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Il III secolo
• Nei primi anni del III secolo, si succedettero al vertice dell’Impero sovrani appartenenti alla dinastia
africana dei Severi → dopo l’ultimo di essi, Severo Alessandro, vi furono successioni frenetiche di
Imperatori, tra i quali → Diocleziano, Costantino e Teodosio, che segnarono profondamente
l’ultima fase della storia del mondo antico
• Periodo di DECADENZA morale, politica, sociale e artistica →rottura con la concezione classica, la
rottura con le forme organiche, razionali e naturalistiche dell’arte greca → Roma perse il suo
carattere di ‘’città centro del potere ‘’, come risulta nella proclamazione degli Imperatori non
appartenenti alle grandi famiglie romane
• Arte della tardoantichità →Momento di congiunzione e di passaggio tra mondo antico e Medioevo
(Tra a fine del regno di Settimio Severo (211 d.C) e la Tetrarchia (dopo il 293) si sviluppa l’arte della
tarda antichità)
• COSTITUTIO ANTONIANA di Caracalla del 212d.C →cui furono dichiarati cittadini romani tutti gli
uomini liberi sul territorio dell’Impero →caddero coì tutti i privilegi che da secoli appartenevano ai
cives romanus
• Tendenza a nuove forme di spiritualità →Costantino, nel 313 dichiarò libero il culto del
Cristianesimo →con questo l’Imperatore non fu più Dio, ma il riflesso della divinità stessa
Adesso l’importante è l’esprimere la FORZA, POTENZA, SANTITA’ del potere Imperiale → busti/ritratti
imperiali
• Un elemento per comprendere la Roma di questo periodo →costruzione della cinta muraria da
parte di Aureliano per l’arrivo dei Barbari
Nel III secolo Roma si arricchiva delle costruzioni volute dagli Imperatori
Costantino fu un imperatore definito anche Costantino il grande, il cui regno si estende dal 306 al 337.
Era figlio di cloro ed Elena e la madre avrà un ruolo molto importante rispetto all’apertura che lui
manifesterà nei confronti dell’accoglimento del cristianesimo. La figura di Costantino segna uno
spartiacque nell’epoca in cui l’unica religione ufficiale dell’Impero era il paganesimo ed una fase in cui
canto al paganesimo sarà possibile manifestare la fede cristiana. Questo è l’episodio più emblematico.
Nel 313 emana l’editto di Milano nel quale il cristianesimo non essa di essere oggetto di persecuzioni, di
sanzioni e si ritiene essere seguito contemporaneamente al paganesimo.
Tutte le classi però erano legati al paganesimo (punti di riferimento erano le divinità). L’iniziativa di
Costantino è dirompente in quanto infrange un assioma che era alla base della tradizione dell’impero
romano.
L’affezione ad un determinato tipo di religiosità piuttosto che ad un altro è legato ad un identità culturale.
-Arco di Costantino
L’arco di Costantino è un ARCO TRIONFALE di
costruzione monumentale
Venne inaugurato nel 315 d.C in occasione dei dieci anni di regno dell’Imperatore.
I RILIEVI:
Si dispongono in modo simmetrico sulle due facciate e sui due
lati corti. Alla vittoria su Massenzio vi è ‘’Liberatore dell’Urbe’’
e ‘’vendicatore dello Stato contro il tiranno e la sua fazione’’;
vi è poi ‘’instinctu divinitatis ‘’ (Per ispirazione divina, legata
alla leggenda della croce nella battaglia)
FREGIO COSTANTINIANO:
Al di sopra dei fornici laterali e sotto i tondi adrianei vi è il fregio continuo scolpito direttamente sui
blocchi di pietra (IV secolo)
I rilievi, al di là dei pezzi più antichi, che celebrano la figura dell’imperatore sono quelli che corrono su una
banda rettilinea sopra i fornici delle arcate minori e sul lato corto dell’arco.
Scene belliche
• Due Pannelli sui lati minori che raffigurano le gesta dei Traiano durante le campagne di conquista
della Dacia
• Due pannelli del fornice centrale appartenenti a un unico grande fregio che forse decoravano la
basilica Ulpia
I principi degli apostoli (Pietro e Paolo) dai quali ha origine il cristianesimo. San Pietro rappresenta la chiesa
degli ebrei; San Paolo invece la chiesa die gentili.
Due registri:
-1 sopra: sacrificio di Isacco, cattura di San Pietro, Cristo accanto ai principi degli apostoli (Pietro che
rappresenta la chiesa degli ebrei, Paolo che rappresenta la chiesa dei gentili, sotto c’è il dio Celus, sulle
colonne ci sono dei putti intenti alla vendemmia), Ponzio Pilato (proporzioni realistiche)
-2 sotto: archi ribassati alternati con timpani, peccato originale, entrata di Gesù a Gerusalemme
(decorazione minuziosa dei capitelli),
• Ispirazione nelle forme di architettura romana → La basilica era uno degli edifici più antichi
e poteva svolgere diverse funzioni → adunanze pubbliche o tribunali (abside come podio), ma
potevano avere anche funzione religiosa, come quella di Porta Maggiore a Roma
-Novità nella liturgia → i catecumeni, ovvero coloro che dovevano ancora ricevere il battesimo, potevano
assistere solo alla prima parte della messa → si crearono quindi nuovi spazi appositi dove essi potevano
attendere → in un atrium già presente in San Pietro a Roma
-Molto importante fu l’illuminazione penetrata dalle grandi finestre che si rifletteva sul ricchissimo arredo,
stesso effetto che si otteneva anche di notte con le candele → doveva manifestare il carattere sacro del
luogo
Attributo di una figura sacra che assume un atteggiamento non fortemente partecipe a quello che accade
intorno a sottolineare la matrice sacra del personaggio stesso.
• Cuore del mondo cattolico è la più imponente e vasta basilica della cristianità; la prima delle
quattro basiliche papali maggiori.
• La prima basilica fu iniziata attorno al 320 per volere dell’imperatore Costantino dove si trovava la
tomba dell’apostolo Pietro e fu definitivamente compiuta nel 349 → Una tradizione vuole che
Costantino, uscito vittorioso dalla battaglia di Ponte Milvio, come segno di riconoscimento verso
Cristo, fece costruire la basilica
• Primo esempio di martirium cristiano è a cinque navate divise da colonne di marmo policromo: la
navata centrale era la più larga e più alta e si elevava sopra delle altre permettendo di aprire
luminose finestre.
• troviamo un nuovo elemento rispetto alla basilica lateranense ossia il transetto → corpo che taglia
la parte longitudinale intersecandosi con la navata e ciò è il punto in cui al di sotto si trova la tomba
del santo → ma per ottenere questa zona centrale si è costruito un sistema di palafitte su cui venne
impostato il piano pavimentale; e l’arco trionfale si apre direttamente su esso.
-Vi era poi un Atrium, ovvero un quadriportico, dove i catecumeni, ovvero coloro che dovevano ancora
prendere il battesimo, potevano aspettare lì la fine della messa (potevano assistere solo alla prima parte )
Sisto III lo fa ristrutturare. Decorazione vegetale antica, tra cui il motivo del girale
d’acanto (trovato anche all’Ara Pacis). Incontro di Ulisse con i giganti nei Palazzi Vaticani. Capacità di narrare
l’episodio con matrice romana perché il tutto viene poi inglobato in una
dimensione paesaggistica.
Mosaico nel Battistero Lateranense: una lancia a ricordate che nella
chiesa ci soni le reliquie della santa lancia. Restaurato nel 1943 con
pittura dopo la rimozione del restauro ottocentesco.
Divisa in tre strati. Alla base c’è la prima basilica medievale con inserti murali con storia di san clemente e
leggenda si sant’alessio (nobile di famiglia romana), datate nel XI secolo. La riscotruziione della chiesa sopra
è della fine del XI secolo, dopo le pitture. Probabilmente per l’assedio di roma da parte dei normanni.
La parte superiore fu consacrata nel 1118 nel cardinale Anastasio. Le lastre superiori furono decorate dai
cosmati, rettangoli inseriti dopo. Lavorate di nuovo le lastre. Cosmati XI, XII e XIII secolo.
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-Le nuove capitali dell’Impero
1.ROMA
2.COSTANTINOPOLI
• L’8 novembre del 324 cerimonia della CONSECRATIO della nuova capitale scelta da Costantino
• cupola che risulta protagonista ma fu anche il punto fragile per la sua ampiezza → ricostruita più
volte
• La luce interna appare strumento principe per l’esaltazione dei preziosi rivestimenti in marmi e
mosaici
3.MILANO
• Milano sorgeva all’incrocio strategico di tutte le strade che portano ai centri più importanti d’Italia
e d’Europa → collocazione giusta da poter sfruttare
• Con la tetrarchia (293), voluta da Diocleziano, divenne Capitale dal 286 al 402 d.C
• Eletta sede Imperiale per importanza militare, politica ed economica
BASILICA DI S. LORENZO
Cappella di Sant’Aquilino in San Lorenzo Iconografia celebrata e proposta sui fronti dei sarcofagi, cristo al
centro con apostoli ai lati. Mutuazione del tema del
filosofo con i suoi discepoli, in qualità di maestro di figura
che orienta e guida i suoi apostoli, intento a discettare i
temi della dottrina cristiana, al di là del tema, alcuni
elementi delle ragioni di stile molto interessanti. No
profondità dello spazio con sfondo oro, le figure delle
immagini degli apostoli, traslato sulla tecnica del mosaico,
grande capacita di ricreare chiaro-scuri, si rileva la
presenza di lumeggiature (parti bianche) volontà di
ricreare una situazione di tono naturalistico delle
immagini, proiezione di ciò che avviene nella realtà. C’è una certa stilizzazione di volti, c’è sensibilità
coloristica. Altro dettaglio è il pastore, tema bucolico valenza in
relazione con “cristo buon pastore”. Rievoca questa dimensione
paesaggistica di tema classicheggiante Due registri differenti, il terreno
è semplificato anche nel piccolo corso d’acqua, dall’azzurro al bianco
segnale naturalistico della chiarezza dell’acqua, ha un’andatura a L
forzata, rigida. Nel dettaglio ci sono cavalli con dinamismo, forza
espressiva che ci riporta al clima della cultura antica. In campo pittorico
alla pittura parietale romana. (museo nazionale romano, piano
dedicato alla pittura vicino alle terme, modello di riferimento di molti
episodi artistici del medioevo, viene sottolineato il naturalismo,
verosimigliante) i due cavalli si librano in aria, allusiva dell’episodio del
ratto di Elia. Ciò che più ci interessa è registrate nei due cavalli questo
tipo di vis dinamica, matrice naturalistica ha a che vedere con la
proposta dei panneggi degli appostoli dell’abside di Sant’Aquilino
riproposizione di naturalismo di stampo antichizzante.
RAVENNA
Ravenna dal IV sec. diventa capitale del regno. Arriva una popolazione guidata da un re che riesce a
scalzar il sovrano occidentale ed a conquistare alcuni territori della penisola. L’arrivo degli ostrogoti
è il primo episodio di questa natura. Gli ostrogoti a Ravenna sono una premessa per la dominazione
dei longobardi dal 568 (Alboino varca le Alpi, scende in Italia e costituisce un regno vero e proprio).
Essa si trovava in una zona circondata da paludi che la rendevano sicura dall’attacco dei barbari e
offriva collegamenti con l’oriente attraverso la vecchia strada romana; era legata con il porto di
Terzo registro: tre ordini concentrici, partendo dal clipeo (medaglione) centrale
all’interno del quale è raffigurata la scena del battesimo di Cristo. Nella parte
intorno troviamo figure dei 12 apostoli abbigliati con ampi abiti ricchi di stoffe
Confronto tra il battistero degli ortodossi e quello degli ariani. Le figure nel battistero degli ariani sono
più statiche, figure divise da palme molto rigide e poco rigogliose. Rappresentazione lontana da quella
del battistero degli ortodossi.
Galla Placida, chiamata anche la ‘’nobilissima’’ fu madre, figlia e sorella di Imperatori, e lei stessa era
imperatrice reggente.
Vi era un periodo di repressioni barbariche e l’Impero si stava frammentando. l’unica soluzione per
difendersi da questi attacchi è la fede cristiana e questo mausoleo ne è la chiara prova.
Materiale predisposto
per il terreno padano,
l’esterno è in mattoni.
Un altro edificio
importante fu Santa
Croce (andata distrutta)
che era in prossimità del
mausoleo. Pianta a croce
greca (4 bracci di dimensioni corrispondenti). L’interno è costituito in basso da uno zoccolo in marmo, nelle
parti alte delle pareti fino ad arrivare alla cupola si sviluppa un ricco e articolato ciclo decorativo a mosaico.
Un mosaico che dilaga secondo un criterio tipico delle architetture orientali, secondo il quale è la
decorazione che ridisegna le linee strutturali dell’edificio stesso. Ci si allontana dal concetto tipicamente
classico in base al quale le decorazioni vengono proposte all’interno di un sistema di incorniciature, un
sistema che si rapporta alla struttura. Bracci coperti da una volta, nella fattispecie da volte a botte.
Come in San Giovanni Evangelista: spazio suddiviso in 3 navate, presenza di un nartece, zona absidale
esterna poligonale. All’interno: arcate a tutto sesto, pulvini tra capitelli e archi, soffitto a cassettoni.
-parte alta: uno dei primi cicli cristologici che l’architettura cristiana ci offre (Cristo buon pastore)
Sant’Apollinare Nuovo
-parte alta: uno dei primi cicli cristologici che l’architettura cristiana ci offre
(Cristo buon pastore)
Con la morte di Teodorico si aprì un periodo politicamente travagliato per la città: i rapporti con i Goti e
Bisanzio si erano andati a deteriorare con la salita al potere di Giustiniano la situazione sfociò nella così
detta guerra goto-bizantina che si concluse con la vittoria di Giustiniano fece costruire la prefettura d’Italia
a Ravenna essa rimase ancora centro politico importante.
Ospitalità di Abramo. Possiamo avere un’idea di trinità. Abramo si prodiga per ospitarli,
prepara dei pani per offrirli agli ospiti che si siedono a tavola. I panneggi sono stilizzati
con forti linee di demarcazione. La tavola è inclinata verso lo spettatore. Nella parte
sottostante con le 4 gambe della tavola e un poggiapiedi, c’è una sorta di imbroglio
perché i piedi dei personaggi si intrecciano in maniera caotica, non corrispondente al
vero. Ci porta fuori dalla realtà tangibile.
sono i capitelli di
ordine corinzio.
Ovvero un involucro
di attacco tra la
colonna e l’arcata, si
usano delle foglie o motivi vegetali per decorazione. I capitelli
della Basilica di San Vitale però, sintetizzano i motivi vegetali
fino ad arrivare ad una trama a merletto bidimensionale.
SANT’APOLLINARE IN CLASSE
1 strato 540) La corona di Maria ripropone l’utilizzo di perle e pietre preziose che sono distribuite
sulla corona, sul grande scollo, sulla decorazione della tunica che la Vergine indossa e anche sul trono
che noi vediamo frontalmente. Anche il Bambino viene rappresentato con un nimbo. Non si intuisce la
messa in scorcio delle gambe della mamma, che sembra stante, sembra quasi in piedi.
2 strato 560) L’angelo ha lineamenti molto addolciti con linee morbide, caratterizzato da
un’intensa emotività espressiva che ricorda la pittura parietale romana. Il riferimento alla tradizione
antica costituisce il sostrato principale entro il quale si ragiona.
Santi di origine orientale, erano dei santi medici che si presentano con delle tuniche recanti degli omaggi
nelle mani. Compare dopodiché la figura del papa Felice IV che offre il modellino della chiesa e
specularmente San Teodoro (con abbigliamento orientale). Nei dettagli si ritrovano gli elementi della fase
teodoriciana a Ravenna ovvero tendenza alla semplificazione formale. Si perde un po' l’emotività.
ARTE LONGOBARDA
• Durante la loro permanenza in Italia, assimilarono i valori culturali e materiali influenze bizantine,
ellenistiche e meridionali
• Le loro espressioni artistiche sono concentrate sull’ oreficeria, si manifestarono: crocette in lamina
d’oro, grandi fibule (ornamento vestiti) e le croci gemmate riprendono il motivo del crocefisso;
pietre dure che rispondono a un grande gusto del colore (gusto tardo antico ) inserite a freddo
come nell’evangelario di Gregorio Magno donato a Teodolinda.
• Abili anche nella lavorazione dell’impugnatura delle armi e degli scudi • L’oreficeria
continua ad essere anche nel VII secolo ‘’arte-guida’’.
Fibula di Benevento, in oro. C’è il motivo vegetale del girale d’acanto con
un cameo di figura di guerriero, elemento di reimpiego. Elemento
intrecciato tipico longobardo (astrazione e geometrizzazione).
Croce di Gisulfo. Compare accanto al motivo delle perle preziose, troviamo una figura umana
(identificata come Gesù).
Lamina di Agilulfo
Il sovrano è al centro della composizione affiancato da
due guardie reali, figure di dignitari che sopraggiungono
con degli oggetti in dono al sovrano e vittorie alate. La
composizione è di tipo gerarchico. Lo spazio è eluso, non
c’è profondità però si guarda molto al repertorio classico
che viene reinterpretato.
Battistero di Lomello
Figura animale che si stacca dal piano di fondo, indicativa di una inedita
vocaizone a sviluppare di più i volumi.
Tra l’ultima fase della produzione artistica longobarda e la fase iniziale della
cultura artistica carolingia, c’è una linea di continuità. Quando Carlo Magno
farà costruire la cappella annessa al Palazzo imperiale (Aquisgrana, Germania)
destinata ad ospitare il trono riservato all’imperatore, verrà rievocata la
tipologia architettonica a pianta centrale.
CARLO MAGNO è il figlio di Pipino il Breve, avvierà una serie di campagne di conquista per ingrandire i
propri possedimenti che interesseranno non solo la penisola italica, ma anche la Sassonia, Baviera. Si spinge
anche allo scontro con gli avari (altra popolazione) e conquista anche la Pannonia (zona dalla quale
provenivano i longobardi).
TRATTATO DI VERDUN.
La dinastia carolingia in Francia parte dal 751-987, mentre quella in Germania 751-911... questa
dominazione rispetto ai Longobardi è molto più alta.
La dicitura è quella di SACRO ROMANO IMPERO (si rifà idealmente al desiderio di rievocare l’Impero
Romano, l'operato di Carlo Magno procederà di pari passo con la chiesa, forte sodalizio con la Chiesa
sancito dall’incoronazione nella chiesa di san Pietro in Vaticano da Papa Leone IM.)
Dal 919 fino al 1024 subentreranno nel controllo di gran parte dei territori dei carolingi la dinastia degli
Ottoni che continueranno ad essere incoronati dal Papa.
OLTRE 200 ABBAZIE FONDATE DA CARLO MAGNO... connubio tra lui e la Chiesa
CODICE GODESCALCO: scuola palatina di Aquisgrana Similitudine tra questo e i rilievi di Santa Sofia
EVANGELARIO DI DARROW: FINE 7 SECOLO.
EVANGELARI DELL’INCORONAZIONE: scuola palatina di Acquisgrana, recupero classicità,
Scioltezza delle linee... l’evangelista ha in mano una penna con cui pare sia in procinto di redigere
SALTERIO DI UTRECHT: Si trova nella biblioteca di Utrecht, tipo di impaginazione differente rispetto a quelli
precedenti perché il testo scritto è alternato alle raffigurazioni e non è più a piena pagina, non c'è una figura
singola ma episodi relativi a scene di battaglia.
PRIMA BIBBIA DI CARLO IL CALVO: presenti colonne con grande arco, scene ampie, l’imperatore è
presentato in trono, gerarchia degli ecclesiastici. Figure vivaci dal punto di vista espressivo e della
gestualità.
INIZIALE MINIATA C, iniziale diventa Un abitacolo entro il quale è possibile inserire una figurazione, gli
artisti cercano le soluzioni più varie per inserire spazi con rappresentazioni addirittura arrivano alle iniziali:
TROVATE NOTEVOLI.
BASILICA SAN PAOLO FUORI LE MURA, SCENE VITA DI SAN PAOLO: altro sistema impaginativo dove la
pagina presenta una tripartizione, tre registri su piani paralleli ciascuno dei quali viene diviso a sua volta in
due episodi come nel caso dei mosaici di Santa Maria Maggiore
INCIPIT BIBBIA DI CARLO IL CALVO: da una parte la capacità di raffigurare immagini di estrema raffinatezza.
CARLO MAGNO si prefigge di costituire il suo impero guardando con molta attenzione la tradizione
imperiale romana, in maniera molto coerente nella produzione artistica viene rievocato ciò e dunque
‘abbiamo alcuni esempi come i vangeli dell’incoronazione nelle figure monumentali degli evangelisti si
rievoca la statuaria classica .
ANCHE NELLA MONETAZIONE, denaro nel quale la figura di Carlo magno viene presentata di profilo secondo
uno schema diffuso nella monetazione romana, vi è ‘anche un iscrizione.
Anche in piccoli gruppi scultorei come quello che raffigura Carlo magno a cavallo vi è un analogia con la
figura del Marco Aurelio, forte monumentalità, naturalismo.
TORALLE DI LORSH: Facente parte dell'abbazia imperiale, cosa interessante è la presenza di questa Toralle
che precede l'ingresso alla stessa abbazia, facciata organizzata in due livelli, quello inferiore...
. secondo registro presenti delle lesene scanalate sopra le quali sono presenti dei capitelli e poi al di sopra
una conclusione a timpano con la parte mancante della base dove ritroviamo il concetto di linearismo,
recupero
del linearismo. FUNZIONE DI QUESTA TORALLE POTREBBE ESSERE CELEBRATIVA CON UN RICHIAMO
ALL’ARCO DI COSTANTINO.
OGGETTI IN AVORIO, COPERTA DELL’EVANGELARIO DI LORSH: angeli reggi clipeo con l'emblema di cristo,
sotto cristo al centro e ai lati gli angeli che lo affiancano e al di sotto immagini rievocative della storia di
cristo, che ricordano i sarcofagi del 5 secolo. Panneggi che ricordano l’evangeliario di Godescalco. Fort e
classicità se analizziamo le arcate al di sotto delle quali vengono inserite le immagini.
RIQUALIFICAZIONE CHIESE PERIODO DI PAPA PASQUALE PRIMO: BASILICA SANTA PRASSEDE , SANTA
CECILIA IN TRASTEVERE E SANTA MARIA IN DOMITO.
NELLA BASILICA DI SANTA PRASSEDE L’arcata trionfale viene costruita appositamente, potrebbe avere un
intento celebrativo... si ripristina l'impianto iconografico di SANTI COSMA E DAMIANO.
SACELLO SAN ZENONE che si trova all’interno della basilica di santa prassede è interamente rivestito di
mosaici.
SAN GIOVANNI A MUSTAIR. Edificio che ‘apparteneva ad un monastero benedettino fondato alla fine dell'8
secolo con 3 navate e copertura a volta come si intravede dalla zona absidale, attualmente la copertura è
posteriore poichè all’inizio l'ambiente era ad aula ovvero unico con copertura a capriate ligneee poi fu
cambiata. Nella contro facciata vi è il giudizio universale che è uno dei più antichi cicli, si trova li in modo
tale da farlo divenire visibile quali si esce dall’abside e si fa il percorso a ritroso.
SAN BENEDETTO A MALLES, a navata unica con 3 absidi, meglio conservate due immagini di donatori,
importante il dettaglio del nimbo quadrato che mostra il fatto che le persone rappresentate in quel
momento sono ancora in vita.
QUANDO SI CHIUDE L'EPISODIO CAROLINGIO VI E' UN MUTAMENTO NEL CONTROLLO DEL POTERE NELLA
ZONA DEL NORD DAL 919 AL 1024 REGNERA? LA DINASTIA DEGLI OTTONI, la dinastia non fa altro che
recuperare le ideologie e il programma politico alla base dell’impero di Carlo magno e dunque anche qui
riferimento alla tradizione romana, sul piano artistico concetti alla base della produzione artistica carolingia
con una particolare attenzione alla miniatura e oggetti in avorio.
INTERNO DELLA CHIESA DI SAN GIORGIO A OBERZELL: isola REICHENAU, affreschi antichi in parte ravennati
sulla parete della navata centrale, una parte vi sono due episodi diversi della stessa storia di cristo, capacità
narrativa con figure costruite con linee fluide, maggior enfasi del linearismo, cosa che nella fase carolingia
era presente in maniera diversa dato che si faceva attenzione alla volumetria e plasticità.
MINIATURE OTTONIANE
APOCALISSE DI ENRICO SECONDO: proveniente dallo scriptorium della Raichenau, SIAMO DAVANTI AD UN
CODICE, vediamo infatti immagini costruite secondo nette linee di demarcazione e non lasciano molto
spazio ai volumi.
(MODULO B)
RINASCENZA CAROLINGIA (ROMANICO)
Situazione geografica del XI secolo
a Gerusalemme). Dalla Francia meridionale invece parte il cammino di Santiago dove c’è la sepoltura di San
Giacomo, attorno a cui gira l’attività economica-sociale.
In questi cammini si sviluppa la Chiesa di pellegrinaggio. Sono importanti perché sono conosciute e
poi vengono rielaborate. La novità di queste chiese sono i deambulatori intorno all’abside. Dovevano
essere grandi per ospitare le persone che venivano da tutte le parti. Sotto l’altare c’era la cripta con il
santo della chiesa. Minimo 3 navate, grandi transetti, coro con i cantori (abside complessa). Queste
chiese hanno le absidi radiali.
Carlo Magno costruiva tanto per rappresentare la dignità imperiale e per la necessità di avere edifici adatti
alla vita di corte
Fondò grandi fabbriche, 75 palazzi, 7 cattedrali e più 200 monasteri durante il suo regno.
Nartece, navata longitudinale, incrocio con transetto, coro con abside semicircolare.
Conques, Santa fede, metà Xi sec.
Cupola su trombe: cupola con delle nicchie
Nell’architettura nordica vediamo due blocchi
(orientale e occidentale ). Le facciate sono
monumentali . L’articolazion e parietale si pone
come vera e propria protagonista
dell’architettura. La cupola e i sostegni sono
importanti. I pilastri sono a fascio.
Abbazia di Moissac
Timpano con visione apocalittica di San Giovanni.
L’assoluta immobilità e frontalità della figura del Cristo, si
contrappone la violenta animazione delle immagini circostanti.
Le figure allungate dei trumeau manifestano tensione che si
stempera grazie alla ricerca
elevata di eleganti cadenze ritmico
e di uno stile più spirituale e ricco
di sfumature espressive.
Santiago de Compostela
Stretti rapporti con i Pesi Francesi, crescente fortuna del pellegrinaggio verso
Santiago de Compostela
Edificio principe della Spagna settentrionale è tuttavia il Santuario di Santiago de
Compostela. Ricostruito (1075 c.a) sullo schema planimetrico caratteristico delle
grandi chiese di pellegrinaggio francesi: lunghe navate, matronei, ampio
transetto a tre navate e deaumbulatorio con cinque cappelle absidali.
Rinascenza Ottoniana
• Nel 962 Ottone I detto Il Grande, già re di Germania, venne incoronato Imperatore a Roma.
• Affermò la volontà di riformare quel poter che aveva esercitato Carlo Magno in Europa.
• I modelli culturali del nuovo Impero erano strettissimamente legati alla dimensione religiosa.
Cattedrale di Spira
Architettura da cattedrale e non da pellegrinaggio.
Vediamo i due blocchi con i due tiburi. Vediamo le torri
caratteristiche dell’architettura imperiale. Decorazione
delle pareti con membrature proprio per articolare le
pareti, senza pittura. Il soffitto è in legno. Nel 1082 Erico
IV rivoluziona la chiesa con le volte a crociera con
nervature.
Abbazia di Jumieges
CLUNY
Chiesa di Saint-Lazare
L'architettura romanica in Italia copre un periodo di produzione architettonica più ampio di altri paesi
europei
AMBITO LOMBARDO: il Romanico lombardo è il primo tra i linguaggi artistici regionali a svilupparsi in
modo compiutamente autonomo.
SANT’AMBROGIO A MILANO
RISTRUTTURAZIONE:
La chiesa, priva di transetto, prolunga le proprie mura laterali verso l’esterno dando origine a un vasto atrio
porticato (quadriportico), qui esso assume la funzione di principale luogo di riunione di tutti i cittadini
CHIESA DI AGLIATE
Inizi XI sec. Decorazioni esterne più dettagliate. Ghiere in
laterizio sopra le finestre.
DUOMO DI MILANO
Quattro apostoli piazzati sulla parete del transetto, resti del precedente duomo. Presentano molti elementi
con ciò che vediamo nella Cattedrale di Chartres. Corpus antelamico.
AMBITO EMILIANO
DUOMO DI MODENA
Il duomo era caratterizzato anche da otto lastre scolpite collocate lungo i salienti dei muri che traversano il
tetto della cattedrale: Maestro delle Metope, attivo nel duomo di Modena probabilmente nel XIII secolo.
CATTEDRALE DI CHARTRES
1150. -Portale occidentale: fase iniziale del gotico francese. Alleggerimento di tutta quella serie di vezzi
grafici dell’arte romanica, stoffe leggere. Baricentro delle rappresentazioni in ambito scultoreo ed
architettonico in Francia
1186. -Portale della Vergine: lastra decorata con puntini, molto diversa dall’altra rappresentazione. Quando
vediamo modi diversi di lavorare di un artista, non dobbiamo pensare per forza a fasi diverse ma anche a
funzioni diverse dell’opera in questione. Si pensa quindi che quest’opera sia ispirata
all’ars sacra, arte dei grandi reliquiari in metalli
preziosi, gemme. Subì un incendio che distrusse tutto
tranne il portale e la cripta con la reliquia del velo della
Madonna.
DUOMO DI PIACENZA
Orizzontalmente, la facciata è tripartita da due lesene verticali a
semicolonna. Le due parti alta e bassa sono separate tra loro da
due gallerie con archetti e colonne. Il protiro sinistro, conosciuto
anche come porta del paradiso, in quanto da esso passavano i
defunti al termine delle celebrazioni dei funerali, è sorretto da
due telamoni. L'architrave è decorato con una serie di scene
raffiguranti l'infanzia di Cristo: l'Annunciazione, la Visitazione,
la natività, la capanna, l'annuncio ai pastori e la visita dei re magi.
L'architrave del protiro destro continua la raffigurazione di scene della vita di Cristo con la presentazione al
Tempio, la fuga in Egitto, il battesimo e le tentazioni. Il protiro centrale è sormontato dal rosone, al di sopra
del quale si trova una croce. Il campanile, realizzato in laterizio, presenta una pianta quadrata, è appoggiato
al primo pilone della navata e venne realizzato nella prima metà del XIV secolo. La cella
campanaria presenta su tutti e 4 i lati delle quadrifore dotate di colonnette binate realizzate in marmo
bianco che culminano in un coronamento di archi incrociati. Sul campanile si trova una gabbia di ferro
utilizzata per l'esposizione dei malfattori, mentre sulla sommità della torre è collocata la statua dell'angil
dal dom realizzata in rame dorato.
BATTISTERO DI PARMA
Consacrato nel 1270. L’interno è gotico (elastico non massiccio). Costruzione con
doppio guscio quasi sempre. Interni con dei passaggi. Struttura diafana, trasparente,
a doppio guscio. La chiesa contiene la storia sacra. Marmo rosso di Verona e pietra
di Vicenza. Intorno al battistero ci sono delle formelline con degli animali (zooforo).
Profeti seduti, Davide e Nathan, poi Salomone e la regina di Saba. Due angeli, sopra
il portale della Vergine. Statua di togato antica, rielaborata, si riconosce dal marmo
che è antica, in pietra locale. Vi sono i famosi mesi dell’Antelami (lastre). Si arriva
all’ipotesi che dovesse esistere un portale dei mesi che non venne mai costruito.
All’interno troviamo lunette decorate a stucco.
Smalti cloisonné
DUOMO DI VERONA
1139, firmato da Niccolò. Paladino Orlando, conferma del
rapporto con il mondo dei romanzi cavallereschi, le cosiddette
Chanson de Geste. Il portale è un protiro a due piani con la
Madonna in trono tra l'Annunciazione ai pastori e l'Adorazione dei
Magi nella lunetta, dove si trova anche la firma dell'artista.
FIRENZE
BATTISTERO DI FIRENZE
Trasferimento del fonte battesimale nel
1128.
Come nei cantieri emiliani, conosciamo i nomi degli artisti più celebri che operano d Pisa: Buscheto e
Rainaldo, Diotisalvi (progettò il battistero), Bonanno (la torre campanaria) e Giovanni di Simone (autore
del Camposanto)
Torre di Pisa, fondamenta poste nel 1173 e già nel 1175 cedette per quello ora è storta. Conclusa nel 300
Campo Santo, iniziato alla fine del 200 da Giovanni di Simone. Finestre quadrifore gotiche. Contiene i
sarcofagi con tombe ottocentesche.
DUOMO DI SPOLETO
Iniziato nel XIII sec. Rosoni e pietra bianca, il
portico è posteriore. Mosaico successivo.
Decorazione in basso rilievo con animali e
piante in girali. Presente la CROCE DI ALBERTO
SOZZIO (Cristo Triumphans) del 1187,
proveniente dalla chiesa dei santi Pietro e Paolo
a Spoleto. Forse proviene dall’ambito siciliano.
TUSCANIA
CAMPANIA
PUGLIA
• Cattedrale di Bitonto
SICILIA
L’insediamento degli Arabi prima, e poi quella dei Normanni innescarono un processo di stratificazioni
culturali nell’isola, che hanno trovato espressione nell’intricato stile artistico locale elementi
bizantini, musulmani e occidentali si fondono nell’architettura, soprattutto a Palermo, che conserva u
gusto intensamente arabeggiante. edifici come la Ziza e la Cuba
Splendore architettonico è la Cappella Palatina vive un’armonia spaziale e decorativa che conserva un
impianto basilicale bizantino (presbiterio) e lo schema basilicale latino (navata)
Grande repertorio di mosaici con uno stile puro islamico e i vivacissimi dipinti che raffigurano i piaceri della
corte e gli svaghi del principe il più vasto ciclo pittorico islamico pervenutoci
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-Il Gotico
Con il termine Gotico ci riferiamo allo stile artistico che caratterizza le produzioni artistiche della metà del
XII secolo fino agli inizia del XV secolo
L’aggettivo, usato intorno al 1400, indicava inizialmente un tipo di scrittura medievale, poi Giorgio Vasari in
‘’vite de più eccellenti pittori, scultori e architettori ‘’ definì il gotico come ‘’ arte mostruosa e barbara’’
I secoli che vedono l’affermazione del Gotico (metà XII) sono caratterizzati da eventi storici che
contribuiscono a formare lo scenario che caratterizzerà l’età moderna :
L’arte gotica prende avvio da una regione l’ile de France, nel nord della Francia, dove lo stile romanico si
evolve in uno stile nuovo, conferendo una forma diversa e particolare negli edifici
E’ proprio questo coro (poi rifatto nel XIII secolo) a rappresentare il primo esempio di grande impianto
caratterizzato dalla concentrazione dei pesi e delle spinte sopra una serie di sostegni isolati allo scopo di
realizzare uno spazio libero e comodo per l’afflusso dei fedeli;
Nella cattedrale gotica francese le pareti lasciano spazio da ampie finestre maggiore
luce: slancio verticale della facciata esempi evidenti in Notre Dame
• pianta rettangolare con cinque navate che si chiudono nella zona absidale con
un doppio deambulatorio.
• La navata centrale è costituita da cinque doppie campate definite da massicci
pilastri circolari sui quali sono portati gli archi a sesto acuto
• Torri campanarie alte 79 metri Bassorilievi con i Gargoile
• Nella facciata: tre livelli i tre portali, la galleria dei re e il rosone
GOTICO IN ITALIA
Stenta ad affermarsi l’attaccatura al romanico è troppo forte
Inoltre sopravvive una tradizione classica, paleocristiana, bizantina che si oppone radicalment al principio
gotico, come per l’annullamento delle masse murarie.
Scultore e architetto attivo tra la seconda metà del XII secolo del XIII in area lombardo-ligure-emiliana, è
considerato il primo grande interprete del Gotico in Italia.
Con uno stile personalissimo e un'ampia cultura figurativa, Antelami riesce a creare una raffinata sintesi tra
tradizione e innovazione, segnando il passaggio dalla civiltà romanica a quella gotica italiana.
o Per quanto riguarda la formazione, è probabile che l'artista appartenga alla cosiddetta Scuola
Lombarda, prestigiosa scuola regionale del XII secolo, ad essa sembra si siano
formati alcuni dei maggiori protagonisti dell'arte romanica, tra cui Wiligelmo o Il
suo massimo capolavoro conosciuto, la Deposizione nel Duomo di Parma
Vent’anni più tardi egli decora il battistero di Parma con il più spettacolare ciclo scultoreo italiano del
1200.
Nelle tre lunette dei portali sono raffigurate La leggenda di Baarlam, l’Adorazione dei Magi e il Giudizio
Universale.
La vita umana è rappresentata allegoricamente tramite una parabola orientale : La leggenda di Baarlam
la figura umana su un albero insidiata da un drago (peccato ) metafora della precaria condizione
dell’uomo nel mondo sottoposto ai ritmi del tempo ( il sole e la luna) e sull’albero è però un favo di miele
simboleggia la salvezza spirituale
La figura scultorea gotica si presenta fin d’ora con questa duplice caratteristica : è naturalistica e
classicistica, che troviamo nelle opere commissionate da Federico II per culminare dopo la metà del secolo,
nell’attività di Nicola Pisano
-Età di Federico II
L’importanza decisiva per lo sviluppo della cultura figurativa gotica in Italia va attribuito alle iniziative
dell’Imperatore Federico II di Svevia.
Durante il regno del figlio Manfredi, si sviluppa in Puglia una scuola miniaturistica dedita a illustrare la
realtà naturale con scientifica precisione ha così inizio la rinascita della pittura di paesaggio scomparsa
da secoli
L’altro filone, quello classicistico, ha seguito nelle opere di un artista formatosi nel Sud e trasferendosi in
Toscana : Nicola Pisano.
-Nicola Pisano
Nella prima metà del XIII secolo, l’area dell’alta Toscana dove primeggiano Pisa e Lucca, città ghibelline
alleate con l’imperatore, prosegue un intenso sviluppo artistico
Verso la metà del secolo la situazione si anima quando, Federico II richiama in Toscana botteghe di
architetti- scultori legati alla nuova cultura figurativa del Meridione svevo nei capitelli del castello di
prato vengono scolpiti dei leoni ornamentali, identici a quelli di Castel del Monte in Puglia
ATTIVITA’ ARCHITETTONICA
A Siena egli operò nella cattedrale, mettendo appunto un impianto a croce latina a tre navate scandito da
campate rettangolari e da pilasti a fascio. L’orizzontalità dell’edificio è dato dalla bicromia bianca e verde
scura, ispirata dalla cattedrale di Pisa. L’edificio viene ristrutturato e ingrandito negli anni futuri.
Operò anche a Firenze in Santa trinità a tre navate la centrale, per un effetto illusionistico della
lunghezza delle campate, appare più allungata. Costituita da cinque cappelle affacciate su un transetto
troverà eco in Santa Maria Novella e Santa Croce
ATTIVITA’ SCULTOREA
Evidente in Jupiter, una testa capitello appartenente alle serie delle teste di Pisano vengono ripresi i
modelli federiciani.
Un probabile viaggio lo mise in contatto diretto con le creazioni del gotico francese tale stratificazione
culturale è evidente nella Deposizione le figure di inseriscono con naturalezza nella cornice
semicircolare. Sollevandosi dai lati verso il centro, sino al culmine espressivo del Cristo morto.
A differenza della Deposizione di Antelami, o con Martirio di Sant’Andrea a Vercelli, egli vuole indurre
un’arte religiosa non soltanto didattica ma commovente, un’arte che colpisca prima l’affettività e poi la
mente dei contemplanti, meditando sulla nuova concezione del Cristo morto, anziché trionfante sulla morte.
Capolavoro Pulpito per il battistero di Pisa, firmato e datato nel 1260
Le virtù sono scolpite quasi a tutto tondo a imitazione delle statue antiche, come ben si vede nella Carità
delicatezza nell’intrecciarsi delle mani ; e nella Fortezza concepita come un fiero ercole classico la cui
posa è attentamente ben studiata Michelangelo lo riprende per il suo David
-Arnolfo di Cambio
ATTIVITA’ ARCHITETTONICA
Opere più importanti sono i Cibori, eretti a Roma in San Paolo fuori le mura e in Santa Cecilia. Il ciborio
veniva concepito da Arnolfo come un monumento trionfale e geometricamente imponente.
-Nel 1278 inizia la costruzione di Santa Maria Novella per i domenicani fiorentini.
• Dopo la Basilica di Assisi, fino a quel momento, è la più originale interpretazione italiana
dell’architettura gotica italiana.
• Vengono riprese delle caratteristiche architettoniche da Santa Trinità : l’articolazione in tre navate
coperte da volte ogivali e le arcate accorciate dall’ingresso verso il transetto per ottenere un
effetto illusionistico di allungamento della navata.
• La costruzione domenicana è però più ampia, per raccogliere un maggior numero di fedeli e
presenta una più chiara organizzazione strutturale le campate della navata sono più ampie e
larghe come nella basilica superiore di Assisi.
-Opera al cantiere della cattedrale di Orvieto pianta originaria è rettangolare a tre navate. Gli archi che
delimitano le navate sono molto ampie ma l’effetto d’insieme richiama il duomo di Siena per l’adozione
degli archi a tutto sesto e per la bicromia.
-Progettò Santa Maria del Fiore, la cattedrale fiorentina Il suo progetto è ricostruibile in base ai suoi
disegni poiché, la morte i Arnolfo poco dopo il 1302, blocca lo slancio iniziale dei lavori.
La cattedrale attuale corrisponde solo in parte al progetto: il suo piano originale ricorda il duomo di Siena di
Nicola Pisano per l’idea del corpo a tre navate che confluisce in una zona presbiteriale coperta da una
grande cupola.
-Giovanni Pisano
• Erede e figlio del padre Nicola, completa e conclude le imprese iniziate dal padre.
• Il suo stile segna però un’evoluzione, tanto che vi è, nelle sue opere più importanti, il Pulpito di
Pistoia, un’ iscrizione in cui dichiara esplicitamente di aver superato il padre con la propria arte.
• Egli partecipa come Arnolfo a una fase successiva della cultura gotica, alla più elegante
elaborazione formale reagendo agli stimoli espressionistici che scendono dalla
Germania.
Evidente nella Madonna col Bambino, opera dell’Oratorio degli Scrovegni a Padova del
1312.
• Tema ripreso da una scultura francese, ma avvertiamo nella scultura di Pisano una
maggiore intensità espressiva.
• Lo sguardo di Maria è incrociato con quello del bambino leggiamo il tema della
futura Passione.
• Il corpo della donna scatta all’indietro con un arco irregolare e flessa il bacino
all’indietro e lateralmente col contrappeso del bimbo.
• L’originalità di Giovanni Pisano è proprio nel risalto nel sentimento delle figure e nella mimica
corporea su questa base egli rinnova l’iconografia medievale.
La sua evoluzione stilistica in confronto a quella del padre è evidente nel Pulpito di
Pistoia:
Egli scava i rilievi nella pietra con assoluta libertà, determinando contrasti di luce e ombre.
La Giustizia, intesa come Justitia Imperialus, che tiene un leone morto, e la Temperanza, come Venus
pudica che si copre con le mani il seno e l’inguine .
Le Virtù sono le parti del mondo, i quattro fiumi del paradiso, ma anche le età della vita umana, poiché i
volti mostrano età diverse, scalate dalla giovinezza della Prudenza alla vecchiaia della Giustizia.
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Con l’arrivo delle maestranze federiciane in Toscana e con l’inizio dell’attività di Nicola Pisano, lo stacco
della scultura gotica classicheggiante e la pittura rimasta bizantina tocca il culmine : gli artisti erano
disarmati di fronte alla capacità narrativa di Nicola, alla vivacità e drammaticità delle sue figure. Da questo
momento la scultura è arte-guida, la pittura si trasforma con lentezza senza mai negare i suoi presupposti
bizantini.
• Il fenomeno più appariscente della pittura toscana dall’inizio del duecento è la grande diffusione
delle tavole dipinte. Le prime erano apparse in Italia centrale tra Tivoli, Lucca e Sarzana.
• Le tavole dipinte sono un fastoso ornamento per gli altari e le navate; possono essere
eventualmente rimosse e si prestano ad essere trasportate per le vie delle città nel corso delle
processioni.
L’innovazione iconografica è da Giunta Pisano, personalità decisiva della storia della pittura
del Duecento: sottolinea la drammaticità del tema del Cristo morto con raffinati mezzi
espressivi
Nelle quatto croci di Giunta, si vede il corpo del cristo inarcarsi nello spazio, teso nello spasimo dell’agonia ,
in contrasto con la linearità della sagoma della croce. Sono abolite le storie e le ambientazioni. Appaiono
nei due bracci laterali della croce Maria e San Giovanni, in pose di compianto. Fisicità del Cristo potenziata
da un chiaroscuro più sfumato.
Un altro soggetto tipico delle croci dipinte è la Madonna col bambino. Margheritone
d’Arezzo dipinse la Madonna di Montelungo nel 1250.
•
• E’ una tavola che rimanda una tipologia cristiano-orientale di origine egiziana :
madre e figlio sono frontali e appiattiti, il figlio è rappresentato come un
dioinfante, benedicente con uno scettro in mano.
• Una madonna col bambino assai diversa è quella di Coppo Di Marcovaldo, il più
importante pittore fiorentino prima di Cimabue, la sua opera fu eseguita a
Siena.
• Il bambino è rivolto verso la madre in un atteggiamento intenerito.
• I panneggi di Maria sono segnati da sottili striature dorate, che accentuano un’espansione
volumetrica del buso e delle gambe.
Anche Coppo di Marcovaldo, come Giunta Pisano, vuole recuperare la volumetria perduta da secoli, a sua
volta ora in senso espressionistico in Madonna col Bambino di Orvieto
Cimabue è il primo pittore, dopo tanti secoli di dure grafie, a usare il colore in
modo morbido e sfumato conseguendo un inedito naturalismo.
• Non inclina qui un sentimentalismo, non propone sguardi sentimentali tra personaggi.
• I personaggi affermano la loro divinità maestà tramite le pose semplificate entro l’incastellatura del
trono. Le figure sono umanizzare e presenti. I sei angeli, disposti ai lati del trono completano la
composizione definendo una corte d’onore. L’eco è immediata.
• Una parafrasi della pala di Cimabue ne rifarà Duccio di Buoninsegna con Madonna Rucellai. Ma
Duccio addolcisce il contenuto umano e introduce nel disegno un nervoso ritmo lineare
Cimabue Duccio
Momento capitale della storia della pittura in Italia fu quando si formò lo stile che Vasari definisce
‘’latino’’, per contrapporlo al ‘’greco’’ dei bizantini. la rivoluzione si coglie soprattutto nella
basilica di Assisi.
La Basilica si offre come un importantissimo documento per lo studio della pittura di questi secoli e
permette di confrontare stili che appartengono a tempi, culture e personalità artistiche diverse.
I primi affreschi compaiono nella basilica superiore nel 1288: tra essi vi è il ciclo sulle pareti dei
transetti e del coro affidati a Cimabue e la sua equipe, affreschi che narrano le storie di SS. Pietro e
Paolo, le storie di Maria, l’Apocalisse, e la Crocifissione, dove è ben leggibile un’immagine
potenzialmente drammatica rispetto alle altre tre che non sono più evidenti.
GIOTTO
• Negli anni intorno al 1290, che corrispondono all'esordio di Giotto , il giovane pittore si trova ad
Assisi e lavora nella Basilica Superiore di San Francesco.
• -Allievo di Cimabue dopo il suo apprendistato, egli si spostò a Roma e studiò i plastici e spaziali
cicli musivi e pittorici del IV e V secolo d.C.
• -Ai tempi di Niccolò II, a Roma, è possibile riconoscere una rinnovata attenzione rivolta all’arte
paleocristiana, che si traduce in restauri e rifacimenti delle decorazioni delle antiche basiliche.
STILE
o Egli realizza una svolta estetica innovativa rispetto all’arte bizantina che dominava lo stile figurativo
del tempo lo stile bizantino presentava figure bidimensionali e frontali delle scene sacre, con
Giotto, invece, le figure sembrano prendere vita in un contesto reale, con una particolare resa
volumetrica dei corpi, tramite un accentuato chiaroscuro.
o Era capace di ambientare le proprie scene in un ambiente architettonico fittizio, disegnato secondo
una prospettiva ed uno scorcio laterale
o Nella basilica di Assisi, nel registro inferiore lungo la navata, Giotto si fa protagonista indiscusso.
o Rappresenta in un ciclo di 28 affreschi la figura e la vita del santo, rappresentato , per la prima
volta come uomo tra le persone, nella natura , in spazi reali architettonici reali, anticipando , in
alcune scene la ricerca sulla prospettiva. le ‘’storie di San Francesco’’ è il ciclo capitale della
pittura italiana.
La grandezza di Giotto non si esaudisce nel realismo ed ambientazione, delle situazioni, dei personaggi e
delle pose, esso è inscindibile dal ferreo controllo ritmico e geometrico che il pittore esercita tra le figure
il rapporto tra le figure e lo sfondo non è mai casuale
Nell’elemosina del mantello, dove non c’è un fondale architettonico, Giotto sfrutta
i profili obliqui dei colli per portare l’attenzione dell’osservatore negli sguardi
incrociati dei personaggi e dell’asino.
La novità del suo linguaggio stilistico fu che dopo aver eseguito le opere ad Assisi, egli affronta i temi più
tradizionali della pittura duecentesca.
Vengono raffigurati :
-al livello più alto le storie della vergine
-sui due nastri intermedi le storie di cristo
Nel basamento i vizi e le virtù e il giudizio universale
Nella Strage degli Innocenti di Giotto, in confronto con quella di Giovanni Pisano, un gorgo incontrollato di
violenza e dolore, vi è un’attenzione verso le figure entro uno sfondo architettonico. Gli ambienti naturali e
le architetture sono costruite come vere e proprie scatole prospettiche, mentre le figure sono solide e
voluminose.
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-La cultura romana
o Il rinnovamento della pittura italiana del Duecento si svolge a Firenze, dove provengono i pittori, a
Assisi, la prestigiosa vetrina degli affreschi, e a Roma, dove vi è il papato che è il principale
committente degli affreschi.
o E’ un fenomeno di ascendenza romana il voler rifiorire verso la spazialità e la maestosità dell’arte
antica, da questo Giotto ne ha tratto punti fondamentali.
o Artisti : o Contemporaneo di Cimabue, Jacopo Torriti, fu il favorito di Niccolò IV, che lavorò
anch’egli ad Assisi e a Roma creò dei mosaici absidali per Santa Maria Maggiore
o Altro artista è Pietro Cavallini, secondo taluni è un presunto ‘’maestro’’ di Giotto. E’ un grandissimo
pittore e revival proto classico romano.
La comparsa sulla scena artistica del secondo duecento di grandi artisti come Coppo, Cimabue, di Cambio e
di Giotto, e dei cantieri di Santa Maria Novella e Santa Croce, sono fenomeni collegabili col primato
Il primo Trecento è uno dei momenti più felici per l’arte Italiana, soprattutto per la pittura le tecniche
dominanti sono l’affresco e la tempera su tavola. Nei cicli pittorici vengono raffigurate le sene dell’Antico e
Nuovo testamento, le vite dei santi e i rari temi profani.
FIRENZE
La prima metà del trecento vede a Firenze il fervere di cantieri come Santa Croce e Santa Maria del Fiore.
La costruzione del duomo procede a rilento ma viene eretto il campanile marmoreo.
Il dominio dei guelfi è espresso dalla nuova sede del Comune, il Palazzo Vecchio, eretto sul progetto di
Arnolfo di Cambio. l’inizio della costruzione coincide con una fase acuta di tensioni politiche tra le fazioni
dei guelfi neri e bianchi
Il palazzo ha l’aspetto di un maniero fortificato, la massiccia mole è però alleggerita dalle fila delle finestre.
Le sale interne vengono ornate da cicli di affreschi a tema civico nei quali interviene anche Giotto, ma sono
andati distrutti.
La scultura è meno praticata dai fiorentini infatti per eseguire la porta bronzea per il battistero, si andò
alla ricerca di artigiani capaci di lavorare il bronzo. Andre Pisano eseguirà poi il portale inserendovi storie di
san Giovanni Battista e la Virtù scandite da 28 formelle quadrate.
L’influsso di Giotto risulta decisivo nei rilievi scolpiti sempre da Andrea Pisano per il basamento del
campanile di Santa Maria del Fiore per i quali ne fornisce i disegni.
-Giotto e i Giotteschi fiorentini.
Giotto aveva condotto i lavori e le numerose commissioni della sua bottega con una organizzazione del
lavoro guidata con una logica imprenditoriale, che necessitava del coordinamento del lavoro di numerosi
collaboratori.
A Firenze ed in Toscana operavano i cosiddetti "protogiotteschi" i seguaci che avevano visto all'opera
Giotto nella sua città. Essi recepirono e svilupparono in maniera diversa il linguaggio di Giotto: per
esempio:
-il cosiddetto Maestro della Santa Cecilia dimostrò una piena padronanza delle novità nel campo delle
ambientazioni architettoniche delle scene, ma fu più limitato nella realizzazione delle figure umane.
- Taddeo Gaddi, nella bottega del maestro per ben 24 anni, dimostrò nelle commissioni prestigiose (come
la Cappella Baroncelli in Santa Croce) di aver messo a frutto gli insegnamenti giotteschi, disponendo con
una notevole libertà narrativa le figure nelle scene, che risultano più affollate di quelle del suo maestro
riprese inoltre la sperimentazione della prospettiva negli sfondi architettonici
• Nel primo Trecento Siena si arricchisce di nuovi palazzi, chiese e dipinti. Gli artisti lavorano anche
fuori dalla città ed esportano i loro prodotti a: a Pisa, Orvieto, Arezzo, Firenze, Assisi, Napoli, Milano
e ad Avignon.
• Sistema politico guelfo, con le spalle alleanze ghibelline e influenza di Giovanni Pisano
determinano una cultura figurativa aperta alle influenze del Gotico francese, più aristocratica
rispetto a quella fiorentina. Risalta poi rispetto a Firenze un tono più ‘’civico’’ e politico dell’arte
senese.
ARCHITETTURA
SCULTURA
Grande scultore è Tino di Camiano, allievo di Giovanni Pisano è attivo a Pisa, Firenze e Napoli. (1)Nel
ritratto di Arrigo VIII di Lussemburgo a Pisa, egli propone una sintesi tra Carlo d’Angiò di Arnolfo e la
inquieta sensibilità di Giovanni Pisano espressa nel mobile volto della statua.
(2)Sono a opera di Tino alcuni intensi monumenti sepolcrali nel monumento funebre del cardinale
Riccardo Petroni, vi è un impiego di quattro angeli che richiamano lo schema delle Virtù di Giovanni Pisano,
mentre il morto giace entro un baldacchino di cui due angeli scostano le cortine. E’ assai originale la fronte
del sarcofago lavorata a rilievo con episodi della resurrezione di Cristo di forte sbalzo plastico, che rimanda
alla tipologia della figurazione continua dei sarcofagi
Duccio di Buoninsegna fu uno dei più importanti esponenti della pittura senese della metà del 200. Mentre
Cimabue e i suoi seguaci cercano di rappresentare lo spazio tridimensionalmente e volumetricamente,
Duccio cerca di focalizzare la sua attenzione sull'eleganza delle forme e delle linee e sull'armonia dei colori.
L'arte di Duccio aveva in origine una solida componente bizantina, e una notevole conoscenza di Cimabue
alle quali ereditò il linearismo ed eleganza, una linea morbida e una raffinata gamma cromatica.
Col tempo lo stile di Duccio raggiunse esiti di sempre maggiore naturalezza e morbidezza e seppe anche
aggiornarsi alle innovazioni introdotte da Giotto, quali la resa dei chiaroscuri, la volumetria delle figure e
del panneggio, la resa prospettica.
Simone Martini, uno dei più importanti pittori del Trecento e si rivela
all’improvviso fin da subito con l’affresco della Maestà, dipinto su una
delle pareti di fondo della sala del Mappamondo, nel Palazzo Pubblico
di Siena
Nel 1317 fu chiamato a Napoli da Roberto d’Angiò per realizzare una tavola
celebrativa raffigurante San Ludovico da Tolosa che incorona il fratello Roberto, oggi
conservata al Museo di Capodimonte a Napoli, in cui accanto al santo appare Roberto
in atto di ricevere la corona da Ludovico (suo fratello che abdicò per lui)
Oltre a Simone Martini, le personalità dominanti della pittura senese sono i fratelli Pietro e Ambrogio
Lorenzetti
Il maggiore, Pietro formandosi come il fratello nella bottega di Duccio, opera per
alcuni anni nella basilica inferiore di Ultima cena e Deposizione
Ambrogio Lorenzetti ha una vena artistica più ‘’aristocratica’’ rispetto a Simone Martini, evidente
nella Madonna col Bambino plastica creazione di estrazione giottesca o arnolfiana per la solidità del
trono e per la presa possente di Maria con cui abbraccia l’infante.
A Siena riceve pagamenti per le opere eseguite al palazzo comunale, oltre alla Madonna col Bambino nella
loggia, esegue nella sala dei Nove le Allegorie ed effetti del buono e cattivo governo.
Gli affreschi hanno un chiaro effetto didascalico, confrontando l'allegoria del Buon Governo (sulla parete di
fondo) con quella del Cattivo Governo (sulla parete laterale sinistra), entrambe popolate da personaggi
allegorici facilmente identificabili grazie alle didascalie. A queste seguono due paesaggi di una medesima
città (Siena), con gli effetti del Buon Governo dove i cittadini vivono nell'ordine e nell'armonia, e gli effetti
del Cattivo Governo dove si vede una città in rovina
Nella visione d'insieme, l'affresco si articola su tre registri: quello superiore con le componenti divine
(Sapienza Divina e Virtù Teologali), quello intermedio con le Istituzioni cittadine (la Giustizia, il Comune,
le Virtù non teologali ) quello più basso con i costruttori di queste istituzioni (esercito e cittadini).
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Polittici
• Nel duecento e inizio trecento vengono eseguiti i Polittici, una composizione architettonica di
tavole dipinte riunite in una cornice line e dorata.
• Non hanno una tipologia canonica la forma, la misura, il numero delle tavole variano a seconda
di chi è destinato, del gusto del committente o dell’artefice etc..
• La tipologia trecentesca più comune prevede una sequenza di più tavole allineate di formato
verticale in numero dispari, in genere tre, cinque o sette.
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-Arte della prima metà del XIV secolo in Italia Meridionale e Settentrionale
Con l'attività di Giotto (la cui bottega era diventata un'impresa organizzata) e dei suoi scolari e seguaci,
Firenze determinò praticamente il destino della pittura per tutto il sec. XIV nelle principali regioni d'Italia.
Si configurò in tal modo il concetto di una scuola fiorentina portatrice di un linguaggio nuovo, volto al
"naturale" nella resa plastica della figura e dello spazio.
La straordinaria evoluzione della pittura soprattutto, coinvolge gran parte d’Italia, dal nord al sud, tranne
nelle aree bloccate dallo sviluppo artistico Roma, dopo il trasferimento della corte papale ad Avignone
(1309) e della Basilicata e Calabria
REGNO DI NAPOLI
Passò dal dominio svevo a quello angoino nel 1266 determinò che non si crearono ‘’scuole’’ artistiche,
poiché tutte le commissioni erano attuate da artisti esterni attirati dal meccanismo di corte L’arte
centroitaliana è determinata nel primo decennio dei Trecento dall’ascesa al trono di Roberto d’Angiò
L’influsso translapino è ben visibile negli acquisti e nelle commissioni della corte, ad esempio nelle
miniature dei romanzi.
La prima apertura alla moderna arte trecentesca è mediata da alcuni artisti romani. La seconda ondata è
segnata da artisti senesi di Simone Martini.
Giunge nella città di Napoli Pietro Cavallini, in cui con i suoi affreschi nel Duomo e in San Domenico
introdusse per la prima volta la ritrovata spazialità ‘’latina’’ nell’Italia del Sud.
ad egli si forma un notevole pittore napoletano: Roberto d’Oresio CENTRI NELL’ITALIA SETTENTRIONALE
NELLA PRIMA META’ DEL TRECENTO Rimini e Bologna teatro di importanti avvenimenti artistici.
A Rimini diversi artisti attivi La loro opera fu caratterizzata dalla proposta di uno spazio dilatato, dal
colore tenero e dalla patetica espressività delle immagini, che rivela la piena assimilazione del
rinnovamento giottesco.
- Giovanni da Rimini, attivo nella prima metà del Trecento, autore degli affreschi con Storie della Vergine,
nella chiesa riminese di S. Agostino.
-Pietro da Rimini, di cui si hanno raffinati affreschi nella chiesa di S. Chiara a Ravenna.
A Bologna artisti con conoscenza diretta delle novità artistiche toscane: giunge nella città emiliana una
Maestà di Cimabue e un polittico di Giotto nel primo decennio del Trecento.
La prima scuola pittorica che si forma nella città si presenta con caratteristiche fortemente gotiche e
transalpine.
Il principale è individuato in Vitale, pittore attivo nella prima metà del XIV secolo, dove lavorò agli
affreschi presso l'Abbazia, e Udine, dove eseguì un ciclo di affreschi presso il Duomo.
Roberto Longhi sottolinea l'importanza di Vitale come capostipite per la scuola bolognese, equiparandone il
ruolo a quello svolto da Giotto per quella fiorentina o da Duccio per quella senese.
Nell’Europa del Nord si guardano con interesse i pittori italiani, soprattutto alla loro capacità artistica di
rappresentare illusivamente lo spazio con mezzi lineari e chiaroscurali ciò si cerca di imitarlo, soprattutto
in Austria Francia e Spagna.
La diffusione dello stile italiano fuori dai confini si avvale anche dall’operosità di alcuni artisti oltre la cerchia
delle Alpi un forte richiamo è esercitato da Avignone, città provenzale dove si è trasferita la corte
papale.
Nel 1303 giunge ad Avignone Simone Martini in cui nell’atrio di Notre dame-des-dons dipinse un ciclo di
affreschi mariani raffigurando anche la Madonna d’Umiltà.
Simone eseguì in quegli anni opere di particolare significato, affiancato dai suoi allievi
che lo hanno seguito da Siena, tra di essi il Maestro degli angeli perduti, cui dipinse la
tavola a due facce ‘’La caduta degli angeli ribelli’’, e ‘’l’Elemosina di San Martino’’
sintetizza il naturalismo e la fantasia visionaria del Martini con il rigore prospettico di
Ambrogio Lorenzetti.
• Per tutta la metà del XIV secolo i pittori italiani raccolgono i frutti della straordinaria rivoluzione
artistica, tecnica, formale e contenutistica.
• Nel 1356 fallimenti bancari, grande crisi economica
• Nel 1348 peste
• Nulla diviene più costruito, dipinto e scolpito dopo il 1350.
• Tra le vittime dell’epidemia di Maso, Bernardo Daddi, Andrea Pisano e i fratelli Lorenzetti
• La scomparsa improvvisa di artisti di tale livello, determino riflessi negativi sulla produzione
artistica.
La crisi demografica e politica non impedisce che a Firenze riapra il cantiere del duomo si erigano
grandiose navate a piano arnolfiano
A differenza dell’Italia meridionale, dove si consuma la crisi della monarchia angioina, in Italia
settentrionale fiorisce il sistema degli stati signorili :
• -i Savoia in Piemonte
• -I Visconti a Milano
• -i Gonzaga a Mantova
• -gli Scaligeri a Verona
-MILANO VISCONTEA
La corte dei Visconti assume il ruolo di primo piano in campo artistico nella seconda metà del Trecento.
Anche la scultura viene utilizzata a fini celebrativi, una dinastia di artisti lombardi, i Da Campione, si
aggiudica le commissioni più prestigiose.
Verso il 1270, un geniale miniatore lombardo o veronese decora due codici situati nella
Biblioteca nazionale di Parigi dimostrano la gestazione dell’evoluzione dello stile
gotico nella sua accezione ‘’tarda’’ o ‘’internazionale’’
-Padova e Verona
Verona e Padova centri primari della pittura italiana. Le occasioni artistiche coincidono con le
commissioni profane e religiose delle corti signorili: le idee culturali navigano sotto l’influsso di Petrarca i
pittori si ispirano ai suoi versi
A Verona spira aria di Lombardia Turone de Maxio, artista Milanese trasferito a Verona.
A Padova nella prima metà del secolo si sviluppa uno stile giottesco stimolato dalla presenza degli affreschi
nell’Oratorio degli Scrovegni; un gusto più naturalistico e dinamico traspare da Gusto de Menabuoi che
giunge a Padova dopo essersi formato nella bottega di Maso.
Egli è l’unico pittore del Trecento capace di muoversi nei tanti linguaggi dell’arte medievale.
Riassunto breve
Nei secoli XIII e XIV si sviluppa nel nord Europa l'arte gotica.
Il termine gotico verrà tuttavia coniato solo nel 1500 con un'accezione negativa: significava infatti, “barbaro”.
Il verticalismo accentuato dell'architettura ed il forte senso drammatico delle rappresentazioni nordiche furono nel
Cinquecento assai criticate: solo quella della tarda romanità era considerata vera arte. Infatti in Italia, il grande slancio
Capo scuola della pittura senese è Duccio di Buoninsegna, la cui opera è caratterizzata da una grande raffinatezza di
esecuzione: le immagini aggraziate, accurate nella definizione dei particolari e costruite attraverso la linea ed il colore
diventeranno tipiche della tradizione senese.
Nel Trecento Simone Martini e, dopo di lui, Pietro e Ambrogio Lorenzetti, sono pittori rinomati per la ricchezza
decorativa delle loro immagini. Lo spirito cavalleresco e profano si riflette nelle scene sacre: i Santi, vestiti con i ricchi
costumi dell'epoca, circondano Maria che riceve doni dagli Angeli, inginocchiati ai lati del suo trono come paggi di
fronte ad una dama. Il gusto per la decorazione e l'attenzione per gli elementi di tipo naturalistico riflettono gli influssi
della miniatura gotica francese; gli artisti, da Siena, sono infatti chiamati a lavorare presso la corte papale ad Avignone,
dove è stata trasferita la sede pontificia.
Il caposcuola dei pittori fiorentini è Cenni di Pepo, detto Cimabue.
Nel crocifisso di Arezzo e nella Madonna di Santa Trinità, a Firenze, le sue figure sono vigorose e cariche di umanità; la
composizione è monumentale. Sono evidenti i legami con la scuola pisana di scultura e con quella romana di pittura.
La ricerca di una forte espressività appare anche negli affreschi della chiesa Superiore di Assisi, purtroppo oggi molto
rovinati. La scena della Crocifissione, che appare annerita nelle parti luminose, quasi fosse un'immagine in negativo,
conserva tuttavia intatta la sua potenza: la figura di Cristo, inarcata sulla Croce e con le vesti scosse dal vento, è
circondata da Angeli le cui ali si agitano nello spazio, mentre in basso la schiera dei seguaci protende le braccia verso
Cristo, accentuando la dinamicità della composizione. La rappresentazione del volume, del movimento e
dell'espressività delle figure verrà ripresa e sviluppata nelle opere di un grandissimo artista del Trecento: Giotto che
abbandona quasi completamente il fondo d’oro. Nelle sue pitture lo spazio in profondità viene rappresentato
attraverso la prospettiva degli elementi architettonici e lo scorcio delle figure. La linea che disegna i contorni è
scomparsa e le forme si distaccano l’una dall'altra per contrasti di colore. Con Giotto la pittura a tinte piatte, tipica
dell'arte bizantina viene completamente abbandonata e le figure esprimono le loro emozioni umane.