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L'articolo
Articolo determinativo
maschile singolare: il, lo (davanti a parole che iniziano per z, gn, x, pn, ps, s impura ed i semiconsonante;
eliso in l' davanti a parole che iniziano per vocale)[1]
femminile singolare: la (eliso in l' davanti a parole
che iniziano per vocale)
maschile plurale: i, gli (davanti a parole che iniziano
per z,x, gn, ps, s impura o vocale)
femminile plurale: le
L'elisione di gli davanti a parola che inizia per i, e di le
davanti a parola che inizi per e (gl'individui, l'erbe)
ormai considerata arcaica. Viceversa, nell'uso formale/burocratico, quando l'elisione facoltativa, si tende a
evitarla, specie se l'articolo l'unica spia del genere del
soggetto (la autista, femminile); tuttavia viene ritenuto innaturale l'uso della forma piena dell'articolo nello scritto,
quando contrasta con l'uso orale.
Alle diverse forme di articolo determinativo corrispondono altrettante varianti dell'aggettivo dimostrativo quello:
quello specchio, quel comportamento, eccetera.
2 Nome e aggettivo
Articolo indeterminativo
In italiano, l'ordine tra l'aggettivo e il sostantivo non s maschile singolare: un, uno (davanti a parole che so, tuttavia la tendenza quella di mettere l'aggettivo doiniziano per z, gn, x, pn, ps, s impura, cio s seguita po il nome se questo indica una qualit che caratterizza
1
2 NOME E AGGETTIVO
una cosa rispetto ad altre. Alcune categorie di aggetti- Generalmente, il genere del sostantivo non determinavi hanno per un ordine sso: quelli che indicano colo- to dal suo signicato. Fanno eccezione a questa regola
re, forma o nazionalit seguono sempre il nome, mentre soprattutto i nomi di persona:
gli aggettivi possessivi sono posti quasi sempre prima del
nome (tranne che per motivi di enfasi).
Francesco, Francesca
Quando c' possibilit di scelta, si mette al secondo posto
Il ragazzino, la ragazzina
l'aggettivo se gli si vuole dare una funzione distintiva:
una bella casa (aggettivo caratterizza),
una casa bella (l'aggettivo ha la funzione di
distinguere la casa rispetto ad altre).
2.2 L'aggettivo
Gli aggettivi sono le parti del discorso che servoA parit di genere, gli aggettivi e i sostantivi seguono le no a modicare in qualche modo il signicato di un
stesse regole generali per la formazione del numero. Ov- sostantivo.[4]
viamente, andando pi in dettaglio ci sono delle dierenze, ma in linea di massima tali regole possono essere
riassunte come segue:
2.2.1 Aggettivi qualicativi
2.1
Il nome
L'aggettivo pi comune quello qualicativo, il quale serve a denire la qualit di una cosa o persona. In italiano,
gli aggettivi hanno due generi (maschile e femminile) e
due numeri (singolare e plurale). Concordano per genere
e numero col sostantivo a cui si riferiscono. Le desinenze
pi frequenti, molto somiglianti a quelle dei sostantivi,
sono raggruppabili in due classi (derivate direttamente
dalle due classi di aggettivi latini):
Esistono anche aggettivi invariabili che cio non variano
per genere e numero, come ad esempio alcuni aggettivi di
colore (la penna rosa - le penne rosa - il pastello rosa - i
pastelli rosa; idem per blu), e le parole straniere (atteggiamento dandy - un gruppo di persone dandy). Valgono
in linea di massima le stesse irregolarit che si riscontrano tra i sostantivi (cfr. Plurale dei sostantivi nella lingua
italiana).
Larticolo si omette davanti ai nomi di parentela preceduti da un aggettivo possessivo che non sia loro": (mio
padre, tua madre, suo fratello, nostra zia, vostro nipote,
ma: il loro padre, la loro madre ecc.). Vi sono per alcuni nomi di parentela che ammettono larticolo, come per
esempio mamma e pap, che vengono considerati come
vezzeggiativi; inoltre, larticolo si usa quando i nomi di
3
parentela sono al plurale (le mie sorelle), o sono accompagnati da un attributo (la mia cara moglie), oppure se
vengono seguiti dal possessivo ( colpa tua).
Il pronome
3.1
Pronomi personali
A dierenza di quanto accade in molte altre lingue (come ad esempio nel francese e nell'inglese) il pronome
personale soggetto in italiano facoltativo e viene normalmente omesso. Viene espresso esplicitamente quando si desidera enfatizzare il soggetto o quando occorre
risolvere ambiguit davanti a voci verbali identiche (ad
esempio, tra le tre persone singolari del congiuntivo presente). Il francese e l'inglese hanno invece bisogno che il
pronome venga specicato, dato che le forme verbali coniugate a seconda delle diverse persone presentano forti
somiglianze tra di loro.
4 La preposizione
5 Il verbo
I verbi in italiano si coniugano per persona (1a , 2a o
3a ) e per numero (singolare o plurale) del soggetto, per
tempo (presente, passato, futuro), per modo (indicativo,
congiuntivo, condizionale, imperativo, innito, gerundio
e participio) e talvolta per genere (maschile o femminile) del soggetto o dell'oggetto. A dierenza di altre lingue
(ad esempio dell'inglese o del francese) non obbligatorio
porre prima del verbo il pronome personale soggetto dato che le desinenze tra le diverse persone utilizzate nella
coniugazione solo raramente permettono ambiguit.
5 IL VERBO
presente
5.1
Modo innito
presente, usato per un'azione contemporanea isolata o abituale, o per un'intenzione per l'immediato
futuro;
imperfetto, usato per un'azione in un tempo indeterminato nel passato e considerata durante il corso del
suo svolgimento;
passato remoto, usato per un'azione in un tempo
passato solitamente lontano nel tempo e genericamente terminata
futuro semplice, usato per un'azione spesso situata un futuro generico o comunque come forma che
indica delle supposizioni, anche sul presente[6]
ciascuno dei quali d vita ad un tempo composto
mediante ausiliare coniugato + participio passato (pp):
5.4
Modo congiuntivo
l'indicativo futuro anteriore, quando l'azione futura rispetto ad un'azione presente o futura ma
antecedente ad un'altra azione futura
(1) per molti verbi della seconda coniugazione la desinenza -i, ma cambia la radice del verbo. (cadere > caddi;
scrivere > scrissi; tenere > tenni; etc.)
il condizionale passato, quando l'azione futura
(2) per molti verbi della seconda coniugazione la desinenrispetto ad un'azione passata
za -e, ma cambia la radice del verbo. (cadere > cadde;
scrivere > scrisse; tenere > tenne; etc.)
Tempo presente
(3) per molti verbi della seconda coniugazione la desinenza -ero, ma cambia la radice del verbo. (cadere > Tempo imperfetto
caddero; scrivere > scrissero; tenere > tennero; etc.)
Uso dei tempi del congiuntivo
Tempo futuro semplice
La grammatica ha ereditato dalla grammatica latina, sia
LA CONGIUNZIONE
Per esprimere contemporaneit nel passato (la frase prin- 5.6 Modo gerundio
cipale usa il tempo imperfetto o passato remoto) si usa il
congiuntivo imperfetto:
Il gerundio si usa con il verbo stare per la costruzione
di frasi progressive ("sto andando a Roma", quindi sono
in viaggio), oppure al posto di una frase subordinata tem Credevo che la via fosse dritta.
porale o causale ("vedendo il sole, usc). Esiste il gerundio
presente, un tempo semplice, e il gerundio passato, temPer esprimere anteriorit al presente la frase subordinata po composto formato dal gerundio presente dell'ausiliare
deve avere il verbo al congiuntivo passato:
e dal participio passato del verbo: "avendo parlato - essendo caduto".
A volte nel gerundio passato l'ausiliare omesso, e ri Penso che il servizio sia stato buono.
mane il solo participio passato con la stessa funzione del
gerundio, ed impersonale come l'innito.
Per esprimere anteriorit al passato la frase subordinata
deve avere il verbo al congiuntivo trapassato:
Pensavo che il servizio fosse stato buono.
6 L'avverbio
5.5
Modo imperativo
La forma atona del pronome per sempre proclitica (posposta) con le voci di terza persona, sia singolare che plurale (es. Signora, mi guardi!"; Signori, mi guardino!";
oppure: signora, mi dica la verit!"; Signori, mi dicano
la verit!"). Il procedimento si realizza concordemente alle regole sulle forme del congiuntivo presente, con le quali
l'imperativo della terza persona coincide perfettamente.
7 La congiunzione
Le congiunzioni uniscono tra di loro due parti di una stessa proposizione (io e te), oppure due frasi (vado e torno),
spesso la frase principale e la subordinata. Si tratta di parti
invariabili del discorso, come anche gli avverbi.[7]
11.2
L'interiezione
Note
Elisione
Troncamento
D eufonica
I eufonica
Dittongo mobile
Raddoppiamento fonosintattico
12 Altri progetti
[4] De Mauro.
[5] P. Marmini-G. Vicentini, Passeggiate italiane, livello
intermedio, Roma, Bonacci, 1988 (appendice).
[6] P.M. Bertinetto, Tempo, Aspetto e Azione nel verbo italiano. Il sistema dell'Indicativo, Firenze, Accademia della
Crusca 1986.
[7] Garzanti linguistica
10
Bibliograa
11
11.1
Voci correlate
Verbo
13 Collegamenti esterni
Coniugazione dei Verbi e Analisi delle Forme
Verbali
Analisi Grammaticale del Periodo Automatica
14
14.1
14.2
Immagini
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14.3
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