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ITALIANO

MODI E TEMPI VERBALI


MODI FINITI E INDEFINITI

FINITI:

MODO INDICATIVO (ESPRIME UN FATTO CERTO, REALE)

MODO CONGIUNTIVO ( ESPRIME UNA POSSIBILITÀ, DUBBI,


SENTIMENTI, SPERANZE, UN DESIDERIO, IL FATTO N0N È CERTO)

MODO CONDIZIONALE (ESPRIME UNA PROBABILITÀ, IL FATTO È


CONDIZIONATO DA UN ALTRO FATTO

IMPERATIVO (ESPRIME UN ORDINE)


INDEFINITI:

MODO INFINITO

MODO PARTICIPIO

MODO GERUNDIO

NON È CHIARO CHI È CHE COMPIE L’AZIONE


MODO INDICATIVO
PRESENTE: Indica un’azione che vale nel momento in
cui si parla oppure indica un'azione abituale, ripetuta con
regolarità.
SONO STANCO
IO VIVO A TORINO
IN ESTATE ANDIAMO AL MARE
IL LEONE È UN FELINO
DOMANI TI PORTO LA TORTA
MODO INDICATIVO

PASSATO PROSSIMO: Indica un’azione che è


accaduta:
- in un passato vicino al momento in cui si parla.(Ieri abbiamo
comperato una camicia)
- in un passato anche lontano, ma che ha relazione con il
presente.( I suoi genitori si sono sposati venti anni fa.)
TU HAI MANGIATO TROPPO
È NATO IN PRIMAVERA
MI SONO LAVATA ADESSO
MODO INDICATIVO
TEMPO IMPERFETTO: - per indicare un’azione che
dura nel passato.
- per indicare qualcosa di abituale nel passato.
-per mettere in relazione due fatti contemporanei nel passato.
-nelle descrizioni ( riferite al passato).
-per fare domande di cortesia, al posto del condizionale.

Da ragazzo portavo i capelli lunghi


L’anno scorso andavamo a scuola ogni settimana
Mentre guidavo,lui mi accarezzava i capelli
Era una casa vecchia che aveva un grande giardino
Volevo un kilo di pane
MODO INDICATIVO
TRAPASSATO PROSSIMO: È un tempo
composto che si forma con l’imperfetto dell’ausiliare (essere o avere) +
il participio passato del verbo e indica un'azione che è accaduta nel
passato e che è gia avvenuta prima dell'azione che si esprime con il passato
prossimo.

Quando ho acceso il televisore, il film era già


cominciato.

Era stanco perché aveva avuto una giornata molto


faticosa.
MODO INDICATIVO
PASSATO REMOTO: Indica un’azione che
è accaduta nel passato e si è conclusa nel
passato. É usato per indicare fatti considerati avvenuti
in un passato ormai lontano e privo di rapporti con il
presente, inteso come il momento in cui si parla o si
scrive. Nella scelta dell’uso conta non tanto la distanza
temporale del fatto, ma la distanza psicologica percepita da
chi parla o scrive.
Tre anni fa andai a Parigi
MODO INDICATIVO
TRAPASSATO REMOTO: È un tempo
composto che si forma con il passato remoto dell’ausiliare
(essere o avere) + il participio passato del verbo.
Si usa nelle frasi introdotte da: dopo che, quando ecc. Il trapassato
remoto indica un’azione o uno stato del passato, anteriore ad un
altro fatto detto al passato remoto.

In italiano questo tempo NON si usa quasi più.


Dopo che lei se ne fu andata, lui si sentì sollevato e felice.
MODO INDICATIVO
FUTURO SEMPLICE: Indica un fatto che
deve ancora avvenire. Ma si può usare anche :
-per indicare un dubbio, un’incertezza.→ Non sarai
offeso?
-Per fare una valutazione approssimativa. → Saranno
le tre.
Domani andrò al mare.
Giovedi tu sarai interrogato.
Mercoledì mia nipote festeggierà cinque anni.
MODO INDICATIVO
FUTURO ANTERIORE: Indica un fatto che
avverrà nel futuro, ma prima di un’altra anch’essa al
futuro.

● Quando avrai finito i compiti potrai andare a giocare (prima finisci i compiti,
poi puoi​andare a giocare)
● Avrai una caramella quando sarai tornato da scuola, te lo prometto! (prima
torni, poi avrai la caramella)
● Dove sarà andato Luca?
● Andrea è in ritardo, avrà perso il tram
MODO CONGIUNTIVO
Il congiuntivo è il modo della possibilità, del dubbio e del
desiderio. Con il congiuntivo si esprime un fatto o un’azione
secondo il nostro punto di vista personale.

Luca è arrivato a casa. (indicativo)


Credo che Luca sia arrivato a casa. (congiuntivo)
Nel primo esempio il verbo "è" dice che il fatto è certo, nella seconda
frase si dice solo un'opinione personale (Luca potrebbe non essere a
casa).Il modo congiuntivo ha quattro tempi: presente, passato,
imperfetto, trapassato.
Viene usato soprattutto in frasi dipendenti da verbi. In
particolare si usa dopo questi verbi:

VOLERE CHE,ORDINARE CHE, NON VEDERE L'ORA


CHE, AVERE PAURA CHE, TEMERE CHE, DISPIACERE
CHE,ESSERE FELICE CHE, NON ESSERE SICURO
CHE, DOMANDARE SE, ASPETTARE CHE, SPERARE
CHE
DESIDERARE CHE, AUGURARSI CHE, CREDERE
CHE, PENSARE CHE, RITENERE CHE, IMMAGINARE
CHE,
si usa dopo le forme impersonali tipo:

È MEGLIO CHE, È GIUSTO CHE, È POSSIBILE CHE, È


PROBABILE CHE, SI DICE CHE, SI RACCONTA CHE,
OCCORRE CHE, BISOGNA CHE, CONVIENE CHE,
SUCCEDE CHE, BASTA CHE
Si usa dopo queste congiunzioni:

AFFINCHÉ, TRANNE CHE, MALGRADO CHE, A PATTO


CHE, A MENO CHE, BENCHÉ, COME SE, IN MODO
CHE, SEBBENE CHE, PRIMA CHE, PURCHÉ, PERCHÉ
A volte, il congiuntivo si trova in frasi indipendenti,cioè
frasi che possono stare da sole.
Fossimo almeno felici!
La fortuna ti assista.
Mi auguro che tu possa tornare presto.
che l'abbia scritto Maria?
Credo che abbia detto la verità.
Nella lingua parlata il congiuntivo è spesso sostituito
dall'indicativo:
Esempio: Non sappiamo dove l'abbiano
trovato(congiuntivo)
Non sappiamo dove l'hanno trovato(indicativo)
MODO CONGIUNTIVO
PRESENTE: Si usa quando l'azione indicata dal
verbo si svolge contemporaneamente o dopo un'altra
azione che è espressa al tempo presente o al futuro

Credo(adesso) che tu abbia(adesso) ragione.

Spero(adesso) che i miei amici arrivino(dopo) oggi.

Che Alan e Daniele stiano non molto bene è evidente.


MODO CONGIUNTIVO
PASSATO: Si usa quando l'azione indicata dal
verbo si svolge prima di un'altra espressa al
presente o al futuro

Temo(adesso) che siano partiti(prima)


Mario ha migliorato i suoi a scuola: che abbia capito
l’importanza dello studio?
Credo che Mario sia arrivato ieri
Maria penserà che tu non le abbia voluto più credere
MODO CONGIUNTIVO
IMPERFETTO: Si usa quando l'azione indicata dal
verbo si svolge: -contemporaneamente ad un'altra che è
espressa al passato:
Credevo (in passato) che avessi (in passato) ragione.
prima di un'altra espressa al presente

Penso (adesso) che avesse (prima) ragione lui.


si usa quando la frase principale ha il modo condizionale.

Vorrei / avrei voluto che andassi anche tu.


MODO CONGIUNTIVO
TRAPASSATO: Si usa quando l'azione indicata
dal verbo si svolge prima di un'altra espressa al
passato.
Pensavo (in passato) che mi avessi detto (ancora
prima) la verità.
Si usa il trapassato anche in dipendenza di una frase
con il verbo al condizionale (presente o passato)

Se avessi studiato potrei trovare un buon lavoro.


MODO CONDIZIONALE
È il modo che si usa per esprimere un
desiderio o una possibilità legati a delle
condizioni, ma anche per attenuare una
richiesta
Il condizionale nelle frasi indipendenti si usa
per esprimere un desiderio, un dubbio, una
supposizione
Il condizionale ha due tempi: presente,
passato.
-un desiderio →Andrei volentieri a casa

- un dubbio→ Che cosa dovremmo fare?

- una domanda in forma di cortesia →Potresti


aiutarmi?

- una supposizione→ Il fatto sarebbe successo di


notte.
MODO CONDIZIONALE
PRESENTE O SEMPLICE:
Se avessi tempo, verrei da te.

Secondo me sarebbe meglio studiare di più.

Scusi, mi direbbe che ore sono?


MODO CONDIZIONALE
PASSATO: Si usa:
-Per esprimere un'azione che avrebbe potuto realizzarsi
nel passato a certe condizioni( Se avessi avuto la
possibilità ti avrei chiamato),
-Per esprimere un desiderio, un dubbio, una opinione
sempre riferiti al passato.(Sarei andato volentieri al
cinema)
-Per esprimere un'azione futura rispetto ad una passata
(Mi ha promesso che mi avrebbe mandato una e-mail)
Si usa: Per esprimere un'azione che avrebbe potuto
realizzarsi nel passato a certe condizioni :

Se avessi avuto la possibilità avrei parlato.


Per esprimere un desiderio, un dubbio, un’ opinione
sempre riferiti al passato.

Sarei andata volentieri in moto.


Per esprimere un'azione futura rispetto ad una passata

Ha promesso che avrebbe mandato l’indirizzo.


MODO IMPERATIVO
E' il modo che si usa per esprimere un comando, un ordine, un invito,
un divieto, una preghiera.
L'imperativo ha forme solo per la seconda persona singolare e plurale
al tempo presente.
Esempio: Porta qui il libro ( Tu) Portate qui il libro (Voi)

Quando si vuole dare ordini a persone diverse dalla seconda persona si


usano le forme del congiuntivo presente ( congiuntivo esortativo).
Esempio: Si decida signora!
Vengano!
L'imperativo negativo
Quando c'è la negazione " non", si usano le forme
dell'imperativo solo per la
seconda persona plurale.
Esempio: Non toccate quei fiori ( voi).

Per la seconda persona singolare si usa l'infinito presente.


Esempio: Non toccare quei fiori (tu).

Per le altre persone si usa il congiuntivo.


Esempio: Per favore, non tocchi ( Lei) quei fiori.
MODO INDEFINITI
INFINITO: E' il modo per esprimere un'azione in modo
generale; esso dà il significato di base del verbo senza specificare la
persona.

Ti prego di ascoltare
Sto per uscire
Devo partire
Rispettare gli animali in libertà
Credo di avere ragione
Credo di avere avuto ragione
MODO PARTICIPIO:E' il modo che esprime una condizione o
un'azione che riguarda qualcuno o qualcosa. Spesso è usato
come aggettivo.
Esempio: Che pavimento pulito(aggettivo).

Non dà informazioni sulla persona, ma esprime il numero:


il sole splendente (singolare)/ i capelli splendenti (plurale).
Nel tempo passato il participio esprime anche il genere:
l'uomo nascosto( maschile)/ la donna nascosta( femminile).
E' poco usato come verbo.
Esempio: I soldati assedianti la città furono respinti.

Più spesso è usato come aggettivo.


Esempio: La cura dimagrante è difficile da seguire.
TEMPO PASSATO

Si usa insieme ai verbi ausiliari per formare:

- i tempi composti di tutti i verbi ( io ho parlato)

- tutti i tempi in forma passiva ( io sono stato inseguito).

E' usato da solo nelle frasi dipendenti come nell'esempio:

Uscito di casa, ha visto Mario ( uscito = quando è uscito)

Nelle frasi indipendenti indica un'azione che è avvenuta prima rispetto a quella espressa nell'altra frase.

Esempio: Finite le vacanze, cominceremo la scuola

Nelle forme composte con l'ausiliare essere il participio concorda nel genere e nel numero con il soggetto.

Esempio: Carlo è partito ( Carlo è maschile, singolare)

Maria è partita ( Maria è femminile, singolare).

I ragazzi sono partiti ( ragazzi è maschile plurale).

Le ragazze sono partite ( ragazze è femminile plurale).


Nelle forme composte con l'ausiliare avere il participio mantiene la forma del singolare maschile
indipendentemente del soggetto.
Esempio: Carlo ha mangiato.
Maria ha mangiato.
1 ragazzi hanno mangiato.
Le ragazze hanno mangiato.

Se però il participio è preceduto dal pronome personale di terza persona " lo, la, li, le " è
obbligatoria la concordanza con il complemento oggetto.
Esempio: -Il pane era fresco e io 1' ho (lo ho) comperato ( comperato = c'è "o" perché il pronome
"lo" si riferisce
alla parola pane che è maschile singolare).
-La matita costava poco e io l’ho( la ho) comperata (comperata = c'è "a" perché il
pronome "la" si
riferisce alla parola matita che è femminile singolare).
-I pani erano freschi e io li ho comperati ( comperati=c'è "i" perché il pronome "li" si
riferisce alla parola
pani che è maschile plurale).
-Le matite costavano poco e io le ho comperate ( comperate =c'è "e"
perché il pronome "le" si riferisce alla parola matite che è femminile plurale) .
MODO GERUNDIO Il gerundio indica come, in quale modo si svolge
un'azione rispetto a un'altra, ma può anche indicare causa, tempo, mezzo rispetto a
quello che si dice nella frase da cui dipende.
Mario mi ha salutato, sorridendo ( è il modo in cui mi saluta).
Avendo sbagliato, siamo stati bocciati ( è la causa).
Tornando da scuola, ho ascoltato la musica ( tempo).
Sbagliando si impara (mezzo).
Il gerundio dà indicazioni di numero e genere solo nel passato con l'ausiliare essere (*)
PRESENTE:
Essendo | avendo | parlando | andando
Si usa quando l'azione si svolge contemporaneamente all'azione dell'altra frase.
Esempio: Correndo sono caduto ( mentre correvo sono caduto, cioè nello stesso momento).
PASSATO: Essendo stato° | avendo avuto | avendo parlato | essendo andato°
Si usa quando l'azione si svolge prima di quella dell'altra frase.
Avendo studiato tanto, mi sono stancato (prima ho studiato, poi mi sono stancato).
° Con l'ausiliare essere concorda in numero e in genere con il soggetto.
Esempio: Essendo arrivato Carlo...( maschile singolare)
Essendo arrivati i ragazzi..( maschile plurale)
Essendo arrivata Maria ( femminile singolare)
Essendo arrivare le ragazze( femminile plurale).

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