Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
ESSERE AVERE
Esempi:
Pensavo che foste fratelli gemelli.
Pensavo che tu avessi una casa a Milano.
Cosa succede agli altri verbi? Basta togliere loro le desinenze dell’infinito (-
ARE, -ERE, -IRE) e aggiungere quelle del congiuntivo imperfetto.
Ecco le desinenze del congiuntivo imperfetto per i vari gruppi di verbi:
Esempi:
Non ero sicura che parlassero giapponese.
Non so chi corresse più veloce tra i partecipanti.
Pensavo che finiste il progetto nel pomeriggio.
Nota che questi verbi prendono le desinenze in -e (-essi, -esse…) invece che
come dovrebbero, cioè con la -a (-assi, -asse…).
Esempi:
Non sapevo che facessi sport!
Pensavo che Maria e Paolo stessero insieme.
Se tutti dessero un po’ di denaro alla ricerca, forse ci sarebbero dei passi in
avanti.
BERE DIRE
Nota che il verbo “dire” prende le desinenze in -e (-essi, -esse…) invece che
come dovrebbe, cioè con la -i (-issi, -isse…).
Esempi:
Pensavo che non bevessero alcolici.
Credevamo che ci dicesse di no.
I VERBI MODALI
Infine, diamo un’occhiata ai verbi modali italiani all’imperfetto congiuntivo.
Anche la loro coniugazione diventa regolare in questo tempo verbale: