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Gli apparenti
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Caratteristiche generali
Da questa breve descrizione potrebbe sembrare che l'Apparente sia un soggetto che normalmente
ha un alto tenore di vita; in realtà non è così perché moltissimi Apparenti hanno vite tutto sommato
modeste, ma non rinunciano al sogno di apparire diversi, ricchi e/o famosi. Anzi, spesso il denaro e
la fama sono visti come unici mezzi di una vera realizzazione esistenziale.
Nei loro interessi gli Apparenti sono spesso superficiali, preferiscono la novità alla conoscenza
profonda; solo chi utilizza la conoscenza come strumento di successo (per esempio lo scienziato che
ambisce a prestigiosi riconoscimenti) è portato all'approfondimento di ciò che è nel proprio raggio
d'azione.
La vanità è un tratto ricorrente, soprattutto negli Apparenti affermati o che si credono tali. Nei falliti
la vanità è spesso solamente il frutto di una deformazione della realtà, una specie di millantato
credito che, se scoperto, si traduce in una frustrazione massima.
È comunque singolare che molti Apparenti non si credano tali. Questa posizione tipica
dell'Apparente diligente è sicuramente generatrice di una confusione esistenziale per cui il soggetto
non riesce a trovare il bandolo della matassa.
Gli oggetti - Gli oggetti tipici dell'Apparente sono tutti quelli che aiutano a costruire la propria
immagine: la casa sfarzosa, l'auto di lusso, l'orologio costosissimo, il gioiello, la barca, la vacanza
da sogno, la pelliccia ecc.
Un oggetto tipico dell'Apparente è l'abbigliamento nelle sue molteplici forme (il vestito, l'orologio, il
gioiello ecc.) e la "moda" è il suo campo d'azione preferito. Mentre lo stilista crea modelli che
dovrebbero esprimere una personalità, l'Apparente li prende in prestito con la presunzione di
migliorare la sua personalità, spesso di costruirla. La griffe diventa un obbligo perché senza di essa
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Le tipologie
Esistono diverse tipologie di Apparenti, alcune delle quali possono coesistere nella stessa persona.
Il potente – Ovviamente non tutti i potenti sono Apparenti, qui il termine dovrebbe leggersi come
semplice aggettivo legato al termine della personalità. L'Apparente potente in genere usa la
ricchezza o il potere derivante dalla sua posizione sociale (per esempio un politico) per avere un
appagamento esistenziale. Investe molte energie per avere successo perché è convinto che solo
così "si è realizzato". Ha raggiunto il successo e lo utilizza come vestito con cui presentarsi agli altri,
trascurando ciò che c'è sotto al suo vestito, cioè la sua personalità. Tutte le sue azioni tendono a
mostrare l'esteriorità della sua esistenza, spesso con il proposito di utilizzare come fattori di
valutazione dell'individuo proprio quei riscontri materiali in cui lui è così bravo a distinguersi. Se
permangono le condizioni facilitanti (successo) e non è vittima di survivenza, la sua qualità della
vita può essere anche ottima. In genere però la situazione è precaria perché, appena si spengono le
luci dei riflettori e l'Apparente resta con sé stesso, non trova nulla cui aggrapparsi. Quando perde
successo, potenza o ricchezza, l'Apparente non sa adattarsi a una situazione dove costruire
veramente la sua personalità, tanto che non sono rari il suicidio o la depressione da fallimento.
A seconda delle altre personalità, può assumere diverse connotazioni, da tirannico (se fortemente
violento) a generoso (soprattutto se patosensibile). Ecco allora che anche il mecenatismo si
trasforma in una forma con cui "apparire buono".
Un altro pericolo alla qualità della vita dell'Apparente potente è il sacrificio esistenziale, cioè un
investimento di risorse talmente spropositato nel tentativo di avere successo che comporta un netto
scadimento nella qualità della vita. L'uomo d'affari, il politico, lo scienziato che distruggono la loro
vita privata non per coltivare un oggetto d'amore, ma solo per "arrivare in cima" sono esempi
classici. Ben si può comprendere da questo esempio come l'Apparente sia fondamentalmente un
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Il superbo – Le precedenti tipologie di Apparente sono legate in qualche modo a un successo sociale
del soggetto. L'Apparente superbo può utilizzare campi molto ristretti in cui investire le proprie
energie per apparire migliore. Può essere la cultura (per esempio in chi ha una componente
contemplativa della personalità), l'estetica, uno sport o un lavoro. Ciò che distingue il superbo
dall'equilibrato è il parlare di sé non per raccontare un fatto, dare un'informazione, ma per
sottolineare il suo successo (reale o presunto). L'equilibrato dirà: "Sono direttore generale di un
supermercato", l'Apparente: "Sono direttore generale di un supermercato, un lavoro che dà molta
soddisfazione, anche se ha grandi responsabilità. Non è da tutti ecc.". Una donna piacente farà di
tutto per mettersi in mostra (salvo poi dispiacersi per un apprezzamento volgare…) e un uomo
macho non farà altro che decantare le sue conquiste.
Il superbo che non si accorge di essere apparente, in genere è un soggetto dotato di bassa
autostima che ha bisogno del plauso altrui per convincersi che ha una certa qualità. Quello che
invece è conscio della sua superbia è in genere un violento che prova piacere nello sminuire gli
altri: più gli altri sono battuti, più lui vale.
Il diligente – È quello più difficile da riconoscere perché spesso vive nell'assurda contraddizione di
condannare tutte le precedenti tipologie di Apparenti. Il diligente sa che la nobiltà è obsoleta e che
la forma è ben diversa dalla sostanza; sa che la ricchezza e il successo non danno la felicità, anche
se invidia ai ricchi la condizione facilitante in cui sono; non è un survivente perché sa che vivere
sopra le proprie possibilità è da stupidi; può essere o meno superbo, a seconda del livello di
autostima e/o di violenza. Quello che lo caratterizza è la convinzione che più gratificazioni materiali
si hanno e meglio si vive. A prescindere dal livello economico della sua esistenza, tende a spendere
quello che guadagna, cerca di non farsi mancare quello che può permettersi (avverte infatti come
frustrazione il non riuscire a permettersi questo o quello). Spesso è vittima della sindrome del
compratore, salvo poi lamentarsi di dover fare un mare di acrobazie per arrivare a fine mese. È il
classico soggetto che si lamenta del costoso mutuo della casa perché non ha nemmeno preso in
considerazione l'idea di un appartamento più modesto. Si tratta quindi di una persona "normale"
che non ha capito che il suo algoritmo (più ho, meglio vivo) in realtà non funziona. Anziché investire
le sue risorse in oggetti d'amore preferisce investire in tutte quelle cose che alzano il suo status
sociale: casa, auto, vestiti, gadget tecnologici ecc. Poiché vive di soddisfazioni, quando queste
mancano, si trova insoddisfatto e scontento della vita.
Il falso apparente - È colui che vive al di sopra delle sue possibilità per soddisfare le esigenze di
altri, spesso familiari, coniuge e/o figli che traslano su di lui la loro apparenza. Una moglie senza
alcun reddito spinge continuamente il marito a un tenore di vita impossibile (per esempio volendo
una casa al di sopra delle loro possibilità);con il ricatto che "gli altri ce l'hanno", un figlio spinge il
genitore ad acquistargli questo o quello. Il falso apparente in genere è un Debole che accetta in
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modo acritico e senza forza di reazione l'apparenza altrui, la fa propria, anche se ciò comporta un
netto scadimento della sua qualità della vita sotto forma di problemi e preoccupazione per reggere
una condizione per lui troppo grande. Meno frequentemente, può anche essere un Romantico che
s'immola all'ideale della famiglia, convinto che "spetti a lui dare il massimo".
IL COMMENTO
Beati i semplici...
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Nella foto Paris Hilton, un'Apparente attualmente alla ribalta; provate a cliccare sulla nostra
speciale Paris Hilton photo gallery. Osservate come l'apparire copra l'essere. Qualunque uomo
soddisfatto della propria vita concluderebbe che come donna è normale: un naso lungo con la punta
all'ingiù, una bocca troppo larga, occhi spenti ecc. Molti altri uomini invece si lascerebbero sedurre
dalla provocazione di certe immagini (quasi tutte le donne giovani e magre, se nude, possono
essere provocanti) e concluderebbero affrettatamente che Paris è una donna bellissima (certo, vista
con occhi da spacciato...). Così molte donne, dimenticando la difficoltà della sua vita, ne fanno un
mito cui vorrebbero tendere: una donna che, fotografata, cerca abitualmente una posa sexy
appartiene alla generazione PH e, come Paris, può solo nascondere per un istante la propria
insicurezza. Non dimentichiamo poi che di Paris non ha nemmeno un centesimo del capitale...
Gli umili
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subito il lavaggio del cervello che quelle cose sono belle perché
valgono nell'ambito sociale in cui è. Ha perso la sua semplicità. A te piace un Rolex d'oro, una
Ferrari o un qualunque oggetto di lusso, scegli tu. è un oggetto bello e dici che ti piace "per te".
Okay. Ma se tu fossi su un'isola deserta andresti in giro con il tuo Rolex d'oro o faresti il
perimetro dell'isola in Ferrari? Non ti sembrerebbe sciocco e apparente? Credimi, in realtà
le "cose belle" spesso sono solo un simbolo dello status sociale cui noi teniamo per dirci comunque
"grandi". Un tramonto è veramente bello, ma non è né tuo, né mio.
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