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BALDO ALBERTO LUIGI DALPORTO ITALIANO IMPERFETTO CON ESERCIZI

Imperfetto Indicativo Italiano

Che cos’è l’imperfetto, e a cosa serve?


L’imperfetto è un tempo verbale del modo indicativo che serve ad esprimere un’azione
continuata e prolungata del passato.
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Come si forma l’imperfetto?
Una buona notizia! Moltissimi verbi hanno un imperfetto regolare! Vi presentiamo
nella tabella che segue le tre coniugazioni all’imperfetto!

PARLARE PRENDERE PARTIRE


IO PARL-AVO PREND-EVO PART-IVO
TU PARL-AVI PREND-EVI PART-IVI
LUI/LEI* PARL-AVA PREND -EVA PART-IVA
NOI PARL-AVAMO PREND -EVAMO PART-IVAMO
VOI PARL-AVATE PREND -EVATE PART-IVATE
LORO* PARL-AVANO PREND -EVANO PART-IVANO

Come forse avrete già notato osservando la tabella, le tre coniugazioni sono molto
simili. Si differenziano solamente per la lettera che caratterizza la coniugazione:

• I verbi in –ARE hanno una A nella parte del verbo che cambia
Es: io parl + A + vo
• I verbi in –ERE hanno una E nella parte del verbo che cambia
Es: io prend +E + vo
• I verbi in –IRE hanno una I nella parte del verbo che cambia
Es: io part+ I + vo

Di seguito, invece, vi proponiamo quattro verbi che hanno l’imperfetto irregolare!

BERE DIRE ESSERE FARE


IO BEVEVO DICEVO ERO FACEVO
TU BEVEVI DICEVI ERI FACEVI
LUI/LEI* BEVEVA DICEVA ERA FACEVA
NOI BEVEVAMO DICEVAMO ERAVAMO FACEVAMO
VOI BEVEVATE DICEVATE ERAVATE FACEVATE
LORO* BEVEVANO DICEVANO ERANO FACEVANO

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BALDO ALBERTO LUIGI DALPORTO ITALIANO IMPERFETTO CON ESERCIZI

Questo tempo verbale si usa per indicare:

• un' azione continuata nel passato

Esempi:
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• Il telefono squillava ininterrottamente.
• Due anni fa andavo in palestra ogni tre giorni.
• Prendevamo il treno ogni mattina alle 6:00.

oppure

• un' azione passata contemporanea ad un' altra

Esempi:

• Quand'ero piccolo andavo allo stadio ogni domenica.


• Mentre Giorgio studiava, Fabio guardava la tv.
• Mentre la professoressa spiegava i ragazzi chiacchieravano.

L' Imperfetto Indicativo dei verbi mangiare, credere e partire:

Mangiare Credere Partire


io mangiavo io credevo io partivo

tu mangiavi tu credevi tu partivi

lui/lei/Lei mangiava lui/lei/Lei credeva lui/lei/Lei partiva

noi mangiavamo noi credevamo noi partivamo

voi mangiavate voi credevate voi partivate

loro/Loro mangiavano loro/Loro credevano loro/Loro partivano

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Imperfetto dei verbi essere e avere:

Essere Avere
io ero io avevo

tu eri tu avevi
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lui/lei/Lei era lui/lei/Lei aveva

noi eravamo noi avevamo

voi eravate voi avevate

loro/Loro erano loro/Loro avevano

Imperfetto e Passato Prossimo: usi e differenze


Iniziamo col dire che entrambi i tempi si usano per parlare del passato, ma da
due prospettive diverse:
– il passato prossimo si riferisce a eventi circoscritti nel tempo, ossia che hanno
un inizio e una fine
– l’imperfetto si riferisce ad eventi abituali, di cui non si conosce esattamente
l’inizio e la fine

Ma vediamo più nel dettaglio questi due tempi


Il passato prossimo è usato:

• per indicare un’azione che è avvenuta, una o più volte, in un momento


definito del passato (ieri, due mesi fa, l’anno scorso, in quel momento,
ecc.).

Esempi: “Ieri ho mangiato la pizza ai 4 formaggi” (il momento in cui si svolge l’azione è
chiaro a tutti: ieri)

“Sono andata allo stadio soltanto 3 volte l’anno scorso” (l’azione si è svolta l’anno
scorso)
“Quando ho guardato il Re Leone, ho pianto” (l’azione si è svolta quando ho guardato
il Re Leone)

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ATTENZIONE! In alcuni testi o discorsi potrebbe capitare che il momento in cui


si svolge l’azione non venga espresso; in questi casi il tempo in cui si è svolta
l’azione è sicuramente stato dichiarato precedentemente o è già chiaro a tutti,
pertanto non è necessario ripeterlo.
Esempio: “– Cosa hai fatto l’altro ieri? – Sono andato a correre!”
Nella frase “sono andato a correre” è presente un passato prossimo sebbene
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nella frase non venga espresso il momento definito in cui si svolge l’azione.
Questo accade perché nella frase precedente l’interlocutore aveva già chiarito
che il tempo in questione fosse l’altro ieri.

• per parlare di un’azione con una durata definita, di cui si conoscono con
certezza l’inizio e la fine.

Esempi: “Ho vissuto a Roma per 5 anni” (l’arco di tempo in cui si è svolta
l’azione è di 5 anni)
“Ci siamo rilassati durante l’estate” (l’arco di tempo è definito, in quanto si sa
quando l’estate comincia e quando finisce)
“Gli studenti hanno chiacchierato tra loro per tutta la lezione” (in questo caso ci si
riferisce a una durata definita, quella dell’intera lezione)

L’imperfetto è usato:

• per indicare un’azione abituale, collocata in un arco di tempo indefinito,


nel passato,
di cui non sappiamo inizio, fine o durata (tutti i giorni, ogni estate,
sempre, da bambino, di
solito…)

Esempi: “Da bambina, mangiavo la pizza con i würstel” (era un’abitudine in una fase non ben
definita della vita, in quanto non si sa da che età a che età)

“Prima di vivere a Roma, non prendevo mai la metropolitana” (era un’ abitudine durante un
periodo di cui non si conosce la data di inizio e fine)

“Di solito, andava allo stadio per vedere la sua squadra del cuore” (Non si sa quando
esattamente)

“Quando ero adolescente, guardavo solo film romantici” (in questo caso ci si riferisce ad una fase
della
vita, di cui non è precisata la durata, né l’inizio, né la fine)

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ATTENZIONE!
– se il tempo è indefinito, però l’azione si è svolta solo una o un numero
determinato di volte, si userà il passato prossimo
Esempi: “Da bambina, ho assaggiato la pizza con i würstel”
“Quando ero adolescente, ho guardato film romantici un paio di volte“.
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Con l’avverbio sempre:
– se ci si riferisce ad un’azione avvenuta in maniera continuata, sempre nel
passato, ma che non succede più nel presente, si userà l’imperfetto:
“Da piccoli, io e mio fratello litigavamo sempre” (da adulti, non succede più)
– se si vuole indicare un’azione che è sempre avvenuta nel passato e che
continua tutt’ora, si userà nuovamente il passato prossimo
“Ho sempre amato il colore blu!” (ed è amato ancora nel presente)

Inoltre, il passato prossimo è usato:

• per parlare di azioni in successione, di cui la durata o il momento in cui


sono successe non sono rilevanti

Esempio: “Nella sua vita, Stefania ha studiato, ha frequentato un anno di


università negli Stati Uniti,
ha lavorato come dirigente, è diventata mamma, ha vissuto in Giappone e ora è
in pensione”
Al contrario, l’imperfetto è usato:

• per parlare di eventi simultanei, contemporanei nel passato, ossia eventi


che avvenivano nello stesso momento/ periodo nel passato.

Esempi: “Mentre io parlavo al telefono, i miei figli facevano i compiti” (nello


stesso momento, stavamo facendo cose diverse)

“Ai tempi dell’università, Mario studiava, lavorava nel negozio di


famiglia, andava al tirocinio
e frequentava i suoi amici: non so come riuscisse a fare tutto!” (le azioni non
avvenivano contemporaneamente, in quanto fisicamente impossibile, ma
avvenivano comunque nello stesso periodo)

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Nella narrazione (cioè nei libri o quando raccontiamo una qualsiasi storia) si
usano sia il passato prossimo che l’imperfetto, ma in casi diversi:
Il passato prossimo è usato:

• per far procedere nel tempo il racconto, per far proseguire lo


svolgimento dei fatti. 6

Esempio: “La festa è stata un successo! Tutti gli ospiti sono rimasti soddisfatti
e hanno fatto , i
complimenti agli organizzatori poi sono tornati a casa con un sorriso stampato
sulle labbra”
L’imperfetto è usato:

• per descrivere l’ambientazione e il contesto in cui si svolge l’evento

Esempio: “Faceva un caldo pazzesco, il sole splendeva nel cielo e le


nuvole erano quasi inesistenti,
l’acqua del mare era caldissima e la gente si divertiva facendo battute sciocche, i
bambini facevano il bagno, gli adulti giocavano a ping-pong o a tennis”
NOTA: È possibile che entrambi i tempi compaiano in una frase, ma solo
quando l’imperfetto, introdotto da “mentre”, esprime un’azione in svolgimento
che viene in qualche modo interrotta da un’altra azione espressa al passato
prossimo.
Esempio: “Mentre facevamo colazione, abbiamo ricevuto una chiamata dal nostro
avvocato”

Vediamo, ora, l’uso del passato prossimo e dell’imperfetto con i verbi modali,
che spesso crea molta confusione quando si parla o si scrive.
Con i verbi dovere, potere, sapere, volere, è possibile usare sia l’imperfetto che il
passato prossimo, in base a quello che si vuole comunicare.
Si usa il passato prossimo dei verbi modali quando il risultato dell’azione
è certo.

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Esempi: “Ieri ho dovuto accompagnare mio fratello all’aeroporto” (avevo la


necessità di farlo e quindi l’ho accompagnato)
“Gli ospiti hanno voluto assaggiare il mio limoncello” (avevano il desiderio di
farlo e quindi l’hanno assaggiato)
“Hanno potuto ricevere un rimborso per il biglietto aereo” (avevano la possibilità
di farlo e quindi l’hanno ricevuto)
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“Ho saputo gestire la situazione senza problemi” (avevo la capacità di farlo e
quindi l’ho gestita)
In questi casi chi ascolta o legge è consapevole che l’azione si è compiuta

Si usa, invece, l’imperfetto quando il risultato dell’azione è incerto.


Esempi: “Ieri dovevo accompagnare mio fratello all’aeroporto” (Non si sa se l’ho
accompagnato)
“Gli ospiti volevano assaggiare il mio limoncello” (Non si sa se l’hanno
assaggiato)
“Potevano ricevere un rimborso per il biglietto aereo“(Non si sa se l’hanno
ricevuto)
“Sapevo gestire la situazione senza problemi” (Non si sa se l’ho gestita)

In questi casi, di solito, si aggiungono delle informazioni per chiarire se l’azione


è avvenuta e in quali circostanze:
“Ieri dovevo accompagnare mio fratello all’aeroporto, ma la mia auto non aveva
la benzina”
“Gli ospiti volevano assaggiare il mio limoncello, però poi hanno scelto la grappa”
“Potevano ricevere un rimborso per il biglietto aereo e ne hanno approfittato”
“Sapevo gestire la situazione senza problemi, eppure hanno chiesto i rinforzi”

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RIASSUNTO

Quando si usa l’imperfetto

Usiamo l’imperfetto per: 8


• descrivere fisicamente una situazione, un avvenimento, un luogo, una
persona
• Il tempo era caldo e umido
• Fare una descrizione psicologica, parlare di sentimenti ed emozioni
• Non è venuta alla festa perché era triste
• Parlare di un’abitudine, di qualcosa che avveniva con regolarità
• L’estate, da bambino, andavo sempre al mare
• Dopo la parola “mentre”
• Mentre camminavo per strada ho incontrato Nicola
• Parlare di azioni continuate, non limitate nel tempo o non concluse
• Il mio cane era nella sua cuccia e dormiva tranquillamente
• Raccontare un sogno
• Ero in mezzo alla strada, incontravo persone che conoscevo
ma che non ricordavo…

Molto spesso in italiano utilizziamo l’imperfetto al posto di altri verbi considerati esatti
dall’italiano più formale. Vediamo qualche esempio:

• Usiamo l’imperfetto al posto del presente indicativo o del condizionale


per rendere meno forte una richiesta:
• Volevo prenotare una camera per due notti
• Ti cercavo per chiederti un favore
• Scegliamo l’imperfetto dell’indicativo al posto del congiuntivo trapassato
e del condizionale passato per esprimere un’ipotesi irrealizzabile
• Se mi chiamavi, ti aspettavo per mangiare (frase corretta: se
mi avessi chiamato, ti avrei aspettato per mangiare)

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BALDO ALBERTO LUIGI DALPORTO ITALIANO IMPERFETTO CON ESERCIZI

ESERCIZI

Completa le frasi con i verbi della tabella.

amavano credevo teneva riteneva era (x2) aveva guardava

1. Il pittore teneva in una mano la tavolozza, nell’altra i pennelli, e guardava con vera 9
soddisfazione il quadro posto sul cavalletto.

2. Non ti credevo così prepotente.

3. C’era una tale nebbia che non si aveva la nozione esatta delle distanze.

4. era così arrogante che ben pochi amavano la sua compagnia.

5. Il giudice riteneva valida la testimonianza.

Imperfetto o Passato Prossimo.

1. Dove siete stati ieri sera? (voi, essere) siamo andati al concerto di Gino Paoli. (noi,
andare)

2. Dato che la macchina non funzionava (funzionare), Anna ha preso l’autobus.


(prendere)

3. Da bambino Martin voleva diventare un calciatore. (volere)

4. (tu) hai visto Marco mentre uscivi? (vedere, uscire)

5. Gli impiegati non sono andati (andare) al lavoro perché c’ era sciopero. (essere)

6. La Porsche mi piaceva molto (piacere), ma costava troppo (costare) così (io) ho


comparato la Panda. (comprare)

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ero piacevano
• Quando (essere, io) bambina, non mi (piacere) molte
piaceva amavo
verdure, e non mi (piacere) la carne; (amare) mangiare la
ho assaggiato
frutta e la pasta. Un giorno, però, (assaggiare) gli asparagi e
sono piaciuti
mi (piacere) moltissimo.

abitavo vivevo 10
Quando (abitare, io) in Italia, (vivere) in un piccolo paese
sono venuta
noioso. Quando (venire) in
mi sono innamorata
America (innamorarsi) della vita più veloce e varia.

ho conosciuto ero
Quando (conoscere, io) mio marito, (essere) ancora una
era ho finito
studentessa, e anche lui (essere) ancora a scuola. Io (finire)
era
la scuola prima di sposarmi, lui (essere) ancora uno studente
ci siamo sposati
quando (sposarsi, noi).

• Marilena, che è argentina e abita in un piccolo paese vicino a Barcellona,


racconta la sua storia.

“Era iniziata malissimo. Mio marito è ingegnere ed era stato chiamato qui in Catalogna
siamo venuti
per un posto di lavoro. (venire, noi) in Catalogna insieme ai nostri bambini,
daveva
ma nel frattempo l’azienda che (dovere) dargli l’impiego è
abbiamo vissuto
fallita. (vivere, noi) malissimo per un anno. Finalmente
ha trovato ho cominciato
lui (trovare) un posto come camionista e io (cominciare) a
lavorare in una fabbrica. I bambini hanno imparato bene il catalano perché ogni
andavano avevano
giorno (andare) alla scuola materna e (avere) molti amici. Mio marito,
era ritornavo
però, (essere) sempre lontano, io (ritornare) a casa la sera tardi e così
potevano sapevo
non (potere, noi) mai stare con i nostri bambini. (sapere, io) che per
era ho deciso
loro (essere) importante avere i genitori vicini è così (decidere, io) di
ho cercato
lasciare la fabbrica. (cercare, io) un’occupazione meno impegnativa per avere
ho trovato
più tempo per i miei figli. (trovare, io) lavoro come cameriera in un albergo:
inizio presto la mattina e finisco nel primo pomeriggio, così posso passare più tempo
con i miei bambini. Abbiamo meno soldi ma siamo tutti più felici.”

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BALDO ALBERTO LUIGI DALPORTO ITALIANO IMPERFETTO CON ESERCIZI

Ho vissuto
1. per tre anni e mezzo a Parigi.
ero
2. Ho cominciato a studiare l'inglese quando bambino.
ha suonato
3. Albert Einstein il violino. 11
è morto
4. Napoleone Bonaparte nel 1815.
ha vinto
5. Il regista Federico Fellini nove volte il premio Oscar.
ho frequentato
6. Quando andavo all'Università per sei mesi un corso di
filosofia.
avevo
7. Sono andato a dormire perchè sonno.
ho visitato
8. Quando ero giovane l'America e per alcuni
ho vissuto
anni l'illusione di voler essere un regista
americano.
è stato
9. Carlo ha detto che ieri male tutto il giorno.
andavo
10. Da bambino al mare tutte le domeniche. [azione abituale, che si
faceva sempre]
sono andato
11. Da bambino una volta al mare. [azione non abituale, che è stata
fatta una sola volta]
faceva
12. Mia zia sempre dei dolci buonissimi. [azione ripetitiva, che si faceva
tante volte]
ha fatto
13. Mia zia ieri dei dolci buonissimi. [azione puntuale, avvenuta una
volta]
pioveva
14. Ieri . [azione durativa, che è durata per un certo tempo]
è piovuto
15. Ieri un po’. [azione momentanea, breve, che è durata o è avvenuta
in un momento]
studiavo ha preparato
16. Mentre , mio fratello la cena. [due azioni
ugualmente lunghe (durative)]
è arrivato abbiamo salutato
17. Quando Fulvio , lo . [due azioni ugualmente
puntuali o momentanee]
mangiavo è suonato
18. Mentre , il telefono. [un’azione durativa durante
la quale avviene un’azione momentanea]

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