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RCHITETTONICI
DELLA GRECIA ANTICA
ALUNNO
I TEMPLI GRECI
Breve introduzione con gli elementi fondamentali dei templi greci e analisi e differenze
tra gli ordini architettonici
I TEMPLI GRECI
L’insieme di regole geometriche per realizzare edifici eleganti e proporzionali dalla Grecia si
diffuse in tutto il mondo
Le città greche vengono abbellite da edifici che esprimono la potenza della polis, ma anche i
valori su cui si fonda la comunità.
La costruzione più importante è il tempio , che ospita al suo interno la statua della divinità
che protegge la polis.
Il tempio rappresentava per i Greci la costruzione più perfetta e armoniosa.
Era la sede della divinità, i Greci credevano in molti dei che vivevano sul monte Olimpo. Il
tempio racconta le più antiche tipologie costruite, cercando di mantenere l’armonia delle
forme
Il tempio nasce nel periodo geometrico tra l’80 e il 70 secolo a.C.
Nel periodo arcaico, per la costruzione dei templi, si usavano pietra e marmo
L’elemento sacro è il NAOS, che in greco significa «cella» che segue la forma del tempio.
Ospita la statua della divinità che dedica.
Nel tempio aveva accesso il sacerdote, mentre il popolo nel Temenos: lo spazio sacro riservato
al culto di un dio o alla costruzione di un santuario.
Il tempio può avere due spazi porticati che fungono da filtro tra spazio interno e spazio esterno.
PRONAO= è posto davanti alla cella (sulla parte est),spazio porticato anteriore
OPISTODOMO= è posto dietro la cella (sulla parte ovest),spazio porticato inferiore
GLI ORDINI ARCHITETTONICI:
DORICO, IONICO, CORINZIO
Per poter realizzare e costruire i templi, i Greci introdussero
l
’ORDINE ARCHITETTONICO.
L’ordine architettonico consiste in un sistema di regole
geometriche e matematiche mediante il quale le dimensioni e
le proporzioni di ogni elemento rispetto alle parti
dell’edificio sono costanti.
Quasi contemporaneamente
all’ordine dorico o, al massimo,
con un ritardo di pochi decenni,
si sviluppa in Grecia anche
l’ordine ionico, il secondo dei
grandi ordini architettonici
L’ORDINE IONICO
Il fusto è percorso
verticalmente da una serie di
24 scanalature a spigolo
smussato.
L’ORDINE CORINZIO
LE DIFFERENZE SI TROVANO SOPRATTUTO TRA L’ORDINE DORICO E IONICO; POICHÈ IL CORINZIO NON VIENE
CONSIDERATO COME UN VERO E PROPRIO ORDINE.
C Lo stesso Marco Vitruvio Pollione, famoso ed importante trattatista romano, nel «De architectura» comincia a
riportare le differenze sostanziali tra l’ordine dorico e l’ordine ionico.
Egli affermava che la colonna dorica è paragonabile
alla massiccia potenza del corpo maschile; invece la colonna ionica è paragonabile alla raffinatezza, all’
eleganza e alla bellezza del corpo femminile. Questa è una delle principali differenze che le dà lo scrittore
latino.
La seconda differenza consiste nel fatto che: nella colonna dorica l’altezza del fusto è pari a 4 o al massimo 6
volte il diametro di base del fusto della colonna. Invece nell’
ordine ionico prendiamo questo modulo pari al diametro di base e lo moltiplichiamo per 8 o per 10 volte al
massimo e otteniamo l’ordine ionico, così anche come l’ordine corinzio. La colonna ionica è molto più
slanciata, più alta perché viene moltiplicata un numero di volte maggiore rispetto all’ordine dorico, il quale è
più tozzo, nettamente più basso. Anche il diametro delle colonne doriche è maggiore; invece più snello, più
elegante nell’ordine ionico.
La terza differenza importante è che: l’ordine dorico non ha la base su cui poggia il fusto, invece la colonna
ionica possiede una base. La base è l’elemento di appoggio del fusto che permette di dare alla colonna un
maggiore slancio verticale. La base più conosciuta si indica con il termine di base attica chiamata così perché si
diffuse maggiormente in questa regione della Grecia. La base attica prevede tre elementi a piante
circolari: il primo, quello che poggia direttamente sullo stilobate, è detto toro inferiore: è una decorazione
convessa e assume una forma di un cuscinetto schiacciato. Al toro inferiore si associa un altro elemento
concavo e si dice scozia o trochilo.
C
L’ultimo elemento esattamente uguale a quello iniziale, tant’è che assume la denominazione
di toro; in questo caso non è più inferiore, ma è quello superiore. È quello a cui si associa la
base del fusto; ed è sempre una decorazione convessa (curva della parte conclusiva esterna)
e conclude la base attica. Quindi la base è formata da toro inferiore, trochilo e toro
superiore.
Un’altra differenza: l’ordine dorico ha l’entasi (lieve rigonfiamento al terzo dell’altezza);
l’ordine ionico non possiede entasi. Se l’ordine dorico ha 20 scalanature con spigolo vivo
(taglio perfettamente lineare); il fusto ionico ha 24 scalanature e gli spigoli sono arrotondati.
Anche la trabeazione in parte ha delle differenze rispetto all’ordine dorico: se nell’architrave nell’ordine
dorico abbiamo un unico architrave liscio che perimetra tutto l’edificio, nell’ordine ionico invece
l’architrave è divisa in tre parti (chiamato tripartito) e le tre fasce a partire dall’alto verso il basso sono
gradualmente aggettanti rispetto a quelli inferiori. Quindi la parte superiore è aggettante rispetto quella
inferiore.
La prima fascia dell’architrave è più sporgente rispetto alla seconda che è più arretrata rispetto
all’ultima che è ancora più arretrata rispetto alla seconda e alla prima. Quella sporgente è quella che si
colloca superiormente.
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