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Errico Malatesta

IL BUON SENSO DELLA


RIVOLUZIONE
a cura di Giampietro N. Berti

eluthera
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INDICE

antologico Editrice A coop. sezione Eluthera Introduzione 7


copertina: Gruppo Artigiano Ricerche Visive Bibliografia 32
Nota biografica 35

I. Anarchismo e anarchia 39
II. Scienza e ideologia 53
III. Riformismo, gradualismo, rivoluzione 81
IV. Il problema etico e politico della violenza 117
V. La dittatura rivoluzionaria 139
VI. Sindacalismo e movimento operaio 155
VII. Comunismo e libera sperimentazione 181
VIII. La democrazia 209
IX. Lanalisi del fascismo 227
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BIBLIOGRAFIA prefazione di Luigi Fabbri, Ginevra 1934.


E. Malatesta, Scritti, II, Umanit Nova. Pagine di lotta quotidia-
na e scritti vari del 1919-1923, Ginevra 1935.
E. Malatesta, Scritti, III, Pensiero e Volont. Rivista quindicinale
di studi sociali e di coltura generale (Roma, 1924-1926) e ultimi scritti
(1926-1932), prefazione di Luigi Fabbri, Ginevra 1936.
(Questi tre volumi sono stati ristampati a Carrara, nel 1975, a cura
del Movimento anarchico italiano).
E. Malatesta, Scritti scelti, a cura di Giovanna Berneri e Cesare
Zaccaria, Napoli 1947.
E. Malatesta, Scritti scelti, a cura di Giovanna Berneri e Cesare
Zaccaria, Napoli 1954.
E. Malatesta, Scritti antimilitaristi, Milano 1982.
E. Malatesta, Scritti scelti, a cura di Gino Cerrito, Roma 1971.
E. Malatesta, Pagine di lotta quotidiana, a cura di Gino Cerrito,
Data la sua vita avventurosa, e lassoluta preminenza assegnata Milano 1982.
allazione e allaspetto militante, Malatesta non ha lasciato unopera
che dia conto organicamente del suo pensiero. La sua produzione
intellettuale, pertanto, deve essere rintracciata nelle centinaia e centi- OPUSCOLI
naia di articoli (ma molti risultano non firmati) scritti nel corso di ses-
santanni per i giornali anarchici di tutto il mondo. Inoltre Malatesta E. Malatesta, Lanarchia, Catania 1969.
ha dato alle stampe vari opuscoli, alcuni diventati celebri (Fra contadi- E. Malatesta, Fra contadini, Torino 1961.
ni, Lanarchia, Al Caff) anche perch tradotti in diverse lingue, non- E. Malatesta-F.S. Merlino, Anarchismo e democrazia, Ragusa 1974.
ch vari saggi, note polemiche, postille critiche di vario genere, prefa- E. Malatesta, Al caff, Torino 1978.
zioni e introduzioni a libri altrui. Alla difficile impresa di ricostruire
filologicamente questo enorme lascito intellettuale e culturale che
messo insieme porterebbe alla pubblicazione di parecchi volumi si LETTERE
cimentato cinquantanni fa Ugo Fedeli. Questi ha pubblicato, sia pur
con ovvie lacune e inevitabili errori, la pi completa bibliografia mala- E. Malatesta, Epistolario, a cura di Rosaria Bertolucci, Massa
testiana finora apparsa: U. Fedeli, Bibliografia malatestiana, Napoli Carrara 1984.
1951.
Qui di seguito elenchiamo le principali raccolte antologiche degli
articoli malatestiani, poi alcuni opuscoli, indicando ledizione pi PRINCIPALI OPERE SU ERRICO MALATESTA E LANARCHISMO ITA-
recente a noi nota. LIANO DEL PERIODO MALATESTIANO

M. Antonioli (a cura di), Dibattito sul sindacalismo. Atti del


ANTOLOGIE Congresso Internazionale Anarchico di Amsterdam (1907), Firenze
1978.
E. Malatesta, Scritti, I, Umanit Nova. Pagine di lotta quotidiana, M. Antonioli, Azione diretta e organizzazione operaia. Sindacalismo
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rivoluzionario e anarchismo tra la fine dellOttocento e il fascismo, NOTA BIOGRAFICA


Manduria-Bari-Roma 1990.
S. Arcangeli, Errico Malatesta e il comunismo anarchico in Italia,
Milano 1972.
G. Berti, Unidea esagerata di libert. Introduzione al pensiero
anarchico, Milano 1994, cap. VI, pp. 139-160.
G. Berti, Il pensiero anarchico. Dal Settecento al Novecento,
Manduria-Bari-Roma 1998; cfr. in particolare il cap. Volont rivolu-
zionaria ed emancipazione umana: Errico Malatesta, pp. 371-446.
A. Borghi, Errico Malatesta, Milano 1947.
G. Cerrito, Il ruolo dellorganizzazione anarchica, Catania 1973.
A. Dad, Lanarchismo in Italia: fra movimento e partito, Milano
1984.
L. Fabbri, Malatesta luomo e il pensiero, Napoli 1951.
S. Fedele, Una breve illusione. Gli anarchici italiani e la Russia
sovietica 1917-1939, Milano 1996. Errico Malatesta nasce a Santa Maria Capua a Vetere
P. Finzi, La nota persona, Ragusa 1990. (Caserta) il 4 dicembre 1853 da una famiglia di piccoli com-
J. Freymond (a cura di), La Premire Internationale. Recueil de mercianti. Dopo aver frequentato il ginnasio e il liceo, si iscrive
documents, Ginevra 1971. alla facolt di medicina dellUniversit di Napoli, senza lau-
C. Levy, Malatesta in exile, in Annali della Fondazione Luigi rearsi. Aderisce fin da giovanissimo al mazzinianesimo, ma
Einaudi, Torino 1981, pp. 245-280. subito dopo abbraccia, non ancora diciottenne, lideale anar-
L. Lotti, La settimana rossa, Firenze 1965. chico, a cui rester fedele tutta la vita. Nel 1872 tra i fondato-
V. Mantovani, Mazurka blu. La strage del Diana, Milano 1979. ri della Federazione italiana dellAssociazione internazionale
P.C. Masini, Gli internazionalisti. La banda del Matese (1876- dei lavoratori e nello stesso anno prende parte (con Bakunin e
1878), Milano 1958. Guillaume) anche a quello che di fatto latto di nascita del
P.C. Masini, Storia degli anarchici italiani da Bakunin a Malatesta, movimento anarchico, intervenendo al congresso costitutivo di
Milano 1969. Saint-Imier dellala anti-autoritaria dellinternazionale. Due
P.C. Masini, Storia degli anarchici italiani nellepoca degli attenta- anni pi tardi partecipa al primo moto insurrezionale promosso
ti, Milano 1981. dagli stessi internazionalisti e nel 1877 tra i maggiori prota-
M. Nettlau, Errico Malatesta, New York 1920. gonisti della cosiddetta Banda del Matese*.
M. Nettlau (con Prefazione di E. Malatesta), Bakunin e lInternazio-
nale in Italia, Ginevra 1928.
V. Richards, Errico Malatesta. Vita e idee, Pistoia 1968. * Gruppo composto da una trentina di anarchici che nellaprile del 1877,
E. Santarelli, Il socialismo anarchico in Italia, Milano 1959. partendo dal massiccio del Matese (monte situato nella provincia di
M. Toda, Errico Malatesta da Mazzini a Bakunin, Napoli 1988. Benevento), tent di far insorgere i contadini per dar inizio alla rivoluzione
sociale. Lo scopo principale, comunque, consisteva nella propaganda del
fatto, vale a dire nel diffondere i principi anarchici con gesti clamorosi capa-
ci di richiamare lattenzione dellopinione pubblica e, per quanto possibile,
delle masse popolari.
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Dal 1878 al 1883 Malatesta visita molti Paesi, partecipando dello stesso 1891 e gli inizi del 1892, Malatesta compie un viag-
ai movimenti anarchici in Egitto, Siria, Francia, Svizzera, gio di propaganda in Spagna. Si stabilisce quindi a Londra, ma
Belgio, Inghilterra, subendo in tutti questi spostamenti continui agli inizi del 1894 ritorna clandestinamente in Italia per tentare
arresti e detenzioni. Nel 1879 espulso dalla Svizzera, passa di allargare in tutta la penisola il moto rivoluzionario scoppiato
quindi in Romania, poi in Francia, dove riceve unidentica nel frattempo in Sicilia e in Lunigiana. Il disegno rivoluzionario
misura di espulsione. Di l si rifugia a Londra e in seguito a non riesce e Malatesta ritorna nuovamente nella capitale ingle-
Bruxelles, poi nuovamente a Parigi per ritornare infine a se per rimanervi altri tre anni. Riappare per nuovamente in
Londra dove, insieme a Kropotkin, organizza il congresso inter- Italia alla fine del 1897 per dirigere, ad Ancona, il settimanale
nazionale anarchico svoltosi nel marzo 1881. Nella citt londi- LAgitazione. Nel gennaio del 1898 scoppiano dei moti
nese rimane fino alla primavera del 1882 per poi tentare di popolari proprio nella citt marchigiana e Malatesta viene
giungere ad Alessandria dEgitto onde unirsi agli insorti nella arrestato e processato come istigatore. confinato allisola di
rivolta anticoloniale dellestate di quello stesso anno. Nel 1883 Lampedusa, dalla quale fugge alla fine del 1899. Ritorna in
ritorna in Italia, ma viene arrestato con laccusa di malfatto- Inghilterra e subito dopo si imbarca per gli Stati Uniti, dove
re e rimane in carcere da maggio a novembre*. Nel dicembre svolge unintensa attivit di propaganda. Ritorner in Europa
fonda a Firenze il settimanale La questione sociale, che nellaprile del 1900, dopo essere stato anche a Cuba.
uscir fino al maggio dellanno successivo e attraverso il quale Dal 1900 al 1913 Malatesta rimane a Londra, tranne brevi
svilupper unintensa attivit di propaganda anarchica e di cri- spostamenti in alcune capitali europee, mantenendosi con pic-
tica alle posizioni legalitarie di Andrea Costa**. Nel febbraio coli lavori artigianali (meccanico, elettricista, riparatore di
1884 si svolge il processo per le accuse dellanno precedente e biciclette). Nel 1907 partecipa al congresso anarchico interna-
Malatesta viene condannato a tre anni di carcere. Per sfuggire zionale di Amsterdam, dove sostiene una dura polemica con il
alla condanna, alla fine del 1884, prende la via dellesilio e si francese Pierre Monatte perch, contro questi, rivendica il pri-
stabilisce in Argentina, dove rimane quasi cinque anni nei mato dellanarchismo rispetto al sindacalismo rivoluzionario*.
quali, oltre a dar vita, a Buenos Aires, alle prime organizzazio- Ritorna in Italia nellestate del 1913 per dirigere il settimanale
ni operaie degli italiani col stabilitisi, tenter anche la via Volont. Tra il 1913 e il 1914 sviluppa una grande azione
della ricerca delloro per finanziare lattivit rivoluzionaria. organizzativa e di propaganda che sfocia, nel giugno dello stes-
Nellottobre del 1889 a Nizza e d vita al periodico so 1914, nel maggior tentativo rivoluzionario avvenuto in Italia
LAssociazione. Lanno seguente tra i promotori del con- dopo lUnit: la settimana rossa, avvenimento nel quale
gresso anarchico di Capolago (Svizzera) convocato con lo Malatesta e gli anarchici svolgeranno un ruolo di primo piano.
scopo di far nascere un movimento anarchico organizzato. Il fallimento del moto insurrezionale lo costringer, ancora una
Dopo aver subto un periodo di detenzione a Lugano, tra la fine volta, a rifugiarsi allestero, stabilendosi nuovamente a Londra
dove rimarr fino alla fine del 1919.
Ritornato in Italia, Malatesta viene salutato dalle masse
* Levanescente accusa di malfattore voleva indicare una sorta di fuorileg- popolari come il Lenin dItalia. Migliaia e migliaia di perso-
ge sociale. Fu praticamente inventata dalla magistratura per avere la possibi- ne accorrono ai suoi comizi in tutto il Paese e questa enorme
lit di incarcerare e mettere fuori gioco gli anarchici. La giurisprudenza suc- popolarit continua per tutto il biennio rosso. Il consenso a
cessiva (inizi del Novecento) la elimin.
** Andrea Costa (1851-1910), principale esponente dellinternazionalismo
italiano fino alla cosiddetta svolta del 1879, con la quale aderir progressi- * Pierre Monatte fu dapprima anarchico, poi sindacalista rivoluzionario,
vamente al socialismo parlamentare, legalitario e riformista. infine, dal 1921, comunista (ma pochi anni dopo si staccher dallo stalinismo).
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Malatesta lo si pu riscontrare, indirettamente, anche dalla I


ricezione che ha la sua prima importante iniziativa: la creazio-
ne di Umanit Nova, il quotidiano anarchico che diriger dal
1920 al 1922, la cui diffusione toccher la punta di 50.000
copie. Avventura politica e culturale, questa del quotidiano, che
viene in parte interrotta quando la sua sede milanese viene
devastata nel 1921 dai fascisti. Dal 1924 al 1926 Malatesta
dirige il quindicinale romano Pensiero e Volont, e anche
questo giornale, come il precedente, lascer unimpronta inde-
lebile per lo sviluppo e per lidentit dellanarchismo italiano e
internazionale. In tutti questi anni, inoltre, egli ricopre un ruolo
di primo piano nella lotta contro il capitalismo e contro il fasci-
smo. Con lavvento definitivo della dittatura 1925-1926
Malatesta sar costretto a subire le limitazioni imposte dal
nuovo ordine autoritario, che tuttavia non riuscir a piegarlo.
Sar infatti relegato in una sorta di domicilio coatto, a Roma, Con la divisione tra anarchismo e anarchia, Malatesta cerca
con la presenza permanente di poliziotti davanti alla porta della di conferire al primo la sua massima valenza realistica e alla
sua abitazione, ma questa assillante sorveglianza non gli impe- seconda la sua pi alta espressione etica. Il primo si media con
dir di continuare a lottare e a complottare fino allultimo con- la storia, acquisendo tutti i giudizi di fatto che questa produce
tro il regime. nel suo continuo mutamento, la seconda si mantiene contro la
E a Roma morir il 22 luglio 1932. storia perch il processo storico non pu mai coincidere con i
giudizi di valore che lanarchia esprime. Lanarchia lideale,
la meta mai completamente raggiungibile della libert e
delluguaglianza, e dunque tutto ci che sta alla base
dellagire anarchico; lanarchismo, invece, costituisce linsie-
me teorico-pratico della traduzione di questi valori e di questi
motivi nel processo storico e come tale fa da tramite dinamico
fra la deduzione mutevole e relativa del presente e gli obiettivi
universali del futuro. Lanarchismo pu quindi utilizzare e far
proprio qualunque strumento di comprensione dellesistente (se
ci serve per il futuro verso cui si tende), mentre lanarchia non
ha bisogno, per sussistere, di essere giustificata da tale spie-
gazione. Con questa operazione Malatesta sottrae lidea anar-
chica da ogni caducit storica, non perch la pone su un piano
puramente etico e morale, ma perch proietta i suoi scopi, cio
i suoi valori, oltre la contingenza e il mutamento. Insomma, la
deduzione necessaria per contestualizzare il suo farsi concre-
to, per individuarne le forze e le tendenze in atto, non per dare
spiegazione e giustificazione dellanarchia, ossia dei motivi
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ultimi che fanno sussistere lazione storica dellanarchismo.


La grande divisione epistemologica fra anarchia ed anarchi-
smo insomma la divisione fra giudizi di fatto e giudizi di valo-
re, fra scienza ed etica. Questa aspirazione umana si pone oltre
ogni valenza razionale e teoretica perch deriva da un senti-
mento, che la molla motrice di tutti i sinceri riformatori socia-
li, e senza la quale lanarchismo sarebbe un non senso. In quan-
to aspirazione umana verso la libert universale, si pone oltre la
necessit naturale, come ogni altra necessit storica o scientifi-
ca. Lanarchia infatti una costruzione culturale e il concetto di
libert ne la massima espressione, nel senso che testimonia la
valenza tutta precaria e volontaria di tale conquista.

ANARCHISMO E ANARCHIA

I nostri propositi
Noi siamo anarchici, anarchici nel senso proprio e generale
della parola; vale a dire che vogliamo distruggere quellordina-
mento sociale in cui gli uomini, in lotta tra di loro, si sfruttano e
si opprimono, o tendono a sfruttarsi e ad opprimersi, lun laltro,
per arrivare alla costituzione di una nuova societ in cui ciascu-
no, nella solidariet e nellamore con tutti gli altri uomini, trovi
completa libert, massima soddisfazione possibile dei propri
bisogni e dei propri desideri, massimo sviluppo possibile delle
sue facolt intellettuali ed affettive.
Quali siano le forme concrete in cui potr realizzarsi questa
auspicata vita di libert e di benessere per tutti, nessuno potreb-
be dirlo con esattezza; nessuno, soprattutto, potrebbe, essendo
anarchico, pensare ad imporre agli altri la forma che gli appare
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migliore. Unico modo per arrivare alla scoperta del meglio la volere col solo limite imposto dalle ineluttabili necessit natura-
libert, libert di aggruppamento, libert di esperimento, libert li e dalla uguale libert degli altri.
completa senzaltro limite sociale che quello delluguale libert
degli altri. Ma voi volete dunque anche la libert per la borghesia, voi
Vi sono tra gli anarchici di quelli che amano qualificarsi nella vostra mania di libert volete ostacolare il proletariato
comunisti, o collettivisti, o individualisti, o altrimenti. Spesso nella sua lotta per lemancipazione, dicono spesso e volentieri i
questione di parole diversamente interpretate che oscurano e comunisti che ricevono il verbo dal governo di Mosca.
nascondono una fondamentale identit di aspirazioni; qualche Laffermazione sarebbe semplicemente stupida se non fosse
volta si tratta solo di teorie, di ipotesi, con cui ciascuno spiega e volutamente maligna, se non tendesse, come evidentemente
giustifica diversamente conclusioni pratiche identiche. [...] tende, a metterci in cattiva luce innanzi al proletariato, che essi
comunisti vorrebbero governare domani a loro beneplacito
(Umanit Nova, 27 febbraio 1920) senza lincomodo di quei rompiscatole degli anarchici.
Tutti troverebbero ridicolo il pensare che, essendo noi parti-
giani della libert, vorremmo che ciascuno avesse la libert di
A proposito di libert uccidere i suoi simili. Solo i comunisti trovano serio il dire che
noi vorremmo rispettata la libert dei borghesi di sfruttare il
Noi ci vantiamo di essere soprattutto ed innanzi tutto propu- lavoro altrui, che poi un modo attenuato di uccidere gli altri.
gnatori di libert: libert non per noi soli, ma per tutti; libert La libert che vogliamo noi non il diritto astratto di fare il
non solo per quello che a noi sembra la verit, ma anche per proprio volere, ma il potere di farlo; quindi suppone in ciascuno
quello che pu essere o parere lerrore. i mezzi di poter vivere ed agire senza sottoporsi alla volont
Sappiamo la prima obbiezione che tentano di farci i nostri altrui.
avversari, i quali poi vogliono anche essi una specie di libert, E siccome per vivere prima condizione il produrre, presup-
che essendo limitata alle loro persone, al loro partito ed alle loro posto necessario della libert la libera disposizione per tutti
idee si traduce in arbitrio e tirannia a danno degli altri. del suolo, delle materie prime e degli strumenti di lavoro.
Voi, ci dicono, vi fate della libert una specie di divinit: Ci che costituisce lessenza della borghesia laccaparra-
voi reclamate la libert assoluta, che cosa impossibile ed mento dei mezzi di produzione e di scambio, che la mette in
assurda. grado di sfruttare lopera dei lavoratori ed ordinare tutto il pro-
Abbiamo pi volte risposto a questa falsa interpretazione cesso produttivo e distributivo in vista del proprio profitto,
delle nostre idee, ma naturalmente senza ottenere che ci sentano tenendo nel minor conto possibile linteresse dei produttori e dei
quei sordi... che non vogliono sentire. consumatori.
Non c niente di assoluto nelle nostre concezioni, poich Fino a quando questo accaparramento sussister non vi sar
siamo profondamente convinti della relativit di tutte le cose libert per la grande massa dei proletari che debbono mendicare
almeno per quanto gli uomini possano concepirle. presso i borghesi i mezzi per vivere. E qualunque cambiamento
Noi non reclamiamo una libert astratta, metafisica, che rom- di regime politico riuscir impotente, anche supposta la buona
pendo i vincoli che legano luomo alla natura ed alla societ volont dei governanti, a garantire ai proletari la libert e la giu-
negherebbe ed annullerebbe lumanit. stizia.
Noi reclamiamo semplicemente quella che si potrebbe chia- chiaro dunque che nostro scopo precipuo quello di espro-
mare la libert sociale, cio luguale libert per tutti, unugua- priare la borghesia e naturalmente di abbattere il governo che
glianza di condizioni tale che permetta a tutti di fare il proprio sta a sua difesa.
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Ma la borghesia resister, difender i suoi privilegi con tutto Non abbiamo il tempo di ricercare larticolo a cui fatta allu-
laccanimento possibile. Daccordo; e perci noi lattacchere- sione, ma ci pare impossibile che noi abbiamo parlato di libert
mo, la combatteremo con la massima energia e non avremo assoluta, e siamo quasi sicuri che quella parola ce labbia
posa fino a quando non lavremo ridotta allimpotenza, cio fino aggiunta il giornale dei socialisti livornesi senza troppo com-
a quando non lavremo distrutta come classe, levandole i mezzi prenderne il significato. Se per caso lo sproposito fosse sfuggito
di sfruttare il lavoro altrui, ed assorbito tutti i borghesi nella a noi ne faremmo subito ammenda, poich un assoluto condi-
massa lavoratrice con diritti uguali a quelli di tutti gli altri. zionato da un finch ecc. sarebbe cosa davvero da far ridere i
La differenza tra noi ed i comunisti di fronte alla borghesia polli.
sta in questo. In ogni modo i socialisti di Livorno sarebbero curiosi di
Essi vogliono combatterla e debellarla con mezzi di polizia, sapere qual la libert individuale spinta al pi alto grado che
organizzando un nuovo governo, una dittatura, la quale, oltre il non restringa e quindi non violi la libert degli altri. E conti-
sopprimere ogni libert di pensiero e di azione per coloro che nuano dicendo, dopo un po di retorica che vale la loro filosofia,
non godono la protezione dei dittatori, non riuscirebbe a distrug- come impossibile pensare che si possa togliere ogni freno
gere la classe borghese se non creando una nuova classe privile- alla libert individuale visto che luomo non ha raggiunto e
giata che cominciando con lessere classe burocratica saprebbe passeranno i secoli senza che labbia raggiunta quella perfe-
presto trasformarsi in nuova classe capitalistica. zione che il presupposto di una convivenza fatta di libere
Noi vogliamo combattere ed abbattere la borghesia con volont.
mezzi rivoluzionari, con lazione diretta della massa proletaria Non risponderemmo particolarmente alla trita e ritrita obbie-
che prende possesso dei mezzi di produzione. zione della Parola dei Socialisti, se non fosse la speranza
Chi sa i borghesi quale metodo apprezzerebbero di pi! chessa vorr poi ricambiarci la cortesia spiegandoci lindovi-
Unaltra osservazione. nello con cui conchiude la sua nota, che il seguente: A noi
Noi siamo avversari decisi, irreduttibili del regime borghese. del resto, per chi vuol capire, pare abbastanza significativa
Ma non bisogna dimenticare che la storia passata ha cono- laffermazione di Umanit Nova e quindi ci riconfermiamo
sciuto regimi peggiori di quello borghese, e che se non si sta nel concetto nostro di libert.
attenti regimi peggiori potrebbero vedersi anche nellavvenire. purtroppo vero che gli interessi, le passioni, i gusti degli
Se al regime borghese dovesse sostituirsi un governo di fana- uomini non sono naturalmente armonici, e che dovendo vivere
tici che volessero darci qualche cosa che ricorderebbe il comu- insieme in societ necessario che ciascuno cerchi dadattarsi e
nismo dei gesuiti del Paraguay, noi non diventeremmo per que- conciliare i desideri suoi con quelli degli altri ed arrivare ad un
sto amici del regime decaduto, ah no, ma combatteremmo con modo di vivere e di agire che possa, nel miglior modo possibile,
uguale decisione il regime vecchio e nuovo. soddisfare se stesso e gli altri. Questo significa limitazione della
libert, e dimostra che la libert, intesa nel senso assoluto, non
(Umanit Nova, 24 novembre 1920) potrebbe risolvere la questione di una volontaria e felice convi-
venza sociale.
La questione pu essere risolta solo dalla solidariet, dalla
Il concetto di libert fratellanza, dallamore, il quale fa s che il sacrificio dei desideri
inconciliabili con quelli degli altri si fa volontariamente e con
La Parola dei Socialisti di Livorno scrive: In un articolo piacere.
di Umanit Nova si dice che la libert che gli anarchici auspi- Ma quando si parla di libert in politica e non in filosofia,
cano assoluta... finch non violi la libert degli altri. nessuno pensa alla chimera metafisica delluomo astratto che
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esiste fuori dellambiente cosmico e sociale e che potrebbe Libert di stampa e produzione cosciente
come un dio fare quello che vuole nel senso assoluto della paro-
la. Noi abbiamo pi volte detto che i tipografi dovrebbero rifiu-
Quando si parla di libert sintende parlare di una societ in tarsi a comporre ed a stampare cose contrarie agli interessi della
cui nessuno potrebbe violentare gli altri senza incontrare valida classe operaia, ed in generale tutto ci che essi non trovano
resistenza, in cui soprattutto nessuno potrebbe accaparrare ed rispondente a giustizia e verit ed insistiamo ancora su questo
usare la forza collettiva per imporre la propria volont agli indi- che dovrebbe essere considerato come debito donore da ogni
vidui ed alle stesse collettivit che forniscono la forza. tipografo che sente chegli un uomo, con le sue idee e le sue
Luomo non perfetto, daccordo. Ma questo non che una passioni, e non gi una semplice macchina per imbrattar la carta.
ragione di pi, forse la ragione migliore, per non dare a nessuno Noi abbiamo detto e ripetiamo: come gli altri operai dovreb-
i mezzi per mettere i freni alla libert individuale. bero rifiutarsi a fabbricar armi, a falsificare sostanze alimentari,
Luomo non perfetto. Ma dove trovare allora quegli uomi- a fare case che cadono e scarpe che si disfano alla prima piog-
ni, non solo abbastanza buoni per convivere pacificamente con gia, come, insomma, ogni lavoratore dovrebbe rifiutarsi a farsi
gli altri, ma capaci di regolare autoritariamente la vita degli complice del suo padrone per ingannare e defraudare il pubbli-
altri? E se per ipotesi vi fossero, chi li designerebbe? Simpor- co, cos ogni tipografo dovrebbe considerare disonorevole il
rebbero da loro? Ma chi li garantirebbe dalla resistenza, dagli concorrere alla diffusione della menzogna ed alla difesa degli
attentati dei malvagi? O li sceglierebbe il popolo sovrano, oppressori e degli sfruttatori del lavoro altrui.
quel popolo che considerato troppo ignorante e troppo cattivo Ma ecco che i pi neri forcaioli sorgono indignati in nome...
per vivere in pace, ma acquista dun tratto tutte le buone qualit della libert.
quando gli si domanda di scegliersi dei padroni? Bella libert di stampa!, essi gridano. Voi vi dite anarchi-
Gli scrittori di La Parola dei Socialisti probabilmente si ci, ma vorreste la libert solamente per voi; per gli altri la censu-
crederanno dotati di tutta la scienza e di tutta la virt necessarie ra dei tipografi, il bavaglio, ecc..
per governare, cio per mettere i freni agli altri; ma a Livorno No, quei liberali, che se potessero ci farebbero marcire
c dellaltra gente troppo zotica per riconoscer loro queste nelle carceri per semplice reato di pensiero, quando non avesse-
sublimi qualit. E allora? ro fatti pi concreti da addebitarci, con noi si sbagliano.
Se essi aspirano ad essere dei tiranni, cerchino di assicurarsi Noi lasceremmo loro piena e completa libert di stampa, per-
la forza bruta necessaria per esserlo, e si preparino a tutte le ch noi aborriamo ogni tirannia, anche se esercitata in nome del
resistenze, a tutte le ribellioni dello spirito di libert. Oppure si proletariato o del socialismo o dellanarchia.
persuadano che la societ armonica non pu nascere che dalle Noi crediamo nefasta ed assurda ogni censura perch credia-
libere volont, che liberamente si armonizzano sotto la pressio- mo che nessuno possa esser sicuro di possedere la verit, e che
ne delle necessit della vita, e per soddisfare a quel bisogno di non vi vera libert senza la libert dellerrore.
fratellanza e di amore, che fiorisce sempre fra gli uomini non Ma verit o errore, ce lo permettano i giornalisti forcaioli,
appena sono liberi dal timore di essere sopraffatti e di mancare deve propagarli chi li professa.
del necessario per s e per la famiglia. Essi sono scrittori, e certamente scrivono (chi sa che spropo-
sito sto per dire!) secondo la loro coscienza. Ammetterebbero
(Umanit Nova, 24 settembre 1920) essi che un direttore o un editore volesse far loro scrivere cose
contrarie alle loro convinzioni?
E se essi si considererebbero disonorati quando per danaro
scrivessero cose che in coscienza credono cattive, perch non
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sarebbe lo stesso per gli stampatori? possono condurci. Ci occupammo molto della necessit di
In una societ quale noi la vorremmo tutti troverebbero gli distruggere radicalmente le cattive istituzioni sociali, ma non pre-
strumenti di lavoro ed i mezzi per imparare a servirsene; ma stammo sufficiente attenzione a quello che bisognava fare, o
nessuno potrebbe imporre agli altri di lavorare per lui e produrre lasciar fare, di positivo, nellatto e nellimmediato indomani della
cose che essi considerano inutili o dannose. distruzione perch la vita degli individui e della societ potesse
Quando gli operai tipografi si rifiutassero a servire la reazio- continuare nel miglior modo possibile, pensando, o agendo come
ne, i reazionari potrebbero ancora stampare; ma dovrebbero se pensassimo, che le cose si sarebbero accomodate da loro stes-
imparare a farlo da loro, con le loro proprie mani. se, per legge naturale, senza il cosciente intervento della volont
Ci siamo spiegati? per indirizzare gli sforzi verso lo scopo prefisso. Ed a questo si
deve probabilmente linsuccesso relativo dellopera nostra.
(Umanit Nova, 26 settembre 1920) tempo oramai di guardare il problema della trasformazione
sociale in tutta la sua vasta complessit e cercare di approfondi-
re il lato pratico della questione. La rivoluzione potrebbe avve-
Ancora sulla rivoluzione in pratica nire domani, e noi dobbiamo metterci in grado di agire nel suo
seno con la pi grande efficacia possibile.
Il mio ultimo articolo sullargomento ha attirato lattenzione Poich in questo transitorio momento la trionfante reazione
di parecchi compagni e mi ha procurato osservazioni e domande cimpedisce di fare molto per allargare la propaganda in mezzo
numerose. alle masse, utilizziamo il tempo per approfondire e chiarificare
Forse non fui abbastanza chiaro; forse anche disturbai le abi- le nostre idee sul da farsi, intanto che cerchiamo di affrettare coi
tudini mentali di alcuni che pi di tormentarsi il cervello amano voti e con lopera il momento di agire e di attuare.
adagiarsi sulle formule tradizionali e sono infastiditi da tutto ci
che li costringe a pensare. Io mettevo a base delle mie osservazioni due principi.
In ogni modo io cercher di spiegarmi meglio, contento se Primo: lanarchia non si fa per forza. Il comunismo anarchi-
coloro a cui quello che dico sembra alquanto eretico vorranno co, applicato in tutta la sua ampiezza e portante tutti i suoi bene-
intervenire nella discussione e concorrere a determinare un pro- fici effetti, non possibile se non quando grandi masse di popo-
gramma pratico di azione, che possa servirci di guida nei prossi- lo, che abbraccino tutti gli elementi necessari ad attuare una
mi rivolgimenti sociali. civilt superiore alla presente, lo comprendano e lo vogliano. Si
I nostri propagandisti si sono finora occupati principalmente possono concepire dei gruppi selezionati, i cui membri vivano
della critica della societ attuale e della dimostrazione della desi- tra di loro e con gruppi consimili in rapporti di volontaria e libe-
derabilit e della possibilit di un nuovo ordinamento sociale fon- ra comunanza, e sar bene che ve ne siano e dovr essere com-
dato sul libero accordo, in cui tutti potessero trovare, nella fratel- pito nostro il costituirne, per la sperimentazione e per lesempio;
lanza e nella solidariet e con la pi completa libert, le condizio- ma questi gruppi non saranno ancora la societ comunista anar-
ni per il massimo sviluppo materiale, morale ed intellettuale. Essi chica e saranno piuttosto casi di devozione e di sacrificio in
cercavano anzitutto dinfiammare gli animi con la concezione di favore della causa, fino a quando non saranno riusciti a conglo-
quello stato di perfezione individuale e sociale che altri chiama bare tutta, o gran parte, della popolazione. Non si tratter dun-
utopia e noi chiamiamo ideale, e compivano opera buona e que, lindomani della rivoluzione violenta, se rivoluzione vio-
necessaria perch stabilivano la meta verso la quale debbono ten- lenta deve essere, di attuare il comunismo anarchico, ma di
dere i nostri sforzi; ma erano (eravamo) deficienti e presso che avviarsi verso il comunismo anarchico.
incuranti nella ricerca delle vie e dei mezzi che a quella meta Secondo: la conversione delle masse allanarchia ed al comu-
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nismo e nemmeno al pi blando dei socialismi non possibi- nit, darebbe luogo a nuove forme di oppressione e di sfrutta-
le fino a che durano le attuali condizioni politiche ed economi- mento forse peggiori delle attuali, o nella migliore ipotesi non
che. E siccome queste condizioni, che mantengono i lavoratori produrrebbe che un miglioramento superficiale, in gran parte
in schiavit per il beneficio dei privilegiati, sono mantenute e illusorio e completamente sproporzionato allo sforzo, ai sacrifi-
perpetuate per mezzo della forza brutale, necessario cambiarle ci, ai dolori di una rivoluzione, quale quella che si annunzia per
violentemente per lopera dellazione rivoluzionaria di minoran- un avvenire pi o meno prossimo.
ze coscienti. Dunque, se ammesso il principio che lanarchia Nostro compito dopo aver concorso ad abbattere il regime
non si fa per forza, senza la volont cosciente delle masse, la attuale quello di impedire, o cercare dimpedire, che si costi-
rivoluzione non pu esser fatta per attuare direttamente ed tuisca un nuovo governo; o non riuscendovi, lottare almeno per-
immediatamente lanarchia, ma piuttosto per creare le condizio- ch il nuovo governo non sia unico, non accentri nelle sue mani
ni che rendano possibile una rapida evoluzione verso lanarchia. tutto il potere sociale, resti debole e vacillante, non riesca a
stata spesso ripetuta la frase: La rivoluzione sar anarchi- disporre di sufficiente forza militare e finanziaria, e sia ricono-
ca o non sar. Laffermazione pu sembrare molto rivoluzio- sciuto ed ubbidito il meno possibile. In tutti i casi, noi anarchici
naria, molto anarchica, ma in realt una sciocchezza, quan- non dobbiamo mai parteciparvi, mai riconoscerlo e restare in
do non un mezzo peggiore dello stesso riformismo per paraliz- lotta contro di esso come siamo in lotta contro il governo attuale.
zare le buone volont ed indurre la gente a star tranquilla, a sop- Noi dobbiamo restare in mezzo alle masse, spingerle
portare in pace il presente, aspettando il paradiso futuro. allazione diretta, alla presa di possesso degli strumenti di pro-
Evidentemente, la rivoluzione anarchica o sar anarchica o duzione ed allorganizzazione del lavoro e della distribuzione
non sar. Ma non vi sono state rivoluzioni nel mondo, quando dei prodotti, alloccupazione degli ambienti abitabili, allesecu-
ancora non si concepiva la possibilit di una societ anarchica? zione dei servizi pubblici senza aspettare deliberazioni od ordini
E non ve ne saranno pi fino a quando le masse non saranno di autorit superiori e a questopera noi dobbiamo concorrere
convertite allanarchismo? E poich non riusciamo a convertire con tutte le nostre forze, e per questo cercare fin da ora di acqui-
allanarchismo le masse abbrutite dalle condizioni in cui vivo- stare quante pi cognizioni ci possibile.
no, dobbiamo rinunziare ad ogni rivoluzione ed acconciarci a Ma se dobbiamo essere intransigenti nellopposizione contro
vivere in regime monarchico-borghese? tutti gli organi di compressione e di repressione, contro tutto ci
La verit che la rivoluzione sar quello che potr essere, ed che tende ad ostacolare con la forza la volont popolare e la
nostro compito affrettarla il pi che sia possibile e sforzarci libert delle minoranze, noi dobbiamo ben guardarci dal distrug-
perch essa sia il pi radicale possibile. gere quelle cose e disorganizzare quei servizi utili che non pos-
siamo sostituire in modo migliore.
Ma intendiamoci bene. Noi dobbiamo ricordarci che la violenza, necessaria purtrop-
La rivoluzione non sar anarchica, se come purtroppo il po per resistere alla violenza, non serve per edificare niente di
caso, le masse non saranno anarchiche. Ma noi siamo anarchici, buono: che essa la nemica naturale della libert, la genitrice
dobbiamo restare anarchici ed agire come anarchici, prima, della tirannia e che perci deve essere contenuta nei limiti della
durante e dopo della rivoluzione. pi stretta necessit.
Senza gli anarchici, senza lopera degli anarchici, se gli anar- La rivoluzione serve, necessaria, per abbattere la violenza
chici aderissero ad una qualsiasi forma di governo e ad una dei governi e dei privilegiati; ma la costituzione di una societ
qualsiasi costituzione cosiddetta di transizione, la prossima rivo- di liberi non pu essere che leffetto della libera evoluzione.
luzione invece di segnare un progresso della libert e della giu- Ed alla libert dellevoluzione, continuamente minacciata
stizia ed un avviamento verso la liberazione integrale delluma- fino a che esister negli uomini sete di dominio e di privilegi,
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gli anarchici debbono vegliare. II

Una questione di grande, di vitale importanza, anzi la que-


stione che deve primeggiare nel pensiero dei rivoluzionari
quella dellalimentazione.
Altra volta si era sparso il pregiudizio che i prodotti indu-
striali e quelli agricoli fossero talmente abbondanti che si sareb-
be potuto vivere a lungo sulle riserve ammassate, rimandando a
pi tardi, a trasformazione sociale compiuta, la nuova organiz-
zazione della produzione. E questo pregiudizio aveva trovato
fortuna in mezzo agli anarchici. Era un argomento di propagan-
da cos allettante il poter dire: La gente manca di tutto, mentre
tutto abbonda ed i magazzini rigurgitano di ogni bene; la gente
muore di fame ed il frumento marcisce nei granai. E poi le
cose erano di tanto semplificate. Bastava un atto di espropria-
zione per assicurare il benessere a tutti: al resto cera tempo a La critica del naturalismo e del determinismo si accompagna
pensarci. alla critica nei confronti del positivismo, che in Kropotkin
Disgraziatamente la verit proprio lopposto. aveva trovato il suo alfiere anarchico pi illustre. Anche rispet-
Tutto scarseggia, e basta una cattiva raccolta, o un disastro di to a questa tradizione di pensiero, Malatesta opera un distacco
qualche importanza, perch vi sia deficienza assoluta ed impos- critico, come viene messo in luce dalla sua lucida disamina del
sibilit di provvedere ai bisogni di tutti anche nei limiti che il rapporto fra anarchia e scienza. Naturalmente Malatesta non
capitalismo impone alle masse popolari. interessato a valutazioni strettamente epistemologiche, ma a
bens vero che la possibilit di produrre, coi mezzi che demistificare il carattere ideologico qui inteso come falsa
oggi fornisce la meccanica, la chimica, lorganizzazione scienti- coscienza dello scientismo, ultima versione del dogmatismo
fica del lavoro, ecc., ormai diventata quasi illimitata. moderno.
Ma altro poter produrre, altro aver prodotto. Ed i proprietari In cosa consiste, precisamente, questa mistificazione scienti-
ed i capitalisti, un po per incapacit o indifferenza, e molto a sta? Consiste nellassurda credenza dellonnipotenza della
causa del sistema il quale fa s che spesso il profitto scema con scienza, nel fatto di credere ad essa come alla verit assoluta,
labbondanza e cresce con la penuria, non sfruttano a sufficien- nel sovrapporre, consciamente o inconsciamente, le proprie
za i mezzi di produzione che detengono, ed impediscono che propensioni etiche, estetiche e politiche che sono irrimediabil-
altri li sfrutti. mente soggettive allovvia precariet dellavanzamento scien-
A causa del disordine inerente alleconomia individualistica, tifico, per sua natura sempre provvisorio e correggibile. Lo
vi sono squilibri tra un posto ed un altro, crisi di sovrapprodu- scientismo veste ideologica della nuova fede non va per
zione, ecc. ma in totale la produzione generale sempre sul confuso con la mentalit scientifica.
margine della carestia. Questa incapacit della scienza di regolare la condotta degli
uomini le deriva dal suo carattere neutro, dalla strutturale
(Umanit Nova, 14 ottobre 1922) impossibilit di superare la sua natura quantitativa che non
permette alcuna necessaria e diretta trasposizione dal sapere al
volere, dalla conoscenza ai valori. E con ci siamo al non-
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cognitivismo etico dovuto alla non inferibilit tra il piano della


conoscenza e quello della morale.
Se la scienza non pu indicare i criteri dellagire etico, svol-
ge per un ruolo fondamentale, che consiste precisamente nel
mettere in luce i limiti fisico-oggettivi dellazione umana.
Riprendendo linsegnamento bakuniniano, Malatesta riporta
tutto il problema epistemologico al suo punto anarchico chiave:
il rapporto tra necessit e libert. Il che significa dire, in altri
termini, che se la scienza non porta alla libert per il suo
strumento pi valido: la libert, cio, inseparabile dalla con-
sapevolezza dei suoi limiti oggettivi.
Per Malatesta il positivismo fu dunque un movimento cultu-
rale che, se ebbe lindubbio merito di aver propagato la menta-
lit scientifica, trapass poi dallambito della critica demistifi-
cante alla creazione di un nuovo dogmatismo altrettanto a-criti-
co; una forma mentis, si badi bene, a cui non si sottrassero SCIENZA E IDEOLOGIA
nemmeno i movimenti pi rivoluzionari. La posizione epistemo-
logica corretta, invece, deve essere data dal dubbio sistematico
implicante la ricerca continua della verit qualunque essa sia,
proprio perch la scienza non d alcuna certezza definitiva. Vi
dunque un rapporto non univoco tra fede e scienza, tra
volont e sapere, tra certezza morale e dubbio conoscitivo.

Idealismo e materialismo
stato mille volte constatato che gli uomini, prima di rag-
giungere la verit, o quel tanto di verit relativa raggiungibile
nei vari momenti del loro sviluppo intellettuale e sociale, soglio-
no cadere nei pi svariati errori guardando le cose ora da un lato
ora dallaltro, e saltando cos da unesagerazione in unaltra
opposta.
un fenomeno di questo genere e che interessa altamente
tutta la vita sociale contemporanea, chio voglio qui esaminare.
Pochi anni or sono tutti erano materialisti. In nome di una
scienza, che era poi la dogmatizzazione di principi generali
ricavati da troppo incomplete cognizioni positive, si pretendeva
spiegare tutta la psicologia umana e tutta la travagliata storia
dellumanit coi semplici bisogni materiali elementari. Il fatto-
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re economico spiegava tutto: il passato, il presente e lavveni- nare per disgusto ogni preoccupazione ed ogni lotta economica
re. Tutte le manifestazioni del pensiero e del sentimento, tutte le e restringere, o elevare se si vuole, tutta la nostra attivit nel
vicende della vita, amore ed odio, buone e cattive passioni, con- campo delleducazione e della lotta propriamente rivoluziona-
dizione della donna, ambizione, gelosia, orgoglio di razza, rap- ria.
porti di ogni sorta tra individui e tra popoli, guerra e pace, sotto- Il problema principale, il bisogno fondamentale, quello
missione o rivolta di masse, costituzioni varie della famiglia e della libert, essi dicono; e la libert non si conquista e non si
della societ, regimi politici, religione, morale, letteratura, arte, conserva se non attraverso lotte faticose e sacrifici crudeli.
scienza... tutto non era che semplice conseguenza del modo di Occorre dunque che i rivoluzionari non diano importanza alle
produzione e distribuzione della ricchezza e dello strumento di piccole questioni di miglioramenti economici, combattano
lavoro prevalente in ciascuna epoca. E quelli che avevano una legoismo prevalente nelle masse, propaghino lo spirito di sacri-
pi larga e meno semplicistica concezione della natura umana e ficio e anzich promettere la cuccagna, ispirino nelle folle il
della storia erano considerati, tanto nel campo conservatore santo orgoglio di soffrire per una causa nobile.
quanto in quello sovversivo, come gente arretrata e digiuna di Perfettamente daccordo; ma non esageriamo.
scienza. La libert, la libert piena e completa, certamente la con-
Questo modo di vedere influiva naturalmente sulla condotta quista essenziale, perch essa la consacrazione della dignit
pratica dei partiti, e tendeva a far sacrificare ogni pi nobile umana, ed il mezzo unico per il quale si possono e si debbono
ideale agli interessi materiali, alle questioni economiche, spesso risolvere i problemi sociali a vantaggio di tutti. Ma la libert
di meschinissima importanza. parola vuota se non accompagnata dalla potenza, cio dai
Oggi la moda cambiata. Oggi tutti sono idealisti: ognuno mezzi per esercitare liberamente la propria attivit.
affetta di disprezzare il ventre, e tratta delluomo come se La massima chi povero schiavo resta sempre vera, per
fosse un puro spirito, per il quale il mangiare ed il vestirsi ed il quanto sia egualmente vera laltra massima che chi schiavo
soddisfare i bisogni fisiologici sono cose trascurabili, a cui non o diventa povero, e perde tutte le migliori caratteristiche
si deve prestare attenzione sotto pena di decadenza morale. dellessere umano.
Io non intendo qui occuparmi di quei sinistri burloni per i I bisogni materiali, le soddisfazioni della vita vegetativa sono
quali lidealismo non che ipocrisia e strumento dinganno: bens cose di ordine inferiore e magari disprezzabili, ma sono la
del capitalista che predica agli operai il sentimento del dovere e base necessaria di ogni vita superiore, morale ed intellettuale.
lo spirito di sacrificio per potere senza resistenza ridurre i salari Mille motivi di natura diversa muovono luomo e determinano
ed aumentare il proprio profitto; del patriota che, tutto infer- il corso della storia; ma... bisogna mangiare. Prima vivere e poi
vorato di amor di patria e di spirito nazionale, divora la patria filosofare.
propria e, se pu, quella degli altri; del militare che per la gloria Un po di tela, un po di olio e un po di terre colorate sono
e lonore della bandiera sfrutta i vinti, e li opprime e li calpesta. per il nostro senso estetico ben misera cosa di fronte ad un qua-
Io parlo per la gente sincera; e specialmente per quei nostri dro di Raffaello; ma senza quelle cose materiali e relativamente
compagni che, avendo visto che la lotta per i miglioramenti eco- senza valore Raffaello non avrebbe potuto realizzare il suo
nomici aveva finito con lassorbire tutta lenergia delle organiz- sogno di bellezza.
zazioni operaie fino a spegnere ogni potenzialit rivoluzionaria, Io sospetto che gli idealisti siano tutte persone che mangia-
e vedendo ora tanta parte del proletariato lasciarsi strappare no ogni giorno ed hanno sempre una ragionevole sicurezza di
docilmente ogni traccia di libert e baciare, sia pure a controge- poter mangiare il giorno seguente; ed naturale che sia cos,
nio, il bastone che lo percuote per la vana speranza di ottenere perch per poter pensare, per poter aspirare a cose pi elevate
lavoro assicurato e paga buona, mostrano tendenza ad abbando- indispensabile un certo minimo, sia pure bassissimo, di benesse-
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re materiale. Vi sono stati e vi sono uomini che si sono elevati ai ma ricordarsi che lesempio la migliore delle propagande e
pi alti fasti del sacrificio e del martirio, uomini che affrontano che mal si pu pretendere dagli altri quello che non si fa noi
serenamente la fame e la tortura e continuano a lottare per la stessi.
loro idea, eroicamente, tra le pi terribili sofferenze; ma sono
uomini che si sono sviluppati in condizioni relativamente favo- (Pensiero e Volont, 15 gennaio 1924)
revoli ed hanno potuto accumulare una somma di energia laten-
te che agisce poi quando il bisogno lo richiede. Almeno questa
la regola generale. La fede e la scienza
Io frequento da lunghi e lunghi anni organizzazioni operaie,
gruppi rivoluzionari, societ educative ed ho visto sempre che i Nel nostro numero del 15 agosto parlando di Riforma religio-
pi attivi, i pi zelanti erano quelli che si trovavano in meno tri- sa, in una nota allarticolo in cui il compagno Benigno Blasco si
sti condizioni e che erano attratti, pi che dal bisogno proprio, occupava della propaganda protestante della rivista Coscien-
dal desiderio di cooperare ad unopera buona e sentirsi nobilitati tia, io dicevo:
da un ideale. I veri e maggiori miserabili, quelli che sembrereb-
bero pi direttamente e pi immediatamente interessati ad un Noi [alla religione] non ci crediamo; e non possiamo perci fondare
cambiamento di cose, o erano assenti o vi rappresentavano una la nostra morale sopra ci che riteniamo una menzogna, sia quella cat-
parte passiva. Ricordo come era difficile e sterile la propaganda tolica, sia quella protestante. Se Coscientia potesse darci la fede! Ma
in certe piaghe dItalia, trenta o quarantanni or sono, quando i come potrebbe fare? Noi vorremmo delle prove, e dubitiamo che ci si
lavoratori dei campi e buona parte degli operai di citt vivevano possa provare la verit dei dogmi cristiani.
in condizioni veramente animalesche, che vorrei credere defini-
tivamente sorpassate, quantunque oggi non sarebbe senza ragio- Coscientia trova che io ho messo crudamente la questione
ne il temerne il ritorno. Come ho visto movimenti popolari pro- in termini precisi e a sua volta risponde:
vocati dalla fame calmarsi dun tratto con lapertura di qualche
cucina economica e la distribuzione di un po di soldoni. Coscientia, se non pu dar la fede, pu dare questa risposta.
Da tutto questo deduco che innanzi tutto sta lidea che deve Esistono due mentalit: 1. la dogmatica che crede di aver trovato la
animare la volont, ma che ci vogliono certe condizioni perch verit definitiva, riposa in essa, non ha travaglio o inquietudine di
lidea possa nascere ed agire. nuove ricerche e giudica quanto al di fuori di essa come superstizio-
Quindi resta riconfermato il nostro vecchio programma che ne, prodotto inferiore, ecc. Esempi ne sono la mentalit cattolica e
proclama lindissolubilit dellemancipazione morale, politica quella giusnaturalistica che una proiezione caricaturata di questa. Al
ed economica e la necessit di mettere la massa in condizioni dogma dellinfallibilit del Papa corrisponde esattamente quello
materiali tali che permettano lo sviluppo dei bisogni ideali. dellinfallibilit della Scienza. Molti anarchici hanno questa mentalit
Lottare per lemancipazione integrale, aspettando e preparan- ed essa appare in modo chiarissimo nella richiesta di prova dei dogmi
do il giorno in cui essa sar possibile, strappare al governo ed ai cristiani che ci fa Malatesta (ecco il dogma della prova). 2. la mentalit
capitalisti tutti quei miglioramenti politici ed economici che critica: questa, esclusivamente moderna, vive dubitando; la fede non
possono migliorare per noi le condizioni della lotta ed aumenta- mai definitiva o posseduta s che non si cerchi un maggiore possesso e
re il numero di coloro che lottano coscientemente. E perci il valore di essa sta nella volont di essa, nel faticoso acquisto, cos
strapparli con mezzi che non implichino il riconoscimento degli come il liberalismo non in un programma politico ma in s, cos
ordini attuali e preparino le vie dellavvenire. come la filosofia nel filosofare. Questa la scoperta religiosa di
Propagare il sentimento del dovere e lo spirito di sacrificio: Calvino, filosofica di Hegel, politica di Stuart Mill, tutta insomma di
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unaltra cultura, la quale ha anche essa miscredenti, ma di un altro lascia aperto innanzi a noi il campo sterminato della ricerca e
genere e meno miscredenti di quanto si creda. Croce, per esempio, non della scoperta. Io, come ho gi detto, ammetto solo ci che pu
chieder mai le prove della divinit di Cristo. essere provato in modo da soddisfare la mia ragione e lo
Posto questo, appar chiara la difficolt per una mentalit dogmatica ammetto solo provvisoriamente, relativamente, in attesa sempre
di comprendere la mentalit critica che fu la via ad esser quel che di nuovi veri, pi veri di quelli finora acquisiti.
siamo. Bisognerebbe dubitare delle proprie idee, e questo non inten- Niente fede dunque, nel senso religioso della parola.
zione di M. di cui conosciamo il tenace attaccamento ai suoi principi,
nelle ore tristi e serene. Accade anche a me di dire che ci vuole la fede, di dire che
Insomma qui questione di volont e di disposizione; quella che nella lotta per il bene ci vogliono gli uomini di fede sicura, che
Pascal chiamava volont di credere prima di essere questione di fede. stiano fermi nelle bufere come torre che non crolla giammai la
Questa la risposta, forse un po lunga ma non inutile a mettere in cima per soffiar di venti. E c perfino un giornale anarchico
chiaro i termini di certi dissidi. che, ispirandosi evidentemente a questo bisogno, sintitola
Fede!. Ma qui si tratta di un altro significato della parola. Qui
Coscientia mi giudica male. Checch possano pensarne fede significa volont ferma e forte speranza, e non ha nulla di
altri anarchici, io respingo tanto il giusnaturalismo del Set- comune con la cieca credenza in cose che appaiono o incom-
tecento, quanto lo scientificismo dellOttocento; e soprattutto prensibili o assurde.
non sono un dogmatico. Io non credo nellinfallibilit della Ma come concilio io questa incredulit nella religione e que-
Scienza, n nella sua capacit di tutto spiegare, n alla sua mis- sto dubbio, direi sistematico, nei risultati definitivi della scienza,
sione di regolare la condotta degli uomini, come non credo nella con una norma morale e con la ferma volont e la forte speranza
infallibilit del Papa, nella Morale rivelata e nellorigine divina di realizzare il mio ideale di libert, di giustizia, di fratellanza
della Sacra Scrittura. umane?
Io credo solo nelle cose che possono essere provate; ma so Gli che io non metto la scienza dove la scienza non centra.
benissimo che le prove sono cosa relativa e possono, e sono Compito della scienza di scoprire e di dire il fatto e le con-
infatti, continuamente superate ed annullate da altri fatti provati; dizioni nelle quali il fatto necessariamente si produce e si ripete:
e quindi credo che il dubbio debba essere la posizione mentale di dire cio quello che e che necessariamente deve essere, e
di chiunque aspira ad avvicinarsi sempre pi alla verit, o alme- non gi quello che gli uomini desiderano e vogliono. Essa
no a quel tanto di verit che possibile raggiungere. sarresta dove finisce la fatalit e comincia la libert. Serve
Coscientia dice che bisogna avere la volont di credere, alluomo perch lo previene dal perdersi in chimere impossibili,
confessando cos che la fede un fenomeno di autosuggestione e nello stesso tempo gli fornisce i mezzi per allargare il tempo
senza alcuna corrispondenza nella realt obbiettiva. E perci spettante alla libera volont: capacit di volere che distingue gli
non vuol sentir parlare di prove e trova che sia segno di menta- uomini, e forse in gradi diversi tutti gli animali, dalle cose inerti
lit dogmatica il domandarne, mentre poi sarebbe segno di men- e dalle forze incoscienti.
talit critica il credere, naturalmente senza prove, che vi sia un in questa facolt di volere che bisogna cercare le fonti della
Dio che ha creato il mondo dal nulla, che questo Dio si scisso morale, le regole della condotta.
in tre persone e ne ha mandata una, il figlio Ges, a redimere
lumanit, ecc. (Pensiero e Volont, 15 settembre 1924)
A me questa pare una mentalit da devoti di S. Gennaro! Io
alla volont di credere, che non pu essere che la volont di
annullare la propria ragione, oppongo la volont di sapere, che
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Fra le nebbie della filosofia gliose fatte in quel torno di tempo nel campo della fisico-chimi-
ca e della storia naturale, domin le menti nella seconda met
Ho tardato a rispondere al mio gentile e dotto contraddittore del secolo passato, il credere che la scienza sia tutto e possa
di Coscientia. A lui non importer nulla, ed i lettori mi perdo- tutto; laccettare come verit definitive, come dogmi, ogni
neranno facilmente il ritardo, visto che in questi momenti turbi- scoperta parziale; il confondere la Scienza con la Morale, la
nosi la questione non davvero di palpitante attualit. Forza nel senso meccanico della parola, che una entit defini-
Nullameno non mi pare inutile il tentare di mettere le cose in bile e misurabile, con le forze morali, la Natura con il Pensiero,
chiaro. la Legge naturale con la Volont. Esso conduce logicamente al
Il g.g. di Coscientia mi aveva qualificato di mentalit fatalismo, cio alla negazione della volont e della libert.
dogmatica. Io risposi ed egli replica dicendo che la mia rispo-
sta lo conferma nellopinione che io ho una mentalit scienti- Il g.g. dice che bisognerebbe discutere il mio articolo frase
stica. Crede egli dunque che le due opposte qualifiche signifi- per frase, il che sarebbe troppo lungo, e perci si limita a met-
cano la stessa cosa? termi dei quesiti, perch io mi convinca come la sua impostazio-
Io protesto contro la qualifica di dogmatico, perch, fermo e ne dei problemi sia lontana della mia. Ne ero gi convinto; ma
deciso in quello che voglio, sono sempre dubbioso in quello che ecco: io dicevo di non credere nellorigine divina della Sacra
so e penso che, per quanti sforzi si siano fatti per comprendere e Scrittura, ed egli risponde: Ma che intende Malatesta per Sacra
spiegare luniverso, non si sia finora raggiunto, nonch la cer- Scrittura? La carta e le parole stampate?. No, io non arrivo a
tezza, nemmeno una probabilit di certezza e non so se lintel- supporre che g.g. creda che il Padre Eterno abbia, sul Monte
ligenza umana potr mai arrivarci. Sinai o altrove, scritto sopra un papiro i libri santi; ma crede
Invece, la qualifica di mentalit scientista non mi dispiace egli, s o no, che la Bibbia sia dispirazione divina e non gi una
affatto e sarei lusingato di meritarla; poich la mentalit scienti- raccolta di leggende e di poesie, qualche cosa come il folklore
sta quella che ricerca la verit con metodo positivo, razionale del popolo ebreo?
e sperimentale, non sillude mai di aver trovato la Verit assolu- Ma g.g. continua:
ta e si contenta di avvicinarvisi faticosamente, scoprendo delle
verit parziali, che considera sempre come provvisorie e rivedi- Che cosa intende M. per origine divina? Se per divino ammette ci
bili. Lo scienziato, quale secondo me dovrebbe essere, quello che assoluto, non empirico, M. riconoscer che per lo meno la
che esamina i fatti e ne trae le logiche conseguenze quali che Coscienza di origine divina in quanto permette a lui, Malatesta, di
esse siano, in opposizione a coloro che si foggiano un sistema e asserire con sicurezza assoluta alcune cose (la cosiddetta realt obbiet-
poi ne cercano la conferma nei fatti e per trovarla inconsciamen- tiva, la prova come norma di verit, ecc.). Ebbene chi ha rivelato la
te scelgono i fatti che loro convengono trascurando gli altri e divinit della coscienza se non il Vangelo? e cos la verit del
magari sforzano e travisano la realt per serrarla nei ceppi delle Vangelo, se non una esperienza di coscienza?
loro concezioni. Egli adopera delle ipotesi da lavoro, vale a dire
fa delle supposizioni che gli servono di guida e di sprone nelle Rispondo prima di tutto che io non ho mai detto di avere
sue ricerche, ma non resta vittima dei suoi fantasmi, pigliando, a sicurezza assoluta di cosa alcuna (ho anzi detto precisamente
forza di servirsene, per verit dimostrate le sue supposizioni e il contrario), e poi che non capisco che cosa questa origine
generalizzando ed elevando a legge, con arbitraria induzione, divina della coscienza. A Dio, inteso come essere cosciente e
ogni fatto particolare che convenga alla sua tesi. volente, creatore e regolatore del Mondo io non ci credo, e
Lo scientificismo che io respingo e che, provocato ed alimen- lAssoluto non so che cosa sia. Ci crede g.g. ad un Dio persona-
tato dallentusiasmo che segu le scoperte veramente meravi- le, e comprende egli che cosa sia lAssoluto? Se s, beato lui,
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ma io gli sarei molto obbligato se volesse darmi una risposta fu un genio Leonardo da Vinci e non gi perch era cattolico, se
precisa ed intelligibile intelligibile, intendo, per una mente pure lo era.
cos poco filosofica come la mia. E cos se volesse spiegarmi Tutti i grandi credenti che g.g. pu citare, ed in qualunque
come mai il Vangelo che ha rivelato la divinit della coscien- religione credessero, o credevano per suggestione ricevuta
za; e che significa il dire che il Vangelo una esperienza di nellinfanzia, cos per abitudine, senza ragionarci su, oppure
coscienza! Questo un linguaggio veramente troppo ermetico, perch volevano credere e si autosuggestionavano fino al punto
troppo misterioso per me: capirei meglio se g.g. mi dicesse se di credere davvero.
egli crede che Cristo era un dio e che il Vangelo parola divina,
anzich un racconto (storico o leggendario importa poco) in cui Siccome io avevo opposto la volont di sapere alla volont di
si trovano delle massime morali gi predicate da religioni ante- credere, g.g. domanda: Ma che differenza passa tra sapere e
riori. La frase la verit del Vangelo una esperienza di credere? tra ragione e fede? Chi crede nella ragione non fa atto
coscienza, pur nella sua oscurit, mi fa pensare che g.g. cri- di fede nella ragione?. Gi, per chi crede nellinfallibilit della
stiano non gi perch convinto della verit del Cristianesimo, ragione, ma non per chi si contenta della ragione perch la
ma perch vi vuole credere: questione di gusto allora, e come sola arma, imperfetta quanto si voglia, che abbiamo per control-
risaputo sui gusti non si discute. lare la nostra fantasia e sistemare le nostre sensazioni.
g.g. dice che io riduco la volont di credere allautosugge- Ammetto volentieri che, a causa della nostra ignoranza e
stione. Siamo esatti. Io dissi che la fede (non la volont di cre- della nostra incapacit non so se temporanea o perpetua di
dere, ma il credere) un fenomeno di autosuggestione. La comprendere quello che si chiama causa prima, cosa in s, ecc.,
volont di credere mi pare piuttosto un autolesionismo mentale, ecc., noi siamo costretti per necessit intellettuali e per necessit
una volont di diminuire se stesso, la propria personalit, la pro- pratiche ad ammettere molte cose che non comprendiamo e a
pria dignit intellettuale. ragionare ed agire come se vi credessimo; e perci, se questo
g.g. per confutarmi tira in campo Paolo, Agostino e Manzoni pu fare piacere a g.g. oltre a dire volont di sapere dir anche
che contrappone ai devoti di S. Gennaro a cui io avevo accenna- volont di credere il meno possibile, cio volont d apprendere
to, e mi accusa di credere, con Lombroso, che il genio follia. e di comprendere sempre di pi.
Ho il sospetto che dei tre almeno uno, Agostino, si sentirebbe
onorato di essere paragonato ai devoti di S. Gennaro che non In ultimo g.g. vuol farmi credere nella creazione dal nulla e
simbarazzano di ragionare ed hanno la fede ingenua, cieca, nella trinit, e siccome ha il sospetto che il Quarto Evangelo non
vale a dire la vera fede. Ma che importa? Io non mi lascio gui- basta a persuadermi, mi rimanda a Hegel. Grazie tanto! Hegel
dare da Paolo, Agostino o Manzoni pi che da Lombroso, e non aveva tanta fantasia da poterne creare cento di mondi e dividere
amo, anche perch sono poco erudito, che invece di buone la divinit in tremila anzi che in tre persone e poi era tanto
ragioni mi si tirino fuori dei grandi nomi. Preferirei che g.g. mi oscuro che quello che non creava lui glielo possono far creare
spiegasse come da quello che ho detto mi si possa attribuire una gli interpreti. Del resto io stesso, che non sono un Hegel (me ne
qualsiasi approvazione delle fantasticherie sedicenti scientifiche guardi Iddio!), se mi mettessi a fantasticare ne potrei crear tante
del Lombroso. di cose. Ma sarebbero poi sempre vane fantasticherie.
I geni sono rari, ma se ne trovano fra tutte le confessioni e
malgrado tutte le confessioni, ed il fatto che essi possono auto- Conclusione.
suggestionarsi e magari essere sciocchi in un ramo dellattivit Tra me e g.g. c una differenza tale di mentalit che non
mentale, non infirma la loro genialit in un altro ramo. Newton possiamo riuscire ad accordarci e forse nemmeno a compren-
fu un genio, e non precisamente perch commentava la Bibbia; derci.
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Io sono cosciente della mia ignoranza e la confesso a me cio le condizioni nelle quali il fatto necessariamente avviene e
stesso ed agli altri; g.g., come la pi parte dei filosofi, ha una si ripete. Essa soddisfa certi bisogni intellettuali ed nello stes-
ripugnanza istintiva a dire non so. Io amo la luce e trovo che so tempo strumento validissimo di potenza. Mentre indica nelle
non ve n mai abbastanza; g.g. si compiace fra le nebbie. leggi naturali il limite allarbitrio umano, accresce la libert
Ed io non dico che coloro i quali tra le nebbie si compiaccio- effettiva delluomo dandogli modo di volgere quelle leggi a pro-
no non possono fare opera utile allavanzamento dello spirito prio vantaggio. Essa uguale per tutti e serve indifferentemente
umano. Anche brancolando nel buio si possono fare delle sco- per il bene o per il male, per la liberazione come per loppres-
perte. Sono perci da ammirare quegli audaci che si slanciano sione.
nelle alte sfere della metafisica; ma bisogna che essi si rendano La filosofia pu essere una spiegazione ipotetica di quello
conto che stanno nel buio e non silludano di veder chiaro l che si sa, o un tentativo dindovinare quello che non si sa. Essa
dove non vi filo di luce. Che altrimenti invece di essere dei pone i problemi che sfuggono, almeno finora, alla competenza
pionieri del pensiero saranno degli sterili sognatori e non pro- della scienza ed immagina delle soluzioni che per non essere,
durranno che dei devoti di S. Gennaro... o di Hegel. allo stato attuale delle cognizioni, suscettibili di prove, variano e
si contraddicono da filosofo a filosofo. Essa, quando non diventi
(Pensiero e Volont, 1 novembre 1924) un gioco di parole ed un fenomeno dillusionismo, pu essere di
sprone e di guida alla scienza, ma non la scienza.
Lanarchia invece unaspirazione umana, che non fondata
Scienza e anarchia sopra nessuna vera o supposta necessit naturale, e che potr
realizzarsi e non realizzarsi secondo la volont umana. Essa pro-
La definizione che il Kropotkin d dellanarchia e che il fitta dei mezzi che la scienza fornisce alluomo nella lotta con-
Napolitano riporta come cosa che non ha nemmeno bisogno di tro la natura e contro le volont contrastanti; pu profittare dei
essere discussa, quantunque accettata con poco spirito critico da progressi del pensiero filosofico, quando essi servano ad inse-
molti anarchici a causa del grande e meritato prestigio dellauto- gnare agli uomini a ragionare meglio ed a meglio distinguere il
re e del suo accordo con le idee scientifiche e filosofiche che reale dal fantastico; ma non pu esser confusa, senza cadere
prevalevano quando lanarchismo incominci a propagarsi, nellassurdo, n con la scienza, n con un qualsiasi sistema filo-
sembra a me erronea e nociva: erronea perch confonde cose di sofico.
natura diversa, nociva perch costringe anche gli anarchici che
laccettano a dibattersi in quelle contraddizioni che infirmano i Ma vediamo se realmente la concezione meccanica dellu-
ragionamenti di tutti, o quasi tutti, i pensatori delle scuole posi- niverso spiega i fatti conosciuti.
tiviste e naturalistiche quando si occupano di questioni morali. Vedremo poi se essa possa almeno conciliarsi, coesistere
Kropotkin nel suo tentativo di fissare il posto dellanarchia logicamente con lanarchismo o infatti con qualsiasi aspirazione
nella scienza moderna trova che lanarchia una concezione ad uno stato di cose diverso da quello che esiste.
delluniverso basata sullinterpretazione meccanica dei fenome- Principio fondamentale della meccanica la conservazione
ni che abbraccia tutta la natura, non esclusa la vita della dellenergia: niente si crea e niente si distrugge.
societ. Un corpo non pu cedere del calore ad un altro senza raffred-
Questa filosofia, accettabile o meno, ma certamente non darsi di altrettanto; una forma di energia non pu trasformarsi in
n scienza, n anarchia. unaltra (movimento in calore, calore in elettricit o viceversa,
La scienza la raccolta e la sistemazione di ci che si sa, o si ecc.) senza che quello che si acquista in un modo si perda in un
crede sapere: dice il fatto e cerca di scoprire la legge del fatto, altro. Insomma in tutta la natura fisica si verifica quello stesso
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volgarissimo fatto che se uno ha dieci soldi e ne spende cinque, ch la sua vita personale e sociale pure un fenomeno della
gliene restano solamente cinque e niente di pi o di meno. natura allo stesso modo della crescenza di un fiore, o dellevo-
Invece, se uno ha unidea la pu comunicare ad un milione di luzione della vita nelle societ delle formiche e delle api non
persone senza perderci nulla, e lidea pi si propaga e pi acqui- vi nessuna ragione perch passando dal fiore alluomo e da un
sta forza ed efficienza. Un maestro insegna agli altri quello che villaggio di castori ad una citt umana, noi dobbiamo abbando-
sa, e non diventa perci meno sapiente, anzi nellinsegnare nare il metodo che ci aveva servito cos bene fino allora per cer-
apprende meglio ed arricchisce la sua mente. Se un grano di carne un altro nellarsenale della metafisica. E gi il grande
piombo lanciato da mano omicida tronca la vita di un uomo di matematico Laplace, alla fine del secolo decimottavo aveva
genio, la scienza potr spiegare quel che diventano tutti gli ele- detto: Essendo date le forze da cui animata la natura e la
menti materiali, tutte le energie fisiche che esistevano nellucci- situazione rispettiva degli esseri che la compongono, unintelli-
so quando era in vita e dimostrare che dopo che il cadavere si genza abbastanza vasta conoscerebbe il passato e lavvenire
disfatto nulla resta di lui nellantica forma, ma che nello stesso tanto bene quanto il presente.
tempo nulla si perduto materialmente perch ogni atomo di Questa la pura concezione meccanica; tutto ci che stato
quel corpo si ritrova con tutte le sue energie in altre combina- doveva essere, tutto ci che deve essere, tutto ci che sar
zioni. Ma le idee che quel genio ha lanciato nel mondo, le dovr essere necessariamente, fatalmente, in tutti i minimi parti-
invenzioni chegli ha fatte restano e si propagano e possono colari di posizione e di movimento, di intensit e di velocit.
essere una forza enorme; mentre daltra parte quelle idee che In tale concezione, che significato possono avere le parole
ancora maturavano in lui e che si sarebbero sviluppate se egli volont, libert, responsabilit? E a che servirebbe leduca-
non fosse stato ucciso, sono perdute e non si ritrovano pi. zione, la propaganda, la ribellione? Non si pu modificare il
Pu la meccanica spiegare questa potenza, questa qualit corso predestinato degli avvenimenti umani come non si pu
specifica dei prodotti mentali? modificare il corso degli astri o la crescenza di un fiore. E
Non mi si domandi, per carit, di spiegare io in altro modo il allora?
fatto che la meccanica non riesce a spiegare. Che centra lanarchia?
Io non sono filosofo; ma non c bisogno di essere filosofi
per vedere certi problemi che pi o meno tormentano tutte le Ebbero voga tra gli anarchici le dichiarazioni che un compa-
menti pensanti. Ed il non sapere risolvere un problema non gno francese (Etivant) pronunzi in sua difesa innanzi ad un
obbliga uno ad accettare delle soluzioni che non lo soddisfano... tribunale di Parigi. Egli avrebbe potuto limitarsi a far la critica
tanto pi che le soluzioni offerte dai filosofi sono tante e si con- della societ, a dimostrare che se delitto aveva commesso egli vi
traddicono luna con laltra. era stato indotto, forzato dalle circostanze, e che la massima
Ed ora vediamo se il meccanicismo conciliabile con responsabilit spettava ad altri che a lui. Ma il nostro povero
lanarchismo. compagno, che pi tardi cadde vittima della brutalit poliziesca,
Nella concezione meccanica (come daltronde nella conce- era intinto di filosofia e volle dimostrare, da buon determinista,
zione teistica) tutto necessario, tutto fatale, niente pu essere che non lo si poteva dichiarare responsabile e punirlo, perch
differente da quello che . egli non era un libero agente, visto che tutto in natura necessa-
Infatti se nulla si crea e nulla si distrugge, se la materia e rio e predeterminato.
lenergia (qualunque cosa esse possano essere) sono quantit Un giudice di cattivo cuore, ma di spirito sveglio, avrebbe
fisse sottoposte a leggi meccaniche, tutti i fenomeni sono colle- potuto rispondergli: Avete ragione, io non posso giustamente
gati in modo inalterabile. punirvi e nemmeno biasimarvi per le ragioni che cos bene
Kropotkin dice: Poich luomo una parte della natura, poi- avete esposte; ma per le stesse ragioni non responsabile il
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prete che vi ha ingannato, il padrone che vi ha affamato, lo sbir- Ancora su scienza e anarchia
ro che vi ha torturato e non sono responsabile io che vi mando (nota allarticolo di Hz.)
in galera o alla ghigliottina. Tutto quello che avviene deve avve-
nire. Ringrazio per i complimenti e rispondo.
Ci che dice Kropotkin nella conferenza (del 6 marzo 1896),
Ancora una volta, che centra lanarchia in tutto questo? I a cui si riferisce il nostro compagno norvegese Hz., non spiega e
sistemi filosofici sono innumerevoli e, come tutto ci che non non giustifica lidea, per me arbitraria ed assurda, che lanarchia
ha una base positiva, seguono anche la moda. Sul finire del sia una concezione delluniverso basata sullinterpretazione
secolo passato era di moda il materialismo, oggi di moda meccanica dei fenomeni.
lidealismo, domani chi sa che cosa cinventeranno i signori Si tratta di oscure e contestabili analogie fra la vita sociale e
filosofi. certi fatti (o supposti fatti) del mondo fisico e biologico che
Bisognerebbe dunque che quelli che, come fece Kropotkin, Kropotkin deve aver messi l perch allora era di moda il ficca-
affrontano per lanarchia persecuzioni e martiri, quelli che sono re in ogni cosa la Scienza, senza annettervi egli stesso grande
anarchici perch amano e soffrono e si ribellano allingiustizia importanza, visto che comincia col dire: Prendo alcuni esempi
ed alloppressione, aspettassero che scienziati e filosofi abbiano elementari nel campo delle scienze naturali non per dedurne le
spiegato davvero questimmenso mistero che luniverso? nostre idee sociali siamo ben lontani da ci ma semplice-
Si pu essere anarchici qualunque sia il sistema filosofico mente per far meglio risultare certi rapporti pi facili a capirsi
che si preferisce. Vi sono anarchici materialisti come ve ne sono nei fenomeni constatati dalle scienze esatte che cercandone gli
di spiritualisti, ve ne sono di monisti e di pluralisti, ve ne sono esempi nei fatti cos complessi delle societ umane. Ed infatti,
di agnostici e vi sono di quelli, come me, che senza nulla pre- pagato il tributo alla moda dellora, egli, di botto, senza appa-
giudicare sui possibili sviluppi futuri dellintelletto umano, pre- rente legame logico, passa a difendere lanarchia con argomenti
feriscono dichiararsi semplicemente ignoranti. derivati dal desiderio di giustizia, di libert, di benessere per
Certamente non si capisce come si pu conciliare certe teorie tutti, che nulla hanno da fare con le scienze naturali.
con la pratica della vita. Del resto, se si volesse esaminare con rigore quello che
La teoria meccanicista, al pari di quella teistica e panteistica, Kropotkin dice nella citata conferenza, bisognerebbe arrivare alla
porterebbe logicamente allindifferenza ed allinazione, conclusione che egli stesso era in fondo tuttaltro che un mecca-
allaccettazione supina di tutto ci che , nel campo morale nicista. Nulla, egli dice, di prestabilito in ci che noi chia-
come in quello materiale. miamo armonia della natura. Il caso degli urti e degli scontri
Ma per fortuna le concezioni filosofiche hanno poca o nessu- stato sufficiente per stabilirla. Dunque il caso?! Ma come si pu
na influenza sulla condotta. concepire che qualche cosa avvenga per caso senza supporre un
E i materialisti e meccanicisti, in barba alla logica, si sacri- agente libero, una forza che, senza causa anteriore, sopravvenga
ficano spesso per un ideale. Come del resto fanno i religiosi che ad alterare lequilibrio statico e dinamico di gi esistente?
credono nelle gioie eterne del paradiso, ma pensano a star bene E poi, che cosa questa armonia della natura, questo ordine
in questo mondo, e quando sono malati hanno paura di morire e naturale, a cui tanto spesso fanno appello gli anarchici che
chiamano il medico. Cos come la povera mamma che perde un sispirano alle idee di Kropotkin? Che cosa hanno di comune
figliolo: crede di esser sicura che il suo bimbo diventato un quellarmonia e quellordine con larmonia sociale che lo
angelo e laspetta in paradiso... ma intanto piange e si dispera. scopo vero dellanarchismo?
La Natura edifica e distrugge, fa nascere, fa soffrire e fa
(Pensiero e Volont, 1 luglio 1925) morire, crea la vita e fa in modo che essa non pu mantenersi se
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non distruggendo altre vite. Naturale lamore e la gioia come si sono combinati.
naturale lodio ed il dolore; naturale labbondanza come Una macchina non si consuma pi presto facendo un lavoro
naturale la sterilit e la miseria; naturale lo schiacciamento del utile che muovendosi a vuoto! Che significa questo lavoro
debole da parte del forte; naturale luragano, il terremoto, il can- utile? Questo dellutilit un concetto umano che non ha posto
cro, la tubercolosi... Aff mia che questordine naturale somiglia in meccanica razionale. Utile, o inutile, o dannoso per gli uomi-
ben pi allordine borghese che a quello che vogliamo noi! ni che sia il movimento di una macchina, essa non produce n
Tutto ci che esiste ed avviene indipendentemente dalla volont distrugge energia, ma semplicemente la trasforma e la trasporta.
e dallopera degli uomini naturale e risponde forse ad una In ogni modo, se mai gli esempi citati da Hz. provassero dav-
necessit meccanica; ma non certamente armonico, almeno vero qualche cosa contro il principio della conservazione
nel senso che noi diamo alla parola armonia, quando linvochia- dellenergia, si arriverebbe a questa strana conclusione che egli,
mo per la salvezza e la felicit degli uomini. volendo con Kropotkin estendere la legge meccanica anche al
Hz. trova a ridire sul principio, generalmente accettato nel mondo morale e sociale, riesce a sottrarre ad essa anche il
campo delle scienze fisiche, della conservazione dellenergia, mondo materiale in cui essa appare incontestabile.
ed osserva che una candela accesa ne pu accendere altre mille
senza perci consumarsi pi presto e che una macchina non si A me sembra che chi accetta la definizione kropotkiniana
consuma pi presto se fa un lavoro utile che se si muove per dellanarchia si dibatte in un insanabile illogicismo. stato
nulla. detto che ognuno padrone delle sue premesse, cio che ognu-
Io, pur non comprendendo troppo, non mi scandalizzerei cer- no pu mettere a base dei suoi ragionamenti il principio che gli
tamente se uno negasse il detto principio della conservazione sembra vero, ricavandolo, secondo la sua mentalit dalla espe-
dellenergia, vale a dire che nulla si crea e nulla si distrugge. rienza o dalla fantasia o un po dalluna e un po dallaltra. Ma
Questo principio, come ogni altro su cui si fonda la scienza, non una volta affermato il principio, le conseguenze derivano neces-
in sostanza che una ipotesi, utilissima per collegare i fatti sariamente, governate dalla logica che la legge del pensiero ed
conosciuti e spingere a cercarne degli altri, ma non pu lasciarvi la stessa per tutti.
pienamente soddisfatti perch non ci svela che cosa lenergia. Quando si affermato che tutto quello che avviene deve
Se qualcuno mostrasse linsufficienza di quellipotesi e pro- avvenire comprendendo in quel tutto anche ci che luomo
vocasse cos ricerche e spiegazioni in una nuova direzione non pensa e vuole e fa, quando si ritiene che pensiero e volont non
ci sarebbe che da rallegrarsene. Ma bisognerebbe appoggiare la sono che il prodotto di forze meccaniche, di urti, fatali o casuali,
critica a qualche fatto ed a qualche ragione; e invece le obbie- fra atomi materiali, non si pu poi dire che lopera umana possa
zioni del nostro compagno mi paiono sfornite di ogni validit. in un modo qualsiasi agire sugli avvenimenti, nemmeno affret-
La fiamma della candela accesa comunicando il fuoco ad tandone o rallentandone il corso. Quando si ammette che
altre si raffredda un poco ad ogni contatto con un lucignolo luomo non pu fare diversamente da quello che fa, nessun
freddo e finirebbe con lo spegnersi se i contatti si seguissero acrobatismo logico pu dare un significato reale alle parole
troppo rapidamente e senza aspettare che lenergia chimica della libert e responsabilit.
candela trasformandosi in calore avesse compensato il raffred-
damento prodotto dai contatti coi lucignoli freddi. In conclusio- In conclusione, se si pigliasse sul serio la definizione di
ne la candela durerebbe di pi, con luce meno intensa e regola- Kropotkin, tutti quelli che hanno delluniverso una concezione
re, ma n essa n le altre che essa ha accese produrrebbero pi o diversa da quella meccanica, o che non ne hanno alcuna, come
meno energia calorica, luminosa, ecc., di quella che sotto altre temo sia il caso del sottoscritto, si troverebbero messi fuori
forme era contenuta nei loro componenti e nellossigeno con cui dellanarchismo: cosa che non era certo nellintenzione di
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Kropotkin e non pu essere in quella dei nostri compagni mec- sco. Nella parte che capisco trovo verit, errori, dubbi, ipotesi,
canicisti, materialisti e deterministi. E soprattutto non conviene problemi, tutte cose altamente interessanti, ma che infine rien-
a noi. trano tutte nel campo dellindagine scientifica, se fra le scienze
Perci, lasciando da parte lincerta filosofia, io preferisco sincludono la logica e la psicologia. Nella parte che non capi-
attenermi alle definizioni volgari, le quali ci dicono che lanar- sco mi par di vedere fantasticherie, tautologie, logomachie... ma
chia un modo di convivenza sociale, in cui gli uomini vivono poich non capisco, sar pi prudente astenermi dal giudicare.
da fratelli senza che nessuno possa opprimere e sfruttare gli altri Restiamo sul terreno solido della scienza.
e tutti abbiano a propria disposizione i mezzi che la civilt Scopo della ricerca scientifica di studiare la natura, di sco-
dellepoca pu fornire per raggiungere il massimo sviluppo prire il fatto e le leggi che la governano, cio le condizioni
morale e materiale; e lanarchismo il metodo per realizzare nelle quali il fatto necessariamente avviene e necessariamente
lanarchia per mezzo della libert, senza governo, cio senza si riproduce. Una scienza costituita quando pu prevedere ci
organi autoritari che con la forza, sia pure a fin di bene, impon- che avverr, non importa se sappia o no dirne il perch; se la
gano agli altri il proprio volere. previsione non si avvera, vuol dire che vi era errore e non c
che da procedere a pi ampia e pi profonda indagine. Il caso,
(Pensiero e Volont, 1 settembre 1925) larbitrio, il capriccio, sono concetti estranei alla scienza, la
quale ricerca ci che fatale, ci che non pu essere diversa-
mente, ci che necessario.
Necessit e libert Questa necessit che collega tra loro nel tempo e nello spazio
tutti i fatti naturali e che compito della scienza ricercare e sco-
Le osservazioni che qua e l ho scritte in questi ultimi tempi prire, abbraccia essa tutto ci che avviene nelluniverso compre-
sui rapporti tra scienza e anarchia, e soprattutto il fatto di aver si i fatti psichici e sociali?
trattato da assurda la definizione che Kropotkin dava dellanar- I meccanicisti dicono di s, e pensano che tutto sottoposto
chia lanarchia una concezione delluniverso basata alla stessa legge meccanica, tutto predeterminato dagli antece-
sullinterpretazione meccanica dei fenomeni che abbraccia tutta denti fisico-chimici: cos il corso degli astri, come lo sbocciare
la natura, non esclusa la vita della societ hanno scandalizza- di un fiore, come il palpito di unamante, come lo svolgersi
to alcuni compagni, i quali non comprendendo, certamente per della storia umana. Ed il sistema, ne convengo volentieri, appare
colpa mia, quel che io intendevo, mi hanno fatto dire che lanar- bello e grandioso, meno assurdo, meno incomprensibile dei
chismo non sapeva che farsi della scienza e della filosofia, e si sistemi metafisici e, se potesse esser dimostrato vero, soddisfe-
sono sbizzarriti a dimostrare le grandi benemerenze della scien- rebbe completamente lo spirito. Ma allora, malgrado tutti gli
za e a dire che lanarchismo una concezione generale della sforzi pseudo-logici dei deterministi per conciliare il sistema
vita, cio una filosofia, senza poi toccare per nulla il punto che con la vita e con il sentimento morale, non vi resta posto, n
veramente io aveva posto in discussione. piccolo n grande, n condizionato n incondizionato, per la
Cercher di spiegarmi pi chiaramente. volont e per la libert. La vita nostra e quella delle societ
Lasciamo andare la filosofia, di cui si danno mille definizioni umane sarebbe tutta predestinata e prevedibile, ab eterno e per
diverse e che spesso davvero, come dice ironicamente un filo- leternit, in tutti i minimi particolari al pari di ogni fatto mecca-
sofo, che non brilla egli stesso per soverchia chiarezza, larte di nico, e la nostra volont sarebbe una semplice illusione come
rendere oscuro ci che chiaro. Io sono un profano e, cos, quella della pietra di cui parla Spinoza, che cadendo avesse
empiricamente, per mio uso personale, divido ci che dicono i coscienza della sua caduta e credesse che cade perch vuol
filosofi in due parti: quello che capisco e quello che non capi- cadere.
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Ammesso questo, che meccanicisti e deterministi non posso- volont capace di produrre effetti nuovi, indipendenti dalle leggi
no non ammettere senza contraddirsi, diventa assurdo il voler meccaniche della natura, un presupposto necessario per chi
regolare la propria vita, il volere educarsi ed educare, il volere sostiene la possibilit di riformare la societ.
riformare in un senso o nellaltro lorganizzazione sociale. Tutto sulla necessit o meno di questo presupposto che possono
questo affaccendarsi degli uomini per preparare un miglior discutere, se vogliono, P. Garalino ed altri miei contraddittori.
avvenire non sarebbe che linutile frutto di una illusione, e non Gli inni alla bellezza della scienza non colgono nel segno.
potrebbe durare dopo che si scoperto che una illusione.
vero che anche lillusione, anche lassurdo sarebbero prodotti (Pensiero e Volont, 1 febbraio 1925)
fatali delle funzioni meccaniche del cervello e come tali rientre-
rebbero nel sistema. Ma, ancora una volta, quale posto resta alla
volont, alla libert, allefficacia dellopera umana sulla vita e Medicina e anarchismo
sui destini delluomo?
Perch gli uomini abbiano la fiducia, o almeno la speranza, Riceviamo degli inviti a far la propaganda a favore di questo
di poter fare opera utile, bisogna ammettere una forza creativa, o quel sistema curativo, fregiato degli aggettivi razionale,
una causa prima, o delle cause prime, indipendenti dal mondo naturale, ecc., accompagnati da critiche, giuste o ingiuste,
fisico e dalle leggi meccaniche, e questa forza quella che chia- contro la scienza ufficiale.
miamo volont. Noi non ne faremo nulla, perch non crediamo che lessere
Certamente, ammettere questa forza significa negare lappli- anarchici dia a noi o ad altri il dono soprannaturale di sapere
cazione generale del principio di causalit e di ragion sufficien- quello che non si studiato.
te, e la nostra logica si trova imbarazzata. Ma non sempre Comprendiamo tutto il male che lattuale organizzazione
cos, quando vogliamo rimontare alla origine delle cose? Noi sociale, fondata sullegoismo e sul contrasto degli interessi, fa
non sappiamo che cosa la volont; ma sappiamo forse che allo sviluppo della scienza ed alla sincerit degli scienziati.
cosa la materia, che cosa lenergia? Noi conosciamo i fatti, Sappiamo che molti medici, spinti dallavidit e spesso forzati
ma non la ragione dei fatti e, comunque ci sforziamo, arriviamo dal bisogno, prostituiscono quella che dovrebbe essere una delle
sempre ad un effetto senza causa, a una causa prima e se per pi nobili missioni umane, e ne fanno un vile mercimonio. Ma
spiegarci i fatti abbiamo bisogno di cause prime sempre presenti tutto questo non ci impedisce di comprendere che la medicina
e sempre attive, ne accetteremo lesistenza come una ipotesi una scienza ed unarte difficilissima che richiede lungo ed arduo
necessaria, o almeno comoda. tirocinio e non si apprende per intuizione e per conto nostro,
Considerate cos le cose, compito della scienza quello di quando fosse il caso, preferiremmo ancora affidare la nostra
scoprire ci che fatale (leggi naturali) e stabilire i limiti dove salute ad un medico disonesto, piuttosto che ad unonestissimo
finisce la necessit e comincia la libert; e la grande sua utilit ignorante il quale credesse che il fegato si trova nella punta dei
consiste nel liberare luomo dallillusione di poter fare tutto piedi.
quello che vuole ed allargare sempre pi la sua libert effettiva. Secondo noi hanno torto quei compagni che prendon partito
Quando non si conosceva la fatalit che sottopone tutti i corpi per un dato sistema terapeutico solo perch linventore professa,
alle leggi di gravitazione, luomo poteva credere di poter volare pi o meno sinceramente, idee anarchiche e si d laria del ribel-
a suo piacere, ma restava a terra; quando la scienza ha scoperto le e tuona contro la scienza ufficiale. Noi, al contrario, ci met-
le condizioni necessarie per sostenersi e muoversi nellaria, tiamo subito in guardia se vediamo che uno vuole avvalersi
luomo ha acquistato la libert di volare realmente. delle sue idee politiche per far accettare le sue idee scientifiche
In conclusione, tutto ci che sostengo che lesistenza di una e ne fa una questione di partito.
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Del resto, conosciamo qualcuno che, trovando comodo di bene che si guardi con simpatia ogni tentativo, onesto ed illu-
guadagnarsi la vita facendo il medico senza esserlo, ha inventa- minante di aprirle vie novelle. Ma non ci pare troppo il preten-
to un qualsiasi sistema di medicina naturale ed ha molto dere che chi vuole criticare e combattere i metodi vecchi sappia
sbraitato contro i medici; ma poi, quando si indotto a studiare quali essi sono e quali sono i fatti accertati in favore o contro di
ed ha potuto ottenere i diplomi, si messo a fare il medico come essi. In altri termini, noi domandiamo semplicemente che chi
gli altri. [...] vuole parlare di una cosa si prenda prima la briga di studiarla.
Se vi sono dunque dei compagni che si sentono la competenza
di discutere di materie sanitarie lo facciano pure, ma non
Medicina e anarchismo domandino a noi di parlare di quello che noi non sappiamo.
Del resto, noi conosciamo dei valenti medici che professano
Sotto questo titolo nella posta redazionale del nostro n. 5 le idee anarchiche; ma essi non parlano di anarchia quando
pubblicammo una nota con la quale rifiutavamo linvito di alcu- fanno della scienza, o ne parlano solo quando la questione
ni compagni a far propaganda a favore di certi sistemi curativi scientifica diventa questione sociale, cio quando constatano
contrastanti con la scienza e con la pratica medica generalmente che lattuale organizzazione sociale inceppa i progressi della
accettata. medicina ed impedisce che essi siano applicati a beneficio di
Questo dispiaciuto al compagno N. Cuneo di Nuova York, tutta lumanit.
il quale pur riconoscendo che Pensiero e Volont non luogo
adatto per discussioni mediche (ed infatti egli non tra coloro (Pensiero e Volont, 1 marzo 1924 e 1 maggio 1924, posta redazionale)
che ci avevano sollecitati a quella propaganda) sorge, in Libero
Accordo del 15 aprile, a difesa della cura naturale, cio
senza droghe, che pare faccia grandi progressi e sia stata gi
riconosciuta e legalizzata in molti Stati dellUnione americana.
Si vede che non riuscimmo a farci comprendere.
Noi non intendevamo mettere allindice metodo alcuno;
ma volevamo solamente dichiarare la nostra incompetenza, la
nostra ignoranza... ed anche un po richiamare certi compagni
alla coscienza dellignoranza loro.
Vi tra noi la tendenza a trovare vero, bello e buono tutto ci
che si presenta sotto il simpatico manto della rivolta contro le
verit ammesse, specie se sostenuto da chi , o si dice, anar-
chico. Il che dimostra una deficienza di quello spirito di esame e
di critica che dovrebbe essere sviluppatissimo negli anarchici.
Sta bene il non considerare come definitiva nessuna delle
conquiste dellintelligenza umana ed aspirare sempre a nuove
scoperte, a nuovi progressi, ma bisogna badare che non sempre
il nuovo migliore del vecchio, e che la qualit di anarchico
non porta con s il dono della scienza infusa.
La medicina scienza eminentemente sperimentale, ed
scienza giovane che, si pu dire, sta ancora ai suoi inizi. Quindi
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III

Al centro della teoria dellazione malatestiana vi il proble-


ma della rivoluzione, considerata un passaggio pressoch
obbligato per giungere ad una condizione generale di libert
per tutti, anche se non ancora allanarchia. La rivoluzione
giudicata obbligatoria per il rapporto di forza esistente nella
societ. Le classi privilegiate non permetteranno di farsi spode-
stare dai loro privilegi, se non con unazione violenta da parte
dei subalterni. Da questo punto di vista la rivoluzione non pu
essere lespressione politica e ideologica di nessuna scuola o
partito. Essa deve essere popolare, nel significato pi ampio e
generale possibile. Quindi non opera specifica della classe
operaia, o dei ceti piccolo borghesi, o delle plebi contadine, o
degli emarginati sociali, ma di tutta la massa eterogenea dei
subordinati. Questo coinvolgimento di popolo necessario pro-
prio perch lobbligatorio passaggio rivoluzionario dimostra
gi di per s la mancanza di autonomia storica delle masse, che
se sono disponibili al salto rivoluzionario, non sono per in
grado di suscitarlo e di gestirlo. Ecco perch tanto pi esse
saranno direttamente e attivamente impegnate nella rivoluzio-
ne, tanto meno sar dimostrata la necessit pedagogica di indi-
rizzarle politicamente dopo la rivoluzione. In altri termini, solo
la pi ampia partecipazione popolare pu arginare il rapporto
gi squilibrato tra gli sfruttati e le lite. Ne deriva, per, una
specie di cortocircuito teorico: la rivoluzione necessaria per
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liberare le masse, ma queste saranno veramente libere nella


misura in cui dimostreranno di esserlo gi prima e durante la
rivoluzione.
Dunque, prima di tutto la rivoluzione, la quale deve sbaraz-
zare il campo dagli ostacoli materiali oggettivi che impediscono
il libero dispiegarsi della volont popolare emancipatrice. La
rivoluzione sempre produttrice di due forze contraddittorie: la
prima quella creatrice della distruzione del vecchio potere, la
seconda quella restauratrice del nuovo dominio. Lanarchi-
smo pu solo legarsi alla prima di queste due fasi.
Poich anarchia significa non violenza, non imposizione
delluomo sulluomo, la rivoluzione, che atto pur sempre
coercitivo, non pu essere direttamente costitutiva della societ
libertaria: essa ha il compito di sbarazzare il terreno dalle isti-
tuzioni che perpetuano il dominio delluomo sulluomo (lo Stato
e il capitale) e di permettere quel libero sviluppo della societ RIFORMISMO, GRADUALISMO, RIVOLUZIONE
grazie al quale gli anarchici potranno sperimentare le loro
forme organizzative conquistandosi gradatamente, in virt della
superiorit morale del proprio ideale e della bont dei loro
metodi, ladesione e il coinvolgimento delle masse popolari.
Questa seconda fase di gradualismo riformatore render possi-
bile lapprossimazione della societ liberata allanarchia.

Tanto peggio, tanto meglio


Nelle polemiche una cosa molto comoda e perci stesso
molto in uso, quando si vuole aver laria di aver ragione, attribui-
re allavversario uno sproposito e poi confutarlo trionfalmente.
Certamente se la cosa comoda, non per questo onesta; ma
gli scrupoli non disturbano certi giornalisti e certi oratori.
Cos mi accaduto varie volte di sentirmi attribuire la teoria
del tanto peggio, tanto meglio, ed ora mi capita sotto gli occhi il
Lavoro di Genova (20.6.1920) dove, riproducendo un mio
articolo, troncato ad arte per cavarne delle conseguenze opposte
alle mie intenzioni, si afferma che il tanto peggio, tanto meglio
teoria nettamente anarchica.
Ora la verit che quella teoria , se mai, di origine marxista,
e che se degli anarchici hanno potuto qualche volta affermarla,
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perch si erano lasciati influenzare dalle idee marxiste e non gi rio perch il popolo si abitui gradatamente ad un tenore inferiore
perch essa avesse nulla da fare con lanarchismo propriamente di vita, la sopravvenuta miseria perderebbe il suo valore rivolu-
detto. zionario e resterebbe come causa di depressione e di abbruti-
I marxisti, che concepiscono, o almeno concepivano, levolu- mento.
zione sociale come governata da leggi fatali ed ineluttabili, essi E la situazione in Italia oggi cos eminentemente rivoluzio-
che aspettavano la trasformazione sociale dalla supposta auto- naria appunto perch le condizioni del proletariato sono miglio-
matica concentrazione del capitale in mano ad un numero sem- rate, le sue pretese sono cresciute in conseguenza, ed invece lo
pre minore di capitalisti, essi che avevano proclamato come una stato attuale delleconomia nazionale tale che, perdurando il
verit generale ed inevitabile la miseria crescente, potevano presente ordinamento statale e capitalistico, un grande imminen-
perfettamente rallegrarsi se le condizioni del proletariato peg- te peggioramento inevitabile.
gioravano. Oggi, o la rivoluzione e con essa il riordinamento della pro-
Noi no: perch per noi il fattore principale che determina il duzione a vantaggio di tutti, o la miseria abbietta. Ed il proleta-
senso dellevoluzione sociale la volont umana; e quindi riato trova che di miseria ce n gi troppa cos.
appoggiamo tutto ci che sviluppa e fortifica la volont e depre-
chiamo tutto ci che la deprime. (Umanit Nova, 26 giugno 1920)
Se volessimo, cosa pericolosa, compendiare in una formula
le nostre idee sulla questione dellinfluenza che le condizioni
materiali hanno sullo sviluppo morale degli individui e quindi Riforme e rivoluzione
sulla loro volont, noi anzich tanto peggio, tanto meglio direm-
mo piuttosto lappetito vien mangiando. Un A. Ca. che scrive nel settimanale socialista Brescia
La miseria deprime ed abbrutisce e per miseria non si fanno Nuova si occupa di me e degli anarchici (v. Brescia Nuova
rivoluzioni: tutto al pi si fanno sommosse senza domani. Ed del 4 settembre); ma lo fa in un modo tanto sconclusionato che
perci che noi spingiamo i lavoratori a pretendere ed imporre io non tenter nemmeno una confutazione diretta.
tutti i miglioramenti possibili ed impossibili, e non vorremmo Ritorner nullameno sulle questioni che hanno confuso la
che essi si rassegnassero a star male oggi aspettando il paradiso mente di A. Ca., perch la ripetizione pu essere utile alla pro-
futuro. E se siamo contro il riformismo non gi perch siamo paganda, ed anche perch ho la speranza che A. Ca. possa, non
incuranti dei miglioramenti parziali, ma perch crediamo che il gi convincersi, ma almeno comprendere e poi discutere, se gli
riformismo ostacolo non solo alla rivoluzione ma anche alle pare, in modo razionale.
stesse riforme. Nel corso della storia umana avviene generalmente che i
Chi si rassegna al male finisce con labituarvisi e a non sen- malcontenti, gli oppressi, i ribelli prima di concepire e desidera-
tirne pi il peso. A prova il fatto che, normalmente, le regioni re un cambiamento radicale delle istituzioni politiche e sociali,
pi povere e le categorie pi misere del proletariato sono anche si limitano a domandare delle trasformazioni parziali, delle con-
le meno rivoluzionarie. cessioni da parte dei dominatori, dei miglioramenti.
Una recrudescenza di miseria, una grande crisi industriale e La speranza nella possibilit e nellefficacia delle riforme
commerciale, pu determinare un movimento insurrezionale ed precede la convinzione che per abbattere il dominio di un gover-
essere il punto di partenza di una trasformazione sociale, perch no o di una classe necessario negare le ragioni di quel dominio
viene a colpire della gente che si abituata ad un relativo benes- e cio fare una rivoluzione.
sere e che mal sopporta un peggioramento. Ch, se il movimen- Nellordine dei fatti le riforme poi si attuano o non si attuano,
to non avvenisse subito e si lasciasse passare il tempo necessa- e, attuate, consolidano il regime esistente o lo minano, aiutano
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lavvento della rivoluzione o lostacolano, giovano o nuocciono societ dai proprietari privati ad una classe di burocrati, i quali
al progresso generale secondo la loro natura specifica, secondo penserebbero poi essi a consolidare il potere nelle loro mani e
lo spirito con cui sono concesse, e soprattutto secondo lo spirito magari a diventare proprietari essi stessi, vi una categoria di
con cui sono domandate, reclamate, strappate. riformisti, che potrebbero chiamarsi rivoluzionari riformisti dai
Naturalmente i governi e le classi privilegiate sono sempre quali non siamo divisi che da un differente apprezzamento della
guidati dallistinto di conservazione, di consolidamento, di situazione. Ma sono questi riformisti, intenzionalmente pi affi-
accrescimento della loro potenza e dei loro privilegi; e quando ni a noi, che sono in pratica, nelle attuali condizioni dItalia, i
consentono delle riforme gli o perch giudicano che quelle pi dannosi ed i pi pericolosi: meno dannosi e meno pericolosi
riforme giovano ai loro fini o perch non si sentono abbastanza nullameno di coloro che si dicono rivoluzionari ed alla rivolu-
forti per resistere e cedono per paura del peggio. zione si oppongono ogni volta che si presenta loccasione di
Gli oppressi, daltra parte, o domandano ed accolgono i farla.
miglioramenti come un beneficio graziosamente concesso rico- Oggi un po in tutto il mondo, ma forse in Italia pi che in
noscendo la legittimit del potere che sta su di loro, ed allora altri Paesi, proporre e cercare di attuare delle riforme un vero
essi fanno pi danno che bene e servono a rallentare la marcia anacronismo. Oggi la borghesia non sa e non pu pi reggere le
verso lemancipazione od anche ad arrestarla e sviarla. O invece sorti della societ, non pu risolvere i problemi che essa stessa
gli oppressi reclamano ed impongono i miglioramenti con la ha creati e che ha insensatamente aggravati con la guerra, non
loro azione e li accolgono come delle vittorie parziali riportate pu e non vuole soddisfare i bisogni crescenti dei lavoratori
sulla classe nemica e se ne servono quale stimolo, incoraggia- ed i lavoratori non vogliono pi essere diretti dai padroni, non
mento, mezzo per conquiste maggiori, ed allora essi sono valido vogliono pi lavorare per degli sfruttatori, non vogliono pi
aiuto e preparazione per labbattimento totale del privilegio, ubbidire, e non ubbidiscono pi n ai padroni n al governo.
cio per la rivoluzione. Poich arriva sempre il momento in cui, Il conflitto imminente, il conflitto in atto. Il ritardarne la
aumentando le pretese della classe dominata e non potendo i soluzione non giova a nessuno.
dominatori ormai cedere di pi senza compromettere il loro O tutti gli uomini di libert e di progresso si uniranno per
dominio, scoppia necessariamente il conflitto violento. fare la rivoluzione, cio per aiutare al trapasso della gestione
Non vero dunque che i rivoluzionari siano sistematicamen- della produzione e dello scambio dalle mani dei capitalisti in
te contrari ai miglioramenti, alle riforme. Essi sono in contrasto quelle di lavoratori, e la nuova societ nascer relativamente
coi riformisti, da una parte perch il metodo di questi il meno nellordine e nella calma.
efficace a strappare riforme ai governi ed ai proprietari, i quali O invece coloro che pi potrebbero portare a conclusione il
non cedono se non per paura, e dallaltra perch spesso le rifor- movimento di espropriazione gi in embrione vorranno tergiver-
me che essi preferiscono sono quelle che, mentre apportano ai sare, transigere e rimandare, e la rivoluzione avverr lo stesso
lavoratori un discutibile vantaggio immediato, servono poi a un po pi tardi, ma fra maggiori difficolt, con pi dolori, fra il
consolidare il regime vigente e ad interessare i lavoratori stessi disordine ed il sangue.
alla durata di esso regime. Cos le pensioni, le assicurazioni sta- A chi pu la scelta.
tali, la compartecipazione agli utili delle aziende agricole e
industriali, ecc. (Umanit Nova, 10 settembre 1920)
A parte i riformisti borghesi che riconoscono la legittimit
del capitalismo e dei quali non mi occuper qui perch estranei
a questa polemica; a parte i riformisti di Stato, che in sostanza
non farebbero che trasmettere il privilegio e la direzione delle
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Le due vie: riforme o rivoluzione? Libert o dittatura? sistema capitalista accelerata dalla guerra hanno fatto s che
qualsiasi riforma accettabile dai proprietari impotente a risol-
[...] vere la crisi che travaglia il Paese.
Riconosciuto che tutte le riforme, le quali lascian sussistere Dunque la rivoluzione simpone, la rivoluzione viene.
la divisione degli uomini in proprietari e proletari e quindi il Ma come si deve fare, come si deve svolgere questa rivolu-
diritto di alcuni di vivere sul lavoro degli altri, non potrebbero, zione?
se ottenute ed accettate come benefiche concessioni dello Stato Naturalmente bisogna principiare con latto insurrezionale,
e dei padroni, che attenuare la ribellione degli oppressi contro che spazzi via lostacolo materiale, le forze armate del governo,
gli oppressori, e condurre alla costituzione di uno stato servile che si oppone a qualunque trasformazione sociale.
in cui lumanit sarebbe definitivamente divisa in classi domi- Per linsurrezione desiderabile, e pu essere indispensabile,
nanti e classi soggette, non resta altra soluzione che la rivoluzio- che si trovino unite, poich qui siamo in monarchia, tutte le
ne: una rivoluzione radicale che abbatta tutto lorganismo stata- forze antimonarchiche. necessario prepararvisi al meglio che
le, che espropri i detentori della ricchezza sociale e metta tutti si pu, moralmente e materialmente; ed necessario soprattutto
quanti gli uomini sullo stesso piede di uguaglianza economica e di profittare di tutti i moti spontanei di popolo e cercare di gene-
politica. ralizzarli e trasformarli in movimenti risolutivi, per evitare il
Questa rivoluzione deve essere necessariamente violenta, pericolo che, mentre i partiti si preparano, la forza popolare si
quantunque la violenza sia per se stessa un male. Deve essere esaurisca in fatti isolati.
violenta perch sarebbe una follia sperare che i privilegiati rico- Ma dopo linsurrezione vittoriosa, dopo che il governo
noscessero il danno e lingiustizia dei loro privilegi e si decides- caduto, che cosa bisogna fare?
sero a rinunciarvi volontariamente. Deve essere violenta perch Noi, gli anarchici, vorremmo che in ciascuna localit i lavo-
la transitoria violenza rivoluzionaria il solo mezzo per metter ratori, o pi propriamente quella parte dei lavoratori che ha
fine alla maggiore e perpetua violenza che tiene schiava la gran- maggiore coscienza e maggiore spirito diniziativa, pigliasse
de massa degli uomini. possesso di tutti gli strumenti di lavoro, di tutta la ricchezza,
Vengano pure le riforme se possono venire. Esse possono terra, materie prime, case, macchine, generi alimentari, ecc., ed
essere di beneficio momentaneo e servire a stimolare nelle abbozzasse al meglio possibile la nuova forma di vita sociale.
masse sempre maggiori desideri e maggiori pretese, se i proleta- Vorremmo che i lavoratori della terra che oggi lavorano per dei
ri serbano vivo il sentimento che i padroni ed i governanti sono i padroni non riconoscessero pi alcun diritto ai proprietari e con-
nemici, che tutto ci che cedono strappato loro dalla forza o tinuassero ed intensificassero il lavoro per conto loro, entrando
dalla paura della forza e sarebbe presto ritirato se la paura ces- in rapporti diretti con gli operai delle industrie e dei trasporti per
sasse. Ch se invece le riforme fossero raggiunte per accordi e lo scambio dei prodotti; che gli operai delle industrie, ingegneri
collaborazione tra dominati e dominatori, non servirebbero che e tecnici compresi, pigliassero possesso delle fabbriche e conti-
a ribadire le catene che legano i lavoratori al carro dei parassiti. nuassero ed intensificassero il lavoro per conto proprio e della
Del resto oggi il pericolo che le riforme addormentino le collettivit, trasformando subito tutte quelle fabbriche che oggi
masse e riescano a consolidare e perpetuare lorganizzazione producono cose inutili o dannose in produttrici delle cose che
borghese pare superato. Non vi sarebbe che il tradimento pi urgono per soddisfare i bisogni del pubblico; che i ferrovieri
cosciente di coloro che con la predicazione socialista sono riu- continuassero ad esercire le ferrovie ma per il servizio della col-
sciti ad acquistare la fiducia dei lavoratori che potrebbe dar loro lettivit; che comitati di volontari o di eletti dalla popolazione
valore. pigliassero possesso, sotto il controllo diretto della massa, di
La cecit della classe dirigente e levoluzione naturale del tutte le abitazioni disponibili per alloggiare il meglio che per il
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momento si potesse tutti i pi bisognosi; che altri comitati, sem- indorare lamara pillola con la provvisoriet della sospensio-
pre sotto il controllo diretto delle masse, provvedessero ne, che il governo voleva invece far passare senza alcuna limita-
allapprovvigionamento ed alla distribuzione dei generi di con- zione.
sumo; che tutti gli attuali borghesi siano messi nella necessit di Ma si vedr fra tre anni come anche questa provvisoriet sia
confondersi nella folla di coloro che furono proletari e lavorare irrisoria. Fra tre anni si ritorner alla legge delle otto ore soltan-
come gli altri per godere gli stessi benefici degli altri. E tutto to se il proletariato svizzero avr una forza sua sufficiente per
questo, subito, nel giorno stesso o nellindomani immediato imporsi; ed anche prima dei tre anni potrebbe riprendere ci che
dellinsurrezione vittoriosa, senza aspettare ordini di comitati ora ha perduto non appena avesse forza ed energia. N la delibe-
centrali o di qualsivoglia altra autorit. razione governativa odierna impedirebbe in tal caso un nuovo
Questo quel che vogliono gli anarchici, ed poi quello che voto parlamentare che annullasse il voto recente del Consiglio
naturalmente avverrebbe se la rivoluzione deve essere davvero nazionale. Viceversa se fra tre anni il proletariato svizzero sar
una rivoluzione sociale e non ridursi ad un semplice cambia- tanto debole quanto oggi, la sospensione della legge delle otto
mento politico, che dopo qualche convulsione riporterebbe le ore sar prorogata; o, peggio ancora, si scoprir che nove ore di
cose allo stato di prima. lavoro sono ancora troppo poche e che gli operai debbono lavo-
Poich, o si leva subito alla borghesia il potere economico o rarne dieci.
questa ripiglierebbe in breve anche il potere politico che linsur- Il che dimostra due cose: primo, che legalizzare una conqui-
rezione le avrebbe strappato. E per poter levare alla borghesia il sta operaia cosa perfettamente inutile ed illusoria; secondo,
potere economico, bisogna organizzare immediatamente un che qualsiasi conquista operaia fatta in regime borghese ha sem-
nuovo assetto economico basato sulla giustizia e sulluguaglian- pre carattere aleatorio, di provvisoriet, e pu sempre essere
za. I bisogni economici, almeno i pi essenziali, non ammettono annullata o dal prevalere della forza capitalistica su quella ope-
interruzioni e bisogna soddisfarli subito. I comitati centrali o raia o da fatti pi generali, com la crisi economica attualmente
non fanno nulla o fanno quando non c pi bisogno dellopera traversata dallEuropa in conseguenza della guerra.
loro. A questo punto i filosofi delleconomia capitalistica ci dico-
no: Ma la crisi c, e per riparare alla crisi che danneggia tutti,
(Umanit Nova, 12 agosto 1920) anche gli operai, perch questi non possono sacrificare unora di
lavoro al giorno?. Noi rispondiamo che se i lavoratori fossero
essi gli arbitri di se stessi, del proprio lavoro e di tutto il frutto
La vanit delle riforme delle proprie fatiche, se non ci fossero i padroni a prelevare gran
parte di questo frutto del lavoro di tutti, potrebbero certamente
I sindacalisti svizzeri, e con essi qualche giornale socialista decidere di lavorare di pi, qualora ne riconoscessero la neces-
italiano, sono rimasti dolorosamente sorpresi perch in Svizzera sit.
al Consiglio nazionale che il parlamento della repubblica Noi siamo convinti che questo sacrificio di lavorare di pi
federale la conquista delle otto ore stata praticamente annul- per un certo periodo di tempo i proletari saranno costretti per
lata, su proposta del governo, con la decisione di sospenderne necessit a farlo in tempo di rivoluzione, e siamo certi che lo
lapplicazione per tre anni e tornare alla giornata di nove ore. faranno volentieri, senza che nessuna legge o polizia ve li obbli-
la vittoria del pescecanismo industriale, il quale premeva ghi poich allora sapranno di lavorare per se stessi, per il bene
appunto sul governo da tempo perch fosse anche nelle forme di tutti e che nessun egoistico interesse particolare trarr vantag-
legali tolto questo vantaggio ai lavoratori. E lironia delle cose gio dal loro sacrificio.
ha voluto che fossero i conservatori cattolici del Consiglio ad Ma ora altra cosa. Si chiede agli operai di lavorare di pi e
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consumare di meno, non per il bene di tutti, ma per riuscire a talistico e statale.
conservare il regime di sfruttamento di cui tanto soffrono i lavo- Perci la conclusione questa: che ogni riforma o conquista
ratori stessi. E gli operai hanno tutto il diritto di rifiutarsi a fare parziale, finch siamo in regime capitalistico, vale per i lavora-
questo sacrificio (e fan bene a tentare tutte le vie per sottrarvisi tori solo in quanto essi hanno la forza di strapparla e difenderla
in tutto o in parte) poich sarebbe sacrificio volto a ricostruire con le proprie forze.
soltanto i portafogli che lor signori hanno smunto pi del previ-
sto con la loro bella guerra, direttamente nei Paesi belligeran- (Umanit Nova, 6 luglio 1922)
ti, indirettamente nei Paesi neutrali.
Ma per tornare al caso speciale della sospensione delle otto
ore in Svizzera, evidente che il fatto che la giornata lavorativa Ideale e realt
desiderata dagli operai fosse legale o no non aveva nessuna
importanza. La borghesia ed il governo fanno una legge favo- Trascuriamo le definizioni filosofiche, cio difficili, confu-
revole agli operai o quando la cosa torna comoda anche a loro, se... e inconcludenti. Ideale significa: ci che si desidera. Realt
oppure quando non saprebbero altrimenti resistere alla pressione significa: ci che .
diretta dei lavoratori; ed anche in tal caso la classe dominante vi carattere specificamente umano lessere malcontento di ci
guadagna la possibilit di accomodare una legge il meno danno- che , il desiderare sempre qualche cosa di meglio, laspirare a
sa per essa. Ma non appena la riforma diventa troppo incomoda maggiore libert, a maggiore potenza, a maggiore bellezza.
ai padroni ed i proletari diventano troppo deboli, la classe Luomo che trovasse tutto buono, che pensasse che tutto ci che
padronale trova subito un pretesto qualunque per fare una legge devessere cos e non si deve n si pu cambiare, e si adattasse
nuova che annulli, pi o meno provvisoriamente non importa, la tranquillamente, senza lotta, senza protesta, senza moto di ribel-
legge vecchia. lione, alla posizione che le circostanze gli fanno, sarebbe meno
Talvolta la borghesia non si prende neppure la briga di aboli- che uomo: sarebbe... un vegetale, se pure lecito dir cos senza
re la legge vecchia; se ne infischia, semplicemente. Del resto calunniare i vegetali.
vediamo ora in pratica in Italia come la borghesia se ne frega Ma daltra parte luomo non pu essere e non pu fare tutto
di tutte le sue leggi, quando ci le fa comodo, e come sa fre- ci che vuole, perch determinato, costretto, oltre che dalla
garle allegramente per s e tragicamente per il popolo lavora- bruta natura esteriore, anche dallazione di tutti gli altri uomini,
tore. dalla solidariet sociale che, volente o nolente, lo lega alla sorte
Ricordiamo come poco prima del 1900 fosse diventata legale di tutto il genere umano.
in alcuni degli Stati Uniti dAmerica la giornata di otto ore di Bisogna dunque tendere a ci che si vuole, facendo quel che
lavoro. Parve una grande conquista. Ma poi allatto pratico i si pu.
capitalisti con un ostruzionismo ben organizzato non applicava- Chi si adattasse a tutto sarebbe un povero essere paragonabi-
no la legge e costringevano i loro operai a lavorare pi di otto le, come dicevo, a un vegetale. Chi invece credesse poter fare
ore. La conseguenza fu che le organizzazioni proletarie dovette- tutto quello che vuole senza tener conto della volont degli altri,
ro ricorrere allo sciopero, vale a dire allazione diretta, per far dei mezzi necessari per raggiungere un fine, delle circostanze in
applicare la legge. mezzo alle quali si trova, sarebbe un semplice acchiappanuvole,
Anche una riforma importante come quella delle otto ore, destinato ad essere perpetuamente vittima, senza far avanzare
bench ottenuta nel modo pi efficace, per azione e pressione dun passo la causa che gli cara.
diretta, resta sempre allo stato provvisorio, e pu sempre essere Il problema dunque per noi anarchici poich lo scopo di
riperduta per le circostanze pi varie, finch dura il regime capi- questa nostra pubblicazione quello di giovare come possiamo
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al movimento anarchico il problema per noi anarchici che e realt sociali. E noi che vogliamo il progresso massimo, la pi
consideriamo lanarchia non gi come un bel sogno da vagheg- grande felicit possibile per tutti quanti gli esseri umani, siamo
giare al chiaro di luna, ma come un modo di vita individuale e assediati e battuti da tutte le parti da realt ostili, e contro queste
sociale da realizzare per il maggior bene di tutti, il problema, realt dobbiamo combattere. Ma per combatterle dobbiamo
diciamo, di regolare la nostra azione in modo da ottenere il conoscerle e tenerne conto.
massimo effetto utile nelle varie circostanze che la storia ci crea Lanarchia per trionfare, o anche semplicemente per marciare
attorno. verso il suo trionfo, deve essere concepita, oltre che come faro
Non bisogna ignorare la realt; ma se essa cattiva bisogna luminoso che illumina ed attrae, come una cosa possibile, rea-
combatterla, servendosi di tutti i mezzi che la realt stessa ci lizzabile non con la consumazione dei secoli, ma in un tempo
offre. relativamente breve e senza bisogno di miracoli.
Allo scoppiare della guerra mondiale, di cui sono ancora evi- Ora, noi anarchici ci siamo molto occupati dellideale; abbia-
denti le malefiche conseguenze, vi fu in certi ambienti, che si mo fatto la critica di tutte le menzogne morali e di tutte le istitu-
dicevano e forse erano stati sovversivi, un gran parlare di zioni sociali che corrompono ed opprimono lumanit, abbiamo
realt. Tutte le mezze coscienze, tutti coloro che cercavano descritto, con quel tanto di poesia e di eloquenza che ciascun di
un pretesto onorevole per fare ammenda dei loro trascorsi gio- noi poteva possedere, una auspicata societ armonica, fondata
vanili e attaccarsi ad una greppia qualsiasi, tutti gli stanchi a cui sulla bont e sullamore; ma, bisogna confessarlo, ci siamo
mancava lonesto coraggio di dichiararsi tali e ritirarsi a vita pri- occupati poco delle vie e dei mezzi per realizzare i nostri ideali.
vata e ve ne furono molti tra i socialisti e parecchi anche fra Riconosciuta la necessit del moto rivoluzionario, o piuttosto
gli anarchici accettarono e predicarono la guerra perch era insurrezionale, che deve abbattere gli ostacoli materiali, potere
un fatto, facendosi forti delladesione di alcuni generosi i politico e accaparramento dei mezzi di lavoro, che si oppongo-
quali, in buona fede, traviati da una erronea concezione della no alla propaganda ed alla sperimentazione dei nostri ideali, noi
storia e da tutta una propaganda di menzogne, credettero si trat- abbiamo pensato, o fatto come se pensassimo, che tutto si sareb-
tasse davvero di una guerra liberatrice e vi parteciparono pagan- be accomodato da s, senza piano preconcetto, naturalmente,
do di persona. spontaneamente ed abbiamo risposto alle difficolt prospetta-
Ed oggi non mancano di quelli che fanno adesione al fasci- teci con delle formule astratte e con un ottimismo che contrad-
smo perch un fatto e nascondono, e credono giustificare, la detto dai fatti attuali e da quelli prevedibili. Abbiamo insomma
loro dedizione ed il loro tradimento dicendo del fascismo, come risolto tutto supponendo che la gente vorr proprio quello che
gi della guerra, che il suo scopo rivoluzionario. vogliamo noi e le cose si accomoderanno esattamente secondo i
S, la guerra mondiale e la pace che ne risultata sono una nostri desideri.
realt, come furono una realt tutte le guerre passate, tutti i mas- I governi sono tutti malefici! Ebbene li aboliremo tutti ed
sacri e tutti i mercati di popolo. una realt il manganello fasci- impediremo che se ne costituiscano dei nuovi. Ma come? con
sta, come fu una realt il bastone tedesco, che lItalia non quali forze? Il popolo o il proletariato ci penser. E se non ci
doma!. pensa?
Sono purtroppo una realt tutte le oppressioni, tutte le mise- Ciascuno far come vorr. Ma se questi ciascuni, che uniti
rie, tutti gli odi, tutti i delitti che affliggono, dividono e degrada- formano la folla, volessero il contrario di quello che vogliamo
no gli uomini. noi e si sottomettessero ad un tiranno e si lasciassero adoperare
Bisogner dunque tutto accettare, sottomettersi a tutto, per- come strumenti contro di noi?
ch tale la situazione che la storia ci ha fatto? Se i contadini si rifiuteranno di approvvigionare le citt? I
Tutto il progresso umano fatto di lotte contro realt naturali contadini non sono degli sciocchi e si affretteranno a portare in
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citt i generi alimentari per ricevere prodotti industriali... o pro- Ed a questopera di elaborazione di un programma pratico
messe di prodotti di l da fabbricare. di realizzazioni immediate che noi convochiamo tutti i nostri
Se la gente non vorr lavorare? Il lavoro un piacere e nes- amici.
suno vorr privarsene.
Se vi saranno dei delinquenti che attenteranno alla vita od (Pensiero e Volont, 1 febbraio 1924)
alla libert degli altri? Non vi saranno pi delinquenti.
E cos di seguito, rispondendo a tutto con affermazioni e
negazioni gratuite, negando tutte le cose brutte, supponendo rea- Anarchismo e riforme
lizzate tutte le cose belle.
V stato perfino chi, nella foga dellentusiasmo, anticipando La rivista comunista Prometeo, che si pubblica a Napoli,
forse di secoli i risultati sperabili della educazione e della euge- in una breve recensione, firmata a.b., del nostro primo numero
netica (scienza ed arte di ben procreare), ha intravisto per ed in specie dellarticolo di Merlino ivi apparso dice, con la
lindomani stesso dellinsurrezione vittoriosa unumanit com- incomprensione costituzionale di tutti coloro che credono di
posta tutta di gente buona, intelligente, sana, forte e bella! comprendere tutto e di non sbagliarsi mai, che esiste indubbia-
La verit che ci siamo aggirati sempre in un circolo vizioso. mente la categoria di anarchici riformisti sebbene la denomina-
Mentre da una parte abbiamo sostenuto che la massa non pu zione appaia strana.
emanciparsi moralmente fino a quando durano le attuali condi- Prometeo crede di fare una scoperta.
zioni di soggezione politica ed economica, dallaltra parte A parte lodiosit della parola che stata abusata e discredi-
abbiamo supposto che gli avvenimenti si svolgerebbero come se tata dai politicanti, lanarchismo stato sempre e non potr mai
essa massa fosse gi composta tutta quanta, o in grande maggio- essere altro che riformista. Noi preferiamo dire riformatore per
ranza, di individui coscienti ed evoluti, gelosi della libert pro- evitare ogni possibile confusione con coloro che sono ufficial-
pria e rispettosi di quella degli altri. Mentre abbiamo sostenuto mente classificati come riformisti e vogliono con piccoli e
che lanarchia, che tutta materia di libert, non pu imporsi spesso illusori miglioramenti rendere pi sopportabile e quindi
con la forza per la contraddizion che nol consente, non abbia- consolidare il regime attuale, oppure silludono in buona fede di
mo pensato a prepararci perch altri non potesse imporsi a noi. potere eliminare i lamentati mali sociali riconoscendo e rispet-
Ci mancato insomma un programma pratico, attuabile tando, in pratica se non in teoria, le fondamentali istituzioni
lindomani stesso della insurrezione vittoriosa, tale che senza politiche ed economiche che di quei mali sono la causa ed il
violare la libert di nessuno permettesse a noi di attuare o sostegno. Ma insomma sempre di riforme che si tratta, e la dif-
cominciare lattuazione delle nostre idee, ed attirasse a noi le ferenza essenziale sta nel genere di riforma che si vuole e nel
masse con lesempio e con la prova della superiorit dei nostri modo come si crede di poter raggiungere la nuova forma a cui si
metodi. aspira.
E perci quella frazione di popolo che aspira allemancipa- Rivoluzione significa, nel senso storico della parola, riforma
zione e che far la storia novella, non ci ha compresi ed ha in radicale delle istituzioni, conquistata rapidamente per mezzo
gran parte accettato o il comunismo autoritario ed oppressore, o dellinsurrezione violenta del popolo contro il potere ed i privi-
librido sindacalismo. legi costituiti; e noi siamo rivoluzionari ed insurrezionisti per-
E noi ci siamo trovati impotenti quando le circostanze sem- ch vogliamo non gi migliorare le istituzioni attuali ma
bravano le pi favorevoli. distruggerle completamente, abolendo ogni dominio delluomo
tempo di rimediare a queste nostre deficienze per trovarci sulluomo ed ogni parassitismo sul lavoro umano; perch vo-
pronti nelle future occasioni che non mancheranno. gliamo far questo il pi presto possibile e perch siamo convinti
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che le istituzioni nate dalla violenza si sostengono con la violen- garsi nelle urne elettorali di Mussolini o di altri, non riconosce-
za e non cederanno che ad una violenza sufficiente. remo mai le istituzioni, prenderemo o conquisteremo le riforme
Ma la rivoluzione non si pu fare quando si vuole. Dovremo possibili con lo spirito con cui si va strappando al nemico il ter-
noi restare inerti, aspettando che i tempi maturino da loro? reno occupato per procedere sempre pi avanti, e resteremo
E anche dopo uninsurrezione vittoriosa, potremo noi di sempre nemici di qualsiasi governo, sia quello monarchico di
punto in bianco realizzare tutti i nostri desideri e passare come oggi, sia quello repubblicano o bolscevico di domani.
per miracolo dallinferno governativo e capitalistico al paradiso
del comunismo libertario, che la completa libert dellindivi- (Pensiero e Volont, 1 marzo 1924)
duo nella voluta solidariet di interessi con gli altri uomini?
Queste sono illusioni che possono allignare in mezzo agli
autoritari i quali considerano la massa come materia bruta alla Il terrore rivoluzionario
quale chi possiede il potere pu dare, a forza di decreti e con
laiuto dei fucili e delle manette, limpronta che vuole. Il mio articoletto del numero scorso, Contro le intemperanze
Ma non hanno presa in mezzo agli anarchici. Noi abbiamo di linguaggio, ha provocato qualche critica che, sorpassando
bisogno del consenso della gente, e quindi dobbiamo persuadere lepisodio origine della polemica, solleva un problema generale
con la propaganda e con lesempio, dobbiamo educare e cercare di tattica rivoluzionaria, che occorre sempre discutere e ridiscu-
di modificare lambiente in modo che leducazione possa rag- tere, perch dalla sua soluzione pu dipendere la sorte della
giungere un numero sempre pi grande di persone. rivoluzione che verr.
Tutto graduale nella storia come nella natura. Come la diga Io non parler del modo come pu essere combattuta ed
cede dun tratto (cio rapidissimamente, ma sempre condiziona- abbattuta la tirannia che oggi opprime il popolo italiano. Qui noi
ta dal tempo) o perch lacqua si andata accumulando fino a ci proponiamo di fare semplicemente opera di chiarificazione
superare con la sua pressione la resistenza oppostagli, oppure delle idee e di preparazione morale in vista di un avvenire, pros-
per il disgregarsi progressivo delle molecole che ne compongo- simo o lontano, perch non ci possibile far altro. E del resto,
no il materiale, cos le rivoluzioni scoppiano per il crescere quando credessimo giunto il momento di una pi fattiva azio-
delle forze che aspirano alla trasformazione sociale fino al ne... ne parleremmo anche meno.
punto sufficiente per abbattere il governo esistente e per linde- Mi occuper dunque solo, e ipoteticamente, dellindomani di
bolimento crescente, per ragioni interne, delle forze di conserva- uninsurrezione trionfante e dei metodi di violenza che alcuni
zione. vorrebbero adoperare per fare giustizia, ed altri credono
Siamo riformatori oggi in quanto cerchiamo di creare le con- necessari per difendere la Rivoluzione contro le insidie dei
dizioni pi favorevoli ed il personale pi cosciente e pi nume- nemici.
roso che si pu per menare a bene uninsurrezione di popolo; Mettiamo da parte la giustizia, concetto troppo relativo che
saremo riformatori domani, ad insurrezione trionfante e a libert servito sempre di pretesto a tutte le oppressioni, a tutte le
conquistata, in quanto cercheremo, con tutti i mezzi che la ingiustizie e che spesso non significa altro che vendetta. Lodio
libert consente, cio con la propaganda, con lesempio, con la ed il desiderio di vendetta sono sentimenti irrefrenabili che
resistenza anche violenta contro chiunque volesse coartare la loppressione naturalmente risveglia ed alimenta; ma se essi
nostra libert, cercheremo, dico, di conquistare alle nostre idee possono rappresentare una forza utile a scuotere il giogo, sono
un numero sempre pi grande di adesioni. poi una forza negativa quando si tratta di sostituire alloppres-
Ma non riconosceremo mai, ed in questo il nostro riformi- sione non unoppressione novella, ma la libert e la fratellanza
smo si distingue da certo rivoluzionarismo che va ad affo- fra gli uomini. E perci noi dobbiamo sforzarci di suscitare quei
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sentimenti superiori che attingono lenergia nel fervido amore renderla odiosa alle masse e, dopo un periodo di lotte feroci,
del bene, pur guardandoci dallo spezzare limpeto, fatto di fatto- mette capo necessariamente a quello che oggi chiamerebbero
ri buoni e cattivi, necessario a vincere. Lasciamo che la massa normalizzazione, cio alla legalizzazione e perpetuazione
agisca come la passione la spinge, se per meglio indirizzarla della tirannia. Vinca una parte o laltra, si arriva sempre alla
occorresse metterle un freno che si tradurrebbe in una nuova costituzione di un governo forte, il quale assicura agli uni la
tirannia ma ricordiamoci sempre che noi anarchici non possia- pace a spese della libert ed agli altri il dominio senza troppi
mo essere n dei vendicatori, n dei giustizieri. Noi vogliamo pericoli.
essere dei liberatori e dobbiamo agire come tali per mezzo della So bene che gli anarchici terroristi (quei pochi che vi sono)
predicazione e dellesempio. respingono ogni terrore organizzato, fatto per ordine di un
Occupiamoci della questione pi importante, che poi la sola governo da agenti prezzolati, e vorrebbero che fosse la massa
cosa seria messa innanzi, in questargomento, dai miei critici: la che direttamente mettesse a morte i suoi nemici. Ma questo non
difesa della rivoluzione. farebbe che peggiorare la situazione. Il terrore pu piacere ai
Vi sono ancora molti che sono affascinati dallidea del ter- fanatici, ma conviene soprattutto ai veri malvagi avidi di denaro
rore. Ad essi sembra che ghigliottina, fucilazioni, massacri, e di sangue. E non bisogna idealizzare la massa e figurarsela
deportazioni, galera (forca e galera mi diceva recentemente tutta composta di uomini semplici, che possono bens commet-
un comunista dei pi noti) siano armi potenti ed indispensabili tere degli eccessi, ma sono sempre animati da buone intenzioni.
della rivoluzione, e trovano che se tante rivoluzioni sono state Gli sbirri ed i fascisti servono i borghesi, ma escono dal seno
sconfitte o non hanno dato il risultato che se ne aspettava stato della massa!
a causa della bont, della debolezza dei rivoluzionari, che non Il fascismo ha accolto molti delinquenti e cos ha, fino ad un
hanno perseguitato, represso, ammazzato abbastanza. certo punto, purificato preventivamente lambiente in cui si
un pregiudizio corrente in certi ambienti rivoluzionari, che svolger la rivoluzione; ma non bisogna credere che tutti i
ha origine dalla retorica e dalle falsificazioni storiche degli apo- Dumini* e tutti i Cesarino Rossi siano fascisti. Vi sono di quelli
logeti della Grande Rivoluzione francese e che stato rinvigori- che per una ragione qualsiasi non hanno voluto o non hanno
to in questi ultimi anni dalla propaganda dei bolscevichi. Ma la potuto diventare fascisti; ma sono disposti a fare in nome della
verit proprio lopposto; il terrore sempre stato strumento di rivoluzione quello che i fascisti fanno in nome della patria.
tirannia. In Francia serv alla bieca tirannia di Robespierre e E daltronde, come gli scherani di tutti i regimi sono stati sem-
spian la via a Napoleone ed alla susseguente reazione. In pre pronti a mettersi al servizio dei nuovi regimi e diventarne i
Russia ha perseguitato ed ucciso anarchici e socialisti, ha mas- pi zelanti strumenti, cos i fascisti di oggi si affretteranno
sacrato operai e contadini ribelli, ed ha stroncato insomma lo domani a dichiararsi anarchici, o comunisti, o quel che si voglia,
slancio di una rivoluzione che poteva davvero aprire alla civilt pur di continuare a fare i prepotenti e sfogare i loro istinti mal-
unera novella. vagi. E se non potranno nei loro Paesi perch conosciuti e com-
Coloro che credono nella efficacia rivoluzionaria, liberatrice, promessi, andranno a fare i rivoluzionari altrove e cercheranno
della repressione e della ferocia hanno la stessa mentalit arre-
trata dei giuristi, i quali credono che si possa evitare il delitto e
moralizzare il mondo per mezzo di pene severe. * Amerigo Dumini (1896-1968), squadrista gi attivo dal 1921 nella zona di
Il terrore, come la guerra, risveglia i sentimenti atavici bellui- Arezzo, nel 1924 partecip al rapimento e alluccisione di Giacomo Matteotti.
ni ancora mal coperti da una vernice di civilt, e porta ai primi Condannato per omicidio preterintenzionale, scont solo un anno. Catturato e
posti gli elementi peggiori che sono nella popolazione. E piutto- processato nel dopoguerra, fu condannato all'ergastolo nel 1946, ma venne poi
sto che servire a difendere la rivoluzione serve a discreditarla, a liberato nel 1956 [N.d.C.].
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di emergere mostrandosi pi violenti, pi energici degli altri e La legge esistente, in ogni dato momento, il risultato di un
trattando da moderati, da codini, da pompieri, da contro-rivo- numero indefinito di fattori vari e spesso contraddittori. Essa
luzionari quelli che la rivoluzione concepiscono come una gran- certamente fatta soprattutto per difendere la permanenza al pote-
de opera di bont e di amore. re ed i privilegi dei dominatori dellora, ma deve pure, per farsi
Certamente la rivoluzione va difesa e sviluppata con logica accettare dalla massa dei sudditi, consacrare certe massime
inesorabile; ma non si deve e non si pu difenderla con mezzi morali divenute retaggio comune dellumanit e rispettare certe
che contraddicono ai suoi fini. libert e certe garanzie conquistate a forza di lotte, spesso cruen-
Il grande mezzo di difesa della rivoluzione resta sempre quel- ti, dalle generazioni passate.
lo di togliere ai borghesi i mezzi economici del dominio, di Quindi, se respingiamo la legge, e quando possiamo ci ribel-
armare tutti (fino a quando non si possa indurre tutti a gettare le liamo contro di essa, lo facciamo per raggiungere qualche cosa
armi come giocattoli inutili e pericolosi) e di interessare alla vit- di meglio e non gi per lasciar mano libera al pi sfrenato dispo-
toria tutta la grande massa della popolazione. tismo e ritornare alle epoche selvagge, in cui la forza brutale
Se per vincere si dovesse elevare la forca nelle piazze, io pre- dominava senza limite alcuno.
ferirei perdere. Sarebbe assurdo il pensare che noi, perch non riconosciamo
la legge, troviamo buono tutto quello che la legge proibisce.
(Pensiero e Volont, 1 ottobre 1924) La legge, per esempio, proibisce lomicidio, lo stupro, la
frode. Noi pensiamo che i mezzi che la legge adopera per impe-
dire quei reati sono selvaggi ed inefficaci, pensiamo che la stes-
Gli anarchici e la legge sa legge crea per altro verso le circostanze che generano e favo-
riscono i mali che poi vorrebbe distruggere a forza di sanzioni
Ad un compagno detenuto per reato politico, il quale recla- penali; ma ci non vuol dire che noi vorremmo che si sia liberi
mava per la mancata applicazione dellamnistia (che poi final- di assassinare, stuprare, ingannare.
mente gli stata applicata col ritardo di un mese) un magistrato Noi deploriamo lesistenza della polizia e dei gendarmi di
diceva, ironico: Come mai voi che siete anarchico e quindi non tutte le specie. Vorremmo che gli interessati, cio i cittadini
riconoscete la legge, venite poi a reclamare lapplicazione di tutti, si sforzassero di eliminare il delitto sopprimendone le
una legge?!. cause, e che in tutti i casi provvedessero da loro stessi alla
A me pare e sia detto col rispetto che educazione e... prefet- necessaria difesa contro la residua delinquenza. Ma poich il
to cimpongono che quel magistrato di anarchismo non ha governo ci vieta di associarci e di portar armi, poich ci leva in
capito nulla, a meno che non faccia apposta a non voler capire. nome della legge ogni possibilit di difesa e d alle forze di
Il che sarebbe poco male, se poi non capitasse proprio a lui di polizia il monopolio della difesa dellordine, noi, illegalitari fino
dover giudicare gli anarchici. a che si vuole, abbiamo il diritto di pretendere che la polizia fac-
Gli anarchici, i quali vogliono una societ fondata sul libero cia il suo dovere con tutti; e troviamo... strano che, quando dei
accordo, che soddisfi i bisogni e le opinioni di tutti e di ciascuno, facinorosi, inquadrati in un partito e bene armati, molestano,
ripudiano la legge, che costrizione e tende a perpetuare usi e attaccano, bastonano e peggio dei cittadini pacifici ed inermi, i
costumi condannati dallevoluzione morale e non pi corrispon- carabinieri restino spettatori indifferenti, e magari, a cose fatte,
denti ai nuovi bisogni. Ma essi sono obbligati a subirla, e quindi intervengano per arrestare i bastonati.
debbono cercare di trarre dalle circostanze, che a loro sono fatte, Noi vorremmo che la stampa fosse assolutamente libera; ma
il maggior profitto che si pu in vista della maggiore libert pos- poich ci si impongono delle restrizioni e delle formalit alle
sibile oggi e della libert completa da conquistare domani. quali non possiamo sottrarci, noi abbiamo il diritto di volere che
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il capriccio, o lincomprensione degli esecutori della legge, non fatto, sintende, e non contro gli autori che furono spinti ed
ci levi anche quelle ristrette possibilit di esprimere il nostro accecati da una passione generosa e scontano amaramente uno
pensiero che la legge ci riconosce. sbaglio fatale, che ebbe terribili conseguenze da essi certamente
non volute e non previste. Perci posso dire altamente, senza
Ma veniamo allamnistia, alla cui applicazione quellegregio paura di essere male interpretato, che quellattentato fu pure un
magistrato vorrebbe vederci indifferenti. fatto eminentemente politico; ogni fine personale esulava
Vi stato in Italia un periodo di guerra civile, che purtroppo dallatto; era puro sacrificio affrontato per devozione ad
vorremmo poter dire finito. Vi sono stati fatti atroci, difese unidea. Quindi se lamnistia non avesse specificamente esclusi
disperate, condanne severe pronunziate contro rei ed innocenti gli omicidi, anche gli autori dellesplosione avrebbero dovuti
in circostanze in cui era impossibile unindagine illuminata ed essere liberati.
un giudizio sereno. Ma questo riguarda i tre condannati per lesplosione, e non
Viene unamnistia, che dovrebbe, e pare ne avesse lintenzio- gli altri che furono condannati insieme a loro per reati, veri o
ne, sanare, almeno in quei fatti dove non vi stato morte no, completamente diversi.
duomo, gli errori commessi, smorzare gli odi, lenire i dolori di Le passioni del momento e le pressioni di un partito, che spe-
tante madri e spose e figli aspettanti. culava sulla pubblica commozione, fecero s che si conglobasse-
Escluso lomicidio, lamnistia sembra abbastanza larga per ro nello stesso processo con gli autori dellesplosione altri che
tutto il resto: sono amnistiati tutti i reati determinati da movente con lesplosione non avevano nulla a che vedere. Dal pubblico
politico o che abbiano comunque connessione con fini politici. dibattimento risult evidente che i cosiddetti condannati minori
Perch dunque non si applica, o si applica a rilento, e quando non erano nullamente connessi, n per partecipazione, n per
si applica si cerca di menomarne la portata, come il caso di complicit, n per semplice consapevolezza, con lesplosione o
quei condannati che, messi fuori del carcere, si vedono ancora con la preparazione. Furono condannati, a ragione o a torto, per
sottoposti alla pena, noiosa, umiliante e provocante della sorve- altri reati, come detenzione di armi, atti di protesta innocui com-
glianza speciale? piuti o progettati.
E non dovremmo noi attirare lattenzione del pubblico, ed Vorr il governo, vorranno i magistrati dare a noi un argo-
anche delle autorit che avrebbero interesse a salvare il prestigio mento di pi contro la legge, che si applica o non si applica
della legge, su questi casi di denegata giustizia? secondo gli interessi ed i capricci dei dominatori?
Noi pensiamo a quelli che gemono nelle galere, pensiamo
Un caso, fra tanti altri su cui non abbiamo dati precisi, che alle madri, alle spose, ai fanciulli che piangono e soffrono forse
preghiamo i compagni di fornirci, quello di coloro che furono la fame, e rinunziamo volentieri al nuovo argomento. Speriamo
condannati nello stesso processo fatto contro gli autori, veri o che ci si voglia dar torto mostrando che anche oggi possibile
presunti, dellesplosione del Diana*. un po di giustizia, un po di umanit.
Io fui abbastanza severo contro quellattentato; contro il
(Pensiero e Volont, 16 settembre 1925)

* La sera del 23 marzo 1921 una bomba esplose al Teatro Diana di Milano
gremito di spettatori. Lattentato, diretto contro il questore Gasti, fu organizzato da Gradualismo
anarchici individualisti per protestare contro la lunga detenzione di Malatesta ed
altri anarchici. Probabilmente fuorviata da agenti provocatori, lazione, che riserva Nelle polemiche che sorgono tra gli anarchici sulla tattica
vaste zone dombra, si risolse in una strage con 17 morti ed un centinaio di feriti. migliore per giungere o avvicinarsi alla realizzazione dellanar-
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chia e sono polemiche utili, anzi necessarie, quando sono bisognerebbe respingere il nome; ma la cosa resterebbe vera lo
inspirate alla mutua tolleranza ed alla mutua fiducia e non tra- stesso, cio che tutto nella natura e nella vita procede a gradi e
scendono in odiose questioni personali avviene sovente che che, applicando al caso nostro, lanarchia non pu venire che
gli uni in tono di rimprovero chiamano gli altri gradualisti e poco a poco.
questi respingono la qualifica come se fosse uningiuria.
Ed intanto il fatto che, nel senso proprio della parola, gra- Lanarchismo, dicevo, deve essere necessariamente graduali-
dualisti siamo tutti, e tutti, sia pure in modi diversi, dobbiamo sta.
esserlo per la logica stessa dei nostri principi. Si pu concepire lanarchia come la perfezione assoluta, ed
vero che certe parole, specialmente in politica, cambiano bene che quella concezione resti sempre presente alla nostra
continuamente di significato e spesso ne assumono uno contra- mente, quale faro ideale che guida i nostri passi. Ma evidente
rio a quello originale, logico e naturale. che quellideale non pu raggiungersi dun salto, passando di
Cos la parola possibilista. Qual luomo sano di mente che botto dallinferno attuale al paradiso agognato.
affermerebbe sul serio di volere limpossibile? Eppure possibili- I partiti autoritari, quelli cio che credono morale ed espe-
sta divenne in Francia lappellativo speciale di una certa sezione diente imporre con la forza una data costituzione sociale, posso-
del partito socialista, quella che seguiva il gi anarchico Paul no sperare (vana speranza del resto!) che, quando si saranno
Brousse, che era pi delle altre incline a rinunziare al socialismo impossessati del potere, potranno a forza di leggi, decreti... e
per correr dietro ad unimpossibile cooperazione con la demo- gendarmi sottoporre tutti e durevolmente al loro volere.
crazia borghese. Ma una tale speranza ed un tale volere non sono concepibili
Cos la parola opportunista. Chi vorrebbe essere inopportuno negli anarchici, i quali non vogliono nulla imporre salvo il
e rinunziare alle opportunit che si presentano? Eppure opportu- rispetto della libert e contano per la realizzazione dei loro idea-
nista fin in Francia col prendere il significato speciale di parti- li sulla persuasione e sui vantaggi sperimentati della libera coo-
giano di Gambetta, e si prende ancora generalmente in senso perazione.
cattivo come indicante persona o partito senza principi e senza Ci non significa che io creda (come a scopo polemico mi ha
ideali, che si lascia guidare da interessi bassi e temporanei. fatto dire un giornale riformista poco informato o poco scrupo-
Cos la parola trasformista. Chi negherebbe che al mondo e loso) che per fare lanarchia bisogna aspettare che tutti siano
nella vita tutto evolve, tutto si trasforma? Chi oggi non trasfor- anarchici. Io credo al contrario e perci sono rivoluzionario
mista? E nullameno la parola serv ad indicare quella politica che nelle condizioni attuali solo una piccola minoranza favorita
corruttrice e senza ideali che ebbe per antesignano litaliano da circostanze speciali possa arrivare a concepire lanarchia, e
Depretis. che sarebbe una chimera lo sperare nella conversione generale
Gioverebbe mettere un freno a questo sistema di usare le se prima non si cambia lambiente, nel quale prosperano lauto-
parole in un senso diverso dal loro proprio, che fonte di tante rit ed il privilegio. Ed appunto per questo credo che bisogna,
confusioni e tanti malintesi. Ma chi potrebbe riuscirvi, specie appena possibile, cio appena si sia conquistata la libert suf-
quando il cambiamento prodotto dallinteresse che hanno i ficiente e vi sia in un dato luogo un nucleo di anarchici abba-
politicanti a coprire con buone parole i loro fini malvagi? stanza forte per numero e capacit da bastare a se stesso ed irra-
Potrebbe darsi dunque che la parola gradualista applicata diare intorno a s la propria influenza, bisogna, dico, organiz-
agli anarchici, finisse con lindicare davvero quelli che con la zarsi per applicare lanarchia o quel tanto di anarchia che diven-
scusa di fare le cose gradualmente, a misura che diventano pos- ta mano a mano possibile.
sibili, finiscono col non muoversi pi o col muoversi in una Poich non si pu convertire la gente tutta in una volta e non
direzione opposta a quella che conduce allanarchia. E allora si pu isolarsi per necessit di vita e per linteresse della propa-
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ganda, bisogna cercare il modo di realizzare quanto pi di anar- stessa col nostro autoritarismo, oppure di fare per viltade il
chia possibile in mezzo a gente che non anarchica o lo in gran rifiuto, cio ritrarci indietro e lasciare che altri profitti
gradi diversi. dellopera nostra per scopi opposti ai nostri.
Il problema dunque non se bisogna o no procedere gradual- Bisognerebbe dunque agire di conserva con tutte le forze
mente, ma quello di cercare qual la via che pi rapidamente e progressive esistenti, con tutti i partiti davanguardia ed attirare
pi sinceramente conduce allattuazione dei nostri ideali. nel movimento, sommuovere, interessare le grandi masse,
lasciando che la rivoluzione, della quale noi saremmo un fattore
Oggi in tutti i Paesi del mondo la via preclusa dai privilegi fra gli altri, produca quello che pu produrre.
conquistati, attraverso una lunga storia di violenze e di errori, da Ma non per questo dovremmo rinunziare al nostro scopo spe-
certe classi, che oltre la supremazia intellettuale e tecnica che cifico; al contrario dovremmo tenerci ben uniti tra noi e ben
deriva loro da quei privilegi, dispongono per difendere la loro distinti dagli altri per combattere in favore del nostro program-
posizione della forza bruta assoldata nelle classi soggette e ne ma: abolizione del potere politico ed espropriazione dei capitali-
usano, quando occorre, senza scrupoli e senza limite. Perci sti. E se, nonostante i nostri sforzi, riuscissero a costituirsi nuovi
necessaria una rivoluzione, la quale distrugga lo stato di violen- poteri che vogliano ostacolare liniziativa popolare ed imporre il
za nel quale oggi si vive e renda possibile la pacifica evoluzione loro volere, noi dovremmo non parteciparvi, non riconoscerli
verso sempre maggiore libert, maggiore giustizia, maggiore mai, cercare che il popolo rifiuti loro i mezzi per governare,
solidariet. cio i soldati e le contribuzioni, fare in modo chessi restino
deboli... fino al giorno in cui si potr abbatterli del tutto. In tutti
Quale dovrebbe essere la tattica degli anarchici prima, duran- i casi reclamare ed esigere, magari con la forza, la nostra piena
te e dopo la rivoluzione? autonomia ed il diritto ed i mezzi per organizzarci a modo
Quello che sarebbe necessario fare prima della rivoluzione nostro e sperimentare i metodi nostri.
per prepararla ed attuarla la censura forse non lo lascerebbe
dire; ed in ogni modo sempre un argomento che si tratta male E dopo la rivoluzione, cio dopo la caduta del potere esisten-
in presenza del nemico. Ci sar per lecito il dire che bisogna te ed il trionfo definitivo delle forze insorte?
restare sempre se stessi, propagare ed educare il pi possibile, Qui entra veramente in campo il gradualismo.
fuggire ogni transazione col nemico e tenersi pronti, almeno spi- Bisogna studiare tutti i problemi pratici della vita: produzio-
ritualmente, per afferrare tutte le occasioni che si possono pre- ne, scambio, mezzi di comunicazione, relazioni fra gli aggrup-
sentare. pamenti anarchici e quelli che vivono sotto unautorit, tra col-
lettivit comunistiche e quelli che vivono in regime individuali-
Durante la rivoluzione? stico, rapporti tra citt e campagna, utilizzazione a vantaggio di
Incominciamo col dire che la rivoluzione non la possiamo tutti delle forze naturali e delle materie prime, distribuzione
fare noi soli; e non sarebbe, a parte la questione della forza delle industrie e delle colture secondo le condizioni naturali dei
materiale, nemmeno desiderabile il farla da soli; perch se non vari Paesi, istruzione pubblica, cura dei fanciulli e degli impo-
si mettono in movimento tutte le forze spirituali del Paese e con tenti, servizi igienici e medici, difesa contro i delinquenti comu-
esse tutti gli interessi e tutte le aspirazioni palesi o latenti che ni e quelli pi pericolosi, che tentassero ancora di sopprimere la
stanno nel popolo, la rivoluzione sarebbe un aborto. E nel caso, libert degli altri a vantaggio di individui o di partiti, ecc. ecc. E
poco probabile, che vincessimo da soli, ci troveremmo nellas- di ogni problema preferire quelle soluzioni che non solo sono
surda posizione o di imporsi, comandare, costringere gli altri e economicamente pi convenienti, ma che rispondono meglio al
quindi cessare di essere anarchici ed uccidere la rivoluzione bisogno di giustizia e di libert e lasciano pi aperta la via ai
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futuri miglioramenti. Nel caso, anteporre la giustizia, la libert, Ai compagni tutti il compito di pensare, studiare, prepararsi
la solidariet ai vantaggi economici. e farlo sollecitamente ed intensamente, perch i tempi sono
Non bisogna proporsi di tutto distruggere credendo che poi le dinamici ed occorre tenersi pronti per ci che pu accadere.
cose si aggiusteranno da loro. La civilt attuale frutto di una
evoluzione millenaria ed ha risolto in qualche modo il problema (Pensiero e Volont, 1 ottobre 1925)
della convivenza di milioni e milioni di uomini, spesso affollati
sopra territori ristretti, e quello della soddisfazione di bisogni
sempre crescenti e sempre pi complicati. I suoi benefici sono Questioni di tattica
diminuiti e per la gran massa quasi annullati dal fatto che
levoluzione si compiuta sotto la pressione dellautorit e La presente, incerta, tormentata, instabile situazione politico-
nellinteresse dei dominatori; ma se si toglie lautorit ed il pri- sociale dellEuropa e del mondo, che d luogo a tutte le speran-
vilegio, restano sempre i vantaggi acquisiti, i trionfi delluomo ze ed a tutti i timori, rende pi che mai urgente il bisogno di
sulle forze avverse della natura, lesperienza accumulata dalle tenersi pronti per i pi o meno prossimi, ma immancabili rivol-
generazioni estinte, le abitudini di socievolezza contratte nella gimenti. E perci si ravviva la discussione, del resto sempre
lunga convivenza e negli sperimentati benefici del mutuo attuale, del modo come adattare le nostre aspirazioni ideali alla
appoggio; e sarebbe stolto, e del resto impossibile, rinunziare a realt contingente dei vari Paesi, e passare dalla predicazione
tutto questo. ideale alla pratica realizzazione.
Noi dobbiamo dunque combattere lautorit ed il privilegio, E, come naturale in un movimento qual il nostro, che non
ma profittare di tutti i benefici della civilt; e nulla distruggere riconosce autorit di uomini e di testi ed tutto fondato sulla
di quanto soddisfi, sia pur malamente, ad un bisogno umano se libera critica, varie sono le opinioni e varia la tattica seguita.
non quando abbiamo qualche cosa di meglio da sostituirvi. Cos, alcuni dedicano tutta la loro attivit a perfezionare e
Intransigenti contro ogni imposizione ed ogni sfruttamento predicare lideale, senza poi troppo guardare se sono compresi e
capitalistico, noi dovremo essere tolleranti con tutte le concezio- seguiti e se quellideale sia o no applicabile nello stato attuale
ni sociali che prevalgono nei vari aggruppamenti umani, purch della mentalit popolare e delle esistenti risorse materiali. Essi,
non ledano la libert ed il diritto uguale degli altri; e contentarci pi o meno esplicitamente ed in gradi che variano da persona a
di progredire gradualmente a misura che si eleva il livello mora- persona, restringono il compito degli anarchici, oggi alla demo-
le degli uomini e crescono i mezzi materiali ed intellettuali di lizione degli attuali istituti oppressivi e repressivi, domani alla
cui dispone lumanit facendo, questo sintende, il pi che vigile sorveglianza contro il costituirsi di nuovi governi e nuovi
possiamo con lo studio, il lavoro, la propaganda, per affrettare privilegi, trascurando tutto il resto, che poi il grave, ineluttabi-
levoluzione verso ideali sempre pi alti. le ed improrogabile problema della riorganizzazione sociale
sopra basi libertarie. Essi credono, per quel che riguarda i pro-
Io ho qui sopra prospettato dei problemi pi che delle solu- blemi di ricostruzione, che tutto si accomodi da s, spontanea-
zioni; ma credo di avere esposto succintamente i criteri che deb- mente, senza preparazione precedente e senza piani prestabiliti,
bono guidarci nella ricerca e nellapplicazione delle soluzioni, grazie ad una mitica capacit creativa della massa, o in forza di
le quali saranno certamente varie e variabili a seconda delle cir- una pretesa legge naturale per la quale, non appena eliminata la
costanze, ma dovranno sempre uniformarsi, per quanto dipende violenza statale ed il privilegio capitalistico, gli uomini divente-
da noi, ai principi basilari dellanarchismo: nessun comando rebbero tutti buoni ed intelligenti, sparirebbero subito gli anta-
delluomo sulluomo, nessuno sfruttamento delluomo da parte gonismi di interessi, e labbondanza, la pace, larmonia regne-
delluomo. rebbero sovrane nel mondo.
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Altri invece, animati soprattutto dal desiderio di essere, o pubblici (acqua, trasporti, elettricit, ecc.) e lo scambio ininter-
sembrare pratici, preoccupati dalle prevedibili difficolt della rotto tra le citt e le campagne.
situazione allindomani della rivoluzione, consci della necessit Pi tardi le maggiori difficolt spariranno: il lavoro organiz-
di conquistare ladesione del grosso pubblico, o almeno di vin- zato direttamente da coloro che realmente lavorano diventer
cerne le ostili prevenzioni causate dallignoranza dei nostri pro- facile ed attraente, labbondanza della produzione render inuti-
positi, vorrebbero formulare un programma, un piano completo le ogni calcolo sul rapporto tra prodotti fatti e prodotti consuma-
di riorganizzazione sociale, che rispondesse a tutte le difficolt e ti e ciascuno potr davvero prendere nel mucchio quello che
potesse soddisfare quelli che, con frase tradotta dallinglese, gli piace; le mostruose agglomerazioni cittadine si dissolveran-
hanno preso a chiamare luomo della strada, cio luomo qua- no, la popolazione si distribuir razionalmente su tutto il territo-
lunque che non ha partito preso, non ha idee determinate, giudi- rio abitabile, ed ogni localit, ogni raggruppamento, pur conser-
ca a volta a volta secondo che ispirato dalle passioni e dagli vando ed aumentando a beneficio di tutti tutte le comodit forni-
interessi del momento. te dalle grandi imprese industriali e pur restando legato a tutta
Da parte mia, credo che gli uni e gli altri hanno la loro parte lumanit per sentimento di simpatia e di solidariet umane,
di ragione e la loro parte di torto; e che, se non fosse la malau- potr in generale bastare a se stesso e non essere afflitto dalle
gurata tendenza allesagerazione ed allesclusivismo, le due opi- opprimenti e dispendiose complicazioni della vita economica
nioni potrebbero contemperarsi e completarsi luna con laltra attuale. Ma queste, e mille altre belle cose che si possono imma-
per adeguare la nostra condotta alle esigenze dellideale ed alle ginare, riguardano lavvenire, mentre ora urge pensare al modo
necessit della situazione, e raggiungere cos la massima effi- di vivere oggi, nella situazione che la storia ci ha tramandata e
cienza pratica, pur restando strettamente fedeli al nostro pro- che la rivoluzione, cio un atto di forza, non potr cambiare
gramma di libert e giustizia integrali. radicalmente, da un giorno allaltro, come con un colpo di bac-
Negligere tutti i problemi di ricostruzione, o prestabilire piani chetta magica. E poich, bene o male, bisogna vivere, se noi
completi ed uniformi sono due errori, due eccessi, che per vie non sapremo o non potremo fare il necessario, lo faranno altri
diverse menerebbero alla nostra sconfitta in quanto anarchici ed con scopi e risultati opposti a quelli a cui miriamo noi.
al trionfo di nuovi o vecchi regimi autoritari. La verit sta nel Non bisogna trascurare luomo della strada, che poi in
mezzo. tutti i Paesi la grande maggioranza della popolazione, e senza il
assurdo il credere che, abbattuti i governi ed espropriati i cui concorso non v emancipazione possibile; ma non bisogna
capitalisti, le cose si accomoderanno da s, senza lazione di neppure fare troppo affidamento sulla sua intelligenza e sulla
uomini che abbiano unidea preconcetta sul da farsi e si mettano sua capacit diniziativa.
subito allopera per farlo. Forse ci potrebbe accadere e maga- Luomo ordinario, luomo della strada, ha molte ottime
ri sarebbe preferibile che cos accadesse se si avesse il tempo qualit, ha immense potenzialit che danno sicura speranza
di aspettare che la gente, tutta la gente, trovasse modo, provan- chesso potr un giorno formare lumanit ideale che noi
do e riprovando, di soddisfare nel miglior modo i propri bisogni vagheggiamo; ma esso ha intanto un grave difetto che spiega in
e i propri gusti, daccordo con i bisogni e con i gusti degli altri. gran parte il sorgere ed il persistere delle tirannie: esso non ama
Ma la vita della societ, come la vita degli individui, non pensare, ed anche nei suoi conati di emancipazione segue sem-
ammette interruzioni. Lindomani immediato della rivoluzione, pre pi volentieri chi gli risparmia la fatica di pensare e prende
anzi il giorno stesso dellinsurrezione, bisogna provvedere su di s la responsabilit di organizzare, dirigere... e comandare.
allalimentazione ed agli altri bisogni urgenti della popolazione, Esso, purch non lo si disturbi troppo nelle sue abitudini, sod-
e quindi occorre assicurare la continuazione della produzione disfatto se altri pensa per lui e gli dice quello che deve fare,
necessaria (pane, ecc.), il funzionamento dei principali servizi anche se a lui non resta che il dovere di lavorare e di ubbidire.
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Questa debolezza, questa tendenza della folla ad aspettare e convinti fortemente di aver ragione e di fare il bene, saremmo
seguire gli ordini di chi si mette alla sua testa, ha mandato a inclinati, da veri fanatici, a considerare quali contro-rivoluzio-
male tante rivoluzioni e continua ad essere il pericolo che nari e nemici del bene tutti quelli che non pensassero ed agisse-
minaccia le rivoluzioni prossime future. ro come noi.
Se la folla non fa da s e subito, bisogna bene che provveda- Ch se poi quello che gli altri fanno non fosse quello che vor-
no al necessario gli uomini di buona volont, capaci di iniziativa remmo noi, la cosa non avrebbe importanza, sempre che fosse
e di decisione. Ed in questo, cio nel modo di provvedere alle salvaguardata la libert di tutti.
necessit urgenti, che dobbiamo distinguerci nettamente dai par- Ci che veramente importa che la gente faccia come vuole,
titi autoritari. perch non vi sono conquiste assicurate se non quelle che il
Gli autoritari intendono risolvere la questione costituendosi popolo fa coi propri sforzi, non vi sono riforme definitive se non
in governo ed imponendo con la forza il loro programma. Essi quelle reclamate ed imposte dalla coscienza popolare.
possono anche essere in buona fede e credere sinceramente di
fare il bene di tutti, ma in realt, ostacolando la libera azione (Almanacco libertario, Ginevra, 1921)
popolare, non riuscirebbero ad altro che a creare una nuova
classe privilegiata interessata a sostenere il nuovo governo, ed
in sostanza a sostituire una tirannia con unaltra. La risultante delle forze
Gli anarchici devono bens sforzarsi di rendere il meno fati-
coso possibile il passaggio dallo stato di servit a quello di [...]
libert, fornendo al pubblico il pi possibile di idee pratiche ed Tu ci domandi come si svolger la storia. Niente di meno!
immediatamente applicabili, ma debbono guardarsi bene Noi non siamo profeti. Possiamo dirti solamente che bisogna
dallincoraggiare quellinerzia intellettuale e quella tendenza a fare tutto quello che si pu perch la storia si svolga secondo
lasciare fare agli altri ed ubbidire, che abbiamo lamentate. i propri desideri. Gli avvenimenti seguono la risultante delle
La rivoluzione, per riuscire veramente emancipatrice, dovr forze in azione; perci ciascuno deve impiegare nella lotta
svolgersi liberamente in mille modi diversi, corrispondenti alle quanta pi forza pu ed applicarla nel modo pi vantaggioso.
mille diverse condizioni morali e materiali degli uomini doggi,
per la libera iniziativa di tutti e di ciascuno. E noi dovremo sug- (Pensiero e Volont, 15 gennaio 1924, Piccola posta)
gerire e realizzare il pi possibile quei modi di vita che meglio
corrispondono ai nostri ideali, ma soprattutto dobbiamo sforzar-
ci di suscitare nelle masse lo spirito diniziativa e labitudine di
fare da s.
Noi dobbiamo evitare anche le apparenze del comando, ed
agire con la parola e con lesempio come compagni tra compa-
gni; e ricordarci che a voler troppo forzare le cose nel senso
nostro e far trionfare i nostri piani, correremmo il rischio di tar-
pare le ali alla rivoluzione ed assumere noi stessi, pi o meno
inconsciamente, quella funzione di governo che tanto deprechia-
mo negli altri.
E come governo noi non varremmo certamente meglio degli
altri. Forse anche saremmo pi pericolosi per la libert, perch
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IV

A giudizio di Malatesta una teoria dellazione anarchica


deve rispondere sia ad unesigenza razionale, sia ad unistanza
etica, senza che le due dimensioni entrino in conflitto tra loro.
Si tratta di evitare il pi possibile il paradosso delle conse-
guenze o, a dir meglio, gli effetti inintenzionali delle azioni
intenzionali. Ci possibile creando una necessaria armonia
tra i fini e i mezzi, nel senso che questi devono dipendere da
quelli. Per conseguenza, la lotta per la libert e luguaglianza
deve essere condotta con strumenti libertari ed egualitari per-
ch altrimenti si vanificherebbero materialmente e moralmente
gli scopi stessi dellazione, giungendo ad un esito opposto a
quello desiderato. Se si tiene conto che la storia, non avendo
finalit morali intrinseche, risponde innanzi tutto alla logica
della forza, ne deriva ovviamente la necessit di unazione di
forza. Il problema delluso della forza , in ultima analisi, il
problema delluso della violenza. La sua necessit diventa il
passaggio obbligato dellazione anarchica, al tempo stesso
costretta per a non trascendere gli ambiti della legittima dife-
sa perch deve rispettare i criteri metodologici della coerenza
tra i fini e i mezzi. Si apre cos una serie di questioni latente-
mente contraddittorie. Infatti, se lanarchia vuol dire per princi-
pio non-violenza, non-dominio delluomo sulluomo, come va
usato il mezzo della violenza senza farsi sopraffare dalla sua
logica? Dove inizia e dove finisce la sua necessit? E chi ha il
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diritto di usarlo? Per Malatesta la forza, in questo caso la vio-


lenza, non pu superare gli ambiti della sua funzione negativa,
che le deriva dallessere uno strumento dellanarchismo, non
certo un elemento costitutivo dellanarchia.
Date queste premesse, la violenza rivoluzionaria deve essere
concepita come una dura necessit per evitare, appunto, di
scambiare il mezzo col fine. Lazione anarchica contempla la
violenza come necessit di liberazione dalla violenza dei gover-
ni e dei padroni, non per per edificare lanarchia. Per lanar-
chismo essa un mezzo che non va rifiutato a priori perch, se
la non-violenza un valore costitutivo dellanarchia, questa,
tuttavia, ha altri valori pi grandi da anteporre, quali la libert,
luguaglianza e la stessa dignit delluomo. La necessit della
violenza, pertanto, si giustifica come extrema ratio, quasi come
riluttante considerazione dellimpossibilit di fare altrimenti.
Addirittura, la violenza diventa un imperativo morale, quando IL PROBLEMA ETICO E POLITICO
si posti nella situazione di potere agire attivamente per impe- DELLA VIOLENZA
dire lulteriore propagarsi della sopraffazione.

La base fondamentale dellanarchismo


Ci accade spesso di dire: lanarchismo labolizione del gen-
darme, intendendo per gendarme qualunque forza armata, qua-
lunque forza materiale al servizio di un uomo o di una classe per
costringere gli altri a fare quello che non vogliono fare volonta-
riamente.
Certo quella formula non d unidea nemmeno approssimati-
va di quello che sintende per anarchia, che societ fondata sul
libero accordo, in cui ciascun individuo possa raggiungere il
massimo possibile sviluppo, materiale, morale ed intellettuale, e
trovi nella solidariet sociale la garanzia della sua libert e del
suo benessere. La soppressione della costruzione fisica non
basta perch uno assurga a dignit di uomo libero, impari ad
amare i suoi simili, a rispettare in loro quei diritti che vuole
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rispettati per s e si rifiuti tanto a comandare quanto ad esser ni arrivano ad accordarsi col minimo dingiustizia e col massi-
comandato. Si pu essere schiavo volontario per deficienza mo possibile di soddisfazione per ciascuno.
morale e per mancanza di fiducia in se stesso, come si pu esse- I bisogni, i gusti, gli interessi, le aspirazioni degli uomini non
re tiranno per malvagit o per incoscienza quando non si trova sono uguali e naturalmente armonici: spesso sono opposti ed
resistenza adeguata. Ma ci non impedisce che labolizione del antagonistici. E daltra parte la vita di ciascuno talmente con-
gendarme, cio labolizione della violenza nei rapporti sociali dizionata dalla vita degli altri che sarebbe impossibile, anche se
sia la base, la condizione indispensabile senza la quale lanar- fosse conveniente, il separarsi da tutti gli altri e vivere comple-
chia non pu fiorire, anzi non pu nemmeno concepirsi. tamente a modo proprio. La solidariet sociale un fatto a cui
come quando si dice: il socialismo il pane per tutti nessuno pu sottrarsi: essa pu essere cosciente e liberamente
una questione di ventre dicono gli avversari con intenzione accettata e quindi agire a vantaggio di ciascuno, oppure subita
denigratoria. per forza, con o senza consapevolezza, ed allora si esplica con
Certamente, il socialismo cosa ben pi vasta, ben pi alta la sottomissione delluno allaltro, con lo sfruttamento degli uni
che la semplice questione alimentare, che la sola questione eco- da parte degli altri.
nomica. E si pu avere largamente soddisfatti tutti i bisogni Mille problemi pratici si presentano ogni giorno nella vita
materiali senza diventare per questo un socialista, come si pu sociale che possono essere risolti in modi diversi, ma non in pi
essere socialista pur dibattendosi nelle strettezze della miseria. modi nello stesso tempo: eppure ciascun uomo pu preferire
Ma ci non impedisce che non pu esistere, non si pu concepi- una soluzione ad unaltra. Se uno, individuo o gruppo, ha la
re, una societ socialista se la questione economica non sia forza dimporre agli altri la propria volont, egli sceglie la solu-
risolta in modo che non sia pi possibile lo sfruttamento zione che meglio conviene ai suoi interessi ed ai suoi gusti e gli
delluomo da parte delluomo e non sia assicurata a tutti una altri subiscono e restano sacrificati. Ma se nessuno ha la possi-
decente vita materiale. bilit di obbligare gli altri a fare ci che non vogliono, allora,
Anarchia e socialismo sono due concezioni sublimi (per noi sempre che non possibile o non giudicato conveniente adottare
si confondono in una sola) che abbracciano tutta la vita umana e pi soluzioni diverse, si arriva necessariamente, per mutue con-
la spingono verso le pi alte idealit, ma esse sono condizionate cessioni, a quellaccordo che meglio conviene a tutti e meno
da due necessit fondamentali: labolizione della sciabola e offende gli interessi, i gusti, i desideri di ciascuno. Ce lo insegna
labolizione della fame. la storia, ce lo insegna losservazione quotidiana dei fatti con-
un errore, e pi spesso una ipocrisia di soddisfatti, il temporanei: dove la violenza non ha funzione tutto saccomoda
disprezzare i bisogni materiali in nome dei bisogni ideali. I biso- nel miglior modo possibile, a maggior soddisfazione di tutti;
gni materiali sono senza dubbio bisogni inferiori, ma la loro dove interviene la violenza trionfa lingiustizia, loppressione,
soddisfazione necessaria al sorgere ed allo svilupparsi dei lo sfruttamento.
bisogni superiori: morali, estetici, intellettuali. [...] da supporre che, fatta la rivoluzione nel senso distrutti-
Per servirci di un esempio: un quadro di Tiziano una cosa vo della parola, ciascuno rispetter i diritti degli altri ed impa-
eccelsa, ben superiore nel concetto umano alle terre colorate che rer subito a considerare la violenza, fatta o subita, come cosa
han servito a farlo; ma senza quelle umili terre Tiziano non immorale e vergognosa? Non piuttosto da temere che ben pre-
avrebbe potuto fare i suoi quadri. Una bella statua vale per il sto i pi forti, i pi furbi, i pi fortunati, che possono essere
piacere estetico infinitamente pi di una rozza pietra; ma senza anche i pi cattivi, i pi affetti da tendenze antisociali, abbiano
pietre non si fanno statue. da imporre la volont propria a mezzo della forza, facendo rina-
Dunque prima di tutto bisogna abolire il gendarme, poich scere il gendarme sotto una forma o unaltra?
solo quando esclusa la possibilit della violenza che gli uomi- Noi non supponiamo, non speriamo che il solo fatto di avere
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con la rivoluzione abbattuto le autorit presenti basti a trasfor- Queste dichiarazioni sono state alterate, contraffatte, messe
mare gli uomini, tutti gli uomini, in esseri veramente sociali e a in cattiva luce dalla stampa borghese, e si capisce. La stampa
distruggere ogni germe di autoritarismo. pagata per difendere gli interessi della polizia e dei pescecani
Certamente vi saranno ancora per lungo tempo delle violenze deve, per dovere dufficio, nascondere al pubblico la vera natura
e quindi delle ingiustizie e delle sopraffazioni; ma se i violenti dellanarchismo e cercare di dar credito alla leggenda dellanar-
non potranno contare che sulle loro proprie forze, presto saran- chico odiatore e distruggitore; deve far questo per dovere duffi-
no ridotti a miglior consiglio dalla resistenza degli altri e dal cio, ma dobbiamo convenire che spesso lo fa in buona fede per
loro proprio interesse. Il pericolo grande, che potrebbe annullare pura e semplice ignoranza. Da quando il giornalismo, che fu
tutti i benefici della rivoluzione e respingere indietro lumanit, sacerdozio, decaduto al grado di industria e di mestiere, i gior-
quando i violenti riescono ad utilizzare la forza degli altri, la nalisti non solo hanno perduto il senso morale, ma anche
forza sociale a proprio vantaggio, a strumento della propria quellonest intellettuale che consiste nel non parlare di quello
volont, quando cio riescono a costituirsi in governo, a orga- che non si sa.
nizzare lo Stato. Il gendarme non propriamente il violento, ma Lasciamo dunque i pennivendoli nel loro brago e parliamo di
lo strumento cieco a servizio del violento. quelli che, anche differendo da noi nelle idee e spesso solo nel
Gli anarchici che lottano oggi per distruggere tutti gli organi modo di esprimere le idee, sono pur sempre amici nostri perch
di violenza, avranno missione domani dimpedire che essi rina- mirano sinceramente allo stesso scopo a cui miriamo noi.
scano per opera e per conto di vecchi o di nuovi dominatori. In costoro la meraviglia completamente ingiustificata, al
punto che sarei indotto a crederla affettata. Essi non possono
(Umanit Nova, 25 luglio 1920) ignorare che quelle cose le vado dicendo e scrivendo da oltre
cinquantanni e che con me e prima di me le hanno dette e ripe-
tute centinaia e migliaia di anarchici.
Popolo e proletariato Parliamo piuttosto del dissenso.
Vi sono gli operaisti, coloro che credono che il fatto di
Io dissi ai giurati di Milano qualche cosa sulla lotta di classe avere i calli alle mani sia come una divina infusione di tutti i
e sul proletariato che ha suscitato critiche e meraviglia. bene meriti e di tutte le virt, e che protestano se osate parlare di
tornarci sopra. popolo e di umanit e trascurate di giurare sul sacro nome del
Io protestai indignato contro laccusa di aver provocato proletariato.
allodio; dissi come io avevo sempre nella mia propaganda cer- Ora, una verit che la storia ha fatto del proletariato lo stru-
cato di dimostrare che i mali sociali non dipendono dalla malva- mento principale della prossima trasformazione sociale, e che
git di questo o quel padrone, di questo o quel governante, ma coloro i quali lottano per la costituzione di una societ in cui
dalla istituzione stessa del padronato e del governo, e che quindi tutti gli esseri umani siano liberi e forniti dei mezzi per esercita-
non vi si pu rimediare col cambiare le persone dei dominatori, re la libert debbono appoggiarsi principalmente sul proletaria-
ma bisogna abbattere il principio stesso della dominazione to.
delluomo sulluomo; e dissi pure che avevo sempre insistito sul Poich laccaparramento delle ricchezze naturali e del capita-
fatto che i proletari non sono personalmente migliori dei bor- le costituitosi col lavoro delle generazioni passate e presenti
ghesi, a prova il fatto che quando un operaio arriva per un caso oggi la causa prima della soggezione delle masse e di tutti i mali
qualunque ad una posizione di ricchezza e di comando, si con- sociali, naturale che coloro che non hanno nulla e sono quindi
duce generalmente come un borghese ordinario, e spesso anche pi direttamente e pi evidentemente interessati alla messa in
peggio. comune dei mezzi di produzione siano gli agenti principali della
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necessaria espropriazione. E perci noi dirigiamo la nostra pro- al nemico, il bisogno di consolidare la propria superiorit. Con
paganda pi specialmente ai proletari, i quali daltra parte sono, lodio, se si vince, si possono fondare nuovi governi, ma non si
per le condizioni in cui si trovano, molto spesso nellimpossibi- pu fondare lanarchia.
lit di assurgere da loro stessi, per mezzo della riflessione e dello Purtroppo lodio si comprende in tanti disgraziati che la
studio, alla concezione di un ideale superiore. Ma non bisogna societ tormenta e strazia nei loro corpi e nei loro affetti: ma non
perci farsi un feticcio del povero solo perch povero, n inco- appena linferno in cui vivono illuminato dallideale lodio
raggiare in lui la credenza che egli di unessenza superiore, e sparisce e resta ardente il desiderio di lottare per il bene di tutti.
che per una condizione che non certo frutto n del suo merito, E perci tra i nostri, veri odiatori non ve ne sono, quantunque
n della sua volont, egli abbia acquistato il diritto di fare agli vi sono molti retori dellodio. Essi fanno come il poeta che, pur
altri il male che gli altri hanno fatto a lui. La tirannia delle mani essendo un buono e pacifico padre di famiglia, canta lodio e la
incallite (che poi in pratica sempre la tirannia di pochi che, se strage perch vi trova il modo di fare dei bei versi... o dei brutti.
pure i calli li hanno avuti una volta, non li hanno pi) non sareb- Essi parlano di odio, ma il loro odio fatto di amore.
be meno dura, meno malvagia, meno feconda di mali duraturi di E perci io li amo, anche se mi dicono le male parole.
quello che sia la tirannia delle mani inguantate. Forse sarebbe
meno illuminata e pi brutale: ecco tutto. (Umanit Nova, 20 settembre 1921)
La miseria non sarebbe lorribile cosa che se, oltre i mali
materiali e la degradazione fisica, essa non producesse, quando
prolungata di generazione in generazione, anche labbrutimento Morale e violenza
morale. Ed i poveri hanno vizi diversi, ma non migliori di quelli
che producono nelle classi privilegiate la ricchezza ed il potere. Non esiste un diritto puro, non esistono principi di morale
Se la borghesia produce i Giolitti, i Graziani e tutta la lunga superiore agli interessi particolari delle classi antagoniste come
teoria dei torturatori dellumanit, dai grandi conquistatori ai degli Stati avversari, dice Enrico Meledandri in un articolo
piccoli padroni avidi e strozzini, essa produce pure i Cafiero, i pubblicato nel Proletario di Nuova York, che un redattore del
Reclus, i Kropotkin ed i tanti che in tutte le epoche hanno sacri- Libertaire di Parigi traduce allo scopo di rispondere al nostro
ficato i loro privilegi di classe in omaggio ad un ideale. Se il Luigi Fabbri*, il quale in un suo cenno necrologico non aveva
proletariato ha dato e d tanti eroi e tanti martiri alla causa della mostrato abbastanza reverenza per il teorizzatore della violenza,
redenzione umana, esso d pure le guardie bianche, i carnefici, i George Sorel. Ed in conseguenza di quella sua convinzione il
traditori dei propri fratelli, senza dei quali la tirannide borghese Meledandri si rifiuta a considerare la violenza con un senso di
non potrebbe durare un giorno solo. meraviglia ed una mentalit democratica e pacifista ed afferma
Come mai si pu elevare lodio a principio di giustizia, a sen- che i sindacalisti rivoluzionari disdegnano di considerare la
timento illuminato di rivendicazione, quando evidente che il
male sta dappertutto e dipende da cause che trascendono la
volont e la responsabilit individuale? * Luigi Fabbri (1877-1935) considerato uno dei pensatori pi originali
Lotta di classe fino a che volete, se per lotta di classe sintende dellanarchismo italiano. Nel 1903 fond con Pietro Gori la rivista Il Pensiero
la lotta degli sfruttati contro gli sfruttatori per labolizione dello alla quale collaborarono i nomi di maggior rilievo dellanarchismo internaziona-
sfruttamento. Essa mezzo di elevazione morale e materiale ed le. Nel 1921 pubblic Dittatura e Rivoluzione, prima opera critica sul bolscevi-
la principale forza rivoluzionaria su cui oggi si possa contare. smo, e nel 1922 La controrivoluzione preventiva, una delle analisi pi complete
Ma odio no, poich dallodio non pu sorgere lamore e la del fenomeno fascista. Duramente perseguitato, espatri clandestinamente nel
giustizia. Dallodio nasce la vendetta, il desiderio di sovrapporsi 1926, morendo esule a Montevideo [N.d.C.].
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lotta a fondo, che la borghesia conduce per annientare in tutti i morosi, i grandi conflitti tra popoli e tra classi, le guerre, le rivo-
Paesi il proletariato, come un attentato supremo ai famosi diritti luzioni, le trame di diplomatici e di cospiratori; ma quello che
della civilt, del progresso e delluguaglianza. E continua cos realmente importa di pi sono gli innumeri rapporti quotidiani
manifestando il pi alto disprezzo per i principi morali e tra individui e tra gruppi che costituiscono la sostanza vera della
sostenendo che in realt la sola cosa che conta, la sola cosa vita sociale. Ed a bene esaminare quello che avviene nella vita
apprezzabile la forza e la violenza, termini che spesso si fon- profonda, intima, costante delle masse umane, si trova bens la
dono e si completano. lotta per laccaparramento delle migliori condizioni di esistenza,
A me pare che, malgrado le pretese rivoluzionarie e contro le la sete di dominio, la rivalit, linvidia e tutte le male passioni
intenzioni del Meledandri e forse anche quelle del suo maestro che mettono luomo contro luomo, ma si trova pure il lavoro
Sorel, tutto questo sia un mettere la filosofia della storia al ser- fecondo, il mutuo appoggio, lo scambio continuo di servizi gra-
vizio delle classi dominanti, le quali, possedendo la forza e tuiti, laffetto, lamicizia, lamore e tutto ci che avvicina ed
potendo esercitare con maggior efficacia la violenza, sono le affratella. E le collettivit umane progrediscono o decadono,
sole che vengono avvantaggiate dalla liberazione da ogni con- vivono o muoiono secondo che predominano, o meno, i fatti di
danna morale. solidariet e di amore su quelli di odio e di lotta: anzi lesistenza
Ma per fortuna la verit non quale se la dipingono i sinda- stessa di una qualsiasi collettivit non sarebbe possibile se gli
calisti rivoluzionari alla Meledandri; e la violenza non il istinti sociali, che io chiamer le buone passioni, non predomi-
solo, n il principale fattore dellevoluzione umana. nassero sulle passioni cattive, sugli istinti bassamente egoistici.
Certamente la storia tutta piena di lotte e di stragi, tra popo- Lesistenza dei sentimenti daffetto e di simpatia tra gli
li, tra classi, tra famiglie, tra individui. E lotte e stragi vediamo uomini, e lesperienza e la coscienza dei vantaggi individuali e
intorno a noi dovunque volgiamo lo sguardo. Ma anche vero sociali che derivano dalla soddisfazione di quei sentimenti,
che se non vi fossero state che lotte e stragi, se lodio, la concor- hanno prodotto e vanno producendo delle idee di giustizia, di
renza, la guerra fossero stati i caratteri esclusivi o solamente diritto, di morale, che pur tra mille contraddizioni, ipocrisie
dominanti nei rapporti tra gli uomini, lumanit non avrebbe e menzogne interessate, costituiscono una meta, un ideale verso
potuto svilupparsi e progredire, anzi non vi potrebbe essere cui lumanit cammina.
umanit propriamente detta, anche se vi fossero degli animali a Questa morale mutevole e relativa; essa varia da epoca a
sembianza umana di poco superiori o di poco inferiori ai mam- epoca, da popolo a popolo, da classe a classe, da individuo a
miferi selvatici. individuo, ed da ciascuno adoperata per i propri interessi e
Malgrado i fiumi di sangue sparso, malgrado le inenarrabili quelli della sua famiglia, della sua classe, del suo Paese. Ma
sofferenze ed umiliazioni inflitte, malgrado lo sfruttamento e la respinto tutto ci che nella morale ufficiale serve a difendere i
tirannia a danno dei pi deboli per inferiorit personale o per privilegi e la violenza dei dominatori, si trova sempre un resi-
posizione sociale, malgrado insomma la lotta e tutte le sue con- duo, che risponde agli interessi generali ed conquista comune
seguenze, quello che realmente predomina nella convivenza di tutta quanta lumanit senza distinzione di classe o di razza.
umana, o che almeno ne forma lelemento vitale e progressivo, Il solo fatto che i privilegiati sentono il bisogno di giustifica-
il sentimento di simpatia, il senso di comune umanit che, re la loro posizione, che il risultato della forza brutale, con una
nelle condizioni normali, mette alla lotta un limite oltre il quale specie qualunque di morale gi un passo importante verso
non si pu andare senza eccitare una ripugnanza profonda ed una morale superiore; gi una prova che il privilegio non si
una generale riprovazione. la morale che diviene. sente sicuro di s e che destinato a sparire.
Lo storico professionista della vecchia maniera pu preferire E se la parte migliore del proletariato combatte contro le isti-
come argomento delle sue ricerche e dei suoi racconti i fatti cla- tuzioni borghesi e si sacrifica per la causa e si espone ad ogni
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specie di pericoli, appunto perch animato da un ideale supe- dalla sua posizione sociale, sente ripugnanza per certi delitti e
riore di giustizia umana. Levate dallanimo dei proletari il senti- certi delinquenti; rifugge, per esempio, da ogni contatto con un
mento della giustizia, incitatelo ad usare la violenza senza limite violatore di fanciulli, con un omicida per brutale malvagit, con
e senza scrupoli, perch cos fanno i borghesi ed i governi, e un bastonatore di donne e di invalidi, con una spia che per dena-
voi potrete fare dei briganti, ma non farete dei rivoluzionari: ro tradisce i propri compagni... salvo che non li accosti con
potrete, se circostanze straordinarie verranno a vostro favore, lanimo di un medico il quale li considera come poveri matti,
sostituire una classe ad unaltra, una nuova tirannia e nuovi pri- come ammalati meritevoli delle cure che si debbono a dei gran-
vilegi a quelli che esistono oggi, ma non ci avvieremo verso di disgraziati.
lemancipazione integrale dellumanit, verso la societ di liberi I fascisti hanno in cento contro uno ucciso, bastonato, tor-
e di fratelli per la quale noi combattiamo. mentato, insultato donne, ragazzi, uomini invalidi ed inermi,
hanno incendiato, distrutto ricchezze che erano il frutto di lun-
La violenza purtroppo necessaria per resistere alla violenza ghi sacrifici dei lavoratori, hanno ridotto in vera schiavit intere
avversaria, e noi dobbiamo predicarla e prepararla, se non popolazioni; molti di essi hanno tradito i partiti a cui appartene-
vogliamo che lattuale condizione di schiavit larvata, in cui si vano ed imperversano contro i loro antichi compagni e mal-
trova la grande maggioranza dellumanit, perduri e peggiori. grado tutto questo e peggio, sono considerati come uomini poli-
Ma essa contiene in s il pericolo di trasformare la rivoluzione tici, come combattenti per una causa confessabile, e molta gente
in una mischia brutale senza luce dideale e senza possibilit di onorata, che certamente quei delitti non commetterebbe, non
risultati benefici; e perci bisogna insistere sugli scopi morali ripugna dallo stringer loro la mano e mantenere con loro rappor-
del movimento e sulla necessit, sul dovere di contenere la vio- ti di buon vicinato.
lenza nei limiti della stretta necessit. Si predicato molto la violenza e poco la morale; ed il risul-
Noi non diciamo la violenza buona quando ladoperiamo tato naturale stato che, quando si sono presentati dei violenti
noi ed cattiva quando ladoperano gli altri contro di noi. Noi forniti di forza adeguata o di audacia sufficiente, non hanno tro-
diciamo che la violenza giustificabile, buona, morale, vato n resistenza fisica, n condanna morale.
doverosa, quando adoperata per la difesa di se stesso e degli di comune esperienza che il violento sempre il pi facile
altri contro le pretese dei violenti; cattiva, immorale, se a sottoporsi alla violenza, se trova il pi forte di lui. E chi
serve a violare la libert altrui. capace di commettere una cattiva azione non si meraviglia e non
Purtroppo molti rivoluzionari nel fervore della lotta, irritati sindigna se la commette un altro; piuttosto cerca se possibile
dalle infamie sanguinose dei governanti, nelluso dei mezzi associarsi al beneficio.
necessari alla lotta, o nella predicazione del loro uso, hanno per- O non si sentono dei sovversivi dire che non c da con-
duto la visione netta dello scopo per il quale combattono; ed dannare i fascisti, perch, se potessero, essi farebbero contro i
invece di fare dei rivoluzionari coscienti hanno fatto dei violen- borghesi peggio di quello che i fascisti fanno contro i proletari?
ti. Se questi fossero i sentimenti generali, se borghesi e proleta-
E questa non lultima tra le cause che hanno reso possibile ri, se fascisti e sovversivi fossero egualmente privi di ogni rite-
il fascismo. gno morale, ci sarebbe da disperare dellumanit, o piuttosto
I fascisti hanno commesso violenze ed infamie senza nome: bisognerebbe riporre ogni speranza nella buona donnetta, che
hanno mostrato tale una ferocia, tale una mancanza di senso non sa di politica e di lotta di classe, ma soffre e piange quando
morale che, in epoche normali, li avrebbero fatti mettere al vede soffrire.
bando della societ civile.
Ogni galantuomo, indipendentemente dalle sue opinioni e Noi non siamo pacifisti, perch la pace non possibile se
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non la si vuole dalle due parti. E potrei dire lo stesso di altri partiti e di epoche gloriose nella
Noi consideriamo la violenza necessaria e doverosa per la storia dItalia, ma preferisco non occuparmi qui che delle cose
difesa, ma solo per la difesa. E, sintende, non solo per la difesa nostre.
contro lattacco fisico, diretto, immediato, ma contro tutte quel- Il denaro corrompe e corrompe pure la necessit di nasconde-
le istituzioni che per mezzo della violenza tengono la gente in re il proprio essere, di fingere, di ingannare, di adoperare quelle
schiavit. arti necessarie al ladro se non vuole andare in prigione come un
Noi siamo contro il fascismo e vorremmo che lo si debellasse imbecille.
opponendo alla sua violenza una violenza maggiore. E siamo Quanti giovani generosi, quante belle nature si sono sciupate
soprattutto contro il governo che la violenza permanente. per questa fisima del rubare per la propaganda!
Ma la nostra violenza deve essere resistenza di uomini contro Sincomincia col ricercare la compagnia dei ladri di mestiere,
bruti, e non lotta feroce di bestie contro bestie. perch anche il rubare un mestiere che bisogna imparare. Si
Tutta la violenza necessaria per vincere; ma niente di pi o perde labitudine e poi la voglia di lavorare, e quindi sul prodot-
di peggio. to del furto bisogna prelevare la quota per alimentare il ladro:
alla propaganda va quel che resta, se ce ne resta. E con labitu-
(Umanit Nova, 21 ottobre 1922) dine del non lavorare viene il gusto del lusso e dellorgia, e si
finisce col dimenticare le idee, la propaganda, i principi, e si
diventa un ladro volgare.
Il futuro come arma di guerra Peggio ancora: sincomincia a trattare i propri compagni
come vigliacchi perch si lasciano sfruttare lavorando, la massa
In tutti i tempi gli eserciti belligeranti ed i partiti rivoluziona- come disprezzabile gregge, e si finisce col dire: chi vuole
ri hanno considerato di buona guerra limpossessarsi a danno emanciparsi faccia come me, rubi, io la mia rivoluzione lho
del nemico di tutto ci che pu facilitare la vittoria e quindi fatta, faccian gli altri la loro, e si diventa dei borghesi come e
anche del denaro, che si suol dire essere il nerbo della guerra. peggio degli altri.
permesso agli anarchici, che stanno sempre, almeno inten- E questo solo per quei pochi che hanno fortuna e riescono a
zionalmente, in guerra guerreggiata con la classe capitalistica, fare il colpo grosso. Gli altri consumano la vita in piccole truffe,
permesso agli anarchici, in coerenza coi loro principi, togliere ai furtarelli meschini fatti preferibilmente a danno dei poveri, per-
ricchi della roba (denaro e oggetti preziosi) per servirsene per la ch rubare ai poveri pi facile e meno pericoloso, o a danno
propaganda, per larmamento e per tutti i bisogni della lotta? E dei compagni perch i compagni non denunziano alla polizia.
non potendo requisire il denaro apertamente, in guerra dichiara- I migliori, quelli che riescono a salvarsi dalla peggiore deca-
ta, permesso impadronirsene di nascosto, adoperando quelle denza morale sono quelli che si fan cogliere allinizio della car-
che possono chiamarsi astuzie di guerra, in una parola rubando? riera e vanno in galera prima di essersi completamente corrotti.
Teoricamente non pare che vi possa esser dubbio sul diritto Vi possono essere delle eccezioni individuali: io stesso ne
di adoperare, in una guerra giusta, tutti i mezzi atti a facilitare potrei citare se largomento non fosse cos delicato.
ed assicurare la vittoria senza ledere il sentimento di umanit. Ma il certo che in tutti gli ambienti in cui stato ammesso
Ma bisogna vedere se un mezzo poi realmente utile, se ci che il furto per la propaganda entrata la corruzione, la sfiducia tra
moralmente permesso praticamente consigliabile. compagni, la maldicenza, il sospetto e quindi linerzia e la dis-
Il metodo (il furto per la propaganda) stato in vari Paesi ed soluzione. E le spie hanno avuto buon gioco, perch non si pi
in varie epoche predicato e praticato da speciali gruppi anarchi- avuto il modo di controllare quali sono i mezzi di vita di ciascu-
ci; ma ha dato sempre frutti disastrosi. no.
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No, meglio la penuria di mezzi, meglio il soldino versato e specifico dellanarchismo fosse proprio la violenza?
raccolto con fatica che d al lavoratore lorgoglio di concorrere La domanda pu sembrare imbarazzante, ma vi si pu
col proprio sforzo allopera comune, anzich, per la speranza rispondere in poche parole. Gli che perch due vivano in pace
quasi sempre illusoria della grossa somma, correre il rischio di bisogna che tutti e due vogliano la pace; che se uno dei due si
veder corrompersi e sparire alcuni tra i compagni pi energici e ostina a volere con la forza obbligare laltro a lavorare per lui ed
pi intraprendenti. a servirlo, laltro se vuol conservare dignit di uomo e non esse-
re ridotto alla pi abbietta schiavit, malgrado tutto il suo amore
(Umanit Nova, 13 luglio 1922) per la pace ed il buon accordo, sar ben obbligato a resistere alla
forza con mezzi adeguati.
Supponete, per esempio, che vi accada di venire a conflitto
Anarchia e violenza con un qualsiasi Dumini e che egli sia armato e voi inerme, egli
spalleggiato da una banda numerosa e voi solo o in pochi, egli
Anarchia vuol dire non-violenza, non-dominio delluomo sicuro dellimpunit e voi preoccupato dal pericolo che soprav-
sulluomo, non-imposizione per forza della volont di uno o di vengano i carabinieri che vi arrestano e vi maltrattano e vi fan
pi su quella di altri. restare in prigione chi sa quanto tempo... e poi ditemi se sarebbe
solo mediante larmonizzazione degli interessi, mediante la il caso di pensare ad uscire dal mal passo persuadendo il vostro
cooperazione volontaria, con lamore, il rispetto, la reciproca Dumini con le buone ragioni ad essere giusto, buono e dolce!
tolleranza, solo con la persuasione, lesempio, il contagio ed il
vantaggio mutuo della benevolenza che pu e deve trionfare Lorigine prima dei mali che hanno travagliato e travagliano
lanarchia, cio una societ di fratelli liberamente solidali, che lumanit, a parte sintende quelli che dipendono dalle forze
assicuri a tutti la massima libert, il massimo sviluppo, il massi- avverse della natura, il fatto che gli uomini non hanno com-
mo benessere possibili. preso che laccordo e la cooperazione fraterna sarebbe stato il
Vi sono certamente altri uomini, altri partiti, altre scuole mezzo migliore per assicurare a tutti il massimo bene possibile,
tanto sinceramente devoti al bene generale quanto possono ed i pi forti ed i pi furbi hanno voluto sottomettere e sfruttare
esserlo i migliori tra noi. Ma ci che distingue gli anarchici da gli altri, e quando sono riusciti a conquistare una posizione van-
tutti gli altri appunto lorrore della violenza, il desiderio ed il taggiosa hanno voluto assicurarsene e perpetuarne il possesso
proposito di eliminare la violenza, cio la forza materiale, dalle creando in loro difesa ogni specie di organi permanenti di coer-
competenze tra gli uomini. cizione.
Si potrebbe dire perci che lidea specifica che distingue gli Da ci venuto che tutta la storia piena di lotte cruenti:
anarchici labolizione del gendarme, lesclusione dai fattori prepotenze, ingiustizie, oppressioni feroci da una parte, ribellio-
sociali della regola imposta mediante la forza brutale, legale o ni dallaltra.
illegale che sia. Non v da fare distinzioni di partiti: chiunque ha voluto
Ma allora, si potr domandare, perch nella lotta attuale con- emanciparsi, o tentare di emanciparsi, ha dovuto opporre la
tro le istituzioni politico-sociali, che giudicano oppressive, gli forza alla forza, le armi alle armi.
anarchici hanno predicato e praticato, e predicano e praticano, Per ciascuno, mentre ha trovato necessario e giusto adope-
quando possono, luso dei mezzi violenti che pur sono in evi- rare la forza per difendere la propria libert, i propri interessi, la
dente contraddizione coi fini loro? E questo al punto che, in propria classe, il proprio Paese, ha poi, in nome di una morale
certi momenti, molti avversari in buona fede hanno creduto, e sua speciale, condannata la violenza quando questa si rivolgeva
tutti quelli in mala fede hanno finto di credere, che il carattere contro di lui per la libert, per gli interessi, per la classe, per il
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Paese degli altri. adoperato a spegnere nelle masse ogni fiducia nella violenza...
Cos quegli stessi che, per esempio qui in Italia, glorificano a ed riuscito a renderle incapaci ad ogni resistenza quando
giusta ragione le guerre per lindipendenza ed erigono marmi e venuto il fascismo. Mi parso che lo stesso Turati ha pi o
bronzi in onore di Agesilao Milano, di Felice Orsini, di meno chiaramente riconosciuto e lamentato il fatto nel suo
Guglielmo Oberdan, e quelli che hanno sciolto inni appassionati discorso di Parigi per la commemorazione di Jaurs.
a Sofia Perovskaja ed altri martiri di Paesi lontani, hanno poi Gli anarchici non hanno ipocrisia. La forza bisogna respin-
trattati da delinquenti gli anarchici quando questi sono sorti a gerla con la forza: oggi contro le oppressioni di oggi; domani
reclamare la libert integrale e la giustizia uguale per tutti gli contro le oppressioni che potrebbero tentare di sostituirsi a quel-
esseri umani ed hanno francamente dichiarato che, oggi come le di oggi.
ieri, fino a quando loppressione ed il privilegio saranno difesi Noi vogliamo la libert per tutti, per noi e per i nostri amici
dalla forza bruta delle baionette, linsurrezione popolare, la come per i nostri avversari e nemici. Libert di pensare e di pro-
rivolta dellindividuo e della massa, resta il mezzo necessario pagare il proprio pensiero, libert di lavorare e di organizzare la
per conseguire lemancipazione. propria vita nel modo che piace; non libert, sintende e si
Ricordo che in occasione di un clamoroso attentato anarchi- prega i comunisti di non equivocare non libert di sopprimere
co, uno che figurava allora nelle prime file del partito socialista la libert e di sfruttare il lavoro degli altri.
e tornava fresco fresco dalla guerra turco-greca, gridava forte,
con lapprovazione dei suoi compagni, che la vita umana sacra (Pensiero e Volont, 1 settembre 1924)
sempre e che non bisogna attentarvi nemmeno per la causa della
libert. Pare che facesse eccezione la vita dei turchi e la causa
dellindipendenza greca! Contro le intemperanze di linguaggio
Illogicit o ipocrisia?
apparso tempo fa su pubblicazioni anarchiche stampate
Eppure la violenza anarchica la sola che sia giustificabile, allestero un articolo truculento che sembrava scritto... da
la sola che non sia criminale. Farinacci.
Parlo naturalmente della violenza che ha davvero i caratteri In esso articolo si preconizzava e si minacciava contro i
anarchici, e non di questo o quel fatto di violenza cieca ed irra- fascisti, per quando saremo noi i vincitori, la pi brutale violen-
gionevole che stato attribuito agli anarchici, o che magari za, la vendetta pi implacabile e pi raffinata: nuovi modi di
stato commesso da veri anarchici spinti al furore da infami per- torture, sevizie inaudite da far rabbrividire i famuli dellinquisi-
secuzioni, o accecati, per eccesso di sensibilit non temperata zione ed i manganellatori delle caserme fasciste. E come per
dalla ragione, dallo spettacolo delle ingiustizie sociali, dal dolo- aver maggior esca alle sadiche voglie, si giungeva perfino ad
re per il dolore altrui. augurarsi, stando allestero con la pelle al sicuro, che i fascisti
La vera violenza anarchica quella che cessa dove cessa la continuino, ripetano, intensifichino, esasperino le loro sangui-
necessit della difesa e della liberazione. Essa temperata dalla narie macabre gesta pazzesche.
coscienza che gli individui presi isolatamente sono poco o punto Un tale linguaggio ha provocato la giusta protesta del compa-
responsabili della posizione che ha fatto loro leredit e gno Luigi Bertoni, il quale su Il Risveglio di Ginevra trovava
lambiente; essa non ispirata dallodio ma dallamore; ed molto oscuro il perch di certa prosa veemente.
santa perch mira alla liberazione di tutti e non alla sostituzione Veramente per chi conosce certi nostri compagni che si dan
del proprio dominio a quello degli altri. laria di super-anarchici, non vi nulla di oscuro. Sono discorsi
Vi stato in Italia un partito che, con fini di alta civilt, si da guappi elevati ad onore di espressioni letterarie da giovanotti
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che, essendo in realt buoni, dolci e magari un po timidi, volont di liberarsi con i mezzi che le circostanze richiedono;
amano darsi laria di uomini terribili. ma non bisogna confondere lenergia con la brutalit.
Purtroppo far la faccia feroce e dire spacconate non una
specialit di Mussolini, ma una nostra deplorevole caratteristi- (Pensiero e Volont, 15 settembre 1924)
ca nazionale!
Insomma retorica, niente altro che brutta retorica. Ma retori-
ca perniciosa, perch d larma in mano al nemico, ci leva il Cristiano?
prestigio della superiorit morale, che la nostra forza maggio-
re, ed allontana da noi la massa la quale oggi si va schierando Nel numero del 10 aprile di Iconoclasta (che io non ho
contro il fascismo soprattutto perch stanca e disgustata di ricevuto e vedo solo grazie alla cortesia di un amico) il compa-
violenze, e sarebbe anche contro di noi se dovesse pensare che il gno Virgilio Gozzoli, ripigliando una vecchia polemica intorno
nostro sopravvento apporterebbe un nuovo periodo di stragi. allodio ed al terrore rivoluzionario, mi tratta da comunista cri-
Ch se poi non si trattasse di retorica bolsa, e quella prosa, stiano. Ed io non so se debbo considerare linaspettata qualifi-
pazzesca quanto quella dei fascisti, rappresentasse davvero i sen- ca come un elogio immeritato, o come una gratuita ingiuria.
timenti ed i propositi di chi la scrive e di chi lapplaude, allora A parte la credenza religiosa, che non penso mi si voglia
bisognerebbe subito dire che quei tali non possono essere anar- attribuire, e considerando il cristianesimo quale ispiratore di
chici n dal punto di vista morale, n dal punto di vista politico. sentimenti etici e regola di condotta pratica, molti e vari sono i
Moralmente, evidente che lo spirito di odio e di vendetta, modi dintendere la qualit di cristiano. Io conosco nella storia
che sta a base di tutta lorganizzazione autoritaria della societ, passata e nella vita contemporanea tanti animi nobili e dolci che
non saprebbe generare lamore e larmonia e quindi non pu si dicono cristiani, come so di fieri ribelli che sotto il labaro del
essere anarchico. Cristo combatterono per la libert e la giustizia. Ma so pure che
Politicamente, chiaro che non possibile abolire il governo, si dissero cristiani Simone di Monforte, Ignazio di Lojola,
abolire il gendarme, se la pacifica convivenza non diventa rego- Torquemada, Lutero, Calvino; come cristiani si dicono la pi
la generale. Violenze e vendette ne avverranno certamente visto gran parte dei moderni oppressori e mi domando se, riferendomi
lodio intenso che i fascisti hanno suscitato contro di loro; ma se a costoro ed a tutte le persecuzioni e le stragi perpetrate in nome
esse dovessero durare troppo, andare oltre deplorevoli ma inevi- di Cristo, non potrei a mia volta e con maggior ragione dar del
tabili casi isolati e diventare cosa sistematica voluta ed incorag- cristiano ai truci predicatori di odio, vendetta e terrore.
giata dai rivoluzionari, la massa del popolo, che ha bisogno Ma perch richiamarsi a Cristo ed alla storia dei suoi settato-
innanzi tutto di vivere e lavorare in pace, domanderebbe subito ri, quando sarebbe cos semplice, e ben pi sicuro, il giudicare
un governo forte ed appoggerebbe il primo soldataccio che le idee ed i propositi di un uomo da quello che egli stesso dice e
saprebbe dare la pace togliendo la libert. fa?... almeno quando si tratta di uno che dice chiaramente quello
E daltra parte, noi stessi, se volessimo mettere in pratica che pensa ed ha sempre agito in conformit di quello che dice!
quei truci propositi e non pigliarne invece di darne, saremmo Io penso, e lho ripetuto le mille volte, che il non resistere al
costretti ad organizzarci militarmente, vale a dire creare un male attivamente, cio in tutti i modi possibili ed adeguati, in
governo. teoria assurdo, perch in contraddizione con lo scopo di evitare
Per questo ci permettiamo di pregare quei nostri amici di non e distruggere il male, ed in pratica immorale perch rinnega la
farsi pi cattivi di quel che sono, e di non compromettere la solidariet umana ed il dovere che ne consegue di difendere i
causa che sta loro a cuore. deboli e gli oppressi. Io penso che un regime nato dalla violenza
Energia ci vuole, decisione a respingere la forza con la forza, e che con la violenza si sostiene non pu essere abbattuto che da
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una violenza corrispondente e proporzionata, e che perci una V


sciocchezza o un inganno il fidare nella legalit che gli oppresso-
ri stessi foggiano a loro difesa. Ma penso che per noi che miria-
mo alla pace fra gli uomini, alla giustizia ed alla libert di tutti, la
violenza una dura necessit che deve cessare, a liberazione
conseguita, l dove cessa la necessit della difesa e della sicurez-
za, sotto pena di diventare un delitto contro lumanit e di mena-
re a nuove oppressioni ed a nuove ingiustizie. Comprendo gli
scoppi irrefrenabili della vendetta popolare e la loro funzione
storica; ma non dobbiamo, noi, incoraggiare i sentimenti cattivi
che loppressione suscita nellanimo degli oppressi. Pur lascian-
do che il torrente straripi e spazzi via il triste passato, noi dobbia-
mo sforzarci di conservare alla lotta il carattere di lotta per linte-
ra redenzione umana, ispirandoci sempre allamore per gli uomi-
ni, per tutti gli uomini, e respingendo dallanimo nostro, e per
quanto possibile da quello degli altri, i torbidi propositi che la Posto per principio che gli anarchici non possono che essere
tirannia ispira ed il desiderio di vendetta alimenta. avversari di ogni dittatura, ovvio che nessuna giustificazione
cristianesimo questo? A me pare semplicemente sentimen- storica pu emendare i danni morali e materiali delluso ditta-
to anarchico, sentimento umano. toriale della forza e della violenza perch non si pu ammazza-
re la rivoluzione con il pretesto di difenderla. Questa non ha
E dopo di aver detto questo, tanto per respingere da me quel- soltanto un nemico esterno (il vecchio potere), ma anche un
la qualifica di cristiano, che mi offende nelle mie convinzioni nemico interno (il nuovo potere in formazione). Il problema,
filosofiche e morali, e che par lanciata ad arte per creare lequi- quindi, non quello della scelta tra due poteri, ma tra due
voco intorno alle mie idee, io torno ad esprimere la mia vecchia forme opposte di intendere lesito del processo rivoluzionario:
opinione che tra me e certi compagni dal linguaggio feroce vero la forma della libert o la forma dellautorit. Da questo punto
dissenso non c, o dissenso del tutto letterario. di vista ma un punto di vista decisivo la difesa della rivo-
Io ho la disgrazia o la fortuna di non essere un letterato. luzione passa attraverso la difesa prioritaria della libert, qua-
Io non so e non curo le belle frasi, non amo le amplificazioni lunque sia il prezzo che questa impone ai rivoluzionari. Il che
retoriche, intendo sempre alla lettera quello che dico, ed ho per- significa, in altri termini, che se la rivoluzione il mezzo per
ci la tendenza a prendere alla lettera quello che dicono gli altri. raggiungere la libert, questa, essendo il fine, non pu essere
Da questo si pu comprendere leffetto orripilante che fa su sacrificata per alcun motivo perch essa vive di una propria
di me certa letteratura. vita e di un proprio principio. La rivoluzione ha solo il compito
di sbarazzare il campo dagli ostacoli materiali che impediscono
(Pensiero e Volont, 16 aprile-16 maggio 1925) il dispiegamento della libert per dar vita a quel terreno neutro
della libera evoluzione quale premessa per lulteriore passag-
gio ad una fase anarchica pi avanzata, non per ancora
allanarchia.
Date tali premesse di principio e di metodo, logico che
Malatesta sia radicalmente contrario alla dittatura rivoluziona-
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ria. Poich vuole essere il risultato riassuntivo della rivoluzio-


ne, e perci rappresentare la somma di tutti i poteri storicamen-
te dati in quel momento, essa esprime un potere totalitario, la
cui mistificazione ideologica suprema data dalla formula
marxista della dittatura del proletariato. da far risalire
infatti a Marx ed Engels lidea, del tutto peregrina, che sia pos-
sibile scindere la logica del comando in due parti, luna ammi-
nistrativa e laltra politica. Credere, in altri termini, alla
possibilit di unautorit neutra, il cui compito sia soltanto
quello di razionalizzare per un breve periodo la vittoria politica
e la trasformazione sociale. La dittatura del proletariato
discende da questa credenza semplicistica, che vede nella con-
quista del potere unicamente il momento transitorio di un pro-
cesso rivoluzionario avente come scopo supremo lassenza di
ogni dominio, per cui qualunque sia la forma assunta da tale
potere essa non cambierebbe lesito ultimo della trasformazione LA DITTATURA RIVOLUZIONARIA
sociale. Questo ragionamento, secondo Malatesta, completa-
mente illogico e nella sostanza falso.
La critica della dittatura del proletariato dunque in
Malatesta, come in ogni anarchico, una critica al tempo stesso
razionale ed etica. Anche condotta con le migliori intenzioni, la
dittatura porterebbe comunque, per la fatalit delle situazioni,
al paradosso delle conseguenze, cio ad ottenere il contrario
di quanto si va perseguendo: si lotta per la libert, ma si realiz-
za la tirannia. La sua formula, profondamente mistificante, Anarchismo e dittatura
nasconde di fatto una situazione ben diversa che consiste nel
dominio di pochi su molti. In risposta ad uno scritto firmato Maxim, invitante gli anar-
chici a formare un solo partito coi comunisti.

Lautore di questo scritto persona conosciuta e stimata che


ha vissuto lungamente in Russia, ha preso parte al movimento
rivoluzionario di quel Paese, ed in relazioni intime coi perso-
naggi pi importanti di quel movimento.
Egli sembra dunque autorizzato a parlare della Terza
Internazionale (o piuttosto delle idee di coloro che preconizza-
no la Terza Internazionale poich come organizzazione reale
non ci pare che questa esista ancora) e noi pubblichiamo con
piacere il suo scritto che d della cosa una versione diversa, ci
pare, da quella che altri vorrebbe accreditare.
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bene sentire tutte le campane. nanti e degli amici dei governanti.


Noi restiamo nella nostra posizione di aspettativa. Maxim dice che le libere comunit dovranno difendersi dai
Lamico Maxim, che animato dal sacro fuoco rivoluziona- ritorni offensivi della reazione. Evidentemente; ma la prima rea-
rio, naturalmente molto tollerante con noi. Si duole che al zione che noi temiamo non tanto quella della borghesia, cui
nostro Congresso non vi sar posto per i comunisti non anarchi- noi toglieremmo ogni mezzo doffesa togliendole la propriet,
ci e aspetta, quasi a scorno nostro, che i comunisti convochino quanto quella degli aspiranti alla dittatura. E poich Maxim
un Congresso nel quale gli anarchici abbiano libero accesso e parla dei vari Verbicaro dItalia, noi gli facciamo notare che
libert assoluta di esporre le loro idee. E noi profitteremo certa- sempre nelle parti pi arretrate di un Paese che le dittature cer-
mente delloccasione per fare la nostra propaganda e per cercare cano la forza per assoggettare le parti pi avanzate.
un terreno, se possibile, di azione comune, ma... che ne dice Un ultimo rilievo.
Bordiga? Maxim d alla dittatura (cio ai dittatori) una ragione specifi-
Maxim vorrebbe in fondo che gli anarchici facessero adesio- ca di esistenza, quella della difesa sociale; e non si accorge che
ne al partito comunista. Ma se non c, come pare credere cos si ristabilirebbe tutto quellordine borghese e militare che la
Maxim, differenza sufficiente per star divisi, perch non dovreb- rivoluzione avrebbe dovuto distruggere.
bero essere i comunisti a fondersi nel movimento anarchico? Gli uni lavorano e gli altri li difendono. cos che si sono
Per la differenza c, e radicale, e Maxim stesso la mette in sempre spiegati e giustificati lesercito, la polizia, la magistratu-
evidenza; ed il modo diverso di concepire la rivoluzione ed il ra e tutte le istituzioni oppressive e parassitarie.
suo attuarsi. Essa differenza non dovrebbe impedire un accordo Uno maneggia la vanga e laltro la spada; e naturalmente
tra comunisti ed anarchici per unazione comune contro il nemi- luomo con la spada bastona e sfrutta quello con la vanga.
co comune, ma si oppone certamente ad una fusione delle due Alla larga da questo comunismo!
tendenze. Noi pensiamo che chi lavora debba e possa difendersi; che se
Teoricamente noi siamo per la libert contro lautorit; prati- ha bisogno di assoldare un protettore, il lavoratore rester schia-
camente siamo per la libera azione popolare contro ogni dittatu- vo... e meriter la sua sorte.
ra.
Non vogliamo in questa nota esporre di nuovo il programma (Umanit Nova, 19 giugno 1920)
nostro in opposizione al programma autoritario. Faremo solo
qualche osservazione per diradare dei possibili equivoci.
Quando noi parliamo di bene o di interesse generale, inten- Le due vie: riforme o rivoluzione? Libert o dittatura?
diamo il bene di tutti, cio di ciascun individuo e non gi quel
supposto interesse sociale che stato sempre la menzogna con [...]
cui si sono giustificate tutte le tirannie. E questo bene di tutti Al contrario degli anarchici vi sono molti rivoluzionari i
non pu raggiungersi che garantendo a ciascuno la pi completa quali non hanno fiducia nellistinto costruttivo delle masse, cre-
libert individuale. Linteresse generale non sovrasta, come ci fa dono di avere essi la ricetta infallibile per assicurare la felicit
dire Maxim, quello del singolo ma deve essere la somma universale, temono la possibile reazione, temono forse pi la
degli interessi dei singoli; e quando questi si trovano in contra- concorrenza di altri partiti ed altre scuole di riformatori sociali,
sto bisogna che sarmonizzino per mutue libere concessioni. Se e vogliono perci impossessarsi del potere e sostituire al gover-
invece un governo che deve dirimere autoritariamente i con- no democratico di oggi un governo dittatoriale.
trasti, la pretesa armonizzazione sar in pratica il sacrificio degli Dittatura dunque: ma chi sarebbero i dittatori? Naturalmente,
interessi della generalit per il trionfo degli interessi dei gover- pensano essi, i capi del loro partito. Dicono ancora, per abitudi-
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ne contratta o per desiderio cosciente di evitare le spiegazioni proletariato atta a produrre tanti equivoci e discutiamo della dit-
chiare, dittatura del proletariato, ma questa una burletta ora- tatura quale essa veramente, cio il governo assoluto di uno o
mai sfatata. pi individui i quali, appoggiandosi su di un partito o su di un
Ecco come si spiega Lenin, o chi per lui (vedi Avanti! del esercito, simpadroniscono della forza sociale ed impongono
20 luglio 1920): La dittatura significa labbattimento della con la violenza e col terrore la loro volont.
borghesia per opera di unavanguardia rivoluzionaria (questa Quale sar questa volont dipende dalla specie di persone
la rivoluzione e non gi la dittatura), in contrasto con la conce- che allatto pratico riusciranno ad impossessarsi del potere. Nel
zione che sia anzitutto necessario ottenere una maggioranza caso nostro si suppone che sar la volont dei comunisti e quin-
nelle elezioni. Per mezzo della dittatura si ottiene la maggioran- di una volont ispirata al desiderio del bene di tutti.
za, non gi per mezzo della maggioranza la dittatura. (E sta gi una cosa molto dubbia, poich generalmente gli uomini
bene; ma se una minoranza che, impossessatasi del potere, meglio dotati delle qualit necessarie per arraffare il potere non
deve poi conquistare la maggioranza, una menzogna il parlare sono i pi sinceri ed i pi devoti alla causa pubblica; e se si pre-
di dittatura del proletariato. Il proletariato evidentemente la dica alle masse la necessit di sottomettersi ad un nuovo gover-
maggioranza). no non si fa che spianare la via agli intriganti ed agli ambiziosi.
La dittatura significa limpiego della violenza e del terro- Ma supponiamo pure che i nuovi governanti, i dittatori che
re. (Per opera di chi e contro chi? Poich si suppone la mag- dovrebbero realizzare gli scopi della rivoluzione, siano dei veri
gioranza ostile e non pu trattarsi, nel concetto dittatoriale, di comunisti, pieni di zelo, convinti che dallopera loro, dallener-
folla scatenata che prende nelle sue mani la cosa pubblica, evi- gia loro, dipende la felicit del genere umano. Sarebbero degli
dentemente la violenza ed il terrore dovranno essere praticati uomini sul tipo dei Torquemada e dei Robespierre che, a fin di
contro tutti coloro che non si piegano ai voleri dei dittatori per bene, in nome della salute privata o pubblica, soffocherebbero
mezzo di scherani al servizio di essi dittatori). ogni voce discorde, distruggerebbero ogni alito di vita libera e
La libert di stampa e di riunione equivarrebbe ad autoriz- spontanea: e poi, impotenti a risolvere i problemi pratici da loro
zare la borghesia ad avvelenare lopinione pubblica. (Dunque sottratti alla competenza degli interessati, dovrebbero per amore
dopo lavvento della dittatura del proletariato, che dovrebbe e per forza lasciare il posto ai restauratori del passato.
essere la totalit dei lavoratori, vi sar ancora una borghesia che La grande giustificazione della dittatura sarebbe lincapacit
invece di lavorare avr i mezzi di avvelenare lopinione pub- delle masse e la necessit di difendere la rivoluzione dai tentati-
blica ed unopinione pubblica da avvelenare estranea a quei vi reazionari.
proletari che dovrebbero costituire la dittatura? Vi saranno dei Se davvero le masse fossero armento bruto incapace di vive-
censori onnipotenti che giudicheranno di quello che si pu o re senza il bastone del pastore, se non vi fosse gi una minoran-
non si pu stampare e dei questori a cui bisogner domandare il za sufficientemente numerosa e cosciente capace di trascinare le
permesso per tenere un comizio? Inutile dire quale sarebbe la masse con la predicazione e con lesempio, allora comprende-
libert lasciata a chi non ligio ai dominatori del momento). remmo meglio i riformisti, i quali temono la sollevazione popo-
Soltanto dopo lespropriazione degli espropriatori, dopo la lare e silludono di potere poco a poco, a forza di piccole rifor-
vittoria, il proletariato attirer a s le masse della popolazione me, che sono poi piccoli rammendi, minare lo Stato borghese e
che prima seguiva la borghesia. (Ma ancora una volta, che preparare le vie al socialismo; comprenderemmo meglio gli
cosa questo proletariato che non la massa che lavora? educazionisti che non valutando abbastanza linfluenza
Proletario non significa dunque chi non ha propriet, ma chi ha dellambiente sperano di poter cambiare la societ cambiando
certe date idee ed appartiene ad un dato partito?). prima tutti gli individui; non potremmo comprendere affatto i
Lasciamo dunque questa falsa espressione di dittatura del partigiani della dittatura, che vogliono educare ed elevare le
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masse con la violenza e col terrore e dovrebbero elevare a borghesia non ve ne sar pi; e tutte le forze vive del proletaria-
primi fattori di educazione i gendarmi ed i censori. to, tutte le capacit esistenti, saranno impiegate nellopera di
In realt nessuno potrebbe istituire la dittatura rivoluzionaria ricostruzione sociale.
se prima il popolo non avesse fatta la rivoluzione, mostrando Del resto, in un Paese come lItalia (per applicare il gi detto
cos a fatti la sua capacit di farla; ed allora la dittatura non al Paese in cui svolgiamo la nostra attivit), in un Paese come
farebbe che sovrapporsi alla rivoluzione, sviarla, soffocarla ed lItalia, dove le masse sono pervase da istinti libertari e ribelli,
ucciderla. dove gli anarchici rappresentano una forza considerevole, pi
In una rivoluzione politica in cui si mira solo a buttar gi il che per le loro organizzazioni, per linfluenza che possono eser-
governo lasciando in piedi tutta lorganizzazione sociale esi- citare, un tentativo di dittatura non potrebbe essere fatto senza
stente, pu una dittatura impossessarsi del potere, mettere i suoi scatenare la guerra civile tra lavoratori e lavoratori e non potreb-
uomini al posto dei funzionari scacciati ed organizzare dallalto be trionfare se non per mezzo della pi feroce tirannia.
il nuovo regime. Allora, addio comunismo!
Ma in una rivoluzione sociale, dove sono rovesciate tutte le Non v che una via possibile di salvezza: la Libert.
basi della convivenza sociale, dove la produzione indispensabile
deve essere ripresa subito per conto e vantaggio dei lavoratori, (Umanit Nova, 15 agosto 1920)
dove la distribuzione deve essere immediatamente regolata
secondo giustizia, la dittatura non potrebbe far nulla. O il popo-
lo provvederebbe da s nei diversi comuni e nelle diverse indu- Insurrezione, libert e dittatura
strie, o la rivoluzione sarebbe fallita.
Forse in fondo i partigiani della dittatura (e gi alcuni lo Con questo titolo Andrea Viglongo mi dedicava una settima-
dicono apertamente) non desiderano subito che una rivoluzione na fa, nellAvanti! di Torino, due colonne di prosa, che
politica, vale a dire che vorrebbero senzaltro impossessarsi del avrebbero dovuto essere una risposta ad un mio articolo prece-
potere e poi gradualmente trasformare la societ per mezzo di dente sulla preparazione insurrezionale.
leggi e di decreti. In tal caso essi avrebbero probabilmente la Ed io ho esitato a rispondergli, perch mi pare inutile discute-
sorpresa di vedere al potere ben altri che loro stessi; e in tutti i re quando un mio contraddittore salta di palo in frasca e rende
casi dovrebbero prima di ogni altra cosa pensare a organizzare impossibile una discussione qualsiasi.
la forza armata (i poliziotti) necessaria ad imporre il rispetto Lo faccio ora, perch alcuni miei amici, persuasi che il pub-
delle loro leggi. Intanto la borghesia che sarebbe restata sostan- blico d ragione a chi parla per ultimo, mi mostrano che sareb-
zialmente la detentrice della ricchezza, superato il momento cri- bero dolenti del mio silenzio.
tico dellira popolare, preparerebbe la reazione, riempirebbe la La questione in fondo non era che questa: se io ammettevo o
polizia di propri agenti, sfrutterebbe il disagio e la disillusione no che per fare la rivoluzione fosse necessaria una preparazione
di coloro che si aspettavano limmediata realizzazione del para- tecnica dellinsurrezione.
diso terrestre... e ripiglierebbe il potere o attirando a s i dittato- Viglongo aveva creduto che no; io gli rispondevo che s.
ri, o sostituendoli con uomini suoi. Che la colpa dellequivoco fosse mia o sua, Viglongo non
Quella paura della reazione, addotta a giustificazione del aveva che da prendere atto della mia dichiarazione, per vedere
regime dittatoriale, dipende appunto dal fatto che si pretende poi, in una sede pi adatta che non sia il giornale, se quella pre-
fare la rivoluzione lasciando sussistere ancora una classe privi- parazione poteva farsi daccordo tra comunisti ed anarchici, o
legiata in condizione di poter riprendere il potere. ciascun partito doveva farlo separatamente per conto proprio e
Se invece sincomincia con lespropriazione completa, allora coi criteri propri.
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Viglongo invece rimanda a pi tardi la discussione sulla pre- Dopo la vittoria insurrezionale, bisogner attuare e difendere
parazione tecnica insurrezionale, che io del resto lascerei anche la rivoluzione: daccordo.
cadere poich di certe cose, quando si decisi a farle, meglio Ma i pericoli cui va incontro una rivoluzione non vengono
farle senza pi parlarne ed intanto parla di altre cose. solo, n principalmente, dai reazionari che cospirano per la
Dice che inopportuno, puerile, prematuro, imprudente, restaurazione ed invocano lintervento straniero: vengono pure
insistere sui fatti di Ancona, e poi ne parla per mezza colonna. dalla possibilit di degenerazione della rivoluzione stessa, ven-
Io potrei rispondere molte cose e dimostrargli che larticolo di gono dagli arrivisti, da coloro che, essendo o essendo stati rivo-
Volont fatto affrettatamente e subito dopo gli avvenimenti luzionari, conservano nullameno una mentalit ed una senti-
non poteva e non doveva contenere tutta la verit; ma poich mentalit borghese e cercano volgere la rivoluzione versi fini
son daccordo con Viglongo che meglio non parlarne per ora tuttaltro che egualitari e libertari.
lascio andare. Se si crede che il proletariato sia incapace di difendersi dai
Far invece qualche osservazione su quello che Viglongo reazionari, dagli ex-borghesi, senza sottoporsi ad una dittatura,
dice in difesa della dittatura del proletariato. che poi, con un nome o con un altro, sarebbe necessariamente
Non dir forse cose nuove; io non posso che rispondere con una dittatura militare, bisogna anche ammettere che esso inca-
vecchi argomenti ad argomenti gi mille volte ripetuti. Ma que- pace di resistere alle invadenze del potere ed alle sue conse-
sto inevitabile, poich la propaganda, come linsegnamento, guenze reazionarie. Ed allora, addio rivoluzione!
non pu e non deve essere che ripetizione, fino a quando la Il dilemma, dice Viglongo dopo Lenin, non fra dittatura
gente si convinta, e quindi la propaganda di una data idea e libert, ma fra dittatura del proletariato e dittatura della bor-
diventa superflua. ghesia.
Largomento principale con cui i comunisti autoritari difen- un pregiudizio marxista, se non di Marx, il credere che il
dono la dittatura la necessit di difendere la rivoluzione contro potere politico, il governo, faccia sempre e dovunque gli inte-
le forze reazionarie che tenteranno di soffocarla. ressi della classe da cui deriva: esso fa soprattutto gli interessi
Prima di tutto ripeto, per lennesima volta, che per la chiarez- dei governanti e crea intorno a s ed a sua difesa una classe pri-
za della discussione bisognerebbe smetterla con questa menzo- vilegiata. A ben guardare attraverso la storia, sempre il potere
gna di dittatura del proletariato, e parlare francamente di dit- politico che ha creato il privilegio economico, sempre luomo
tatura del proprio partito, di dittatura dei capi del partito comu- armato che ha costretto gli altri a lavorare per lui.
nista, poich questo realmente che i comunisti vogliono. E Se il proletariato lascer mettersi sul collo una dittatura con
allora si presenterebbe immediatamente la questione di persone. lillusione che questa far i suoi interessi, gli succeder quello
Chi sarebbero, in Italia, gli uomini ai quali si potrebbe con con- che avvenne al cavallo della favola, il quale, per meglio correre
fidenza affidare le sorti della rivoluzione? E trovati, per ipotesi, dietro al cervo, si fece mettere sella e morso... e rest lo schiavo
gli uomini che darebbero affidamento di sincerit e di capacit, delluomo.
quale garanzia abbiamo che la somma del potere resterebbe La dittatura comincer col costituire un corpo armato al suo
davvero nelle mani di coloro che oggi, nei conciliaboli di parti- servizio, il quale potrebbe anche essere utile per la difesa contro
to, sarebbero designati? le possibili invasioni od i possibili tentativi reazionari, ma avr
Sarebbe una discussione scottante, pericolosa, imprudente, per missione essenziale quella dimporre ai recalcitranti la
quella sulle personalit che in Italia emergono nel campo rivolu- volont dei dittatori e prolungare il pi possibile la loro perma-
zionario o che stanno in agguato per profittare delle circostanze. nenza al potere. Essa affider tutte le pubbliche funzioni ad
E per noi sarebbe anche una discussione inutile, poich per noi uomini ligi, dar posizioni privilegiate ai propri amici, e creer
anarchici la questione esorbita dalla questione di persone. una classe di militari professionali e di burocrati che sosterr il
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governo che lha creata o, quando occorra, lo sostituir con per- Aspettando...
sone che non abbiano nessuna macchia dorigine rivoluzionaria.
Dopo, i salari elevati, le posizioni vantaggiose, la possibilit di Aspettando di poter ammanettarci, processarci e... fucilarci, i
profittare delle cariche governative meneranno alla ricostituzio- comunisti dellOrdine Nuovo di Torino e del Comunista
ne della propriet individuale... e saremo da capo... di Roma fanno intanto quel poco che possono: si sforzano di
Io non voglio insistere su quello che avviene in Russia, per- calunniarci.
ch si sa poco di veramente autentico e soprattutto perch mi Aspiranti al nobile mestiere di fornitori di carne umana alle
ripugna spingere le critiche a fondo in un momento in cui la galere ed ai patiboli, fanno gi da ora i primi esercizi copiando i
rivoluzione russa fatta segno agli attacchi e alle calunnie di poliziotti di Russia e dItalia che qualificano di malfattori i
tutta la canea reazionaria dEuropa e dAmerica. Dir solo, ad nemici che vogliono colpire.
edificazione di Viglongo, chio non presto fede a quello che Noi protestiamo contro le persecuzioni a cui sono sottoposti
dicono i nemici, ma non accetto nemmeno alla cieca i panegirici in Russia i compagni nostri e quanti altri non si piegano al vole-
degli amici. Dordinario la verit sta a mezza via. Lasciamo re del tiranno bolscevico, ed il Comunista di Roma spiega
dunque che lesperimento russo si compia; e siccome non pos- subito con levidenza del disegno che noi difendiamo la borghe-
siamo aspettare con le braccia incrociate che quellesperimento sia russa contro le rivendicazioni del proletariato.
dia i suoi risultati definitivi, pensiamo a quello che dobbiamo Noi reclamiamo in Italia luguale libert per tutti, comunisti,
fare in Italia. anarchici, fascisti, clericali, ecc., e lOrdine Nuovo ci dipinge
In breve. come se noi trattenessimo gli operai che si difendono contro gli
Se i comunisti vogliono cooperare con noi o, se preferiscono, attacchi proditori dei fascisti.
vogliono accettare la nostra cooperazione per la preparazione e La verit che noi lamentiamo il rinnovato imborghesimento
per latto insurrezionale, noi siamo sempre pronti. Dopo linsur- della Russia, come lamentiamo la poca energia della resistenza
rezione vittoriosa, se vorranno lasciarci la nostra libert, potre- operaia contro il fascismo.
mo ancora intenderci perch ciascuno compia il proprio esperi- Ma siccome noi non invochiamo i poliziotti, i comunisti
mento con il meno di attriti possibile se no penseremo noi a non ci capiscono nulla.
farci rispettare. Se invece i comunisti mettono come condizione E vadano una buona volta a fare i poliziotti sul serio. la
della cooperazione con gli anarchici laccettazione del loro pro- loro vocazione e forse ci riusciranno.
gramma e la sottomissione al loro partito, quando sar costitui-
to, allora meglio non parlarne pi e fare ciascuno da s. (Umanit Nova, 20 novembre 1921)
Il Viglongo crede bene divertirsi in una piccola disquisizione
filologica. Secondo lui ogni forma sociale costituisce uno Stato
ed anche lanarchia sarebbe un governo. Senilit e infantilismo
Questioni di parole che minteressano poco... quando non
servono a creare equivoci ed ingenerare confusioni. Un tale che firma Un operaio comunista sorge a difendere
la dittatura bolscevica in Bandiera Rossa di Fano; e siccome
(Umanit Nova, 27 agosto 1920) io chiamai barbarica tale dittatura, egli crede di dire qualche
cosa dicendo che questa sconcia espressione dimostra la seni-
lit del Malatesta.
In ricambio, io voglio dare a quel giovanotto (al quale del
resto auguro davere in corpo ancora tanta vitalit quanta ne ho
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io) una piccola lezione sullarte del ragionare. educazione.


Forse saccorger che non basta esser giovane per avere il Il dire che malafede il concepire in modo diverso dal suo
cervello a posto. il passaggio dalla societ borghese a quella libertaria, cosa che
Egli dice: gli anarchici dicono che la pretesa dittatura del si pu perdonare ad un bambino irresponsabile, ma non degna
proletariato altro non che la dittatura di pochi uomini sulla certamente di un uomo serio, sia pure molto giovane.
massa dei lavoratori. E qui il grave errore nel quale gli anar- Se i comunisti di Fano sono contenti di certi campioni da
chici sincaponiscono. Debellata la borghesia e restando vincito- asilo infantile, si accomodino pure. Ma perch mai questi bol-
re il proletariato, il proletariato stesso che provvede alla lenti Achilli del bolscevismo hanno tanta cura di nascondere i
gestione della cosa pubblica mediante i propri rappresentanti loro nomi? Per degli aspiranti dittatori davvero troppa mode-
eletti dai consigli degli operai e dei contadini; il proletariato stia!
stesso che sostituisce la borghesia nella gestione del potere.
E se sintende che il proletariato non sarebbe pi proleta- (Umanit Nova, 4 dicembre 1921)
riato poich avrebbe preso possesso della terra, degli strumenti
di lavoro e di tutta la ricchezza sociale, e che il potere sarebbe
non limposizione forzata della volont di alcuni su quella della
massa popolare, ma la facolt effettiva di ciascuno di concorrere
mediante liberi accordi alla gestione degli interessi generali, noi
potremmo ancora accettare la formula del giovanotto di
Bandiera Rossa.
In ogni modo, che noi consentissimo o no, e ci dipendereb-
be dal modo come quella formula sarebbe applicata, vi in essa
una concezione della vita sociale che non ha niente di barbarico.
Ma allora, perch poi il sullodato giovanotto salta su a parla-
re di un periodo transitorio di dittatura il quale dovrebbe
provvedere alla soluzione dei problemi urgenti dellindomani
dellatto rivoluzionario?
Se la dittatura cara ai comunisti non , come pretendono gli
anarchici, la dittatura di pochi uomini sulla massa dei lavoratori,
ma significa realmente la gestione della cosa pubblica esercitata
da tutti i lavoratori, cio da tutti gli uomini (perch tutti dovreb-
bero lavorare), come mai essa dittatura non sarebbe che una
cosa transitoria?
Non vede il pargoletto da Fano in quale contraddizione egli
si ingarbugliato per voler persistere a negare che, provvisoria-
mente o no, quel che vogliono i comunisti, e quello che avviene
in Russia, non il passaggio del potere nelle mani dei lavora-
tori, ma la dittatura dei capi del loro partito?
E giacch mi sono scomodato per dare a chi forse non la
capir una lezione di logica, voglio dargli anche una lezione di
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VI

Applicando ancora una volta la fondamentale distinzione tra


giudizi di fatto e giudizi di valore, Malatesta si schiera a favore
di una sostanziale divisione fra movimento politico e movimento
economico. Il movimento politico persegue fini universali (la
sua valenza rivoluzionaria perch le sue motivazioni sono
ideali); il movimento economico persegue fini particolari (la
sua valenza riformista perch linteresse settoriale). Questa
divisione a sua volta conseguenza della distinzione tra movi-
mento operaio e dottrina sindacale. Poich il movimento ope-
raio solo un fatto, si deve applicare nei suoi confronti un giu-
dizio di fatto, che non va confuso con un giudizio di valore (in
questo caso la dottrina del sindacalismo). Si tratta soltanto di
constatare la sua importanza storica, senza caricarla di signifi-
cati metafisici, come fanno invece i sindacalisti puri o rivoluzio-
nari. necessario che lorganizzazione sindacale rifletta tale
giudizio di fatto, delineandosi, per lappunto, come un semplice
fatto, cio mantenendo la sua intrinseca e naturale non inten-
zionalit ideologica. E ci perch il sindacato, essendo portato-
re di interessi particolari, per sua natura corporativo; non
si pu dunque caricarlo di un compito la rivoluzione sociale
che non saprebbe comunque assolvere. Bisogna quindi che non
subisca divisioni ideologiche al proprio interno, mantenendosi
sul terreno esplicito della sua natura di parte. Naturalmente,
affermando che il sindacato, in generale, per sua natura rifor-
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mista, Malatesta arriva a concludere che esso intrinsecamente


non rivoluzionario, per cui anche se lo si rinforza con lattribu-
to del tutto inutile di rivoluzionario, il sindacalismo e sar
sempre un movimento legalitario proteso innanzi tutto al
miglioramento economico dei suoi aderenti. Non si pu perci
credere alle potenzialit sovversive del movimento operaio, che
del sindacato costituisce la sua base naturale.
Il giudizio sullintrinseco riformismo del sindacato non deri-
va solo dalla constatazione che il movimento economico della
classe lavoratrice per sua natura settoriale con la conse-
guenza della sua strutturale e insuperabile subalternit politica
ma anche, come abbiamo visto, dalla sfiducia verso le reali
possibilit rivoluzionarie delle masse operaie e popolari, che se
sono capaci di insorgere e di spezzare il sistema del potere e del
privilegio, non sono per in grado di preparare uninsurrezio-
ne. Questa, infatti, sempre opera di minoranze. Sarebbe un SINDACALISMO E MOVIMENTO OPERAIO
grave errore scambiare anche latto supremo di questa prassi
lo sciopero generale per un fatto rivoluzionario. Lo sciopero
generale, infatti, sempre un atto surrettizio di fronte allespli-
cita azione politica dellinsurrezione armata. Lesperienza sto-
rica ha dimostrato che esso stato un mito negativo.
In conclusione, la critica di Malatesta al sindacalismo rivo-
luzionario ma anche allanarcosindacalismo, in quanto
entrambi vorrebbero attribuire potenzialit sovversive al movi-
mento operaio deriva dal rifiuto della teoria della lotta di Gli anarchici e il movimento operaio
classe cos come concepita dalla dottrina marxista. Questo
concetto, infatti, metafisico perch non risponde alla realt I lettori avran veduto nelle Note Romane del nostro numero
concreta, che esprime invece una diversificazione di interessi del 15 giugno una deliberazione sui rapporti tra anarchici e
allinterno della stessa massa popolare. movimento operaio che sollever delle critiche e che, in ogni
caso, ha bisogno di essere chiarita.
Per esempio, che significano quei fasci interni aderenti
allUSI* che gli anarchici dovrebbero impegnarsi a formare?

* LUnione sindacale italiana (USI), nata nel 1912 dalla confluenza di anarcosin-
dacalisti e sindacalisti rivoluzionari, arriv a contare quasi mezzo milione di aderen-
ti nel momento della sua massima forza. Tra le figure pi rilevanti ci furono Filippo
Corridoni, Alceste De Ambris, Giuseppe Di Vittorio e Armando Borghi, suo segre-
tario dal 1914 allo scioglimento imposto dal regime fascista nel 1925 [N.d.C.].
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Noi, lo abbiamo detto tante volte, nutriamo le pi vive sim- operaio si hanno in America, in Inghilterra, in Francia, in
patie per lUnione sindacale italiana e sappiamo perfettamente Germania ed anche in Italia con la Confederazione generale del
che in certe regioni dItalia allattivit che i compagni nostri lavoro. Ed sempre avvenuto che le organizzazioni operaie nate
hanno spiegato nel suo seno che si deve il rapido propagarsi per lopera di uomini animati da una fervente aspirazione al
delle nostre idee e dei nostri metodi. E la stessa simpatia esten- bene di tutti e pieni di spirito di sacrificio, e quindi tendenzial-
diamo a tutte le organizzazioni operaie, come per esempio il mente rivoluzionarie, a misura che sono diventate forti hanno
Sindacato ferrovieri, la Federazione dei lavoratori del mare, ecc. degenerato perch si sviluppato in esse lo spirito di corpo, gli
quando fanno opera di resistenza contro i padroni ed il governo interessi specifici dellorganizzazione sono stati anteposti agli
o quando affermano praticamente la solidariet internazionale interessi generali, i piccoli vantaggi immediati facilmente otte-
dei lavoratori di tutti i Paesi. nuti sono stati preferiti alle grandi conquiste future che doman-
Ma appunto per questa nostra simpatia e per gli sforzi che dano intanto lotte e sacrifici.
noi diamo e che domandiamo ai compagni di dare al movimento La cosa si spiega facilmente.
operaio, occorre guardarsi bene dal pericolo di confondere il Unorganizzazione operaia non pu essere composta sola-
movimento anarchico con questa o quella organizzazione ope- mente di operai intellettualmente e moralmente emancipati che
raia, e lanarchismo con il sindacalismo, checch questultimo hanno un programma ideale e lottano per il suo trionfo. In tal
possa significare come programma a s. caso essa sarebbe semplicemente un duplicato dei vari aggrup-
Guardiamo in fondo alla questione. pamenti politici e riuscirebbe inutile, sia come mezzo di lotta
Qualunque movimento per resistere e lottare contro i padroni attuale contro i padroni sia come campo di propaganda.
tende a risvegliare nei lavoratori la coscienza dellingiustizia di Ogni organizzazione operaia fa appello alla massa e cerca di
cui sono vittime, li sprona a desiderare ed a pretendere condi- arruolare nel suo seno quanta pi gente possibile. Per questo
zioni di vita sempre migliori, fa sperimentare loro la forza che necessario di tenersi sopra un terreno generale e far appello
viene dallunione e dalla solidariet, mette in evidenza ed acui- soprattutto agli interessi immediati dei lavoratori; domandare
sce lantagonismo di interessi che esiste fra chi lavora e chi fa quei miglioramenti possibili oggi, non sorpassare di molto il
lavorare, ed quindi avviamento e preparazione a quella totale livello delle aspirazioni presenti delle varie corporazioni nelle
trasformazione sociale a cui noi aspiriamo. varie localit, trattare coi padroni e con le autorit, fare insom-
Ma con tutto questo il movimento operaio non per se stesso ma opera di riformisti.
rivoluzionario, n da se stesso potrebbe condurre alla rivoluzio- Ed il riformismo una china in fondo alla quale v ogni spe-
ne. Al contrario, se manca in esso lopera attiva di uomini e par- cie di dedizioni e di tradimenti.
titi che sispirano ad ideali superiori agli interessi attuali ed Fortunatamente vi sono uomini consci del pericolo e sempre
immediati e che del movimento operaio intendono servirsi come in guardia, vi sono masse dallo spirito ribelle e generoso che
mezzo per propagare le loro idee e per trascinare le masse alla disdegnano i piccoli miglioramenti e sono pronte alla lotta fina-
lotta radicale e definitiva contro le istituzioni vigenti, lorganiz- le; ma il pericolo esiste e per evitarlo bisogna che in mezzo e
zazione operaia diventa facilmente un elemento di conservazio- disopra alle organizzazioni operaie vi sia il movimento politico,
ne sociale, di conciliazione e di collaborazione fra le classi e laggruppamento idealistico per il quale la rivoluzione sociale
tende a creare unaristocrazia ed una burocrazia operaia che (anarchica per ci che riguarda noi) sia il fine e tutto il resto non
metterebbe capo alla formazione di una nuova classe privilegia- sia che un mezzo.
ta, lasciando la grande massa in uno stato di confermata inferio- E allora per noi i dissidi e le rivalit fra le diverse organizza-
rit. zioni appaiono cose dimportanza secondaria. Favoriamo le
Prove abbondanti di questa degenerazione del movimento organizzazioni che pi si accostano a noi, combattiamo quelle
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che tradiscono, secondo noi, la causa della rivoluzione; ma poi no li disturbi purch paghino le quote.
vorremmo che i compagni cercassero di penetrare dappertutto Questo per gli incoscienti. Ch poi vi sono tanti disorganiz-
per portarvi la nostra propaganda e lo spirito nostro. zati, che non entrano nelle organizzazioni o per negligenza o per
Le masse sono presso a poco le stesse in qualunque organiz- ragioni di loro speciali convinzioni, che poi sono tra i migliori
zazione si trovano, e quelle che sono fuori di ogni organizzazio- quando vi fosse da fare e rischiare qualche cosa.
ne non sono sempre le meno avanzate. Noi speriamo che i compagni anarchici e tutti quegli organiz-
Compito nostro di lavorare nelle masse, in tutte le masse. E zati che vogliono conservare alla loro organizzazione un alto
soprattutto compito nostro di restare sempre noi stessi: anar- carattere ideale, sapranno protestare contro questo stupido tenta-
chici e rivoluzionari. tivo di caporalismo.

(Umanit Nova, 17 giugno 1920) (Umanit Nova, 4 aprile 1920)

Lorganizzazione operaia Sindacalismo e anarchismo

Lorganizzazione dei lavoratori in leghe di resistenza un Invitato, quasi forzato da gentili insistenze, a parlare nella
mezzo potente non solo per attenuare lo sfruttamento padronale, seduta di chiusura del recente congresso dellUnione sindacale
ma anche ed quello che a noi importa di pi per svegliare italiana, dissi cose che scandalizzarono i sindacalisti puri,
nel proletariato la coscienza di classe, per fomentare lantagoni- dispiacquero ad alcuni compagni forse perch ritenute inoppor-
smo tra padroni e lavoratori e per preparare le masse al rove- tune e, quel che peggio, riscossero gli applausi pi o meno
sciamento totale del sistema capitalistico. interessati di altri, estranei allUnione sindacale, che sono molto
Ma perch dette organizzazioni possano produrre i loro bene- lontani dalle mie idee e dai miei propositi.
fici effetti morali e materiali, bisogna che siano volontarie. Eppure io non feci che ripetere opinioni da me mille volte
Poich dove non c libera volont, non pu esservi coscienza, espresse e che mi sembrano far parte integrante del programma
n spirito di sacrificio, n devozione alla causa per la quale si anarchico!
combatte. Giover ritornarci su ancora una volta.
E perci noi deploriamo profondamente il tentativo che ora si Non bisogna confondere il sindacalismo, che vuol essere
sta facendo negli stabilimenti industriali a Milano di obbligare una dottrina ed un metodo per risolvere la questione sociale, con
gli operai ad organizzarsi sotto pena di non essere ammessi a la promozione, lesistenza e le attivit dei sindacati operai.
lavorare. I sindacati operai (leghe di resistenza ed altre manifestazioni
Se il tentativo riesce ne risulter che lorganizzazione perder del movimento operaio) sono indubbiamente utili: sono anzi
ogni contenuto morale e ogni consistenza materiale. I lavoratori una fase necessaria dellascensione del proletariato. Essi tendo-
subiscono lorganizzazione come subiscono tante altre cose, no a dar coscienza ai lavoratori della loro vera posizione di
lodieranno come si odiano tutte le cose che si fanno per forza, e sfruttati e di schiavi, sviluppano in essi il desiderio di cambiare
vi si rivolteranno e la tradiranno quando loccasione si presen- stato, li abituano alla solidariet ed alla lotta e, con la pratica
ter. della lotta, fanno comprender loro che i padroni sono i nemici e
Naturalmente, se per ingrossar lorganizzazione non vi sar che il governo il difensore dei padroni. I miglioramenti che
pi bisogno di propaganda, la propaganda non si far pi: e gli per mezzo della lotta operaia si possono ottenere sono certa-
incoscienti continueranno ad essere incoscienti senza che nessu- mente piccola cosa, lasciano sussistere il principio dello sfrutta-
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mento e della oppressione di una classe da parte di unaltra e minuscola, frammentaria propaganda il toccasana di tutti i mali
sono sempre in pericolo di essere resi illusori, o soppressi addi- sociali, non v davvero da meravigliarsi se coloro che han dato
rittura, dal gioco delle forze economiche prevalenti; ma anche tutto il loro entusiasmo, tutta la loro attivit ad un cos impor-
incerti ed illusori, quei miglioramenti servono pure ad impedire tante e vasto movimento come il movimento operaio, finiscano
che la massa si adatti e si abbrutisca in una miseria sempre spesso col fare di esso una panacea, un rimedio universale e suf-
uguale, che leva persino la concezione ed il desiderio di una vita ficiente.
migliore. E la rivoluzione quale la vogliamo noi, fatta dalla Ed infatti vi furono, specialmente in Francia, degli anarchici
massa e sviluppantesi per opera della massa, senza imposizioni che, entrati nel movimento operaio con i migliori propositi, per
di dittature aperte o larvate, mai si potrebbe produrre e consoli- portare la parola ed i metodi nostri in mezzo alle masse, furono
dare senza lesistenza precedente di un largo movimento di poi assorbiti e trasformati, innalzarono il grido il sindacalismo
masse. basta a se stesso... e ben tosto cessarono dallessere anarchici.
Del resto, checch se ne possa pensare, il movimento sinda- Senza parlare di coloro che tradirono coscientemente, cessarono
cale un fatto che simpone e non ha bisogno del nostro ricono- anche di essere sindacalisti e con la scusa dellUnione sacra si
scimento per esistere. Esso il frutto naturale, nelle attuali con- misero al servizio del governo e dei padroni.
dizioni sociali, dellincipiente ribellione degli oppressi; e sareb- Ma se lubriacatura sindacalista spiegabile e perdonabile,
be assurdo, oltre che dannoso, il pretendere che i lavoratori ci non che una ragione di pi per stare in guardia e non pren-
rinunziassero ai tentativi di ottenere miglioramenti immediati, dere per un mezzo unico e sicuro di rivoluzione una forma di
siano anche piccoli, in attesa dellemancipazione totale che lotta che ha in s molta potenzialit rivoluzionaria, ma pu
dovr essere il portato della completa trasformazione sociale anche, se abbandonato alle sue sole naturali tendenze, divenire
fatta per mezzo della rivoluzione. uno strumento di conservazione del privilegio e di adattamento
Perci noi, in quanto anarchici preoccupati soprattutto della delle masse pi evolute alle presenti istituzioni sociali.
realizzazione del nostro ideale, lungi dal disinteressarci del
movimento operaio, dobbiamo prendervi parte attiva e cercare Il movimento operaio, malgrado tutte le sue benemerenze e
chesso, pur adattandosi alle necessit contingenti della piccola tutte le sue potenzialit, non pu essere per se stesso un movi-
lotta quotidiana, si svolga nel modo meno contrastante possibile mento rivoluzionario, nel senso di negazione delle basi giuridi-
con le nostre aspirazioni e diventi sempre pi un mezzo efficace che e morali della societ attuale.
di elevamento morale e di rivoluzione. Esso pu, ciascuna nuova organizzazione pu, nello spirito
Ma tutto questo non il sindacalismo, che vuol essere una degli iniziatori e nella lettera degli statuti, avere le pi alte aspi-
dottrina e una pratica a s, e pretende che lorganizzazione ope- razioni ed i pi radicali propositi, ma se vuole esercitare la fun-
raia, fatta a scopo di resistenza e di lotta attuale per i migliora- zione propria del sindacato operaio, cio la difesa attuale degli
menti attualmente conseguibili, porti naturalmente, col suo cre- interessi dei suoi membri, essa deve riconoscere di fatto le isti-
scere ed allargarsi, alla completa trasformazione delle istituzioni tuzioni che ha negato in teoria, adattarsi alle circostanze, e ten-
sociali, e sia condizione e garanzia di una societ egualitaria e tare di ottenere, volta per volta, il pi che pu, trattando e transi-
libertaria. gendo coi padroni e col governo.
un fatto spiegabilissimo la tendenza di ogni uomo di dare In una parola, il sindacato operaio , per sua natura, riformi-
massima importanza al lavoro che fa, al genere di attivit sta e non gi rivoluzionario. Il rivoluzionarismo vi deve essere
chegli esercita e se vi sono di quelli che, occupandosi di anti- immesso, sviluppato e mantenuto per lopera costante dei rivo-
alcoolismo, di neomaltusianismo, di riforma alimentare, di lin- luzionari che agiscono fuori e dentro del suo seno, ma non pu
gua internazionale, ecc. ecc., han finito col vedere nella loro essere lesplicazione naturale e normale della sua funzione. Al
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contrario, gli interessi attuali ed immediati degli operai associa- il commercio vada, sia pure a scapito di altre localit e con
ti, che il sindacato ha missione di difendere, sono molto spesso danno della produzione utile alla massa. E che dire di quelli che
in opposizione con le aspirazioni ideali ed avveniristiche; ed il lavorano a cose dannose alla societ ed ai singoli, quando essi
sindacato pu fare opera rivoluzionaria solo se pervaso dallo non hanno altro modo di guadagnarsi da vivere? Andate mo, in
spirito di sacrificio e nella proporzione che lideale messo al tempo ordinario, quando non v fede in una imminente rivolu-
di sopra dellinteresse, cio solo se e nella proporzione che zione, andate a persuadere degli arsenalotti minacciati dalla
cessa di essere sindacato economico e diventa gruppo politico e mancanza di lavoro a non invocare dal governo la costruzione
idealistico, il che non possibile nelle grandi organizzazioni che di una nuova corazzata! E risolvete, se potete, con mezzi sinda-
per agire hanno bisogno del consentimento della massa sempre cali e facendo giustizia a tutti, il conflitto tra i facchini dei porti
pi o meno egoista, paurosa e retriva. che non hanno altro mezzo di assicurarsi la vita se non monopo-
N questo il peggio. lizzando il lavoro a vantaggio di quelli che gi da tempo eserci-
La societ capitalistica talmente costituita che, generalmen- tano il mestiere, ed i nuovi arrivati, gli avventizi, che accampano
te parlando, gli interessi di ciascuna classe, di ciascuna catego- il loro diritto al lavoro ed alla vita!
ria, di ciascun individuo sono in antagonismo con quelli di tutte Tutto questo e tantaltro che si potrebbe dire mostra che il
le altre classi, di tutte le altre categorie, di tutti gli altri individui. movimento operaio, per se stesso, senza il fermento delle idea-
E nella pratica della vita si verificano i pi strani intrecci di lit rivoluzionarie contrastanti con gli interessi presenti ed
armonie e di contrasti di interessi fra classi e tra individui che immediati degli operai, senza la critica e la spinta dei rivoluzio-
dal punto di vista della giustizia sociale dovrebbero essere sem- nari, lungi dal menare alla trasformazione della societ a van-
pre amici o sempre nemici. Ed avviene sovente che, malgrado la taggio di tutti, tende a fomentare gli egoismi di categoria ed a
conclamata solidariet proletaria, gli interessi di una categoria creare una classe di operai privilegiati sovrapposta alla grande
di operai sono opposti a quelli degli altri operai e armonici con massa dei diseredati.
quelli di una categoria di padroni; come avviene che, malgrado E ci spiega il fatto generale che in tutti i Paesi le organizza-
la voluta fratellanza internazionale, gli interessi attuali degli zioni operaie a misura che si sono ingrandite ed irrobustite, sono
operai di un dato Paese li leghino ai capitalisti paesani e li met- diventate conservatrici e reazionarie, e che coloro i quali al
tano in lotta contro i lavoratori forestieri: servano desempio gli movimento operaio hanno dato i loro sforzi con intenzioni one-
atteggiamenti delle diverse organizzazioni operaie di fronte alla ste ed avendo in mira una societ di benessere e di giustizia per
questione delle tariffe doganali, e la parte volontaria che le tutti sono condannati ad un lavoro di Sisifo e debbono periodi-
masse operaie prendono nelle guerre tra gli Stati capitalistici. camente ricominciare da capo.
Non mi dilungher a citare molti esempi di contrasti di inte-
ressi tra le diverse categorie di produttori e di consumatori, per Non vero quel che pretendono i sindacalisti che lorganiz-
ragioni di spazio ed anche perch mi secca ripetere quello che zazione operaia di oggi servir di quadro alla societ futura e
ho gi detto tante altre volte: antagonismo tra occupati e disoc- faciliter il passaggio dal regime borghese al regime egualitario.
cupati, tra uomini e donne, tra operai indigeni ed operai venuti unidea questa che trovava un favore fra i membri della
di fuori, tra i lavoratori che usufruiscono di un servizio pubblico Prima Internazionale; e se mal non ricordo, negli scritti di
e i lavoratori che quel servizio eseguono, tra chi sa un mestiere Bakunin si trova detto che la nuova societ si realizzerebbe
e chi vuole apprenderlo, ecc. ecc. mediante lentrata di tutti i lavoratori nelle Sezioni dellInterna-
Ricorder qui specialmente linteresse che hanno gli operai zionale.
dei mestieri di lusso alla prosperit delle classi ricche, e quelle Ma a me ci pare un errore.
di molteplici categorie di lavoratori delle differenti localit a che I quadri dellorganizzazione operaia attuale corrispondono
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alle condizioni odierne della vita economica qual risultata gandista; ma allora lanarchia sarebbe un fatto e non ci sarebbe
dallevoluzione storica e dalla imposizione capitalistica. E la pi luogo per queste discussioni.
nuova societ non pu realizzarsi se non rompendo quei quadri Nello stato attuale delle cose noi vorremmo che il movimen-
e creando organismi nuovi corrispondenti alle nuove condizioni to operaio, aperto a tutte le propagande idealistiche e prendendo
ed ai nuovi fini sociali. parte a tutti i fatti della vita sociale, economici, politici e morali,
Gli operai sono aggruppati oggi secondo i mestieri che eser- viva e si sviluppi libero da ogni dominazione di partito, dal
citano, le industrie alle quali concorrono, secondo i padroni con- nostro come da quello degli altri.
tro cui devono lottare o i commerci ai quali sono legati. A che Per noi non ha grande importanza che i lavoratori vogliano di
cosa serviranno quegli aggruppamenti quando, soppressi i pi o di meno: limportante che quel che vogliono, cerchino di
padroni e sconvolti i rapporti commerciali, buona parte dei conquistarlo da loro, con le loro forze, con la loro azione diretta
mestieri e delle industrie attuali dovranno sparire, alcuni defini- contro i capitalisti ed il governo.
tivamente perch inutili e dannosi, altri temporaneamente per- Un piccolo miglioramento strappato con la forza propria,
ch, utili nellavvenire, non avranno ragion dessere e possibi- vale pi per i suoi effetti morali e, alla lunga, anche per i suoi
lit di vita nel periodo tormentato della crisi sociale? A che cosa effetti materiali, che una grande riforma concessa del governo o
serviranno, tanto per citare un esempio tra mille, le organizza- dai capitalisti per fini subdoli o sia anche per pura e semplice
zioni dei cavatori di marmo di Carrara quando occorrer che benevolenza.
essi cavatori vadano a coltivare la terra, e ad accrescere i pro-
dotti alimentari, lasciando allavvenire la costruzione dei monu- (Umanit Nova, 6 aprile 1921)
menti e dei palazzi marmorei?
Certamente le organizzazioni operaie, specie nella loro forma
cooperativistica (che daltra parte in regime capitalistico tende a Ancora su movimento operaio e anarchismo
tagliar le gambe alla resistenza operaia), possono servire a svi-
luppare nei lavoratori le capacit tecniche ed amministrative, Riportiamo larticolo che Malatesta ha mandato a El
ma in tempo di rivoluzione e per la riorganizzazione sociale Productor di Barcellona come risposta alle critiche provocate
debbono sparire e fondersi nei nuovi aggruppamenti popolari dallaltro suo articolo sullo stesso argomento, che riportammo
che le circostanze richiederanno. Ed compito dei rivoluzionari in Pensiero e Volont del 16 dicembre. Si tratta sempre della
cercare dimpedire che in esse si sviluppi quello spirito di corpo questione dei rapporti tra i movimenti ideologici (o partiti poli-
che ne farebbe un ostacolo al soddisfacimento dei nuovi bisogni tici che dir si voglia) ed il movimento operaio: questione vec-
sociali. chia e discussa sino alla noia, ma che resta sempre di attualit.
Dunque, secondo me, il movimento operaio un mezzo da (Nota della Redazione di P. e V.).
utilizzare oggi per lelevazione e leducazione delle masse,
domani per linevitabile urto rivoluzionario. Ma un mezzo che Decisamente io non riesco a farmi comprendere dai compa-
ha i suoi inconvenienti ed i suoi pericoli. E noi anarchici dob- gni di lingua spagnola, almeno in ci che riguarda le mie idee
biamo adoperarci per neutralizzare gli inconvenienti, parare i sul movimento operaio e sullazione che gli anarchici dovrebbe-
pericoli, ed utilizzare pi che si pu il movimento ai fini nostri. ro esercitare in esso per cavarne il maggior vantaggio per i pro-
Ci non vuol dire che noi vorremmo, come stato detto, pri fini di integrale liberazione umana.
asservire il movimento operaio al nostro partito. Certo saremmo Cercai di spiegarmi in un articolo pubblicato nel Productor
contenti che tutti gli operai, che tutti gli uomini fossero anarchi- dell8 gennaio (articolo il cui titolo Movimento operaio e anar-
ci, il che il limite estremo a cui tende idealmente ogni propa- chismo fu malamente tradotto Sindacalismo e anarchismo); ma
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dalle risposte che ho visto in quei numeri del Productor che col dichiarare che non pretende mettere in dubbio la mia since-
mi sono pervenuti vedo che non ho saputo farmi comprendere. rit (il che gi significa metterla in discussione) ed arriva a dire
Ritorno dunque sullargomento con la speranza di successo che se la dichiarazione di Malatesta sincera, detto compagno
migliore. non tarder a ricredersi. Vale a dire che si in cattiva fede se
La questione questa: daccordo coi compagni spagnoli e non si accettano le idee di esso Biagiotti!!!
sud-americani sulla finalit anarchica che deve guidare tutta la Con uno che parla cos non si discute: ma poich quel che
nostra attivit sociale, sono in contrasto con alcuni di essi sul se minteressa la propaganda delle mie idee e non la persona di
conviene o no imporre ai sindacati operai il programma, o piut- Biagiotti, passo sopra alle sue cattive maniere e rispondo ai suoi
tosto letichetta anarchica, e non riuscendo a far accettare dalla argomenti... per quanto sia riuscito a capirli nella sua veramente
maggioranza detto programma, se convenga meglio restare in non troppo limpida esposizione.
seno allorganizzazione generale per farvi propaganda ed eserci- Biagiotti afferma che secondo me gli anarchici non debbono
tarvi opera di controllo e di opposizione contro le tendenze darsi unorganizzazione propria, ispirata alle nostre idealit.
autoritarie, monopolistiche e collaborazioniste che si manifesta- Questo proprio il contrario di quello che realmente io penso
no generalmente in ogni organizzazione operaia, oppure sepa- e dico. Per me lessenziale che gli anarchici si intendano, si
rarsi e formare delle organizzazioni di minoranza. aggruppino, si organizzino tra loro per i fini propri; e siccome
Io sostengo che, non essendo anarchica la massa degli operai, quasi tutti gli anarchici sono operai, ogni loro organizzazione
unorganizzazione operaia che sintitola anarchica, o deve esser di fatto unorganizzazione di operai. Ma questo cosa diversa
composta di soli anarchici e quindi non essere che un semplice dallorganizzazione operaia, la quale riunisce gli operai in quan-
ed inutile duplicato dei gruppi anarchici, oppure restare aperta to operai e non in quanto anarchici. Per me lorganizzazione
agli operai di tutte le opinioni e quindi ridurre letichetta anar- operaia un mezzo adatto per cominciare leducazione rivolu-
chica ad una semplice lustra, buona solo a compromettere gli zionaria dei lavoratori, un campo per la propaganda anarchica,
anarchici nelle mille transazioni cui costretto un sindacato che una fonte a cui attingere gli elementi per le nostre lotte; ma
lotti nellambiente attuale e voglia difendere gli interessi imme- sempre niente altro che un mezzo, e non il solo mezzo e non
diati dei suoi membri. sempre il migliore. Lo scopo nostro quello di spingere gli ope-
Contro la mia tesi ho visto un articolo di Gabriel Biagiotti ed rai sempre pi verso i nostri ideali, e per questo io credo che
uno di D. Abad de Santilln*. bisogna starvi in mezzo, e che pi essi sono arretrati pi grande
Al Biagiotti sarei disposto a non rispondere affatto, per inse- il nostro dovere di accostarli e di educarli senza pregiudizio,
gnarli che quando si vuol discutere bisogna badare a non offen- sintende, dellorganizzazione nostra e della nostra specifica
dere gratuitamente i propri contraddittori. Egli infatti comincia azione di anarchici.
Il Biagiotti si sforza di dimostrare la poca solidit dei fronti
unici, e crede con ci di rispondere a me che di fronte unico
* Diego Abad de Santilln (1897-1983), pseudonimo di Sinesio Baudilio non avevo parlato affatto. Il fronte unico pu essere utile ed
Garca, fu uno dei pi noti anarchici spagnoli. Redattore di numerose testate, tra anche necessario in un momento determinato, per uno scopo
cui Solidaridad Obrera, fu attivo sia in Spagna che in Argentina. Durante la determinato, per esempio uno sciopero, unagitazione in favore
guerra civile spagnola partecip in Catalogna alla creazione del Comitato delle vittime politiche, un movimento insurrezionale, ecc.; e noi
Centrale delle Milizie Antifasciste, divenendo pi tardi Consigliere economico possiamo utilmente parteciparvi purch restiamo sempre noi
del governo autonomo catalano. Scappato in Francia dopo la sconfitta, ripar stessi e non perdiamo mai di vista i nostri fini ed i nostri metodi.
poi in Argentina dove visse fino agli inizi degli anni Ottanta, per tornare infine a Naturalmente poi il fronte unico si dissolve appena finisce il
Barcellona negli ultimi anni. vantaggio comune e gli scopi delle varie frazioni diventano
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divergenti. Ma nellazione che secondo me gli anarchici dovreb- simile cosa? Senza rimontare, il che mi sarebbe facile, ai tempi
bero svolgere in seno alle organizzazioni operaie non questio- che Santilln chiama preistorici della mia prima attivit, ricor-
ne di fronte unico: si tratta solo di restare in mezzo alla massa e der che gi nel 1907 nel Congresso anarchico di Amsterdam
di indirizzarla il pi che si pu per la via che noi crediamo ebbi occasione di misurarmi con i sindacalisti, quelli della
migliore. Carta di Amiens, ed espressi tutta la mia sfiducia nelle virt
Preferisce Biagiotti che gli anarchici abbandonino le organiz- miracolose del sindacalismo che basta a se stesso.
zazioni operaie che non sono anarchiche o dirette da anarchici? Santilln dice che non esist mai, non esiste e non pu esiste-
Ma allora come va che si dimostra cos fervido partigiano re un movimento operaio puro, cio senza linfluenza di ideolo-
dellUnione sindacale italiana? Ho anche io grande simpatia per gie estranee, e mi sfida a dargli un solo esempio in contrario.
quellorganizzazione in cui militano molti nostri compagni e Ma se io dico la stessa cosa?! Sempre, a cominciare dalla Prima
che ha aiutato molto il movimento anarchico e ne stata aiutata; Internazionale, e pi indietro, i partiti adopero la parola nel
ma sarebbe un grande errore il credere che la maggioranza dei senso generale di gente che ha le stesse idee e gli stessi scopi i
suoi membri o dei suoi dirigenti fosse anarchica e che tutto partiti, dico, hanno sempre cercato di servirsi del movimento
quello che ha fatto fosse di pura marca anarchica. Avrebbe operaio per i loro scopi particolari. Ed io dico che naturale ed
voluto Biagiotti che gli anarchici appartenenti allUnione sinda- giusto che sia cos e vorrei, come credo voglia il Santilln, che
cale lavessero abbandonata per costituire unaltra unione sinda- gli anarchici non trascurino quel potente mezzo di azione. Tutta
cale composta, minoranza della minoranza, di soli anarchici? la questione di vedere se conviene meglio ai nostri scopi di
propaganda e di azione che le organizzazioni operaie restino
Il compagno Abad de Santilln, pi sereno e pi cortese di aperte a tutti i lavoratori senza distinzione di credo filosofico e
Biagiotti, non mi ha compreso di pi. Sar colpa mia, o colpa sociale, oppure che si dividano secondo le varie tendenze politi-
delle sue ostinate prevenzioni? co-sociali. Non una questione di principio: una questione di
Santilln trova chio confondo sindacalismo e movimento tattica che comporta soluzioni diverse secondo i luoghi ed i
operaio; mentre la verit chio sono stato sempre avversario momenti; ma in generale mi pare meglio per gli anarchici di
del sindacalismo e caldo partigiano del movimento operaio. restare, quando possono, in seno alla pi larga massa possibile.
Sono avversario del sindacalismo, come dottrina e come fatto, Io avevo detto che unorganizzazione operaia che si dicesse
perch esso mi pare una cosa ibrida che mette capo, forse non anarchica, e fosse e restasse veramente tale, e fosse perci com-
necessariamente nel riformismo come pensa Santilln, ma sem- posta solo di anarchici convinti, potrebbe essere una forma, in
pre nellesclusivismo classista e nellautoritarismo. Sono invece certe circostanze utilissima, di aggruppamento anarchico, ma
partigiano del movimento operaio perch lo credo un mezzo non sarebbe il movimento operaio e mancherebbe allo scopo di
efficace di elevazione morale dei lavoratori e perch daltronde questo movimento. Questa affermazione, che a me pare sem-
esso un fatto grandioso ed universale che non si pu ignorare plice ed evidente, fa strabiliare il Santilln, il quale si slancia a
senza mettersi fuori della vita reale; ma non mi nascondo che tal proposito in considerazioni trascendentali per concludere che
esso movimento, mirando alla difesa degli interessi immediati se lanarchismo lidea di libert non pu mai contrariare i
dei lavoratori, tende naturalmente verso il riformismo e che per- fini del movimento operaio, come lo contrariano tutte le altre
ci non pu e non deve essere confuso con il movimento anar- tendenze. Restiamo in terra e non perdiamoci tra le nubi. Qual
chico. lo scopo del movimento operaio? Per la grande massa, che
Santilln si ostina a ritenere che il mio ideale un movi- non anarchica e che, salvo in momenti eccezionali di esalta-
mento operaio puro non infeudato a nessuna tendenza sociale e zione eroica, pensa al presente ben pi che allavvenire, il movi-
che tenga in se stesso la sua finalit. Quando ho mai detto una mento operaio ha per scopo la difesa ed il miglioramento delle
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condizioni attuali dei lavoratori, e non riesce efficace se non mente, non sa quel che , quel che significa, quel che rappresenta
raccoglie il pi gran numero possibile di salariati, uniti dalla lideologia libertaria. Io mi domando: se i difensori di questa tendenza
solidariet nella lotta contro i padroni. Per noi, ed in generale sanno che i componenti dellorganizzazione operaia non pensano n
per la gente di idee, lo scopo principale per cui cinteressiamo al agiscono anarchicamente, perch questansia di voler imporre un
movimento operaio la propaganda, la preparazione nome, quando ben sappiamo che il nome non fa la cosa?
dellavvenire ed anche questo scopo viene a mancare se si
organizzano solo quelli che gi pensano come noi. Dunque... Questa precisamente la mia stessa opinione. E mi domando
Santilln dice: se gli anarchici italiani fossero riusciti a perch Victor Aurelio nel dir questo trova necessario dichiarare
distruggere la Confederazione generale del lavoro, forse oggi che egli non divide lopinione di Malatesta!
non avrebbero il fascismo. possibile: ma distruggerla come, se Bisogna, o che il mio stile sia diventato molto oscuro, o che i
limmensa maggioranza degli operai non anarchica e va dove miei scritti siano regolarmente traditi dai traduttori spagnoli.
vi meno pericolo e pi probabilit di ottenere qualche piccolo
beneficio immediato? Io non voglio avventurarmi in questa spe- (Pensiero e Volont, 1 marzo 1926)
cie di profezie retrospettive che consiste nel dire quel che sareb-
be avvenuto se si fosse fatto questo o quellaltro, poich in que-
sto campo si pu supporre quel che si vuole, senza nessuna pos- Lunit sindacale
sibilit di verifica sperimentale. Ma nullameno mi permetter
una domanda. Poich non si poteva distruggere la Si sente oggi da molti il bisogno di arrivare allunit sinda-
Confederazione generale e sostituirla con unaltra organizzazio- cale, vale a dire di fondere insieme in un solo grande organi-
ne egualmente potente, non sarebbe stato meglio evitare la scis- smo le varie organizzazioni operaie che, pur avendo comune lo
sione e restarvi dentro a combattere le tendenze addormentatrici scopo della difesa e dellattacco contro lo sfruttamento capitali-
dei suoi dirigenti? Qualche cosa pu insegnarci lo sforzo stico, sono state finora divise ed in lotta tra di loro a causa di
costante di quei dirigenti per frustrare ogni proposta di unifica- differenze nei fini ultimi che si propongono e nei mezzi di lotta
zione e per tener fuori i dissidenti. preferiti, e spesso, purtroppo, per ambizioni di capi e rivalit di
reclutamento. E gi qualche risultato pratico sulla via dellunio-
Unultima prova del modo erroneo come certi compagni spa- ne stato raggiunto, come la fusione dellUnione italiana del
gnoli interpretano le mie idee sul movimento operaio. lavoro e di qualche organizzazione bianca del cremonese e del
Trovo nel periodico Accin obrera di San Feliu de Guixol bergamasco con la Confederazione generale del lavoro.
un articolo di Victor Aurelio in cui detto: Io, anche se dovessi su questo punto trovarmi in disaccordo
con qualche compagno particolarmente affezionato ad una spe-
Io credo che la mia missione di agire nei sindacati cercando di ciale organizzazione benemerita del proletariato italiano e pi
imprimere allorganizzazione operaia un cammino sempre ascendente, affine alle idee ed ai metodi anarchici, mi auguro che il movi-
senza equivoci e senza deviazioni, verso una franca realizzazione dei mento fusionista continui e progredisca fino ad abbracciare tutti
nostri ideali. E dal nostro lavoro, dalla nostra morale, dalla nostra con- quei lavoratori che in un grado qualunque ed in un qualsiasi
dotta dipende il conseguirlo. Ma ci deve farsi con la persuasione e non modo sentono lingiustizia di cui sono vittime nellattuale
con limposizione. Per questo non sono daccordo insisto su questo societ, che vogliono lottare contro i padroni per il migliora-
punto origine della controversia che la Confederazione nazionale del mento e per lemancipazione e che, comprendendo limpotenza
lavoro [si tratta della Spagna] si dichiari nettamente anarchica, mentre in cui si trova il lavoratore isolato, cercano nella solidariet coi
sappiamo che limmensa maggioranza dei suoi membri, disgraziata- loro compagni di classe la forza di cui hanno bisogno. E vorrei
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che i nostri compagni accettassero e magari si facessero antesi- no che deve risultare dalle riforme e dalle rivoluzioni auspicate.
gnani di questa tendenza, che rappresenta poi lintimo desiderio E naturalmente, siccome le aspirazioni sono diverse e spesso
di quel gran numero di lavoratori che si sentono fratelli con tutti contrastanti, e diversi e contrastanti i mezzi con cui si crede
quelli che lavorano e soffrono con loro e non comprendono le poterle attuare, i partiti riformatori sono parecchi e, se possono
ragioni di certe divisioni e spesso, a causa di quelle divisioni, si in certe circostanze arrivare ad unalleanza transitoria per scopi
appartano sfiduciati e disgustati non gi, sintende, perch gli determinati, non potrebbero fondersi se non rinunziando alle
anarchici indulgano ai metodi dei dirigenti della Confederazione ragioni ideali ed ai fini pratici della loro esistenza.
generale, ma perch cerchino di far trionfare con la propaganda Ma prima dellavvenire c il presente; oltre le aspirazioni
e con lesempio i metodi che credono migliori e soprattutto fra- ideali vi sono i bisogni immediati, che debbono soddisfarsi oggi
ternizzino con le masse organizzate nella Confederazione e fac- senza aspettare le desiderate trasformazioni future e che diven-
ciano in modo, per quel che da loro dipende, che tutti i lavorato- tano tanto pi grandi ed imperiosi quanto pi si eleva e si allar-
ri siano uniti e solidali nella lotta contro i padroni. ga il concetto che uno si fa della vita umana quale si vorrebbe
certo che la divisione della parte eletta del proletariato tra che fosse. Qualche individuo, precursore e martire, pu sacrifi-
diverse organizzazioni rivali ed ostili fa sciupare in lotte intesti- care allideale avvenire ogni benessere presente, ma non pos-
ne quelle forze che dovrebbero essere tutte impiegate nelledu- sibile che lo faccia la massa; n sarebbe desiderabile che lo
cazione e nella lotta contro il nemico comune, come certo che facesse, perch ladattamento alle sofferenze attuali, senza ribel-
quella divisione fu una delle cause precipue per cui il proletaria- lione e sforzi per attenuarle, anzich preparare ed avvicinare
to fu sconfitto e sottoposto ad un rincrudimento di oppressione, lemancipazione futura, finirebbe col formare delle generazioni di
proprio quando sembrava che fosse alla vigilia della vittoria. schiavi quasi volontari, incapaci di concepire una vita migliore.
Quindi urgente che tutti coloro che vogliono sinceramente e Da questa necessit di provvedere ai bisogni presenti, dal
senza mire personali lelevazione dei lavoratori e lumana desiderio di migliorare le proprie condizioni e di difendersi con-
emancipazione, facciano il possibile per giungere alla desiderata tro i possibili peggioramenti, nato il sindacato operaio, che
unione. E naturalmente noi saremmo fieri se i compagni nostri, lunione di coloro che, privati dei mezzi di lavoro e quindi sog-
gli anarchici, si distinguessero per il loro zelo in questopera getti per vivere a lasciarsi sfruttare da chi quei mezzi possiede,
salutare. cercano nella solidariet coi loro compagni di pena la forza di
Ma questo nostro ardente desiderio di unione potr realizzar- lottare contro gli sfruttatori. E su questo terreno della lotta eco-
si e durare? ed in che modo? a quali condizioni? nomica, cio della lotta contro lo sfruttamento capitalistico,
Per rispondere a queste domande occorre esaminare le cause sarebbe stato possibile e facile raggiungere lunit della classe
generali che hanno determinato e possono sempre determinare del proletari contro la classe dei proprietari.
la divisione nel campo operaio. Senonch i partiti politici, i quali del resto sono stati spesso
Prima ancora che le masse lavoratrici pensassero ad organiz- gli originatori ed i primi animatori del movimento sindacale,
zarsi per resistere contro lo sfruttamento capitalistico degli indi- vollero servirsi delle associazioni operaie come campo di reclu-
vidui e dei gruppi pi evoluti, commossi dalle ingiustizie socia- tamento e come strumenti per i loro fini speciali di rivoluzione o
li, desiderosi di fare scomparire la miseria e lignoranza con di conservazione sociale. Quindi le divisioni tra la classe ope-
tutta la loro sequela di degradazioni materiali e morali e di ogni raia organizzata in vari aggruppamenti sotto lispirazione dei
specie di dolori evitabili, escogitarono nuovi modi di conviven- vari partiti. Quindi il proposito di coloro che vogliono lunit
za sociale, vollero adoperarsi per realizzare le trasformazioni proletaria di sottrarre i sindacati alla tutela dei partiti politici.
desiderate e dettero origine a scuole, movimenti, partiti, che
lavoravano o lavorano in vista di un avvenire pi o meno lonta- Per in questo affermato proposito di sottrarsi allinfluenza
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dei partiti politici, di escludere la politica dai sindacati, si a soffocare brutalmente ogni tentativo di ribellione. Non si
nasconde un equivoco ed una menzogna. leva il pane a uno se prima non gli si levata col bastone la pos-
Se per politica sintende ci che riguarda lorganizzazione sibilit di resistere.
dei rapporti umani e pi specialmente i rapporti liberi o coatti I capitalisti possono mantenere la lotta sul terreno economico
tra cittadini e lesistenza o meno di un governo che assommi fino a che gli operai domandano piccoli e generalmente illusori
in s i pubblici poteri e si serva della forza sociale per imporre miglioramenti; ma non appena vedono diminuito seriamente il
la propria volont e difendere gli interessi di se stesso e della loro profitto e minacciata lesistenza stessa dei loro privilegi,
classe da cui emana, evidente che essa politica entra in tutte le fanno appello al governo e se questo non abbastanza sollecito
manifestazioni della vita sociale, e che unorganizzazione ope- ed abbastanza forte per difenderli, come nei recenti casi dItalia
raia non pu essere realmente indipendente dai partiti se non e di Spagna, impiegano la loro ricchezza per assoldare nuove
diventando essa stessa un partito. forze repressive e costituire un nuovo governo che possa meglio
Infatti, oggi stesso che tanto si parla di unit, vediamo che la servirli.
Confederazione generale, mentre si dichiara autonoma da tutti i Quindi necessariamente le organizzazioni operaie debbono
partiti politici, tende a diventare essa stessa partito del lavoro, proporsi una linea di condotta di fronte allazione attuale o
cio un partito politico con i suoi scopi ed i suoi metodi partico- potenziale dei governi.
lari, che nel suo caso sarebbero metodi principalmente parla- Si pu accettare lordine costituito, riconoscere la legittimit
mentari. Come del resto, a parte le questioni di parole, fu in del privilegio economico e del governo che lo difende, e conten-
realt sempre un partito lUnione sindacale italiana, come partiti tarsi di manovrare fra le varie frazioni borghesi per ottenere
o appendici, masse di manovra, di partiti sono lUnione italia- qualche miglioramento, come avviene nelle grandi organizza-
na del lavoro e le Organizzazioni bianche. Non parlo dei comu- zioni non animate da un alto ideale, quali la Federazione ameri-
nisti perch essi affermano chiaramente che vogliono lassoluta cana del lavoro e buona parte delle Unioni inglesi e allora si
soggezione del movimento operaio al loro partito. E non parlo diventa in pratica strumento dei propri oppressori e si rinunzia
delle Corporazioni fasciste perch sono aggruppamenti coatti alla propria liberazione dal servaggio.
che non hanno nulla da fare con le vere organizzazioni di resi- Ma se si aspira allemancipazione integrale, o anche se si
stenza proletaria e sono destinate a disfarsi non appena cadr il vogliono solamente dei miglioramenti definitivi che non dipen-
regime che oggi opprime il Paese. dano dalla volont dei padroni e dalle vicende del mercato, non
vano dunque sperare, e per me sarebbe male il desiderare, vi sono che due vie per liberarsi dalla minaccia governativa. O
che la politica sia esclusa dai sindacati, poich ogni questione impossessarsi del governo e volgere i poteri pubblici, la forza
economica di qualche importanza diventa automaticamente una della collettivit carpita e coartata dai governanti, alla soppres-
questione politica, ed sul terreno politico, cio con la lotta tra sione del sistema capitalistico; o indebolire e distruggere il
governati e governanti che si dovr risolvere in definitiva la governo per lasciare agli interessati, ai lavoratori, a tutti coloro
questione dellemancipazione dei lavoratori e della libert che in un modo qualunque, col lavoro manuale ed intellettuale,
umana. concorrono al mantenimento della vita sociale, la libert di
Ed naturale, chiaro, che debba essere cos. provvedere ai bisogni individuali e sociali nel modo che credo-
Le classi privilegiate che hanno accaparrato tutti i mezzi di no migliore, esclusi il diritto e la possibilit di imporre con la
produzione e se ne servono per sfruttare il lavoro altrui, non violenza la volont degli uni a quella degli altri.
avrebbero potuto conquistare i loro privilegi e non potrebbero Ora, come fare a mantenere lunit quando vi sono quelli che
continuare a tener soggette le masse se non avessero costituito vogliono servirsi della forza dellassociazione per andare al
un governo che organizza in loro difesa una forza materiale atta governo, e quelli che credono che ogni governo necessaria-
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mente oppressore e nefasto e quindi vogliono avviare quella Per me il rimedio sarebbe: intesa generale e solidariet nelle
stessa associazione alla lotta contro ogni istituzione autoritaria lotte puramente economiche; autonomia completa degli indivi-
presente o futura? Come tenere insieme socialdemocratici, dui e dei vari aggruppamenti nelle lotte politiche.
comunisti di Stato e anarchici? Ma possibile vedere a tempo dove la lotta economica
Ecco il problema. Problema che si pu eludere in certi diventa lotta politica? E vi sono lotte economiche importanti
momenti, in occasione di una lotta concreta che riunisce tutti, o che lintervento del governo non renda politiche fin dallinizio?
almeno una grande massa, in un interesse ed un desiderio comu- In ogni modo noi anarchici dovremmo portare la nostra atti-
ni, ma che risorge sempre e non facile risolvere fino a che esi- vit in tutte le organizzazioni per predicarvi lunione fra tutti i
stono condizioni di violenza e diversit di opinione sul modo di lavoratori, la tolleranza reciproca, lautonomia dei vari aggrup-
resistere alla violenza. pamenti, il decentramento, la libert diniziativa, nel quadro
Il metodo democratico, cio il metodo di lasciar decidere la comune della solidariet contro i padroni.
maggioranza e restare disciplinati non decide la questione, E non far gran caso se la mania di accentramento e di autori-
perch anchesso una menzogna e non sinceramente patroci- tarismo degli uni, e linsofferenza degli altri ad ogni anche
nato se non da quelli che hanno o credono di avere la maggio- ragionevole disciplina, mena a nuovi frazionamenti. Poich, se
ranza. A parte il fatto che la maggioranza poi sempre la lorganizzazione dei lavoratori una necessit primordiale per
maggioranza dei dirigenti e non quella della massa, i cui voleri le lotte di oggi e per le realizzazioni di domani, non ha grande
generalmente signorano o si falsificano, non si pu pretendere, importanza lesistenza e la durata di questa o di quella determi-
e nemmeno desiderare, che chi fortemente convinto che la nata organizzazione. Lessenziale che si sviluppi nei singoli lo
maggioranza segue una via disastrosa sacrifichi le proprie con- spirito dorganizzazione, il senso della solidariet, la convinzio-
vinzioni ed assista passivamente o, peggio, dia il suo concorso a ne della necessit di cooperazione fraterna per combattere
ci che considera male. loppressione e realizzare una societ in cui tutti possano godere
Il dire lasciate fare e cercate di conquistare a vostra volta il di una vita veramente umana.
consenso della maggioranza somiglia al sistema che si usa tra i
militari: subite la pena e poi reclamate ed sistema inaccet- (Pensiero e Volont, 16 febbraio-16 marzo 1925)
tabile quando quello che si fa oggi distrugge la possibilit di
fare altrimenti domani.
Vi sono questioni in cui conviene adattarsi ai voleri della
maggioranza perch il danno della divisione sarebbe maggiore
di quello che deriverebbe da un dato errore; vi sono circostanze
in cui la disciplina diventa un dovere perch il mancarvi sarebbe
mancare alla solidariet tra gli oppressi e significherebbe tradi-
mento in faccia al nemico. Ma quando si convinti che lorga-
nizzazione prende una via che compromette lavvenire e rende
difficile il rimediare al male fatto, allora un dovere il ribellarsi
ed opporsi anche a rischio di provocare una scissione.

Ma allora, qual la via di uscita da queste difficolt, e qual


la condotta che in questa questione dovrebbero tenere gli anar-
chici?
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VII

La valenza filosofica del comunismo libero e volontario con-


siste nel fatto che Malatesta, giustamente, consapevole che
esso non tanto una teoria economica, quanto un principio di
giustizia sociale, che va al di l del concetto giuridico di giusti-
zia come giustizia tout court. Del resto, da un punto di vista
anarchico, la soluzione del problema economico non dettata
solo, ovviamente, dallinsieme di tutte quelle soluzioni che sono
economicamente pi convenienti, ma soprattutto dal bisogno di
uguaglianza e libert. una tensione meta-economica che va
nella direzione di un superamento della razionalit strumentale
tra scopo e mezzo, una dimensione oltre il razionale che implica
la costruzione collettiva di un senso sociale e civile in grado di
formare una libera coscienza individuale. Ne deriva lovvia
necessit della sua lentezza realizzativa perch del tutto condi-
zionata dallautonoma crescita spontanea di un diverso sentire
sociale.
Se il comunismo non pu essere accettato aprioristicamente,
n tanto meno imposto con la forza, se ne deve dedurre la
necessit di affrontare la questione economica con un approc-
cio del tutto empirico. Il comunismo, come il collettivismo,
come il mutualismo, come il cooperativismo, infatti soltanto
unarticolazione tecnica dei principi informatori anarchici che
sono il libero accordo sostituito alla violenza, la volontariet
contro lobbligatoriet, la libert al posto dellautorit, il plu-
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ralismo in luogo del monopolio.


Nel comunismo anarchico malatestiano laccento cade
sullaggettivo e non sul sostantivo: il comunismo pu essere la
soluzione del problema economico solo se viene liberamente
accettato e praticato e non se imposto dalla Stato con la forza,
altrimenti si crea la pi esosa delle tirannie. E nel periodo post-
rivoluzionario dovranno essere sperimentati tutti quei sistemi
economici che non si basino sullo sfruttamento capitalistico, e
dovranno essere privilegiati infine quelli che meglio soddisfe-
ranno le esigenze ideali e materiali, in base ai risultati ottenuti
sul campo.

COMUNISMO E LIBERA SPERIMENTAZIONE

Necessit del comunismo


A proposito di quello che io dissi relativamente alla conve-
nienza di lasciare il loro pezzo di terra a quei proprietari-lavo-
ratori che volessero continuare a lavorare individualmente, a
condizione che non sfruttino il lavoro di altri, un tale di cui
non ho potuto decifrare il nome e che deve essere un dilettan-
te di economia politica, mi scrive chio ignoro la differenza
tra rendita e profitto e che colui il quale ritenesse per s tutto
il prodotto della terra si approprierebbe della rendita della
terra oltre che del compenso del proprio lavoro.
Losservazione giusta, anche se manca di chiarezza.
Gli economisti, gente che ama parlar difficile e confondere
le cose pi chiare a forza di termini tecnici spesso adoperati
in vario senso dai vari autori, usano chiamare rendita econo-
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mica il valore che un pezzo di terra produce, dato lo stesso dalla rendita economica prodotta dalla cooperazione.
lavoro, di pi di quello che produce il pezzo meno favorito
per fertilit naturale e per posizione. (Umanit Nova, 16 giugno 1920)
Siccome il prezzo sul mercato tende ad essere unico per la
stessa merce e questo prezzo deve esser sempre tale da indur-
re a lavorare le terre pi cattive messe in cultura, chiaro che Ancora su comunismo e anarchia
colui che lavora terre migliori ed ottiene maggiore prodotto
profitta del prezzo determinato dalle terre meno fertili. E se si Luigi Fabbri protestava laltro giorno contro luso invalso
considera compenso sufficiente del lavoro quello che riceve recentemente in Italia tra i socialisti non-anarchici, o anti-anar-
lagricoltore peggio situato, il di pi che guadagna lagricol- chici, di adoperare le parole comunismo ed anarchia quali ter-
tore pi fortunato si pu dire prodotto della fertilit della mini antagonistici, e ricordava come in Italia fin da quasi cin-
terra. quantanni (Congresso della Federazione italiana dellInterna-
In lingua povera diciamo: se tutte le terre fossero egual- zionale tenuto nel 1876 in quel di Firenze) sono gli anarchici
mente fertili, egualmente sane e belle, egualmente ben situate che predicano il comunismo, mentre essi (i cosiddetti socialisti
relativamente ai centri di consumo, sarebbe compatibile con massimalisti) si dicevano collettivisti fino a poco tempo fa, ed
la giustizia e con la pace, se non con lutilit sociale, un siste- hanno adottato poi lappellativo di comunisti per imitazione dei
ma in cui ciascuno lavorasse il suo pezzo di terra e godesse di russi, per distinguersi dai traditori della socialdemocrazia e per
tutto il prodotto che dalla terra cavasse. esprimere il nuovo indirizzo anti-legalitario che trionf, o sem-
Ma siccome le condizioni reali sono altre e vi sono terre br trionfare, nel loro Congresso di Bologna del 1919. Vera-
che una delizia vivervi su e che danno prodotti abbondanti mente il nuovo nome che avrebbero dovuto prendere era quello
con poco lavoro, mentre ve ne sono altre malsane e sterili che di rivoluzionari, poich a Bologna fu questione di metodo tra
arrivano appena a sfamare chi si ammazza di lavoro a colti- parlamentaristi ed insurrezionisti e non gi di future forme isti-
varle, non vi altra soluzione definitiva che il comunismo in tuzionali tra collettivisti e comunisti; ma questa cosa che
cui tutti lavorano per tutti ed in cui la collettivit si occupe- riguarda loro e noi non vorremmo contestare ad essi il diritto di
rebbe di bonificare tutta la superficie del Paese e renderla chiamarsi come vogliono. Solo li pregheremmo di non falsare la
tutta quanta, per quanto sarebbe possibile, fertile, sana e bella. verit presentando noi, le nostre idee ed i nostri propositi sotto
Ma il comunismo non si pu imporre ai recalcitranti sotto una falsa luce.
pena di trasformarlo in tirannia odiosa che poi provocherebbe Il fenomeno non nuovo.
la reazione ed il ritorno al passato. In Italia il socialismo nacque anarchico e noi, per lunghi
Dunque si lasci pure godere a qualcuno il vantaggio di col- anni, fummo e ci dicemmo socialisti, ritenendo, come tuttora
tivare terre pi fertili, se per impedirglielo bisognerebbe riteniamo, che non vi pu essere socialismo senza libert, senza
ricorrere alla violenza statale. Il suo privilegio sarebbe mini- anarchia. Poi prevalse tra i socialisti la corrente parlamentaristi-
mo di fronte ai vantaggi offerti dal lavoro in comune, e presto ca e collaborazionista, ed il socialismo, separatosi dallanarchi-
egli sarebbe attirato nella collettivit dallinteresse materiale smo, scese a tali patteggiamenti (o puttaneggiamenti) coi gover-
del maggiore prodotto e della maggiore agiatezza e dallinte- ni e con le classi dirigenti che noi finimmo col lasciar cadere
resse morale della stima e dellamicizia dei conterranei. lappellativo di socialisti, e sembr che socialismo ed anarchia
La rendita economica proveniente dalla maggiore produtti- (in fondo due espressioni diverse di una medesima cosa) fossero
vit dal suo pezzo di terra per dirlo in un linguaggio che due cose opposte.
piacer al mio economista sarebbe sorpassata ed annullata Potrebbe ora avvenire benissimo che, per il prevalere delle
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tendenze autoritarie tra coloro che si dicono comunisti, anche il di ciascuno.


comunismo appaia come lopposto dellanarchismo e che, nel La formula classica che abbiamo citata pu sussistere solo se
linguaggio comune, i nomi di comunisti ed anarchici servano ad sinterpreta con laltra: ciascuno d e prende ci che vuole. E
indicare due tendenze, due programmi, due partiti opposti; ma ci suppone labbondanza e lamore.
rester vero lo stesso che il comunismo non pu essere che Labbondanza non si accresce, anzi diminuisce, col lavoro
anarchico, che senza lanarchia, senza la libert, si pu concepi- forzato, che mette in opposizione di interessi e di sentimenti il
re (in quanto a realizzarlo, specialmente in Italia, unaltra lavoratore che esegue con colui che concepisce e dirige.
cosa) il convento dei cattolici, il regime dispotico-paternalistico Lamore, lo spirito di fratellanza, la disposizione a transigere, a
dei gesuiti nel Paraguay, una qualsiasi despota a modo asiatico, tollerarsi, o sopportarsi non si crea e non si sviluppa certamente
ma non un comunismo di uomini coscienti, civili, evoluti. per mezzo di leggi e per opera dei gendarmi.
Il comunismo un ideale. Esso sarebbe un regime, un modo Il comunismo, per esser possibile, per essere davvero la
di convivenza sociale in cui la produzione organizzata comunione degli animi e delle cose e non gi un ritorno alla
nellinteresse di tutti, nella maniera che meglio utilizza il lavoro schiavit, deve sorgere localmente, tra gruppi affini, per lespe-
umano per dare a tutti il maggior benessere e la maggiore libert rienza dei vantaggi materiali che procura, per la sicurezza che
possibile, e tutti i rapporti sociali sono intesi a garantire a cia- ispira, per la soddisfazione dei sentimenti di sociabilit, di cor-
scuno la massima soddisfazione, il massimo sviluppo possibile dialit, che stanno nellanimo di ogni essere umano e che si
materiale, morale ed intellettuale. In comunismo, secondo la manifestano e si sviluppano non appena cessa il bisogno di lot-
formula classica, ciascuno d secondo le sue capacit e ciascu- tare contro gli altri per assicurare la propria vita e quella delle
no riceve secondo i suoi bisogni. persone pi care.
Provatevi un po ad applicare questa formula autoritariamen- Il comunismo, insomma, deve essere nel sentimento prima di
te, per mezzo di leggi e decreti emanati da un governo e imposti essere nelle cose.
a tutti con la forza! Gli come in una famiglia o in un gruppo di compagni che
Qual la misura della capacit di un uomo e chi pu giudi- vivono insieme. Si vive in comunismo se ci si ama ed in propor-
carne? Qual il limite dei bisogni ragionevoli e chi pu deter- zione di quanto ci si ama. Si d di pi a chi pi debole, a chi
minarlo ed imporlo? ne ha pi bisogno, e ciascuno lieto e fiero di concorrere al
Le facolt degli uomini variano grandemente, e cos pure i benessere comune solo se vi laccordo, lamore tra i membri
bisogni. Variano da localit a localit, da professione a profes- del gruppo. Se subentra la forza, lautorit, comincia subito la
sione, da individuo a individuo, da momento a momento. Come lotta di interessi e la famiglia si dissolve.
sarebbe possibile, pensabile, una regola applicabile a tutti? E chi I comunisti autoritari sogliono dire che lautorit, il governo,
sarebbe il genio, il Dio, che potrebbe dettar quella regola? la dittatura, necessaria al principio, provvisoriamente, subi-
possibile un regime da caserma, in cui lindividuo soffo- to dopo linsurrezione trionfante, per organizzare la societ:
cato, in cui nessuno soddisfatto, in cui luguaglianza forma- dopo sarebbero disposti anche ad accettare lanarchia.
le, apparente, ma vige in realt la pi esosa e la pi stupida delle piuttosto il contrario che sarebbe giusto. Quando la societ
disuguaglianze; ed ancora la caserma pu esistere solo perch i comunistica fosse bene organizzata e funzionasse a soddisfazio-
capi, coloro che sono riusciti ad imporsi, si sottraggono alla ne di tutti in tutto il Paese, allora la questione dellautorit non
regola comune e dominano e sfruttano la massa. Ma non pos- esisterebbe pi e lamministrazione delle cose condotta
sibile una societ comunistica se essa non sorge spontanea dal nellinteresse di tutti e col concorso di tutti non ammetterebbe
libero accordo, se essa non varia e variabile come la vogliono alcun dominio delluomo sulluomo. Ma quando invece si tratta
e la determinano le circostanze esteriori ed i desideri, le volont ancora di render possibile e di organizzare il comunismo allora
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lautorit nefasta, perch soffoca ogni spontaneit ed ogni Se fosse possibile, e fosse economico, assicurare a tutti, in
variet, perch sottopone gli interessi degli individui e delle col- condizioni di giustizia e di uguaglianza, la propriet occorrente
lettivit a quelli della casta governante, perch, nella migliore per dare il massimo di benessere possibile allo stato attuale della
delle ipotesi, vorrebbe imporre con la forza quel bene che non civilt, io, pur preferendo le forme associative e solidaristiche,
pu sussistere se non liberamente voluto. non mi riscalderei gran fatto per combattere la propriet indivi-
Il comunismo deve svilupparsi gradualmente secondo quanto duale, solo domandando la libert per chi lo vuole di vivere in
lo permettono le circostanze esterne e lo sviluppo del sentimen- associazioni comunistiche.
to morale. N daltronde propriamente la propriet individuale quella
Per giungervi, secondo noi, necessario ed sufficiente che contro di cui io appunto oggi i miei strali. Comunista anarchico,
tutti abbiano la libert od i mezzi di produzione: che nessuno volendo cio che il comunismo sia il risultato naturale, e libera-
possa imporre agli altri la propria volont e nessuno possa mente accettato, dei constatati vantaggi economici e dello svi-
obbligare gli altri a lavorare per lui. Ed per realizzare queste luppo dello spirito di solidariet, dovrei necessariamente rispet-
condizioni che noi crediamo necessaria la rivoluzione violenta. tare la coesistenza di forme varie di organizzazione.
Una volta abbattuto lostacolo materiale (il governo) che si Evidentemente, non vi sarebbe libert quando non vi fosse pos-
oppone alla loro realizzazione, ogni violenza sarebbe inutile, sibilit di scelta.
dannosa, criminale. La propriet che noi vogliamo abolire, e abolirla per forza
senza temperamenti di nessuna specie, la propriet capitalisti-
(Umanit Nova, 5 settembre 1920) ca, vale a dire la propriet adoperata per far lavorare gli altri per
conto ed a vantaggio dei proprietari.
Vuole il mio contraddittore la libert dello sfruttamento del
Propriet individuale e libert lavoro umano da parte di alcuni privilegiati che, non importa
come, si trovano in possesso del suolo e di tutti i mezzi di lavo-
Un signor Alfonso Carlo Segnorelli che si dice mio estima- ro e cos sottopongono la massa dei lavoratori alla loro dipen-
tore e compatitore mi scrive per manifestarmi il dolore chegli denza?
risente per il fatto chio, fornito di cuore grande e nobile (bont Se s, lo dica francamente.
sua) sono affetto da vizio di mente. Se no, dovr convenire che il problema di dare a tutti i
Ed il vizio di mente (non catalogato, chio sappia, nei trattati mezzi di lavoro; cosa alla quale spero provvederebbero i lavora-
di psichiatria, ma riconosciuto per dai regi procuratori, nonch tori stessi quando si fossero sbarazzati dei gendarmi che difen-
da tutti i teorizzatori del pescecanismo) consisterebbe nel com- dono gli sfruttatori.
battere la propriet individuale. Reso impossibile lo sfruttamento del lavoro altrui, la vita
La propriet individuale, secondo il mio estimatore e com- sociale sar organizzata per opera diretta degli interessati, in
patitore, sarebbe giustizia e libert, e senza di essa non si com- modo vario e cambiante secondo le condizioni materiali e mora-
prenderebbero, nemmeno logicamente, lassociazione e la li delle diverse localit e delle diverse corporazioni e conforme-
solidariet. mente ai risultati dellesperienza.
Non capisco bene... forse per vizio di mente.
Io sono perfettamente daccordo che senza propriet non v (Umanit Nova, 31 gennaio 1922)
libert e poich ho la debolezza di volere la libert per tutti
vorrei che tutti avessero la propriet, cio i necessari mezzi
materiali per vivere e sviluppare liberamente la propria attivit.
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Qualche considerazione sul regime della propriet simporr nel momento stesso in cui si proceder allespropria-
dopo la rivoluzione zione.
Naturalmente non si pu pretendere n sperare che dun
I nostri avversari, difensori beneficiari del presente sistema colpo si passi dal sistema attuale ad altri sistemi perfetti e defi-
sociale, sogliono dire per giustificare il diritto di propriet priva- nitivi. Nellatto della rivoluzione, quando ci che preme soprat-
ta che la propriet condizione e garanzia di libert. tutto di far presto per soddisfare immediatamente i bisogni
E noi siamo con loro daccordo. Non diciamo noi continua- improrogabili, si far come si potr, secondo le volont degli
mente che chi povero schiavo? interessati e le condizioni di fatto che quelle volont determina-
Ma allora perch siamo avversari? no e limitano. Ma giova avere fin da principio unidea di quello
Il perch chiaro, ed che in realt la propriet che essi che si vuol fare per indirizzare le cose il pi possibile verso
difendono la propriet capitalistica, cio quella propriet che quella meta.
permette di vivere sul lavoro altrui e che quindi suppone una Dovr la propriet essere individuale o collettiva? E la collet-
classe di diseredati, di senza propriet, costretti a vendere il pro- tivit proprietaria di beni indivisi sar il gruppo locale, il gruppo
prio lavoro ai proprietari per un prezzo inferiore al suo valore. funzionale, il gruppo di affinit ideale, il gruppo familiare o
Infatti oggi in tutti i Paesi del mondo la maggior parte della comprender in blocco i membri di tutta una nazione e poi di
popolazione deve per vivere mendicare il lavoro presso coloro tutta lumanit?
che monopolizzano il suolo e gli strumenti di lavoro, e quando Quali le forme che prenderanno la produzione e lo scambio?
lottiene compensata con un salario che sempre inferiore al Trionfer il comunismo (produzione associata e consumo libero
prodotto e spesso basta appena a non morire di fame. Il che a tutti), o il collettivismo (produzione in comune e ripartizione
costituisce per i lavoratori una specie di schiavit, che pu esse- dei prodotti secondo il lavoro di ciascuno), o lindividualismo (a
re pi o meno dura, ma significa sempre inferiorit sociale, ciascuno il possesso individuale dei mezzi di produzione ed il
penuria materiale e degradazione morale; ed in fondo la causa godimento del prodotto integrale del proprio lavoro), o altre
prima di tutti i mali dellattuale ordinamento sociale. forme composite che linteresse individuale e listinto sociale,
Affinch tutti siano liberi, affinch ciascuno possa in piena illuminati dallesperienza, potranno suggerire?
libert raggiungere il massimo sviluppo morale e materiale, e Probabilmente tutti i possibili modi di possesso e di utilizza-
godere di tutti i benefici che natura e lavoro possono dare biso- zione dei mezzi di produzione e tutti i modi di ripartizione dei
gna che tutti siano proprietari, che tutti cio abbiano diritto a prodotti saranno sperimentati contemporaneamente nelle stesse
quel tanto di terra, di materie prime e di strumenti da lavoro o in diverse localit, e sintrecceranno e contempereranno in
necessario per lavorare e produrre senza essere sfruttati ed vario modo, fino a che la pratica avr insegnato qual la forma
oppressi. E poich non si pu sperare che la classe proprietaria o quali sono le forme migliori.
rinunzi spontaneamente ai privilegi usurpati, necessario che i Intanto, come ho gi detto, la necessit di non interrompere
lavoratori la esproprino, e che tutto diventi la propriet di tutti. la produzione e limpossibilit di sospendere il consumo delle
Questo dovrebbe essere il compito della prossima rivoluzio- cose indispensabili faranno s che man mano che si proceder
ne, ed a questo debbono tendere i nostri sforzi. Ma siccome la allespropriazione si prenderanno gli accordi necessari alla con-
vita sociale non ammette interruzioni, bisogna nello stesso tinuazione della vita sociale. Si far come si pu, e purch
tempo pensare al modo pratico di come utilizzare i beni divenuti simpedisca il costituirsi ed il consolidarsi di nuovi privilegi, si
comuni, e come assicurare a tutti i membri della societ il godi- avr tempo a cercare le vie migliori.
mento di diritti uguali.
Il regime della propriet sar dunque il problema che Ma qual la soluzione che a me sembra migliore ed alla
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quale bisognerebbe cercare di accostarsi? lire leredit e procedere periodicamente a nuove divisioni per
Io mi dico comunista, perch il comunismo mi pare lideale tener dietro al variare del numero della popolazione. Questo
al quale lumanit si accoster a misura che crescer lamore tra sistema sarebbe evidentemente antieconomico, cio non conve-
gli uomini, e labbondanza della produzione li liberer dalla niente alla migliore utilizzazione della ricchezza; e se pure fosse
paura della fame e distrugger cos lostacolo principale al loro applicabile in piccole e primitive comunit agrarie, sarebbe cer-
affratellamento. Ma veramente pi che le forme pratiche di tamente impossibile in una vasta collettivit ed in una progredi-
organizzazione economica, le quali debbono necessariamente ta civilt agrario-industriale, dove una parte considerevole della
adattarsi alle circostanze e saranno sempre in continua evoluzio- popolazione non adopera direttamente la terra e gli strumenti
ne, limportante lo spirito che anima quelle organizzazioni ed per produrre beni materiali, ma lavora a rendere servizi utili e
il metodo col quale vi si arriva: limportante, dico, che esse necessari per tutti.
siano guidate dallo spirito di giustizia e dal desiderio del bene di E daltra parte, come dividere la terra con giustizia almeno
tutti, e che vi si arrivi sempre liberamente e volontariamente. relativa, visto che il valore del diversi appezzamenti tanto
Se veramente vi libert e spirito di fratellanza, tutte le vario per produttivit, salubrit e posizione? E come dividere i
forme mirano allo stesso scopo di emancipazione e di elevazio- grandi organismi industriali che per funzionare hanno bisogno
ne umane e finiranno col conciliarsi e confondersi. Al contrario, dellopera simultanea di un gran numero di lavoratori? E come
se manca la libert e la voglia del bene di tutti, tutte le forme di stabilire il valore delle cose e praticare lo scambio senza ricade-
organizzazione possono generare lingiustizia, lo sfruttamento re nello stesso tempo nei mali della concorrenza ed in quelli
ed il despotismo. dellaccaparramento?
vero che il progresso della chimica e dellingegneria tende
Diamo uno sguardo ai principali sistemi proposti per risolve- ad eguagliare la produttivit e la salubrit delle varie terre; che
re la questione. lo sviluppo dei mezzi di trasporto, lautomobile e laeronautica,
Due sono i sistemi economici fondamentali che si contendo- finiranno col rendere tutte le posizioni egualmente vantaggiose;
no il campo nelle aspirazioni degli anarchici: lindividualismo che il motore elettrico discentra lindustria e rende possibile il
(parlo dellindividualismo come modo di distribuzione della ric- lavoro a macchina agli individui isolati ed ai piccoli gruppi; che
chezza, senza imbarazzarmi di astruserie filosofiche che qui non la scienza potr scoprire o fabbricare in ogni territorio le materie
interessano) e il comunismo. prime occorrenti al lavoro. E allora quando questi ed altri pro-
Il collettivismo, di cui ora poco pi si parla, un sistema gressi saranno realizzati, la facilit e labbondanza della produ-
intermedio che riunisce i pregi ed i difetti dei due sistemi pre- zione leveranno alla questione economica limportanza prepon-
detti e forse appunto perch intermedio avr larga applicazione derante che ha oggi, ed il cresciuto sentimento di fratellanza
almeno nel periodo transitorio tra la vecchia e la nuova societ; render inutili e ripugnanti i calcoli minuti su quello che spetta
ma io non ne parler in modo speciale perch ad esso si posso- alluno e allaltro: allora il comunismo si sostituir automatica-
no applicare tanto le obiezioni a cui si presta lindividualismo mente, quasi inavvertitamente allindividualismo per il maggior
quanto quelle a cui si presta il comunismo. vantaggio, la maggiore soddisfazione e la maggiore libert
Lindividualismo completo consisterebbe nel dividere fra effettiva di tutti gli individui.
tutti la terra e le altre ricchezze in parti presso a poco uguali o Ma queste sono cose che avverranno in un avvenire pi o
equivalenti, in modo che tutti gli uomini al cominciar della vita meno lontano; e qui si tratta invece delloggi e del prossimo
fossero forniti di mezzi uguali e ciascuno potesse elevarsi fin domani. Ed oggi unorganizzazione sociale basata sulla pro-
dove permettono le sue facolt e la sua attivit. Per conservare priet individuale dei mezzi di produzione, mantenendo e crean-
poi questa uguaglianza del punto di partenza bisognerebbe abo- do antagonismi e rivalit tra i produttori e contrasto di interessi
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tra i produttori ed i consumatori, sarebbe sempre minacciata dal fare che gradualmente, a misura che le circostanze obbiettive lo
possibile avvento di unautorit, di un governo che ristabilireb- permettessero e la massa ne comprendesse i vantaggi e sapesse
be i privilegi abbattuti. In ogni modo non potrebbe sussistere provvedervi da se stessa. Se invece si volesse, e potesse, fare
nemmeno provvisoriamente se non fosse temperata ed integrata dun tratto per il volere ed il prepotere di un partito, le masse,
da ogni specie di associazioni e di cooperazioni volontarie. abituate ad ubbidire e servire, accetterebbero il nuovo modo di
Il dilemma innanzi a cui si trover la rivoluzione resta sem- vita come una nuova legge imposta da un nuovo governo, ed
pre: o organizzarsi volontariamente a vantaggio di tutti o essere aspetterebbero che un potere supremo imponesse a ciascuno il
organizzati per forza da un governo a vantaggio di una classe modo di produrre e gli misurasse il consumo. Ed il nuovo pote-
dominante. re, non sapendo e non potendo soddisfare bisogni e desideri
immensamente vari e spesso contraddittori, e non volendo
Parliamo ora del comunismo. dichiararsi inutile lasciando agli interessati la libert di fare
Il comunismo appare teoricamente il sistema ideale che sosti- come vogliono e possono, ricostituirebbe uno Stato, fondato
tuirebbe nei rapporti umani la solidariet alla lotta, utilizzerebbe come tutti gli Stati sulla forza militare e poliziesca, il quale, se
nel miglior modo possibile le energie naturali ed il lavoro riuscisse a durare, non farebbe che sostituire ai vecchi dei nuovi
umano e farebbe dellumanit una grande famiglia di fratelli e pi fanatici padroni. Col pretesto, e magari con la onesta e sin-
intenti ad aiutarsi ed amarsi. cera intenzione di rigenerare il mondo con un nuovo Vangelo, si
Ma esso praticabile nelle attuali condizioni morali e mate- vorrebbe imporre a tutti una regola unica, si sopprimerebbe ogni
riali dellumanit? ed in quali limiti? libert, si renderebbe impossibile ogni libera iniziativa; e come
Il comunismo universale, cio una comunit sola fra tutti gli conseguenza si avrebbe lo scoraggiamento e la paralisi della
esseri umani, unaspirazione, un faro ideale verso il quale produzione, il commercio clandestino o fraudolento, la prepo-
bisogna tendere, ma certamente non potrebbe essere ora una tenza e la corruzione della burocrazia, la miseria generale ed
forma concreta di organizzazione economica. Questo, sintende, infine il ritorno pi o meno completo a quelle condizioni di
per i tempi nostri e probabilmente per parecchio tempo dopo di oppressione e di sfruttamento che la rivoluzione intendeva abo-
noi: al pi lontano avvenire penseranno i futuri. lire.
Per ora non si pu pensare che a comunit multiple tra popo- Lesperienza russa non deve essere passata invano.
lazioni vicine ed affini, che avrebbero poi tra loro rapporti di
vario genere, comunistici o commerciali; ed anche in questi In conclusione a me sembra che nessun sistema possa esser
limiti simpone sempre il problema di un possibile antagonismo vitale e liberare realmente lumanit dallatavico servaggio se
tra comunismo e libert. Poich, salvo restando il sentimento non il frutto di una libera evoluzione.
che, assecondato dallazione economica, spinge gli uomini Le societ umane, se debbono essere convivenza di uomini
verso la fratellanza e la solidariet cosciente e voluta, e che liberi cooperanti al maggior bene di tutti, e non pi conventi o
indurr noi a propugnare e praticare il pi di comunismo possi- despote tenute insieme dalla superstizione religiosa o dalla
bile, io credo che, come il completo individualismo sarebbe forza brutale, non possono essere la creazione artificiale di un
antieconomico ed impossibile, cos sarebbe per ora impossibile uomo o di una setta. Esse debbono essere il risultato dei bisogni
ed antilibertario il completo comunismo, specie se esteso a un e delle volont, concorrenti o contrastanti, di tutti i loro membri
vasto territorio. che, provando e riprovando, trovano le istituzioni che in un dato
Per organizzare in grande una societ comunista bisognereb- momento sono le migliori possibili, e le sviluppano e cambiano
be trasformare radicalmente tutta la vita economica: modi di a misura che cambiano le circostanze e le volont.
produzione, di scambio e di consumo; e questo non si potrebbe Si pu dunque preferire il comunismo, o lindividualismo, o
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il collettivismo, o qualsiasi altro immaginabile sistema, e lavo- Per quanto noi abbiamo in aborrimento la menzogna demo-
rare con la propaganda e con lesempio al trionfo delle proprie cratica che in nome del popolo opprime il popolo per linte-
aspirazioni; ma bisogna guardarsi bene, sotto pena di un sicuro resse di una classe, aborriamo anche pi, se possibile, la dittatu-
disastro, dal pretendere che il proprio sistema sia il sistema ra che, in nome del proletariato, mette tutta la forza e tutta la
unico ed infallibile, buono per tutti gli uomini, in tutti i luoghi vita dei lavoratori nelle mani delle creature di un partito cosid-
ed in tutti i tempi, e che lo si debba far trionfare altrimenti che detto comunista, le quali andrebbero a perpetuarsi al potere e
con la persuasione che viene dallevidenza dei fatti. finirebbero con ricostruire il capitalismo a proprio vantaggio.
Limportante, lindispensabile, il punto dal quale bisogna Aspiriamo anche noi al comunismo come alla pi perfetta
partire di assicurare a tutti i mezzi per esser liberi. realizzazione della solidariet sociale, ma deve essere comuni-
Abbattuto, o comunque reso impotente il governo che sta a smo anarchico, cio liberamente voluto ed accettato, e mezzo
difesa dei proprietari, spetter al popolo tutto, e pi specialmen- per assicurare ed accrescere la libert di ciascuno; ma riteniamo
te a quelli in mezzo al popolo che hanno spirito diniziativa e il comunismo statale, autoritario, obbligatorio, come la pi
capacit dorganizzazione, il provvedere alla soddisfazione dei esosa tirannia che abbia mai afflitta, tormentata, inceppata
bisogni immediati e preparare lavvenire, distruggendo i privile- lumanit.
gi e le istituzioni nocive e facendo intanto funzionare a vantag- Questo per lavvenire, per lindomani della rivoluzione.
gio di tutti quelle istituzioni utili che oggi servono esclusiva- In quanto al presente, noi vediamo con la pi grande antipa-
mente o principalmente a beneficio delle classi dominanti. tia la tendenza dei comunisti a sottomettere ogni attivit politica
Agli anarchici la missione speciale di essere vigili custodi sovversiva ed ogni movimento operaio alle loro direttive; e solo
della libert, contro gli aspiranti al potere e contro la possibile ci sentiremmo pi vicini a loro per le espresse intenzioni rivolu-
tirannia delle maggioranze. zionarie. Ma anche in questo ci raffredda il ricordo che quegli
uomini che oggi rimproverano ai socialisti la loro condotta in
(Il Risveglio, Ginevra, 30 novembre 1929) occasione delloccupazione delle fabbriche e di altre situazioni
rivoluzionarie, sono quegli stessi che in quellepoca furono, in
nome della disciplina di partito e contro di noi, compagni e
Comunismo e anarchismo complici di coloro che oggi attaccano violentemente.
Stia sicuro G. M. Serrati. I comunisti non si serviranno degli
G. M. Serrati dice che i comunisti fanno la corte allanarchi- anarchici contro i socialisti, come questi non si serviranno di
smo. loro contro i comunisti. Noi siamo anarchici, restiamo anarchici
Noi non ce neravamo accorti; ma se fosse vero, i comunisti e lavoriamo solo per la causa nostra. Pronti, come labbiamo
avrebbero certamente torto e spenderebbero le loro cortesie in detto pi volte, a cooperare con chiunque abbia una cosa comu-
pura perdita. ne da fare con noi, noi intendiamo innanzi tutto restare noi stessi
La concezione autoritaria, dittatoriale, che ha del comunismo e non fare il gioco di alcuno.
il partito comunista tutto ci che si pu concepire di pi oppo- Del resto tutte queste beghe tra socialisti e comunisti ci sem-
sto allanarchismo. Questo per la libert innanzi tutto, per la brano semplici questioni di rivalit personali: essi vogliono in
libera organizzazione, per la libera sperimentazione di tutte le realt la stessa cosa e finiranno tutti nello stesso modo.
forme sociali che i lavoratori possono desiderare. Quello Il parlamentarismo ha corrotto ed evirato i socialisti; esso
limposizione, in teoria, delle idee e dei metodi di una certa corromper ed evirer i comunisti.
scuola di pensatori; in pratica degli interessi di un partito o di Sarebbe forse il caso di cambiar linguaggio ed attitudine
una consorteria. quando i comunisti rinunziassero alle elezioni ed ai mandati
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parlamentari. Ma chi ci spera? listica, e diventerebbe lanarchia non appena fosse cessata la
resistenza reazionaria e nessuno pi pretendesse di obbligare
(Umanit Nova, 31 agosto 1921) con la forza la massa ad ubbidirgli ed a lavorare per lui. Ed allo-
ra il nostro dissenso non sarebbe pi che una questione di paro-
le. Dittatura del proletariato significherebbe dittatura di tutti,
Lettera a Luigi Fabbri sulla dittatura del proletariato vale a dire non sarebbe pi dittatura, come governo di tutti non
pi governo, nel senso autoritario, storico, pratico della parola.
[...] Ma i partigiani veri della dittatura del proletariato non la
Sulla questione che tanto ti preoccupa, quella della dittatura intendono cos, e ce lo fanno ben vedere in Russia. Il proletaria-
del proletariato, mi pare che siamo fondamentalmente daccor- to naturalmente centra come centra il popolo nei regimi demo-
do. cratici, cio semplicemente per nascondere lessenza reale della
A me sembra che su questa questione lopinione degli anar- cosa. In realt si tratta della dittatura di un partito, o piuttosto
chici non potrebbe esser dubbia, ed infatti prima della rivoluzio- dei capi di un partito; ed dittatura vera e propria, coi suoi
ne bolscevica non era dubbia per nessuno. Anarchia significa decreti, con le sue sanzioni penali, coi suoi agenti esecutivi e
non-governo e quindi a maggior ragione non-dittatura, che soprattutto con la sua forza armata, che serve oggi anche a
governo assoluto senza controllo e senza limiti costituzionali. difendere la rivoluzione dai suoi nemici esterni, ma che servir
Ma quando scoppiata la rivoluzione bolscevica parecchi domani per imporre ai lavoratori la volont dei dittatori, arresta-
nostri amici hanno confuso ci che era rivoluzione contro il re la rivoluzione, consolidare i nuovi interessi che si vanno
governo preesistente e ci che era nuovo governo che veniva a costituendo e difendere contro la massa una nuova classe privi-
sovrapporsi alla rivoluzione per frenarla e dirigerla ai fini parti- legiata.
colari di un partito e quasi quasi si sono dichiarati bolscevichi Anche il generale Bonaparte serv a difendere la rivoluzione
essi stessi. francese contro la reazione europea, ma nel difenderla la
Ora, i bolscevichi sono semplicemente dei marxisti, che sono strozz. Lenin, Trotski e compagni sono di sicuro dei rivoluzio-
onestamente e conseguentemente restati marxisti, a differenza nari sinceri, cos come essi intendono la rivoluzione, e non tra-
dei loro maestri e modelli, i Guesde, i Plekanoff, i Hyndmann, diranno; ma essi preparano i quadri governativi che serviranno a
gli Scheidemann, i Noske, ecc. ecc., che han fatto la fine che tu quelli che verranno dopo per profittare della rivoluzione ed
sai. Noi rispettiamo la loro sincerit, ammiriamo la loro energia, ucciderla. Essi saranno le prime vittime del loro metodo, e con
ma come non siamo stati mai daccordo con loro sul terreno teo- loro, io temo, cadr la rivoluzione. la storia che si ripete:
rico, non sapremmo solidarizzarci con loro quando dalla teoria mutatis mutandis, la dittatura di Robespierre che porta
si passa alla pratica. Robespierre alla ghigliottina e prepara la via a Napoleone.
Ma forse la verit semplicemente questa: che i nostri amici Queste sono le mie idee generali sulle cose di Russia. In
bolscevizzanti con lespressione dittatura del proletariato quanto ai particolari le notizie che abbiamo sono ancora troppo
intendono semplicemente il fatto rivoluzionario dei lavoratori varie e contraddittorie per potere arrischiare un giudizio. Pu
che prendono possesso della terra e degli strumenti di lavoro e anche darsi che molte cose che ci sembrano cattive siano il frut-
cercano di costituire una societ, di organizzare un modo di vita to della situazione e che nelle circostanze speciali della Russia
in cui non vi sia posto per una classe che sfrutti ed opprima i non fosse possibile fare diversamente di quello che hanno fatto.
produttori. meglio aspettare, tanto pi che quello che noi diremo non pu
Intesa cos, la dittatura del proletariato sarebbe il potere avere nessuna influenza sullo svolgimento dei fatti in Russia, e
effettivo di tutti i lavoratori intenti ad abbattere la societ capita- potrebbe in Italia essere male interpretato e darci laria di far
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eco alle calunnie interessate della reazione. rivoluzionario.


Limportante quello che dobbiamo fare noi ma siamo Caratteristico il modo come Boris Souvarine, un fiduciario
sempre l, io sto lontano ed impossibilitato a fare la parte mia... del governo di Mosca, commenta e giustifica la sentenza in
LHumanit, giornale comunista di Parigi: I bolscevichi,
(Londra, 30 luglio 1919) dice il Souvarine, non hanno lipocrisia di pretendere di far
giustizia. Come tutti i marxisti rivoluzionari di tutti i Paesi essi
sanno che la giustizia non esiste e che essa non altro che la
In regime di dittatura proletaria espressione degli interessi di una classe. Negli Stati capitalisti la
giustizia vi amministrata dai borghesi a favore dei borghesi.
Dunque i socialisti rivoluzionari russi sono stati condanna- Nellunico Stato comunista che esista, la giustizia deve essere
ti a morte dal tribunale di Mosca. amministrata a favore del proletariato e serbarsi fedele alla rivo-
Dato il regime che domina in Russia non c di che meravi- luzione. Pitiakov lo ha proclamato con forza allinizio del pro-
gliarsi. cesso. Il tribunale al servizio della classe operaia attaccata da
In tutte le epoche, in tutti i Paesi, quando il popolo ha rove- innumerevoli e implacabili nemici ed ha per missione di aiutarla
sciato un governo ed invece di persistere nellopera di liberazio- nelle sue vittorie. Il processo non una questione di giustizia,
ne si sottomesso ad un governo nuovo, questo, per restare al esso solo un episodio di guerra civile.
potere ed impedire che la rivoluzione continuasse e si sviluppas- Con queste teorie ci domandiamo come possono fare i comu-
se, ha sempre usato mezzi di repressione uguali o peggiori di nisti a trattare i fascisti da quello che sono, cio briganti, selvag-
quelli adoperati dal regime caduto. I cosiddetti tribunali rivolu- gi, negatori di ogni conquista civile!
zionari sono sempre stati ingiusti al pari dei tribunali militari e, Come si pu tutti gli anni commemorare la Comune di Parigi
col pretesto di difendere la rivoluzione come gli altri difendo- ed indignarsi dei massacri fatti dalle orde versagliesi!
no lordine, hanno diretto i loro colpi principalmente contro i vero che la giustizia stata sempre in mano dei domina-
rivoluzionari che minacciavano il potere frescamente installato. tori una menzogna per mascherare interessi privati o di classe e
Ma i governanti russi sono uomini di progresso, uomini di giustificare tutte le violenze, tutte le infamie perpetrate a danno
teorie, che hanno sempre pronto qualche versetto di Marx per dei vinti. Ma il solo fatto che i governi sentono il bisogno di una
interpretarlo a loro modo e giustificare qualunque errore e qua- maschera di moralit e di giustizia gi dimostra che, attraverso
lunque infamia, e non potevano seguire pedissequamente la tra- le mille lotte che hanno afflitto lumanit, si pur sviluppato un
dizione. Essi hanno voluto perfezionare e hanno trovato un sentimento morale superiore che resta, o dovrebbe restare, una
mezzo atroce per tentare di paralizzare lattivit degli amici dei conquista definitiva.
condannati: hanno sospesa lesecuzione della sentenza e dichia- I bolscevichi rinunziano persino a quellultimo omaggio alla
rato che i condannati saranno uccisi appena i loro compagni virt ed alla giustizia che si chiama ipocrisia. Essi hanno il
faranno qualche cosa che dispiaccia al governo. merito di essere franchi e sfacciati: tale e quale come i fascisti!
Non si pu dire che questa specie di ricatto sia uninven- Ma verso quale abisso di tirannia vogliono risospingere il
zione geniale dei luminari di Mosca; poich briganti, poliziot- mondo quei pretesi rivoluzionari?
ti e soldati conquistatori hanno spesso impiegato mezzi simili, Essi dicono che rappresentano gli interessi di una classe.
come per esempio arrestando e torturando i parenti delle per- Noi crediamo che compito della rivoluzione debba essere
sone prese di mira. Non crediamo per che la cosa sia stata labolizione delle classi; ma infine, poich essi non sanno consi-
mai elevata a sistema giuridico: lonore era riservato a quelli derare tutta la popolazione come degna dinteresse, qual la
che pretendono ancora di essere alla testa del proletariato parte, qual la classe che realmente rappresentano?
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Parlano di proletariato, e come proletariato intendono i soli il regime zarista, costru per libera e spontanea iniziativa i suoi
operai industriali, anzi i soli operai coscienti, anzi i soli iscrit- sovieti (che furono comitati locali di operai e contadini, rappre-
ti al partito comunista, anzi la sola camarilla dei governanti. sentanti diretti dei lavoratori e sottoposti al controllo immediato
E sono cos pochi fanatici, circondati da un numero ristretto degli interessati), espropri gli industriali ed i grandi proprietari
di scherani e di parassiti, che intendono avere diritto di vita e di fondiari ed incominci ad organizzare sulla base delluguaglian-
morte su tutti, e disporre delle sorti di un popolo, che ha fatto la za e della libert e con criteri di giustizia, sia pure relativa, la
pi gloriosa delle rivoluzioni! nuova vita sociale.
Cos la rivoluzione si andava sviluppando e, compiendo il
(Umanit Nova, 12 agosto 1922) pi grandioso esperimento sociale che la storia ricordi, si appre-
stava a dare al mondo lesempio di un grande popolo che mette
in opera per sforzo proprio tutte le sue facolt, e raggiunge la
Bolscevismo e anarchismo sua emancipazione ed organizza la sua vita conformemente ai
suoi bisogni, ai suoi istinti, alla sua volont, senza la pressione
Dopo circa due anni da quando fu scritto, il libro di Luigi di una forza esteriore che lo inceppi e lo costringa a servire gli
Fabbri a proposito della rivoluzione russa conserva tutta la sua interessi di una casta privilegiata.
freschezza e resta il lavoro pi completo e pi organico che io Disgraziatamente per, tra gli uomini che maggiormente con-
conosca sullargomento. Anzi gli avvenimenti posteriori che si tribuirono a dare il colpo decisivo al vecchio regime, vi erano
sono svolti in Russia sono venuti a confermare il valore del dei fanatici dottrinari, ferocemente autoritari perch fermamente
libro dando unulteriore e pi evidente conferma sperimentale convinti di possedere la verit e di avere la missione di salva-
alle deduzioni che il Fabbri cavava dai fatti allora conosciuti e re il popolo il quale, secondo la loro opinione, non poteva sal-
dai principi generali sostenuti dagli anarchici. varsi se non per le vie indicate da loro. Costoro, profittando del
Materia del libro un caso particolare del vecchio eterno prestigio che dava loro la parte presa nella rivoluzione e soprat-
conflitto tra libert e autorit che ha riempito di s tutta la storia tutto della forza che veniva loro dalla propria organizzazione,
passata e travaglia pi che mai il mondo contemporaneo, e dalle riuscirono ad impossessarsi del potere, riducendo allimpotenza
cui vicende dipende la sorte della rivoluzione in atto e di quelle gli altri, ed in specie gli anarchici, che avevano contribuito alla
che stanno per venire. rivoluzione quanto e pi di loro, ma non poterono opporsi vali-
La rivoluzione russa si svolta con lo stesso ritmo di tutte le damente alla loro usurpazione perch disgregati, senza intese
rivoluzioni passate. Dopo un periodo ascendente verso una preventive, quasi senza alcuna organizzazione.
maggiore giustizia ed una maggiore libert, che durato fino a Da allora la rivoluzione era condannata.
quando lazione popolare attaccava ed abbatteva i poteri costi- Il nuovo potere, come nella natura di tutti i governi, volle
tuiti, sopravvenuto, non appena un nuovo governo riuscito a assorbire nelle sue mani tutta la vita del Paese e sopprimere
consolidarsi, il periodo della reazione, lopera, a volte lenta e ogni iniziativa, ogni movimento che sorgesse dalle viscere
graduale, a volte rapida e violenta, del nuovo potere, intesa a popolari. Cre in sua difesa prima un corpo di pretoriani, poi un
distruggere quanto pi possibile delle conquiste della rivolu- esercito regolare ed una potente polizia che uguagli e super in
zione e a stabilire un ordine che assicuri la permanenza al potere ferocia e mania liberticida quella stessa del regime zarista.
della nuova classe governante e difenda gli interessi dei nuovi Costitu uninnumere burocrazia, ridusse i sovieti a puri stru-
privilegiati e di quelli tra i vecchi che sono riusciti a sopravvive- menti del potere centrale o li sciolse con la forza delle baionette;
re alla tormenta. soppresse con la violenza, spesso sanguinaria, ogni opposizione;
In Russia, grazie a circostanze eccezionali, il popolo abbatt volle imporre il suo programma sociale agli operai e ai contadi-
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ni riluttanti, e cos scoraggi e paralizz la produzione. Difese tura, che si continua a chiamare dittatura del proletariato, ma
bens con successo il territorio russo dagli attacchi della reazio- poi in realt ormai tutti ne convengono dittatura dei capi di
ne europea, ma non riusc con questo a salvare la rivoluzione un partito sopra tutta quanta la popolazione, largomento princi-
poich laveva strozzata esso stesso, pur cercando di difenderne pe, dico, la necessit di difendere la rivoluzione contro i tenta-
le apparenze formali. Ed ora si sforza di farsi riconoscere dai tivi interni di restaurazione borghese e contro gli attacchi che
governi borghesi, di entrare con loro in rapporti cordiali, di verrebbero dai governi esteri, se il proletariato dei loro Paesi
ristabilire il sistema capitalistico... insomma di seppellire defini- non sapesse tenerli in rispetto facendo, o almeno minacciando di
tivamente la rivoluzione. Cos tutte le speranze che la rivoluzio- fare, esso stesso la rivoluzione appena lesercito fosse impegna-
ne russa aveva suscitate nel proletariato mondiale saranno state to in una guerra.
tradite. La Russia non torner certo allo stato di prima, poich Non v dubbio che bisogna difendersi; ma dal sistema che si
una grande rivoluzione non passa mai senza lasciar tracce adopera nella difesa dipende in gran parte la sorte della rivolu-
profonde, senza scuotere ed innalzare lanimo popolare e senza zione. Che se per vivere si dovesse rinunziare alle ragioni ed
creare delle nuove possibilit per lavvenire. Ma i risultati otte- agli scopi della vita, se per difendere la rivoluzione si dovesse
nuti resteranno ben inferiori a quello che avrebbero potuto esse- rinunziare alle conquiste che sono lo scopo primo della rivolu-
re e si sperava che fossero, ed enormemente sproporzionati alle zione, allora varrebbe meglio essere vinti onoratamente e salva-
sofferenze patite ed al sangue versato. re le ragioni dellavvenire, anzich vincere tradendo la propria
Noi non vogliamo troppo approfondire la ricerca delle causa.
responsabilit. Certo molta colpa del disastro spetta alle diretti- La difesa interna bisogna assicurarla distruggendo radical-
ve autoritarie che si dettero alla rivoluzione; molta colpa spetta mente tutte le istituzioni borghesi e rendendo impossibile ogni
anche alla singolare psicologia dei governanti bolscevichi, che ritorno al passato.
pur sbagliando e riconoscendo e confessando i loro errori, resta- vano il volere difendere il proletariato contro i borghesi
no sempre convinti lo stesso di essere infallibili e vogliono sem- mettendo questi in condizioni di inferiorit politica. Fino a che
pre imporre con la forza le loro mutevoli e contraddittorie vi sar gente che ha e gente che non ha, quelli che hanno fini-
volont. Ma altrettanto, o pi vero ancora, che quegli uomini ranno sempre col burlarsi delle leggi; anzi, appena svaniti i
si sono trovati alle prese con difficolt inaudite e che forse primi bollori popolari, sono essi che andranno al potere e faran-
molto di quello che a noi sembra errore e malvagit fu leffetto no le leggi.
ineluttabile della necessit. Vane le misure di polizia, che possono ben servire ad oppri-
E perci noi volentieri ci asterremmo dal dare un giudizio, mere, ma non serviranno mai per liberare.
lasciando che giudichi pi tardi la storia serena ed imparziale, se Vano, e peggio che vano micidiale, il cosiddetto terrore rivo-
vero che una storia serena ed imparziale sia mai possibile. Ma luzionario. Certo tanto grande lodio, il giusto odio, che gli
v in Europa tutto un partito che abbacinato dal mito russo e oppressi covano nellanimo loro, sono tante le infamie commes-
vorrebbe imporre alle prossime rivoluzioni gli stessi metodi bol- se dai governi e dai signori, sono tanti gli esempi di ferocia che
scevichi che hanno uccisa la rivoluzione russa; ed urgente vengono dallalto, tanto il disprezzo della vita e delle sofferenze
quindi mettere in guardia le masse in generale, ed i rivoluzionari umane che ostentano le classi dominanti, che non c da meravi-
in specie, contro il pericolo dei tentativi dittatoriali dei partiti gliarsi se in un giorno di rivoluzione la vendetta popolare scop-
bolscevizzanti. E il Fabbri ha reso un segnalato servizio alla pia tremenda ed inesorabile. Noi non ce ne scandalizzeremmo e
causa mostrando allevidenza la contraddizione che v tra ditta- non cercheremmo di frenarla se non con la propaganda, poich
tura e rivoluzione. il volerla frenare altrimenti porterebbe alla reazione. Ma certo,
Largomento principe di cui si servono i difensori della ditta- secondo noi, che il terrore un pericolo e non gi una garanzia
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di successo per la rivoluzione. Il terrore in generale colpisce i cito retto autoritariamente e pi ha probabilit di vittoria, e che
meno responsabili; mette in valore i peggiori elementi, quelli il concentramento di tutti i poteri nelle mani di uno solo se
stessi che avrebbero fatto i birri e i carnefici sotto il vecchio capita che questuno sia un genio militare costituirebbe un
regime e sono felici di sfogare, in nome della rivoluzione, i loro grande elemento di successo. Ma la questione tecnica non ha
cattivi istinti e soddisfare sordidi interessi. che unimportanza secondaria e se per non rischiare una scon-
E questo se si tratta del terrore popolare esercitato diretta- fitta da parte dello straniero si dovesse rischiare di uccidere noi
mente dalle masse contro i loro oppressori diretti. Che se poi il stessi la rivoluzione, si servirebbe molto male la causa.
terrore dovesse essere organizzato da un centro, fatto per ordine Lesempio della Russia serva a tutti.
di governo per mezzo della polizia e dei tribunali cosiddetti Il farsi mettere il freno nella speranza di essere meglio guida-
rivoluzionari, allora esso sarebbe il mezzo pi sicuro per uccide- ti non pu condurre che alla schiavit.
re la rivoluzione e sarebbe esercitato, pi che a danno dei rea- Tutti i rivoluzionari studino il libro di Fabbri. necessario
zionari, contro gli amanti di libert che resistessero agli ordini per esser ben preparati ad evitare gli errori in cui sono caduti i
del nuovo governo ed offendessero gli interessi dei nuovi privi- russi.
legiati.
Alla difesa, al trionfo della rivoluzione si provvede interes- (Libero accordo, 7 novembre 1923)
sando tutti alla sua riuscita, rispettando la libert di tutti e levan-
do a chiunque non solo il diritto, ma la possibilit di sfruttare il
lavoro altrui. Lutto o festa?
Non bisogna sottomettere i borghesi ai proletari, ma abolire
borghesia e proletariato assicurando a ciascuno la possibilit di Lenin morto.
lavorare nel modo che vuole e mettendo tutti, tutti gli uomini Noi possiamo avere per lui quella specie di ammirazione for-
validi, nellimpossibilit di vivere senza lavorare. zata che strappano alle folle gli uomini forti, anche se allucinati,
Una rivoluzione sociale che dopo aver vinto sta ancora in anche se malvagi, che riescono a lasciare nella storia una traccia
pericolo di essere sopraffatta dalla classe spossessata, una profonda del loro passaggio: Alessandro, Giulio Cesare, Lojola,
rivoluzione che si arrestata a mezzo cammino; e per assicurar- Cromwell, Robespierre, Napoleone. Ma egli, sia pure con le
si la vittoria non ha che andare sempre pi avanti, sempre pi in migliori intenzioni, fu un tiranno, fu lo strangolatore della rivo-
fondo. luzione russa e noi che non potemmo amarlo vivo, non possia-
Resta la questione della difesa contro il nemico di fuori. mo piangerlo morto.
Una rivoluzione che non vuol finire sotto i talloni di un sol- Lenin morto. Viva la libert.
dato fortunato non pu difendersi che per mezzo di milizie
volontarie, facendo in modo che ogni passo fatto dagli stranieri (Pensiero e Volont, 1 febbraio 1924)
sul territorio insorto li faccia cadere in un tranello, cercando di
offrire tutti i vantaggi possibili ai soldati mandati per forza e
trattando senza piet gli ufficiali nemici che vengono volonta-
riamente. Si deve organizzare al meglio possibile lazione guer-
resca; ma essenziale evitare che coloro i quali si specializzano
nella lotta militare esercitino, in quanto militari, una qualsiasi
azione sulla vita civile della popolazione.
Noi non neghiamo che dal punto di vista tecnico pi un eser-
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VIII

Pur riconoscendo limportanza delle libert politiche,


Malatesta precisa che, se il parlamentarismo vale meglio del
dispotismo, solo quando esso rappresenta una concessione
fatta dal despota per paura del peggio. La libert della demo-
crazia non una conquista universale, ma solo uno strumento,
un mezzo strappato dalle classi inferiori alle classi superiori. In
questo senso non sono importanti gli istituti della politica ipo-
statizzati in determinate forme giuridiche, ma il movimento sto-
rico rappresentato dal soggetto popolare. Malatesta non crede
alla autonoma bont del regime liberale e democratico in quan-
to tale. Osserva che lanarchismo, per principio, contro il
parlamentarismo perch contrappone allidea della rappresen-
tanza quella della democrazia diretta. In conclusione egli ante-
pone lesigenza morale a quella politica, la supremazia della
lotta rispetto al problema immediato e reale della convivenza.
Il riconoscimento della democrazia come male minore non
intacca la sostanziale sfiducia nelle pretese di libert e di ugua-
glianza rivendicate dal sistema democratico. Una valutazione,
questa, che per certi versi si avvicina a quella dei teorici delle
lite. Per Malatesta, in realt, ogni democrazia non
nientaltro che unoligarchia, un governo di pochi, perch
sempre una piccola minoranza che domina ed impone con la
forza la sua volont ed i suoi interessi. Dal punto di vista del
principio di libert, dunque, la democrazia non pu esaudire la
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volont dellintera collettivit. Di conseguenza il regime demo-


cratico, nel suo reale funzionamento, una forma coercitiva di
risoluzione della volont popolare. Valutato nellaccezione
classica, che assegna alla maggioranza il diritto di governare,
esso si rivela una forma specifica di autoritarismo, quella,
appunto, dei pi verso i meno. In tutti i casi, che sia una mag-
gioranza a dominare sulla minoranza o una minoranza a domi-
nare sulla maggioranza, la sostanza autoritaria non cambia.
Naturalmente la procedura democratica del voto, intesa
come accertamento tecnico della volont, non respinta: per
decidere in alcune circostanze, occorre votare, ma ci non deve
comportare la delega del proprio potere. Sebbene esistano
situazioni in cui le minoranze devono cedere alle maggioranze,
non bisogna coltivare la sacralit di questa contrapposizione
perch non sempre le maggioranze hanno ragione, come, del
resto, non sempre lhanno le minoranze. Occorre ribadire la LA DEMOCRAZIA
volontariet dellatto con cui la minoranza si piega alla mag-
gioranza e non cadere, quindi, nel fatalismo della coazione.
Malatesta perci insiste sul carattere morale della diversit tra
anarchismo e democrazia, che si risolve nella diversa concezio-
ne etica della societ: i membri di una societ libera, ricono-
sciuta la bont e limpossibilit di fare diversamente, sponta-
neamente cedono alla volont dei pi. , come si vede, portare
lanarchismo alla sua ultima verit ma anche alla sua ultima
argomentazione, quella etica: sottolineare, appunto, la diversit Maggioranze e minoranze
morale tra libert e autorit.
A. Ca. di Brescia Nuova (il quale riassume a modo suo il
pensiero altrui e poi mette il suo riassunto tra virgolette come se
si trattasse di una citazione letterale) perde completamente la
bussola quando vuol occuparsi delle idee degli anarchici relati-
vamente alla questione del diritto delle maggioranze e delle
minoranze.
Secondo lui gli anarchici non volendo la dittatura (egli ci fa
dire dittatura proletaria, mentre noi stiamo continuamente pro-
testando contro questa espressione che tanto bugiarda quanto
quella di governo popolare usata dai democratici) debbono o
rimandare la rivoluzione a quando tutto il genere umano avr
concepito lideale anarchico, o debbono supporre che dopo ven-
tiquattro ore di rivolta tutti diventino immediatamente anarchici.
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Cerchiamo di fargli capire. minoranze arretrate e reazionarie; se vi sono degli uomini genia-
Naturalmente linsurrezione che deve abbattere il potere li che precedono i tempi, vi sono anche dei pazzi, degli imbecilli
governativo e rendere possibile lespropriazione della borghesia e specialmente degli inerti che si lasciano trascinare incosciente-
e tutto il rivolgimento rivoluzionario, si far e vincer... quando mente dalla corrente in cui si trovano.
avr forze sufficienti. In molti o in pochi, maggioranza o mino- Del resto non questione di aver ragione o torto: questione
ranza, favoriti o meno dalle circostanze, si vince... quando si di libert, libert per tutti, libert per ciascuno, purch non
vince. La lotta attiva sempre tra minoranze: da una parte il violi... luguale libert degli altri.
governo che usa per la sua opera di repressione la parte pi Nessuno pu giudicare in modo sicuro chi ha ragione o torto,
incosciente del proletariato e tutti i mezzi che il possesso del chi pi vicino alla verit e quale via conduce meglio al mag-
potere sociale mette a sua disposizione; dallaltra i rivoluziona- gior bene per ciascuno e per tutti. La libert il solo mezzo per
ri, i quali, sposando gli interessi e le passioni delle masse, arrivare, mediante lesperienza, al vero e al meglio: e non vi
rinforzandosi man mano con la propaganda e con lorganizza- libert se non vi la libert dellerrore.
zione, cercano di utilizzare tutte le circostanze favorevoli per Per noi dunque bisogna arrivare alla pacifica e proficua con-
abbattere il governo. vivenza tra maggioranza e minoranza mediante il libero accor-
Ma dopo? do, la mutua condiscendenza, il riconoscimento intelligente
Per i non anarchici, per gli autoritari, socialisti o non sociali- delle necessit pratiche della vita collettiva e della utilit delle
sti, la cosa semplice: essi intendono mettersi al posto dei transazioni che le circostanze rendono necessarie.
governanti caduti e servirsi, come fa qualsiasi governo, delle Noi non vogliamo imporre niente a nessuno, ma non inten-
forze sociali, delle forze di tutti, per imporre con la violenza il diamo sopportare imposizioni di alcuno.
proprio programma: il che significa in pratica gli interessi propri Felicissimi di veder fare da altri quello che non potremo far
e quelli dei propri amici e della propria clientela. noi, pronti a collaborare con gli altri in tutte quelle cose quando
Gli anarchici invece intendono conquistare la libert per tutti, riconosciamo che da noi non potremmo far meglio, noi recla-
la libert effettiva, sintende, la quale suppone i mezzi per esser miamo, noi vogliamo, per noi e per tutti, la libert di propagan-
liberi, i mezzi per poter vivere senza essere obbligati di mettersi da, di organizzazione, di sperimentazione.
alla dipendenza di uno sfruttatore, individuale o collettivo. La forza bruta, la violenza materiale delluomo contro
Noi non riconosciamo il diritto della maggioranza di far la luomo deve cessare di essere un fattore della vita sociale.
legge alla minoranza, anche se la volont della maggioranza Noi non vogliamo, e non sopporteremmo, gendarmi, n rossi,
fosse, in questioni un po complesse, realmente accertabile. Il n gialli, n neri.
fatto di avere la maggioranza non dimostra niente affatto che Siamo intesi?
uno ha ragione, che anzi lumanit stata sempre sospinta in
avanti dalliniziativa e dallopera di individui e di minoranze, (Umanit Nova, 11 settembre 1920)
mentre la maggioranza di sua natura lenta, conservatrice,
ubbidiente a chi pi forte, a chi si trova in posizioni vantag-
giose precedentemente acquisite. Democrazia e anarchia
Ma se non ammettiamo affatto il diritto delle maggioranze a
dominare le minoranze, respingiamo anche pi il diritto delle I governi dittatoriali che imperversano in Italia, in Spagna, in
minoranze a dominare le maggioranze. Sarebbe assurdo il soste- Russia e che provocano linvidia ed il desiderio delle frazioni
nere che si ha ragione perch si minoranza. Se v in tutte le pi reazionarie o pi pavide dei diversi Paesi, stan facendo alla
epoche delle minoranze avanzate e progressiste, v anche delle gi esautorata democrazia una specie di nuova verginit.
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Perci vediamo vecchi arnesi di governo, adusi a tutte le male guaglianza, e non gi coloro che vi hanno sostituito o vogliono
arti della politica, responsabili di repressioni e di stragi contro il sostituirvi qualche cosa di peggio.
popolo lavoratore, farsi innanzi, quando non ne manca loro il Noi non siamo democratici, fra le altre ragioni perch essa
coraggio, come uomini di progresso e cercare di accaparrare il presto o tardi conduce alla guerra ed alla dittatura, come non
prossimo avvenire in nome dellidea liberale. E, data la situazio- siamo dittatoriali, fra laltro, perch la dittatura fa desiderare la
ne, potrebbero anche riuscirvi. democrazia, ne provoca il ritorno e cos tende a perpetuare
I dittatoriali hanno buon gioco quando criticano la democra- questoscillare delle societ umane dalla franca e brutale tiran-
zia e mettono in rilievo tutti i suoi vizi e le sue menzogne. Ed io nia ad una pretesa libert falsa e bugiarda.
ricordo quel tale Hermann Sandomirski, lanarchico bolsceviz- Dunque guerra alla dittatura e guerra alla democrazia.
zante con cui avemmo dei contatti agrodolci allepoca della Ma per sostituirvi che cosa?
conferenza di Genova e che ora cerca di appaiare Lenin niente-
meno che con Bakunin, ricordo, dico, che il Sandomirski per Non tutti i democratici sono come quelli a cui abbiamo
difendere il regime russo tirava fuori tutto il suo Kropotkin a accennato finora, cio ipocriti, pi o meno coscienti, che in
dimostrare che la democrazia non la migliore tra le costituzio- nome del popolo vogliono dominare sul popolo e sfruttarlo ed
ni sociali immaginabili. Poich si trattava di un russo, il suo opprimerlo.
modo di ragionare mi rimetteva in mente, e credo che glielo Numerosi sono, specie tra i giovani repubblicani, coloro i
dissi, un ragionamento simile che facevano certi suoi compa- quali alla democrazia ci credono sul serio e vi aspirano come al
trioti quando per rispondere allindignazione del mondo civile mezzo per assicurare a tutti la libert di sviluppo pieno ed inte-
contro lo zar che faceva denudare, fustigare ed impiccare delle grale. Sono questi giovani che noi vorremmo disingannare ed
donne, sostenevano luguaglianza dei diritti e quindi delle indurre a non confondere unastrazione, il popolo, con le
responsabilit negli uomini e nelle donne. Quei provveditori di realt viventi che sono gli uomini con tutti i loro vari bisogni, le
carceri e di patiboli si ricordavano dei diritti della donna solo varie passioni, le varie e spesso contrastanti aspirazioni.
quando potevano servire di pretesto a nuove infamie! Cos i dit- Non staremo qui a rifare la critica del sistema parlamentare e
tatoriali si mostrano avversari dei governi democratici solo di tutti i mezzi escogitati per avere dei deputati che rappresenti-
quando hanno scoperto che v una forma di governo che lascia no davvero la volont degli elettori: critica che dopo cin-
ancora pi libero campo agli arbitri ed alle prepotenze degli quantanni di predicazione anarchica infine accettata e ripetuta
uomini che riescono ad impossessarsi del potere. anche da quegli scrittori che pi affettano disprezzo delle nostre
Non v dubbio, secondo me, che la peggiore delle democra- idee (vedi per esempio: La Scienza politica del sen. Gaetano
zie sempre preferibile, non fosse che dal punto di vista educa- Mosca).
tivo, alla migliore delle dittature. Certo la democrazia, il cosid- Ci limiteremo ad invitare quei nostri giovani amici ad usare
detto governo di popolo, una menzogna, ma la menzogna lega maggiore precisione di linguaggio, convinti che una volta svi-
sempre un po il mentitore e ne limita larbitrio; certo il popolo scerate le frasi essi stessi ne vedranno il vuoto.
sovrano un sovrano da commedia, uno schiavo con corona e Governo di popolo no, poich questo supporrebbe ci che
scettro di cartapesta, ma il credersi libero anche senza esserlo non si verifica mai, cio lunanimit delle volont di tutti gli
val sempre meglio che il sapersi schiavo ed accettare la schia- individui che costituiscono il popolo.
vit come cosa giusta ed inevitabile. Dunque ci si accoster di pi alla verit dicendo: Governo
La democrazia menzogna, oppressione, in realt oligar- della maggioranza del popolo. Si prospetta quindi di gi una
chia, cio governo di pochi a beneficio di una classe privilegia- minoranza che dovr ribellarsi, o sottomettersi alla volont
ta; ma possiamo combatterla noi in nome della libert e dellu- altrui.
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Ma non avviene mai che i delegati al potere dalla maggioran- si attinge dalla stessa massa che soffre limposizione.
za del popolo siano tutti dello stesso parere su tutte le questioni, Aboliamo il gendarme, cio luomo armato al servizio del
quindi bisogna ancora ricorrere al sistema della maggioranza e despota, e in un modo o nellaltro si arriver al libero accordo,
perci ci avvicineremo ancora un po alla verit dicendo: perch senza accordo, libero o forzato, non possibile vivere.
Governo della maggioranza degli eletti dalla maggioranza Per anche il libero accordo si far sempre a maggior vantag-
degli elettori. gio di chi sar meglio preparato intellettualmente e tecnicamen-
Il che incomincia gi a somigliare forte ad un governo di te; e perci noi raccomandiamo ai nostri amici, a coloro che
minoranza. vogliono davvero il bene di tutti, lo studio dei pi urgenti pro-
E se poi si considera il modo come si fanno le elezioni, come blemi, che domanderanno una soluzione pratica il giorno stesso
si formano i partiti politici ed i gruppi parlamentari e come si in cui il popolo avr scosso il giogo che lo opprime.
elaborano e si votano e si applicano le leggi, si comprende facil-
mente quello che gi provato dallesperienza storica universa- (Pensiero e Volont, 15 marzo 1924)
le che anche nella pi democratica delle democrazie sempre
una piccola minoranza che domina, ed impone con la forza la
sua volont ed i suoi interessi. N democratici, n dittatoriali: anarchici
Dunque chi vuole davvero il governo di popolo nel senso
che ciascuno possa far valere la sua volont, le sue idee, i suoi Democrazia significa teoricamente governo di popolo:
bisogni deve fare in modo che nessuno, maggioranza o mino- governo di tutti, a vantaggio di tutti, per opera di tutti. Il popolo
ranza che sia, possa dominare sugli altri, vale a dire deve volere deve, in democrazia, poter dire quello che vuole, nominare gli
labolizione del governo, cio di qualunque organizzazione esecutori delle sue volont, sorvegliarli, revocarli a suo piaci-
coercitiva, e la sua sostituzione con la libera organizzazione tra mento.
quelli che hanno interessi e scopi comuni. Naturalmente questo suppone che tutti gli individui che com-
pongono il popolo abbiano la possibilit di formarsi unopinio-
E la cosa sarebbe semplicissima se ciascun gruppo o ciascun ne e di farla valere su tutte le questioni che li interessano.
individuo potesse isolarsi e vivere da s, a modo suo, provve- Suppone dunque che ognuno sia politicamente ed economica-
dendo da se stesso, indipendentemente dagli altri, a tutti i suoi mente indipendente, e nessuno sia obbligato per vivere a sotto-
bisogni materiali e morali. porsi alla volont altrui.
Ma la cosa non possibile e, se fosse possibile, non sarebbe Se vi sono classi ed individui privi dei mezzi di produzione e
desiderabile perch significherebbe la degradazione delluma- quindi dipendenti da chi quei mezzi ha monopolizzati, il cosid-
nit verso la barbarie e la selvaggeria. detto regime democratico non pu essere che una menzogna atta
Bisogna dunque che ciascuno, individuo o gruppo, mentre ad ingannare e render docile la massa dei governati con una
deciso a difendere la propria autonomia, la propria libert, com- larva di supposta sovranit, e cos salvare e consolidare il domi-
prenda i vincoli di solidariet che lo legano a tutta quanta nio della classe privilegiata e dominante. E tale , ed sempre
lumanit ed abbia abbastanza sviluppato il senso di simpatia e stata, la democrazia in regime capitalistico qualunque sia la
di amore verso i suoi simili per sapere imporsi volontariamente forma chessa prende, dal governo costituzionale monarchico al
tutti quei sacrifici necessari ad una vita sociale che assicuri a preteso governo diretto.
tutti i massimi vantaggi possibili in ogni data contingenza. Di democrazia, di governo di popolo, non ve ne potrebbe
Innanzi tutto, per, bisogna rendere impossibile limposizio- essere che in regime socialistico, quando, essendo socializzati i
ne di alcuni sulla massa per mezzo della forza materiale, che poi mezzi di produzione e di vita, il diritto di tutti ad intervenire nel
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reggimento della cosa pubblica avesse a base e garanzia lindi- minoranze ricalcitranti?
pendenza economica di ciascuno. In questo caso sembrerebbe La maggioranza di sua natura arretrata, conservatrice,
che il regime democratico fosse quello che meglio risponde a nemica del nuovo, pigra nel pensare e nel fare e nello stesso
giustizia e meglio armonizza lindipendenza individuale con le tempo impulsiva, eccessiva, docile a tutte le suggestioni, facile
necessit della vita sociale. E tale apparve, in modo pi o meno agli entusiasmi ed alle paure irragionevoli. Ogni nuova idea
chiaro, a coloro che in tempi di monarchie assolute combattero- parte da uno o pochi individui, accettata, se unidea vitale,
no, soffrirono e morirono per la libert. da una minoranza pi o meno numerosa e, se mai, arriva a con-
Senonch, a guardare le cose come veramente sono, il gover- quistare la maggioranza solo dopo che stata superata da nuove
no di tutti risulta una impossibilit in conseguenza del fatto che idee, da nuovi bisogni, ed gi diventata antiquata e forse osta-
gli individui che compongono il popolo hanno opinioni e volont colo anzich sprone al progresso.
differenti luno dallaltro, e non avviene mai, o quasi mai, che su
di una questione od un nome qualunque tutti siano daccordo; e Ma vogliamo noi dunque un governo di minoranza?
perci il governo di tutti, se governo ha da essere, non pu che Certamente che no; ch se ingiusto e dannoso che la mag-
essere, nella migliore delle ipotesi, che il governo della maggio- gioranza opprima le minoranze e faccia ostacolo al progresso,
ranza. Ed i democratici, socialisti o no, ne convengono volentie- anche pi ingiusto e pi dannoso che una minoranza opprima
ri. Essi aggiungono, vero, che si debbono rispettare i diritti tutta la popolazione od imponga con la forza le proprie idee,
delle minoranze; ma siccome la maggioranza che determina che, anche quando fossero buone, susciterebbero ripugnanza ed
quali sono questi diritti, le minoranze in conclusione non hanno opposizione per il fatto stesso di essere imposte.
che il diritto di fare quello che la maggioranza vuole e permette. E poi, non bisogna dimenticare che di minoranze ve n di
Unico limite allarbitrio della maggioranza sarebbe la resistenza tutte le specie. Vi sono minoranze di egoisti e di malvagi, come
che le minoranze sanno e possono opporre; vale a dire che dure- ve ne sono di fanatici che si credono in possesso della verit
rebbe sempre la lotta sociale, in cui una parte dei soci, e sia pure assoluta e vorrebbero, in piena buona fede del resto, imporre
la maggioranza, ha il diritto di imporre agli altri la propria agli altri quello che essi credono la sola via di salvezza e che
volont, asservendo ai propri scopi le forze di tutti. pu anche essere una semplice sciocchezza. Vi sono minoranze
E qui potrei dilungarmi per dimostrare, col ragionamento di reazionari che vorrebbero tornare indietro e che sono divise
appoggiato ai fatti passati e contemporanei, come non sia nem- intorno alle vie ed ai limiti della reazione; come ci sono mino-
meno vero che quando vi governo, cio comando, possa dav- ranze rivoluzionarie, anchesse divise sui mezzi e sugli scopi
vero comandare la maggioranza, e come in realt ogni demo- della rivoluzione e sulla direzione che bisogna imprimere al
crazia sia stata, sia e debba essere niente altro che una oligar- progresso sociale.
chia, un governo di pochi, una dittatura. Ma preferisco, per lo Quale minoranza dovr comandare?
scopo di questarticolo, abbondare nel senso dei democratici e una questione di forza brutale e di capacit dintrigo; e le
supporre che davvero vi possa essere un vero e sincero governo probabilit di riuscita non sono a favore dei pi sinceri e dei pi
di maggioranza. devoti al bene generale. Per conquistare il potere ci vogliono
Governo significa diritto di fare la legge e dimporla a tutti delle qualit che non sono precisamente quelle che occorrono
con la forza: senza gendarmi non v governo. per far trionfare nel mondo la giustizia e la benevolenza.
Ora, pu una societ vivere e progredire pacificamente, per il Ma io voglio ancora abbondare in concessioni, e supporre
maggior bene di tutti, pu essa adattare mano mano il suo modo che arrivi al potere proprio quella minoranza che, fra gli aspi-
di essere alle sempre mutevoli circostanze, se la maggioranza ha ranti al governo, io considero migliore per le sue idee ed i suoi
il diritto ed il modo dimporre con la forza la sua volont alle propositi. Voglio supporre che al potere andassero i socialisti, e
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direi anche gli anarchici, se non me lo impedisse la contraddi- tanto di rilevare lapparizione di qualche convertito al parlamen-
zione in termini. tarismo che continua, almeno per un certo tempo, a dichiararsi
Peggio che andar di notte, come si dice volgarmente. anarchico.
Gi, per conquistare il potere, legalmente o illegalmente, Non troviamo niente di male, niente di disonorante nel cam-
bisogna aver lasciato per strada buona parte del proprio baga- biare di opinione, quando il cambiamento causato da nuove
glio ideale ed essersi sbarazzati di tutti gli impedimenti costituiti sincere convinzioni, e non da motivi dinteresse personale; vor-
da scrupoli morali. E quando poi si arrivati, il grande affare remmo per che uno dicesse francamente quello che diventato
di restare al potere, quindi necessit di cointeressare al nuovo e quello che ha cessato di essere per evitare equivoci e discus-
stato di cose ed attaccare alle persone dei governanti una nuova sioni inutili. Ma forse questo non possibile, perch chi cambia
classe di privilegiati, e di sopprimere con tutti i mezzi possibili di idee, generalmente al principio non sa egli stesso dove andr
ogni specie di opposizione. Magari a fin di bene, ma sempre con a parare.
risultati liberticidi. Del resto quel che avviene a noi, avviene, ed in proporzioni
Un governo stabilito, che si fonda sul consenso passivo della assai maggiori, in tutti i partiti ed in tutti i movimenti politici e
maggioranza, forte per il numero, per la tradizione, per il senti- sociali. I socialisti, per esempio, hanno dovuto soffrire che si
mento, a volte sincero, di essere nel diritto, pu lasciare qualche dicessero socialisti sfruttatori e politicanti di tutte le specie; ed i
libert, almeno fino a che le classi privilegiate non si sentono in repubblicani sono pur costretti oggi a sopportare che certi figuri
pericolo. Un governo nuovo, che ha solo lappoggio di una, venduti al partito dominante usurpino niente meno che il nome
spesso esigua, minoranza, costretto per necessit e per paura di mazziniani.
ad essere tirannico. Fortunatamente lequivoco non pu durare a lungo. Ben pre-
Basti pensare a quello che hanno fatto i socialisti ed i comu- sto la logica delle idee e la necessit dellazione inducono i pre-
nisti quando sono andati al potere, sia se vi sono andati tradendo tesi anarchici a rinunziare spontaneamente al nome e a mettersi
i loro principi ed i loro compagni, sia se vi sono andati a bandie- nel posto che loro si compete. Gli anarchici elezionisti che sono
re spiegate, in nome del socialismo e del comunismo. spuntati fuori in varie occasioni hanno tutti pi o meno rapida-
mente abbandonato lanarchismo, cos come gli anarchici ditta-
Ecco perch non siamo n per un governo di maggioranza, toriali o bolscevizzanti diventano presto bolscevichi sul serio, e
n per un governo di minoranza; n per la democrazia, n per la si mettono al servizio del governo russo e dei suoi delegati.
dittatura. Il fenomeno si riprodotto in Francia in occasione delle ele-
Noi siamo per labolizione del gendarme. Noi siamo per la zioni di questi giorni. Il pretesto lamnistia. Migliaia di vitti-
libert per tutti e per il libero accordo, che non pu mancare me gemono nelle prigioni e nei bagni penali; un governo di sini-
quando nessuno ha i mezzi per forzare gli altri e tutti sono inte- stra darebbe lamnistia; dovere di tutti i rivoluzionari, di tutti
ressati al buon andamento della societ. Noi siamo per lanarchia. gli uomini di cuore il fare quello che si pu per fare uscire dalle
urne i nomi di quegli uomini politici che, si spera, darebbero
(Pensiero e Volont, 6 maggio 1926) lamnistia. Questa la nota che domina nei ragionamenti dei
convertiti.
Stiano attenti i compagni francesi.
Anarchici elezionisti In Italia fu lagitazione a favore di Cipriani prigioniero che
serv di pretesto ad Andrea Costa per trascinare gli anarchici
Poich non vi e non vi pu essere nessuna autorit che dia romagnoli alle urne, ed iniziare cos la degenerazione del movi-
o tolga il diritto di dirsi anarchico, siamo ben costretti di tanto in mento rivoluzionario creato dalla Prima Internazionale e finire
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col ridurre il socialismo ad un mezzo per trastullare le masse ed Noi non vogliamo mettere in dubbio preventivamente la
assicurare la tranquillit della monarchia e della borghesia. buona fede dei nuovi convertiti tanto pi che tra essi ve n un
Ma veramente i francesi non hanno bisogno di venire a cer- paio con cui abbiamo avuti vincoli damicizia personale. In
care gli esempi in Italia, poich ne hanno di eloquentissimi nella generale queste evoluzioni o involuzioni che dir si voglia
storia loro. sincominciano sempre in buona fede: poi, la logica sospinge,
In Francia, come in tutti i Paesi latini, il socialismo nacque, lamor proprio vi si mischia, lambiente vince... e si diventa
se non precisamente anarchico, certamente antiparlamentare; e quello che prima ripugnava.
la letteratura rivoluzionaria francese dei primi dieci anni dopo la Forse in questa circostanza non avverr nulla di quello che
Comune abbonda di pagine eloquenti, dovute fra le altre alle temiamo, perch i neo-convertiti sono pochissimi e ben poca
penne di Guesde e di Brousse, contro la menzogna del suffragio la probabilit chessi trovino larghe adesioni nel campo anarchi-
universale e la commedia elettorale e parlamentare. co, e quei compagni o ex-compagni rifletteranno meglio e rico-
Poi, come Costa in Italia, i Guesde, i Massard, i Deville e pi nosceranno il loro errore. Il nuovo governo che sar istallato in
tardi lo stesso Brousse, furono presi dalla fregola del potere, e Francia dopo il trionfo elettorale del blocco di sinistra, li aiuter
forse anche dalla voglia di conciliare la nomea di rivoluzionari a persuadersi che ben poca differenza v tra esso ed il governo
con il quieto vivere ed i vantaggi piccoli e grandi che provengo- precedente, non facendo niente di buono nemmeno lamnistia
no a chi entra nella politica ufficiale, sia pure come oppositore. se la massa non limporr con la sua agitazione. Noi cerchere-
Ed allora cominci tutta una manovra per cambiare lindirizzo mo, dal nostro punto di vista, di aiutarli ad intender ragione con
del movimento, ed indurre i compagni ad accettare la tattica qualche osservazione, che del resto non dovrebbe esser nuova
elettorale. Molto serv anche allora la nota sentimentale: si vole- per chi aveva gi accettata la tattica anarchica.
va lamnistia per i comunardi, bisognava liberare il vecchio inutile il venirci a dire, come fanno quei buoni amici, che
Blanqui che moriva in prigione. E con questo cento pretesti, un po di libert vale meglio che la tirannia brutale senza limite
cento espedienti per vincere la ripugnanza che essi stessi, i tran- e freno, che un orario ragionevole di lavoro, un salario che per-
sfughi, avevano contribuito a far nascere nei lavoratori contro mette di vivere un po meglio delle bestie, la protezione delle
lelezionismo, e che daltronde era alimentata dal ricordo ancora donne e dei bambini sono preferibili ad uno sfruttamento del
vivo dei plebisciti napoleonici e dei massacri perpetrati in giu- lavoro umano fino ad esaurimento completo del lavoratore, che
gno 1848 ed in maggio 1871 per il volere delle assemblee uscite la scuola di Stato, per cattiva che sia, sempre migliore dal
dal suffragio universale. Si disse che bisognava votare per con- punto di vista dello sviluppo morale del fanciullo di quella
tarsi, ma che si voterebbe per gli ineleggibili, per i condannati, o impartita dai preti e dai frati... Noi ne conveniamo volentieri; e
per le donne o per i morti; altri propose di votare schede bianche conveniamo pure che vi possono essere delle circostanze in cui
o con un motto rivoluzionario; altri voleva che i candidati rila- il risultato delle elezioni, in uno Stato od in un Comune, pu
sciassero nelle mani dei comitati elettorali delle lettere di dimis- avere delle conseguenze buone o cattive e che questo risultato
sione per il caso che fossero eletti... Poi quando la pera fu matu- potrebbe essere determinato dal voto degli anarchici se le forze
ra, cio quando la gente si lasci persuadere ad andare a votare, dei partiti in lotta fossero quasi uguali.
si volle essere candidati e deputati sul serio: si lasciarono i con- Generalmente si tratta di unillusione; le elezioni, quando
dannati marcire in prigione, si rinneg lantiparlamentarismo, si queste sono tollerabilmente libere, non hanno che il valore di un
disse peste dellanarchismo; e Guesde attraverso cento palinodie simbolo: mostrano lo stato dellopinione pubblica, che si sareb-
fin ministro del governo dellunione sacra, Deville divenne be imposta con mezzi pi efficaci e risultati maggiori se non le
ambasciatore della repubblica borghese, e Massard, credo, qual- si fosse offerto lo sfogatoio delle elezioni. Ma non importa:
che cosa di peggio. anche se certi piccoli progressi fossero la conseguenza diretta di
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una vittoria elettorale, gli anarchici non dovrebbero accorrere elettorale, ti dir che vero che tale fatto dar un certo credito
alle urne e cessare dal predicare i loro metodi di lotta. alla lotta elettorale e sar certamente sfruttato dagli elezionisti
Poich non possibile far tutto al mondo, bisogna scegliere nella loro propaganda e nelle eventuali discussioni con noi, ma
la propria linea di condotta. non infirma la nostra tesi, se fatti e teorie sono debitamente
Vi sempre una certa contraddizione tra i piccoli migliora- esposti e compresi.
menti, la soddisfazione dei bisogni immediati e la lotta per una In realt le elezioni che noi combattiamo, cio quelle che ser-
societ seriamente migliore di quella esistente. vono a nominare dei governanti o tendono, nel periodo prepara-
Chi vuol dedicarsi a far collocare degli orinatoi e delle fonta- torio, a discreditare e paralizzare lazione diretta delle masse,
nelle dove ve n bisogno, chi vuole spendere le sue forze per non sono equiparabili al fatto spagnolo. Le elezioni municipali
ottenere la costruzione di una strada, o listituzione di una scuo- spagnole sono state lesplosione del sentimento antimonarchico
la municipale, o una qualsiasi leggina di protezione del lavoro, o della popolazione, che ha profittato per manifestarsi della prima
la destituzione di un poliziotto brutale, forse fa bene a servirsi occasione che si presentata. La gente corsa allurna come
del suo bollettino elettorale promettendo il voto a questo o a sarebbe corsa in piazza a fare una dimostrazione, se non avesse
quel personaggio potente. Ma allora poich si vuol esser pra- avuto paura delle fucilate della Guardia Civile.
tici bisogna esserlo fino in fondo allora meglio che aspettare Non detto con ci che le urne hanno decisa la situazione,
il trionfo del partito dopposizione, meglio che votare per il par- poich se il re non si fosse sentito abbandonato dalle classi diri-
tito pi affine, vale far la corte al partito dominante, servire il genti e se fosse stato sicuro dellesercito, se ne sarebbe infi-
governo che c, farsi lagente del prefetto e del sindaco in cari- schiato delle elezioni ed avrebbe messo ordine alle cose con
ca. Ed infatti i neo-convertiti di cui parliamo non proponevano molte manette e qualche buon massacro.
gi di votare per il partito pi avanzato, ma per quello che aveva Certamente sarebbe stato molto meglio se la monarchia fosse
maggiore probabilit di successo: il blocco di sinistra. caduta in altro modo, in seguito per esempio ad uno sciopero
Ma allora dove si va a finire? generale od uninsurrezione armata, perch il fatto che il movi-
Gli anarchici hanno commesso certamente mille errori, hanno mento prese le forme elettorali influisce malamente sulla sua
detto cento spropositi, ma si sono sempre mantenuti puri, e resta- natura e sui suoi probabili sviluppi futuri; ma insomma meglio
no per eccellenza il partito rivoluzionario, il partito dellavvenire cos che nulla. Possiamo deplorare che non vi siano state forze
perch hanno saputo resistere alla sirena elettorale. sufficienti per far trionfare i metodi nostri, ma dobbiamo ralle-
Sarebbe veramente imperdonabile farsi attrarre nel gorgo grarci che la gente cerchi, per una via qualsiasi, di conquistare
proprio adesso che si avvicina a grandi passi lora nostra. maggiore libert e maggiore giustizia.
Ti ricordi quando Cipriani fu eletto deputato a Milano?
(Pensiero e Volont, 15 maggio 1924) Alcuni compagni furono scandalizzati perch io, dopo aver pre-
dicato lastensione, mi rallegrai poi del risultato dellelezione.
Io dicevo, e direi ancora, che poich vi sono quelli che, sordi
Lastratto rigorismo degli intransigenti alla nostra propaganda, vanno a votare, consolante il vedere
che essi votano per un Cipriani piuttosto che per un monarchico
Comincio a ricevere qualche giornale spagnolo, che mi fa o un clericale non gi per gli effetti pratici che la cosa pu
crescere la volont di andare sul posto, senza ohim! aumentar- avere, ma per i sentimenti chessa rivela.
ne la possibilit. Questa delle elezioni stata sempre una maledetta questione
A proposito delle tue osservazioni sul fatto che la caduta anche in mezzo a noi stessi, perch molti compagni danno estre-
della monarchia spagnola fu determinata da una manifestazione ma importanza al fatto materiale del voto e non capiscono la
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natura vera della questione. IX


Per esempio, una volta a Londra una sezione municipale
distribu delle schede per domandare agli abitanti del quartiere
se volevano o no la fondazione di una biblioteca pubblica.
Crederesti tu che vi furono degli anarchici i quali, pur deside-
rando la biblioteca, non volevano rispondere s, perch rispon-
dere era votare?
E non vi erano, almeno a tempo mio, a Parigi e a Londra di
quelli che trovavano anti-anarchico lalzare la mano in un comi-
zio per approvare lordine del giorno che esprimeva le loro idee?
Applaudivano gli oratori che sostenevano una data risoluzione,
ma poi si rifiutavano di manifestare la loro approvazione con
unalzata di mano o con un s, perch gli anarchici non votano.
Ritornando alla Spagna, naturalmente la questione si posa
differentemente a riguardo delle elezioni per le Cortes Costi-
tuentes. Qui si tratta veramente di un corpo legislativo che gli Il fenomeno fascista si presenta agli occhi di Malatesta come
anarchici non debbono riconoscere ed alla cui elezione non pos- il necessario sbocco autoritario fomentato dalla borghesia e
sono partecipare. Naturalmente se Costituente vi deve essere dallo Stato allindomani della sconfitta del movimento operaio
preferibile chessa sia repubblicana e federalista anzich monar- dopo due anni di agitazione rivoluzionaria (biennio rosso). In
chica e accentratrice; ma il compito degli anarchici resta quello questo senso, lanalisi di Malatesta perfettamente in sintonia
di sostenere e mostrare che il popolo pu e deve organizzare da con quella della tradizione socialista e comunista: il fascismo
s il nuovo modo di vita e non gi sottoporsi alla legge. Ed io sarebbe una variante autoritaria e transitoria del regime libera-
credo che si pu obbligare la Costituente ad essere il meno rea- le e Mussolini il nuovo Crispi.
zionaria possibile ed impedire chessa strozzi la rivoluzione Il fascismo sarebbe insomma niente pi di una forma statale
meglio agendo di fuori che standovi dentro. pi autoritaria cui la borghesia ricorre quando la forma libera-
Io cercherei di opporre alla Costituente dei Congressi perma- le non pi sufficiente per contenere la spinta emancipatrice
nenti (locali, provinciali, regionali, nazionali) aperti a tutti, i delle masse guidata dalle lite rivoluzionarie. Di qui la sottova-
quali, appoggiandosi sulle organizzazioni operaie, discuterebbe- lutazione del movimento fascista, considerato inizialmente addi-
ro tutte le questioni (espropriazione, organizzazione della produ- rittura meno pericoloso per le libert dello Stato liberale, in
zione, ecc.) stabilirebbero rapporti volontari fra le varie localit quanto questultimo sarebbe lartefice di una violenza legaliz-
e le varie corporazioni, consiglierebbero, spronerebbero, ecc. zata duratura nel tempo e molto pi deleteria per il progetto di
Ma meglio smettere. Tu riceverai questa mia quando forse emancipazione degli anarchici.
la situazione sar cambiata; ed io ricever la tua risposta quando Mano a mano che il regime si consolida, a fianco di questa
vi sar stato forse un altro cambiamento. interpretazione riduttiva, e per certi versi marxisteggiante del
fascismo (la forma del politico come sovrastruttura determi-
(Studi Sociali, Buenos Aires, 30 settembre 1932, nata dalla struttura economica), si fa strada nel suo pensiero
da una lettera a Luigi Fabbri del 18 maggio 1931) lintuizione di essere di fronte a un fenomeno inedito e qualitati-
vamente diverso. Questa intuizione ruota intorno alla riflessio-
ne sulla violenza che accompagna in maniera tormentata gli
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ultimi anni della sua elaborazione teorica. Descrivendo le


cause che hanno concorso allinstaurazione del regime fascista,
Malatesta osserva che lavvento del fascismo al potere stato
favorito dal vortice di violenza e di sopraffazione che ha carat-
terizzato la vita italiana del primo dopoguerra, un clima creato
anche dalla propaganda delle forze di sinistra: il fascismo ha
vinto anzitutto perch non ha incontrato resistenza morale, e
non ha incontrato resistenza morale perch lo stesso immagina-
rio autoritario di violenza, intolleranza e prevaricazione era
condiviso da larga parte dei movimenti rivoluzionari. Troppa
gente, anche tra le vittime, ha pensato: noi faremmo lo stesso se
ne avessimo la forza. Non un caso che Malatesta accomuni
sotto questo profilo fascisti e comunisti, entrambi fautori di
unideologia autoritaria e portatori di una concezione assoluta,
dittatoriale e tirannica del potere e dello Stato.
Malatesta vede che quello fascista uno Stato in cui violen- LANALISI DEL FASCISMO
za, criminalit e potere politico fanno tuttuno, dando vita ad un
mostro che divora la societ e annulla le libert sia pure for-
mali garantite dai regimi liberali.
Sebbene lottimismo circa la transitoriet del regime fascista
e la sua caduta imminente cominci ad incrinarsi solo negli ulti-
missimi anni della sua vita, egli sembra intuire la diversit del
dominio fascista rispetto ai regimi autoritari che si erano suc-
ceduti dallUnit in poi: testimonianza di questa intuizione il
necrologio di Francesco Saverio Merlino, pubblicato dal Il fascismo e la legalit
Risveglio il 26 luglio del 1930, con cui si osserva che il regi-
me fascista e quello bolscevico sono accomunati da un accen- Alcuni compagni provenienti dalle regioni pi travagliate
tramento economico, con relativo assolutismo politico, [ele- dalla delinquenza fascista si sono meravigliati e magari indi-
menti] divenuti a poco a poco, soprattutto dopo la guerra una gnati perch noi abbiamo detto, e diciamo, che preferiamo la
specie di credo universale. violenza sfrenata alla repressione legale, il disordine allordine
La categoria del totalitarismo, formulata e sviluppata in sede borghese, la licenza alla tirannia... in una parola, i fascisti ai
politologica a partire dagli anni Trenta, ha nellultimo carabinieri.
Malatesta a dimostrazione delle sue non comuni capacit spe- Naturalmente non intendiamo parlare di fascisti e di carabi-
culative un antesignano capace di modificare i suoi giudizi e nieri presi come individui. I carabinieri e le guardie regie sono il
di intuire, in maniera certamente non completa e non approfon- pi delle volte dei poveri disgraziati vittime delle circostanze,
dita, la natura degli sviluppi delle idee e delle istituzioni. pi degni di piet che di odio e di disprezzo, ed probabile che
personalmente siano migliori dei peggiori tra i fascisti. Noi par-
liamo dei carabinieri e degli altri corpi di polizia ufficiali in
quanto sono i custodi ed esecutori della legge, in quanto rappre-
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sentano la forza esecutiva dello Stato, in quanto fanno i carabi- gli lasceranno di vita, forse paragonabile al male che lo Stato
nieri sul serio che nel fatto attuale frequente il caso in cui i ha fatto, tranquillamente, normalmente, per anni innumerevoli e
carabinieri fanno da fascisti come i fascisti fanno da carabinieri. che fa e far fino a che avr esistenza?
E ci pare naturale per degli anarchici lavversare principalmente Anche lasciando da parte il fatto essenziale che lo Stato il
tutto ci che serve a dare autorit, prestigio, forza allo Stato, e difensore del privilegio e quindi la causa per cui il proletariato
trovare del buono in ci che discredita ed indebolisce lo Stato, permane nelle condizioni di miseria e di abiezione in cui si
anche se fatto con lintenzione di difenderlo. trova, e parlando solo della violenza pi appariscente, delle vio-
Ora, noi comprendiamo lo stato danimo di quei compagni lazioni di libert, delle offese alla dignit, delle sofferenze fisi-
che considerano come il bisogno pi urgente del momento la che e morali inflitte, degli omicidi commessi dallo Stato e dal
distruzione del fascismo ed il ritorno alla normalit, e non fascismo, suo figlio illegittimo, quale dei due il pi colpevole?
vorremmo, noi che viviamo in condizioni di relativa sicurezza, Abbiamo bisogno di ricordare le galere piene di innocenti, le
farci giudici di chi tutti i giorni minacciato ed offeso nella bastonature e torture di ogni genere inflitte nelle questure e nelle
dignit, nella persona, nella casa, nella famiglia. caserme dei carabinieri, le uccisioni, direi quasi regolari, che
Se uno aggredito di notte e si trova in pericolo di vita senza commette la forza pubblica nei comizi e dimostrazioni popola-
possibilit di difendersi, naturalmente tutto contento allappa- ri? Si contino un po le vittime e si vedr da che parte pende la
rire di due lucerne di carabiniere che mettono in fuga i malfatto- bilancia. E questo senza parlare delle guerre, che gli Stati provo-
ri. Ci umano ed accadrebbe a noi come a tutti gli uomini nor- cano periodicamente, e dei grandi massacri che seguono ogni
mali: listinto di conservazione che reagisce contro il pericolo tentativo fallito di riscossa popolare.
immediato e non lascia luogo e tempo a considerazioni dordine Bisogna dunque uccidere il fascismo, ma ucciderlo diretta-
generale ed avveniristiche. mente, per forza di popolo, senza invocare laiuto dello Stato, in
Ma dal fatto singolo dei carabinieri che ci salvano da una modo che lo Stato ne riesca non gi rafforzato, ma maggiormen-
aggressione ci parrebbe davvero esagerato il voler dedurre che te discreditato ed indebolito.
nellopera complessa e generale i carabinieri sono meno dannosi Del resto, mi pare ridicolo domandare allo Stato la soppres-
alla societ di quello che siano i delinquenti. sione del fascismo, quando notorio che il fascismo stato una
Nessuno vorr sospettarci di indulgenza per il fascismo, mili- creazione della borghesia e del governo, che non avrebbe potuto
zia irregolare della borghesia e dello Stato, che in un dato nascere e vivere un giorno senza la protezione e laiuto dei cara-
momento ha fatto, fa o far quello che il governo non potrebbe binieri e che non sarebbe soppresso, volontariamente, dal gover-
fare senza rinnegare la legge e svelare troppo apertamente e con no se non quando questo si sentisse abbastanza forte per farne a
troppo pericolo la sua vera natura. Nessuno vorr mettere in meno... salvo a risuscitarlo di nuovo quando ne risorgesse il
dubbio il nostro vivo desiderio di veder debellato il fascismo e bisogno.
la nostra ferma volont di concorrere, come possiamo, a debel- Voler sopprimere il fascismo per mezzo del governo sarebbe
larlo. come combattere un sintomo di una malattia aggravando le
Ma noi non vorremmo abbattere il fascismo per sostituirgli cause che producono la malattia stessa.
qualche cosa di peggio, e peggio del fascismo sarebbe il conso-
lidamento dello Stato. (Umanit Nova, 14 marzo 1922)
I fascisti bastonano, incendiano, uccidono, violano ogni
libert, calpestano nel modo pi oltraggioso la dignit dei lavo-
ratori. Ma, francamente, tutto il male che il fascismo ha fatto in
questi ultimi due anni e che far in quel tempo che i lavoratori
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Mussolini al potere so, il soccorso di forze irregolari che, se sicure dellimpunit,


potevano abbandonarsi a tutti gli eccessi contro i lavoratori
A coronamento di una lunga serie di delitti, il fascismo si senza compromettere direttamente la responsabilit dei presunti
infine insediato al governo. beneficiari delle violenze commesse. E la borghesia accett, sol-
E Mussolini, il duce, tanto per distinguersi, ha cominciato col lecit, pag il loro concorso: il governo ufficiale, o almeno una
trattare i deputati al parlamento come un padrone insolente trat- parte degli agenti del governo, pens a fornir loro le armi, ad
terebbe dei servi stupidi e pigri. aiutarli quando in un attacco stavano per avere la peggio, ad
Il parlamento, quello che doveva essere il palladio della assicurar loro limpunit ed a disarmare preventivamente coloro
libert, ha dato la sua misura. che dovevano essere attaccati.
Questo ci lascia perfettamente indifferenti. Tra un gradasso I lavoratori non seppero opporre la violenza alla violenza
che vitupera e minaccia, perch si sente al sicuro, ed una accoli- perch erano stati educati a credere nella legalit, e perch,
ta di vili che pare si delizi nella sua abiezione, noi non abbiamo anche quando ogni illusione era diventata impossibile e gli
da scegliere. Constatiamo soltanto e non senza vergogna incendi e gli assassinii si moltiplicavano sotto lo sguardo bene-
quale specie di gente quella che ci domina ed al cui giogo non volo delle autorit, gli uomini in cui avevano fiducia predicaro-
riusciamo a sottrarci. no loro la pazienza, la calma, la bellezza e la saggezza di farsi
Ma qual il significato, quale la portata, quale il risultato battere eroicamente senza resistere e perci furono vinti ed
probabile di questo nuovo modo di arrivare al potere in nome ed offesi negli averi, nelle persone, nella dignit, negli affetti pi
in servizio del re, violando la costituzione che il re aveva giura- sacri.
to di rispettare e di difendere? Forse, quando tutte le istituzioni operaie erano state distrutte,
A parte le pose che vorrebbero parere napoleoniche e non le organizzazioni sbandate, gli uomini pi invisi e considerati
sono invece che pose da operetta, quando non sono atti da capo- pi pericolosi uccisi o imprigionati o comunque ridotti allimpo-
brigante, noi crediamo che in fondo non vi sar nulla di cambia- tenza, la borghesia ed il governo avrebbero voluto mettere un
to, salvo per un certo tempo una maggiore pressione poliziesca freno ai nuovi pretoriani che oramai aspiravano a diventare i
contro i sovversivi e contro i lavoratori. Una nuova edizione di padroni di quelli che avevano serviti. Ma era troppo tardi. I
Crispi e di Pelloux. sempre la vecchia storia del brigante che fascisti oramai sono i pi forti ed intendono farsi pagare ad
diventa gendarme! usura i servizi resi. E la borghesia pagher, cercando natural-
La borghesia, minacciata dalla marea proletaria che montava, mente di ripagarsi sulle spalle del proletariato.
incapace a risolvere i problemi fatti urgenti dalla guerra, impo- In conclusione, aumentata miseria, aumentata oppressione.
tente a difendersi coi metodi tradizionali della repressione lega- In quanto a noi, non abbiamo che da continuare la nostra bat-
le, si vedeva perduta ed avrebbe salutato con gioia un qualche taglia, sempre pieni di fede, pieni di entusiasmo.
militare che si fosse dichiarato dittatore ed avesse affogato nel Noi sappiamo che la nostra via seminata di triboli, ma la
sangue ogni tentativo di riscossa. Ma in quei momenti, scegliemmo coscientemente e volontariamente, e non abbiamo
nellimmediato dopoguerra, la cosa era troppo pericolosa, e ragione per abbandonarla. Cos sappiano tutti coloro i quali
poteva precipitare la rivoluzione anzich abbatterla. In ogni hanno senso di dignit e piet umana e vogliono consacrarsi alla
modo, il generale salvatore non venne fuori, o non ne venne lotta per il bene di tutti, che essi debbono essere preparati a tutti
fuori che la parodia. Invece vennero fuori degli avventurieri i disinganni, a tutti i dolori, a tutti i sacrifici.
che, non avendo trovato nei partiti sovversivi campo sufficiente
alle loro ambizioni ed ai loro appetiti, pensarono di speculare Poich non mancano mai di quelli che si lasciano abbagliare
sulla paura della borghesia offrendole, dietro adeguato compen- dalle apparenze della forza ed hanno sempre una specie di
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ammirazione segreta per chi vince, vi sono anche dei sovversivi ottenere un certo consenso morale, se gli uomini civili la ricono-
i quali dicono che i fascisti ci hanno insegnato come si fa la scono per quella che , e se anche impotenti a debellarla ne
rivoluzione. rifuggono come da cosa immonda e ripugnante.
No, i fascisti non ci hanno insegnato proprio nulla. Il fascismo che compendia in s tutta la reazione e richiama
Essi hanno fatto la rivoluzione, se rivoluzione si vuol chia- in vita tutta laddormentata ferocia atavica, ha vinto perch ha
mare, col permesso dei superiori ed in servizio dei superiori. avuto lappoggio finanziario della borghesia grassa e laiuto
Tradire i propri amici, rinnegare ogni giorno le idee professa- materiale dei vari governi che se ne vollero servire contro
te ieri, se cos conviene al proprio vantaggio, mettersi al servizio lincalzante minaccia proletaria; ha vinto perch ha trovato con-
dei padroni, assicurarsi lacquiescenza delle autorit politiche e tro di s una massa stanca, disillusa e fatta imbelle da una cin-
giudiziarie, far disarmare dai carabinieri i propri avversari per quantenaria propaganda parlamentaristica; ma soprattutto ha
poi attaccarli in dieci contro uno, prepararsi militarmente senza vinto perch le sue violenze e i suoi delitti hanno bens provoca-
bisogno di nascondersi, anzi ricevendo dal governo armi, mezzi to lodio e lo spirito di vendetta degli offesi ma non hanno
di trasporto ed oggetti di casermaggio, e poi esser chiamato dal suscitato quella generale riprovazione, quella indignazione,
re e mettersi sotto la protezione di dio... tutta roba che noi non quellorrore morale che ci sembrava dovesse nascere spontanea-
potremmo e non vorremmo fare. Ed tutta roba che noi aveva- mente in ogni animo gentile.
mo preveduto che avverrebbe il giorno in cui la borghesia si E purtroppo non vi potr essere riscossa materiale se prima
sentisse seriamente minacciata. non v rivolta morale.
Piuttosto lavvento del fascismo deve servire di lezione ai Diciamolo francamente, per quanto sia doloroso il constatar-
socialisti legalitari, i quali credevano, e ahim! credono ancora, lo. Fascisti ve ne sono anche fuori del partito fascista, ve ne
che si possa abbattere la borghesia mediante i voti della met sono in tutte le classi ed in tutti i partiti: vi sono cio dappertutto
pi uno degli elettori, e non vollero crederci quando dicemmo delle persone che pur non essendo fascisti, pur essendo antifa-
loro che se mai raggiungessero la maggioranza in parlamento e scisti, hanno per lanima fascista, lo stesso desiderio di sopraf-
volessero tanto per fare delle ipotesi assurde attuare il socia- fazione che distingue i fascisti.
lismo dal parlamento, ne sarebbero cacciati a calci nel sedere! Ci accade, per esempio, dincontrare degli uomini che si
dicono e si credono rivoluzionari e magari anarchici i quali per
(Umanit Nova, 25 novembre 1922) risolvere una qualsiasi questione affermano con fiero cipiglio
che agiranno fascisticamente, senza sapere, o sapendo troppo,
che ci significa attaccare, senza preoccupazione di giustizia,
Perch il fascismo vinse quando si sicuri di non correr pericolo, o perch si di molto
il pi forte, o perch si armato contro un inerme, o perch si
La forza materiale pu prevalere sulla forza morale, pu in pi contro uno solo, o perch si ha la protezione della forza
anche distruggere la pi raffinata civilt se questa non sa difen- pubblica, o perch si sa che il violentato ripugna alla denunzia
dersi con mezzi adatti contro i ritorni offensivi della barbarie. significa insomma agire da camorrista e da poliziotto. Purtroppo
Ogni bestia feroce pu sbranare un galantuomo, fosse anche vero, si pu agire, spesso si agisce fascisticamente senza aver
un genio, un Galileo o un Leonardo, se questi tanto ingenuo da bisogno discriversi tra i fascisti: e non sono certamente coloro
credere che pu frenare la bestia mostrandole unopera darte o che cos agiscono, o si propongono di agire fascisticamente,
annunziandole una scoperta scientifica. quelli che potranno provocare la rivolta morale, il senso di
Per la brutalit difficilmente trionfa, ed in tutti i casi i suoi schifo che uccider il fascismo.
successi non sono stati mai generali e duraturi, se non riesce ad E non vediamo gli uomini della Confederazione, i DAra-
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gona, i Baldesi, i Colombino, ecc., leccare i piedi dei governanti stato danimo dei repubblicani e la sorte del governo fascista
fascisti, e poi continuare ad essere considerati, anche dagli dovesse dipendere da loro, avrebbe ragione Mussolini quando
avversari politici, quali galantuomini e quali gentiluomini? dice che rester al potere trentanni. Vi potrebbe restare anche
Queste considerazioni, che del resto abbiamo fatte tante trecento.
volte, ci sono rivenute alla mente leggendo un articolo di
LEtruria Nuova di Grosseto, che ci siamo meravigliati di (Libero Accordo, 28 agosto 1923)
vedere compiacentemente riprodotto da La Voce Repubbli-
cana del 22 agosto. un articolo del suo valoroso direttore,
il bravo Giuseppe Benci, il decano dei repubblicani della forte Comunisti e fascisti
Maremma (tanto per servirci delle parole della Voce) il quale
a noi sembrato un documento di bassezza morale, che spiega Non ci scandalizzano le violenze e pastette elettorali del fascismo. I
perch i fascisti hanno potuto fare in Maremma quello che lavoratori devono guardare in faccia la questione. La concezione comu-
hanno fatto. nista della tattica elettorale e parlamentare logicamente non esclude,
Sono note le gesta brigantesche dei fascisti nella sventurata neppure da parte nostra la... pastetta. Se potessimo fare pastette e fuga-
Maremma. L, pi che altrove, essi hanno sfogato le loro pas- re elettori avversari dalle urne, sarebbe confortante perch saremmo
sioni malvagie. Dallassassinio brutale alle bastonature a san- pi vicini a poter spiegare forze mature per loffensiva.
gue, dagli incendi e dalle devastazioni fino alle tirannie minute,
alle piccole vessazioni che umiliano, agli insulti che offendono Cos dice nellUnit lingegnere Bordiga, che aspira ad
il senso di dignit umana, tutto essi hanno commesso senza essere il Lenin, in copia ridotta, dellItalia comunista.
conoscere limite, senza rispettare nessuno di quei sentimenti E questa la ragione fondamentale per la quale il fascismo
che, nonch essere condizione di ogni vivere civile, sono la base ha potuto trionfare e continua ancora ad imperversare.
stessa dellumanit in quanto distinta dalla pi infima bestia- mancata e non solamente fra quelli che si dicono comu-
lit. nisti la rivolta morale contro labuso della forza brutale, con-
E quel fiero repubblicano di Maremma parla loro in tono tro il disprezzo della libert e la dignit umana, che sono la
dimesso e li tratta da gente di fede e mendica per i repubbli- caratteristica del movimento fascista.
cani la loro sopportazione e quasi la loro amicizia, adducendo i Troppa gente, anche tra le vittime, ha pensato: noi faremmo
meriti patriottici dei repubblicani stessi. lo stesso se ne avessimo la forza. E naturalmente molti di quelli
Egli ammette che il governo (il governo fascista) ha il dirit- che cos hanno pensato si sono sentiti attirati dalla parte dove
to di garantirsi il libero svolgimento della sua azione e lascia era, o sembrava essere, la forza.
intendere che quando i repubblicani andranno al potere faranno Ma allora, se trionfassero i comunisti, che differenza vi
su per gi la stessa cosa. E protesta che nessuno potr ammet- sarebbe dal fascismo?
tere che da noi (a Grosseto) il partito repubblicano abbia con Gli stessi prepotenti, gli stessi teppisti, che ora picchiano e
qualsiasi atto tentato di ostacolare lesperienza della parte domi- bruciano ed uccidono in nome dellItalia grande accorrerebbero
nante e si vanta di non aver per nulla intralciata lazione del nelle file dei comunisti e picchierebbero, brucerebbero, uccide-
governo ritraendosi perfino dalle lotte elettorali per attendere rebbero in nome del proletariato; e lingegnere Bordiga si trove-
che lesperimento si compia. Cio attendere che si compia rebbe nella stessa posizione in cui pare si trovi Mussolini: dopo
lesperimento di dominazione su tutta Italia da parte di quella avere aizzata la belva per salir su, vorrebbe frenarla per evitare
gente che ha straziato la sua Maremma. limmancabile caduta a cui menano gli eccessi, e non potrebbe.
Se lo stato danimo di quel signor Benci corrispondesse allo La rivoluzione dovr esser fatta in nome della giustizia, della
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libert, della solidariet umana e procedere con metodi che Per noi, delitto ogni azione che tende ad aumentare volon-
sispirano alla giustizia, alla libert ed alla solidariet. Altri- tariamente il dolore umano: la violazione del diritto di tutti ad
menti non si far che cadere da una tirannia in unaltra. una uguale libert ed al godimento del massimo possibile di
beni morali e materiali.
Avevamo gi scritto questo commento alle linee di Bordiga, Sappiamo che, anche definito cos il delitto e per chi accetta
che traemmo da La Giustizia di Reggio Emilia, quando ci si questa definizione, resta sempre difficile determinare in concre-
dice che dal contesto dellarticolo di Bordiga quelle parole pren- to quali fatti sono delittuosi e quali no, poich varie sono le opi-
devano un altro significato. nioni degli uomini su ci che causa di dolore o di godimento,
Non abbiamo potuto procurarci il testo dellarticolo, ma su ci che bene e su ci che male, salvo che non si tratti di
lasciamo passare lo stesso il nostro commento, perch il senso quei reati bestiali che offendono i sentimenti fondamentali
di quelle parole ci pare troppo chiaro per potere arzigogolarci dellanimo umano e sono perci universalmente condannati.
su. Per indubitato che per le necessit della vita collettiva tale
Del resto se anche Bordiga non voleva dire precisamente quale determinata dalla storia passata e dalle circostanze attua-
quello che ha detto, noi quelle cose, ed anche delle peggiori, ce li si costituisce in ogni societ una certa morale, che riconosce a
le siamo intese dire personalmente da molti comunisti. bene ciascuno dei determinati diritti la cui violazione, con la frode o
lo stile della setta. con la violenza, considerata delitto, e come tale condannato
e perseguitato dalla pubblica opinione.
(Pensiero e Volont, 1 maggio 1924) Cos, ciascuno sente la necessit di difendere lintegrit della
sua persona, il rispetto della sua libert, il godimento dei risulta-
ti della sua attivit, e se non capace di difendersi da s e non
Opinione popolare e delinquenza sa o non pu trovare la necessaria difesa nella solidariet dei
suoi uguali, si affida ad un governo, vale a dire ad uomini
Si suol dire che non tutti i mali vengono per nuocere. Ed il darmi che gli fanno pagare una difesa spesso insufficiente od
fascismo infatti, mentre stato un deplorevole raccapricciante illusoria estorcendogli lavoro e togliendogli libert.
fenomeno di regresso morale e politico, ha pur servito a svelare Quando noi facciamo la critica dellorganizzazione coercitiva
dei germi di male che preesistevano in mezzo alla popolazione della societ che si suole chiamare Stato e che si concreta nel
ed a far pensare agli opportuni rimedi. Da esso si possono cava- governo con tutti i suoi organi, corpi legislativi, fisco, polizia,
re preziose lezioni che speriamo saranno messe a profitto in un magistratura, forze armate, intesi a difendere gli interessi delle
prossimo avvenire. classi detentrici del potere e della ricchezza, e prospettiamo in
Oggi vogliamo attirare lattenzione sopra un effetto moraliz- sostituzione dello Stato la libera associazione fatta da tutti
zatore prodotto dal fascismo nei riguardi del concetto in cui nellinteresse di tutti, lobiezione principale che ci si oppone
sono tenuti dal popolo i delinquenti. sempre questa: chi garantirebbe lordine pubblico? come si
Naturalmente non consideriamo delinquenti, n delinquenti farebbe a difendersi contro i delinquenti??
considera il popolo, tutti quelli che sono qualificati tali dalla Facilmente ci accordano che in regime di libert la produzio-
legge, la quale mira soprattutto a garantire e perpetuare i privile- ne si svilupperebbe senza ostacoli e monopoli artificiali e che
gi delle classi dominanti. Ma, indipendentemente da quello che gli interessi contrastanti si armonizzerebbero per la buona
la legge prescrive, vi sono degli individui che per una ragione o volont di tutti perch larmonia sarebbe necessaria a tutti e
per laltra sono un pericolo per gli altri uomini e contro di cui ridonderebbe a vantaggio di ciascuno. Ma non sanno concepire
tutti sentono la necessit di difendersi. come sarebbe possibile difendersi contro i delinquenti senza
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lopera di un mastodontico organismo formato da professionali tende a distruggere quella ripugnanza pubblica al delitto,
della repressione, i quali possono essere pi o meno atti al loro quellisolamento morale del delinquente che sarebbe la forza
mestiere di sgherri, ma non sanno e non vogliono, per capacit e moralizzatrice pi efficace, e nello stesso tempo pi umana,
per interesse, scoprire ed eliminare le cause del delitto, il che contro la delinquenza. E pi un governo tirannico, pi la poli-
sarebbe la cosa che importa di pi. Vi anche tutta una scuola zia persecutrice e vessatoria e pi aumenta il manutengolismo,
di economisti e sociologi borghesi la quale riconosce che la complicit tra il pubblico ed i delinquenti.
lintervento del governo nocivo alla vita ed allo sviluppo della
societ, inneggia alla libert quale fattore di progresso, di giusti- Ma il fascismo sta cambiando tutto questo.
zia, di benessere per tutti, e vorrebbe riservare al governo le sole Ora, in generale, il delinquente non pi in lotta con la poli-
funzioni di polizia, cio la difesa dellordine pubblico contro i zia: esso sostenuto dal governo e lo sostiene. Colui che ieri era
delinquenti senza poi accorgersi, o senza dire, che quelle fun- perseguitato, sottoposto a vigilanza speciale, esposto tutti i
zioni repressive servono a sopprimere la libert e rendere ogni momenti ad andare in prigione, perquisito continuamente in
governo sempre pi oppressivo e tirannico. casa e nella persona, oggi va ostentatamente armato, perquisisce
Dunque, in odio al delitto e per la paura di esso, la massa i galantuomini, commette ogni sorta di violenze... e poi, se non
della popolazione accetta e sopporta qualsiasi governo. Ma poi, le ha ammazzate, consegna le sue vittime ai poliziotti ed ai giu-
per una singolare ma spiegabile contraddizione, in odio al dici ufficiali.
governo sopporta ed aiuta i delinquenti. Certo, il fenomeno non completamente nuovo. I casi di
Coloro stessi che pensano che se non vi fosse governo e poli- complicit e di mutuo appoggio tra malfattori e poliziotti sono
zia si cadrebbe in bala della delinquenza, per lodio che il sempre stati abbondanti. Senza ricorrere ad esempi storici e
governo provoca con le sue vessazioni, prepotenze, abusi, ecc., limitandoci a fatti contemporanei, basta citare la mafia e la
sentono simpatia per tutti coloro che sono in lotta con la polizia, camorra, che sono riuscite a sopravvivere perch hanno fatto e
anche quando le ragioni della lotta siano degli atti antisociali da fanno il doppio gioco di ribelli da un lato e di strumenti gover-
tutti riprovati. nativi dallaltro: ladri ed omicidiarii per conto loro, agenti elet-
Nel delinquente vi sempre un ribelle contro la legge e con- torali, mazzieri e delatori per conto del governo. Per si
tro lautorit, e questo lo rende simpatico a coloro che per altre sempre trattato di una complicit parziale, nascosta, sconfessata,
ragioni soffrono della legge e dellautorit. la quale ha lasciato purtroppo ai camorristi ed ai mafiosi la
Prendete il peggiore dei violenti, che abusa della sua forza nomea di ribelli, di nemici della polizia e delle spie, che li fa
fisica e di una specie di coraggio brutale che lo rende indifferen- sopportare ed in certi strati sociali anche ammirare.
te o inconscio dei pericoli, e simpone agli altri, li sfrutta, li Col fascismo ogni ipocrisia, ogni tergiversazione bandita: il
umilia. Egli dovrebbe essere malvisto, sfuggito, disprezzato, buon fascista bastona, incendia, ricatta, ammazza apertamente, e
anche se temuto, ed allora per listinto sociale che in tutti e per si vanta ed organo e sostegno del governo.
il bisogno di stima e di affetti che sente anche il pi depravato Non v pi equivoco.
degli uomini egli si frenerebbe, si correggerebbe e tratterebbe La gente capisce ora che violenza autorit, governo,
bene per avere il diritto di essere ben trattato. Ma egli si trova in tirannia, e che cosa puramente accidentale il fatto che il vio-
conflitto con la polizia, temuto dai poliziotti, che qualche volta lento a volta a volta amico o nemico del poliziotto, poich il
riesce a bastonare, ed eccolo perci cinto di unaureola di gloria, fondo morale dei due uguale. Ed oggi accade infatti che i vio-
ammirato dalle stesse sue vittime. lenti, anche se non sono fascisti, quando commettono una pre-
Cosicch avviene che mentre la polizia si sforza o dovreb- potenza si vantano di agire fascisticamente.
be sforzarsi di prevenire e reprimere i delitti, daltra parte essa Nel prossimo avvenire, e per lungo tempo, i violenti saranno
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chiamati fascisti, e questo sar la condanna popolare che li luomo, sia per le circostanze ed il momento in cui avvenuto,
indurr, speriamo, a vivere da uomini civili, impiegando ad ha commosso profondamente lanimo popolare e pu essere la
opere buone la loro forza ed il loro coraggio, se saranno davvero goccia che fa traboccare il vaso ricolmo. E lo sar, se solamente
forti e coraggiosi e non gi poveri detriti umani che abusano le opposizioni sapranno isolare il governo, negandosi ad ogni
dellimpunit assicurata loro dalla polizia. contatto, ad ogni concorso positivo e negativo.
Forse anche la parola fascista rester definitivamente nella Col governo fascista non si tratta.
lingua nel senso di prepotente senza scrupoli morali, come in Non questione di politica, ma di morale!
altro senso vi restata la parola gesuita.
(Pensiero e Volont, 1 luglio 1924)
(Pensiero e Volont, 15 agosto 1924)

Lassassinio di Giacomo Matteotti

Il nostro ultimo numero era gi in macchina quando si seppe


dellassassinio di Giacomo Matteotti, e perci non potemmo
parlarne.
Ma quelle sono cose che non si scordano: e noi siamo oggi,
come lo eravamo ieri e come lo saremo domani, tutti compresi
di sdegno e di orrore per latroce delitto.
Vada alla dolorante famiglia del martire lespressione del
nostro dolore, e vada ai suoi amici e compagni di fede lassicu-
razione che le differenze di idee che ci dividono non attenuano
per nulla la nostra simpatia per il luttuoso avvenimento.
Purtroppo il martirio inflitto al Matteotti da vili sicari di pi
vili mandanti non il solo, e forse non il peggiore, dei delitti di
cui si macchiato il fascismo. Roccastrada, Torino, Spezia,
Reggio Emilia, Pisa... tutta una litania di stragi! Cento e mille
citt e borgate dItalia hanno visto le gesta di questa masnada di
delinquenti, che con la protezione attiva o passiva del governo,
hanno devastato, tiranneggiato, ucciso, senza ritegno alcuno, a
sfogo di brutale malvagit, in servizio di loschi interessi, per
avidit di denaro e di bassi piaceri.
E noi pensiamo, non senza un senso di vergogna quale uomi-
ni e quale italiani, a questo fatto terribile di un Paese di 40
milioni, con una storia ricca di glorie e di eroismi, che in pieno
secolo ventesimo si sottoposto per lunghi e lunghi mesi ad un
simile regime.
Ma il delitto Matteotti, sia per la posizione ed i meriti del-
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Finito di stampare
nel mese di agosto 1999
presso le Officine grafiche Sabaini, Milano
per conto dellEditrice A coop. sezione Eluthera
via Rovetta 27, Milano

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