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POESIA DELLE ORIGINI

PRODUZIONE LETTERARIA FRANCESE

Le prime manifestazioni letterarie in volgare italiano furono influenzate dall’importante produzione


poetica che si sviluppò in Francia. La prima produzione francese è classificabile in 3 filoni principali:

- Poesia trobadorica: lingua d’oc (Francia del sud);


- Chansons de geste / romanzi cavallereschi: lingua d’oil (Francia del nord – l’Île de France).

LA POESIA TROBADORICA
La poesia trobadorica, si sviluppò tra la fine del X e l’inizio del XIII secolo nella Francia meridionale.

• Poesia in lingua d’oc;


• Destinata all’ascolto;
• Opera di poeti-musici chiamati trovatori;
• Si distinguano due stili: trobar clus (chiuso, difficile) e trobar leu (più semplice e piano);
• Tema: amor cortese.

LA CHANSONS DE GESTE

Sono narrazioni in versi in lingua d’oil che si diffusero in Francia Settentrionale a partire dal XI secolo.

• Tema: imprese cavalleresche di eroi e vassalli;


• Composte da anonimi trovieri, venivano cantate durante i banchetti.

In base agli argomenti, distinguiamo vari cicli, come per esempio quello carolingio, incentrato sulle
imprese militari di Carlo Magno.

IL ROMANZO CAVALLERESCO

Si diffusero nelle corti francesi (Francia settentrionale) a partire dal XII secolo.

• Narrazioni lunghe in versi, in lingua d’oil, con intrecci complessi;


• Destinata alla letteratura privata;
• I protagonisti sono dame e cavalieri;
• Gli eroi sono coinvolti in prove e ricerche, nelle quali devono dimostrare il loro valore.

EPICA SPAGNOLA E GERMANICA

Dell’epica spagnola e germanica ricordiamo il “Cantar de mio Cid” (spagnolo) e la “Canzone dei
Nibelunghi”.

ORIGINI DELLA LETTERATURA ITALIANA

In Italia i primi testi scritti in volgare compaiono nel XIII secolo. Il panorama italiano si presenta
frammentato e diversificato dal punto di vista linguistico, politico, sociale ed economico.
LA LETTERATURA RELIGIOSA

La spiritualità è una parte importante della società medievale. Nel XIII secolo la nascita degli ordini
mendicanti segnò la diffusione di un nuovo genere letterario: la lauda in volgare.

• Andamento lirico-narrativo;
• Linguaggio semplice;
• Segue il metro della ballata.

Le laude “drammatiche” erano dialogate e destinate alla rappresentazione scenica, mettendo in


scena episodi del Vecchio e Nuovo Testamento.

Una delle più antiche testimonianze è il “Cantico delle creature” o “Cantico di Frate Sole” di S.
Francesco D’Assisi. Intorno alla sua figura fiorì una ricca produzione agiografica.

La voce più significativa della lirica religiosa fu Jacopone da Todi, che scrisse laude in volgare umbro,
caratterizzate da una forte religiosità e da un lessico realistico ed espressivo.

LA SCUOLA POETICA SICILIANA

Nella prima metà del Duecento la corte di Federico II, a Palermo, fu uno dei centri artistici e culturali
più vivaci d’Europa. Il clima di laicità e libertà attirò filosofi e scienziati di varia provenienza e favorì
l’incontro tra diverse civiltà.

Gli esponenti della scuola poetica siciliana erano funzionari che avevano importanti ruoli nella
gestione dello Stato. La loro poesia è molto raffinata, concepita per il divertimento del colto pubblico
della corte.

La produzione della scuola siciliana è simile a quella della poesia provenzale, ma presenta nuovi,
importanti ed originali aspetti:

• La lingua è il siciliano illustre;


• Temi: amor cortese, donna (idealizzata);
• Le forme metriche utilizzate sono la canzone, la canzonetta e il sonetto (14 versi endecasillabi
raggruppati in 2 quartine e 2 terzine, è stato inventato da Jacopo da Lentini).
RIMATORI SICULO-TOSCANI

La battaglia di Benevento del 1266 pose fine alla potenza sveva in Italia e alla scuola poetica
siciliana. L’eredità dei siciliani fu raccolta da un gruppo di poeti toscani: i rimatori siculo-toscani/ i
guittoniani.

I rimatori adattarono alla poesia toscana il repertorio lirico provenzale e siciliano:

• Tematiche: il tema amoroso viene ripreso, in modo più individualistico. Sono presenti
argomenti con carattere politico, morale e religioso;
• Lingua e stile: la lingua è il volgare toscano. Lo stile è ricercato e incline allo sperimentalismo;
• Metrica: vengono usati il sonetto, la canzone e la ballata.

Gli esponenti maggiori sono: Guittone d’Arezzo, Bonagiunta Orbicciani, Chiaro Davanzati.

IL DOLCE STIL NOVO

Stile poetico che si sviluppo a Firenze tra la fine del Duecento e l’inizio del Trecento.

I maggiori esponenti sono: Guido Guinizelli, Guido Cavalcanti e Dante Alighieri.

LA LIRICA COMICO-REALISTICA

Dalla seconda metà del Duecento si diffonde una poesia caratterizzata da temi realistici e uno stile
basso (vicino al parlato).

I poeti comico-realistici ribaltano l’idealismo cortese:

• Sentimenti bassi e corporei (vs sentimenti nobili e elevati);


• Amori sensuali (vs amori platonici e puri;
• Donne grasse, pettegole e venali (vs donne-angelo, oneste e gentili);
• Vita spensierata e gaudente (vs buoni costumi);
• Avarizia (vs prodigalità).

I maggiori esponenti sono:

o Cecco Angiolieri: di nobile famiglia guelfa, conosce Dante. Di lui rimane un canzoniere di
circa 120 sonetti. I temi sono: l’amore per la popolana Becchina (una specie di anti-Beatrice);
l’odio verso il padre; la costante ricerca del denaro, fonte di felicità;
o Folgóre di San Giminiano: cavaliere. Di lui restano una trentina di sonetti.

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