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L'Enneagramma

http://www.split.it/NOPROFIT/vassallos/enneagramma/demo.htm

L'Enneagramma è un metodo nella conoscenza di sé. Tuttavia, al contrario di tanti altri sistemi, esso non
indugia su teorie e non insegue astratte riflessioni; va invece al cuore dei nostri problemi più concreti. In
pratica ci mostra come il nostro comportamento è riconducibile ad alcune manifestazioni "tipiche" che
sono riconducibili a Nove (si parla di "Tipi", numerati da Uno a Nove e disposti idealmente su di un
cerchio cosicché Uno e Nove siano vicini).
Ovviamente una schematizzazione così accentuata può creare disorientamento. In realtà tutte le nostre rappresentazioni umane
hanno un che di riduttivo: non abbiamo problemi a riconoscere le infinite sfumature di colori in alcuni fondamentali; allo stesso
modo possiamo dare (ad esempio) del "collerico" a diversi amici, sapendo che ognuno lo vive diversamente e, soprattutto, è
persona unica e irripetibile. Il nostro punto di partenza si chiama Vizio Capitale e condiziona, in modo conscio o inconscio, ogni
nostro comportamento ; tuttavia noi non siamo assimilabili al nostro (più o meno forte) Vizio ! Infatti siamo chiamati a
"perfezione", in pienezza, raccogliendo in ognuna delle nostre esperienze umane i tesori necessari all'esistere.

Alcune particolarità dell'Enneagramma:


non esiste un "Tipo" migliore di un altro;
vi sono molte dinamiche simili fra Tipi anche distanti sul cerchio; per questo la vera identificazione è
davvero difficile e avviene soprattutto imparando a leggersi nei testi, poiché spesso i test proposti sono
imperfetti (ci sembra comunque che il Test proposto qui - se ben interpretato... - porta ad un
riconoscimento molto preciso);
al "Tipo" non viene chiesto di "cambiare" per divenire migliore, ma di portare a compimento quanto
c'è di positivo;
la crescita avviene attraverso la "redenzione" (questo è un termine "tecnico", che però non ha nessun
legame con l'unica vera Redenzione dell'Uomo, quella di Cristo) del proprio "Tipo" nelle dinamiche che
lo contraddistinguono;
insieme alla crescita della propria specificità si cresce anche attraverso il cammino delle
"integrazioni"; attraverso le esperienze della vita si fanno più e più passaggi su tutti gli altri Tipi,
cogliendone quelle sfumature che arricchiscono il nostro interiore; la dinamica che vivo nel "momento
attuale" si può definire "Fase" e può essere rapidissima o
richiedere approfondimenti anche molto elaborati;
posti idealmente sul cerchio, i vari Tipi hanno due Ali (sono chiamati così il Tipo prima e quello dopo);
una di esse è "forte", più evidente; l'altra è nascosta (ma forse proprio per questo si deve cercare
maggiormente di interiorizzarla) : anche su queste si deve lavorare per meglio "integrarsi";
viene proposto un cammino di crescita attraverso la presa di coscienza delle dinamiche nelle quali ci si
rifugia per sentirsi al sicuro (che sono particolari per ogni Tipo)

NOTA BENE:
Questi "demo" sono solo alcune delle cose che si possono dire sui Nove Tipi dell'Enneagramma.
Ovviamente mille e mille sono le sfumature che compongono la personalità umana; quindi è presuntuoso
voler ridurre tutto a questo; ci auguriamo che queste poche righe aiutino a prendere coscienza che un
"viaggio" verso la scoperta del proprio interiore è quanto di più grande l'uomo possa fare. Troverai nella
pagina sul cammino spirituale anche alcune indicazioni di crescita. Notiamo solo, tuttavia, che - senza
qualcuno al fianco cui affidare il proprio cammino - è proprio difficile sapersi autoanalizzare e autoeducare.

NOTA TECNICA: le poche righe inserite per ogni Tipo mischiano positivo e negativo utilizzando
rispettivamente il carattere "rotondo" e "corsivo"; questo perché l'uomo è un tutt'uno, di positività e
negatività. È altrettanto ovvio che ogni espressione non è un assoluto, ma va "percepita" all'interno delle
nostre personali dinamiche.

TIPO 1
Desidera un mondo ideale, pieno di verità, giustizia, moralità; per questo si batti con forza; tuttavia, proprio
a cominciare da se stesso, sente che questo è irraggiungibile. Ritiene di avere ragione nelle cose che dice

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lui, pensa che il mondo sarebbe un po' diverso (cioè migliore) se si seguisse quello che propone: cerca la
perfezione, a cominciare da se stesso.
Vuole che si aderisca alla sua visione delle cose: sa indicare agli altri la via da seguire; tuttavia non sa
attendere i tempi della maturazione delle cose, nemmeno in se stesso; anzi: proprio guardando a se stesso
scopri gli infiniti abissi di incapacità. Tutto questo gli è insopportabile e scarica fuori di sé l'IRA, che
contraddistingue il suo modo di comportarsi.
Probabilmente si vergogna molto se si adira e cerca di nasconderlo anche a se stesso, anche di fronte
all'evidenza: è capace di battere i pugni sul tavolo e urlare agli altri che non è arrabbiato... Forse avrà anche
paura, a volte, di decidere; deve fare appello alla sua serietà, al suo impegno, perché sa che l'obiettivo va
raggiunto; è anche capace di partire piuttosto da solo, ma per fare questo deve rafforzare la fiducia in se
stesso.

TIPO 2
È una persona gradevolissima: cerca di essere premuroso e attento ai bisogni degli altri; per questo gli altri
sono contenti di averlo per amico. Al contrario, essere suo amico è piuttosto difficile: raramente si lascia
aiutare e, cosa ancora più grave, anche se è nel bisogno, non vuole mai chiedere, neppure alle persone più
vicine (è legato radicalmente
all'ORGOGLIO...), per le quali, invece, fa tanto (tuttavia, se non è troppo in cammino, il suo "fare" è per
poter poi "ricevere" - anche se non sa chiedere...). È in continuo movimento, pronto a mettersi a
disposizione degli altri: si farebbe "in otto" per loro (in quattro sarebbe troppo poco!). Uno dei suoi rischi è
che nel donare non ha misura; tuttavia tutto questo lo fa perché gli altri lo contraccambino. Sentire queste
cose gli fa male perché pensa di essere una
persona buona, che dice sempre di sì (anche se vorrebbe sempre fare molto di più di quello che fa), invece
non si accorge che non lascia agli altri il loro spazio e gli altri si sentono così invasi. È necessario che
impari a lasciare qualche patata bollente nelle mani degli altri, invece che volersi sacrificare per loro e poi,
magari, rimanere offeso se nessuno lo ringrazia.

TIPO 3
Questo Tipo è molto raro, anche se può sembrare strano perché è l'incarnazione del nostro oggi: la società
occidentale attuale alleva persone così: sa svolgere proprio bene i compiti che gli vengono affidati. Tende a
primeggiare e vive i rapporti con gli altri come un campo di battaglia in cui deve risaltare che è più bravo
degli altri (anzi, di solito sottolinea che gli altri sono gelosi dei suoi successi). Sa dare ottimi consigli nelle
dinamiche gruppo, mentre ha difficoltà nei rapporti troppo stretti con le persone; ha un sesto senso per
valutare le capacità altrui. Sa portare a risultati positivi quanto gli è affidato; tuttavia è incapace di
riconoscere se qualche cosa va storto: minimizza, scarica la colpa su altri, pianta lì di fare una cosa (se
sbagliata) per cominciarne una nuova; se proprio non sa come nascondere l'insuccesso,
piuttosto sottolinea il "non perfetto" degli altri: è un maestro nello smascherare il falso degli altri; un po'
meno nel riconoscere le sue cose "appariscenti", ma prive di contenuto.
Insomma: tutto quello che non lo fa risaltare, viene modificato in modo che lo faccia risaltare: è un
BUGIARDO! Sa portare i suoi argomenti al risultato positivo con successo; tuttavia spesso, pur facendo
parte del gruppo, finisce per influenzarlo dall'esterno, non si lascia coinvolgere; la cosa che più gli importa
è essere la persona che conta, essere il più importante. È un ottimo combattente e gli altri hanno bisogno
del suo carisma per lavorare con più coscienza.

TIPO 4
È una persona sensibilissima; ricerca continuamente il senso dell'armonia e della bellezza; questo
facilmente lo porta a non sapersi adattare alla vita così come gli altri la vivono: ha sempre la sensazione
che quelle che gli altri chiamano "sfumature" siano in realtà cose troppo importanti. Si senti sempre un po'
in disparte rispetto agli altri, tende a fare confronti fra sé e loro, con una certa INVIDIA (se poi i confronti
riguardano le persone, è GELOSO come pochi!); anche all'interno del gruppo sente che non si può proprio
adattare completamente agli altri: vive continuamente rivolto al passato, sperando in un avvenire migliore,
per niente contento del presente. La sua vita è un continuo altalenare di "desiderio" e di "possesso": in lui la
realtà assume contorni così particolari che quando essa non è poi come l'aveva immaginata, la respinge. Sa

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guardare con piacere le cose positive, ma mai si mischierà con gli altri nello sporcarsi davvero le mani. Se
però riesce a scendere dalla contemplazione del suo cielo e si dà da fare, è la persona più giusta per aiutare
gli altri a scoprire il gusto delle cose e il significato profondo del vivere il "progetto" della propria vita.

TIPO 5
I suoi grandi doni fanno di lui la persona che sa ascoltare con pazienza: sa donare pace interiore. Tende
spesso ad una vita solitaria per ricercare la conoscenza: la sua vita è una continua ricerca! Il rischio è quello
di chiudere se stesso in questa ricerca per sé, senza donare (né far trasparire nulla) per gli altri. Ha una
forza interiore molto grande che usa come strumento: per combattere e per difendersi; ad essa attinge per
guardare le cose con attenzione e riguardo: ha una grande capacità di cogliere particolari per farne
esperienza. Spesso sembra distaccato, ma è solo che non vuol far vedere niente dei suoi sentimenti: sa
ascoltare, ma non sa condividere: vive raccogliendo qua e là, come se quello che ha non bastasse mai:
rischia proprio di lasciarsi prendere dall'AVARIZIA! Non essenzialmente dei beni materiali, ma anche delle
idee, dei sentimenti, delle piccole e grandi scoperte che fa. Non vuol dare un dito della mano, perché ha
paura che gli altri gli prendano il braccio. Eppure è proprio la persona ideale per farsi ascoltare e che
utilizza il suo "distacco" per aiutare gli altri a fare chiarezza in se stessi. Ha una grandissima capacità di
analisi.

TIPO 6
La sua attitudine principale è essere leale e responsabile. Sente come insostituibili le persone che ha a
fianco perché da esse si sente protetto; al contrario si sente insicuro e in difficoltà quando non ha nessuno
cui appoggiarsi. Ha bisogno di regole di riferimento alle quali tuttavia rischia di aderire in modo acritico,
senza la possibilità di poterle interpretare. È sempre pieno di dubbi, specie su se stesso, ma anche sulla
realtà che lo circonda: per questo è spesso schiacciato (o, al contrario, combatte con violenza prima che lo
assalga) dalla PAURA; rischia di vivere i rapporti con diffidenza, pensando che dietro gli elogi vi sia
sempre una trappola. Eppure sa essere cooperativo, mette tutta la sua energia perché la gente del gruppo si
parli; il problema vero è che ha un animo essenzialmente perdente e allora prefiggi a se stesso
mete irraggiungibili; se per caso raggiunge un successo preferisci scaricarne il merito altrove. Ha sempre
bisogno di qualcuno che lo incoraggi e che gli mostri la soluzione ai suoi problemi (questa "autorità" può
essere anche un libro significativo) e la risposta anche per gli altri. Una cosa nella quale forse esagera un
po' è quella di voler a tutti i costi condannare chi sbaglia; perché ovviamente sbaglia in relazione alle sue
idee, a quelle che ha fatte sue (che appunto poi,
non sono davvero sue...).

TIPO 7
La sua funzione principale sembra essere quella di portare allegria e gioia di vivere nei luoghi dove vive
normalmente; sa essere ironico, fantasioso, giocoso; sa bluffare con grande arte perché gli bastano pochi
indizi per avere un quadro completo. Facilmente, però, non sa soffermarsi sulle cose; preferisce godere le
gioie, anche fuggevoli: non vuole approfondire, è un GOLOSO (e cerca sempre nuove cose!). Sa trovare
scappatoie e sa sdrammatizzare anche le
situazioni più intricate. Purtroppo quando il suo cuore piange, gli altri non lo prendono sul serio, perché
non si è abituati a vederlo "serio". Gli piace solo il mondo bello e non troppo impegnativo; quando
interviene qualcosa che rende il tutto difficile, tende a sfuggire. Gli piace buttarsi in mille cose diverse e
nuove; si ferma solo se il tutto diventa pesante o troppo impegnativo. Poiché non riesce a vedere le ombre
nel suo mondo, rischia di sognare un mondo troppo ideale in cui l'impegno per costruire passa in secondo
piano: la cosa più importante è "godersi la vita".

TIPO 8
Una persona così è dotata di inesauribile forza, sa essere potente e sa combattere con maestria; in lui vi è
un profondo senso di giustizia e di verità. Quando questo suo senso diventa però predominante, rischia di
voler diventare il "giustiziere" di ogni ingiustizia. Saprebbe essere un grande condottiero, colui che sa
condurre una massa di straccioni alla rivolta e alla vittoria; l'unico problema è che bisogna lasciargli il
comando: non sa stare in posizione subalterna; il

3
suo vizio fondamentale è infatti la LUSSURIA (che, nella sua radice primaria, è essenzialmente il potere-
sugli-altri: "faccio di te quello che voglio!"). A volte ha degli atteggiamenti da rude: lui è il forte e sotto di
lui chi è debole soccombe. Ha grande forza fisica e mentale, preferisce dare ordini invece che riceverli,
fatica ad ammettere i suoi errori,
perché potrebbe apparire una debolezza. Gli piacciono le cose chiare, va direttamente al sodo nelle sue
cose, senza preoccuparsi delle reazioni degli altri. Disprezza i codardi e la troppa arrendevolezza. Se
positivo, sa essere persona autorevole.

TIPO 9
Il suo grande dono è quello di essere un uomo amante della pace: è essenzialmente un costruttore di pace!
È un tipo corretto, si adopera sempre perché pace e giustizia trionfino e per aiutare gli altri a ricomporre
quanto è stato distrutto. La sua non-violenza così radicale ha creato in lui una sorta di autodifesa che gli
permette di togliere ogni grana che potrebbe intrecciarsi con la sua vita; questo lo porta ad una indolenza di
carattere; si muove all'azione solo quando qualcosa rende inquieto il suo presente: allora si dà da fare per
rimuovere il male, ma non farà di più (è un PIGRO!); farà solo quanto gli basta per vivere lui di nuovo in
pace. Il suo modo di parlare suscita fiducia anche negli avversari. Per questo viene cercato come uomo di
pace: nell'amicizia riesce a far ingoiare anche situazioni intricate per merito
della sua calma olimpica e della sua dolcezza; sembra quasi distaccato dal male e dalla violenza delle
situazioni; invece è un accumulatore che esploderà "a distanza" magari per ragioni tutto sommato futili.

4
Test
Questo "test" facilita il riconoscimento del proprio Tipo. Lo scopo è quello di capire i propri
atteggiamenti nei confronti delle persone e dellle situazioni che si possono presentare, cercando
di far emergere i propri atteggiamenti abituali su quelli dovuti, ad esempio. ad un periodo
transitorio. Per fare ciò occorre rispondere con molta calma e concentrazione scegliendo fra le
risposte che vengono date quella che si sente più vicina a sé...

L'IMMAGINE CHE HO DI ME

 Io mi muovo per primo se c'è da aiutare qualcuno


 Io sono una persona di successo
 Io mi distinguo dagli altri in ogni cosa
 Io sono perspicace e comprendo bene le cose
 Io sono una persona diligente che fa sempre il suo dovere
 Io sono una persona che cerca la felicità
 Io sono forte e vivo con autorità i miei rapporti umani
 Io sono soddisfatto di come procede la mia vita
 Io credo di aver sempre ragione

MI SENTO REALIZZATO QUANDO RIESCO AD ESSERE

 Originale Garbato Dotto


 Assennato Accorto Ricettivo
 Ligio Disciplinato Fidato
 Ottimista Festoso Piacevole
 Imparziale Solido Superiore
 Placido Armonico Equilibrato
 Franco Accurato Preciso
 Espansivo Generoso Servizievole
 Vincente Esperto Pratico

COSA PENSO DI ME STESSO QUANDO GLI ALTRI NON MI CAPISCONO

 Io sono una persona affidabile e sto alle regole anche se gli altri
non ci stanno.
 Io sono felice, ma cerco nuove cose perché voglio esserlo di più.
 Io lotto ogni giorno per avere il mio spazio; devo prenderlo, sennò
gli altri ne approfittano.
 Io lascio che il mio mondo vada come va, anche se gli altri vorrebbero
che mi dessi da fare per cambiarlo.
 Io sono spesso nel giusto e le cose andrebbero meglio se si seguisse
quello che dico.
 Io voglio bene agli altri, anche se non ricevo tanto bene quanto ne
do.
 Io mi elevo sopra gli altri e questo li fa ingelosire.
 Io mi distinguo dagli altri e sento di non potermi adattare davvero al
mondo che mi circonda.
 Io so capire le cose meglio degli altri e nessuno ne conosce quante
ne conosco io.

LA COSA CHE MAGGIORMENTE EVITO

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 Mostrare le mie debolezze
 Scontrarmi con qualcuno
 Cedere all'ira
 Avere bisogno dell'aiuto di qualcuno
 Far vedere che sbaglio
 Una vita senza emozioni
 La sensazione del vuoto interiore
 Avere un comportamento sbagliato
 La fatica del vivere

COSA PENSO SE MI AFFIDANO UN INCARICO IMPORTANTE

 Non mi do pace finché non ho realizzato quanto devo


 Sono lusingato che mi abbiano cercato e farò più di quanto richiesto
 Non potevano scegliere uno migliore di me e faccio pubblicità alla
cosa
 Dipende da come mi sento
 Perché hanno cercato proprio me? Tuttavia lo faccio
 Ho paura che mi abbiano scelto perché non c'erano altri; mi farò
aiutare a farla
 La faccio se mi piace, altrimenti cerco di scaricarla a qualcuno
 Riesco a farla bene, se dipende solo da me
 Appena mi sento la faccio

COME MI COMPORTO DURANTE UNA LITE

 Difficilmente ammetto di avere torto


 Evito che l'altro turbi il mio equilibrio interiore
 Cerco di prendere tempo per meditare una reazione
 Combatto, ma solo per difendermi dalla forza di chi ho di fronte
 Cerco di evitare lo scontro, il più delle volte non vale la pena
litigare
 Impedisco all'altro di approfittare di me
 Lascio che l'altro si sfoghi
 Difendo con forza le mie ragioni.
 Non faccio capire all'altro la mia rabbia

IMPEGNO VOLENTIERI LE MIE FORZE PER...

 Conoscere ciò che mi circonda


 Collaborare con chi ho accanto
 Godere le gioie della vita
 Combattere per la giustizia
 Vivere serenamente
 Ricercare la perfezione
 Servire chi mi sta accanto
 Raggiungere i miei obbiettivi
 Conoscere me stesso

QUANDO SONO CON GLI AMICI...

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 Cerco sempre nuovi stimoli da condividere con tanti diversi
 Sto con chi mi lascia parlare.
 Sono espansivo e mi lascio coccolare.
 Mi piacciono rapporti netti e precisi
 Mi piace molto, ma - se sono molti - non so chi scegliere
 Trovo subito qualcosa di quanto ho fatto da mostrare loro
 Mi trovo solo con quelli che hanno feeling con me
 Li ascolto con molta attenzione, ma senza mettere troppo del mio
 Mi sento al sicuro e mi sbilancio anche oltre il mio normale

Questo Test vuole essere un indicazione per aiutarti a ricercare il tuo Tipo nell'Enneagramma.
Per inviarcelo manda una Mail con le tue "risposte" a vassallos@split.it
Come potrai immaginare è difficile capire un Tipo da molte risposte, quindi ti preghiamo di dare una sola
preferenza (al massimo due indicando però l'ordine di pref.) ad ogni "domanda".
Ti saremmo grati se volessi comunicarci se l'indicazione che ti daremo si dimostrerà utile e soprattutto
corretta: grazie alle tue osservazioni speriamo di eliminare eventuali errori di identificazione.

7
Cammino spirituale

In chiave cristiana l'Enneagramma trova resistenze e ampi consensi; inutile dire che noi siamo della
seconda categoria... È vero: il sistema "Enneagramma" rischia di creare una sorta di "religione" fai-da-te e
tuttavia dà la possibilità di scendere davvero lì dove il nostro spirito ha più bisogno di essere illuminato:
dove c'è l'errore ci sono anche le resistenze più grandi al cambiamento; l'Enneagramma aiuta a scovare quei
comportamenti nei quali ci rifugiamo per
sentirci al sicuro e, quindi, a prendere coscienza su che cosa dobbiamo davvero camminare.
Facciamo un esempio: che "fioretto" fai in quaresima? Salti il caffè? Non mangi dolci? Sono tutte cose
molto belle! Hanno un solo difetto: non ti hanno cambiato davvero molto, non hanno davvero "convertito"
la tua vita.
L'Enneagramma, invece, ti mostra subito e in modo preciso "che cosa devi fare" per cambiare il tuo cuore
nel profondo.

Il primo annuncio che Gesù fa nel Vangelo di Marco è lapidario: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è
vicino; convertitevi e credete al vangelo” (Mc. 1, 15). Tuttavia sorge una domanda: "In che cosa
convertirsi?"; è chiaro che da credenti la risposta va alla nostra situazione di peccato, ma - cosa più
importante - esiste la presa di coscienza che la conversione non si realizza con "un solo atto", ma richiede
un cammino, continuo, costante, fedele. È come il viaggio dell'Esodo, nella liberazione che Dio opera nella
nostra vita; c'è la Sua liberazione, ma c'è anche il nostro cammino verso la Terra Promessa, verso la nostra
liberazione.
Con l'Enneagramma scopro che vi è in me un meccanismo (chiamato "trappola") nel quale cado in modo
abituale e che sclerotizza il mio essere, anziché liberarlo; questo perché vivere da persone libere è davvero
impegnativo: meglio rimanere schiavi tutta la vita; ricordi quante "lamentele" - nel ricordo delle "sicure"
cipolle d'Egitto - sono nel viaggio di Israele nel deserto?
L'Enneagramma aiuterà il cammino della conversione facendo prendere coscienza che a me è chiesto
qualcosa di definito per "portare frutto" (viene chiamata "idea divina"). Un esempio nel vangelo aiuterà la
comprensione: prendiamo l'episodio di Marta e Maria che accolgono Gesù nella loro casa: Maria (Tipo
Cinque) è persona dedita all'ascolto, non vuole perdere una sola parola di quelle che dirà Gesù; Marta (Tipo
Due) è estremamente più pratica e accoglie Gesù "preparandogli da mangiare". Maria ha scelto la parte
migliore? Certo, ma il "suo cammino di
conversione" deve portare alla consapevolezza che "quanto ascolta" non è un tesoro geloso, ma "va
condiviso"; Marta, da parte sua, deve capire che la sua gioia è far da mangiare a Gesù, non sono i
complimenti che le farà e non è nemmeno che qualcuno si debba accorgere di lei: il suo cammino di
conversione sarà quello di gioire del suo servizio. Tuttavia questo brano merita una verifica: proviamo a
scambiare di posto alle due sorelle! Marta, ai piedi di Gesù, non sarà per niente attenta a quello che Gesù
dice, tutta preoccupata dalle cose pratiche da fare e penserà a sua sorella che non sa fare da mangiare, fa
bruciare tutto... Maria, da parte sua, farà davvero bruciare il mangiare perché starà pensando alle bellissime
cose che Gesù sta dicendo, che lei si sta perdendo.
Ecco allora un'ultima provocazione: l'Enneagramma mi mostra il mio cammino, quello che mi è più
congeniale, quello che - in me - porterà davvero frutto; posso anche continuare in Quaresima a non
mangiare dolci, ma se provo a estirpare le mie manchevolezze, "preparo la strada" alla Grazia del Signore
Gesù. Solo Lui è la vera liberazione della mia vita e di quella di tutti gli uomini; solo il Cristo con la sua
Redenzione può salvare l'Uomo interamente.

Definiamo ora brevemente i due profili per ogni Tipo dell' Enneagramma: da una parte la "trappola" con
poche indicazioni, dall'altra la "idea divina", attingendo dalla testimonianza della Parola di Dio.
TIPO 1
La trappola del è la sua idea di "perfezione"; più la cerca, più diventa intollerante.
L'idea divina è la dinamica della "crescita": accettare che le persone e le cose abbiano il loro tempo; Qoelet
avverte (3,1ss): "Per ogni cosa c'è il suo tempo"; anche il Regno di Dio ha il suo tempo di realizzazione,
che solo il Padre conosce.
TIPO 2

8
La trappola del è la sua idea di "servizio"; in realtà ama per ricevere amore.
L'idea divina è la dinamica della "Grazia"; è la scoperta che l'amore di Dio è un dono gratuito, ricevuto
prima di aver fatto qualsiasi cosa per Lui (Mt. 10, 8b): "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date".
TIPO 3
La trappola del è la sua idea di "efficienza"; la vita è conseguire successi.
L'idea divina è la dinamica della "Speranza"; in essa si accetta la vita con i suoi successi e le sue
contraddizioni. Pur sapendo che cosa lo attendeva, "Gesù si diresse decisamente verso Gerusalemme" (Lc.
9,51).
TIPO 4
La trappola del è la sua "malinconia"; questo lo rende incapace di vivere nel presente.
L'idea divina si chiama "unione con Dio", fa esperienza della sensibilità di Dio nei suoi confronti e si sente
"chiamato per nome" (l'episodio di Zaccheo - Lc. 19, 5-6; circa la sensibilità di Gesù cfr. ad esempio gli
episodi della vedova di Nain - Lc. 7, 13 - e del pianto su Lazzaro - Gv. 11, 33).
TIPO 5
La trappola del è la "conoscenza", di cui ha sete insaziabile.
L'idea divina è invece la "provvidenza", cui affidarsi come gli uccelli del cielo e i gigli del campo perché
nulla mancherà mai nella vita; infatti: "Il Padre vostro celeste sa di che cosa avete bisogno ancor prima che
glielo chiediate" (Mt. 6, 8).
TIPO 6
La trappola del è la sua idea di "sicurezza": cerca regole cui aderire, magari anche in modo acritico.
L'idea divina della "Fede" viene in aiuto perché gli fa capire che è amato da Dio come un figlio, non perché
è rigorosamente attaccato alla Legge. Gesù è modello di persona leale, che sa però assumere il rischio di
trasformare la Legge ricevuta, nel comando dell'amore: "Avete inteso che fu detto agli antichi... ma io vi
dico..." (Mt. 5, 17-48).
TIPO 7
La trappola del si chiama "mondo ideale"; tutto è da lui pianificato perché sia "bello".
L'idea divina si chiama "cooperazione con Dio"; in essa il Sette impara ad affrontare la vita così come gli si
propone; i Farisei volevano un Messia ascetico, invece Gesù vive i rapporti con estrema libertà: sa piangere
con chi piange e ridere con chi ride: partecipa alle feste, anche con peccatori, notoriamente rifiutati dagli
altri.
TIPO 8
La trappola del si chiama "giustizia"; in realtà è la sua giustizia, che sa molto di vendetta.
L'idea divina si chiama "misericordia", che gli fa guardare con compassione chi commette il male; al
contrario condanna l'errore come male. Gesù è esempio in questo, nel suo atteggiamento di benevolenza
che aiuta colui che sbaglia a rialzarsi; abbiamo un esempio nell'episodio della lapidazione dell'adultera (Gv.
8, 10-11).
TIPO 9
La trappola del si chiama "svilimento di sé": si sottrae perché pensa di non avere molte qualità.
L'idea divina si chiama "Carità" perché lo aiuta a sentirsi amato così come è. Proprio perché ci si sente
amati senza confini da Dio, si può rispondere all'amore con l'amore; e questo amore sarà di straordinaria
portata. Gesù ci manifesta questo amore smisurato ad esempio nei "discorsi d'addio" (Gv. 13-17).

Concludiamo: nella Bibbia abbiamo una figura privilegiata che esprime questo nostro cammino: è
Giacobbe che deve lottare tutta la notte con Dio (non è forse una "notte" molte volta la nostra vita?!) per
poter poi essere da Lui cambiato radicalmente, nel nome e nell'essere più interiore; magari anche portando
nella carne un segno del combattimento fatto. Tuttavia il cristiano dovrebbe avere anche la piena
consapevolezza di "non essere solo lungo il cammino"; è la grande promessa del Cristo prima del suo
ritorno al Padre: "Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo" (Mt. 28, 20).

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