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ETRUSCHI

Degli etruschi non ci sono pervenute molte testimonianze, né molte informazioni su


questa civiltà, ma sappiano che fu una popolazione autoctona e che si sviluppò
attorno al 7 secolo a.C. Si chiamavano da sé Rasenna. La loro estensione parte dalla
pianura padana, quindi le zone dell’Emilia-Romagna e della toscana e in particolare
del po' fino ad arrivare nei pressi di Capua. Le maggiori testimonianze sono
artistiche, in particolare di tombe, ciò ci fa intendere quindi che fossero molto
spaventati dalla morte, pk credevano che il passaggio nell’aldilà sarebbe stato
tormentato da anime maligne e demoni, motivo per cui crearono moltissime tombe
molto simili alla vita terrena, alla quotidianità. Nella loro arte si nota una notevole
influenza greca soprattutto nei vasi e nella costruzione delle città. La loro arte è
testimoniata soprattutto da un vastissimo numero di tombe e sarcofagi, ma anche
vasi, affreschi, illustrazione tutte però connesse alla morte. A differenza dei greci
l’arte non era concepita come una libertà creativa, ma necessaria a rappresentare
necessità religiose. All’interno delle tombe sono stati ritrovate fibule, gli odierni
bottoni. Oggi le maggiori testimonianze etrusche sono tantissime sepolture
conservate al museo di Villa giulia a roma e al museo archeologico di Bologna (tra
l’altro anch’essa citta etrusca e costituiva il principale centro etrusco della pianura
padana e veniva chiamata da loro Felsina). QUELLA DEGLI ETRUSCHI ERA UNA
COSTRUZIONE A SECCO, NON MALTA (ROMANI). TRIADE DIVINA (ZEUS ERA ATENA).
VENERAVANO PIU’ DIVINITA’. ABILI NELLA LAVORAZIONE DEI METALLI. LA
SCRITTURA ETRUSCA NON È INTERAMENTE TRADOTTA. MARZABOTTO HA ANCORA
RESTI ETRUSCHI.
Tarquinia: una delle città degli etruschi più conosciute. Qui sono stati ritrovati i primi
resti di villaggi e tombe etrusche. Qui ci sono i maggiori resti delle tombe etrusche.
Dal 2004 patrimonio dell’Unesco. Elevata presenza di tombe ipogee interamente
dipinte (circa 140). MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE.

ARTE
Quella etrusca può essere considerata un’arte forgoratoria. La pittura etrusca era
incentrata sugli affreschi e quindi di tipo parietale: come i greci le figure erano
rappresentate di profilo e senza tridimensionalità e profonfità, contornate da una
linea nera e il colore all’interno (campiture), si rappresentavano perlopiù scene di
vita quotidiana. Per quello che rappresenta può anche essere considerata una
pittura funeraria.
SCULTURA
Anche la scultura etrusca fu notevolmente influenzata dai greci, ma solamente
esteriormente. La scultura venne particolarmente dedicata a rappresentare oggetti
di tipo religioso, decorativo, votivo e soprattutto funerario. I vasi canopi sono la più
antica ed importante testimonianza: consistevano in un cinerario, il quale veniva
posto su un appoggio chiamato trono. I materiali principali con cui venivano
realizzati sono il bucchero, terracotta o più raramente anche in bronzo. Come
copertura dei vasi canopi veniva usato, un volto, probabilmente simile a quello del
defunto di cui conteneva le ceneri, anch’esso richiamante dello stile greco nell’età
arcaica. Sarcofagi, costruiti in terracotta dall’assemblamento di più pezzi o scolpiti in
pietra.
LUPA CAPITOLINA: questa opera diventò in seguito il simbolo di roma e della sua
potenza, motivo per cui molti pensano sia di origine romana e non etrusca. Da
questa opera notiamo la destrezza da parte degli Etruschi nel lavorare il bronzo e i
metalli in generale. Realizzata con la fusione a cera persa, rappresenta una lupa
feroce che allatta due bambini, secondo la tradizione romana Remo e Romolo.
CHIMERA D’AREZZO: è una statua di bronzo che rappresenta un feroce mostro
mitologico, avente corpo e testa di leone e sulla schiena un serpente ed una capra.
Si nota molto bene la muscolatura e anche un leggero senso di movimento.
Rappresenta dunque un animale in attacco con la criniera pungente e aguzza. Sulla
zampa anteriore destra c’è la scritta Tinia, corrispondente di Zeus per i greci.
APOLLO DI VEIO: si tratta di una statua interamente in terracotta, decorata con
l’utilizzo di molti colori vivaci. Era originariamente un acroterio, posto sulla sommità
di un tempio. La particolarità è che non possiede vestiti greci. Si può definire una
statua fittile, collegata ad Apollo. Tra le gambe troviamo lo stile ionico, tipico greco.
OMBRA DELLA SERA: è una statua in bronzo alta all’incirca 60 cm. Struttura molto
sottile, forma allungata; probabilmente una statuetta votiva.
ARRINGATORE: scultura bronzea, il cui nome sta a significare “colui che chiede
l’attenzione del popolo”. È una statua di grandezza naturale, coperta da una toga.
Volto serio e pensieroso.
TOMBE
Si dedicava molta attenzione alla decorazione delle tombe. Le pareti delle tombe
erano interamente decorate e dipinte poiché si pensava che potessero rassicurare il
defunto. Molto sviluppata l’oreficeria, ne abbiamo la testimonianza per esempio
nelle tombe data al presenza di molti oggetti di questo tipo, che probabilmente
andavano a rappresentare l’agiatezza economica, l’importanza e anche il potere del
defunto. All’interno delle tombe sono stati ritrovati molti vasi canopi, contenenti le
ceneri del defunto, realizzate con il bucchero ovvero un tipo di ceramica nera,
lucida, sottile e facile da modellare, ottenuta dagli etruschi tramite una particolare
cottura che le conferiva appunto questo particolare colore nero. Il defunto dopo la
morte veniva in un certo senso cremato, il corpo veniva bruciato e la cenere posta in
delle urne che veniva riposto in pozzetti poiché molto fragili e coperte da pietre e
lastre. Nella realizzazione delle tombe etrusche possiamo notarne tre tipi differenti:
- a tumolo<TOMBA DELLA MONTAGNOLA>, - a edicola, - ipogee (costruite sotto
terra) <ipogeo di volumni, rinvenuto a ponte san Giovanni a Perugia, una delle più
note tombe di questo genere, per esempio costituito da un corridoio e un atrio,
stanze perfettamente arredate con busti in marmo dei volti della famiglia e presenti
molte urne cinerarie>. GRAZIE AI NOMI RIVENUTI SULLE TOMPE SI CONOSCONO
MOLTE FAMIGLIE ETRUSCHE.

CITTA’
All’interno della città etrusca era il Locumone a possedere la massima carica politica,
nonché quindi organizzatore della città e re. Le città venivano fondate secondo il
volere degli dei, quest’ultimo quindi veniva percepito tramite ad esempio la
direzione dei fulmini o dalle viscere di animali. AD OCCUPARSI DI QUESTO COMPITI E
A CAPIRE LA VOLONTA’ DEGLI DEI ERANO GLI ARUSPISCI, SACERDOTI. Anch’essa
come la città greca era basata su un cardo e un decumano, attorno ai quali vi erano
reticoli isolati, tutto questo veniva circondato da possenti mura formate da pietre e
mattoni, in particolare di tufo. Le città erano spesso costruite anche su colli
leggermente elevati, per avere una posizione di vantaggio e poter difendersi meglio.
Furono molto abili nel portare l’acqua nelle città e quindi di realizzare imponenti
opere di canalizzazione delle acque e bravi nel costruire ampie strada con anche il
marciapiede. ARCO= l’arco etrusco era un arco a tutto sesto inscrivibile in una
circonferenza costituito da: intradosso (curva interno all’arco), estradosso (curva
esterna all’arco), piedritti (gambe dell’arco, le colonne sostenitrici), chiavi di volta
(elemento finale dell’arco, di chiusura, senza il quale non starebbe in piedi, CONCIO
forma trapezoidale), piano di imposta (superficie su cui si appoggia l’arco), freccia
(distanza massima tra intradosso e l’imposta). CITTA’ etrusche: bologna, sopra rimini
(ricco di reperti), Capua massima espansione, Tarquinia, Cerveteri.

ABITAZIONI
Le abitazioni etrusche erano palafitte e capanne circolari o ovali in paglia, sostenute
da pali di legno, intrecciati con delle canne e rivestito con argilla per renderle
impermeabili. Queste forme ci sono note dalle urne cinerarie a capanna, contenitori
destinati appunto a ospitare le ceneri del defunto, in modo da far sentire il morte
simbolicamente a casa.

TEMPIO
Il tempio etrusco era un tempio tetrastilo costruito con materiali deperibile per
rappresentare meglio la loro fissazione con la morte, come legno, motivo per cui
non ci sono arrivate molte testimonianze. Le colonne erano dell’ordine tuscanico,
costruite in legno e senza scanalature e spesso colorate con colori vivaci e costituite
da un capitello molto semplice. Antefissa in terracotta posta sulla sommità del
tempio oppure posta per fungere da scolo per l’acqua. I principali motivi decorativi
sono gli acroteri e le antefisse, la loro funzione è quella di proteggere dalle divinità
infernali, motivo per cui vengono raffigurate divinità mitologiche. Le celle all’interno
erano 3 ognuna dedicata ad una divinità, poi c’era il pronao.

Tomba del tuffatore: ritrovata a Paestum, nel 1968, ci rappresenta un momento di


sopravvivenza, in particolare un simposio, ovvero un banchetto. Sulle pareti laterali
sono rappresentati degli uomini in posa recumbente, ovvero semisdraiata, su delle
barchette galleggianti che stanno svolgendo il gioco del cottabo che consiste nel
lanciare e gocce di vino rimaste all’interno del bicchiere attraverso una kylix e
colpire degli oggetti: chi vinceva riceveva dei riconoscimenti. Nella parete davanti ai
defunti è raffigurato un tavolino su quale sono appoggiate le bevande e fornisce un
senso di profondità. Gli affreschi sono realizzati con colori ad ocra. In questi affreschi
si nota molto bene la somiglianza dell’espressione e della rappresentazione di
profilo del viso, tipicità dei vasi greci a figure rosse. Sulla lastra superiore, il
coperchio della tomba è raffigurato un uomo che si sta buttando da quello che
possiamo definire un trampolino e sta per entrare in una pozza d’acqua che con ogni
probabilità sta a rappresentare la porta di accesso al regno dei morti, l’entrata
nell’aldilà, nell’Ade.
SARCOFAGO DEGLI SPOSI: Ritrovato a Cerveteri, è un sarcofago molto grande lungo
infatti all’incirca 2 metri, una copia simile è al british museum di Londra. La cosa
particolare di questo sarcofago è il fatto che venga rappresenta la donna, il che non
significa che ci siano anche le sue ceneri all’interno, ma non era solito
rappresentarle anche se sappiamo che occupavano un ruolo talvolta molto
importante nella società etrusca. È un sarcofago in terracotta, qui sono semidistesi
in posa recumbente (assunta dai romani) su un triclinio un uomo ed una donna. Nei
volti anche qui si può riconoscere l’influenza greca. Entrambi sono abbracciati sono
una coperta e poggiati con il peso su un cuscino, probabilmente si trovano ad un
banchetto, poiché il Kline era utilizzato proprio durante le festività o banchetti. La
donna ha un particolare copricapo e l’uomo invece ha la barba appuntita entrambi
hanno i “dred”.

ROMANI
I romani sono considerati i successori degli etruschi. Roma viene fondata nel 753
a.C. Il periodo romano è suddiviso in tre età principali: - età arcaica (8 secolo a.C.) –
prima età repubblicana (509 a.C.) – tarda età repubblicana (2-1 secolo a.C.)

ARTE
Tra i romani e l’arte si è sempre instaurato un rapporto di necessità, tanto che l’arte
romana è stata definita l’arte dell’utile. Caratteristica importante dell’arte romana è
prettamente anonima, gli artisti erano considerati come degli esecutori, a cui gli
imperatori assegnavano il compito. Arte romana è considerata curvilinea, rispetto a
quella greca che viene considerata rettilinea invece. L’arte romana punta alla
verosomiglianza
STRADE: per collegare le varie città i romani all’interno dell’impero costruire ampie
strade. VIA APPIA LA PIU’ ANTICA, la strada regina e la più importante. La strada
romana aveva una larghezza minima di tre metri per consentire il passaggio di più
carri contemporaneamente. La pavimentazione aveva una lastricatura ben evidente.
Nel complesso le strade era una struttura convessa per far defluire l’acqua verso
l’esterno (motivo per cui non era mai allagata), era composta da uno strato
superiore che costituiva la pavimentazione principale, di sotto c’era uno strato di
sabbia e ghiaia per far filtrare l’acqua e infine uno strato inferiore di ciottoli, le
strade esclusivamente nei centri urbani erano delimitate da marciapiedi e avevano
un attraversamento pedonale con dei blocchi. Durante il percorso c’erano le
cosiddette pietre miliari, con la quale si indicava la distanza in miglia da Roma.
Utilizzavano le strade come unico mezzo di comunicazione, quindi per esempio per
trasportare il sale

ARCO: l’arco è una struttura architettonica composta da elementi di pietra sagomati


e incastrati in modo tale da conferire la tipica forma e reggere pesi elevatissimi.
COME È COMPOSTO L’ARCO ANDARE A VEDERE ETRUSCHI CITTA’. L’arco romano
quindi è un arco a tutto sesto inscrivibile in una semicirconferenza, ad Aosta, città
romana, sono state ritrovate molte testimonianze di questo tipo.

CUPOLA E VOLTA: la volta è un sistema di copertura che si base sul principio


dell’arco. La realizzazione della cupola era realizzata con l’aiuto della centina.
Esistono tre tipi più diffusi di volta: VOLTE A BOTTE (è la più semplice, testimonianza
di come i romani utilizzavano la forma dell’arco in praticamente tutte le loro
infrastrutture, è realizzato con un arco a tutto sesto che si sviluppa in lunghezza
come si nota bene nell’assonometria) – VOLTA A CROCIERA (si ottiene dunque
dall’intersezione tra due archi a tutto sesto) – VOLTA A PADIGLIONE (è una cupola
emisferica ed è possibile inscriverla in una semisfera ed è ottenuta dall’intersezione
di due volte a botte). CUPOLA PERFETTA PANTHEON.
MALTA E CALCESTRUZZO: per la realizzazione di coperture, in particolare volte e
poterle rendere solide e resistenti, i romani introducono questo nuovo materiale: il
calcestruzzo: è composto da un legante, sabbia, acqua che innesca il processo e
attiva il legante. Per realizzare ad esempio le mura e grandi opere usavano la
tecnica, attraverso l’opera cementizia (opus caementicium) che consiste nel gettare
all’interno di uno spazio delimitato da mattoni un conglomerato. Notiamo infatti che
i romani utilizzavano molto anche i mattoni nelle loro opere, i quali avevano una
lunghezza specifica di un piede romano (29,26 cm). Un altro materiale che veniva
usato moltissimo fu il marmo, proveniente dalle riserve di carrara, ma anche dal
medio-oriente, si utilizzavano infatti varie tipologie e di diversi colori, fu dedicato
soprattutto agli imperatori, ma anche per esempio nelle colonne poste nella facciata
del pantheon, il marmo veniva anche utilizzato dalle famiglie romane patrizie che
commissionavano sculture.

I PARAMETRI MURARI: Nelle loro costruzioni i romani vogliono far spiccare la loro
potenza e la loro importanza, con ad esempio la realizzazione degli opus (opera in
latino). Con diversi utilizzi dei materiali a disposizione i romani riescono a realizzare
differenti tipi di superfici. I tipi di opus sono: incertum(pietre forme irregolari poste a
caso), reticolatum(mattonelle inclinate di 45 gradi), vittatum( parallelepipedi di
pietra disposti in orizzontale), testaceum(uso di mattoni più stretti e allungati diposti
senza spazi), spicatum(a spina di pesce), mixtum (consiste nel mixare diversi tipi di
opus).
CITTA’= La città romana riprende quella greca ed etrusca, anch’essa basata sul cardo
e ducumano (nell’intersezione il foro romano), con il territorio diviso in lotti chiamati
centuri, di cui ne abbiamo molte testimonianze. La città di Roma si delimita con i 7
colli (campidoglio, quirinale) dai quali anticamente, dall’unioni di villaggi si formò
Roma. La città è circondata e protetta da un fossato e delle mura difensive (mura
aureliane). Come gli etruschi per fondare la città, chiedevano l’aiuto divino.
PONTI= per scavalcare i fiumi o vallate i romani introdussero l’utilizzo del ponte, nel
quale, come nella maggior parte delle infrastrutture introdussero l’utilizzo dell’arco,
del calcestruzzo, dei mattoni e della pietra. Il ponte era composto principalmente
da: spalla (costruisce la struttura d’appoggio sul terreno), pile (strutture verticali
sulle quali poggiano gli archi), parapetto (costruzione ai lati della carreggiata per
proteggerla), carreggiata (dove passavano i carri e i mezzi e interamente ricoperta
da pietre), finestra di scarico (per far defluire l’acqua). Il numero degli archi dipende
dalla lunghezza del ponte. RITROVIAMO MOLTE TESTIMONIANZE DEL PONTE, COME
PER ESEMPIO IL PONTE DI AUGUSTO E TIBERIO A RIMINI.
ACQUEDOTTI= gli acquedotti furono un’introduzione veramente importantissima da
parte dei romani, perché esclusivamente grazie a ciò riuscirono ad alimentare per
esempio le fontane simbolo di roma e sua caratteristica o anche per alimentare le
terme. L’acqua veniva spostata per gravità, difatti c’era un costante pendenza che
impediva che nel suo corso l’acqua ristagnasse. L’acqua veniva trasportata
all’interno di tubature e all’arrivo in città passavano attraverso un serbatoio
(castellum acquae) dove l’acqua veniva filtrata per eliminare i residui.
TERME= Le terme costituivano per i romani un abitudine quotidiana. Questi bagni
pubblici venivano impiegati per rispondere alle loro esigenze, come la
socializzazione. All’interno oltre ad esserci numerose piscine (natatio), c’erano
anche numerose biblioteche, zone ricreative, di camminata, di rilassamento, altre
per liberare la mente. C’erano anche gli spogliatoi (apodyterium). Le acque
all’interno delle terme erano riscaldate con il sistema di “ipocaos” ovvero “bruciare
da sotto”, difatti sotto l’acqua, in un’intercapedine, girava aria calda prodotta da un
forno a legna e il calore era trasmesso anche alle pareti. Le acque sporche
defluivano nella Cloaca, il sistema di fognature che conduceva le acque fino al
Tevere. LE TERME ERANO COSI’ IMPORTANTI ANCHE PERCHÉ ERANO CONSIDERATE
UN LUOGO NINFEO.
TEMPLI= il tempio erano considerato molto importante poiché doveva ospitare la
divinità molto care ai romani. È considerato il primo esempio di realizzazione
monumentale. I tipi di templi più diffusi erano: prostilo (colonne disposte solamente
davanti), circolare periptero (un perimetro circolare di colonne), periptero
(perimetro di colonne). Si completavano i templi con un tetto a spiovente sul quali si
trovavano numerosi acroteri e antefisse, si faceva anche attenzione alla cura del
frontone.

TEMPIO DELLA TRIADE CAPITOLINA: Era costituita da Giove (aveva il simbolo


dell’aquila), Giunone (civetta), Minerva (pavone) la triade capitolina era il simbolo
dello stato romano. Era un tempio esastilo-periptero e sorgeva su un podio, quindi
era rialzato con dei gradini. Fu progettato e realizzato in passato, ma il nome ha
origine nel XIX secolo. SORGEVA SUL CAMPIDOGLIOVA SUL CAMPIDOGLIO

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