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Martina Liverzani
Valentina De Logu
Storia dell’arte
4 novembre 2021

LA GRECIA DALLE ORIGINI ALL'ETÀ ARCAICA

Il Medioevo ellenico
La civiltà greca nasce dalle ceneri del mondo miceneo. Il periodo è segnato da
radicali trasformazioni economiche, politiche e sociali. Dal X secolo a.C. si
assiste a una ripresa economica, accompagnata dalla prima colonizzazione. Il
Medioevo ellenico è definito come periodo di formazione. Il primo contatto con
le più evolute civiltà del Vicino Oriente pone fine all’isolamento della Grecia
continentale e inizia a mutare il senso estetico della società ellenica.
L’età arcaica
Nel VI secolo a. C. le città greche sono protagoniste di un grande sviluppo
dell’artigianato e del commercio. I tiranni promuovono l’architettura
monumentale. Alla fine del VI secolo a.C., le tirannidi sono superate dagli
ordinamenti democratici. L’età arcaica si chiude con le guerre persiane.
Contatti con il Vicino Oriente e sviluppo artistico
L’arte vicino-orientale funge da stimolo per l’evoluzione dell’arte ellenica.
Nei secoli VIII e VII a. C. gli artisti greci acquisiscono dai popoli orientali
nuove tecniche e repertori figurativi.Gli artisti greci elaborano modelli,
adattandoli ai gusti della committenza locale e creando nuovi linguaggi che
si concretizzano in ceramica con lo stile orientalizzante e in scultura nello
stile dedalico.
L’emancipazione delle tradizioni orientali
Nel pensiero filosofico greco, infatti, l’uomo assume centralità assoluta, che
si riflette nel linguaggio artistico col prevalere dei soggetti umani nella
ceramica e nella statuaria e l’affermazione del nudo maschile
I PRINCIPI FONDAMENTALI DELL’ARCHITETTURA GRECA
L’organizzazione della polis
Due differenti modelli di sviluppo urbano
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Il centro della polis è formato da un'acropoli, un asty, nella periferia (chora)


si estendono i campi coltivati. Le città più antiche presentano una
planimetria irregolare. Esse sorgono spontaneamente intorno a una fonte o
lungo il tracciato di un sentiero.Invece, le città di nuova fondazione sono
organizzate secondo uno schema planimetrico regolare.
La formazione dell’agorà di Atene
Atene ha uno sviluppo urbano di tipo “spontaneo” dei più antichi
insediamenti urbani. Un caso è costituito dall’agorà poichè nel VI secolo a.
C., vengono abbattute per volontà del tiranno Pisistrato, per creare uno
spazio aperto adibito a funzioni religiose, allo svolgimento del mercato.Con
l’avvento del regime democratico, l’agorà diventa luogo di esercizio della
politica.
Mileto e lo schema ippodameo
Nel 494 a.C. Mileto viene rasa al suolo dai Persiani e la ricostruzione è
affidata all’architetto Ippodamo. Lo schema ippodameo consiste in un
piano a scacchiera che traspone nello spazio urbano un principio di ordine
e democratizzazione della vita cittadina. Ippodamo suddivide Mileto in tre
zone residenziali che vengono modulate in isolati identici. Le zone abitative
sono collegate tra loro da un’area pubblica.
Una comune edilizia abitativa
Nelle poleis le case sono costruite in mattoni crudi, e coperte da tetti di
tegole. Le stanze prendono luce dal cortile e l’andròn era riservato alle
riunioni conviviali degli uomini. Il ginecèo era la zona destinata alla
tessitura, mansione femminile.
Il tempio: struttura, tipi, ordini architettonici
La struttura
I templi più diffusi sono quelli a pianta rettangolare ma esistono anche
quelli a pianta circolare. L’edificio si eleva su un basamento a gradoni
(crepìdoma), perimetrato dal peristìlio. Da una rampa si accede al prònao
che introduce nella cella (naòs), dove è custodita la statua della divinità. Sul
lato opposto del prònao c’è l'opistodomo,dove vengono impiegati come
camere del tesoro per custodire le offerte alla divinità e sono perciò chiusi
da cancellate metalliche.
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Differenti planimetrie
Ci sono varie tipologie di tempi:
● Antis → quando i muri laterali della cella si prolungano sul fronte a
costituire due ante che delimitano lateralmente il prònao colonnato;
● Doppiamente in antis → quando il prolungamento si trova anche sul
retro;
● Pròstilio → quando presenta un colonnato anteriore;
● Anfipròstilio → quando ha anche un colonnato posteriore;
● Perìptero → quando le colonne del peristìlio corrono lungo i quattro
lati della cella.
Dal legno alla pietra
I primi templi erano costruiti con materiali deperibili. Soltanto nel VII
secolo a.C. l’uso di pesanti tegole di copertura in terracotta portò
l’introduzione di colonne di pietra, anziché di legno. Il fusto non era un
blocco unico ma era formato da vari elementi cilindrici sovrapposti (rocchi).
Il fusto veniva poi scanalato e rastremato. Con il progredire della tecnica gli
architetti greci stabiliscono processi parametrici standard come il modulo.
Da tale ricerca di armonia proporzionale deriva la definizione degli ordini
architettonici.
L’ordine Dorico
● VII secolo a.C., in Peloponneso e Magna Grecia;
● La colonna è corta e massiccia : 4-5 moduli età arcaica,5-6 moduli età
classica;
● priva di base, poggia sullo stilobate;
● fusto rastremato;
● presenta un èntasis;
● la colonna si raccorda all’architrave tramite il capitello;
● la trabeazione comprende l’architrave e il fregio ( composto dal
triglifo e metopa)
● la trabeazione comprende il geison e il timpano (ornato da sculture)
L’ordine Ionico
● VI secolo a.C., Asia minore, nelle isole egee in Attica;
● più decorativo;
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● 8 moduli;
● più slanciata rispetto a quella dorica;
● poggia su una base;
● privo di èntasis;
● scanalature più fitte ad angoli smussati;
● il capitello si articola in due volute laterali spiraliformi;
● la trabeazione si compone da un architrave diviso in tre fasce e una
cornice ,che successivamente si arricchisce di un fregio lavorato a
bassorilievo posto sopra l’architrave.
L’ordine Corinzio
● V secolo a.C.;
● 10 moduli;
● fusto simile a quello ionico;
● capitello a forma di campana rovesciata,decorato con due file di foglie
di acànto (ornamento ispirata alle forme vegetali) → nome deriva dal
suo inventore ( scultore Callimaco),che si sarebbe ispirato alle foglie
di acànto sopra la tomba di una fanciulla di Corinto.
Templi di ordine dorico, ionico, corinzio
L’ordine dorico: l’Heraion a Olimpia
Olimpia città del Peloponneso, che fu sede ogni quattro anni dei giochi in
onore di Zeus. Gli atleti si cimentavano nelle gare sportive che avevano
luogo nello stàdion. Nell’VIII secolo a.C. si costruiscono un altare, uno
stadio e un tempio in mattoni crudi e legno dedicato a Hera poi sostituito
da un edificio in pietra. Il nuovo Heraion ha una cella suddivisa in cappelle
laterali, realizzate sui lati lunghi con muri divisori alternati a colonne. Il
pronao e opistodomo presentano sul frontone due colonne tra ante. La
peristasi di 6 x 16 colonne doriche crea un insolito rapporto tra larghezza e
lunghezza. L’Heraion è un’importante testimonianza del progressivo
passaggio dalle costruzioni di legno e mattoni crudi a quelle in pietra.
Pausania annota la presenza nell’opistodomo di una colonna in legno.
L’ordine ionico: l’Heraion a Samo e l’Artemision a Efeso
Uno dei primi templi ionici è costruito nel 570 a.C.nel santuario di Samo,
dagli architetti Rhoikos e Teodoro realizzano il monumentale Heraion. Il
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tempio,diptero,è in poros; la trabeazione e il tetto sono di legno , coperti da


tegole. Le due file di colonne della cella , quelle del pronao e della peristasi,
formano secondo la testimonianza di Plinio un vero e proprio
“labirinto”.L’heraion va presto in rovina per il cedimento delle fondazioni.
poi viene emulato come nell’Artemision per la cui costruzione viene
chiamato Teodoro, è diptero , supera il tempio di Samo per la ricchezza
decorativa fino all’incendio che lo distrugge nel 356 a.C. , ed era orientato
verso ovest. L’Heraion di Samo e L’Artemision di Efeso diventano il
modello paradigmatico dell’ordine ionico in Asia Minore.
L’ordine corinzio: il tempio di Apollo Epikourios a Bassae
Il tempio di Apollo viene costruito come voto dei cittadini per una
scampata pestilenza dall’architetto Ictino. L’edificio ha una pianta allungata
con un peristilio di 6x15 colonne doriche in calcare locale.Le pareti della
cella non sono perimetrate da un colonnato interno, ma da semicolonne
ioniche unite a setti, ossia muri. Fa eccezione la colonna centrale , sulla
quale è utilizzato per la prima volta il capitello di tipo corinzio.
L’organizzazione del santuario
Una struttura autonoma
Il santuario si caratterizza per la sua natura simbolica di spazio sacro
riservato alla manifestazione del divino e per questo motivo è separato dallo
spazio profano. Nell’antica Grecia vi sono santuari urbani, dedicati alla
divinità protettrice della polis di appartenenza, e santuari extraurbani,
frequentati da tutto il mondo greco ( e perciò detti panellenici). Queste aree
sacre sono destinate non solo ai riti religiosi ma anche ad attività sociali.
Tra i pannelli i più famosi sono il santuario di Zeus a Olimpia e il santuario
di Apollo.
LA CERAMICA GRECA: DAL MOTIVO GEOMETRICO ALLA
FIGURA UMANA
Gli stili protogeometrico e geometrico
Il predominio della ceramica ateniese
Il lungo periodo di formazione dell’arte greca corrisponde, nell’ambito della
produzione ceramica, agli stili protogeometrico e geometrico. I più grandi e
antichi impianti produttivi di vasi protogeometrici e geometrici sono stati
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ritrovati nell’area poi occupata dall’agorà di Atene. I vasi non sono oggetti
di uso comune ma prodotti di lusso e come tali vengono usati per denotare
il rango del possessore sia nei corredi funerari, forme quali i crateri e le
anfore.
Il repertorio protogeometrico
La civiltà micenea lascia in eredità a quella greca un repertorio di forme
ceramiche decorate da motivi sinusoidali, da scacchiere e semicerchi e
cerchi concentrici. Gli artigiani ateniesi rielaborarono questi repertori
decretando il successo della produzione attica, che risiede nell’equilibrato
rapporto tra forma e decorazione. L’anfora globulare ha linee scure che
marcano il limite delle diverse parti che lo compongono, le zone chiare
enfatizzano i punti di maggiore ampiezza (spalla e ventre) mentre le
superfici più strette (collo e piede) sono spesso campite con semplice
vernice nera.
Il repertorio geometrico
I contatti attivati con l’area asiatica durante la prima colonizzazione
trasformano la società greca, ora più ricca e raffinata. I vasi sono
integralmente coperti da fasce continue, distinte da linee, campite con
motivi a meandro, zig-zag e triangoli a reticolo,losanghe. La spalla e il collo
ospitano pannelli con repertori figurativi animali e anche umani, con figure
singole oppure più complesse scene a carattere narrativo. L'Anfora del
Dipylon e un segnacolo tombale alto ben 155 cm, splendido equilibrio tra
forma, decorazione geometrica. La figura umana è stilizzata di profilo.
Lo stile orientalizzante e la produzione attica
Influenze e sviluppi dell’arte vascolare greca
Intorno alla metà dell’VIII secolo a.C. inizia l’età orientalizzante. L’arte
ellenica acquisisce il repertorio figurativo del Vicino Oriente:motivi
vegetali accostati di solito a processioni di animali. Principi basilari del
proprio linguaggio estetico: primo fra tutti il ruolo centrale riservato alla
figura umana.
Il predominio della ceramica corinzia
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Nello stile orientalizzante Corinto subentra ad Atene come centro egemone


della produzione e del commercio di vasellame.Le botteghe di Corinto
introducono nuovi ambiti dell’arte vascolare.
● I ceramisti creano nuove forme ceramiche
● I ceramografi inventano la tecnica a figure nere. Il profilo delle figure
è dipinto integralmente con una vernice nera. I dettagli sono graffiti
con una punta metallica che scopre la superficie grezza della
ceramica, rimuovendo la vernice. Inoltre i ceramografi rinnovano il
repertorio decorativo, come protagonista la figura umana.
Il vaso Olpe Chigi trae il nome dal primo collezionista che lo acquistò nel
1882. La decorazione si dispone su tre fregi. Nella fascia superiore ci sono
due schieri di cavalieri che si sovrappongono le une alle altre suggeriscono
diversi piani di profondità. Nella fascia mediana, sul ventre del vaso, una
schiera di cavaliere incede preceduta da un auriga su di un carro, mentre in
quella inferiore, verso il piede, corre una scena di caccia alla volpe e alla
lepre con cani.
Atene riconquista l’egemonia
Gli artisti attici proseguono nella ricerca di un equilibrio tra forma e
decorazione e nella tecnica a figure nere. Ceramisti e ceramografi ateniesi
iniziano quindi a firmare le loro opere. Il vaso francois, scoperto in una
necropoli etrusca a Chiusi dall’archeologo Alessandro Francois. Si tratta di
un cratere con anse a volute, dipinto a figure nere con una narrazione
unitaria che ruota intorno alle vicende di Achille e di Teseo (re di Atene). é
un riepilogo dei momenti salienti della vita di un aristocratico : vi sono
rappresentate le prove iniziatiche giovanili, le gare atletiche, il
combattimento, il matrimonio e il funerale. L’equilibrio tra figure e forma è
risolto in maniera armoniosa : sette fasce sovrapposte che occupano l’intera
superficie del cratere. Le fasce seguono la rotondità del vaso e non
interrompono lo sviluppo narrativo.
Gli sviluppi della ceramografia attica
Nell’ambito della ceramica a figure nere, diffonde l’uso del pannello
centrale figurato, giungendo a un equilibrio perfetto tra forma e
decorazione. Achille e Aiace che giocano ai dadi, le due figure si
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corrispondono nella posa rispetto all’asse di simmetria del vaso e del


pannello: la curvatura dei due dorsi coincide con quella del vaso e viene
intersecata dalle diagonali delle due lance le cui punte indicano il punto di
attacco superiore della anse. La resa degli scudi e delle lance, poste davanti
e dietro il tavolo, danno il senso della profondità. I ceramografi ateniesi
inventano la tecnica a figure rosse. Le figure restano del colore naturale
dell’argilla. I dettagli sono poi dipinti in nero con il pennello e non più
graffiti.permettendo così una maggiore definizione dell’anatomia umana.
Eracle e Anteo che combattono in cui si concentra nella resa anatomica del
nudo virile. Trovato in Etruria. La tensione muscolare dei corpi avvinghiati
dell’eroe e del gigante, resi con scorci e torsioni.
GLI ESORDI DELLA STATUARIA GRECA
La tarda età orientalizzante e lo stile dedalico
Le origini della scultura monumentale in pietra
Le piccole statuette in terracotta, bronzo o avorio raffiguranti il corpo
umano in modo schematico. Solo nella fase matura dell’orientalizzante, con
lo stile dedalico, fa la sua comparsa in Grecia la scultura monumentale in
pietra. Il capostipite degli scultori era Dedalo il cui nome significa “colui il
quale ben modella”. A Creta si sviluppa un linguaggio plastico ben definito
che individua nella scultura egizia il modello fondativo.
Un esempio rilevante di stile dedalico
La dama di Auxerre, scolpita a Creta , in calcare tenero, la statua raffigura
una fanciulla che indossa un peplo con un’alta cintura e una mantellina. La
capigliatura a scalini di origine egizia con trecce disposte simmetricamente
ai lati, Rigido principio di assialità e frontalità. la mano portata al petto
corrisponde a un gesto di adorazione e denota la natura votiva.
Nuovi tipi scultorei in età arcaica
Pietrificazioni di devoti
● la kore (femmine) → è vestita con un peplo o con il chitone e riprende
inizialmente i modelli dedalici di ambito cretese
● il kouros (maschio) → ossia la figura maschile nuda con le braccia
lungo i fianchi, i pugni chiusi e una gamba leggermente, deriva
direttamente dalla statuaria egizia.
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il kouros di delphi attorno al 650 a.C.. L’acconciatura a “scalini”qualifica il


personaggio aristocratico. simbolo dei valori di bellezza. Costruito secondo
il convenzionale principio di assialità . Rottura della statica frontalità tipica
del dedalico, la figura avanza la gamba sinistra (interazione tra la figura e lo
spazio).
L’uscita dallo schema dedalico
Kouros da Capo Sunio (600 - 590 a.C.), gamba sinistra tesa in avanti a
liberare la figura dalla postura stante, differenzia per la forma del corpo,
resa più organica, la linea di contorno della figura che unisce busto e gambe
senza brusche interruzioni. La muscolatura del torace e dell’inguine
evidenziano gli andamenti simmetrici delle linee. Acconciatura a treccine.
Tre differenti stili per kouroi
● La scuola Dorica → con botteghe localizzate nel Peloponneso, figura
umana dalle proporzioni massicce, forme semplici e squadrate
(Kleobis e Biton);
● La scuola Ionica → officine sulle isole di Samo, Nasso, Paro e Chio,
figure dalle proporzioni più slanciate, modellato più morbido e
passaggi chiaroscurali più graduali (kouros di Milo),;
● La scuola Attica → rappresentazione della muscolatura del corpo,
modellata per ottenere una resa “plastica”, dà pienezza alle forme
(kouros di Kroisos, torace ampio con addome definito e le cosce
muscolose).
Il linguaggio delle korai
Il tipo della kore si distacca dai modelli dedalici. La kore col peplo fu
scolpita in marmo pario ad Atene tra il 540 e il 530 a.C.,identificabile con la
dea Artemide,abito di lana, si intravede un chitone finemente pieghettato.
Impreziosita dalla decorazione a colori, ora perduta. La pesantezza del
peplo non impedisce la visione delle forme del corpo, testimoniare il
crescente interesse degli scultori greci per una resa verosimile della figura
umana. Un’altra kore scolpita dell'ateniese Antenore intorno al 525 a.C. , si
distingue per l’aspetto imponente e il corpo robusto .L’ambito si compone
di un chitone aderente in stoffa leggera a pieghe fitte e fini e di un
himation.L'abbigliamento è quello della sposa appartenente alla classe
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aristocratica.La bellezza della statua era accentuata dai colori. La


lavorazione del panneggio a rilievo bassissimo. Denota l’altissimo livello
tecnico.
KLEOBIS E BITON (O CASTORE E POLLUCE)
Le due statue gemelle di kouroi ritrovate nel santuario di Delfi,sulla base
un’iscrizione con il nome dell’autore: Polimede di Argo nel Peloponneso.
Due gemelli mitici
I due kouroi sono da tempo identificati con Kleobis e Biton, due fratelli
gemelli, tiravano il carro della madre, sacerdotessa di Hera, al santuario
della dea ad Argo al posto dei buoi che non erano rientrati dal lavoro nei
campi. Giunti al santuario Cidippe, la madre, pregò Hera affinché
ricompensasse tale impresa. La dea, commossa,li addormentò in un sonno
eterno mantenendoli perennemente giovani. Le loro statue nel santuario di
Delfi furono dedicate dagli abitanti di Argo.
La forma: simmetria e frontalità
I corpi hanno una struttura possente per ampie masse in rigida simmetria.
La simmetria esaltata dalla posizione eretta del corpo in veduta frontale.
Alla simmetria verticale se ne affianca una orizzontale. Il cosiddetto
“sorriso arcaico|” si può considerare un espediente per rendere la rotondità
del volto ancora piano.
Modelli per l’aristocrazia
I due kouroi, esprimono il tipo ideale di uomo per la classe aristocratica. Le
cosce possenti sono attribuiti del corpo dell’atleta o del guerriero. Questo
tema trova una motivazione nell’ideale fondamentale della cultura greca
dell’individuo “bello e buono”.

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