$ione non inten$ionale del tornare a recuperare
un passato remoto di cui non si ha memoria, quell'origine da cui nasciamo
fgli, ma di cui misconosciamo il valore.
*uesto neologismo, espresso nella sua )orma pi+ limpida in Delirio e destino,
saggio auto"iografco relativo all'ini$io del suo lungo esilio, indica esattamente
il dis)acimento della nascita e si rivela come l'esperien$a propria di condi$ioni
estreme quali la malattia e l'esilio; un'esperien$a, dunque, non un movimento
inten$ionale. % livello flosofco indica un percorso ini$iatico che permette di
sentire la condi$ione d'origine, raggiungendo un passato privo di memoria e
dunque non vissuto del tutto.
,iscattare la nascita dall'o"lio un'a$ione che emerge come un ri-esso nella
situa$ione limite della passivit#. a$ione del dis)are per rinascere, dissolvendo la
cristalli$$a$ione del soggetto, quell'identit# ftti$ia della maschera che lo
converte in personaggio e che irrigidisce l'impulso a un'esisten$a autentica. Si
tratta di arretrare ad uno stato pre/natale privo di orientamento, descritto
anche come esperien$a del deserto, luogo d'eccellen$a della tenta$ione. 0a
tenta$ione di che cosa? (i rinascere con una nuova maschera, di ovviare a quel
vuoto con la piene$$a dell'a$ione quando, invece, il risveglio che rinascita,
1
M. Zambrano, Il freudismo, testimone dell'uomo contemporaneo, in Verso un sapere dell'anima, tr. it. di Eliana
Nobili, a cura di Rosella Prezzo, Raffaello ortina, Milano !""#, cit., p. 1!$.
ricostru$ione, deve )ar tesoro di quel vuoto creatosi come una crepa
nell'assolute$$a del personaggio. (are )orma alla propria nascita incompiuta
allora il compito assegnato all'uomo.
(is)are signifca trattare con il tempo, un ritirarsi del soggetto )acendo della
memoria un terreno di passivit# attiva, un )arsi vuoto dedito ad accogliere. 1a
disnascita esperien$a di quel nucleo di presen$a irriduci"ile, condi$ione di
innocen$a che l'uomo nel suo essere a""andonato, un esser/ci puntuale,
evento puro. 1'uomo si sente nella sua essen$ialit# come nuda presen$a.
*uesto il punto di parten$a, quell'istante di vuoto da cui solo possi"ile il
riscatto dell'esperien$a originaria della nascita, del venire alla luce, altrimenti
votata all'o"lio. 1'atto generativo della nascita non su2ciente, l'esisten$a
intera si confgura come un processo incessante e patito di auto/
trascendimento in cui si dis)a ci3 che si per riscattare il non/essere del
vissuto. 1a nascita una )erita nell'essere, esperien$a dell'a""andono,
gettate$$a che ci consegna alla trama del tempo. 4vento che si ripete, che
chiede di essere ripetuto, riscattato, perch5 non mai passato; il passato
in)atti, il vissuto, ha a che )are con la coscien$a, con la visione e dunque con il
ricordo.
Si )raintendere""e, tuttavia, se si interpretasse la posi$ione di !am"rano
nell'ottica di una presentifca$ione del passato, del suo possesso che individua
come scopo il renderlo cosciente, totali$$andolo. 1'opera$ione indicata non ha
carattere inten$ionale, "ens scaturisce dal movimento stesso di quella che la
floso)a defnisce memoria verginale; non uno strumento attraverso il quale ci
si rimette interamente alla coscien$a, non uno spianare il passato )un$ionale al
discorrere del pensiero ra$ionale, ma una memoria riscattata nella sua capacit#
maieutica. 6n movimento signifcativamente descritto come ragno/memoria,
una sorta di flo ingar"ugliato di %rianna in cui lo sguardo, che cerca ci3 che
caduto, su"isce l'attra$ione del centro, un centro errante. ,icerca che
mossa dall'accusa del soggetto nei con)ronti del tempo che scorre pi+
rapidamente dell'atten$ione. 1a memoria riscatta dalla poten$a distruttrice del
tempo e restituisce tempo a ci3 cui )u sottratto; a$ione li"eratrice costitutiva
del soggetto.
789 in)eri della memoria, della memoria stessa e in ci3 che sta al di sotto di
essa e che insieme la sostiene e la agita; in quel )ondo che si ina"issa se cerchiamo
di coglierlo con la mente. 1e radici, o il )ondo in cui esse si immergono e che accusa
il peso che esse sostengono, il luogo di gravita$ione del soggetto e di tutto il peso
che porta su di s5. 6n luogo che accusa perch5 sente; il punto di gravit# insieme il
punto in cui giace, sordo, il sentire originario, nel quale il soggetto sente il proprio
peso e la propria condi$ione. :l sentire originario consiste nel sentirsi; sentirsi
direttamente o sentirsi alluso in ogni sentire, in)erno della memoria e della
coscien$a
;
.
:l concetto di disnascita si gioca tutto nella complessa articola$ione tra
attivit# e passivit#. :n)atti, se da un lato si tratta di un'esperien$a che si
costretti a vivere, in cui si patisce il dis)acimento, in cui ci si disinventa,
dall'altra rivela quel )ondo ultimo descrivi"ile come passivit# agente, un flo di
resisten$a che la pensatrice chiama speran$a. 1'a$ione della memoria segue
allora un movimento di andi/rivieni e si confgura come arte del tempo,
sapien$a che custodisce la li"ert#. &uttavi, la solu$ione indicata da !am"rano si
rivela )ondamentalmente anti/hegeliana, ossia non dialettica, come suggerisce
<anda &ommasi
=
. >er disnascita si deve intendere il lavoro del negativo, la
condi$ione di possi"ilit# del risveglio o sete di trascenden$a, non gi# una
conversione del negativo stesso.
1a crisi mostra le viscere della vita umana
?
, a@erma !am"rano
descrivendo la vita nell'esposi$ione radicale della nascita. Si comprende, allora,
come quello della pensatrice sia un costante invito al risveglio che, nella
disnascita, individua una sorta di metodo musicale che scopre la
discontinuit# )ondamentale nel continuum temporale, un atomo di vuoto
A
indispensa"ile al -uire del tempo, passaggio attraverso cui solo possi"ile
rinascere; un vuoto necessario all'inaugura$ione del s5. 'i3 che a2ora
l'essere umano ridotto all'osso, una voce -e"ile che dal vuoto emerge,
dapprima come pura constata$ione dell'esserci puntuale e privo di attri"uti, poi
come una rivincita, una risposta ad un appello, un ci sono, sono qui,
adsum, dice !am"rano, ora diversamente intonato; non pi+ dovere
dell'esisten$a, ma accetta$ione gioiosa dell'invito alla responsa"ilit#
dell'esserci, una vittoria del )allimento. *uesto il senso, come intuisce ,osella
>re$$o
B
, di quel radicale mutamento nell'intona$ione della parola di
)ormula$ione latina adsum espressa nel saggio auto"iografco Delirio e
!
M. Zambrano, Note di un metodo, tr. it. di %. &arantino, 'ilema, Napoli !""(, cit., p. #).
$
fr. *. &ommasi, Il dono della malattia e dell'esilio+ il riscatto della passi,it-, in La passivit. Un tema filosofico-
politico in Mara Zambrano, a cura di .. /uttarelli, /runo Mondadori, Milano !""), p. 1)".
0
M. Zambrano, 1a ,ita in crisi in Verso un sapere dell'anima, tr. it. di E. Nobili, a cura di R. Prezzo, Raffaello
ortina, Milano 1##), cit., p. (1.
2
M. Zambrano, I sogni e il tempo, tr. it. di 1. %essa e M. %artore, Pendra3on, /olo3na !""0, cit., p. 1#.
)
fr. R. Prezzo, ensare in un'altra luce. L'opera aperta di Mara Zambrano, Raffaello ortina, Milano !""), p. 1$".
destino. :n questo senso l'immagine delle rovine CruinasD che !am"rano
presenta ne L'uomo e il divino risulta illuminante.
>erch5 ci3 che propriamente storico non il )atto resuscitato con tutti i suoi
componenti, )antasma della sua realt#, n5 tanto meno la visione ar"itraria che
elude il )atto, "ens la visione di quel che sopravvive ai )atti, il senso che sopravvive
assumendoli come corpo. Eon gli avvenimenti cos come )urono, ma ci3 che ne
rimasto. le rovine.
1e rovine sono la cosa pi+ viva della storia, perch5 vive storicamente soltanto ci3
che sopravvissuto alla sua distru$ione, ci3 che rimasto sotto )orma di rovine.
:n tal modo le rovine ci dare""ero il punto di identit# tra il vivere personale F la
storia personale F e la storia. >ersona colui che nella vita sopravvissuto alla
distru$ione di ogni cosa, e ancora lascia intravedere, con la sua stessa vita, che un
senso superiore ai )atti )a acquisire ad essi signifcato confgurandoli in
un'immagine. a@erma$ione di una li"ert# imperitura pur nell'imporsi delle
circostan$e, nella prigione delle situa$ioni
G
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H importante specifcare che, con il termine sopravvissuto, l'autrice non si
ri)erisce a ci3 che )u, ad una condi$ione passata, ma a quella dimensione di
possi"ilit# che non ha raggiunto l'essere, ci3 che non arriv3 mai ad essere,
)uturo che non mai stato, perch5 si patisce in particolar modo quel )uturo
che non divent3 mai presente. *uesto allora il signifcato del riscatto operato
per me$$o della disnascita e della )un$ione verginale della memoria; la rovina
come traccia di qualcosa di umano che stato vinto e che poi ha vinto il
passare del tempo
I
. >er questo la memoria riproposta nel suo stato
em"rionale, chiasma tra memoria e o"lio, tessuto inestrica"ile tra Lethe e
Mnemosyne e, dunque arte e sapien$a del tempo 789 che nella sua servit+
custodisce, come un'antica e misteriosa arca, la li"ert# questo arcano preposto
all'uomo
J
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!am"rano vuole ricondurci ad una modalit# del pensiero che stato defnito
a ragione melodico
K
e che, nell'esalta$ione della discontinuit#, si approssima
alla vita, la vita stessa. >er questo in Note di un metodo, uno dei testi
)ondamentali della maturit#, l'autrice ci invita ad intendere queste note, non
nel senso di annota$ioni, ma in quanto note musicali, momenti di una melodia
intesa come costru$ione n5 )or$ata, n5 )or$ante di un'andatura conoscitiva il
pi+ possi"ile con/sonante con le vi"ra$ioni pi+ pro)onde della vita. H in questo
senso che la musicalit# risulta essere la radice unica del pensiero, la matrice di
4
M. Zambrano, L'uomo e il divino, tr. it. di 5. 'erraro, Edizioni 1a,oro, Roma !""(, cit., p. !!(.
(
I,i, p. !$".
#
M. Zambrano, Note di un metodo, tr. it. di %. &arantino, 'ilema, Napoli !""(, cit., p. #4.
1"
fr. .. /uttarelli, Una filosofa innamorata. Mara Zambrano e i suoi insegnamenti, /runo Mondadori, Milano
!""0, p. !"1.
religione, poesia e flosofa. &uttavia, necessario ri-ettere ulteriormente sul
signifcato di queste note, giacch5 la temporalit# specifca che presentano,
determina la )orma stessa del pensiero. :n)atti, in un paragra)o di apertura di
Note di un metodo, !am"rano distingue la melodia dal ritmo, suggerendo due
registri vitali radicalmente lontani.
:l ritmo, nella sua caden$a ripetuta uguale, minaccia del tempo che scade
inesora"ilmente, annuncio di una morte inevita"ile. >er questo la sua )orma
limpida, data una volta per tutte, cerchio magico, concettuale, sistematica.
'i3 implica che anche il suo silen$io, la sua discontinuit#, il suo atomo di
vuoto, come sospensione necessaria al "attito successivo, sia assolutamente
prevedi"ile, preventivamente sta"ilita; si tratta di un intervallo che non ha
niente del silen$io, perch5 si presenta anch'esso come pieno, elemento
indispensa"ile alla totali$$a$ione in cui solo pu3 sussistere il ritmo. Eell'am"ito
del ritmo la scoperta non pu3 avere luogo; in esso non c' n5 sorpresa, n5
traccia di rivela$ione