Alain Schnap la conquista del passato alle origini dell’archeologia Milano Leonardo arte
1994.
John Boardman archeologia della nostalgia come i greci reinventarono il loro passato
Editore: Mondatori Bruno 2008.
Lezione del 15/10/2019
Nel manuale troviamo introduzione riguardante le fonti letterarie e riguarda tutte le introduzioni
che sta facendo, ma in modo molto riduttivo rispetto le lezioni. Il crollo del sistema Miceneo il
problema della migrazione e un capitolo dedicato all’ambiente greco, caratteristiche geo-
morfologiche della Grecia e come abbiano inciso sulla vita delle popolazioni. La componente
ambientale è molto importante per capire le vicissitudini di questa popolazione, che ne impedì
anche l’unità del popolo. Soltanto con Filippo II si riuscì ad unire la Grecia. Quello dell’ambiente
greco chiama in causa anche il tema del ripopolamento, Atene in età classica aveva una popolazione
che variava dai 40.000 ai 350.000 abitanti, 8/10.000.000 di persone popolavano invece tutto il
territorio di lingua greca. La fase di formazione della civiltà greca e micenea 1500 a.C. questa la
troviamo nel capitolo 2 del libro, dove c’è un rapporto dei greci con il passato protostorico che si
mescola con l’epopea degli eroi, con il mito, e una genealogia mitologica. Tutti i personaggi del mito
sono tra loro connessi… dall’VIII sec. il processo della formazione della Polis, la formazione di aree
sacre collettive, l’edilizia sacra. Alla fine, dell’VIII sforando verso il VII.
Quanto spiegato fino ad oggi riguarda il capitolo 2 del manuale.
Continuità e discontinuità dell’età micenea che si connette con gli aspetti di cambiamento di ordine
materiale, i più importanti cambiamenti di ordini di tipo materiale riguardano le tipologie abitative,
che non sono più di tipo miceneo, i grandi palazzi, ma riguardano abitazioni molto più semplici, quasi
moto abitative. Un altro elemento è la scomparsa della scrittura, la scrittura che aveva caratterizzato
la civiltà micenea abbiamo una comparsa della scrittura lineare B e poi una scomparsa della
scrittura. Quella scomparsa della scrittura è funzionale al palazzo quindi con la scomparsa del
palazzo scompare anche la scrittura. La scrittura nei palazzi micenei era utilizzata soprattutto per il
conteggio e lo stoccaggio dei “materiali”. Questo non uso della scrittura prosegue anche in età
proto-geometrica.
Altro cambiamento sono le sepolture, anche le tombe meno monumentali, rispetto le tombe a tolos,
erano comunque tombe di tipo collettivo ed erano delle tombe legate all’ambito familiare, “genos”
oggi traducibile in clan. Le inumazioni cominciano ad essere a carattere individuali. Le tombe
collettive erano strettamente legate a nuclei familiari allargate, il passaggio alle sepolture singole
inumazione, nella tarda età micenea e anche in quella proto-geometrica, parliamo di inumazione e
non si conosce ancora la pratica incineratoria. Un altro cambiamento sono le differenziazioni
regionali, anni pericolosi in cui vi erano arrivi di popolazioni o genti a volte ostili. C’è quindi questa
differenziazione regionale che spingeva le persone alla ricerca di posti più difendibili ed isolati,
questo dopo che viene meno il palazzo e quindi la difesa. Ad esempio, nell’Odissea, abbiamo una
scissione dei riferimenti, come se gli episodi avvenuti avvenissero all’interno dei palazzi micenei,
mentre la cultura materiale era quella della realtà attuale, il periodo in cui l’Odissea venne scritta. Il
capitolo sulle migrazioni nel manale è molto importante su questo tema. Esempio i Dori che
colonizzano il Peloponneso. Alcuni esempi di abitazione di età proto-geometrica e geometrica, pag.
19, il sito di Karphi un sito che vive circa 400 anni e ciò che vediamo è il punto di arrivo di un processo,
caratterizzato da abitazioni molto semplici, rettangolari, soltanto due edifici più grandi
probabilmente appartenenti al basileus il capo. Siamo in una fase più tarda, frequentato già nel X
sec. a.C., altre aree sono individuate come magazzini e altre come luoghi di culto. Le aree di culto
sono ancora individuali e non di tipo collettivo, soltanto nell’VIII secolo queste aree cominciano a
divenire collettive. Il culto era all’interno dell’abitazione del basileus e riguardava il “re” e la sua
cerchia. Le tecniche costruttive che si adottano sono molto più semplificate rispetto all’età micenea
con pietrame poco lavorate per le fondazioni e pareti di mattoni crudi e copertura in legno. Sull’isola
di Parros abbiamo un insediamento Kukunarias caratterizzato da abitazioni molto semplici sia nella
pianta che nelle tecniche costruttive, un abitato di altura con una spiccata disposizione difensiva,
può essere considerato un sito rifugio, nella pianta si vede un edificio absidato. L’economia è basata
sull’allevamento, le inumazioni nel passaggio dal collettivo all’individuale abbiamo una tomba a cista
Atene, una discontinuità rispetto al mondo miceneo. Siamo ad Atene, la tomba a cista viene
dall’agorà, sepoltura individuale ad inumazione. Vi sono dei caratteri di continuità, quello già visto
sono le tombe a cista, il secondo è la lingua e le piante absidali delle abitazioni documentate anche
in contesti micenei e di realtà di carattere non elevato. La Dark Age l’età buia, medio evo ellenico.
Tra continuità e discontinuità quali sono gli aspetti dominanti:
Regionalismo mancato
Ritorno a tecnologie più semplici
Mobilità di tipo nuovo
Adozione del ferro (forse da Cipro o Asia minore)
Incinerazione (prima accettazione a Creta e poi la diffusione in diversi territori della Grecia)
Sistema decorativo geometrico
Vasi proto-geometrici di produzione Attica 1050 -1900 la differenza con i vasi micenei è la
realizzazione dei motivi a mano e quella utilizzando degli strumenti come il compasso per la
realizzazione dei cerchi.
Piccoli insediamenti:
sono di tipo modesto
in zone remote e di altura, con difese naturali raramente dotati di fortificazioni, quando ne hanno
appartengono ad una fase precedente, cioè le hanno già trovate
sono abitazioni raggruppate intorno ad un nucleo
sono di breve durata meno di 4 secoli
e sono tutti progressivamente abbandonati intorno alla fine dell’VIII secolo
es: Karphi (creta) Zagora Andros)
Insediamenti estesi:
sistema di villaggi
popolazione distribuita poco densamente in villaggi sparsi su un territorio aperto e pianeggiante
mancanza di caratteri definibili “urbani” di lunga durata
centri destinati più tardi, in tempi storici, a trasformarsi in diversi casi in vere e proprie città-
Sono questi insediamenti che provocano la morte degli abitati di altura
I caratteri sociali di questi insediamenti (gli inglesi hanno creato questi due modelli di insediamenti
e hanno cercato di capire come erano le caratteristiche sociale).
È dopo la Rivoluzione francese che si sviluppa l’interesse per l’etnologia dovuta soprattutto al
colonialismo inglese e francese.
I piccoli insediamenti dovevano avere un sistema sociale incentrato su un “big man” attorniato da
un gruppo di seguaci. Siamo in una fase in cui le differenziazioni economiche sono inesistenti, quindi
ciò che lo fa diventare un big man è data dal riconoscimento dell’autoritas che lo rende un basielus
Negli insediamenti estesi
Il sistema sociale ereditario e a base familiare e territoriale, caratterizzato da una forte stabilità
Il progressivo sviluppo di pronunciate divisioni sociali e differenziazione di status, che stanno
all’origine della formazione del sistema della polis. Le testimonianze più importanti giunte fino a
noi sono arrivate tramite le sepolture, con gli oggetti conservati all’interno delle tombe. Questo è
ciò che osserviamo intorno al X, IX, VIII sec. a.C.
Con il crollo della civiltà palaziale, c’è la chiusura verso il mondo esterno che riprendono ad aprirsi
intorno al X IX sec, e si aprono a pieno regime con i traffici commerciali a partire dell’VIII sec
Nell’VIII secolo abbiamo la rivoluzione culturale con
Crescita demografica e strutturale maggiore dinamismo sociale
Stabilizzazione di pratiche religiose e sociali
Incremento di un ceto sociale emergente (aristocratico) che tende a esprimere un ruolo e potere
attraverso le manifestazioni sociali e culturali
Incremento della produzione e del consumo
Comparsa della scrittura a partire dalla fine dell’VIII sec. a.C. molto diversa rispetto alla linere B
Incremento della produzione e del consumo
Definizione di un patrimonio mitico, che si sviluppa e forma rielaborando e rivisitando il patrimonio
narrativo non solo locale ma proveniente dall’oriente, prima in forma orale e poi di una fissazione
per iscritto. Il patrimonio mitico della cultura orale dominante in questo periodo, da una parte la
cultura orale e dall’altra quella visiva e delle immagini realizzate a partire dalla metà dell’VIII sec.
a.C. Sia nelle manifestazioni verbali che in quella della comunicazione non verbale, quella riportata
e dipinta sui vasi.
L’Acropoli è il centro della città della “ruota”
Saltata una lezione continuità e discontinuità della civiltà micenea
Lezione del 28-10-2019