Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
1 tomo 1-2
Storia dell'arte medievale
Universita degli Studi Roma Tre (UNIROMA3)
43 pag.
1 2
3 4
BASILICA CRISTIANA- con la liberazione del culto cristiano si avverte la necessità di costruire un luogo per la
CONVIVENZA TRA ARTE PAGANA E ARTE CRISTIANA celebrazione della liturgia. Le basiliche erano uno degli edifici più antichi dell’architettura romana e aveva
diverse funzioni: si amministrava la giustizia, ospitava incontri di affari. Un esempio di basilica romana era quella
Con la concessione della cittadinanza, si intensificano i rapporti con le culture periferiche. di Massenzio (306-312), aveva pianta tripartita divisa in tre navate con la navata centrale ricoperta da tre volte
a crociera. L’ingresso era su uno dei lati brevi preceduto da porticato dove corrisponde un’abside.
L’arte si stacca dall’impronta naturalistica dell’età classica, in favore di una lettura simbolica.
La rima arte cristiana usa un linguaggio figurato che s’ispira alla cultura pagana e a quella Le basiliche potevano avere anche funzione religiosa. Importante era l’illuminazione, assicurata dalle finestre che
orientale giudaica. L’aniconismo, tipico prima del giudaismo e poi del cristianesimo spinge si aprivano nella parte superiore delle pareti della navata centrale. La luce era importante per esaltare la
policromia dei mosaici e dei marmi.
ad usare figure simbolo. Dal IV sec. forma simbolica e forma narrativa procedono insieme:
agnello/Cristo; Buon Pastore – filosofo/ Cristo, scene del Vecchio Testamento, parabole di
salvezza. La figura di Cristo avendo due nature, una divina e l’altra umana, poteva essere
rappresentato. Con il sodalizio tra Chiesa e Stato compare, specialmente nelle absidi delle
basiliche, il Cristo con le insegne regali della traditio legis.
5 6
L’unico edificio che conserva ancora alcune parti è l’IPPODROMO- ospitava fino a 50.000
spettatori e dall’istituzione della Tetrarchia è luogo di epifania imperiale, ed elemento
essenziale di ogni residenza imperiale.
Su un’altura sorgeva il Foro, circolare e con al centro, una colonna sulla cui sommità c’era
una statua di Costantino -Helios. La CHIESA DEI SANTI APOSTOLI, concepita come un
mausoleo e futuro luogo di pellegrinaggio, era costruita nel punto più alto della città. Era
una costruzione a croce greca con all’interno la tomba dell’imperatore, dove Costantino
aveva disposto che ogni giorno si celebrasse il sacrificio eucaristico. Alla morte di Costantino
(337) i lavori non erano ancora finiti. La chiesa, che assunse la funzione di cattedrale fu
Santa Sofia fondata da Costantino e interamente ricostruita da Giustiniano, nel XV e XVIII
sec. La città divenne espressione della natura divina dell’imperatore. Nonostante ciò non
arrivava minimamente a rivaleggiare con Roma o con altre città antiche come Antiochia o
Alessandria. Per primeggiare deve aspettare il sacco di Roma da parte dei Goti del 410 e
dei Vandali nel 455 e la conquista persiana di Antiochia nel 540. Raggiunge il suo apice 2. MILANO
con Giustiniano (528-565).
Al centro della Pianura Padana, sorta in posizione strategica. Forse fondata dai Galli, ma
Successivamente con Teodosio I e successori Costantinopoli è soggetta a trasformazioni che l’aspetto urbano più conosciuto è romano: schema a scacchiera poi coperto dallo schema a
la rendono un grande centro grazie anche alla decadenza degli altri centri. Importanti sono ragnatela. Durante la Tetrarchia diventa capitale imperiale e viene ampliata con Massimiano
le mura di Teodosio II, che sostituiscono quelle di Costantino in quanto ciò porta alla (286-305). Sotto Piazza Duomo ci sono i resti della Basilica a cinque navate del Salvatore,
creazione di nuovi cantieri con nuove maestranze. Costantinopoli diviene centro artistico in poi consacrata a SANTA TECLA. Ricostruita sulla forma antica è la basilica di SAN LORENZO,
cui giungono diversi artisti da ogni regione e nascono nuove scuole. Tra il IV V VI secolo pianta quadrata con angoli rinforzati da torri. I toponimi delle vie limitrofe la associano al
avorio e oreficerie sono sensibili agli effetti della renovatio con una consapevole ripresa dei palazzo imperiale, quindi possiamo datarla al IV o V sec. Il vescovo Ambrogio poi circonda
7 8
9 10
L’uso della tecnica risale alla tradizione greco-romana. L’esempio della fase più antica è nel
mosaico di Pella del IV sec. a.C. Nel corso del tempo si passa dai ciottoli alle tessere che
possono variare dimensione ed essere di smalto, pasta vitrea, terracotta o madreperla. L’oro
e l’argento vengono stesi su una lastra di vetro trasparente. Le dimensioni e forme variano:
quelle usate per volti e mani sono molto piccole mentre quelle per le superfici più ampie
sono più grandi.
11 12
13 14
15 16
17 18
21 22
23 24
In Inghilterra, gli edifici romanici, vedono uno slancio verticale, articolazione della parete
della navata con una ricerca di effetti decorativi spettacolari nelle facciate.
25 26
La scritta in latino ci tramanda il nome dell’autore: Bernardus Gelduinus. Dalla sua bottega
escono anche 7 bassorilievi in marmo collocati nel deambulatorio con il Cristo in Maestà:
impianto totalmente romanico, con spunti dall’oreficeria ottoniana. Sua anche la porta di
Miegeville. Ha molte affinità con il Santuario di Compostela. Un altro alternativamente singoli
e gemini come le colonne, sono tutti modellati con sculture che hanno poca profondità e
27 28
29 30
31
32
Un altro materiale usato nel romanico lombardo è la pietra e questo suo utilizzo è un elemento
di diversità rispetto al romanico milanese e pavese. La pietra viene impiegata sia in edifici
religiosi e non.
Il duomo di Parma La sua costruzione
interessa due secoli. L’edificio presenta
un impianto planimetrico complesso
Sant’Abbondio-secolo XI
che si risolve con un gioco di volumi
In questa chiesa troviamo elementi tipici nella zona absidale. Il transetto ha uno
dell’architettura romanica lombarda. È a cinque navate sviluppo grandioso. Si tratta di un
con copertura a travi lignee. L’edificio presenta due corpo longitudinale a tre navate con
torri gemelle richiamando le soluzioni diffuse in abside. All’esterno si presenta come un complesso spettacolare di
masse architettoniche cubiche e cilindriche innestate una sull’altra. Le pareti esterne sono
Germania di ascendenza ottoniana. A Como la scultura
scandite da loggette che ritmano ed animano la massa muraria con effetti chiaroscurali.
ha funzione strettamente decorativa e abbiamo un Alla prima campagna di lavori, tra il 1090 e il 1130 è riferita la decorazione scultorea.
gusto prettamente fantastico con particolare A Benedetto Antelami è attribuita la cattedrale.
predilezione per il mostruoso ed il grottesco come vediamo nei capitelli di questa chiesa.
33 34
Al 1120 (quindi precedente) risale il lavoro di Niccolò alla SACRA DI SAN MICHELE dove viene Il campo dei Miracoli a Pisa : Si tratta di un gioiello dell’urbanistica medievale conservatosi
creato un portale con lo Zodiaco e le Costellazioni in uno stile che fonde il lombardo, il tosolano nella sua omogeneità stilistica ed è testimonianza della ricchezza raggiunta dalla città. I lavori
e bizantino. Niccolò opera anche a SAN ZENO a Verona con San Zeno che benedice le milizie del complesso iniziano nel 1064 con i lavori della cattedrale pisana.
cittadine con scene del Vecchio e Nuovo Testamento. Conosciamo i nomi degli artefici con Buscheto e Rainaldo che si occuparono della fisionomia
del duomo, Diotisalvi si occupò del battistero iniziato nel 1153 mentre Bonanno della torre
campanaria.
Un’epigrafe della facciata ci informa che il bottino ricavato da sei navi saracene nel porto di
Area veneta e dell’alto adriatico- Palermo fu utilizzato poiché la spedizione vide la vincita della flotta pisana. Un’altra funge da
La chiesa di San Zeno a Verona ricalca lo schema compositivo di Modena. Nel resto dell’area elogio funebre nei confronti di Buscheto. Il duomo presenta la facciata a fasce bianche e nere
e la sua struttura rivela una funzione di elementi classici paleocristiani, arabi e romanici.
veneta c’è una tendenza più bizantina. Ad esempio: la Chiesa dei SS. Maria e Donato a Murano
All’interno abbiamo una pianta longitudinale con un lungo transetto ed abbiamo la suddivisione
hanno un mix di tradizione lombarda e bizantina. Nella Basilica di San Marco, abbiamo influssi in cinque navate da file di colonne con capitelli, la cui decorazione è un misto tra corinzio e
orientali con schema a croce greca con cinque cupole che si rifanno a un modello composito. L’effetto di insieme costituisce un’assoluta novità che non viene alterata dagli
costantinopolitano con le pareti rivestite di mosaici. La presenza orientale si vede soprattutto interventi di Rainaldo intervenuto alla metà del XII secolo. Quest’ultimo prolunga le navate e
negli affreschi del Battistero della Concordia Sagittaria e nella Deposizione di Cristo nel Duomo reinventò il motivo longobardo delle loggette pensili disposte in quattro ordini che
di Aquileia XII sec. conferiscono estrema leggerezza alla superficie. Nell’ordine inferiore della facciata, Rainaldo
introduce una sequenza di arcate ceche che corrono su tutto il perimetro della cattedrale. Fino
Alto Adige- al 1595, il fronte era impreziosito da porte bronzee di Bonanno Pisano. Abbiamo l’esempio
Gli schemi bizantini qui vengono filtrati dalla cultura veneta e arricchiti di un vivo naturalismo della porta di San Ranieri nella quale egli rappresenta le storie della vita di Cristo e scene
ad esempio negli affreschi del XIII sec. di San Jacopo a Grissiano, dove le Dolomiti innevate teofaniche. Nella torre campanaria cilindrica abbiamo componenti classiche, renane e bizantine,
fanno da sfondo al Sacrificio di Isacco. L’area altoatesina è ricca di affreschi di autori anonimi: lombarde e provenzali. Il maestro Guglielmo è autore di un Pergamo che si trovava
originariamente nel duomo di Pisa ma oggi si trova invece a Cagliari. Su questo sono
nella Cripta della Chiesa di Montemaria a Burgusio abbiamo un Cristo in Maestà, in mandorla,
rappresentate scene della vita di Cristo, interrotte nei lati lunghi dai gruppi dei simboli degli
circondato da cherubini e Pietro e Paolo. Interessante è l’affresco di Termeno, nella Chiesa di evangelisti e di San Paolo tra i Santi Tito e Timoteo. I rilievi si staccato dal fondo e sono
San Jacopo: combattimento di figure mostruose che rivela notevole fantasia. Anche a Castel arabescati come nell’arte bizantina con effetti che rimandano alla scultura provenzale.
Appiano abbiamo schemi bizantini trasformati in vivo naturalismo. Guglielmo ebbe grande fortuna infatti vi si rifanno Filippo a Lucca.
35 36
Marche –
Chiesa di San Miniato al monte
La cultura bizantina è uno dei principali ingredienti del romanico marchigiano con apporti
Fu riedificata nel 1018 e la struttura richiama la tradizione paleocristiana romanica nei pilastri. settentrionali. La pianta di Santa Maria di Pontecorvo ad Ancona, è orientaleggiante così come
Abbiamo una scansione spaziale delle navate con l’elevazione del presbiterio. Abbiamo una la cattedrale di San Ciriaco e San Claudio al Chienti a Macerata.
sequenza di arcate che suddividono le navate.
37 38
39 40
Il gotico in Francia L’architettura gotica ha origine in Francia, intorno a Parigi, poco prima della
metà del XII secolo. La cattedrale gotica francese è un edificio di dimensioni colossali slanciato
e luminoso costruito ricorrendo a spericolate soluzioni tecniche richiamando la costruzione
41 42
NOTRE DAME DE PARIS Il re e le regine di Israele – 1145 Si trovano nella facciata della cattedrale
XIII secolo A cinque di Chartres. Di allungata forma cilindrica le figure sono colonne sagomate
navate con transetto e di aspetto antropomorfo da cui sporgono solo le braccia e i piedi.
doppio deambulatorio di
cui la copertura è fatta
con volte a sezioni Annunciazione e Visitazione – 1225 Si trovano sul portale della cattedrale
triangolari, le elevazioni di Reims. Sono figure indipendenti addossate alle colonne retrostanti
delle pareti delle navate atteggiate con naturalezza e bilanciate da armoniosi contrapposti. I
centrale tramite una fila di panneggi rivelano le membra sottostanti e si ha
oculi circolari al di sopra delle finestre. All’esterno gli archi rampanti l’impressione di ammirate statue classiche.
dominano la struttura. Tra il 1150 e 1250 la scultura francese si approssima
a quella classica e si parla quindi di un classicismo
gotico riconoscibile verso il 1220-1250. Dopo il
Cattedrale di Chartres – tra il 1094/1230 La pianta è a tre navate con transetto – doppio 1250 la scultura francese si orienta verso definizioni più astratte.
deambulatorio e cappelle radiali. La facciata, dominata da altissime torri e portali ornati con
sculture. Le pareti della navata centrale presentano archi e vetrate di identica forma e misura
che eliminano la massa muraria. I cantieri italiani nella prima metà del XIII sec.
In Italia bisogna tenere conto di tradizioni storiche e situazioni sociali
diverse. Il gotico stenta ad affermarsi perché ostacolato dal romanico e
dalla tradizione classica, paleocristiana e bizantina, che non concepisce
l’annullamento delle masse murarie tipico del gotico. Quindi stenta ad
affermarsi, anche se fa propri motivi del proprio stile come volta a costoloni o il rosone in
43 44
Piemonte :
Sant’Andrea di Vercelli – Finanziata dal cardinale Guala Bicchieri, questo affida i lavori
ai monaci francesi San Vittorini di cui il primo abate ne è il progettista. Fondato nel
1219 viene consacrata nel 1224 e conclusa nel 1227. Nella chiesa si armonizzano
elementi gotici e romanici: romanici sono la facciata a capanna con i tre portali inquadrati Umbria :
da archi a tutto sesto e strombati con la doppia galleria – innesti dei contrafforti tubolari.
Abbiamo un’armoniosa intelaiatura geometrica. Gotico è l’interno a tre navate
45 46
Benedetto Antelami e la cultura figurativa in Italia settentrionale Castel del Monte ad Andria (Puglia) – residenza di caccia, iniziata nel
Architetto del Battistero di Parma, è il più importante scultore italiano tra il XII e XIII sec. Si 1240, a pianta ottagonale con 8 torri agli angoli. Qui si assiste ad
ispira al romanico padano fondato da Wiligelmo seguendolo e rinnovandolo. un precoce innesto di elementi strutturali gotici nell’architettura civile
( finestre monofore o bifore
inquadrate in archi a sesto
acuto o nelle ampie sale interne
rette da volte ogivali)
47 48
Nell’affresco del Duomo di Atri (Teramo) : l’incontro dei 3 vivi e dei 3 morti 1240-1250. Si
tratta della più antica rappresentazione italiana di questo
soggetto orientale: 3 principi durante la caccia incontrano 3
scheletri che li ammoniscono sulla vanità delle cose umane. La
pittura non ha niente di bizantino, ma riprende la cultura
transalpina filtrata dai miniatori.
49 50
53 54
Santa Maria Novella nel 1278 inizia la costruzione di questa chiesa per i Domenicani fiorentini
su progetto di due membri, fra Sisto e fra Ristoro. Dopo la basilica di Assisi è fino a quel
momento la più originale interpretazione italiana dell'architettura gotica. L'articolazione è in 3 GIOVANNI PISANO
navate, costruzione ampia per accogliere un gran numero di fedeli, le campate della navata
centrale sono ampie e larghe e rette da pilastri compositi. Le arcate sono molto alte e aperte
in modo che le navate laterali si fondono con quella maggiore determinando un ampio spazio
unitario. Le cornici sono bicrome, a cui è affidato il compito di esaltare le strutture portanti: le
troviamo sui costoloni, sulle ghiere degli archi, attorno alle finestre circolari e lungo la navata
centrale.
55 56
Esistono fasi storiche in cui le diverse tecniche avanzano insieme, questo però non è il caso
Pulpito della Chiesa di Sant’Andrea a Pistoia Qui Giovanni riprende e modifica i prototipi della Toscana del Duecento e più in generale dell’Italia, dove si registra una frattura tra lo stile
paterni di Pisa e Siena. Il pulpito è esagonale come quello dell’architettura e della scultura da una parte e quello della pittura dall’altra. Mentre il
pisano, ma i rilievi del parapetto sono separati da grandi figure rinnovamento della scultura è ulteriormente accelerato dall’immissione dei modelli gotici, con
come a Siena. È più slanciato in verticale, tramite il rialzo degli l’attività di Nicola Pisano, lo stacco tra la scultura gotica e classicheggiante e la pittura rimasta
archi trilobati. Le modificazioni più appariscenti sono però di bizantina, tocca il culmine. I pittori sembrano disarmati di fronte alla capacità narrativa di Nicola,
ordine figurativo. Le figure di alla verosimiglianza, alla vivacità, alla drammaticità delle sue figure e dei suoi rilievi attorno al
Giovanni sembrano nascere di 1260.
getto. Da notare una delle In questo momento la scultura è l’arte guida, in quanto la pittura si sta trasformando con
Sibille poste al di sopra dei lentezza e senza mai negare la sua impronta bizantina. Eppure, nel giro di poco tempo,
capitelli delle colonne reagisce rinunciando di colpa a stilemi secolari, i pittori rinnovano i loro modelli e i loro linguaggi sino
quasi con spavento, volgendo a giungere con GIOTTO a fondamentali innovazioni formali e narrative che rendono le loro storie
di scatto il volto turbato quanto mai coinvolgenti. Il successo della pittura è travolgente, offrendo anche la possibilità di
all'angelo che da dietro le decorazioni più economiche della scultura e di più rapida esecuzione.
spalle le suggerisce le rivelazioni profetiche. Nei rilievi del Nel Trecento si assiste a un ribaltamento del rapporto tra le due arti, la pittura diventerà l’Arte
parapetto Giovanni scava la pietra, determinando contrasti tra Guida, la sede delle sperimentazioni, mentre la scultura segnerà il passo entrando in una fase
ombre e luci. A figure minuziosamente caratterizzate accosta volti o corpi involutiva.
sommariamente sbozzati, di fortissimo valore espressivo. Mirabile fra tutti è la formella Il fenomeno più appariscente della pittura toscana dall’inizio del 200 è la grande diffusione
57 58
59 60
63 64
65 66
Dopo il 1328 Giotto scompare dalla scena artistica di Firenze; va a Napoli al servizio di Roberto
D’Angiò e poi a Milano al servizio di Azzone Visconti. Compaiono altri artisti:
67 68
71 72
73 74
ARTE DELLA PRIMA META’ DEL XIV SEC. IN ITALIA MERIDIONALE E SETTENTRIONALE Giovanni da Rimini – Nel 1307 esegue un dossale nel appare un forte giottismo
arcaizzante facendoci comunque intendere quanto per questo sia
L’evoluzione artistica che vede protagoniste Firenze – Assisi – Siena coinvolge tutta Italia importante la lezione giottesca.
mentre Roma conosce un periodo di stanziamento quando la sede papale si sposta ad
Avignone. Presentazione al tempio – 1310 – Chiesa di Sant’Agostino – Giovanni
L’impulso creativo è incoraggiato dalle situazioni politiche – economiche e religiose favorevoli. da Rimini. Appare molto rovinata e appare inoltre intonata al metro
A Napoli la corte degli Angiò ha una funzione fondamentale in quanto è il motore dell’attività solenne di Giotto.
artistica. Qui non si formano scuole ma le commissioni sono fatte da botteghe esterne al Regno.
Rimini invece, dopo il passaggio di Giotto a Padova, si ravviva artisticamente risentendo delle
influenze transalpine e padane.
Maestro del coro di Sant’Agostino mostra un linguaggio giottesco con una ricerca
Bologna invece si presenta come un centro il quale si rifiuta del giottismo e resiste all’arte
fiorentina contrapponendo una mistura di realismo e drammaticità. realistica nei particolari.
A Milano nel 300 si assiste ad un impianto di cultura figurativa di nostalgia romanica ponendo
così le premesse per la formazione di una tendenza lombardo – veneta in cui vedremo pittori
della corte dei Visconti: Padova e Verona. Pietro da Rimini lavora a Padova e amplia la sua conoscenza su Giotto e sembra anche
A Venezia è sempre presente il problema della tendenza dell’Oriente bizantino. essere a conoscenza degli affreschi di Lorenzetti e nella sua Deposizione questo
75 76
o Vitale da Bologna massimo pittore bolognese- Nei suoi dipinti la veemenza gotica
Maestro di San Pietro in Sylvis Nel 1330 a San Pietro in Sylvis vediamo un Cristo in tocca il culmine. San Giorgio e il drago. Il suo stile penetra in Friuli e in Trentino.
maestà che presenta affinità tardo antiche mentre ai lati della Crocifissione vediamo due Crocifissione – XIV – Vitale da Bologna. Vediamo figure accalcate di
individui dolenti. Cristo, al centro, è raffigurato con ai lati i ladroni che
file di Apostoli i quali sembrano riprendere i modelli di statue francesi classico gotiche
pendono torti dalle croci mentre i cavalieri discutono infervorati. Maria
sviene mentre i soldati si accapigliano.SI tratta di un dipinto dove
Bologna si presenta come un centro che ha conoscenze dirette dell’arte toscana in quanto appaiono le regole di armonia – spazialità.
arriva nel Duecento una maestà di Cimabue mentre nel Trecento un polittico dipinto da Giotto
e allievi.
La scuola che si sviluppa nel terzo decennio del Trecento è preceduta da una brillante serie di
illustrazioni librarie le quali presentano caratteristiche gotiche e transalpine. L’apertura dell’arte
bolognese è testimoniata dalle Storie di Cristo le quali presentano uno stile e modello San Giorgio e il drago – 1335/1340 – Vitale da Bologna. Rappresentato
iconografico Gotico oltralpe. San Giorgio a cavallo mentre è intento nel conficcare nella gola del
A causa delle numerose perdite in campo di affreschi è impossibile ricostruire una storia mostro l’asta sulla quale egli appoggia tutto il suo peso affinché il colpo
artistica chiara della città. sia mortale. Il cavalo s’inarca e torce terrorizzato.
Nel campo della miniatura abbiamo una forte manifestazione nei codici destinati a docenti e La posizione del cavallo spaventato viene riutilizzata nel 1340 quando
discenti di Giurisprudenza: tramite le immagini viene resa più vivace la dottrina dei testi. Vitale da Bologna dipinge il Trionfo della Morte.
Illustratore fu uno specialista del ramo e questo nelle sue narrazioni presenta una rara abilità
nell’adattare le figurazioni negli stretti spazi disponibili. Questo è caratterizzato da una grande
attenzione anche per i particolari più cruenti.
La Lombardia dal 1277 è governata da Visconti. Il 1344 il castello della Rocca di Angera
diviene di proprietà Viscontea dove le pitture sono ancora legate alla tradizione romanica.
o Ciclo delle Storie di Cristo ricamato su un piviale del XIII sec.
Anche qui gli artisti toscani influiscono nell’ambiente lombardo in quanto questi lavorano
o Illustrazioni miniate e codici per l’Università il più famoso è l’Illustratore:
all’interno del cantiere del palazzo che si sta erigendo in città.
Cattura e condanna di un servo – 1340 – Codex – Biblioteca Vaticana. Sopra le colonne
di testo rappresentato una scena tumultuosa con il servo che tenta la fuga – la sua
condanna da parte del giudice - la sua tortura nella quale viene sospeso in aria e Arca di San Pietro Martire - 1339 – Giovanni di Balduccio. Quest’arca è
l’amputazione di un piede. Nelle fasce sottostanti vediamo la sua fasciatura e una scena sorretta dalle Virtù ed è coronato da un tabernacolo con la Madonna col
di caccia alla lepre metaforica. Bambino e sormontato da altre statue. Qui si ispira a Nicola Pisano nella
sua Arca di San Domenico e a Tino di Camaino nel Monumento Petroni.
o Tavola del Trittico della Crocifissione per San Vitale Tipico francese è il trittico a
sportelli, raro in Italia:
Crocifissione – Louvre – 1333. Era destinata alla Chiesa di San
Vitale e presenta un chiaro influsso francese nella carpenteria (
trittico a sportelli comune in Francia) sia nella costipazione Giotto tra il 1334 e 1336 è a Milano dove dipinge all’interno del Palazzo di Azzone Visconti
figurativa del pannello centrale. Al cento rappresentato Cristo sulla una serie di Uomini Illustri. Sfortunatamente è pervenuto a noi molto rovinato anche se sono
croce smagrito e dolorante. riconoscibili nella Crocifissione i volti vivaci realizzati con morbide pennellate.
L’area Veronese – atesina nel XIII secolo si distingue per la pittura profana collegata con le
o Pseudo-Jacopino una Crocifissione:
commissioni privati di signori feudali. Gli affreschi illustrano in genere romanzi francesi di tema
1330. Presenta fonti nordiche, forse una miniatura da cui deriva l’ornato
arturiana – carolingio con uno stile attardato. L’interesse risiede nel contesto profano di
del fondo con Cristo smagrito come nella Crocifissione del Louvre e
ricadente in avanti con un pubblico cavalleresco che assiste alla scena estrazione aristocratica.
In queste pitture abbiamo una grande attenzione ai particolari dei costumi – fisionomie dei
soldati .di una concezione arcaica.
L’influsso di Giotto non tarda a penetrare.
A Venezia verso il 1330 vediamo la costruzione di due chiese gotiche di aspetto continentale
dove però lo stile bizantino difficilmente non è presente. ( es. Pala feriale – Paolo Veneziano).
77 78
79 80
La scena artistica fiorentina torna a vivere alla fine del secolo, con Agnolo Gaddi e Spinello
Aretino. Quest’ultimo, artista fecondi che si sposta tra Arezzo, Pisa, Siena e Firenze.
Giovanni da Milano è l’unico pittore, insieme a Giottino, che riesce a svincolarsi dal gusto
arcaizzante della cultura figurativa locale. Dipinge la Pietà: salda l’eleganza dei senesi alla
grandiosità di Giotto e alle tenerezze del Giottino; la Cacciata di Giachino: con personaggi di
bassa estrazione sociale come comparse; l’Incontro alla Porta Aurea capostipite di una pittura
Presentazione della Vergine al Tempio – 1355/1359 – Tabernacolo di Orsanmichele a Firenze. realistica.
Andrea si allontana dall’atmosfera umana creata da Giotto nella
Cappella degli Scrovegni e organizza la scena in maniera simmetrica. Il L’Italia settentrionale nella seconda metà del Trecento
sacerdote è rappresentato centralmente facendogli assumere un ruolo
di rilevanza. Ieratico. La Madonna sale le scale. La narrazione lascia A differenza dell’Italia meridionale che va in crisi politica, al nord fioriscono gli stati signorili:
spazio all’immagine di tipo rituale. Savoia in Piemonte, Visconti a Milano, Gonzaga a Mantova, Scaligeri a Verona, Estensi a Ferrara,
Da Carrara a Padova. Le corti hanno quindi l’esigenza di autorappresentarsi sotto ogni aspetto.
Queste signorie affermano l’autonomia politica territoriale e queste divengono committenti di
numerose opere architettoniche – artistiche e di arredo. Queste stimolano l’artigianato di lusso
appoggiando l’evoluzione artistica. Si costruiscono non solo palazzi ma anche opere
architettoniche religiose perché la decorazione e edificazione religiosa rientra nella sfera
politica. L’ambiente cortese si traduce in un Gotico Internazionale, di pungente naturalismo ed
Poi abbiamo Nando di Cione fratello di Orcagna: Madonna e Santi; il Paradiso. La loro pittura
eleganza.
è venata di suggestioni arcaiche alla Cimabue. Le conquiste formali e spirituali del giottismo
sono accantonate. Tommaso da Modena si forma a Bologna sulle miniature di Illustratore – su Vitale. A Treviso,
realizza i Ritratti Domenicani nella Sala Capitolare dell’Ordine a San Niccolò, nel 1351. Sono
Madonna e santi – 1356 – New York. Rappresentata la contemplazione dei fedeli nei confronti
40 personaggi probabilmente ritratti dal vivo: nel loro studio con i loro oggetti, senza ricorrere
di un idolo con fondale di stoffe preziose. La Madonna appare distaccata da
ad allegorie e questi presentano differente espressività. Si pensa che i frati abbiano fatto da
ciò che le accade intorno come anche i santi.
modelli. Tommaso si concentra sui volti e sulle diverse tipologie: alcuni individui sono anziani
altri invece giovani ed ognuno è intento in un’azione diversa quale leggere o voltare pagina.
Non c’è interesse per la spazialità, ma per il personaggio. Questo contrasto con il giottismo è
tipicamente padano. Dipinge anche le Storie di Sant’ Orsola.
Milano Viscontea
La corte dei Visconti assume un ruolo di primo piano in campo artistico. Galeazzo II fa erigere
a Pavia il castello, perfetto esempio di adattamento di una struttura difensiva a residenziale.
Alla fine del Trecento il Duca Gian Galeazzo fonda edifici che possano simboleggiare la potenza
e la ricchezza del suo Stato, come il Duomo di Milano ( iniziato nel 1386) e la Certosa di Pavia
Andrea Bonaiuti dipinge nel 1366-1368 nel Cappellone degli Spagnoli in Santa Maria Novella. (1386). Anche la scultura è usata a fini celebrativi:
Sulle pareti e volte vediamo accattonate le conquiste giottesche
e rappresentata un’ardua iconografia. Importante è il Trionfo dove Dinastia dei Da Campione
le figure si dispongono rappresentando il pensiero domenicano:
Sopra i padri della scolastica fiancheggiati dagli evangelisti –
santi – re d’Israele. Sotto abbiamo le Virtù e le Arti liberali dove
ognuna di questa è posta all’interno di un’edicola gotica. Vi è poi
81 82
Guariento artista padovano nel Trecento. Attivo a Padova al servizio dei signori della
città, i Da Carrara e a Venezia, dal 1337 al 1367. alterna i motivi giotteschi ed eleganze Ma è straordinario è il dispiegarsi della folla attorno al Golgota, un campionario di stati d’animo
gotiche ma risente anche dello stile bizantino. e di scene di vita quotidiana che non ha paragoni in un soggetto del genere: soldati indifferenti,
passanti, spettatori incuriositi o inconsapevoli, madri coi bambini alla mano, persone che
Giusto di Menabuoi Si forma a Firenze ed è molto vicino alla monumentalità. E’ capace commentano … e poi le scene secondarie, come quella degli sgherri che rientrano in città, o
di muoversi all’interno dei diversi linguaggi dell’arte medievale infatti tenta anche di quella delle vesti tirate a sorte, il tutto con una tale vividezza che pare di trovarsi di fronte ad
imitare Altichiero. un vivido spaccato di una piazza trecentesca, con un’amplissima gamma di tipi umani e di
atteggiamenti emotivi.
Paradiso – 1375/76 – Menabuoi È concepito come una ruota ipnotica
nella quale al centro c’è il medaglione con Cristo Pantocratore. E’ una Oratorio di San Giorgio a Padova – nel 1384 Altichiero concluse un’altra grande opera, gli
visione arcaica con al di sotto la Madonna frontale che recupera la affreschi sulle pareti dell’oratorio di San Giorgio, sempre a Padova. La struttura architettonica
posa tardo antica. è molto simile alla cappella degli Scrovegni, con un’aula dalle pareti lisce coperta da volta a
I profeti sui pennacchi si affacciano da finte finestre mentre gli botte. Le scene raffigurate sono la Crocifissione, l’Incoronazione della Vergine (sull’altare), le
Evangelisti siedono ai tavoli di lavoro. Storie dell’Infanzia di Cristo (controfacciata) e, sulle pareti le Storie di San Giorgio, di Santa
Caterina d’Alessandria e di Santa Lucia. Ciascuna scena è contornata da grandi campiture, che
ne risaltano la spettacolarità. Lo stato di conservazione non è ottimo, ma nelle parti meglio
conservate si può ammirare come la stesura pittorica sia raffinatissima, con giochi di luce e
Altichiero – da Zevio (Zevio, 1330 – Verona 1390) è stato un pittore italiano, attivo a morbide sfumature e brillanti accostamenti, con vertici assoluti per l’arte trecentesca.
Verona e a Padova con notizie dal 1369 al 1384. E’ considerato tra i maggiori pittori
veneti di questo periodo, secondo alcuni il più geniale pittore del secondo Trecento. Nel
83 84
85 86