Sei sulla pagina 1di 17

I piedistalli del giardino di Boboli: spolia in se, spolia in re

Author(s): Richard Brilliant


Source: Prospettiva , Ottobre 1982, No. 31 (Ottobre 1982), pp. 2-17
Published by: Centro Di Della Edifimi SRL

Stable URL: https://www.jstor.org/stable/24426398

JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide
range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and
facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact support@jstor.org.

Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at
https://about.jstor.org/terms

is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to


Prospettiva

This content downloaded from


192.167.204.120 on Wed, 21 Oct 2020 10:24:28 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
I piedistalli come un avanzo del suo tempio del rava contemporanei (fig. 13),11 se non
Sole sul Quirinale.5 Ma anche questo con quelle botteghe di scultori che
del giardino di Boboli: è stato rifiutato, in gran parte su basi avevano direttamente eseguito gli ai
spolia in se, spolia in re stilistiche.6 Benché un rapporto fra i tri monumenti imperiali. Inoltre, lo
piedestalli di Boboli e Γ Arcus Novus stretto rapporto iconografico fra le
Richard Brilliant di Diocleziano sulla Via Lata (come Vittorie dei piedestalli del Giardino
stabilito da Kähler) appaia ragione- di Boboli (figg. 1, 2) e l'Arco di Co
volmente sicuro, certe peculiarità di stantino (figg. 3, 8) mette in maggior
stile e di iconografia suggeriscono la rilievo la grande differenza formale
possibilità che questi piedestalli fos- fra i due monumenti. Lo stile delle
sero fatti per un altro monumento Vittorie costantiniane, con i loro sche
e in epoca diversa, anteriore. mi intensamente lineari e le forme
L'alto livello dei bassorilievi sui pie- smaterializzate, appare più lontano da
destalli di Boboli è degno di nota, quello delle figure immediatamente
non perché la scultura di buona qua- precedenti di quanto non potrebbe

Più di quarant'anni fa Heinz Kählei


pubblicò i piedestalli del giardino di
Boboli a Firenze, dove si trovavano
fin dal 1785, quando vi furono portati
da Villa Medici a Roma.1 Basandosi 3^1
su testimonianze antiquarie, Kählei
dimostrò che i due piedestalli (figg.
1, 2, 5, 6, 9, 10) avevano fatto parte i V;
del cosiddetto Arcus Novus di Diocle
ziano,2 eretto in Roma sulla Via Lata
circa il 294, a celebrazione delle vit
torie germaniche riportate sul Reno e
sul Danubio fra il 285 e il 289, e in
coincidenza con i decennalia del 293
in onore di Diocleziano. Kahler giu
stificava questa associazione con l'in vr'
corporazione nell'ambito dello stesso
arco di frammenti di diversi bassorilie
vi che si trovano ora a Villa Medici,
probabilmente della stessa provenien
za, dalla Via Lata, uno dei quali con
tiene l'iscrizione 'VOTIS X ET XX'.3 ■ill
Tuttavia, l'assegnazione dei piedestal
li di Boboli totalmente nel contesto
dell'arte tetrarchica può essere, ed1.èPiedestallo di Boboli: Vittoria, pannello IIb.
stata, messa in dubbio. J. Sieveking,
nel 1937, contestò tanto la testimo lità di sapore classico non s'incontri
nianza antiquaria, quanto l'originali
nella tarda arte romana,7 ma perché vfl
tà dei rilievi. Vi trovava non solo lo stile dei bassorilievi, la solidità del
tracce di blocchi riadattati, come in
la forma e il forte senso delle propor- 1B||Ì | W
dicava la mancanza di corpi ezioni di umane
te sembrano fuori posto se
ste (figg. 6, 7, 9, 10), ma anche l'esi
confrontati con altre opere d'arte dei ;>·fL $É£r ■ Η
stenza di ampi rifacimenti nello stile tetrarchico e costantiniano
periodi
rinascimentale, osservabili nel tratta (figg. 3, 4, 8, 14).8 Questa differenza ι
mento dei capelli e in quasi tutti i è particolarmente evidente se si met- Hk f MJk
pannelli con le Vittorie.4 Di recente, tono a confronto i piedestalli di Boboli Jijfl
studiando gli scultori della Roma del con quei monumenti ufficiali della Te- I
la fine del III sec. e le loro botteghe, trarchia e posteriori con i quali do- I
Giorgio Gullini ha riesaminato i pievrebbero essere più strettamente as
destalli di Boboli; ha contestato la sociati, sia come programma IP* che co- ^ ^
data e l'attribuzione al periodo tetrarme commissione, quali la Base dei De
chico e ha cercato di collocarli, con cennali nel Foro Romano (figg. 4, 14)' IS
motivazioni sia artistiche sia program e l'Arco di Costantino (figg. 3, 8).10
matiche, entro il regno di Aureliano, In questo contesto, i piedestalli di » ]^ΜΗΒJvW
ο come parte di uno sconosciuto mo Boboli si trovano in posizione ano
numento ο arco trionfale del 274, ο mala, anche se Kähler ha tentato di ML Τ '·
dimostrare una certa affinità stilistica „ T1
2. Piedestallo
r · ι ι· · ι 2. Piedestallo di Boboli: di Boboli: Vittoria,
Vittoria, pannello Ib.
pannello Ib.
2 [Saggi] COTI quei sarcofagi che egli conside- 3. Arco
3. Arco di Costantino, di Costantino,
piedestallo: Vittoria. pie

This content downloaded from


192.167.204.120 on Wed, 21 Oct 2020 10:24:28 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
giustificare la distanza di venti anni.12 raggiato il deliberato 'revival' e l'ap- ne per la natura anomala del pro
L'evoluzione stilistica non procede ne- propriazione delle opere d'arte prece- gramma scultoreo dell'Arcus Novus19
cessariamente in una singola direzione, denti. se si esaminano in maniera esauriente
ο in maniera lineare.13 Tuttavia, quan- La storia dell'arte romana è piena di gli stili divergenti dei
do due opere sembrano strettamente 'revivals',15 solitamente espressi attra- cui si presume sia
apparentate per scopo, committenza e verso il re-impiego ammirativo di stili, la distanza di questi
collocazione, bisogna pur trovare una motivi e temi precedenti. Questa ap- chica. Dato il distac
ragione della visibile differenza di sti- propriazione del passato per dare ri- di Boboli dal contesto
le, ο nelle personalità artistiche impe- salto al presente ha una lunga tradì- l'arte tetrarchica,
gnate, ο nella non-contemporaneità, zione nei monumenti imperiali, risa- stilistiche e iconogr
Poiché non siamo in grado di identi- lendo alla sintesi classica raggiunta babilmente derivate
ficare gli artisti impegnati in queste nel programma del Forum Augustum gioso modello, ο ac
ordinazioni, siamo costretti a cercare in Roma,16 dove la spoliazione era tato, ο deliberatament
una spiegazione per la differenza di concettuale ed eclettica, quindi figu- e l'altro. Se questo è
stile presente nei piedestalli di Boboli rativa piuttosto che fisica nel suo me- te alla creazione origi

-**>·

m.

4.
4. Basamento
BasamentoDecennale, Foro Foro
Decennale, Romano: Vittoria,Vittoria, todo di riferimento. Nondimeno, nella
Romano:
Barbari, e Clipeo.
Barbari, e clipeo. tarda antichità avveniva talvolta che i
monumenti più vecchi venissero spo
e in altri monumenti tetrarchici con- gliati e le loro parti reinserite diretta
temporanei dell'Arcus Novus, nella mente entro nuovi contesti, delibera
priorità cronologica dei piedestalli. Se tamente arricchiti dalla loro presenza
così è, i piedestalli di Boboli devono e dalle nuove associazioni da questa
essere stati spolia, probabilmente ope- derivanti. Il più famoso esempio di
ra di scultori del III sec. d.C., quan- tale procedimento basato su spolia e . Λ,. . _ ,
5. Vittoria con Trofeo, Cartagine.
do in Roma le ordinazioni imperiali l'Arco di Costantino.17 Sebbene Beren- 71 lUona con r0 eo' artag,ne·
e i progetti su vasta scala mancava- Son abbia deplorato l'uso degli spolia to lo è per il loro succes
no del tutto, ad eccezione dei proget- in quanto segno di decadenza artisti- piego nell'Arcus Novus
ti di Aureliano negli anni dopo il ca,18 l'accurata connessione di passato no.20
270.14 Per questi artisti, l'opportuni- e presente aveva un effetto positivo, Lo stato attuale dei pied
tà di scolpire importanti opere in ri- specialmente quando erano usati spo- boli non prova necessari
bevo era offerta dalle officine specia- Ha optima. Con questo mezzo, il me- la perdita di grandi part
lizzate nei sarcofagi. È facile imma- glio del passato faceva tutt'uno col umane e animali dei pannel
ginare un simile gruppo di artisti, presente e le antiche glorie di Roma chi (figg. 6, 7, 9, 10) fos
esperti nella tematica privata che for- venivano risuscitate. A quanto pare, spoliazione, quando il pi
ma il repertorio dei sarcofagi romani, gli artisti e i progettisti di Costantino adattato alle esigenze dell'A
ccstretti a rivolgersi per ispirazione ai non erano stati i primi a sfruttare il vus.21 Parte dell'evidente d
monumenti imperiali del passato, al- passato in modo così completo, unen- sere avvenuta dopo lo scavo e
lora esistenti in Roma. E così, l'as- do riferimenti metaforici ed espliciti il successivo restauro22 qu
senza di ordinazioni imperiali conti- entro una singola realizzazione. Non
nuate nel II secolo avrebbe inco- sembra possibile una diversa spiegazio- [Saggi] 3

This content downloaded from


192.167.204.120 on Wed, 21 Oct 2020 10:24:28 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
to lato non decorato, che prima era i lati, in altre parole, fossero indipen- Se l'affermazione generale onnicom
stato appoggiato alla facciata dell'Ar- denti e isolati. In questo caso, quan- prensiva di vittoria totale è tipica della
cus Novus, fu rifinito. Eppure, i pan- do i piedestalli furono applicati alla propaganda tetrarchica,29 riferimenti
nelli che rappresentano i Dioscuri con facciata dell'Arcus Novus perdettero specifici a vittorie riportate su nemici
i loro cavalli senza testa (figg. 9, 10) tanto il quarto lato originale quanto ad est e ad ovest, erano già stati fatti
e i pannelli con i prigionieri barbari la motivazione dell'orientamento con- da Traiano,30 Settimio Severo,31, Gallie
e le figure frammentarie dei vincitori trario dei Dioscuri. Bisogna notare che, no,32 Aureliano,33 e Caro,34 qualche vol
romani, sono molto singolari. per quanto concerne l'applicazione di ta su basi minime.
Nel trattare della disposizione dei ri- spolia all'Arco di Costantino, noi non Comunque, tali vittorie, riportate ad
lievi dei piedestalli, Kähler sottolineò abbiamo idea di quanti tondi adrianei est e ad ovest da imperatori associati
l'importanza delle Vittorie sulla fronte esistessero una volta, né di come fos- avevano un precedente molto presti
(figg. 1, 2),23 la loro posizione premi- sero disposti, anche se possiamo osser- gioso nelle imprese militari di Marco
nente in accordo col disegno dell'Arco vare come il Grande Fregio di Traia- Aurelio e Lucio Vero contro i Ger
di Costantino (figg. 3, 8). Siccome le no fosse tagliato in quattro pezzi se- mani e i Parti.35 Il tetrapylon a Tri
Vittorie formano la fronte del piede- parati e disposto senza continuità sul- poli era stato eretto intorno al 163 in

6.
6. Piedestallo
PiedestallodidiBoboli:
Boboli:Soldato
Soldatoromano
romanoconcon 7. Piedestallo
7. Piedestallodi
diBoboli: Prigionierobarbaro,
Boboli: Prigioniero barbaro, 8. Arco di Costantino,
8. Arco piedestallo:
di Costantino, piedestallo:Vittoria,
Vittoria,
prigioniero
prigioniero barbaro, pannello lapannello
barbaro, pannello
(DAI 7757). la (DAI Ila.
7757). pannello Ila. soldati romani con
soldati prigioniero.
romani con prigioniero.

stallo, la direzione della composizione l'arco.25 La perdita dell'integrità della onore


dei pannelli laterali dovrebbe essere composizione è il prezzo che comu- ti,36 t
verso il davanti, partendo dalla fac- nemente si paga per la spoliazione, num
ciata dell' 'arco', come le ligure sui ma forse il gruppo originario di pie- pannel
fìanchi dei piedestalli dell'arco di Co- distaili scolpiti indipendenti potrebbe lie
stantino (fig. 8) ο dell'Arco di Settimio ancora essere identificato. 'Arcus
Severo in Roma.24 I diversi attributi presenti nella Vit- fuori Roma, può aver commemorato
Una simile composizione ha un senso toria personificata (figg. 1, 2) si rife- la stessa vittoria;38 ci restano tre pie
visivo, quando un piedestallo scolpito riscono alla vittoria occidentale, ossia destalli scolpiti, probabilmente appar
è posto contro un muro, poggiando germanica, con trofei e barbaro, da un tenuti a questo monumento, che mo
sul quarto lato, non visibile. Ma i lato, e alla vittoria orientale ossia per- strano le figure di Vittorie e di orien
Dioscuri di Boboli (figg. 9, 10) si muo- siana, dall'altro, col simbolo della pai- tali recanti trofei39 che sembrano così
vono verso sinistra per chi guardava, ma.26 In tutti i casi, però, i barbari anticipare il simbolismo astratto di
verso la facciata dell'Arcus Novus, al sembrano germani, a causa dei costu- vittoria universale, più tardi preferito
quale, secondo Kähler, appartenevano, mi e dell'acconciatura dei capelli (figg. dalla Tetrarchia. Subito dopo il trion
Malgrado la perdita della testa dei ca- 2, 6, 7),27 forse perché questa rappre- fo sui Parti, Marco Aurelio riportò
valli, nessun rifacimento può spiegare sentazione etnica era divenuta gene- una difficile vittoria sui Germani, vit
tale anomala disposizione, a meno che rica nel III sec. d.C. Per Diocleziano, toria sontuosamente celebrata da mo
i piedestalli fossero in origine desti- almeno, queste immagini significavano numenti trionfali eretti in Roma;40 fr
nati ad essere visti da tutti e quattro il fatto storico di recenti successi in questi, l'arco di trionfo eretto sul Cli
guerra e, anche, il tema tetrarchico vus Capitolinus nel 176 è forse il più
4 [Saggi] di Victoria omnium gentium,28 importante.41 Quest'arco recava un'i

This content downloaded from


192.167.204.120 on Wed, 21 Oct 2020 10:24:28 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
scrizione, copiata dall'Anonimo di Ein- Aurelio era giunto al culmine, tant e no.53 In maniera simile, anche nelle
siedeln, che concludeva con le strabi- vero che Probo, Caro, Carino, Nu- molte monete coniate, zeppe di riferi
lianti parole: 'quos omnes omnium an- meriano, Massimiano e perfino Mas- menti alla Vittoria germanica, alla ri
te se maximorum imperatorum glorias senzio portarono il suo nome. Gallieno conquista della Gallia, e alla Vitto
supergressus bellicosissimis gentibus non fu tra questi, sebbene avesse por- ria partitica,54 Gallieno creava un pro
deletis aut subactis'.42 tato le rischiose responsabilità della gramma iconografico significante vit
I pannelli aureliani conservati nell'ai- sua carica sulla frontiera occidentale toria universale. Trionfante a Oriente
tico dell'Arco di Costantino e/o nel germanica in maniera degna del suo e Occidente, come Marco Aurelio, e
Palazzo dei Conservatori sono stati va- grande predecessore di un secolo pri- proclamante i propri successi, pur se
riamente attribuiti a quest'arco e mo- ma e, come lui, si fosse affidato ad un ottenuti a gran rischio, in un reper
numenti connessi.43 La ricostruzione socio, Odenethas, per sconfiggere i Per- torio di immagini numismatiche a esat
fatta da Inez Ryberg di un secondo siani in Oriente.51 Come è celebrato to complemento del programma dei
arco aureliano postumo, usando i pan- nei suoi decennalia del 262,52 l'invin- piedestalli di Boboli (figg. 1, 2, 6, 7,
nelli dell'Arco di Costantino, segue il cibile Gallieno si presentava come il 9, 10), Gallieno manifestava l'esisten
disegno dell'Arco di Traiano a Bene- potente protettore dell'Impero Roma- za della 'Ubique Pax' in uno splen
vento.44 Sebbene tale disposizione sia
accettabile, pare più probabile un or
dine superiore con piedestalli a co ,

lonne scolpite come è indicato dall'Ar


co severiano nel Foro,45 specialmente lygC
data l'importanza dei modelli tardo an .••32^ '

" i, i «i»; "81^1.!* jiy~ ' law,%- >


tonini per la propaganda monumenta ' :" itJI^H ibsSli .v^v*
le di Severo. Inoltre, se quest'arco au ,•• i WM it iKSsy il : 1BF al »• >
reliano fosse stato veramente un'or fj
dinazione e una costruzione postume, JS
magari come imgresso monumentale h.i "'T
i.'iS- •>
e trionfale al recinto porticato intorno
alla Colonna aureliana, come sugge
riva Becatti,40 sarebbe stato un modello
pronto per commissioni più tarde, dal
monumento a Settimio Severo nel Fo
ro fino ai progetti del III secolo lun
go la Via Lata. In effetti, la probabi
lità che un ordine superiore adornasse
questo ipotetico arco di Marco Aure
lio è rafforzata dalla testimonianza di
un piedestallo scolpito poco conosciu
to che si trova nel Vescovado di Fra
scati.47 I rilievi su tre lati del piede
stallo rappresentano un cavaliere ro
mano con un prigioniero germanico,
poi un trofeo di armi e una Vittoria
con un trofeo e barbari sottomessi; lo
scudo germanico che è fra le armi
ripete il tipo presentato sul fregio per
duto del basamento della Colonna Au
reliana, disegnato da Enea Vico,48 men
tre il cavaliere romano figura spesso
fra i rilievi elicoidali della Colonna.49
Anche se i soggetti del piedestallo di
Frascati possono essere stati ripresi
dalla Colonna Aureliana, la selezio
ne tendenziosa sembra particolarmen
te adatta alla figurazione simbolica
dei piedestalli scolpiti sugli archi trion
fali romani e deve, quindi, derivare da 9.9.Piedestallo
Piedestallo didi Boboli:
Boboli: Dioscuro,
Dioscuro, pannello
pannello le. le. Sarcofago
11. 11. Sarcofago consolare
consolare da Porto,
da Porto, Museo delle
Museo delle
un qualche tardo monumento trion- 10·10.Piedestallo
Piedestallo di Boboli: Dioscuro, pannello lk. ferme.
di Boboli: Dioscuro, pannello Ile. Terme.
fale antonino celebrante le vittorie di
Marco sul Danubio. È dunque possi
bile che i piedestalli di Boboli riflet
tano in maniera simile un monumento
aureliano usato come modello autore
vole?50
Nel III secolo il prestigio di Marco [Saggi] 5

This content downloaded from


192.167.204.120 on Wed, 21 Oct 2020 10:24:28 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
dido conio del 265,55 riecheggiando lonne e, dietro da una edicola (ma Victoria Augustorum e degli Augusti
Augusto.56 senza i cavalli), è segno della loro stessi fu ampiamente celebrato nel
Nel suo commento sui Dioscuri di Bo- importanza simbolica.61 le coniazioni antonine do
boli, Kähler osservava che questa co- Un medaglione bronzeo unico, coniato Quindi, il trasferim
smica coppia compare in posizione nel 168 per commemorare il trionfo nel medaglione, di Ma
meno rilevante anche sull'arco di Au- orientale, reca le teste di Marco e le sacre persone de
gusto a Susa,57 mentre era rappresenta- Lucio Vero sul recto. Il verso presenta dipendenti di Giov
ta in modo preminente sulla facciata le figure complete dei Dioscuri, con modello di raffigur
ovest della Porte Noire a Besancon pileus e clamide, lancia in mano, in stabilito, che riuniva in intima con
(fig. 12), monumento a Marco Aure- piedi davanti ai cavalli.62 Il motivo del- nessione: Augusti - Dioscuri - Jupiter
lio.58 Di recente, R. Ghirshman ha ipo- la concordia fratrum, che è implicito Victoria.68 E questa è precisamente la
tizzato che uno degli storici pannelli nella composizione delle due facce del grande catena di associazioni proc
della Porte Noire faccia esplicito ri- medaglione, ben si accorda con il go- mata dalla Prima Tetrarchia nei pi
ferimento alla presa della capitale par- verno congiunto di Marco e Lucio in destalli di Roma che si trovano or
tica, Ctesiphon, nella campagna del quanto Augusti,63 primo nella storia nei giardini di Boboii.
Se veramente questi piedestalli pro
vengono dall'Arcus Novus di Diocle
ziano, com'è generalmente ammesso,
e se quest'arco celebrava le gesta della
Tetrarchia, come impresa comune coo
perativa, allora bisogna tener presente
la speciale posizione di Massimiano
come Augusto di Occidente. Massi
miano avrebbe curato direttamente la
ordinazione di quest'arco, anche se la
gloria doveva essere ripartita fra i due
Augusti e i due Cesari. Ora, il nome
regale completo di Massimiano era:
Marco Aurelio Valerio Massimiano e
quello di suo figlio e per un certo tem
po erede presunto, era Marco Aurelio
Valerio Massenzio.69 Dati questi nomi,
la supremazia di Massimiano in occi
dente, le speranze di successione di
Massenzio prima del 305, e l'atteg
giamento di quest'ultimo come cam
pione delle antiche tradizioni, gli este
si riferimenti antonini dei piedestalli
di Boboii non possono essere dovu
ti al caso ο a coincidenze: furono
piuttosto fatti deliberatamente al s
vizio di una nuova dinastia. Tali ri
m 3M
ferimenti avrebbero mantenuta viva
la storia dell'ultima dinastia antoni

Aurelio, Besanfon.
12. Arco di Marco Aurelio, Besan^on.
na, quando ai due augusti, Marco
romana e positivo modello per i Te- Aurelio e Lucio Vero, fosse succe
164/5 al comando di Lucio Vero 59 trarchi.64 Benché questo medaglione sia duto un singolo> naturale erede, Lu
Se così è la Porte Noire stessa si- unico' 1 medaglloni romani sono im- cio Aeii0 Aurelio Commodo.70 Per
tuata così'vicina alla frontiera genna- Pcrtanti Pezzi di rappresentanza, ap- quant0 tenue e velato fosse il rife
nica, avrebbe proclamato il dominio positamente ordinati, in accordo con rimento, 1 ambizione dinastica aveva
imperiale di oriente e occidente, men- filtri programmi di propaganda impe- gja lasciato tracce nei monumenti
tre i Dioscuri al livello superiore della ria^e in forma monumentale.63 La stes- trionfali di Roma come l'Arco di Se
porta possono avere svolto una dupli- ^ rarità del tipo indica lo speciale va- vero nel Foro7 e questo si sarebbe ri
ce funzione: quella di simbolizzare ^ore d* questa ricorrenza. petuto nell Arco di Costantino,
nello stesso tempo la presenza impli- Soltanto pochi anni dopo la coniazio- Malgrado 1 alleanza stabilita fra Dio
cita del loro divino genitore, Jupiter,60 ue di questo medaglione Marco Aure- cleziano e Giove e la dipendenza di
e dei suoi equivalenti terreni, Marco riportò una difficile vittoria sui Massimiano e dei Cesari da Diocle
Aurelio e Lucio Vero. Inoltre, la po- barbari del nord, con l'aiuto di Jupi- ziano Giovio in quanto Augustus se
sizione preminente di questi Dioscuri ter Pluvius, salvataggio miracoloso de- nior, queste parentele, espresse attra
di Besancon in piedi e di fronte, eroi- scritto nei rilievi della colonna aure- verso il simbolismo dei Dioscuri, ap
camente nudi, reggendo asta e para- liana.66 Ma la protezione di Jupiter per parvero una volta sola sulle monete
zonium, incorniciati, davanti, da co- l'imperatore e il suo esercito non si della Prima Tetrarchia. Un aureus di
limitò a quest'unica occasione, poiché Costanzo Cloro, coniato ad Aquileia
6 [Saggi] il suo ruolo di nume tutelare della fra il 294 e il 305, rappresenta i Dio

This content downloaded from


192.167.204.120 on Wed, 21 Oct 2020 10:24:28 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
scuri sul verso, affrontati, lancia in dei rilievi nei piedestalli di Boboli è Dal precedente esame dell'arte tetrar
mano, elmo e clamide, e stelle in comprensibile nel doppio contesto del- chica risulta una caratterizzazione dei
campo in alto, ma senza cavalli e l'Arcus Novus e del monumento pre- le sue peculiarità stilistiche, sia nel
la legenda: 'COM1TES AUGG ET cedente. Ma anche le anomalie stili- la scultura sia nelle monete, che è
CAESS NNNN'J3 Eppure fu Massen- stiche dei pannelli nel contesto del- concentrata in un certo numero di
zio, il difensore delle tradizioni roma- l'arte tetrarchica vanno spiegate, poi- lineamenti comuni: la pesante, cubi
ne, a fare principalmente uso dei Dio- ché le loro qualità visuali sembrano stica solidità delle forme; la riduzio
scuri nelle coniazioni della Tetrarchia; formate dagli stessi fattori che hanno ne delle proprietà fisiche del corpo
le sue monete di bronzo, coniate ad governato le scelte iconografiche e da- umano e la modifica astratta delle
Ostia intorno al 309/312, mostrano gli stessi impulsi revivalisti. Alcune sue proporzioni; un uso eccessivo del
i Dioscuri (fig. 17) con scettri e cavai- delle anomalie stilistiche si possono trapano per delineare i contorni del
li, e in qualche caso con il Lupercale spiegare con riferimenti al tardo sti- le figure, per formare le ombre pro
inserito tra loro.74 Tale pietas, coeren- le antonino, piuttosto a guisa di un fonde dei panneggi, e per segnare
te con l'atteggiamento di un sovrano 'revival' antonino che non con una i bruschi, tronchi e perfino interrot
che avrebbe chiamato Romolo il 'pro- diretta riabilitazione di spolia. ti passaggi di linee nere tracciate al
prio figlio, può servire di esempio del
suo deliberato 'revival' dei 'Buoni Im 91#* ,-5*-^

peratori' del II sec. d.C., in accordo H| . _J1., ~»»*)'hi»:tar!jiH,ji!)B.ijui't'j\ii'.imS yn*


- t ' *^"-^fiAKi'«»mrm(rr«:ssr!sa6B
con la sua ricostruzione del tempio
,, <, ,.v .., |tmiiM'-.,v,v:S;i;:hr: ■ id:
adrianeo di Venere e Roma.75
Se i piedestalli di Boboli sono spolia,
solo in un secondo tempo inseriti nel
ΓArcus Novus, sia pure in modo ap
propriato, la presenza dei Dioscuri nei
rilievi deve nondimeno avere una spie
gazione in un precedente contesto.
Stranamente, le raffigurazioni dei Dio
scuri nelle coniazioni romane della
prima parte del III secolo sono ra
rissime, ad eccezione delle monete di
Postumo,76 il Cesare gallico che si
ribellò a Gallieno e che nella sua pro
paganda numismatica assunse un at
teggiamento molto riverente verso il
passato romano, sintomatico del suo
desiderio di rinnovare le antiche glo
rie. Non è immaginabile che Postu
mo fosse in grado di far erigere un
monumento a proprio onore in Roma
— e certo nessun altro ci avrebbe
provato — ma non si può ignorare
la contro-propaganda di Gallieno, mal
grado l'assenza dei Dioscuri dalle sue
monete. Quando Gallieno divenne
imperatore nel 253, aveva già due
figli, presto elevati ad alto rango e
trattati come eredi e successori.77 Que
sti due giovani, Valeriano II e Saio
nino, morirono prima del 260, ma le
loro immagini numismatiche ne sot
tolineavano il ruolo di membri gio
vanili della casa imperiale78 regali
equivalenti dei Dioscuri. Ο come ere
di viventi del trono imperiale, ο co
me esseri celestiali eternamente gio
13. Sarcofago aa colonne
vani dopo la loro morte prematura, il 13.Dioscuri,
Sarcofago colonne con
conCoppia di sposi
Coppia c
di sposi e
, .... i-t-v· ι. n Dioscuri, Camposanto, Camposanto.
ruolo Simbolico dei Dioscun diDecennale,
14. Basamento Bo- 14. Basamento
Foro Romano: Marte. Decennale, Foro Romano:
boli si sarebbe adattato benissimo a
questi figli di Gallieno, con le stelle
sul copricapo (figg. 9, 10) che dive
15. Frammento dicon
nivano simboli ambivalenti di immor- '5· Frammento di sarcofago sarcofago con Stagioni,
Stagioni,
v Catacombe di Catacombe
Dominila, di Domitilla, Roma.
Roma,
talita.
La pertinenza di questi riferi
rèfrospettivi al linguaggio simbolico [Saggi] 7

This content downloaded from


192.167.204.120 on Wed, 21 Oct 2020 10:24:28 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
disotto della superficie (fig. 4); un tutti elementi che si trovano nei pie- segno schematico e dei forti contrasti
costante affidarsi a tracciati lineari destalli di Boboli, anche se meno ac- di luce ed ombra che erodono la ma
modificati dagli accenti luminosi fin centuati. Poiché molte di queste ope- teria della pietra, caratteristiche di
quasi a sembrare disegno bidimensio- re paragonabili sono sarcofagi a co- tutte queste opere, non si trovano in
naie (fìg. 3).79 Ora, queste qualità si lcnne con figure più ο meno conte- maniera sostanziale nei piedestalli di
trovano nelle monete tetrarchiche,80 nute entro strette cornici architetto- Boboli. Perciò, mentre il Basamento
nei ritratti tetrarchici,81 e in quei mo- niche, il formato più ampio dei pie- dei Decennali e i monumenti costan
numenti di sicura committenza tetrar- destalli di Boboli può spiegare in tiniani si integrano a vicenda entro
chica come il Basamento dei Decen- parte la maggior morbidezza delle for- i confini di uno stile comune, i piede
nali (fig. 4),82 ma non sono caratte- me, ma il concetto base del sarcofa- stalli di Boboli fanno parte a sé, pro
ristiche dei rilievi dei piedestalli del go delle Terme (fig. 16) è particolar- prio perché non conformi alle norme
Giardino di Boboli (figg. 1, 2, 6, 7, mente vicino a quello dei rilievi di stilistiche della fine del III e dell'ini
9, 10). Kahler tentò di dimostrare questi piedestalli. zio del IV secolo in Roma,
che questi rilievi derivano da una Si può forse stabilire una valida cor- Invece, i volumi sosta
tarda tendenza classicheggiante del nice di riferimento stilistico per i pie- me piene delle Vittorie d

■ ■—"ill

la/Mi ^sj

■%'M

Hi

■a-:" ?

••■ ..- ' -v '. .,

•i Iff^iiiiifiTii'1' 'iT^^
16. Sarcofago a colonne dalla Via Appia con
16.
Coppiasarcofago
Coppiadi Sposi edi a colonne
Dioscuri,
Sposi Museo e dalia
delle Terme.via Appìa
Dioscun,
con destalli di Boboli, attraverso un'ana- i loro ricchi
Museo delle Terme. ...... .. . . . ,. f.r bb .
drappeggi
lisi dei singoli motivi e del rapporto materiali dotati di peso, che rivelano
I i I secolo, presente in un certo nu- fra questi e altre opere d'arte. Le le rotondità anatomiche sottostanti,
mero di sarcofagi (fig. 13),83 La sua Vittorie di Boboli, con palma e tro- possono essere strettamente apparen
opinione è stata di recente accolta da feo (figg. 1, 2) rientrano in una ben tate con altre opere d'arte antonine,
B. Andreae che ha aggiunto agli esem- definita tipologia, analogamente im- rappresentate p.e. dalle Vittorie di
pi di Kahler il sarcofago di Ippolito piegata nel Basamento dei Decenna- Cartagine (fig. 5). Certo, ai rilievi di
alle Terme, da lui datato al 290-300.84 ìi (fig. 4), nei pennacchi dell'arco di Boboli mancano la delicatezza e la
A questo gruppo, reso omogeneo an- Costantino,86 nei piedestalli dello stes- morbidezza delle sculture più antiche,
che dalla presenza di giovani eroi e so monumento (figg. 3, 8)87 e nei pan- più plastiche; l'impiego del trapano
dei loro cavalli, si può aggiungere il nelli dei Bagni di Elena, attualmente è qui più evidente, specialmente nei
bel sarcofago nelle Terme del III sec. in Vaticano.88 Siccome queste opere recessi più fondi dei panneggi e dei
d.C. (fig. 16).85 Qui, l'apparente clas- seguono lo stesso tipo e compaiono capelli (figg. 1, 2, 20, 21) e vi si ma
sicismo della figurazione è stato ri- entro un consimile contesto imperiale, nifesta una notevole perdita di mor
dotto a concetto astratto dal duro in- sarebbe logico dedurne che la loro bidezza organica,
taglio, dalla riduzione della coesione affinità programmatica produca una Ma molte di queste differenze si pos
organica del corpo, dalle proporzioni paragonabile cor ruenza stilistica, a sono osservare anche nei pannelli au
tozze e da una posa rigida, costretta; prescindere da ,uelle variazioni se- reliani nell'attico dell'Arco di Costan
condarie dovute a mani diverse. Ma tino, anche se in misura minore. Anche
8 [Saggi] la prevalenza della linearità, del di- quello che appare come un elemento

This content downloaded from


192.167.204.120 on Wed, 21 Oct 2020 10:24:28 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
discorde nell'uso modesto del trapa- zione di effetto, tipico delle opere assai vicini ai Dioscuri di Boboli nello
no per penetrare la massa dei capelli d'arte associate a Gallieno.93 L'in- stile e nello spirito, anche se un po'
e farla risaltare sul resto del rilievo, taglio dei capelli di una Stagione, più energici.
evidente nelle teste delle Vittorie di proveniente da un sarcofago frani- Diverse possibili spiegazioni si pre
Boboli (figg. 20, 21) è stato anticipato mentario della Catacomba di Domi- sentano per la impressionante diffe
nel trattamento dei capelli della co- tilla, in Roma (fig. 15), datato 270- renza fra i riccioli fluenti, ma ordinati
siddetta Felicitas nel pannello aure- 280,94 è ancor più vicino allo spirito dei Dioscuri e le frettolose ripetizioni
liano dell'adventus."9 Sebbene il la- dei Dioscuri di Boboli, ma semplifi- lineari che caratterizzano le criniere
voro di trapano sia meno eccessivo, cato in maniera più rigida. Questa a pelo corto dei cavalli: questa in
l'effetto è paragonabile, nel far spie- analogia formale si estende anche al- coerenza nel trattamento fa pensare
care la chioma sul viso e sul fondo la rotondità semplificata del volto e a qualche ritocco, non necessariamen
del rilievo, attirando così l'attenzione al trattamento appena abbozzato del te in epoca antica;98 ma, più verosi
su di essa e sui contrasti di materia torso; ma il modello della chioma milmente, quando i blocchi di marmo
che ne derivano. Inoltre, la tecnica della Stagione ha una distinta forma furono staccati e le teste dei cavalli
di collegare gli incavi del trapano con a virgola, regolarmente ripetuta, indi- eliminate, la criniera fu ritoccata per

17.Moneta
17. Moneta di Massenzio
di Massenzio $>: Dioscuri e Lupercale.

piccoli, ben visibili pezzetti di pietra e


le ciocche di capelli intrecciati, si 18.
pos-Sarcofago a colonne con Coppia di Sposi e
'8.·
1 1 Dioscuri, Dioscuri,
Sar?ofa«°
Villa Albani,
Villa Albani,
a 4c°lonneI1con coppia di Sposi e ridurre la visibilità del
Roma.
Roma.
sono osservare in entrambe le opere. formato del corpo del cavallo, non
La chioma dei Dioscuri di Boboli ce di un maggior grado di astrazione, elimin
(figg. 9, IO) presenta una versione Sul sarcofago a colonne' che è alle ficatore
estrema di questo trattamento deco- Terme (fig. 16) questo trattamento Come
rativo, con i suoi soffici riccioli che assai coloristico della chioma è egual- dei
scendono come onde. Non ci sono pa- mente presente nei capelli dei Dioscu- a u
ralleli con tale rendimento dei capelli ri e nelle criniere in accordo con adop
nella scultura tetrarchica, ma se ne l'energia spigolosa delle pieghe dei er
scorge una versione esagerata in qual- panneggi, le posizioni incrociate e la Dr
cune di quei sarcofagi dassicheggian- vivacità visiva di tutta
ti della meta del III secolo (fig. a rilievo. In effetti, il fatto ,,
che la cri- .Q . „ lri„. · 7 -
,. ta. Le loro proporzioni sono meno
16), spesso associati con ι piedestalli mera del cavallo del piedestallo di , 6 j · τλ· · j· n·
a· d u r a* · λ e ·.· ι . dui·· ι . L ν ,. tozze di quelle dei Dioscun di Pisa
di Boboli. Ma in definitiva lo stesso Boboli sia a pelo corto e cosi discor- ,c ,?·, ·■ ι · 1· . r ·4·
,T ,, . , j . j r ·. (hg- 13), ι loro corpi meglio definiti
enetto, se non proprio la stessa ma- dante da far pensare a un ritocco, an- ° .
niera di ottenere l'effetto, si può tro- che se una criniera a pelo corto com- anatomicamente di
vare in alcuni dei più espressivi ri- pare sui rilievi costantiniani dell'Arco 11 e sarc0 a^° .
tratti di Lucio Vero91 e nell'energico di Costantino,95 oltre che sui rilievi Puie s°n° anche fisica
movimento delle ciocche serpentine elicoidali della Colonna Aureliana.96 SC°1°S1 delle figu
intorno al volto morbidamente mo- Quanto sia stonato questo trattamento "ePß Terme (f
dellato del Genio alato che è sul ba- risulta evidente quando si esamina un differenze non sa
samento della Colonna di Antonino altro sarcofago del III secolo con i significative ne
Pio in Vaticano.92 Se negli esempi an- Dioscuri a Villa Albani (fig. 18) che stanco repertorio
tonini le ciocche di capelli sono rese rivela una composizione stilisticamen- er°i atletici, com
con maggior libertà, la forte schema- te e iconograficamente integrata, mal- a Roma;100 ma i D
tizzazione delle chiome, così eviden- grado i ritratti aggettanti di marito sono radicalmente
te nei Dioscuri di Boboli (figg. 9, 10) e moglie. Questi Dioscuri con i loro figura seminud
sembra veramente indice di quel pro- cavalli dalla criniera ricciuta, che fan
cesso di astrazione e di concentra- no capolino da dietro l'arcata, sono [Saggi] 9

This content downloaded from


192.167.204.120 on Wed, 21 Oct 2020 10:24:28 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
mento dei Decennali (fig. 14) che si sentano figure incomplete di uomini con narici curiosamente arricciate; il
suppone a loro vicina per datazione e di cavalli, che una volta dovevano tutto miracolosamente ben conserva
e identica per committenza. Linee essere state scolpite in modo più com- to (forse troppo miracolosamente; fig.
scure, ombrate, scavate dal trapano, pleto. Almeno le teste dei cavalli do- 7), mentre l'altro è umile, magro, con
tagliate profondamente nel corpo di vevano essere rappresentate (cf. fig. barba rada, e modellato parcamente
Marte, accennano i panneggi in ma- 18) perché questi erano parte integran- (fig. 6). Quest'ultimo tipo di fisionomia
niera puramente ottica; invece il ben te dello schema iconografico. Data la dalla barba diversa, ispida, è condi
intagliato drappeggio dei Dioscuri è loro importanza simbolica, anche i mi- viso dal milite romano vicino, dal
posato come entità materiale, fisica- liti romani debbono essere stati rap- l'espressione stranamente contorta,
mente separato dal corpo sottostante presentati in posizione preminente Kahler era del parere che questo tipo
sul quale è adagiato. Inoltre, la fi- (figg. 6, 7), simile a quella dei rilievi fosse caratteristico della fine del III
gura mal proporzionata di Marte, pan- sul piedestallo affine dell'Arco di Set- sec. d.C., presente spesso nei ritratti.105
ciuto e grossolano, dalle membra sem- timio Severo nel Foro e sull'Arco di Non compare, tuttavia, sul Basamento
plicemente accennate, manca della si- Costantino (fig. 8). Perciò, se i militi dei Decennali (fig. 14), né sui fregi
cura articolazione del Dioscuro dal romani dovevano essere rappresentati dell'Arco di Costantino, ma presenta

■0*.:

20. Piedestallo
Piedestallo di
diBoboli:
Boboli:Vittoria,
Vittoria,pannello Ib.Ib. 21.21.
pannello Piedestallo
PiedestallodidiBoboli:
Boboli:Vittoria,
Vittoria, pannello
pannello IIb.

con maggiore evidenza sui piedestalli quell'espressione curiosamente ansio


nelle loro condizioni originarie, i due sa che risale in definitiva al periodo
pannelli (figg. 6, 7) differiscono più antonino.106 Insomma, il pannello di
di quanto ci si potrebbe aspettare. Su Boboli che conserva tuttora il milite
19.
19. Sarcofago
Sarcofagodidi
Balbino,
Balbino,
dettaglio
dettaglio
dell'Abundantia, Museo delle Catacombe di uno dei pannelli, la grande figura, pre- e il barbaro (fig. 6) si distingue facil
Pra'etextà'tus',
Praetextatus, Roma. RomaΓ" " """" "* sentata quasi frontalmente, del bar- mente dall'altro pannello con il bar
baro prigioniero dalla folta barba, che baro (fig. 7) e anche dagli altri pan
corpo asciutto e dalla muscolatura tanto somiglia ad altri barbari simili nelli dei piedestalli di Boboli. Tale
accuratamente (forse anche troppo) de- dell'Arco di Augusto a Carpentras102 distinzione può avere più peso della
scritta. Se quest'ultimo ci appare' ac- ο ai Daci di Traiano sull'Arco di Co- correlazione materiale dei pannelli
cademico, il Marte sembra scolpito stantino (cfr. fig. 1),103 occupa più spa- stessi e fa pensare che questo pannello
da un artista fondamentalmente indif- zio e attira di più l'attenzione dell'ai- possa non essere stato scolpito nello
ferente alle proprietà fisiche e orga- tro prigioniero (fig. 6). Nello stile e stesso tempo ο dalla stessa mano ο
niche del corpo umano ed alla sua so- nell'aspetto sembra più affine alle sin- officina dell'altro. Oppure che. data
lida esistenza in questo mondo. Ora, gole figure degli altri rilievi di Bo- la differenza nella composizione e nel
il Basamento dei Decennali partecipa boli, mentre il barbaro umiliato ci ap- l'intaglio fra i pannelli con i prigionie
in pieno delle correnti artistiche dello pare molto più debole rispetto al suo ri, essi non fossero destinati ad es
stile tetrarchico, a differenza dei Dio- antagonista romano, in posizione do- sere visti insieme, almeno non nella
scuri di Boboli. Sotto molti aspetti, minante, anche se frammentario (fig. stessa disposizione dei piedestalli sul
la loro associazione formale più stret- 6), invece, nell'altro pannello (fig. 7) le facce degli archi di Settimio Severo
ta è piuttosto con i Dioscuri classi- pare che tanto il barbaro quanto il e di Costantino,
cheggianti del Campidoglio in Roma, milite romano siano stati della stessa Le Vittorie dei piedestalli, invece, sem
presumibilmente di epoca neroniana altezza. brano andar bene insieme malgrado le
e ampiamente restaurati nel Cinque- Sebbene i capelli lisci, tagliati a zaz- rispettive differenze. La Vitto
cento.101 zera siano comuni a entrambi i bar- ramo di palma (figg. 1, 21), presenta
Tutti i pannelli superstiti dei piede- bari di Boboli e compaiano, tipicamen- un panneggio meno schematico
stalli di Boboli, con la manifesta ec- te, anche nei rilievi del piedestallo di cialmente intorno al seno, ment
cezione dei rilievi con le Vittorie, so- Costantino (fig. 6), c'è un marcato capelli ricadono con andamento
no pannelli tagliati e rimossi, e pre- contrasto nelle fisionomie. Uno è di nuoso accentuato da incavi profon
nobile aspetto, diritto, con florida bar- e spezzati. L'altra Vittoria (figg. 2,
10 [Saggi] ba, piuttosto plastico nell'esecuzione, 20) è molto più controllata e la chio

This content downloaded from


192.167.204.120 on Wed, 21 Oct 2020 10:24:28 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
ma è più vicina a precedenti antonini boli e le loro consorelle dell'Arco di e propri."1 Ma lo studio dei sarcofagi
(fig. 5). Inoltre, la Vittoria col trofeo Costantino (figg. 3, 8), così evidente del tempo di Gallieno presenta i suoi
è più piccola e più leggera, decisa- nel contrasto dei dettagli della figura, problemi, non solo per la datazione
mente meno solida nel capo e nel tuttora organica, del barbaro acco- delle opere d'arte nel periodo, ma
collo, mentre la Vittoria con la palma vacciato in funzione di attributo sot- anche per stabilire i necessari criteri
segue più da presso il 'tipo pesante' to il trofeo nel piedestallo di Boboli per farlo,"2 prova ne sia il divario
che si vede nei pennacchi dell'Arco (fig. 2) e il segno astratto a cui è sta- di opinioni circa il famoso sarcofago
di Severo in Roma.107 Questa differen- to ridotto sull'Arco (fig. 3). Poiché di Acilia nelle Terme, anche questo
za fisica è accentuata dal contrastante l'astrazione è, nell'arte antica, un eie- un importantissimo esempio di 'revi
trattamento del ramo di palma tenuto mento in continuo progresso, i pie- vai antonino' nel III sec. d.C."3 Inol
da ciascuna Vittoria, giacché la figura destalli di Boboli debbono essere più tre, tanto le dimensioni quanto il pro
più grande, più massiccia, regge una antichi di questi monumenti tetrar- gramma dei sarcofagi romani diffe
fronda di palma rozzamente delineata chici e costantiniani, e quindi più an- riscono dal tipo di destinazione e di
con molte meno foglie dell'altra. Que- tichi della composizione dell'Arcus composizione semplificata di una com
ste diversità potrebbero essere attri- Novus di Diocleziano. missione di grande portata come quel

22. 'Sarcofago
22. 'Sarcofagodeidei fratelli',
fratelli', Napoli.
Napoli. Gullini credeva che i piedestalli di la imperiale.
buite allo stile personale di due scul- Boboli offrissero l'esempio principale Nondimeno, Gullini riconobbe che il
tori differenti ed alle esigenze della della persistenza della 'tradizione el- bel sarcofago con scene di caccia che
composizione; e diversità analoghe si lenistica orientale nel III sec. d.C., è a Reims, datato ciica al 260, è stret
possono osservare fra le Vittorie del sufficiente a distinguerli dal Basamen- tamente connesso con i piedestalli di
piedestallo dell'Arco di Costantino. to dei Decennali e da altri monumen- Boboli per lo stile, sebbene non pre
Se i pannelli con le Vittorie sembrano d tetrarchici.109 Sebbene la sua attri- senti affatto l'isolamento paratattico
star bene insieme e a loro volta con- buzione dei piedestalli a qualche mo- e i chiari rapporti figura/sfondo dei
dividono alcuni lineamenti con i ri- numento di Aureliano non sia accet- rilievi di Boboli. Più vicino in quan
lievi dei Dioscuri, mentre i pannelli labile su basi stilistiche, egli, se non to a motivo e trattamento dei contra
con i barbari seno divergenti, allora altro, riconosceva sia il carattere clas- sti chiaroscurali, è un sarcofago del
i piedestalli di Boboli andrebbero ve- sicheggiante dei rilievi dei piedestalli III sec. d.C., di poco anteriore, con
duti come una forma di eclettico 'pa- sia la necessità di metterli in relazione scene di caccia al leone, che si trova
stiche'. Poiché le Vittorie dei piede- con i sarcofagi."0 È risaputo da tempo nel museo delle Catacombe di Prae
stalli e i Dioscuri non trovano un po- che nell'arte romana si ebbe un epi- textatus, in Roma.1" Però, anche qui,
sto soddisfacente nel contesto dell'ar- sodio classicheggiante in coincidenza le proporzioni snelle delle figure e il
te tetrarchica (figg. 4, 14, 11 ),10sdeb- con il regno di Gallieno, forma di fondo affollato dei rilievi distinguono
bono, come un'unità, avere un posto 'rinascimento' piuttosto di tradizioni quest'opera dai piedestalli di Boboli.
altrove. Altrettanto palese è il grande greche in veste romana, che una di
divario stilistico fra le Vittorie di Bo- retta evocazione di modelli greci veri [Saggi] 11

This content downloaded from


192.167.204.120 on Wed, 21 Oct 2020 10:24:28 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
Supponiamo che, in assenza di com- cavo del trapano, le acconciature si- chia da cui sarebbe partita la com
missioni monumentali verso la metà mili e il forte contrasto fra l'aspetto mittenza per i piedestalli di Boboli.
del III secolo, il committente origi- delle floride chiome e la forma larga, Malgrado i differenti scopi del 'Sar
nario dei piedistalli di Boboli fosse semplice, quasi geometrica dei volti, cofago dei Fratelli' e dei piedestalli di
stato costretto a rivolgersi a un ate- dai lineamenti grandi e chiari, dalle Boboli e malgrado la composizione a
ber specializzato in sarcofagi. Di con- gote lisce e rotonde e dalle labbra fregio del primo, la composizione pa
seguenza, per una giusta attribuzione piene, leggermente socchiuse. Tanto ratattica, il taglio affilato dei panneggi
e datazione dei piedestalli di Boboli, le proporzioni quanto i panneggi della che lascia aperti e scoperti gruppi di
bisognerà esaminare i particolari, il 'Abundantia' sono trattati con maggior pieghe e forme del corpo, gli accenti
marchio di fabbrica degli scultori. La grazia che nella Vittoria di Boboli, ο altamente coloristici dei capelli (figg.
giustezza di tale procedimento è cor- addirittura nei Dioscuri (ftgg. 9, 10), 23, 24), tutto porta questo sarcofago
roborata dal fatto che, nei sarcofagi e le diversità non si possono spiegare vicinissimo all'officina dei piedestalli
romani del III secolo, i fianchi sono unicamente sulla base della maggio- di Boboli. In effetti, in un dettaglio
di soliti scolpiti in uno stile più piat- re grandezza e quindi maggiore sem- tratto dal sarcofago (fig. 22) la somi
to e trasandato dei rilievi frontali, plificazione di forme nei piedestalli di glianza formale con i piedestalli di
Boboli, è molto marcata (figg. 6, 7,
9. 10, 20, 21). Ora, la delicatezza
^™ della testa dell'Abundantia (fig. 19)
u* ~ del sarcofago di Balbino ha ormai
f . 4(β\ ; ceduto il passo a una chiarezza ste
reometrica nella testa della Giuntone

• ^BÈt-^ W pronuba che fissa la corona nuziale;


«, -><^ΗνΏΜ^Γ '"4gVr ' Μ ' ■ ' lMT sua chioma è quasi identica nello
. ,.· MB'';. « ■ taB|L j/v/ -Mtm schema e nella funzione coloristica
8W&ZTrJt a 4ue^a della Vittoria di Boboli (fig.
A /fwMyjP 20). Allo stesso modo, le teste dei ri
«Wlü&N tratti del sarcofago di Napoli (figg. 23,
Η^μΙνΗΒΙγΙι · Si ' xflfiv ? 24) sono affini alle teste di uno dei
1 j.,. . dl\ Jv \"ti l'aΜ pannelli di Boboli (fig. 6), me
il U PBw ^|r ijkH, \ t à 1% V« Fi ■» tocchi precisi di colore otte
Η /il jjfWl V . 1 ; f ι \«WWKI ΙΙ·* n\wi Pi » incavi profondi del trapano
gST) /KJM/ Ìfc? ? vm!1· ϊ''|«Ι\μΙ1||1 ste arruffate e sulle barbe
Iτ,/'1· I Pii VvC4·' νΛ w' <1 \ tra- a U> ^'88· 22, 24) ravvivano u
lUsm V I» vll"\ \P l il sizione per il resto calma, quasi a
- "·ν IftJ WJI \ »1 »ita ta, con un effetto molto simile a
«EST W jflB· I Sii 11 delle chiome dei Dioscuri (figg. 9, 1
Γ η Bjfi.: C. V fj il Pur esitando nell'affermare che
' / ! Ili li L-t-pTV«- Π il cofago di Napoli e i rilievi dei
fSS£/ Ι! niÌJγ Vi stalli di Boboli siano stati ese
I /' 1 , (ΊΒ il I Ifi' i ' ' dalla stessa officina, è probabile che
gli autori siano stati contemporanei.
23.'Sarcofago
23. 'Sarcofago dei fratelli',
dei fratelli', particolare.
particolare. Boboli. Queste diversità nella artico- Partecipavano delta stesso interesse
lazione dell'anatomia del corpo e nel Per 11 Passat0' specialmente il passa
Questo non compromette in alcun mo- ricadere dei panneggi sono manife- to antonino, come risulterebbe da un
do l'integrità del pezzo, la data, ο stazioni di un più alto grado di astra- confronto fra il sarcofago di Napoli
l'attribuzione a una singola officina, zione, di una schematizzazione nei e s.ett0,re„,. pannello aureliano
Così è nel caso del-rinomato 'sarco- rilievi di Boboli, che suggerisce uno ned aUico dell Arco di Costantino (fig.
fago di Balbino' nel museo delle Ca- stadio più avanzato nell'evoluzione 25). Sembrerebbe, dunque, che i pie
taccmbe di Praetextatus.116 E un più stilistica. . destalli del Giardino di Boboli, spolia
attento esame rivelerebbe un'impres- Lo spazio vuoto fra il sarcofago di m se dell Arcus Novus di Dioclezia
sionante somiglianza fra la testa della Balbino, datato alla fine del 230, e n0' f°ssero stati inizialmente concepiti
Vittoria di Boboli (fig. 20) e la testa i piedestalli di Boboli è riempito dal come spolia in re, derivanti iconogra
della 'Abundantia' sul fianco sinistro bel 'Sarcofago dei fratelli' di Napoli imamente e stilisticamente da modelli
(per chi guarda) del sarcofago (fig. 19). (figg. 22, 24), datato 255-260, e citato antonini quando erano stati fatti per
Certo, la testa della 'Abundantia' è spesso come esempio classico del pri- un monumento di Gallieno, probabil
intagliata con maggior delicatezza, ad- mo stile classicheggiante gallienico.117 mente eretto prima dell anno 260. Nel
dirittura con eleganza, ma è anche Per via del tema, una processus con- l'individuare tale monumento, dispo
molto più piccola ed esigeva una mag- sularis, e l'eccellente qualità dell'ese- niamo soltanto dell'arcata superstite
gior raffinatezza di esecuzione. Nello cuzione che sembrano in accordo con di un arco a tre fornici, in funzio
stesso tempo bisogna osservare gli ac- un committente di classe sociale supe- ne di porta, di età augustea, modi
centi di colore nei capelli delle due riore, e per via della qualità forte- fìcato e dedicato nel 262 a Gallieno
figure, il moderato ma profondo in- mente classicheggiante della composi- e Salonina da M. Aurelius Victor:119
zione e delta stile delle figure, il sar- Gallieno clementissimo principi
12 [Saggi] cofago sembra vicino alla stessa cer- cuius invicta virtus sola protate

This content downloaded from


192.167.204.120 on Wed, 21 Oct 2020 10:24:28 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
superata est et saloninae san- sono un tratto comune nell'urbani- lieno! Se fosse stato cominciato e non
ctissimae aug. AURELius Victor v. stica romana durante l'impero e lo finito, alcuni elementi d
r. dicatis simus NUMiNi Maiestati- stesso Nerone aveva fatto costruire un sizione avrebbero potu
que eorum.120 portico come vestibolo della Domus mente incorporati nell'Arcus Novus,
Sebbene questo sobrio monumento ro- Aurea su parte della Via Sacra nel fresche spolia di un programma svolto
mano sia di per sé un esempio di re- Forum Adiectum. Questo portico con- da Gallieno e perfettamente conge
staurazione sotto Gallieno, lo stato sisteva anche in file di colonne in niale alle necessità della iconografìa
attuale dell'arco e il suo carattere ar- splendida distesa129 e questo, come la tetrarchica.134
chitettonico non fanno pensare che la stravagante personalità dello stesso Che aspetto avrebbe dunque avuto,
facciata abbia mai presentato sulla Nerone, potrebbe essere stato un pre- questo progettato portico gallienico,
fronte una serie di colonne su piede- cedente sufficiente per Gallieno e il con le sue statue su colonne? Proba
stallo. suo biografo. Non ci sono resti rico- bilmente le colonne posavano al so
C'è, però, un'altra possibilità di iden- noscibili nel tratto fra il Ponte Milvio lito modo su piedestal
tificazione. La biografia di Gallieno e la Porta Flaminia che possano in- ture, meno esagerat
nella Historia Augusta termina con un dicare la posizione di questo portico Colonna Antonina
breve elenco delle sue committenze

Porticum Flaminiam usque ad Pontem


Mulvium et ipse paraverat ducere, ita
ut tetrastichae fierent, ut autem alii
dicunt, pentastichae, ita ut primus or
do pilas haberet et ante se columnas
cum statuis, secundus et tertius et
deinceps dià tessàron columnas.121
Dopo la rivoluzione critica di Syme,
gli studiosi sono riluttanti a prestar
fede a checchessia nella Historia Au
gusta, specialmente quando, come nel
la biografia di Gallieno, l'autore cita
una fonte inesistente, Palfurius Sura
(XVIII. 6) come testo autorevole.122
Eppure, T. D. Barnes ha dimostrato
che sia Dexippus sia la 'Kaiserge
schichte' erano le fonti della Historia
Augusta in questa biografia123 e Bar
don ha commentato l'importanza delle
opere d'arte in Pollio, supposto au
tore della vita di Gallieno.124 Negar
credito alla Historia Augusta nel com
plesso non implica il negar credito ad
ogni dettaglio ivi contenuto; e in que-
24. 24. 'Sarcofago
'Sarcofago deiparticolare.
dei fratelli', fratelli', particolare. co sarebbe stato simile alla 'Facciata
sto brano ci sono molti dettagli inte- dei prigioni> di Corinto, eretta da St
ressanti. ^ dj Gallieno, ma il testo della Historia timio Severo alla fine del ΙΙ-inizi III
Secondo il testo, Gallieno progettava Augusta usa il verbo paraverat, il che sec.;135 sculture in altorilievo, appog
di costruire un portico Flaminio che fa pensare che ü progetto non giun- giate a pilastri e posate su plinti,
si estendesse fino al Ponte Milvio, con gesse a termine. E bisogna anche ri- rappresentavano giovani prigionieri
quattro ο cinque ordini di colonne, in cordare che la Via Flaminia entrava Parti ο Frigi, come figure placide,
modo che il primo comprendesse pi- jn cjtt^ e diveniva la Via Lata dove viste di fronte, il cui atteggiamento
lastri con colonne con statue sulla nej Cinquecento furono trovati i pie- classico e le chiome ricciute riflette
fronte (cf. fig. 1). Lo stesso passo non destalli di Boboli.130 vano i prototipi di scultura antonina,
dice niente della Porta Flaminia che Le fonti archeologiche del Cinquecen- ben noti in Asia Minore, che antici
ai tempi di Gallieno non aveva la ri- t0 mettono l'accento, nelle loro descri- pano anche i Dioscuri di Boboli (figg.
finitura architettonica che ricevette zioni, sulle raffigurazioni trionfali, con 9, 10). Simili figure di pseudo-caria
quando furono costruite le Mura Au- ϊ trofei, i barbari e le figure della Vit- tidi in altorilievo sono state trovate
reliane,lj benché fosse una stazione toria.131 Fa Via Lata non era soltanto in una facciata corinzia a Tessaloni
di octroi ai tempi di Marco Aurelio e sede di diversi archi romani, fra i ca; conosciute come 'Las Incantadas'
di Lucio Vero.126 E non dice niente quali più d'uno era composto di spo- e attualmente al Fouvre, questo mo
circa la lunghezza del portico proget- lia,m come l'Arcus Novus, ma era numento della metà del II secolo
tato, sebbene il Ponte Milvio fosse un anche il prolungamento della via Fla- d.C. fa parte di un gruppo di consi
terminus naturale per la porzione ur- minia verso il centro di Roma, e por- mili progetti decorativi provenienti da
bana della Via Flaminia verso il nord tava verso sud partendo dalla zona diverse parti dell'impero romano.136
e fosse già segnato da un arco augu- monumentale dominata dalla Colonna Ma a Roma c'era un modello più a
steo nel 27 a.C.128 Portici a colonnato di Marco Aurelio.133 Che posizione
con statue su piedestalli ο su colonne conveniente per il monumento a Gal- [Saggi] 13

This content downloaded from


192.167.204.120 on Wed, 21 Oct 2020 10:24:28 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
portata di mano. spesso frontale, figura (figg. 1, 2, 9, v'essere) il determinare l'epoca in cui
i pezzi furono scolpiti e io stabilire
Sul lato posteriore di uno dei piede- 10) somiglia molto alla composizione
stalli di Boboli compare un altro tro- dei pannelli che isola le il loro contesto
singole fì di origine sono com
piti propri dello
feo (fig. 27), composto di armi e co- gure rappresentanti le Province, di storico. Io ho tenta
razza, intagliato con precisione e ap- cui si fa così largo uso to di dimostrare l'intima connessione
nell'Hadria
fra i piedestalli
peso, apparentemente, a un palmizio neum. In queste una composizione pa di Boboli e la prima
parte delriregno di Gallieno, età ca
simile a quello del pannello con la ratattica ampiamente sviluppata,
ratterizzata
Vittoria sulla fronte (fig. I).137 Questo petitiva, non solo serviva a concen da uno stile retrospettivo,
bel rilievo con il trofeo non è antico, trare l'attenzione dello spettatore classicheggiante
sulle alla maniera antoni
ma la fonte e il modello del disegno singole 'Province', ma la distribuzio na e da un grande rispetto per le for
più prossimi si trovano fra i rilievi con ne ritmica era anche in me tradizionali
accordo con dell'iconografia impe
trofei provenienti dall'Adrianeo (fig. il colonnato al disopra del podio, riale. Questi
dan atteggiamenti hanno dato
26) dedicato ad Antonio Pio e molti do l'illusione di piedestalli di colonne origine ai due generi di spoliazione
sono conservati nel Cortile del Museo decorati. Stilisticamente, le Vittorie di rappresentati dai piedestalli di Bo
dei Conservatori.138 Questi rilievi sono Boboli e i Dioscuri somigliano anche boli. E, più ancora, trasmettono quel
senso di re-impiego ideologico del pas
sato romano a cui Gallieno, campione

Wfnsmmm:.
della cultura greco-romana in tempi
difficili, era tanto devoto:
INVICTUS GALLIENUS EXSUPERANTIS

SIMUS AUG. PROTECTOR IMPERII RO

MANI OMNIUMQUE SALUTIS AUC


TOR."0

1) Zwei Sockel eines Triumphbogens im Boboli


garten zu Florenz, 96 Beri. Winchelmansprogramm
1936 (citato come Zwei Sockel). I piedistalli
giunsero a Villa Medici nel 1584, provenienti dal
la collezione Della Valle che, a quanto pare, li
aveva acquistati poco dopo lo scavo nei 1523,
in un punto della Via Lata.
■ 2) Per l'Arcus Novus, vedi anche E. Nash, Pic
MSB
torial Dictionary of Ancient Rome, Londra 1961,
I. 120-125, datato 303/304 in occasione dei Vi
£ cennalia di Diocleziano; H. Kahler, RE. VII, A
1, 1939, I. 37, pp. 394, 395; C. Pietrangeli, Via
del Corso, Roma 1961, 19-55, su tutti gli antichi
monumenti della Via Lata.
3) Kahler, Zwei Sockel 21 ss.; CIL XI. 1594.
Per i rilievi di Villa Medici, vedi M. Cagiano
d'i Azevedo, Le Antichità di Villa Medici, Roma
1951, n. 15, 16, 21, 22, tav. XVI-XX; p. Veyne,
m Wi REL 38, 1960, 306-332, che associa i rilievi a
un monumento decennale di Antonio Pio; Η. P.
Laubscher, Archus Novus und Arcus Claudius.
Zwei Triumphbogen an der Via Lata in Rom,
Nachrichten Göttingen 1976, 3, 5 ss., 37 ss.
(citato come Laubscher, Arcus Novus) ipotizza
25. Pannello aureliano, Arco di Costantino, Roma. alle Semplici e chiare forme e allai rilievi di Villa Medici provenissero da un
25. Pannello aureliano, Arco di Costantino, Roma. che
solida costruzione delle 'Province' dei monumento britannico di Claudio, messi più tar
di come spolia sull'Arcus Novus con modifiche.
stati portati alla luce nel corso di sca- l'Hadrianeum, anche se i panneggi diGuida archeologica di Roma, Roma
F. Coarelli,
1974, 234 accetta la Villa Medici per l'Arcus No
vi effettuati fra il Cinquecento e l'Ot- Boboli sono più schematici evus, più affì
ma non per i piedistalli del giardino di
tocento,139 ma parecchi erano cono- lati nel disegno. Le chiomeBoboli. ondulate
4) J. Sieveking, Zu den beiden Triumphbogen
sciuti ed esposti fin dal Cinquecento, tanto notevoli nelle Vittorie di Boboli
Sockeln in Boboligarten, RM 52, 1937, 74 ss.
quanto bastava per esercitare una con- (figg. 20, 21) e nei Dioscuri (figg.
5) Maestri9, e botteghe in Roma da Gallieno alla
siderevole influenza sulla ricostruzio- 10) non hanno un modello diretto Tetrarchia,
neiTorino I960, 37 ss., 46 ss., tav. XXIV
ss. (citato come Gullini, Maestri).
ne e sul restauro dei piedestalli di Bo- rilievi dell'Hadrianeum, ma ci sono
6) Kahler, Das Fünfsäulendenkmal für die Te
trarchen auf dem Forum Romanum, Colonia 1964,
boli dopo la loro riscoperta sulla Via accenti coloristici nella pettinatura che
39 η. 2 (citato come Kahler, Fünfsäulendenkmal)
Lata, nel 1523. incornicia le semplici forme dei volti anche Η. Kahler, Zur Sonnentempel Aurelians,
RM 52, 1937, 94 ss. figg. 4, 11, che rivela uno
A parte la strettissima corrispondenza delle 'Province' estendendosi stils completamente addirit
diverso da quello dei piedi
fra il pannello post-antico col trofeo tura fino alla curva della stalli modanatura
di Boboli; ma vedi B. Andreae, Roman Art,
New York 1977. 328; D. Strong, Roman Art,
del piedistallo di Boboli e il suo model- che delimita la cornice superiore
Harmondsworth 1976, 146. del
lo antonino dell'Hadrianeum, si può pannello (figg. 6,7)9, Vedi10, 20, 21,
Ward-Perkins, 26). in A. Boe
le osservazioni
thius e I. B. Ward-Perkins, Etruscan and Roman
scorgere un'altra stretta parentela fra Una data gallienica per i piedestal
Architecture, Hardmondsworth 1970, 507, e 579
i due monumenti, specialmente perché li di Boboli è difficile da stabilire
n. 6, in cui ipotizza che i piedestalli di Boboli
provengano da qualche monumento della prima
l'Hadrianeum si trovava a meno di in modo decisivo. Io l'ho proposta metà del terzo secolo, perché secondo lui gli
cinquanta metri dalla Via Lata. Pri- qui come una plausibile, anzi ragio scultori romani del tempo di Diocleziano non
erano più capaci di produrre opere di qualità.
mo, la composizione del pannello stac- nevole, interpretazione dell'evidenza
8) J. M. C. Toynbee, fRS 52, 1962, 254 sostiene
cato che, nei rilievi dei piedestalli di testuale, topografica, iconografica e
che i piedistalli dovrebbero essere messi in rela
zione con i sarcofagi di bella esecuzione del terzo
Boboli isola una singola, grande, e stilistica. Una volta confutata lasecolo,
dataanziché con i monumenti 'aridi, bidimen
tetrarchica dei piedestalli di Boboli,
sionali della Roma tetrarchica' benché non sia
rimasta nessuna traccia di un arco decorato della
14 [Saggi] (e, in quanto evidenti spolia, così de metà del terzo secolo, dal quale avrebbero potu

This content downloaded from


192.167.204.120 on Wed, 21 Oct 2020 10:24:28 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
to provenire'; vedi anche G. Egger, Probleme kon Deichmann, Die Spolien in der spätantiken Ar mains 438 s.
stantinischen Plastik, lb Kunstsamml Wien, 62, chitektur, Sitzber, Bayern 1975, 6; H. Blanck.
1966, 71-102 sul problema della diffusione e raf
37) Picard, Les Trophées romains, 434 ss., tav.
Wiederverwendung alter Statuen als Ehrendenk XXII; id., Le Monument aux victoires de Car
finamento della scultura costantiniana, special mäler bei Griechen und Römern, Berlino 1969, thage, Karthago I, 1950, 67 ss.; V. Ciotti, 'Rend
mente con riferimento al Nilo sui gradini del 105 (Arcus Novus), passim.
Palazzo Senatorio in Roma e dei Dioscuri sul PontAcc' 1946, 177 ss.; ma vedi I. Tillessen, Die
18) Β, Berenson, L'Arco di Costantino ο della Triumphalreliefs von Kartago, diss. Münster 1978,
Campidoglio e sul Quirinale. decadenza della forma, Firenze 1952. che attribuisce le Vittorie di Cartagine ad un arco
9) Kahler, Fünfsäulendenkmal, passim·, Η. Ρ. L'O 19) Kahler, Zwei Sockel; Laubscher, Arcus Novus. trionfale di Antonio Pio in onore della sua vit
range, RM 53, 1938, 1 ss. Gli altri principali
20) Vedi C. Η. V. Sutherland, Flexibility in the toria sui Mauri nel 152, pp. 104 ss., 126-29,
monumenti tetrarchici come l'Arco di Galerio a notando anche la relazione fra (le Vittorie di Car
Salonicco, H. Laubscher, Der Reliefschmuck des 'reformed' coinage of Diocletian, in Essays Pre tagine e le Vittorie dell'Arcus "Novus, 186 n. 22.
Galerius bogens in Thessaloniki, Berlino 1975 (ci sented to Harold Mattingly, 1956, 174 ss. in cui
eramina la coniazione d'oro del 294 che recava 38) H. Kahler, 'RE' VII A 1, I. 31, p. 390.
tato come Laubschner, Galeriusbogen-, notare la
riferimenti simbolici agli 'antichi dèi' adatta al 39) F. Cumont, 'MemPontAcc' 3, 1932, 81 ss.,
sua opinione circa lo stile tetrarchico dei piede l'uso delle classi alte conservatrici.
stalli di Boboli, 73 n. 347, 108 n. 526, 150, 156 tav. I -1 II : Picard. Les Trophées romains 437, 438;
n. 753), e i rilievi provenienti dall'Arco di Dio 21) Kahler, Zwei Sockel 36 η. 9; la vittoria vedi P. Veyne, 'REL', 38, 1960, 306 ss., 315 ss.
cleziano in Nicea, C. C. Vermeule, Roman Im col trofeo (fig. 2) è circa 5 cm. più larga della
40) Kahler. 'RE' VII, A 1, I. 32, 33, p. 390 ss.
periai Art in Greece and Asia Minor, Cambridge Vittoria con la palma (fig. 1). 41) G. Lugli, L'Arco di Marco Aurelio sul Cam
Mass. 1968, 350 ss. sono completamente diversi 22) Sieveking, *RM' 52, 1937, 79 ss. pidoglio, 'ArchClass' 17, 1965, 147 ss.
dai piedestalli di Boboli; vedi anche B. Brenk,
Die Datierung des Reliefs am Hadrianstempel in23) Kahler, Zwei Sockel, 17 ss. tav. 2, 3. 42) 'CIL'. VI. 1014; Kahler, 'RE' VII A 1, I.
33, p. 391.
Ephesos und das Problem der tetrarchischen Skulp
24) R. Brilliant, The Arch of Septimius Severus
dur des Osten in 'Ist Mitt' 18, 1969, 238 ss. in the Roman Forum, 'MAAR' XXIX, 1967, 151 43) M. Wegner, ΆΑ' 1938, 155 ss.; I. Ryberg,

4i ■.■
■ •• rm>Wf
. - : /

rH
n>

rt?
f
ivv
1
mm. ' 1 IBP) Jib*

£"r •"*~^l'j|jWW*afefj> .• m-'aaU-i


| \ kCa\

26. Rilievi provinciali e trofeici provenienti ss. 158 ss., tav. 52, 54, 55, 56, 58; L'Orange/ Panel Reliefs of Marcus Aurelius, New York,
dall'Hadrianeum, Palazzo dei Conservatori, Roma. von Gerkan, 103 ss. tav. 24-32. 1967, specialmente 1-8, 84-89.
25) L'Orange/von Gerkan, 161 ss. 187 ss.; W. 44) Ryberg, Panel Reliefs of Marcus Aurelius 84
10) Η. Ρ. L'Orange - Α. von Gerkan, Die Spä Gauer, 'Jdl' 88, 1973, 318-350; M. Pallottino, ss., figg. 56, 57.
tantike Bildschmuck des Konstantinsbogen, Ber Il grande fregio di Traiano, 'BullCom' 66, 1938,
lino 1939 (citato come L'Orange/von Gerkan): 45) Brilliant, The Arch of Septimius Severus 151
17 ss., tav. I.
G. Rodenwalt, *RM' 35, 1920, 72 ss.; H. Bran ss., tav. 4, 49, ss. anche pp. 31 ss., 171 ss., 219 ss.
denburg, 'RM' 86, 1979, 439-471; Id., 'JbAChr' 24, 26) Vedi A. Calò Levi, Barbarians on Imperiai 46) G. Becatti, La colonna coclide istoriala, Ro
1981, 71-84. Roman Coins and Sculptures, New York 1952, 25 ma 1960, 68 ss.; Ryberg, Panel Reliefs of Marcus
ss.; G. Ch. Picard, Les Trophées romains, 'BE Aurelius 89.
11) Kahler, Zwei Sockel 28 ss.; cf. Gullini, Mae LAR' 187, Parigi 1957, passim; 'Γ. Hölscher, Vic
stri 47 ss. 47) Inedito; DAI neg. 73, 67, 69, 80.
toria romana, Mainz, 1967, q. v. Victoria Germa
12) Le botteghe si possono identificare soltanto nica, Victoria Parthica. 48) Caprino, et al., La Colonna di Marco Aure
se conservano il proprio carattere nello spostarsi 27) Η. P. L'Orange, *AA' 51, 1936, 597 s. 607; lio, Roma 1955, tav. II.2.
da una committenza all'altra, ma entro un breve
periodo questo carattere non dovrebbe cambiare
K. Schumacher, Germanendarstellungen, Mainz 49) Caprino, La Colonna di Marco Aurelio, tav.
1935, η. 8, 9, 64. XXVIII, 56.
moltissimo; vedi F. J. Hassel, Die Trajansbogen
in Benevent, Mainz 1966, 23 ss. sulle botteghe 28) Kahler, Zwei Sockel 21 ss.; Picard, Les Tro 50) Nota il commento di A. Adriani su di una scul
decorative che passarono dall'Arco di Tito a quel phées romains 463 ss. tura di un barbaro in ceppi prigioniero di Ales
lo di Traiano; H. Kahler, 'Jdl' 51, 1936, 180 ss. 29) R. Brilliant, Gesture and Rank in Roman sandria, attualmente nel British Museum (Smith,
sulla bottega che passò dalla Basilica di Mas Art, New Häven 1963, 163 ss. Cat. III, pt. VII, 117, n. 1772), che egli attri
senzio-Costantino all'Arco di Costantino.
30) Ρ. Kneissl, Die Siegestitulatur der römischen buisce a un monumento trionfale di Lucio Vero,
13) Vedi E. Kitzinger, Byzantine Art in the Mak Kaiser, Hypomnemata 23 Göttingen 1969, 58 ss.,eseguito forse in una officina metropolitana, Arch
ing, Cambridge Mass. 1977, 3 ss., 7 ss. 189 ss. (citato come Kneissl). Class 25/26, 1973/74, 1-8, tav. 1-V, e a p. 5, n.
3 confronta il rilievo con i piedestalli di Boboli.
14) Boethius and Ward Perkins, Etruscan and 31) Kneissl, 126 ss., 211 ss., e per Caracalla,
Roman Architecture 497 ss. M. Rostovtzeff, The 225 ss. 51) Per le gesta di Gallieno contro i Germani,
Social and Economie History of the Roman Em vedi L. de Blois, The Policy of the Emperor Gal
32) Kneissl, 235 s.; E. Manni, L'Impero di Gal lienus, Leiden 1976, 23 ss., 100 ss.; e in oriente,
pire, seconda ed. Oxford, 1957, 433 ss.; Gul lieno, Roma 1949, 17-41.
lini, Maestri, 46 ss. Barini, Triumphalia 176 ss.
33) Kneissl, 236, 237; Gullini, Maestri 45 ss. 52) E. W. Merten, Zwei Herrscherfeste in der
15) R. Brilliant, Roman Art, Londra 1974, 197 ss.
34) Kneissl, 237, 238. Historia Augusta. Untersuchungen zu den pom
16) P. Zanker, Forum Augustum, Tübingen 1969, pae der Kaiser Gallienus und Aurelianus, Anti
passim. 35) Kneissl, 97 ss., 200 ss.; Picard, Les Trophées quitas IV. 5, Bonn 1968, 4-100, dopo 'HA' Gal
17) L'Orange/von Gerkan, 29 ss., 161 ss.; R. romains 434 ss.; C. Barini, Triumphalia, Torino lieni Duo VII. 4, VIII, 1 ss.; Α. von Domaszev
Calza, 'RendPontAcc' 33, 1959/60, 133 ss.; J. 1952, 139 ss., 171 ss.; J. F. Gillian, 'AJP' 82, ski', 'RhMus' 57, 1902, 510 ss.; L. Laffranchi,
Ruysschaert, 'Studi Romani' 11.1., 1963, 1 ss. 1961, 227-44. "l'ransactions of the International Numismatic Con
Non esiste uno studio completo sugli spolia nel 36) S. Aurigemma, L'Arco di Marco Aurelio e di
l'antichità, ma vedi A. Esch, Spolien, 'Archiv Lucio Vero in Tripoli, Roma 1948, passim; id.,
für Kulturgeschichte' 51, 1, 1969, 1-64; F. W. 'BdA' 1925/6, 554 ss.; Picard, Les Trophées ro [Saggi] 15

This content downloaded from


192.167.204.120 on Wed, 21 Oct 2020 10:24:28 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
gress' 1936, 1938, 198-209. Come 'Debellator om 66) Caprino, La Colonna di Marco Aurelio, 88,90) Cf. frammento di un sarcofago con Erotta
nium gentium', Gallieno trionfò sui Goti, sui Sar 89, scena XVI, tav. XII, 24; T. Mommsen, 'Her montato su grifoni, che cavalca sulle onde, in
mati, sui Franchi e sui Persiani. mes' 30, 1895, 99 ss.; J. Guey, 'MEFR' 60, 1948, M. Giitschow, 'Mem.PontAcc', ser. 3, 4, 2, 1938,
105 ss. 61, 1949, 3 ss. 176, tav. XXXVIII. 2, 3, datato terzo quarto del
53) E.g. CIL XIV. 5334. terzo secolo; le onde sono simili al modello delle
54) A. Alföldi, Victories of the Emperor Gallie 67) Vedi J. Beaujeu, La Religion Romaine à l'apo
chiome dei Dioscuri di Boboli.
nus 'NumChron' 9, 1929, 218-280; 'RIC' VI. 1, gée de l'empire, I, Parigi 1955, 359, 360, 342 s.
68) J. A. Straub, Vom Herrscherideal in der Spä 91) Per un recente, sensibile esame di questo
1927, 33 ss. 66 ss. (N. 2, 17, 27 ss., 87, 88, 95
97, 451), 130 ss. (n. 15, 28, 252, ss. 291 ss., 520, tantike, Stuttgart 1939, rist. Darmstadt 1964, tipo, 78 vedi K. Fittschen, 'Jdl' 86, 1971, 241 ss.
521). ss.; Kahler, Fünf Säulendenkmal 5 ss. 92) L. Vogel, The Column of Antoninus Pius,
69) Η. Μ. D. Parker, A History of the Roman Cambridge Mass., 1973, tav 3-6.
55) A. Alföldi, 'ZNum' 38, 1928, 183 ss.; Höl
scher, Victoria Romana 95, tav. 9, 7; L. de Blois, World from A.D. 138 to 337, 2a ed. riveduta da 93) Cf. il sarcofago gallienico con clipeo nelle
Policy of the Emperor Gallienus 151-55. Β. H. Warmington, Londra 1958, 224 ss., 238. Terme, con Geni alati, strettamente somiglianti ai
Dioscuri di Boboli, tanto nello stile figurativo
56) L. de Blois, Policy of the Emperor Gallienus 70) Vedi Ν. 63 qui sopra, per le monete di Com quanto nel trattamento delle chiome, A. Giuliano,
129 ss.; F. Taeger, Charisma II, Stuttgart 1960, modus raffiguranti Castore col cavallo.
Museo Nazionale Romano, Le Sculture I, 2, Ro
440 ss.; A. Alföldi, 'ZNum' 38, 1928, 197 ss. 71) Brilliant, The Arch of Septimius Severus 91 ma 1981, n. 6, pp. 90-93; G. Gullini, 'BdA' 34,
57) Zwei Sockel 5; E. Krüger, 'Trierer Zeitsch', ss., 187, 188, sulla associazione di Caracalla e 1949, 50 ss.; Heibig III, η. 2385; vedi G. Bo
15. 1940, 10 η. 6, tav. I, 2. Geta con Settimio nell'iscrizione dell'Arco. vini, 'Mon. Ant.' XXXIX. 2, 1943, 261 ss.
58) Kühler, RE VII AIII.7; Τ. Kraus, 'RM' 72, 72) R. Calza, 'RendPontAcc' 32, 1959/60, 140 ss., 94) G. M. A. Hanfmann, The Season Sarcopha
1965, 171 ss. 147 ss.
gus in Dumbarton Oaks, Cambridge, Mass., 1951,
59) 'ANRW' II. 9. 1, 1976, 215-218, tav. I, II. 73) 'RIC' VI, 1967, Costanzo Cloro, Aquileia, II, n. 497, p. 179, 180, anche cap. III 17 ss.
η. 1, p. 310, tav. 5. 1. 95) L'Orange/von Gerkan, tav. 6 (Profectio), 12
60) E. Bethe, üioskuren, 'RE' 5, 1905, 1087 ss.;
74) 'RIC' VI, Massenzio, Ostia, n. 14, 15, 35-38, (Ingressus), 18a, d (pannelli d'angolo).
16-19 (con Lupercale), p. 403, 404, tav. 7. 16. 96) Caprino, La colonna di Marco Aurelio, tav.
e p. 396, 397; F. Cumont, Recherches sur le sym XXVIII (scena XLIV), XXXVI (scena LVI),
bolisme funéraire des romains, Parigi 1942, rist. XXXIX (scena LXIII), ma per le criniere fran
1966, 92; C. Dulière, Lupa Romana, Bruxelles giate, vedi tav. XLVI (scena LXXIV).
1979, cat. M. 124, fig. 154.
97) Heibig IV, 4, n. 3288; Morey, Sardis. V,
75) E. Nash, Pictorial Dictionary of Ancient Ro 1, 100, 101, n. 35, 44; M. Lawrence, 'ArtBull' 14,
me, II, 1962, 496; cf. A. Frazer, 'ArtBull' 48, 1932, 182 III. 46.
1966, 385 ss.
98) Nota che Sieveking era convinto che la chio
76) 'RIC' V. 2, 1933, 358 ss., n. 259, 257, 335; ma non fosse trattata alla maniera antica, 'RM'
G. Elmer, 'BJ' 146, 1946, 1-106; H. J. Willger, 52, 1937, 79 ss.; per simili arricciature nell'arte
Studien zur Chronologie der Gallienus und Po del Cinquecento in Italia, vedi alcuni dei meda
stumus, diss. Saarbrücken 1966, passim. glioni di Giov. dal Cavino, illustrati in G. F.
77) Il racconto in H.A. 'Valeriani Duo' e 'Gal Hill, Renaissance Medals from the Samues H.
liern Duo' è confuso; lo è di meno Aur. Victor, Kress Collection in the National Gallery o) Art,
de Caes. 33; vedi Kleine Pauly II, 1975, 684-86; riveduto da G. Pollard, Londra 1967, n. 405,
'RIC' V. 1, 1927, 27-29; O. Voetter, Die Münzen 408, 409, tutti da modelli romani del secondo
des Kaisers Gallienus und seine Familie, 'NumZ' secolo.
32, 1901, 117 ss.; 1902, 73 ss. 99) Kahler, Zwei Sockel 28 ss.
78) 'RIC' V. 1, 63 η. 1, 116 ss. (Valeriàno II), 100) L. Guerrini e al., Sculture di Palazzo Mal
123 ss. (Salonino). tei, 'Studi Mise.' 20, 1971/72, 19-43, tav. XXIX
79) Vedi R. Bianchi Bandinelli, Rome: The Late ss.

Empire, New York 1971, 41-103, specialmente 80101) Heibig II, n. 1164 (E. Simon); H. Sieber
ss.; L'Órange, Art Forms and Civic Life 85 ss.; hüner, Das Kapitol in Rome, Munich 1954, 88 ss.
A. W. Byvanck, Les Origines de l'art du Bas sulla loro collocazione nel 1580.
Empire, 'BABesch' 39, 1964, 1-47. 102) Per il barbaro catturato sull'arco a Carpen
80) G. Castelfranco, L'Arte della moneta del Tar tras, vedi R. Bianchi Bandinelli, Storicità fig. 222;
do Impero, 'Critica d'Arte' 2, 1937, 11 ss.; H. ßrilliant, Gesture and Rank in Roman Art, fig.
A. Cahn, Kunstgeschichtliche Bemerkungen zu Dio 2. 4; per l'arco stesso, Kahler, RE VII A 111.
cletians Münzreform, in Gestalt und Geschichte, 9, 'Triumphbogen'.
Fest, für Karl Schefold, Basel 1967, 91 ss. 103) L'Orange/von Gerkan, tav. 1, 2.
81) Per recensioni sui ritratti degni di nota, vedi
104) Una piccola differenza in altezza si osserva
M. Bergmann, Studien zum römischen Porträt d. sui rilievi del piedestallo dell'arco severiano in
I 3. fhs. n. Chr., 'Antiquitas', R. 3, 1973; R. Calza, Roma, e il disegno ha più consistenza, vedi Brii
Iconografia romana imperiale da Carausio a Giu liant, Are of Septimius Severus tav. 49 ss.
liano (287-363 d.C.), Roma 1972; W. von Sy
dow, Zur Kunstgeschichte d. spätantiken Por 105) Kahler, Zwei Sockel 7 ss.; Η. Ρ. L'Orange,
träts im 4, Jahrdt. n. Chr., 'Antiquitas' R. 3, Studien zur Geschichte des spätantiken Porträts,
1969, 5 ss.; C. C. Vermeule, Maximianus Her Oslo 1933, 15 ss.; nota, però, che Kahler, p.
culeus and the Cubisi Style in the Late Roman 8-11, paragona il viso del soldato romano alla te
n Empire, 295-310, 'BULL. BMPA' 60, 1962, 9 ss.; sta tetrarchica rifatta (Licinio? Costanzo Clorio?)
nel tondo di Adriano. Ma vedi la testa molto
Id., A Greco-Roman Portrait of the Third Century
A.D. and the Graeco-Roman Tradition in Impe simile in Kassel, datata da K. Fittschen al tempo
27. Piedestallo di Boboli: pannello di Gallieno, 'RM' 77, 1970, 132 ss., tav. 61; J.
trofeico tardo-antico.
rial Portraiture from Gallienus to Diocletian, 'D.
O. Papers' 15, 1961, 1 ss.; Η. von Heintze, Der Inan e E. Alföldi-Rosenbaum, Römischen und
Knabe d. Acilia-Sarkophags, 'RM' 66, 1959, 175 frühbyzantinische Porträtplastik aus Türkei, Neue
Α. Furtwängler, Dioskuren, in Roscher I 1884, ss.; G. Bovini, Sulla Ritrattistica romana da Tre Funde, Mainz 1979, n. 308, p. 311, tav. 218
Ii54 ss.; nota la raffigurazione dei Dioscuri sulla boniano Gallo a Probo, 'Mon. Ant. Lincei' 39, ('Gallienic Renaissance').
neroniana Colonna di Giove in Magonza, Instin 1943, 179 ss. Η. P. L'Orange, Studien zur Ge 106) G. Rodenwaldt, Ueber der Stilwandel in
sky, 'Jbröm-germZentralMusMainz' 6, 1959, 128 schichte des spätantiken Porträts, Oslo 1933, 15 der antoninischen Kunst', 'AbhBerlin' 1935, 3, 1
ss. ss.; Id., Die Bildnisse der Tetrarchen, 'Acta Arch.' ss.; O. Pelikan, Vom antiken Realismus zur spä
II. 1, 1931, 29 ss.; G. Rodenwaldt, Porträts auf tantiken Expressivität, Praga 1965, 29 ss.; R. Bian
61) Vedi Krüger, Die gallische und germanischen
Dioskuren, 'Trierer Zeitschr' 15, 1940, 8-25; 16/ spätrömisch Sarkophagen, 'Z. f. bild. Kunst' 57, chi Bandinelli, Rome, The Center of Power, 281
1922, 119 ss. ss., 305 ss.
17, .1941/42, 1-60.
82) Kahler, Fünfsäulendenkmal 7 ss. 107) Brilliant, The Arch of Septimius Severus 107
62) Gnecchi, Med. romani II, n. 5, p. 43, tav.
ss., tav. 35 s.
71. 5; cf. 'BMC' IV, cxlvii, 'Dioscuri aptly sym 83) Kahler, Zwei Sockel 28 ss.: sarcofago nel
bolizing the two emperors'. Camposanto di Pisa, fig. 19, datato 265-285; vedi 108) Nota che il sarcofago nel cortile delle Ter
me, con trofei sui fianchi del fregio frontale, e
63) Vedi Plutarco, De fraterno amore 478; cf. Κ. 'RM' 38/39, 14, fig. 5. cavalli, consolari, porta-stendardo e parazonia ha
Scott, The Dioscuri and the Imperiai Cult, 'CP' 84) Roman Art 339, fig. 616; Heibig III, 4, η.
molti contatti con la iconografia dei piedestalli di
25, 1930, 379 s. Castore appare di rado come 2119.
Boboli, ma non ne ha nessuno con il loro stile,
motivo sul verso nella coniazione di Commodus 85) Heibig III 4, η. 2150; Rodenwaldt, 'RM'
CRIC' III, n. 648, tav. X. 214, n. 1578 ('BMC' a dispetto di L'Orange/von Gerkan 210 ss., fig.
38/39, 1924/25, 19 ss.; Gallienic. Per l'impor 39; Gullini, Maestri 47 s. data il sarcofago al
IV, n. 774, p. 502, tav. 69. 11, n. 775, n. 1671, tanza dei Dioscuri nella figurazione funeraria ro 280.
p. 672, tav. 89. 3) e poche volte sulle monete dei mana, vedi Cumont, Le Symbolisme funéraire,
ribelli galli del terzo secolo, Vittoriano e Postu 64 ss. 109) Maestri 40 s., 52-54.
mo CRIC' V. 2, p. 388, n. 18, p. 358, n. 259, 110) Maestri 4-34.
p. 361, n. 297, p. 364, n. 335). 86) L'Orange/von Gerkan, tav. 35; cf. H. Kah
ler, Wandlungen der antiken Form, Munich, 1949, 111) Vedi Rodenwaldt, ΆΑ' 46, 1931, 318 ss.;
64) Vedi Η. P. L'Orange, Art Forms and Civic 66 SS., tav. 48, 49. A. Alföldi, Die Vorherrschaft der Pannoner in
Life in the Late Roman Empire, Princeton 1955, Römerreich und die Reaktion des Hellenentums
42 ss. 87) L'Orange/von Gerkan, 103 ss., tav. 24 ss.
unter Gallienus, 25th fahre röm-germ. Kommis
65. J. M. C. Toynbee, Roman Medallions, New 88) G. Lippold, Vat. Kat. III. 1, 1936, tav. 74; sion, Berlino 1930, 11 ss., 31 ss., 44 s.; G. Mat
York 1944, 15 ss., 73 ss., 193 ss. Brilliant, Arch of Septimius Severus, 111, fig. 32,
thew, The Gallienic Renaissance, 'JRS' 33, 1943,
33.
65-70; L. de Blois, The Policy of the Emperor
89) Ryberg, Panel Reliefs of Marcus Aurelius 77 Gallienus 129 ss., 145 ss., 169 ss.. 194-204; G.
16 [Saggi] ss., tav. XXII ss. e tav. XXIII (con Felicitas). Traversar!, Aspetti formali della scultura neoclas

This content downloaded from


192.167.204.120 on Wed, 21 Oct 2020 10:24:28 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms
sica a Roma dal I al III sec. d.C., Roma 1968,
99 ss.; ma vedi Rodenwaldt, *JdI* 51, 1936, 82
Due lezioni sulla scultura
cisae erant imagines victoriae et trophaea...'. Lucio
Fauno, Delle Antichità della città di Roma, 1548,
130: 'Alcuni vestigi d'uno arco antico, nei cui
'umbra' del Trecento
ss.

112) Vedi E. Reschke, Römische Sarkophagkunst frammenti se vedevano le immagini delle vittorie
zwischen Gallienus und Konstantin d. Gr., in F. et de Trofei...'.
Althein e R. Stiehl, Die Araber in der alten Welt 132) C. Pietrangeli, Via del Corso 19-55. I. L'Umbria alla destra
III, Berlino 1966, 307-416; Η. Jung, ΆΑ' 1977. 133) Lanciani, Ruins and Excavations 503 ss.;
3, 436-444; D. Stutzinger, Die frühchristliche Sar Coarelli, Guida Archeologica di Roma 268, mappadel Tevere
kophagreliefs aus Rom. Untersuchungen zur Fortn della parte sud del Campo Marzio.
verwanderung im 4. Jahrhundert n. Chr. (diss.
Bonn 1973), Bonn 1982, 68, 69, dove data i 134) Come alternativa, vedere l'Arcus Novus stes
so come parte originale del progetto gallienico,
1. Perugia e Orvieto
piedestalli di Boboli alla fine del terzo secolo,
forse in coincidenza con i suoi Decennalia del
seguendo Kahler.
262, è ipotesi attraente, ma non si può provare.
Giovanni Previtali
113) R. Bianchi Bandinelli, 'BdA' 39, 1954, 203
ss.; Helbig III, n. 2316; A. Giuliano, Museo Na 135) Corinto, I. 2, 1941, 55 ss.; C. C. Vermeule,
zionale Romano, Le Sculture I. 1, Roma 1979; Roman Imperiai Art in Greece and Asia Minor,
n. 182, p. 298-304 (M. Sapelli), dove si discutono Cambridge Mass. 1968, 83 ss., figg. 27-30; id.
le date fra il 238 e il 270; K. Fittschen, 'Jdl' 94, 'Apollo', 99, 147, 1974, 317, figg. 7, 8.
1979, 584 s. 136) P. Perdrizet, 'MonPiot' 31, 1930, 51-90; L.
114) Gullini, Maestri 20 ss., 53, tav. Χ, XI, XVI; Guerrini, 'ArchClass' 13, 1961, 40-75, tav. XIII
seguendo Rodenwaldt, 'RM' 59, 1944, 193-208, ss. raccoglie molti dei monumenti affini.
tav. 31 ss. 137) Per uno studio sui tipi di palmizi usati come
115) M. Gütschow, 'MemPontAcc', ser. 3, 4, 2, sostegno nella scultura romana, vedi F. Muth
1938, 66 ss., 75, tav. VI-IX. mann, Statuenstützen, Abh. Heidelberg 1950. 3,
110 ss.; questo tipo sembra più popolare verso
116) Gütschow, 'MemPontAcc', ser. 3, 4, 2, 1938, la metà del secondo secolo.
77 ss., tav. X-XV; cf. Fittschen, 'Jdl' 94, 1979, Il riemergere dalle inesauste miniere
593 concernente A. Geyer, 'Idi' 93, 1978, 382 138) Heibig II 4 n. 1437; Nash, Pictorial Dic
ss. tionary 1, 457 ss.; J. M. C. Toynbee, The Hadria del mercato antiquario e del territo
117) N. Himmelmann-Wildschutz, Sarkophag ei
nic School, Cambridge 1934, 152 ss., tav. 34-36;
Stuart Jones, Cat. of Sculpture in the Pai. dei
rio (che sono, come è noto, vasi co
nes gallienischer Konsuler in Fest. Fr. Matz, Conservatori 3 ss. municanti) di molto nuovo materiale
Mainz 1962, 110-24, tav. 31-39; V. M. Strocka,
Zum Neapler Konsulsarkophag, 'Jdl' 83, 1968, 139) Per una utile pubblicazione di tutti i pan
nelli provenienti dall'Hadrianeum che si trovano
e la ripresa che, sulla scia della pub
221-39; A. Geyer, Ikonographische Bemerkungen
a Roma e a Napoli, compresi i disegni seicen blicazione del corso che Roberto Lon
zum Neapler Brüdersarkophag, 'Jdl' 93, 1978,
369 ss., 380 ss. (Saloninus); Fittscher, 'Jdl' 94, ghi
teschi nella Biblioteca Vaticana, vedi A. M. Pais,
Il 'Podium' del Tempio del Divo Adriano a Piazza
dedicò negli anni 1953-54 alla
1979, 589 ss. contro questa identificazione.
118) Dal pannello 'Rex Datus'; Ryberg, Panel
di Pietra in Roma, Roma 1979. pittura umbra della prima metà del
140) CIL XIV 5334.
Reliefs of Marcus Aurelius, tav. XXXI1. Trecento, vanno conoscendo gli studi
119) Kahler, RE VII A I. 36, p. 394; Nash, sulla civiltà gotica dell'Italia centrale
Pictorial Dictionary of Ancient Rome I, 1961, 115
s., tigg. 119-121. anche al di fuori della privilegiata
120) I.L.S. 548-CIL. VI. 1106. area toscana,1 sollecitano e consento
121) H.A. Gallieni Duo XVIII, 5; D. Magie,
Loeb Libr. ed. III, 1954, 54, 55, η. 3; G. Lugli, no un primo bilancio e, a quasi tren
Fontes ad Topographiam Veteris Urbis Romae tanni di distanza, anche qualche re
Pertinentes IV, Roma 1957, Bk. XIV, Reg. VII, visione.
n. 87.

122) R. Syme, Emperors and Biography: Studies In effetti, pur restando intatto il va
in the Historia Augusta, Oxford 1971, 4.
lore dell'individuazione, in seno al
123) The Sources of the Historia Augusta, Coli.
Latomus 155, Bruxelles, 1978, 90-97, 108-11. l'arte del Trecento nell'Italia centrale,
124) H. Bardon, Le Crépuscule des Césars, Parigi di una poetica nuova, né fiorentina né
1964, 17 ss. ma vedi l'ironico commento di Syme
in Emperors and Biography 249; nota il com senese, la stessa definizione 'umbra'
mento di V. Nutton in Latomus 29.3, 1970, 728
che 'Quando si deve fare una scelta fra quegli non può esser accolta, oggi, senza
elementi di una storia che sono presentati soltanto qualche specificazione. 'Passione degli
nella Historia Augusta, il pregiudizio personale
e fallibile prende per forza il posto del metodo umbri' aveva progettato di intitolare
giusto e sperimentato; e forse è meglio ammet il suo saggio il grande storico scom
tere l'ignoranza dei mezzi per scoprire la verità
in una mescolanza di fatti e di invenzioni, dove parso; ma poi, nel ritagliare spregiu
quello che è plausibile non è necessariamente ciò
che è vero'; però, non è neanche necessariamente dicatamente il territorio di quella nuo
falso! va area poetica, vi includeva il 'Mae
125) I. A. Richmond, The City Walls of Imperiai
Rome, Oxford 1930, 191 ss.; Nash, Pictorial Dic
stro del 1310', probabilmente pistoie
tionary II, 210 ss. se, Gregorio e Donato d'Arezzo, Meo
126) CIL. VI. 1016c; R. Lanciani, Ruins and Ex da Siena, ed i maestri 'di Fossa' e 'del
cavations of Ancient Rome, New York 1897, 71;
Carta Archeologica di Roma, Tavola II, Firenze dittico Cini' i quali, per quanto ne sap
1964, A 28, 34.
piamo, è altrettanto possibile che fos
127) Nash, Pictorial Dictionary II, 191 ss.
128) Kahler, RE VII A I. 10, p. 381; Suet., Aug.
sero, in termini geografici moderni,
30; Dio 53. 22. 2. abruzzesi (de L'Aquila) che umbri in
129) Nash, Pictorial Dictionary II, 252 ss. 'Por senso stretto. La verità è che — come
ticus Margaritaria'; in effetti, la descrizione del
portico gallienico in 'HA' riecheggia Svetonio, tutti sanno e molti dimenticano —
Nerone 31, con il suo riferimento al triplice co
lonnato, ma può non essere una falsificazione;
non ha molto senso ribaltare sul primo
vedi W. L. MacDonald, The Architecture of the Trecento le suddivisioni amministrati
Roman Empire, New Häven 1965, 27 ss. 31 ss.
130) Vedi sopra, n. 1-3.
ve attuali, e Longhi, che lo sapeva be
131) Andreas Fulvio, Antiquitates Urbis Romae, ne, mentre affermava polemicamente
1527, 50: '...Ab Innocentio Vili in renovatione la validità di una poetica, voleva tro
proximi templi dirutus/cuius ornamenta marmo
rea erui nuper vidimus cum trophaeis barbaricis vare anche una formula che, indipen
haud dubie posteriorum esse Imperatorum ex or
natu apparet'. Marliani, Urbis Romae Topographia,
dentemente da una rigorosa precisione
1534, 136: 'Prope Aedem S. Mariae viae latae nunc geografica, indicasse nel modo più ica
multa aruuntur marmorea, in quibus trophaea
triumphalesque imagines vidi... Ferunt Innocen stico quella sua scoperta. Io stesso,
tium Octavum pontificem, in renovatione prae nell'estendere alla scultura la ricerca
dictae aedis, hunc diruisse'; id., Urbis Romae Top.
1543, 93: prope aedem... reliquiae arcus triumpha
lis sexto ab hinc anno sunt effossae, in quibus in [Saggi] 17

This content downloaded from


192.167.204.120 on Wed, 21 Oct 2020 10:24:28 UTC
All use subject to https://about.jstor.org/terms

Potrebbero piacerti anche