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L’architettura greca si basa sul SISTEMA TRILITICO (o PESANTE), formato da due piedritti che sostengono un
orizzontamento.
Il ritrovamento più antico che abbiamo di questa tecnica è Stonehenge, insieme a tutti gli altri sistemi megalitici.
Il tempio, ad esempio, è un sistema trilitico intelligente, che sfrutta al massimo la capacità di resistenza a compressione.
I Greci non furono gli inventori del sistema trilitico (prima di loro bisogna menzionare gli Egizi, gli Ittiti e le
popolazioni latine) ma viene loro riconosciuto il merito di essere stati i più intelligenti nell’usufruire del sistema più
conosciuto al mondo, mettendolo a frutto nel migliore dei modi.
I Greci, quindi, non inventano nulla a differenza dei Romani che si spingeranno oltre nella sperimentazione di nuovi
criteri costruttivi.
Questo fenomeno viene generalmente distinto in due fasi storiche cronologicamente distanti:
• La, cosiddetta, PRIMA COLONIZZAZIONE, causata dall'invasione dei Dori intorno al IX secolo a.C.,
avvenuta durante la fase matura dell’età micenea e di cui non abbiamo testimonianze dirette a causa
della scomparsa delle fonti scritte nella cosiddetta età pre-arcaica o medioevo ellenico.
• La SECONDA COLONIZZAZIONE, collocabile tra l’VIII e il VI sec a.C., causata, oltre che da fenomeni
di tipo economico e commerciale, dalle conseguenze delle lotte politiche tra le πόλεις, che portavano
spesso la fazione sconfitta a trovare salvezza nell’esilio verso luoghi sconosciuti e lontani situati in
tutto il Mediterraneo.
In questo periodo (a partire, cioè, dalla metà dell’VIII secolo) furono colonizzate l'Italia meridionale e
insulare, nacque Roma e un terzo incomodo si aggirava per le coste del Mediterraneo: i Fenici, che
avevano il monopolio del circuito navale e occupavano la parte occidentale della penisola.
Dopo le tre Guerre Puniche, i Romani, che vinceranno contro Cartagine, la più potente colonia fenicia,
conquisteranno tutti i territori fenici e greci in Italia.
Le nuove colonie greche si caratterizzavano per il forte legame con la madrepatria: erano a tutti gli effetti
delle città greche, nei costumi, nell'organizzazione, nell'urbanistica e nella lingua (il capitello arcaico
dorico era uguale sia ad Atene che a Siracusa). Ogni colonia greca conservava una notevole autonomia
culturale. Anche quando le colonie greche venivano assoggettate da altre popolazioni, tendevano a
mantenere una propria autonomia culturale e politica nei confronti dei dominatori, continuando ad
intrattenere rapporti di tipo commerciale e culturale con la madrepatria. I siciliani greci, quindi, non
avevano nulla a che vedere con i Sicani, gli Elimi e i Siculi.
Il mondo greco di divide in tre fondamentali periodi che segnarono la storia del mondo occidentale:
• ETÀ ARCAICA, che comprende un periodo molto vasto, ma noi la riduciamo al VI sec a.C., ossia
quando nascono i primi templi
• ETÀ CLASSICA che è il periodo più florido della Grecia, segnato dalla prosperità delle πόλεις sotto
Pericle (V - metà IV sec a.C.)
N.B.: Ogni tipo di colonna porta con sé un tipo preciso di trabeazione; sono due cose inscindibili.
I più famosi ordini architettonici sono tre: l'ordine dorico, l'ordine ionico e quello corinzio; altri meno conosciuti sono
l'ordine tuscanico (variante italica di quello dorico) e l'ordine composito (creato per mescolanza di elementi dell'ordine
corinzio e di quello ionico).
Nell’ordine dorico, in età arcaica (VI sec), i capitelli sono tutti molto sporgenti rispetto al fusto della
colonna e l’echino è sporgente, molto schiacciato e curvo, mentre col passare del tempo verrà
progressivamente ridimensionato fino ad arrivare a una riduzione minima in età romana ellenistica.
L’ordine ionico è legato alla zona dell'Asia Minore: di notevole valore decorativo poiché è
connesso con un ambiente artistico sensibile.
Ha un abaco e un echino molto contratti e l’elento dominante è la doppia voluta a spirale.
L’echino è la fascia decorata da ovoli, mentre l’abaco è una fascia, decorata a lancette, che fa da
tramite tra il capitello e la trabeazione.
L’ordine corinzio, nato successivamente al Dorico e allo ionico, è ancora più snello, il capitello
presenta forme ispirate alle forme naturali viene utilizzata soprattutto nel periodo dell'ellenismo ma in
generale poco utilizzata dai Greci che molto spesso la utilizzano negli spazi interni mentre verrà
utilizzata largamente dai Romani.
È caratterizzato da due ordini di foglie d’acanto con quattro volute angolari.
L’architett. templare era POLICROMA: i templi erano dipinti con colori sgargianti
(anche il Politeama è caratterizzato dalla policromia)
L’architettura si manifestava anche attraverso il colore, sia nei templi che nelle statue.
• Il tempio si sviluppa sempre a partire dal ναός (la CELLA), cioè la casa della divinità, che contiene il simulacro del
dio e l’accumulo delle donazioni non deperibili. Esso piò essere a cella unica o, come nel caso del Partenone a doppia
cella. (Quelle deperibili, come i sacrifici di animali, venivano effettuate all’esterno).
• A partire dal VII sec. a.C. si cominciano a concepire delle celle circondate da un portico sui 4 lati, περίστασις,
mentre il tempio viene detto PERIPTERO (che è la tipologia più diffusa), se ha due file di colonne viene detto
DIPTERO (raro).
• Poi ci sono i templi PSEUDO-PERIPTERI e PSEUDO-DIPTERI ossia templi che in realtà non hanno una peristasi
completa bensì delle colonne addossate alla cella che simulano la sequenza ritmica delle colonne.
Abbiamo un caso famoso di pseudoperìptero in Sicilia che è il Tempio di Zeus (o di Giove) ad Agrigento, il più
grande che sia mai stato realizzato, dove troviamo delle semicolonne addossate al muro.
• I templi, poi, si clssificano anche in base al numero delle colonne, quasi tutti sono esastili ed, in alcuni casi, come per
quanto riguarda il Partenone, octastili.
Quando si classifica un tempio si dice, per esempio, che è perìptero, octàstilo, anfipròstilo e doppiamente in antis.
19-03-2018
2.5 I Templi Arcaici
In molti casi, specialmente nel mondo antico, non abbiamo testimonianze scritte, quindi l’architettura costituisce la
nostra unica fonte, permettendo un riscontro immediato del modus operandi dell’epoca.
Il mondo greco può essere definito parte integrante del mondo romano, poiché ne ha condizionato enormemente
l’estetica e la filosofia.
• TEMPIO C DI SELINUNTE
Nel museo Salinas di Palermo ritroviamo diversi esempi di metope e triglifi del Tempio C Di
Selinunte (550-540 a. C.) che, dal punto di vista figurativo, non presentano ancora l’idea di
proporzione armonica tipica del mondo classico.
Risulta infatti evidente come lo studio del corpo di Perseo (in questa particolare metopa) sia
finalizzato a mettere in evidenza la forza possente delle gambe dell’eroe, risultando totalmente
sproporzionato e disarmonico.
2.6 I Templi Classici
Altri tre elementi, fondamentali per la caratterizzazione dello spazio interno, sono:
•TEMPIO A THOLOS: unica struttura templare concepita in base al cerchio (un esempio è il
Tholos di Delfi del IV secolo).
Caratterizzato da cella circolare con una peristasi anulare intorno, nel mondo greco era dedicato
agli eroi, mentre nel mondo romano a Vesta, dea della patria e del focolare domestico (Questa
tipologia templare verrà poi ripresa nel Rinascimento, un esempio è il tempio, progettato da
Bramante, di San Pietro Montorio.)
-SEMICOLONNE E PARASTE: In Grecia, l’ordine nasce come elemento strutturale per eccellenza e fa espressamente
riferimento al sistema trilitico, costituendone una nobilitazione. I greci iniziano ad usarlo come elemento decorativo
parietale, che tende a qualificare il muro senza avere nessuna funzione portante.
Mentre la semicolonna è un elemento di un ordine architettonico addossato a parete, che consiste in un fusto dalla forma
semicircolare, appena sporgente rispetto al muro, che presenta i relativi capitelli e base, la parasta è la riproposizione
piatta dell’ordine, che possiede una sezione rettangolare piuttosto che semicircolare ma che mantiene tutte le
caratteristiche dell’ordine stesso (base-fusto-capitello).
La differenza tra parasta e lesena è che la parasta è un elemento che riprende le connotazioni dell’ordine e le “schiaccia”,
la lesena è un elemento verticale che non possiede alcuna connotazione riconducibile agli ordini architettonici (fascia
senza fusto e capitello).
Altro edificio di notevole importanza sono i PROPILEI, l’ingresso monumentale dell’Acropoli di Atene, progettati da
Mnesicle nel 437 e mai completati.
Si tratta di un edificio formato da tre volumi affiancati; nel corpo centrale ritroviamo un atrio-filtro del recinto sacro,
affiancato da due ali sporgenti (solo una delle due venne completata, ovvero la Pinacoteca).
All’esterno è caratterizzato dalla presenza di portici esastili in ordine dorico, nella parte anteriore e posteriore, mentre
all'interno ritroviamo l'ordine ionico.
L'architetto ha volutamente ricercato il passaggio da una forma architettonica all'altra per creare un contrasto compositivo.
Eretteo e Propilei rappresentano Eccezioni importanti per la ricerca architettonica greca.
Le due strutture siciliane più note della metà del V secolo sono:
TEMPIO ATENA A SIRACUSA: si è conservato perfettamente in quanto la peristasi è stata inglobata all'interno del
Duomo.
TEMPIO E DI SELINUNTE, costruito prima del 450 a.C.: esempio massimo di anastilosi (processo archeologico di
rimessa in posizione dei conci crollati del tempio) in questo caso è stata ricostruita quasi nella sua interezza la peristasi,
processo molto criticato per l'utilizzo del cemento armato come incollante.
TEMPIO DI APOLLO A DIDYMA: tempio diptero doppia fila di colonne, motivo a palmetta che decora il
Toro della base attica.
TEMPIO DI ARTEMIDE AD EFESO: dopo il 356, età ellenistica, è uno dei templi più grandi insieme al tempio G di
Selinunte e quello di Zeus ad Agrigento.