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DIVERSIT E IDENTIT DI SESSO NEL MATRIMONIO DELLA PERSONA TRANSESSUALE NELLA PROSPETTIVA COMPARATISTICA ITALO SPAGNOLA.

Elena Falletti!
Sommario: 1.- Introduzione. 2.- Il matrimonio della persona transessuale in Italia. 3.- Il matrimonio della persona transessuale in Spagna.

1.- Introduzione. Per secoli la differenza di sesso dei nubendi stata considerata un requisito essenziale per accedere al matrimonio perch essa era strettamente collegata con la necessit di perpetuare le generazioni e trasmettere loro i beni famigliari (J. P. BRANLARD, 1993, 588). La rottura di questo legame inizia con il superamento dellidentificazione della finalit del matrimonio nella procreazione, retaggio dellinfluenza dominante del diritto canonico nel modo di intendere la relazione coniugale, e si completata con l'applicazione delle tecnologie riproduttive nell'ambito famigliare (J. GAUDEMET, 1987, 12). Essendo stato scardinato il rapporto tra coniugio, inteso come unione sessuale, e procreazione umana ci si chiesti se il sesso, e quindi anche la diversit di sesso, siano ancora un requisito necessario per la celebrazione e l'esistenza del matrimonio (S. WHITTLE, 2001, 693). Per quanto concerne il diritto al matrimonio occorre innanzitutto sottolineare che essendo dibattuta la sua natura fondamentale, esso stato riconosciuto con fatica alle persone transessuali per motivi storico religiosi, per difficolt sociali e di natura giuridica. Storicamente Spagna e Italia presentano un profondo collegamento con il sistema valoriale riferibile al Magistero della Chiesa cattolica, che considera il matrimonio di origine divina e orientato alla procreazione e alla crescita della prole in una societas naturale formata da un uomo e una donna (S. FERRARI, 2006, 247; M. PELAJA, L. SCARAFFIA, 2008, 14), seppure siffatta impostazione non rappresenti pi l'esclusiva ovvero la maggioritaria coscienza giuridica e morale della collettivit (Corte di Cassazione, 15 marzo 2012, n. 4184).
!!Ricercatore in diritto privato comparato presso l'Universit Cattaneo LIUC di Castellanza (VA).

In Spagna prima la Ley 13/2005, che ha istituito il matrimonio sexualmente indiferenciado (P. DE PABLO CONTRERAS, 2011, 504), e dopo la Ley 3/2007, che, ai sensi dell'art. 3, ha consentito alle persone transessuali di registrare il mutamento di sesso senza intervento giudiziario con la registrazione dell'Encargado del Registro Civil, hanno permesso alle coppie transessuali di accedere, ovvero mantenere fermo il vincolo matrimoniale indipendentemente dal loro sesso o orientamento sessuale in una prospettiva inclusiva, egalitaria, contraria a qualsiasi discriminazione (R. PLATERO, 2008, 43). In Italia, invece, una recente riforma processuale (apportata dal D. Lgs. 1 settembre 2011, n. 150) ha modificato il diritto sostanziale che consentiva alla sola persona transessuale operata di scegliere se mantenere o sciogliere il vincolo matrimoniale decidendo da s se presentare istanza di scioglimento oppure no. Infatti, il D. Lgs. 150/2011 ha introdotto una fattispecie scioglimento del vincolo coniugale ex lege a causa dell'automatica dissoluzione del matrimonio nel momento in cui viene trascritta la sentenza di rettificazione dell'attribuzione di sesso allo Stato civile. 2.- Il matrimonio della persona transessuale in Italia. () necessario che sia assicurato a ciascuno il diritto di realizzare, nella vita di relazione, la propria identit sessuale, da ritenere aspetto e fattore di svolgimento della personalit. Correlativamente gli altri membri della collettivit sono tenuti a riconoscerlo, per dovere di solidariet sociale. Cos si esprimeva la Corte costituzionale italiana con la decisione n. 161 del 23 maggio 1985 (Giur. cost. 1985, I, 1173). In nome di tale solidariet sociale, le persone transessuali che avessero contratto il matrimonio in precedenza alla loro operazione di mutamento di sesso fino all'entrata in vigore del citato decreto legislativo vedevano rispettato il loro diritto fondamentale di scelta se proseguire la vita matrimoniale o chiedere lo scioglimento del vincolo nuziale. A questo proposito si ricorda che stata la Corte costituzionale con una recente sentenza a risolvere il dubbio serpeggiato in giurisprudenza (Trib. Torino, 18 maggio 2009; C. App. Firenze, 27 giugno 2008) sul riconoscimento del matrimonio quale diritto fondamentale della persona (Corte cost. 25 luglio 2011, n. 245, in Giust. civ. 2011, 9, I, 1933; M. DI BARI, 2011).

L'art. 4 della legge 14 aprile 1982, n. 164, che regola le (N)orme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso, fa riferimento alle successive modificazioni della legge 1 dicembre 1970, n. 898. Tra queste andava registrata quella apportata dall'art. 7, della legge 6 marzo 1987, n. 74 all'art. 3 della legge 898/1970, la quale affermava che quando la rettificazione di sesso di uno dei coniugi passata in giudicato con sentenza, ciascun coniuge pu domandare lo scioglimento degli effetti civili del matrimonio. Qualora questi non lo avesse fatto, considerato che si trattava di una potest esclusiva di ciascun coniuge e non essendo prevista la legittimazione attiva del pubblico ministero, l'ordinamento avrebbe riconosciuto validit ad un matrimonio tra persone del medesimo sesso. Questo punto stato trattato nella nota sentenza della Corte costituzionale del 15 aprile 2010, n. 138, dove la Corte ha negato rilevanza di tertium comparationis del matrimonio del transessuale invocato dalle ordinanze di rimessione sulla base della legge 164/1982 e della decisione della decisione della stessa Corte 161/1985. A questo proposito la Corte da un lato afferma che (N)el transessuale, infatti, lesigenza fondamentale da soddisfare quella di far coincidere il soma con la psiche ed a questo effetto indispensabile, di regola, lintervento chirurgico che, con la conseguente rettificazione anagrafica, riesce in genere a realizzare tale coincidenza (sentenza n. 161 del 1985, punto tre del Considerato in diritto) (Corte cost. 15 aprile 2010 n. 138). Dall'altro la Corte si limita a trattare una sola delle ipotesi possibili, escludendo la complessit della realt, per meri motivi argomentativi e al fine di sostenere una argomentazione piuttosto debole, ovvero: La persona ammessa al matrimonio per lavvenuto intervento di modificazione del sesso, autorizzato dal tribunale. Il riconoscimento del diritto di sposarsi a coloro che hanno cambiato sesso, quindi, costituisce semmai un argomento per confermare il carattere eterosessuale del matrimonio, quale previsto nel vigente ordinamento (Corte cost. 15 aprile 2010 n. 138, cit.). Al contrario, i rari casi giurisprudenziali dimostrano che una persona transessuale pu decidere di compiere l'intervento di modificazione del sesso anche posteriormente al matrimonio: esempi ne siano il caso che ha originato la decisione della Corte europea dei diritti umani V. P. contro Spagna del 30 novembre 2010, nonch il medesimo caso Bernaroli del quale qui si tratta. La dottrina ha confermato la fragilit di siffatta argomentazione evidenziando la rilevanza attribuita dalla Corte in termini tecnicoformali tralasciando il significato sostanziale attribuito dai giudici de quibus al riferimento alla legge sui transessuali (R. ROMBOLI, 2011, 24) nel senso di prendere atto che la differenza di sesso nel matrimonio del transessuale rappresenti una fictio iuris,

senza che il soggetto transessuale dichiarato uomo ovvero donna sia tale in natura (R. ROMBOLI, 2011, 25; P. CHIASSONI, 2011, 863 ss). Di fronte alla fallacia di queste argomentazioni plausibile pensare che, onde evitare il rischio dell'applicazione del principio di uguaglianza in questa materia, sia stata ritenuta necessaria una modifica della disciplina legislativa. Prova ne sia la realizzazione concreta della medesima avvenuta nel corso della vicenda di Alessandra Bernaroli, ovvero il caso di un coniuge che ottenuta la rettificazione di sesso MtF, con l'accordo della sua coniuge sposata in precedenza all'intervento chirurgico modificativo dell'apparato genitale e della rettificazione di sesso, decideva di continuare a mantenere il vincolo coniugale nonostante ora la coppia fosse formata da due donne. La questione giudiziaria stata sollevata nel momento della trascrizione dell'atto di rettifica del sesso del coniuge transessuale MtF allo stato civile: infatti il preposto ufficiale del comune di residenza, su indicazione del Ministero dell'Interno e della Prefettura di Modena, dopo l'annotazione della sentenza di rettificazione di sesso, apponeva a margine dell'atto di matrimonio, una ulteriore annotazione del seguente tenore: la sentenza sopra menzionata ha prodotto ai sensi dell'art. 4 della legge 164/82, la cessazione degli effetti civili del matrimonio di cui all'atto controscritto a far data dal 29.6.2009. Tale annotazione era illegittima perch in contrasto con l'art. 7 della legge 6 marzo 1987, n. 74. In seguito, il Tribunale di Modena accolse l'impugnazione dell'atto da parte del transessuale MtF e della sua coniuge perch l'asserito effetto automatico della rettificazione di attribuzione di sesso impone, infatti, di considerare la necessit che, pure ex officio, un provvedimento estintivo del vincolo dovrebbe comunque essere attribuito all'Autorit Giudiziaria, non potendo essere tale potere attribuito all'autorit amministrativa (Trib. Modena, 28 ottobre 2010). Proseguiva il giudicante emiliano affermando che: L'art. 2 della legge 164/1982 prevede che con la sentenza che accoglie la domanda di rettificazione di attribuzione di sesso il tribunale ordina all'ufficiale di stato civile del comune dove fu compilato l'atto di nascita di effettuare la rettificazione nel relativo registro. Alcuna annotazione prevista in ordine allo scioglimento o alla cessazione degli effetti civili del matrimonio n alcun onere in tal senso previsto dall'art. 4 della legge citata. Questa sentenza stata appellata dal Ministero dell'Interno davanti alla Corte d'Appello di Bologna che ha accolto l'impugnazione sulla base di un presupposto di

ordine pubblico non direttamente esplicitato nelle fonti positive del diritto. A questo proposito, i giudici felsinei riferiscono in modo molto fumoso, forti pi delle convinzioni intimamente radicate che di argomentazioni giuridiche, che la diversit sessuale dei coniugi il presupposto di tutta la disciplina positiva codice civile e legislazione speciale dell'istituto matrimoniale, da ritenersi non incompatibile n con la Costituzione n con la Carta dei diritti dell'uomo secondo hanno statuito pronunce della Consulta e della Corte di Strasburgo. Una interpretazione della legge del 1987 condotta secondo il formalismo letterale che conduca a un risultato cos vistosamente contrastante con i principi dell'ordinamento che reggono la materia e si tratta di principi di ordine pubblico non pu seguirsi perch non possono darsi rapporti che restino non solo fuori d'ogni disciplina positiva, ma in contrasto con detta disciplina in un settore interessato da profili di pubblico interesse, dato che concerne lo stato delle persone (C. App. Bologna, 18 maggio 2011). In questo inciso motivazionale interessante notare come i giudici facciano riferimento alla gi nota sentenza della Corte costituzionale 15 aprile 2010, n. 138. Sul punto possibile osservare che il Giudice delle leggi addirittura ha giustificato la propria decisione basando la costituzionalit di un divieto formalmente non previsto nel codice civile (anche se fortemente radicato nella dottrina) sulla base dei lavori preparatori del medesimo codice, cos capovolgendo la gerarchia delle fonti e sottoponendo la forza vincolante della Costituzione repubblicana del 1948 a quella del legislatore codicistico del 1942. I giudici d'appello bolognesi fanno anche riferimento a pronunce della Corte di Strasburgo, seppure senza entrare nel merito specifico. Si tratta del caso Schalk e Kopf contro Austria (Corte europea dei diritti umani, 24 giugno 2010. L. MAGI, 2011, 396), anche esso riferito a una coppia di soggetti di orientamento omosessuale, e non ad una coppia dove uno dei due coniugi fosse transessuale. In ogni caso, la Corte di Strasburgo afferma che, nonostante in presenza di un certo margine di apprezzamento, le coppie del medesimo sesso non possono venire sottoposte ad un trattamento discriminatorio nella loro vita familiare in contrasto con gli articoli 8 e 14 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti umani e delle libert fondamentali (Corte europea dei diritti umani, 24 giugno 2010, cit. 94 96. Nello stesso senso, da ultimo, Cass. 15 marzo 2012, n. 4184, cit.).

Il caso Bernaroli avrebbe potuto trovare soluzione solo nel giudizio di legittimit, ma a questo punto intervenuto il Legislatore. Detto intervento presenta problemi di costituzionalit per eccesso di delega, poich compito del governo delegato incaricato era di dare attuazione al disposto dell'art. 54 della legge 18 giugno 2009, n. 69 in materia di semplificazione dei riti processuali civili. La norma sostanziale modificata riguarda la legge 14 aprile 1982, n. 164. Questa disposizione a sua volta richiama la legge di riforma del divorzio ai sensi del'art. 4 della legge 6 marzo 1987, n. 74, secondo il quale solo i coniugi interessati dal procedimento di mutamento di sesso potevano domandare lo scioglimento del matrimonio. L'art. 4 evidentemente abrogato in via implicita con l'espresso richiamo alla legge 898/1970, a sua volta modificata sul punto dallo stesso art.4 della l. 74/87. 3.- Il matrimonio della persona transessuale in Spagna. Prima dell'intervento legislativo apportato dalla Ley 16 marzo 2007 n. 3 il transessualismo stato tradizionalmente giudicato in modo rigido dalle Corti spagnole, seppure i giudici avessero ammesso la possibilit per le persone transessuali di modificare il loro nome e il loro genere nei registri di stato civile (M. MARTN-CASALS, J. RIBOT, 2008, 420). A questo proposito vanno registrati diversi contrasti in giurisprudenza, infatti alla fine degli Anni Ottanta del Secolo scorso, i giudici supremi spagnoli osservavano che (L)a giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani, le cui decisioni sono criterio interpretativo, non risulta abbia riconosciuto come diritto della persona l'aspirazione al cambiamento di sesso (Tribunal Supremo, 3 marzo 1989, cit.). In ogni caso, la giurisprudenza non riconosceva alle persone transessuali, anche operate, la validit del matrimonio celebrato successivamente al mutamento di sesso (E. ARROYO principali: a) che non possibile effettuare compiutamente il cambiamento di sesso perch il patrimonio cromosomico, maschile ovvero femminile, attribuito dalla natura immutabile (Tribunal Supremo, 2 luglio 1987, n. 436; Id., 3 marzo 1989, n. 189; Id., 19 aprile 1991, n. 287);
I

AMAYUELAS, 2006, 149) sulla base di quattro argomentazioni

b) che l'elemento fisico biologico dell'attribuzione del sesso un ingrediente di influenza infinitamente superiore rispetto a quello psichico sociale (Tribunal Supremo, 2 luglio 1987, cit.); c) che pu essere provocato dall'ambiente sociale e famigliare, mentre la sua irreversibilit non dimostrata (Tribunal Supremo, 3 marzo 1989, cit.); d) che la legge riconosce la parit dei sessi e quindi non consente discriminazione di sesso diverso, una volta che questo stato attribuito (Tribunal Supremo, 2 luglio 1987, cit.). Il passaggio dalla rigidit all'apertura al riconoscimento dei diritti delle persone transessuali si svilupp attraverso l'influenza della giurisprudenza di Strasburgo, che si fece sentire anche in Spagna, soprattutto dopo le sentenze X, Y e Z, Cristine Goodwin e I contro Regno Unito (E. ARROYO I AMAYUELAS, 2006, 132; C. SRGJERD, 2012, 298). A partire dai primi anni del 2000 le Corti spagnole ribaltarono il loro orientamento accogliendo le istanze di matrimonio formulate da parte di coppie composte da un uomo e da una persona transessuale MtF, tuttavia costei qualora avesse voluto contrarre matrimonio avrebbe dovuto sottoporsi all'intervento chirurgico di modificazione dell'apparato uro-genitale cosi da conformare le sue caratteristiche morfologiche alla sua nuova identit di genere (M. MARTN-CASALS, J. RIBOT, 2008, 421). Siffatta evoluzione giuridica e sociale ha permesso l'introduzione, seppur sofferta, della Ley 13/2005 che consente alle coppie composte da persone del medesimo sesso di sposarsi e della Ley 3/2007 che regola la rettificazione della menzione del sesso delle persone nel Registro di stato civile, anche in assenza di un intervento chirurgico. La formulazione della Ley 13/2005 stata criticata dalla dottrina pi conservatrice (G. GARCIA CANTERO, 2006, 436) poich si limitata a una sostituzione terminologica adattando i vocabili propri dei ruoli nella coppia eterosessuale marido y mujer con i termini neutri di cnyuge e di consorte. Intervenire sugli elementi della coppia invece che riformare in toto l'istituto del matrimonio ha avuto una duplice valenza: da un lato distaccare questo concetto dalla sua pretesa natura di istituto riservato a una coppia di sesso diverso per trasformarlo in uno strumento di realizzazione personale e affettiva in condizioni di uguaglianza (P. DE PABLO CONTRERAS, 2011, 505), dall'altro adattarlo alla mutata realt sociale (R. PLATERO, 2008,

46). La valenza della scelta politica stata illustrata come il raggiungimento dell'eguaglianza sostanziale attraverso il formalismo dell'assenza di riferimento al genere (R. PLATERO, 2008, 43). A questo proposito, va sottolineato che il testo legislativo recita: El matrimonio tendr los mismos requisitos y efectos cuando ambos contrayentes sean del mismo o de diferente sexo. Questa riforma stata contrastata dalla parte cattolica del Paese che si riconosce dell'opposizione del Partido Popular, il quale non manc di presentare un ricorso al Tribunal Constitucional spagnolo ancora in attesa di risposta (SRGJERD, 2012, 258), tuttavia ha il pregio di riconoscere al matrimonio la valenza di diritto fondamentale della persona sia nella prospettiva del diritto di ciascuno di sviluppare liberamente la propria personalit (art. 10 della Costituzione spagnola), sia in quella del diritto di non subire discriminazioni (art. 14 della Costituzione spagnola) (M. ANTOKOLSKAIA, 2006, 309; C. GONZALES BEILFUSS, 2008, 2). Per verificare lo status delle coppie coniugate ove uno dei consorti sia un transessuale occorre analizzare il testo della Ley 3/2007, de 15 de marzo, reguladora de la rectificacin registral de la mencin relativa al sexo de las personas. Questa legge cambia la prospettiva di trattamento della tematica transgender, poich esclude tanto l'intervento giudiziario nell'accertamento dell'avvenuto mutamento di sesso quanto la necessariet dell'intervento chirurgico. Secondo l'art. 1 della Ley 3/2007 al fine di ottenere la rettificazione del sesso attribuito al momento della nascita sufficiente che la disforia di genere sia stata diagnosticata da medici che dimostrino la presenza di una dissonanza tra il sesso morfologico ovvero l'identit di genere registrata e l'identit di genere percepita dal richiedente, ovvero il suo sesso psicosociale, e che tale dissonanza sia stabile e persistente. Tale dissonanza pu essere dimostrata anche con la sottoposizione a interventi chirurgici nei due anni precedenti la richiesta. Tuttavia l'intervento di modifica dei caratteri sessuali non necessario se la persona interessata non in grado di sottoporsi ad alcun intervento invasivo per motivi di salute ovvero dovuti all'et (M. MARTN-CASALS, J. RIBOT, 2008, 421). L'Encargado del Registro Civil proceder agli adempimenti previsti dagli artt. 3, 4, 5 e 6 con l'esplicita previsione che (E)l cambio de sexo y nombre acordado no alterar la titularidad de los derechos y obligaciones jurdicas que pudieran corresponder a la persona con anterioridad a la inscripcin del cambio registral.

Seppure con i limiti evidenziati dalla dottrina (R. PLATERO, 2008, 46) questa legge pone al centro dell'attenzione la persona nel suo complesso valorizzando maggiormente la sua interiorit rispetto la sua esteriorit. Successivamente alla promulgazione della Ley 3/2007 la giurisprudenza ha esplicitamente riconosciuto il cambiamento di prospettiva avvenuto con il diritto nacido ex novo por efecto del cambio legislativo (derecho a producir una modificacin del sexo por hallarse en la situacin de haber sufrido la mutacin, pero sin ciruga de reasignacin), que vena siendo solicitado por va judicial, como tantas veces haba exigido la jurisprudencia, y era doctrina constante de la Direccin General de Registros y del Notariado (Resoluciones de 17 de marzo de 1982, 17 de abril de 1983, 26 de abril de 1983, 6 de mayo de 1987, 14 de mayo de 1991, 29 de diciembre de 1994, etc.) puede ahora ejercitarse por va de expediente gubernativo (Tribunal Supremo Pleno de Sala, 17 settembre 2007, Id., 28 febbraio 2008; Id., 6 marzo 2008; 18 luglio 2008; Id, 6 settembre 2008; Id., 26 giugno 2009). Questo mutamento concettuale del transessualismo si riflette anche sulla coppia coniugata. Parrebbe quindi evidente che non si pongano particolari questioni in relazione al mutamento di sesso da parte di uno dei coniugi che sia avvenuto successivamente al matrimonio. Ne conseguirebbe che al momento in Spagna non potrebbe esistere un caso Bernaroli perch, una volta registrato presso il registro dello Stato la rettificazione del sesso del coniuge che si sia operato, la legislazione non parrebbe richiedere ulteriori interventi (E. ARROYO I AMAYUELAS, 2006, 150). Tuttavia occorre evidenziare che a seguito del recente mutamento dell'orientamento politico della maggioranza di governo in Spagna, occorrer verificare se questa situazione verr sottoposta a nuova riforma, anche se sembrerebbe che l'accettazione sociale dell'avvenuto cambiamento possa garantire una certa stabilit allo status quo.

BIBLIOGRAFIA. ANTOKOLSKAIA M., Harmonisation of Family Law in Europe: A Historical Perspective, Antwerp Oxford New York, 2006

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SRGJERD C., Reconstructing Marriage, Cambridge Antwerp Portland, 2012 VERONESI P., Il corpo e la Costituzione, Milano, 2007 WHITTLE S., Sex: Has It Any Place in Modern Marriage? In R. WINTEMUTE, M. ADENAS, (eds.) Legal Recognition of Same-Sex Partnership, Oxford Portland, 2001

ABSTRACT ESP En esta comunicacin se estudia el supuesto de la persona transexual que haya cambiado de sexo antes o bien despus de la celebracin del matrimonio, tanto en el ordenamiento espaol como en el italiano. En Espaa se ha producido una evolucin jurdica que ha llevado a la promulgacin de la Ley 13/2005, sobre el acceso al matrimonio de las personas del mismo sexo, transexuales u homosexuales; y de la Ley 3/2007, que permite a las personas transexuales inscribir el cambio de sexo en el Registro Civil sin intervencin judicial. Por el contrario, en Italia se ha producido una involucin que prohbe por completo el registro del matrimonio entre personas del mismo sexo; tambin de transexuales, supuesto especfico que la Ley s autorizaba anteriormente. En las conclusiones se analizan las repercusiones que tales regulaciones tienen sobre la eficacia de los derechos fundamentales de la persona en los dos ordenamientos. ITA In questa relazione si studia la fattispecie della persona transessuale che abbia mutato il proprio sesso prima ovvero dopo la celebrazione del matrimonio tanto nell'ordinamento spagnolo quanto in quello italiano. La Spagna ha conosciuto una evoluzione giuridica che ha portato alla promulgazione della Ley 13/2005 sull'accesso al matrimonio anche alle persone dello stesso sesso, transessuali ovvero omosessuali, e dalla Ley 3/2007 che ha consentito alle persone transessuali di registrare il mutamento di sesso al Registro Civil senza intervento giudiziario. Al contrario in Italia vi stata una involuzione che proibisce del tutto la registrazione del matrimonio tra persone del medesimo sesso, anche transessuali: questo specifico caso in precedenza ammesso dalla legge. In conclusione si enucleano le ripercussioni di tali discipline sull'efficacia dei diritti fondamentali della persona nei due ordinamenti.

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