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SUBJUNCTIVE MOOD
As we said in the previous chapter subjunctive is not a tense, it is a mood that allows the speaker to
express: doubt, emotions, hope, wish… Within subjunctive there are different tenses: presente, passato,
imperfetto & trapassato.
You use congiuntivo presente in case of an action that is simultaneous to another action in the present
(expressed by a verb that triggers subjunctive). Example: Io penso che tu abbia ragione. I think that you
are right. Io penso is present indicative of a verb that triggers subjunctive. Tu abbia is present
subjunctive because it is a simultaneous action to another action in the present (io penso).
You use congiuntivo passato in case of an action that happened earlier to another action in the present
tense (expressed by a verb that triggers subjunctive). Example: Io penso che tu abbia mangiato troppo.
I think that you ate too much. Io penso is present indicative of a verb that triggers subjunctive. Tu abbia
mangiato is past subjunctive because the action of eating happened before the action expressed by the
firs verb.
CONGIUNTIVO IMPERFETTO
CONGIUNTIVO IMPERFETTO: FORMS
Congiuntivo imperfetto is very similar to imperfetto indicativo: it has the same irregular verbs. The only
difference between the two are the endings.
REGULAR VERBS:
PARLARE: IO PARLA-SSI; TU PARLA-SSI; LUI/LEI PARLA-SSE; NOI PARLA-SSIMO; VOI PARLA-STE; LORO
PARLA-SSERO
RICEVERE: IO RICEVE-SSI; TU RICEVE-SSI; LUI/LEI RICEVE-SSE; NOI RICEVE-SSIMO; VOI RICEVE-STE; LORO
RICEVE-SSERO
PARTIRE: IO PARTI-SSI; TU PARTI-SSI; LUI/LEI PARTI-SSE; NOI PARTI-SSIMO; VOI PARTI-STE; LORO PARTI-
SSERO
IRREGULAR VERBS:
FARE: IO FACE-SSI; TU FACE-SSI; LUI/LEI FACE-SSE; NOI FACE-SSIMO; VOI FACE-STE; LORO FACE-SSERO
DIRE: IO DICE-SSI; TU DICE-SSI; LUI/LEI DICE-SSE; NOI DICE-SSIMO; VOI DICE-STE; LORO DICE-SSERO
BERE: IO BEVE-SSI; TU BEVE-SSI; LUI/LEI BEVE-SSE; NOI BEVE-SSIMO; VOI BEVE-STE; LORO BEVE-SSERO
STARE: IO STE-SSI; TU STE-SSI; LUI/LEI STE-SSE; NOI STE-SSIMO; VOI STE-STE; LORO STE-SSERO
DARE: IO DE-SSI; TU DE-SSI; LUI/LEI DE-SSE; NOI DE-SSIMO; VOI DE-STE; LORO DE-SSERO
ESSERE: IO FOSSI; TU FOSSI; LUI/LEI FOSSE; NOI FOSSIMO; VOI FOSTE; LORO FOSSERO
CONGIUNTIVO IMPERFETTO: USE
Congiuntivo imperfetto has a similar function to regular imperfetto, it is used to express simultaneous
action to another action in the past. In order to use it, there must be a verb that triggers subjunctive in
the first part of the sentence. This verb will be either in a past tense (passato, imperfetto, trapassato,
remoto) or in condizionale.
Eri: imperfetto indicativo of a verb that expresses a simultaneous action to another verb in the past.
Fossi: congiuntivo imperfetto of a verb that expresses a simultaneous action to another verb in the past.
You will use congiuntivo presente or indicativo presente to express an action simultaneous to another
action in the present. You will determine if you need to use congiuntivo or indicativo based on the first
verb.
You will use congiuntivo imperfetto or indicativo imperfetto to express an action simultaneous to
another action in the past. You will determine if you need to use congiuntivo or indicativo based on the
first verb.
1. Penso che tu sia molto intelligente. – Pensavo che fossi molto intelligente.
2. Dico che loro sono stanchi. – Dicevo che loro erano stanchi.
3. Ho paura che voi mangiate troppo. – Avevo paura che voi mangiaste troppo.
4. Sappiamo che loro non mangiano abbastanza. – Sapevamo che loro non mangiassero
abbastanza.
5. Loro sono sicuri che noi abbiamo tempo. – Erano sicuri che noi avevamo tempo.
6. Vogliamo che lei parta per l’Italia. – Volevamo che lei partisse per l’Italia.
7. Sperano che voi finiate il vostro lavoro. - Speravano che voi finiste il vostro lavoro.
8. So che lui lavora troppo. - Sapevo che lui lavorava troppo.
9. Dubito che loro tornino a casa prima delle 10. – Dubitavo che loro tornassero a casa prima
delle 10.
10. Siamo certe che voi avete ragione. – Eravamo certe che voi avevate ragione.
PARLARE: IO AVESSI PARLATO; TU AVESSI PARLATO; LUI/LEI AVESSE PARLATO; NOI AVESSIMO PARLATO;
VOI AVESTE PARLATO; LORO AVESSERO PARLATO
FARE: IO AVESSI FATTO; TU AVESSI FATTO; LUI/LEI AVESSE PARLATO; NOI AVESSIMO PARLATO; VOI
AVESTE PARLATO; LORO AVESSERO PARLATO
ANDARE: IO FOSSI ANDATO/A; TU FOSSI ANDATO/A; LUI FOSSE ANDATO; LEI FOSSE ANDATA; NOI
FOSSIMO ANDATI/E; VOI FOSTE ANDATI/E; LORO FOSSERO ANDATI/E
Examples:
Ho detto che lui era arrivato tardi ieri sera. I said that he had arrived late last night.
Era arrivato: trapassato prossimo needs to be used because the arrival had happened before the other
person stated it in the past.
Pensavo che tu fossi arrivato tardi ieri sera. I thought that you had arrived late last night.
Fossi arrivato: congiuntivo trapassato needs to be used because the arrival had happened before the
other person stated it in the past.
You will use congiuntivo passato or indicativo passato to express an action earlier to another action in
the present. You will determine if you need to use congiuntivo or indicativo based on the first verb.
You will use congiuntivo trapassato or indicativo trapassato to express an action earlier to another
action in the past. You will determine if you need to use congiuntivo or indicativo based on the first
verb.
Indicativo presente – Indicativo presente – Indicativo passato Indicativo passato
indicativo passato congiuntivo passato (imp, pp, tp, pr) – (imp, pp, tp, pr) –
indicativo trapassato congiuntivo trapassato
Dico che tu sei arrivato Penso che tu sia Dicevo che tu eri Pensavo che tu fossi
ieri. arrivato ieri. arrivato la sera prima. arrivato la sera prima.
SELF ASSESSMENT EXERCISES:
A. Transform the sentences in the past. Pay attention to when you need to use subjunctive and
when indicative. Transform BOTH verbs in each sentence.
1. Penso che tu abbia lavorato troppo.
2. Dico che loro hanno lavorato troppo.
3. Ho paura che voi abbiate mangiato troppo.
4. Sappiamo che loro non hanno mangiato abbastanza.
5. Loro sono sicuri che noi siamo arrivati ieri alle 10.
6. Ci sembra che lei sia partita per l’Italia la settimana scorsa.
7. Sperano che voi abbiate finito il vostro lavoro.
8. So che lui ha studiato per l’esame.
9. Dubito che loro siano tornati a casa prima delle 10.
10. Siamo certe che voi avete comprato il libro sbagliato.
B. Choose the correct form of the verb in parenthesis (indicativo passato/trapassato or congiuntivo
passato/trapassato)
1. Spero che lui sia tornato ieri sera.
2. Speravo che loro fossero tornati a casa prima delle 12.
3. Dico che lui ha lavorato troppo la settimana scorsa.
4. Ho detto che lui aveva lavorato troppo la settimana scorsa.
5. Dubitavo che loro avessero finito il loro lavoro in tempo.
6. Pensavano che voi aveste mangiato troppo a cena.
7. Ero sicura che voi avevate studiato abbastanza per l’esame della settimana passata.
8. Credeva che lui avesse conosciuto sua moglie due anni fa.
9. So che lui ha guardato troppa TV prima di addormentarsi.
10. Immagino che loro si siano sposati un mese fa.
Avrei preferito che tu fossi arrivato prima. I would have preferred that you had arrived earlier.
The exceptions of this rule are verbs DIRE and PENSARE. If these two verbs are in condizionale you will
use congiuntivo presente to express simultaneous action and congiuntivo passato to express earlier
action.
Direi che tu abbia ragione. I would say that you are right.
Penserei che lui sia uscito di casa tardi. I would think that he left his house late.
MAIN TEXTS FROM CHAPTER 3
CORTO MALTESE
Corto Maltese è un marinaio, un avventuriero, un “gentiluomo di fortuna”.
Il mio nome è Corto, Corto Maltese.
Sono nato a Malta, il 10 luglio del 1887, almeno così mi dicono.
Della mia prima infanzia ricordo una bandiera piena di croci e una barba rossa, quella di
mio padre. Mia madre? Una gitana di Siviglia. Era talmente bella che il pittore Ingres se
ne è innamorato follemente, non so se sia vero, lei non mi parlava mai di queste cose.
Ricordo una casa bellissima con un patio pieno di fiori vicino alla moschea di Cordoba,
e ricordo bene il giorno in cui un’amica di mia madre mi ha preso la mano sinistra e l’ha
guardata spaventata, non avevo la linea della fortuna. Non ci ho pensato molto, ho
preso un rasoio di mio padre e ho fatto una linea da solo, lunga e profonda. Non credo
di aver aumentato la mia dose di fortuna, ma sono sempre stato libero e questo basta.
Mio padre se ne andava in continuazione e tornava sempre meno. Lui veniva da
Tintagel, in Cornovaglia, un posto pieno di fate e maghi. Diceva di essere il nipote di
una strega di Man che aveva un gatto rosso, ma diceva un sacco di cose quando si
perdeva fra le bottiglie. Ho studiato alla scuola ebraica de La Valletta e poi a Cordoba
con il rabbino Ezra Toledano, è stato lui a iniziarmi alla Torah e a raccontarmi altre
storie segrete.
In ogni caso, quello che ricordo meglio è il giorno in cui sono partito da Malta e mi sono
imbarcato sul Vanità Dorata, un magnifico tre alberi, da allora ho sempre navigato in
giro per il mondo. Ho conosciuto Rasputin, Jack London e tanti altri, ho imparato a
ballare il tango a Buenos Aires, nelle Antille e in Brasile ho conosciuto Esmeralda e i riti
vudù. E poi ci sono state le Indie, la Cina, le isole dei Caraibi fra pigre verande e
sparatorie e quelle del Pacifico, con Escondida, la più strana fra tutte, fra monaci e
corsari. Ho visto un treno carico d’oro precipitare in un lago ghiacciato in Mongolia, ho
condiviso i silenzi del deserto con un guerriero, il verde e le lacrime con una bellissima
fata irlandese, ho cercato gioielli (jewels) e sogni impossibili lungo i canali (channels) e
sopra i tetti di Venezia.
Non sono un eroe, mi piace viaggiare e non amo le regole, ma ne rispetto una soltanto,
quella di non tradire mai gli amici.
Ho cercato tanti tesori senza mai trovarne uno, ma continuerò sempre, potete contarci,
ancora un po’ più in là…
SILVIA ZICHE
Silvia Ziche pubblica le prime tavole su Linus nel 1987. Lavora poi
su Cuore, Smemoranda, Topolino, Comix. Nel tempo ha collaborato con altre riviste, più
alcune uscite in libreria. In generale, alterna la scrittura di lunghe storie a puntate
(Disney), alla ideazione di strisce e vignette. Continua, in parallelo, una costante
collaborazione con le testate Disney, e una produzione autonoma. Il suo personaggio
più recente, Lucrezia, appare settimanalmente sulle pagine del periodico Donna
Moderna e, a volte, in libreria.