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UNIVERSIDADE DO ESTADO DO RIO DE JANEIRO

Prof. Edvaldo

L’IMPERFETTO INDICATIVO
(em português – pretérito imperfeito)

L’imperfetto indica un’azione passata considerata nel suo svolgimento e, quindi, presentata nel
suo farsi. Esso, pertanto, esprime la durata di un’azione nel passato.

Il nonno leggeva il giornale sul divano.


(O avô lia o jornal no sofá.)

Avevo uno zio che abitava a Milano.


(Eu tinha um tio que morava em Milão.)

Si usa l’imperfetto:

1. nelle narrazioni (imperfetto narrativo):

C’era una volta un Principe che ritornando dalla caccia vide nella polvere, sul margine della via,
un bimbo di forse otto anni che dormiva tranquillo...
(Era uma vez um Príncipe que, voltando da caça, viu na poeira, na beira da rua, um menino de
cerca de oito anos que dormia tranquilo...)

2. per azione passata contemporanea a un’altra azione passata (imperfetto di


contemporaneità):

Dormivo da un paio d’ore, quando squillò il telefono.


(Eu dormia por algumas horas, quando tocou o telefone.)

3. nelle narrazioni cronachistiche al posto del passato remoto (imperfetto storico o


cronachistico):

Il 1º maggio 1994 moriva Ayrton Senna da Silva e il Brasile perdeva un eroe nazionale.
(No dia 1º de maio de 1994 morria Ayrton Senna da Silva e o Brasil perdia um herói nacional.)

4. nelle descrizioni al passato (imperfetto descrittivo):

Mi ricordo benissimo del nonno: era alto e massiccio. Aveva i capelli bianchi, corti e
leggermente spettinati, e una barba incolta. Indossava sempre un cappotto nero...
(Eu me lembro muito bem do vovô: ele era alto e corpulento. Tinha os cabelos brancos, curtos e
levemente despenteados. Usava sempre um casaco preto...)

5. per azione abituale, repetitiva nel passato (imperfetto di consuetudine):

Da piccolo giocavo sempre nel cortile di casa mia con i miei amici.
(Quando eu era pequeno, brincava sempre no quintal da minha casa com os meus amigos.)

6. nel linguaggio parlato sostituisce il condizionale presente, soprattutto quando:


(a) si vuole rendere più cortese una richiesta (imperfetto desiderativo) o (b)
giustificare un comportamento (imperfetto di cortesia):

(a) Volevo (= vorrei) un chilo di carne.


(b) Scusate, volevo (= vorrei) solo dirvi che esco un momento.
VERBI REGOLARI

PARLARE VENDERE PARTIRE


Io Parl avo Vend evo Part ivo
Tu Parl avi Vend evi Part ivi
Lui, lei Parl ava Vend eva Part iva
Noi Parl avamo Vend evamo Part ivamo
Voi Parl avate Vend evate Part ivate
Loro Parl avano Vend evano Part ivano

VERBI AUSILIARI

ESSERE AVERE
Io Ero Avevo
Tu Eri Avevi
Lui, lei Era Aveva
Noi Eravamo Avevamo
Voi Eravate Avevate
Loro Erano Avevano

VERBO ESSERCI

Sing. C’era
Plur. C’erano

Osservazioni:

1. Molti verbi che al presente indicativo sono irregolari assumono una coniugazione completamente
regolare all’imperfetto:

Andare – andavo, andavi, andava, andavamo, andavate, andavano


Sapere – sapevo, sapevi, sapeva, sapevamo, sapevate, sapevano
Uscire – uscivo, uscivi, usviva, uscivamo, uscivate, uscivano

2. Altri verbi usano la forma arcaica del verbo per la coniugazione dell’imperfetto per mantenere la
struttura regolare (radice inalterata + desinenza):

Bere Dire Condurre


(bevere) (dicere) (conducere)
Bev evo Dic evo Conduc evo
Bev evi Dic evi Conduc evi
Bev eva Dic eva Conduc eva
Bev evamo Dic evamo Conduc evamo
Bev evate Dic evate Conduc evate
Bev evano Dic evano Conduc evano

Fare Tradurre
(facere) (traducere)
Fac evo Traduc evo
Fac evi Traduc evi
Fac eva Traduc eva
Fac evamo Traduc evamo
Fac evate Traduc evate
Fac evano Traduc evano

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