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Congiuntivo imperfetto

-ARE -ERE -IRE


Io -assi -essi -issi
Tu -assi -essi -issi
Lui/lei -asse -esse -isse
Noi -assimo -essimo -issimo
Voi -aste -este -iste
Loro -assero -essero -issero

Parlare Prendere Venire Essere Avere


io parlassi prendessi venissi fossi Avessi
tu parlassi prendessi venissi fossi Avessi
lei/lui parlasse prendesse venisse fosse Avesse
noi parlassimo prendressimo venissimo fossimo Avessimo
voi parlaste prendeste veniste foste Aveste
loro parlassero prendessero venissero fossero avessero
Scrivere Partire Dare Fare
io scrivessi partissi dessi facessi
tu scrivessi partissi dessi facessi
lei/lui scrivesse partisse desse facesse
noi scrivessimo partissimo dessimo facessimo
voi scriveste partiste deste faceste
loro scrivessero partissero dessero facessero
Capire Stare
io capissi stessi
tu capissi stessi
lei/lui capisse stesse
noi capissimo stessimo
voi capiste steste
loro capissero stessero

Congiuntivo trapassato
Si forma con l’ausiliare essere o avere al congiuntivo imperfetto + participio passato del verbo.

Essere Avere
io fossi avessi
tu fossi avessi
lei/lui fosse avesse
noi fossimo avessimo
voi foste aveste
loro fossero avessero

Andare > fossi andato


Credere > avessi creduto
Dormire > avessi dormito
Congiuntivo trapassato dei verbi essere e avere

Essere Avere
io fossi stato/a avessi avuto
tu fossi stato/a avessi avuto
lei/lui fosse stato/a avesse avuto
noi fossimo stati/e avessimo avuto
voi foste stati/e aveste avuto
loro fossero stati/e avessero avuto

Congiuntivo e congiunzioni
Il congiuntivo si usa con molte congiunzioni subordinanti.

Benché – sebbene – nonostante – Affinché – perché – in modo ché Purché – a patto che –
malgrado – per quanto a condizione che
Ammesso che Congiuntivo e congiunzioni Prima che
In caso – nel caso in cui – qualora Come se – quasi che Senza che – a meno che –
tranne che

Sebbene abbia poco tempo, accetto volentieri la tua proposta


Ti presto il mio libro purché tu me lo restituisca entro venerdì
Usciamo subito prima che cominci a piovere
Non posso venire al cinema stasera a meno che io non trovi subito una baby-sitter
Qualora ci siano delle difficoltà, ce lo faccia sapere al più presto
Dobbiamo organizzare una cena a sorpresa per Marco in modo che lui parta felice

⚠ NOTA
Da ricordare che la congiunzione anche se con valore concessivo, di largo uso, non richiede il congiuntivo ma
l’indicativo.

Perché finale o causale?


Quando la congiunzione PERCHÉ
- Ha valore finale, con il significato affinché, richiede l’uso del congiuntivo
- Ha valore causale, richiede l’uso dell’indicativo

Faccio sempre molti esempi perché tutti i miei studenti possano capire
> Perché esprime lo scopo, l’obiettivo e richiede il congiuntivo
Mangio la cioccolata perché mi piace
> Perché esprime la causa e non richiede el congiuntivo
Voglio che… vorrei che…
Quando usiamo un verbo di volontà (voglio, desidero, ecc.) in una frase principale, nella frase dipendente è
necessario il congiuntivo.

è Se il verbo della principale è al presente indicativo, nella dipendente usiamo il congiuntivo presente
per esprimere un’azione contemporanea o posteriore.

Voglio che tu mi ascolti con più attenzione!


Voglio che tu parta con me la settimana prossima

è Se il verbo della principale è al condizionale, nella dipendente usiamo il congiuntivo imperfetto per
esprimere un’aziones contemporanea o posteriore

Vorrei che tu mi ascoltassi con più attenzione!


Vorrei che tu partissi con me la settimana prossima

è Quando il soggetto della frase principale è uguale a quello della frase dipendente, si usa la struttura
“condizionale presente + infinito”

Vorrei viaggiare di più


Vorrebbe viaggiare di più
Vorremmo viaggiare di più

Il periodo ipotetico
Il periodico ipotetico è un insieme di due o più frasi (periodo) introdotte da una congiunzione che esprime
un’ipotesi, come ad esempio “se”.

La frase preceduta dalla congiunzione “se” esprime la condizione, la frase seguente esprime la conseguenza.

Il periodico ipotetico si classifica in tre diversi tipi;

1º tipo -> REALTÀ


Il periodo ipotetico del 1º tipo si forma con verbi all’indicativo: presente o futuro semplice sia nella
condizione sia nella conseguenza. Questo appare logico se pensiamo che l’indicativo esprime in genere la
certezza, la realtà. L’ipotesi è presentata come concreta, reale.

Se non prendi questa medicina, non guarisci


Se sarai buono, ti darò un premio

2º tipo -> POSSIBILITÀ


Ill periodo ipotetico del 2º tipo si forma invece con verbi al congiuntivo e al condizionale congiuntivo
imperfetto: nella condizione e condizionale presente nella conseguenza. L’ipotesi è presentata come
potenzialmente possibile, realizzabile (o impossibile ma immaginabile).

Se avessi più tempo, leggerei di più


3º tipo -> IMPOSSIBILITÀ / IRREALTÀ
Il periodo ipotetico del 3º tipo si forma con il congiuntivo trapassato nella condizione e il condizionale
composto nella conseguenza. Questo tipo di periodo ipotetico esprime un’ipotesi impossibile, che non si può
realizzare perché situata nel passato.

Se avessi studiato di più, avresti superato l’esame


Se fossi stato più ricco, 10 anni fa avrei comprato una casa molto più grande
Se ieri non fosse piovuto, saremo andati a fare un pic-nic in campagna

Periodo ipotetico misto


L’ipotesi introdotta da SE è di tipo irreale (l’azione espressa si riferisce al passato), le due conseguenze
espresse sono di tipo diverso e sono rese con due diverse forme verbali:
- Condizionale composto/passato nella prima conseguenza (3º tipo)
- Condizionale semplice/presente nella seconda conseguenza (2º tipo)

Infatti le due conseguenze si situano i momento diversi nel tempo.

Se ieri sera non avessi bevuto così tanto, ora non avrei questo terribile mal di testa
Se fosse stata meno spendacciona, ora Luisa non avrebbe tutti questi problemi economici

Il discorso indiretto
Nel discorso indiretto si riferiscono gli enunciati altrui modificando la relazione

emittente > destinatario

Sandra dice a Luigi “Telefonami!” > Sandra dice a Luigi di telefonarle

In questo caso la relazione tra Sandra e Luigi non è più diretta, ma è mediata da una terza persona che
riferisce il discorso. L’enunciato perde la sua funzione comunicativa primaria, nel nostro caso quella della
richiesta.

Le frasi nel discorso diretto sono indipendenti mentre nel discorso indiretto sono subordinate ad un verbo
della frase principale. I verbi che introducono il discorso indiretto sono di solito:
- Dire - Dichiarare - Spiegare
- Chiedere - Raccontare - Obiettare
- Domandare - Aggiungere
- Rispondere - Ripetere

Nel passaggio dal discorso diretto a quello indiretto avvengono alcune trasformazioni che riguardano i pronomi e
alcune espressioni che riguardano il tempo e lo spazio.

Parole che cambiano


Oggi > quel giorno Qui, qua > lì, là
Domani > il giorno dopo (successivo) Questo > quello
Ieri > il giorno prima Venire > andare
Ora > allora Stamattina > quella mattina
Poco fa > poco prima Stasera > quella sera
Frase principale al presente
Quando il verbo della frase principale è al tempo presente, i verbi della frase riferita non cambiano il tempo e il modo,
eccetto il modo imperativo che si trasforma in due modi:

Paolo dice a Laura: “Chiudi la finestra!”

Di + infinito
Paolo dice a Laura di chiudere la finestra

Che + congiuntivo presente


Paolo dice a Laura che chiuda la finestra

Frase principale al passato


Quando il verbo della frase principale è al passato i verbi cambiano rispettando la concordanza dei tempi e dei modi
sexondo il seguente schema:

Presente indicativo > Imperfetto indicativo


Paolo disse: “È tardi!” > Paolo disse che era tardi

Passato prossimo > Trapassato prossimo


Paolo disse: “Ho bevuto troppo” > Paolo disse che aveva bevuto troppo

Futuro semplice e anteriore > Condizionale composto


Paolo disse: “Tornerò alle otto” > Paolo disse che sarebbe tornato alle otto
Mi disse: “Quando sarò arrivato, ti chiamerò” > Mi disse che quando sarebbe arrivato mi avrebbe chiamato

Imperativo > Di + infinito / Che + congiuntivo imperfetto


Paolo disse: Aspettatemi davanti al cinema! > Paolo disse di aspettarlo davanti al cinema
> Paolo disse che lo aspettassero davanti al cinema

Condizionale semplice > Condizionale composto


Paolo disse: ”Vorrei cambiare la vita” > Paolo disse che avrebbe voluto cambiare la vita

Congiuntivo presente > Congiuntivo imperfetto


Paolo disse: “Penso che sia tardi” > Paolo disse che pensava che fosse tardi

Congiuntivo passato > Congiuntivo trapassato


Paolo disse: “Penso che il film sia già iniziato” > Paolo disse che pensava che il film fosse già iniziato

⚠ NOTA
Nella trasformazione dal discorso diretto al discorso indiretto I periodi ipotetici del primo, del secondo e del terzo tipo
si trasformano tutti in periodi ipotetici del terzo tipo.

Paolo disse: “Se potrò andrò in vacanza a luglio”


Paolo disse: “Se potessi andrei in vacanza a luglio”. Paolo disse che se avesse potuto
Paolo disse: “Se avessi potuto sarei andato in vacanza a luglio” sarebbe andato in vacanza a luglio

Quando il discorso indiretto è introdotto da un verbo che richiede se, come ad esempio il verbo chiedere si usa al
posto dell’indicativo il rispettivo tempo del congiuntivo. Tuttavia, l’uso del congiuntivo si può evitare se la frase è usata
in un contesto informale, nell’uso colloquiale.

Paolo chiese: “Posso fare una telefonata”? > Paolo chiese se poteva/potesse fare una telefonata
Paolo chiese: “Qualcuno mi ha cercato?” > Paolo chiese se qualcuno lo aveva/avesse cercato
⚠ NOTA
I verbi all’infinito, gerundio e participio non cambiano dal discorso diretto al discorso indiretto. Allo stesso modo non
cambiano i verbi all’imperfetto e al trapassato sia indicativo che congiuntivo.

Il passato remoto
Il passato remoto indica un’azione passata, che è avvenuta in un passato lontano e che è completamente finita.

Cristoforo Colombo arrivò in America nel 1492

La forma
La coniugazione regolare del passato remoto è questa:

Guardare Credere sentire


io guardai credei sentii
tu guardasti credesti sentisti
lei/lui guardò credé sentì
noi guardammo credemmo sentimmo
voi guardaste credeste sentiste
loro guardarono crederono sentirono

La prima coniugazione ha solo 3 verbi irregolari al passato remoto e la terza ne ha solo 2:

Prima coniugazione Terza coniugazione


Dare Fare Stare Dire Venire
io diedi feci stetti dissi venni
tu desti facesti stesti dicesti venisti
lei/lui diede fece stette disse venne
noi demo facemmo stemmo dicemmo venimmo
voi deste faceste steste diceste veniste
loro diedero fecero stettero dissero vennero

Ecco i verbi irregolari più importante della seconda coniugazione

Avere Essere Chiudere Conoscere Decidere


io ebbi fui chiusi conobbi decisi
tu avresti fosti chiudesti conoscesti decidesti
lei/lui ebbe fu chiuse conobbe decise
noi avemmo fummo chiudemmo conoscemmo decidemmo
voi aveste foste chiudeste conosceste decideste
loro ebbero furono chiusero conobbero decisero
Leggere Mettere Prendere Sapere Scrivere
io lessi misi presi seppi scrissi
tu leggesti mettesti prendesti sapesti scrivesti
lei/lui lesse mise prese seppe scrisse
noi leggemmo mettemmo prendemmo sapemmo scrivemmo
voi leggeste metteste prendeste sapeste scriveste
loro lessero misero presero seppero scrissero
Spendere Tenere Vedere Vivere Volere
io spesi tenni vidi vissi volli
tu spendesti tenesti vedesti vivesti volesti
lei/lui spese tenne vide visse volle
noi spendemmo tenemmo vedemmo vivemmo volemmo
voi spendeste teneste vedeste viveste voleste
loro spesero tennero videro vissero vollero

L’uso
Nell’italiano parlato oggi il passato remoto è usato soltanto in alcune regioni italiane.

La forma passiva
Forma passiva con il verbo venire
Per fare la forma passiva si può usare il verbo venire + participio passato. Il verbo venire si coniuga allo stesso tempo
del verbo dalla frase attiva.

La forma passiva venire + participio passato si può usare solo con i tempi verbali semplici (presente, imperfetto,
passato remoto, futuro semplice, ecc.) non con i tempi verbali composti (passato prossimo, trapassato prossimo,
futuro anteriore, ecc.)

Nelle frasi passive con venire è possibile anche inserire la persona o la cosa che fa l’azione (l’agente). L’agente è
preceduto dalla preposizione da.

Ogni anno molti turisti visitano Venezia > Ogni anno Venezia viene visitata da molti turisti
Nel 1869 l’Italia invase l’Eritrea > L’Eritrea venne invasa dall’Italia nel 1869
Molti considerano la carne poco salutare > La carne viene considerata da molti poco salutare
Ogni anno molti turisti visitano Venezia > Ogni anno Venezia viene visitata da molti turisti

Venire + participio passato + da

Forma passiva con il verbo andare


Per formare il passivo si può usare il verbo andare + participio passato. Questo passivo ha un significato particolare di
dovere o necessità.

Questo tipo di passivo può essere usato solo con i tempi semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro
semplice, condizionale semplice, ecc.).

Nelle frasi passive con andare è possibile anche inserire la persona o la cosa che fa l’azione (agente). L’agente è
preceduto dalla preposizione da.

Andare + participio passato + da

Il si impersonale
Nelle frasi impersonali il si è sempre seguito dal verbo alla terza persona singolare.
Qui si lavora tutto il giorno

Con i verbi riflessivi aggiunge la particella ci.


E ci si stanca molto

Con i verbi essere e diventare seguiti da un aggettivo, quest’ultimo è al maschile plurale.


Ma si diventa ricchi!
Il si passivante
Nelle frasi con valore passivo il si è alla terza persona singolare quando si riferisce a un nome singolare.
In questo palazzo si affitta un appartamento

Mentre il si è alla terza persona plurale quando si riferisce a una nome plurale.
In questo palazzo si affittano due camere

Gerundio presente e gerundio passato


Il gerundio presente, il gerundio passato sono forme verbali invariabili che si usano nelle frasi secondarie.

Il gerundio presente si forma dall’infinito del verbo. Le terminazioni sono:


-are > -ando
-ere > -endo
-ire > -endo

Ascoltare > Mi rilasso ascoltando la radio


Leggere > Leggendo ho imparato molte cose
Dormire > Di solito passo la domenica dormendo

Il gerundio passato si forma con il gerundio presente di avere o essere + il participio passato del verbo.

Avendo incontrato Piero l’ho invitato a bere un caffè


Essendo arrivato tardi non ho trovato nessuno

Il gerundio può avere cinque significati principali:


- Contemporaneità > le due azioni succedono nello stesso momento
Mentre andavo dal panettiere ho incontrato Claudio > Andando dal panettiere ho incontrato Claudio

- Modalità > descrive in che modo è o succede qualcosa


Abbiamo passato la serata a ridere e a scherzare > Abbiamo passato la serata ridendo e scherzando

- Causa > spiega perché succede qualcosa


Poiché non aveva il biglietto con se Aldo ha pagato la multa sul treno > Non avendo il biglietto con se Aldo ha
pagato la multa sul treno

- Ipotesi > esprime un’ipotesi


Se / Quando si mangia troppo si ingrassa > Mangiando troppo si ingrassa

- Concessione > sostituisce una frase introdotta da anche se (in questo caso il gerundio è preceduto da pur)
Anche se sono stanco, vengo con voi al cinema > Pur essendo stanco, vengo con voi al cinema

Il gerundio passato si usa quando l’azione della frase secondaria avviene prima (anteriorità) rispetto all’azione della
frase principale.
Avendo bevuto molti caffè (prima), sono molto nervoso (ora)

Tutti i pronomi (diretti, indiretti e combinati) e le particelle (ci, ne) vanno dopo il gerundio.
Vedi quei libri? Se me li porti mi farai un gran favore > Vedi quei libri? Portandomeli mi farai un gran favore
Infinito passato
L’infinito passato si forma con l’infinito presente di avere o essere + il participio passato.
Dopo aver visto la TV, sono andato a dormire
Dopo essere tornato a casa, ho preparato la cena

L’infinito passato si usa quando l’azione della frase secondaria (la frase con l’infinito passato) avviene prima
(anteriorità) rispetto all’azione della frase principale.
Dopo aver comprato il biglietto (azione anteriore) ho preso l’autobus (azione successiva)

L’infinito passato si usa principalmente in frasi con significato:


- Temporale (in questo caso è preceduto da dopo)
Dopo che avrò studiato andrò in farmacia > Dopo aver studiato, andrò in farmacia

- Causale (in questo caso è preceduto da per)


Ho ringraziato Paolo perché è venuto alla mia festa > Ho ringraziato Paolo per essere venuto alla mia festa

Tutti i pronomi (diretti, indiretti e combinati) e le particelle (ci, ne) vanno dopo l’infinito.
Sono andato a vivere in America dopo che mi sono laureato > Sono andato a vivere in America dopo
essermi laureato

Nell’infinito passato l’infinito di avere diventa aver.


Per aver perso il treno, sono arrivato tardi all’appuntamento

Participio passato
Il participio passato si forma dall’infinito del verbo. Le terminazioni sono:
-are > -ato
-ere > -uto
-ire > -ito

Entrare > entrato in casa, ho acceso la luce


Vendere > Venduto l’appartamento in città, sono andato a vivere in campagna
Finire > Finito il film, siamo usciti dal cinema

Il participio passato si usa soprattutto nei tempi composti (passato prossimo, trapassato prossimo, ecc).
Ieri ho incontrato Paolo
Quando ser arrivato io ero già uscito

Al di fuori dei tempi composti, il participio passato si usa quando l’azione della frase secondaria (la frase con il
participio passato) avviene prima (anteriorità) rispetto all’azione della frase principale.
Comprato il biglietto (azione anteriore) ho preso l’autobus (azione successiva)

Il significato principale del participio passato è temporale: infatti può sostituire anche frasi con l’infinito passato.
Dopo che avevo fatto la spesa sono tornata a casa per cucinare > Fatta la spesa sono tornata a casa per cucinare
Dopo aver finito la canzone il cantante fece una pausa > Finita la canzone, il cantante fece una pausa

Il participio passato segue una regola particolare:


- I verbi transitivi (con un oggetto diretto) concordano la vocale finale con l’oggetto del verbo
Dopo che ho visto le condizioni del contratto ho deciso di non accettare il lavoro > Viste le condizioni del
contratto, ho deciso di non accettare il lavoro

- I verbi intransitivi (senza un oggetto diretto) concordano la vocale finale con il soggetto del verbo
Dopo che siamo usciti dal cinema siamo andati tutti in pizzeria > Usciti dal cinema siamo andati tutti in pizzeria

Tutti i pronomi (diretti, indiretti e combinati) e le particelle (ci, ne) vanno dopo il participio passato.
Dopo che le ho detto quello che pensavo, l’ho lasciata > Dettole quello che pensavo, l’ho lasciata

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