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Come fregarsene di tutto

AUTORE Marco Togni


E’ difficile ammetterlo anche con se stessi: l’opinione degli altri ci condiziona la
vita. Facciamo gli indifferenti, ci proclamiamo liberi di pensare e decidere, ma,
sotto sotto, l’idea che gli altri possano non approvare ciò che facciamo ci dà
fastidio. In molti casi ci porta a comportamenti che non ci appartengono. Sia in
bene che in male. Pensiamo a persone che si trovano nel gruppo di amici
sbagliato e che compiono azioni che mai nella vita avrebbero commesso se
fossero stati soli. O persone che vorrebbero fare una cosa che sta loro a cuore,
ma che hanno un tale timore del giudizio negativo di qualcuno per loro
importante- può essere anche la madre o il padre- da rimanere bloccati e
rimandare, rimandare, fino a non farlo più. Fare qualcosa solo per far piacere
agli altri, comportarsi in maniera del tutto anomala per il nostro carattere e
rinunciare a qualcosa solo perché sappiamo che gli altri non approveranno, ci
fa vivere male, inutile negarlo. E allora, perché non iniziare a fare qualche
riflessione e capire come poter buttare a mare tutto quello che è diventato una
zavorra pesante? Vediamo come possiamo fare.

Fare i conti con se stessi


Per prima cosa bisognerebbe fare una revisione completa al nostro…sistema
interno e cercare di capire perché mai l’opinione degli altri sia così importante
per noi, fino a condizionare le nostre scelte o, peggio, le nostre idee. Alla lunga,
non vale veramente la pena stare male tutta la giornata perché un nostro amico
ha fatto un’osservazione sbagliata sul nostro conto o perché nostra madre ci ha
detto che quella cosa che abbiamo fatto l’ha delusa molto perché da noi
“proprio non se l’aspettava”. Alla fine, comunque arriva un momento nella vita in
cui ci sentiamo oppressi da tutto ciò, sentiamo di essere legati da ceppi
invisibili, non siamo liberi, vorremmo scioglierci da tutto ciò. Bene, se quel
momento è arrivato, significa che abbiamo cominiciato a prenderne
consapevolezza. Siamo sulla buona strada. Andiamo fino in fondo allora!
Quando ci rendiamo conto di avere un problema è un buon segno, significa che
stiamo finalmente agendo per risolverlo!

Sintomi spia e senso di colpa


Già. Pensare che gli altri giudicano continuamente le nostre azioni o che i nostri
cari si aspettano da noi questi comportamenti e non quelli è anche il modo
migliore per scatenarci i sensi di colpa. Ci sentiamo inadeguati. Ma, come ho
già detto, cercare di agire secondo quello che gli altri si aspettano da noi è
anche il modo migliore per vivere male con noi stessi, vivere male la nostra vita
e quindi vivere male anche con gli altri. Insomma, una infelicità garantita. Se
ho veramente deciso di “salvarmi”, posso provare ad iniziare da qua: cercare di
capire a che punto sono. Ci sono dei sintomi, dei campanelli d’allarme, che mi
possono far capire che devo urgentemente prendere dei provvedimenti. Il mio
IO sta cercando di farsi ascoltare da me.
Fare il punto della situazione
Vediamo. Come ci sentiamo oggi? Mi sento improvvisamente apatico rispetto a
cose che prima contavano, come il lavoro, gli amici, la vita in generale? Sto
dicendo troppo spesso che non vale la pena vivere? Che sono stanco di tutto?
Che è inutile fare qualcosa perché tanto è tutto già “scritto e programmato”e
non possiamo cambiare niente? O forse state cominciando a pensare di essere
più stupidi di altri, che avete qualcosa di sbagliato, che non concluderete mai
niente di buono nella vita? Vi sentite in gabbia, frustrati? Continuate a
dire :”Vorrei, ma non posso“? Ebbene, se queste domande vi vengono in
mente molto spesso, se questi sono i sentimenti che vi accompagnano da un
po’, sappiate che questi sono i segnali che dovete urgentemente fare qualcosa
e cambiare rotta. Vero. Magari tutte queste domande vi vengono in mente solo
perché siete in una fase negativa che poi passerà o perché siete
particolarmente stanchi e quindi non è niente di preoccupante. (Ma comunque è
bene fare qualcosa e reagire: riposare, staccare la spina o semplicemente
avere la consapevolezza che è meglio attendere con pazienza che il cattivo
tempo passi). Ma se vi rendete conto che questo stato deriva da altri, se questo
stato mentale e questa infelicità- perché si tratta di infelicità- proviene dal
vostro relazionarvi con altri e vi sentite da loro condizionati, dovete decidere di
prendere, o riprendere in mano il controllo della vostra testa.

Facciamo un po’ di pulizia


Per cambiare rotta bisogna troncare con gli atteggiamenti che abbiamo avuto
fin qua. Dobbiamo prendere consapevolezza di quello che ci disturba e ci far
star male e avere il coraggio di cambiare strada. Non illudetevi che sia semplice
come schioccare le dita. Questa cosa richiede, almeno per un bel pezzo, un po’
di allenamento e self control. Ma vi assicuro che se perseverate e non
rinunciate, alla fine il “nuovo io” comincerà a vedere la luce. Cominciamo quindi
con il rinunciare al “vecchio io” . Quindi, pulizia! Immaginiamo la nostra mente
come una lavagna e immaginiamo di cancellare tutto quello che vi è scritto.
Siamo pronti a far spazio al nuovo? Voglio farla finita con le aspettative degli
altri, le opinioni degli altri, i condizionamenti, le preoccupazioni di non riuscire a
farcela e di deludere chi ci sta intorno? Perfetto, è arrivato il momento della
frase “magica”.

Non me ne importa niente!


Eccola la frase magica. Ripetiamocela più e più volte al giorno! “Non me ne
importa niente!”. Tizio mi ha criticato? Non me ne importa! Mio fratello è
rimasto deluso perché non ho fatto quella cosa che non volevo fare? Non me
ne importa! Quella cosa che dovevo fare non è venuta bene come mi
aspettavo? Pazienza, domani andrà meglio. Prendiamo consapevolezza di una
cosa: chi ci vuol bene veramente non ci volterà le spalle perché abbiamo deciso
di essere noi stessi. Se ci vogliono bene sul serio, capiranno che per noi è
importante e ci resteranno vicini, ci incoraggeranno a continuare. Spesso le
nostre persone di riferimento non si rendono nemmeno conto che facciamo
cose controvoglia. Se sapessero che ci costano tanto e che non sono quelle
che vogliamo fare, probabilmente nemmeno ce le chiederebbero! E prendiamo
consapevolezza che imparare a pensare con più leggerezza, senza
preoccuparci continuamente, ci farà stare meglio. Ci godremo di più la vita, con
meno ansia e stress!

Rafforzare il nostro Io
Spesso pensiamo al nostro corpo come una “macchina” da allenare e tenere in
esercizio. Ma non pensiamo nello stesso modo alla nostra mente e al nostro
spirito. Invece possiamo agire anche là allo stesso modo, fare degli esercizi
per… fortificarci. E’ l’unico modo per riuscire a superare le esperienze negative
o per avere una piena consapevolezza di quello che sappiamo fare e quello che
non sappiamo fare. Siamo animali sociali, la nostra vita sarà sempre legata a
quella degli altri e ormai siamo tutti personaggi ‘pubblici’ (pensate ai social
network, Facebook, Twitter, Instagram ecc). Per cui o impariamo a
convivere con l’opinione e il giudizio degli altri senza farci rovinare la giornata
dai loro commenti o peggio farci schiacciare dalla loro volontà, oppure dovremo
rassegnarci a non essere noi stessi. Per cui, l’unico modo di trovare un
equilibrio e riuscire a continuare a dire che “non ce ne importa niente!” è quella
di avere piena consapevolezza di sé.

Conosci chi sei?


A volte il motivo per il quale i giudizi e le aspettative degli altri ci turbano così
tanto è che non siamo realmente consapevoli della nostra reale identità. Qual è
l’opinione che abbiamo di noi stessi? Abbiamo coscienza dei nostri meriti e dei
nostri difetti? Se la nostra autostima traballa o peggio, non esiste, è facile farsi
condizionare dagli altri o da ciò che accade intorno a noi. Riuscire a vedere le
cose con lucidità è il solo modo per restare obiettivi. Se ci rendiamo conto che il
nostro problema è l’insicurezza, possiamo lavorare su questo fronte.
 Non guardiamoci attraverso gli occhi degli altri, ma attraverso i nostri.
Dobbiamo far emergere le nostre qualità, i nostri talenti. Iniziamo con il fare
qualcosa di gratificante per noi stessi: imparare una lingua straniera, viaggiare,
fare qualcosa che non abbiamo mai sperimentato. Mettiamoci alla prova.
Facciamo volontariato, magari. Prendiamo consapevolezza di ciò che sappiamo
fare, costruiamo la nostra identità.
 Inseguiamo il nostro benessere. Se quando facciamo quella cosa ci
sentiamo bene e in pace con noi stessi, se ci sentiamo gratificati, più forti e
sicuri, perché rinunciare? Solo perché gli altri non sono d’accordo? Non
ottenere il consenso altrui non per forrza significa che stiamo sbagliando. La
nostra felicità è la spia che stiamo facendo bene. Gli altri criticano? E chi se ne
importa! Iniziate a frequentare le persone che condividono i vostri interessi
piuttosto. Sentirsi sostenuti non potrà farvi che del bene.
 Impariamo ad accettare le critiche. Iniziamo a considerare normale il fatto
che gli altri abbiano delle opinioni e che le vogliano esprimere anche sul nostro
operato. Anche noi ne esprimiamo di continuo sugli altri. Purtroppo non
potremo mai evitare questa cosa quindi è meglio adeguarci. Impariamo però
non farci condizionare. Un’opinione è solo un’opinione e c’è gente che parla
solo per sentire il suono della sua voce. La nostra giornata non cambierà solo
perché qualcuno non è d’accordo sul nostro modo di agire. E poi, come ho già
detto, a volte la critica può essere costruttiva. Riflettiamoci su, ma con
obiettività. E poi, ok, a quella persona non piacciamo. Ma possiamo vivere lo
stesso, giusto?

Pensieri che aiutano


Quello che dovremmo sempre tener presente è che non possiamo piacere a
tutti e non possiamo soddisfare tutti. Premesso questo, dovremmo già essere
in pace con noi stessi. Spesso le persone che si sentono giudicate dagli altri si
sentono al centro dell’attenzione. E’ come se entrassero in una stanza piena di
gente e si sentissero tutti gli occhi puntati addosso. Se siete tra questi, guardate
meglio. Nessuno è così importante da essere il centro dell’universo (e a volte,
diciamo la verità, ci piacerebbe). Per cui, il commento e il giudizio di una
persona non è il giudizio di tutto il mondo.
Inoltre, da chi arriva il commento? Da un amico, da un conoscente o da un
estraneo?
Se arriva da un estraneo, allora scatta immediatamente la frase magica: ma chi
se ne importa! Questa persona non sa niente di noi, perché ci deve turbare ciò
che dice?

E’ un semplice conoscente? D’accordo, ci dà fastidio che giudichi quello che


abbiamo fatto o detto, ma magari non ci conoscer così bene da essere
obiettivo. E quindi la sua opinione non può essere rilevante tanto da
condizionarci.

Chi ci critica è una persona di famiglia, un caro amico? In questo caso


dovremmo esaminare un attimo la questione e capire se realmente abbiamo
fatto una cosa sbagliata. Ma se è veramente quello che volevamo fare,
abbiamo la possibilità di spiegare loro il perché lo abbiamo fatto. Possiamo
scambiare delle idee invece di stare zitti e subire. E poi, anche il nostro più caro
amico può dire qualcosa di sbagliato. Magari ha avuto una brutta giornata e ha
detto qualcosa che ci ferisce, ma non intendeva farlo. Ma certamente non ha
senso starci a pensare su tutto il giorno. Possiamo reagire, chiedere
spiegazioni, chiarire la situazione.
Un altro consiglio: tenersi alla larga dalle persone negative. Quelle non fanno
altro che criticare anche quello che non conoscono, spesso inventano e
mentono e trovano difetti a chiunque. Non vale proprio la pena star male per le
opinioni di queste persone. Quindi: alla larga! Vogliamo poi parlare delle
persone maleducate? O di quelle che fanno gaffes appena aprono bocca? La
gente che abbiamo intorno è varia. Prima di farci rovinare la giornata da ciò che
gli altri pensano di noi o ciò che ci dicono, cerchiamo di capire prima con chi
abbiamo a che fare!

https://www.marcotogni.it/come-fregarsene/

Acesso em 09/05/2023 Prof.essa Lusinete Lima

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