Sei sulla pagina 1di 71

. . . . . . .

A. .G. .D. .G. .A. .D. .U. .


. . . .
GRAN LOGGIA D'ITALIA DEGLI A. .L. .A. .M. .
Obbedienza di Piazza del Ges Palazzo Vitelleschi - Sedente in Roma
REGIONE MASSONICA TOSCANA
PROVINCIA MASSONICA DI FIRENZE
. .
R. .L. . GIOSUE CARDUCCI 1206
ORIENTE DI FIRENZE

Tavola incisa in Grado dApprendista


Dal F.llo Vittorio Vanni 3

SIMBOLI ED INGANNI DEL MITO NEOTEMPLARE

LIBERTA UGUGLIANZA FRATELLANZA

1
SIMBOLI ED INGANNI
DEL MITO NEOTEMPLARE
(Inganni e verit di un mito moderno)

Di Vittorio Vanni

Le difficolt metodologiche della ricerca sui


templari in Italia.

Le difficolt connesse alla ricerca negli studi templari in Italia sono legate a un costante disinteresse
verso questa problematica dalla cultura accademica, originato perlopi dai seguenti fattori:
1. La tendenza della societ, occidentale alla laicizzazione, indotta dallilluminismo, ha prodotto
nelle generazioni precedenti una caduta dinteresse storico verso un'argomento considerato
marginale dal punto di vista della maggiore storiografia, in quanto inquadrato pi dal punto di
vista religioso o comunque metafisico. Si voluto spesso considerare la storia e il pensiero dei
Templari come un'invenzione, un miscuglio eterogeneo di dottrine sociali o filosofiche, eretiche od
ortodosse, delementi fantastici, di pratiche e conoscenze delle pi disparate, secondo il principio
sociologico positivista che la storia soltanto la naturale espressione di una civilt che non pu
comprender nulla di l dal materiale e del misurabile.i
2.l'instaurarsi, dai primi del settecento in poi (anche in relazione alla nascita del successivo
movimento romantico), del "mito"ii del templarismo, che ha giustificato interpretazioni a volte
interessanti dal punto di vista intuitivo, ma che hanno portato a sillogismi spesso arbitrari o ad
illazioni soggettive.
3.L'attuale ricerca, effettuata da studiosi isolati, per quanto portata eroicamente da alcuni a livelli
accademici per rigore storico e filologico, non pu che esser lenta, scoordinata e soprattutto troppo
legata a fattori dincidentalit personale dei singoli ricercatori per potere efficacemente e
durevolmente produrre storia da un materiale caotico e spesso di pura erudizione.
4. ben vero che l'erudito locale la delizia (anche se a volte la croce) del ricercatore, ma la storia
non prodotta soltanto da una sequela di fatti e notizie isolate, sia pure in un contesto particolare,
ma dal fatto che queste diventano pensiero filosofico, che varia ad ogni generazione, ma nello
stesso tempo produce ancora nuova storia e nuovo pensiero.
5. L'attenzione del mondo accademico sulle tematiche templari e neo-templari ancora insufficiente;
una approfondita sintesi non pu che difettare in mancanza di una ampia analisi. E necessario, a
tal fine, attrarre attenzione attraverso il rigore della ricerca, ma anche e soprattutto nella creazione
di un pensiero generazionale che inserisca l'Ordine del Tempio in una realt metastorica,
elevandolo fra gli archetipi eterni del pensiero dell'umanit. Organizzare i fatti, i personaggi, gli
avvenimenti, in una semantica che sia esplicativa perch universale, non significa usare la propria
arbitraria immaginazione, ma al contrario oggettivare le molteplici tracce della latente specificit
del Tempio, per ricostruirne l'essenziale individualit.
6. Un metodo di ricerca in questo campo, di l dalle notevoli lacune della documentazione -
derivante pi da difficolt pratiche di reperimento che da una carenza effettiva - non pu esulare
dall'analisi della semiologia e dalla simbologia espressa con abbondanza in due secoli dai
Templari. Attraverso questa tecnica, possiamo superare la semplice erudizione, entrare nel
pensiero stesso dei suoi protagonisti, ed esaminare ci che pi cinteressa, la loro effettiva
individualit, il loro pensiero interiore, che non lascia traccia nelle pergamene e nei cartolari, ma
che espresso mirabilmente negli archetipi simbolici, interpretabili oggi con maggior rigore ed

2
oggettivit, per l'evoluzione del pensiero scientifico degli ultimi decenni, che ha prodotto oggi
parametri essenziali ed universali dinterpretazione.

Linteresse massmediatico per il templarismo e il neo-templarismo ha avuto inizio oltre 200 anni fa
e negli ultimi decenni, dopo un periodo di stasi divenuto, da endemico, virulento. Derivante da un
archetipo eterno, purtuttavia legato a un ambito moderno e postmoderno.
La sua rinascita in epoca preromantica e romantica, il suo sviluppo nel decadentismo europeo ci
dimostra la sua grandezza e i suoi limiti. La storia, afferma il Muratori nella sua teoria sui corsi e
ricorsi storici, si presenta come una tragedia, e si ripresenta come una farsa. Lattuale neo-
templarismo si potrebbe definire come una farsa tragica. teoricamente lecito cavalcare gli
archetipi del mito, che in molti casi non sono stati prodotti dalla storia, ma hanno prodotto la storia.
Ma il fascino del mitologhema templare oggi usato per fini di poco conto, sollecitando la vanit
sciocca per scroccare tasse dingresso, vendere chincaglieria e orpelli, lucrare su una pseudo
beneficenza. I mantelli coprono trippe smodate e interessi da piccoli marpioni, ma soprattutto
coprono una crassa ignoranza, una prosopopea ridicola, una povert ed una meschinit estetica che
ci fanno rimpiangere i grandi ciurmatori neo-templari del XVIII e XIX secolo. Allora
evidenziamo la truffa e i ciurmatori attuali. Ci che vale nelleternit rimarr comunque, perch ci
che sacro nelluomo sa difendersi da s, e la verit permane intangibile nel suo piano
irraggiungibile alla stupidit ed alla malizia delluomo

EQUES A PHOENICAE

Il mito templare ormai un archetipo nella cultura occidentale. Intimamente legato alla Massoneria
degli alti gradi, ne rappresenta un'importante componente rituale ed ideologica. Bisogna
distinguere, per l'esatta comprensione sia del fenomeno storico che del mitologema successivo, fra
l'Ordine monastico-cavalleresco medioevale ed il neo-templarismo attuale. L'Ordine originario,
secondo Joseph De Maistre (Lettere al Duca di Brunswich) :

"nasce dal fanatismo ed distrutto dal fanatismo".

Nel linguaggio preromantico ci significa che i Cavalieri Templari ebbero origine dal sentimento
religioso, ma che l'ambito stesso in cui erano nati ne produsse la fine. Non esistono tracce

3
documentate di un esoterismo templare nell'Ordine medioevale, ma solo supposizioni tardo
seicentesche e settecentesche.

Le connotazioni esoteriche che si voluto attribuire al templarismo storico risultano solo dagli
interrogatori sotto tortura e sono:
a) il rinnegamento del Cristo.
Si potrebbe ipotizzare un'eresia ariana, che rifiutava la natura fisica del Cristo e il suo
sottoporsi ad un supplizio infamante.
b) il Bafometto
Questa parola pu essere una variante tardo-provenzale di Maometto. Les Baphomeries indicavano
anche particolari eccentricit o tecniche o cerimonie che destavano meraviglia. Caratteristico il gioco
altalenante dei grandissimi incensieri nel santuario di S.Jacopo, a Compostella di Galizia, chiamato appunto
Baphomeria. I Templari venivano semplicemente accusati di aver apostatato il Cristianesimo a favore della
religione di Maometto. Se si considera questo simbolo con il metodo analogicoil Bafometto solo il
simbolo di una metodica conoscenziale del s, del superamento dell'oscurit interiore dell'uomo. Per il
periodo romanico-gotico si pu riscontrare la stessa iconografia, peraltro pi complessa, in una
mensola marmorea del XII secolo di provenienza sconosciuta, sotto l'arca funebre del Vescovo Urso,
nel Duomo di Firenze.
Qui una figura bafometica a tre volti, con una sorta darmatura franca ad anelli di ferro, sorge su un drago e
nelle mani dei due bracci alzati regge due archi. Nelle raffigurazioni laterali si nota la "gloria mundi" con alti
prelati, re ed imperatori, e la "vacuitas" con gli stessi personaggi ormai scheletriti.
La figura molto simile a quellincisa in un codice su lamine di piombo del XIV
secolo, attribuito ipoteticamente ad un Del Nero fiorentino, le cui case sono ancora oggi esistenti,
presso il cosiddetto cantone del Nero, in via del Corso a Firenze. In questo codice un Rebis, o figura
bisessuale a due teste, sormonta un drago e con le braccia alzate regge due strumenti simbolici, la
squadra e il compasso.
Per rimarcare la persistenza simbolica di tale archetipo, troviamo nel XVI secolo la stessa
raffigurazione, questa volta con le due teste coronate, in Basilio Valentino.
Un cofanetto templare ben noto, che si sarebbe peraltro ritrovato in Germania nella tomba di
un Templare, di dubbia autenticit, riporta caratteristiche simili (bisessualit, corona, braccia stese,
teschi etc.).

c) L'adorazione della "Testa"


Ai Templari veniva contestata l'adorazione di una misteriosa testa, a cui si sormontavano
delle filattiere (cordicelle). E' la drammatizzazione pretestuosa di un culto delle reliquie cos
come si era formato dopo il ritrovamento della "Vera croce" da parte di Elena. La dottrina
delle reliquie comportava la santificazione "per contatto". Tutto ci che toccava una reliquia
ne assumeva le qualit salvifiche e taumaturgiche.

4
Di recente stato trovato un sigillo templare in cui inscritto un Abraxas e limpresa Secretum
Templi. Le raffigurazioni del noto simbolismo gnostico erano usati, per scopi apotropaici, anche da
prelati e cardinali, ma limpresa pu fra effettivamente pensare ad un riferimento allo gnosticismo.
Le constatazioni di cui sopra, sufficienti per un'accusa di eresia, non possano rappresentare indizi di
conoscenze o pratiche esoteriche, attribuite ai Templari in epoca molto tarda.

PARAMETRI DINTERPRETAZIONE SIMBOLICA

Per quanto non si possa parlare, se non per alcuni sillogismi, di un'arte templare, e nemmeno di una
sua particolare forma estetica, che esisteva invece nell'architettura cistercense di S. Bernardo, alcuni
simbolismi grafici o plastici sono specifici del Templarismo.
Questi simbolismi non ci sono pervenuti attraverso unesegesi filosofica o storica, di cui pur
esistono tracce, ma attraverso le raffigurazioni artistiche, fondate sull'antica scienza dell'analogia, di
cui la critica della storia dell'arte sembra non aver mai avuto cognizione, ma che potrebbe chiarire
definitivamente gli irrisolti problemi dinterpretazione delle opere d'arte.
Solo in altri rami della cultura degli ultimi cento anni, generalmente nell'antropologia
culturale, ma in particolare negli studi etnografici, psicanalitici, del folklore e della storia delle
religioni, 8 si iniziata un'opera di riconsiderazione del pensiero simbolico. Questo attuale interesse
per il simbolismo non deriva da una moda culturale effimera, di cui abbiamo avuto notevoli esempi,
ma ha lo scopo di colmare delle precise lacune nella storiografia, in cui si creato uno iato all'inizio
dell'era scientista ed illuministica e che non permetteva pi di arrivare alla comprensione del pensiero
delle epoche precedenti.9
La stessa chiesa cattolica, nel 1965, ha dato disposizione agli architetti impegnati nella ideazione di
nuove chiese, di non usare pi alcun simbolismo in quanto di questo "se ne persa la chiave".
L'incomprensione positivista per il simbolismo derivava dalle seguenti cause:
1. la considerazione del simbolismo comespressione soggettiva dell'artista.
2. la perdita del concetto temporale delle et precedenti.
3. la perdita del concetto di "analogia" o arte analogica considerata sempre come costruzione
soggettiva non legata alle realt scientifiche.
Per quanto riguarda il primo punto si inizi a non ammettere pi la prevalenza del pensiero del
committente dell'opera d'arte di fronte alla libera espressione dell'artista. Sino al periodo Manierista
inoltrato, - con l'eccezione di Michelangelo - che nella sua relativa ribellione all'imposizione del
committente fu il primo esempio dartista moderno - i soggetti artistici erano imposti fin nei
particolari. Un esempio classico in tal senso esiste nel cosiddetto "Studiolo" di Francesco I in Palazzo
Vecchio a Firenze, dove il piano delle opere d'arte che lo decorano, dal soggetto generale alle minuzie
simboliche, fu descritto da un umanista fiorentino, Don Vincenzo Borghini 9 di qualit singolarissime
quanto poco conosciute, che fu il primo Provveditore dellAccademia delle Arti del Disegno.
\ Il concetto del tempo, che pur sempre relativistico anche nel campo scientifico, nell'et moderna ha
abbandonato il concetto ciclico antico, e assunto il postulato lineare giudaico-cristiano, con un inizio
ed una catarsi temporale, un'evoluzione continua, una fine futura. Per gli antichi il tempo era circolare,
ciclico, un eterno ritorno, con una cosmogonia indefinita e atemporale, in cui l'et dell'oro era situata
sia nel passato che, nel suo ripetersi, nel futuro.
Da un punto di vista moderno ogni simbolismo decade o cambia significato, in quanto legato
alla concezione del tempo suo, e, creato soggettivamente, soggetto a cambiamento con il variare
delle stagioni generazionali e sottoposto ad evoluzione con l'evolversi stesso del pensiero umano.
5
Ma proprio l'attuale pensiero scientifico ha riscoperto le radici antropologiche e biologiche del
comportamento dell'uomo, che risulta oggi molto meno "evoluto" di quanto non si potesse pensare
con i parametri affermati fino a pochi decenni fa. Nella psiche profonda dell'uomo esistono degli
archetipi innati, non condizionati dall'ambiente e dall'educazione. Questi presupposti psicologici sono
stati confermati dagli studi antropologici che hanno rilevato un persistenza essenziale degli stessi
simboli fra le varie culture umane, indipendentemente dal tempo e dal luogo, ed in molti casi senza
scambi culturali fra le etnie.
Il simbolista o l'analogista delle et passate non utilizzava arbitrariamente la sua libera
immaginazione, ma interpretava con correttezza - come ieri il poeta ed oggi lo storico o lo psicologo -
gli eterni archetipi e ne costruiva un complesso simbolico significativo ed oggettivo.
Cos come un compositore con sette note sa creare immensit musicali, cosi il simbolista,
analogizzando, ad esempio, i dieci numeri della Tetractys pitagorica con la natura e il cosmo attorno a
lui, e poteva trasmettere una conoscenza universale, con quelle valenze significanti graduali che Dante
ha qualificato come letterali, allegoriche, analogiche ed anagogiche, in modo che la stessa scrittura
potesse esser letta su differenti livelli di differente e superiore interpretazione.
Con un linguaggio pi attuale potremmo dire che vi sono due modi di rappresentazione, l'uno
diretto, nella percezione e nella sensazione, l'altro indiretto, come nel ricordo, nell'intuizione,
nell'immaginazione. In tutti questi casi l'oggetto percettivo assente rappresentato da unimmagine
simbolica. Ma queste due definizioni non possono comunque esaurire l'ontologia del pensiero
simbolico, in quanto l'analogia, nel pensiero antico, superava lo stesso concetto percettivo. L'idea od il
pensiero rappresentato oggettivamente, in forma plastica o psicologica, da tale forma prendeva
essenza individuale, soggettiva, e nel contempo potenza, attraendo (e mescolandosi) con la natura
elementale e cosmica delle cose rappresentate e divenendo cos energia materiale e mentale.
Il processo, di natura evidentemente metafisica, cos si conclude. L'energia, rarefacendosi
diviene pensiero o meglio, Intelletto, e questo pu, coagulandosi, divenire energia.
Questo concetto ha informato di s la maggior parte della storia umana e per la comprensione
di ci che non ci pervenuto materialmente dalle et antiche, non si pu esulare dall'uso del
simbolismo e dell'analogia come scienze ontologiche.

MASSONI E TEMPLARI NEL MEDIOEVO E NEL RINASCIMENTO

Chi ha esaminato da un punto di vista storiografico effettivo eventuali affinit e contatti fra massoni
e templari soltanto Paul Naudon, uno fra i pi notevoli storici della Massoneria. (Paul Naudon,
Les origines religieuses et corporatives de la Franc Maonnerie, Dervy Livres, Paris, 1979) Ma lo
stesso Naudon, fra l'altro massone, non pu portare alcuna prova che le maestranze (libere )
impiegate dal Tempio avessero gi delle caratteristiche massoniche cos come noi le intendiamo.

In realt il mito templare nasce esclusivamente in ambito neotemplare, fra la fine del XVII secolo
all'inizio del XX.
Il mitologhema neotemplare creazione di un particolare sconfitta e frustrazione storica
rosicruciana, come afferma la storica inglese Yates:

Il regno rosicruciano di Elisabetta e Federico, che aveva lambizione di essere il motore


della tolleranza religiosa fra tutte le confessioni cristiane, fu sconfitto dalle armi della nazione
austriaca, strumento della Chiesa Romana. La sconfitta di Federico di Boemia nel Palatinato
produsse la fine delle illusioni. Nell'ambito del pensiero rosicruciano, in Olanda ed i Germania,

6
nacquero i nuovi miti, e gli archetipi furono finalmente usati come armi contro il potere politico e
1
religioso.

Per la prima volta un termine astronomico, rivoluzione, fu utilizzato come termine politico.
In astronomia, rivoluzione significa il moto orbitale di una stella verso il punto originario. Cos la
rivoluzione politica era un ritorno verso la tradizione perenne, verso un eone in cui il vento dello
spirito soffiava liberamente. Nacque, nel contempo, il mito della vendetta templare, prima
sconosciuto. Il trono e l'altare, non essendo pi strumenti materiali della tradizione, e avendo
usurpato ogni concezione metafisica e spirituale, non furono pi considerati degni di rispetto. La
ricerca della libert, che ha lo stesso valore su tutti i piani, non pot pi esimersi dal travolgere
quelle strutture ormai vuote, quei gusci qlifotici pieni delle larve della contro-iniziazione.

Il fascino esercitato dai Templari sulla cultura esoterica non ebbe inizio, curiosamente, subito dopo
il rogo di De Molay, ultimo Gran Maestro dell'Ordine storico. Dopo le allusioni di Dante nella sua
2
Commedia , solo gli storici citarono talvolta, e sempre in termini negativi, la tragedia del Tempio.

Le prime riviviscenze dell'Ordine, fra XVII e XVII secolo prepararono l'interesse estremo
per uno dei pi grandi miti dell'evo moderno da parte dei preromantici e dei romantici, nella loro
esaltazione sentimentale ed estetica per il medioevo pittoresco, spesso falsato storicamente ma
comunque riportato all'attenzione ed all'ammirazione dei contemporanei, dopo che l'aggettivo
"gotico" era diventato ormai sinonimo di cattivo gusto, alieno all'estetica corrente, fuori moda.
Risultano comunque evidenti, da unanalisi bibliografica, le origini ermetiche e rosicruciane del mito
neo-templare. Ricordiamo la letteratura graalica e la Massenia Santo Graal, i Rosa+Croce secenteschi
in Olanda (1620), la Rosa Croce dOro, confluita nellalveo massonico.

LE MITICHE ORIGINI DELLA MASSONERIA- I TEMPLARI

(abreg delle Istruzioni al momento dell'iniziazione al 5 grado della "Stretta Osservanza Templare")

"Dopo il supplizio di Jaques de Molay molti Templari si rifugiarono nei paesi del Nord, in
Svezia, in Scozia ed Irlanda. .Pierre d'Aumont Priore dell'Auvergne, dopo essersi coraggiosamente
difeso, fu costretto ad abbandonare la Francia con due comandanti e sette cavalieri; per non essere
riconosciuti si travestirono da massoni e presero falsi nomi; Aumont si fece chiamare MAC - BENAC.
Finirono col rifugiarsi in Scozia, nell'isola di Mull, dove George Harris, Gran Comandante di
Hampton Court, aveva trovato scampo con altri Templari. Insieme decisero di perpetuare l'Ordine.
Aumont fu eletto Gran Maestro, ed adottarono il nome, il costume e gli usi dei massoni, in ricordo del
tempo in cui erano stati costretti, per due anni, ad esercitare il loro mestiere per sopravvivere
Fu permesso ai Templari di sposarsi, per assicurare, con i loro figli, il reclutamento
dell'Ordine. Fu pure deciso che tutti i profani, laici od ecclesiastici, ritenuti degni dell'affiliazione,
non potessero accedere oltre il grado di Maestro Massone. Per pi di duecento cinquantanni solo i
7
Figli di Templari ricevettero il grado di Maestro Scozzese; ed solo da cento cinquant'anni che
consentito di rivelare i segreti dell'Ordine ad un Maestro Scozzese nato da genitori liberi.
Fu Harris a dare all'Ordine, comemblema, la Fenice con il motto " Pereat ut vivat", e tutti gli
altri emblemi che facevano allusione al passato ed ai futuri destini dell'Ordine del Tempio.

Nell'istruzione dato l'elenco dei nomi dei Gran Maestri che successero ad Aumont ed Harris,
per giungere agli ultimi:

Eques ab Oceano (1695-1717)


Eques a Leone Aureo (1717-1732)
Eques ab Unione (1732-1743)
Eques a Sole Aureo, eletto nel 1743.

L'antica questione dell'influenza originaria templare sulla massoneria degli Alti Gradi, iniziata
con il celebre discorso del Chevalier de Ramsay, ha un'importanza notevole, sia per l'aspetto iniziatico
dell'Ordine, sia per la sua stessa attuale forma amministrativa conseguente.
La stessa esistenza della Gran Maestranza si giustifica solo per una precisa trasmissione
cavalleresca nella tradizione iniziatica della Massoneria.
Alcuni autorevoli storici della Massoneria, come il Guenon, il Naudon ed il Le Forestier,
analizzano alcuni elementi che dimostrano una discendenza diretta della Massoneria dai
raggruppamenti artigiani liberi dell'Ordine e sotto la protezione e le franchige del Tempio
Inoltre, che gi nel medio evo la Massoneria fosse depositaria di tradizioni esoteriche, Ren
Guenon accenna in vari punti delle sue opere alla possibilit di un'influenza templare diretta su quei
massoni che operavano alle dipendenze
Paul Naudon ha approfondito storicamente le intuizioni del Guenon, dandoci nella sua opera Le
origini della Massoneria, un'ampia probazione di questassunto, affermando che:
" L'Ordine religioso che sembra soprattutto origine dei Liberi Muratori, quello del Tempio.
All'interno delle sue "commanderies" il "Libero Mestiere" era la regola, nello stesso modo che gli
abitanti dei borghi del Tempio erano "Francs Bourgeois". Nelle citt dove i Templari avevano degli
immobili, si potevano distinguere, nello stesso mestiere, degli artigiani " FRANCHI ", domiciliati nei
possedimenti del Tempio; e degli artigiani semplicemente "LIBERI", lavorando questi in altri
quartieri e soggetti ai carichi ed alle imposte reali e signorili, cos come ai regolamenti delle
comunit di mestiere. Ve ne sono anche a Parigi, per ci che concerne i massoni. dunque in una
tale distinzione che bisogna trovare l'origine del termine Framassone, nel quale l'aggettivo
qualificante e distinguente l'operaio ha finito per far corpo con il nome qualificato, per opposizione
al semplice muratore, libero, ma non godente daltre franchige. Si pu ancora aggiungere che, in
ragione della potenza e dell'autonomia temporale e spirituale del Tempio, come del gran numero
delle commanderies sparse in tutta Europa, i framassoni ed i franchi artigiani del suo ambito
potevano circolare liberamente, godendo cos della "LIBERTA' DI PASSAGGIO". Essi erano certi di
poter trovare dappertutto aiuto e protezione, con il diritto di stabilirsi dove volevano e la possibilit
di un lavoro certo"

In questo quadro effettivamente storico sinnesta la leggenda settecentesca, che Ren Le


Forestier ha cosi' approfonditamente descritto, che vede i Massoni come i continuatori dell'Opera del
Tempio e soprattutto i suoi vendicatori.
La Rivoluzione Francese, attribuita con pi o meno ragionevolmente alla Massoneria, sarebbe
il compimento di tale vendetta, attraverso l'abbattimento del trono dei successori di Filippo il Bello, la
confisca dei beni ecclesiastici e l'abrogazione degli antichi privilegi della gerarchia cattolica. Alcuni
rituali del R.S.A.A., per quanto successivi alla Rivoluzione, tramandano ancora questo mito, che ha
tutta la suggestione della letteratura romantica dell'epoca.

8
I testi sul mito neotemplare fra XVII e XVIII secolo sono:

Pierre Dupuy Traits concernants lhistoire de France, edizioni del 1654, 1685,1700,1702.
Shoonebeck Histoire de touts les Ordres militaires ou de Chevalerie et des Ordres religeux 1699.
Gurtier Historia Templariorum observazionibus ecclesiasticis aucta 1681, ripubblicata nel 1703.
Pierre Dupuy Histoire de la condannation des Templaires 1713
Honor de Saint Marie Dissertationes historiques et critiques sur la Chevalerie ancienne et
moderne, seculire et regulire. 1718
Heilot Histoire des Ordres religeux, edizioni 1714, 1719.
Basnage Ordres Militaires ou de chevaliers des milices seculiers et regulire, 1721
Abb Roux Histoire de trois Ordres seculiers et militaires des Templieres, Teutons, Hospitaliers ou
Chevalier de Malte. 1725.

1
Yates Francis, Lilluminismo dei rosacroce
22
Riferendosi a Clemente V, Dante afferma che: port nel Tempio le cupide vele. Due medaglie di dubbia
autenticit, con incise sul rovescio le lettere F.S.K.I.P.F.T., su una delle quali raffigurato Dante Alighieri, e sullaltra
Pietro da Pisa, sono conservate presso lHistorische Museum di Vienna. Secondo il Gunon (Lesoterismo di Dante)
lesatta interpretazione delle lettere sarebbe: "Fidei Sanctae Kadosh Imperialis Principatus Frater Templarius", il che
convaliderebbe la tesi secondo cui Dante sarebbe stato uno degli esponenti pi elevati della "Santa Fede",
unassociazione che era una specie di terzordine di filiazione templare. Gli esponenti pi insigni di tale istituzione
portarono il titolo di Cavaliere Kadosh (v.), tuttora conservato negli alti gradi massonici, in particolare nel 30 Grado
del R.S.A.& A (v.), dov definito Grande Eletto Cavaliere Kadosh.

9
Interessante un passaggio de lHistoire dAngleterre di Rapin de Thoiras in cui si afferma che i
Templari inglesi non erano stati perseguitati come nel continente, ma semplicemente dispersi nei
vari monasteri e gli era stata addirittura riconosciuta una pensione sui beni confiscati.
Queste opere erano solo in parte favorevoli ai Templari cui si rimproverava leresia,
lidolatria, la simonia, la magia, i crimini pi atroci ed i costumi pi infami.
La costruzione di Versailles, i primi scioperi organizzati in questa occasione e la conseguente
3
la persecuzione dei Compagnonaggi , che furono sottoposti, come riporta Jules Boucher, (La
Simbologia Massonica) -allInquisizione, un momento storico particolare, ben poco studiato, in
cui il presentarsi contemporaneo delle Logge Massoniche e gruppi neo-templari potrebbero
indicarci alcune linee di ricerca fondamentali.
Il primo gruppo neo-templare di cui si abbia notizia si form alla Corte di Luigi XIV a
Versailles, e fu sciolto dal Re stesso, perch sembra che il gruppo di Cavalieri che l'avevano
composto avesse dei gusti riferibili alla supposta e calunniosa sodomia dei loro predecessori.
da notarsi che questa prima, vaga, notizia, coeva a quella che indica come la prima
loggia francese fosse stata fondata da cavalieri inglesi al seguito dEnrichetta d'Inghilterra, vedova
di Carlo I, alla corte del Re Sole.
La prima notizia su un Ordine neo-templare data dal 1715, quando una falsificazione
posteriore afferm che i nuovi Statuti dei Cavalieri del Tempio, furono emanati da un'adunanza
Generale tenuta a Versailles l'11 Aprile 1705. Gli Statuti sarebbero stati confermati dal Gran
Maestro eletto (41 dell'Ordine, 1705-1723), Filippo II, Duca d'Orleans. Gli successero Luigi di
Borbone, Duca di Maine (1724-1746) che l'11 Dicembre 1743 fu eletto anche Gran Maestro della
Massoneria francese, ed il Principe di Cond (1737-1743).
Siamo gi all'epoca delle prime logge francesi (1721/1732) e del celebre discorso di
Ramsay che introdusse i cosiddetti "alti gradi massonici" e il mito della vedetta che i massoni, eredi
dei templari, dovevano effettuare contro il trono e l'altare. Queste accuse furono pubblicate da
Bonneville nel XVII secolo, da Thory, Clavel, Laurie, Oliviers e Kloss nel XIX secolo.
Solo gli studi del XX secolo, di Begemann e Gould in particolare, dimostrarono
linfondatezza delle accuse.
Ramsay, Grande Oratore della Gran Loggia di Francia era un nobile scozzese che nella
guerra di successione spagnola era stato ufficiale delle truppe inglesi e si era poi era trasferito a
Cambray, dove viveva Fnelon, Vescovo cattolico,ma giansenista, che l viveva per ordine della
corte di Parigi.
Il famoso discorso, tenuto nel 1737 si pu cos sintetizzare:

La Framassoneria ha un vero amore per gli uomini, indica la purezza dei costumi come ideale
morale e i massoni hanno il dovere di rivivere e diffondere gli antichi principi che, in nome della
natura delluomo, hanno fondato la nostra associazione
I nostri avi, i Crociati, che erano convenuti in Terra Santa da tutte le parti della cristianit,
volevano in tal modo unire, in una sola Fratellanza, gli uomini di tutte le nazioni.
4
Essi si associarono ai Cavalieri di S. Giovanni di Gerusalemme , che in Occidente furono
chiamati, in un tempo successivo, Framassoni.

10
Il discorso di Ramsay trov un grande interesse nel mondo massonico, in quanto colmava una
lacuna. La Massoneria prefigurava unutopia nella quale luguaglianza nei diritti produceva tuttava
una gerarchia del merito.
Nella Loggia, tutti, anche i borghesi, portavano la spada, riservata nel mondo profano solo ai
militari e ai nobili. Ma fino a che punto il dolce gioco della fratellanza diventava effettiva realt lo
dimostrava il ruolo dei Fratelli Serventi, che non potevano superare il 2 grado.
La presenza di numerosi membri della nobilt, abituati al rango, alla distinzione, ai privilegi,
imponeva una nuova forma di gradi massonici, pi esclusiva e complessa. Ma vi era anche unaltra
finalit, meno socio-psicologica e pi storicistica. La necessit di ristabilire dignit e mistero a un
Ordine che le relazioni della polizia e la libellistica avevano ormai rivelato completamente.

Dal 1737, quasi tutte le opere sulla Massoneria riportavano il discorso del Chevalier du Ramsay.
Fra queste si pu elencare:

Lettres de M.V. avec plusieurs pices de diffrents auteurs (1738)


Almanach des Cocus (1740)
Histoire et Statuts de la Socit des Francs-Maons (1747
Ecole des Francs Maons (1748)
Dissertation historique sur la Maonnerie lusage de la Loge de Saint Jean de Metz; origine de
lOrdre des Francs-Maons, ses progrs et son introduction en France (1751)
Code Maon et Muse Maonne (1773)

Non possibile attribuire una data certa alla nascita della Massoneria Scozzese. Nasce quando un
quarto grado fu aggiunto a quelli della massoneria inglese, allincirca nel 1740, quando una
5
generazione spontanea si diffonde in luoghi e date differenti. Il Le Forestier riporta che:

Il Perfait Maon dice, nel 1744, che vi sono sei o sette gradi scozzesi. La Franche-
Maonne, apparsa a Bruxelles nello stesso anno, rammarica che la maggior parte dei Maestri di
Parigi ignora che la Libera Muratoria ha sette gradi, fra i quali figurano quattro gradi scozzesi.
Non sappiamo perch agli alti gradi sia dato il titolo di Scozzesi.

Forse la fonte lo stesso Ramsay, quando afferma che lOrdine si era mantenuto in Scozia
quando nel resto dEuropa era caduto in disuso. Nellopera Les plus segrets Mystres des Hauts
Grades de la Franc-Maonnerie dvoils (1774), si riportano due gradi scozzesi: il Piccolo
Architetto e il Grande Architetto.
Il Recueil Prcieux de la Maonnerie Adoniramite (1781). Il mito primigenio, tramandato
fin dalle origini, si riporta alle influenze dellHoly Royal Arch. I Crociati, esplorando le rovine del
tempio di Salomone, con la spada nella destra e la cazzuola nella sinistra, scoprano una volta
rimasta intatta, con un altare su cui scritta la Parola Perduta.
Daltro canto la leggenda massonica di Hiram e la successiva vendetta si armonizzavano
molto bene a quella templare. Un pamphlet antimassonico del 1751 accusava la Massoneria di
essere lerede diretta degli infami templari.
Da ci nasce immediatamente lanalogia Crociati-Tempio di Salomone e lassimilazione ai
Templari immediata. Il quadro di questo grado, riprodotto nel Francs-Maons crass (1746),
esemplare.

11
Il Tempio in rovina, le mura hanno delle larghe brecce, le porte smantellate, i gradini
infranti. Le finestre sono rotte, le colonne decapitate, laltare e lAra del Venerabile rovesciate.
evidente che si considera la Massoneria degenerata e corrotta, e i gradi scozzesi hanno il compito di
riportarla alla purezza originaria.

In nuce vi gi il concetto che la rovina ha dei responsabili esterni e che la vendetta


inevitabile. Ma intanto i gradi scozzesi primitivi cominciano a voler imporre la loro autorit
superiore alle Logge azzurre. Si pretende di portare in Loggia particolari distintivi, non levarsi il
cappello in Loggia, di aver maggior rango del Maestro Venerabile, anche in qualit di Visitatori, di
concedere iniziazioni ed aumenti di salario motu proprio.
Tanti altri privilegi irritarono la Massoneria francese, tanto che, l11 dicembre 1743 fu
proposto un nuovo regolamento, approvato dal conte di Clermont, nuovo Gran Maestro, il cui 20
Articolo recitava:

Come si apprende che certi Fratelli si sono annunciati recentemente come Massoni
Scozzesi, reclamando delle prerogative particolari nelle Logge, e attribuendosi dei privilegi di cui
non si potuto trovar traccia negli archivi e negli usi delle Logge diffuse nel mondo intero, la Gran
Loggia, per cementare lunione e larmonia che devono regnare nella Libera Muratoria, ha deciso
che i Massoni Scozzesi, a meno che non siano Ufficiali della Gran Loggia o duna Loggia
particolare, saranno considerati dai Fratelli come gli altri Apprendisti o Compagni, e che non
debbano portare alcun segno distintivo che sia

La primitiva ostilit della Massoneria verso i gradi scozzesi si esaur ben presto. Ma il loro
sviluppo non produsse le primitive finalit di controllo dellortodossia massonica nel costume e
nellideologia, di miglioramento del progresso morale e spirituale dei Fratelli ma al contrario
svilupp il gusto della distinzione e dei titoli illusori.
Luguaglianza predicata nelle Logge si muta in una vanit frenetica e nevrotica che
aggiunge, nella plebe massonica, unineguaglianza convenzionale a quella naturale. Si ripropone
lalbagia di un ancien rgime, vicino alla fine, in una societ che produsse il clima morale ed
ideologico della rivoluzione.
Questa contraddizione nei termini non ha mai avuto fine. Il caos scozzese raggiunse il suo
acme fra il 1745 ed il 1775, in cui le denominazioni pi ardite e ciarlatanesche si moltiplicavano

12
6
senza cessa. Nel 1747 il Conte di Clermont ottenne dal re l'autorizzazione ad accettare la Gran
Maestranza massonica, che ebbe, dal suo patrono, il nome di Capitolo di Clermont.
La presenza nella citt di Clermont di un Collegio di Gesuiti suscit nei massoni inglesi ire e
sospetti, tanto da portarli ad accusare la massoneria francese dinfiltrazioni cattoliche e
dell'istituzione - ispirata dai gesuiti - dell'alto grado di Rosa+Croce. In quegli anni lossessione
degli alti gradi port alla elaborazione di falsi documenti, a dimostrare l'antichit dei vari Capitoli,
Aeropaghi etc. Non improbabile che la pubblicazione dello Statuto neo-templare del 1705 sia un
falso posteriore (1745-1746) tanto vero che nel 1754 vi fu effettivamente un'assemblea neo-
templare all'interno del Capitolo di Clermont (fondato in questo stesso anno dal Cavaliere di
Bonneville), che "conferm" (e non ve ne era necessit) a 44 Gran Maestro Templare Luigi
Francesco di Borbone, Principe di Conty - massone e principale assistente di suo fratello il Conte di
Cle La presenza nella citt di Clermont di un Collegio di Gesuiti suscit nei massoni inglesi ire e
sospetti, tanto da portarli ad accusare la massoneria francese dinfiltrazioni cattoliche e
dell'istituzione - ispirata dai gesuiti - dell'alto grado di Rosa+Croce. In quegli anni lossessione
degli alti gradi port alla elaborazione di falsi documenti, a dimostrare l'antichit dei vari Capitoli,
Aeropaghi etc. Non improbabile che la pubblicazione dello Statuto neo-templare del 1705 sia un
falso posteriore (1745-1746) tanto vero che nel 1754 vi fu effettivamente un'assemblea neo-
templare all'interno del Capitolo di Clermont (fondato in questo stesso anno dal Cavaliere di
Bonneville), che "conferm" (e non ve ne era necessit) a 44 Gran Maestro Templare Luigi
Francesco di Borbone, Principe di Conty - massone e principale assistente di suo fratello il Conte di
Clermont - la cui Gran Maestranza, forse retrodatata al 1741, dur fino al 1776.rmont - la cui Gran
Maestranza, La presenza nella citt di Clermont di un Collegio di Gesuiti suscit nei massoni inglesi
ire e sospetti, tanto da portarli ad accusare la massoneria francese dinfiltrazioni cattoliche e
dell'istituzione - ispirata dai gesuiti - dell'alto grado di Rosa+Croce. In quegli anni lossessione
degli alti gradi port alla elaborazione di falsi documenti, a dimostrare l'antichit dei vari Capitoli,
Aeropaghi etc. Non improbabile che la pubblicazione dello Statuto neo-templare del 1705 sia un
falso posteriore (1745-1746) tanto vero che nel 1754 vi fu effettivamente un'assemblea neo-
templare all'interno del Capitolo di Clermont (fondato in questo stesso anno dal Cavaliere di
Bonneville), che "conferm" (e non ve ne era necessit) a 44 Gran Maestro Templare Luigi
Francesco di Borbone, Principe di Conty - massone e principale assistente di suo fratello il Conte di
Clermont - la cui Gran Maestranza, forse retrodatata al 1741, dur fino al 1776.forse retrodatata al
1741, dur fino al 1776.
Con il Duca di Brissac, 45 Gran Maestro dell'Ordine e alto grado massonico, si arriva al
1792, anno nel quale fu ucciso dai rivoluzionari alla reggia di Versailles. Nel 1758 nel Capitolo di
Clermont si form il Consiglio degli Imperatori dOriente e dOccidente, in venticinque gradi,
compreso i tre azzurri. Il 27 agosto 1761 il Consiglio rilasci una patente di Grande Ispettore al
Fratello Etienne Morien, che si recava in America e che era gi, secondo la sua patente riprodotta
dal Ragon, Grande Eletto, Perfetto ed Antico Maestro. Cavaliere e Sublime Principe di tutti gli
Ordini della Massoneria di Perfezione. A Charlestown, dove Morin si era stabilito nel 1783, si
aggiunse altri otto gradi.
Il successore di Brissac fu Claude Mathieu Radix de Chevillon, fino al 1801, quando fu
eletto Bernard-Raymond Fabr Palaprat, che conferm gli Statuti del 1705.

13
La Carta Larmenius

Numerosi membri della Classe Aristocratica aderirono allOrdine dOriente, che si basava sui tre
gradi azzurri e su successivi derivanti dal Rito Scozzese, e cio:

Maestro dOriente = Eletto dei Quindici


Maestro dellAquila nera di S. Giovanni = Eletto dei nove.
Maestro Perfetto del Pellicano = Cavaliere Rosa+Croce

Ma il sistema aveva una classe segreta. Cavaliere dellOrdine del Tempio, o della Croce.
La Loggia madre era quella dei Cavalieri della Croce, cui il Grande Oriente de France accord le
costituzioni il 23 dicembre 1805. I suoi membri erano per lo pi aristocratici.
Nel piedilista vi erano: De Choisel de Chabrillan, de Vergennes, de Dillon, de Coigny, de
Montesquieu, del la Tour Du Pin, dAligre, ecc.
In questambito tre Massoni, Ledru, medico, de Courchamp, assistente di notaio, e de Santot furono
convocati il 10 giugno 1804 da Radix de Chevillon per porre in loro mani i poteri ricevuti da
Timoleon de Cosse Brissac, ultimo Gran Maestro del Tempio, assieme alla nomina di Principi del
Tempio.
Ledru raccont che il 10 giugno 1804 il Fratello Radix de Chevillon gli aveva rimesso i poteri
ricevuti nel 1792 dal Duca Timoleon di Coss Brissac, ultimo Gran Maestro Segreto del Tempio. I
tre furono nominati Principi dellOrdine. Ledru fu il Luogotenente Generale dAffrica, de Saintot,
Luogotenente generale dAsia de Courchamp Gran Precettore.
Radix consegno anche dei documenti che consistevano in:
I processi verbali delle riunioni segrete
Larchetipo degli Statuti redatti nel 1704, 27 fogli a mano con la firma di Philippus Aurelianus
(Filippo dOrleans)
La Carta di Trasmissione Larmenius o Tabula Aurea, del 1324.

14
La carta:

scritta in caratteri geroglifici, su un gran foglio di pergamena, ornata di disegni gotici,


achitetturali, di capolettere fiorite, colorate ed argentate, bollate con il sigillo della milizia, sospeso
7
a dei lacci di pergamena Il documento portava inoltre, segnate manu propria, le firme di tutti i
pretesi Gran Maestri.

Gi a met dell800 si comunica a Clavel, storico della Massoneria, una variazione della leggenda.
Luigi Filippo dOrleans avrebbe, nel 1682, costituito un Ordine del Tempio segreto, che scoperto si
sarebbe sciolto ma avrebbe, nel 1705, emanato gli Statuti. Clavel, appoggiato da Ragon, altro
storico della Massoneria, denunci immediatamente la falsit del documento.
Nel 1804 si elegge Fabr Palaprat Gran Maestro del Tempio.
Dalla sua Gran Maestranza traggono origine quasi tutti gli Ordini Templari oggi esistenti
(circa 80) che per la maggior parte sono formati e diretti da massoni.
Nel 1803 il Conte Degrasse-Tilly De Ruville port in Europa un brevetto del Supremo
Consiglio di Charlestown, entrato in vigore nel 1801, che lo autorizzava a importare nel vecchio
continente il R.S.A.A.
Il cerchio si chiude. I miti, i sogni, i misteri possono essere formati della qualit della luce
che produce gli universi e illumina il vero. Purtroppo, sono pi spesso alimentati di quel povero
sego che fa brillare solo gli orpelli.
Unaltra importantissimo filone neo-templare quello del Rito Scozzese Rettificato oggi
diffuso in tutta Europa, che ha tratto origine in particolare dal neo-templarismo dei Cavalieri del
Tempio di Dio ( Ordine sempre derivante dal Capitolo di Clermont) e dalla Stretta Osservanza di
Von Hund. Il suo fondatore fu Jean Baptiste Willermoz, animatore lionese dell'Ordine dei Cavalieri
Massoni dellUniverso Eletti Cohen, che dopo la sua "messa in sonno" inser elementi Martinezisti
e Martinisti nell'ambito templare formando un sistema chiamato "Cavalieri Beneficenti della Citt
Santa" o Rito Scozzese Rettificato, tuttora diffuso nellEuropa del Nord.

Willerm
oz
L'estrema e complessa proliferazione dei sistemi neo-templari nei vari sistemi massonici o
paramassonici impedisce l'approfondimento del tema in queste poche righe. Non comunque
possibile dimenticare il pi antico ramo italico del neo-templarismo, quello dell'Ordine del Tempio,
il cui ultimo Reggente stato Gastone Ventura, grande figura di gentiluomo e iniziato, 33 del
R.S.A.A., Gran Gerofante dei Riti Uniti di Memphis e Misraim, Gran Maestro dell'Ordine
Martinista.

7
Ren Le Forestier La Franc Maonnerie templire et occultiste aux XVIII e XIX sicles , La Table dEmeraude,
Paris,1987, pg.943

15
Gastone Ventura
Quest'Ordine, naturalmente, trae direttamente origine da quello di Fabr Palaprat, che concesse, il
1 Marzo 1815, la Reggenza del Gran Priorato d'Italia a Fr Giovambattista Ventura di Valpezzola
ed a Fr Alvise Venier di Valsile. Da un documento emesso dal Capitolo Generale dei Cavalieri del
Tempio, tenuto a Venezia il 13 marzo 1867, e firmato da Fr Alessandro Vettori di S.Marco e
Valdorica si trovano testimonianze della rottura - e della relativa scissione - avvenuta all'interno
dell'Ordine poco pi di trent'anni prima, quando Fabr aveva voluto trasformare l'Ordine in Chiesa
giovannita, in quanto una gran parte dei neo-templari massonici era, sia pure exotericamente, di
fede cristiana, e molto vicini all'ortodossia cattolica.
La Reggenza del Gran Priorato d'Italia, tagliando la testa al toro, dichiarava il Duca di
Brissac ultimo Gran Maestro dell'Ordine e si dichiarava indipendente da qualsiasi Gran Maestranza
successiva.
Altra importante figura del neo-templarismo italico fu Marco Egidio Allegri, Reggente
dell'Ordine, Gran Maestro dell'Ordine Martinista, legionario Fiumano e alto dignitario massonico
che nel 1929 trasmise la Reggenza e la Gran Maestranza Martinista ad Alfredo Banti, nota figura
della massoneria marchigiana.

ALLEGATO 1
CAP XCII

Come e in che modo fu distrutta [sic] lordine e la magione del tempio di Gerusalem, per procaccio 1
del re di Francia.

Nel detto anno 1307, innanzi che lre di Francia si partisse dalla corte a Pittieri 2, si accus e dinunzi
al papa per sodducimento3 de suo uficiali, e per cupidigia di guadagnare sopra loro, il maestro del
tempio e la magione di certi crimini ed errori, e che al re fu fatto intendere che tempieri usavano. Il
primo movimento fu per uno priore di Monfalcone di Tolosana della detta [sic] ordine, uomo di mala
vita ed eretico, e per gli suoi difetti messo in perpetuale carcere per lo suo maestro. E trovandosi

1 Interesse, guadagno.
2 Poitiers
3 Istigazione: da Aldobrandino Ottoboni Cronache : Negli anni di Cristo MCCLVI, ancora essendo podest di Firenze il
detto messer Alamanno, i Pisani per caldo e sodducimento del re Manfredi ruppono la pace ch'era tra loro e' Fiorentini e'
Lucchesi, e andarono sopra il contado di Lucca a oste al castello del ponte al Serchio.
16
dentro con un uno Noffo Dei nostro Fiorentino, pieno dogni magagne, siccome uomini disperati
dogni salute, e maliziosi e rei, trovaro[no] la detta falsa accusa, e per guadagnare e uscire di pregione
per aiuto del re. Ma ciascuno di loro feciono poco appresso mala fine. Noffo impiccato, e l priore
morto a ghiado4. Per fare al re guadagnare la misono innanzi a suoi uficiali, e detti la misono dinanzi
al re; ode per la sua avarizia si mosse il re, e s ordin e fecesi promettere segretamente al papa di
disfare lordine de tempieri, opponendo contro a loro molti articoli di [e]resia: ma pi si dice che fu
per trarre da loro molta moneta, e per isdegni resi col maestro del tempio e colla magione. Il papa per
levarsi daddosso il re di Francia, per la richiesta chegli aveva fatta del condannare Bonifazio, come
avemo detto dinanzi, o ragione o torto che fosse, per piacere al re egli assent di ci fare: e partito il re,
in uno d, nomato per le sue lettere, fece prendere tutti i tempieri per lo universo mondo, e staggire 5
tutte le loro chiese e magioni e possessioni, le quali erano quasi innumerabili di podere e ricchezze; e
tutte quelle del reame di Francia fece il re occupare per la sua corte, e a Parigi fece prendere il maestro
del tempio, il quale aveva nome fra Giacche de signori di Mullai 6 in Borgogna, con sessanta cavalieri
frieri e gentili uomini, opponendo contro a loro certi articoli di resia, e certi villani peccati contro a
natura che usavano fra loro; e che alla loro professione giuravano datare7 la magione a diritto e a
torto, e a uno modo quasi come idolatri, e sputavano nella croce e che quando il loro maestro si
consegrava8 era di nascoso e privato, e non si sapeva il modo: e opponendo che i loro antecessori per
tradimento fecero perdere la terra santa, e prendere alla Monsura 9 il re Luis e i suoi. E sopra ci fatte
dare per lo re certe pruove, gli fece tormentare di diversi tormienti perch confessassero, e non si
trovava che niente volessono di ci confessare n riconoscere. E togliendogli pi tempo in pregione a
grande stento, e non sapendo dare fine al loro processo, alla fine fuori di Parigi a santo Antonio, e
parte a san Luis in Francia, in uno grande parco chiuso di legname, cinquantasei de detti tempieri fece
legare ciascuno a un palo, e cominciare a mettere loro il fuoco da pi e alle gambe a poco a poco, e
luno innanzi allaltro ammonendogli, che quale di loro volesse riconoscere lerrore e peccati loro
opposti potesse scampare; e se in questo martorio confortati da loro parenti e amici che
riconoscessono, e non si lasciassero cos vilmente morire e guastare, niuno di loro il volle confessare e
con pianti e grida scusandosi comerano innocenti e fedeli cristiani, chiamando Cristo e Santa Maria e
gli altri santi, col detto martorio tutti ardendo e consumando finirono loro vita. E riserbato il maestro
loro, e l fratello del Dalfino dAvernia, e fra Ugo di Paraldo 10, e un altro de maggiori della magione,
e stati uficiali e tesorieri del re di Francia, furono menati a Pittieri dinanzi al papa, e fuvvi il re di
Francia, e messo loro grazia se riconoscessero il loro errore e peccato, alcuna cosa si dice ne
confessarono; e tornati a Parigi, e venuti due cardinali legati per dare sentenzia e condannare lordine
sotto la detta confessione e per dare alcuna disciplina al detto maestro e suoi compagni, essendo
incontro a nostra dama di Parigi in su detti grandi pergami, e letto il processo, il detto maestro del
tempio si lev in pi gridando che fosse udito: e fatto silenzio per lo popolo s si disdisse [cos disse]
che mai quelle resie e peccati loro non erano state vere, e che lordine di loro magione era santa e
giusta e cattolica, ma che egli era ben degno di morte, e voleala soffrire in pace, perocch per paura di
tormento e di lusinghe del papa e del re, in alcuna parte laveano per inganno loro confessate. E
[in]rotto il sermone e non compiuto di dare sentenzia, si partiro i cardinali e gli alti prelati di quello
luogo. E avuto consiglio col re, il detto maestro e i suoi compagni in su lIsola di Parigi dinanzi alla
sala del re, per lo modo degli altri loro frieri furono messi a martirio, ardendo il maestro a poco a
poco, e sempre dicendo che la magione loro e la loro religione era cattolica e giusta, accomandandosi
a Dio e a Santa Maria; e simile fece i fratello del Dalfino; fra Ugo di Paraldo e laltro, per paura del
martorio, confessaro e raffermaro quello chavevano detto al papa e al re e scamparo[no], ma poi

4 Gladio: con la spada (o con arma da taglio) colpire o venire ferito a morte.
5 Fare staggina; Sequestrare. Lat. *sequestro ponere
6 Jacques de Molay
7 Sostenere.
8 Si consacrava, iniziava.
9 Manshour
10 Hugues de Pairaud
17
moriro[no] miseramente. E per molti si disse che furono morti e distrutti a torto e a peccato, e per
occupare i loro beni, i quali poi per lo papa furono privilegiati, e dati alla magione dello spedale, ma
convennegli loro ricogliere e ricompensare dal re di Francia e dagli altri principi e signori, e con tanta
quantit di moneta, che con gli interessi corsi poi, la magine fu ed pi povera che non era prima del
loro proprio, o che Iddio il dimostrasse per miracolo. E lo re di Francia e suoi figlioli ebbono poi
molte vergogne e avversitadi, e per questo peccato, e per quello della presura di papa Bonifacio, come
innanzi si far menzione. E nota, che la notte appresso che l detto maestro e l compagno furono
martorizzati, per frati e altri religiosi le loro corpora e ossa come reliquie sante furono ricolte e portate
via in sacri luoghi. In questo modo fu distrutta e messa al niente la ricca e possente magione del
tempio di Gerusalem, per gli anni di Cristo 1310.

ALLEGATO N.2

LA MASSONERIA NEOTEMPLARE NEL 1863

Da una lettera del 5 Dicembre 1863 di Louis-Thodore Juge, antico Commandatario, Ministro e
Segretario Magistrale dell'ordine del Tempio, in risposta ad una richiesta di investitura di Eliz de
Montagnac.

Signore,
perch venite a rivoltare delle tombe ancor fresche e risvegliare dei cadaveri? L'Ordine del
Tempio morto poco a poco nel tempo. Non ha potuto attraversare l'epoca del 1848 e da allora ha
avuto solo poche assemblee. Quanti siamo oggi ancora viventi di coloro che vi hanno appartenuto?
Ben pochi, fra la lingua di Francia almeno, che ne resta un po pi,. credo, in Belgio ed
Inghilterra. Il Duca di Choiseul, Sir Sidney Smith, Valleray, Paul padre, Duchesne l'antico
bibliotecario sono scomparsi. Raoul figlio ancora alle (ministero) Finanze. Guyot, nostro antico
tipografo ancora vivo, ma non so se lo ancora il conte Moreton di Chabrillant. Ma siamo ormai
lontani e non ci riuniamo pi. Le nostre agapi, dette della Palestina, sono cessate! I saloni della
via dei Frondeurs non risuonano pi dei gai ritornelli di Albert de Montmont, che non pi di
questo mondo... Io vorrei aderire alla vostra richiesta, ma non posso parlare che del passato. Ve
lo ripeto, adesso l'Ordine nel torpore e nella morte..."

Nei nomi citati dal Fratello Juge si trovano neotemplari gi appartenenti all'Ordine massonico e
templare di Willermoz. Ogni generazione crede, in buona fede, di essere l'epigona ultima della
precedente, ma vi e vi sar sempre chi, tradizionalmente, raccoglie il labaro del sacro e dello
spirito dal fango sempre presente ove si pianta un'asta, per tentare di innalzarlo a quell'Altissimo
dal quale proviene.

ALLEGATO N. 3

Documenti sulla filiazione italiana dell'Ordine del Tempio

Negli archivi del S.O.E.T. esiste una interessante lettera del Conte Giovan Battista Ventura, figlio del
Conte Francesco, nella quale si parla di un colloquio avvenuto a Parigi tra il Conte Giovan Battista ed
il Duca Louis Hercul Timoleon de Coss de Brissc, succeduto al principe di Conty nella Gran
Maestranza Templare. In quel colloquio il Duca di Brissc ricordava le relazioni amichevoli ed
importanti tenute dal Conte Francesco Ventura. Nella lettera il Conte Giovan Battista, espressamente
dice:
18
Ho avuto occasione di incontrarmi con lEcc.mo Duca Luigi di Coss di Brissc e di
parlare secolui per quelli importanti affari iniziati dal mio defunto e mai abbastanza
compianto genitore, il Conte Francescoil Sig. de Brissc mi ha precisato che i
francesi non trovano difficile si rinnovi quanto gi fece regola per lo passato. A questo
proposito il Duca mi ha riconfermato nellUfficioa suo avviso poco havvi da sperare dai tempi
ed bene che si ponga mano allaumento dei Cavalieri e degli Scudieri.

Il conte Giovan Battista Ventura ebbe la nomina per organizzare il Gran Priorato dItalia dellOrdine
del Tempio dallultimo Gran Maestro regolare, leroico Duca di Brissc, che nella
migliore tradizione Templare mor per difendere il re di Francia sommerso dalle torme rivoluzionarie.
Dopo la morte senza successioni del Duca di Brissc, le acque del Tempio francese si intorbidarono,
branche e filiazioni non ortodosse emersero e cominci il discostarsi dai principi e dalle regole
originarie dellOrdine.
In unaltra lettera datata 14 maggio 1810, diretta al suo Scudiero, tale Sig. Bendarti, il Conte Giovan
Battista Ventura dice:

notizie giunte da Parigi ci consigliano di starcene in attesa. La questione del


Magistero del Tempio non la sarebbe molto ben chiara ed havvi voce che si
voglia far torto alla nostra amata Religione Cristiana Cattolica Apostolica e
Romana

La situazione si fa sempre pi complicata ed il Conte Giovan Battista Ventura, giunto al 1815, sente
il dovere di mantenersi fermo sugli antichi principi tradizionali sempre pi travisati dallOrdine
Templare francese.
Convoca cos nello stesso anno il Capitolo Generale dItalia, dove viene eletto e riconosciuto da tutti
Summus Rector, proclamando lindipendenza del Gran Priorato dItalia dalle altre sedicenti Gran
Maestranze.
Nasce cos ufficialmente il 1 marzo 1815, lOrdine Sovrano dei Cavalieri del Tempio Italiano,
Supernus Ordo Equester Templi.
Il Conte Giovan Battista Ventura tiene la reggenza assieme al patrizio veneto e Cavaliere di San
Marco Alvise Venier fino al 1816. Morto il Conte Giovan Battista gli succede Alvise Venier dal 1816
al 1827, segue la reggenza del nobile Orazio Anselmi, 1827-1860.
Dopo Orazio Anselmi diviene reggente il Marchese Alessandro Vettori, patrizio romano, 1860-1880.
Nel Capitolo Generale tenutosi a Venezia il 13 marzo 1867 da parte dei Cavalieri italiani, venne
ribadita la validit e legittimit della successione di Giovan Battista Ventura dalla linea richiamatesi
agli statuti di Versailles del 1705.
Venne riproclamata lindipendenza dellOrdine da qualsiasi altra formazione sedicente Templare,
riorganizzandolo ed apportando ritocchi e qualche modifica agli statuti e regolamenti considerati i
nuovi eventi storici e le necessit contingenti, fermi restando in ogni caso i principi originari di base e
gli ideali spirituali immutati ed immutabili.
Il Gran Priorato dItalia, ora sotto il nome di Ordine Sovrano dei Cavalieri del Tempio (S.O.E.T. )
venne diviso in quattro Priorati e dodici Commanderie, cui erano preposti sedici Cavalieri
che ne prendevano il predicato e le Armi gentilizie cos come era sempre stato nellantico uso
Templare.
Trascriviamo i nomi dei diciannove Cavalieri, alcuni dei quali in rappresentanza di altri Templari, che
parteciparono al Capitolo Generale del 13 marzo 1867 nella casa del nobil uomo Almoro Francesco
Zustinian, patrizio veneto:

1) Marchese Alessandro Vettori, Reggente


2) Marchese Ridolfo Riduzzi de Medici, patrizio fiorentino

19
3) Marchese Giovanni Malvezzi
4) Conte Giovan Battista Eugenio Ventura, Marchese di
Gallinella e di Tizzano
5) Nobile Almoro Francesco Zustinian, patrizio veneto
6) Conte Annibale di Collalto dei Conti di Collalto, Conte
del Sacro Romano Impero
7) Conte Giulio Bonarelli, Conte di Castel Bonpiano
8) Marchese Marco Manfredini
9) Barone Francesco Malfatti di Monte Tretto, nobile del
Sacro Romano Impero
10) Conte Stefano Francesco Oldi
11) Nobile Antonio Rossi
12) Nobile Pompeo della Rovere
13) Nobile Alessandro Liorsi
14) Nobile Nordio Nordio
15) Nobile Cristoforo Fabris
16) Conte Fabio Gritti, Conte di Zummelle
17) Capitano del Regio Esercito Domenico Pastrelli
18) Nobile Capitano Giovanni Pallesi dAltamura
19) Capitano del Regio Esercito Giuseppe Maria dArrusio

Negli anni successivi, dal 1880 al 1925, si succedono nella reggenza Angelo Duodo, nobile del Sacro
Romano Impero (1880-1905); il Marchese Luigi Borselli (1905-1925) e il Marchese Alessandro
Vettori (1925-1945), nipote del precedente Marchese Vettori che era stato reggente dal 1860 al 1880.
Nel corso della sua reggenza, nel 1934, fu deciso di far entrare nellOrdine anche le Dame, nei gradi
di Grazia e Giustizia, allo scopo di tramandarlo nel malaugurato caso della scomparsa di tutti i
Cavalieri in guerra
Il 14 settembre 1940, quando la guerra infiammava lEuropa, il reggente Vettori, nellimpossibilit di
convocare il Gran Convento dei Cavalieri e degli Scudieri, come sarebbe stato nelle sue intenzioni,
riun a Venezia coloro che gli erano pi vicini, in tutto sei lui compreso, che citiamo qui di seguito:

Eques Justitiae ex Val Illiria Conte Vincenzo Cavalli della


Torre;
Eques Justitiae ex Val Pezzola Conte Gastone Ventura;
Eques Justitiae ex Val Sile Sottotenente di Vascello Giuseppe
Manfroi;
Eques Gratiae Luigi Valfredi;
Armiger Gino Vianello Moro.

In quelloccasione il Reggente ricord ai Cavalieri di arruolarsi volontari cos come era previsto nei
giuramenti prestati qualora la Patria entri in guerra.

Ad ognuno dei presenti alla riunione venne consegnata una copia dello statuto con annessa
dichiarazione del Reggente ove si stabiliva che finita la guerra i superstiti della riunione avrebbero
eletto il nuovo Reggente in caso di morte di quello regnante e mancando la possibilit di elezione per
morte di cinque fra i Cavalieri, il superstite avrebbe ereditato la successione con lobbligo di
provvedere ai doveri concernenti il suo incarico.+

Riportiamo uno stralcio della dichiarazione del Marchese Vettori del 14 settembre 1940 (giorno
dedicato alla Santa Croce):

20
Noi Alessandro Vettori di San Marco e Val Dorica, abbiamo affidato le suddette
copie ai sotto indicati appartenenti allOrdine, da noi convocati a Venezia prima di
compiere il nostro dovere quali volontari in guerra per la difesa della Patria. Cos
facciamo allo scopo di assicurare la continuit dellOrdine stesso in caso di nostra
scomparsaqualora qualcuno di noi non dovesse sopravvivere ci rimettiamo alla
Divina Provvidenza nella speranza di aver fatto quanto era in nostro potere per garantire la
continuazione dellOrdine, cos come era nostro obbligo e diritto in conseguenza delle
solenni promissioni da noi compiute nellassumerne la Reggenza

Fra Alessandro Vettori, come gli antichi Gran Maestri del Tempio, venne ucciso a Bologna nel
maggio del 1945. A guerra finita, dei restanti cinque Cavalieri, due risultarono deceduti, di un altro
non si ebbe alcuna notizia, il quarto fu dichiarato disperso in Russia.
Lunico superstite fu il Conte Gastone Ventura, al quale spettava per diritto la Reggenza.
Egli, per motivi che qui non il caso indagare, solo il 1dicembre 1964, cio dopo ventitre anni
convoc il Capitolo Generale, dal quale ricevette la conferma della Dignit ereditata ed i pi ampi
poteri. Il Conte Gastone Ventura, Vice Ammiraglio di Squadra della Marina Italiana mor il 28 luglio
1981.

DOCUMENTI

Decreto originale chirografo di Giovambattista di Valpezzola (predicato templare derivato dalla


commenda di Valpezzola nel priorato di S.Ilario) 1815.

Non Nobis, Non Nobis Domine sed Nomini Tuo Da Gloriam


Noi Johannes Baptiste Valpezzolae
Summus Prioris Linguae Italicae Militia Templi
A Hugo ez Pagani atque Gothefredus ex Saint-Omer a.D. MCCCXIII costituti.
A Jacob ex Molaio, Johannes Marco Larmenius eisque successio a.D. MCCCXIII confirmati atque
acta Consiglii Militum Linguae Italicae Nos ipsi Militia Templi Rector Electus.
De plenitudine potestatis nostrae et auctoritate magistrali qua in hac parte fungimur una cum
Alvise Valsiliis
Declaramus
libertatis nostraque legitima origine traere a Philippus Borbonis ex Orleans Summus Magister
Militiae Templi a.D. MDCCV electus eiusque successoribus Ludovicus Borbonis Cond,
Loduvicus Franciscus ex Conti, Lodovicus ex Coss Brissac, Igitur actibus Consilii Miltum quam
supradicimus convenienter, Supremus Ordo Equester Templi constitutus declaramus.
Datus Venetiae Calendis tertius mensis a.D. MDCCCXV
manu nostrae firmatum et sigilli nostro atque consiglii Militum Linguae Italicae munitum-
Giovanbattista di Valpezzola.

Riconferma delle decisioni del precedente atto del 1815 e suddivisione del gran priorato della
provincia italiana ( sotto il titolo di ordine sovrano dei cavalieri del tempio) in quattro regioni o
priorati, e dodici valli o commendatorie.
non nobis domine sed nomine tuo da gloriam

21
Il Capitolo Generale dei Cavalieri del Tempio riunitisi a Venezia il d decimoterzo del terzo mese
dell'anno di Grazia 1867 laonde stabilire et confermare quanto tradizionalmente (fu) deciso dai
precedenti Capitoli (.) Visti ed intesi (gli) atti scritti (et) verbali merc (i) quali fu istituita la
Reggenza dei Cavalieri Templari (-) Riconosciuta valida (et) reale (la) successione trasmessa da
Giacomo De Molay at Gianmarc Larmenius et da questi nell'ordine a Teobaldo d'Alessandria (,)
Arnaldo di Braque (,) Giovanni di Clermont (,) Bertrando di Guesclin (,) Giovanni d'Armagnac (,)
Bernardo d'Armagnac (,) Giovanni di Croy (,) Bernardo Imbault (,) Roberto di Lenoncourt (,) Dalla
di Salazar (,) Filippo di Chabot (,) Gaspare di Saul (,) Enrico di Montmorency (,) Carlo di Valois (,)
Giacomo di Grancey (,) Giacomo di Durfort (,) Filippo d'Orleans (,) Luigi di Borbone (,) Luigi di
Cond (,) Luigi di Conti (,) Luigi di Cond de Brissac ultimo Gran Maestro legittimo dei Templari.
(-) Vista et riconosciuta valida et tradizionalmente legittima la successione attraverso il Gran
Priorato d'Italia con l'investitura di fr Giovanbattista Ventura di Valpezzola a Precettore della
Lingua Italiana et dei poteri trasferiti al Capitolo Generale per l'Italia il d primo del terzo mese
dell'anno di Grazia 1815 sotto la doppia Reggenza del predetto Giovanbattista di Valpezzola e di fr
Alvise Venier di Valsile
(-) Conferma la validit degli Statuti codificati a Versailles il d undicesimo del quarto mese
dell'anno 1705 (;) conferma la necessit d'una Reggenza dell'Ordine che con estrema prudenza et
vigilanza lo governi et tramandi tradizionalmente con tutte (le) cautele (.)
Il Capitolo traendo (la) sua indiscutibile legittimit dal Gran Priorato d'Italia et dal
rispetto della tradizione proclama la sua indipendenza da qualsiasi formazione che si dica Templare
ovvero che sia derivata derivi aut derivasse da pretese filiazioni della Gran Maestranza cessata con
la morte dell'ultimo Gran Maestro legittimo et ovunque riconosciuto Duca Luigi Cond di Brissac
eroicamente caduto sui gradini del Trono ch'egli aveva giurato di difendere (.)
Stabilisce che non possono essere ricevuti Cavalieri se non danno prova delle alte qualit morali di
fede ed idealit et se non giurino solennemente et tradizionalmente (.) Per quanto sopra seguono
indicazioni.
L'Ordine si divide in quattro regioni aut Priorati (.) S.Giovanni (,) S.Stefano (,) Sant'Ilario (,) San
Marco guidati da un Priore (.)
Ogni regione est divisa in tre Valli aut Commendatorie (:) Regione (di) San Giovanni in Valtevere
(,) Valsila (,) Valetnea (;) Santo Stefano in Valdarno (,) Valreno (,) Valdorica (;) Sant'Ilario in
Valpezzola aut Valparma (,) Valdorea (,) Valtigullia (;) San Marco in Valsile (,) Valbolla (,) Valilliria.
Le Valli sono rette da Commendatori (.) Priori et Commendatori sono scelti tra i Cavalieri di
Giustizia con tutte le Investiture che assumano i predicati della Valle aut Regione et (le) armi
relative.

Giuramento (dei Cavalieri):

Su queste armi, sul mio onore e per Iddio che non mente giuro solennemente di rispettare le regole
dell'Ordine di difendere sono alla morte il Cristianesimo, fede dei miei padri e dei Cavalieri che
fecero la gloria di questa Milizia (;) di rispettare i valori della tradizione come quelli che reggono
ogni Verit (;) di sostenere i deboli e gli oppressi combattendo contro ogni forma di tirannia (;) di
far opera di fratellanza nel rispetto dei valori tradizionali e delle leggi morali e civili (.) Giuro
altres di non venir mai meno alle regole dell'onore e dello spirito della Cavalleria (;) di
concorrere volontariamente con le mie armi, i miei mezzi ed ogni mia opera alla difesa della Patria
22
e della fede di Cristo e di impostare ogni mia azione al solo fine del trionfo della Verit, della
Lealt e dell'Onore (.) E ch'io muoia se ci non manterr perch val meglio morire che con onta
restar in vita.

Queste disposizioni, che il Capitolo nella sua sovranit legittima et tradizionalmente conferma,
ordiniamo siano tramandate oralmente et che solo per i Priorati e le Commendatorie siano stese
altrettante scritture con gli alfabeti a chiave del nostro ordine acciocch restino segrete (.) Di quanto
sopra Noi Cavalieri Templari riunito nel Capitolo Generale assumiamo piena responsabilit certi del
nostro diritto et del dovere che promana dai nostri giuramenti di tramandare l'Ordine nel futuro per
la maggior gloria di Nostro Signore, il rispetto della verit, la speranza nella Giustizia che da Iddio
promana et non dai capricci degli uomini.
Datus, Venetiae ab obnibus probari a.D. 1867 -
Subscriptus Marchese Vettori...Eques ex S.Giovanni e Valtevere; Magnifico Signore...Patrizio
Fiorentino, Eques ex S.Stefano e Valdarno; Marchese... Malvezzi, Eques ex Valdarno; Conte
Ventura dei marchesi di Gallinella, Eques ex S.Ilario; Nobil Homo...Zustinian, patrizio veneto
eques ex S.Marco; Magnifico Signore...Collalto eques ex Valsile; Conte... di Castel Bombiano,
eques ex Valdorica; Marchese... Manfredini; Barone...Malfatti; Conte...Oldi; Nob:...Rossi;
Nob:,,,Fabris; Nob:...Gritti; Capitano...Pastorelli; Capitano...Pallesi DAltamura;
Capitano...Darrusio: Domenico Pastrelli, Magnus Cancellarius, Idibus Martius MDCCCLXVII
fecit, et factum Consilium Militum presentia perlegit. Domenico Pastrelli

Dichiarazione di autenticit e conferma del suddetto documento da parte di Alessandro Vettori di


S.Marco e Valdorica, reggente dellordine, nel 1934.

Noi Alessandro Vettori di S.Marco e Valdorica, Reggente dell'Ordine Sovrano dei Cavalieri del
Tempio dichiariamo che quanto sopra trascritto corrispondente alla decifrazione integrale e
letterale del verbale compilato il 13 Marzo 1867 alla chiusura dei lavori del Capitolo Generale dei
Cavalieri del Tempio con gli alfabeti segreti diretti e capovolti, verbale di cui alla copia manoscritta
esistente negli Atti dell'Ordine.
Dalla Torre di Venezia il d XIV del quarto mese dell'a.d. MCMXXXIV, DCCCXV dalla
fondazione dell'Ordine.
8
Alessandro di Valdorica

ALLEGATO N. 4

23
I CAVALIERI BENEFICENTI DELLA CITTA SANTA

La Regola di Willermoz completa in 9 punti (1782)

Regola specifica del neo-templarismo del XVIII secolo. Cristiano, mistico, cavalleresco e templare,
questo regola si caratterizza per unalta elevazione spirituale ed iniziatica.. Non vi si considera lo
Scudiero n il Novizio come gradi inferiori; essi sono dei Cavalieri del Tempio in potenza e sin
dallinizio del loro percorso nellOrdine, devono assimilare, come tutti i membri della comunit, la
Regola del Regime, a guisa dei Poveri Cavalieri della milizia del Cristo. Eccone i termini:

Prologo

O TU che stai per essere iniziato alle lezioni della saggezza! Figlio della virt e dellamicizia!
Presta alle nostre parole un orecchio attento, e che la tua anima si apra ai precetti virili della verit!
Ti insegneremo la strada che conduce ad una vita felice; ti insegneremo ad essere gradito al tuo
Autore ed a sviluppare, con energia e successo, tutti i mezzi che la Provvidenza ti confid per
renderti utile agli uomini ed assaporare le delizie della beneficenza.

Art. I DOVERI VERSO DIO E LA RELIGIONE

1. Il tuo primo ossequio appartiene alla divinit. Adora lEssere pieno di maest che cre
luniverso con un atto della sua volont, che lo conserva per effetto della sua azione continua,
che riempie il tuo cuore, ma che il tuo spirito limitato non pu concepire, n definire.
Compiangi il triste delirio di colui che chiude i suoi occhi alla luce e vaga nelle spesse tenebre
del caso: che il tuo cuore, intenerito e riconoscente dei paterni benefici del tuo Dio, rigetti con
disprezzo quei vani sofismi, che provano la degradazione dello spirito umano quando
sallontana dalla sua fonte. Eleva spesso la tua anima al di sopra degli esseri materiali che ti
circondano e lancia uno sguardo pieno di desiderio nelle regioni superiori, che sono la tua
8
Fr Alessandro di S.Marco e Valdorica nel 1934, (stessa data del documento di cui sopra) aveva decretato lassoluta
incompatibilit del marxismo con lOrdine. Nel 1940 convoc il Capitolo generale invitando i Cavalieri ad arruolarsi
volontari in guerra, come prescritto dai loro giuramenti. Nel 1945 fu trucidato a Bologna durante la guerra civile.

24
eredit e la tua vera patria. Fai a questo dio il sacrificio della tua volont e dei tuoi desideri,
renditi degno dei suoi influssi vivificanti, adempi le leggi che ha voluto che tu compissi come
uomo nel tuo percorso terreno. Essere gradito al tuo Dio, ecco la tua fortuna; essere per sempre
riunito Lui, ecco tutta la tua ambizione, la bussola delle tue azioni.
2. Ma come oserai sostenere i suoi sguardi, essere fragile! che trasgredisce ad ogni istante le sue
leggi ed offende la sua santit, se la sua paterna bont non ti avesse procurato un Riparatore
infinito? Abbandonato agli smarrimenti della tua ragione, dove troverai la certezza di un
consolante avvenire? Consegnato alla giustizia del tuo Dio, dove troveresti rifugio? Rendi
dunque grazia al tuo Redentore; prosternati davanti al Verbo incarnato e benedici la
Provvidenza che ti ha fatto nascere tra i cristiani. Professa in ogni luogo lo splendore
dellAltissimo e non arrossire mai di appartenergli. La sua Legge la base dei nostri obblighi;
se tu non vi credessi, cesseresti di essere un Templare. Comunica in tutte le tue azioni una piet
illuminata ed attiva, senza ipocrisia, senza fanatismo; il Templare non si limita a verit
speculative: pratica tutti i doveri morali che insegna e sarai felice; i tuoi contemporanei ti
benediranno e comparirai sereno davanti al trono dellEterno.
3. Soprattutto, compenetrati di questo principio di carit e damore, base di questa spiritualit:
compiangi lerrore senza odiarlo e senza perseguitarlo; lascia soltanto a Dio la cura di giudicare,
ed accontentati di amare e di tollerare. Massoni! Figli di uno stesso Dio, , che questo legame
damore ci unisca strettamente e faccia scomparire ogni pregiudizio contrario alla nostra
fraterna concordia.

Art. II IMMORTALITA DELLANIMA

1. UOMO! Re del mondo! Figlio di Dio e dio tu stesso! Capolavoro della cti anim col suo
soffio! Medita il tuo sublime destino. Tutto ci che vegeta intorno a te e non ha che una vita
animale, perisce con il tempo ed sottomesso al tuo dominio; la tua anima immortale soltanto,
emanata dal seno della Divinit, sopravvive alle cose materiali e non perir affatto. Ecco il tuo
vero titolo di nobilt; senti vivamente la tua fortuna, ma senza orgoglio; questo perse la tua
razza e ti riporterebbe nellabisso. Essere degradato! malgrado la tua grandezza primitiva e
relativa, cosa sei al cospetto dellEterno? Adoralo nella polvere e separa con cura questo
principio celeste ed indistruttibile da leghe aliene; educa la tua anima immortale e perfettibile, e
rendila suscettibile di essere riunita alla fonte pura del bene, quando sar liberata dai vapori
grossolani della materia. cos che sarai libero anche se in catene, felice anche nella sventura,
incrollabile negli uragani e morirai senza terrore.
2. Templare! Se mai tu potessi dubitare della natura immortale della tua anima e del tuo alto
destino, liniziazione sarebbe senza frutti per te; cesseresti di essere il figlio adottivo della
saggezza e saresti confuso nella folla degli esseri materiali e profani che brancolano nelle
tenebre.

Art. III DOVERI VERSO LO STATO E VERSO LA PATRIA

1. LEssere supremo confid in maniera pi positiva i suoi poteri sulla terra ai reggitori dello
Stato; rispetta e gradisci la loro legittima autorit nellangolo della terra che abiti; il tuo primo
ossequio appartiene a Dio; il secondo alla Patria.
LUomo errante nei boschi, senza cultura ed evitando i suoi simili, sarebbe poco adatto a
compiere i disegni della Provvidenza, e ad afferrare tutto linsieme della fortuna che gli
riservata. Il suo essere cresce in mezzo ai suoi simili; il suo spirito si fortifica nel conflitto di

25
opinioni; ma una volta riunito in societ, dovrebbe lottare senza tregua contro linteresse
personale e le passioni disordinate, e ben presto linnocenza soccomberebbe sotto la sua forza o
la sua astuzia. Occorsero dunque delle leggi per guidarlo e dei capi per mantenerle.

26
2. UOMO sensibile! tu riverisci i tuoi genitori; onora allo stesso modo i padri dello Stato e prega
per la loro conservazione; essi sono i rappresentanti della Divinit su questa terra. Se fuorviano,
ne risponderanno al GiudiceSupremo; ma la tua opinione potrebbe trarti in inganno e mai
dispensarti dallobbedire. Se tu venissi meno a questo sacro dovere, se il tuo cuore non trasalisse
pi al dolce nome della Patria, i templari ti ricaccerebbero dal loro seno come refrattario
allordine pubblico, come indegno di partecipare ai vantaggi di unassociazione che merita la
fiducia e la stima dei governi, in quanto uno dei suoi principali moventi il patriottismo e che,
gelosa di formare i migliori cittadini, esige che i suoi figli adempiano, con il maggior impegno e
purezza dintenti, tutti i doveri del loro stato civile. Il guerriero pi coraggioso, il giudice pi
integro, il maestro pi dolce, il servo pi fedele, il padre pi tenero, lo sposo pi costante, il
figlio pi sottomesso deve essere il Templare, poich i doveri ordinari e comuni del cittadino
sono stati santificati e rafforzati dalle sue promesse libere e volontarie e che disattendendoli
unirebbe alla debolezza lipocrisia e lo spergiuro.

Art. IV DOVERI VERSO LUMANITA IN GENERALE

1. Ma se il circolo patriottico che ti apre una carriera cos feconda e soddisfacente non riempie
ancora tutta la tua attivit; se il tuo cuore sensibile vuole varcare i limiti degli imperi ed
infiammare di questo fuoco elettrico dellumanit tutti gli uomini, tutte le nazioni; se, risalendo
alla fonte comune, gradisci amare teneramente tutti quelli che hanno gli stessi organi, lo stesso
bisogno di amare, lo stesso desiderio di essere utile ed unanima immortale come te, vieni allora
nei nostri templi ad offrire i tuoi omaggi alla santa umanit; luniverso la patria del massone e
nulla di ci che concerne luomo gli estraneo.
2. Osserva con rispetto questo edificio maestoso, destinato a stringere i legami troppo rilassati
della morale; ama teneramente unassociazione generale di anime virtuose, capaci di esaltarsi,
diffusa in tutti i paesi, dove la ragione e le luci sono penetrate, riunita sotto il santo vessillo
dellumanit, retta da leggi semplici ed uniformi. Senti infine lo scopo sublime del nostro santo
Ordine; consacra la tua attivit e tutta la tua vita alla beneficenza; nobilita, epura e fortifica
questa generosa risoluzione lavorando senza tregua alla tua perfezione, riunendoti pi
intimamente alla Divinit.

Art. V BENEFICENZA

1. Crea ad immagine di Dio che si degnato di rivelarsi agli uomini e spargere su di loro la
felicit; accostati a questo modello infinito con la volont costante di versare incessantemente
sugli altri uomini tutta la quantit di felicit che in tuo potere; tutto ci che lo spirito pu
concepire di bene il patrimonio del massone.
2. Osserva la miseria impotente dellinfanzia, essa reclama il tuo appoggio; considera
linesperienza funesta della giovent, essa sollecita i tuoi consigli; poni la tua felicit a
preservarla dagli errori e dalle seduzioni che la minacciano; eccita in lei le scintille del fuoco
sacro del genio, aiutala a svilupparle per il bene del mondo.
3. Ogni essere che soffre o geme ha dei sacri diritti su di te; guardati dal misconoscerli, non
aspettare che il grido penetrante della miseria ti solleciti; previeni e rassicura lo sventurato
27
timido; non avvelenare, con lostentazione dei tuoi doni, le fonti di acqua viva dove lo
sfortunato deve dissetarsi; non cercare la ricompensa per la tua beneficenza nei vani applausi

28
della moltitudine; il massone la trova nella quieta approvazione della sua coscienza e nel sorriso
fortificante della Divinit, sotto i cui occhi sempre posto.
4. Se la Provvidenza liberale ti ha accordato del superfluo, guardati dal farne un uso frivolo e
criminale; essa volle che, con un impulso libero e spontaneo della tua anima generosa, tu
rendessi meno sensibile la distribuzione ineguale dei beni, che era nei suoi piani; godi di questa
bella prerogativa. Che mai lavarizia, la pi sordida delle passioni, avvilisca il tuo carattere, e
che il tuo cuore si sottragga ai calcoli freddi ed aridi che suggerisce. Se mai dovesse inaridirsi al
suo soffio tetro ed interessato, evita le nostre officine di carit; sarebbero prive di attrattive per
te e non potremmo pi riconoscere in te lantica immagine della Divinit.
5. Che la tua beneficenza sia illuminata dalla religione, dalla saggezza e dalla prudenza; il tuo
cuore vorrebbe abbracciare i bisogni dellumanit, ma il tuo spirito deve scegliere i pi pressanti
ed i pi importanti. Istruisci, consiglia, proteggi, dona, d sollievo a seconda dei casi; non
ritenere mai di aver fatto abbastanza e non riposarti per le tue opere che per trarre nuove
energie. Dedicandoti cos agli slanci di questa sublime passione, una fonte inesauribile di gioie
si prepara per te: avrai su questa terra lanticipo della felicit celeste, la tua anima crescer e
tutti gli istanti della tua vita saranno riempiti.
6. Quando infine senti i limiti della tua natura finita, e che non potendo essere sufficiente da solo
a compiere il bene che vorresti fare, la tua anima si rattrista, vieni nei nostri templi; osserva
linsieme sacro dei benefici che ci unisce e concorrenti efficacemente, secondo tutte le tue
facolt, ai piani ed agli impieghi utili che lassociazione massonica ti presenta e che realizza,
rallegrati di essere cittadino di questo mondo migliore; assapora i dolci frutti delle nostre forze
combinate e concentrate per uno stesso obiettivo; allora le tue risorse si moltiplicheranno,
aiuterai a fare mille felici invece di uno ed i tuoi voti saranno coronati.

Art. VI ALTRI DOVERI MORALI VERSO GLI UOMINI

1. Ama il tuo prossimo come te stesso e non fargli mai ci che non vorresti si faccia a te. Serviti
del sublime dono della parola, segno esteriore del tuo dominio sulla natura, per prevenire i
bisogni altrui e per stimolare in tutti i cuori il fuoco sacro della virt. Sii affabile e servizievole,
edifica con lesempio; condividi laltrui felicit senza gelosia. Non permettere mai allinvidia di
sorgere neanche per un istante nel tuo seno, essa turberebbe la fonte pura della tua felicit e la
tua anima sarebbe in preda alla pi cupa delle furie.
2. Perdona al tuo nemico; non vendicartene che con opere buone; questo generoso sacrificio, di
cui dobbiamo il sublime precetto alla religione, ti procurer i piaceri pi puri e pi deliziosi;
ritornerai limmagine della Divinit che perdona con una bont celeste le offese delluomo, e lo
colma di grazie malgrado la sua ingratitudine. Ricordati dunque sempre che questo il trionfo
pi bello, che la ragione prevalga sullistinto, e che il massone dimentichi le ingiurie, ma mai i
benefici.

Art. VII PERFEZIONE MORALE DI SE STESSI

1. Dedicandoti cos allaltrui bene, non dimenticare il tuo perfezionamento e non trascurare di
soddisfare i bisogni della tua anima immortale. Discendi spesso nel tuo cuore, per sondarne le
pieghe pi nascoste. La conoscenza di se stessi il grande cardine dei precetti massonici. La tua
anima la pietra grezza che occorre sgrossare; offri alla Divinit lomaggio delle tue
inclinazioni regolate, delle tue passioni vinte.

29
2. Che i costumi casti e severi siano tuoi compagni inseparabili e ti rendano rispettabile agli
occhi dei profani; che la tua anima sia pura, retta, schietta ed umile. Lorgoglio il nemico pi
pericoloso delluomo, lo mantiene nellillusoria fiducia nelle sue forze. Non considerare il punto

30
in cui sei giunto, rallenterebbe il tuo cammino; proponiti quello dove devi arrivare; la breve
durata del tuo passaggio ti lascia appena la speranza di giungervi: togli al tuo amor proprio il
pericoloso alimento del confronto con quelli che ti sono dietro; ascolta piuttosto lo stimolo di
unemulazione virtuosa, guardando dei modelli pi compiuti davanti a te.
3. Che la tua bocca non alteri mai i segreti pensieri del tuo cuore, che essa ne sia sempre lorgano
schietto e fedele; un massone che si spogliasse del candore per assumere la maschera
dellipocrisia e dellartificio, sarebbe indegno di abitare con noi e, seminando la diffidenza e la
discordia nei nostri quieti templi, ne diventerebbe ben presto lorrore ed il flagello.
4. Che la sublime idea dellonnipresenza di Dio ti fortifichi, ti sostenga; rinnova ogni mattina la
promessa di diventare migliore; veglia e prega; e quando sul far della sera il tuo cuore
soddisfatto ti ricorda una buona azione o qualche vittoria ottenuta su te stesso, soltanto allora
riposa tranquillamente nel seno della Provvidenza e riacquista nuove forze.
5. Studia infine il senso dei simboli e degli emblemi che lOrdine ti presenta. La Natura stessa
vela la maggior parte dei suoi segreti; non vuole essere osservata, confrontata e spesso sorpresa
nei suoi effetti. Di tutte le scienze di cui il vasto campo presenta i risultati pi felici alloperosit
delluomo ed a vantaggio della societ, quella che ti insegner i rapporti tra Dio, luniverso e te,
colmer i desideri della tua anima celeste e ti insegner ad adempiere meglio ai tuoi doveri.

Art. VIII DOVERI VERSO I FRATELLI

1. Nella folla immensa di esseri di cui questo universo popolato, hai scelto, con un voto libero,
i Templari come tuoi fratelli. Non dimenticare dunque mai che ogni Templare, di qualunque,
paese o condizione sia, presentandoti la sua mano destra, simbolo di sincera fratellanza, ha dei
sacri diritti sulla tua assistenza e la tua amicizia. Fedele al voto della natura, che fu
luguaglianza, il massone ristabilisce nei suoi templi i diritti originari della famiglia umana; non
sacrifica mai ai pregiudizi popolari ed il livello sacro assimila qui tutti gli stati. Rispetta nella
societ civile le distanze stabilite o tollerate dalla Provvidenza; ve ne sarebbero tante da abolire
e misconoscere. Ma guardati soprattutto dallo stabilire tra noi delle distinzioni fittizie che
disapproviamo; lascia i tuoi gradi e le tue decorazioni profane sulluscio e non entrare che con la
scorta delle tue virt. Qualunque sia il tuo rango nel mondo, cedi il passo nelle nostre Logge al
pi virtuoso, al pi illuminato.
2. Non arrossire mai in pubblico di un uomo oscuro, ma onesto, che nei nostri consessi hai
abbracciato come fratello qualche istante prima; lOrdine arrossirebbe di te a sua volta e ti
caccerebbe, con il tuo orgoglio, per esporlo sulle scene profane del mondo. Se tuo fratello in
pericolo, vola in suo soccorso e non temere di esporre la tua vita per lui. Se si trova nel bisogno,
versa su di lui i tuoi tesori e rallegrati di poterne fare un uso cos soddisfacente; hai giurato di
esercitare la beneficenza verso gli uomini in generale, la devi preferibilmente al tuo fratello che
geme. Se nellerrore e si svia, va da lui con le luci del sentimento, della ragione, della
persuasione. Riconduci alla virt gli esseri che vacillano, e rialza quelli che sono caduti.
3. Se il tuo cuore ulcerato da offese vere o immaginarie nutrisse qualche segreta inimicizia verso
uno dei tuoi fratelli, dissipa allistante la nube che si alza; chiama in tuo aiuto qualche arbitro
disinteressato; richiedi la sua fraterna mediazione; ma non oltrepassare mai la soglia del tempio
prima di aver riposto ogni sentimento di odio e di vendetta. Invocherai invano il nome
dellEterno, perch si degni di abitare nei nostri templi, se non sono purificati dalle virt dei
fratelli e santificati dalla loro concordia.

Art. IX DOVERI VERSO LORDINE

31
1. Quando infine tu fossi ammesso alla partecipazione dei vantaggi che derivano dallOrdine,
abbandonerai, in tacito scambio di una parte della tua naturale libert; adempi dunque
rigorosamente gli obblighi morali che timpone, conformati ai suoi saggi regolamenti e rispetta
quelli che la pubblica fiducia ha designati per essere i guardiani delle leggi e gli interpreti del
voto generale. La tua volont nellOrdine sottomessa a quella della legge e dei superiori;
saresti un cattivo fratello se non riconoscessi questa subordinazione necessaria in qualsiasi
societ e la nostra sarebbe costretta ad escluderti dal suo seno.

CONCLUSIONE

Se le lezioni che lOrdine ti rivolge, per facilitare il tuo cammino di verit e di felicit, si
imprimono profondamente nella tua anima docile ed aperta alle sensazioni della virt; se le
massime salutari, che impronteranno per cos dire ogni passo che farai nel percorso massonico,
diventano i tuoi stessi principi e la regola immutevole delle tue azioni; o fratello mio, quale sar la
nostra gioia! compirai il tuo sublime destino, ricoprirai quella somiglianza divina che fu leredit
delluomo nel suo stato di innocenza, che il fine del cristianesimo e di cui lIniziazione massonica
fa il suo oggetto principale; ritornerai la creatura teneramente amata dal Cielo: le sue feconde
benedizioni si tratterranno su di te; e meritando il titolo glorioso di consacrato, sempre libero, felice
e costante, camminerai su questa terra alla stregua dei re, il benefattore degli uomini ed il modello
dei tuoi fratelli.

Allegato. 4

La Regola d e l l' O r d i n e d e l T e m p i o

Riportiamo qui il testo integrale, tratto dall'originale latino, della Regola Primitiva dell'Ordine del
Tempio. Come si potr constatare, la Regola durissima, e su di essa venivano stilati i vari
regolamenti interni delle Precettorie dell'Ordine, che potevano differire tra loro, se pur di poco. La
Regola Primitiva stata scritta di proprio pugno da San Bernardo di Chiaravalle, il quel riprese come
traccia la regola benedettina, forgiandola e rendendola ancora pi dura e difficile da rispettare. La
Regola composta da 72 articoli, di cui i primi 10 sono dedicati all'aspetto monacale guerriero
dell'Ordine. La Regola ha subito poi diverse integrazioni e modifiche, l'ultima delle quali apportata
sotto il pontificato di Bonifacio VIII. Questa edizione della Regola inizia con la descrizione della
presentazione al Concilio di Troyes nel 1118, con tutti i nome dei padri conciliari presenti.

CONCILIO

REGOLA DEI POVERI COMMILITONI DI CRISTO E DEL TEMPIO DI SALOMONE

Il nostro [discorso] si dirige innanzitutto con fermezza a tutti coloro, che intendono rinunciare a
seguire le proprie volont, e desiderano con purezza di spirito militare per il sommo e vero Re, perch
assumano l'armatura insigne dell'obbedienza, adempiendola con particolarissima cura, e la portino a
perfezione con la perseveranza. Esortiamo dunque voi che fino a questo momento avete abbracciato la
milizia secolare, nella quale Cristo non fu la causa, ma per solo umano favore, perch facciate parte di
coloro che Dio ha eletto dalla massa di perdizione e per gratuita piet riun per la difesa della santa
Chiesa, vi affrettiate ad associarvi perennemente. Ma innanzitutto, chiunque sei, o soldato di Cristo,
32
che hai scelto tale santa conversazione, necessario che usi una pura diligenza verso la tua
professione e una ferma perseveranza; questa, che conosciuta essere da Dio, tanto degna santa e
sublime, meriterai di ottenere forte, tra i militanti, che diedero le loro anime per Cristo se con purezza
e perseveranza sar osservata. In questo rifiorito e tornato a splendere l'ordine militare, che,
abbandonato lo zelo per la giustizia, mirava a non difendere, come suo dovere, i poveri e le chiese, ma
a spogliare, rubare e uccidere. Si vive bene dunque con noi, ai quali il Signore e Salvatore nostro Ges
Cristo invi i suoi amici dalla santa citt nelle terre di Francia e Borgogna, e non cessano per la nostra
salvezza diffusione della vera fede di offrire le loro anime quale ostia gradita a Dio. Noi dunque con
infinita gratitudine e fraterna piet, convenuti, per le preghiere del maestro Ugo, nel quale la
sopraddetta milizia ebbe inizio, per ispirazione dello Spirito Santo, dalle diverse zone della provincia
ultramontana nella solennit di sant'Ilario, anno 1128 dell'incarnazione del Figlio di Dio, nono
dall'inizio della sopraddetta milizia presso Troyes, sotto la guida di Dio, meritammo di ascoltare dalla
bocca dello stesso maestro Ugone il modo e l'osservanza dell'ordine equestre secondo i singoli
capitoli, e secondo la comprensione della nostra esigua scienza, ci che a noi sembrava assurdo, e
tutto ci che nel presente concilio a noi non poteva essere a memoria riferito ho detto, non per
leggerezza ma per saggezza affidammo per approvazione del comune capitolo in modo unanime alla
provvidenza e alla discrezione del venerabile padre nostro Onorio, e dell'inclito patriarca di
Gerusalemme Stefano, per sapienza necessit non ignari della religione orientale e neppure dei poveri
commilitoni di Cristo bench il massimo numero di padri religiosi presenti in quel concilio per divina
ispirazione raccomandi l'autorit del nostro dettato, tuttavia non dobbiamo passare sotto silenzio i loro
pareri e le vere sentenze, io Giovanni Michele, per ordine del concilio e del venerabile abate di
Chiaravalle, al quale questo era affidato e dovuto, ho meritato per grazia divina di essere umile
scrivano di questa pagina.

Nomi di padri presenti al concilio di Troyes:


Presente come primo fu il vescovo di Albano Matteo, legato per grazia di Dio dalla santa Chiesa di
Roma, poi Rainaldo arcivescovo di Reims, terzo Enrico Arcivescovo di Sens, quindi i loro
corepiscopi, Ranchedo vescovo di Carnotensis, Golseno Vescovo Soissons, il Vescovo di Parigi, il
Vescovo di Troyes, il Presule di Orleansm il Vescovo di Auxerre, il Vescovo di Meaux, il Vescovo di
Chalons, il Vescovo di Laon, il Vescovo di Beauvais, l'Abate di Vezzelay che non molto tempo dopo
fu fatto Arcivescovo di Lione e legato della Santa Romana Chiesa, l'Abate cirstercense, l'Abate di
Pontigny, l'Abate della Trois Fontain, l'Abate di S. Denise di Reims, l'Abate di S.Etienne di Dijon,
l'Abate di Molesmes.., non manc il soprannominato Abate Bernardo di Chiaravalle il cui parere i
soprascritti spontaneamente approvavano, erano presenti anche il Maestro Alberico di Reims, e il
Maestro Fulcherio e molti altri che sarebbe lungo enumerare, inoltre riguardo ai non elencati sembra
giusto che siano messi in mezzo come amanti della verit. Il compagno Teobaldo, il compagno di
Neverre e Andrea di Baundemant, cos assistevano al concilio, con attentissima cura esaminavano ci
che era ottimo, temperavano ci che a loro appariva assurdo. Lo stesso Maestro Ugo con i suoi
discepoli espose ai soprannominati padri, secondo quanto ricordava, il modo e l'osservanza della
esigua origine del suo ordine militare il quale prese inizio da colui che dice: "Io, il Principio, che a voi
parlo",. Piacque al concilio che, esaminato diligentemente ivi il regolamento con l'aiuto e la correzione
delle Scritture, nonch con il suggerimento del Papa dei Romani e del Patriarca dei Gerosolimitani,
avuto pure l'assenso del capito dei poveri Cavalieri del Tempio, che in Gerusalemme, fosse
consegnato allo scritto, perch non fosse dimenticato, e indelebilmente fosse conservato: questo
perch con retta via meritassero di pervenire degnamente al loro creatore, la cui dolcezza supera
talmente il miele che a lui comparato pi amaro dell'assenzio, per il quale militano, e riposino dalla
Milizia per gli infiniti secoli dei secoli.
Amen.

33
INIZIA LA REGOLA DEI POVERI COMMILITONI DELLA SANTA CITTA'

I-Quale divino ufficio debbano udire


Voi che rinunciate alla vostra volont, e tutti gli altri che per la salvezza della anime con cui militano
per un certo tempo, con cavalli e armi per il sommo re, abbiate cura di udire con pio e puro desiderio
nella sua totalit Matutini e l'Integro Servizio, secondo l'istituzione canonica e la consuetudine dei
dottori regolari della Santa Citt.
Soprattutto da voi, venerabili fratelli, dovuto il sommo grado, poich disprezzata la luce di questa
vita, e superata la preoccupazione dei vostri corpi, avete promesso di disprezzare il mondo incalzante
per amore di Dio per sempre: rifocillati e saziati dal divino cibo, istituiti e confermati dai precetti del
Signore, dopo la consumazione del Divino Mistero nessuno tema la battaglia, ma sia preparato alla
corona.

II-Dicano le preghiere del Signore, se non hanno potuto udire il servizio di Dio
Inoltre se un fratello lontano per caso per un impegno della cristianit orientale (e questo pi spesso
non dubitiamo sia avvenuto) non potesse udire per tale assenza il servizio di Dio: per Matutini dica
tredici orazioni del Signore e per le singole ore, sette; per i Vespri, riteniamo se ne debbano dire nove,
e questo lo affermiamo unanimemente a libera voce: Questi infatti impegnati cos in un lavoro di
preservazione, non possono accorrere nell'ora opportuna al Divino Ufficio. Ma se fosse possibile,
nell'ora stabilita non trascurino quanto dovuto per istituzione.

III-Che cosa fare per i fratelli defunti


Quando uno dei fratelli professi sacrifica ci che impossibile strappare alla morte, che non risparmia
nessuno, ci che impossibile strappare: ai cappellani e ai sacerdoti che con voi caritatevolmente e
temporaneamente servono al Sommo Sacerdote comandiamo con carit di offrire per la sua anima a
Cristo con purezza di spirito l'ufficio e la Messa solenne. I fratelli ivi presenti, che pernottano
pregando per la salvezza del fratello defunto, dicano cento orazioni del Signore fino al settimo giorno
per il fratello defunto: dal giorno in cui fu annunciata la morte del fratello, fino al predetto giorno, il
numero centenario venga rispettato con fraterna osservanza nella sua integrit con divina e
misericordiosa carit scongiuriamo, e con pastorale autorit, comandiamo, che ogni giorno, come al
fratello si dava e si doveva nelle necessit cos si dia ad un povero fino al quarantesimo giorno ci che
necessario al sostentamento di questa vita, per quanto riguarda cibo e bevanda. Del tutto proibiamo
ogni altra offerta, che nella morte dei fratelli, e nella solennit di Pasqua, inoltre nelle altre solennit,
la spontanea povert dei poveri commilitoni di Cristo era solita in modo esagerato dare al Signore.

IV-I cappellani abbiano soltanto vitto e vestito


Comandiamo che per comune accordo del capitolo le altre offerte e tutte le altre specie di elemosine,
in qualunque modo siano, vengano date con attenta cura ai cappellani o gli altri che restano
temporaneamente. Perci i servitori della Chiesa abbiano soltanto vitto e vestito secondo l'autorit, e
non pretendano di avere nulla di pi, tranne che i maestri spontaneamente e caritatevolmente abbiano
dato.

V-I soldati temporanei defunti


Vi sono tra di noi dei soldati che temporaneamente e misericordiosamente rimangono della casa di
Dio, e Tempio di Salomone. Perci con ineffabile supplica vi preghiamo, scongiuriamo, e anche con
insistenza comandiamo, che nel frattanto la tremenda potest avesse condotto qualcuno all'ultimo
giorno, per amore di Dio, fraterna piet, un povero abbia sette giorni di sostentamento per la sua
anima.

VI-Nessun fratello professo faccia un'offerta

34
Abbiamo decretato, come pi sopra fu detto, che nessuno dei fratelli professi presuma di trattare
un'altra offerta: ma giorno e notte con cuore puro rimanga nella sua professione, perch sia in grado di
eguagliare il pi santo dei profeti in questo: prender il calice della salvezza, e nella mia morte imiter
la morte del Signore: poich come Cristo diede la sua anima per me, cos anche io sono pronto a dare
l'anima per i fratelli, ecco l'offerta giusta: ecco l'ostia viva gradita a Dio.

VII-Non esagerare nello stare in piedi


Abbiamo sentito con le nostre orecchie un teste sincerissimo, che voi assistete al divino ufficio stando
costantemente in piedi: questo non comandiamo anzi vituperiamo: comandiamo che finito il salmo,
"Venite esultiamo al Signore" con l'invitatorio e l'inno, tutti siedano tanto i forti quanto i deboli, per
evitare scandalo. Voi che siete presenti, terminato ogni salmo, nel dire "Gloria al Padre", con
atteggiamento supplice alzatevi dai vostri scanni verso gli altari, per riverenza alla Santa Trinit ivi
nominata, e insegnammo ai deboli il modo di chinarsi. Cos anche nella proclamazione del Vangelo, e
al "Te Deum laudamus", e durante tutte le Lodi, finch finito "Benediciamo il Signore", cessiamo di
stare in piedi, comandiamo anche che la stessa regola sia tenuta nei Matutini di S. Maria.

VIII-Il riunirsi per il pasto


In un palazzo, ma sarebbe meglio dire refettorio, comunitariamente riteniamo che voi assumiate il
cibo, dove, quando ci fosse una necessit, a causa della non conoscenza dei segni, sottovoce e
privatamente opportuno chiedere. Cos in ogni momento le cose che vi sono necessario con ogni
umilt e soggezione di reverenza chiedete durante la mensa, poich dice l'apostolo: Mangia il tuo pane
in silenzio. E il Salmista vi deve animare, quando dice: Ho posto un freno alla mia bocca, cio ho
deciso dentro di me, perch non venissi meno nella lingua cio custodivo la mia bocca perch non
parlassi malamente.

IX-La lettura
Nel pranzo e nella cena sempre si faccia una santa lettura. Se amiamo il signore, dobbiamo desiderare
di ascoltare attentamente le sue parole salutifere e i suoi precetti. Il lettore vi intima il silenzio.

X-Uso della carne


Nella settimana, se non vi cadono il Natale del Signore, o la Pasqua, o la festa di S. Maria, o di tutti i
Santi, vi sia sufficiente mangiare tre volte la carne: l'abituale mangiare la carne va compresa quale
grave corruzione del corpo. Se nel giorno di Marte cadesse il digiuno, per cui l'uso della carne
proibito, il giorno dopo sia dato a voi pi abbondantemente. Nel giorno del Signore appare senza
dubbio, opportuno dare due portate a tutti i soldati professi e ai cappellani in onore della Santa
Resurrezione. Gli altri invece, cio gli armigeri e gli aggregati, rimangono contenti di uno,
ringraziando.

XI-Come debbono mangiare i soldati


E' opportuno generalmente che mangino due per due, perch l'uno sollecitamente provveda all'altro,
affinch la durezza della vita, o una furtiva astinenza non si mescoli in ogni pranzo. Questo
giudichiamo giustamente, che ogni soldato o fratello abbia per s solo una uguale ed equivalente
misura di vino.

XII-Negli altri giorni siano sufficienti due o tre portate di legumi


Negli altri giorni cio nella seconda e quarta feria nonch il sabato, riteniamo che siano sufficienti per
tutti due o tre portate di legumi o di altri cibi, o che si dica companatici cotti: e cos comandiamo che
ci si comporti, perch chi non possa mangiare dell'uno sia rifocillato dall'altro.

XIII-Con quale cibo necessario cibarsi nella feria sesta

35
Nella feria sesta riteniamo lodevole accontentarsi di prendere solamente un unico cibo quaresimale
per riverenza alla passione, tenuto conto per della debolezza dei malati, a partire dalla festa dei santi
fino a Pasqua, tranne che capiti il Natale del Signore o la festa di S. Maria o degli Apostoli. Negli altri
tempi, se non accadesse un digiuno generale, si rifocillino due volte.

XIV-Dopo il pranzo sempre rendano grazie


Dopo il pranzo e la cena sempre nella chiesa, se vicina, o, se cos non , nello stesso luogo, come
conviene, comandiamo che con cuore umiliato immediatamente rendano grazie al sommo procuratore
nostro: che Cristo: messi in disparte in pani interi, si comanda di distribuire come dovuto per
fraterna carit ai servi o ai poveri i resti.

XV-Il decimo del pane sia sempre dato all'elemosiniere


Bench il premio della povert che il regno dei cieli senza dubbio spetti ai poveri: a voi tuttavia, che
la fede cristiano vi confessa indubitabilmente parte di quelli, comandiamo che il decimo di tutto il
pane quotidianamente consegniate al vostro elemosiniere.

XVI-La colazione sia secondo il parere del maestro


Quando il sole abbandona la regione orientale e discende nel sonno, udito il segnale, come
consuetudine di quella regione, necessario che tutti voi vi rechiate a Compieta, ma prima
desideriamo che assumiate un convivio generale. Questo convivio poniamo nella disposizione e nella
discrezione del maestro, perch quando voglia sia composto di acqua; quando con benevolenza
comander, di vino opportunamente diluito. Questo non necessario che conduca a grande saziet o
avvenga nel lusso, ma sia parco; infatti vediamo apostatare anche i sapienti.

XVII-Terminata la Compieta si conservi il silenzio


Finita la Compieta necessario recarsi al giaciglio. Ai fratelli che escono da Compieta non venga data
licenza di parlare in pubblico, se non per una necessit impellente; quanto sta per dire al suo scudiero
sia detto sommessamente. Forse pu capitare che in tale intervallo per voi che uscite da Compieta, per
grandissima necessit di un affare militare, o dello stato della nostra casa, perch il giorno non stato
sufficiente, sia necessario che lo stesso maestro parli con una parte dei fratelli, oppure colui al quale
dovuto il comando della casa come maestro. Cos questo comandiamo che avvenga; poich scritto:
Nel molto parlare non sfuggirai al peccato. E altrove: La morte e la vita nelle mani della lingua. In
questo colloquio proibiamo la scurrilit, le parole inutili e ci che porta al riso: e a voi che vi recate a
letto, se qualcuno ha detto qualcosa di stolto, comandiamo di dire l'orazione del Signore con umilt e
devota purezza.

XVIII-Gli stanchi non si alzino per i Matutini


Non approviamo che i soldati stanchi si alzino per i Matutini, come a voi evidente: ma con
l'approvazione del maestro, o di colui al quale fu conferito dal maestro, riteniamo unanimemente che
essi debbano riposare e cantare le tredici orazioni costituite, in modo che la loro mente concordi con la
voce secondo quanto detto dal profeta: Salmeggiate al Signore con sapienza: e ancora: al cospetto
degli angeli salmegger a te. Ma questo deve dipendere dal consiglio del maestro.

XIX-Sia conservata comunit di vitto tra i fratelli


Si legge nella pagina Divina: Si divideva ai singoli, come era necessario per ciascuno. Perci non
diciamo che vi sia accezione di persone ma vi deve essere considerazione delle malattie. Quando uno
ha meno bisogno, ringrazi Dio, e non si rattristi: colui che ha bisogno si umili per l'infermit, non si
innalzi per la misericordia, e cos tutte le membra saranno in pace. Ma questo proibiamo ch a
nessuno sia lecito abbracciare una astinenza fuori posto, ma conducano una vita comune
costantemente.
XX-Qualit e stile del vestito
36
Comandiamo che i vestiti siano sempre di un unico colore, ad esempio bianchi, o neri, o, per cos dire,
bigi. A tutti i soldati professi in inverno e in estate, se possibile, concediamo vesti bianche, cosicch
coloro che avranno posposto una vita tenebrosa, riconoscano di doversi riconciliare con il loro
Creatore, mediante una vita trasparente e bianca. Che cosa di bianco, se non l'integra castit? La
castit sicurezza della mente, e sanit del corpo. Infatti ogni militare, se non avr preservato nella
castit, non potr raggiungere la pace perpetua e vedere Dio; come attesta l'apostolo San Paolo:
Seguiamo la pace con tutti e la castit, senza cui nessuno vedr il Signore. Ma perch una sia di questo
stile deve essere privo della nota arroganza e del superfluo; comandiamo a tutti che abbiano tali cose
affinch ciascuno da solo sia capace senza clamore di vestirsi e svestirsi, mettersi i calzari e levarseli.
Il procuratore di questo ministero con vigile cura sia attento nell'evitare questo, coloro che ricevono
abiti nuovi, restituiscano subito i vecchi, da riporre in camera, o dove il fratello ci spetta il compito
avesse deciso, perch possano servire agli scudieri o agli aggregati, oppure ai poveri.

XXI-I servi non portino vesti bianche, cio pallii


Decisamente disapproviamo quanto era nella casa di Dio e del tempio dei suoi soldati, senza
discrezione e decisione del comune capitolo, e comandiamo, che venga radicalmente eliminato quasi
fosse un vizio proprio. I servi e gli scudieri portavano una volta vestiti bianchi, donde derivavano
danni. Sorsero infatti in zone ultra montane alcuni falsi fratelli, sposati, ed altri, che dissero di
appartenere al Tempio, mentre sono del mondo. Costoro procurarono tante ingiurie e tanti danni
all'ordine militare, e gli aggregati presuntuosi come professi insuperbendo fecero nascere numerosi
scandali. Portino quindi sempre vestiti neri: nel caso in cui questi non possano essere trovati, abbiano
quelli che si possano trovare nella provincia in cui abitano, o quanto pu essere avvicinato alla pi
semplice di un unico colore, cio bigio.

XXII-I soldati professi portino solo vestiti bianchi


A nessuno concesso portare tuniche candide, o avere pallii bianchi, se non ai nominati soldati.

XXIII-Si usino solo pelli di agnelli


Abbiamo deciso di comune accordo, che nessun fratello professo abbia pelli di lunga durata perenne o
pelliccia o qualcosa di simile, e che serva al corpo, anche per coprirlo se non di agnelli o arieti.

XXIV-I vecchi vestiti siano dati agli scudieri


Il procuratore o datore dei vestiti con ogni attenzione dia i vecchi abiti sempre agli scudieri e agli
aggregati, e talvolta ai poveri, agendo con fedelt ed equit.

XXV-Chi brama le cose migliori abbia le peggiori


Se un fratello professo, o perch gli dovuto o perch mosso da superbia volesse abiti belli o ottimi,
meriterebbe per tale presunzione senza dubbio quelli pi umili.

XXVI-Sia rispettata la qualit e la quantit dei vestiti


E' necessario osservare la quantit secondo la grandezza dei corpi e la larghezza dei vestiti: colui che
consegna gli abiti sia in questo attento.

XXVII-Colui che consegna i vestiti conservi innanzitutto l'uguaglianza


Il procuratore con fraterno intuito consideri la lunghezza, come sopra fu detto, con la stessa
attenzione, perch l'occhio dei sussurratori o dei calunniatori non presuma di notare alcunch: e in
tutte queste cose, umilmente mediti la ricompensa di Dio.

XXVIII-L'inutilit dei capelli

37
Tutti i fratelli, soprattutto i professi, bene che portino capelli in modo che possano essere considerati
regolari davanti e dietro e ordinati; e nella barba e nei baffi si osservi senza discussione la stessa
regola, perch non si mostri o superficialit o il vizio della frivolezza.

XXIX-Circa gli speroni e le collane


Chiaramente gli speroni e le collane sono una questione gentilizia. E poich questo riconosciuto
abominevole da tutti, proibiamo e rifiutiamo l'autorizzazione a possederli, anzi vogliamo che non ci
siano. A coloro che prestano servizio a tempo non permettiamo di avere n speroni, n collane, n
capigliatura vanitosa, n esagerata lunghezza di vestiti, anzi del tutto proibiamo. A coloro che servono
al sommo creatore sommamente necessaria la mondezza interna ed esterna, come egli stesso attesta,
dicendo: Siate mondi, perch Io sono mondo.

XXX-Numero dei cavalli e degli scudieri


A ciascun soldato lecito possedere tre cavalli, poich l'insigne povert della casa di Dio e del Tempio
di Salomone non permette di aumentare oltre, se non per licenza del maestro.

XXXI-Nessuno ferisca uno scudiero che serve gratuitamente


Concediamo ai singoli militari per la stessa ragione un solo scudiero. Ma se gratuitamente e
caritatevolmente quello scudiero appartiene a un soldato, a costui non lecito flagellarlo, e neppure
percuoterlo per qualsiasi colpa.

XXXII-In che modo siano ricevuti coloro che restano a tempo


Comandiamo a tutti i soldati che desiderano servire a tempo a Ges Cristo con purezza d'animo nella
stessa casa, di comprare fedelmente cavalli idonei in questo impegno quotidiano, e armi e quanto
necessario. Abbiamo anche giudicato, tutto considerato, che sia cosa buona e utile valutare i cavalli. Si
conservi perci il prezzo per iscritto perch non venga dimenticato: quanto sar necessario al soldato,
o ai suoi cavalli, o allo scudiero, aggiunti i ferri dei cavalli secondo la facolt della casa, sia acquistato
dalla stessa casa con fraterna carit. Se frattanto il soldato per qualche evento perdesse i suoi cavalli in
questo servizio; il maestro per quanto pu la casa, ne procurer altri. Al giungere del momento di
rimpatriare, lo stesso soldato conceda la met del prezzo per amore divino, e se a lui piace, riceva
l'altra dalla comunit dei fratelli.

XXXIII-Nessuno agisca secondo la propria volont


E' conveniente a questi soldati, che stimano niente di pi caro loro di Cristo, che per il servizio,
secondo il quale sono professi, e per la gloria della somma beatitudine, o il timore della geenna,
prestino continuamente obbedienza al maestro. Occorre quindi che immediatamente, se qualcosa sia
stato comandato dal maestro, o da colui al quale stato dato mandato dal maestro, senza indugio,
come fosse divinamente comandato, nel fare non conoscano indugio. Di questi tali la stessa verit
dice: Per l'ascolto dell'orecchio mi ha obbedito.

XXXIV-Se lecito andare senza comando del maestro in un luogo isolato


Scongiuriamo, e fermamente loro comandiamo, che i generosi soldati che hanno rinunciato alla
propria volont, e quanti sono aggregati, senza la licenza del maestro, o di colui cui fu conferito, di
non permettersi di andare in un luogo isolato, eccetto di notte al sepolcro, in armi, e sorvegliare,
poich l'astuto nemico colpisce di giorno e di notte, o a quei luoghi che sono inclusi nelle mura della
santa citt.

XXXV-Se lecito camminare da soli


Coloro che viaggiano, non ardiscano iniziare un viaggio n di giorno n di notte, senza un custode,
cio un soldato o un fratello professo. Infatti dopo che furono ospitati nella milizia, nessun militare, o
scudiero o altro, si permetta di andare per vedere negli atri degli altri militari, o per parlare con
38
qualcuno, senza permesso, come fu detto sopra. Perci affermiamo saggiamente, che in tale casa
ordinata da Dio, nessuno secondo il suo possesso svolga il proprio servizio o riposi; ma secondo il
comando del maestro ciascuno agisca cos che imiti la sentenza del Signore, con cui ha detto: Non
sono venuto a fare la mia volont, ma di Colui che mi ha mandato.

XXXVI-Nessuno chieda singolarmente ci che a lui necessario


Comandiamo, che sia scritta tra le altre come propria questa consuetudine e posta ogni attenzione
confermiamo perch si eviti di cercare il vizio. Nessun fratello professo, deve chiedere che gli sia
assegnato personalmente un cavallo o una cavalcatura o delle armi. In che modo? Se la sua malattia, o
la debolezza dei sui cavalli, o la scarsezza delle sue armi, fosse riconosciuta tale, che avanzare cos sia
un danno comune: si rechi dal maestro, o da colui chi dovuto il ministero dopo il maestro, e gli
esponga la causa con sincerit e purezza: infatti la cosa va risolta nella decisione del maestro, o del
suo procuratore.

XXXVII-I morsi e gli speroni


Non vogliamo che mai oro o argento che sono ricchezze particolari appaiano nei morsi o nei pettorali,
n gli speroni, o nei finimenti, n sia lecito ad alcun fratello professo acquistarli. Se per caso tali
vecchi strumenti fossero stati dati in dono, l'oro o l'argento siano colorati in modo che il colore o il
decoro non appaia arroganza in mezzo agli altri. Se fossero stati dati nuovi, il maestro faccia ci che
vuole di queste cose.

XXXVIII-Sulle aste e sugli scudi non venga posta una copertura


Non si abbia una copertura sopra gli scudi e le aste, perch secondo noi questo non proficuo, anzi
dannoso.
XXXIX-L'autorizzazione del maestro
Al maestro lecito dare cavalli o armi a chiunque, o a chi ritiene opportuno qualunque altra cosa.
XL-Sacco e baule
Non sono permessi sacco e baule con il lucchetto: cos siano presentati, perch non si posseggano
senza il permesso del maestro, o di colui a cui furono affidati i compiti della casa e i compiti in sua
vece. Da questa norma sono esclusi i procuratori e coloro che abitano in provincie diverse, e neppure
inteso lo stesso maestro.
XLI-L'autorizzazione scritta
In nessun modo a un fratello sia lecito ricevere, o dare, dai propri parenti, n qualsiasi uomo, n
dall'uno all'altro, senza il permesso del maestro o del procuratore. Dopo che un fratello avr avuto
licenza, alla presenza del maestro, se cos a lui piace, siano registrati. Nel caso che dai parenti sia
indirizzato a lui qualcosa, non si permetta riceverla, se prima non stato segnalato al maestro. In
questa norma non sono inclusi il maestro e i procuratori della casa.

XLII-La confessione delle proprie colpe


Poich ogni parola oziosa si sa che genera il peccato, che cosa essi diranno ostentatamente riguardo
alle proprie colpe davanti al severo giudice. Dice bene il profeta che se occorre astenersi dai buoni
discorsi per il silenzio, quanto pi occorre astenersi dalle cattive parole per la penda del peccato.
Vietiamo quindi che un fratello professo osi ricordare con un suo fratello, o con qualcun altro, per
meglio dire, le stoltezze, che nel secolo nel servizio militare comp in modo enorme, e i piaceri della
carne con sciaguratissime donne, o qualsiasi altra cosa: e se per caso avesse sentito qualcuno che
riferisce tali cose, lo faccia tacere, o appena pu si allontani per obbedienza, e al venditore d'olio non
offra il cuore.

XLIII-Questua e accettazione
Se a un fratello fosse stata data qualcosa senza averla chiesta, la consegni al maestro o all'economo: se
un altro suo amico o parente non volesse che fosse usata se non da lui, questa non riceva fino a
39
quando abbia il permesso del maestro. Colui al quale sar stata data la cosa, non dispiaccia che venga
data ad un altro: sappia per certo, che se si arrabbiasse per questo, agisce contro Dio. Nella
sopraddetta regola non sono contenuti gli amministratori ai quali in modo speciale affidato e
concesso il ministero riguardo al sacco e al baule.

XLIV-I sacchi per il cibo sui cavalli


E' utile a tutti che questo ordine da noi stabilito sia rispettato senza eccezioni. Nessun fratello presuma
di confezionare sacchi per il cibo di lino o di lana, preparati con troppa cura: non ne abbia se non di
panno grezzo.

XLV-Nessuno osi cambiare o domandare


Nessuno presuma di cambiare le sue cose, fratello con il fratello, senza l'autorizzazione del maestro, e
chiedere qualcosa, se non fratello al fratello, purch la cosa sia piccola, vile, non grande.

XLVI-Nessuno catturi un uccello con un uccello, neppure proceda con il richiamo


Noi giudichiamo con sentenza comune che nessuno osi catturare un uccello con un uccello. Non
conviene infatti aderire alla religione conservando i piaceri mondani, ma ascoltare volentieri i
comandamenti del Signore, frequentemente applicarsi alle preghiere, confessare a Dio i propri peccati
con lacrime e gemito quotidianamente nella preghiera. Nessun fratello professo per questa causa
principale presuma di accompagnarsi con un uomo che opera con il falco o con qualche altro uccello.

XLVII-Nessuno colpisca una fiera con l'arco o la balestra


E' conveniente camminare in atteggiamento pio, con semplicit, senza ridere, umilmente, non
pronunciando molte parole, ma ragionando, e non con voce troppo elevata. Specialmente imponiamo e
comandiamo ad ogni fratello professo di non osare entrare in un bosco con arco o balestra o lanciare
dardi: non vada con colui che fece tali cose se non per poterlo salvare da uno sciagurato pagano: n
osi gridare con un cane n garrire; n spinga il suo cavallo per la bramosia di catturare la fiera.

XLVIII-Il leone sia sempre colpito


Infatti certo, che a voi fu specialmente affidato il compito di offrire la vita per i vostri fratelli, e
eliminare dalla terra gli increduli, che sempre minacciano il Figlio della Vergine. Del leone questo
leggiamo, perch egli circuisce cercando chi divorare, e le sue mani contro tutti, e le mani di tutti
contro lui.

XLIX-Ascoltate il giudizio riguardo a quanto chiesto su di voi


Sappiamo che i persecutori della Santa Chiesa sono senza numero, e si affrettano incessantemente e
sempre pi crudelmente ad inquietare coloro che non amano le contese. In questo si tenga la sentenza
del Concilio fatta con serena considerazione, che se qualcuno nelle parti della regione orientale, o in
qualunque altro luogo chiedesse qualcosa su di voi, a voi comandiamo di ascoltare il giudizio emesso
da giudici fedeli e amanti del vero; e ci che sar giusto, comandiamo che voi compiate senza
esitazione.

L-In ogni cosa sia tenuta questa regola


Questa stessa regola comandiamo che venga tenuta per sempre in tutte le cose che immeritatamente
sono state a voli tolte.

LI-Quando lecito a tutti i militari professi avere una terra e degli uomini
Crediamo che per divina provvidenza nei santi luoghi prese inizio da voi questo genere nuovo di
religione che cio alla religione sia unita la milizia e cos per la religione proceda armata mediante la
milizia, o senza colpa colpisca il nemico. Giustamente quindi giudichiamo, poich siamo chiamati

40
soldati del Tempio che voi stessi per l'insigne e speciale merito di probit abbiate casa, terra, uomini,
contadini e giustamente li governate: e a voi dovuto in modo particolare quanto stabilito.

LII-Ai malati sia dedicata un'attenzione particolare


Ai fratelli che stanno male occorre prestare una cura attentissima, come si servisse a Cristo in loro: il
detto evangelico, sono stato infermo e mi visitaste sia attentamente ricordato. Costoro vanno
sopportati pazientemente, perch mediante loro senza dubbio si acquista una retribuzione superiore.

LIII-Agli infermi sia sempre dato ci che necessario


Agli assistenti degli infermi comandiamo con ogni osservanza e attenta cura, che quanto necessario
per le diverse malattie, fedelmente e diligentemente, secondo le possibilit della casa sia loro
amministrato, ad esempio, carne e volatili ed altro, fino quando siano restituiti alla sanit.

LIV-Nessuno provochi l'altro all'ira


Massima attenzione va posta perch qualcuno non presuma di provocare l'altro all'ira: infatti la somma
clemenza della vicina divina fraternit congiunse tanto i poveri quanto i potenti.

LV-In che modo siano accolti i fratelli sposati


Permettiamo a voi di accogliere i fratelli sposati in questo modo, se chiedono il beneficio e la
partecipazione della vostra fraternit, entrambi concedano una parte della loro sostanza e quanto
avessero ad acquistare lo diano all'unit del comune capitolo dopo la loro morte, e frattanto conducano
una vita onesta, e si studino di agire bene verso i fratelli, ma non portino la veste candida e il mantello
bianco. Se il marito fosse morto prima, lasci la sua parte ai fratelli: la moglie ricavi il sostegno della
vita dall'altra parte. Consideriamo infatti questo ingiusto che fratelli di questo tipo risiedano nella
stessa casa dei fratelli che hanno promesso la castit a Dio.

LVI-Non si abbiano pi sorelle


Riunire ancora sorelle pericoloso: l'antico nemico a causa della compagnia femminile cacci molti
dalla retta via del paradiso. Perci, fratelli carissimi, perch sempre tra voi sia visibile il fiore
dell'integrit, non lecito mantenere ancora questa consuetudine.

LVII-I fratelli del Tempio non abbiano parte con gli scomunicati
Questo, fratelli da evitare e da temere, che qualcuno dei soldati di Cristo in qualche modo si unisca
ad una persona scomunicata singolarmente e pubblicamente, o presuma di ricevere le sue cose, perch
la scomunica non sia simile al marantha (vieni Signore). Ma se fosse soltanto interdetto, non sar fuori
posto avere parte con lui, e ricevere caritatevolmente le sue cose.

LVIII-In che modo vanno ricevuti i soldati secolari


Se un soldato dalla massa della perdizione, o un altro secolare, volendo rinunziare al mondo, volesse
scegliere la nostra comunione e vita, non si dia a lui subito l'assenso, ma secondo la parola di Paolo,
provate gli spiriti se sono da Dio cos a lui sia concesso l'ingresso. Si legga dunque la Regola in sua
presenza: e se costui ottemperer diligentemente ai comandi di questa esimia Regola, allora se al
maestro e ai fratelli sar piaciuto riceverlo, convocati i fratelli esponga con purezza d'animo a tutti il
suo desiderio e la sua richiesta. In seguito il termine della prova dipenda in tutto dalla considerazione
e dalla decisione del maestro, secondo l'onest di vita del richiedente.

LIX-Non siano chiamati tutti i fratelli al consiglio privato


Comandiamo che non sempre siano convocati al consiglio tutti i fratelli, ma solo quelli che il maestro
avr ritenuto idonei e provvidenziali per il consiglio. Quando volesse trattare le questioni maggiori,
quale dare la terra comune, o discutere dell'Ordine stesso, o ricevere un fratello: allora opportuno

41
convocare tutta la congregazione, se cos ritiene il maestro; udito il parere di tutto il capitolo, quanto
di meglio e di pi utile il maestro avr ritenuto opportuno, questo si faccia.

LX-Devono pregare in silenzio


Comandiamo con parere concorde che, come avr richiesto la propensione dell'anima e del corpo, i
fratelli preghino in piedi o seduti: tuttavia con massima riverenza con semplicit, senza chiasso,
perch uno non disturbi l'altro.

XI-Ricevere la fede dei serventi


Abbiamo saputo che molti da diverse province, tanto aggregati, quanto scudieri desiderano vincolarsi
nella nostra casa a tempo con animo fervoroso per la salvezza delle anime. E' utile che riceviate la
fede loro, affinch per caso l'antico nemico non intimi loro nel servizio di Dio alcunch furtivamente o
indecentemente, o li distolga improvvisamente dal buon proposito.

LXII-I fanciulli, fin quando sono piccoli, non siano ricevuti tra i fratelli del Tempio
Quantunque la Regola dei Santi Padri permetta di avere dei fanciulli in una congregazione, noi non
riteniamo di dover caricare voi di tale peso. Chi volesse dare in perpetuo suo figlio, o un suo
congiunto, nella religione militare: lo nutra fino agli anni, in cui virilmente con mano armata possa
eliminare dalla Terra Santa i nemici di Cristo: in seguito secondo la Regola il padre o i genitori lo
pongano in mezzo ai fratelli, e rendano nota la sua richiesta. E' meglio nella fanciullezza non giurare,
piuttosto che diventato uomo ritirarsi in modo clamoroso.

LXIII-Sempre i vecchi siano venerati


E' bene che i vecchi con pia considerazione, secondo la debolezza delle forze siano sopportati e
diligentemente onorati: i nessun modo si usi severit in quanto la tolleranza necessaria per il corpo,
salva tuttavia l'autorit della Regola.

LXIV-I fratelli che partono per diverse province


I fratelli che si incamminano per diverse province, per quanto lo permettano le forze, si impegnino a
osservare la Regola nel cibo e nella bevanda e nelle altre cose, e vivano in modo irreprensibile, perch
abbiano buona testimonianza da coloro che stanno fuori: non macchino il proposito di religione n con
parola n con atto, ma soprattutto a coloro, con i quali si sono incontrati, offrano esempio e sostanza di
sapienza e di buone opere. Colui presso il quale avranno deciso di alloggiare, abbia buona fama: e, se
possibile, la casa dell'ospite in quella notte non manchi della candela, affinch il nemico tenebroso
non procuri la morte, Dio non voglia. Quando avranno sentito di riunire soldati non scomunicati,
diciamo che col devono andare non preoccupandosi di una utilit temporale, quanto piuttosto della
salvezza eterna delle loro anime. Ai fratelli diretti nelle zone aldil del mare con la speranza di essere
trasportati, raccomandiamo di ricevere con questa convenzione coloro che avessero voluto unirsi in
perpetuo all'Ordine militare: entrambi si presentino al Vescovo di quella provincia e il presule ascolti
la volont di colui che chiede. Ascoltata la richiesta, il fratello lo invii al maestro e ai fratelli che si
trovano nel Tempio che in Gerusalemme: e se la sua vita onesta e degna di tale appartenenza,
misericordiosamente sia accolto, se questo sembra bene al maestro e ai fratelli. Se nel frattempo
morisse, a causa del lavoro e della fatica, come a un fratello, a lui sia riconosciuto tutto il beneficio e
la fraternit dei poveri e dei commilitoni di Cristo.

LXV-A tutti sia distribuito in modo uguale il vitto


Riteniamo anche che questo in modo congruo e ragionevole sia rispettato, che a tutti i fratelli professi
sia dato cibo in eguale misura secondo la possibilit del luogo: non infatti utile l'accezione delle
persone, ma necessario considerare le indisposizioni.

42
LXVI-I soldati abbiano le decime del Tempio
Crediamo che avendo abbandonato le ricchezze a voi donate abbiate ad essere soggetti alla spontanea
povert, per cui in questo modo abbiamo dimostrato in quale modo spettino a voi che vivete in vita
comune le decime. Se il Vescovo della chiesa, al quale dovuta giustamente la decima, avr voluto
darla a voi caritatevolmente: deve dare a voi le decime che allora la Chiesa sembra possedere con il
consenso del capitolo comune. Se un laico dovesse impossessarsi di essa (decima) o sottrarla dal suo
patrimonio in modo condannabile, e confessando la propria colpa avr voluto lasciare a voi la stessa:
secondo la discrezione di colui che presiede questo pu essere fatto, senza il consenso del capitolo.

LXVII-Le colpe leggere e gravi


Se un fratello avr sbagliato in modo lieve nel parlare, nell'agire o altrimenti, egli stesso confessi al
maestro il suo peccato con l'impegno della soddisfazione. Per le cose lievi, se non esiste una
consuetudine, ci sia una lieve penitenza. Nel caso in cui tacesse e la colpa fosse conosciuta attraverso
un altro, sia sottoposto a una disciplina e ad una riparazione maggiore e pi evidente.
Se la colpa sar grave, si allontani dalla familiarit dei fratelli, n mangi con loro alla stessa mensa,
ma da solo assuma il pasto. Il tutto dipenda dalla decisione e dall'indicazione del maestro, affinch sia
salvo nel giorno del giudizio.

LXVIII-Per quale colpa il fratello non sia pi accolto


Soprattutto occorre provvedere che, nessun fratello, sia potente o impotente, forte o debole, voglia
esaltarsi e poco a poco insuperbire, difendere la propria colpa, possa rimanere indisciplinato: ma, se
non avr voluto correggersi, a lui venga data una correzione pi severa. Che se non avr voluto
correggersi con pie ammonizioni e per le preghiere a lui innalzate, ma si sar innalzato sempre pi
nella superbia: allora secondo l'apostolo, sia sradicato dal pio gregge: togliete il male da voi:
necessario che la pecora malata sia allontanata dalla societ dei fratelli fedeli. Inoltre il maestro che
deve tenere in mano il bastone e la verga (cio il bastone, con cui sostenga le debolezze delle altre
forze, la verga con cui colpisca con lo zelo della rettitudine i vizi di coloro che vengono meno) con il
consiglio del Patriarca e con una considerazione spirituale sul da farsi affinch, come dice il beato
Massimo, la pi libera clemenza non approvi l'arroganza del peccatore, n l'esagerata severit non
richiami dall'errore chi sbaglia.

LXIX-Dalla solennit di Pasqua fino a Tutti i Santi si possa soltanto portare una camicia di lino
Per il grande caldo della regione orientale, consideriamo compassionevolmente, che dalla festa di
Pasqua fino alla solennit di Tutti i Santi, si dia a ciascuno una unica camicia di lino, non per il
dovuto, ma per sola grazia, e questo dico per chi vorr usufruire di essa. Negli altri tempi
generalmente tutti portino camicie di lana.

LXX-Quanti e quali panni siano necessari nel letto


Per coloro che dormono nei singoli letti riteniamo di comune consiglio, se non sopravviene qualche
grave causa o necessit: ciascuno abbia biancheria secondo la discreta assegnazione del maestro:
crediamo infatti che a ciascuno sia sufficiente un pagliericcio, un cuscino e una coperta. Colui che
manca di uno di questi, prenda una stuoia, e in ogni tempo sar lecito usufruire di una coperta di lino,
cio un panno: dormano vestiti con la camicia, e sempre dormano indossando gli stivali. Mentre i
fratelli dormono, fino al mattino non manchi la lucerna.

LXXI-Va evitata la mormorazione


Comandiamo a voi, per divino ammonimento di evitare, quasi peste da fuggire, le emulazioni, il
livore, le mormorazioni, il sussurrare, le detrazioni. Si impegni ciascuno con animo vigile, a non
incolpare o riprendere il suo fratello ma ricordi tra se la parola dell'apostolo: non essere un accusatore,
n diffamatore del popolo. Quando qualcuno avr conosciuto che un fratello ha peccato in qualcosa, in
pace e fraterna piet, secondo il precetto del Signore, lo corregga tra s e lui solo: e se non lo avr
43
ascoltato prenda un altro fratello: ma se avr disprezzato entrambi, in riunione davanti al capitolo tutto
sia rimproverato. Soffrono di grave cecit, coloro che calunniano gli altri; sono di grande infelicit
coloro che non si guardano dal livore: da qui sono immersi nell'antica iniquit dell'astuto nemico.

LXXII-Si evitino i baci di tutte le donne


Riteniamo pericoloso per ogni religioso fissare lungamente il volto delle donne: perci un fratello non
osi baciare n una vedova, n una nubile, n la madre, n la sorella, n un'amica, n nessuna altra
donna. Fugga dunque la milizia di Cristo i baci femminili, attraverso i quali gli uomini spesso sono in
pericolo: cos con coscienza pura e vita libera pu perennemente conversare al cospetto del Signore.

Allegato. 5

IL NEOTEMPLARISMO SECONDO INTROVIGNE

Tratto da: Cristianit - La tragedia del Tempio Solare: il suicidio di una Rivoluzione.
MASSIMO INTROVIGNE, Cristianit n. 235 (1994)

La tragedia del Tempio Solare: il suicidio di una Rivoluzione

Nei giorni 4 e 5 ottobre 1994 cinquantatr persone sono morte in Svizzera e in Canada; i loro corpi
in parte con segni di violenza precedente agli incendi sono stati trovati nelle sedi, distrutte dal
fuoco, di un movimento neo-templare chiamato OICTS, Organizzazione Internazionale
Cavalleresca Tradizione Solare, o in forma abbreviata Tradizione Solare o Tempio Solare. Il
movimento fa parte di una delle diverse correnti che, nel loro complesso, costituiscono il mondo
dei nuovi movimenti magici moderni, la tradizione neo-templare. Queste note intendono
ricostruire anzitutto la storia della corrente neo-templare, quindi quella del Tempio Solare,
riportando poi i dati essenziali sulla tragedia dellottobre del 1994 e proponendo infine alcuni
parametri di interpretazione.

La corrente neo-templare
I gradi "templari" allinterno della massoneria

La corrente neo-templare non costituisce una prosecuzione dellOrdine del Tempio, lordine
monastico-cavalleresco cattolico fondato negli anni 1118-1119 da Ugo di Payens e sciolto da Papa
Clemente V dopo la crudele persecuzione del re di Francia Filippo il Bello nel 1307. Dopo la
soppressione lOrdine sopravvisse per qualche decennio fuori dalla Francia, ma al pi tardi agli
inizi del secolo XV i templari erano completamente scomparsi. La tesi di una loro prosecuzione
segreta stata denunciata da specialisti di storia medioevale per esempio da Rgine Pernoud
come "completamente demenziale" e legata a pretese e a leggende "uniformemente sciocche"

44
(1). Lidea che i templari, ufficialmente soppressi, avessero continuato clandestinamente la loro
attivit fino al Settecento si diffuse anzitutto nella massoneria francese e tedesca. Passando
dallInghilterra al continente europeo la massoneria poteva infatti difficilmente presentarsi come
lerede sia pure passata attraverso un processo di reinterpretazione filosofica ed esoterica
delle corporazioni di mestiere muratorie, che comprendevano, accanto agli architetti, anche i
semplici muratori: si trattava di unorigine troppo umile, che la nobilt europea non avrebbe
accettato. Venne cos elaborata la leggenda di cavalieri perseguitati che si erano "nascosti" nelle
corporazioni inglesi e scozzesi dei liberi muratori per continuare le loro attivit, e soprattutto in
Germania questi cavalieri misteriosi vennero identificati con i templari. questa lorigine dei
gradi templari della massoneria che nati sul continente europeo (2), ma diffusi anche nel Regno
Unito grazie allopera di Thomas Dunckerley (1724-1795), fondatore nel 1791 di un "Gran
Conclave (pi tardi "Gran Priorato") dei Cavalieri Templari" allinterno della massoneria inglese
(3) oggi si ritrovano sia nel rito scozzese che nel rito di York, e degli attuali Encampments of
Knights Templars a cui possono appartenere esclusivamente massoni e che sono diffusi nella
massoneria anglo-americana (4). La presenza di gradi templari nella grande maggioranza dei riti e
delle obbedienze massoniche oggi diffuse nel mondo deve essere correttamente interpretata, e
linterpretazione pu essere tentata a tre livelli diversi. A un primo livello gi nelle origini
settecentesche gioca certamente un ruolo la necessit di insegnare il metodo massonico
attraverso un rituale affascinante, come poteva essere quello desunto con sfarzo di costumi e di
spade dal mondo cavalleresco del Medioevo. A un secondo livello, la massoneria presenta gi
nel Settecento una tensione fra una "corrente fredda", razionalista e illuminista, e una "corrente
calda", pi interessata allesoterismo e talora al vero e proprio occultismo: una tensione che non
soltanto divide le obbedienze e le logge le une dalle altre, ma passa anche allinterno delle stesse
obbedienze e logge, quando non della mentalit delle stesse persone (5). La leggenda templare
esercitava un fascino sia sulla "corrente calda" che sulla "corrente fredda", ma per ragioni diverse.
Nella "corrente calda" i templari del Medioevo venivano presentati sulla scia di quelle che gli
storici di oggi considerano calunnie della propaganda di re Filippo il Bello, desideroso di
distruggere lOrdine del Tempio per ragioni economiche e politiche come esoteristi e maghi, in
possesso di mirabolanti segreti. Nella "corrente fredda" i templari falsamente, ancora una volta,
quanto alla realt della loro storia, ma come parte integrante del loro mito venivano invece
considerati non solo come vittime di tragiche circostanze storiche, ma come ribelli alla monarchia
di Francia e alla Chiesa di Roma "al Trono e allAltare", secondo la terminologia dellepoca e
quindi come antesignani della protesta illuminista e, pi tardi, della Rivoluzione francese.
Vi tuttavia anche un terzo livello di interpretazione. La massoneria come mi sono sforzato di
mostrare altrove (6) insegna soprattutto un metodo, la cui essenza il relativismo. Inteso in
modo non superficiale, il relativismo togliendo la possibilit di appoggiare il cammino
quotidiano della vita sulla certezza di verit assolute fonda una condizione che, da un punto di
vista esistenziale e psicologico, non facile da vivere. Per imparare a convivere quotidianamente
con il relativismo e le sue difficolt, un momento monastico in cui liniziato si trova idealmente
solo con s stesso e con i suoi problemi pressoch necessario in un itinerario che dai primi
suggerimenti relativistici salga fino a una piena comprensione del metodo massonico. Questo
momento monastico nellitinerario massonico appunto costituito dai gradi templari, con tanto di
riferimento a un vero ordine monastico del passato, le cui forme vengono rievocate a consolazione
45
delliniziato mentre i contenuti sono modificati e stravolti. Quando dalla confusione settecentesca
la massoneria moderna emerge come un sistema o meglio una serie di sistemi concorrenti fra
loro sufficientemente articolati e completi, diventa chiaro che il momento monastico "templare"
costituisce soltanto una tappa per quanto importante dellitinerario massonico. I gradi
templari non sono gli ultimi, n i pi alti; sono un punto di passaggio, non un punto di arrivo: dopo
aver imparato come autentico monaco del relativismo a convivere con una condizione che
non potr mai pi appoggiarsi sulla certezza delle verit assolute, liniziato va oltre e torna "in
societ", applicando il metodo massonico ormai libero, o almeno cos litinerario promette, dalle

46
relative difficolt psicologiche a ogni sorta di problematiche culturali e sociali.

2. Le origini del neo-templarismo autonomo.

Non tutti nel momento particolarmente convulso della storia massonica costituito dagli anni
della Rivoluzione francese erano daccordo sullassunto oggi pacifico nelle obbedienze e nei
riti massonici maggioritari secondo cui il complesso dei gradi templari costituiva soltanto una
parte del sistema massonico e doveva quindi rimanere subordinato alla massoneria nel suo insieme
e alle autorit che la dirigevano. In una loggia parigina, la loggia dei Cavalieri della Croce, si
comincia a sostenere che non affatto cos: se la leggenda templare vera, se le corporazioni
britanniche dei liberi muratori sono "interessanti" solo in quanto al loro interno dal secolo XIV si
sono nascosti gli eredi dellOrdine del Tempio, ne consegue che lOrdine del Tempio precedente
alla massoneria e che, dunque, devono essere le organizzazioni massoniche a subordinarsi a quelle
(neo-)templari e non viceversa. Lorigine di questa controversia risale a un avventuriero attivo
negli anni della Rivoluzione francese, il medico Bernard-Raymond Fabr-Palaprat (1773-1838),
che nel 1804 dichiar di aver scoperto con i suoi colleghi della citata loggia massonica parigina
dei Cavalieri della Croce documenti che provavano una successione ininterrotta di "Gran
Maestri" templari clandestini, dalla soppressione del 1307 fino al 1792, lanno in cui sarebbe morto
massacrato a Versailles dai giacobini lultimo Gran Maestro "nascosto", il duca Louis Hercule
Timolon de Coss-Brissac. Ora caduta la monarchia con la Rivoluzione i templari potevano
riemergere dalla clandestinit, e Bernard-Raymond Fabr-Palaprat ricostru lOrdine del Tempio nel
1805, facendosene proclamare Gran Maestro. Lidea di un Ordine del Tempio autonomo
indipendente cio, a differenza dei gradi templari, dalla massoneria piacque, e interess lo
stesso Napoleone Bonaparte, che autorizz una solenne cerimonia nel 1808 (7)..
Nonostante Napoleone Bonaparte, la Chiesa cattolica, naturalmente, rimaneva ostile al neo-
templarismo, e Bernard-Raymond Fabr-Palaprat dichiar la Chiesa di Roma "decaduta" fondando
al suo posto una Chiesa "esoterica" detta "gioannita", di cui pi tardi egli stesso consacr come
vescovo in virt delle sue presunte prerogative come Gran Maestro templare lex-sacerdote
radicale e socialista Ferdinand Franois Chtel (1795-1857). Fin dagli anni 1830 il movimento neo-
templare si intreccia cos con le "piccole Chiese", gruppi scismatici guidati da "vescovi" che
rivendicano una consacrazione illecita ma valida di pi o meno remota origine cattolica oppure
ortodossa. Lintreccio, entro certi limiti, permane ancor oggi, e dove si trova un ordine neo-templare
non raro trovare una "piccola Chiesa" gestita dalle stesse persone, e viceversa. Con Bernard
Raymond Fabr-Palaprat nasce, in ogni caso, un neo-templarismo indipendente dalla massoneria,
anche se composto in larga parte da "cavalieri" che sono contemporaneamente massoni. Dal punto
di vista dottrinale la querelle non priva di significato. Bernard Raymond Fabr-Palaprat rivendica
come mostrano anche le sue attivit nella Chiesa gioannita il primato del momento monastico
sul momento associativo nellitinerario degli ordini iniziatici moderni a sfondo dottrinale
relativistico. I suoi avversari massonici lo accusano, naturalmente, di astrattezza e di formalismo: a
che cosa serve, dopo tutto, in un quadro relativistico unesperienza monastica, se poi non si torna
ad applicare il relativismo nel "mondo"? Ma, in realt, gi nelle sue prime origini il movimento neo-
templare "indipendente" legato a un tema millenaristico: la Chiesa gioannita annuncia un evento
di portata cosmica, la fine della Chiesa di Pietro e lentrata nellepoca della Chiesa di Giovanni, e di
fronte a questo evento che non potr non essere

47
accompagnato da distruzioni apocalittiche seguite da una renovatio esoterica il monaco, come
protagonista dei tempi ultimi, pi necessario dellorganizzatore culturale o politico, il cui ruolo in
unepoca apocalittica finir per apparire superato.

1. Il movimento neo-templare dal 1838 al 1970

48
Dopo la morte di Bernard-Raymond Fabr-Palaprat nel 1838 i neo-templari conobbero il loro primo
scisma, dividendosi fra sostenitori e oppositori del legame fra lOrdine del Tempio e la Chiesa
gioannita di Ferdinand-Franois Chtel, una realt questultima che conta eredi, non tutti neo-
templari, ancor oggi, ma le cui vicende esulano dal nostro tema. I due rami guidati
rispettivamente dal conte Jules de Moreton de Chabrillan e dallammiraglio William Sidney Smith
si riconciliarono nel 1841 sotto la guida di Jean-Marie Raoul. Ma ormai lOrdine del Tempio era
passato di moda e uno dei successori di Jean-Marie Raoul A. M. Vernois lo mise, secondo
terminologia massonica, "in sonno" nel 1871. Pi tardi la "reggenza" dellOrdine fu conferita da
alcuni superstiti al poeta Josphin Pladan (1858-1918), che tuttavia si interessava soprattutto a un
altro ordine, di sua creazione, lOrdine della Rosa+Croce Cattolica del Tempio e del Graal (8).
Siamo negli anni del risveglio occultista di fine secolo XIX: anche lOrdine del Tempio, con
decine di altre sigle, pass nel grande calderone degli ordini occulti gestiti dagli amici-nemici
Josphin Pladan e Papus, pseudonimo di Grard Encausse (1865-1916). In questi anni una certa
terminologia e simbologia "templari" erano di bon ton in tutta una serie di movimenti magici di
origine diversa: troviamo cos, per limitarci ad alcuni esempi fra i pi importanti, un O.T.O., Ordo
Templi Orientis, fondato dallindustriale austriaco Carl Kellner (1850-1905) e pi tardi reso
famoso dal mago inglese Aleister Crowley (1875-1947) nel mondo della magia cerimoniale, e un
ONT, Ordo Novi Templi, creato nel 1907 da Jrg Lanz von Liebenfels (1874-1954), nel mondo
della "ariosofia" di lingua tedesca, versione pangermanista e razzista di temi rosacrociani e
teosofici che esercit pi tardi una certa influenza reale, ma spesso sopravvalutata sul
nazional-socialismo (9). In tutti questi gruppi i simboli "templari" pi o meno importanti, e
utilizzati accanto a simboli diversi erano al servizio di contenuti diversi rispetto allOrdine del
Tempio fondato da Bernard-Raymond Fabr-Palaprat. La successione dellOrdine del Tempio di
Bernard-Raymond Fabr-Palaprat pass nel Gruppo Indipendente di Studi Esoterici di Papus e pi
tardi nella sua branca belga, la KVMRIS, unorganizzazione particolarmente interessata alla magia
sessuale (10). In questi ambienti la tradizione neo-templare si confondeva facilmente con altre
neo-pitagorica, martinista, rosacrociana , tanto pi che numerosi ordini erano gestiti dalle stesse
persone. Nel 1932 lOrdine del Tempio venne rimesso in onore dal gruppo belga con il nome di
OSMTJ, Ordine Sovrano e Militare del Tempio di Gerusalemme, e con Thodore Covias come
"Reggente", dal momento che il numero di membri veniva considerato troppo esiguo per poter
nominare un vero e proprio "Gran Maestro". A Thodore Covias successe, nel 1935, Emile-
Clment Vandenberg. Nel 1942 in piena guerra lOrdine del Tempio convenne di trasferire la
Reggenza a un membro che risiedeva nel neutrale Portogallo, Antonio Campello Pinto de Sousa
Fontes. Questultimo assicur al movimento neo-templare una notevole diffusione internazionale,
aprendo "priorati" nazionali in quasi tutti i paesi dellOccidente.

4. Gli ordini neo-templari dopo il 1970: scismi, esoterismi e servizi segreti

Nel 1970 un convento internazionale si riun a Parigi per eleggere il successore di Antonio
Campello Pinto de Sousa Fontes (11). La maggioranza dei priorati intendeva eleggere il figlio del
precedente Reggente, Fernando, ma al convento si verific un colpo di mano e a sorpresa venne
eletto il generale di origine polacca ma cittadino francese e residente in Francia Antoine
Zdrojewski. Dal convento del 1970 comincia un intreccio poco chiaro di legami fra neo-templari,
servizi segreti e politica. Il colpo di mano che aveva portato allelezione di Antoine Zdrojewski era
infatti stato reso possibile dallentrata in massa nelle file dellOrdine Sovrano e Militare del
Tempio di Gerusalemme di esponenti del SAC, il Service dAction Civique, un organismo privato
gollista a mezza strada fra un servizio segreto e una polizia parallela. Appena eletto, Antoine
Zdrojewski nomina suo charg de mission Charly Lascorz, membro influente del SAC, e la sede

20
dellOSMTJ viene installata nei locali della societ ETEC, tudes Techniques et Commerciales.
Bench a differenza di altre organizzazioni legittime come il Sovrano Militare Ordine di Malta

21
nessuna legge lo autorizzi a farlo, lOSMTJ inizia a rilasciare "passaporti diplomatici" a nome
dellOrdine del Tempio, di cui beneficiano diversi esponenti del SAC. Nel 1972 unincursione della
polizia che accusa lETEC di varie irregolarit e di collusioni con la malavita organizzata,
mentre la stampa la considera una "copertura" per le operazioni pi discrete del SAC pone fine
alle attivit della societ parigina; come risultato, nel 1973 Antoine Zdrojewski "mette in sonno" il
priorato francese dellOSMTJ. La storia del SAC termina con lassassinio ad Auriol, presso
Marsiglia, nel 1981, dellispettore di polizia Jacques Massi, responsabile locale del SAC, e della
sua famiglia. Questo affaire, fra i pi oscuri della storia francese recente, determina un processo e
una commissione dinchiesta parlamentare, che scioglie il SAC nel 1982. In occasione del processo
celebrato ad Aix-en-Provence nel 1985 emergono la carriera di Jacques Massi nellOSMTJ di
Antoine Zdrojewski, di cui aveva apparentemente continuato le attivit anche dopo lo
scioglimento ufficiale del 1973, il traffico di passaporti intestati allOSMTJ e secondo fonti
giornalistiche contatti, peraltro mai completamente provati, fra i neo-templari legati al SAC e la
P2 italiana finalizzati a un traffico darmi. Lelezione di Antoine Zdrojewski nel 1970 determin
peraltro uno scisma fra i neo-templari. Fernando Campello Pinto de Sousa Fontes dichiar
lelezione invalida e si proclam Reggente come successore del padre, determinando cos la
presenza in quasi tutti i paesi di almeno due ordini neo-templari spesso con lo stesso nome di
OSMTJ , uno di obbedienza Sousa Fontes e uno di obbedienza Zdrojewski. Particolarmente
importante per numero di membri e relazioni internazionali era il Gran Priorato svizzero, diretto da
Alfred Zappelli e riconosciuto da Fernando Campello Pinto de Sousa Fontes. Dopo luscita di
scena di Antoine Zdrojewski nel 1973, Alfred Zappelli tent di operare dalla Svizzera su scala
internazionale e di ricuperare anche i resti dellorganizzazione di Antoine Zdrojewski, instaurando
un priorato francese dipendente da quello svizzero e nominandone responsabile secondo fonti
giornalistiche Georges Michelon, a sua volta membro del SAC. Allepoca dellomicidio di
Auriol, Alfred Zappelli emise peraltro un comunicato precisando che Jacques Massi non
faceva parte ad alcun titolo del suo OSMTJ. Negli stessi anni Philip Guarino, un "faccendiere"
politico americano, si presentava come responsabile di un priorato dellOSMTJ negli Stati Uniti
dAmerica. Philip Guarino era nello stesso tempo secondo la Commissione dinchiesta sulla P2
del Parlamento italiano il "referente" americano della loggia di Licio Gelli, ed forse per questa
ragione che, in una delle perquisizioni italiane, venne rinvenuto un fascicolo sullOSMTJ.
Numerosi massoni "di frangia" e "irregolari" facevano parte di un Gran Priorato italiano
dellOSMTJ, costituito sembra con lautorizzazione di Alfred Zappelli (12), che aveva come
Bal Pasquale Gugliotta: fra gli altri, Pietro Muscolo di Genova e Luigi Savona di Torino, dirigenti
entrambi di massonerie "selvagge" e, secondo la Commissione parlamentare, alleati massonici di
Licio Gelli. Ma ormai lOSMTJ di obbedienza Sousa Fontes-Zappelli e i residui dellOSMTJ di
Antoine Zdrojewski non erano pi i due soli protagonisti della scena neo-templare. Un po
dovunque erano nati ordini "indipendenti" che quando non rivendicavano direttamente messaggi
dei templari del Medioevo dal mondo degli spiriti producevano alberi genealogici i cui
passaggi obbligati erano Bernard-Raymond Fabr-Palaprat e Antonio Campello Pinto de Sousa
Fontes. Vale la pena di citare anche due filoni che non nascono n da Antoine Zdrojewski n da
Fernando Campello Pinto de Sousa Fontes. Il primo riguarda un gruppo indipendente e pittoresco
fondato in Spagna da Guillermo Grau che ritenendosi discendente dellultimo imperatore
azteco, Moctezuma inizi negli anni 1960 a farsi chiamare Guillermo III de Grau-Moctezuma,
rivendicando il trono del Messico e conferendo non gratuitamente onorificenze, titoli
cavallereschi e perfino lauree di una universit per corrispondenza del suo "regno".
Unappassionata di esoterismo, Antonia Lopez Soler, sosteneva in quegli anni che i templari,
soppressi nel 1307 in tutta Europa, avevano continuato a esistere in Catalogna. Il preteso
Moctezuma spos con entusiasmo non solo la tesi, ma anche la studiosa, trasformando Antonia
Lopez Soler nella contessa Moctezuma e proclamandosi ipso facto Gran Maestro di un OSMTJ-
Branca Catalana, fondato gi negli anni 1960 e che cominci a erigere priorati nel mondo negli anni
1970 approfittando del conflitto fra Fernando Campello Pinto de Sousa Fontes e Antoine
Zdrojewski. Una seconda linea "indipendente" deriva dalle esperienze mistico-esoteriche di un
esponente della corrente pi interessata allesoterismo del mondo massonico francese, Jacques
Breyer, che si sarebbero verificate nel 1952 nel castello di Arginy, nel dipartimento del Rodano. In
seguito a queste esperienze lesoterista francese entr in contatto con il preteso discendente di una
branca templare che sarebbe sopravvissuta dal Medioevo a oggi non in Catalogna ma addirittura in
Etiopia, Maxime de Roquemaure, e fond lOSTS, lOrdine Sovrano del Tempio Solare. Alcuni dei
membri iniziali dellOSTS sono allorigine di una delle denominazioni massoniche francesi, la
Grande Loggia Nazionale di Francia "Opra", le cui vicende successive esulano dalla nostra storia.
LOSTS entr in crisi nel 1964 a causa delle dimissioni di Jacques Breyer, ma fu riorganizzato due
volte, nel 1966 e nel 1973 (13). In questordine cominciano a manifestarsi con particolare
insistenza idee apocalittiche sulla fine del mondo e il ritorno in gloria del "Cristo solare".

5. Julien Origas e lOrdine Rinnovato del Tempio

Alle idee neo-templari di tono pi decisamente apocalittico si interessava anche Julien Origas
(1920-1983), che frequentava anche altri ambienti esoterici, in particolare la Fondazione Saint-
Germain di Marsiglia indipendente dalla omonima Fondazione americana, che costituisce la
struttura giuridica del nuovo movimento religioso denominato Attivit Religiosa I AM , guidata
da una certa "Angela", che si diceva reincarnazione di Socrate e di Elisabetta I dInghilterra e
soprattutto madre del conte di Saint-Germain, tuttora attivo secondo idee comuni in decine di
gruppi di origine teosofica nella Grande Loggia di Agartha composta da "Maestri Ascesi", che
in segreto governa il mondo. Julien Origas frequentava anche la pi grande organizzazione
rosacrociana, lAMORC, Antico e Mistico Ordine della Rosa-Croce, il nuovo movimento magico
fondato negli Stati Uniti da Harvey Spencer Lewis (1883-1939) ed egemone nei paesi di lingua
francese, che cercava negli anni 1970 di controllare lintera scena esoterica francofona. Cos
considerato linteresse diffuso per il martinismo lAMORC si era dotato al suo interno di un
Ordine Martinista, per evitare che i suoi adepti cercassero le loro esperienze martiniste altrove.
Verso il 1970 Raymond Bernard, allora "legato" dellAMORC per i paesi francofoni e oggi in
rotta con lAMORC, ma molta acqua passata nel frattempo sotto i ponti rosacrociani
internazionali , accolse con entusiasmo lidea di Julien Origas di creare un ORT, Ordine
Rinnovato del Tempio, da non confondere con lOrdine del Tempio Rinnovato di cui aveva fatto
parte il celebre esoterista Ren Gunon (1886-1951) nel primo decennio del nostro secolo (14).
Sembra perfino che la fondazione dellORT sia stata confermata da unapparizione a Raymond
Bernard, a Roma, di un misterioso "Cardinale Bianco" e che Julien Origas sia stato, in seguito a
questo evento, incoronato "re di Gerusalemme" con tanto di corona. Julien Origas era allepoca gi
in contatto da anni con Alfred Zappelli e senza confluire nellOSMTJ di questultimo lORT
e lOSMTJ "svizzero" svilupparono alcune iniziative comuni, anche se presto sorsero gravi dissidi
(15). Sembra pure che esistesse un "Ordine segreto" che raccoglieva membri importanti dellORT e
di diverse branche dellOSMTJ, sconosciuto agli altri adepti, dove avevano corso idee sulla
prossima fine del mondo e sul carattere di "Maestri Ascesi" di Julien Origas e dell"Angela" che
guidava la Fondazione Saint-Germain, con tanto di preghiere "a Angela e a Julien [Origas]",
destinati ad avere un ruolo cruciale nella prossima conflagrazione universale. Julien Origas, per
dire il meno, non godeva di buona stampa in Francia. Diversi giornalisti notavano i suoi rapporti
con gruppi neo-nazisti di mezza Europa e ancora una volta con esponenti del SAC. Dopo
pochi anni le idee politiche neo-naziste di Julien Origas e i suoi rapporti con la Fondazione Saint-
Germain di Marsiglia provocarono la rottura con lAMORC. LORT di Julien Origas continu per
una strada indipendente subendo, naturalmente, diversi scismi , incorporando idee che
venivano dallOSTS di Jacques Breyer e da "Angela" sulla fine del mondo e su messaggi ricevuti
in diretta dai Maestri Ascesi della Grande Loggia dellAgartha. Dopo la morte di Julien Origas nel
1981 queste idee divennero ancora pi bizzarre. Appunto nel 1981 Luc Jouret, il principale
protagonista della tragedia del Tempio Solare, entra in contatto con lORT di Julien Origas. Verso
il 1980 si contavano in ogni caso nel mondo oltre un centinaio di ordini templari rivali; oggi sono
probabilmente molti di pi e ogni grande citt occidentale anche in Italia ne alberga almeno
un paio. Sarebbe un grave errore tanto pi allindomani della tragedia dellottobre del 1994
confonderli fra loro. Si va da gruppi con tendenze apocalittiche a "fronti" che coprono oscuri
intrighi spionistici e politici, e da organizzazioni di magia sessuale ad altre che sono poco pi di
club dove ci si veste da templari per coltivare soprattutto come avviene in alcune organizzazioni
italiane interessi di tipo conviviale e gastronomico.

II. Luc Jouret e il Tempio Solare

Luc Jouret (1947-1994) nasce a Kikwit, nel Congo Belga oggi Zaire , da genitori belgi il 18
ottobre 1947 (16). Il timore di violenze contro i belgi nellepoca della decolonizzazione convince i
suoi genitori a ritornare nella madrepatria, dove Luc si iscrive alla facolt di medicina
dellUniversit Libera di Bruxelles, ununiversit celebre per il suo anticlericalismo e alla cui
fondazione concorse lultra-anticlericale massoneria belga. Negli anni 1970 viene schedato dalla
polizia come frequentatore di un gruppuscolo comunista, la Giovent Comunista Vallone. Nel
1974 si laurea in medicina. Nel 1976 si arruola nei paracadutisti e partecipa allimpresa di Kolwezi,
in cui le truppe belghe riportano in patria dallo Zaire un gruppo di compatrioti minacciati. Le idee
correnti fra i paracadutisti erano agli antipodi del comunismo di Luc Jouret; tuttavia, secondo Marc
Brunson un suo compagno di universit, oggi veterinario , il giovane medico avrebbe
dichiarato allepoca che entrare nei paracadutisti "gli sembrava il modo migliore di infiltrare il
comunismo nellEsercito" (17). Finita lesperienza militare, i suoi interessi si situano piuttosto sul
versante delle medicine alternative: studia lomeopatia ed abilitato allesercizio della medicina
omeopatica unattivit regolata dalla legge in diversi paesi francofoni in Francia; nel 1977 si
reca nelle Filippine e secondo quanto riporter pi tardi anche "in Cina, in Per e in India" (18)
per studiare le tecniche dei guaritori e dei medium locali. Sarebbe diventato per breve tempo
discepolo anche del guru neo-ind Krishna Macharia. Allinizio degli anni 1980 apre uno studio di
omeopatia ad Annemasse, con clienti anche dalla vicina Svizzera. Il suo successo nel settore
dellomeopatia notevole; i clienti accorrono perfino da oltreoceano e dopo qualche anno Luc
Jouret ha diversi studi in Francia, in Svizzera e in Canada. Ginevra e Montral sono, negli anni
1980, due delle citt del mondo pi ricche di gruppi esoterici. Luc Jouret affianca alla pratica della
medicina omeopatica unattivit di conferenziere su temi salutistici ed ecologici e percorre il
circuito del New Age francofono. Verso il 1981 fonda il Club Amenta come organizzazione che
gestisce i suoi giri di conferenze pi tardi, il nome sar modificato in Club Atlanta. Parla nelle
librerie del New Age in Francia, in Svizzera, in Belgio, in Canada , presso gruppi occulti
eclettici come la Fondazione Golden Way di Ginevra, di cui magna pars Joseph Di Mambro
(1924-1994), che diventer il suo "suggeritore" e il capo "segreto" del Tempio Solare, e che
gestisce anche unorganizzazione esoterica pi discreta chiamata Pyramide. Pi tardi, nel 1987,
riuscir anche a farsi ricevere come "conferenziere motivazionale" a pagamento da due direzioni
regionali della societ Hydro-Qubec, lazienda idroelettrica pubblica della Provincia del Qubec,
dove oltre a farsi pagare fra il 1987 e il 1989 5.400 dollari canadesi per le sue conferenze
recluter una quindicina di funzionari e di dirigenti che lo seguiranno fino alla fine. Il Club Amenta
solo linvolucro esterno di un vero e proprio sistema di scatole cinesi. Ai pi fedeli clienti degli
studi di medicina omeopatica e ai frequentatori delle conferenze di Luc Jouret viene proposto di
aderire a una "cerchia interna" pi riservata, anche se non veramente segreta: i Club Archdia,
fondati nel 1984, che comportavano gi un rituale e una cerimonia di iniziazione con una
simbologia che veniva dalle iniziative massonico-templari di Jacques Breyer, di cui venivano
diffuse come riferisce Jean-Franois Mayer vecchie cassette registrate e libri. Ma anche i
Club Archdia non costituivano la parte veramente interna dellorganizzazione di Luc Jouret. I pi
fidati fra i membri dei Club Archdia venivano invitati ad aderire a unorganizzazione ancora pi
interna e, questa volta, effettivamente segreta: lOICTS, lOrganizzazione Internazionale
Cavalleresca Tradizione Solare, abbreviato in Tradizione Solare o Tempio Solare. LOICTS si pu
considerare sia uno scisma che una prosecuzione dellORT di Julien Origas, a cui Luc Jouret
senza che molti dei suoi amici lo sapessero aveva aderito nel 1981. Apparentemente lex
comunista Luc Jouret e il neo-nazista Julien Origas si erano intesi, almeno per qualche mese,
piuttosto bene. Dopo la morte di Julien Origas, Luc Jouret aveva cercato senza successo di farsi
riconoscere come capo dellORT, incontrando la resistenza in particolare della figlia del
fondatore, Catherine Origas: di qui lo scisma del 1984, e la fondazione dellOICTS. Daltro canto,
alcuni dei collaboratori di Luc Jouret nei Club Archdia come Joseph Di Mambro, co-
fondatore dellOICTS, e luomo daffari di Ginevra Albert Giacobino avevano fatto parte,
secondo fonti giornalistiche, dellOrdine Sovrano e Militare del Tempio di Gerusalemme di
Alfred Zappelli (19). Ma, secondo gli insegnamenti pi interni di Luc Jouret, lo scisma che aveva
portato alla nascita dellOICTS non derivava da semplici rivalit: tutto era stato voluto dai Maestri
Ascesi della Grande Loggia dellAgartha, che si erano rivelati nel 1981 prima della morte di
Julien Origas comunicando un piano che doveva durare tredici anni, fino alla fine di questo
mondo prevista per il 1994. Linsegnamento dellOICTS di Luc Jouret accentua gli elementi
apocalittici dellOSTS di Jacques Breyer e dellORT di Julien Origas, collegando insieme tre
tradizioni relative alla fine del mondo: lidea, tipica di alcuni gruppi del New Age, di una catastrofe
ecologica Luc Jouret insisteva, per esempio, sul carattere letale dellalimentazione moderna
;la tesi di alcuni movimenti neo-templari di una grande renovatio cosmica annunciata dai Maestri
Ascesi della Grande Loggia dellAgartha; le idee politiche su una bagarre internazionale finale,
diffuse in alcuni gruppi sia di estrema sinistra che neo-nazisti, con cui Luc Jouret era venuto in
contatto in vari paesi. Negli anni che vanno dal 1986 al 1993 Luc Jouret avrebbe continuato a
ricevere "rivelazioni" nella tradizione di Julien Origas in particolare di quattro "oggetti sacri": il
Graal, la spada Excalibur, il candelabro a sette braccia e lArca dellAlleanza finch gli
sarebbe stato rivelato che, fra la fine del 1993 e linizio del 1994, la Terra, in previsione della fine,
sarebbe stata abbandonata dai suoi ultimi "guardiani": dapprima sei "entit" nascoste nella Grande
Piramide in Egitto e quindi ma in questo caso si tratta forse di una metafora per unesperienza
interiore di tre dirigenti del Tempio Solare tre Maestri Ascesi che avevano ricevuto una
rivelazione sulla fine di questo ciclo presso la montagna di Ayers Rock in Australia, paese dove
lOICTS si era nel frattempo impiantato. Fino a quando lesistenza dietro i vari Club Amenta,
Atlanta, Archdia di un ordine segreto con idee singolari sulla fine del mondo rimaneva
sconosciuta ai pi, Luc Jouret poteva continuare le tipiche attivit di un conferenziere del New Age.
Quando alcuni giornalisti curiosi e gli inevitabili ex membri delusi cominciarono a parlare
del Tempio Solare, le porte si chiusero. Nel 1991 il Club Archdia fu sciolto; diverse librerie del
New Age in Europa avevano gi cominciato a rifiutarsi di ospitare Luc Jouret per le sue conferenze.
Rimaneva tuttavia una solida organizzazione in Canada, dove Luc Jouret e Joseph Di Mambro
trascorrevano una parte importante del loro tempo a partire dal 1986 e dove era stato fondato un
Club Archdia de Sciences et Tradition International. Allinsegna del Club Atlanta e del Club
Archdia, Luc Jouret poteva continuare cos le sue conferenze su temi come La sfinge, il Cristo e
luomo nuovo nel Qubec sembra, in una occasione, perfino allUniversit del Qubec, a
Montral negli anni 1991 e 1992. Per i corsi motivazionali offerti alle aziende veniva utilizzata la
sigla ARCHS, Acadmie pour la recherche et la connaissance des hautes sciences, e il relativo
materiale veniva stampato dalle ditions Atlanta. In Canada dove si erano recati a vivere anche
membri dellOICTS svizzeri, francesi e della Martinica il sistema delle scatole cinesi continuava.
La sede principale era a Sainte-Anne-de-la-Prade, in uno storico collegio che lOICTS aveva
acquistato dai Fratelli del Sacro Cuore il 26 ottobre 1984 per la somma di 235.000 dollari canadesi.
Negli anni 1990 risultavano proprietarie della casa lAssociation pour ltude et la recherche en
science de vie Qubec e la Socit agricole 81. In effetti le conferenze di Luc Jouret avevano spesso
come tema la "scienza della vita", e di molti mali del mondo veniva indicata come responsabile la
cattiva alimentazione moderna, proponendo come alternativa i prodotti dellagricoltura
"naturale". La casa di Sainte-Anne-de-la-Prade era anche il centro di una
produzione di alimenti "naturali", in parte distribuiti tramite una panetteria "ecologica", la
Boulangerie Aliments Naturels. Unaltra sede dellOICTS venne stabilita nel 1992 a Saint-Sauveur,
in una lussuosa casa della rue Lafleur acquistata per 450.000 dollari canadesi. In unaltra cittadina
del Qubec, Charlesbourg, esistevano una casella postale e un conto bancario. Infine, a Morin
Heights, in montagna, vi erano due ville come residenze personali per Luc Jouret e Joseph Di
Mambro. La convergenza sul Canada e sulla vita comunitaria comportava una riduzione del
numero degli adepti. Negli anni 1992-1993 rimaneva rispetto a una cerchia internazionale di
200-300 persone negli anni 1980 solo il nucleo "duro", il centinaio di membri del Tempio
Solare. L8 marzo 1993 inizia in Canada un episodio decisivo nella storia del Tempio Solare. Due
membri dellOICTS, Jean-Pierre Vinet, un ingegnere di 54 anni con il grado di capo-progetto alla
Hydro-Qubec e Herman Delorme, un assicuratore di 45 anni, vengono arrestati mentre tentano di
acquistare tre pistole semi-automatiche con silenziatore, armi illegali nel paese. Un poliziotto,
Daniel Tougas di Cowanswille, anchegli membro dellOICTS, viene sospeso dalle sue funzioni
con laccusa di averli aiutati. Il 9 marzo il giudice Franois Doyon di Montral rinvia a giudizio i
due arrestati, concedendo loro la libert provvisoria. Viene rinviato a giudizio anche Luc Jouret
che secondo la polizia avrebbe chiesto ai due di acquistare le armi e contro di lui viene spiccato
un mandato di cattura, mentre il leader dellOICTS irreperibile e si trova in Europa. Lepisodio
attira lattenzione della stampa canadese su quella che viene subito definita "la setta della fine del
mondo". La moglie separata di uno dei membri la svizzera Rose-Marie Klaus ne approfitta
per tenere una conferenza stampa, il 10 marzo, in cui denuncia pratiche di magia sessuale e di
sfruttamento economico degli adepti. Lo stesso 10 marzo a Sainte-Anne-de-la-Prade si tiene per
anche unaltra conferenza stampa. A fianco di Jean-Marie Horn, presidente dellAssociation pour
ltude et la recherche en science de vie Qubec, e di Didier Quze, portavoce dellOICTS, vi il
sindaco del paese, Gilles Devault, che dichiara che lOICTS "non ha mai creato problemi" e che,
anzi, "ha contribuito allo sviluppo della comunit". "Setta"? Niente affatto, dichiara il sindaco: "I
loro figli partecipano ai divertimenti del paese, giocano a hockey. Credo anzi che sia gente che d
un apporto molto positivo" (20). Anche i giornalisti pi inclini al sensazionalismo non riescono a
trovare ostilit fra gli abitanti del paese del Qubec e il Tempio Solare, e riportano che "i
residenti di Sainte-Anne-de-la-Prade, incontrati ieri [10 marzo 1993] sembrano non aver nulla da
rimproverare ai membri dellOrdine" (21). Rose-Marie Klaus considerata unesaltata poco
attendibile, e perfino il parroco don Maurice Cossette dichiara che non si tratta di cattolici, ma che
lascia loro fare "pubblicit per le conferenze sullalimentazione e la salute sul bollettino
parrocchiale", anche se non "quando parlano di Apocalisse" (22). Pi tardi lavvocato dellOICTS,
Jacques Larochelle, fa cenno perfino a "uno scisma" che si sarebbe "pi o meno" prodotto gi nel
1990 e nel quale i membri canadesi si sarebbero separati da Luc Jouret; anche Herman Delorme e
Jean-Pierre Vinet, al momento del loro arresto, avrebbero gi "lasciato lOrdine da diversi mesi"
(23). Non a tuttoggi chiaro se queste informazioni fossero un semplice tentativo di depistaggio o
se esistessero davvero tensioni allinterno del Tempio Solare. In ogni caso il responsabile ufficiale
della branca canadese nel marzo 1993, Robert Falardeau, capo divisione del Servizio fondi di
ammortamento al ministero delle Finanze del Qubec, sarebbe morto nellottobre del 1994 insieme
con Luc Jouret e Joseph Di Mambro. Qualche giorno dopo gli arresti, la stampa comincia ad
attaccare con minor foga il Tempio Solare e a chiedere spiegazioni alla polizia, che si trova
costretta a rivelare che loperazione contro il Tempio Solare non nata solo dal desiderio di
emulare i colleghi statunitensi, in quei giorni impegnati nellassedio al ranch dei Branch Davidians
a Waco. Il 23 novembre 1992 un certo "Andr" aveva telefonato a quattro deputati canadesi a nome
di un misterioso gruppo Q-37 cos chiamato, secondo "Andr", perch composto da 37 membri,
tutti del Qubec annunciando il prossimo assassinio del ministro degli Interni del Qubec,
Claude Ryan, "colpevole" di una politica troppo favorevole alle rivendicazioni delle popolazioni
indiane. Informatori forse dei servizi segreti canadesi avevano comunicato alla polizia del
Qubec che il gruppo Q-37 era legato al Tempio Solare e cos era cominciata linchiesta, fino alla
trappola tesa a due membri dellOICTS, che avevano cercato di acquistare armi vietate da una
persona che era in realt un agente della polizia. La polizia deve per ammettere che, in cinque
mesi di indagine, non ha trovato prove di collegamenti fra il gruppo Q-37 e il Tempio Solare, se si
eccettua lavversione di questultimo per le rivendicazioni degli indiani, residuo delle idee di Julien
Origas sulla supremazia della razza bianca; anzi, non ha trovato neppure prove che un gruppo Q-37
esista davvero. Giacch la polizia del Qubec in grado di produrre poco altro salvo
unintercettazione telefonica in cui Luc Jouret consiglia a unadepta di allenarsi nel tiro con la
pistola, consiglio giustificato dagli avvocati del leader dellOICTS con la necessit di difendersi
nelle sedi svizzere, situate in luoghi isolati al processo celebrato il 30 giugno 1993 a Montral
Herman Delorme e Jean-Pierre Vinet si dichiarano colpevoli solo dellacquisto di armi vietate,
anche in questo caso giustificato con fini difensivi; se la cavano con la formula, prevista dal diritto
locale, della "assoluzione condizionata" e con unammenda di mille dollari canadesi a testa da
versare alla Croce Rossa. Il giudice Jean-Pierre Bonin giustifica la decisione spiegando che gli
accusati "hanno fino a oggi subito il pregiudizio della pubblicit legata a questa vicenda, che ha
avuto uneco enorme; le persone sono state assimilate ai membri di una setta e le sette non
godevano di buona stampa nel momento in cui sono avvenuti questi incidenti, principalmente a
causa degli avvenimenti di Waco" (24). Il 15 luglio discretamente e senza che ne siano
informati i giornalisti Luc Jouret torna a Montral per rispondere delle stesse accuse e ottenere
una "assoluzione condizionata" negli stessi termini di Herman Delorme e Jean-Pierre Vinet. Nel
frattempo si sono preoccupate dei rapporti di loro dipendenti e funzionari con una "setta" tre
istituzioni del Qubec: la polizia, che fa condannare, con la condizionale, lagente Daniel Tougas e
lo sospende dal servizio; la societ Hydro-Qubec, che nomina una commissione di indagine, la
quale accerta che 22 dipendenti hanno partecipato alle attivit del Tempio Solare e 15 ne fanno
parte, raccomandando che per il futuro le sedi della societ non ospitino pi conferenze
"motivazionali" a sfondo esoterico-religioso; e il ministero delle Finanze, che manda in congedo
per una settimana il capo divisione Robert Falardeau, poi lo fa rientrare quietamente in ufficio. La
tempesta sembra concludersi in un bicchier dacqua, anche se il 17 marzo 1994 viene ritrovata a
Montral una lettera firmata "Ordine del Tempio Solare" in cui si rivendica un attentato contro un
pilone della Hydro-Qubec a Saint-Basile-Le-Grand, che risale al precedente 24 febbraio. La
lettera giudicata di dubbia autenticit dalla polizia perch menziona solo lattentato di Saint-
Basile-Le-Grand e non un altro attentato, commesso lo stesso giorno contro una installazione della
Hydro-Qubec nella riserva indiana di Kahnawake e tenuto segreto dalle autorit, ma che,
evidentemente, doveva essere noto agli attentatori (25). Lepisodio canadese doveva tuttavia
rivelarsi cruciale per la crisi finale del Tempio Solare.

III. La tragedia

Saranno necessari mesi, forse anni, per sapere come si siano svolti esattamente i fatti della prima
settimana di ottobre del 1994. I loro termini essenziali sono stati largamente riportati dalla stampa
di tutto il mondo. Il 30 settembre nove persone, fra cui Luc Jouret, cenano allHotel Bonivard di
Veytaux, nel cantone di Vaud, in Svizzera. Il 3 ottobre Joseph Di Mambro, con altre persone,
segnalato a pranzo al ristorante Saint-Christophe di Bex, sempre nel cantone di Vaud. Il 4 ottobre
un incendio distrugge la villa di Joseph Di Mambro a Morin Heights, in Canada: fra le rovine la
polizia scoprir cinque cadaveri carbonizzati, fra cui quello di un bambino; almeno tre persone
risulteranno accoltellate prima dellincendio. A Salvan, nel cantone del Vallese, sempre in Svizzera,
Luc Jouret e Joseph Di Mambro chiedono a un fabbro di cambiare la serratura di un loro chalet e
acquistano numerosi sacchi di plastica. Il 5 ottobre, alluna del mattino, scoppia un incendio alla
Ferme des Rochettes presso Cheiry, nel cantone di Friburgo, una delle sedi del Tempio Solare in
Svizzera e un centro di agricoltura "naturale" di propriet di Albert Giacobino, che abbiamo gi
incontrato come collaboratore di Joseph Di Mambro in diverse attivit esoteriche e
neo-templari. La polizia scoprir ventitr cadaveri, fra cui quello di un bambino e quello del
proprietario della fattoria, Albert Giacobino , in un locale trasformato in tempio, di cui alcuni
uccisi a colpi di pistola e molti con la testa in un sacco di plastica. Lo stesso giorno, alle tre del
mattino, tre chalet abitati da membri del Tempio Solare prendono fuoco pressoch simultaneamente
a Les Granges sur Salvan, nel cantone del Vallese. Si troveranno venticinque cadaveri, i resti di
congegni a orologeria programmati per scatenare gli incendi utilizzati anche a Morin Heights e
a Cheiry e la pistola che ha sparato i 52 colpi destinati alle persone trovate morte a Cheiry. Il 6
ottobre lo storico svizzero Jean-Franois Mayer, segretario del Comitato scientifico internazionale
del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni che nel 1987 aveva compiuto una
"osservazione partecipante" presso i Clubs Archdia , riceve un plico impostato a Ginevra il 5
ottobre ma con mittente "D.Part" cio dpart, "dipartita" con quattro documenti che
riassumono lideologia del Tempio Solare e spiegano che cosa accaduto nella notte. Copie
parziali o totali della missiva vengono inviate anche ad alcuni giornali svizzeri. L8 ottobre ad
Aubignan, in Francia, la polizia scopre in un immobile di propriet di un membro del Tempio
Solare un congegno non attivato capace di incendiare la casa, simile a quelli ritrovati in
Svizzera e in Canada. Il 9 ottobre i passaporti di Joseph Di Mambro e di sua moglie Jocelyne
gi identificati fra i morti nel rogo svizzero vengono ricevuti a Parigi dal ministro degli Interni,
Charles Pasqua: la busta indica come mittente una "Tran Sit Corp." di Zurigo. La radio canadese
annuncia che, secondo una sua inchiesta, Joseph Di Mambro utilizzava il Tempio Solare per attivit
di traffico di armi e di riciclaggio di denaro sporco, con importanti diramazioni in Australia: le cifre
miliardarie di questo traffico che avrebbero dovuto corrispondere a un conto in banca
australiano verranno poi notevolmente ridimensionate dagli inquirenti. Il 13 ottobre la polizia
svizzera comunica di aver identificato con certezza, fra i cadaveri carbonizzati, quello di Luc
Jouret, che molti consideravano in fuga, e di aver pure identificato in Patrick Vuarnet un giovane
membro del Tempio Solare, figlio dellex olimpionico di sci e presidente di una multinazionale
degli occhiali, Jean Vuarnet il "postino" che aveva spedito i documenti a Jean- Franois Mayer e
i passaporti al ministro francese Charles Pasqua.

IV. Elementi per una interpretazione

Suicidio e/o omicidio? Rispondono a loro modo se sappiamo interrogarli, al di l del jargon
esoterico, e senza escludere che siano a loro volta disseminati di tentativi di depistaggio i
quattro documenti inviati a Jean-Franois Mayer, che ringrazio per averli immediatamente messi a
mia disposizione. La spiegazione comprende sia un suicidio che due diversi tipi di omicidi. I
documenti affermano che alcuni iniziati particolarmente evoluti sono in grado di capire che
giunta lora compiuto il ciclo iniziato dalla Grande Loggia di Sirio o dellAgartha nel 1981 di
passare a uno stato superiore di esistenza "non un suicidio nel senso umano del termine" nel
quale gli adepti depongono i loro corpi umani e subito ne assumono altri, invisibili, gloriosi e
"solari", con cui presiedono alla dissoluzione del mondo da unaltra dimensione, sconosciuta ai
profani, nella prospettiva di una redintegratio esoterica. Esiste poi una seconda categoria di adepti
del Tempio Solare, meno evoluti, che non sono in grado di capire che necessario "deporre" il
corpo mortale per rivestire il "corpo solare". Di questi adepti meno evoluti i documenti affermano
che devono essere aiutati a compiere la loro "transizione" cio "aiutati" a morire , nel modo
meno violento possibile. Infine i documenti annunciano che anche nelle file del Tempio Solare
sono stati individuati apostati e traditori al soldo degli arci-nemici del Tempio Solare stesso, il
governo del Qubec e lOpus Dei: a costoro si promette la "giusta retribuzione", quindi lomicidio,
senza le cautele riservate agli adepti meno consapevoli. Secondo un superstite, Thierry Huguenin
la cui rinuncia al suicidio allultimo momento avrebbe ridotto il numero delle vittime a cinquantatr
, i morti avrebbero dovuto essere esattamente cinquantaquattro per ricollegarsi magicamente agli
spiriti di cinquantaquattro templari fatti giustiziare da re Filippo il Bello. Se questo scenario sembra
coerente con i diversi modi di morire delle vittime ritrovate in Svizzera e in Canada, e con i primi
risultati delle indagini secondo cui due membri del Tempio Solare, Joel Egger e la signora
Dominique Bellaton, avrebbero ucciso le vittime di Morin Heights e di Cheiry
andando poi a suicidarsi con gli altri leader a Les Granges sur Salvan, vi una apparente
contraddizione fra i tre primi documenti e il quarto. Dai primi tre documenti sembra che la tragedia
sia programmata, parte del "Piano" della Grande Loggia di Sirio e preparazione alla fine di questo
mondo, comunque imminente per tutti. Il quarto documento pi "politico" presenta invece il
suicidio come una protesta contro la persecuzione del governo del Qubec che accusa di
"omicidio collettivo" e paragona quello che sta per avvenire a Waco dove, come oggi si sa,
non vi fu peraltro alcun suicidio (26) e ad altri episodi di repressione violenta di nuovi
movimenti religiosi da parte di polizie o governi. La contraddizione forse solo apparente, se si
interpretano gli avvenimenti canadesi del 1993 come causa scatenante della tappa finale di un
itinerario apocalittico, che era comunque iniziato da tempo. Dopo la tragedia dellottobre 1994 ha
avuto largo corso sulla stampa internazionale e verosimilmente presso lopinione pubblica
uninterpretazione fuorviante. La vicenda del Tempio Solare stata paragonata a episodi
precedenti da Jonestown a Waco e messa sul conto, semplicemente, delle "sette". Dal punto
di vista sociologico, vi tuttavia una differenza che balza immediatamente agli occhi. I morti di
Jonestown e di Waco due episodi, fra laltro, gi di per s diversissimi fra loro erano quasi
tutti persone di condizione modesta: disoccupati, operai, piccoli impiegati in difficolt, secondo la
composizione sociale tipica di molti nuovi movimenti religiosi a sfondo cristiano-apocalittico o,
nel caso di Jonestown, politico-apocalittico. Se scorriamo lelenco dei morti identificati nei roghi in
Svizzera ci accorgiamo subito che qualcosa non quadra. Leggiamo i primi nomi, alcuni gi
menzionati: Robert Falardeau, capo divisione al ministero delle Finanze del Qubec; Joce-Lyne
GrandMaison, giornalista del Journal de Qubec, passata alla cronaca dopo otto anni di esperienza
come redattrice della pagina economica; Camille Pilet, da poco in pensione, gi direttore della
sezione vendite della multinazionale svizzera degli orologi Piaget; Robert Ostiguy, sindaco di
Richelieu, nel Qubec; Albert Giacobino, uomo daffari di Ginevra... Questa non la lista tipica dei
membri di una "setta" o di un nuovo movimento religioso: da questo punto di vista, le
comparazioni giornalistiche con i testimoni di Geova farebbero sorridere se non si trattasse di
una tragedia. Lalto funzionario, la giornalista economica, il manager di una multinazionale, il
sindaco: sono i nomi tipici che ci si aspetta di trovare non in un nuovo movimento religioso ma in
un club di servizio... o in una loggia. Questo conferma che la storia della corrente neo-templare non
un esercizio di erudizione inutile di fronte alla tragedia: la ricostruzione indispensabile per
cominciare a capire i perch. Uninterpretazione plausibile della tragedia del Tempio Solare deve
correre su due piani, che tuttavia non si escludono affatto a vicenda. Il primo piano non pu non
prendere in esame gli strani intrecci nella storia neo-templare recente fra servizi segreti, logge
massoniche pi o meno "deviate" e organizzazioni templari. Joseph Di Mambro pi anziano
ma anche Luc Jouret pi giovane avevano frequentato per un tempo sufficiente organismi
come lOrdine Rinnovato del Tempio di Julien Origas e lOrdine Sovrano e Militare del Tempio di
Gerusalemme in diverse delle sue branche per essere entrati nellorbita di influenza di realt
per le quali i legami con il SAC francese, con la loggia P2 italiana e con i servizi segreti di vari
paesi sembrano documentati. Linvio dei passaporti di Joseph Di Mambro e della moglie proprio al
ministro francese Charles Pasqua presentato spesso dalla stampa francese come un uomo a suo
tempo legato al SAC , in questa prospettiva, un fatto curioso o, forse, un avvertimento. Ma
ancora pi curioso il modo con cui informazioni, che forse venivano dai servizi segreti del
Canada o di altri paesi? , hanno scatenato la polizia del Qubec contro il Tempio Solare nel
1993. Sembra veramente anche senza cedere a "teorie del complotto" che qualcuno avesse
interesse a eccitare la vena apocalittica del Tempio Solare spingendolo a gesti disperati. Questo
qualcuno se lipotesi attendibile potrebbe avere utilizzato il Tempio Solare come altre
organizzazioni neo-templari in passato, che figurano nellalbero genealogico del gruppo di Luc
Jouret per traffici di natura ambigua, cos che indubbio sarebbe stato a un certo punto linteresse
a liberarsi di personaggi e di testimoni divenuti scomodi, forse non tanto uccidendoli tutti quanto
alimentando le tendenze apocalittiche gi presenti in alcuni capi e fornendo un aiuto, per esempio
sotto forma di congegni elettronici sofisticati necessari per scatenare gli incendi finali del "Piano",
certamente in omaggio alla simbologia esoterica del fuoco purificatore, ma anche allesigenza di
lasciare meno tracce possibili. Anche nellipotesi in cui vi sia stato un complotto di servizi
"deviati", il quesito rimane: perch scegliere le persone da manovrare proprio fra i neo-templari?
Non sarebbe stato pi facile servirsi di uno dei tanti nuovi movimenti religiosi apocalittici composti
da giovani sottoproletari, piuttosto che di una realt che contava nelle sue fila soprattutto funzionari
e dirigenti di mezza et? La risposta valida anche a prescindere dalle ipotesi di complotto
riporta necessariamente alle caratteristiche essenziali del neo-templarismo. Il monaco del
relativismo tanto pi nel monachesimo "autonomo" neo-templare, dove la condizione monastica
non una tappa, ma la meta in viaggio verso una condizione metafisica di dissoluzione. Il
reale, con la sua forza, urge e quasi grida infatti contro ogni sforzo di vivere il relativismo; il reale
con la sua stessa presenza testimonia lesistenza della verit. Vivere per anni la condizione di
monaco del relativismo impossibile, a meno di immaginare che il reale fra poco finir di
tormentarci: verr dissolto, introducendoci in unaltra dimensione o condizione, in un mondo
diverso da quello che conosciamo, in cui a differenza di questo mondo fatto male il principio
di verit non sar pi iscritto nellordine delle cose. questo il significato del collegamento
permanente fra una parte della tradizione neo-templare e tentazioni apocalittiche e millenariste.
questo anche il significato profondo dei documenti del Tempio Solare, che parlano del
passaggio a unaltra dimensione, "non un suicidio nel senso umano del termine". A proposito del
suicidio di Jonestown, del 18 novembre 1978, Giovanni Cantoni ebbe a parlare, in una conferenza
tenuta qualche mese dopo i fatti, del "suicidio della Rivoluzione", introducendo fra laltro la
nozione di "monachesimo sovversivo" (27). Con una intuizione che quindici anni di studi
accademici sui documenti di Jonestown avrebbero confermato, Giovanni Cantoni notava allora che
non si trattava di un fenomeno "religioso", ma della conclusione estrema di un itinerario marxista
spinto fino alle sue conseguenze pi logiche. James Warren "Jim" Jones (1931-1978), il fondatore
del Tempio del Popolo e della comunit di Jonestown, era infatti dietro un tenue paravento
"religioso" un comunista convinto e fanatico. La presenza pi tardi accertata di
"consiglieri" sovietici a Jonestown non fa venir meno il significato profondo della tragedia della
Guyana come "suicidio della Rivoluzione", anzi lo conferma e lo integra (28). Jonestown, tuttavia,
rappresenta il suicidio di una Rivoluzione, che secondo la terminologia di Plinio Corra de
Oliveira si pu chiamare III Rivoluzione, la Rivoluzione social-comunista (29). In questa fine
di secolo XX in cui nodi secolari stanno venendo al pettine la tragedia del Tempio Solare
rappresenta ora il suicidio con elementi di omicidio, presenti peraltro anche a Jonestown di
unaltra Rivoluzione, la II Rivoluzione, connotata dal relativismo nella sua versione "pura"
illuminista e non ancora nella sua versione "riformata" e aggressiva social-comunista. Entrambe le
tragedie si situano, fra laltro, nel clima culturale della IV Rivoluzione, che forse contribuisce a
spingere a gesti estremi piccoli gruppi che vivono la II e la III Rivoluzione in modo panico e
monastico. I sinistri bagliori dei roghi "elettronici" del Tempio Solare illuminano da questo punto
di vista un itinerario plurisecolare, e rappresentano lapocalisse non della religione neppure, in
questo caso, delle "nuove religioni" ma, piuttosto, in termini insieme grandiosi e diabolici, del
relativismo.

NOTE
(1) Rgine Pernoud, I templari, trad. it., Effedieffe, Milano 1993, p. 11. Cfr. maggiori dettagli, in Marco
Tangheroni, La leggenda templare massonica e la realt storica, in CESNUR. Centro Studi sulle
Nuove Religioni, Massoneria e religioni, a mia cura, Elle Di Ci, Leumann (Torino) 1994, pp. 63-78.
(2) Cfr. una storia dettagliata di tutta la questione, in Ren Le Forestier, La Franc-Maonnerie templire
et occultiste aux XVIIIe et XIXe sicles, 2 voll., La Table dmeraude, Parigi 1987.
(3) Cfr. Frederick Smyth, Brethren in Chivalry. A Celebration of Two Hundred Years of the Great
Priory of the United Religious, Military and Masonic Orders of the Temple and of St. John of
Jerusalem, Palestine, Rhodes and Malta of England and Wales and Provinces Overseas 1791-1991,
Lewis Masonic, Londra 1991. Secondo Frederick Smyth possibile che anteriormente
allInghilterra la massoneria "templare" avesse raggiunto lIrlanda, forse gi negli anni 1760
(ibid., p. 19).
(4) Cfr. Che cos la massoneria: il problema delle origini e le origini del problema, in CESNUR.
Centro Studi sulle Nuove Religioni, Massoneria e religioni, cit., pp. 13-62.
(5) Cfr. Il cappello del mago. I nuovi movimenti magici dallo spiritismo al satanismo, SugarCo, Milano
1990.
(6) Cfr.Che cos la massoneria: il problema delle origini e le origini del problema, cit.
(7) Su Bernard-Raymond Fabr-Palaprat, il suo Ordine del Tempio e la Chiesa gioannita, cfr. il mio Il
cappello del mago. I nuovi movimenti magici dallo spiritismo al satanismo, cit., pp. 233- 237; e
da un punto di vista scettico ma favorevole lopera del vescovo della Chiesa gnostica Lonce
Fabre des Essarts, Les Hirophantes. tudes sur les fondateurs de religions depuis la Rvolution
jusqu nos jours, Chacornac, Parigi 1905, pp. 124-153.
(8) Sugli eventi narrati in questo paragrafo, cfr. il mio Il cappello del mago. I nuovi movimenti magici
dallo spiritismo al satanismo, cit., pp. 187-194. Sugli ordini esoterici fondati da Josphin Pladan
di cui esistono propaggini ancora oggi , cfr. ibidem, e Christophe Beaufils, Josphin Pladan
1858-1918. Essai sur une maladie du lyrisme, Jrme Millon, Grenoble 1993, mentre sulla storia
degli stessi ordini una testimonianza indispensabile quella del conte Lonce de Larmandie, Notes
de psychologie contemporaine. LEntracte idal. Histoire de la Rose+Croix, Chacornac, Parigi
1903.
(9) Cfr. una storia dellONT e delle sue influenze sul nazional-socialismo, in Nicholas Goodrick-
Clarke, Le radici occulte del nazismo, trad. it., SugarCo, Carnago (Varese) 1993.
(10) Fra i rappresentanti della KVMRIS divenuti neo-templari vi era lo cavaliere Georges Le
Clment de Saint-Marcq, sulle cui idee in tema di magia sessuale cfr. Il ritorno dello gnosticismo,
SugarCo, Carnago (Varese) 1993, pp. 155-160.
(11) Circa gli eventi descritti in questo paragrafo e nel successivo mi sono basato oltre che su
interviste personali con esponenti del milieu dei nuovi movimenti magici in Francia su due opere
di diverso taglio, contenenti, accanto a informazioni preziose, anche errori evidenti e che, quindi,
vanno lette con cautela: Arnaud Chaffanjon e Bertrand Galimard Flavigny, Ordres & contre-ordres
de chevalerie, Mercure de France, Parigi 1982, unopera che ha lo scopo principale di distinguere
gli ordini cavallereschi di autentica origine antica e nobiliare dalle contraffazioni; e Andr van
Bosbeke con Jean-Pierre De Staercke, Chevaliers du vingtime sicle. Enqute sur les socits
occultes et les ordres de chevalerie contemporains, EPO, Anversa 1988, unindagine giornalistica
particolarmente interessata agli aspetti politici e finanziari del neo-templarismo contemporaneo;
entrambi i volumi citano fonti giudiziarie, parlamentari e giornalistiche.
(12) Non si trattava del primo ordine neo-templare italiano; ne erano esistiti altri fin dal secolo
scorso, pi tardi entrati nellorbita di uno dei maggiori dirigenti di nuovi movimenti magici
nellItalia del secolo XX, Gastone Ventura (1906-1981), di cui cfr. in proposito Templari e
templarismo, Atanr, Roma 1984.
(13) Cfr. Jean-Pierre Bayard, La Guide des socits secrtes, Philippe Lebaud, Parigi 1989, p. 43; e
A. Chaffanjon e B. Galimard Flavigny, op. cit., pp. 169-171. DallOSTS discendono peraltro anche
altri ordini contemporanei come lOrdre des Veilleurs du Temple in Francia, a cui
corrispondono organizzazioni parallele e federate in altri paesi , che non hanno nulla a che fare
con gli sviluppi descritti nel paragrafo successivo.
(14) SullOrdine del Tempio Rinnovato di Ren Gunon, cfr. il Il cappello del mago. I nuovi
movimenti magici dallo spiritismo al satanismo, cit., pp. 237-238.
(15) Fernando Campello Pinto de Sousa Fontes desiderava peraltro mantenere i Priorati
dellOSMTJ liberi da legami con gruppi controversi, temendo soprattutto una perdita di quella
30
indipendenza rispetto alle organizzazioni massoniche su cui aveva tanto insistito Bernard-Raymond
Fabr-Palaprat. Nella seconda met degli anni 1980 sorse cos un dissidio fra il Reggente
portoghese e Alfred Zappelli; la maggioranza dei membri del Gran Priorato svizzero accettarono
lautorit di Fernando Campello Pinto de Sousa Fontes e si riorganizzarono nel 1988 con Joseph
Clerc come priore. Secondo unintervista telefonica dellautore a Joseph Clerc, del 19-10-1994, la
sua branca ha tuttora una certa consistenza, mentre ad Alfred Zappelli, oggi vecchio e malato,
sarebbe rimasto soltanto un pugno di seguaci.
(16) Lunico studio scientifico su Luc Jouret e le sue attivit pubblicato prima della tragedia
quello di Jean-Franois Mayer, Des Templiers pour lEre du Verseau: les Clubs Archdia (1984-
1991) et lOrdre International Chevaleresque Tradition Solaire, in Mouvements Religieux, anno
XIV, n. 153, gennaio 1993, pp. 2-10, riassunto in Idem, Les Nouvelles voies spirituelles. Enqute
sur la religiosit parallle en Suisse, LAge dHomme, Losanna 1993, pp. 148-149. Mi sono servito
anche di un prezioso dossier con tutti gli articoli della stampa canadese sul Tempio Solare prima
degli avvenimenti dellottobre del 1994 preparato dal Centre dInformations sur les Nouvelles
Religions di Montral e di una collezione, curata dal CESNUR, di articoli della stampa statunitense,
svizzera e canadese successivi a tali avvenimenti, fra cui segnalo fra i pi completi quanto ai
fatti, ma con circospezione quanto ai giudizi Michael Matza, Mix of Apocalypse and Ego Drove
Cultist, in The Philadelphia Inquirer, 9-10-1994; Alan Riding, A Preacher with a Dark Side Led
Cultists to Swiss Chalets, in The New York Times, 9-10-1994, a proposito del quale devo peraltro
lamentare la mancata menzione della fonte di informazioni desunte quasi letteralmente dalla
relazione di Massimo Introvigne con J. Gordon Melton, The Solar Temple. A Preliminary Report on
the Roots of a Tragedy, presentata al congresso annuale della Communal Studies Association tenuto
a Oneida, New York nei giorni dal 6 al 9 ottobre 1994, trasmessa al quotidiano di New York; e
Tom Post con Marcus Mabry, Theodore Stanger, Linda Kay e Charles S. Lee, Suicide Cult, in
Newsweek, vol. CXXIV, n. 16, 17-10-1994, pp. 10-15.
(17) T. Post et alii, art. cit., p. 13.
(18) Luc Jouret, Mdecine et conscience, Louise Courteau, Montral 1992, p. 4.
(19) Secondo lintervista telefonica dellautore a Joseph Clerc, attuale Gran Priore dellOSMTJ
svizzero di obbedienza Sousa Fontes, cit., questa informazione non sarebbe esatta in quanto Joseph
Di Mambro avrebbe avuto semplici rapporti di conoscenza con Alfred Zappelli senza mai diventare
membro a pieno titolo dellOSMTJ.
(20) Yves Boisvert, LOrdre du Temple Solaire na pas lair de beaucoup dranger Sainte-Anne- de-
la-Prade, in La Presse, Montral 11-3-1993.
(21) Denis Bolduc, Les membres de lOrdre nient vouloir importer des armes, in Le Journal de
Qubec, 11-3-1993.
(22) Y. Boisvert, art. cit.
(23) Norman Provencher, LOrdre du Temple Solaire se dit victime de diffamation, in Le Soleil, 12-
3-1993; cfr. anche Martin Pelchat, Jouret avait t cart de lOrdre du Temple Solaire, in La Presse,
Montral 18-3-1993.
(24) Richard Htu e Martin Pelchat, Le Juge absout deux ex-membres de lOrdre du temple solaire,
in La Presse, Montral 8-7-1993.
(25) Cfr. Bernard Plante, LOrdre du temple solaire serait impliqu, in Le Devoir, 18-3-1994.
(26) Sullepisodio di Waco, cfr. il mio Che cosa veramente accaduto a Waco, in Cristianit, anno
XXI, n. 217, maggio 1993, pp. 3-9.
(27) Cfr. Giovanni Cantoni, Lapogeo della Rivoluzione: il suicidio della Guyana, conferenza
inedita, del 9-3-1979.
(28) Cfr. un primo accostamento ai fatti, allinterpretazione e alla bibliografia relative allepisodio
di Jonestown, nel mio Il suicidio della Guyana fra mito e storia, in Cristianit, anno XVI, n. 162,
ottobre 1988, pp. 8-11.
(29) Cfr. Plinio Corra de Oliveira, Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, 3a ed. it. accresciuta, parte
III, cap. II, p. 173.
i Sulle contraddizioni del movimento storicistico vedi Excalibur Anno III nn.1 e 2 pg.47 "La legge delle necessit
storica ha come naturale supporto l'idea di progresso: ogni evoluzione dell'umanit deve avere per scopo un
miglioramento delle condizioni materiali di vita, e di miglioramento in miglioramento giunge il giorno gaudioso
dell'avvento della perfetta felicit di questa terra (e non in un mitico post-mortem). La contraddizione interna del
procedimento storicistico diviene a questo punto stridente: il salto logico fra l'immanenza del continuo processo e la
trascendenza del fine di questo stesso progresso non che il diretto risultato dello scontro fra lo strumento adoperato per
creare l'edificio dello storicismo, cio la ragione, e l'inconscia consapevolezza che tale strumento non pu esaurire il
reale.

ii Il primo testo legato al mito templare sembra essere un manoscritto scoperto a Strasburgo nell'800 e che data dal
1760, di cui alcuni brani sono riportati in Ren Le Forestier, La Franc-Maonnerie templire et occultiste au XVIII e
XIX sicle La Table d'Emeraude Paris 1987 ppgg.68/69.

Cartesio gi considerava come solo simbolo la coscienza stessa, " ad immagine e somiglianza di Dio Per la perdita del
88
simbolismo come metodo di conoscenza del mondo cfr. F. Alqui "Conscience e signe dans la philosophie moderne e le
cartsianisme", in Polarit du Symbol, Descle 1960 pg.223

9
9 Nel fondo Magliabechiano della Biblioteca Nazionale Centrale sono censervati alcuni mirabili quadernetti olografi del
9
Borghini con le minuziose descrizioni agli artisti di ci che dovevano dipingere nei quadri che adornano lo Studiolo
.

Potrebbero piacerti anche