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collana di narrativa
Indice
Nota introduttiva
S-stanti
La curva del puzzle
La passeggiata
Il cielo sopra Berlino
Un altro piccolo signore
Due righe
E la chiamavano musica...
Il casellante
La macchina si ferma
In viaggio
Nota introduttiva
Il progetto Matisklo Edizioni un progetto recente:
abbiamo iniziato a parlarne "seriamente" nel febbraio 2013, affrontando i vari aspetti legali,
amministrativi e fiscali relativi alla creazione di una
casa editrice con un misto di entusiasmo, curiosit e
timore reverenziale. Non siamo mai stati tipi da
burocrazia, da modulistica, da leggi e codicilli vari.
Pochi mesi pi tardi, nel luglio 2013, sono usciti i
primi quattro libri. La soddisfazione stata tanta,
per noi e per chi ha deciso di scommettere assieme a
noi sul digitale (e soprattutto sulla poesia in
digitale), nonostante buona parte di coloro ai quali
parlavamo del progetto "storcessero il naso": bello s
il digitale, ma farete anche i libri cartacei? E poi 'sti
eBook dove li leggo? Dove li compro? Ma siete
davvero una casa editrice vera?
In questi ultimi cinque mesi abbiamo ampliato il
nostro catalogo, incontrato tanta gente sul nostro
cammino (autori, editori, curatori di blog e siti
internet, lettori e semplici appassionati), nel frattempo gli eBook sono passati da essere una realt
marginale e semi-sconosciuta ad un ruolo primario
nel panorama editoriale italiano; anche molti tra
coloro che nutrivano dubbi sulla tecnologia del libro
S-stanti
Storie di viaggi, strade, sentieri, percorsi e
traiettorie
Mariacristina Brettone
Roberto Gianolio
Emma Grillo
Damiana Guerra
Sara Maggi
Alberto Marcolli
Roberto Ragazzo
Francesco Romoli
Mauro Sighicelli
attraversati
andarsene.
in
quellabbraccio
senza
poi
pi
E attese, adagio.
Questa la storia. Tutta vera. Adagio, quella parola
finale messa l per mera ispirazione del momento, si
fece presto riconoscere da sola: il titolo del brano
che lui mi fece conoscere (la versione di Lara Fabian)
e che arriv poeticamente e drammaticamente a
chiusa di questo racconto. Mi capit, per quella
solida causalit, di ascoltarla rileggendo le pagine di
questa vicenda, appena averla scritta. Cap che i due
testi quello da me scritto e quello cantato nel
brano- erano univoci, due storie sullo stesso
cammino un suo presagio?- Non so come siano
nate e vissute le vicende che hanno ispirato lautore
del testo di quella canzone, so bene le mie per.
Lepilogo attuale (attuale, poich le cose, pi che
finire, cambiano, e non so se altro accadr) fu
questo: i silenzi di lui, quelle sue maniere di fare che
non trovavano mia comprensione e senso, erano
nullaltro che modi inonesti di portare avanti delle
omesse verit. Capii, dopo aver saputo da altri che si
stava sposando. Per me una sorpresa a secco, senza
prima un rumore di tuono ne alcuna goccia dacqua.
Fu una colata di azoto liquido. La sola cosa, prima,
un inatteso suo invito da lui, per un pranzo
preparato per me, sottolineato dalla frase carina sai
cosa significa quando qualcuno cucina per te? Che
vuol prendersi cura di te. Tutto molto bello, peccato
La passeggiata
Roberto Gianolio
storie,
interessati,
Due righe
Sara Maggi
sotto.
Laria della mattina fredda e mi gela il naso che
diventa subito rosso. Lancio occhiate qua e l mentre
mi muovo nel supermercato sperando di essere
trasparente. Mi salta il cuore in gola ogni volta che
incrocio un paio di occhi, ogni volta che scontro il
carrello contro quello di qualcuno altro. Sobbalzo per
il rumore della ferraglia, mi costringo a sollevare lo
sguardo, a farmi vedere per non destare sospetti.
Compro di tutto, soprattutto alimenti per bambini
che non ho mai avuto, tanta frutta, latte e pasta. In
mezzo ci infilo una tinta per capelli in offerta, un
paio di forbici da cucina e qualche cosmetico. Pago
ad una cassiera che non mi guarda nemmeno, forse
nemmeno mi saluta. Questa volta apprezzo
moltissimo la maleducazione. Arrivata in albergo
incomincio la trasformazione.
Me ne vado dopo un paio dore, imbacuccata dentro
sciarpa e berretto e benedicendo il freddo pungente
che mi costringe a coprirmi senza apparire bislacca.
Il portinaio mi saluta con gentilezza, intanto si frega
le mani per stimolare la circolazione.
Ci ho messo moltissimo tempo prima di prendere
questa decisione. Ogni volta trovavo un motivo per
restare: gli occhi piccoli e incavati di mia madre,
sfiniti dal pianto e dal male di vivere, il vuoto sotto la
coperta a quadri che copre Giacomo dalla vita in gi.
Lassenza delle sue gambe, strappate via da un
E la chiamavano musica...
Alberto Marcolli
Il casellante
Roberto Ragazzo
nella
corsia
con
La macchina si ferma
(L'ultimo viaggio di un robot)
Francesco Romoli
Sette minuti.
Si parlava del principio di non-localit tanto caro alla
meccanica quantistica ma la verit era che nessuno
era mai tornato indietro per raccontarlo, e gli
scanner non avevano mai rilevato un bel niente. Era
solo una leggenda, una bella storia, forse solo un
prodotto dellAnomalia. David non ci credeva. In
fondo era programmato per non farlo.
Sei minuti.
I cingoli cominciarono ad arrancare sulla spiaggia,
fecero gli ultimi metri e poi pi nulla. David era
fermo e sarebbe rimasto in quella posizione per
sempre. Volle capire dove si trovava. Sulla sua destra
aveva il mare, cristallino, azzurro e pieno di vita. I
pesci infatti erano sopravvissuti alla Grande Guerra.
In lontananza credette di vedere alcuni delfini che
nuotavano. A quella latitudine era decisamente
improbabile. Allucinazioni? Aveva previsto che il
sistema rappresentazionale potesse subire delle
alterazioni. Non immaginava per che fossero cos
piacevoli. Immaginare di vedere delfini che
nuotavano non era poi tanto male per terminare
lesistenza.
Cinque minuti.
Sulla sua sinistra vedeva alcuni ruderi di quella che
probabilmente doveva essere una citt umana.
Qualche edificio irriconoscibile sommerso da
vegetazione di ogni tipo. Sei chilometri pi avanti
In viaggio
Mauro Sighicelli
Quando lex colonnello dellArmata Rossa sovietica
Ivan Rocimov, in pensione, apprese che sua figlia si
era, trasferita, anche se temporaneamente, presso la
canonica della parrocchia poco distante da casa sua a
Modena, abbandonando il tetto coniugale che
divideva con il suo ricco marito italiano Francesco
Auricchio, rimase come folgorato. Decise di
svegliarsi dallo stato di torpore in cui era
sprofondato, e, in meno che non si dica, organizz il
viaggio pi pazzesco della sua esistenza. Abitava a
San Pietrobugo, nella Russia del Nord, e non sapeva
bene dove fosse Modena ma caric ugualmente le
essenziali masserizie in automobile; rispolver, ed
indoss, la sua preziosa uniforme, invi un
telegramma di convocazione al suo caro amico Franz
Klammer, e part, in direzione Monaco di Baviera,
per andarlo a prelevare, onde proseguire con lui la
parte finale del viaggio. Guid ininterrottamente fino
a Mosca, la capitale sovietica, per proseguire, poi,
attraverso lintera Ucraina, lUngheria e lAustria.
Solo a Vienna, prefer assopirsi un attimo, prima di
riprendere la sua folle guida verso la meta
prestabilita. Aveva unalternativa a quel folle
percorso, ma la scart, per le avverse condizioni
climatiche: avventurarsi per le tre repubbliche
aiutarlo
in
una
missione
apparentemente
impossibile. Ma negli occhi del colonnello traspariva
una tale luce di sete di giustizia, che sembrava
impossibile opporsi. In fin dei conti, Klammer si
sarebbe preso un periodo di vacanza, ma,
soprattutto, si sarebbe sentito ancora vivo. Domani
mattina partiremo per Modena: dammi solo una
notte di riposo, ed il tempo necessario per fare le
valige. No: partiamo subito! Guadagneremo un
altro
giorno!
Sei
pazzo:
hai
guidato,
ininterrottamente, per una settimana, ed hai,
sicuramente, bisogno di riposo. La sicurezza, in
strada, fondamentale. Da quando non dormi su di
un vero materasso, o, meglio, da quando non
dormi? Ivan Rocimov abbass lo sguardo, e
convenne che Franz, aveva, come sempre, ragione.
Pur non essendo ancora calata la sera, cos, a
stomaco pieno per labbondante spuntino di
accoglienza, i due buoni amici si ritirarono
nellelegante abitazione di Veterinar Strasse, dove,
peraltro, si addormentarono quasi subito, ciascuno
travolto dai suoi sogni e dai suoi pensieri.
Raggiunsero la citt emiliana lindomani, al mattino,
e, per prima cosa, riservarono una stanza dalbergo
in un hotel limitrofo alla parrocchia dove Svetlana
era temporaneamente ospite. Preferirono non
chiedere ospitalit alla figlia, o ad altri conoscenti,
per poter disporre di maggior libert di movimento,
e di autonomia nelle scelte. Seguivano un piano ben