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LE PROPOSIZIONI RELATIVE
Beograd, 2008.
LE PROPOSIZIONI RELATIVE
*La proposizione dipendente (subordinata, secondaria) una proposizione che espande e arricchiesce il significato di una proposizione indipendente, ma non pu mai essere usata da sola perch non ha alcun significato autonomo e non sta in piedi dal punto di vista sintattico. Le proposizioni subordinate, dal punto di vista della forma, possono essere: 1) Esplicite, quando hanno il predicato costituito da un verbo in modo finito (lindicativo, il congiuntivo o il condizionale) 2) Implicite, quando hanno il predicato costruito da un verbo di modo non finito ( linfinito, il participio o il gerundio)*
Le proposizioni dipendenti relative sono proposizioni dipendenti che completano il senso del periodo determinando o espandendo un nome della raggente in cui sono collegate mediante un pronome o un avverbio relativo. Quando, nel periodo, svolgono la stessa funzione che, nella proposizione, hanno lattributo e lapposizione, sono dette anche ATTRIBUTIVE o APPOSITIVE e sono considerate RELATIVE PROPRIE. Quando, invece nel periodola funzione che, nella proposizione, hanno i complementi indiretti, sono considerate REALTIVE IMPROPRIE o CIRCOSTANZIALI.
* Le proposizioni relative possono essere proprie ed improprie. Le prime hanno valore di attributo o apposizione:
Roma, CHE la capitale dItalia, ha pi di tre milioni di abitanti.
o consecutivo:
Giovanni un asino CHE sembra un ministro. * Nella forma esplicita sono sempre introdotte da un pronome o
INTRODUTTORI: che, il quale, la quale; dove; da dove, donde; per dove; al modo in cui; fino al punto in cui; quale, come; quanto grande; quanto; quanti; quante volte. Relativi indefiniti: chiunque, qualunque, qualunque cosa; dovunque; da qualunque luogo; per qualunque luogo; in qualunque luogo, dovunque; da qualunque parte; quale che sia; per quanto grande (piccolo), di qualunque grandezza; quanti, qualunque sia il numero; comunque; in qualunque tempo. MODO DEL VERBO: indicativo o congiuntivo
Il terzo gruppo delle proposizioni dipendenti rappresentato dalle proposizioni attributive, dette anche appositive o aggettive, poich svolgono la funzione di attributo o apposizione a un termine della reggente Questa funzione attributiva svolta dalle proposizioni relative proprie, come dimostrano questi due esempi:
1) Nessuno ama la guerra che porta distruzione = Nessuno ama la guerra distruttrice (attributo) che porta distruzione = proposizione relativa attributiva
2) Tutti amano la pace, che un bene prezioso = Tutti amano la pace, bene prezioso (apposizione) che un bene prezioso = proposizione relativa appositiva
Fatta questa premessa, diciamo che le proposizioni relative possono essere di tre specie: 1. Relative attributive o appositive (o aggettive), dette anche proprie, che hanno di norma il verbo all'indicativo; 2.Relative complementari indirette (o improprie), equivalenti a subordinate di natura finale, causale, consecutiva, concessiva, condizionale, che hanno il verbo al congiuntivo. 3. Relative apparenti (o pseudo relative), in realt equivalenti a coordinate.
Le relative proprie determinano e specificano un nome (o un pronome) della reggente, esplicando la funzione di attributo o di apposizione; in questo caso possono essere necessarie, se aggiungono una qualit o una chiarificazione essenziale; accessorie, se l'aggiunta non necessaria al senso della reggente. Hanno il verbo all'indicativo.
1) Le cose che vengono prodotte (= i prodotti) dalla terra, sono sostenute dalla natura. ( relativa necessaria)
2) I Belgi sono assai vicini ai Germani, che abitano al di l del Reno. (relativa accessoria )
1) Quindi, tutto ci che faccio o penso, me lo porto insieme durante il momento della passeggiata.
1) I capi di stato siano simili alle leggi, che vengono applicate per punire, non in base al rancore, ma secondo la giustizia.
c) le relative incidentali o parentetiche, come data la tua saggezza, saggio come sei, dato affetto che provo per te...
1) Spero, data la tua saggezza e moderazione, che tu stia bene, come noi vogliamo.
Sono molto preoccupato per lo Stato; n finora sono riuscito a trovare qualcuno che ritenesse di non doversi concedere a Cesare, ci che chiedeva.
b) quando si espone il pensiero del soggetto della reggente o di una persona diversa da chi scrive (relative oblique);
Cesare ogni giorno chiedeva insistentemente agli Edui il grano, che essi avevano promesso.
Si definiscono relative improprie o avverbiali quelle proposizioni introdotte da relativi che assumono la funzione di un complemento indiretto o di un avverbio. Tali proposizioni , quindi, equivalgono ad una subordinata di varia natura: finale, causale, consecutiva, temporale, concessiva, ipotetica Tutte le relative improprie si costruiscono col congiuntivo e seguono le norme della consecutio temporum. Le suddividiamo in: a) relative finali
1) Egli assegna gli arbitri, che (= affinch) stabiliscano importo della lite. 2) Viene inviato L. Decidio con pochi, per osservare la natura del luogo.
b) relative consecutive
1) Vi sono poi altri filosofi, e per giunta grandi e nobili, i quali (= tali che) ritengono che tutto il mondo sia governato dalla mente e dalla intelligenza degli dei.
c) relative causali
1) Io sono solito giudicare Socrate pi sapiente di Panezio, poich aveva eliminato ogni preoccupazione di questo tipo.
d) relative concessive
1) Io stesso, sebbene mi fossi dedicato tardi e superficialmente alle lettere Greche, tuttavia, recatomi ad Atene, mi trattenni in quel luogo parecchi giorni.
e) relative ipotetiche, che corrispondono alla protasi di I tipo (con l'indicativo), ma spesso a quella di II e III tipo (col congiuntivo);
1) I Germani non ritengono lecito recare offesa ad un ospite; se giunge presso di loro qualcuno per un motivo qualsiasi, lo giudicano sacro.
Sono considerate relative apparenti o pseudo relative quelle proposizioni che solo in apparenza risultano subordinate, ma in realt sono semplici coordinate. Infatti il pronome (o l'avverbio) relativo corrisponde ad un pronome dimostrativo + una congiunzione ( qui ). Con le relative apparenti si ha il cosiddetto fenomeno del senso relativo, considerata la tendenza a legare i periodi fra loro. Il modo quello della proposizione a cui sono coordinate.
Quindi furono eletti consoli L. Valerio e M. Orazio, che assunsero la carica di magistrati. E il loro consolato fu favorevole alla plebe, senza alcun danno per i patrizi.