Sei sulla pagina 1di 26

La lingua italiana ha tre coniugazioni di verbi:

 verbi che finiscono in -ARE (mangiare, ascoltare, lavorare)


 verbi che finiscono in -ERE (leggere, scrivere, ridere)
 verbi che finiscono in -IRE (dormire, aprire, sentire)
Per formare il Presente è necessario semplicemente rimuovere -ARE, -ERE o -IRE e aggiungere la desinenza corretta alla
radice del verbo, in base al gruppo di appartenenza del verbo.

Consiglio: è importante ricordare che, indipendentemente dalla coniugazione del verbo, “IO” finisce sempre in – O; “TU”
finisce sempre in – I e “noi” finisce sempre in -IAMO.
Il Presente si usa per esprimere:

Azioni al presente o abituali

 “Oggi mangio la pasta”


 “Tutte le mattine mangio un cornetto con la marmellata”
Nella lingua parlata, si utilizza anche per esprimere un’azione che sta per accadere, quando è presente un’espressione di
tempo nella frase:

 “Arrivo domani pomeriggio”


 “Ceniamo insieme venerdì prossimo?”
Azioni cominciate nel passato e che proseguono nel presente, usando VERBO + DA (Preposizione) + periodo di tempo:

1
 “Vivo a Firenze da tre anni”
 “Lavoro in questo ufficio da due mesi”
Il tempo presente può essere usato, a volte, al posto del passato per dare alle azioni passate un senso di immediatezza, per
farle percepire come se stessero accadendo nel presente. In questo caso si parla di “presente storico”:

 “Michelangelo Buonarroti nasce nel 1475”


 “Nel 1861 l’Italia diventa uno Stato unitario”
Molti verbi italiani sono irregolari; ma, per facilitarne l’apprendimento, possono essere raccolti in gruppi che si comportano
in maniera simile.

Di seguito, alcuni dei più importanti verbi irregolari:

2
 Il passato prossimo si forma con: presente di avere/essere + participio passato del verbo
 Il participio passato si forma così:
 are -ato
 ere -uto
 ire -ito
 Il participio passato dei verbi con avere finisce in “-o”
 Franco non ha capito niente
 Francesca non ha capito niente
 Ennio e Franco non hanno capito niente
 Francesca e Lili non hanno capito niente
 Il participio passato dei verbi con essere si comporta come un aggettivo con 4 terminazioni (-o, -a, -i, -e)
 Francesco è andato via
 Francesca è andata via
 Ennio e Franco sono andati via
 Francesca e Lili sono ándate via

3
Il trapassato prossimo si forma con l’imperfetto di avere o essere e il participio passato del verbo principale.

Quando sono arrivata a casa, mio marito aveva mangiato.

Quando sono arrivata, Franco era già andato via.

Questo tempo si usa per esprimere un’azione nel passato che è successa prima di un’altra azione passata. Già si trova
normalmente tra l’ausiliare e il participio passato.

Avevo studiato il francese a scuola, ma l’ho imparato a Parigi


(PRIMA) (DOPO)

Il passato remoto si usa di solito in testi letterari, quando si parla di un fatto storico e per esprimere un 'azione successa
in un passato lontano. Nella lingua parlata si usa il passato remoto solo in alcune regioni dell’Italia centro-meridionale.
Nelle altre regioni si preferisce usare sempre il passato prossimo.

Aldo cercò di avanzare di qualche metro, ma fu subito respinto indietro a suon di clacson e male parole. Allora disse:
"proviamo a passare in un momento in cui tutti sono fermi".

L 'uso del passato remoto e dell'imperfetto e uguale a quello del passato prossimo e dell'imperfetto.

Dormivo da un paio d'ore, quando squillò (è squillato) il telefono.

Il passato remoto si usa per esprimere un’azione che é successa in un passato lontano, che non ha piú nessuna relazione
con il presente.

Nel 1946 gli italiani votarono per la Reppublica.


Appena laureato Roberto andó a vivere a Milano.

Il passato remoto viene perció spesso usato quando si parla di un fatto storico.

Cristoforo Colombo scopri l'America nel 1492.

Nell’italiano colloquiale di diverse zone d’Ítalia il passato remoto non é molto comune e si usa piú spesso il passato
prossimo

4
Quell’uomo ci pregó di aiutarlo, ma noi non potremmo fare niente per lui.
Quell’uomo ci ha pregato di aiutarlo, ma noi non abbiamo potuto fare niente per lui.

Molti verbi hanno un passato remoto irregolare perché usano una radice diversa per la 1° e 3° persona singolare e per la
3° persona plurale.

Io dissi tutta la veritá


Tu dicesti tutta la veritá
Lui disse tutta la veritá
Noi dicemmo tutta la veritá
Voi diceste tutta la veritá
Loro dissero tuta la veritá

Normalmente nel passato remoto irregolare la


1° persona singolare finisce con “-i”, la 3°
persona singolare con “-e” e la 3° persona
plurale con “-ero”

Io scrissi una lettera d’amore a Luca


Italo Calvino scrisse molti racconti
I miei genitori scrissero una lettera al professore

I verbi in “-ere” hanno due forme per il passato


remoto

Otello crede/credette alle parole di lago e uccise


Desdemona
I genitori di Piero non crederono/credettero
alle sue parole

5
Il futuro semplice si
usa per:

a) Indicare un’azione
che avviene in un tempo

6
futuro rispetto a quello in cui parliamo
Federica partirà per New York alle 6

b) Esprimere una supposizione


- Che ora è?
- Mah, non ho l’orologio, saranno più o meno le 2
c) Indicare un’incertezza

Sarà anche un bell’uomo, ma è stupido come una capra!

 Le forme del futuro dei verbi in “-are” sono uguali a quelle dei verbi in “-ere”

 I verbi in “-care” e “-gare” prendono una “h” nelle forme del futuro

Domani al ristorante cercherò di pagare io, ma sicuramente finisce che pagheranno i miei amichi

 Per i verbi che finiscono in “-ciare” e “-giare” dobbiamo togliere la “i”

 Ecco la tabella dei verbi irregolari ESSERE e AVERE

7
 Ecco la tabella dei più comuni verbi irregolari


Il condizionale si usa per:
Esprimere una possibilità o una
supposizione: Pensi che verrebe con noi?
- Esprimere un Desiderio: Vorrei andaré al
mare
- Chiedere wualcosa in un modo gentile:
Potrebbe dirmi che ore sono?
- Dare un consiglio: La mattina dovresti alzarti
prima
- Fare una proposta: Potremmo andare
in piscina!

 Ecco la tabella dei verbi regolari…

8
 Nei verbi in “-are” la “a” dell’infinitivo diventa “e”: abitare abiterei

Fanno eccezione i seguenti verbi


- Dare: darei, daresti, darebbe, daremmo, dareste, darebbero
- Fare: farei, faresti, farebbe, faremo, fareste, farebbero

 Nei verbi in “-care” e “-gare” si mette una “h” prima della desinenza: cercare cercherei
 I verbi in “-ciare” e “-giare” perdono la “i”:

- Mangiare mangerei
- Cominciare comincerei

 Alcuni verbi perdono la “-e” della desinenza dell’infinitivo

 Alcuni verbi perdono la “-e” della desinenza dell’infinitivo e l’ultima consonante della radice diventa “r”

Il condizionale composto si forma con il condizionale di avere o essere + il participio passato del verbo

Il condizionale composto si usa per:

1) Esprimere una situazione non realizzata o irrealizzabile


2) Dare un’informazione su un avvenimiento passato non sicuro al 100%
3) Esprimere un’azione che rappresenta un futuro nel passato, cioè una seconda azione nel passato successiva ad una
prima azione nel passato.
9
Quanto mi sarebbe piaciuto fare quel viaggio!
Avrei voluto compare una moto nuova, ma non avevo i soldi
L’imputato avrebbe ammeso l’omicidio
Sapevo che avresti telefonato per scusarti (sapevo 1º azione nel passato; avresti telefonato: 2º azione nel passato o futuro
nel passato)
Loro credevano che saresti venuto con la macchina (credevano: 1º azione nel passato; saresti venuto: 2º azione nel passato
o futuro nel passato)
Ti avrei telefonato ma non avevo il tuo numero
Diceva sempre che sarebbe andato a vivere in America
Sarebbe stato meglio costruire un parco (ma non l'hanno costruito).
Avrebbero potuto aprire una clínica privata (ma non l'hanno aperta).

Io Avrei parlato Sarei andato/a


Tu Avresti parlato Saresti andato/a
Lui/Lei/lei Avrebbe parlato Sarebbe andato/a
Noi Avremmo parlato Saremmo andati/e
Voi Avreste parlato Sareste andati/e
Loro Avrebbero parlato Sarebbero andati/e

Dopo una frase principale con un verbo all'indicativo passato, nella frase secondaria si usa il condizionale passato per
esprimere un 'azione posteriore.

Pensavo che stavolta avremmo festeggiato in maniera diversa.


Mi avevi promesso che quest'anno saremmo andati a sciare.

Il condizionale passato si forma con il condizionale presente di essere o avere + il participio passato del verbo principale.

Il condizionale passato esprime un desiderio irrealizzato o irrealizzabile o un' azione che avrebbe dovuto avvenire, ma non
è avvenuta.
Avrebbero potuto aprire una clínica privata. (ma non l'hanno aperta)
Sarebbe stato meglio costruire una scuola. (ma non l'hanno costruita)

Il condizionale passato viene usato spesso nel linguaggio giornalistico per comunicare una notizia di cui non si è sicuri al
cento per cento.

L'uomo sarebbe andato in banca e avrebbe incontrato il complice. (= dicono che sia andato e che abbia incontrato)

Dopo una frase principale con un verbo all' indicativo passato (passato prossimo, imperfetto, trapassato prossimo, passato
remoto), il condizionale passato nella frase secondaria esprime un' azione posteriore.

Mi hai promesso che quest'anno saremmo andati al mare

10
Ripasso del congiuntivo
Il congiuntivo si usa in dipendenza da:
- Verbi che introducono un 'opinione o una supposizione
- Verbi che esprimono un 'emozione o un sentimento
- Verbi o espressioni impersonali.

Credo che Roberto sia andato in Cinema.


Ho l'impressione che tu sia un po' stanco.
Ho paura che questo documento sia sbagliato.
L'importante e che tu sia soddisfatto

Congiuntivo passato
!l congiuntivo passato si forma con il congiuntivo presente di essere o avere + il participio passato del verbo principale

11
Credo che sia partito.
Penso che l'abbiano assunto come responsabile.

Dopo una frase principale con un verbo all'indicativo presente, si usa il congiuntivo passato nella firase secondaria per
esprimere un 'azione anteriore a quella della frase principale.

Ho paura che le cose possano peggiorare. (= in questi giorni o nel prossimo futuro)
Può darsi che sia già partito. (= prima, nel passato)

Generalmente il congiuntivo imperfetto si usa in frasi secondarie quando nella principale c'e un verbo all'indicativo
imperfetto che vuole il congiuntivo.

Le prime due persone del singolare sono identiche (che io parlassi, che tu parlassi). Per questo si usa spesso il pronome
personale.

Francesco pensava che io fossi in ritardo.


Avevo paura che tu non arrivassi in tempo
Credevo che fossi troppo stanco.

Dopo come se si usa sempre il congiuntivo. Nel caso di un 'azione contemporanea si usa il congiuntivo imperfetto.
Parli come se fossi sordo.
Per me è come se parlassi arabo.

Il congiuntivo imperfetto si usa per parlare di qualcosa riferito al passato

Penso che lui dorma (presente)  Penso che lui DORMISSE

Per formare il congiuntivo imperfetto bisogna togliere –ARE, -ERE, -IRE dal verbo all’infinitivo e aggiungere le desinenze
del congiuntivo

I verbi irregolari sono pochi. Ecco la coniugazione del verbo ESSERE

12
Per memorizzare la coniugazione dei verbi irregolari è utile ricordare che il congiuntivo imperfetto irregolare si forma a
partire dall’indicativo imperfetto

In maniera análoga si comportano i seguenti verbi: comporre, condurrre, contrarre, detrarre, proporre, supporre

Ecco alcuni verbi con delle forme irregolari:

Il congiuntivo trapassato si forma con il congiuntivo imperfetto dei verbi “essere” e “avere” più il participio passato del
verbo.
congiuntivo imperfetto di essere/avere + participio passato

Il congiuntivo imperfetto dei verbi “essere” e “avere”

13
L’uso del congiuntivo trapassato
Il congiuntivo passato nella lingua italiana si usa dopo i verbi e le espressioni che richiedono il congiuntivo
e serve per esprimere un’azione passata che è accaduta prima di un’altra azione descritta con il verbo al passato nella frase
principale.

Pensavo (=frase principale al passato) che il treno fosse arrivato (= il congiuntivo trapassato) alle 8:00

 Si diceva che dieci anni prima quell’uomo avesse ucciso la moglie per gelosia.
 Pensavo che Daniele fosse partito per le vacanze 2 giorni fa.
 Non li avevo mai visti così contenti, sembrava che avessero vinto la lotteria.
 Non sapevo che tu mi avessi chiamato.

Il gerundio si forma aggiungendo alla radice del verbo la desinenza “-ando” (verbi in –are) e “-endo” (verbi in –ere e –ire)
 Mangiare mangiando
 Leggere leggendo
 Dormire dormendo

Eccezione
 Bere bevendo
 Dire dicendo
 Fare Facendo

Stare + gerundo Con stare + gerundo si esprime un’azione in corso. Il verbo stare si conjuga, il gerundo rimane
invariato

 Teresa sta dormendo


 I bambini stanno facendo i compiti

GERUNDIO PRESENTE

Il gerundio presente è formato dalla radice del verbo e dalle desinenze -ando, -endo, -endo. Il gerundio presente può essere
usato con i verbi ausiliari di tempo, nella frase composta, nella frase complessa o come sostantivo.

 Verbi ausiliari di tempo (stare) + gerundio: Sto mangiando.


 Verbi ausiliari di tempo (andare) + gerundio: Mario va domandando a tutti la stessa cosa.
 Frase composta: Mario parlava scarabocchiando qualcosa su un foglio.
 Frase complessa (temporale, causale, comparativa, concessiva, condizionale, modale, strumentale, esclusiva): Mi
piace camminare, ascoltando la musica.
 Sostantivo: Uscì tra un crescendo di applausi.

GERUNDIO PASSATO

Il gerundio passato è formato dall’ausiliare “avere” o “essere” coniugato al gerundio presente e dal participio passato. Il
gerundio passato può essere usato nella frase complessa.

14
 Frase complessa: Pur avendo guidato per molte ore, non sono stanco.

Se le azioni espresse nella frase principale e nella secondaria succedono nello stesso momento e il soggetto del/e due
frasi e lo stesso, nella frase secondaria si usa il gerundio presente.

Leonardo passava intere giornate seguendo gli uomini piu mostruosi e strani.

Il gerundio moda/e risponde alla domanda "come?”

Marco Polo è arrivato in Cina (come, in che modo?) attraversando il continente asiatico.

Il gerundio temporale risponde alla domanda: "quando?”

Leonardo, (quando, in che momento?) camminando per le strade dei mercati, cercava gli animali in gabbia, li comprava e li
liberava.

I pronomi complemento oggetto (diretti) seguono il verbo al gerundio, formando un' unica parola.

Nel 64 a. C. un grande incendio ha colpito la città di Roma, distruggendola

15
In generale
Nella forma attiva l’attenzione viene posta sul soggetto che comple l’azione. Al contrario, nella forma passiva ci si
concentra sull’azione. Tutti i verbi transitivi, ossia quel verbi che ammettono un complemento oggetto, possono essere
transformati alla forma passiva. Ad esempio.
Giovanni lava la macchina  La macchina è lavata da Giovanni

Il complemento oggetto della frase attiva diventa il soggeto della frase passiva e il soggetto della frase attiva diventa il
complemento d’agente (se è un essere animato) o di causa eficiente (se è un essere inanimato) della frase passiva.
Entrambi i complementi sono introdotti dalla preposizione “da”. Il complemento d’agente o di causa eficiente può essere
omesso nella frase passiva.

Formazione
Verbo ESSERE
Il verbo essere è coniugato nel modo, tempo, persona e numero della forma attiva ed è seguito del participio passato del
verbo della frase attiva. Ad esempio:
Martina prepara la cena  La cena è preparata da Martina
La biblioteca è illuminata da cinque grandi finestre.
Sono stati letti oltre 3 milioni di libri.
Oggi la posta elettronica è usata da milioni di persone.

PRESENTE
Ogni anno molti turisti visitano Venezia  Ogni anno Venezia è visitata da molti turisti
Molti considerano la carne poco salutare  La carne è considerata da molti poco salutare

PASSATO REMOTO
Botticelli ha dipinto la Primavera  La Primavera è stata dipinta da Botticelli

IMPERFETTO
A quei tempi molti seguivano quel programa in TV  A quei tempi quel programa in TV era seguito da molti

Verbo VENIRE
Il verbo venire è seguito dal participio passato del verbo della frase attiva. Questa construzione può essere usata solo per
i tempi semplici. Ad esempio:
Luigi propone un’idea  L’idea viene proposta da Luigi
La nuova legge verrà presentara domani.
La notizia venne confermata.

PRESENTE

Ogni anno molti turisti visitano Venezia  Ogni anno Venezia viene visitata da molti turisti
Nel 1869 l’Italia invase l’Eritrea  L’Eritrea venne invasa dall’Italia nel 1869
Molti considerano la carne poco salutare  La carne viene considerata da molti poco salutare

PASSATO PROSSIMO
16
Marta ha lasciato Franco  SEMPRE CON ESSERE  Franco è stato lasciato da Marta

Il discorso indiretto viene introdotto da verbi come dire, affermare, ecc. Se la frase principale che introduce il discorso
indiretto e al presente (o al passato con funzione di presente), allora il tempo del verbo resta invariato. Puo cambiare
però la persona.

Marco: "(lo) non mi sento bene."


Marco dice/ ha detto che purtroppo
(lui) non si sente bene.

CON FRASE PRINCIPALE AL PRESENTE


Quando passiamo dal discorso diretto a quello indiretto possono cambiare alcuni elementi del discorso, come i pronomi
personali, gli aggettivi e i pronomi possessivi: io  lui, mio  suo.

Marra: "Stasera mio padre farà tardi."


Marra dice/ ha detto che stasera suo padre farà tardi.

Altri esempi:
 Piero dice: “Rimango a casa”  Piero dice che (lui) rimane a casa  il verbo può cambiare persona
 Gino e Pia dicono: “noi ci amiamo molto”  Gino e Pia dicono che loro si amano molto  i pronomi possono
cambiare
 Anna dice: “Sono ancora qui”  Anna dice che è ancora lì  gli avverbi di luogo possono cambiare
 Simona dice: “Mia madre sta male”  Simona dice che sua madre sta male  gli aggetivi e pronomi possesivi
possono cambiare
 Il professore dice: “Studiare il primo capitolo per domani”  Il professore dice di studiare il primo capitolo per
domani  l’imperativo si transforma in di + infinito

17
CON FRASE PRINCIPALE AL PASSATO
Quando il discorso indiretto è introdotto da una frase principale al passato, cambiano anche i tempi verbali e alcune
espressioni di tempo:

Andare, nel discorso indiretto, significa andare in un posto qualunque, venire invece significa andare nel posto dove si
trova, dove sta per andare o dove andra la persona che parla o a cuí si parla

L' avvocato ha detto che Lei può anclare all'appuntamento.


Buongiorno Archiretto, l'Ingegner
Marini ha detto che non puo venire all'appuntamento. (cioe nel ‘’luogo dove si trova l'Archiretto)

18
Esistono 3 tipi di periodo ipotetico:
 il periodo ipotetico della realtà  situazione realizzabile
 il periodo ipotetico della possibilità  situazione poco probabile, ma possibile
 il periodo ipotetico dell'irrealtà  situazione che non si è potuta realizzare nel passato

Le frasi ipotetiche vengono introdotte da “se”.

Periodo ipotetico della realtà


Si parla di periodo ipotetico della realtà quando la condizione è abastanza certa.

SE + TEMPO VERBALE (CONDIZIONE), TEMPO VERBALE (CONSEGUENZA)

OPZIONI

 INDICATIVO PRESENTE + INDICATIVO PRESENTE  Se piove, prendo l’ombrello


 FUTURO SEMPLICE + FUTURO SEMPLICE  Se pioverà, prenderò l’ombrello
 INDICATIVO PRESENTE + IMPERATIVO  Se piove, prendi l’ombrello
 INDICATIVO PRESENTE + FUTURO  Se piove, prenderò l’ombrello

Periodo ipotetico della possibilità


Se la frase introdotta da “se” esprime una condizione poco probabile, ma possibile, il verbo va al congiuntivo imperfetto
e il verbo della frase principale al condizionale presente.
Se mi regalassero qualcosa che non mi piace, non direi niente.
Se avessi molti soldi, comprerei una casa.
Se ricevessi una bottiglia di profumo, sarei felice.
Se una cosa del genere capitasse a me, non saprei proprio cosa fare.

Periodo ipotetico dell'irrealta, impossibilità (nel passato)


Se la frase íntrodotta da “se” esprime una condizione che non si è potuta realizzare nel passato, il verbo è al congiuntívo
trapassato e íl verbo della frase principale al condizíonale passato.

Se l'avessi saputo prima, sarei venuto in metropolitana.


Se fosse venuto, ne sarei stata felice.

La condizione e la conseguenza non sono sempre contemporanee. La condizione puo riferirsi al passato e la conseguenza
al presente.

Se avessi mangiato (ierí) di meno, non starei (oggi) così male.

Nella lingua parlata qualche volta si sostituisce il congiuntivo trapassato e il condizionale passato con l'imperfetto.

Se si fosse alzata prima non avrebbe perso il treno. ~ Se si alzava prima non perdeva il treno.

19
 I pronomi relativi CHE e CUI si usano per unire frasi che hanno un elemento in comune. Il pronome relativo sostituisce
quell’elemento.

Mia sorella Silvia arriba domani + Mia sorella Silvia vive a Milano  Mia sorella Silvia, che vive a Milano, arriba domani.

 Il pronome relativo CHE é invariabile e si usa per sostituire:


1. Un soggetto o un ogetto diretto (un oggetto sensa preposizione)
2. Indifferentemente cose e persone

La Ragazza che parla con lui é amica mia


Gli italiani che parlano inglese sono aumentati
Le scarpe che porto sono tedesche
20
Il libro che leggi é un capolavoro!

Il pronome relativo CUI é invariabile e si usa per sostituire un oggetto indiretto (un ogetto preceduto da una preposizione)

Quello è l’amico di cui ti avevo parlato


La ditta a cui dobbiamo telefonare si trova in Olanda
Il paese da cui provengo é piccolissimo
É imbarazzante parlare della situazione in cui mi trovo

Le forme variabili sono: il quale, i quali, la quale, le quali, del quale, dei quali, della quale, ecc. Le forme variabili possono
sostituire CHE (come soggetto o oggetto) e CUI (come oggetto indiretto) in una lingua più formale, técnica o retorica.

Il cassetto nei quale (in cui) avevo messo I miei risparmi é vuoto.
Ci sono persone le quali (che) spenderebbero un patrimonio per i regali.

Quando il quale sostituisce CUI, la preposicione forma con l’articolo, quando previsto, una preposizione articolata.
Attenzione, la sostituzione non é possibile quando la frase relativa si riferisce ad “una parte” dell’insieme presentato nella
principale.
I candidati che (NON: I quali) non conoscono l’inglese, non possono sostener l’esame

A differenza degli altri pronomi relative, il quale consente di specificare il enere e il numero dell’antecedente, é quindi la
forma preferibile quando l’uso di che o cui produrrebbe frasi poco chiari.

Ho parlato a lungo con la figlia del direttore di cui ho molta stima (della figlia o del direttore?)
Ho parlato a lungo con la figlia del direttore del quale/della qualle ho molta stima

Il congiuntivo con le frasi comparative


Il libro è piu difficile di quanti pensassi
La strada é piú lunga di quanto tu creda
É piú bello di quello che pensavo.

In genere, quando la frase secondaria è introdotta dal termine di paragone “di quanto”, si usa il congiuntivo. Con “di quello
che” solitamente si usa l’indicativo.

Il congiuntivo con aespressioni consecutive: in modo che, far si che

Ero cosí stanco che mi sono addormentato


Non lo conozco cossiché prefersico non dire nulla
Apriamo il tavolo in modo che possano sedersi più persone
Ho cambiato la data per far sì che potesse venire anche Paolo

Le frasi subordinate consecutive indicano la conseguenza dell’azione o del fatto espresso nella principale. Le frasi consecutive sono
introdotte da “che, cosicchè, in modo che, al punto che, ecc”. Quando la conseguenza è anche uno scopo é preferibile, in un registro
linguistico piú curato, usare il congiuntivo.

21
22
23
Il futuro semplice si usa per:

a) Indicare un’azione che avviene in un tempo futuro rispetto a quello in cui parliamo
Federica partirà per New York alle 6
b) Esprimere una supposizione
- Che ora è?
- Mah, non ho l’orologio, saranno più o meno le 2
c) Indicare un’incertezza

Sarà anche un bell’uomo, ma è stupido come una capra!

Le forme del futuro dei verbi in “-are” sono uguali a quelle dei verbi in “-ere”

I verbi in “-care” e “-gare” prendono una “h” nelle forme del futuro

Domani al ristorante cercherò di pagare io, ma sicuramente finisce che pagheranno i miei amichi

Per i verbi che finiscono in “-ciare” e “-giare” dobbiamo togliere la “i”

Ecco la tabella dei verbi irregolari ESSERE e AVERE

24
Ecco la tabella dei più comuni verbi irregolari

Come si forma il futuro anteriore?

Il futuro anteriore è un tempo composto e si forma unendo:

il verbo ausiliare essere o avere al futuro


+
il participio passato del verbo che esprime l’azione.

Quando si usa il futuro anteriore?

Il futuro anteriore si usa per esprimere un’azione che avverrà nel futuro, ma prima di un’altra azione, anch’essa nel futuro.
Per questo si chiama futuro anteriore, perché precede la seconda azione.

Dopo che avrò preparato il pranzo, potremo mangiare.


Quando avrai finito di urlare, potremo parlare con calma.
Quando avranno aperto la nuova gelateria, ci andremo spesso a fare merenda.

Possiamo usare il futuro anteriore anche per esprimere incertezza sul fatto che un’azione sia stata svolta o meno.

25
Non funzionano le luci di casa né la televisione: avranno tolto la corrente?
È mezzogiorno e Luca dorme ancora, starà bene? Ma sì, sarà tornato tardi dalla discoteca.
Fabio mi guardava un po’ perplesso, avrà capito cosa gli ho detto?

26

Potrebbero piacerti anche