Sei sulla pagina 1di 44

Pag.

Ges il Cristo Un corso su Ges Cristo. La scelta stata fatta adeguandosi a questo momento in cui si fanno memoria di duemila anni di cristianesimo. Ogni due anni faccio un corso non solo che riguardi Ges, ma un corso specifico sulla sua figura. Si pu fare leggendo un vangelo, seguendo le cristologie dei vari autori neotestamentari, o cercando di tener conto del Ges storico vedendo come stato letto nella fede, per cui il Ges Cristo della fede e non solo pi della storia. Cercare di fare una lettura di Ges oggi significa innanzitutto renderci conto che questa figura di Ges cos comera stata testimoniata dai vangeli e dal NT, era una figura facilmente letta e credibile fino ai tempi moderni. In fondo cera stata un opzione molto precisa fatta cristiani da subito, quella di procedere a definire un canone su cui si accettavano alcuni libri che riguardavano Ges e la sua dottrina, questo era operare una scelta che significa laccettazione di alcuni libri e testimonianze e il ripudio di altri. La chiesa praticamente alla fine del secondo secolo mostra di avere consapevolezza riguardo a una lista precisa di libri che possono essere ritenuto luoghi in cui si trova la vera fede, limmagine ortodossa di Ges e della sua dottrina. Oltre il ripudio di alcuni testi la chiesa in realt ha operato anche unaltra scelta, cio quella di non tener conto assolutamente di ci che era tradizione presso gli ebrei, o che erano anche scritti in possesso dei giudeo cristiani, era la vittoria della chiesa dei gentili, rispetto alla chiesa dei giudeo cristiani. I giudei in parte sono stati seguaci di Ges seppure come minoranza, hanno costituito delle comunit, delle chiese, le cui autorit e vescovi erano giudei. Ma lantisemitismo imperiale e lantigiudaismo che subito si manifestato nella chiesa ha portato a grosse tensioni fra le due comunit. Se vero che Ges era per entrambe il Signore, la maniera di vivere il cristianesimo poteva risultare per entrambe molto diversa soprattutto nel tipo di accoglienza che si faceva della Torah, le tensioni le abbiamo nel NT stesso, gli Atti ci parlano di quelli di Giacomo e quelli della circoncisione. Giacomo il primo vescovo dopo la dispersione dei dodici, nel 72 a.C. martirizzato, attorno a lui la chiesa della circoncisione, questa chiesa sparsa non solo in Palestina ma anche fino allEgitto e fino alla Siria presso le colonie dei giudei. Questo cristianesimo aveva una formulazione della fede riguardo a Ges che aveva tratti differenti, una fede che viene confessata differentemente, significa una dottrina diversa, e con ogni probabilit questa dottrina, per incomprensione, per un antigiudaismo presente nella chiesa maggioritaria, la chiesa dei gentili, degli etno cristiani, la tensione si risolta in una persecuzione, nel cercare di distruggere gli scritti di questa chiesa, e nel IV sec. distruggendo completamente questa chiesa, questo ha significato la dichiarazione che i vangeli di questa chiesa erano eretici, nel perseguitare questi giudei cristiani, osteggiati da entrambi le parti, la chiesa scompare totalmente, con le leggi costantiniane gli accenni antigiudaici e antisemitici diventano una prassi dellimpero, e quindi scompare completamente questa tradizione. Da quel momento la chiesa ha il canone ben preciso, alcuni libri restano fluttuanti, la chiesa doriente non ha mai fatto un atto preciso con cui accetti il libro dellApocalisse. Nelle chiesa doccidente il canone stato fissato con la riforma che aveva messo in discussione la canonicit della lettera di Giacomo e lApocalisse. Una volta accettato il canone la figura di Ges nel NT stata quella che diventata regula, cera il problema dellinterpretazione, cio di come il NT diventava dottrina, allora la chiesa ha cominciato a Nicea con il criterio dellortodossia, e da quel momento gli eretici sono quelli che non seguono la dottrina della chiesa, la grande chiesa, e i libri sono accettati per sempre. Da quel momento non ci sono interpretazioni a partire dai testi, non si mette in discussione il vangelo, se nella chiesa ci sono tensioni sulla dottrina. Per essere molto chiaro al concilio di Nicea non c nessuno che non accetti uno dei 4 vangeli, ma linterpretazione, Ario che diceva se Ges viene definito Dio, e il NT effettivamente in modo esplicito non lo definisce mai, ci sono alcuni testi in cui non c una proclamazione chiara Ges Dio. Ario temendo di attentare allunit di Dio e alla sua unicit non riesce assolutamente a pensare a Ges come Dio, propone, dovendo accettare dai vangeli che lui figlio di Dio, che lui stato creato da Dio, creatura, che non coeterno al padre. La chiesa invece decide laltra formula. La spaccatura non sul NT ma sullinterpretazione, sulla dottrina. Per 1500 anni il Ges del NT non messo in dubbio non si sollevano questioni sulla sua identit neotestamentaria, n sulla sua verit storica. Ma a un certo punto con i tempi moderni, cominciano ad esserci dei problemi quando si instaura la critica delle fonti. Dal rinascimento in poi si sente il bisogno nella ricerca storica di valutare le fonti, ed chiaro che come si cominciano a valutare lautore, la storicit, tutto questo porta non solo ad una critica delle fonti, ma al contenuto stesso delle fonti. Potremmo dire che praticamente attorno al 700 inizia la ricerca storica su Ges. Ricerca storica che viene perseguita ancora oggi, che a grandi linee in questi tre secoli passati ha mutato percorsi, ha mutato accenti, ma dobbiamo tener conto di quello che successo. Amo dividere questo periodo della ricerca storica in tre parti.

Pag. 2

Un primo periodo in cui si dice: s a Ges, no a Cristo. Cosa vuol dire questo? Ricerca che vuole cercare la figura di Ges, vuole arrivare a chiedersi come luomo Ges ha realmente vissuto, ma nel cercare questo si comincia a dire, perch sia feconda la ricerca bisogna assolutamente dire no a Cristo, a quella idealizzazione di Ges che hanno fatto i discepoli, gli apostoli e la chiesa. Con probabilit qualche nome si gi sentito, il primo e Samuel Reimarus, che muore nel 1768, Lessing, Herder, Strauss. Cominciano a dire nei vangeli, s, c Ges, ma per conoscerlo bene dobbiamo cominciare a distinguere il Ges storico e il Ges che invece ha predicato la chiesa, idealizzato dagli apostoli. La predicazione di Ges mostra un Ges diverso da quello che la chiesa ha poi idealizzato e predicato . Ges appare nella sua predicazione ad es. un uomo che destabilizza listituzione giudaica, la forma della religione dominante al suo tempo. Sembra predicare un regno veniente, la chiesa invece lo presente, avendo visto la sua morte, ha idealizzato la sua figura, ha parlato della sua resurrezione e di conseguenza ha costruito un Ges della fede che non adeguata al Ges della storia, e l si accusa la chiesa nascente di inganno. Allinterno di questo periodo Strauss legge i vangeli come un grande tentativo perch lidea di Dio diventasse umana. Dio diventato umano. Harnack dice che avendo Ges proclamato soprattutto che Dio padre di tutti, lui semplicemente uomo. Un uomo certamente profetico ma soltanto un uomo, potremmo dire allinterno di questa scia anche Renan, anche se allinterno del romanticismo. Egli vede il galileo come luomo estetico poetico per eccellenza. Allinterno di questo periodo quello che si cercare di negare il Ges della fede che sarebbe una costruzione della chiesa, non ha niente di storico. Tuttavia questo periodo fecondo, il periodo che ha portato soprattutto a studiare i vangeli a ricercane le fonti. quello che ci ha permesso di arrivare a percepire Mc come la fonte di Mt e Lc insieme alla fonte Q, e a distinguere due fonti. stato anche un periodo fecondo anche in base alla ricerca della storia delle fonti, con un limite grande: no a Cristo, s a Ges. Segue una seconda stagione che quello aperto soprattutto da Albert Scwaizer, che morir nel 75 in Africa in un lebbrosario. stato un grande esegeta oltre che un grande organista. Lui sta allinterno di questa ricerca, il Ges della storia altro da Ges della chiesa, per conclude che questo Ges che d un comando: convertiti e seguimi. Lui prende sul serio questo, lascia luniversit e la cattedra, va in Africa, proprio in base a questa forza in Ges che chiede la sequela. Per tanto resta critico sul Ges della chiesa. Sembra un po paradossale, ma altamente eloquente, un uomo che ha difficolt a riconoscere nel Ges della chiesa il vero Ges, ma anche per lui il vero Ges colui che dice vieni e seguimi, che gli causa la sequela. Ebbene, in questo secondo periodo, il periodo di Bultman, di Dibelius, di Vrede, c una specie di reazione, un vero e proprio ribaltamento della posizione antecedente, Bultman e gli altri, dicono impossibile la ricerca del Ges storico, in realt noi non abbiamo alcun strumento per arrivare a un vero Ges della storia, perch tutti i documenti che abbiamo sono gi elaborati da coloro che avevano fede in Ges. Certamente vedete che sempre ci sono gli influssi culturali e religiosi e Bultman da buon luterano dice ma che importa? In fondo quello che Dio ci chiede lobbedienza della fede, limportante il Cristo della fede, poco importa se non riconosciamo il Cristo della storia. Ribaltamento rispetto alla posizione precedente. Alcuni arrivano a dire che illegittimo fare la ricerca storica, abbiamo la testimonianza di credenti e ci deve bastare, Dio ci chiede la testimonianza della fede. Tuttal pi si arriva anche a pensare, il vangelo ci presenta anche il kerigma, lannuncio di Ges, forse con una critica serrata possiamo arrivare a un minimo di fondamento autentico, ma unoperazione inutile per la nostra fede. Una frase tipica : questo il Ges che ho bisogno, salvatore della mia vita e salvatore della storia, cio il Cristo. Terzo periodo. un altro periodo di ricerca a grandi linee posiamo dire a partire dal dopoguerra, Keseman contesta la tesi del maestro Bultman e dice no, in realt il cristianesimo nato in un evento non in un idea, non un mito. La storia non pu non avere senso, il Ges storico ha quanto senso quanto il Ges della fede, anzi non ci pu essere un Ges della fede staccato dal Ges della storia . Cristo della storia e Cristo della fede sono in realt stati una sola persona, e allora la ricerca storica va fatta. Il cristianesimo non un mito n riposa su un mito e quindi occorre assolutamente approfondire la storia e cercare di vedere come allinterno della storia stata possibile una lettura del Ges storico nella fede. In qualche misura siamo ancora in questa terza stagione, anche se dal 50 le cose sono cambiate. Quali sono i tratti nuovi? Dipendono da quello che successo fuori dalla chiesa, prima di tutto, tutti i nomi visti prima, non sono cattolici, sono tutti protestanti, nella chiesa cattolica non cera possibilit di dire quelle cose. Qualcosa nel secolo scorso che sfocia nel modernismo, e condanna seguente che fu una gelata sugli studi storici. Quando in Francia si iniziano gli studi biblici con Lagrange, sar punito. Una cosa di cui non si tiene mai conto quando si fa questo periodo che c una novit, gli ebrei che praticamente dal Talmud, vedremo un testo, non si sono mai pi interessati seriamente di Ges, solo presente in alcune leggende del ghetto, leggende popolari, normalmente dispregiative nei confronti di Ges, ma non c mai stata una ricerca seria, invece allinizio del secolo gli ebrei cominciano un cammino nuovo, di

Pag. 3

riappropriazione di Ges, vorrebbe in qualche misura misurarsi con Ges e cominciare a dire che Ges era ebreo e che appartiene al loro popolo, e di conseguenza anche contemperare la dottrina di Ges con quella presente in quel giudaismo pluriforme che cera allinizio della nostra era. Un primo tentativo fatto da Knauser, scrive un opera prima in ebraico (1907), ripresa della lingua ebraica, tradotta nel 1934 in tedesco. Un bel testo perch se vero che lui ha la visione di un Ges moralista estremamente legato alla Torah, pur tuttavia riesce a capire la novit di Ges. Limpressione profonda quando lui legge il tema dellamore di Ges: in questo ha veramente innovato rispetto a tutto lAT, un amore che diventa amore del nemico, fare del bene al nemico, pregare per lui, benedirlo, non solo non c nellAT, ma talmente scandaloso che lui dir che dovr essere solo unindicazione utopica ma irrealizzabile. In questo Ges innova rispetto alla tradizione dellAT per li va riconosciuto che questo lui lo ha fatto. Nello stesso periodo esce un Ges profeta di Montefiore, a Londra (1909). Montefiore in questo libro mette in luce la continuit di Ges con il profetismo classico, quello che si registra allinterno della bibbia e annovera Ges fra i profeti della storia di Israele, lo vede come un rinnovamento della profezia fatto con Giovanni Battista, e certamente c molta simpatia in Montefiore per Ges profeta. Attorno al 1930, abbiamo Haissler, ebreo, che fa una vita di Ges, probabilmente la cultura dominante, in cui Ges un ribelle, rivoluzionario, si arriva addirittura a pensare che abbia fatto una certa lotta armata nei confronti del tempio ci che non documentato storicamente, il gesto di scacciare i cambiavalute dal tempio doveva essere per lui, pi violento, la chiesa che lo ha addolcito dopo. Questo in realt poco probabile. Poi arriviamo a Flusser con il suo famoso Ges, esegeta, insegnava alluniversit di Gerusalemme, uomo straordinario con molta conoscenza dei problemi dellorigini cristiane. Il testo molto bello, leditore non pubblic lultimo capitolo, l conclude lautore sulla resurrezione: i discepoli dicono che al terzo giorno si trov la tomba vuota e che lui era risorto, ma di Mos non fu mai trovata la tomba, Elia sal in cielo su un carro di fuoco, e perch Ges non dovrebbe essere risorto? Flusser ha rivisto questo testo due anni fa e poi lha ripubblicato la Morcelliana. Accanto a Flusser va ancora messo Vermech, un ebreo oscillante, qualche volta cristiano, qualche volta ebreo, dipende dalle stagioni, ha scritto Ges lebreo, nel 1973, in cui Ges un carismatico galileo, nota la somiglianza tra Ges e certi personaggi della Galilea che effettivamente sono testimoniati negli scritti giudaici. Molto simile, fa miracoli, taumaturgo, ha un insegnamento. Oggi linteresse degli ebrei esteso, uscito recentemente di Malk Ges riconsegnato ai suoi, un ebreo che fa una rilettura di molti eventi e detti di Ges e fa vedere lebraicit assoluta di Ges, e poi forse la persona pi seria Abekasis, leggere con lui il vangelo molto arricchente. Perch dico che importante questa ricerca fatta dagli ebrei? Pi niente dopo la frase che vedremo nel Talmud fino a questo secolo, silenzio assoluto e invece in questo secolo una ricerca continua. Questo ha fatto s che la ricerca attuale, quella del terzo periodo, faccia un lavoro che prima non faceva, studiare Ges significa oggi collocarlo nel giudaismo e quindi fare una ricerca sul giudaismo contemporaneo a Cristo , questo non mai stato mai pensato. Altra cosa di cui si arricchito questa ricerca certamente i dati sociologici storici, prima non si faceva una sociostoria, non ne avevamo gli strumenti, per cui la ricerca di Ges oggi, se avviene sempre in quella linea di non disgiungere il Cristo della fede e il Cristo della chiesa, con il Cristo della storia, comunque oltre del contesto ebraico si deve tener conto di una lettura sociologica storica. Chi fa questo soprattutto Gerard Theissen, Claudiana ed. Ges e il suo movimento, fa vedere il radicalismo di Ges, il suo movimento, le caratteristiche, con una lettura sociologica. Detto questo e tenendo conto che oggi noi cristiani scopriamo le nostre radici ebraiche e quindi forzatamente ci interessiamo di Ges nella sua storia giudaica, e per lo meno accettiamo lipotesi di rileggere Ges non solo a partire dal canone ma da tutti i documenti in nostro possesso (es. I libri apocrifi), li usiamo nella ricerca, non nella lettura spirituale. Ci rendiamo conto di una loro pluralit. Quello che impressione riguardo a Ges che tutte le fonti che abbiamo siano fonti cristiane, di credenti in Ges, siano autori dei libri canonici o meno. In pi Ges non ha lasciato scritti. Giovanni dice che ha scritto una sola volta sulla sabbia. E questo ha impedito ogni forma di fondamentalismo su di lui. Cfr. lIslam diverso, un testo scritto da Maometto, sceso dal cielo, il Corano vero quello che sta nellarabo sacro e non si dovrebbero fare traduzioni. Per conoscere Ges abbiamo 4 fotografie diverse. Se avesse scritto avremmo qualcosa che prevale su tutto, sarebbe univoco il cristianesimo. Cosa abbiamo fuori delle fonti cristiane? Ben poco. Due fonti giudaiche diverse tra loro e alcune fonti pagane, testimonianze di scrittori, funzionari romani ma molto indirette, qualcuno che ha conosciuto cristiani, o ha sentito parlare di Ges e fa citazioni. La debolezza della fede cristiana! Non si tratta di cercare dei segni, una sofia, degli argomenti, c una debolezza di un annuncio debole che fatto da chi ha creduto in lui, potremmo dire che di Ges il mondo non se ne accorto . Ha riscosso pi risonanza Giovanni

Pag. 4

Battista che Ges. Ges passato inosservato, saranno i cristiani che renderanno eloquente il suo nome, ma la sua vita breve non ha interessato n i poteri, n gli scrittori. Fonti pagane: la pi antica uno scritto di uno storico filosofo della Siria che non nomina neppure Cristo ma si capisce che parla di lui, Mara Bar Serapio (Signore figlio di Serapione) e scrive una lettera al figlio, (73 d.C.), quale vantaggio trassero gli ateniesi dallaver ucciso Socrate, un fatto che dovettero pagare con la carestia e la peste, o gli abitanti di Samo per aver bruciato Pitagora visto che in un istante tutto il loro paese fu ingoiato dalla sabbia, o i giudei per aver eseguito il loro re sapiente visto che fu loro sottratto il regno? Giustamente Dio vendic questi tre sapienti: gli ateniesi morirono di fame, gli abitanti di Samo furono sommersi dal mare, e i giudei, cacciati dal loro regno vivono nella diaspora. Socrate non morto grazie a Platone, Pitagora non morto grazie a Era, e il re sapiente grazie alle nuove leggi che lui ha promulgato. Certamente Ges. Qui Ges ritenuto un re sapiente, costui non lo ha conosciuto, ne ha sentito parlare, il re dei giudei. C linterpretazione data dai cristiani: Gerusalemme stata distrutta perch ha rifiutato il suo re, e quindi costui che non n ebreo e non sappiamo che tipo di pagano sia, costui ragiona in questi termini. Si parla di Ges ma senza una testimonianza diretta. Plinio il giovane, senatore romano, 110 d.C. inviato dallimperatore come legato nella Bitinia e nel Ponto (attuale Turchia). Scrive a Traiano e parla di denunce fatte contro ai cristiani e si rivolge allimperatore nella lettera X e gli dice ci sono dei cristiani soliti radunarsi in un giorno prestabilito prima dellalba, inneggiano alternativamente a Cristo come loro Dio e si sono impegnati col giuramento a non commettere delitti evitando il furto, il brigantinaggio, ladulterio, linfedelt . Plinio che da governatore ha interrogato gli accusati dice che questi venerano Cristo come un Dio, si radunano di domenica e fanno dei canti a Cristo come a un Dio. un testo pagano ma non si parla di Ges direttamente. Tacito: nei suoi Annali parla dei cristiani, dice derivano il loro nome da Cristo che stato condannato al supplizio sotto limperatore Tiberio dal procuratore Ponzio Pilato , notizia storica forte, importante. Continua: momentaneamente soffocata, questa rovinosa superstizione, dilagato non solo in Giudea ma anche a Roma, in cui convergono dappertutto e trovano discepoli tutte le atrocit e le vergogne . Giudizio negativo. Svetonio: parla nella Vita dei Cesari, 120 d.C., dice che i giudei sono stati cacciati da Roma sotto Claudio (cfr. Atti degli Apostoli), siamo agli inizi dellantisemitismo romano nei confronti degli ebrei. Dice: cacci da Roma quei giudei che istigati da Cresto provocano disordini continui , difficile capire questa informazione perch questo avvenuto pare nel 49 d. C., cerano gi cristiani a Roma nel 49? O semplicemente cerano dei giudei cristiani che cominciano ad avere tensioni con i giudei non cristiani presenti nella sinagoga? Questo tutto quello che sappiamo dai pagani. Abbiamo due fonti giudaiche, una del giudaismo che scrive in greco, Giuseppe Flavio che nelle Antichit Giudaiche al cap. 18 dice: verso questo tempo visse Ges, uomo sapiente, se pur conviene chiamarlo uomo, infatti egli compiva opere straordinarie ammaestrava gli uomini che con gioia accolgono la verit, e convinse molti giudei e greci, egli era il Cristo, e dopo che Pilato dietro accusa dei maggiori responsabili del nostro popolo lo condann alla croce non vennero meno coloro che fin dallinizio lo amarono, infatti apparve il terzo giorno di nuovo vivo, avendo detto i divini profeti queste cose su di lui e moltissime altre meraviglie, e ancora fino ad oggi non scomparsa la trib dei cristiani che da lui prende nome. Il testo se fosse cos sarebbe straordinario, ma il testo stato tramandato dai cristiani e allora quasi tutti pensano che stato interpolato. Studi recenti cercano di togliere le interpolazioni cristiane e suonerebbe cos il testo suo: verso questo tempo visse Ges, uomo sapiente, egli compiva opere straordinarie ammaestrava gli uomini, convinse molti giudei e greci, e dopo che Pilato dietro accusa dei maggiori responsabili del popolo lo condann alla croce non vennero meno coloro che fin dallinizio lo amarono . Questo con probabilit il vero Giuseppe, il resto interpolazione cristiana. Laltro testo quello nel Talmud, Talmud babilonese, un testo importante: alla vigilia della festa di Pesach, fu appeso Jeshu, un banditore per 40 giorni and gridando: egli sar lapidato perch ha praticato la magia, ha sedotto e fatto deviare Israele. Qualcuno abbia da dire qualcosa in sua difesa venga e lo dica, ma poich nulla fu detto in sua difesa lo si impicc alla viglia della festa di Pesach. I rabbini insegnavano: Ges aveva 5 discepoli: Matai, Nakai, Tesser, Bumiei, Tod, quando fu tradotto Matai egli disse loro, se Matai dovr essere giustiziato ci vuol dire Matai! Quando verr e apparir dinanzi al volto di Dio? Gli replicarono: s Matai! Devi essere anche giustiziato poich si dice: quando, Matai, il suo nome sar ucciso e sparir dalla terra?. Giochetti di parole. Cosa importante qui? Si dice che Ges fu giustiziato la vigilia della festa di Pasqua e concorda con Giovanni nel IV vangelo, su questa data ha ragione, perch secondo i sinottici Ges sarebbe stato giustiziato durante la Pasqua e ci non possibile. Certamente era la vigilia. Si

Pag. 5

dice che Ges fu lapidato, se fosse stato cos il processo sarebbe avvenuto solo da parte delle autorit giudaiche, ma poi si dice lo si appese, dunque stato messo in croce. Le notizie sono un po ambigue, si dice per che c stata una condanna delle autorit giudaiche, si accusa di questo e che c stato unappendimento che solo i romani potevano dare, sono le tesi dei vangeli. Altra cosa la preoccupazione di dire che per 40 giorni si aspettato qualcuno che lo difendesse e qui capiamo che la risposta ai cristiani che dicevano che il processo non era stato legale, giusto. Secondo le leggi del sinedrio al tempo di Ges, mai su poteva dare una condanna a morte se non dopo tre giorni di seduta perch altrimenti si poteva nella notte come successo a Ges, fare un processo veloce e non secondo le regole. Interessante i motivi della condanna: la magia, quella che troviamo in Mc 3,22, ma anche laltra, e qui sentiamo un eco dei giudeocristiani che rappresentano uno scisma in Israele. Al di l di questo tutte le testimonianze sono dei cristiani. Altre fonti che noi chiamiamo cristiane, testimonianze date da uomini che sono discepoli di Ges, che credono in lui, per i quali Ges soprattutto il Ges della fede a cui aderiscono o con il culto o con una adesione di credo, etica. Queste fonti sono copiosissime. Finora si seguiva lopzione della chiesa che con il canone aveva ritenuto solo una serie di libri. I ripudiati sono di pi di quelli canonici. Oggi nella ricerca storica non si escludono pi, soprattutto a partire dalla met del secolo passato si cominciato a studiare questi testi apocrifi (nascosti) il termine diventato sinonimo di spurio, di non autentico, hanno cominciato a catturare lattenzione degli studiosi. Alcuni di questi testi sono venuti alla luce in questo secolo. Sapevamo dellesistenza tramite i padri, e sono stati trovati. Tenere come ipotesi che anche gli apocrifi sono utili per leggere la figura di Ges non significa metterli sullo stesso piano dei canonici, ma non perch lo ha dichiarato la chiesa perch questa unoperazione teologica, ma c una differenza perch gli apocrifi sono pi tardi e quindi la datazione ha una sua rilevanza. In alcuni casi queste fonti ci possono aiutare per risalire a Ges, vedendo come leco della predicazione di Ges abbia avuto un altro esito, in altri ambienti, eterodossi. Es. tutti noi vorremmo sapere le parole stesse dette da Ges o il suo ritratto, ma non lo abbiamo. Dato che le sue parole sono sempre riportate, difficile dire quali sono le ipsissima verba, eppure non riusciamo a saperle. Dobbiamo tener conto che tutta questa letteratura potremmo radunarla a grandi linee in tre grappoli, uno costituito dagli agrafa, detto, detti di Ges, cose non scritte nei vangeli ma che ritroviamo qua e l sparse, su papiri, brevi foglietti. Poi ci sono i padri apostolici, quasi ancora in continuit con gli apostoli (testi fino al 120-130 d.C.), Ignazio di Antiochia, la Didach, ecc. Infine c tutta la massa degli apocrifi, altri vangeli, lettere. Si pu fare una certa scelta per dire che sono fonti, fermare il tutto fino al 140 d.C. , lultimo testo dellAT come la lettera di Pietro del 100 - 120, la seconda, e allora possiamo dire che sono fonti che hanno una certa autorit. Ci troviamo a fonti extra canoniche rappresentate dai vangeli giudeo cristiani, Ges era ebreo, come gli apostoli e la comunit di Gerusalemme, cera una comunit di giudei cristiani, erano parecchie comunit, dalla Siria allEgitto. Il giudaismo al tempo di Ges era un giudaismo plurale . Ununit nella differenza. Cerano correnti diverse con diversi accenti teologici. Questa comunit aveva delle differenze tra vari gruppi. Sappiamo poco di queste comunit perch la vittoria del cristianesimo con Costantino le ha distrutte. E cos i loro libri e tuttavia i padri della chiesa testimoniano di questi. Pi volte si dice nei vangeli degli Ebioniti (poveri), nome dato da dei giudei cristiani a se stessi, un gruppo che ci teneva molto a una vita di povert. Altre volte dicono nel vangelo dei nazarei, altro nome dato ai cristiani. Oppure vangelo degli ebrei. Questi vangeli innanzitutto portano un segno molto giudaico, insistono molto sullinsegnamento di Ges, interesse per letica e il rapporto di Ges con la Legge. Ges appare il maestro, il profeta, appare in continuit con le tradizioni del suo popolo. Sommariamente questi vangeli presentano una Cristologia differente da quella dei vangeli sinottici ma quanto difficile misurarne la distanze perch la Cristologia dei sinottici, e quella di Giovanni e Paolo, diventata la Cristologia della grande chiesa, la nostra Cristologia. Siamo tentati di misurarla subito in termini di ortodossia o di eresia. Esprimevano in categorie culturali diverse qualcosa che noi diciamo in categorie della cultura greca. Cominciamo a vedere il Vangelo degli Ebioniti che viene citato nel Panarium, un opera di Epifanio di Salamina, unopera della Siria. Si dice sempre nel vangelo degli ebioniti... alcune volte che il vangelo si accompagna a grandi linee ai sinottici, altre volte se ne distacca con alcuni accenti. Alcuni versetti simili quando Giovanni battezzava accorsero da lui i farisei e furono battezzati e cos tutta Gerusalemme.... la descrizione di Giovanni come nel vangelo di Giovanni con lattenzione al cibo. Invece il vangelo degli ebioniti cos dice: mentre era battezzato il popolo, venne anche Ges... tu sei mio figlio diletto... e ancora io oggi ti ho generato, e il luogo fu subito irradiato da una grande luce. C una parola in pi. Unaltra parola del Salmo 2, c una riflessione con cui si dice che nel battesimo lui diventa

Pag. 6

figlio di Dio. Per questi giudei cristiani il battesimo il momento in cui Ges assunto da Dio, generato. Qualcuno la classifica come teologia adozionista. Ma un po troppo, Ges era gi figlio di Dio ma lo diventato soprattutto con il battesimo. Subito dopo Epifanio dice: la loro narrazione dice che Ges fu generato da seme umano e poi scelto da Dio, fu per questa elezione divina che figlio fu chiamato figlio di Dio, dal Cristo che entr in lui dallalto in forma di colomba. Essi negano che sia stato generato da Dio padre ma affermano che fu creato come uno degli angeli sebbene egli sia al di sopra degli angeli. In quel vangelo secondo gli ebrei sta anche scritto che lui ha detto sono venuto ad abolire i sacrifici e se non desisterete a offrire sacrifici non desister da voi lira di Dio. Qui non pi riportato un versetto ma in parole di Epifanio il loro credo, letto dallortodossia. Un altro vangelo quello degli Ebrei. Qui, citato da Clemente Alessandrino, Gerolamo, Origene, ci sono degli elementi che ci possono aiutare a capire qualcosa di Ges anche attraverso questa letteratura non canonica. Clemente: come sta scritto nel vangelo degli ebrei, Ges disse chi si stupisce regner, e chi regner trover pace. un detto molto bello, anche poetico. Altre volte noi abbiamo come una differenza rispetto ai sinottici, significativa, interpretazione? Es. lepisodio del giovane ricco, qui Origene dice: in un vangelo degli ebrei se uno vuole accettarlo non come autorit ma come delucidazione della questione, sta scritto. Origene ancora possibilista, dice che non ha autorit ma pu aiutarci a capire questioni. Un ricco gli domand... va vendi tutto quello che possiedi... ma il ricco cominci a grattarsi la testa, non gli piaceva. bello! Ma Ges gli disse: ma come puoi dire di aver praticato la legge e i profeti, nella legge sta scritto amerai il tuo prossimo come te stesso, e molti tuoi fratelli, figli di Abramo sono coperti di cenci e muoiono di fame mentre la tua casa piena di molti beni e nulla esce per loro, e rivolto a Simone che sedeva presso di lui disse: Simone pi facile che un cammello entri per la cruna di un ago che un ricco nel regno dei cieli. Molti esegeti dicono che questo loriginale e poi stata tralasciata questa parte perch sembrava estremamente dura, o un prolungamento perch si tiene a comprendere che se uno ha osservato la legge deve osservarla fino in fondo, quindi anche distribuendo i beni altrimenti mente allaltro. Un altro testo, nel vangelo usato da nazareni ed ebioniti, dice Gerolamo, che recentemente ho tradotto dallebraico al greco, e che da molti ritenuto lautentico vangelo di Matteo, (sapete che Papia d la notizia che Matteo ha scritto prima il vangelo in aramaico poi fu tradotto in greco, ma questo vangelo in aramaico non si mai trovato), questuomo dalla mano secca ha pregato Ges con queste parole ero un muratore e mi procacciavo il vitto con le mani, ti prego Ges restituiscimi la sanit affinch possa andare a lavorare e non a mendicare vergognosamente il cibo, e Ges lo guar. vero o unattualizzazione? Nel vangelo secondo gli ebrei che sogliono leggere i nazarei, tra i pi grandi peccati c affliggere lo spirito del proprio fratello. bello, Ges avrebbe detto che il pi grande peccato rattristare un altro. Sono delle attualizzazione molto belle. Girolamo dice: nel vangelo degli ebrei Ges dice siate lieti soltanto quando sapete guardare con amore al fratello. Nel vangelo degli ebrei si legge se tuo fratello con la parola ha peccato contro di te, accoglilo 7 volte al giorno. Simone gli disse: sette volte al giorno? S, Simone, ti dico, fino a settantasette volte sette. E fin qui il vangelo di Matteo. Ma poi continua: ma anche nei profeti che erano unti dallo Spirito Santo si trovata una parola peccaminosa. Quindi se Dio ha perdonato ai profeti perch non perdonare al fratello sempre. Questi vangeli trovati in Siria o il vangelo degli ebrei trovati in Egitto difficile darne la datazione, sicuramente vangeli a cavallo tra primo e secondo secolo, hanno tradizioni vicine ai sinottici, hanno unimmagine di Ges con forti accenti etici. Vi dicevo, oltre a questi vangeli degli ebrei, abbiamo gli agrafa, le parole di Ges. Anche il vangelo di Giovanni lo dice alla sua conclusione. Negli Atti c una parola detta da Ges che i vangeli non registrano 20,35. Ci sono altri detti non scritti nel NT ma che i padri ricordano come tradizione orale, agrafa: Clemente dalessandria: disse Ges hai visto tuo fratello? Hai visto Dio . possibile che sia una parola di Ges cfr. ogni volta che lo avete fatto a uno di questi piccoli... Ges disse lamore copre una moltitudine di peccati, ma questa una frase che ci viene detta da Gc nella sua lettera, e Gc non lo dice come citazione. Didimo: il Signore disse chi vicino a me vicino al fuoco, chi lontano da me lontano dal regno. La costruzione molto aramaica e questo fa supporre che sia una parola possibile di Ges. Negli anni 50 Jeremias fece un lavoro importante. Ges disse: il mondo un ponte, attraversatelo, ma non fatevi la vostra abitazione sopra. Immagine bella, indica la qualit pellegrinante, nomade. Noi abbiamo tutta questa serie di agrafa che sono unaltra possibile. Poi abbiamo dei papiri, frammentari, sono venuto alla luce recentemente, papiro di Ossirinco in cui ci parla di una controversia su Ges: Ges prese i discepoli e li condusse nel luogo della purificazione e passeggiava per il tempio. Ed ecco giungere un sommo sacerdote di nome Levi che si avvicin loro e disse: chi ti ha permesso di passeggiare in questo luogo di purificazione e guardare i vasi sacri, senza esserti

Pag. 7

lavato e senza neppure che i tuoi discepoli si siano lavati i piedi? Come mai contaminate questo tempio che un luogo puro? Nessun altro che non sia lavato e cambiato gli abiti, cammina e ambisce guardare questi vasi sacri. Allora il salvatore si arrest con i suoi discepoli e gli rispose: tu che stai qui nel tempio, tu sei puro? Quello allora gli rispose: sono puro, ho fatto labluzione nella piscina di Davide e dopo essere sceso da una scala sono salito dallaltra e ho indossato abiti bianchi puri e sono venuto a vedere questi vasi sacri. Ges gli rispose: guai a voi ciechi che non vedete, tu hai fatto labluzione in quelle acque rifiuto nelle quali cani e porci si gettano giorno e notte e hai bagnato e pulito la pelle come fanno le prostitute e le flautiste che si profumano, si lavano, si puliscono, si fanno belle, ma dentro sono piene di scorpioni e di malvagit, io invece e i miei discepoli che tu accusi di non esserci lavati, ci siam bagnati in acque di vita eterna che discendono da Dio, dal cielo . Cosa capiamo qui? Certamente questa non pi una parola di Ges, non sembra nel suo stile un attacco di questo genere, soprattutto un disprezzo dei peccatori che mai trovate nelle sue parole. Ges ha mai disprezzato un peccatore, ha dato dei guai agli ipocriti, i uomini religiosi, anzi verso i peccatori dice il contrario: in verit prostitute e peccatori vi precederanno... c un capovolgimento. C una controversia per sulla purit che certamente c stata, testimoniata dai sinottici e il contesto noi non riusciamo bene a capirlo, per significativo. Questo un tipico riferimento di un agrafon che non troviamo nelle fonti. Un altro papiro, quello di Berlino, c un attenzione su Natanaele: Natanaele confess e disse: Signore, tu sei figlio di Dio (Giovanni 1), il rabbi gli rispose e gli disse: Natanaele, cammina nel sole. Poetico, bello, un linguaggio criptico, cosa vuol dire? I riferimenti a Ges ce ne sono molti e in diversi posti, e ci dicono che linsegnamento di Ges ben presto stato ricevuto, ha trovato eco, stato ricevuto in comunit, ben presto stato rielaborato, da un lato sempre di pi noi abbiamo fissa la fondatezza della figura storica di Ges, tornano gli stessi temi. Non pu non esserci stata questa figura che storicamente ha dato origine a tutto questo materiale plurale. Cerchiamo di risalire ancora. Troviamo tra tutta una serie di scritti che sar imparentata con la gnosi, il vangelo copto di Tommaso. stato trovato intero nel 1945 a Nagammadi. Prima sapevamo da Ippolito, padre della chiesa, che esisteva, del II sec. d.C. Che alcuni leggono e seguono il vangelo secondo Tommaso. La datazione che viene fatta tra il 75 e il 140 d.C. coevo al vangelo di Giovanni, ed ad altri scritti del NT come lApocalisse e la 1Gv, coevo a Colossesi e Efesini. Certamente un vangelo strano perch fatto di 114 vers. tutti riguardanti parole di Ges, non ci sono narrati n miracoli, n eventi, n la morte e resurrezione di Ges. Sono 114 parole. Qui Ges appare come il mediatore di una rivelazione esoterica venente dallalto, da Dio e che Ges ha confidato a dei discepoli scelti, eletti, un insegnamento quasi iniziatico. Certamente un vangelo imparentato con la gnosi con quella che sar questa grande eresia che appare nel II sec., tutto un movimento esoterico che pensa che sia essenziale la conoscenza per la salvezza. C nel cristianesimo fin dallinizio una corrente molto attenta alla conoscenza e che soprattutto pensa che la conoscenza sia gi uno sperimentare la salvezza. Questa corrente labbiamo gi nel IV vangelo, in un recente manuale riguardo alla conoscenza storica di Ges, il vangelo di Giovanni posto in uno schema tra vangeli vicini alla gnosi, es. Giovanni 17: la vita eterna che conoscano te... siamo gi in uno spazio in cui la conoscenza ha una valutazione enorme. vero che una conoscenza di tipo ebraico in cui c la fede e lamore. Per la vita eterna secondo Giovanni la vita eterna non inizia solo di l, ma inizia gi qui, conoscere te. C una valutazione della conoscenza che poi trovate in Clemente Alessandrino che dir che il cristiano il perfetto gnostico, colui che ha la conoscenza. Paolo a volte parla di conoscenza di Cristo in Filippesi. Ci sono degli accenti gnostici nel NT. Leresia sar condannata perch tutto diventer conoscenza intellettuale, senza collegamento con la vita e la prassi. Quando Dio fa le promesse, le fa sempre di qualcosa che arriver in futuro e poi qualcosa che avviene nel presente, le cose del futuro che lui promette, in realt mai nessuno le vede. Tutte le volte se la promessa del futuro la vedranno gli altri, nel presente c il dono della sapienza e della conoscenza. Questo qualcosa da recuperare nella vita cristiana di oggi. La stessa fede un atto di conoscenza, il cristianesimo un grande fenomeno di ermeneutica di generazione in generazione. Ogni generazione cerca di interpretare la storia, Ges, luomo. Allinterno di questa interpretazione c una ricerca di senso e un vivere della promessa di Dio. Il vangelo di Tommaso fa dire cos la gnosi: Ges disse: colui che scopre linterpretazione di queste parole, non guster la morte. Subito capiamo che siamo in ambito gnostico. Per in queste 114 sentenze troviamo qualcosa di interessante, anche qui un eco delle parole di Ges. Non da escludere che sia le parole dei vangeli che quelle di Tommaso si riferiscano a parole di Ges che non abbiamo pi. Es. Ges disse: ho gettato fuoco sul mondo e lo custodisco finch divampi. Vi ricordate in Luca sono venuto a portare il fuoco sulla terra.... altre: Ges disse: ama il tuo fratello come lanima tua custodiscilo come la pupilla del tuo occhio. Sono inveramenti del precetto della carit. Ges disse: un profeta non accetto nel suo paese . E

Pag. 8

questo lo troviamo in Mc quando torna a Nazaret, per aggiunge: un medico non guarisce quelli che lo conoscono. Molti dicono questa era anche una parola di Ges lasciate cadere dai vangeli. Ma questi testi vivono in una comunit ben precisa, questi gnostici sono dei solitari: Ges disse: beati i monaci, gli eletti perch troveranno il regno, perch essi vengono dal regno e ad esso ritornano . Qui c gi unattualizzazione delle parole di Ges. Molti sono coloro che stanno alla porta, ma soltanto i monaci entreranno nella camera nuziale. Un altro detto bello: colui che vicino a me, vicino al fuoco, colui che lontano da me, lontano dal regno. Una parola diversa: il regno simile a un pastore che ha cento pecore, la pi grande si smarr. Egli lasci le 99 e cerc quella fino a quando la trov e dopo che si era affaticato disse alla pecora, ti amo pi delle altre 99. Un mutamento. Per capiamo che in questa comunit in cui il vangelo echeggiato, c un dualismo molto forte, una misogenia molto forte nei confronti della donna, una svalutazione. Si parla del dopo resurrezione: Simon Pietro disse: Maria deve andar via da noi, (Maria quella di Magdala), perch le femmine non sono degne della vita, Ges disse: ecco io la guider in modo da farne un maschio affinch lei diventi uno spirito vivo uguale a voi maschio, perch ogni femmina che si fa maschio entrer nel regno dei cieli. Altre volte noi capiamo che c un disprezzo forte del corpo, della carne, si esalta solo lincorruttibilit dello spirito e si dice che il regno di Dio gi venuto, presente non bisogna attenderlo. Il regno di Dio qui e l, sono gli uomini che non se ne accorgono come ha detto Ges. Questo sguardo dinsieme che abbiamo dato molto importante, capire che Ges e il suo messaggio hanno avuto presto un eco, sono stati significativi per dei gruppi di persone e comunit che hanno accolto le parole di Ges e conservate, le hanno meditate, e han cercato che queste parole diventassero cariche di segno nella loro storia, nel loro luogo. Ogni parola di Ges ha trovato un contesto ben preciso in cui echeggiava e che ha dato origine a una parola. Laspetto pi chiaro di tutto questo avviene anche allinterno dei libri canonici, es. il vangelo di Giovanni che un vangelo che non solo un altro vangelo, diverso dai sinottici. Per i sinottici cerano allinizio la fonte Q e il vangelo di Mc. Su questo viene Mt e Lc, Mc certamente finito prima che il tempio fosse distrutto, perch non c eco in Mc, invece c in Mt e Lc. Alla fin fine questo materiale ha pressoch lo stesso linguaggio. Capiamo che gli accenti teologici mutano, a seconda delle comunit a cui sono diretti questi vangeli. Giovanni diverso dai tre, Giovanni unaltra cosa. Non solo lo stile diverso ma anche il contenuto. La chiesa ha capito che Giovanni non e non vuole essere come i sinottici che leggono il Ges della fede a partire da un abbozzo di storia, Giovanni legge Ges con unaltra profondit, Ges davvero il rivelatore del padre, apre i cieli di Dio e di conseguenza il linguaggio del tutto diverso. Il IV vangelo dice che il cristianesimo nasce plurale, e se ci sono tre vangeli che sono convergenti ce ne un quarto che altrimenti. Se nei sinottici a partire da Mc ci che si vuol dire riguardo alla vita di Ges, es. le moltiplicazioni dei pani, un miracolo, un insegnamento con un linguaggio preciso. Bisognerebbe che i discepoli capissero il discorso ma che non lo capivano e si ferma l. Tutto molto ermetico e si ferma l. Giovanni quando riprende la moltiplicazione dei pani, loccasione per fare un lungo discorso nella sinagoga di Cafarnao, allora Mc rimane segno, e linsegnamento di Giovanni di un altro spessore, le espressioni di Ges non sono state dette da lui, la meditazione della chiesa di Giovanni, e viene fatto dire da Ges come un autorivelazione che stata colta dalla comunit di Giovanni. C un messaggio che va oltre le parole e le azioni di Ges, se i sinottici dicono ci che Ges ha fatto e detto, Giovanni dice che quello che Ges ha fatto e detto significava queste parole, radunate in grandi discorsi messi in bocca a Ges. Terzo incontro appare lultimo di unintroduzione alla figura di Ges. E vogliamo in base alle fonti che abbiamo letto cercare di riassumere ci che storicamente possiamo dire di Ges. Le fonti cristiane in realt ci parlano sempre di un Ges della fede, e allinterno di questi scritti noi possiamo rinvenire alcuni elementi che collocano Ges nella storia degli uomini e del suo popolo. Abbiamo bisogno proprio per la comprensione del Ges della fede avere alcuni dati in rapporto alla storia. Di un uomo noi vogliamo sempre cogliere la sua vita, nascita e morte. Anche per Ges si vorrebbe dire nato a.., morto... la cosa pi certa di un uomo sempre la sua morte, soprattutto perch in quei tempi non cerano le anagrafi. La nascita laveva solo i re o i personaggi importanti, la gente comune la nascita non si ricordava. Anche la data della morte di Ges in realt non facile da cogliersi, la datazione labbiamo solo nei vangeli canonici, non ci parlano di anno, ci parlano di mese, sicuramente quello di Nisan (il nostro marzo aprile), tutti ci dicono che morto il sesto giorno della settimana, venerd, i giorni della settimana ebraica portavano i nomi di giorno primo, secondo, terzo, ecc. sabato. Lunico che aveva un nome era il sabato. Tutti i vangeli dicono che morto sotto Ponzio Pilato mentre a Roma regnava Tiberio ed morto in un giorno che era il sesto giorno, in corrispondenza della pasqua. Se vero che i sinottici e Giovanni dicono che Ges muore di venerd, il problema cogliere in che anno? C una complicazione secondo i sinottici Ges muore in un giorno di pasqua, non solo venerd,

Pag. 9

ma il 15 di nisan, la pasqua veniva sempre il 15 di nisan, segnava la met del ciclo lunare, quando c luna piena. Il 14 era la vigilia quando si mangiava lagnello verso sera. Secondo i sinottici Ges ha mangiato la pasqua come tutti gli ebrei il 14 sera, e poi stato ucciso il 15. Ora il venerd portava il numero 15 solo due annate del 27 o del 34 d.C. queste due date ci danno dei problemi. La prima troppo presto per la morte di Ges perch Tiberio appena regnante, ma Ponzio Pilato appena arrivato a Gerusalemme, il 34 troppo tardi. Allora cominciamo ad avere dei dubbi sulla datazione dei sinottici e Giovanni scrive il vangelo conoscendo i sinottici, se dunque Giovanni conoscendo i sinottici, conoscendo il loro racconto e la datazione della morte di Ges, muta quella data significa che lui aveva la convinzione di poterla dire con pi autorit di quanto la avevano data i sinottici. Secondo Giovanni Ges muore sempre di venerd ma nel vangelo lui insiste, lui muore di venerd pomeriggio mentre la tempio si macellavano gli agnelli che dovevano servire per la celebrazione pasquale. In questo caso Ges muore il 14 di nisan , muore la vigilia della pasqua. Se noi accettiamo la datazione di Giovanni e teniamo fisso che Ges morto di venerd vigilia della pasqua, le date possibili sono il 30 o il 33. Il 7 aprile del 30 e il 3 aprile del 33. In quei due anni il 14 era un venerd, la pasqua cadeva il 15 in sabato, e Giovanni dir era un grande sabato quellanno. Ci sono altre ragioni per cui noi pensiamo che Giovanni abbia corretto la data dei sinottici e lo ha fatto giustamente. Primo. I sinottici dicono che i sommi sacerdoti erano preoccupati circa larresto di Ges e non volevano che avvenisse durante la pasqua. Ma proprio loro lo condannano e lo uccidono il giorno di pasqua? In realt non si mai data unesecuzione il giorno di pasqua. In una festa come pu radunarsi un sinedrio, Pilato, tutte queste udienze? Secondo. Noi troviamo la tradizione che c stata unamnistia quel giorno, anche l la prassi delle amnistie che avvenivano la vigilia della pasqua in modo che il liberato potesse celebrare il pasto pasquale. Dove vengono altre difficolt? Se Ges stato ucciso mentre gli agnelli venivano sgozzati questo significa che lui non ha celebrato la pasqua come li altri ebrei, era gi morto mentre gli altri ebrei la celebravano . E allora che pasto ha celebrato? Perch nei sinottici si dice che Ges ha desiderato tanto mangiare la pasqua con i suoi discepoli. Giovanni che ha corretto in realt non dice che Giovanni ha mangiato la pasqua. Lintroduzione non parla assolutamente della pasqua. Giovanni dice prima della festa della pasqua, allora qualche giorno prima, mentre cenavano.. e fa la lavanda, e allora? Secondo Giovanni Ges non ha fatto la pasqua con i suoi discepoli, ha fatto un pasto daddio, che hanno dei precedenti con la letteratura veterotestamentaria, soprattutto apocrifo, dove il patriarca faceva un discorso daddio, d delle consegne, e profetizza ci che avverr in futuro. Certamente se noi guardiamo i vangeli non coincidono neanche sullultimo atto di Ges prima della sua morte. Cosa si pu dire? Un tentativo fatto per concordare sinottici e Giovanni stato fatto da Annie Giober, esegeta francese, che ha studiato a lungo il calendario di Qumran, dove la pasqua con il seder cadeva sempre il mercoled sera, in questo caso Ges seguendo il calendario essenico ha celebrato la pasqua il mercoled sera e ha potuto effettivamente essere arrestato la sera del mercoled, il gioved avere il processo con i sacerdoti, lincontro con Erode come dice Lc, avere ludienze da Pilato, e poi essere condannato e crocefisso il venerd, il che darebbe pi spazio, e pi realismo cronologico agli eventi. Nel racconto della passione dei vangeli stato fatto una compressione per la liturgia perch si leggeva in questa. Per la Giober Ges ha celebrato la pasqua come dicono i sinottici mercoled sera e sarebbe stato crocifisso il venerd mattina e non il sabato che era la festa. Non tutti accettano questo tentativo, ma tutti accettano la data, il 7 aprile dellanno 30. Altra data importante che possiamo ritrovare rispetto a Ges linizio del suo ministero, anche qui con molta incertezza. Lc nel suo vangelo pretende fin dal prologo di dare al suo testo una qualit storica, anchio ho tentato di scrivere un resoconto ordinato.., ma Lc precisa che ha fatto ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi. Ma non aveva intenzione di fare una ricerca storica come penseremmo noi. Per Lc quando parla dellapparizione del Battista, 3,1 dice nellanno decimo quinto..., linizio del ministero di Giovanni come profeta, ma chiaro che qui Lc ha ricalcato questa formula dai profeti es. Amos, quando si vuole dire un evento nella storia, un evento di Dio, si usa questa formula, si cita la storia profana. Tutto questo ci fa dire che questanno 15 di Tiberio il 27 d.C. Ges avrebbe iniziato nel 27 e ci sarebbero stati tre anni di ministero, per i sinottici non si capisce quanto stato lungo. Per Mc narrare il suo ministero dal battesimo, attivit in Galilea che finisce a Gerusalemme, non sono preoccupati degli anni. In Giovanni, che potrebbe sembrare il meno storico, ma in realt Giovanni sembra essere pi preciso, Giovanni al 2,20 mette in bocca agli avversari di Ges queste parole: quarantasei anni. Noi sappiamo che il tempio si inziata la ricostruzione nel 19 a.C., ce lo dice anche Flavio Giuseppe, con 46 anni si va al 27. Si scoperto recentemente i calendari del giudaismo del tempio, lanno 27 era un anno giubilare, un anno sabbatico, questo ci farebbe capire meglio perch Ges secondo Lc al cap. 4 quando

Pag. 10

inizia il suo ministero legge il profeta Isaia lo spirito su di me.... questo si adempiuto oggi. Ges parla di anno giubilare, lo proclama, un anno che era nella legislazione, ma mai attuato nelle sue esigenze. Ges proclamandolo, certamente attira lattenzione su di s ma anche lostilit. Giovanni parla di tre pasque, cos il suo ministero deve essere stato tra due anni e tre. Il suo ministero pubblico allora per alcuni anni, il calcolo di tre anni resta sempre molto aleatorio, ci si chiede se fosse possibile in tre anni di vita comunitaria incidere tanto nei suoi discepoli tali testimoni, non solo di testimonianza ma anche di trasmissione del suo insegnamento. Ges ha scosso questi discepoli, li ha riplasmati e sono loro che percorrono il mediterraneo e danno origine alla chiesa. Un altro elemento importante la sua nascita. Qui andiamo verso le preistorie, letture quelli di Mt e Lc, letture di eventi estremamente umani fatte pi tardi, molto tardi, meditate negli ambienti familiari di Ges, dove la rilettura cerca e trova degli elementi che forse erano sfuggiti agli stessi genitori. Lc dice che quando ha iniziato aveva circa 30 anni. Ma nellantichit lespressione incerta, anche perch let dei trentanni era pensata in tutti gli ambienti, let in cui si manifestava la ricchezza e la forza di un uomo . La vocazione di Ezechiele avviene a 30 anni, anche Davide viene unto re a 30. Quanto in Lc c il ricorso alla tipologia del grande personaggio? Giovanni interviene, 8,57 fa dire agli interlocutori di Ges tu non hai ancora 50 anni. Al di l del genere midrashico delle preistorie del messia Lc 1-2 e Mt 1-2, Mt ci dice che Ges nato mentre era re Erode e anche Lc ci dice che lannuncio a Zaccaria avvenuto mentre era re Erode. Se prendiamo questo come elemento storico. Erode muore il 6 a.C. perch il monaco Dionigi che nel VI sec. ha voluto accogliere il desiderio della chiesa di mutare calendario, fino ad allora dalla nascita di Roma, ha sbagliato almeno di sei anni. Ges deve essere nato almeno nel 6 -7 a.C. restano sempre dei problemi. Lc quando ci parla della nascita di Ges ci parla del censimento ordinato dallimperatore . Questo censimento c stato, ne parla Giuseppe Flavio, eco anche in Atti 5,37, ci fu una rivolta, ma questo avvenuto nel 6 d.C. alcuni ipotizzano che in realt Quirinio diventato governatore fosse solo un funzionario e poi diventato governatore, ma non ne abbiamo notizia. Tertulliano parla di un censimento avvenuto sotto Sevizio Saturnio, tra il 9 e il 6 a.C. Lc aveva leco di questo censimento e ha scritto cos. Dobbiamo collocare la nascita attorno al 7 a.C. , Ges muore che avrebbe 37 anni. Ma anche qui ci sono tanto problemi, perch tutto questo darebbe ragione a calcoli messianici, per cui bisognerebbe andare molto cauti. Mt parla di una stella e si pu ricercare comete, certo c un evento che pu aver avuto significato, Giove e Nettuno, si sono congiunti tre volte nel 7 a.C. nella costellazione dei pesci. Cosa significa: che si sono avvicinati fino a fare una stella molto lunga poi passandosi dietro rimasta una sola stella e poi di nuovo lunga. Il fatto che avvenuto tre volte ha impressionato molto gli astrologi di quel tempo, era una svolta nella storia, la nascita di un personaggio importante, la nascita di un re. Queste cose possono aver aiutato Mt a cogliere la stella, per qui non siamo pi nella storia. Un altro fatto: le tradizioni giudaiche dicono che il messia sarebbe morto a 37 anni come let di Isacco quando fu sacrificato da suo padre Abramo . Sono elementi per capire molte cose e per capire come in quel tempo siamo in una cultura molto diversa dalla nostra, il cielo sempre scrutato, le stelle sono un linguaggio, il cielo era il cielo di Dio. I calcoli astronomici era unattivit a cui si dava molta autorit. Di pi, della nascita di Ges non possiamo dire, non c ragione di pensare che Ges non sia nato a Betlemme, anche se il fatto che sia chiamato nazareno, alcuni dicono che un artificio Betlemme. Di nuovo Giovanni ci aiuta in modo forte, perch Giovanni mette nel vangelo una discussione su Ges e fa dellironia su quei giudei che credono di sapere da dove viene Ges. Ironia di dire tutti pensano che sia nazareno ma nato a Betlemme, ragione in pi a favore della sua nascita veramente a Betlemme. Diciamo qualcosa sul luogo sul quale Ges nato e dove poi cresciuto. Ges in fondo un uomo che vissuto e camminato su uno spazio lungo 120 km e larghezza 30, non si mosso di l, non ci sono ragioni per pensare che sia vissuto altrove. Ges vissuto in questa terra ci sono anni oscuri che riguardano i suoi primi 30 anni, ma sappiamo che la sua attivit ha avuto un centro: Cafarnao, sul mare di Galilea, di l si muoveva per predicare in Galilea. A Cafarnao cera una sinagoga e una casa, chiamata a volte casa di Pietro e altre volte semplicemente la casa. Da questa citt si muoveva per la Giudea, andava a Gerusalemme in occasione delle feste, normalmente per la pasqua, e altre feste. In questa terra Ges certamente ha predicato, ha dato il suo annuncio, la sua dottrina e i suoi ascoltatori non erano solo destinatari, ma son coloro che gli han permesso di forgiare il suo messaggio in un certo modo. La Galilea ha alcune peculiarit, la prima terra strappata ad Israele come regno nel 722 a.C. dagli Assiri, distruggono Samaria, il regno del nord, Zabulon e Neftali, portano via dei prigionieri. Queste terre sono state invase da goim, e gli ebrei sono continuati a rimanere, la curva dei goim, la curva dei pagani, cerano molte genti diverse, non cera pi la pura razza ebraica. Cerano allora molti fermenti e confronti e dove c confronto, c una certa capacit di novit, per

Pag. 11

cui gli ebrei di questa terra non erano conservatori, i conservatori erano piuttosto a Gerusalemme, in Giudea, dove cerano i centri intellettuali, in Galilea non ci sono ancora a quel tempo dei centri intellettuali. Molti storici dipingono la Galilea in modo sbagliato perch si basano sui giudizi dati dai giudei che disprezzavano molto la Galilea. Dati dopo il 70 che con la distruzione del tempio tutti quelli che erano in Gerusalemme sono fuggiti in Galilea, lungo le citt, soprattutto a Tiberiade, l che nasce la grande scuola che costituisce lebraismo che ancora lattuale, quello dei farisei, l ci sono le tombe dei grandi rabbi Johan Ben Zakkai, uno dei maestri fuggiti, gridava: Galilea, Galilea, tu odi la Tor! Questi galilei vedono a un certo punto arrivare tutti questi abitanti di Gerusalemme, si sentono invasi, li han trattati bene, questi arrivati come conservatori finivano per mettere le loro leggi mentre nella Galilea cera una terra di grande fermento e libert, chiaro che questi giudei di Galilea si oppongono a loro, e i rabbini li attaccano. Anche le posizioni che troviamo che troviamo nel IV vangelo sulla Galilea, riflettono un clima dopo il 70, ormai Gerusalemme distrutta e i rabbini sono tutti in Galilea e hanno gi dato origine alle grandi scuole, e allora abbiamo alcune dizioni: es. quando Filippo che era di Betsaida... Abbiamo trovato... Ma da Nazaret pu venir fuori qualcosa di buono?. Lortodossia di Gerusalemme si sposta in questa zona del lago, il galilei si sentono invasi perch erano abituati al contatto con i pagani, ad avere una certa libert. In questa terra avvenivano delle sedizioni contro i romani, per la libert che si sentiva, che si respirava. Giovanni 7,52: disse Nicodemo: la nostra legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato? Ma sei anche tu Galileo? Studia e vedrai che non sorge un profeta dalla Galilea. In realt la Galilea era una terra molto bella, dolce, non rude e aspra piena di deserto come la Giudea, e con il confronto con i pagani aveva aguzzato la creativit nei confronti della legge, della tradizione. Poteva apparire una terra che praticava dei compromessi per lautorit dellortodossia di Gerusalemme, per i galilei erano sempre attaccati al tempio, pagavano le decime, erano pronti alla difesa del tempio e con i pellegrinaggi andavano alla citt santa. Certamente avevano un difficile rapporto con la Tor, rispetto a quello che avevano i farisei estremamente legalisti. Ges va collocato bene in Galilea, e certamente noi cogliamo questo carattere di un ebraismo meno legato allortodossia rispetto allebraismo di Gerusalemme, non a caso Ges stato perseguitato a Gerusalemme e ha trovato la morte a Gerusalemme. Ges portava come nome Josha, o Jeshu, nome molto comune, Giosu lo stesso, c 20 volte in Giuseppe Flavio. Significa il Signore salvezza,per Ges ripetutamente detto in Mc o nazaneros, e in Mt e Lc, nazaraios. In Mc e Lc nazaneros significa certamente abitante di Nazaret, ma noi ci chiediamo fino a che punto si dava a questo nome nazareno, la qualit di essere il nome dato dalla citt di Ges perch noi non troviamo in nessuna parte, in tutta la letteratura giudaica il villaggio di Nazaret. Nazareno e nazaraios potevano essere delle parole vicine allebraico nazir, significa una persona consacrata a Dio. Poteva essere vicino al termine bazar in ebraico, osservante, e addirittura al termine neper che significa germoglio. Ges ha portato questo nome e con questo nome lo si individuava, anche sul cartello della croce Ges nazareno, re dei giudei, ma non siamo sicuri che indichi Nazaret. La sua famiglia era certamente a Nazaret, le liste coincidono, Maria e Giuseppe, vengono nominati fratelli e sorelle, in Mc 6,3. Un dato sembra certo, Ges stato allevato a Nazaret, lo dice anche Lc, ma ci resta difficile pensare che lui sia vissuto a Nazaret fino al momento dellapparizione a Israele, fino al momento del battesimo e della sua attivit. Quando Ges torna a Nazaret la reazione che suscita come di uno che da tanto tempo via. La reazione registrata da Mc non costui il carpentiere, il figlio di Maria.. E le sue sorelle non stanno qui tra di no?, quindi lui non stava pi l, il grande enigma. Gli anni oscuri di Ges Aroon, che vanno dalla sua nascita fino al momento in cui comincia la sua attivit: dov che Ges ha compiuto la sua formazione? Per secoli si diceva che Ges aveva la scienza infusa e non cera problema, oggi chi dice questo? I fondamentalisti! Giovanni Paolo II, l11 aprile del 1999, ha detto Ges frequentava la sinagoga e le liturgie, Ges partecipava alle feste, cos che ha preso conoscenza della bibbia ebraica, e delle bibbia se ne serviva nella preghiera ispirando il suo comportamento. Ges ha dovuto imparare a leggere lebraico, ha studiato la Tor e i Nevim, gli ha insegnato le arti dellinterpretazione. Certamente Ges non poteva essere a Nazaret perch l non cera un insegnamento simile, certamente non era a Gerusalemme perch durante il processo i sommi sacerdoti e gli anziani e eventualmente i capi dei farisei gli avrebbero detto ma Ges, hai studiato qui, stato tuo maestro quello e quellaltro. In quegli anni a Gerusalemme ci sono due grandi maestri Rabbi Hillelel e Rabbi Shammai, non parlano mai di Ges non lhanno conosciuto. In quegli anni Paolo studia a Gerusalemme, e ammette che non lha mai conosciuto Ges, non lha mai incontrato. Sappiamo solo dal vangelo di Lc che lui cresceva in intelligenza, sapienza e grazia, cio ha avuto la crescita come tutti noi e fin da ragazzo mostrava i segni non di essere un ragazzo prodigio, perch pensate a un testo del suo bar mizvat, figlio del comandamento a Gerusalemme, leggendo Lc bene: seduto in mezzo ai dottori mentre gli ascoltava e faceva loro domande, per imparare, non faceva lesame, Lc ci dice che questo

Pag. 12

bambino si interessava delle cose di Dio, presto, ascoltava quei dottori e faceva loro domande, come deve fare un bambino, quando gli ebrei dicono: un vero bambino fedele alla tor un bambino che ascolta i rabbi e fa domande, innanzitutto ascolta, il che significa che uno capace di obbedire, perch significa che gli interessano le cose e ripetono bastardo quel figlio che non fa domande al padre, anche perch questa la struttura della formazione ebraica, nessuno si dimentica la sera del seder pasquale, spetta al figlio pi piccolo chiedere per 4 volte pap, perch questa notte differente dalle altre notti?. C un testo, un commento a Esodo 13,8 tu istruirai tuo figlio e dirai: a causa di quanto ha fatto il Signore per me quando sono uscito dallEgitto, e il commento qui il padre che istruisce il figlio perch il figlio non domanda e allora lui dir al figlio: se tu ci fossi stato quella notte tu non saresti stato degno di essere liberato dallEgitto perch questa sera tu non mi fai domande. nel commento di Rashi. Nei primi tre incontri abbiamo cercato di delineare per quanto possibile ci che nella storia possibile dire di Ges. Certamente la nostra operazione che faceva attenzione al metodo, era molto sintetica, molto riassuntiva. Litinerario che facciamo ora ci dar altri tratti del Ges storico, a partire soprattutto dalle fonti, e soprattutto quelle cristiane senza fare sempre una scelta fra fonti canoniche e extra canoniche, ma pensando che altre fonti autorevoli, per la sua antichit, per la sua forma letteraria, per come si presentano e redatta, faremo lascolto anche di questo. I testi che noi possediamo sono il frutto maturo di un processo che a grandi linee durato pi di 50 anni, processo letterario in tre stadi: certo tutto sarebbe pi facile se noi avessimo delle tracce scritte di ciascuna dei tre stadi. Abbiamo un lungo processo orale che a certo punto viene scritto, e lo scritto lesito di tutto questo dinamismo riguardanti forme e redazioni di ci che Ges ha fatto e detto, per importante almeno capire i tre stadi. Il primo quello che chiamiamo storico, difficile per noi da raggiungere, in cui Ges a un certo punto fa unattivit pubblica, sceglie dei discepoli che vivono con lui, compie delle azioni che questi discepoli, ricordano, meditano, dice loro delle parole, un messaggio che viene impresso nella loro memoria e questo Ges che noi potremmo dire uomo certamente carismatico, certamente rabbi, certamente profeta, questo Ges a un certo punto si scontra con il potere religioso e indirettamente con quello politico, vive un processo in cui condannato e muore il 7 aprile dellanno 30 alle 3 del pomeriggio. In questo primo stadio Ges ha scritto niente e nessuno dei discepoli ha scritto ma siamo in una cultura di tipo orale, le parole dette dal maestro vengono facilmente memorizzate, recepite, custodite, pensate con quale cura custodiamo un libro. La cultura era orale e normalmente linsegnamento avveniva tramite parole e alcune volte queste parole, gi il maestro, le rendeva come una parola sintesi di un concetto e chiedeva ai discepoli di ripeterla pi volte fino a memorizzarla. Con ogni probabilit molte parabole brevi, Ges le ripeteva e chiedeva ai discepoli di memorizzarle. Questo era favorito da una cultura orale. Di questo tempo noi dobbiamo percepire che sono restati dei ricordi, nulla di scritto. Secondo stadio. Ges muore, e viene trovata la tomba vuota, siamo ancora nella storia. Trovata dalle discepole e discepoli di Ges. Nei vangeli abbiamo tradizioni differenti, e c questo elemento della tomba vuota. Sta di fatto che vicino a questa tomba vuota, delle donne cominciano a dire che hanno avuto un messaggio da parte di Dio, lo dicono attraverso un linguaggio simbolico. Lo dicono, i vangeli, in modo diverso, e la chiesa non si mai troppo preoccupata di questo. Certamente in quei giorni, in base alla tomba vuota, gli apostoli, la prima cosa che dicono che Ges verr presto! per molti aspetti predicavano pi sul ritorno di Cristo che non sulla sua resurrezione. Ges doveva ritornare per far vedere la vittoria sulla morte che Dio gli ha dato e la vittoria sulla morte riguardava noi. Ha ragione Flusser quando conclude il suo libro dicendo Elia salito in cielo, di Mos non si trovata la tomba, e perch Ges non dovrebbe essere risorto?. un ebreo pu ragionare cos. Per i seguaci di Ges no! Non era questo il ragionamento, era che Ges doveva ricevere dal padre la parola definitiva per noi, per la nostra resurrezione . Ci che davvero in quei primi giorni dopo la tomba vuota predicava con convinzione che lui sta per tornare: Ges aveva predicato la venuta imminente del regno, la morte sembrava il fallimento, Ges sta per tornare! C in Atti 3, un testo molto arcaico, una delle prime predicazioni di Pietro, convertitevi, cambiate vita... e giungano i tempi della consolazione da parte del Signore e egli mandi Ges.... distantissimo da una predicazione che possiamo fare oggi noi nella chiesa. Convertitevi perch giungano i tempi della consolazione, significa che i tempi della consolazione non sono arrivati, per noi tutti ormai i tempi della consolazione sono quelli di Ges, della sua morte e resurrezione, e egli mandi come messia, sembrerebbe che Ges non ancora venuto come messia, per lo meno in questo testo si dice Ges era il messia, ma questa qualit non stata ancora esplicitata, lui deve venire come messia . Pi tardi noi cristiani diremo una cosa: venuto nellumiliazione, verr nella gloria. Ges verr presto, egli deve essere accolto in cielo fino ai tempi della restaurazione. chiaro che egli risorto e salito al cielo ma laccento sulla venuta del Signore. Certamente si vede questo

Pag. 13

secondo stadio in cui si rivede la vita di Cristo e si ricordano le sue parole, prima era maestro e profeta, adesso anche il risorto, il veniente. Questo modifica completamente il ricordo. Siamo in un momento in cui le comunit memori di una Parola di Ges che diceva fate questo in memoria di me, quando ci ritroviamo dobbiamo osservare quello che lui ci ha detto, dobbiamo ricordarlo. Addirittura in 1 Cor dove c il ricordo di questo (50-55 d.C.), delleucarestia lui dice io ho ricevuto dal Signore quello...(cap. 15), un ordine di memoria. I cristiani si ritrovano una volta alla settimana e fanno questo pasto e nel dire che Ges presente tra di loro cominciano a invocarlo come il veniente, soprattutto cominciano a cantare in queste riunioni mara-nath, questa parola la ritroviamo nella lettera ai Corinti citata, una parola aramaica che Paolo trasmette ai Corinti, dei pagano-cristiani, significa Signore, vieni, il vocativo sarebbe mare in aramaico, Signore vieni presto. Leucarestia nasce in questo contesto, quando lapostolo prendeva il pane e lo spezzava, la comunit cantava maranath. Fare la memoria e lassemblea canter maranath, ma dicendo in aramaico e kyrios in greco. vivente, presente nella comunit cristiana. Questo secondo stadio ancora uno stadio orale, nessuno scrive nulla per le cose vivono, le cose dette da Ges non vivono solo nella mente dei dodici, dei testimoni, cominciano a vivere nelle comunit . Lutero letterario cambiato perch ormai questo utero ecclesiale, sono delle comunit. I discepoli dicono a una comunit una Parola, ma chiaro che quella Parola detta in quella comunit, ha un esito che detta in un altra comunit. Es. Ges ha detto Beati i poveri, noi non sappiamo qual la Parola di Ges, se Mt la dice alla sua comunit che erano dei poveri giudei materialmente, sappiamo che Paolo fa delle collette per loro, se Mt la dice per loro, disprezzati dai pagani, Mt percepisce che dire beati voi poveri, significa non creare una dinamica nelluditorio, se lui dice beati i poveri anche nel cuore, significa non vi chiedo solo una povert materiale che gi avete, vi chiedo addirittura una povert nel cuore di chi non desidera essere ricco, di chi non desidera che gli sia mutata la situazione. Lc ha la stessa beatitudine ma il vangelo indirizzato a un nobile Teofilo, forse una finzione letteraria, teofilo significa amante di Dio, certamente la comunit di Lc era una comunit etno cristiana, una comunit in cui non cerano i poveri. In quel contesto beati voi poveri e guai voi ricchi, significa mettere la comunit di fronte a un giudizio di Dio che lattraversa rispetto a ci che possiede o non possiede. Questo processo quello che continua ancora ora, non si concluso. Tutte le nostre comunit, le Parola di Ges, tramite unermeneutica differente, ce le fanno capire. La differenza che in quello stadio le parole di Ges erano orali, per noi hanno una forma scritta e sono fisse. Il processo di questo secondo stadio pu essere abbastanza breve come avvenuto in Mc e alla fonte Q, intorno al 45-50 d.C., scrivere come memoria perch morivano i testimoni che erano stati con Ges, certamente cera questa preoccupazione. La vita media era pi breve. Le tracce che abbiamo reali di Paolo si concludono attorno al 55, per Pietro intorno al 45-49. Allora forse stata la morte degli apostoli il bisogno di mettere per scritto ci che loro avevano tramandato e trasmesso. Ma pu anche darsi un bisogno missionario, gli apostoli erano itineranti, dopo un po di tempo se ne andavano, lasciateci qui una traccia della vita di Ges, di cosa ha detto. Oppure da inviare alle comunit come memoria, oltre alle lettere avere anche degli elementi diretti su Ges. Fu cos che ci fu una pressione tale che questo gravidanza ecclesiale, questo utero ormai gonfio di parole e di fatti stato messo per scritto. E siamo al terzo stadio. Essenzialmente le cose pi antiche che abbiamo sono Mc, che ha inventato il genere letterario vangelo. Non cera nellebraismo dei modi di scrivere come ha fatto Mc, se non alcuni capitoli dei libri dei Re, di Elia e di Eliseo, l si parla di loro un po come Mc far di Ges. Con ogni probabilit Mc mette per iscritto il vangelo a Roma fidandosi della predicazione di Pietro, perch c una predica di Pietro negli atti degli apostoli registrata da Lc in cui c effettivamente lo schema di Mc 10. Laltra fonte pi giudaica, Ges sentito come rabbi con un insegnamento e allora si raccolgono le sue parole, fonte Q, che non abbiamo pi ma che ritroviamo presente sia in Mt che in Lc. il terzo stadio, comincia con ogni probabilit negli anni 50. Ledizione di Mc avviene prima del 70 della distruzione di Gerusalemme, non ci sono ancora tracce, invece in Mt e Lc si capisce che levento c stato perch nelle apocalisse c cosa han fatto i romani. Questa terza fase va fino al 100 con il IV vangelo, uno stadio lungo, possiamo dire che nel 110 tutto il NT fatto. Quando c Ignazio dAntiochia va a Roma, nella sua coscienza c gi lesistenza di libri, lettere, vangeli, ne parla come un corpus ben preciso. Quando abbiamo il NT dobbiamo tener conto che il risultato proprio un risultato che va fino, di lavoro, di genesi, alla vicenda di Ges con i suoi discepoli, ma noi abbiamo solo il risultato finale, e non abbiamo possibilit di fare incursione nei due stadi precedenti con documenti. La difficolt quindi di reperire il Ges storico con quello che abbiamo detto. Teisser, il pi grande esponente della nuova ricerca cristologica, perch tiene conto di una lettura sociologica e ebraica di Ges, dice il cammino che va fatto per rileggere la figura di Ges deve partire da dati

Pag. 14

che fan parte della sociologia, e uno dei primi dati il fatto di Ges uomo carismatico: Ges profeta. Dire che Ges un carismatico cogliere in lui una forza di attrazione e di irradiazione. La sociologia ci insegna questo, un uomo carismatico un uomo che possiede in s questa forza, prima di attrazione, attrae a s discepoli, e per anche di irradiazione. Sono necessarie tutte e due le forze, questi discepoli che lui ha devono partecipare del suo carisma, diventare essi pure forza di attrazione, dunque irradiare. Ges ha avuto discepoli e questi han saputo svolgere dopo la sua morte un prolungamento della sua attivit, questo innegabile. Il vangelo testimonia questo. Ad es. Mc annota fin dal cap. 1 e registra una reazione non di tipo di fede, 1,27, ha compiuto un primo miracolo e un primo insegnamento: ma che mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorevolezza. un carismatico. In altri momenti si dir: Ges insegna con exousia, non come gli scribi. Differenza tra un insegnamento istituzionale e un insegnamento carismatico. Gli scribi hanno lautorevolezza da ufficio, non da quello che sono. La qualit carismatica viene non preparata, non dalla professione, alcune persone hanno, altre no. In termini giudaici, carismatico equivale a profeta. Ges appare come un profeta, lui acclamato come profeta perch? Perch legato al Battista, Giovanni il Battista e Ges ripropongono agli ebrei la profezia che da cinque secoli, sei, non esisteva pi, il fenomeno profetico si esaurito prima della distruzione del tempio, anzi oserei dire che il tipo profetico vero, quello che Giovanni e Ges assumono, in realt gi finito nel 700 a.C. il profeta non tanto personaggio che scrive, come quelli del dopo esilio, ma il vero profeta Elia, Eliseo. Questi sono tutti prima del 700. 700 anni che non appaiono pi persone di questo tipo, Israele ha vissuto piuttosto una stagione dei sapienti, dallesilio in poi, scribi, studiosi della legge. Invece appaiono Ges e il Battista prima con questi tratti e assomigliano ad Elia ed Eliseo, tant che saranno chiamati Elia. Mentre tutti i sapienti e rabbini erano persone che studiavano, si sposavano, facevano un mestiere, insegnavano la legge o nelle sinagoghe o nel tempio, il Battista il primo che fa qualcosa di diverso, non si sposa, vive nel deserto, non predica nelle sinagoghe ma predica alla gente che va da lui, vedete lattrazione. Invece per il Battista vanno a sentire nel deserto, addirittura gli evangeli dicono usciva verso di lui tutta Gerusalemme, tutti gli abitanti, hanno lattrazione di folla, questo era successo solo per gli antichi profeti. E poi Ges come gli antichi profeti fa dei gesti e consegna delle parole, il suo insegnamento non era solo uno spiegare la legge ma dire una Parola a nome di Dio come i profeti. Compiva delle azioni, dei mimi: azioni simboliche, Ges secondo Giovanni la prima volta che va a Gerusalemme prende delle corde e scaccia via quelli che vendevano e compravano. Era un gesto fatto dai profeti. Solo un profeta poteva far questo e Ges si arroga questo. Oppure Ges prende un asino ed entra a Gerusalemme su un asino. un mimo fortissimo. Tutti i re arrivano con il cavallo bianco. Ges di fronte al fatto che molti dicono che lui re, non dice niente ma cavalca un asino come quello predetto da Zaccaria, un re ridicolo. Non una posizione solenne, un re diverso, mite e umile, il non detto verbalmente ma detto con un gesto. importante che comprendiamo questa prima qualit di Ges che sta nella storia. Per leggere bene questa qualit di Ges, dobbiamo renderci conto di alcuni dati: Ges e la sua famiglia. I carismatici di solito entrano in conflitto con la famiglia. La famiglia di per se unistituzione quotidiana, normale, non sopporta ci che esce dal quotidiano, il carismatico entra sempre in conflitto con la famiglia, non lo capisce e cos accadde a Ges, Mc 3,20, lo consideravano pazzo, fuori di s. Ges in qualche misura e pensate che in quei tempi cera un legame familiare pi forte, Ges trascina la famiglia dietro a s nel disonore. Lo prendono come indemoniato e la famiglia ne patisce il disonore. Giov. 7,5 ritroviamo questo: neppure i suoi fratelli, infatti, credevano in lui; c conflitto, non lo capiscono, la famiglia di Ges non era odiata, era odiato Ges. Cosa sappiamo della famiglia di Ges, che pi tardi quando Ges ha avuto successo, e la sua vicenda non stata pi disonorevole, la sua famiglia entrata tutta nella chiesa. Non solo ma Giacomo chiamato fratello del Signore, dal 40 in poi a capo della chiesa di Gerusalemme. Allora i vincoli di sangue contavano molto e allora quando si trattato di scegliere un capo per la chiesa di Gerusalemme si scelto lui. Certamente sappiamo che di questa famiglia, la madre ha avuto un atteggiamento diverso nei confronti di Ges, secondo gli Atti lei fa parte della chiesa di Gerusalemme gi subito dopo la morte di Ges, al momento della resurrezione lei fa parte della comunit di Gerusalemme, ma anche la lettura di Giovanni che dice che ha avuto degli incontri con Ges durante il suo ministero e sotto la croce, Ges la tiene distante, ha impedito alla madre di entrare nella sua vita, le parole di Cana devono essere prese nel loro significato radicale, cosa c tra me e te donna! , unespressione durissima nellAT per dire fra me e te non ci sono rapporti, io sto facendo unaltra vita, unaltra storia, un altro legame e capiamo che Ges si separato in modo radicale dalla sua famiglia. Maria qualche volta presente allinizio e alla fine, Ges comunque ne fa

Pag. 15

sempre una separazione, anche sulla croce, prevalgono le letture mistiche e devote, dicendo donna, ecco tuo figlio, non dice mamma, e dice donna, distante da me innanzi tutto e se c una maternit, esercitala l. Nei miei confronti devi totalmente rinunciare, e quando tra la folla una persona estremamente umana lo sente come uomo carismatico e profetico e gli dice ah, tua mamma!, Ges secco: beato piuttosto chi ascolta la Parola di Dio e la mette in pratica. Il vangelo va preso in tutta questa forza. Ges ha mostrato nei confronti della sua famiglia una distanza dura, radicale, sente con la famiglia una rottura, una incomprensione. Di questa famiglia possiamo dire che il padre Giuseppe non appare pi con ogni probabilit presto, muore, e lo si dimentica presto quando dopo la resurrezione con la meditazione si dice che Ges viene dallo Spirito Santo e da Maria, e che lui era padre secondo la legge, non un padre vero autentico umano di Ges. Emerge la madre. Quando Paolo parla di Ges in Galati, anni 50, dice Ges nato da donna, ma non dice neanche Maria, quando Mt e Lc scriveranno il vangelo 20 anni dopo, Maria appare con tutta una funzione precisa. Di questa famiglia si pu dire che certamente era davidica. In questo senso la nascita di Ges a Betlemme non una finzione perch non era necessaria, se Paolo nella lettera ai Rom 1,3, nel 55, dice che Ges nato dalla stirpe di Davide e se lui ha conosciuto personalmente Giacomo, andato a Gerusalemme, lo dice in Galati, non poteva dire che era della stirpe di Davide se non lo era. Certamente questa famiglia era non povera, non ricca, si dice che Ges o suo padre era carpentiere, poteva anche essere fabbro, un artigiano in villaggio, e questo al tempo dei romani diceva che era una famiglia media. Cera tutto un lavoro da fare sui cavalli dei romani, sui loro carri, anche poi tutta una serie di lavori per la gente del villaggio. Ges certamente stato allevato in questa famiglia, certamente se ne andato, difficile dire quando. Mc dice che a Ges stato anche il titolo di carpentiere, aveva avuto il tempo di imparare a casa il mestiere? Cera anche la consuetudine, siccome allora i mestieri si trasmettevano di padre in figlio assolutamente, non cera possibilit che il figlio di un fabbro non facesse il fabbro, non si dava perch tutto al pi si dava che uno dal mondo agricolo passasse al mondo dellartigianato, ma il contrario difficilmente. A quel momento sui dieci anni iniziavano il lavoro fisso presso il padre e Ges lha cominciato prima del bar mizvat. Si pu certamente dire che nella sua famiglia ha imparato a conoscere Dio, a conoscere la liturgia, avr frequentato la sinagoga di Nazaret e l avr avuto un insegnamento minimo, non quello che troviamo in lui. Non abbiamo testimonianze anteriori di Ges e il Battista, di qualcuno che nellebraismo sia chiamato rabbi. Tutti danno per scontato che cerano dei rabbini in Israele, no! Avevano degli altri nomi, i primi due che sappiamo che sono stati chiamati cos, son stati il Battista e Ges. Per arrivare a formulare un aggettivo simile che precedentemente non cera, solo dopo sar dato questo titolo ai maestri, se questo avvenuto vuol dire che il loro insegnamento si imposto anche come insegnamento di dottrina. Theissen che fa una lettura nuova, tra le varie letture di Ges, ce ne una che lui chiama lettura di Ges poeta, va capito cos poeta, ma certamente questo non si mai messo sufficientemente in risalto nella tradizione cristiana, Ges era un gran creatore letterario, grande! In tutto il giudaismo contemporaneo a Ges ci sono tre parabole, Ges ne ha fatto almeno 50 nei vangeli e il genere parabola creato da lui, letterariamente, noi non dobbiamo legger questo come semplicemente lui dice a nome di Dio, la forma che lui ha scelto per dire le cose di Dio la forma che lui ha scelto con la sua intelligenza e la sua creativit letteraria. straordinario questo di Ges. Theissen dice poeta, capitelo bene, nel senso di colui che davvero conosce la poeisis, va bene. Ges una persona estremamente intelligente, creativa a livello letterario, un uomo che sapeva pensare, discernere, pregare e di conseguenza sapeva creare, la sua creazione veniva da queste tre attivit: pensare, discernere che significa tra le cose che si pensano il saper considerare (cfr. con le stelle, io guardo qualcosa ma lo guardo alla luce di stelle, di alcuni principi che tengo ben fermi che illuminano quello che penso). Non c allinterno di tutta la tradizione ebraica delle parabole che hanno protagonista le donne. Perch non meritava considerazione una donna. Ges ha tante parabole in cui le donne sono protagoniste, non se ne fa nessun problema, pensa semplicemente che nellosservazione della vita si pu osservare una donna che cerca una dracma, che impasta il lievito nella pasta, questo mondo da lui pensato lo ha formulato a livello di parabole, collegandolo certo con questa sua fede, con la sua preghiera, con la Parola di Dio di cui lui si sentiva ministro e portatore. Questo ci d un tratto della sua umanit, le parole sono sue, tutti gli esegeti hanno detto per trovare le ipsissima verba christi, il terreno pi sicuro sono le parabole. Perch? Se io do un consiglio morale ogni volta che guardo luditorio e ogni volta che c una novit, io la modifico lesortazione morale, ne cambio gli accenti, mentre invece una parabola che la storia di un evento, difficilmente cambia perch viene raccontata come una storia, sono le pi memorizzabili. Tuttal pi lapplicazione cambia, allora ci rendiamo conto

Pag. 16

lapplicazione fatta dalla chiesa, ma linvenzione delle parabole di Ges. Es. la parabola del seminatore: si dice che il seminatore semina sulla strada allinizio, era un seminatore un po sbadato. Per in Galilea e solo l, cera una maniera di seminare che ci fa dire questa parabola. Il terreno della Galilea molto sassoso, e le piogge sono rare, al tempo di Ges abbiamo delle descrizioni cos avveniva la semina: sul campo su cui cerano ancora le stoppie del vecchio frumento tagliato a maggio-giugno, si passava e si seminava, il grano che era caduto nel raccogliere, sapete che dalle spighe si perde, era gi l. A un certo quando il cielo annunciava le piogge, ma il cielo non come da noi, ci si prepara ben bene alla pioggia, arriva lentamente, allora in quel momento con laratro arava e arava in modo che la terra andasse sopra il frumento seminato. Ma teneva fuori i sentieri e le strade per cui effettivamente parte del grano era caduto sulla strada e veniva mangiato dagli uccelli che erano poi sentierini e non strade. Gli esegeti ci fanno notare, questa una parabola di Ges, per questo elemento solo comprensibile solo nella cultura di Galilea, ma questa parabola si mantenuta tale e quale anche quando entrata nel greco con il cambio di uditorio. Cominciamo a capire alcune cose precise di Ges, la sua terra, la sua famiglia che lo ha aiutato in questa capacit creativa. Leggiamo i rapporti tra Ges e il suo maestro: Giovanni il Battista. Ges stato discepolo di Giovanni, ce lo dicono i vangeli i quali ci presentano Ges come uno che va dietro a Giovanni. La figura di Giovanni legata a Ges strettamente, nel vangelo c un tale legame tra Giovanni e Ges e in tutti i vangeli che noi comprendiamo che le due figure non possono essere separate. un rapporto meno chiaro di quanto pu sembrare, tra loro venne registrata qualche tensione, le nostre fonti hanno anche qualche contraddizione. Giovanni stato il maestro di Ges, il suo rabbi, lo ha battezzato, rendetevi conto dellimportanza di questo evento. Ges si presentato a Giovanni e lui lo ha immerso nel Giordano. A un certo punto appare che Ges anche lui ha un comunit di discepoli in parallelo alla comunit che ha Giovanni, ma ci lascia perplessi il fatto che morto Giovanni i suoi discepoli continuano a essere una comunit autonoma rispetto a Ges, in Atti 19,3 Paolo testimonia che a Efeso trova dei discepoli di Giovanni, ormai almeno 30 anni dopo la morte di Ges. Cominciamo a comprendere che i testi del NT da un lato sono stato costretti a porre Ges con un legame stretto con Giovanni, tutti ricordavano, i dati erano quelli, ma troviamo anche che c da parte dei cristiani un certo imbarazzo nel leggere questo rapporto. Su Giovanni abbiamo le fonti del NT e solo Giuseppe Flavio e non abbiamo altri documenti, Giuseppe Flavio cap. 18 parla in modo preciso di Giovanni. Se noi facciamo un confronto tra queste due fonti, le notizie non sono contraddittorie ma convergenti, per Giuseppe parla di Giovanni a lungo ma non fa nessuna menzione di Ges. Si potrebbe dire che parlare di Giovanni senza Ges possibile non possibile il contrario. Ci dice come Giovanni stato umanamente come irradiamento storico in quel momento, pi grande di Ges, Giovanni non ricordato per i suoi discepoli o dai suoi discepoli, Ges ha avuto irradiamento grazie a suoi discepoli, dopo la sua morte. Giuseppe era stato alcuni anni a fare vita nel deserto da un certo Banno e l si ricordava Giovanni come un maestro, come un profeta, come qualcuno che ha lasciato un segno. Erode lo aveva fatto uccidere anche se Giovanni era un uomo buono e esortasse i giudei a praticare la virt, e li battezza, perch limmersione sarebbe stata gradita per la purificazione del corpo qualora lanima fosse stata prima purificata attraverso la pratica della giustizia. Dal momento che gente di ogni specie si radunava impressionati dalle sue parole, Erode temendo un insurrezione, ritenne che era meglio eliminarlo prima che Giovanni provocasse qualche incidente. A Macheronte e l fu fatto uccidere. Giuseppe Flavio che scrive in greco, un giudeo che si fa portavoce nella diaspora, e cerca di dare di Giovanni unimmagine ellenistica. Dice che Giovanni era un filosofo che insegnava la virt come i filosofi, insegnava a praticare la giustizia con gli altri e aveva molta piet verso Dio, ritratto per il mondo greco perch lo capisca e stimi Giovanni. Certo Giuseppe tace sulle sue origini, ci parla del suo martirio e dice che Giovanni morto per un motivo politico. un interpretazione ellenistica che ci rimanda alla figura di Giovanni, nei vangeli le fonti che ci parlano di Giovanni sono Mc, Q, alcuni elementi propri di Mt e Lc, e il vangelo di Tommaso. Di Giovanni ci si interessa solo in connessione con Ges dando per scontata la superiorit di Ges su Giovanni, Ges il Signore. Giovanni legato a Ges ma in una posizione inferiore. Lc 1 e 2, origine sacerdotale di Giovanni, Zaccaria e Lc fa un dittico con la nascita di Ges. Mc 6 viene registrata la passione di Giovanni si dice che Giovanni morto per mano di Erode ma per una motivazione teologica, rimproverava la sua situazione irregolare del matrimonio. La sua uccisione fu a causa della sua predicazione, ma probabilmente cerano anche delle ragioni politiche non solo teologiche, se Giovanni contestava, contestava un re. Tuttavia nei vangeli non emerge tanto il filosofo, ma Giovanni appare come un profeta. Tutte le

Pag. 17

presentazioni che ci vengono fatte di Giovanni insistono sul fatto che non solo si comportava come un profeta, ma viveva come loro, nel deserto, e aveva labbigliamento del profeta, come Elia e Eliseo. Giovanni fa una vita ascetica, si cibava di miele selvatico, radici selvatiche e fa una predicazione profetica, dice che ormai il giudizio sta per venire, invita alla conversione e fa una predicazione messianica. Giovanni vedeva imminente la venuta del giudizio, la sua esecuzione e la salvezza e compiva un rito di purificazione del corpo, per i vangeli era il segno della remissione dei peccati, uno doveva pentirsi, compiere dei gesti che segnassero una prassi diversa e con il battesimo era la maniera di essere salvati dallira di Dio, un segno. Certamente dobbiamo dire che c stata una certa riappropriazione cristiana della figura di Giovanni, che ha il suo apice nel IV vangelo. Se nei sinottici Giovanni appare certamente un profeta, chi siete andare a vedere nel deserto? dir Ges, un profeta, tra i nati di donna nessuno pi grande di lui. Nel vangelo di Giovanni tutto questo quasi gli negato. Notate il parallelo del vangelo di Giovanni rispetto ai sinottici: questa la testimonianza di Giovanni quando gli fu chiesto... io non sono il messia, sei elia? No, non lo sono! Sei tu il profeta? No!, io voce di uno che grida nel deserto, io sono niente, sono semplicemente voce, tutto questo introdotto questa la testimonianza di Giovanni, e solo un testimone di Cristo anche il testimone per eccellenza di Cristo. Allora la riappropriazione completa. Giovanni in realt stato un profeta, Ges lo ha riconosciuto, Giovanni stato pensato come Elia, Ges che lo ha riconosciuto tale. Quello che il IV vangelo nega, Ges nei sinottici lo riconosce! Queste discrepanze tra Giovanni e i sinottici ci dicono anche con ogni probabilit come le prime generazioni cristiane abbiano avuto difficolt ad accettare pienamente la figura di Giovanni il Battista. Cosa possiamo dire? Nei sinottici Giovanni che pone delle domande a Ges, Mt 11,2. Giovanni a un certo punto resta perplesso di questo suo discepolo, uno che gli andava dietro ma che sembra non compiere pienamente quello che si pensava di lui. Per anche questo un dato che ci porta a questo rapporto certamente tormentato. Giovanni si considerava certamente il profeta anche quando lui cita Isaia 43 voce di uno che grida, la vocazione di un profeta e a quella vocazione di un profeta risponde una voce. Giovanni ha la consapevolezza di essere profeta, vive come profeta, veste come profeta. Si sente precursore del giudizio di Dio, e la finale dellAT che troviamo in Malachia insiste proprio sulla venuta di Elia che deve venire prima del giudizio: ecco io invier il profeta Elia..... Giovanni dunque ha consapevolezza di un suo rapporto con il ministero di Elia, e Giovanni dunque annuncia questo giudizio di Dio come imminente, chiama alla conversione, ha dei discepoli e fra questi ha Ges. Il battesimo di Ges per Giovanni cosa stato? Per noi difficile dirlo perch di questo evento abbiamo solo il racconto dei discepoli di Ges, un evento letto dopo la pasqua tanto vero che Ges quando battezzato non ha ancora discepoli. Mc ci dice che solo Ges lesse il battesimo come un evento che lo tocc. Solo Ges vede scendere lo spirito come colomba, lui e non gli altri. E allora per Giovanni cosa era? Nel IV vangelo si dice io non lo conoscevo ma sono.... ma questa una confessione somma. Per quello che possiamo capire dalle prassi parallele, il battesimo di Ges stato il siglare una sua sequela con Giovanni, stato un evento allinterno della comunit giovannea, riletto pi tardi come il momento in cui stata esplicitata la vocazione personalissima, unica di Ges, ma qui che il rapporto tra Giovanni e Ges diventava difficile per i cristiani. Come fa Ges a essere stato battezzato da Giovanni, facendo questo riconosceva che Giovanni era pi grande di lui di dicevano i cristiani. Ma se Ges non aveva peccati perch andato da Giovanni dato che chi andava confessava i suoi peccati e poi era battezzato, cosa aveva da confessare Ges? Perch ha fatto questo gesto? Il battesimo era immersione che era prendere un uomo e metterlo sottacqua nel Giordano e dire tu e i tuoi peccati siete seppelliti nellacqua, tu ne esci come nuova creatura tutto questo su Ges. C gran turbamento tra i primi cristiani ci sono discussioni e tensioni tra le due comunit residue e forse ci sono state contese, abbiamo degli echi nel vangelo. I discepoli di Giovanni hanno unaltra prassi. Levento del battesimo certo, se lo poteva cancellarlo i primi cristiani lo cancellavano, ma non potevano negarlo. La tradizione prima, in Mc, dice che Ges fu immerso nel Giordano da Giovanni e uscendo dallacqua vide aprirsi i cieli... Quando Mt scrive e c un grande dibattito tra i giudei cristiani, ma come ha fatto a farsi battezzare da Giovanni, se si fatto battezzare non era il messia. Se si fatto battezzare non era il figlio delluomo, e allora si deve fare una spiegazione, e Mt muta e dice Ges and al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui, Giovanni voleva per impedirlo dicendo.... la giustificazione che viene data da Mt. Nel vangelo degli Ebioniti nel frammento 3, Ges addirittura invitato dal Battista a battezzare lui, Giovanni dice a lui battezzami, ma poi viene una voce dal cielo e chiede che Ges sia battezzato. Nel vangelo dei nazarei, frammento 2, Ges invitato da sua madre e dai suo fratelli a farsi battezzare, e Ges

Pag. 18

dice ma quale peccato ho commesso?, vedete gli echi che ci sono attorno a questo evento, questo ci dice il dibattito che cera nella comunit cristiana allinizio attorno a questo fatto. Andiamo semplicemente a Lc che ripiglia Mc e lo rilegge, Lc parla di Giovanni che annuncia tante parole al popolo, 3,18, annuncia gi il vangelo, quando tutto il popolo fu battezzato (non mica vero che tutto il popolo stato battezzato), non si dice da chi stato battezzato Ges, sottinteso ripeto che stato da Giovanni, ma Giovanni ormai davvero sullo sfondo, Ges in preghiera. Ges deve molto al suo maestro, Ges deve al suo maestro tratti fondamentali della sua predicazione ma anche della sua autocomprensione. Ges trova davvero in Giovanni un precursore, colui che ha preceduto Ges, ha ragione Mc quando dice che il vangelo di Ges Cristo avviene come sta scritto in Isaia, lavveramento si ha in Giovanni, Mc 1,2. Giovanni stato il maestro di Ges gli ha fornito il quadro della missione, gli ha passato a Ges questa prassi del battesimo anche se con probabilit Giovanni sentiva che il suo battesimo era per la remissione dei peccati, ma che stava per venire un battesimo nel fuoco, definitivo, da Dio, secondo la profezia di Gioele. In pi certamente Giovanni ha sentito che questo suo discepolo aveva una missione particolare. difficile che cosa ha intravisto ma certamente ha indicato in Ges quello che veniva dopo di lui, possiamo vedere dietro a me viene uno che pi forte di me.., in Mt troviamo anche altri echi di questo io vi battezzo con acqua..... Per Giovanni Ges lesecutore del giudizio e in Lc nella sua predicazione ancora Giovanni indica Ges come il veniente. Forse noi possiamo anche capire la crisi di Giovanni nei confronti di Ges, quando Ges non opera nessun giudizio, non manda nessuno nel fuoco. Erano solo immagini dai profeti quelle che Giovanni utilizzava, ma certo non sfuggito a Giovanni che Ges suo discepolo in realt presentava dei tratti molti diversi. Invece del giudizio cera la misericordia, il digiuno che Giovanni praticava in questa ascesi radicale, Ges invece osava andare anche a banchetti e anche da peccatori, per un uomo del deserto come Giovanni vedere che Ges andr nella citt, Ges accoglie al suo seguito delle peccatrici, insomma ci sono tensioni, Mc 2 ce ne dice una dopo un pasto con i peccatori, Matteo fa una cena daddio con i peccatori. Non sono i sani.... Giovanni non sarebbe mai andato a casa di un peccatori anche convertito e stava a pranzo con i peccatori. Noi dobbiamo pensare anche a questa difficolt di Giovanni che pur aveva annunciato Ges a Israele, di riconoscere quello che aveva annunciato nel suo discepolo: Sei tu colui che deve venire...? Avete mai pensato alla fede di Giovanni. La chiesa negli ultimi tempi non sente pi la forza della presenza di Giovanni, la chiesa antica aveva sempre capito che togliere Giovanni era togliere qualcosa a Cristo, Giovanni e Maria sempre attorno al Cristo. Non solo per la chiesa sono gli intercessori ma sono anche quelli che hanno unito antica e nuova alleanza. Togliere Giovanni da Ges significa non capire la missione di Ges, non rendersi conto di come Giovanni gli ha preparato la strada, e di come ha avuto una fede difficile in Ges. Giovanni di una grandezza enorme. Ges deve molto a lui, e soprattutto Ges da Giovanni ha imparato uno stile di vita comune, ha imparato la preghiera e il digiuno, erano talmente simili che di Giovanni si detto Elia, che di Ges si detto Elia, si dir di Ges Giovanni risuscitato dai morti , cfr. confessione di Cesarea. Ci sono degli elementi di vita molto simili, un unico tratto. Gli esiti saranno differenti perch Giovanni annunciava il giudizio ma non sar come quello di Ges che sar nella misericordia, e non far pi ricorso a quelle immagini che ha usato Giovanni. Un altro rapporto. Ges e i suoi discepoli. Ges ha avuto dei seguaci come Giovanni. Il modello biblico quello di Elia ed Eliseo, e poi di Eliseo che aveva dei profeti accanto a lui. Non si sa molto di queste comunit. Ges ha avuto dei discepoli e li ha chiamati dietro a s, non dimenticate, un uomo carismatico un uomo che attrae a s dei discepoli. Ma anche vero che i vangeli sentono assolutamente la necessit di dire come Ges ha fatto questi discepoli, ma lo fanno in modo diverso. Tre maniere che corrispondono a tre fonti. In Mc Ges passa chiama, dice seguimi, quelli lavorano, piantano tutto e lo seguono. una riattualizzazione della vocazione di Eliseo da parte di Elia, cio Mc ha preso il racconto di Elia che passa e vede Eliseo, ecc. Mc ha un altra situazione: due coppie di fratelli, stanno lavorando come Eliseo, Ges passa e li chiama, quelli abbandonato la barca lo seguirono. Insomma qui Ges chiama come profeta, ecco quel che ci vuol dire Mc, Ges appare profeta dalla maniera come chiama. Ges con probabilit ha chiamato delle persone in questo modo, non una cosa straordinaria. Laltra maniera che ci viene suggerita dal vangelo quella che troviamo nella fonte Q e ripresa da Lc e Mt. Lc 9,59-62 qualcuno che si propone, i seguaci arrivano con una decisione e la dicono a Ges. Seppellire il padre il pi grande dovere. Eliseo che va a salutare i suoi, Ges invece no! Ci sono persone che si autocandidano e Ges li mette alla prova cfr. Mt 8,19-22. Questa la vocazione

Pag. 19

normalmente fatta dagli scribi, dai rabbini, uno si propone loro lo accettano. Il rabbino gli fissava solo il prezzo, la tariffa con cui doveva pagare le lezioni, eventualmente gli diceva di fare qualche servizio. Ges niente! Ma difronte a questi li mette alla prova. Giovanni registra una terza maniera: Giov. 1 anche attraverso mediazioni si entra alla sequela di Ges. Prima di tutto Andrea era gi discepolo del Battista, la vocazione non avviene sul mare di Galilea come diceva Mc, avvenuta in Giudea, nel deserto. Nella comunit del Battista c Ges, Andrea, un altro discepolo, stato Giovanni a dire ecco, ecco lui lagnello di Dio. Con ogni probabilit Giovanni ha detto ecco il servo di Dio ma in aramaico servo di dice talia come agnello, la tradizione che non capiva passata subito a quel termine pi liturgico in cui Ges quellagnello che toglie i peccati del mondo. Il servo che si attendeva, due seguono Ges. Una terza maniera, attraverso delle mediazioni di altre persone. Qui emerge allora un Ges rabbi e un Ges profeta, ma capiamo anche le differenze tra Ges e i rabbini di Israele. Ci dicono la capacit diversa di Giovanni e Ges, emerge in loro luomo carismatico, il profeta, non il rabbino che ha studiato e insegna. Vediamo la differenza nel rapporto tra rabbi e discepolo e nel rapporto tra Ges e discepolo. Nel primo c la stabilitas loci, si consuma normalmente in una casa dinsegnamento, c una casa in cui il rabbino va ad insegnare e in cui ha dei discepoli e alcune volte il discepolo sta a casa stessa del rabbino. Invece con Ges c una casa ma c litineranza, il rapporto non intellettuale, il rapporto vitale c assiduit con la persona. Secondo elemento il primo delimitato nel tempo, non dura sempre a un certo punto possibile cambiare maestro, il rapporto con Ges un rapporto stabile, permanete fino alla morte. Con i rabbini la stabilit del luogo con Ges la stabilit della persona, del maestro. Nel primo rapporto solo gli uomini possono diventare discepoli, con Ges stato possibile per uomini e donne, lunica differenza che noi notiamo che certamente le donne accompagnano Ges, vivono con lui in itineranza, non diventano un gruppo emergente chiaro, distinto come i dodici, i discepoli tra di loro saranno i dodici con un significato particolare. Questo era una casa non solo straordinaria ma addirittura una cosa disonorevole, c un detto dei rabbini del tempo di Ges: colui che parla di cose della legge con sua moglie come se le insegnasse cose zozze. Neanche il marito doveva parlare con la moglie delle cose riguardanti la legge. Il discepolo nel rapporto con Ges viene chiamato per partecipare alla sua abiezione, fa impressione, Ges quando parla di coloro che lo devono seguire dice che il discepolo deve essere pronto ad essere senza patria, addirittura capace di rompere con i familiari per cui la sepoltura del padre vietata. Un discepolo di Ges deve saper fare delle azioni radicali, fino a patire la calunnia. Theissen pone in evidenza come il seguire Ges doveva essere qualcosa che contraddiceva il buon senso, la morale dominante, innanzitutto perch era nuovo quello che lui appariva, e le novit sapete sempre difficile sostenerle, di pi negli ambiti religiosi. Ges deve dire delle cose se hanno chiamato Beelzebul me, lo faranno anche con voi, quello che Ges chiede ai suoi discepoli la partecipazione alla sua ignominia . Resta evidente nei vangeli, Ges non promette dei grandi risultati ai discepoli di successo, in realt la cosa che lui chiede condividere quel rigetto che lui doveva patire. Nello stesso tempo ecco la promessa: i discepoli partecipano al carisma del maestro, alla missione del maestro, se Ges ha il dono di cacciare i demoni, questo dono lui lo promette anche ai discepoli e quando limanda in missione dice che i discepoli sono inviati da Dio come lui, tutti capaci di benedire e tutti capaci di dare degli avvertimenti, soprattutto Ges fa due promesse ai discepoli, che alla fine dei tempi sederanno a giudicare le 12 trib di Israele, questo ai 12, ma agli altri va anche detto che Ges promette qualcosa che diventa come un centuplo, se vero che lui ha chiesto di lasciare tutto, pur vero che avrete il centuplo, effettivamente qualcosa di straordinario, c un centuplo insieme alle persecuzioni e poi la vita eterna. Da un lato Ges chiede la condivisione della sua marginalit, e in tutti i vangeli c questo nello stesso tempo la promessa futura, la vita eterna il giudizio e lesperienza di moltiplicazione della famiglia e della casa, cento madri, cento padri, cento case, le case dei fratelli sono case di tutti. Questo Ges lo pensava per tutti i suoi discepoli, non solo per i monaci. Chiunque ha abbandonato qualcosa per seguire Ges nella familia dei trova moltiplicati tutti i suoi rapporti. Ges carismatico, Ges profeta. I vangeli cos come si presentano a noi ci rivelano che oltre i 12, il gruppetto delle donne, ci sono altri discepoli di Ges. Questi che in Lc vengono identificati in un gruppo di 70 o 72, Lc cerca in quel caso di dare una prefigurazione della missione successiva della Chiesa, se i 12 erano indirizzati alle 12 trib di Israele, i 70 o i 72 sono inviati ai pagani perch nella tavola del libro della Genesi, la tavola post diluviana, i popoli pagani della terra sono 70 o 72 di conseguenza Lc vuol dire Ges gi prima ha pensato a una missione non solo tramite i 12 ma anche tramite un altro gruppo che doveva raggiungere tutti i popoli compresi i pagani. Per al di l di questa idealizzazione di Lc noi troviamo che

Pag. 20

Ges ha altri discepoli, ha altri seguaci che non sono soltanto dei simpatizzanti, benevoli verso di lui e verso il suo messaggio, ma da quel che si comprende sono uomini e donne che lincontro con Ges ha profondamente trasformato, c stata unadesione alla persona di Ges, c stato un riferimento preciso al suo insegnamento, hanno acceso nei suoi confronti anche un rapporto di affetto, di amore, di una certa condivisione della vita. Sicch noi dobbiamo dedurre che nei vangeli ci sono due modi di seguire Ges , chi come i 12 e le donne come ci parla Lc 8,1-3, segue Ges abbandonando tutto; si pu far notare che Ges alla sua comunit chiede una rottura, non solo unallontanamento perch in qualche misura non permette loro neanche lesecuzione di alcuni doveri, di fronte alla sua chiamata non neanche lecito seppellire il padre non neanche lecito accomiatarsi da quelli di casa propria. Ma invece questi altri discepoli di cui parliamo restano a casa, non abbandonano la famiglia n la professione. In loro c certamente un evento che si potrebbe dire di conversione per in realt la loro forma di vita sociale, familiare, non sembra mutare, e abbiamo in Mt un chiaro segno di come il primo gruppo di cui si parlava aveva una qualit eversiva e una marginalit, oggi gli esegeti restituiscono a un contesto di polemica il detto di Ges in Mt 19,10, ci sono alcuni che contestano a Ges quella vita nel celibato e con probabilit Ges e questi 12 vengono derisi e disprezzati con il termine eunuchi. Ges accetta questo disprezzo non tutti offrono spazio a questa parola, ma solo a quelli che concesso. Vi sono eunuchi che sono tali dal ventre della madre, castrati, vi sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, con violenza, vi sono altri che si sono resi eunuchi per il regno dei cieli: chi pu dare spazio dia spazio. Quel gruppo certamente in una singolarit, questo altro gruppo no. Qui abbiamo presente dei nomi: Marta, maria, Lazzaro, Nicodemo e altri. Per capire questo secondo gruppo noi dobbiamo chiarire il rapporto tra Ges e la folla. Che la folla seguisse Ges per la sua attivit profetica taumaturgica, indubbio. I vangeli dicono che la folla sempre tanta, i discepoli non hanno tempo per mangiare per la folla, non c spazio per ascoltare Ges, e Ges a questa folla rinnova linvito alla conversione, a credere al vangelo. Mc seguito dagli altri sinottici, registra che alla folla tutta Ges fa il discorso della sequela, dopo la confessione di Pietro al cap. 8 di Mc, quando Ges inizia a dire ai discepoli che il figlio delluomo doveva soffrire, poi convocata la folla... La vocazione alla sequela per tutti. Questa sequela si attua in due forme diverse. Nei vangeli non espressa una preferenza per una forma rispetto allaltra, questo avvenuto pi tardi nella tradizione cristiana. I vangeli su questo sono netti: c una chiamata di Ges, personalissima, la risposta alla chiamata personalissima questa che conta . Ci che accade nella vocazione un evento di cui soltanto il chiamato e il Signore hanno capacit di giudizio. Le forme sono due, certo si pu dire con Theissen che a un gruppo Ges chiede di vivere il radicalismo totale fino alleunuchia, allaltro Ges non chiede di cambiar condizione di vita, chiede pur sempre una sequela. Certo Ges predicando alle folle aveva una netta intenzione chiara di costituire una nuova comunit. chiaro che Ges non poteva pensare alla chiesa come la pensiamo noi, non possibile dire che Ges ha predicato il regno ed arrivata la chiesa. Ges ricalcando le tracce del Battista voleva formare un gruppo e dalla folla chiedeva questa adesione a lui. Ges vuole delineare un nuovo spazio in cui sta la famiglia di Dio, la comunit di Dio. Uno spazio non pi determinato dal sangue, dai rapporti di parentela o di simpatia, ma determinato dal fare la volont di Dio: Mc 3,35. Ormai bisogna decidere tra due spazi: c lo stare fuori in cui stanno i parenti di Ges, e c questa casa di Ges che simboleggia molto pi di una casa ormai, forse quella di Pietro, gli uditori stanno l ad ascoltarlo, e Ges risponde loro: ma chi mia madre, e chi sono i miei fratelli? Ecco.... C un solo padre e quindi non si dice padre. A livello di legame spirituale c un solo padre: Dio, voi siete tutti fratelli. Il fondamento di un nuovo legame per la comunit di Ges fare la volont di Dio. C un centuplo nella familia dei, c la possibilit di moltiplicare, certamente questo centuplo promesso soprattutto ai 12, a chi ha lasciato tutto, questa familia dei sempre pi ampia della famiglia carnale. Ges destabilizza molto la famiglia, quanto la chiesa la protegge. La chiesa in questi ultimi secoli si fatta garante della famiglia, Ges no! Poi si possono fare le letture storiche e sociologiche, ma Ges ha detto cos. La festa della sacra famiglia stata istituita in questo secolo. La chiesa ha capito che dal passaggio dalla famiglia contadina a quella industriale cera il rischio di perdere delle dimensioni fondamentali per la trasmissione religiosa. vero unaltra cosa invece: che in questa folla alla sequela di Ges emergono le donne. Novit assoluta! Ges si rivolge a uomini e donne indistintamente sia quando predica, sia quando parla, sia quando opera guarigioni, es. Samaritana, Maria e Marta, donne che guarisce, come per Ges le donne appaiono dei soggetti religiosamente responsabili. Lc 8,1 cerano con lui i dodici e alcune donne...

Pag. 21

Questo doveva essere estremamente scandaloso. Mc 15,40 far allora questa precisazione. La comunit di Ges una comunit mista. Le donne non erano tenute ad andare n al tempio n in sinagoga, gli uomini avevano il precetto di andare ad ascoltare la tor. Ma c soprattutto una cosa che ci dice limportanza della sequela delle donne, una cosa che se avessero potuto con ogni probabilit lavrebbero cancellata: le apparizioni pasquali di Ges che sono innanzi tutto alle donne. Si dovuto dire questo perch era importante, le donne hanno indotto i 12 ad andare a vedere, e che sono state le prime a beneficiare di una apparizione di Ges risorto, vivente. Non sappiamo quando ma ben presto apparve una forma una di testimonianza che Paolo in 1Cor 15 ricorda: apparve a Cefa e poi ai 12... Ma tracce che lui era apparso alle donne non ci sono, la regula fidei dimentica che per primo Ges apparve alle donne, il che mostra come fosse importante questo nucleo nella comunit di Ges e come fosse davvero capace di dinamismo durante la crisi della morte di Ges e della sua resurrezione, i vangeli hanno il coraggio di dire che le donne sono le uniche che hanno accompagnato Ges, i sinottici dicono che Pietro fugge, solo le donne rimangono e sono la continuit tra il Ges storico e il Ges risorto, son loro che lhan visto mettere nella tomba e son loro che vanno a vedere e trovano la tomba vuota e ricevono la rivelazione di Dio. Che Ges avesse un comportamento che scandalizzava a questo proposito, lo troviamo nel vangelo di Giovanni, che pur non ha molti accenti su questo, mette in campo Marta e Maria nella resurrezione di Lazzaro, con la samaritana i discepoli tornando si meravigliavano che stesse a discorrere con una donna. Passiamo a un altro cerchio: Ges e i suoi avversari. Nei vangeli noi abbiamo dei gruppi con i quali Ges entra in contatto e con i quali normalmente registrata una tensione. Certamente non facile ricostruire il vero tessuto dei rapporti di Ges con questi, perch i vangeli sono scritti in un momento in cui c grande tensione tra la sinagoga e la Chiesa, che i vangeli siano stati scritti, Mc, prima della distruzione del tempio, la polemica cera tra questa nuova setta e i giudei. Nel 62 il sommo sacerdote fa buttare dalle mura del tempio Giacomo, fratello del Signore e capo degli anziani di Gerusalemme, un momento ancora di persecuzione degli ebrei nei confronti dei cristiani che sono una minoranza, la maggioranza ebraica li sente come quelli che hanno provocato uno scisma, un tradimento, che hanno fatto deviare Israele, c stato ormai la persecuzione di Stefano, i farisei sentivano nella via cristiana, una via che spezzava lunit della fede di Israele e allora dobbiamo dire che c un primo periodo in cui ci sono state ostilit, persecuzioni soprattutto nei confronti dei giudei cristiani, quando son scritti i vangeli vengono fuori queste tensioni e si riverberano nei tempi di Ges. Noi abbiamo dei dubbi ma non siamo molto certi sulle cose: un caso, nei vari processi, nel processo della passione di Ges secondo i 4 vangeli non appaiono mai i farisei che ci dovrebbe indurre a pensare che i farisei non sono stati nemici di Ges, anzi, Nicodemo e Giuseppe dArimatea, membri autorevoli del sinedrio erano piuttosto farisei, e hanno preso le difese di Ges. Durante il processo noi vediamo scribi e sadducei e sacerdoti contro Ges , per i vangeli ci registrano una polemica di Ges contro i farisei e gli scribi, allora difficile leggere con certezza se questa polemica c stata, si dovrebbe supporre di s, perch la maniera di Ges di interpretare la legge andava in senso contrario a quella dei farisei per cui possibile che Ges si fosse trovato in tensione con i farisei, con la loro maniera di interpretare la legge, sul sabato, sulle regole di purit loro erano rigoristi, Ges in realt poneva altri criteri e riusciva a creare norme diverse a partire dal bisogno delluomo non a partire dalla legge. Per fino a che punto la tensione si sia creata difficile per noi saperlo. Cerchiamo di capire questi gruppi. Il primo quello degli scribi. Grammateis sono i maestri della scrittura nel vangelo, spiegavano la tor. un gruppo che presente soprattutto nel dopo esilio quando ormai la tor viene letta al ritorno dallesilio, cfr. Neemia 8, da quel momento ci sono quelli che spiegano la legge. Con questi c stata tensione soprattutto ne abbiamo eco, Ges insegnava con exousia non come gli scribi e poi abbiamo la serie di invettive guai a voi scribi, un errore che si fa normalmente pensare che fossero un gruppo compatto, in realt avevano diversi orientamenti, una funzione pi che un gruppo, ci sono gli scribi della setta dei farisei Mc ha questa precisazione in 2,16. Ma cerano degli scribi appartenenti al gruppo sacerdotale, nel vangelo ci troviamo di fronte a degli scribi giudiziosi che ricevono un elogio da Ges, addirittura alcuni simpatizzanti Mc 12,28, minoranza, Mt 8,19 conosce uno scriba che vuol seguire Ges. E Ges parler addirittura Mt 23 di mandare nuovi scribi per la sua comunit, un testo importante perch ci rivela alcune intenzioni di Ges serpenti, razza di vipere (cfr. Giovanni Battista)... perci io vi mando profeti, sapienti e scribi, Ges pensa che nella sua nuova comunit ci devono essere questi. Ges probabilmente ha avuto una predicazione polemica contro di loro ma un po come un gruppo ideale, pronto a riconoscere che fra loro ci sa essere uno scriba che sa trarre cose nuove e antiche del regno di Dio, uno scriba che vuole seguire Ges.

Pag. 22

I farisei. Persuim, non sappiamo cosa significasse quelli che si separano per alcuni. Movimento nato nel II sec. a.C. molto osservanti della legge, avevano una religiosit molto etica, per loro il vivere lalleanza con Dio era vivere una prassi secondo la tor con molta attenzione alle prescrizioni alimentari. Giuseppe Flavio conferma i dati del NT in tutto, dice che erano osservanti delle regole di purit, rigorosi nellosservanza del sabato, fedeli nel pagare le decime. Certamente i farisei accoglieva dellAT la tor e linsegnamento dei profeti, per loro i profeti erano una specie di commento necessario alla tor e certamente tutta la tradizione sapienziale che allora era ancora molto mobile, non cera ancora un canone. Fino al 70 d.C. il Cantico, Qoelet e altri non erano accettati da tutti. I farisei erano quelli che accettavano di pi a livello di libri, e avevano fede nella resurrezione dei morti, resurrezione della carne. I rapporti tra Ges e loro sono difficili da discernere, certamente quando i libri del NT sono scritti i farisei sono l Israele uscito dalla distruzione della citt nel 70. I farisei si ritrovano nel nord, lungo il lago di Genezaret, il sinodo di Yavn, il giudaismo che continua con i farisei, i sadducei erano legati al tempio e con la sua distruzione non esisteranno pi (oggi Cohen). Lc 13,31 mettono in guardia i farisei da Erode, lo invitano a pranzo pi volte nel vangelo di Lc. Ges non poteva non avere rapporti con loro, era il gruppo pi importante soprattutto nelle sinagoghe, avevano rappresentanza nel sinedrio. La loro interpretazione della legge era diversa da quella di Ges. Oggi se prendiamo qualunque testo normalmente ci dir che Ges apparteneva allambito farisaico perch oggi in qualche misura alcuni pensano a causa del dialogo con gli ebrei sia meglio dire cos, Bianchi in disaccordo, ideologia per lui. I sadducei, prendono il nome dal sacerdote Sadoc del tempo del regno, una specie di dinastia, di famiglie, le quali hanno il tempio e sono quelli che davvero sono i detentori del potere religioso. Due cose tendono a sopravvivere di generazione in generazione: la burocrazia e il potere religioso e quando il potere religioso burocratico come nel caso dei sadducei perch era una stirpe, ci si rende conto di cosa era il loro potere. Sorgono con Giovanni Ircano nel II sec. a. C. tra il 130 e il 100, e rompono con i farisei in maniera molto forte perch i farisei contrastavano il sommo sacerdote, sia per il collaborazionismo che i sommi sacerdoti facevano con i romani, sia perch i farisei dubitavano della loro legittimit dinastica soprattutto quando son stati gli Asmonei ad essere le famiglie incaricate del potere del tempio. Ges si scontrato soprattutto con loro, la purificazione del tempio era un atto contro di loro, una sfida vera e propria e noi li vediamo che sono i protagonisti della condanna di Ges, i vangeli su questo sono concordi, liniziativa di una cattura parte dai sommi sacerdoti, questi capi, Ges viene portato da loro, la guardia del tempio che lo porta e lo cattura. Sappiamo che in realt il loro potere era un potere veramente familiare, sentite sempre nei vangeli parlare di Anna e Caifa, in realt quando c il processo a Ges, Caifa il sommo sacerdote e il sommo sacerdote uno solo, per c di mezzo Anna che era suo suocero, che era gi sommo sacerdote dimissionato, ma che tuttavia continuava ad avere un grande potere, addirittura Ges va da lui durante il processo. Questo ci dice il tipo di potere familiare in cui nonostante le formalit di un Caifa, Anna continuava ad avere un grande potere. Questo ci indica che il gruppo che ha organizzato il processo di Ges quello dei Sadducei, nel sinedrio cerano anche i farisei, ma sappiamo di Giuseppe dArimatea, Nicodemo che intervengono a favore di Ges, e poi nel processo i farisei non ci sono. Soprattutto allinterno della loro prassi religiosa, essendo dei conservatori avevano come santa scrittura solo la tor, per loro i profeti non avevano valore. E di conseguenza proprio perch non leggevano i profeti non credeva alla resurrezione che i profeti pi volte profetizzano. Soprattutto erano sempre impegnati a sconfiggere i Samaritani. I Samaritani: il popolo dIsraele tornato dallesilio, torna in una situazione in cui alcuni capi, Esdra e Neemia, zelanti estremamente, avevano inventato lidea della razza santa, una razza che doveva tornare a una purit assoluta, doveva separarsi assolutamente dai popoli vicini, viene leggiferato che tutti quelli che si erano sposati con donne straniere le dovevano rimandare a casa. C stato un sacerdote che si opposto a questo e ha detto no, amava questa donna, e ha voluto assolutamente tenerla, ma questo significava che veniva degradato dal sacerdozio di Gerusalemme e lui se ne andato sul monte Garizim dove cominci un altro culto. I sadducei che erano legati al tempio sentivano come loro nemico e come una ferita da sanare, quella dei samaritani che adoravano sul monte Garizim. Si capisce limportanza dei samaritani nei vangeli, Ges parla con una samaritani e il tema proprio questo qui. Il nuovo culto in spirito e verit. Ges muovendosi dalla Galilea a Gerusalemme pi volte passa dai samaritani, e alcune volte non era accolto perch andava a Gerusalemme, i samaritani sbarravano la strada e tentavano di impedire ai pellegrini di andare a Gerusalemme. Quando Ges vuol fare una parabola di chi si fatto prossimo a qualcuno, capovolgendo la domanda del suo interlocutore, il vero problema non chi il mio prossimo, ma se io mi faccio prossimo o no. Chi si

Pag. 23

fatto prossimo di quello che era vittima? Il samaritani. Invece guarda caso i sadducei, un prete e un levita sono passati e non hanno assolutamente avuto la capacit di farsi prossimo. Ges ha una certa compassione per i samaritani, li sente come se fossero i figli marginali di Israele, i figli dimenticati, disprezzati. Negli Atti dopo le conversioni a Gerusalemme, le prime sono quelle dei samaritani, e sono talmente tanti i convertiti che gli apostoli mandano in delegazione Pietro e Giovanni a ricevere il frutto di quella missione. Altro gruppo: gli Erodiani, non si possono chiamare un gruppo, erano quelli che invocavano soprattutto Erode, servi ed esecutori di Erode, guardie, militari, altri funzionari, Ges li attacca. Mc 3,16 sono i primi ad avere con Ges uno scontro fino a quasi deciderne la morte. Anche qui difficile per noi dire se si trattato come dice Mc, forse una frase stereotipata che riguarda la passione. Certamente unostilit da subito e non dimenticate che Erode era tetrarca di Galilea, per cui la Giudea era direttamente sotto i romani, lui aveva la possibilit di un vassallaggio in Galilea. Certamente noi abbiamo nelle diatribe degli attacchi di Ges verso gli erodiani, erano il volto violento del potere, e nelle polemiche sul sabato Ges dice ma di sabato (Mc 3,4) lecito.... Gli erodiani uccidevano e Ges memore soprattutto di 1Macc 2,41 dove gli ebrei non si erano neppure difesi in giorno di sabato con la spada per non profanare il sabato. Se Erode ha perseguitato il Battista, indubbiamente non erano diversi i sentimenti su Ges e quindi sia il Battista e poi il gruppo di Ges sono stati nemici pericolosi per Erode. E Ges in Lc 13,31 emette su Erode un giudizio terribile, i farisei si avvicinarono a metterlo in guardia da Erode, Ges lo chiama volpe che era un termine dispregiativo. Qui c tutta lautocoscienza di Ges riletta sul Battista. Infine estremamente importante che in Lc durante la passione Ges portato anche da Erode. Nei vangeli due volte registrato che Erode lo vede come Gv Battista resuscitato. Ges non ha detto una parola di fronte a lui, non lo ha degnato di una parola, perch per Ges era davvero non solo il volto violento del potere, ma il volto spregevole dei potenti di questo mondo e poi con ogni probabilit in Ges giocava il fatto che lui era luccisore del Battista del suo maestro. Ancora un gruppo. Il grande enigma. Esseni. Son lunico gruppo non citato in tutto il NT. Come possibile? Sono citati addirittura gli zeloti, quelli che conducevano lotta armata e gli Esseni niente? Alla fine non tormentava molto i lettori dei vangeli fino agli anni 50, ma quando si scoperto Qumran, la loro regola, tutti i loro libri, i libri dellAT conservati, i libri da loro fatti come commenti, si conosciuta la loro vita, si conosciuto il loro monastero, sappiamo che questo insediamento era tutto il mar Morto, tutta la valle del Giordano, addirittura cerano dei legami tra loro e dei gruppi ad Alessandria dEgitto e come possibile che di loro non ci sia una parola? lenigma, una conclusione possibile a cui Enzo Bianchi crede, che il cristianesimo apparteneva a loro. nato l, stato l, erano esseni e certo nessuno si autonomina. Lopinione dominante che il cristianesimo facesse parte di questi movimenti battisti, apocalittici, apparentati agli Esseni, e l ci sono tante discordanze, alcuni dicono no, soprattutto il fatto che da Qumran a dove Gv Battista agiva cerano due km, era nel deserto. Tutti oggi pensano che Ges apparteneva a questi gruppi, certamente vediamo anche delle discordanze con Ges. In realt abbiamo poche notizie di loro, da Giuseppe Flavio, da Filone, sappiamo che facevano una vita di stile monastico, facevano dei voti, che facevano immersione, sentivano lalleanza, non amavano il sacerdozio del tempio che giudicavano infedele, ci sono tanti elementi presi dal cristianesimo, questo indubbio, nello stesso tempo resta lenigma, come possibile non citarne mai uno. Quelli che studiano i documenti di Qumran sono divisi, c addirittura chi ha identificato Ges come il maestro di giustizia, il personaggio anonimo di cui parla un rotolo trovato a Qumran che stato ucciso dal sacerdote empio, Bianche crede di no, ma importante pensare che in quel alveo che il cristianesimo ha preso forma, che il movimento di Ges nato. Lo stesso celibato praticato dal Battista e da Ges, non ha antecedenti e non possiamo dimenticare che al tempo di Ges cera il detto colui che non si sposa un assassino, perch diminuisce limmagine di Dio nel mondo. Un rabbino per esercitare il rabbinato doveva imparare un mestiere e doveva assolutamente sposarsi. Per Israele era una novit assoluta, destabilizzava, le toledot, le generazioni dovevano giungere alla pienezza del messia. Ci sono somiglianze e dissomiglianze, nel IV vangelo c delle vicinanze sul linguaggio del dualismo luce tenebre, ecc. I padri sanno di questo, parlano degli esseni, addirittura c chi li interpreta come i primi cristiani, ma non sapevamo nulla, solo a partire dalle scoperte. Ci ha fatto vedere che il salterio che abbiamo noi e che si appoggia su salteri ebrei del IV-Vita sec. d.C. non ci ha fatto fare delle correzioni particolari, e cos per i testi dellAT. Il testo stato trasmesso con fedelt, e tanti libri che ci fanno capire meglio la genesi del cristianesimo, il disaccordo : ma Ges dove stava? Era allievo del Battista. Ma il Battista dove stava? Il movimento erano unico, non era un movimento compatto, attendevano il messia, erano in disaccordo con il tempio di Gerusalemme, erano asceti, monaci (?), e avevano coscienza loro di essere il vero tempio di Dio, il

Pag. 24

tempio di Gerusalemme era stato reso iniquo da quanti avevano tradito la legge e sul tempio campavano, sono idee che ritroviamo in Paolo, anche il tempio di messia sofferente in Qumran ha delle attestazioni che nellAT non ci sono. Nella figura del carismatico fin dallinizio si detto che si pu accostare la figura del profeta o contenerla. Il profeta sempre carismatico. Ges deve aver meditato molto sulla figura del suo maestro, un seguace di profeta sa che pu essere chiamato a diventare lui stesso profeta, e se anche Ges non si presenta come il Battista con i tratti elianici, la vita nel deserto solo, il mantello di pelo di cammello, la cintura, lalimentazione povera di chi vive nel deserto, pur vero che Ges aveva coscienza di continuare il ministero del Battista, e che la stessa indicazione del Battista in lui, che lui era quello che veniva pi e grande di lui, ha fatto s che Ges avesse una piena consapevolezza di essere profeta. Gli altri identificavano Ges come profeta Mc 8,28, Lc 9,7, i tratti dellagire di Ges sono quelli di Elia ed Eliseo soprattutto per lattivit taumaturgica che Gv non aveva, cfr. i miracoli di Elia ed Eliseo. La reazione della folla la troviamo registrata pi volte nei vangeli Lc 7,16; Mt 21,11; durante la passione lo prendevano in giro Mc fa il profeta!. Ges storicamente stato ritenuto un profeta e lui ne aveva consapevolezza. A Nazaret e gli abitanti non gli credono lui riconferma la sua qualit. Per lui loltraggio diventata una specie di conferma, una consolazione, sono profeta perch a casa mia non mi si riconosce. Ges profeta soprattutto per due elementi: Ges ha un messaggio preciso da parte di Dio e ha unattivit taumaturgica di cui dobbiamo tentare una lettura. Il profeta ebraico dellAT non quello che predice il futuro, il profeta soprattutto uno che deve dire una parola a nome di Dio, difficile dire letimologia di nabiim, ma porta la radice di chiamare, colui che chiamato o colui che chiama a nome di Dio. Il profeta d una parola di Dio per il presente, non individua tanto il futuro nel senso di un lontano avvenire, questa eventualmente operazione degli apocalittici, il profeta guarda nel presente gli eventi che stanno emergendo nel presente, sono riletti da lui in modo che appaia il significato nella storia di salvezza il cui protagonista Dio. Ges ha un messaggio preciso che il messaggio anche qui del suo maestro, gli evangelisti, cfr. Lc che ha meditato sul rapporto tra Ges e Gv, Lc 3,18 Gv annunciava ad annunciare al popolo il vangelo, lui comincia ad evangelizzare, Gv chiede la conversione e annunzia limminenza del regno di Dio, Ges ripete questo messaggio e con ragione si notato che il fulcro di questa profezia di Ges la venuta del regno di Dio, in Mc le prime parole dette da Ges. Gv e Ges avevano la certezza che stava per finire un tempo, molto pi di un tempo, un epoca della storia, questo era anche il dato religioso annunciato da tutta quellapocalittica dellultimo secolo, il tempo arrivato a una pienezza di una gravidanza, questo compiersi lo si dice per una donna, dire quel tempo compiuto vuol dire che il tempo ha raggiunto una pienezza e sta per accadere il nuovo, come alla fine di una gravidanza c una vita nuova che emerge cos adesso c del nuovo che Dio prepara, e allora il regno di Dio vicino, Dio viene a regnare, gi i profeti post esilici avevano insistito dicendo che negli ultimi tempi Dio sarebbe venuto a regnare cfr. il Trito Isaia, in Zaccaria, Dio diventato re, il Signore regna, o il salmo 96-99. Lapocalittica aveva ancor di pi meditato questo linguaggio e questa attesa. Gli ebrei avevano avuto lesperienza sciagurata del regno e dei re, si aspettava uno da Davide, ma da Iesse perch gi Davide non era stata una figura adeguata, la grande speranza venga Dio a regnare, lui direttamente. Alcune correnti mantenevano lidea che ci sarebbe stato un intermediario, un messia. Poi cera la liturgia al tempo di Ges che ormai pregava le 18 benedizioni in cui lundicesima diceva Signore sii tu re su di noi, tu solo. Nel kaddish si dice venga il tuo regno Signore sulla nostra vita cfr. padre nostro. La stessa recita dello shem era considerata il prendere su di s il giogo del regno di Dio, ricordate la parola di Ges il mio giogo leggero, prendete su di voi il mio giogo, era prendere il giogo del regno di Dio, Lc identifica regno di Dio e Ges. Ecco perch Ges dice che il regno di Dio si avvicinato, imminente. La predicazione di Ges deve aver insistito su questo, la comprensione di un tale annuncio era diversa a partire dagli ambienti e dalle attese presenti nel popolo di Israele. Ges cosa voleva dire? Sta per finire un tempo, satana sta per essere vinto dir un giorno Ges, vedo che satana alla fine, sta per terminare il suo potere, lo dir anche i una controversia con gli scribi. chiaro che questa immagine del regno di Dio veniente era unimmagine ricca, non troppo precisa ma unimmagine feconda, quando unimmagine molto contratta e il regno di Dio non indica tanto una situazione ma una azione, questo permette agli uditori di riempire di significato questa loro espressione secondo le attese, per cui molti pensavano davvero che il regno di Dio che sta per venire significava che Dio viene a regnare, caccia i romani, e addirittura Ges che ne lannunciatore, siede su un trono cfr. i figli di Zebedeo. Cosa possiamo dire di Ges del suo annuncio con certezza? Ges pregava che venisse il regno di Dio, non solo perch con probabilit pregava il haddish, ma un elemento nella preghiera insegnata da lui ai discepoli, Ges chiedeva che venisse il regno di Dio. Il regno di Dio secondo Ges trovava dei primi clienti

Pag. 25

di diritto, erano i poveri, gli affamati, i perseguitati. Ges dice il regno di Dio viene innanzitutto per loro. Questa indicazione di Ges riguardo ai primi clienti, rendeva il suo messaggio alcune volte scandaloso. Ges pensava anche di partecipare a questo regno, di entrarvi, di prenderne parte, di essere in sostanza qualcuno che aveva una funzione precisa nei confronti del regno, ne era lannunciatore, ne era il profeta che lo apriva, ma avrebbe partecipato a questo regno, Mc 14,25, Ges io non berr pi il frutto della vita fino.... Ges sa che sar quella sera arrestato, sa che la sua morte vicina, sa che lui entrer nel regno dei cieli. Ges d degli avvertimenti per entrare nel regno di Dio, pone delle condizioni, ma fa parte del suo messaggio etico. Per Ges il regno di Dio che stava per venire era imminente. Ges disse una Parola molto precisa: quanto a quellora e a quel momento nessuno lo sa..., Ges fa la confessione della sua piena umanit, la sua piena ignoranza rispetto a quando sar il giorno del Signore, quando verr il regno. Certamente il desiderio e la sua previsione era che venisse presto, in Mc 13,30; 9,1; anche in Gv 21,22, c lattestazione di questa coscienza antica di Ges e della comunit cristiana. Ges come profeta fa un annuncio del giudizio, il regno di Dio viene, il momento della conversione. Il regno di Dio viene significa voi permettete che Dio regni su di voi, se Dio regna su di voi, ecco il regno di Dio venuto. Se nella vita di un uomo c una tale conversione che su di lui non regna nessun idolo, non regna nessun padrone, regna solo Dio, in lui il regno di Dio venuto, Dio regna, regna totalmente ma questo regno di Dio a un certo punto sar manifestato nel giudizio, lannuncio del giudizio in Ges un annuncio forte, attestato, tipicamente profetico. Innanzitutto Ges pone delle condizioni per entrare in questo regno di Dio , nellora della crisi (del giudizio) essere ammessi: fare la volont di Dio, essere disposti a separasi dalle ricchezze , amare pi lui che tutti gli altri, non arrossire del figlio delluomo altrimenti anche lui arrossir di chi si vergognato di lui, e poi c tutta la predicazione etica che implicitamente fa parte delle condizioni per entrare nel regno per parteciparvi, per essere nel giudizio quelli che sono dichiarati degni, riguardo a questo regno Ges usa immagini e metafore tipiche di tutta la profezia veterotestamentaria, limmagine di una mietitura, vendemmia, raccolta dei frutti, immagine di una resa dei conti, metafora del banchetto, partecipazione o esclusione, banchetto che quasi sempre nuziale. Immagini che da un lato dicono bisogna decidersi, nello stesso tempo limmagine partecipazione al banchetto o esclusione. Infine questo pi gesuato, limmagine quella di un re, Dio, qualche volta questo Dio esercita il giudizio tramite il figlio delluomo, giudizio forense, in cui ci saranno accusatori, intercessori, difesa, e in cui c il verdetto finale. Quanto ai destinatari di questo giudizio le minacce sono contro questa generazione. Lannuncio del giudizio a volte fatto verso citt intere come i profeti, il tipico genere letterario profetico che d avvertimenti, minaccia, chiede conversione, dice il giudizio alle porte e poi i destinatari a cui Ges ricorda il giudizio sono i capi, gli scribi, farisei, sacerdoti, in sostanza gli uomini religiosi. Ma nel giudizio quello che Ges mette in luce soprattutto la misericordia di Dio, Dio che aspetta, Dio che ha pazienza . Cfr. la parabola del fico, dagli ancora un anno, lo concimo, lo zappo, lo bagno e poi TU LO TAGLIERAI, il che mostra la sua grande misericordia di Ges, rispetto a qualunque annuncio su Dio. Ges uno che ha evangelizzato Dio, ha tolto ogni possibilit di un Dio perverso . Lui intercede, e se non fa niente lo taglierai tu, io non lo taglio, io ho ancora pazienza. Quando Ges parla del giudizio se la prende con i capi, con i religiosi, con i ricchi, per mostra questo grande affetto per i poveri, gli afflitti, i perseguitati, per i bambini, mostra che in questo annunzio lamore di Dio si manifester per quelli che hanno carenze fisiche, eunuchi, zoppi, ciechi, questo sar un motivo per cui sar condannato, Mt lo dice, Ges entra nel tempio, lo purifica, allora andarono Ges ciechi e zoppi nel tempio ed egli gli guar, ha fatto entrare gli impuri nel tempio, quelli che non potevano entrare, chi aveva un difetto fisico, portavano il segno della maledizione di Dio, Mt 21,14. Aver ammesso nel tempio quelli con carenze fisiche era inaudito, Ges li fa entrare. Infine tutti quelli che hanno carenze morali, l paradossale, prostitute, peccatori pubblici, vi precederanno nel regno dei cieli, una Parola di Ges. Ges ha mai frequentato uomini religiosi ma ha frequentato talmente pubblicani e prostitute che lo chiamavano mangione e beone, lui non li condannava mai. Per Ges la salvezza nel giudizio viene dalla conversione e Ges pensa che uno che peccatore pubblico pi facile che si converta di uno che peccatore nascosto. Ges ha capito bene la situazione dei pubblici peccatori, non ha detto che gli altri non entreranno, una questione di precedenza. pi facile che un peccatore entri nel regno dei cieli che non degli uomini religiosi, che non esclude ma pi facile andare, perch la loro condizione di peccato li porta pi facilmente alla vergogna, non fosse altro perch sono indicati come peccatori dagli altri, invece chi indicato come giusto non mai sollecitato a pensare a chi veramente sia e a fare un cambiamento. Non c pressione esterna, c solo la pressione interna, ma ne abbiamo tante che non seguiamo, mentre le pressioni esterne

Pag. 26

sono quelle che pi ci mutano. Questi sono i tratti profetici della missione di Ges. Ma Ges anche come profeta ha avuto unattivit guaritrice. Ha fatto miracoli, in Gv segni. una delle cose pi difficili per tutti. un problema che noi uomini della citt secolare facciamo difficolt a comprendere. Se la Signoria di Dio al centro della predicazione di Ges, chiaro che uno dei lavori che Ges deve compiere permettere che Dio regni, togliere dominio, potenza la demonio, significa fare unazione di esorcismo, fare unazione di guarigione, non stata solo lattivit profetica di Ges, ha avuto unattivit pi ampia, ha formato una comunit, ha inviato i discepoli, andato alla ricerca dei peccatori invitandoli alla conversione fino a stare a mensa con loro, faceva gesti profetici, Ges ha compiuto anche dei miracoli, e per i contemporanei era soprattutto questo che colpiva di Ges. Primo: al tempo di Ges tutto ci che contraddice la vita era visto come qualcosa che apparteneva alla sfera del male, qualcosa che dipendeva da satana. Lessere malato significava avere una influenza, una potenza di satana. Satan esercitava la sua potenza s con il peccato, ma anche con la malattia. Una disgrazia, un handicap era segno che satana regnava. Stiamo attenti qui perch la comprensione pu sembrare falsa e per molti gi allora suonava falsa. Uno ha peccato, dunque sotto linfluenza di satana peccando, allora satana gli provoca la malattia che di conseguenza il castigo di Dio. Questo un meccanismo della colpa che forgiato dalla nostra psiche, ci abita, le scienze umane ce lo hanno rivelato molto bene, e in tutte le culture. Ma certamente non questo che pensava Ges, Ges anzi vuole rompere questo meccanismo infernale. Nei vangeli noi abbiamo alcune correzioni dure che Ges fa di questo, cfr. vangelo di Gv, il cieco nato; Ges questo cerchio infernale lo spezza cfr. la torre caduta addosso ad alcuni; Ges toglie questa schiavit terribile di cui luomo prigioniero, pensare che peccando si merita il castigo di Dio in modo subitaneo, immanente. questa limmagine di un Dio perverso che Ges ha cercato di evangelizzare, perch in realt Dio non castiga, non pu castigare n di qui, tuttal pi potrebbe castigare di l, dice la scrittura. Di qui Dio non pu castigare. Se Dio ci castigasse di qui pensate che libert avremmo. Sarebbe una cosa offensiva per la libert delluomo: io pecco e lui mi castiga, che Dio sarebbe? Che libert mi resterebbe? Il rapporto tra me e Dio sarebbe il rapporto tra un bambino e un padre autoritario. Ma questo eventualmente induce alla non fede, non a credere a un Dio cos, un tale Dio perverso, Ges non lo vuole, lo elimina. Cosa dobbiamo capire? Il peccato di per s ci porta alla morte e al male, non perch Dio venga a castigarci, tutta la scrittura dice io metto davanti a te la vita e la morte, due strade, scegli. Certo chi sceglie la via del peccato va alla morte, ma non perch Dio d il castigo, ma perch il frutto del cattivo operare la morte. Cfr. il figlio prodigo, ma mica il padre lo ha castigato, lui che ha scelto di andarsene ed finito fra i porci, ma il padre non lha mica punito e castigato, lha aspettato, quello Dio. Ges per sa che effettivamente il potere del male tale che si manifesta anche nella malattia, ma non perch abbiamo peccato e Dio ci ha castigato, ma perch questo mondo posto sotto lenigma del male operante e come tale la guarigione significa restituzione allintegrit, significa adempiere il piano di Dio, significa realizzare ci che Dio vuole, e allora Ges fa questa attivit guaritrice. Prima di tutto: molte volte il verbo greco che la bibbia italica traduce guarisce, in realt va tradotto con il verbo curare. Ce una certa differenza, se traduco Ges lo cur, diverso da Ges lo guar. Molte volte stata fatta la scelta di mettere guarire per curare. Ma chi non sa il greco e ha la sinossi di Poppi, la avete i 4 vangeli che sono tradotti in un maniera estremamente fedele al greco. Molte volte Ges cur e non detto che abbia guarito. Il primo atteggiamento di Ges un atteggiamento di cura, di servizio, di porsi come medico nei confronti del malato. importantissimo. Non detto che Ges ha sempre guarito, Ges ha sempre curato, questo s, e quando abbiamo quei sommari straordinari in cui con il verbo imperfetto si dice unazione continua di Ges li presentavano molti malati ed egli li curava, cio lattivit di Ges stata unattenzione al corpo e alla vita non solo agli esiti spirituali e quindi una attenzione di chi davvero cura come il buon samaritano il quale ha curato luomo incappato nei ladroni e poi lha portato l nellalbergo, e lha lasciato l, pagato la cura. Infine, ancora una precisazione, i miracoli al tempo di Ges erano una realt molto pi quotidiana di quanto percepiamo oggi. Per noi il mondo dei miracoli straordinario in quel tempo di Ges in cui tutto spiegato a livello religioso, i miracoli sono s qualcosa di portentosi che stupisce, ma avvengono. Dobbiamo avere il coraggio di dire una cosa, nel mondo secolarizzato in cui siamo, difficile discernere i miracoli. Non dico che non ci siano e non dico che si inventano i miracoli in certi mondi religiosi, dico solo che in un mondo come il nostro, con i tipi di struttura culturali che noi abbiamo di lettura dei fatti e degli eventi, il miracolo difficile. Vi do tre miracoli: Giuseppe Flavio nellAntichit Giudaiche, dice che ha visto Eleezaro fare un esorcismo come Ges; ho visto uno dei nostri ebrei di nome Eleezaro alla presenza di Vespasiano e dei suoi

Pag. 27

figli che liber quanti erano posseduti da spiriti immondi. Sembra di leggere una frase del vangelo. La guarigione avvenne nella seguente maniera: egli tenne sotto il naso dellindemoniato un anello in cui era inserita una delle radici che Salomone aveva menzionato, la fece annusare al malato e in tal modo estrasse il demone. Lindemoniato croll al suolo immediatamente, e per dimostrare agli astanti che possedeva un tale potere, Eleezaro un po lontano un bacile pieno dacqua e ordin allo spirito di colpirlo uscendo dalluomo, in modo da convincere gli astanti che aveva lasciato luomo. Vi ricordate quando Ges libera dagli indemoniati e questi spiriti vanno nella mandria dei porci, molto simile. Abbiamo anche un miracolo fatto da rabbini. Rabbi Anina ben Dosa, Talmud Babilonese, invit la moglie di lui ad accendere la stufa in quella vigilia del sabato e a buttarvi materiale fumogeno a motivo della vergogna, essa aveva quella cattiva vicina e quella vicina diceva stupefacente perch so bene che non ha nulla, proprio nulla. La vicina and buss alla porta della casa di Anina, allora lei si vergogn e and in camera. A questo punto accadde un miracolo: essa vide la stufa piena di pane e la madia piena di pasta, allora la vicina le disse: tu, porta una pala perch i tuoi pani bruciano, allora la moglie disse a lei, era andato di l proprio per questo. Insomma una famiglia che ha niente, ed risa dalla vicina, ma le viene moltiplicato il pane. Abbiamo altri di questi miracoli anche in ambito pagano. Che cosa possiamo dire? Ges ha fatto degli esorcismi, ma attenzione non come adesso il rituale, come gli esorcismi attuali. Ho paura a dire la parola esorcismo. Ges diciamo che cacciava i demoni, interveniva, era consapevole che ormai satana stava per essere vinto. Quella sua parola: ho visto satana cadere come folgore, e Ges verificava che dove arrivava la sua persona, satana arretrava. Cosa possiamo dire? C Atanasio, il grande padre della chiesa il quale nella vita di Antonio dice una cosa straordinaria: chi andato da lui triste e non venuto fuori contento? Chi andato angosciato e non tornato dal suo incontro con la pace? Chi non andato da lui incerto e non tornato saldo? Chi non andato con un problema e lui gli ha fatto luce? Chi non andato malato e fu da lui guarito? Credo che dobbiamo partire di l, lincontro con Ges era un incontro che portava vita, era un incontro che portava luce l dove cera tenebra, era un incontro che portava pace l dove cera angoscia, in quel mondo in cui le malattie psichiche era viste come influenze demoniache, non poteva spiegarle diversamente. La malattie psichica ti destabilizza in profondit, una delle impressioni pi terribili che noi possiamo fare, lincontro con un malato di mente. A quei tempi la spiegavano solo con il demonio entrato in una persona. Ecco Ges quando incontrava queste persone in realt mutava la loro situazione, trovavano una pace, trovavano un miglioramento. Certo Ges aveva una forza dentro di s e questa forza si metteva ad agire e Ges ne aveva coscienza. Credo che dobbiamo essere pi seri nel vedere che queste cose oggi succedono ancora, possono succedere e indubbiamente con la persona di Ges succedevano di pi che con altre persone che non avevano la sua forza, la sua chiaroveggenza, Ges cosciente di questo. Ancora, Ges compiva delle terapie, erano guarigioni operate attraverso cure, in cui unenergia, una forza usciva da lui. Ges impone le mani, tocca, invoca e prega, raramente fa uso di qualcosa, c un solo caso in cui ha usato la saliva, e unaltra volta saliva e sabbia, ma normalmente per limposizione delle mani, per un contatto, per linvocazione e la preghiera, e soprattutto i vangeli ci dicono che quando Ges incontrava i malati era mosso a compassione, una delle cose straordinarie, il segno pi vero del nostro amore del prossimo la capacit che noi abbiamo di avere compassione. Questo le scienze umane anche ce lo dicono, una ha compassione perch sa leggere se stesso nellaltro e allora quando incontra un handicappato ed capace di saper leggere se stesso nellaltro, subito questo gli provoca emozione, ma questo il meccanismo interno con cui noi siamo capaci a sentire laltro e ad essere mossi alla compassione verso laltro, e quindi a fare un gesto verso laltro, ad assumerlo. Infine, ci sono ancora miracoli rapportati a norme. Normalmente i miracoli servono per inasprire le leggi, quando si vuol fare una legge pi dura nel mondo religioso si mette un miracolo e si dice ecco, hai visto, la legge devessere pi dura. Ges fa esattamente il contrario. Ges legge in profondit le regole, la tor, i precetti, e proprio in base a questo lui opera miracoli di guarigione, tipico il giorno di sabato. Il vero problema il sabato: cosa si pu fare di sabato? Ges sceglie appunto il sabato per guarire, ma non per infrangere il sabato, ma per dire siccome il sabato il giorno della celebrazione della vita, io riporto questa persona, la restituisco allintegrit, e quindi faccio trionfare la vita nel giorno che del trionfo della vita. straordinario questo, solo Ges a partire da una legge fa dei miracoli, per dare alla legge uninterpretazione pi profonda, per trascenderla, per porre la legge al servizio delluomo. Parliamo chiaro se Ges avesse parlato solo del sabato dicendo solo guardate nel sabato potete fare il bene, certo era lautorit di un rabbi, invece vediamo che la sua strategia nel fare miracoli di questo tipo: prende il giorno di sabato, va nella sinagoga cfr. Mc 1,23, Mc 2 Ges guarisce; Mc 3 vieni qui in mezzo, lecito.... Ges usa i miracoli per far capire uninterpretazione del sabato pi fedele allintenzione di Dio, sa rapportare i miracoli a delle

Pag. 28

norme, ma sono miracoli che danno la vita e in Ges non troverete mai un miracolo punizione, mai! Miracoli punizione voi li trovate nellAT, Eliseo quando passa e un gruppo di bambini lo insultano, lui chiama gli orsi e gli mangiano 2Re 23; Atti 13,4 e 13,11, al mago Elimas lo fa restare muto e paralizzato, cfr. Pietro con Anania e Zaffira. Gli apostoli hanno usato i miracoli per punire, i profeti pure, Ges mai! Ha un grosso significato, proprio per quellunicit di Ges che sempre evangelizzava Dio ci che neanche noi suoi discepoli sappiamo fare. Ci sono ancora miracoli come dono gratuito, tipo la moltiplicazione dei certo. L capiamo che si vuol dire che Ges pi grande di Eliseo, che quel che Eliseo ha fatto in 2Re 4,42, Ges lha compiuto per 3000 e per 5000 persone. E poi abbiamo dei miracoli per intervento di Dio, che donano la salvezza con in Mc 4,35, la tempesta sedata, o Ges che cammina sulle acque, Mc 6,45. Insomma, cosa dobbiamo dire di questi miracoli? Non difficile dire alcune cose: Ges certamente ha compiuto dei gesti, degli eventi in cui le persone che lo incontravano raccontavano di essersi sentiti salvati, cambiati, guariti, chiaro che questi episodi storicamente avvenuti nella vita di Ges ridetti, riletti, ripensati dopo la pasqua, al momento di essere scritti non han conservato la forma con cui erano avvenuti. molto semplice. Es. quando Ges appare dopo la pasqua ai discepoli che sono chiusi nel cenacolo a Gerusalemme, secondo Lc 24,37, credevano di vedere uno spirito.... unesperienza di Ges postpasquale. Ges che appare risorto. In Mc 6 ha la redazione di un evento che successo prima ma chiaro che quando lo narra tiene conto di quello che si diceva del Ges risorto postpasquale. E 6,49 camminando sul mare.. un fantasma!.... certamente lepisodio postpasquale ha influenzato questo episodio prima della pasqua. Nello stesso tempo vi faccio unaltro segno per capire, il Ges della passione il Ges che nel momento delleucarestia prese il pane, rese grazie, lo spezz, lo diede. Questi 4 verbi ormai tra il 30 e il 60 sono verbi che tutti i cristiani sentono dire la domenica quando celebrano leucarestia. E quando a un certo punto si narra la moltiplicazione dei pani nel vangelo di Mc, non pu essere fatto diversamente che ricorrere a questo linguaggio. Ci sono i 4 verbi. Ora chiaro che nella moltiplicazione del pane levento stato diverso, non c la necessit di spezzare il pane, ma ormai quello che la chiesa dice e ricorda di unazione di Ges sul pane, quella del pane eucaristico, allora la moltiplicazione del pane diventa una prefigurazione eucaristica. Ebbene, questo processo si conclude straordinariamente in Gv, cio la chiesa una volta che vive in Ges risorto sente raccontare dagli apostoli i miracoli di guarigione che Ges ha fatto. La gente li ricorda e sapete che nellambiente semplice popolare i miracoli si ricordano pi che certe spiegazioni teologiche. La gente ricordava questo e le parabole di Ges, le parabole perch erano memorizzabili, perch era un insegnamento che dava possibilit di letture in profondit. Molte altre parole di Ges con ogni probabilit, per es. le discussioni con gli scribi e i farisei, la gente non li ricordava di Ges, questi fatti s! E li meditava. Possiamo immaginare che un apostolo in unassemblea ricordasse a un certo punto che Ges aveva moltiplicato il pane, avr detto cera tanta gente ce seguiva Ges, lo seguivano persino nel deserto, avevano fame pur di seguirlo e Ges a un certo punto riusciva a sfamare tutti, quel che avevano lo condividevano, una volta preso del pane era poco, e quel pane bastato per tutti. E questo viene detto e ridetto, ma una comunit cosa capisce nel sentire sempre questo? Capisce che Ges dava il pane della parola, capisce che Ges dava se stesso come pane, e in Gv c la conclusione: Gv dice: no! Nessun miracolo questa moltiplicazione dei pani, Mc, Mt e Lc dicono che un miracolo. Questo un segno: io sono il pane di vita disceso dal cielo. Ecco il gran discorso, e qui noi abbiamo lesito di una lunga meditazione della chiesa su un evento fatto da Ges: un miracolo, ma allo scopo, il telos io sono il pane vivo disceso dal cielo! Un altro es.: Ges ha guarito un cieco. Gv dice vero che lo ha guarito e lo racconta bene, era un cieco dalla nascita, per quel cieco alla fine ha riconosciuto Ges, ha creduto in lui, Ges gli ha addirittura detto: credi tu nel figlio delluomo?, lui gli ha detto chi perch possa credere?, sono io!, credo!. Ges subito dopo fa il discorso io sono la luce del mondo. Altro che guarire un cieco, guarisce il mondo dalla cecit. C un morto Lazzaro. Morto da tre giorni, puzza. Ges lo richiama in vita. un miracolo? No, un segno dice Gv, perch io sono la resurrezione e la vita chi crede in me anche se muore vivr. C uno storpio? S, Ges lo ha guarito, ma limportante io sono la via, e sulla mia via si va al padre e non si pi zoppi. Ecco lesito finale in Gv. Allora voi capite non si tratta assolutamente di non credere ai miracoli o di eliminarli, Ges ha fatto delle azioni e non era possibile che questo li inventasse la chiesa, la meditazione della comunit li ha certamente abbelliti, ma chiunque di noi racconti qualcosa che li succeduto da piccolo, e lo racconti dieci volte, la decima volta cambia. il dinamismo in cui letterariamente viene generata una leggenda, attenzione leggenda nel senso vero, da leggendum, cosa da leggere, non nel senso di un vuoto di evento. C un processo generativo letterario in cui scavando in profondit e leggendo un racconto di deve arrivare allesito finale: Ges la luce, Ges la resurrezione, e Gv dice che limportante non credere ai miracoli, infatti non sono miracoli, sono segni, ecco perch lultima parola detta da Ges in Gv beato chi

Pag. 29

ha creduto senza avere visto. Chi non ha visto nessun miracolo e crede, e la beatitudine, lultima parola di Ges. Ricerca sul Ges carismatico e profeta, completamento con due elementi: la predicazione di Ges, letica che lui ha annunciato come specifica etica della comunit cristiana, e laltro elemento importante, Ges come istitutore di un nuovo culto, questo fa parte della sua azione profetica, e questo ci permetter di leggere poi la passione e la resurrezione. Letica di Ges. Letica giudaiaca a differenza delle altre etiche religiose, pretende di essere uninterpretazione della volont di Dio. Questa volont di Dio secondo lAT la si trova prima di tutto nella Torah, l contenuta la volont di Dio, 613 precetti e questi gli ebrei li dividevano in 365 negativi e il resto positivi. Per 365 quanto sono i giorni dellanno la legge chiede di non fare delle cose, e poi 218 che secondo i rabbini erano le parti del corpo umano, quindi 218 positivi, quelli che luomo opera con il suo corpo, con le sue membra. Questa era la visione ebraica della legge. Ma questa volont di Dio non era solo iscritta nella Torah, di cui i rabbini erano interpreti, gli scribi, ma anche nella creazione, cerano dei precetti che Dio non aveva dato al popolo di Israele soltanto ma a tutti gli uomini, dei comandamenti che gli ebrei leggevano come noatici, cio gi dati a No, riguardanti tutti gli uomini, comandamenti iscritti nel cuore, non che gli uomini sapessero che questi comandamenti vengono dal Dio di Israele, per se li trovavano iscritti nel loro cuore. Normalmente si rinvenivano questi nella seconda tavola della legge, nella prima ci sono dei comandamenti rivelati solo ad Israele (I-III), ma gli altri tutti uomini gli hanno nel cuore, onorare i genitori ecc. Nella creazione dunque Dio aveva rivelato la sua volont. Anche qui gli interpreti di questa volont iscritta nella creazione avevano meditato, approfondito a lungo questi testi che stanno prima di Gen 11, e con probabilit a volte avevano compiuto anche delle innovazioni. Es. cos si capisce perch tutto il Pentateuco si chiama Legge, la Torah e tutto il racconto della creazione, la storia dei patriarchi del popolo in Egitto, tutto questo Legge. La Legge noi la pensiamo con il diritto romano. Il termine Torah noi lo traduciamo con legge, anche gli ebrei, per se noi andassimo a una parola semanticamente pi vicina dovremmo tradurre insegnamento, attraverso sezioni narrative e legali. Quando si narra in Gen 7 la costruzione dellarca di No vita.15, gli animali sono fatti entrare a due a due, linterpretazione essendo la volont di Dio che c una fedelt assoluta nella coppia addirittura nella creazione le coppie degli animali sono due a due e nellarca entrano un maschio e una femmina in piena fedelt. Il testo non lo dice, linterpretazione va in questo senso. una legge sempre attualizzata, sempre approfondita, non cos rigida come noi possiamo pensare in base alla nostra esperienza della legge di tipo romano. La volont di Dio veniva espressa nel futuro escatologico: siccome ci sarebbe stato il giudizio di Dio e questo avveniva in base ad alcuni criteri che Dio aveva gi enunciato, ecco allora che la legge era anche espressa dal futuro escatologico. Ges accoglie letica giudaica, accoglie la Torah propria espressa nei comandi e divieti, accoglie che ci sia una volont di Dio iscritta nella creazione, accoglie che c una volont di Dio che si manifester pienamente nel giudizio di Dio, nel giorno del Signore verso il quale il credente va, sapendo per cosa pu operare positivamente e cosa per lui resta un divieto. Per Ges come profeta interpreta la legge e la interpreta in una maniera molto personale, non poteva essere diversamente, era un uomo creativo, carismatico che attirava a s e nello stesso tempo sapeva anche diffondere il suo messaggio grazie ad una personalit certamente poco comune, dotata di intelligenza, di forza, di discernimento. Nellambito giudaico si sarebbe detto che era un rabbi estremamente creativo, con una forte e spiccata personalit, come alcuni rabbi sono stati nel giudaismo, es. Rabbi Hillel, Rabbi Shammai, quelli del tempo di Ges erano piuttosto degli interpreti della legge, ma poco creativi. Nel mondo giudaico era un onore poter ripetere qualcosa detto da uno prima, non che fosse sempre in onore la creativit. Pu essere per conservazione se uno non sa dirlo con exousia, se uno non sa riattualizzarlo. Quale rapporto Ges aveva con la Torah? Sono 20 secoli di meditazione cristiana e ancora adesso le ipotesi sono molto contrarie, cio nel comprendere davvero come sia stato Ges, con ogni probabilit dipende anche dallambiente in cui ci si interroga, dallautore, dalla sua ideologia. Adesso semplifico: fino a 20 fa, se prendevate gli esegeti protestanti insistevano che Ges ha rotto con la legge, che Ges ha innovato rispetto alla legge, addirittura contestando la legge, criticando il legalismo. Ricordo cera una dizione italiana che diceva i legulei, sono i fedeli alla legge, Ges in tutto il testi della Bibbia italiana protestante si metteva questo titolo Ges contro il legulei. In ambito cattolico la cosa era differenziata. Molti anche loro, mettevano in evidenza che cera questa rottura di Ges con la legge, soprattutto se lambiente era antigiudaico. La chiesa si nutrita di antigiudaismo fino ai nostri giorni. E allora dire che Ges aveva rotto con la legge da un lato era un antigiudaismo indiretto, dallaltro era dato a Ges apologeticamente una novit

Pag. 30

assoluta. la stessa ragione per cui non si mai voluto dire che Ges era discepolo del Battista. Si leggeva nei vangeli viene dietro a me, uno che mi passato davanti, le traduzioni dicevano viene dopo di me, mettevano dopo, perch se viene dietro discepolo, se viene dopo uno che viene qualche giorno dopo. Ultimamente con il dialogo ebraico cristiano la tendenza di molti e di dire che Ges era fedelissimo alla legge, e che ha mai innovato nulla. E di conseguenza in questo momento prevale unideologia concordista ad ogni costo, per cui tutti dicono no, no, Ges era fedelissimo alla legge, non ha mai avuto polemiche, era un vero ebreo, in realt il rapporto molto pi complesso. Di nuovo bisogna che noi ascoltiamo i testi e non fare delle proiezioni ideologiche perch ci sono care. In realt in Ges non si pu dare un giudizio o laltro, ha rotto con la legge e nello stesso tempo era fedelissimo alla legge. Se noi siamo attenti e raccogliamo tutti gli atteggiamenti di Ges che riguardano la legge dellAT dobbiamo dire una cosa certa, in Ges vi un inasprimento della legge in alcuni casi, e in altri c una sua relativizzazione. Questo ci dice bene come era Ges, credo che il metodo che stiamo usando ci aiuta a capire bene la sua personalit e la sua missione. Chiediamoci innanzitutto quali siano i luoghi in cui Ges inasprisce la legge. Certamente la prima cosa che si vede che Ges la inasprisce sul comando dellamore, anche gli ebrei riconoscono sul tema dellamore Ges andato oltre la nostra legge. Knauser il primo ebreo che ha scritto una vita su Ges, diceva che letica sullamore proposta da Ges impossibile da realizzarsi, utopica, come qualcosa di detto ma che gli uomini non sono in grado di realizzare. Ges inasprisce su tre elementi:

Pag. 31

1.

lui ha la tendenza a lethos universale, vediamo che in Ges il comandamento dellamore riguarda tutti, nellAT il comando dellamore riguarda il prossimo, ama colui che ti prossimo e il prossimo voi sapete va declinato cos: famiglia, e quelli che sono vicini. Ges invece ha invece la tendenza a dire vanno amati tutti gli uomini, la parabola, luogo certissimo della predicazione di Ges, del samaritano, non viene detto chi quelluomo che incapp nei ladroni, non si dice chi era, n se era giudeo, un uomo scendeva, bisogna assolutamente amarlo, chiunque sia. uninasprimento. 2. Ges dice di amare fino al nemico e allo straniero. Questo di nuovo una novit rispetto allAT, l si diceva di non fare del male allo straniero, al nemico, Rabbi Hillel ha raggiunto il precetto negativo non fare agli altri ci che non vuoi sia fatto a te. Ges lo pone al positivo fai agli altri ci che vuoi sia fatto a te. C un cambiamento forte, al negativo si dice che se non vuoi che sia fatto del male a te, tu non farlo agli altri. Ma se io dico fa agli altri quel che vuoi sia fatto a te, allora ognuno di noi vuol essere amato, rispettato, aiutato, queste son le cose che bisogna fare agli altri. 3. E poi la cosa pi sconvolgente che lamore deve andare al peccatore. L c una rottura di Ges; non vero che Dio non ci ama quando diventiamo cattivi. Dio ci ama quando siamo cattivi, mentre siamo cattivi lui continua ad amarci, come il padre della parabola del figlio prodigo che ha continuato ad amarlo anche se lui aveva posto quei gesti di morte. E Ges una delle accuse forte sar questo amore per i peccatori. Ges si inteneriva quando vedeva i peccatori. Lamore di Ges un amore davvero, un esigenza inasprita rispetto alla Torah. Ges diventato pi radicale su questo tema. Un secondo tema di inasprimento: il divieto di uccidere fino alla non resistenza. Nel discorso della montagna io vi dico non resistere al malvagio, non c nessuna possibilit di uccidere, il divieto assoluto, nellAT non c questo divieto assoluto, se uno nemico posso ucciderlo, se uno mi minaccia fino alla morte posso ucciderlo, legittima difesa, Ges la nega nella maniera pi assoluta e arriver a dire quella frase durissimo a Pietro, certamente sua, rimetti la spada nel fodero, perch chi di spada... non c nessuna possibilit, Ges in questo non stato seguito dai cristiani e dalla chiesa. Quarto punto: ladulterio, anche qui c un inasprimento di Ges, nessuna possibilit di risposarsi, nessuna possibilit di divorziare. Mos nella legge diceva che in caso di adulterio un uomo aveva il diritto di rimandare la moglie e di sposarne un altra, bastava che seguisse una prassi legale ben precisa: scrivere una lettera di ripudio con i testimoni, consegnargliela, in modo che fosse chiaro il peccato fatto da questa donna, e alla fine uno poteva risposarsi. Al tempo di Ges cera Rabbi Shammai e Rabbi Hillel, il primo pi rigorista e dice un marito pu rimandare una donna se lascia bruciare larrosto, il secondo dice no, deve trovare almeno in lei qualcosa di sconveniente. Per la casistica era questa. Ges dice no, non possibile, possibile la separazione nel caso che la convivenza diventi un inferno, ma risposarsi no. Inasprisce a tal punto questa norma da dire quello che nellAT mai si detto basta desiderare una donna in cuor suo per commettere adulterio, Mt 5,28; s c da chiedersi: siamo ai limiti di un etica impossibile tanto radicale. Talmente radicale che quando c questo insegnamento di Ges a Gerusalemme in Mc, s, lha fatto per la durezza del vostro cuore, ma in principio (bereshit) della creazione..., i discepoli lo interrogarono, ma allora non val la pena sposarsi! Reazione dei discepoli. Quarto punto di inasprimento della legge il divieto del giuramento. Ges dice non possibile giurare, anzi il giuramento viene visto da Ges come una bestemmia, il vostro parlare sia s, s, no, no! In Mt 23 voi non giurerete n per il tempio, ecc. Questi inasprimenti della legge sono talmente tali che neanche i cristiani le hanno osservate, per questo inasprimento non una contestazione alla legge, non contesta Mos, lui dice che Mos ha permesso il divorzio a causa del vostro cuore duro, mai ho la pretesa di sapere lintenzione del legislatore, quindi non mi baso sulla norma ma vado allintenzione del legislatore, Dio. Non comanda pi la norma scritta, ma qualera lintenzione di Dio nel principio? Era che i due avessero una sola storia damore, allora luomo non pu contraddire. La formula di Enzo che la Torah in Ges non criticata, non interpretata con casistica come gli altri Rabbini, non eliminata, ma trascesa . Ges trascende la legge scritta e va allintenzione stessa del creatore. Questa unoperazione profetica, la pu fare solo chi profeta e chi pu parlare a nome di Dio, non la pu fare un rabbino qualunque e siamo sempre nel terreno riguardante Ges profeta. C un movimento di oscillazione fra Ges rabbino e Ges profeta. rabbi perch certamente fa quello che faranno i rabbini, interpretando la volont di attraverso la legge, per continua con delle operazioni profetiche. Ma ecco, laltro risvolto delletica di Ges, c anche una relativizzazione. Cosa vuol dire? unoperazione difficile da descrivere. Ges non critica la legge, ma Ges in alcuni casi sembra relativizzarla, in realt di nuovo anche qui, Ges va pi in profondit, va allintenzione del legislatore. Es. prendiamo Mc 2,23, le spighe strappate di sabato. Questo si ripete pi volte, abbiamo almeno 14 pericopi nel vangelo che

Pag. 32

riguardano questo fatto, cio Ges di giorno di sabato, fa alcuni cose che non era lecito fare, qui i discepoli. Cosa vediamo: Ges contesta il sabato? No! Si letto cos Ges come contestatore. Ges non contesta il sabato, il sabato nella Bibbia fatto per luomo e non vero che luomo fatto per il sabato. Il sabato la celebrazione della vita, si lavora per sei giorni per avere un giorno di riposo in cui luomo re, luomo non lavora. Pensate che nel giudaismo non permesso alle donne far da mangiare, mentre da noi le donne devono far da mangiare tutti i giorni compresa la domenica. Tutti hanno diritto a non lavorare, n lo schiavo, n il tuo asino, n il tuo bue, il sabato era per la vita, addirittura il sabato si andava in sinagoga per ascoltare la parola di Dio e poi un grande pasto a casa, festoso, gi il sabato sera la donna che inaugura questo grande pasto per lattesa del sabato che viene accolto come una sposa vieni o mia sposa, vieni, e i rabbini che avevano ben capito cosera il sabato dicevano mai passi una notte del sabato che gli sposi non faccian lamore perch per celebrare la vita la notte del sabato devono assolutamente fare lamore, e se per caso concepivano un bambino cerano benedizioni particolari perch il giorno del sabato pieno di energie. Allora Ges interpreta in profondit: quand che Dio rid la vita? Escatologicamente la ridar nel sabato eterno, allora Ges anticipa: gi adesso io guarisco, gi adesso io do la vita. Non che Ges scegliesse il giorno del sabato, infatti gli scribi gli dicono che ci sono sei giorni in cui pu operare perch il sabato? Non capiscono. Il problema che Ges dice proprio il giorno per la vita, io rid la vita, come fa un uomo con la mano secca a stare nella sinagoga e dire che Dio d la vita a tutti? Lui lo guarisce, oppure nellaltro caso ti rimetto i peccati, qualcosa per il giorno di Dio, perch tu abbia comunione con Dio. E lo contestano, e lui cosa pi facile dire prendi il tuo lettuccio e cammina.... Nel nostro caso i discepoli han fame, prendono il grano e si sbriciolava le spighe. Ma perch fanno di sabato quello che non lecito, Ges ricorre allAT e ricorda Davide, i pani della faccia, quei sette pani messi sullaltare che i sacerdoti mangiavano uno al giorno, poi il sabato successivo ne mettevano 7 nuovi. L han mangiati e Davide non era sacerdote e nel caso di bisogno li ha mangiati, allora: il sabato stato fatto per luomo non luomo schiavo del sabato. Ma non una contestazione del sabato, contestazione di una prassi legalista del sabato, ma di nuovo Ges raggiunge le profondit della legge. Relativizza il precetto sulle decime, Ges cosa vedeva? Che cerano persone le quali erano talmente legaliste che quando davano la decima al tempio di ci che raccoglievano, anche dei profumi che usiamo degli arrosti, davano tutto. Ges dice s, voi date tutte queste cose e poi trascurate la giustizia, la misericordia, la fedelt che sono i doveri sociali pi importanti. Ges mette prima i doveri sociali rispetto a quelli individuali Mt 23,23. Prendere anche la decima parte del prezzemolo facile ma poi trascurate la giustizia e la misericordia, lavere piet, e la fedelt. Lo stesso sul precetto della purit, non vero che Ges contestasse le leggi di purit, che rendono le cose kasher, mai Ges ha rotto una di queste leggi, Ges mangiava con lattenzione che i cibi fossero kasher e con lastensione dei cibi impuri, questo un problema del primo concilio di Gerusalemme e l fu rettificato che anche i pagani dovevano mangiare kasher, assolutamente. Poi la chiesa non lha osservato, Paolo che ha firmato il decreto si mai sognato di osservarlo. Storicamente Ges non ha mai rotto queste regole, per lui dice state attenti a non fare pulizia esteriore quando poi linterno pieno di rapina. E infine sulle leggi delle purit c una rottura, lunica di Ges. quella di non aver paura di toccare le persone impure. Tocca i lebbrosi, si fa toccare dallemorroissa, per la legge una impura, la legge era molto severa con le donne durante le mesturazioni. La donna doveva stare in casa, doveva sedersi avendo messo prima un panno dove si sedeva. E non andava toccata, il vangelo dice che la donna lo tocc, lui avrebbe potuto star zitto, invece addirittura dato che la donna lo fece di nascosto, Ges dice chi mi ha toccato?, e gli apostoli gli dicono ma come con tanta gente? e lui aveva sentito che una forza era uscito da lui e la donna si avvicin tremante e Ges le disse s, la tua fede ti ha guarito. Con le prostitute, pensate al testo di Lc 7. Questi sono i gesti delle prostitute che Ges si lascia fare, la prassi era che quando un uomo andava a prostitute, siccome cera la polvere, le strade, il caldo, la prassi era che la prostituta gli lavasse i piedi, nel doppio senso, nella bibbia i piedi sono gli organi genitali delluomo. Non ha lavato i genitali a Ges, questa donna sa fare questo, lavare i piedi di chi arrivava pagandola, i piedi e i genitali, questa donna arriva e fa questo gesto su Ges e Lc insiste nella descrizione. Ges contrae limpurit pi grande eppure niente. E dato che Simone lo contesta Ges gli risponde. Questo un gesto che vede come Ges rompe con la purit legale. un rompere la legge o sta nella stessa logica che si diceva prima: lamore per i peccatori. Non solo amore per tutti, ma per i peccatori, relativizzazione delle leggi di purit per un pi grande amore verso i peccatori. Questo brano ha due contraddizioni straordinarie: lo amer di pi chi ha avuto perdonato di pi si dice allinizio, ma alla fine le sono perdonati i molti peccati perch ha molto amato, dove leros di questa donna assunto mentre lagape di Dio va verso di lei, una cosa straordinaria. Noi non siamo capaci di amare di agape, per quanto amiamo bene partiamo sempre da un eros, il nostro amore sempre un eros

Pag. 33

per laltro. Ges lo accetta, lei ha molto amato e io le perdono molto, ma ha detto prima io le perdono molto perch lei mi amer di pi. Vedete sono due amori con due soggetti differenti. Noi verso Dio andiamo con il nostro povero eros, Dio verso noi viene con il suo agape, con il suo amore. Certo Ges potremmo dire che inasprisca letica, che la relativizzi, fa tutto questo in vista della conversione. Ges crede che gli uomini sono disponibili a convertirsi e crede che di fronte alla conversione delluomo sta sempre la misericordia di Dio. Infine, questetica di Ges oltre che a essere in vista della conversione, letica di Ges un etica della rinuncia, un etica in cui sono previste delle rinunce. Basilio regola 7 cos il cristianesimo? Lui risponde la perfetta rinuncia. Rinuncia alla famiglia, ai beni, alla terra, rinuncia al mestiere, rinuncia allautoprotezione, non lascer neanche portare il bastone. Abbiamo una serie di testi dei farisei che dice che uno di loro in missione nel mediterraneo porter con s il bastone, per difendersi, Ges neanche quello, una rinuncia allautodifesa, non due mantelli, non la bisaccia con i soldi dietro, rinuncia allautogaranzia e allautoprotezione. Questi sono tratti delletica di Ges. Ges e il culto. Cominciamo a dire una cosa molto semplice. Lorigine dei rituali religiosi si perde nelloscurit dei tempi. E tutte le religioni mostrano fin dai tempi pi antichi di aver avuto dei riti, sacrifici e offerte agli dei, son testimoniate ovunque. Nel cristianesimo c una novit, sviluppa un nuovo rituale, anzi ha rotto con una catena di riti che non sappiamo neanche datare, possiamo datare che al tempio di Gerusalemme da mille anni si facevano sacrifici, cultuali, precisi, da quando Davide scelse Gerusalemme come capitale e Salomone costru il tempio. Pensate quanto sangue sgorgato su quella montagna, ma gi prima Gerusalemme era un monte santo, l avveniva delle offerte fatte a Dio, da parte di questo Melkisedek, = re di giustizia, o re di shalem ierushalaim, quindi migliaia di anni, Ges rompe con i sacrifici e innova invece un nuovo rituale. Soprattutto con due elementi: con il battesimo ha trasformato unabluzione in una iniziazione, e con un pasto lultimo di Ges interpretato teologicamente in profondit, ha sostituito la secolare tradizione dei sacrifici cruenti, di vittime animali. Diciamo due cose: Giovanni che instaura il battesimo, fa effetto quando c una certa preghiera nella chiesa in cui si dice che Ges autore del battesimo, fa parte di quella apologia di attribuire tutto a lui. No, Gv. Gv che instaura il battesimo ed Ges che ha instaurato leucarestia. Sul battesimo diciamo meno ma diciamo: Gv che apparteneva a questi movimenti essenici, battisti della valle del Giordano, conosceva il rito delle abluzioni. Abbiamo una serie di testi a Qumran che dicono che bisognava fare dei bagni per la purificazione dei peccati, nel salmo 51 si dice la stessa cosa: lavami con issopo e io sar puro. Ed una purit dai peccati in quel salmo. Il miserere un salmo molto tardo probabilmente in cui per entrare in condizioni di purit si facevano delle abluzioni, ma poi in alcune occasioni questa abluzioni volevano significa anche una remissione dei peccati. Sappiamo anche, ma un po pi tardi del tempo di Ges, che gli ebrei leggiferano cos dopo il 70: quando un pagano vuole diventare ebreo, se bambino c la circoncisione, se adulto bisogner fare unimmersione, un battesimo. Gv che cosa trasforma? Queste abluzioni le trasforma come una salvaguardia di fronte al giudizio imminente di Dio. E quindi fa di abluzioni ripetute, una sola abluzione, una sola immersione. Gv fa del battesimo un sacramento, e il vero sacramento Gv che lo fa, non Ges, Gv lo instaura e dice quando uno in qualche misura si converte, il segno della conversione lo esprime con questa immersione, io lo metto sottacqua, lui lascia nel giordano i suoi peccati, le sue impurit, lo tiro fuori come una nuova creatura in cui tutti i peccati sono perdonati. Noi se fossimo chiamati a fare una sacramentaria tenendo conto dei dati dovremmo dire Gv che crea il battesimo come sacramento escatologico per gli ultimi tempi, per la venuta del giudizio, ecco allora che Gv d il battesimo. bello cogliere una cosa di questa consapevolezza di Gv che ci viene riferita dalla fonte Q, Mt e Lc, Mt 3,7 e Lc 3,7: Gv Battista ha questa coscienza, io do questo battesimo, cancella i peccati precedenti, ma di chi si convertito, cos che gli uomini religiosi diceva ecco visto che arriva il giudizio, perch un po ci credevano a Gv, andiamo a prendere il battesimo cos siamo assicurati, Gv dice no! Vale se c una prassi, se vi siete convertiti, un sacramento escatologico. Qui alcune precisazioni: Gv battezza, immerge, perch pensava inannzitutto al giudizio: Gv capiva che i tempi nuovi venivano, che Dio stava per fare il giudizio del mondo, seconda coscienza di Gv il suo battesimo era anticipazione del battesimo messianico che il messia avrebbe fatto in fuoco (metafora giudaica per dire lo Spirito Santo) Mt 3,11, promesso dai profeti per gli ultimi tempi. Quello che Lc dir avvenuto alla pentecoste. Lc mediter molto su questo e dir negli atti, che gli apostoli passava, battezzavano, con la forma del battesimo di Gv, ma lesito era la discesa dello Spirito Santo. Atti Pietro che va dai pagani, in casa di Cornelio, ma Pietro a battezzare dei pagani aveva paura, Lc fa vedere questo discorso di Pietro, lo Spirito Santo scese sui pagani e anche i credenti giudei si meravigliarono, e

Pag. 34

Pietro deve dare il battesimo. Questa pagina dice che lo Spirito Santo va pi avanti della chiesa e del papa, li precede, si capisce la dinamica, arriva lo Spirito Santo che doveva essere lesito e arriva prima e Pietro imbarazzato, come pu proibirlo e ordin che fossero battezzati. Accanto a questo troviamo che Ges ha anche lui battezzato, il IV vangelo che ci d queste indicazioni, nei sinottici mai ha battezzato, ha battezzato Gv e poi c lattesa del battesimo nello spirito che ci verr dopo la resurrezione. Gv 3,22 anche Ges battezzava. C stato un tempo in cui le due comunit hanno avuto unattivit parallela. Gv battezzava e Ges aveva cominciato a battezzare. Tensione, gelosie nella comunit, dunque tra Ges e il Battista, ma 4,1 bench non Ges stesso battezzasse ma i suoi discepoli, c una contraddizione, nei vv. Precedenti Ges battezzava, poi come una precisazione. Difficile interpretare questo, alcuni esegeti dicono che in realt i discepoli di Ges battezzavano non lui, lui ha mai battezzato perch il suo battesimo lui lo dava col fuoco, nello spirito. Una volta risorto. Altri esegeti dicono no, in realt questo gi un aggiustamento di Gv, la verit che Ges ha battezzato con il battesimo di Gv in un certo tempo. Certamente anche lui con la coscienza di un battesimo escatologico ma in vista di un battesimo di Spirito Santo che sarebbe venuto dopo. Certamente c una cosa importante: per Ges il battesimo di Gv aveva unimportanza capitale Mc 11,30 e poi ripreso da Lc e Mt, siamo a Gerusalemme, Ges non vuole rispondere loro, e li interroga, volete che io vi riveli chi sono? Ditemi il vostro rapporto con il Battista. Tutti e tre i vangeli riportano questo, questo per dirvi limportanza che il batista aveva per Ges. Solo se avete creduto a Gv potete credere a me, solo se avete capito e assunto il battesimo di Gv potete assumere il mio, guardate limportanza di Gv. Queste son cose che riguardano la fede cristiana. La condizione che io posso rivelarmi la fede che avete avuto in Gv nel suo battesimo. chiaro che in atti 1,5: Ges risorto passa del battesimo nello Spirito Santo atti 2,38, ciascuno di voi si faccia battezzare nellacqua ma scende lo Spirito Santo. Ges aveva letto anche la sua morte come battesimo Mc 10 potete essere immersi con limmersione con cui io sar immerso?, cio la morte. Lc 12,50 io devo ricevere un battesimo e come voglio che avvenga presto, quello della sua morte, allora quando la comunit cristiana dopo la pasqua comincer a battezzare, capite perch arriveremo a quella intuizione paolina in Rom 6 il battesimo immersione nella morte di Cristo, allora il battesimo diventa segno di conversione, diventa discesa dello Spirito Santo ma diventa partecipazione alla morte e alla resurrezione di Cristo, entrando nellacqua uno immerso nella morte di Cristo, uscendo dallacqua partecipa alla resurrezione di Cristo. Questo gesto iscritto nel corpo di un cristiano la garanzia finale, ci che avverr alla fine. un segno di ci che avverr quando noi moriremo. Unattenzione grande alle immersioni era data a Qumran, avevano questi riti dimmersione e cera un bagno definitivo quando questi monaci prendevano i voti, si impegnavano nellalleanza. Ci sono degli agganci anche qui. Abbiamo iniziato a meditare sul nuovo culto legato al cristianesimo. Il cristianesimo nasce con degli elementi rituali nuovi e tralascia una secolare ritualit, quella dei sacrifici cruenti, che aveva certamente contraddistinto in modo particolare Israele, ma che comune a tutte le forme religiose. Mi sembra anche di essere riuscito a farvi cogliere come linventore del battesimo sia Gv Battista, almeno del battesimo come sacramento escatologico degli ultimi tempi. Ges non dovremmo dire autore del battesimo, ma colui che ha portato a compimento il battesimo. stato iniziato da Gv ma la pienezza del battesimo con la discesa dello Spirito Santo, lessere battezzati, immersi in Spirito Santo e fuoco e questo certamente sar qualcosa che porter Ges con la sua resurrezione e con il dono dello spirito. Poco importa se poi questo dono dello spirito Lc lo veda nella pentecoste, 50 giorni dopo la morte di Ges, o Gv lo vede addirittura sulla croce, quando Ges morendo consegn lo spirito. il Cristo postpasquale, risorto, che concede lo spirito e da quel momento chiunque battezzato nellacqua riceve anche in quel momento e con quel gesto lo Spirito Santo. Ma Ges ha fatto un pasto prima della sua passione e morte in cui ha lasciato un gesto da ripetere da parte dei suoi discepoli. Un pasto in cui lui ha detto fate questo in memoria di me. Un gesto da lui creato, da lui scelto, e che certamente non si pu acconsentire a questo fatto cos testimoniato da diverse fonti come un gesto di Ges, ma un gesto che lui voleva ripetuto, non fatto una volta ogni tanto, ripetuto. Quel pasto ultimo che non a caso ha trovato il termine di ultima cena nella tradizione cristiana, era un pasto pasquale come dicono i sinottici, era un pasto di addio, testamentario come sembra dire Gv? Abbiamo gi affrontato questo tema riguardo alla data di questo evento. Linsistenza tale da parte dei sinottici che dobbiamo conceder loro che era un pasto pasquale. Non possibile che addirittura che nei sinottici, a partire da Mc si dica che Ges ha preparato quella cena, lha predisposta, lha pensata, lha ordinata, e che poi questa cena pasquale non sia avvenuta. Mc 14,12 e paralleli dove vuoi... perch tu mangi

Pag. 35

la pasqua?. in Lc c una parola di Ges precisa su questo banchetto perch quando...ho desiderato ardentemente di mangiare questa pasqua con voi Lc 22,14 (tipico di Lc). Tutto questo ci fa dire che era un pasto pasquale, ma perch i sinottici sbagliano la data? Certamente come cronologia ha ragione Gv e con ogni probabilit la pasqua di Ges era stata anticipata, che lui seguisse il calendario di Qumran o che lui volesse anticiparla, certamente lui ha mangiato la pasqua, certamente non lha potuto mangiare quando la mangiavano gli altri ebrei, il 14 di Nisan la sera perch avrebbe dovuto avere gli eventi seguenti nel giorno grande di pasqua in cui non era possibile in cui gli eventi si svolgessero, tanto pi che la pasqua si mangiava di notte, quindi Ges la deve aver mangiata e finita non prima delle h. 23, 24 e a quellora andato nellorto del Getsemani. Ges quando era a Gerusalemme lui andava a mangiare da Marta, Maria e Lazzaro a Betania, la sua casa era quella e quindi lui non aveva ragione di mangiare a Gerusalemme se non fosse perch era la pasqua, perch la pasqua era obbligatorio mangiarla a Gerusalemme e non fuori e anzi era obbligatorio passare la pasqua a Gerusalemme, non fuori, infatti Ges che normalmente tornava a Betania, ma quella notte non tornato ma rimasto a Gerusalemme. Tutto questo ci fa dire: Ges ha mangiato la pasqua. pur vero che allinterno di questo banchetto pasquale fatto da Ges in cui si mangiava lagnello, in cui cera il racconto della liberazione dallEgitto, in cui si mangiavano le erbe amare, allinterno di quel contesto Ges fece unazione simbolica, dando alla cena e alla pasqua un senso nuovo. Due azioni: primo spezza del pane, ma interpreta lo spezzare il pane come la morte violenta. Il pasto della pasqua era normale che si passasse il pane, cera anche una benedizione sul pane, ma attenzione questo un gesto solo di Ges: spezza il pane e facendo quel gesto profetico lui indica la sua morte violenta che presto arriver. Laltro gesto che fa, prende del vino, il vino rosso nel calice, fa passare il calice, anche questo una novit, nel seder pasquale ognuno ha il suo calice, Ges fa passare un unico calice e lo interpreta come un calice che contiene il suo sangue versato, quello che avverr il giorno dopo. Questo mi sembra che sia lessenziale da ritenere: Ges preoccupato, e vuole assolutamente anticipare con un gesto profetico, quello che accadr nei giorni successivi. Non abbiamo questa comprensione delleucarestia, dovremmo riscoprirla, leucarestia la ripetizione di un gesto profetico, fatto da Ges, il pane spezzato, il vino viene condiviso da un unico calice. Ges ha coscienza chiara che la sua fine venuta. Ges aveva davanti il destino violento dei profeti, quasi tutti sono stati uccisi, ma c una cosa di pi, al tempo di Ges circola una vita chiamata vita dei dodici profeti, un libretto apocrifo, in cui si narra di tutti i profeti la loro morte, anche di quelli di cui la Bibbia non dice nulla, ad es. si parla che Isaia stato segato, gli han segato il corpo, si dice della morte di Geremia, lapidato in Egitto. Si parla di altri profeti bruciati. Questo libretto poco conosciuto, simpatico vedere che ai tempi di Ges da un alto si pensava che il profeta ha una fine violenta, non pu essere diversamente, dallaltro tutti i profeti dellAT erano stati uccisi. Qui di Ges nel sentirsi profeta chiaro che aspettava che venisse il suo giorno, non poteva essere diversamente. E poi Gv Battista! Non dobbiamo pensare che fosse una specie di conoscenza quella di Ges per opera divina, era semplicemente che Ges era un uomo capace di leggere la realt, non aveva nessun distacco dalla realt, e come tale percepiva che quella era la sua fine. Ma Ges sapeva che morire di morte violenta, morire con la condanna della legittima della propria comunit religiosa, morire con la condanna che doveva anche passare attraverso il potere politico, questo significava ignominia ed infamia. E Ges certamente si rendeva conto che la prima lettura di una vicenda cos una lettura che indica fallimento, fine sventurata della speranza e dellattesa. Non cos facile accettare che quello che uno ha fatto e costruito, quel movimento che aveva creato nella gente, di colpo si trovasse di fronte a un fallimento totale in cui lui non moriva neanche come martire. Gv Battista morto come martire ma lui sarebbe morto con un giudizio negativo da parte dellautorit religiosa. Ges sapeva che il potere sacerdotale di Gerusalemme era totalmente contro di lui e che questi sancivano che lui non era utile per il popolo di Israele. Leco di questo lo troviamo significativamente in Gv. Gv dice che dopo la resurrezione di Lazzaro questa aristocrazia sacerdotale di Gerusalemme decide la sua morte. E Gv pone questo dialogo. Questo un verdetto che con probabilit il sommo sacerdote lo aveva emesso, meglio far fuori lui che essere fatti fuori tutti dai romani. Gv chiaro ha meditato a lungo ed significativo quello che dice lo non lo disse da se stesso...profetizz. Gv lui effettivamente ha detto questo, un verdetto omicida, Caifa un omicida, ma anche questo lo ha detto perch era sommo sacerdote e da sommo sacerdote, capo della religione legittima, cfr. il dialogo di Ges con la samaritana, egli dice ma la salvezza viene dai giudei, non viene da voi samaritani, e allora lautorit legittima Caifa, il sommo sacerdote, e allora Gv dice s, lui ha detto una frase nellintenzione omicida, oggettivamente una verit, meglio che un uomo solo muoia per tutti. Allora detto da Caifa significa facciamo fuori lui e ci salviamo tutti, la stessa frase detta da Dio meglio che uno solo, Ges, perisca a

Pag. 36

favore di tutti gli altri perch possano vivere. Il verdetto oggettivamente parola di Dio, ecco perch Gv dice profetizz. Era un sommo sacerdote omicida, ma essendo lautorit legittima poteva dire solo una verit, non nellintenzione ma nella frase che gli uscita. La chiesa dir lo stesso per noi uomini e per la nostra salvezza morto. Ges dunque ha con chiarezza davanti questo dramma terribile: morire con la condanna della propria fede, dellautorit legittima, morire nellignominia, come scomunicato, come maledetto. Cosa poteva fare per illuminare gli altri che tutto questo accadeva non perch lui ne fosse vittima, ma perch lui accettava la volont di Dio, aveva ununica maniera dire guardate io lo so, so quel che mi accade nei prossimi giorni e addirittura lo rappresento a voi con il gesto del pane e con il gesto del vino, e se voi capite che gi stasera vi dico domani io morr di morte violenta e spezzo il pane, domani verser il mio sangue in una morte violenta ed ecco il calice dellalleanza, voi capirete che sono andato verso la passione nella libert e per amore. Per capire leucarestia bisogna capire questo. Ges fa unanticipazione esplicativa con un gesto profetico estremamente preciso, il rischio qualera che i discepoli avessero potuto dire andata male, una fine disgraziata, tutte le nostre attese sono andate in fumo cfr. Lc. Siamo stati illusi, ingannati e allora Ges proprio perch fosse vinta questa tentazione, anticipa prima. Nelle attuali formule eucaristiche della chiesa la sera prima di patire, Ges stese le braccia, Ges andato verso la passione per amore e nella libert e questo diventa canonico per tutti. La vita cristiana la pu fare solo uno che la fa per amore e nella libert, chi costretto non fa vita cristiana e chi non la fa per amore significa che la fa per dei fini suoi, ma allora non ha nulla a che vedere con la vita cristiana. Ges aveva dato unannuncio abbastanza criptico ma anche attraverso le parole. Quando era giunto a Gerusalemme mentre faceva la catechesi nel tempio, fece una parabola, che lunica ricordata, detta da Ges a Gerusalemme Mc 12,1ss. Con ogni probabilit questultima parte frutto della meditazione della chiesa, questo intervenire sul salmo, ma la prima una parabola di Ges, tant vero che non si avvera proprio come dice Ges, perch Ges dice che cera una vigna, Israele, i profeti mandati, fino a Gv Battista ucciso, e poi Dio ha ancora suo figlio, ma lo uccidono, lo gettarono fuori dalla vigna. Invece no! Ges stato ucciso fuori da Gerusalemme e non dentro e non stato gettato fuori perch ebbe una sepoltura. Per questa parabola detta cos che ancora non concorda con gli eventi successivi ci fa dire quello che Ges pensava di s. Dove dobbiamo interpretare che Ges pensa che uccideranno il figlio, lo getteranno fuori dalla vigna perch lo metteranno in mano ai pagani, ci che avvenuto, dove il gettare fuori certo Ges non poteva prevedere che il suo corpo sarebbe stato raccolto da parte dei suoi amici e messo in una tomba, anche perch normalmente questi corpi dei condannati andavano in una fossa comune. Questa parabola detta da Ges a Gerusalemme i giorni prima della sua morte ci dice anche la motivazione profonda delleucarestia e poi ancora in Mc 14,25 non berr pi.., questo significa profetizzare la sua partenza, dire la prossima volta nel regno. Ecco la consapevolezza di Ges, ma allora proprio per la sua consapevolezza, ecco lanticipazione simbolica di quello che avverr realmente il giorno dopo. Il pasto della nuova comunit diventa dunque nella prole di Ges lordine di ripetere quel gesto per ricordarsi di lui, molto importante cogliere questo fatto. Come Ges sar ricordato visto che se ne va? Con quel gesto. Attenzione: quando dico che Ges istituisce questo pasto, leucarestia, Ges non istituisca tanto leucarestia perch poi si ripeta questo culto, anche questo, ma perch quel culto la memoria di una prassi che i cristiani devono fare, cio offrire la loro vita come Ges lha offerta. Fare memoria per gli ebrei non fare ricordo come per noi, quando gli ebrei fanno memoria dellesodo, rivivono lesodo. I cristiani facendo leucarestia non devono fare una memoria di Ges ricordo, devono rivivere quello che ha fatto Ges, e siccome Ges ha speso la sua vita per gli altri fino al dono totale di s, corpo offerto alla morte, sangue versato, ecco allora quel gesto del pane e del vino diventano memoria di ci che deve fare il cristiano innanzitutto. Il vero scopo del fate questo in memoria di me, ripetete quello che io ho fatto, fino alla morte violenta, fino al sangue versato. Ecco allora che possiamo capire i due gesti dellultima cena con due significati. Ges prende il pane, lo spezza e dice questo il mio corpo dato per voi, consegnato per voi. Traduciamo questa la mia vita spesa per voi, spesa fino alla morte. Secondo: questo il mio sangue del patto, dellalleanza versato per molti, ebbene bevendo a questo calice , noi sigliamo unalleanza, un patto tra di noi. Queste son le due cose essenziali che dobbiamo capire dellistituzione eucaristica. Capito questo noi possiamo fare dei passi avanti e renderci conto che quando noi ci troviamo di fronte a questi testi che ci dicono cosa Ges ha fatto, ogni testo ha una sua via e muta, tant vero che la chiesa nelleucarestia ha scelto delle altre parole. Forse vi stupirete: perch la chiesa non ha preso le parole dei vangeli tali e quali? La scelta della chiese tradizionali quello di dire che quel che importa il gesto, le parole saranno sempre uninterpretazione. Vi faccio notare alcune interpretazioni. C un testo ritrovato il secolo scorso: la Didach, insegnamento. Un testo che la chiesa non ha accolto nel canone e non sappiamo

Pag. 37

perch. Un testo bellissimo che molti leggono devotamente, piamente. Questo testo oggi viene datato dal 60, pi antico dei vangeli, non tutti datano il 60, prima del vangelo di Gv. Qui si dice: riguardo alleucarestia cos rendete grazie, da prima per il calice, noi ti rendiamo grazie... poi per il pane spezzato... come questo pane spezzato era disperso sui monti e raccolto diventato una sola cosa, cos la tua chiesa dovr essere raccolta dai confini della terra nel tuo regno, perch tua la gloria e la potenza per Ges Cristo nei secoli. Nessuno mangi, ne beva della vostra eucarestia se non coloro che sono battezzati nel nome del Signore, dopo che vi sarete saziati cos rendete grazie: noi ti rendiamo grazie... Signore venga la tua grazia e questo mondo passi... Pensate c gente che dice che leucarestia cambiata, cambiato nulla nelleucarestia, non spostando due parole, in questo testo noi capiamo una maniera di celebrare leucarestia tipicamente giudaica, non fatta dai pagani cristiani, ma addirittura vedete c anche un ordine inverso, prima il calice e poi il pane, e poi addirittura dice le condizioni di coloro che possono mangiare leucarestia: i battezzati, e poi suggerito un rendimento di grazie, perch interessa questo rendimento di grazie? Perch si dice noi ti rendiamo grazie padre per il tuo nome che hai fatto abitare nel nostro cuore. Leucarestia gi pensata in quel momento come presenza di Dio, il nome che sapete Di, quindi noi ti ringraziamo per il nome che hai fatto abitare nei nostri cuori, per la conoscenza, la fede, limmortalit e poi agli uomini hai dato cibo e bevanda, a noi cibo e bevanda spirituale e vita eterna. Inizia di qui che leucarestia cibo spirituale, cibo per la vita eterna. Capite come importante percepire che fin dallinizio leucarestia si fa ma quel che resta il pane e il vino. Conclusione significativa di questo testo: vedete qui lautore ha trascritto una specie di canone eucaristico ma conclude: ai profeti permettete di fare eucarestia come a loro piace perch ai profeti gli si lasci la libert, non sono tenuti a questa preghiera, a questo canovaccio. Loro innovino, creino il canone eucaristico. Limportante il pane spezzato e il vino bevuto dellalleanza, il corpo e il sangue di Cristo. C solo un testo pi antico di questo che 1Cor 11, 52 d.C. Vi ho trasmesso ci che ho ricevuto, ho ricevuto dal Signore quello che ho trasmesso, in realt Paolo non lo ha ricevuto dal Signore, Paolo lo ha ricevuto dagli apostoli, ma vuol dare talmente peso alleucarestia che dice cos. Il Signore Ges nella notte in cui veniva consegnato... cos leucarestia in Paolo 50 d.C. , 20 anni dopo la morte di Ges? innanzitutto ripetere il gesto fatto da Ges, questo il corpo che per voi, con 4 verbi: rese grazie, lo spezz, disse, lo diede. la formula che Paolo codifica e che non viene pi meno allinterno della prassi di tutte le chiese. Rese grazie, il verbo eucaristein, lo spezz, disse le parole questo il mio corpo e lo diede poi loro. E allora per nella comprensione di Paolo questo lo farete in memoria di me fino al suo ritorno. il sacramento escatologico, dalla morte di Ges fino al suo ritorno per annunciare la morte di Ges, ma ormai in Paolo la morte salvifica, non solo la morte in croce, la morte che ci d la salvezza, voi allora compirete questi gesti. Questa formula la troviamo praticamente in Lc, in Lc tornano i 4 verbi visti, e questo calice la nuova alleanza nel suo sangue cfr. Ger 31,31 c una nuova alleanza nel sangue di s, noi capiamo da questo testo che se la Didach era leucarestia di giudei cristiani, qui abbiamo una eucarestia di etno cristiani, cio di convertiti dal paganesimo, che la fanno con questa formula ed la formula di Paolo e Lc, non dimenticate che Lc quello che ha viaggiato con Paolo in tutti i viaggi dellapostolo, non dimenticate che questa la formula delleucarestia celebrata ad Antiochia dove i primi seguaci di Ges diventarono cristiani, furono chiamati cristiani, abbiamo gi due formule diverse, ma se leggiamo Mc e Mt c ancora una differenza. Detta la benedizione, qui cambia qualcosa, in Lc e in Paolo era rese grazie, eucaristein, qui c un verbo greco euloghesas, benedire, disse la benedizione, lo spezz... Preso un calice, avendo rese grazie, lo diede.. Qui non pi lalleanza nel mio sangue, il sangue dellalleanza, ma questa la frase detta da Mos sul Sinai al momento di stipulare lalleanza con Israele, Mos in quel momento prese ilo sangue asperse il popolo e laltare dicendo questo il sangue dellalleanza che Dio conclude con voi. E capiamo allora che Mc e Mt riferiscono leucarestia come era celebrata a Gerusalemme dove cera la berak, la benedizione, non si intendeva tanto nelleucarestia render grazie verbo proveniente dai cristiani provenienti dal paganesimo, ma cera la forma ebraica della benedizione. Abbiamo gi nel NT tre maniere di leggere leucarestia. Didach, chiesa di Antiochia, Paolo e Lc, chiesa di Gerusalemme Mc e Mt. Quello che importante da cogliere che certo ognuna ormai si arricchisce di una sua teologia, in Mt e Mc lalleanza e la nuova alleanza dopo quella di Mos al Sinai, Es 24,8; per Paolo e Lc, questo calice di per s la nuova alleanza nel suo sangue, che lalleanza intravista da Ger 31,31 e lui che aveva profetizzato una nuova alleanza, capite che tutte queste tradizioni approfondiscono ognuna qualche elemento. Nella Didach si approfondiva soprattutto leucarestia come presenza di Dio, e leucarestia anche per come cibo spirituale, alleanzainterno della chiesa di Antiochia si insiste soprattutto che leucarestia il sacramento dei nuovi tempi, escatologico, la nuova alleanza in atto, e invece in Mc e in Mt si sottolinea soprattutto che questa nuova alleanza la novit rispetto alalleanza mosaica.

Pag. 38

Capite che significava il nuovo culto dei cristiani, significava fine del culto dei sacrifici cruenti, ecco perch noi non troviamo mai un gesto fatto da Ges o dai suoi discepoli di sacrificio al tempio. Vanno al tempio a pregare ma i sacrifici cruenti non li fanno pi. Lultimo sacrificio cruento quello si Giuseppe e Maria quando portarono Ges per il bar-mizvat, come poveri offrirono due tortore e due colombe. Gli atti ci parlano che gli apostoli andavano al tempio ma non per compiere dei sacrifici perch ormai il luogo del culto era la comunit, era la celebrazione eucaristica. Un ultima cosa: a Qumran, cera qualcosa? A Qumran c un pasto essenico con pane e vino, nella regola della comunit cap. 6,2-5 si parla di un pasto fatto dai membri della comunit con pane e vino, un pasto benedetto dal sacerdote. Non solo si insiste dicendo che questo pasto presieduto da un sacerdote unanticipazione del banchetto escatologico che sar inaugurato dal messia, e in un altro libro della comunit che si chiama regola aggiunta 1Qsa 2,17-27 si parla di questo banchetto escatologico in cui verr il messia e come lui arriva allora dar il pane e il vino dicendo la benedizione. A Qumran c un banchetto con pane e vino, fatto con il sacerdote che prefigura un banchetto finale escatologico. Ges ha continuato questa prassi innovando il significato? Certamente non possiamo pensare che se anche Ges non era esseno ma visto che partecipava a questi movimenti, sapevano benissimo i riti che venivano fatti, Ges conosceva certamente cosa veniva fatto nella comunit di Qumran e soprattutto e Gv battistia sapevano che gli esseni non dando pi fiducia al tempio di Gerusalemme non andavano pi a fare i sacrifici al tempio ma celebravano questo pasto nella loro comunit sul mar morto, per cui di fatto Ges o ha ripreso una prassi dandole un nuovo significato, o a creato questa prassi rituale cristiana in parallelo a quella che esisteva a Qumran. Il tempio a Qumran era rifiutato, dicevano che cera un sacerdote empio al tempio, di conseguenza non cera pi nessuna possibilit in un tempio impuro di fare sacrifici. Il cristianesimo ha potuto rifiutare i sacrifici senza essere influenzato da questa prassi di Qumran che durava da pi di 100 anni? Perch Qumran nasce nel 130120 a.C. I qumraniti erano tutti di razza sacerdotale, era uno designato a capo, anzi si pu dire di pi. Cera una strana istituzione, la comunit era ampia, la comunit era divisa in gruppo di monaci che pare a un certo punto fossero pi di 120, che erano gruppi di 12, di cui 3 avevano una specie di primato sugli altri, e poi cera il sacerdote per ogni gruppo. Attenzione Ges ne ha 12 ma ci sono 3 che sono testimoni pi degli altri: Pietro, Gc e Gv, anche la struttura comunitaria quella di Qumran. Dobbiamo tener conto di quelle conto, nellebraismo comune non cerano tutti questi dati che ritroviamo in Qumran e nel cristianesimo. Capite perch molto importante percepire il grande silenzio su Qumran. Se Ges non ha creato questo pasto lo ha inverato per s. La finalit istitutiva di Ges per leucarestia non fare un rituale ma che noi facciamo la vita come lha fatta lui, spendendola fino a darla. Questo la cosa pi importante. Capiamo allora perch dopo quel pasto Ges celebrando lHallel pasquale, questo salmo, sia andato al torrente Cedron e l sia avvenuto larresto. Tre punti su questa passione di Ges importanti: 1. Ges entrato nella passione con una piena autocoscienza, ed per quello che lui ha compiuto il gesto anticipato, chiaramente, mostrando questo. 2. Dopo larresto in realt noi abbiamo una sequenza che alcune volte cambia ma che resta fissa nel suo itinerario, Lc ci dice che Ges andato da Erode, gli altri lo tralasciano, se volete troviamo ad es. che ci sono due riunione dal sinedrio, per alcuni solo una. Poco importa, quegli eventi che sono successi sono degli eventi che han portato alla condanna di Ges, con due elementi per laristocrazia giudaica era una bestemmia, era una condanna di tipo teologico, Ges ha bestemmiato contro il tempio, Ges ha bestemmiato perch si fatto figlio di Dio, Ges ha bestemmiato perch in qualche misura non ha rispettato le autorit giudaiche. Per i romani la condanna politica: Ges condannato perch risulta pericoloso per il potere romano. Vedere adesso come gli evangelisti hanno cercato di mutare il quadro non ce la facciamo, certamente troviamo degli echi molto differenti. In Mc la responsabilit e la condanna di morte sia giudaica che romana, cos pure in Mt, Gv e Lc sembrano scusare di fatto di pi i romani dicendo che Pilato ha constatato linnocenza di Ges. Abbiamo diversi elementi ma quel che dobbiamo cogliere che in quella morte e in quel processo, la chiesa ha cominciato a pensare, a scavare, un processo che la chiesa doveva fare per giudicare quella fine ignominiosa di Ges. E quando si legge i vangeli ci si trova delle annotazioni che dicono che bisognava che Ges soffrisse, e si cerca di spiegarlo a partire da Mos, dalla legge e dai salmi, negli Atti si dice che Paolo per tre sabati di seguito cerco di far capire agli ebrei l presenti come Ges doveva soffrire. Questo il punto che dovremmo capire in seguito e vedere come la meditazione della passione stata legata allesito, cio alla resurrezione il terzo giorno con la tomba vuota. Ultima tappa. Cerchiamo di comprende per quanto possibile che cosa successo nella storia nei giorni

Pag. 39

seguenti il 7 aprile dellanno 30 e qual il risultato nella fede dei discepoli, il risultato come buona novella, come vangelo. Ges dopo il processo di cui possiamo certamente cogliere due eletti essenziali, un processo religioso di fronte al sinedrio, allaristocrazia sacerdotale di Gerusalemme, un processo pi politico presso Pilato, da questi due il risultato stata la condanna a morte, una condanna a morte che non poteva essere eseguita dal potere sacerdotale per il ius gladi era riservato ai romani, tuttal pi noi sappiamo da altre fonti che i sommi sacerdoti potevano dichiarare qualcuno colpevole di morte a causa di quellequilibrio tra tempio e fede del popolo ma poi non potevano eseguire la condanna. La potevano fare solo i romani, per questo Ges che secondo la legge avrebbe meritato la lapidazione, e avrebbe dovuto tuttal pi come scomunicato essere impiccato dopo, Ges invece consegnato ai romani e viene crocifisso, i vangeli sono concordi sono concordi nel dire che nel pomeriggio dopo alcune ore di agonia lui morto. Perch lui stato seppellito prima che arrivasse quel grande sabato, prima che arrivasse la festa, il 15 di Nisan che era la pasqua. Questo perch? La legge prevedeva che nel grande giorno della pasqua nessuno potesse restare impiccato. Ges in croce era unimpiccato tra terra e cielo. Lessere appeso al legno secondo Dt significava che la terra non voleva quelluomo e che neanche Dio, neanche il cielo voleva quelluomo. Ecco perch la crocifissione era davvero il supplizio infamante, orribile. Non riusciamo ad immaginarci cosera la croce perch abbiamo ormai secoli di cultura religiosa in cui la croce appare a noi anche nel suo risvolto di significato che gli ha dato Ges Cristo morendovi sopra. Siamo incapaci di pensare alla croce nella sua verit. La croce era il segno della vergogna, era la dichiarazione che quelluomo doveva essere rifiutato dagli uomini e laveva rifiutato anche Dio. Appeso a mezzaria nella nudit, i crocifissi restavano nudi e per un ebreo esporre la propria nudit, esporre i propri genitali agli altri era il segno di disprezzo pi grande che si poteva avere per una persona, denudarla e metterla in balia della gente, ancora per noi sarebbe ignominioso, ma per un ebreo era davvero latto con cui si dichiarava la massima impurit di un uomo. Ges morto cos, e questo fu un grande scandalo per i suoi discepoli. Se Ges fosse morto come il Battista i discepoli avrebbero constatato s la fine, se volete anche il fallimento della vicenda Ges, ma morire in questa maniera, le domande sono altre, le domande sono: ma allora costui maledetto da Dio? Costui stato davvero quel che lui diceva o in realt tutto il suo insegnamento e tutta la sua vicenda stata una falsit? Dietro a lui c stato un entusiasmo falso, come possibile che uno che appariva profeta, Dio abbia permesso che facesse questa fine? uno scandalo terribile, i testi del NT ce lo dicono in mille maniere Eb 13,11 ha un eco di questo. Uscire dallaccampamento, dalla citt per andare da lui morto fuori dalla citt santa, morto in quel luogo impuro che era il Golgota e andiamo verso di lui per condividerne linfamia, un invito strano. Avete mai sentito una predica in cui si dica su cristiani, prendiamo la vergogna di Cristo, non saremmo pi capaci di dire questo perch nessuno pensa che Cristo morto nella vergogna e di una morte infamante, la croce per noi appare gloriosa, e questo fu uno scandalo terribile. 1Cor 1 Paolo che vuole conoscere Cristo e Cristo crocifisso. Questo stato uno scandalo che ha richiesto un lungo lavoro ai discepoli di Ges, il lavoro che durato con probabilit dei decenni, di cercare di rileggere con gli occhi di Dio, con gli occhi della fede quella vicenda. Abbiamo tracce di questo lavoro (Atti 17,2-3), questo stato peculiare per alcuni decenni, la chiesa doveva cercare di rileggere la morte di Ges, di capirne il perch e soprattutto di renderne conto per poter dire che Ges era stato veramente crocifisso in questa maniera. La chiesa ha capito che quella morte doveva annunciarla, non poteva solo dire che Ges era risorto, ma doveva render conto di quella morte ignominiosa. Ne abbiamo ancora un eco in Giustino nel dialogo con Trifone allinizio del II sec. in cui Trifone che poi Rabbi Tarfon un giudeo, gli dice e s, voi parlate del Messia crocifisso, ma s noi arriviamo anche a capire che un messia possa soffrire, ma che il messia sia maledetto e che muoia in croce a quella maniera, questo no! Non riusciamo a crederlo. Eppure la chiesa doveva motivare questo. Cosa successo allinterno della comunit? La prima cosa ha dovuto pigliare atto che Ges aveva parlato di quella morte, quella morte non ha sorpreso Ges, laveva annunziata prima, allora la consapevolezza di Ges diventa un punto di forza, se questo fosse successo a Ges trovandolo impreparato, sarebbe stato sancire il suo fallimento. Ma se Ges aveva parlato di quella morte, se laveva vista come qualcosa di necessario che gli stava davanti, allora questo meritava assolutamente di esser ricercato, indagato e compreso. Cominciarono a ricordarsi delle parole di Ges, lui aveva detto che sarebbe morto a Gerusalemme come tutti i profeti, dunque Ges profeta! Aveva detto che lui sarebbe stato osteggiato condannato dagli anziani, scribi e sacerdoti, ma allora rafforza lidea che lui il servo di Dio su cui si scatena la violenza di molti, allora forse lui veramente il servo di Isaia 53 quello che noi credevamo umiliato, percosso da Dio e umiliato, e invece e in realt andava verso la sua morte perch dava la sua vita per gli altri. Allora vien fuori la figura del servo di YHWH, ma non solo Ges morto perch era giusto,

Pag. 40

sono i poteri che si sono dovuti scatenare su di lui, il potere religioso e quello politico, e il suo insegnamento che lo ha portato alla morte. Dunque Ges era un giusto e allora si rileggeva allinterno del libro della sapienza 2 dove si narra come un giusto in un mondo ingiusto viene ucciso, rifiuta, denigrato, tormentato, perseguitato. Tutto questo lavoro un lavoro di ricongiungimento tra le parole di Ges che vengono meditate e le scritture, che loro conoscono, sono obbligati a leggere questa fine di Ges su alcune figure dellAT, il giusto, il servo di Dio, il profeta che sempre aveva avuto una morte violenta. avvenuto cos: le parole di Ges, dette, ridette, ripetute nella comunit dei cristiani, meditate, a un certo punto son parole di cui si coglie unanticipazione dellAT. Non se ne pu fare a meno. Es. se Ges giusto e molti lo dichiaravano cos e se lui morto a causa dei poteri, a causa degli empi, al discepolo viene in mente questo brano Sapienza 2,10ss. Come si fa ad aver visto la vicenda di Ges, averlo conosciuto e per uno che conosceva lAT non sentire questo? Ma questo diventa un dinamismo della fede, chiunque fa questo lavoro che un lavoro ermeneutico vede che la fine di Ges quella del giusto non dellempio, del giusto che gli empi vogliono fino a renderla una morte infame. Es. profeta, Ges era ritenuto tale, i profeti han sempre fatto paura ai poteri, Ges viene condannato soprattutto per alcune azioni che si ritengono di libert, la sua polemica verso il tempio, verso lesclusione dei peccatori e di aveva dei difetti fisici, molte posizioni apparivano contro la legge e il sabato, e Ges viene ucciso, ma quando si sa che tutti i profeti hanno fatto una morte violenta e si sa che Ges aveva detto prima addirittura io dovr morire a Gerusalemme, la sua morte diventa uno scandalo patito da una motivazione di fede. Certo, la stessa cosa vale per il servo, vedendo come morto Ges e poi si legge Isaia 53, ma questo riletto con le parole di Ges e la sua vicenda, Ges il servo predetto da Isaia. C un lavoro che poco per volta porta ad unintelligenza globale delle scritture in cui si nota che era una necessit che Ges facesse quella fine, una necessit umana perch se Ges era un giusto in un mondo ingiusto non poteva fa altro che la fine del rifiutato, ma anche una necessit divina, perch Dio in lui si lasciava rifiutare, Dio in lui si lasciava condannare, Dio in lui prendeva il posto del condannato in mezzo a due briganti, a due peccatori. Un testo per questo Lc 24, i due di Emmaus, lui speravamo che fosse lui a liberare Israele ma son passati tre giorni, finito tutto. Ecco quel che avvenuto in quel tempo e si arriva a una intelligenza delle scritture e si riesce a capire che la vicenda di Ges era stata predetta dalla legge, dai profeti, quando poi Ges apparir ai dodici bisogna che si compia tutte le cose scritte... da questa intelligenza delle scritture la morte di Ges viene letta in modo diverso. Quanto chiaro il credo mor sotto Ponzio Pilato, secondo le scritture, non semplicemente la morte di Ges, ormai la fede viene motivata da quello che Ges ha vissuto, ma quello che Ges ha vissuto viene illuminato dalle parole che Ges aveva detto prima di s, e quelle parole che Ges aveva detto vengono illuminate dalle parole presenti in tutto lAT, ecco la genetica della fede, e per noi anche cos. Noi non crediamo che solo Ges mor, ma noi crediamo che Ges mor secondo le scritture. Idem la resurrezione, secondo le scritture 1Cor mor secondo le scritture... risuscitato secondo le scritture, ma se Ges morto secondo le scritture, esse ci annunciano, soprattutto Isaia, che quella morte era a favore di noi perch lui pigliava i peccati di tutti, e guardate che importante capire questo, Ges non semplicemente morto, ma morto in una maniera che va spiegata, capita con le sue parole prima, con le scritture della legge, dei profeti e dei salmi di tutto lAT. Solo cos si arriva a capire il senso profondo della passione e morte. Ma anche qui se Ges aveva vissuto per gli altri, come avrebbe potuto non morire per gli altri? C unannotazione molto bella di Gregorio di Nazianzio, colui che per tutta la vita aveva dato la vita per gli altri, come avrebbe potuto morire senza dare la vita per gli altri anche morendo? Son cose semplici, alcune volte ci sfuggono, lesistenza per di Ges, stata letta anche il morire per, colui che ha vissuto per Dio e per gli altri, morto per Dio e per gli altri. Ma qui inizia un altra cosa, lignominia diventa gloria, un processo che inizia gi nei vangeli ma che arriva al suo massimo nel IV vangelo e in Gv. Allora se Mc ci parla ancora della croce come ignominia, come luogo in cui Dio non ha risposto, ha taciuto, Dio non ha detto nulla, Mc scrive un vangelo e deve dire come Ges entra in scena al battesimo, Ges vede i cieli aperti, tu sei mio figlio, nella trasfigurazione stessa cosa e la voce del padre risuona. Al momento della croce Ges non vede i cieli aperti, come nel battesimo li aveva visti, il suo corpo non diventa pieno di luce come nella trasfigurazione. Nel battesimo lo spirito era sceso su di lui, nella morte lui emette lo spirito per morire. Nel battesimo si sono strappati i cieli per Ges si fa addirittura tenebra fitta. Nel battesimo venne una voce dal cielo anche nella trasfigurazione, nella morte Ges grid a gran voce Dio mio perch mi ha abbandonato? Questa stata la verit della passione, se voi mettete a confronto questo voi capite quanto vero lo scandalo della croce. Concludo: nel battesimo viene un voce dal cielo, alla croce un centurione dice era veramente figlio di

Pag. 41

Dio, vedendolo morire in quel modo, dopo che Ges emesso un grande urlo, emise lo spirito. Questa la verit della morte di Ges. Gi la conclusione di Mc il centurione che dice che veramente figlio, detto da un centurione. Nellora della croce Dio tace, non da nessun segno, veramente Ges mor senza Dio, come dice quella lettura della lettera agli ebrei, perch in qualche misura cera semplicemente grande tenebra intorno a lui. Ma lesito gi gloria, costui veramente figlio di Dio, quello che sar la fede della chiesa e che in tutto il vangelo di Mc non mai detto, lo dicono i demoni e Ges non vuole che i demoni lo dicano. Neanche Pietro lo dice nella confessione, gli ha detto tu sei il Cristo, invece sotto la croce si dice. Si capisce perch rilette le parole di Ges, alla luce dellAT, riletti alla luce delle parole di Ges, nella fede della chiesa guardate il mutamento: in Mc per 3 volte Ges aveva detto 8,31. Ges per 3 volte fa questo annuncio, di morte, verso una condanna, per se si rilegge nella fede non si pu esprimere diversamente questo, Gv al termine di questa lunga meditazione rilegge nella fede necessario che il figlio delluomo patisca molte cose, essere riprovato...., in Gv necessario che sia innalzato il figlio delluomo. Andare in croce essere innalzato verso lalto ma se dico cos, io trasformo un evento scandaloso in un evento di gloria e questa la lettura che si fa nella fede. Ges mette in bocca a Ges queste parole e come Mos innalz... ecco lesito, ma 3 volte Ges ha fatto questo, e sentite Gv, dir con il terzo annuncio io quando sar innalzato da terra..., la croce diventa innalzamento, di nuovo. Non solo, Gv dice occorre che sia glorificato il figlio delluomo, insomma ci che in Mc nei sinottici, solo morte, esecuzione, nellignominia, nellumiliazione, in Gv diventa essere innalzato, essere glorificato. Vedete il cammino della fede. Allora la croce diventa salvezza, non pi ignominia, ma latto con cui Ges ha siglato una vita donata per Dio e per gli uomini. Quando Gv scrive la passione ne fa una grande scena di gloria. In lui Ges ha un andamento glorioso e sulla croce lui a un certo punto mostra la gloria di chi ha amato. Per Gv la croce una gloria perch Ges mostra di aver amato i suoi fino alla fine, ecco la sua gloria, gloria di amare, la croce non semplicemente ignominia, fallimento, ma la gloria di Dio non una gloria umana, ma la gloria di chi ha amato, di chi ha dato la vita per gli altri, vedete la paradossalit delloperazione di Gv. Gv parla sempre che Ges deve essere glorificato, pi volte Ges dice quando sar glorificato, quando? Umanamente diremmo lui riceve gloria quando risorto o quando lo riconoscono come Signore. No, dice Gv la gloria quando lui muore per gli altri. La nostra gloria in genere fatta di tre cose: da un risultato che noi dobbiamo vedere, se gli altri ce la riconoscono, una volta che c questo nostro risultato e il riconoscimento degli altri, se tutto questo ci riempie di gioia e di piacere e ci satura, questa la gloria che tutti noi sogniamo. Gv ci dice no, voi vivrete veramente la gloria quando voi saprete amare fino alla fine, quando date la vita, quella la gloria, guardate il capovolgimento che viene fatto, linsostenibile pesantezza della croce resurrezione. Noi non sappiamo portare un tale capovolgimento. Eccoci allora a uno stesso processo che avvenuto per la resurrezione. Cosa possiamo dire di quello che avvenuto nella storia anche riguardo alla resurrezione? Ges viene sepolto quel tramonto del 7, l8 aprile pasqua, 15 di Nisan, grande festa, tutti osservano il sabato. Quelli che avevano seguito Ges sono fuggiti tutti, dispersi o per lo meno nascosti, daltra parte un processo che si conclude con la condanna a morte del capo, i seguaci hanno paura, potrebbero arrestarli, denunciarli, con probabilit, nessuno dei dodici osava apparire, farsi vedere, mostrare un interesse per Ges. Restava il gruppo delle donne che contavano talmente poco che nessuno avrebbe osato arrestare una donna perch seguace di un rabbi, tanto le donne non contavano, non poteva certo mettersi a capo del movimento. In pi alle donne si erano sempre consentiti dei riti funebri, ebbene passato il sabato, qui c laccordo di tutti i vangeli, delle donne vanno alla tomba di Ges. I 4 vangeli non sono neanche daccordo sui motivi per cui vanno. Poco importa. Le donne vanno alla tomba per ungere il corpo perch non avevano avuto tempo il giorno del venerd vigilia del sabato, sapete che per gli ebrei il sabato coincide con lapparizione delle prime tre stelle in cielo, nel mese di aprile significa un tramonto verso le 5, il che se lui morto alle 3, prima deporlo, metterlo nel sepolcro, non cera il tempo per fare questi riti funebri con cui si avvolgeva il cadavere con bende e unguenti. Sono andate per imbalsamare Ges, questo lo dicono Lc e Mc, Mt dice semplicemente andavano a visitare il sepolcro, a piangere, certamente trovano la tomba vuota, ecco la storia. Il cadavere di Ges non l e la tomba e aperta, la pietra ribaltata, questo un primo dato, e la storia si ferma qui. Tutto quello che diremo adesso non sta nella storia come pu essere registrata dagli uomini, non ha nessuna possibilit di apprestare documenti, questo il fatto: la tomba vuota. Ma se questo lultimo atto nella storia riguardante Ges di Nazaret, a questo punto inizia linterrogazione: perch vuota? Alcuni diranno perch i discepoli sono venuti di notte e lhan portato via, altri diranno: ma in realt non era morto, sembra semplicemente morto ma non lo era ed scappato, resteranno queste tradizioni addirittura tra alcuni cristiani doceti che non credono davvero alla resurrezione di Ges, son quelle tradizioni che sono state ascoltate da Maometto, per lui Ges non morto in croce. In alcune tradizioni si dice che al suo posto salito in croce il Cireneo, secondo altri che lui ha fatto

Pag. 42

finta di morire ma non morto perch questi cristiani che non ritenevano Ges non veramente uomo e di cui Maometto si impossessa, dicono che essendo il messia non poteva morire, non era pienamente uomo. C un esegeta che ha scritto un testo molto bello, un commento a Mc di grande qualit, Willy Marxesen, in cui dice: era una fossa comune la mattina le donne erano andate, ma dato che era buio non si ricordavano pi bene dove lavevano messo, non han pi trovato il cadavere. Non scandalo questo: la storia si ferma l, non c a questo punto qualcosa di documentario che ci possa dire qualcosa in pi, sta di fatto che la comunit primitiva si chiede perch la tomba vuota, se lo chiedono le donne, e a un certo punto le donne andate alla donna vuota, sentono una Parola di Dio pronunciata su quella tomba vuota, e qui siamo ormai nello spazio della fede. Questa Parola di Dio dice che Ges risorto, non pi qui! E quindi c landata via di queste donne, certamente estremamente sconvolte. Questi 4 elementi sono le cose da ritenere, ognuno di noi nella sua fede, internamente deve tener fisso queste 4 cose, poi se le riveste deve sapere che le riveste o con Mt, o con Mc o con Lc o con Gv, ma che non pu assolutamente fare una specie di concordanza e fare un racconto solo, insomma o uno accoglie che c una spina dorsale, losso che quello che ho detto, il rivestimento dellosso sono 4, tipi di rivestimenti diversi che non possono essere messi insieme. Attenti alla tentazione di unificare questi 4 rivestimenti, verrebbe fuori una mostruosit. 4 elementi: le donne scoprono la tomba vuota (storia finisce qui); le donne sentono una Parola di Dio che dice: Ges risorto, non pi tra i morti, c una fuga, una andata via dal sepolcro che fatta da donne che sono sconvolte. Vediamo i rivestimenti. In Mc, la versione pi antica: passato il sabato... Mc quando scrive vuol dire che lannuncio che le donne hanno al sepolcro sconvolgente, conclude dicendo che le donne furono prese da tremore e stupore, e poi conclude in quella maniera terribile, e non dissero niente a nessuno perch avevano paura. Che delusione! Il vangelo di Mc finiva qui, i versetti sono stati aggiunti dopo, sono sempre Parola di Dio, la chiesa li ha accolti, ma il vangelo di Mc finiva qui, si era talmente scorati da una finale cos, talmente delusi che non era possibile. E cos continua. una chiusura fatta pi tardi da qualcuno, Mc sviluppa il tema del tremendum, inaudita la resurrezione, talmente inaudita che le donne hanno avuto paura, altro che andarlo a dire agli, si son chieste se non sognavano, si son chieste se non erano diventate matte, da avere quella rivelazione e notate poi entrate han visto a destra un giovane con un abito bianco, a destra di che cosa? Il problema che la formula vivente, alla destra del padre, ormai Ges proiettato alla destra, e vedete allora questo giovinetto bianco, identificato da Mc come una nuova vita, bianco come il Ges della trasfigurazione, era Mc che sottolineava che nella trasfigurazione le vesti di Ges divennero bianche e che un lavandaio della terra non riuscirebbe a farle tali. Mt: Salome non viene pi detta, lha detta Mc, secondo Mt son due. Ma qui cambia tutto! Terremoto, angelo che rotola la pietra. come aveva detto!, appaiono le parole di Ges. Meditazione della comunit. Con timore e grande gioia, Mc tremore e stupore, Mt timore e grande gioia andarono ad annunciarlo. Mt innanzi tutto vuol dire: io vi racconto cosa successo quel mattino come una teofania, come nellAT quando appariva Dio a un profeta, allora vedete che abbiamo un gran terremoto, langelo che rotola la pietra in maniera kyriale, signorile, si siede sopra per dire ormai la morte vinta, la tomba aperta e le guardie son loro come morte, Mc non aveva annotato questo, in Mt c il capovolgimento. Il suo aspetto come la folgore, come il figlio delluomo veniente nel discorso di Mc, come il lampo si vede da oriente ed occidente cos vedrete il figlio delluomo. E il figlio delluomo veniente ha questa luce, lampi, e poi come vi aveva detto. Non pi semplicemente come in Mc, dove risuscitato, non qui, ecco il luogo dove lavevano posto. In Mc tutto sta sulla tomba vuota, in Mt non pi la tomba vuota, in Mt che siamo di fronte ad un evento ormai escatologico, a una teofania, una manifestazione di Dio in cui la Parola di Ges ha potenza: risorto come aveva detto! Lc: ci son due uomini ormai, la chiesa li ha tenuti insieme, il rivestimento cambia, lossatura vista allinizio rimane. Quando la chiesa ha messo insieme i vangeli poteva pensare che ci saranno dei cristiani sempliciotti che rimarranno scandalizzati, ma la chiesa non ha sentito il bisogno di armonizzare, c qualcosa che fisso ma i messaggi possono essere dati diversamente, e i messaggi sono qualcosa che arricchisce. In Lc le cose straordinarie: in Mc langelo aveva detto alle donne: voi cercate Ges il nazareno, di Nazaret o nazaraios, poco importa, ma il termine storico, in Mt so che cercate Ges il crocifisso!, siamo di nuovo al livello di un fatto accaduto, in Mt gi diventato il crocifisso per eccellenza. In Lc perch cercate tra i morti il vivente?, il vivente tra i morti, da Mc Ges il nazareno siamo passati alla grande confessione di fede con un rimprovero, perch siete venuti qui a cercare tra i morti il vivente? Non qui risorto, e il rimprovero che continua e ricordatevi per capire la cosa, come vi parl quando era in Galilea, e addirittura la frase intera, Mt aveva detto semplicemente vi precede in Galilea, come aveva detto, qui no, c la spiegazione,

Pag. 43

addirittura una delle profezie, quelle tre profezie che Ges aveva fatto sul suo cammino necessario che il figlio delluomo..., ma nessuna insistenza sulla tomba vuota qui che era cos importante in Mc. Qui niente, anzi un rimprovero alle donne che sono andate alla tomba vuota, perch siete venute, se avreste fede stareste a casa, e lo cercavate alla destra del padre tra i vivi, esortazione: ricordate come vi parl, perch non ricordate quello che vi aveva detto, se lo ricordaste voi non sareste venute qui alla tomba avreste cercato Ges presso il padre stamattina. E si ricordarono delle sue parole... annunciarono. Non pi la tomba vuota, quel che conta qui la parola di Ges, credere alla resurrezione significa credere a ci che Ges ha detto, ricordarsi delle sue parole. Ges appare a quelli di Emmaus sciocchi e tardi di cuore..., in Lc il rimprovero non solo non ricordate le parole di Ges, ma siete sciocchi perch non ricordate le parole dellAT, Mos, la legge, i profeti e i salmi. Gv: ricorda solo Maria di Magdala, ne fa una specie di typos per tutta la chiesa, davvero la discepola per eccellenza. Corre da Simon Pietro, vengono anche loro, Gv vede concorrenti Pietro e Gv, e dice per tre volte che Gv arriva per primo, l Gv vede concorrenti Pietro e Gv, nel senso che corrono insieme e quando si corre insieme si concorrenti nellaaltro senso. E vide e credette. In Gv si dice: la tomba vuota non fondamento della fede pasquale, ma pu essere un semeion (cfr. Come Gv chiama i miracoli), Pietro e gli altri han visto ma non han creduto, e tuttavia neanche questo va bene per Gv, perch Ges pi avanti dice beati quelli che credono senza avere visto, n tomba vuota, n il Cristo risorto, nulla. Possiamo dire che in quel mattino di pasqua le donne, pu darsi anche i discepoli, di fronte alla tomba vuota, essendosi interrogati hanno avuto da parte di Dio una parola, come lhanno avuto? Da un giovanetto? Da un angelo? Da due uomini? Da due angeli come dice Gv? Il giardiniere che dice Maria. In tutto questo noi non sappiamo cosa successo, possiamo solo dire che delle persone che sapranno pagare con la morte la loro fede, la persecuzione, dicono che in quel mattino hanno avuto lannuncio che Cristo era vivente, lhanno avuto da Dio, attraverso una teofania? Attraverso un giovanetto? Due uomini? Due angeli? Poco importa, ma a questo punto c unaltra esperienza che viene ricordate che nel testo pi antico che noi abbiamo 1Cor 15, ormai la resurrezione di Ges fa parte di un credo che viene recitato nelle comunit. Oft, in greco, si fece vedere a Cefa, poi ai 12, ecc... Ges si fatto vedere, in quel tempo postpasquale in cui tutti dicono ormai che lui risorto, tutti diranno pi avanti che hanno avuto unesperienza in cui lhan visto vivo, alcuni dicono mentre celebravamo leucarestia, Emmaus, mentre spezzavamo il pane lo abbiamo riconosciuto, e cos mentre meditavamo le scritture, il cuore ci bruciava. Per Maria era un giardiniere, per i due di Emmaus un pellegrino, per i dodici, un pescatore sulle rive del lago, comunque Ges risorto non aveva pi la figura, la forma fisica del Ges di prima, tutti i vangeli concordano che nessuno lha riconosciuto. Ai discepoli riuniti nel cenacolo si fa vedere e si ha mostrato, non lui come era prima, ma i segni delle mani e dei piedi bucati, cio ci che ha vissuto nella passione non cancellato da Dio, in Dio ormai c carne umana resuscitata, il corpo degli uomini risuscitato, ma i segni della passione permangono in Dio, non sono pi ferite sanguinanti che diventano purulente ma in Dio ci sono le ferite che noi subiamo, la nostra sofferenza fino alla morte in Dio. E questa la fede della chiesa, e questa diventa allora la buona notizia che tutti cominciano a predicare fino ai confini del mondo, Ges di Nazaret diventato cos il Cristo, proclamato dal padre, proclamato dalla chiesa, proclamato dalle scritture dellAT, ma anche annunciato dalle stesse parole di Ges. Concludo: per noi lunica possibilit di incontrare Ges Cristo nella verit nientealtro che leggere i vangeli, questi ci riportano le parole di Ges che dobbiamo meditare, dobbiamo vedere come tutto questo porti a realizzazione e completezza tutte le scritture di Israele, lAT, verificare per anche una cosa, che tutto questo che ha vissuto Ges, la vicenda di un figlio di Dio, ma anche di un figlio duomo, pienamente figlio duomo. Se si faceva litinerario dei titoli di Ges ci saremmo accorti che Ges, lunica designazione che ha dato di se stesso era figlio delluomo, lui ha mai detto di essere il messia, glielhan detto gli altri, cos figlio di Dio, gli altri, il padre, lui non lha mai detto di s. Ges ha detto di s di essere figlio delluomo ma questo in un duplice senso: da un lato figlio delluomo era una figura celestiale predetta da Daniele, predetta da libri apocalittici tra cui il libro di Enoc, e che individuava un veniente alla fine dei tempi mandato da Dio, e Ges certamente in quello si rispecchiato, ha sentito che questa figura gli tracciava la via e la vocazione, ma probabilmente Ges nella sua intelligenza giocava su unaltra ambiguit, che in ebraico lespressione figlio delluomo che sia ben adam o bar nash, nel linguaggio corrente significava anche un uomo, nientealtro che unuomo. Come nel salmo 8 il figlio delluomo che tu ne abbia cura. Amo pensare che Ges usasse questo appellativo per se nel duplice senso, quando gli altri li davano altri titoli, lui ribatteva, ma sono un uomo, un figlio duomo, cercate di capirmi soprattutto come un figlio di Adamo, anzi come luomo veramente uomo,

Pag. 44

n pi che uomo, e questo forse stato il suo atteggiamento, e nella fede sapeva anche che questo uomo, figlio duomo significava anche il figlio delluomo che Dio avrebbe mandato. Paolo dir che Ges luomo nuovo, non ha dimenticato che Ges diceva: sono un uomo, un vero uomo, nientealtro che uomo, e allora quando noi vogliamo conoscere Ges, conosciamolo nella pienezza della sua umanit e capiremo di pi la sua qualit di figlio di Dio e di Dio, le due cose insieme.

Potrebbero piacerti anche