Sei sulla pagina 1di 22

VII- a B

La cucina
italiana.
I tempi
composti
dell’indicativo
Oggetto- lingua
italiana
L’indovino
https://wordwall.net/it/resource/31416224/senza-nome1

https://wordwall.net/it/resource/31416405/ingredienti-della-ribollita
Leggi il testo, scegli l’alternativa corretta e
identifica i verbi composti, formati con i
ausiliari essere e avere.
ingredienti. Il cavolo nero, tipico
La ribollita era stata un piatto tipico della toscano, deve aver passato una
regione Toscana, nota quanto la bistecca gelata invernale affinché le foglie
alla fiorentina. Si trattava di un piatto di s’inteneriscano (come dicono i
umili origini che di solito i contadini toscani è necessario che “abbia
preparavano il venerdì in abbondanza, e preso i’ghiaccio”). I fagioli
che il giorno dopo veniva ribollita secondo dovevano essere rigorosamente
la regola del “non si butta via nulla”. cannellini: fagioli bianchi secchi
Stabilire con precisione la ricetta originale messi a mollo per una notte prima
e tradizionale della ribollita fu stato un di essere stati bolliti in acqua. Il
compito molto difficile. La ribollita era un pane doveva essere pane toscano,
piatto servito per riempire lo stomaco con sciocco, cioè senza sale, cotto a
poca spesa e soprattutto con quello che la legna e raffermo. L’olio
terra avrà offerto ai contadini. Non vi era extravergine d’oliva doveva
una ribollita uguale a un’altra. Alcune rispettare una sola regola: doveva
indicazioni sugli essere del buon olio toscano. Non
serve altro!
1. Le foglie del cavolo usato per la ribollita devono essere:

a■ ammorbidite dal freddo


b■ secche e croccanti
c■ nere e ghiacciate

2. Il pane per la ribollita deve essere:

a■ soffice e con poco sale


b■ toscano e salato
c■ senza sale e indurito
Passato prossimo
01
Trapassato prossimo
02
Trapassato remoto
03
Futuro anteriore
04
01

Passato prossimo
Passato prossimo
Il passato prossimo in italiano è un tempo composto. Si forma con le
forme del presente
di ESSERE o AVERE (verbi ausiliari) più il participio passato del
verbo principale: sono andato, ho mangiato.

Formazione del participio passato regolare:


PARL-ARE → PARL-ATO
VED- ERE → VED-UTO
FIN-IRE → FIN- ITO
Molti verbi, specialmente quelli in –ERE, hanno il participio passato
irregolare:
dare → ho dato
fare → ho fatto
chiedere → ho chiesto
chiudere → ho chiuso
Quando l’ausiliare è essere il participio passato si comporta come un
aggettivo e si accorda con il soggetto della frase nel genere e nel
numero.
Questo non accade quando l’ausiliare è avere.

Marco è andato a Roma


Marco e Luca sono andati a Roma
ma Andiamo a imparare
Maria ha mangiato al ristorante
Maria e Paola hanno mangiato al ristorante il passato prossimo
02
Trapassato prossimo
Il trapassato prossimo indica:
azioni e fatti già conclusi nel passato
Per formare il trapassato prossimo si usa:
l'imperfetto indicativo degli ausiliari
essere o avere
+
il participio passato del verbo scelto

Marco aveva letto il giornale.


Ricordi quando eravamo andati in vacanza a toscana?

Per la maggior parte dei verbi si usa l'ausiliare avere; per molti verbi di
movimento si usa l'ausiliare essere.
Quando il trapassato prossimo è costruito con l'ausiliare essere, occorre
concordare il participio in genere e numero con il soggetto.
Io era partito/partita
Tu eri partito/partita
AUSILIARI ESSERE E AVERE A PASSATO PROSSIMO E
TRAPASSATO PROSSIMO

ESSERE AVERE ESSERE AVERE


Io ERO statO/A Io AVEVO avuto Io SONO statO/A Io HO avuto

Tu ERI statO/A Tu AVEVI avuto Tu SEI statO/A Tu HAI avuto

Lui/Lei ERA Lui/Lei è statO/A


Lui/ Lei AVEVA avuto Lui/ Lei HA avuto
statO/A

Noi ERAVANO
Noi AVEVAMO avuto Noi SIAMO statI/E Noi ABBIAMO avuto
statI/E

Voi ERAVATE
Voi AVEVATE avuto Voi SIETE statI/E Voi AVETE avuto
statI/E

Loro ERANO
Loro AVEVANO avuto Loro SONO statI/E Loro HANNO avuto
statI/E
03
Trapassato
remoto
Trapassato remoto

Il trapassato remoto è un
tempo verbale Questa forma verbale si
dell’➔indicativo e si usa per coniuga combinando le forme
indicare un fatto avvenuto del passato remoto indicativo
prima di un altro nel passato, degli ausiliari avere o essere
definitivamente concluso e con il ➔participio passato del
senza riflessi sul presente verbo da coniugare. Il
trapassato remoto si usa
Quando ebbe finito feci la soltanto nelle proposizioni
domanda che mi bruciava, a ➔subordinate introdotte da
quel punto. «Perché proprio congiunzioni come dopo che,
io?» (G. Carofiglio, Il passato finché, non appena Quando
è una terra straniera) ebbe scoperto di aver perso,
lasciò tutto.
04
Futuro
anteriore
Futuro anteriore
Indica fatti già compiuti che si svolgono nel futuro, prima del tempo del verbo principale
(che solitamente è al futuro semplice).

Indica supposizioni o esprime incertezza su azioni avvenute nel passato o nel futuro, infatti
si usa quando non si è sicuri che determinate azioni abbiano avuto o avranno luogo.

Si forma:

Futuro semplice degli ausiliari essere o avere


+
Participio Passato del verbo scelto

Quando avrò finito di fare la doccia, uscirò.


Coniugazioni dei verbi ausiliari essere e avere
al trapassato remoto e futuro anteriore
Essere, avere al trapassato remoto Essere, avere al futuro anteriore
1. Io fui stato, io ebbi avuto 1. Io sarò stato, io avrò avuto

2. Tu fosti stato, tu avesti avuto 2. Tu sarai stato, tu avrai avuto

3. Lui fu stato, lui ebbe avuto 3. Lui sarà stato, lui avrà avuto

4. Noi fummo stati, noi avemmo avuto 4. Noi saremo stati, noi avremo avuto

5. Voi foste stati, voi aveste avuto 5. Voi sarete stati, voi avrete avuto

6. Loro furono stati, loro ebbero avuto 6. Loro saranno stati, loro avranno avuto
Leggi le seguenti frasi e coniuga il verbo tra parentesi al passato prossimo:

1. Mia madre (lavare) le verdure e (separare) le coste dalle foglie.


2. Mia sorella (tagliare) in pezzi il pomodoro per la zuppa.
3. (pendere) una pentola capiente e ( cospargere) il fondo di olio.
4. Io (mettere) a soffriggere la carota, la cipolla, il porro, e prezzemolo.
5. Loro (aggiungere) i pomodori pelati e (incorporare) le verdure.
6. Maria (aggiustare) di sale e (lasciare) cuocere.
7. Luca (passare) al mixer 2/3 dei fagioli e 1/3 di verdure.
8. Noi (riversare) la purea di verdure e la crema di fagioli nella pentola e (fare)
cuocere il tutto per altri 5 minuti.
9. Loro hanno voluto assaggiare la vera cucina toscana (fare) una sosta in questo
locale.
Quando si usa il modo trapassato prossimo? Scegli le alternative corrette!
❏ Quando le azioni e fatti sono già conclusi nel passato.
❏ Per dare istruzioni, indicazioni, ordini.
❏ è costruito con l'ausiliare essere, e occorre concordare il participio in genere e numero con il
soggetto.
❏ Per indicare un’azione futura.
Abbina gli ausiliari essere o avere insieme al participio del verbo della colonna
sinistra con il numero e la persona della colonna destra per formare il tempo
composto del trapassato remoto.

Avesti avuto Io
Ebbi cantato Tu
Fui tornato Lui\lei
Fummo stati Noi
Foste caduti Voi
Ebbe pulito Loro
Furono partiti Io
Avemmo lavorato Tu
Fosti visto Lui\lei
Aveste ballato Noi
Fu preparato Voi
Ebbero ubbidito Loro
Le origini del tiramisù (sono molto incerte) perché ogni regione
(vorrebbe aver) “inventato” questa prelibatezza: per questo motivo è nata una Cambia la forma verbale tra
specie di contesa tra Toscana, Piemonte e Veneto. Una prima versione (pone) la
nascita del tiramisù nel XVII secolo, a Siena, quando alcuni pasticceri, in vista
parentesi con quella del futuro
dell’arrivo del Granduca di Toscana Cosimo de’ Medici, (decisero) di preparare anteriore nel testo: Le origini
un dolce per celebrare la sua grandezza. Il dolce (doveva rispecchiare) la del tiramisù, e dopo rispondere
personalità del Granduca: doveva quindi (essere) un dolce importante e gustoso, alle domande
ma allo stesso tempo preparato con ingredienti semplici e, cosa più importante,
doveva essere estremamente appetitoso, poiché Cosimo (amava) letteralmente i
dolci. Così fu realizzato il nostro tiramisù che all’epoca era chiamato “zuppa del
duca”, proprio in onore di Cosimo de’ Medici che (portò) con sé la ricetta a
Firenze facendola conoscere in tutta Italia. La leggenda (racconta), inoltre, che
la “zuppa del duca” divenne il dolce preferito dai nobili che gli attribuivano
proprietà afrodisiache ed eccitanti: da qui il nome “tiramisù”. Un’altra versione,
invece, racconta che a inventare il tiramisù (sia stato) un pasticcere torinese in
onore di Camillo Benso conte di Cavour, per sostenerlo nella sua difficile
impresa di unificare l’Italia. Questo spiegherebbe meglio l’uso dei savoiardi,
biscotti originari proprio della Savoia (nell’area piemontese). Anche il Veneto
(ha) una sua versione in merito: sembra che il tiramisù sia stato inventato nel
ristorante “el Toulà” di Treviso, all’epoca situato nei pressi di una casa chiusa per
appuntamenti e (servito) appunto per “tirare su”. Ancora oggi il vero luogo
d’origine e le circostanze in cui è nata questa gustosa invenzione restano un
mistero.
1. Secondo la leggenda toscana il tiramisù nasce nel:

a ■ Cinquecento
b ■ Seicento
c ■ Settecento

2. L’uso dei savoiardi nel tiramisù fa pensare che il


dolce sia nato in:

a ■ Toscana
b ■ Veneto
c ■ Piemonte

3. Il nome tiramisù si riferisce a:

a ■ le nobili origini del dolce


b ■ il colore del dolce
c ■ le proprietà afrodisiache del dolce
Vi
ringraziamo!
Avete domande?
! AVETE ANCHE UN
COMPITINO !
Tempi composti del modo indicativo -
Risorse per l'insegnamento

CREDITS: This presentation template was created


by Slidesgo, including icons by Flaticon, and
infographics & images by Freepik

Potrebbero piacerti anche