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Giotto
(ca 1267-1337)
http://www.rainews.it/dl/rainews/media/26-settembre-1997-il-terremoto-fa-crollare-la-volta-
della-Basilica-di-San-Francesco-ad-Assisi-Video-c113032b-769f-4ad7-ac98-f8728c0a662c.html
Gli affreschi di Giotto ad Assisi
La tecnica dell’AFFRESCO
La tecnica dell’AFFRESCO
La pittura a fresco, comunemente conosciuta col nome di
affresco, è così chiamata perché si esegue su un intonaco
fresco, cioè appena steso. Si tratta quindi di una tecnica di
pittura murale.
Il colore viene completamente inglobato nell’intonaco che,
asciugando, si combina con l’anidride carbonica dell’aria
dando luogo al processo di “carbonatazione”. I colori sono
costituiti da pigmenti inorganici. Una delle sue migliori
caratteristiche è la durata nel tempo, molto maggiore che
nella pittura a secco.
Nella pittura a fresco, poiché l’intonaco assorbe
immediatamente il colore, la lavorazione deve essere veloce
ed eseguita senza errori, perché non è possibile apportare
correzioni o ritocchi, se non a secco, cioè ad intonaco asciutto.
La tecnica dell’AFFRESCO
FASI DELL’AFFRESCO
Il tonachino veniva steso giorno per giorno sulla superficie che il pittore
riusciva a dipingere. Inizialmente si procedeva per “pontate”,
muovendosi in senso orizzontale. Il problema di questo metodo era che
se l’affresco veniva tagliato in un punto non camuffabile nell’attacco, il
giorno dopo, nonostante l’uso degli stessi materiali, non veniva lo stesso
colore preciso. Così si passò alla pittura “a giornate”.
La tecnica dell’AFFRESCO
TRASFERIRE IL DISEGNO SUL MURO
Fin dall’antichità sono state escogitate diverse tecniche ed espedienti
per facilitare il lavoro, visto che nella tecnica ad affresco i tempi sono
molto stretti. Per esempio facendo sull’arriccio il disegno con il rosso
di sinopia (da Sinope, la località sul Mar Morto in cui si raccoglieva
questo rosso), che poi verrà nascosta dall’intonaco.
Poi quando nel 1400 le composizioni saranno più complesse si
ricorrerà al cartone che permette di immaginare tutto prima in quanto
è il disegno a grandezza naturale dell’affresco. Per riportare il disegno
sull’arriccio o sull’intonachino, si può usare la tecnica dello spolvero, o
quella dell’incisione. Per entrambi si utilizza il cartone. Per fare lo
spolvero vengono fatti tanti piccoli buchi lungo tutto il disegno, poi,
una volta adagiato il cartone sul tonachino, lo si tampona con polvere
di carbonella. I contorni del disegno vengono così trasferiti sul muro.
Oppure si utilizza il metodo dell’Incisione diretta: anche in questo caso
l’artista realizza il cartone, ovvero un disegno preparatorio su carta “da
spolvero” a grandezza naturale. Quindi poggia il foglio sul tonachino e
con uno strumento metallico a punta incide i contorni sull’intonaco
seguendo il disegno del foglio.
Per approfondire pdf La tecnica dell’affresco e:
https://youtu.be/Fpzxo1G7Muk
Storie di San Francesco, Basilica di Assisi
• l’anatomia è realistica,
• il corpo ricade pesantemente in avanti,
• le braccia tese accrescono il senso di pesantezza,
• il sangue sgorga dalle ferite
Visione forte della morte, carnale e autentica, ma il volto esprime serenità
e dignità. Linguaggio di ‘commozione’ spiritualmente affine alle storie di
San Francesco.