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Ordinanza 25/1956

Giudizio GIUDIZIO DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE IN VIA INCIDENTALE


Presidente DE NICOLA - Redattore
Camera di Consiglio del 04/06/1956 Decisione del 05/07/1956
Deposito del 21/07/1956 Pubblicazione in G. U. 28/07/1956
Norme impugnate:
Massime: 101 102 103
Atti decisi:

Massima n. 101
Titolo
ORD. 25/56 A. GIUDIZIO DI LEGITTIMITA' COSTITUZIONALE IN VIA INCIDENTALE - LEGGI
ANTERIORI ALLA COSTITUZIONE - COMPETENZA ESCLUSIVA DELLA CORTE.

Testo
La Corte e' competente a giudicare della legittimita' costituzionale delle norme sia posteriori che anteriori
all'entrata in vigore della Costituzione. (Principio ribadito con riferimento alla questione di legittimita'
costituzionale degli artt. 57, n. 1, cod. pen. e 3 legge 8 febbraio 1948, n. 47, riguardanti la responsabilita'
penale del direttore del giornale). Conforme: Sentt. nn. 1/1956 C, 3/1956 A, 8/1956 A, 9/1956 A, 10/1956
A , 1 1 / 1 9 5 6 A .

Parametri costituzionali

Costituzione art. 134

legge costituzionale 09/02/1948 n. 1 art. 1

Massima n. 102
Titolo
ORD. 25/56 B. GIUDIZIO DI LEGITTIMITA' COSTITUZIONALE IN VIA INCIDENTALE -
CONTROINTERESSATI - INTERVENTO - INAMMISSIBILITA'.

Testo
Nel giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale sono inammissibili tanto la figura del
controinteressato quanto quella dell'interventore volontario. Conforme: Ord. n. 30/1956 (n. 18 bis).

Altri parametri e norme interposte


legge 11/03/1953 n. 87 art. 25

norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale (16/3/1956 e s.m.) art. 31

Massima n. 103
Titolo
ORD. 25/56 C. STAMPA - RESPONSABILITA' PENALE DEL DIRETTORE DEL GIORNALE - ARTT.
57, N. 1, COD. PEN.E 3 LEGGE 8 FEBBRAIO 1948, N. 47 - ASSERITO CONTRASTO CON IL
PRINCIPIO COSTITUZIONALE DELLA RESPONSABILITA' PERSONALE - QUESTIONE GIA'
DECISA - MANIFESTAZIONE INFONDATEZZA.

Testo
Va dichiarata la manifesta infondatezza di una questione di legittimita' costituzionale nel caso in cui altra
identica sia stata gia' dichiarata non fondata e non siano state prospettate ragioni che possano indurre ad una
diversa decisione. (Manifesta infondatezza della questione di legittimita' costituzionale degli artt. 57, n. 1,
cod. pen. e 3 legge 8 febbraio 1948, n. 47, denunciati - in riferimento all'art. 27, comma primo, Cost. -
perche' introdurrebbero un'ipotesi di responsabilita' per fatto altrui). Conforme: Sent. n. 3/1956 C.

Parametri costituzionali

Costituzione art. 136

Altri parametri e norme interposte

legge 11/03/1953 n. 87 art. 26

norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale (16/3/1956 e s.m.) art. 9

Riferimenti normativi

codice penale art. 57

Pronuncia

N. 25

ORDINANZA 5 LUGLIO 1956

Deposito in cancelleria: 21 luglio 1956.

Pubblicazione in "Gazzetta Ufficiale" n. 188 del 28 luglio 1956.

Pres. DE NICOLA
LA CORTE COSTITUZIONALE

composta dai signori: Avv. ENRICO DE NICOLA, Presidente - Dott. GAETANO AZZARITI - Avv.
GIUSEPPE CAPPI - Prof. TOMASO PERASSI - Prof. GASPARE AMBROSINI - Prof. ERNESTO
BATTAGLINI - Dott. MARIO COSATTI - Prof. FRANCESCO PANTALEO GABRIELI - Prof.
GIUSEPPE CASTELLI AVOLIO - Prof. ANTONINO PAPALDO - Prof. MARIO BRACCI - Prof.
NICOLA JAEGER - Prof. GIOVANNI CASSANDRO, - Prof. BIAGIO PETROCELLI - Dott. ANTONIO
MANCA, Giudici,

ha deliberato in Camera di Consiglio la seguente

ORDINANZA

nei giudizi di legittimità costituzionale dell'art. 57, n. 1 del Cod. pen. promossi con le seguenti
ordinanze:

1) Ordinanza 29 febbraio 1956 della Corte di appello di Bologna nel procedimento penale a carico di
Tortonesi Vasco, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 77 del 30 marzo 1956 ed iscritta al
n. 79 del Registro ordinanze 1956;

2) Ordinanza 28 febbraio 1956 del Tribunale di Torino nel procedimento penale a carico di Goria Giulio
ed altro, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 91 del 14 aprile 1956 ed iscritta al n. 90
Reg. ord. 1956;

3) Ordinanza 3 marzo 1956 del Tribunale di Genova nel procedimento penale a carico di Cavassa
Umberto, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 116 del 12 maggio 1956 ed iscritta al n.
105 Reg. ord. 1956;

4) Ordinanza 23 marzo 1956 del Tribunale di Verona nel procedimento penale a carico di Segala Renzo,
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 116 del 12 maggio 1956 ed iscritta al n. 133 Reg.
ord. 1956:

Viste le deduzioni presentate in cancelleria il 28 marzo 1956 dagli avvocati Arturo Orvieto e Filippo
Ungaro nell'interesse di Segala Renzo;

Visto l'atto di intervento di: Renato Angiolillo, Nino Badano, Marco Franzetti, Antonio Borgoni e
Angelo Magliano, direttori di vari quotidiani i primi quattro e direttore dell'agenzia A.N.S.A. il quinto,
rappresentati e difesi dagli avvocati: Annibale Angelucci, Domenico D'Amico, Giuseppe Sardo, Filippo
Lupis, Giorgio Lais, Nino Gaeta, Vincenzo Lombardi, Giuseppe Berlingeri, Carlo D'Agostino, Fabio
Montefoschi, Fausto Gullo, Giuliano Vassalli e Filippo Ungaro; nonché l'atto di intervento di: Remigio
Rispo, Luigi Repetto, Fausto Coen, Giuseppe Pedercini, Agnello Coppola, Andrea Pirandello e Alberto
Ronchej, tutti direttori di quotidiani, rappresentati e difesi come sopra;

Visti gli atti di intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri, rappresentato e difeso
dall'Avvocatura generale dello Stato.

Ritenuto
Che nel corso di vari procedimenti penali fu sollevata questione di legittimità costituzionale dell'art. 57,
n. 1 del Cod. pen. e che la decisione di tale questione è stata dai giudici rimessa alla Corte con le quattro
ordinanze sopra elencate;

Che in tutti e quattro i giudizi si è costituita la Presidenza del Consiglio dei Ministri, rappresentata e
difesa dall'Avvocatura dello Stato concludendo in via pregiudiziale per l'incompetenza della Corte
costituzionale e nel merito contro la dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 57, n. l, Cod. pen.;

Che delle parti si è costituito soltanto il signor Renzo Segala concludendo per la dichiarazione
d'illegittimità costituzionale dell'art. 57, n. 1, Cod. pen.;

Che nel giudizio di legittimità costituzionale proposto con l'ordinanza 29 febbraio 1956 della Corte di
Appello di Bologna hanno proposto intervento il signor Renato Angiolillo ed altri concludendo per la
dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 57, n. 1;

Considerato

Che la Corte ha già dichiarato la propria competenza a giudicare le questioni di legittimità costituzionale
delle leggi anteriore all'entrate in vigore della Costituzione (sentenza n. 1 del 5 giugno 1956);

Che la Corte ha pure dichiarato l'inammissibilità nei giudizi di legittimità costituzionale tanto della
figura del controinteressato quanto di quella dell'interventore volontario (ordinanza pronunziata nella
pubblica udienza del giorno 30 maggio 1956);

Che nelle more del giudizio la Corte ha già deciso la questione di legittimità costituzionale dell'art. 57,
n. 1 (sentenza n. 3 del 15 giugno 1956);

Che tale decisione, non essendovi ragioni in contrario, va confermata per le questioni di legittimità
dedotte con le sopra ricordate ordinanze;

Che lo stesso deve dirsi della questione di cui all'ordinanza del 3 marzo 1956 del Tribunale di Genova
circa la natura e la portata dell'art. 27 della Costituzione, proponibile in questa sede soltanto in relazione con
l'art. 57, n. 1 del Cod. pen., del quale appunto è stata dichiarata la non incompatibilità con detto art. 27;

Visti gli artt. 26, comma 2, e 29 della legge 11 marzo 1953, n. 87, e l'art. 9, comma 2, delle Norme
integrative per i giudizi davanti alla Corte Costituzionale (Gazzetta Ufficiale del 24 marzo 1956);

PER QUESTI MOTIVI

LA CORTE COSTITUZIONALE

Respinta l'eccezione di incompetenza sollevata dalla Avvocatura dello Stato;

Dichiarato inammissibile l'intervento proposto dal signor Renato Angiolillo ed altri;

Dichiara la manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell'art. 57, n. 1 Cod.
pen. e ordina che gli atti relativi siano restituiti alle competenti autorità giudiziarie.

Così deciso in Roma, in camera di consiglio, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della
Consulta, il giorno 5 luglio 1956.
ENRICO DE NICOLA - GAETANO AZZARITI - GIUSEPPE CAPPI - TOMASO PERASSI -
GASPARE AMBROSINI - ERNESTO BATTAGLINI - MARIO COSATTI - FRANCESCO
PANTALEO GABRIELI - GIUSEPPE CASTELLI AVOLIO - ANTONINO PAPALDO - MARIO
BRACCI - NICOLA JAEGER - GIOVANNI CASSANDRO - BIAGIO PETROCELLI - ANTONIO
MANCA.

Le sentenze e le ordinanze della Corte costituzionale sono pubblicate nella prima serie speciale della Gazzetta Ufficiale della
Repubblica Italiana (a norma degli artt. 3 della legge 11 dicembre 1984, n. 839 e 21 del decreto del Presidente della Repubblica 28
dicembre 1985, n. 1092) e nella Raccolta Ufficiale delle sentenze e ordinanze della Corte costituzionale (a norma dell'art. 29 delle
Norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale, approvate dalla Corte costituzionale il 16 marzo 1956).

Il testo pubblicato nella Gazzetta Ufficiale fa interamente fede e prevale in caso di divergenza.

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