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Consiglio: è importante ricordare che, indipendentemente dalla coniugazione del verbo, “IO” finisce sempre in – O; “TU”
finisce sempre in – I e “noi” finisce sempre in -IAMO.
Il Presente si usa per esprimere:
1
“Vivo a Firenze da tre anni”
“Lavoro in questo ufficio da due mesi”
Il tempo presente può essere usato, a volte, al posto del passato per dare alle azioni passate un senso di immediatezza, per
farle percepire come se stessero accadendo nel presente. In questo caso si parla di “presente storico”:
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Il passato prossimo si forma con: presente di avere/essere + participio passato del verbo
Il participio passato si forma così:
are -ato
ere -uto
ire -ito
Il participio passato dei verbi con avere finisce in “-o”
Franco non ha capito niente
Francesca non ha capito niente
Ennio e Franco non hanno capito niente
Francesca e Lili non hanno capito niente
Il participio passato dei verbi con essere si comporta come un aggettivo con 4 terminazioni (-o, -a, -i, -e)
Francesco è andato via
Francesca è andata via
Ennio e Franco sono andati via
Francesca e Lili sono ándate via
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Il trapassato prossimo si forma con l’imperfetto di avere o essere e il participio passato del verbo principale.
Questo tempo si usa per esprimere un’azione nel passato che è successa prima di un’altra azione passata. Già si trova
normalmente tra l’ausiliare e il participio passato.
Il passato remoto si usa di solito in testi letterari, quando si parla di un fatto storico e per esprimere un 'azione successa
in un passato lontano. Nella lingua parlata si usa il passato remoto solo in alcune regioni dell’Italia centro-meridionale.
Nelle altre regioni si preferisce usare sempre il passato prossimo.
Aldo cercò di avanzare di qualche metro, ma fu subito respinto indietro a suon di clacson e male parole. Allora disse:
"proviamo a passare in un momento in cui tutti sono fermi".
L 'uso del passato remoto e dell'imperfetto e uguale a quello del passato prossimo e dell'imperfetto.
Il passato remoto si usa per esprimere un’azione che é successa in un passato lontano, che non ha piú nessuna relazione
con il presente.
Il passato remoto viene perció spesso usato quando si parla di un fatto storico.
Nell’italiano colloquiale di diverse zone d’Ítalia il passato remoto non é molto comune e si usa piú spesso il passato
prossimo
4
Quell’uomo ci pregó di aiutarlo, ma noi non potremmo fare niente per lui.
Quell’uomo ci ha pregato di aiutarlo, ma noi non abbiamo potuto fare niente per lui.
Molti verbi hanno un passato remoto irregolare perché usano una radice diversa per la 1° e 3° persona singolare e per la
3° persona plurale.
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Il futuro semplice si
usa per:
a) Indicare un’azione
che avviene in un tempo
6
futuro rispetto a quello in cui parliamo
Federica partirà per New York alle 6
Le forme del futuro dei verbi in “-are” sono uguali a quelle dei verbi in “-ere”
I verbi in “-care” e “-gare” prendono una “h” nelle forme del futuro
Domani al ristorante cercherò di pagare io, ma sicuramente finisce che pagheranno i miei amichi
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Ecco la tabella dei più comuni verbi irregolari
Il condizionale si usa per:
Esprimere una possibilità o una
supposizione: Pensi che verrebe con noi?
- Esprimere un Desiderio: Vorrei andaré al
mare
- Chiedere wualcosa in un modo gentile:
Potrebbe dirmi che ore sono?
- Dare un consiglio: La mattina dovresti alzarti
prima
- Fare una proposta: Potremmo andare
in piscina!
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Nei verbi in “-are” la “a” dell’infinitivo diventa “e”: abitare abiterei
Nei verbi in “-care” e “-gare” si mette una “h” prima della desinenza: cercare cercherei
I verbi in “-ciare” e “-giare” perdono la “i”:
- Mangiare mangerei
- Cominciare comincerei
Alcuni verbi perdono la “-e” della desinenza dell’infinitivo e l’ultima consonante della radice diventa “r”
Il condizionale composto si forma con il condizionale di avere o essere + il participio passato del verbo
Dopo una frase principale con un verbo all'indicativo passato, nella frase secondaria si usa il condizionale passato per
esprimere un 'azione posteriore.
Il condizionale passato si forma con il condizionale presente di essere o avere + il participio passato del verbo principale.
Il condizionale passato esprime un desiderio irrealizzato o irrealizzabile o un' azione che avrebbe dovuto avvenire, ma non
è avvenuta.
Avrebbero potuto aprire una clínica privata. (ma non l'hanno aperta)
Sarebbe stato meglio costruire una scuola. (ma non l'hanno costruita)
Il condizionale passato viene usato spesso nel linguaggio giornalistico per comunicare una notizia di cui non si è sicuri al
cento per cento.
L'uomo sarebbe andato in banca e avrebbe incontrato il complice. (= dicono che sia andato e che abbia incontrato)
Dopo una frase principale con un verbo all' indicativo passato (passato prossimo, imperfetto, trapassato prossimo, passato
remoto), il condizionale passato nella frase secondaria esprime un' azione posteriore.
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Ripasso del congiuntivo
Il congiuntivo si usa in dipendenza da:
- Verbi che introducono un 'opinione o una supposizione
- Verbi che esprimono un 'emozione o un sentimento
- Verbi o espressioni impersonali.
Congiuntivo passato
!l congiuntivo passato si forma con il congiuntivo presente di essere o avere + il participio passato del verbo principale
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Credo che sia partito.
Penso che l'abbiano assunto come responsabile.
Dopo una frase principale con un verbo all'indicativo presente, si usa il congiuntivo passato nella firase secondaria per
esprimere un 'azione anteriore a quella della frase principale.
Ho paura che le cose possano peggiorare. (= in questi giorni o nel prossimo futuro)
Può darsi che sia già partito. (= prima, nel passato)
Generalmente il congiuntivo imperfetto si usa in frasi secondarie quando nella principale c'e un verbo all'indicativo
imperfetto che vuole il congiuntivo.
Le prime due persone del singolare sono identiche (che io parlassi, che tu parlassi). Per questo si usa spesso il pronome
personale.
Dopo come se si usa sempre il congiuntivo. Nel caso di un 'azione contemporanea si usa il congiuntivo imperfetto.
Parli come se fossi sordo.
Per me è come se parlassi arabo.
Per formare il congiuntivo imperfetto bisogna togliere –ARE, -ERE, -IRE dal verbo all’infinitivo e aggiungere le desinenze
del congiuntivo
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Per memorizzare la coniugazione dei verbi irregolari è utile ricordare che il congiuntivo imperfetto irregolare si forma a
partire dall’indicativo imperfetto
In maniera análoga si comportano i seguenti verbi: comporre, condurrre, contrarre, detrarre, proporre, supporre
Il congiuntivo trapassato si forma con il congiuntivo imperfetto dei verbi “essere” e “avere” più il participio passato del
verbo.
congiuntivo imperfetto di essere/avere + participio passato
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L’uso del congiuntivo trapassato
Il congiuntivo passato nella lingua italiana si usa dopo i verbi e le espressioni che richiedono il congiuntivo
e serve per esprimere un’azione passata che è accaduta prima di un’altra azione descritta con il verbo al passato nella frase
principale.
Pensavo (=frase principale al passato) che il treno fosse arrivato (= il congiuntivo trapassato) alle 8:00
Si diceva che dieci anni prima quell’uomo avesse ucciso la moglie per gelosia.
Pensavo che Daniele fosse partito per le vacanze 2 giorni fa.
Non li avevo mai visti così contenti, sembrava che avessero vinto la lotteria.
Non sapevo che tu mi avessi chiamato.
Il gerundio si forma aggiungendo alla radice del verbo la desinenza “-ando” (verbi in –are) e “-endo” (verbi in –ere e –ire)
Mangiare mangiando
Leggere leggendo
Dormire dormendo
Eccezione
Bere bevendo
Dire dicendo
Fare Facendo
Stare + gerundo Con stare + gerundo si esprime un’azione in corso. Il verbo stare si conjuga, il gerundo rimane
invariato
GERUNDIO PRESENTE
Il gerundio presente è formato dalla radice del verbo e dalle desinenze -ando, -endo, -endo. Il gerundio presente può essere
usato con i verbi ausiliari di tempo, nella frase composta, nella frase complessa o come sostantivo.
GERUNDIO PASSATO
Il gerundio passato è formato dall’ausiliare “avere” o “essere” coniugato al gerundio presente e dal participio passato. Il
gerundio passato può essere usato nella frase complessa.
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Frase complessa: Pur avendo guidato per molte ore, non sono stanco.
Se le azioni espresse nella frase principale e nella secondaria succedono nello stesso momento e il soggetto del/e due
frasi e lo stesso, nella frase secondaria si usa il gerundio presente.
Leonardo passava intere giornate seguendo gli uomini piu mostruosi e strani.
Marco Polo è arrivato in Cina (come, in che modo?) attraversando il continente asiatico.
Leonardo, (quando, in che momento?) camminando per le strade dei mercati, cercava gli animali in gabbia, li comprava e li
liberava.
I pronomi complemento oggetto (diretti) seguono il verbo al gerundio, formando un' unica parola.
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In generale
Nella forma attiva l’attenzione viene posta sul soggetto che comple l’azione. Al contrario, nella forma passiva ci si
concentra sull’azione. Tutti i verbi transitivi, ossia quel verbi che ammettono un complemento oggetto, possono essere
transformati alla forma passiva. Ad esempio.
Giovanni lava la macchina La macchina è lavata da Giovanni
Il complemento oggetto della frase attiva diventa il soggeto della frase passiva e il soggetto della frase attiva diventa il
complemento d’agente (se è un essere animato) o di causa eficiente (se è un essere inanimato) della frase passiva.
Entrambi i complementi sono introdotti dalla preposizione “da”. Il complemento d’agente o di causa eficiente può essere
omesso nella frase passiva.
Formazione
Verbo ESSERE
Il verbo essere è coniugato nel modo, tempo, persona e numero della forma attiva ed è seguito del participio passato del
verbo della frase attiva. Ad esempio:
Martina prepara la cena La cena è preparata da Martina
La biblioteca è illuminata da cinque grandi finestre.
Sono stati letti oltre 3 milioni di libri.
Oggi la posta elettronica è usata da milioni di persone.
PRESENTE
Ogni anno molti turisti visitano Venezia Ogni anno Venezia è visitata da molti turisti
Molti considerano la carne poco salutare La carne è considerata da molti poco salutare
PASSATO REMOTO
Botticelli ha dipinto la Primavera La Primavera è stata dipinta da Botticelli
IMPERFETTO
A quei tempi molti seguivano quel programa in TV A quei tempi quel programa in TV era seguito da molti
Verbo VENIRE
Il verbo venire è seguito dal participio passato del verbo della frase attiva. Questa construzione può essere usata solo per
i tempi semplici. Ad esempio:
Luigi propone un’idea L’idea viene proposta da Luigi
La nuova legge verrà presentara domani.
La notizia venne confermata.
PRESENTE
Ogni anno molti turisti visitano Venezia Ogni anno Venezia viene visitata da molti turisti
Nel 1869 l’Italia invase l’Eritrea L’Eritrea venne invasa dall’Italia nel 1869
Molti considerano la carne poco salutare La carne viene considerata da molti poco salutare
PASSATO PROSSIMO
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Marta ha lasciato Franco SEMPRE CON ESSERE Franco è stato lasciato da Marta
Il discorso indiretto viene introdotto da verbi come dire, affermare, ecc. Se la frase principale che introduce il discorso
indiretto e al presente (o al passato con funzione di presente), allora il tempo del verbo resta invariato. Puo cambiare
però la persona.
Altri esempi:
Piero dice: “Rimango a casa” Piero dice che (lui) rimane a casa il verbo può cambiare persona
Gino e Pia dicono: “noi ci amiamo molto” Gino e Pia dicono che loro si amano molto i pronomi possono
cambiare
Anna dice: “Sono ancora qui” Anna dice che è ancora lì gli avverbi di luogo possono cambiare
Simona dice: “Mia madre sta male” Simona dice che sua madre sta male gli aggetivi e pronomi possesivi
possono cambiare
Il professore dice: “Studiare il primo capitolo per domani” Il professore dice di studiare il primo capitolo per
domani l’imperativo si transforma in di + infinito
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CON FRASE PRINCIPALE AL PASSATO
Quando il discorso indiretto è introdotto da una frase principale al passato, cambiano anche i tempi verbali e alcune
espressioni di tempo:
Andare, nel discorso indiretto, significa andare in un posto qualunque, venire invece significa andare nel posto dove si
trova, dove sta per andare o dove andra la persona che parla o a cuí si parla
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Esistono 3 tipi di periodo ipotetico:
il periodo ipotetico della realtà situazione realizzabile
il periodo ipotetico della possibilità situazione poco probabile, ma possibile
il periodo ipotetico dell'irrealtà situazione che non si è potuta realizzare nel passato
OPZIONI
La condizione e la conseguenza non sono sempre contemporanee. La condizione puo riferirsi al passato e la conseguenza
al presente.
Nella lingua parlata qualche volta si sostituisce il congiuntivo trapassato e il condizionale passato con l'imperfetto.
Se si fosse alzata prima non avrebbe perso il treno. ~ Se si alzava prima non perdeva il treno.
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I pronomi relativi CHE e CUI si usano per unire frasi che hanno un elemento in comune. Il pronome relativo sostituisce
quell’elemento.
Mia sorella Silvia arriba domani + Mia sorella Silvia vive a Milano Mia sorella Silvia, che vive a Milano, arriba domani.
Il pronome relativo CUI é invariabile e si usa per sostituire un oggetto indiretto (un ogetto preceduto da una preposizione)
Le forme variabili sono: il quale, i quali, la quale, le quali, del quale, dei quali, della quale, ecc. Le forme variabili possono
sostituire CHE (come soggetto o oggetto) e CUI (come oggetto indiretto) in una lingua più formale, técnica o retorica.
Il cassetto nei quale (in cui) avevo messo I miei risparmi é vuoto.
Ci sono persone le quali (che) spenderebbero un patrimonio per i regali.
Quando il quale sostituisce CUI, la preposicione forma con l’articolo, quando previsto, una preposizione articolata.
Attenzione, la sostituzione non é possibile quando la frase relativa si riferisce ad “una parte” dell’insieme presentato nella
principale.
I candidati che (NON: I quali) non conoscono l’inglese, non possono sostener l’esame
A differenza degli altri pronomi relative, il quale consente di specificare il enere e il numero dell’antecedente, é quindi la
forma preferibile quando l’uso di che o cui produrrebbe frasi poco chiari.
Ho parlato a lungo con la figlia del direttore di cui ho molta stima (della figlia o del direttore?)
Ho parlato a lungo con la figlia del direttore del quale/della qualle ho molta stima
In genere, quando la frase secondaria è introdotta dal termine di paragone “di quanto”, si usa il congiuntivo. Con “di quello
che” solitamente si usa l’indicativo.
Le frasi subordinate consecutive indicano la conseguenza dell’azione o del fatto espresso nella principale. Le frasi consecutive sono
introdotte da “che, cosicchè, in modo che, al punto che, ecc”. Quando la conseguenza è anche uno scopo é preferibile, in un registro
linguistico piú curato, usare il congiuntivo.
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Il futuro semplice si usa per:
a) Indicare un’azione che avviene in un tempo futuro rispetto a quello in cui parliamo
Federica partirà per New York alle 6
b) Esprimere una supposizione
- Che ora è?
- Mah, non ho l’orologio, saranno più o meno le 2
c) Indicare un’incertezza
Le forme del futuro dei verbi in “-are” sono uguali a quelle dei verbi in “-ere”
I verbi in “-care” e “-gare” prendono una “h” nelle forme del futuro
Domani al ristorante cercherò di pagare io, ma sicuramente finisce che pagheranno i miei amichi
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Ecco la tabella dei più comuni verbi irregolari
Il futuro anteriore si usa per esprimere un’azione che avverrà nel futuro, ma prima di un’altra azione, anch’essa nel futuro.
Per questo si chiama futuro anteriore, perché precede la seconda azione.
Possiamo usare il futuro anteriore anche per esprimere incertezza sul fatto che un’azione sia stata svolta o meno.
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Non funzionano le luci di casa né la televisione: avranno tolto la corrente?
È mezzogiorno e Luca dorme ancora, starà bene? Ma sì, sarà tornato tardi dalla discoteca.
Fabio mi guardava un po’ perplesso, avrà capito cosa gli ho detto?
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