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Dall'antica Roma ai giorni nostri

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EDILIN,GUA

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Dall'antica Roma ai giorni nostri

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EDILIN,GUA
Storia
italiana per
stranieri
Dall'antica Roma ai giorni nostri

I edizione: agosto 2020


ISBN: 978-88-31496-43-8 Paolo E. Balboni è Professore onorario all'Università
Ca' Foscari di Venezia, dove dirige il Centre for
© Copyright edizioni Edilingua Research in Educational Linguistics e il Master in
Sede legale Didattica dell'Italiano a Stranieri (ITALS 1). Dirige
Via Alberico II, 4 - 00193 Roma Educazione Linguistica - Language Education (EL.LE)
Tel. +39 06 96727307 e La collana Studies in Language Learning and
Fax +39 06 94443138 Teaching (SAIL) entrambe ad accesso gratuito in
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www.edilingua.it È autore di decine di volumi e di saggi
sull'educazione linguistica, letteraria e culturale, di
Deposito e Centro di distribuzione natura sia teorica sia operativa, in gran parte
Via Moroianni, 65 - 12133 Atene dedicati all'insegnamento dell'italiano a stranieri.
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Fax +30 210 5758903

Impaginazione e progetto grafico: Edilingua


Redazione: A. Bidetti, D. Ciolfi

Edilinguo sostiene
Gli autori apprezzerebbero, da parte dei colleghi, eventuali
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Che cosa, perché, come, quando: guida al volume
Che cosa è questo libro?
Questo libro è una storia dell'Italia dall'antica Roma ai nostri giorni, ma da vedere e usare come una
macchina del tempo.
Perché è stato scritto questo libro?
Quando si dice storia si pensa subito a nomi e date. Ma la storia non è fatta di nomi e date, ma di
eventi che bisogna capire: "Perché è avvenuto quello che è awenuto?".
Questa storia ti racconta cosa è successo e, soprattutto, perché - perché l'Italia e gli italiani del
XXI secolo sono il risultato degli avvenimenti degli ultimi 2500 anni. La storia ti serve per capire
il Paese che l'ha vissuta, e se vuoi capire l'Italia cerca di guardare questo libro come se fosse una
guida, che ti aiuta a viaggiare nel tempo e non solo nello spazio. Ecco perché questo libro è una
macchina del tempo.

Come usare questo libro?


Ci sono 9 "Moduli", legati a periodi storici. All'interno di ogni modulo trovi gli avvenimenti, le date,
i nomi, le guerre, ecc.: li abbiamo elencati in una colonna ogni 2 pagine, in modo che hai sempre la
mappa temporale sotto gli occhi.
Nella storia ci sono anche parole specifiche: ogni 2 pagine trovi Le parole della storia, con una
spiegazione delle parole che vengono usate parlando di quel dato periodo; alla fine del volume trovi
un Glossario (pag. 146) con tutte le parole raccolte e messe in ordine.

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a usare una lingua, un lessico che potesse andar bene per un livello tra il B1 e il B2. Anche nei Testi
di approfondimento, quando necessario, la lingua è stata lievemente adattata.
Quali materiali sono disponibili online?
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- Testi di approfondimento (indice pag. 148), segnalati nel volume dall'icona _,,," . Testi dedicati
a coloro che vogliono sapere qualcosa di più sulla storia d'italia, sui periodi storici, sui singoli
protagonisti.
- Autovalutazione. 9 test, uno per capitolo, destinati esclusivamente agli studenti, affinché possano
valutare cosa e quanto ricordano alla fine di ogni modulo.
Tutti i materiali possono essere scaricati dal sito della Collana cultura italiana (www.edilingua.it). I
materiali in formato pdf è possibile anche stamparli.

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Indice
Che cosa, perché, come, quando: guida al volume 3
Indice 4

Capitolo 1 I I primi mille anni 11


Le popolazioni italiche e gli etruschi 12
Le popolazioni preistoriche 12
Gli etruschi 13
Gli altri popoli presenti in Italia a metà del millennio 13
La Magna Grecia 14
Le colonie 14
Le colonie come veicolo della cultura greca 14
La monarchia e la repubblica romana 16
Dai re ai consoli 16
Le conquiste 17
Le guerre civili 17
L'Impero romano 18
Le tre dinastie 18
Un impero troppo grande 19
!:impero si divide 19
La cultura e l'arte nell'antica Roma 20
Le parole dell'architettura 20
Le parole dell'arte 21
Le parole della cultura 22

Capitolo 2 I Dalla caduta dell'Impero all'anno Mille 23


I 'barbari' e gli arabi in Italia 24
Pochi schiavi, pochi contadini, pochi figli, pochi giovani 24
Quando i barbari erano i benvenuti 25
Le invasioni barbariche 25
I Longobardi e i Franchi 26
La conversione dei barbari 26
I Longobardi 26
I Franchi e il Sacro Romano Impero 27

I Monasteri 28
La Chiesa come erede dell'Impero 28
Il monachesimo vuole restare lontano dalle ricchezze e dal potere 29
Il monachesimo ritorna alle ricchezze e al potere 29
Gli ordini mendicanti e predicatori 29
La cultura e l'arte dell~lto Medioevo 30
Le parole dell'architettura: chiese bizantine e romaniche 30
Le parole della scultura: fregio, bassorilievo, pulpito 31
I mosaici 31
L'Italia e il Mondo nell'anno Mille 32

4 EDILIN,GUA
Capitolo 3 I Dai Comuni alle Signorie 33
La lotta tra Chiesa di Roma e Impero 34
Carlo Magno, incoronato da Dio 34
I vescovi: uomini di Dio o uomini dell'Imperatore? 35
Le crociate 35
Il dominio sul Mediterraneo 36
La rinascita dei traffici commerciali 36
Le repubbliche marinare 37
Gli imperi senza terre 37

Francesi, tedeschi e spagnoli nel Sud 38


I Normanni, francesi 38
Federico II e gli Svevi, tedeschi 39
Gli Angiò, francesi 39
Gli Aragona, catalani 39

I Comuni del Centro e del Nord 40


Il panorama europeo all'inizio del nuovo millennio 40
La nascita dei Comuni 41
I Comuni e lo scontro tra Papa e Imperatore 41
L'Impero contro i Comuni 41
Roma cerca di diventare Comune 42
La grandezza dei Comuni 42

Le Signorie del Centro-Nord 43


Nuove figure nei Comuni 43
L'Italia al momento della pace di Lodi 44
L'equilibrio dei Medici 45
Non solo equilibrio politico ed economico 45

Lo Stato della Chiesa 46


Per 1500 anni nel cuore della penisola 46
Uno Stato nato per caso 46
Il 'Patrimonio di San Pietro' diventa Stato 47

La cultura e l'arte tra il Duecento e il Quattrocento 48


Le parole della storia: Umanesimo, Rinascimento 48
Le arti visive 49

L'Italia e il mondo nel 1500 50

Capitolo 4 I Lo splendore del Rinascimento 51


Il momento del massimo splendore 52
Il ferro delle spade, l'oro delle borse 52
L'economia 53
Il pensiero al servizio dell'economia e della politica 53
La crisi dell'equilibrio dopo Lorenzo dei Medici 54
Il secondo Quattrocento tra guerra e pace 54
Il tentativo di Cesare Borgia, il Valentino 55
Spagnoli e francesi si scambiano parti di Italia 55
Tutti contro Venezia 55

5
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La crisi del Cristianesimo 56


La corruzione nella Chiesa di Roma 56
La Riforma 57
La Controriforma 57
Gli spagnoli, i francesi, gli austriaci in Italia 58
Francesi, tedeschi, spagnoli si contendono L'Italia 59
Uno sguardo alla cartina d'Italia alla metà del XVI secolo 59
I limiti del governo spagnolo sull'Italia 59

Gli Stati italiani indipendenti 60


La Repubblica Serenissima 60
Il Ducato di Savoia 61
Genova e i ducati minori 61
Il Granducato di Toscana 61
Lo Stato della Chiesa 61
La cultura e l'arte del Rinascimento 62

L'Italia e il mondo nel 1600 64

Capitolo 5 I I secoli della crisi 65

La grande inflazione, le guerre, la peste 66


La grande inflazione 66
Le guerre 67
La peste 67
Lo scontro tra Religione e Ragione 68
IL conflitto tra religione e scienza 68
La grande scienza italiana del Sei-Settecento 69
La filosofia razionalista del Settecento italiano 69
Gli stranieri in Italia 70
Una storia iniziata nel Cinquecento 70
I Francesi 71
Gli Spagnoli 71
Gli Austriaci 71
Venezia, Milano, Firenze, Roma, Napoli 72
Venezia, la Repubblica Serenissima 72
Milano, il centro della Pianura Padana 72
Firenze, una città all'avanguardia 73
Roma, La sete di denaro in nome di Dio 73
Napoli, La capitale del Sud 73

L'Italia napoleonica 74
l'Illuminismo in Italia 74
Napoleone, un immigrato dall'Italia che conquista l'Italia 74
l'entusiasmo degli intellettuali italiani 75
La sconfitta 75

La cultura tra il Seicento e il Settecento 76


Le parole dell'arte: barocco, neoclassicismo 76
Le parole della musica: madrigale, oratorio, melodramma 77

6 EDILIN,GUA
Il mondo alla fine del Settecento 78

Capitolo 6 I La lotta per l'indipendenza e l'unità 79


Carbonari, mazziniani, le rivolte, le riforme 80
Il quadro europeo dopo il Congresso di Vienna 80 ~

Restaurazione e innovazione nelle idee 81


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~
Il Romanticismo come movimento di libertà e indipendenza 81 ~
Mazzini e Gioberti 82
Le società segrete e i moti carbonari 82
Il Risorgimento della borghesia, l'Italia della povera gente 83
La Prima Guerra di Indipendenza 84
Le quattro guerre di indipendenza 85
Cavour e la Seconda Guerra di Indipendenza 86
Torino negli anni Cinquanta 86
Cavour 86
La Spedizione dei Mille e la creazione del Regno d'Italia 88
Garibaldi 89
La spedizione dei Mille 89
La cultura, la musica e l'arte del Romanticismo 90
Gli intellettuali e il Risorgimento 90
!:arte del Romanticismo 91
Il mondo alla metà dell'Ottocento 92
Succede un Quarantotto 92
Gli imperi coloniali 92

Capitolo 7 I Dall'Unità alla Grande Guerra 93


La conquista di Roma e del Nord-Est 94
!:inizio del Regno d'Italia 95
La Destra e la Sinistra 96
Destra e Sinistra storiche 96
La questione romana 97
La questione meridionale 98
Il "Meridione" o "Mezzogiorno" 98
Le speranze meridionali dopo l'Unità 99
La rivoluzione industriale in Italia 100
Lo sviluppo industriale divide l'Italia 100
Il capitalismo senza capitali 101
I nuovi partiti, i sindacati 102
Il movimento operaio 103
Due momenti critici 103
L'Italia liberale di Giolitti 104
!:arrivo di Giolitti 104
Le innovazioni di Giolitti 105

7
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La Prima Guerra Mondiale 106


Da un'Europa a un'altra 107
La Quarta Guerra di Indipendenza 107
La Guerra come momento di unificazione nazionale 107
La cultura, la musica e l'arte tra Ottocento e Novecento 108
Il desiderio di conoscere la realtà 108
Il desiderio di superare la realtà 109
Il mondo dopo la guerra 110
Alcuni imperi rimangono 110
Alcuni imperi muoiono 110

Capitolo 8 I Il primo Novecento 111


La 'vittoria mutilata' 112
La 'vittoria mutilata' 112
La nascita del Partito Nazionale Fascista 113
La marcia su Roma 113
Il ventennio fascista 114
Benito Mussolini 114
I vent'anni di governo di Mussolini 115
La Seconda Guerra Mondiale e la Resistenza 116
L'illusione italiana di essere una grande potenza 116
L'estate del 1943 117
La guerra di liberazione 117
Il ruolo dei mass media nel primo Novecento 118
La tecnologia audio e video cambia il mondo 118
L'uso politico dei mass media 119
L'Italia e il mondo prima e dopo la guerra 120
I grandi imperi al tramonto 120
Jalta 120
L'organizzazione delle Nazioni Unite, ONU 120
La NATO 120

Capitolo 9 I Il secondo Novecento, l'inizio del Duemila 121


La nascita della Repubblica 122
Tre storie parallele: economica, politica, sociale 122
La politica di unità nazionale 123
Il 18 aprile 1948 123
La Costituzione 124
Il Parlamento, il centro del sistema disegnato dalla Costituzione 124
La Costituzione più bella del mondo 125
La Prima repubblica: l'Italia democristiana 126
La Prima e la Seconda Repubblica 126
De Gasperi 127
La DC e i suoi alleati 127

8 EDILIN,GUA
La Prima Repubblica: il Centro-Sinistra 128
Aldo Moro 129
Gli anni del Centro-Sinistra 129
Il miracolo economico 130
Il bisogno di mobilità 131 ~
Fiat, Lancia, Alfa, Abarth, Ferrari, Maserati, Piaggio 131 .....c.J
~
La fine del miracolo 131 ~
Il Sessantotto e gli anni di piombo 132
Il Sessantotto 132
Gli anni di piombo 133
Tangentopoli 134
Dal Sessantotto a Tangentopoli 135
La fine della DC e del PSI, la metamorfosi del PCI 135
Il referendum sulla legge maggioritaria e il primo governo tecnico 135
La Seconda Repubblica 136
Avversari e nemici 137
Berlusconi contro Prodi, Prodi contro Berlusconi 137
Renzi contro tutti 138
L'ondata di immigrati 138
Il Trattato di Dublino 138
La fine della Seconda Repubblica 139
L'Italia e le crisi mondiali del 2008 e del 2011 140
Le cause delle due crisi 140
Il governo Monti 140
La crisi strutturale dell'economia italiana 141
L'Italia nell'Ue e nell'euro 142
Una visione complessiva 142
L'Italia in Europa 142
L'Europa in Italia 143
L'Italia lasciata sola dall'Europa 143
Le 4 F dell'italiano e del Made in ltaly nel mondo 144
Food 144
Fashion 144
Forniture 144
Ferrari 145
Glossario delle parole della storia 146
Indice testi di approfondimento 148

9
I primi mille anni
3000 anni fa in Italia c'erano alcune popolazioni, come gli Etruschi, che erano originarie del
nostro Paese; ma la gran parte dei popoli di cui parleremo in questo capitolo sono venuti da
fuori, di solito dall'Asia: Veneti, Latini, Sanniti, Siculi, Sardi; e più tardi sono arrivati anche i
Celti al Nord e i Greci al Sud.
Tra tutti questi popoli alla fine emergono i Latini, spesso chiamati 'romani': in pochi secoli i
romani conquistano tutti i paesi intorno al Mediterraneo e gran parte dell'Europa.

11
Le popolazioni italiche e
gli etruschi
./ Le popolazioni preistoriche
sa'rdi
Preistorico è formato da pre (prima) +
istorico (storia).
850 a.e. • Nel 10.000 a.e. circa finisce un periodo
freddissimo, glaciale, e tornano i mam-
miferi in Italia e in Europa; inizia il pe-
800 riodo preistorico, che dura più o meno
Gli Etruschi dominano il fino al 1000 a.e.
753 -----f,
Centro Italia e una parte In Italia ci sono popolazioni italiche, tra
della Pianura Padana, da le quali gli Etruschi al Centro, i Siculi e i
Secondo la tradizione, Bologna al mare.
il 21 aprile 753 viene Sicani in Sicilia, i Sardi in Sardegna.
fondata Roma. Il Intorno al 3000 a.e. cominciano ad arri-
fondatore è Romolo e vare popoli che vengono dal Medio Orien-
fino al 509 sono 7 i re 616 te e dalla Russia del Sud: sono popoli in-
che governano Roma. Nel 616 diventa re di doeuropei. Tra questi ci sono i Veneti a
Roma Tarquinio Prisco,
etrusco, figlio di un greco;
anche i due re successivi
530 sono etruschi. Latini e Le parole della storia:
Intorno al 530 il etruschi della zona di Roma anni, secoli, avanti e dopo Cristo
sesto re, Servio Tullio, diventano un unico popolo.
Nel mondo occidentale si contano gli anni a par-
costruisce le mura tire dalla nascita di Gesù Cristo. Gli anni prece-
intorno a Roma. Ancora
denti all'anno O sono avanti Cristo (a.C.), quelli
oggi possiamo vederne
una parte di fronte alla successivi sono dopo Cristo (d.C.). Oggi molti
stazione Termini. preferiscono usare le espressioni era classica ed
era volgare per indicare a.e. e d.C.
I nomi dei secoli sono un problema. Si possono
usare due modi:
• I, II, III secolo prima di Cristo, si va all'indie-
509 tro: il I secolo a.e. va dal 100 all'anno 1, il II
Nel 509, sotto la guida del secolo va dal 200 al 101, il III secolo dal 300
console Bruto, viene ucciso al 201 e così via.
l'ultimo re e nasce la repubbli- • I, Il, III secolo dopo Cristo: il I secolo d.C. va
ca, che dura fino al 27 a.e. dall'anno 1 all'anno 100, il II secolo va dal 101
396 al 200, il III secolo dal 201 al 300 e così via.
• Duecento, Trecento, Cinquecento, con la ma-
Dopo diverse battaglie
iuscola e l'articolo davanti indicano i secoli
nel corso dei secoli, 326 che coprono il millennio dal 1001 al 2000, an-
nel 396 i Romani Nel 326 inizia la seconda che se non usiamo "il Cento". Il Duecento, cioè
sconfiggono gli etruschi guerra tra i romani, da
della città di Veio e il XIII secolo, indica il periodo che va dal 1201
una parte, e gli altri al 1300, il Cinquecento, cioè il secolo XVI, in-
iniziano la conquista popoli del centro Italia
dell'Italia centrale, verso dica il periodo dal 1501 al 1600 e così via.
dall'altra, che vengono
Nord, dove intanto sono I numeri romani più importanti sono 1=1, V=5,
sconfitti nel 304.
arrivati i Celti. X=10, L=50, C=100; per scrivere gli altri numeri si
aggiungono i numeri più piccoli dopo quello prin-
cipale, se li scriviamo a destra, oppure si tolgono
i numeri più piccoli se li scriviamo a sinistra di
quello principale: ad esempio, i numeri da 1 a 10
sono I, II, III, IV (5-1 = 4), V, VI (5+1 = 6), VII,
o "" . c. o. VIII (5+1+1+1 = 8}, IX (10-1 = 9}, X.
Soldati sanniti,
12 fregio tombale, IV secolo a.e. EDILIN,GUA
nord-est, i Sanniti a sud di Roma, i Piceni al centro Italia dal lato adriatico, i Latini al centro Italia
dal lato tirrenico, seguiti poi dai Celti, i Galli nella Pianura Padana e i Liguri in Liguria.
Abbiamo quindi due gruppi di popoli: italici da un lato, indoeuropei dall'altro. Nei secoli, questi ul-
timi conquistano tutta l'Europa, dove nascono le lingue europee (romanze, cioè derivate dal latino, .....
germaniche e slave) che poi sono arrivate in gran parte del mondo con il colonialismo. r:::
r:::
~
Gli Etruschi
~
......
Gli Etruschi non si interessano degli invasori indoeuropei che stanno arrivando: la Toscana e l'Um- .....
bria sono difficili da conquistare. Il dominio etrusco continua fino al momento in cui gli etruschi si E
.....
integrano con i romani e spariscono dalla storia.
Fino al V secolo la federazione delle città-stato etrusche è potente: dalla Toscana attraversa l'Ap-
.E....
J...
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pennino e arriva a Bologna e poi fino alla foce del Po, verso l'Adriatico; nel Tirreno, ci sono porti ~

etruschi a Napoli e in Corsica; nel 616 il greco-etrusco Tarquinio Prisco diventa re di Roma, che è
ancora una piccola città. Gli altri due re dopo di lui sono etruschi e la differenza tra i due popoli
diventa sempre minore; in questo processo di integrazione scompare la lingua etrusca, che resta
abbastanza misteriosa ancora oggi.
Nel 396 a.e. i Romani conquistano l'ultima città etrusca indipendente, Veio, e pongono fine a un
mondo di cui ci sono rimaste non solo molte tombe affrescate e ricche di statue, ma anche mo-
numenti, come l'arco etrusco di Perugia dove puoi passare anche tu senza renderti conto che è un
monumento di 2500 anni fa.
Gli altri popoli presenti in
Italia a metà del millennio
Intorno al 600 a Milano gli Etruschi
si scontrano con i Galli, una popo-
lazione celtica che è entrata nella
pianura padana e che sta conqui-
stando anche gran parte dell'Euro-
pa atlantica. In Italia, i Celti con-
quistano il Nord, ma non il Veneto
che è troppo paludoso e quindi
non interessa a degli allevatori che
vengono dalla Russia.
Un altro popolo italico vive in Sar-
degna. Nei secoli, i Sardi sono stati
Arco etrusco, Perugia, III secolo a.e.

conquistati prima dai Fenici (un popolo venu-


to dal Libano) e poi dai Romani, i quali hanno
rispettato e conservato la loro cultura lascian-
doci, ad esempio, i nuraghi, edifici in pietra a
forma di torre, di cono tronco.
I popoli indoeuropei dell'Adriatico, cioè i Pice-
ni, i Sanniti del Sud ed altri gruppi minori si
difendono per secoli dai tentativi di conquista
etrusca e latina. Dopo due lunghe guerre, nel
304 a.e., i Romani conquistano tutta la penisola
italiana, dalla Toscana fino al Sud, dove alcune
città della costa rimangono ancora legate alla
Grecia, come vedrai nella prossima pagina. Nuraghe

13
La Magna Grecia
Le colonie
Mentre i popoli nomadi dell'Europa
nord-orientale, come i Celti e i Veneti,
conquistano il Nord, altri 'nomadi' che
viaggiano per mare conquistano le coste
del Sud: sono i Greci, che creano la Ma-
gna Graecia, cioè la 'grande Grecia'.
soo a.e. La Grecia è composta di tante città-stato
che, tranne nel caso di Atene, di solito
775 non superano i 5000 cittadini maschi e
I Greci fondano la prima liberi (donne, schiavi e stranieri non sono
colonia in Italia, a
cittadini); quando la popolazione cresce
La città di Corinto crea Pithecusa, l'isola di Ischia di
fronte a Napoli (il cui nome, troppo, gruppi di giovani cittadini (segui-
la colonia di Siracusa,
Neapolis, in greco significa ti dalle loro donne e dagli schiavi) lascia-
che nei secoli successivi
diventa la più forte della 'città nuova', indicando una no la città-madre e creano una colonia. Ci
Sicilia. nuova colonia). sono colonie nel Mar Nero, in Turchia, nel
Nord Africa, in tutto il Sud Italia e anche
sulle coste francesi e spagnole.
Le colonie come veicolo della
550 cultura greca
Intorno al 550 a.e.: tra il
VII e il VI secolo nascono Nei secoli VII-IV la Grecia sviluppa una
colonie greche in tutte le cultura superiore a quella di tutti gli altri
480~ coste del Sud e in Sicilia, paesi del Mediterraneo: viene realizzata
I Cartaginesi, che hanno da Agrigento a Taranto, da la versione definitiva dei poemi di Ome-
colonie nella Sicilia Crotone a Sibari. ro, che diventano i libri di formazione di
occidentale (Erice e
Palermo), attaccano le
tutte le classi dirigenti; ci sono i grandi
colonie greche. La guerra filosofi, che spesso sono geometri, astro-
dura due secoli.

Le parole della storia:


città-stato, colonia, polis, politica
Il mondo greco, come quello etrusco e in parte
265 anche quello romano nei primi secoli, è basato
Nel 265 a.e. i Romani sulle città-stato: ogni città è un regno o una re-
mettono fine alle guerre pubblica autonoma, ha un suo esercito, una sua
greco-cartaginesi politica estera. Ad unire le città-stato è la cultu-
conquistando la Sicilia. ra (ad esempio, il teatro, Omero, i filosofi) e lo
Dieci anni prima avevano sport, come le Olimpiadi.
conquistato le colonie del Quando una città è troppo grande per l'economia
L'intera Grecia diventa Sud Italia. e la politica del tempo, i suoi giovani la lasciano


una provincia romana. e fondano una colonia sulle coste del Mediterra-
neo; la colonia resta sempre alleata con la città
madre.
In greco "città" si dice polis: la politica è l'arte
di governare una città, avendo come guida l'etica.
Come spiega il filosofo Aristotele, "etica" significa
che si deve fare il bene della polis e non solo di
o alcuni cittadini.

14 ED ILIN,GUA
nomi, matematici; ci sono gli artisti, gli scultori, gli architetti più grandi
del mondo antico. Qui a destra la foto di uno dei Bronzi di Riace: è una
delle tante statue che attraversavano il Mediterraneo andando dalla Grecia
alle colonie e che, come in questo caso, spesso finivano in fondo al mare.
In questi secoli Roma conquista l'Italia e, nel III secolo, si impadroni-
.....r:::
sce delle colonie della Magna Graecia - ma, come dice il poeta latino r:::
~
Orazio, Graecia capta ferum victorem cepit, "la Grecia conquistata (dai ~
Romani) conquistò quel selvaggio vincitore": i Latini conquistano le ......
.....
colonie e la Grecia, ma la cultura greca conquista i Romani. L'imperatore E
.....
Adriano, all'inizio del II secolo d.C., spiega che ha governato in latino,
ma ha pensato in greco.
.....E
J...
Q,.
Tra le varie cose che Roma prende dalla Grecia ci sono gli dèi. A ~

Roma le divinità erano simili a quelle greche, almeno in parte, ma


il contatto con i greci porta i romani ad identificare i loro dèi con
quelli greci. Qui di seguito alcuni degli dèi venerati dai greci e dai
romani. Il nome degli dèi romani è riportato tra parentesi.

Mlii --

15
800 a.e. La monarchia e la
repubblica romana
21 aprile 753 a.e. Dai re ai consoli
Viene fondata Roma. Il
primo re è Romolo. Secondo la leggenda, Roma è stata fon-
data nel 753 a.e. da due fratelli, Romolo
e Remo, figli di una lupa (in realtà lupa
in latino non indicava solo un animale,
ma anche una prostituta ... ). Appena se-
gnati i confini della nuova città, in real-
tà all'inizio un gruppetto di capanne, in
616 ----to
una lite Romolo uccide Remo e diventa
Il quinto re di Roma è
Tarquinio Prisco, etrusco
il primo dei 7 leggendari re di Roma, di
come i due re successivi. cui sappiamo pochissimo, se non che gli
Le due popolazioni si ultimi 3 sono etruschi.
fondono. 509 Nel 509 una rivoluzione mette fine alla
Giunio Bruto guida un monarchia. Al posto del re i cittadini
colpo di stato contro eleggono due consoli, che durano in
il settimo re e nasce la carica un anno, come tutti gli altri ma-
repubblica. gistrati, cioè i ministri e i responsabili
dell'amministrazione della res pubblica,
396 la 'cosa pubblica, di tutti'. I consoli e i
I Romani conquistano magistrati sono eletti dai cittadini liberi
Veio, l'ultima città tra i membri del senato, che è il consi-
etrusca autonoma. glio dei patrizi, cioè i capi delle famiglie
aristocratiche che vivono con i guadagni
delle loro enormi proprietà terriere.
343 Verso la fine della Repubblica anche i
Nel 343 a.e. iniziano cavalieri, cioè banchieri e commercianti
le guerre tra i Romani molto ricchi, possono diventare senatori
e i Sanniti, popolo del e consoli. La lotta tra patrizi, cioè pro-
- "'
Apollo di Veio
Centro-Sud, sconfitti
definitivamente nel 290 a.e.
prietari di terre, e cavalieri, cioè mercan-
ti e banchieri, segna tutta la storia della
repubblica.

148 Le parole della storia:


264
La Grecia diventa una invadere, conquistare, vincere, dominare
Nel 264 a.e. inizia la • •
proV1nc1a romana.
guerra contro Cartagine, Queste parole possono sembrare sinonimi ma non
che finirà nel 146 a.e. lo sono.
Un'invasione è qualcosa di poco organizzato:
44 grandi masse di persone - soldati, donne, bambini,
ecc. - che come un fiume entrano in un territorio.
91 ~ Viene ucciso Cesare, il più
La conquista è invece un'azione programmata: si
grande leader di questo
Nel 91 a.e. iniziano delle fa una guerra e dopo la vittoria (che per gli altri
secolo.
guerre civili che durano è una sconfitta), una nuova classe dirigente go-
fino al 27 a.e., con la verna la provincia.
fine della repubblica e la Il dominio è più indiretto: anche dove ci sono
nascita dell'impero. regni o città indipendenti, Roma ha il dominio
culturale, commerciale, tecnologico, senza biso-
o gno di mandare l'esercito.

16 ED ILIN,GUA
Una potenza militare e organizzativa
Per secoli i greci dominano la cultura filoso-
fica e artistica; per secoli i romani dominano
la cultura organizzativa e giuridica: quando .....
l'esercito conquista un territorio, che diven- r:::
r:::
ta provincia, Roma fa arrivare subito la sua ~

burocrazia, la sua organizzazione e il siste- ~


......
.....
ma di leggi del diritto romano. E
I greci sono filosofi, amano discutere sulle - .....
idee, e mettono ordine nel modo di ragiona- .....E
J...
re, danno forma alla logica; i romani sono Q,.
Questo marchio è scolpito in ogni zona dove i romani sono arrivati: ~
concreti, non discutono sulle idee, preferi- Senatus Populusque Romanus (il senato e il popolo romano).
scono studiare e regolare i comportamenti
umani, quindi creano un sistema di leggi e, soprattutto, definiscono il funzionamento dei tribunali
e dei processi: i principi del diritto romano sono ancora validi in tutto il mondo occidentale, con
l'eccezione dell'Inghilterra, del Galles e di parte delle ex-colonie britanniche. L'idea di fondo è che il
processo è un mondo a sé, con delle sue regole.
I greci sono filosofi, i romani sono ingegneri: i loro acquedotti, i loro ponti, le loro terme sono in
parte ancora funzionanti dopo più di 2000 anni. Il sistema di strade costruito dai Romani in Europa,
Nord Africa e Medio Oriente è alla base del sistema di comunicazioni esistente ancora oggi.
I romani portano la loro civiltà, ma il costo per le popolazioni sconfitte è immenso: milioni di morti,
milioni di schiavi e chi rimane libero paga tasse pesantissime.
Le conquiste
Il piccolo villaggio di Romolo cresce in fretta, soprattutto quando i Latini, che vivono a sud del
fiume Tevere, si integrano con gli Etruschi, che vivono a nord.
Prima i Romani devono difendersi dai Galli, i Celti che invadono la pianura padana e che arrivano
fino a minacciare Roma, ma poi dedicano i loro sforzi a conquistare i Piceni dell'Adriatico, i Sanniti
e gli altri popoli del Centro-Sud, le colonie greche, i Sardi.
Nel III secolo a.e. grande nemico di Roma è Cartagine, la città 'punica' (variazione di phoenicius,
fenicio) che sorge dove oggi c'è Tunisi e da lì controlla il Mediterraneo occidentale, la costa norda-
fricana, la Spagna, parte della Sicilia e della Sardegna. Dopo tre guerre che durano più di un secolo,
Cartagine viene distrutta e inizia il dominio di Roma sul Mediterraneo occidentale, al quale si ag-
giunge il dominio su quello orientale dopo la conquista della Grecia.

Le guerre civili
Intorno al 100 a.e. esplode il contrasto tra i conservatori, che dominano il senato, e i democratici,
che hanno tra loro molti dei ricchi cavalieri che dominano l'economia. A questo dato economico si
unisce l'ambizione degli uomini - Mario, Silla, Cicerone, Pompeo Magno, Cesare, Antonio, Augusto -
che per tutto il I secolo a.e. distrugge sia l'Italia, sia le province.
La figura centrale del secolo è Cesare: capisce che il sistema dei 2 consoli eletti per un anno non
è più adatto a governare un territorio che va dall'Inghilterra al Medio Oriente, e quindi è nominato
dittatore a vita.
Il primo imperatore, dopo l'ultima guerra civile contro Antonio, è Augusto, figlio adottivo di Cesare.

17
Oceano
Atlantico L'Impero romano
Le tre dinastie
Nei primi 200 anni dell'Impero romano,
quelli della sua crescita e del massimo
splendore, abbiamo al potere tre famiglie,
tre dinastie in cui il potere passa di pa-
dre in figlio, naturale o adottivo, scelto
dall'imperatore-padre per le sue qualità.
La prima dinastia è quella Giulia: sono gli
imperatori della famiglia di Giulio Cesare,
100 a.e. da Augusto a Nerone, dal 27 a.e. al 68
d.C.: "ho trovato una città di mattoni e
l'ho lasciata di marmo", dice Augusto.
Poi c'è la dinastia Flavia che dura solo 30
44 anni ma trasforma Roma, rendendo più
21 ~ Nel 44 a.e. viene ucciso
vivibile una città di oltre un milione di
Nel 27 a.e. Augusto Cesare: in realtà è stato il abitanti; questi imperatori costruiscono
vince l'ultima guerra primo imperatore ma non ha l'anfiteatro Flavio, che tutti conoscono
civile e diventa il primo mai voluto questo titolo. come il Colosseo.
imperatore o princeps, Infine, tra il 100 d.C. e il 169 d.C., ci sono
• •
pnnc,pe. gli imperatori adottivi, che con Traiano
30 portano l'Impero alla massima grandezza
Nel 30 d.C. (o forse nel 31 o (vedi la cartina in alto a sinistra) e poi,
98~ nel 33) viene crocifisso Gesù da Adriano a Marco Aurelio, garantisco-
Nel 98 d.C. diventa Cristo. no mezzo secolo di pace, per quanto è
imperatore lo spagnolo possibile parlare di pace in questi secoli.
Traiano, che porta
l'Impero alla sua 293
massima estensione
Nel 293 d.C. l'imperatore
territoriale. Diocleziano divide l'Impero
in quattro parti.
313
Nel 313 d.C. Costantino
dichiara il cristianesimo 410
"religione di stato";
Nel 410 d.C. e poi nel
nel 330 d.C. Bisanzio
455, il sacco di Roma, i
diventa la "città
di Costantino", barbari entrano a Roma. Le parole della storia:
Costantinopoli. monarchia, repubblica, impero
Una monarchia è governata da un re o da una
regina che passa il potere ai suoi figli naturali o,
395 476
come nell'impero romano, a figli adottivi. C'è una
Muore Teodosio, l'ultimo Romolo Augustolo, l'ultimo famiglia regnante, una dinastia.
imperatore che tiene unite imperatore dell'Impero Una repubblica ha un capo eletto dal popolo:
le quattro parti dell'Impero. d'Occidente, viene deposto. oggi è un presidente. A Venezia era un doge;
Per difendere Costantinopoli Questa è l'ultima moneta in molti stati antichi c'erano due capi, i consoli,
costruisce mura enormi. di un imperatore romano.
che si controllavano l'un l'altro.
Un impero è un dominio economico e culturale
(vedi dominare a pagina 16) più che giuridico:
spesso un impero include regni o città-stato che
rimangono autonome, ma devono pagare le tasse
500 d.C. e fornire soldati all'impero.

18 ED ILIN,GUA
Un Impero troppo grande
Dal 200 a.e. circa in poi il potere viene conquistato con colpi di stato e guerre civili tra diversi
generali: quando ricevono la notizia della morte dell'imperatore (e servono settimane per portare
una notizia in Inghilterra, in Marocco, sul Mar Nero, in Ungheria ... ) alcuni generali si proclamano .....
imperatori e poi combattono contro gli altri generali che hanno fatto la stessa cosa. r:::
r:::
Leconomia ha due fonti di ricchezza: l'agricoltura, con enormi territori coltivati dagli schiavi, cioè ~

dagli sconfitti nelle guerre, e un capitalismo senza controllo che produce armi, navi, servizi, edifici, ~
......
strade, usando gli schiavi come mano d'opera.
.....
E
.....
Le arterie che tengono in vita il corpo enor-
me dell'Impero sono le strade, costruite con .....E
J...
tecniche molto avanzate per il periodo, con Q,.
~
grandi ponti che permettono di passare sui
fiumi che prima bloccavano i viaggi. Per
queste strade viaggiano non solo gli eserciti
e i mercanti, ma anche le idee, la cultura, la
lingua, il diritto, il modo di vivere. Un ele-
mento che ci dà un'idea della vita quotidia-
na dei romani è il gusto per le terme, cioè
Ricostruzione delle Terme di Diocleziano, Roma.
gli edifici in cui i romani, ricchi e poveri,
facevano il bagno in grandi piscine di acqua calda. Queste erano le terme di Diocleziano, vicino a
quella che oggi è la stazione Termini a Roma.

L'Impero si divide
Con il passare degli anni l'Impero romano diventa in-
ternazionale: due imperatori spagnoli (Traiano e Adria-
no), Diocleziano che proviene dall'attuale regione della
Croazia, Costantino dall'attuale Serbia, altri imperatori
sono africani. Negli anni l'Impero diventa troppo gran-
de, troppo esteso: è per questo motivo che Diocleziano
lo divide in due (l'Oriente con capitale Bisanzio o Co-
stantinopoli, l'Occidente con capitale Roma) e, a sua
volta, ciascuna delle due parti è divisa in altre due.
Dal 200 d.C. non si fanno più guerre di conquista,
quindi mancano gli schiavi, che una volta venivano Adriano (117-138) eredita l'Impero nella sua
presi tra gli sconfitti nelle guerre. Per risolvere que- massima espansione e, dopo aver visitato tutte le
province in viaggi che durano anni, decide che è
sto problema, l'Impero comincia a fare una politica di finito il tempo delle conquiste; quindi rafforza le
immigrazione di 'barbari', che vengono a lavorare e a frontiere costruendo difese come il famoso Vallo di
vivere nell'Impero portandosi con sé la famiglia, dei Adriano tra Inghilterra e Scozia.
beni, la loro lingua e cultura. Per un secolo l'ammini-
strazione riesce a guidare e controllare l'immigrazione;
ma quando le quattro parti dell'Impero cominciano a
farsi la guerra tra loro e non possono difendere i confi-
ni, anziché piccoli gruppi di poveri immigrati arrivano
intere popolazioni con eserciti fortissimi, come vedre-
mo nel prossimo capitolo.
Nel 395 d.C. muore Teodosio, l'ultimo imperatore che
aveva tenuto insieme le quattro parti dell'Impero; da
quel momento l'Impero d'Oriente si separa dall'Impero
d'Occidente: il primo durerà altri mille anni, il secondo
finirà nel 476 d.C., con la nascita dei regni barbarici.

19
La cultura e l'arte nell'antica Roma
La maggior parte della popolazione delle città romane è costituita da poveri artigiani e commercian-
ti, da schiavi, da militari; questi, molto importanti nel mondo romano, sono spesso figli di contadini
o di famiglie povere e preferiscono rischiare la vita facendo i soldati piuttosto che vivere come i
loro genitori.
Le poche famiglie per le quali lavorano gran parte degli schiavi, degli artigiani, dei militari, sono
ricchissime al di là di ogni immaginazione. Costruiscono grandi palazzi di città e comode ville di
campagna, e anche templi (singolare: il tempio) per gli dèi preferiti (singolare: il dio), teatri per
la recita di drammi e anfiteatri, come il Colosseo, per spettacoli con dei gladiatori che combattono
tra loro fino alla morte, o contro leoni, tigri, ecc.
In ogni città romana ci sono le terme, che hai visto nella pagina precedente: enormi edifici costruiti
da imprenditori che guadagnano molto perché ogni giorno migliaia di persone vanno a fare un bagno
caldo, seguito da uno tiepido e poi da uno freddo.
Nel Museo della Civiltà Romana a Roma puoi vedere una ricostruzione della Roma imperiale: nell'im-
magine sotto vedi l'anfiteatro del Colosseo in basso a destra, il circo per le corse dei cavalli a sini-
stra, e in alto a sinistra il teatro di Marcello: questi tre monumenti sono ancora lì dopo 2000 anni.
Le parole dell'architettura
Nelle città la maggior parte della popolazione vive in insulae, isole, che oggi chiamiamo 'isolati':
sono 'grattacieli' di cinque-sei piani, fatti di legno. Le strade strette intorno a un isolato servono
anche come fogna per l'acqua sporca e i rifiuti di persone e animali: un vero inferno.
Poi ci sono gli edifici importanti: le ville e i palazzi dei ricchi, i templi, i teatri, le terme.

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,,.,. ,. -~!.fil,_,. . .
I palazzi di città e le ville di campagna
sono a un piano, con vari cortili interni
circondati da portici con colonnati, da
cui si entra nelle varie stanze. Nei cortili .....
ci sono giardini, piscine, orti. r:::
I templi sono costruiti da privati che r:::
~
vogliono onorare un dio. I templi han- ~
no di solito una facciata di colonne che
......
.....
sostengono un timpano, un triangolo. E
.....
Tuttavia, il Pantheon, tra i più famosi
templi, è circolare.
.....E
J...
Q,.
~
Le parole dell'arte
I romani non amano un muro o un pavi-
mento di un unico colore: vogliono figure Il Pantheon, Roma
umane o animali, paesaggi, scene dagli anti-
chi poemi, con tanti colori. Per i muri si usano
gli affreschi: il colore viene messo sull'into-
naco ancora fresco ed entra nell'intonaco; qui
a sinistra vedi un particolare del muro di una
stanza a Pompei.
Per i pavimenti si usano mosaici, fatti con del-
le tessere, piccoli pezzetti di marmo colorato.
Il bellissimo frammento che vedi nell'immagine
qui sotto, conosciuto come la giovane zingara,
si trova in Turchia, nel museo dell'antica città
di Zeugma.
C'è owiamente anche la pittura su legno, di
solito fatta con colori a tempera: ma gli incen-

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di di 2000 anni hanno distrutto quasi
tutto, tranne 900 ritratti salvati a
Fayyum, nel deserto egiziano:
sono ritratti molto vivi, non
sono solo una fotografia della
persona ma anche un'interpre-
tazione del suo carattere.
Le ville, i palazzi, i templi sono
pieni di statue, spesso rubate
in Grecia, o anche copie di ori-
ginali greci: molte delle sta-
tue 'greche' che vediamo nei
grandi musei di tutto il mondo

sono copie romane.
La scultura romana è quasi sempre ufficiale: figure di imperatori, dei
loro familiari, delle loro imprese. Un esempio di scultura non eroica ma
privata è la grande quantità di statue del giovane Antinoo che l'imperatore
Adriano distribuisce in tutto l'Impero per ricordare il suo amante morto a vent'anni, secondo alcuni,
suicida.
Le parole della cultura
In questa città di militari e politici feroci, che dominano il mondo con la forza e con l'economia,
c'è spazio anche per molti intellettuali. Filosofi, che discutono dei grandi temi dell'esistenza,
come Cicerone e Seneca; pedagoghi, di solito di origine greca, che insegnano ai giovani delle
famiglie ricche; drammaturghi che scrivono per il te-
atro popolare, come Plauto, o per quello aristocratico,
come Seneca; narratori che scrivono romanzi, come il
Satyricon di Petronio, o scrivono storia e cronaca, come
Cesare; poeti lirici che parlano della vita, come Catul-
lo, e poeti civili che ricordano le storie di una famiglia
e di una città, come Virgilio e la sua Eneide; mecenati,
dal nome del ricchissimo Mecenate, che ospitano poeti,
artisti, filosofi.
Il Bronzo di Riace a pagina 15 è certamente il ritratto
di un giovane guerriero che ha un nome, una persona-
lità, ma ai greci non interessa chi sia realmente: i gre-
ci scolpiscono figure ideali, rappresentano la forza del
guerriero, l'eleganza dell'atleta, la bellezza della donna.
I romani, come abbiamo detto più volte, preferiscono i
fatti concreti alle idee astratte: le loro statue rappresen-
tano persone ben riconoscibili, sono ritratti del corpo e
del carattere di quella persona: ad esempio, le statue
di Antinoo, che sono centinaia in tutte le parti dell'Im-
pero, lo mostrano timido e introverso, chiuso in sé, un
ragazzo infelice che pur di non invecchiare si uccide a Antinoo, Museo Nazionale di Atene
20 anni.

22 EDILIN,GUA
Dalla caduta dell'Impero
all'anno Mille
Nel 476 d.C. l'imperatore adolescente Romolo Augustolo viene privato del potere: è la fine
dell'Impero Romano d'Occidente. I 'barbari', popolazioni germaniche entrate nell'Impero negli
ultimi due secoli, creano dei regni autonomi. Questi durano fino a quando, alla fine dell'VIII
secolo, Carlo Magno sconfigge il regno dei Longobardi e fonda il Sacro Romano Impero Germa-
nico, che lega il Nord Italia all'Europa centrale.
Al Sud e lungo l'Adriatico l'Impero d'Oriente ha ancora delle basi, che lentamente diventano
autonome; tra queste, la Serenissima Repubblica di Venezia: durerà mille anni, come lo Stato
della Chiesa, che in questi secoli rafforza il suo potere.

23
400 I 'barbari' e gli arabi
410 in Italia
Nel 410 d.C. i Vandali,
un popolo germanico, Pochi schiavi, pochi contadini,
conquistano Roma e la pochi figli, pochi giovani
saccheggiano, cioè rubano
quello che possono Leconomia del mondo romano viveva so-
452 -----+ rubare; la saccheggeranno prattutto di agricoltura: i campi apparte-
Attila, capo degli Unni, di nuovo nel 455. nevano a qualche ricco signore che vive-
conquista Ravenna; poi
lascia l'Italia e torna in va in città e in campagna lavoravano sia
476
Europa centrale. dei contadini liberi (tenevano metà del
Nel 476 d.C. l'impera-
tore Romolo Augustolo raccolto, l'altra metà andava al padrone:
viene privato del potere. erano 'mezzadri') sia degli schiavi, che
È la fine dell'Impero erano i prigionieri di guerra e i loro figli.
Romano d'Occidente. Era una vita terribile e senza speranza,
quindi molti figli maschi di contadini
493 preferivano fare i soldati: se sopravvive-
Teodorico, re degli Ostrogoti vano, potevano ricevere delle terre nei
(popolo germanico) crea il
Regno d'Italia; la capitale
paesi che avevano conquistato, e usare
diventa Ravenna, città i prigionieri come schiavi. Altri giovani
Finisce la guerra tra bizantina, dove Teodorico contadini e contadine si trasformavano
l'Impero Bizantino e gli è sepolto: nella foto la sua in artigiani e commercianti e andavano a
Ostrogoti: il Sud torna tomba. vivere nelle città.
sotto Bisanzio, al Nord Le campagne venivano abbandonate, an-
arrivano nuovi popoli
barbari, al Centro nasce che perché mancavano gli schiavi dopo
lo Stato della Chiesa. la decisione dell'imperatore Adriano,
all'inizio del II secolo, di non ingrandire
l'impero. In molte parti d'Italia, ad esem-
pio la Pianura Padana e alcune aree della
712 penisola, i canali romani che rendevano
569 Nel 712 d.C. inizia il regno di coltivabili le terre si riempivano di terra:
Diventa Re d'Italia Liutprando, che dura fino al l'acqua non arrivava più ai fiumi, cresce-
Alboino, re dei 744. Èil momento di maggiore vano le paludi, c'era la malaria (una ma-
Longobardi, una potenza dei Longobardi, che
popolazione germanica conquistano anche parte
che arriva dall'Ungheria. del Sud fino a Spoleto e
Le parole della storia:
Benevento. La loro arte è
barbaro, nomade, selvaggio
ancora molto primitiva.
Per i greci, quelli che non sapevano parlare il gre-
768 co o che lo parlavano poco e male erano barbari,
Nel 768 d.C. il Papa parola che non aveva la carica negativa e violenta
deve difendersi dai che noi le attribuiamo oggi. Nella storia romana,
Longobardi e chiede le invasioni barbariche sono quelle dei popo-
aiuto ai Franchi, una li del nord-est europeo che entrano nell'impero
popolazione germanica attraversando il Reno a ovest o il Danubio a est.
che ha conquistato 800 Questi popoli sono nomadi, cioè si spostano in
la Francia. Nel 77 4 i Carlo Magno, re dei Franchi, continuazione per trovare nuovi pascoli per gli
Franchi prendono il viene incoronato dal Papa animali, nuove terre da coltivare, luoghi migliori
• • •
posto dei Longobardi con il titolo di imperatore 1n cui vivere.
nel Nord. del Sacro Romano Impero, I selvaggi erano i popoli che abitavano le 'selve',
che unisce Germania, le grandi foreste dell'Europa del nord: ogni tanto
Francia e Italia. attraversavano il confine, ma non erano una mi-
800 naccia per l'Impero.

24 ED ILIN,GUA
lattia portata dalle zanzare) e morivano molti contadini e schiavi.
La popolazione diminuiva: molte donne morivano durante il parto, cioè durante la nascita dei figli,
e le donne ricche cercavano quindi di avere sempre meno figli.
Pochi schiavi, sempre meno contadini, giovani che andavano nell'esercito, pochi figli: l'agricoltura
era in crisi e bisognava trovare nuovi lavoratori.

Quando i barbari erano i benvenuti


Nella nostra percezione i barbari sono selvaggi, incivili, crudeli e le invasioni barbariche hanno cau-
sato la fine dell'Impero d'Occidente.
Ma non è proprio così.
Di fronte alla crisi dell'agricoltura e, con la diminuzione dei figli, di fronte alla mancanza di soldati,
fin dal III secolo l'Impero incomincia a fare una politica di immigrazione di 'barbari'. La politica
dell'Impero è quella di far entrare poche famiglie alla volta: ad esempio, gli abitanti di un villaggio
'barbaro' entrano nell'Impero e vengono mandati lontano dal confine da dove sono passati, imparano
un po' di latino e gli vengono date delle terre dove producono grano, frutta, ecc.
In alcuni casi i giovani barbari diventano soldati; quando finiscono di prestare servizio nell'esercito,
possono tornare dalle loro famiglie oppure possono diventare contadini o piccoli proprietari terrieri
nelle varie province dell'Impero.

Le invasioni barbariche
Nel III secolo cominciano ad arrivare sul confine non più gli abitanti di qualche villaggio, ma intere
popolazioni che lasciano il nord Europa e la Russia per cercare una vita migliore sul Mediterraneo,
dalla Francia alla Spagna, dall'Italia alla parte dei Balcani che non è nell'Impero d'Oriente, ancora
forte e capace di difendersi.
Sono ondate di decine di migliaia di uomini, donne, vecchi, bambini, schiavi: popoli che è impos-
sibile fermare con le poche forze che l'Impero può mettere a difesa di un confine lungo migliaia di
chilometri sul Reno e sul Danubio, cioè dal Mare del Nord al Mar Nero.
I Vandali vengono in Italia, arrivano fino a Roma e la saccheggiano due volte, poi vanno in Spagna
e in Nord Africa e creano il loro regno; sono talmente violenti che 'vandalo' indica ancora oggi un
distruttore.
I Burgundi vanno in Francia,
dove poco dopo arrivano i Fran-
chi: nascono i regni di Borgogna
e di Francia.
All'inizio del V secolo arriva-
no gli Unni, un popolo molto
violento, che poi ritorna verso
l'Ungheria e crea un regno fuori
dall'Impero.
Alla metà del V secolo arrivano
i Goti, un insieme di varie po-
polazioni germaniche: i Goti si
integrano bene con quel che
resta dell'Impero, diventano
ufficiali nell'esercito, e dopo la
fine dell'Impero creano il Regno
Ravenna, sull'Adriatico, è la capitale scelta da Teodorico, re dei Goti; dopo Teodorico d'Italia, che dura circa un secolo
la città torna sotto il dominio di Bisanzio, che ne fa la sua capitale in Italia: puoi prima di essere conquistato da
ancora vedere i mosaici bizantini in questa piccola città dal grande passato. altri barbari, i Longobardi.

25
I Longobardi e i Franchi
La conversione dei barbari
Nel 313 d.C. l'imperatore Costantino il Grande
decide che il cristianesimo è la religione uffi-
ciale dell'Impero; è così che lentamente tutto
l'Impero abbraccia il cristianesimo. La storia ci
dice che molti popoli si convertono al Cristia-
nesimo, ma in realtà sono i re e le loro classi
I '
dirigenti a convertirsi, mentre il popolo spesso L,
.,.
continua per secoli a seguire le vecchie reli-
gioni o a mescolare la tradizione locale con la
novità cristiana.
I popoli barbari che arrivano in Italia portano
con sé anche tradizioni religiose, riti, magie
dell'Europa settentrionale.
L'unità religiosa è solo apparente: ci sono del-
le eresie, cioè delle visioni diverse dalla verità
ufficiale, dall'ortodossia (infatti la Chiesa orto-
Una ricostruzione del XIX secolo della Basilica di San Pietro a
dossa rappresenterà il gruppo di Chiese orien- Roma, costruita poco dopo la decisione di Costantino di fare del
tali che si staccano da Roma). cristianesimo la religione ufficiale dell'Impero; è stata sostituita
La più importante è l'eresia ariana, dal nome di dall'attuale basilica progettata da Michelangelo mille anni dopo.
Aria (morto nel 336) secondo cui Gesù è sta-
to creato da Dio Padre dopo l'inizio dei tem-
Le parole della storia:
pi, quindi è inferiore a Dio. Condannata dalla lingue romanze, germaniche, slave
Chiesa Cattolica di Roma, l'eresia rimane viva
nell'Europa centro-orientale, e proprio dall'Un- In un impero enorme come quello romano, ci sono con-
tinui movimenti di popoli. Ogni popolo si porta dietro
gheria arrivano alla fine del VI secolo i Lon-
la sua lingua e la sua cultura. Il greco rimane per secoli
gobardi: essendo ariani, vedono nel Papa un la lingua del Mediterraneo orientale, dalla Grecia all'Asia
naturale nemico religioso, prima ancora che Minore (la Turchia di oggi), dalla Siria (nome che indica
politico. tutto il Medio Oriente di oggi) all'Egitto. Nell'Impero,
Durante il papato di Gregorio Magno (590-604), comunque, la lingua delle leggi, dell'esercito, dell'ammi-
il primo Papa che viene da un monastero, molti nistrazione è il latino, che si è evoluto nei secoli trasfor-
popoli barbari si convertono, inclusi gli Angli e mandosi nelle lingue romanze, le più importanti delle
i Sassoni che in quegli anni stanno conquistan- quali oggi sono il portoghese, lo spagnolo, il catalano, il
do l'Inghilterra. francese, l'italiano e il romeno.
I barbari e i selvaggi (nel significato dato a pagina 24}
I Longobardi parlano lingue di un gruppo detto germanico, che con
il passare dei secoli sono diventate il tedesco, lo sve-
Alla metà del Seicento gli arabi stanno con- dese, il norvegese, il danese, l'olandese e anche la base
quistando il Medio Oriente e il Nord Africa, e dell'inglese (dove però metà delle parole sono di origine
l'Impero Bizantino, cioè l'Impero Romano d'O- latina).
riente, impegna tutto l'esercito per controllare Mentre i barbari scendono in Italia e Spagna, le popola-
la situazione nel Mediterraneo orientale. Quin- zioni slave scendono dalla Russia fino ai Balcani (dove
non conquistano l'attuale Albania e la Grecia): dallo sla-
di, attraverso i confini poco difesi del nord, vo antico discendono il russo e il polacco a nord, e tutte
entrano dalla Russia e dalla Polonia centinaia le varie lingue fino al bulgaro, a sud.
di migliaia di slavi che occupano la valle del Due isole linguistiche sono l'eredità dell'arrivo di popoli
Danubio e dei Balcani, tranne l'Albania e la nord-asiatici, i magiari o ungari in Ungheria e i finnici
Grecia. in Finlandia.

26 ED ILIN,GUA
I Longobardi sono un popolo germanico che
vive sul Danubio, nell'attuale Ungheria, e
scappano davanti all'invasione slava; i Goti
del Regno d'Italia sono in guerra con i bi-
zantini e non possono difendere il confine
nord ... e quindi i Longobardi entrano facil-
mente in Friuli, poi arrivano in Lombardia
(che prende il suo nome da loro) e creano
un regno che ha la capitale a Pavia, vicino
a Milano.
Autari, Rotari, Liutprando, ed altri grandi re
conquistano molta parte dell'Italia, toglien-
do spazio ai bizantini, che conservano
a) un po' del Sud,
b) quello che sta diventando lo Stato della
Chiesa,
c) una striscia che va da Roma all'Adriatico
e alla Romagna, dove si trova Ravenna,
d) la costa fino a Venezia e Aquileia (la gran-
de città romana vicino a Trieste).
Ma a Roma e nel Veneto il potere bizantino
è sempre meno sentito: di fatto, sono due
stati indipendenti da Bisanzio.
In rosso la parte d'Italia conquistata dai bizantini (anche se lo Stato I Longobardi sono eretici ariani e hanno una
della Chiesa è ormai autonomo), in verde le conquiste dei Longobardi politica aggressiva: il Papa si sente in peri-
alla metà del Settecento (VIII secolo).
colo e chiama in suo aiuto i Franchi, che si
sono convertiti al Cattolicesimo. Il fatto che
i piccoli stati italiani chiamino in aiuto uno
straniero contro un altro straniero si ripe-
terà per quindici secoli, sempre con grandi
danni per l'Italia.
I Franchi e il Sacro Romano Impero
Nel 768 Carlo Magno, re dei Franchi, viene in Italia per difendere il Papa: in pochi anni conquista
il regno dei Longobardi (anche se questi conservano i ducati a sud di Roma) e la notte di Natale
dell'anno 800 il re franco si fa incoronare dal papa 'Imperatore del Sacro Romano Impero Germani-
co', una versione cristiana dell'Impero
Romano d'Occidente; l'Impero include
la Germania, l'Italia a nord di Roma e
la Francia.
Litalia dei franchi viene riorganizzata
secondo il modello francese del 'feu-
dalesimo'. Il re nomina dei 'feudatari'
che sono messi a capo di un grande
'feudo': una contea, un ducato, ecc.; il
feudatario è abbastanza indipendente,
ma deve pagare tasse e fornire eserciti
all'imperatore. L'.incoronazione di Carlo Magno in un'immagine medievale.

NJaUIII\\.

27
500 I Monasteri
529 La Chiesa come erede dell'Impero
San Benedetto crea Nel 313 d.C. Costantino firma un editto,
l'ordine dei Benedettini
e fonda l'abbazia di una legge che fa del Cristianesimo la reli-
Mantecassi no. gione ufficiale dell'Impero. Il Vescovo di
Roma, il papa, non è ancora il più impor-
tante dei vescovi; sono importanti anche
i patriarchi di Gerusalemme, di Bisanzio,
di Aquileia (poi diventato patriarca di
Venezia); molto importante è anche il
vescovo di Milano (una delle 4 capitali
800 dell'Impero, dopo la divisione voluta da
Carlo Magno è
Diocleziano nel III secolo).
incoronato Imperatore
del Sacro Romano
Ma il vescovo di Roma è il discenden-
Impero e dà agli abati te diretto di San Pietro e Roma rimane,
dei monasteri il titolo nell'immagine che ne hanno gli europei,
di 'feudatari': ogni il centro del mondo: mentre il potere de-
monastero crea il suo gli imperatori diminuisce, quello del ve-
feudo, il suo territorio. 910 scovo di Roma aumenta, soprattutto con
Nasce l'abbazia di Cluny, il Regno dei Goti, che sono molto catto-
in Francia, seguita poco
lici. L'unico problema, dal VII secolo, è
dopo da quella di Camaldoli
(in foto), in Toscana: sono la presenza degli ariani Longobardi ma,
monasteri indi pendenti come abbiamo visto nelle pagine prece-
che cercano di tornare denti, il Papa rinuncia alla (inesistente)
alla povertà predicata dal protezione bizantina, chiede aiuto ai
Vangelo. Franchi e nell'800 incorona Carlo Magno,
dimostrando così al mondo che il potere
politico arriva da Dio attraverso il papa.
Negli ultimi secoli del millennio verrà
1000 ~ creata la Donazione di Costantino, un
La popolazione
dell'anno Mille
è terrorizzata
dall'idea, spesso più Le parole della storia: clero
che un'idea, dalla La parola clero indica tutti coloro che operano
convinzione che 1200
nella Chiesa.
il mondo sarebbe All'inizio del Duecento
Da un lato ci sono i sacerdoti (spesso chiamati
finito quell'anno. nascono gli ordini dei
preti), che interpretano la Bibbia e il Vangelo e
Francescani, seguaci
che possono celebrare la messa; in ogni città un
di San Francesco; delle
sacerdote viene scelto come vescovo, e il vescovo
Clarisse, seguaci di Santa
Chiara; dei Domenicani, di Roma è il papa; i più importanti vescovi orien-
predicatori colti seguaci tali (tra cui quello di Venezia, porta dell'Oriente in
di San Domenico. Europa) sono patriarchi. Solo gli uomini possono
diventare sacerdoti, e non possono sposarsi.
Dall'altro lato ci sono i monaci e le monache
(detti fratelli, frati, e sorelle, suore), che vivono
secondo le leggi di Dio in monasteri o conven-
ti. I monasteri importanti, detti abbazie, hanno
a capo un abate o una badessa. I monaci sono
divisi in vari ordini: Benedettini, Francescani, Do-

1300 men1can1, •
ecc.

28 ED ILIN,GUA
documento in base al quale lo Stato della Chiesa è un regalo diretto del primo imperatore cristiano,
'
Costantino appunto. E un falso, ma servirà per secoli per giustificare il potere dei papi.
Il monachesimo vuole restare lontano dalle ricchezze e dal potere
Non tutti all'interno della Chiesa sono convinti che il potere temporale (cioè il potere 'nel tempo
degli uomini' legato al mondo e alla vita terrena) sia una buona cosa; vogliono tornare alla vita
semplice indicata dal Vangelo.
Nel 529 San Benedetto crea il primo monastero, con le parole chiave ora et labora, prega e lavora.
In realtà una tradizione monastica di povertà, studio e castità (cioè il rifiuto del sesso e della vita
familiare) era già presente in Oriente da secoli, ma i monaci erano isolati, si muovevano di paese in
paese, vivendo per lunghi periodi sulle montagne o in zone desertiche per poter pregare Dio.
San Benedetto, nato a Norcia nel 480, è invece un console, un capo politico, ha fatto vita militare,
quindi nel momento in cui decide di diventare monaco e di raccogliere altri monaci attorno a lui a
Montecassino si basa sulla sua esperienza amministrativa e militare. Le regole sono molto chiare e
c'è una gerarchia molto forte, che deve essere rispettata come in un esercito.
Il monachesimo ritorna alle ricchezze e al potere
Lesempio di San Benedetto viene subito seguito in tutta Europa, dove nascono monasteri che nelle
loro biblioteche conservano il grande patrimonio letterario e filosofico del mondo classico, mentre
il latino, nella vita reale, sta mescolandosi con le lingue barbariche dando origine alle nuove lingue
'romanze'.
Al momento della morte molti ricchi, per farsi perdonare i loro peccati, lasciano ai monasteri terreni e
ricchezze e cosi i monasteri diventano centri di potere: i singoli monaci sono 'poveri' perché non pos-
siedono nulla, ma il monastero è ricco, e i 'poveri' monaci vivono molto meglio della gente comune.
Nell'800, per ringraziare il Papa che l'ha incoronato, Carlo Magno trasforma i monasteri in feudi, cioè
in centri di potere temporale riconosciuti dal Sacro Romano Impero.

Gli ordini mendicanti e predicatori


Passata la grande paura dell'Anno Mille, quando si credeva che sarebbe finito il mondo e ci sareb-
be stato il Giudizio Universale di Dio, in tutta Europa nascono monasteri indipendenti dall'ordine
benedettino (cioè dalle regole e dall'organizzazione
tradizionale): sono centri di studio e di preghiera
come Cluny in Francia e Camaldoli in Toscana.
Nel XII secolo nascono degli ordini ancora più radi-
cali: povertà assoluta, castità vera, abiti poverissi-
mi e senza ornamenti, una vita passata pregando e
chiedendo la carità come i mendicanti. I principali
ordini mendicanti, i Francescani e le Clarisse, sono
fondati da due ricchi ragazzi di Assisi, Francesco e
Chiara, che abbandonano tutto per parlare di Dio e
con Dio.
Nel 1216 nasce l'ordine dei frati predicatori Dome-
nicani. San Domenico, un ricco ragazzo spagnolo
diventato monaco, capisce che non basta dare l'e-
sempio di povertà, come i Francescani e le Clarisse,
ma bisogna anche educare il popolo spiegando loro
il Vangelo, e bisogna discutere con il clero ufficiale
I due ordini hanno vestiti diversi: i francescani sono vestiti che sta dimenticando il Vangelo.
di tela marrone, con una cintura di corda; i domenicani
sono vestiti di bianco con un mantello nero. I loro vestiti
sono gli stessi ancora oggi, otto secoli dopo.

29
La cultura e l'arte dellì\.lto Medioevo
Le parole dell'architettura: chiese bizantine e romaniche
Le chiese normali, delle piccole comunità, le basili-
che, cioè le chiese molto importanti, e le cattedrali
o duomo, cioè le chiese dove c'è un vescovo, sono di
solito costruite in modo che viste dall'alto hanno una
forma a croce latina (fig. a), con un lato più lungo
degli altri, o una croce greca (fig. b), con i quattro
bracci molto corti e della stessa lunghezza.
Nel braccio corto verso est c'è l'altar maggiore e il
fondo del braccio, che si chiama abside, è circolare.
Le chiese bizantine sono di solito abbastanza piccole
(tranne San Marco a Venezia) e sono coloratissime,
tutte ricoperte di mosaici. Oltre che a Ravenna e a
fig. a
Venezia, trovi chiese bizantine in Calabria e in Sicilia,
dove Bisanzio dominò a lungo.
Le chiese romaniche hanno spessi muri, pilastri e co-
lonne. Queste molte volte di marmo (spesso prese da
antichi templi romani); per facilitare la meditazione
sono buie e hanno pochi affreschi o mosaici, di solito
solo nell'abside.
Trovi chiese romaniche in tutt'Europa; in Italia molte
sono state distrutte nei secoli XV-XVIII per essere so-
stituite da chiese più grandi e ricche, ma soprattutto
al Sud e in particolare in Puglia ci sono ancora molte
chiese romaniche: cercale online.

fig. b

Duomo di Modena: a tre navate, la navata centrale, più alta, e due navate laterali, più basse.

30 EDILIN,GUA
Le parole della scultura: fregio, bassorilievo, pulpito
Durante il periodo barbarico la grandissima tecnica della
scultura dei greci e dei romani viene dimenticata e si rico-
mincia da capo, con figure rozze, poco realistiche - che però
hanno un fascino incredibile!
Non sono quasi mai sculture a tutto tondo, cioè complete,
intorno alle quali tu puoi girare: sono bassorilievi, come la
foto a destra. Spesso questi bassorilievi sono dei fregi, cioè
delle lunghe strisce di pietra su cui sono scolpite storie del •

Vangelo, fatti della vita del santo al quale è dedicata una Duomo di Cremona, bassorilievo.
chiesa o, come in questo fregio del Duomo di Cremona, sono
rappresentati i dodici mesi con la vita dei contadini. Nella foto abbiamo dei contadini: uno che se-
mina, uno che squarta un maiale e un altro con l'arco in mano che caccia.
Un'altra forma importante di scultura è quella dei pulpiti: uno spazio sostenuto da alcune colonne,
dove sale il predicatore per farsi sentire da tutti i fedeli riuniti in chiesa.

I mosaici
Il mondo bizantino non è interessato al tempo e allo spazio: le figure sono disegnate su un fondo di
mosaico dorato; e non cerca neppure il realismo, anche quando raffigura un apostolo o un imperato-
re: sono dei simboli, sono fuori dal tempo, rappresentano l'idea di santità o di potere.
I mosaici, fatti con piccole tessere di marmo colorato usate per le figure e piccole tessere di vetro
e foglia d'oro per lo sfondo, sono comuni da Venezia alla Sicilia, nelle aree dove i bizantini hanno
governato (vedi la cartina a pag. 27). In molte chiese anche i pavimenti sono capolavori di mosaico.
La più grande chiesa di origine bizantina è San Marco a Venezia, dove trovi la più grande superficie
di mosaico al mondo: il pavimento, i muri, le cupole, l'abside sono coperti di mosaico. Sono circa
1000 m2 di mosaico, più grande di un campo di calcio!

31
L'Italia e il Mondo nell'anno Mille
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Per mille anni l'Italia era stata il centro del Mediterraneo poi, dal IV-V secolo, era diventata solo una
delle tante realtà del Mediterraneo. Come vedi da questa mappa con i principali Stati del tempo, alla
fine del primo millennio l'Italia non esiste più come Stato:
a. metà Italia fa parte del Sacro Romano Impero, che si dichiara protettore dello Stato della Chiesa e
spesso aggiunge al suo nome anche l'aggettivo 'Germanico'. L'Impero germanico non è ereditario:
i principi degli Stati più importanti eleggono uno di loro che diventa imperatore;
b. il Sud d'Italia fa parte dell'Impero Bizantino, che lentamente lascia i Balcani ai popoli slavi. È un
impero che ha ormai perso la grande forza di qualche secolo prima, quando Costantinopoli aveva
preso il posto di Roma. Ufficialmente Ravenna, Venezia, Aquileia (sede di un patriarcato, vicino
a Trieste) sono ancora bizantine, ma Ravenna e Aquileia sono ormai villaggi, e Venezia è di fatto
una repubblica indipendente dalla metà del IX secolo;
c. in Sicilia e in parte della Sardegna ci sono gli arabi, come nel Nord Africa. Non c'è ancora guerra
tra le religioni: nel califfato arabo di Cordoba, in Spagna, il primo ministro che costruisce l'Alham-
bra è un ebreo; in Sicilia, arabi e bizantini convivono tranquillamente. Gli arabi, tuttavia, sono
un popolo di terra, di deserto, e il mare non fa parte della loro tradizione: negli ultimi secoli del
millennio, quindi, i traffici marittimi nel Mediterraneo si riducono al minimo.

32 EDILI N,GUA
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Palazzo D
llca/e, Venezia
Dai Comuni alle Signorie
L'Anno Mille passa, il mondo non finisce e le cose riprendono a muoversi con nuova speranza.
Nel Mediterraneo tornano i commerci, e sono le repubbliche marinare (soprattutto Venezia,
Genova, Pisa e Amalfi, a sud di Napoli) che spostano uomini e merci per mare.
Le città rinascono, con artigiani, mercanti, commercianti, artisti che producono una ricchezza
diversa da quella dei grandi feudatari, dei proprietari terrieri. Ogni città a nord dello Stato
della Chiesa diventa Comune autonomo, e lentamente molte si trasformano in Signorie, con
una famiglia che governa e che trasmette il potere di padre in figlio.

33
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800
La lotta tra Chiesa
Il papa incorona Carlo Magno di Roma e Impero
imperatore la notte di Natale
dell'800: la cerimonia ricorda Carlo Magno, incoronato da Dio
a tutti che è la Chiesa che
962 conferma il potere. Carlo Magno si fa incoronare dal Papa,
Il tedesco Ottone di che rappresenta Dio: vuole dimostrare
Sassonia viene eletto che il suo potere viene da Dio, attraverso
Imperatore e nomina
i primi vescovi-conti, la Chiesa.
1059
cioè vescovi scelti
Nel Concilio (un 'parlamento'
dall'Imperatore senza
sentire il Papa. mondiale della Chiesa) Le parole della storia:
del 1059 il Papa vieta agli papa, cardinale, vescovo, abate
Imperatori di nominare
A pagina 28 hai visto alcune parole relative al
vescovi; nel 1075 l'imperatore
clero, le persone che lavorano nella chiesa cri-
Enrico IV e i vescovi tedeschi
si ribellano; nel 1077 stiana; qui ne trovi delle altre, importanti in que-
l'Imperatore è costretto a sti secoli in cui la Chiesa è potentissima.
riconoscere il potere del Il ruolo più alto nella classe dirigente della Chie-
1096 sa è quello del papa, cioè il vescovo di Roma,
Papa, con la mediazione della
Parte la prima delle nove eletto in un conclave (una riunione in cui i cardi-
contessa Matilde di Canossa
crociate per togliere agli nali elettori sono chiusi cum clave, a chiave, fino
(città tra l'Emilia Romagna e
islamici il sepolcro di a quando non eleggono il nuovo papa).
la Toscana).
Gesù, a Gerusalemme. I Il papa è eletto dai cardinali, i 'principi della
Papi usano le crociate Chiesa', che talvolta sono sacerdoti e altre volte
anche per dimostrare sono solo figli di potenti o del papa (i papi non
il loro potere su Re e
possono sposarsi, ma in questi secoli alcuni papi
Imperatori, che sono
hanno vari figli con le loro amanti o compagne).
obbligati a mandare i
I vescovi sono dei sacerdoti che ricevono dal
loro soldati a combattere
per la Chiesa. Papa la guida di una diocesi, cioè di una provin-
cia, una contea. La nomina dei vescovi è spesso
il risultato dell'accordo tra il papa e i signori o i
re di quel Paese; la nomina di un vescovo è detta
• •
1nvestitura, perché dà il 'vestito' da vescovo.
La nomina degli abati, i capi dei monasteri che
1106 spesso hanno più terre e ricchezze degli aristo-
cratici, dovrebbe essere decisa dai monaci, ma
Muore Enrico IV; l'erede,
spesso intervengono vescovi, papi, signori del
Enrico V, fa un accordo
luogo, che vogliono che i loro figli diventino aba-
con il papa Callisto II
(Concordato di Worms, ti ricchi e potenti: è infatti una cosa frequente
1122) in base al quale il che i figli minori di un feudatario siano costretti
1176 --E-
Papa nomina i vescovi alla a diventare monaci, per evitare lotte tra fratelli
L'imperatore Federico presenza di un rappresentante per ereditare il potere.
Barbarossa, che vuole dell1mperatore.
limitare il potere della
Chiesa, viene sconfitto
a Legnano, vicino a
Milano.

1250
Nel corso del Duecento, l'Italia
si spacca tra comuni favore-
voli al Papa {Guelfi: la parola
compare nel 1239) e quelli
favorevoli all'Imperatore {Ghi- Le città ghibelline hanno i palazzi con merli a coda
di rondine (foto a destra), quelle guelfe hanno merli
l300 bellini: la parola è del 1242). quadrati (foto a sinistra).

34 EDILIN,GUA
Quando Carlo muore, i figli dividono l'Impero in 3 parti, Francia, Germania e Italia del Centro-Nord;
poi le parti tedesca e italiana si uniscono nel Sacro Impero Germanico, con un imperatore che viene
eletto dai grandi principi - e quindi questi imperatori sono deboli, dipendono dai loro elettori. Gli
imperatori quindi si appoggiano all'unica struttura che rimane stabile nel governo delle città: la
Chiesa, che nelle loro contee e città è rappresentata dai vescovi.

I vescovi: uomini di Dio o uomini dell'Imperatore?


I vescovi sono nominati dal Papa, ma spesso la Chiesa ascolta i desideri dei potenti delle città o
dell'Impero e nomina vescovi graditi alla classe dirigente.
L'imperatore Ottone, alla metà del Xsecolo, decide tuttavia di nominare direttamente i vescovi, che .....
diventano anche conti, cioè governatori di una città e contea: all'Imperatore interessa il fatto che §
i vescovi non possano avere figli legittimi, cioè non abbiano eredi, e cosi quando un vescovo-conte E
muore la città ritorna all'imperatore, che può nominare un nuovo vescovo-conte a lui fedele.
In Italia le città del Centro-Nord appartengono all'Impero, ma in realtà si trasformano in Comuni
a
.....
~
autonomi: alcuni si sentono più protetti dall'imperatore, altri dalla Chiesa, e spesso nelle singole ~
città alcune famiglie e corporazioni di mercanti o artigiani preferiscono una parte o l'altra. I Guelfi
sono dalla parte papale, i Ghibellini da quella imperiale.
I primi due secoli del nuovo millennio sono un susseguirsi di guerre per le investiture, cioè la no-
mina dei vescovi.
Le crociate
L'Impero di Bisanzio è attaccato dai musulmani che hanno conquistato il Medio Oriente e stanno
entrando in Turchia. Il papa vuole dimostrare che il suo potere è superiore a quello dei re, dei prin-
cipi, degli imperatori e nel 1095 lancia una Guerra Santa contro l'Islam per liberare Gerusalemme,
ma anche per annullare le conquiste arabe in Turchia, che minacciano il mondo cristiano.
Tutti gli stati europei sono obbligati a mandare i loro soldati: se non lo fanno il papa 'scomunica'
i re, cioè li toglie dalla comunità, dalla Chiesa, condannandoli all'inferno. I soldati hanno tutti la
stessa bandiera e gli stessi scudi, con una croce rossa (da cui il nome di crociata): simbolicamente,
il papa dimostra di avere l'esercito più potente d'Europa.
Le crociate si ripetono per due secoli, e ogni volta imperatori, re, principi, duchi, comuni, repubbli-
che sono obbligati a dimostrare la loro obbedienza al papa.
In realtà, per molti le cro-
ciate sono solo un mezzo
per arricchirsi vendendo armi
(prodotte soprattutto in Nord
Europa), trasportando sol-
dati (Venezia costruisce sul-
le crociate parte della sua
potenza), rapinando città e
rubando ricchezze (perfino
Bisanzio-Costantinopoli vie-
ne saccheggiata nella quarta
crociata del 1204), creando
nuovi stati con duchi europei
In questa miniatura della metà del XIII secolo un giovane principe saluta i genitori in Medio Oriente: una grande
mentre sta partendo verso roriente; poi lo vediamo combattere, con il mantello lotta di potere travestita da
rosso e la croce bianca, contro gli islamici. guerra di religione.

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800 Il dominio sul
811 Mediterraneo
Angelo Partecipazio diventa
il 10° Doge (Duca) della
Repubblica Serenissima di
La rinascita dei traffici commerciali
954 Venezia e la rende pienamente Nei secoli intorno all'anno Mille, l'Impe-
Amalfi, ormai da 50 anni autonoma dall'Impero ro Bizantino governa l'Italia Adriatica,
autonoma dall'Impero Bizantino. La Serenissima il Sud, le grandi Isole: ma è un gover-
Bizantino, si dichiara durerà 1000 anni circa.
ducato indipendente e
no apparente, perché i suoi sforzi sono
diventa la prima grande tutti rivolti a difendersi dai musulmani,
potenza nei trasporti in particolare dai Turchi. Quindi, non ci
marittimi. sono navi bizantine nel Mediterraneo
italiano.
Non ci sono neppure navi arabe, anche
se gli arabi governano tutto il Nord Afri-
ca e la metà meridionale della Spagna,
1096 e nell'872 cominciano la conquista della
Nel 1096, con la prima Sicilia: gli arabi sono una popolazione di
crociata, Genova diventa terra, non amano il mare, e non sono in-
totalmente autonoma dal teressati a commerciare con i cristiani.
Sacro Romano Impero Dopo l'anno Mille, dopo la grande paura
Germanico, guarda
della fine del mondo, i traffici rinasco-
1135 ormai a Oriente e non al
mondo tedesco. Diventa
no: all'Italia, che è circondata dal mare,
All'inizio dell'XI secolo interessano soprattutto i traffici marit-
Pisa, che sta diventando ufficialmente Comune nel
una grande potenza 1099. timi; ma non dobbiamo dimenticare, ad
marittima, aumenta la
sua presenza in Corsica e
Sardegna, in concorrenza
con Genova; nel 1135 Le parole della storia:
sconfigge Amalfi. mercante, spezie, flotta
Le navi viaggiano per il mare seguendo le loro
rotte, cioè dei percorsi che le portano alle loro
desti nazioni.
Le navi mercantili appartengono ai mercanti che
caricano delle merci in un porto e le trasporta-
no ad un altro: sono imprenditori che rischiano
le loro ricchezze, perché le navi possono esse-
1204 re prese dai pirati oppure possono naufragare,
Con la quarta crociata, finire in fondo al mare. Per questo le navi dei
Venezia diventa la padrona mercanti spesso viaggiano insieme, in gruppi di
del Mediterraneo orientale. navi, flotte.
12 8 4 ------r
Le merci più comuni nei trasporti sono i cerea-
I genovesi sconfiggono li (ad esempio il grano portato dal Nord Africa
Pisa e rimangono gli all'Europa), i tessuti (la seta dall'Asia, la lana
unici concorrenti dei 1378 dal Nord Europa), le spezie, ad esempio il pepe,
• •
venez1an1. Nel 1378 Genova attacca usate in cucina soprattutto per coprire il cattivo
Venezia conquistando odore dei cibi (non c'erano i frigoriferi!) o per
Chioggia, un'importante città conservare la carne. Le spezie, insieme ai tessuti,
sulla laguna veneta; Venezia hanno fatto la ricchezza di Venezia.
reagisce e nel 1381 distrugge Le navi militari viaggiano quasi sempre in flotta:
la flotta genovese. Inizia il trasportano soldati da usare in un territorio lon-
declino di Genova. tano, e talvolta si scontrano con altre flotte in
1400 una battaglia navale.

36 ED ILIN,GUA
esempio, viaggi di terra come quello della famiglia veneziana Polo: nel
1260 Niccolò e Matteo Polo vanno e tornano dalla Cina lungo la via della
Seta. Al secondo viaggio portano con loro Marco, figlio di Niccolò, che
descrive le meraviglie dell'Oriente in un libro di grande successo dal ti-
tolo Il Milione.
Le repubbliche marinare
Di solito si parla di 4 repubbliche marinare, Genova, Pisa, Amalfi sul Tir-
reno, Venezia sull'Adriatico, ma in realtà anche altre città cominciano a
vivere di quello che oggi definiamo import-export e a noleggiare navi ai .....
Un'edizione medievale de mercanti o ai principi europei che vogliono attraversare il mare. §
Il milione di Marco Polo. Tra queste altre città, le più importanti sono Ancona, nelle Marche; Ga- E
eta, non lontana da Roma; Noli, tra Genova e Nizza; e infine una città
che è dall'altra parte dell'Adriatico, in Dalmazia, ma che al-
a
.....
~
lora era di cultura italiana, Ragusa, oggi conosciuta come ~
Dubrovnik.
Le repubbliche, come dice questo nome, sono città dove la
borghesia mercantile non vuole un 'signore': i politici sono
eletti dall'aristocrazia mercantile e a Venezia possono resta-
re in carica solo un anno, in modo che tutti, prima o poi,
debbano farsi carico di gestire la città: solo il Doge, che
ha un potere simbolico, è eletto a vita. Forse per questo la
Serenissima è la repubblica più lunga della storia, dura circa
mille anni!
'
La prima grande repubblica marinara è Amalfi. E Amalfi che
progetta e riesce a far accettare il primo codice di diritto
marittimo, accettato dalle altre repubbliche marinare e in Bussola
parte ancora vivo nelle convenzioni internazionali. E sarà
con le repubbliche marinare che verrà perfezionato l'uso della bussola (strumento che indica sempre
il nord e per questo indispensabile per la navigazione). Ma, come vedi dalla cronologia a sinistra,
alla fine Amalfi perde il suo primato e rimangono due grandi potenze marittime, Genova e Venezia .

.NIBllaDWt.

Gli imperi senza terre


Una caratteristica delle repubbliche marinare è il disinteresse per le conquiste territoriali di grandi
dimensioni: a loro interessano porti sicuri dove rifornirsi e dove scambiare merci con le regioni
interne.
Quindi queste repubbliche conquistano isole o città di mare e cercano di avere rapporti pacifici con
la parte interna di quelle regioni: sono imperi che sulla carta geografica risultano quasi invisibili,
fatti di piccoli punti, di qualche isola - e sono anche imperi che non costano, non hanno bisogno
di grandi eserciti come i grandi regni 'di terra'.
Il maggiore 'impero di mare' viene costruito da Venezia, che tra il 1200 e il 1400 è la città più po-
polosa d'Europa: la Serenissima ha decine e decine di porti sulle due coste dell'Adriatico, lungo la
Grecia occidentale, e poi fino a Creta e Cipro: il suo territorio non è la terra, è il mare tra queste
città.

37
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1000 Francesi, tedeschi


1061 1027 e spagnoli nel Sud
Nel 1061 i Normanni L'Imperatore del Sacro
sbarcano in Sicilia Romano Impero Germanico,
e nel 1072 gli arabi nella sua lotta contro il I Normanni, francesi
abbandonano l'isola, Papa, nomina dei nobili Dopo l'anno Mille al nord le città diven-
dove lasciano molti normanni• come suoi•
tano Comuni, città-stato dominate da-
monumenti nel loro stile. feudatari nel Sud Italia.
gli imprenditori, dai borghesi. Il Sud ha
un'altra storia, che ha i suoi effetti anco-
1071 ra oggi, mille anni dopo.
I bizantini abbandonano Hai visto (pag. 34) che il Sacro Roma-
la Puglia, che diventa no Impero Germanico era in lotta con il
Normanna. Papa, per ragioni strettamente politiche,
non religiose. Nella sua lotta contro il
1211 Papa, nel 1027 l'imperatore vuole perso-
Nel 1211 il figlio di Enrico, ne di sua fiducia in Sicilia, Calabria e Pu-
1130 ----to Federico II, diventa glia, e allora nomina come feudatari dei
Il normanno Ruggero Imperatore; il Papa lo nobili del nord della Francia, quei Nor-
II, attraverso guerre incorona nel 1220. Federico manni ("uomini del Nord") che nel 1066
ama vivere nel Sud d'Italia,
e matrimoni, unisce il
che arricchisce di università,
conquisteranno l'Inghilterra.
Sud. La sua capitale è I normanni mandano via i bizantini e gli
castelli, strade.
Palermo. arabi dal Sud; nei primi anni del XII se-
colo, sotto la guida di un grande poli-
tico, Ruggero II, uniscono tutto il Sud
creando un regno che va da Gaeta e Na-
poli fino a Palermo. Questo successo è
ottenuto soprattutto con una politica di
alleanze e di matrimoni e solo in minima
parte con la guerra.

Le parole della storia:


aristocratici, nobili, feudatari, viceré,
1190 governatori
L'imperatore tedesco 1282
Nella storia di Roma hai visto che c'era una lotta
Enrico IV sposa la figlia I siciliani si ribellano contro i
francesi e chiedono aiuto agli tra gli aristocratici o patrizi, con grandi pro-
di Ruggiero: gli Svevi, il
aragonesi, cioè ai catalani; prietà terriere, e i cavalieri, cioè i borghesi che
popolo da cui proviene
questi si accordano con i costruivano la loro ricchezza facendo gli impren-
Enrico, ereditano così il
francesi: la Sicilia resta ai ditori, i banchieri, i mercanti. Questo tipo di lot-
Sud Italia.
francesi, la Sardegna e la ta continua per secoli.
Corsica vanno agli aragonesi. I nobili sono gli aristocratici, che hanno gran-
1266 di feudi, grandi territori: sono di proprietà del-
I francesi Angiò sconfig- le loro famiglie, ma il re può sempre decidere di
gono Manfredi, il figlio di toglierle a loro e darle ad altri feudatari, che
1343
Federico II, e conquistano sono già nobili o che vengono fatti nobili perché
il Sud. Il loro castello più La dinastia degli Angiò
hanno aiutato il re nelle guerre o nella gestione
famoso è quello di Napoli. finisce per mancanza di
del potere.
eredi e in pochi anni gli
spagnoli conquistano tutto I nobili più importanti sono i principi e i duchi;
il Sud, dove resteranno per quelli di medio livello sono i conti e i marchesi;
secoli. la piccola aristocrazia è fatta di baroni.
L'Italia in questi secoli è colonia straniera, gover-
nata da viceré, che governano in nome del re, o
1400 da governatori.

38 ED ILIN,GUA
La Sicilia fiorisce, i contatti con la Francia portano a Palermo dei 'trovatori', poeti-cantanti che
fanno conoscere agli italiani il sonetto e altre forme poetiche: proprio in Sicilia nasce, in questi
anni, la letteratura italiana.

Federico II e gli Svevi, tedeschi


L'imperatore Enrico IV sposa la figlia di Ruggiero e così gli Svevi, il popolo te-
desco da cui proviene Enrico, ereditano il Sud Italia.
Il loro figlio Federico cresce in Sicilia e viaggia in tutto il Sud; quando, nel
1220, viene eletto Imperatore dell'Impero Germanico, passa qualche tempo in
Germania, come è naturale, ma alla fine torna a vivere in Sicilia, in Puglia, a Na- .....
poli: il Sud diventa internazionale, culturalmente aperto; Federico II conosce §
l'arabo e fa adottare nell'Impero i numeri arabi, quelli che usiamo ancora oggi; E
fonda l'Università di Napoli (che si chiama 'Federico II') e quella di Salerno, la prima università
dedicata alla medicina - e anche qui chiama insegnanti arabi.
a
.....
~
Ma l'Impero è troppo grande e, soprattutto, tra l'Italia del Sud e il mondo germanico ci sono lo Stato ~
della Chiesa e i Comuni del Centro-Nord; inoltre, Federico è impegnato anche con le crociate. Lenta-
mente il suo potere si indebolisce e quando muore, nel 1250, i suoi figli vengono sconfitti e uccisi.

Gli Angiò, francesi


Nel 1266 gli Angiò, della stessa famiglia del re di Francia, sconfiggono Manfre-
di, il figlio di Federico II, e conquistano il Sud.
I francesi investono molto in questa guerra contro l'Impero tedesco, sia per-
ché il Sud è un'area ricca, sia perché è nel cuore del Mediterraneo. Per troppo
tempo, secondo i francesi, il Sud è stato legato alla Germania, e invece deve
tornare francese come ai tempi dei Normanni.
Gli Aragona, catalani
Nel 1282 i siciliani si ribellano contro gli Angiò e chiedono aiuto agli aragone-
si, che conquistano la Sicilia; ma poco dopo fanno uno scambio con i francesi:
restituiscono la Sicilia ai francesi, e ottengono in cambio la Sardegna e la
Corsica, molto più vicine a Barcellona e alle Baleari, cioè al regno d'Aragona.
Come si vede, il Sud è diventato un territorio oggetto di conquista e di scambio
da parte delle grandi potenze: è in questi secoli che la storia del Sud si distac-
ca da quella del Nord, gelosissimo della sua autonomia.
Nel 1343 l'ultimo degli Angiò muore senza figli maschi: gli aragonesi ereditano
una parte del Sud e conquistano militarmente il resto; per secoli il Sud sarà governato da viceré
catalani e, dopo l'unificazione dei regni di Aragona e Castiglia in Spagna, da viceré spagnoli, che
sfruttano queste colonie senza più fare alcun investimento.

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39
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1000 I Comuni del Centro


e del Nord
1077 1054
Enrico IV di Svevia, La Chiesa Ortodossa di Il panorama europeo all'inizio
imperatore tedesco, Bisanzio si separa dalla del nuovo millennio
si inginocchia Chiesa Cattolica di Roma.
davanti al Papa a Il panorama politico all'inizio del nuovo
Canossa. millennio è pieno di realtà in movimento:
1167 a. in Inghilterra, Spagna e Francia na-
Nasce la Lega Lombarda,
scono grandi stati, e il Sud d'Italia
che ha come simbolo il
carroccio, un carro trainato è legato prima alla Francia e poi alla
da buoi che trasporta le Spagna;
bandiere e i trombettieri dei b. l'Impero Bizantino, che all'inizio del
vari Comuni alleati contro i millennio si distacca dalla Chiesa Cat-
tedeschi.
1176 tolica e dà vita alla Chiesa Ortodossa,
La Lega sconfigge perde ogni potere sulle città adriati-
Federico II 'Barbarossa', che, da Bari ad Ancona, da Ravenna a
l'imperatore tedesco. Venezia e ad Aquileia;
c. l'Impero Germanico, di cui ufficial-
mente fa ancora parte il Centro-Nord
italiano (tranne la costa adriatica), si
interessa in realtà dell'Europa centrale
1300 più che dei nostri Comuni;
Il Papa vuole mostrare il
potere di attrazione della d. il Papa, che ormai ha un suo Stato,
1204 - Chiesa e celebra il primo vuole continuare ad essere l'arbitro
Parte la IV Crociata, che Giubileo, cioè un invito a europeo, come due secoli prima quan-
arricchisce i Comuni tutti i cattolici ad andare a do era stato lui a incoronare Carlo Ma-
del Nord, soprattutto Roma come pellegrini. gno facendo nascere il Sacro Romano
Venezia. Dante, come tutti i capi Impero Germanico.
dei Guelfi di Firenze, viene
condannato all'esilio.
1305 Le parole della storia:
Nel 1305 viene eletto 1347 borghesi, artigiani, corporazioni
Clemente V, un papa
Cola di Rienzo guida una Nelle pagine precedenti abbiamo visto il clero
francese che nel 1309
rivolta popolare e crea e l'aristocrazia, le cui ricchezze vengono dal-
sposta la sede del
papato ad Avignone, in un Comune a Roma; la le terre e dalle tasse che fanno pagare ai loro
Repubblica Romana dura contadini; qui vediamo l'altra metà del mondo
Francia.
dal 1347 al 1352. dei potenti: abitano nei borghi, cioè nelle città,
t e quindi sono detti borghesi. Alcuni borghesi
sono molto ricchi, spesso più dei nobili (e tal-
volta diventano nobili anche loro, comprando il
titolo o sposando un membro di una famiglia ari-
stocratica impoverita): sono banchieri, mercanti
internazionali, imprenditori. Altri borghesi sono
meno ricchi: sono gli artigiani che producono
1378 cose di valore, come gioiellieri, pittori, scultori,
A Firenze, i ciompi, gli speziali (cioè 'farmacisti'), sarti, ecc. Sono de-
operai della lana, si 1377 boli, di fronte ai potenti della città, e quindi si
ribellano e prendono il Papa Gregorio XI riporta la uniscono in corporazioni, una specie di sinda-
potere per qualche mese. corte papale a Roma cato delle varie categorie, che diventano spesso
potentissime in quanto spostano molti voti e
1400 hanno un gran peso nelle elezioni.

40 ED ILIN,GUA
La nascita dei Comuni
Queste grandi forze si combattono
tra loro e non prestano attenzione
alle città del Centro-Nord italiano,
dove artigiani, borghesi e clero loca-
le prendono in mano il loro destino,
visto che hanno completa autonomia.
L'Italia del nord è il passaggio obbli-
gato dei nord-europei che vanno alle
crociate; questo fa aumentare i com- .....
..
merci e fa fiorire soprattutto le città §
sulle coste, sia le maggiori repubbli- E
che marinare sia tutte le altre città
di mare.
a
.....
~
o I Comuni producono, fanno innova- ~

.. zione tecnologica nella tessitura e
nell'artigianato, e come tutti i cen-
tri produttivi e commerciali sono in
concorrenza tra loro; quelli più impor-
,
tanti cercano di allargare la propria

influenza o di conquistare i Comuni
vicini più piccoli, creando dei piccoli
stati intorno alle città più importan-
ti: in questo continuo stato di guerra,
tutti i Comuni che possono farlo si
circondano di mura, per difendersi dai
Nel XII-XIII secolo abbiamo una grande diffusione dei Comuni, soprattutto vicini. Nascono le tipiche città mura-
nell'Italia Centro-Settentrionale. te del Centro-Nord.
I Comuni e lo scontro tra Papa e Imperatore
Come abbiamo visto (pag. 35), il principale punto di scontro tra Papa e Imperatore è la nomina dei
vescovi: il Papa li vuole fedeli a Roma, l'Impero vuole vescovi-conti, quindi senza figli legittimi che
possano ereditare il feudo, e vuole nominarli direttamente. Nel 1076 il Papa scomunica (cioè gli
toglie il diritto di dirsi cristiano) l'imperatore Enrico IV, che l'anno dopo deve inginocchiarsi davanti
al Papa a Canossa e chiedere perdono.
Il papato appoggia i Comuni perché sono nemici naturali dell'Impero, che può cancellare la loro
autonomia; ma lentamente nei Comuni nasce una borghesia per la quale gli affari contano più della
religione e si creano delle forme di democrazia, limitate ai ricchi, che riducono sempre di più l'in-
fluenza del vescovo.
L'impero vede che l'influenza della Chiesa diminuisce, pensa che questo abbia indebolito i Comuni
e decide di riprendere il controllo dell'Italia del Centro-Nord, diventata l'area più ricca d'Europa.

L'Impero contro i Comuni


Il tentativo di limitare l'autonomia dei Comuni è la base della politica italiana di Federico I "Bar-
barossa", che governa l'Impero per mezzo secolo a partire dal 1152. Per cinque volte il Barbarossa
invade l'Italia del Nord, mentre i Comuni si dividono tra chi vuole autonomia dall'Impero e quindi
si avvicina al Papa (Comuni "guelfi") e chi vuole liberarsi dall'influenza della Chiesa, convinto che
l'Imperatore tornerà in Germania e loro torneranno ad arricchirsi con i commerci (Comuni "ghibel-
lini"). Sono divisioni spesso drammatiche all'interno dei principali Comuni, dove i due partiti si
combattono in maniera decisa. Anche in città guelfe, come Firenze ad esempio, ci sono due partiti, i

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Bianchi e i Neri: i primi vedono la Chiesa come semplice alle-


ata, i secondi come punto di riferimento della vita politica.
Minacciati dal Barbarossa, i Comuni del Centro-Nord si al-
leano e creano la Lega Lombarda, che nel 1176 distrugge
l'esercito tedesco.
Nel 1184 l'Imperatore torna a Milano e nomina suo figlio
Enrico VI re d'Italia, ma il titolo è totalmente vuoto di signi-
ficato perché Enrico non ha la forza di imporsi sui Comuni;
suo figlio Federico II (che hai visto a pag. 39) vive soprat-
tutto al Sud e in Sicilia, lasciando i Comuni liberi di crescere
e rafforzarsi.
La battaglia di Legnano in una miniatura del
Roma cerca di diventare Comune Trecento. Il simbolo della Lega Lombarda era
Nei secoli dei Comuni non ci sono solo momenti di gloria, la croce rossa su sfondo bianco.
ma anche di tragedia (Guelfi contro Ghibellini, Bianchi con-
tro Neri ... ) e di problemi economici. Ad esempio, il primo Trecento è un periodo con molte piogge
e quindi l'agricoltura è rovinata, c'è molta povertà, nelle città non arrivano più grano, frutta, ver-
dura. Lentamente i borghesi diventano sempre più ricchi e i lavoratori sempre più poveri, creando
tensioni sociali e rivolte popolari.
Le ribellioni più famose sono quelle di Roma e di Firenze. Quest'ultima coinvolge gli operai della
lana, i "ciompi", ma dura solo l'estate del 1378. Più importante è la Repubblica Romana durata dal
1347 al 1354 e guidata da Cola di Rienzo, che cerca di creare a Roma un Comune secondo il modello
lombardo. La nascita di questa repubblica è possibile perché nel 1305 viene eletto un papa fran-
cese, e dal 1309 fino al 1377 i papi vivono ad Avignone, lasciando Roma in mano ai nobili locali,
contro i quali Cola e la popolazione si ribellano.
La grandezza dei Comuni
'
E certamente vero che i Comuni sono divisi al loro interno tra guelfi e ghibellini, tra produttori e
commercianti, tra chi vuole conquistare Comuni vicini e chi preferisce la pace per non danneggiare
i commerci, tra le prime forme di aristocrazia borghese e il 'popolo'. Tuttavia, malgrado queste di-
visioni, i Comuni segnano un momento di sviluppo economico, sociale e artistico che non ha pari
in Europa, e che può essere paragonato solo a quello delle città-stato della Grecia antica, le polis.

Palazzo Pubblico, Siena Palazzo Vecchio, Firenze

42 EDILIN,GUA
Le Signorie 1300
1301
del Centro-Nord Nel 1301
muore
Nuove figure nei Comuni Alberto
della Scala, che
I Comuni sono, per quanto possibile in 1328 ~
ha trasformato il
quei secoli, democratici. Ci sono i par- Nel 1328 la fa- Comune di Verona
titi, ci sono le votazioni, anche se sono miglia Gonzaga in una Signoria, il
prende il potere Ducato Scaligero.
limitate a un numero ristretto di votanti. a Mantova, un Comune
Ma molti Comuni democratici si evolvono importantissimo perché
lentamente verso le Signorie, caratteriz- governa il traffico sul fiume 1389
zate da un uomo solo al comando e dal Po e fino a Mi lano. Nel 1389
passaggio del potere di padre in figlio. nasce Cosi mo
Ci sono varie ragioni: dei Medici, ~
a. i Comuni sono spesso divisi tra Guel- 1393 che fa della
fi e Ghibellini, tra partiti, tra corpo- sua famiglia il punto
Nel 1393 la centrale della politica
razioni - artigiani contro mercanti, famiglia Este, fiorentina, anche se non
commercianti contro banchieri e così la più potente diventa mai signore.
via. Uno dei modi di risolvere i contra- di Ferrara, riceve il titolo
Muore nel 1464.
di marchese. Nel 1452 gli
sti è eleggere per un certo periodo un
estensi diventano duchi di
podestà, un professionista della poli- Ferrara. Ducato che com-
tica e dell'amministrazione. In molti 1395
prende l'Emilia orientale e
I Visconti, }
casi, i podestà diventano indispensa- parte della Romagna.
già famiglia
bili, nessuno può prendere il loro po- dominante
sto perché solo i podestà sanno come per quasi un secolo,
funziona quella città, e così diventano diventano duchi di
• •
s1gnon; 1406 ---p Milano nel 1395.
b. i Comuni sono spesso in guerra con Nel 1406 il Ducato Scali-
altri Comuni, o sono costretti a parte- gero, cioè Verona, viene
conquistato da Venezia. 1416
Nel 1416 i
Savoia, che
Le parole della storia: 1443 fino al Tre-
ducato, principato, contea, marca, repubblica Nel 1443 i Mon- cento hanno
tefeltro, impor- governato il Piemonte e
Abbiamo visto a pagina 38 i nomi degli aristo- la Savoia, una regione
tante famiglia di
cratici. I loro possedimenti, cioè le loro terre, Urbino, diven- francese confinante
sono spesso stati indipendenti, come i ducati dei tano duchi e raccolgono con l'Italia, diventano
Savoia a Torino, dei Gonzaga a Mantova, dei Vi- anche l'eredità dei Malate- duchi.
sconti e poi degli Sforza a Milano, degli Estensi a sta, signori di Rimini.
Ferrara, dei Medici a Firenze; alcuni stati sono dei
principati, soprattutto al Sud, dove ai principi 1447
rimangono le terre ma il potere politico passa agli Nel 1447
Spagnoli.
In uno stato possono esserci dei feudi che ap- .•. 1449
Nel 1449 nasce
la famiglia
Sforza so-
partengono a una famiglia di conti, le contee; se
sono in zona di confine, le contee sono marche e
••• Lorenzo dei
Medici, nipote
stituisce i Visconti nel
Ducato di Milano.
il marchese riceve aiuti dal re per tenere pronto di Cosimo: ufficialmente
un esercito di difesa. non diviene mai signore di
Alcuni ducati sono repubbliche, come Genova e Firenze, ma di fatto lo è fin 1454
Venezia: il duca o duce o doge (parole che ven- da quando ha vent'anni. Pace di Lodi e
gono dal latino dux, ducis, comandante) non è Muore nel 1492. costruzione della Lega
il figlio del signore precedente, ma viene eletto Italica.
dalla classe dominante. 1500
43
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cipare a guerre europee o italiane. La classe dirigente dei Comuni è fatta di uomini d'affari, non di
militari, e quindi i Comuni chiamano dei condottieri, cioè dei militari di professione - e in alcuni
casi, soprattutto se la situazione di guerra dura anni, questi diventano i Signori del Comune;
c. i Comuni producono beni di grande prestigio, come tessuti, vestiti, armi, oggetti d'arte; i mercan-
ti importano ed esportano beni da tutto il mondo: le famiglie di produttori e di mercanti diventa-
no molto ricche e hanno molto denaro, quindi lo prestano ad artigiani che vogliono ingrandire il
loro laboratorio, a mercanti che vogliono noleggiare una nave, al Comune stesso che deve pagare
l'esercito, e poi ad altri Comuni, a Stati lontani - diventano banchieri. E un banchiere che ha cre-
diti verso molte delle famiglie importanti diventa, quasi in modo naturale, il Signore del Comune.
In altre parole: la vita dei Comuni è gestita da consigli, da corporazioni, da 'parlamentini' fatti da
persone ricche ma inesperte di politica, di amministrazione, di vita militare. Quando qualcuno di
questi uomini ricchi diventa un professionista della politica, o quando arriva un professionista da
fuori, alla fine diventa il Signore della città.

L'Italia al momento della pace di Lodi


Le Signorie sono ricchissime, finanziano i vari re europei nelle loro guerre, Venezia domina il Medi-
terraneo orientale, le corti dei ducati sono i maggiori centri artistici e culturali d'Europa. Tutto que-
sto viene messo in crisi nel 1447 quando muore il duca di Milano Filippo Maria Visconti. I Savoia da
ovest (con un ducato che copre il Piemonte e una parte della Francia) e i veneziani da est colgono
l'occasione per ridurre il potere di Milano: Venezia conquista parte della Lombardia e il comandante
milanese, Francesco Sforza, riesce a fermarli a pochi chilometri da Milano, a Lodi, dove nel 1454
viene firmata la pace, con il risultato che vedi nella cartina in basso:
a. a Nord ci sono tre stati che confinano con la Francia e con il Sacro Romano Impero: il ducato dei
Savoia, che si sentono più fran-
cesi che italiani; quello di Mila-
no, che ha anche la Svizzera ita-
liana; la Repubblica Serenissima,
che ha colonie in tutte le coste
della Dalmazia e della Grecia;
b. lungo il Po, che è importante per
i trasporti e le comunicazioni, ci
sono vari ducati, ma i due più o
Firenze
forti sono quello di Mantova,
guidato dai Gonzaga, e quello di
Ferrara, governato dagli Estensi;
c. la repubblica di Genova possiede
anche la Corsica;
d. al Centro troviamo, oltre ai pic- Bari
,.
coli stati tra Liguria e Toscana,
la Signoria dei Medici, a Firen-
ze, e il Comune di Siena; a sud
e a est c'è lo Stato della Chiesa,
una monarchia assoluta con un

re, il papa, eletto dai cardinali,
cioè dai 'principi' che ogni papa
nomina. Lo Stato del Papa inclu-
de l'Umbria, le Marche e l'Emilia
fino a Bologna;
e. il Sud è in mano agli spagnoli.

44 EDILIN,GUA
L'equilibrio dei Medici
La pace di Lodi è opera della diplomazia dei Medici, i Signori di Firen-
ze, che fino alla morte di Lorenzo il Magnifico (1492) rappresentano
il punto di equilibrio in Italia.
Con la Pace di Lodi nasce la Lega Italica, in cui le potenze italiane
(compresi i regni del Papa e quello di Napoli) decidono che è inutile
spendere enormi capitali per farsi la guerra, quando possono essere
impiegati per produrre ricchezza.
Mentre in Inghilterra, Francia, Spagna, Ungheria nascono i grandi
stati unitari, in Italia si fissa - e resterà così fino a metà Ottocen- .....
to - un sistema a mosaico, che richiede una §
continua ricerca dell'equilibrio. E
Non solo equilibrio politico ed economico
a
.....
~
L'equilibrio politico ed economico va di pari passo con la ricerca di ~
equilibrio filosofico, artistico, culturale - e questo equilibrio viene
trovato nell'imitazione dei classici greci e latini: è l'Umanesimo del
primo Quattrocento, che mette l'uomo al centro del sistema, e che fio-
risce nel Rinascimento tra Quattro- e Cinquecento.
Nasce la nuova musica in cui si cerca l'equilibrio tra più voci
('polifonia'), nei poemi cavallereschi di Boiardo e poi di Ariosto
fino a Tasso c'è l'equilibrio tra le mille storie dei mille perso-
naggi, in pittura, architettura e scultura
l'equilibrio delle forme, degli spazi
è totale, ed ha il suo simbo-
lo nel perfetto equilibrio
dell'Uomo di Vitruvio, un
disegno di Leonardo da
Vinci sulle proporzioni
umane, e nel Davide
di Michelangelo, as-
-l
\ 9
)
' solutamente immobi-
le ma pronto a scat-
tare in un attimo: in
entrambi l'uomo è al
centro di tutto, Dio non
è più il padrone dei destini

umani.

Leonardo da Vinci, Uomo vitruviano, 1490 circa,


Galleria dell'Accademia, Venezia

Michelangelo Buonarroti, David, 1501-1504,


Galleria dell'Accademia, Firenze
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300 Lo Stato della Chiesa


313 ---,
L'Imperatore Per 1500 anni nel cuore
Costanti no riconosce 590
il cristianesimo come
della penisola
Papa Gregorio I (eletto
religione ufficiale Qualunque cartina geografica in questo
nel 590) lascia al 'Duce',
dell'Impero. volume, fino al 1861, presenta al Centro
nominato da Bisanzio, solo
la guida dell'esercito e uno Stato che include il Lazio, l'Umbria,
diventa di fatto il capo del le Marche, la Romagna, cioè la zona di
Ducato di Roma. Rimini e Ravenna, e parte dell'Emilia,
con città come Bologna. È lo Stato della
Chiesa, che segna una separazione netta
tra il Nord diviso in Comuni e Signorie,
773 ricco e legato all'Europa, e il Sud colo-
Nel 773 i re di Francia 728 nizzato da Bizantini, Arabi, Normanni,
• • •
1ncom1nc1ano •
una sene Angiò, Aragonesi, Spagnoli e, più avanti
Il re longobardo Liutprando
di donazioni al Papa di dona al Papa alcune nel tempo, anche dagli Austriaci.
territori in Centro Italia. cittadine intorno a Roma; Lo Stato della Chiesa è uno Stato teocra-
A Natale del 799 il Papa di fatto, riconosce al Papa il tico, dove il potere è gestito in nome di
incorona Carlo Magno dominio sul Ducato Romano. Dio, quindi è un potere assoluto perché
come Imperatore.
il Papa parla a nome di Dio.
Uno Stato nato per caso
812
L'Impero Bizantino rinuncia Con l'editto di Costantino, l'Imperatore
a Roma. che fa del cristianesimo la religione uffi-
ciale dell'Impero, il vescovo di Roma di-
1219 venta proprietario dei beni della Chiesa;
960 - molti ricchi, in punto di morte, lasciano
L'Imperatore Federico
Nel 960 il Papa, per II dona al Papa alcune
tenere sotto controllo città delle Marche e della
l'aristocrazia romana, Romagna. Le parole della storia:
chiede protezione potere temporale, nepotismo
all'Imperatore tedesco. A pagina 43 abbiamo visto i vari tipi di stato
Lo incorona imperatore che si trovano in Italia. Lo Stato della Chiesa è
nel 962. Poco dopo il 1309
un caso particolare: come a Genova e Venezia, il
Papa cambia alleanza e Dal 1309 al 1377 la sede
dei papi è ad Avignone, in capo, cioè il papa, è eletto; i suoi elettori sono i
allora l'Imperatore decide
Francia. principi della chiesa, i cardinali. A differenza dei
di nominare direttamente
i vescovi-conti: inizia la principi aristocratici, che sono figli di re o di altri
guerra delle investiture. principi, chiunque può diventare principe della
chiesa (sacerdoti, abati, vescovi, filosofi, milita-
1492 ri). I cardinali e i papi dello Stato della Chiesa
Viene eletto papa lo non sono sempre romani: il famoso papa Borgia,
spagnolo Borgia, con il ad esempio, è spagnolo, Adriano VI è inglese, e i
1373 nome di Alessandro VI: è il cardinali vengono da ogni stato europeo.
Il Cardinale Albornoz, simbolo del Papa-Re, uomo Il Papa è il capo spirituale della Chiesa, ma è
su ordine del Papa di politico e militare e non anche il capo temporale dello Stato, che esiste
Avignone, riprende il uomo di Dio. nel tempo e non nell'aldilà: come qualunque re
controllo dello Stato o duca, ha un esercito, pretende tasse, ha amba-
della Chiesa, nella forma sciatori, ecc.
della cartina a pag. 44. Il potere temporale può corrompere: molti papi
usano il potere per arricchire i loro familiari (i
nipoti, ad esempio, da cui la parola nepotismo)
1500 e in alcuni casi anche i loro figli.

46 ED ILIN,GUA
i loro beni in eredità al Papa, per aiutare i poveri: nasce così il Patrimonium Sancti Petri, il Patri-
monio di San Pietro, l'inizio dello Stato della Chiesa.
Nel 476 finisce l'Impero Romano d'Occidente, nascono i regni gotici con sede a Ravenna, poi il
Regno Longobardo con sede vicino a Milano: nessuno ha grande interesse per Roma, che diventa
un villaggio. Neppure l'Impero Bizantino si interessa molto al Ducato Romano, che ufficialmente
fa parte dell'Impero: per i bizantini, il vescovo di Roma, che ormai viene chiamato Papa, è solo un
cittadino molto ricco, con un grande patrimonio.
All'inizio del VII secolo i papi capiscono che Bisanzio non ha più alcuna forza e prendono in mano
l'amministrazione di Roma e di tutto il Patrimonium Sancti Petri e creano una polizia romana che
presto diventa un esercito. .....
Il 'Patrimonio di San Pietro' diventa Stato §
E
I papi giocando abilmente tra bizantini, longobardi e francesi, fanno riconoscere le loro pro-
prietà come feudi, cioè come piccole realtà statali: tra il 728, con la donazione del re longobardo
a.....
~
Liutprando, e l'800, quando Carlo Magno ottiene il riconoscimento di imperatore, molte donazio- ~
ni giustificano giuridicamente l'esistenza di uno Stato della Chiesa. All'inizio dell'VIII secolo il
Patrimonium corrisponde al Lazio e all'Umbria del Sud, ma alla fine del secolo, dopo gli accordi
con Carlo Magno, il potere papale arriva alle Marche e alla Romagna - territori che a Carlo non
interessano, mentre gli interessa molto il riconoscimento papale del suo titolo di Sacro Romano
Imperatore.
Per gli imperatori è importante che il loro potere sia riconosciuto da Dio, per i papi è importante
che gli imperatori riconoscano l'esistenza dello Stato di San Pietro. Così, per secoli, i due poteri si
scontrano ma si sostengono a vicenda, anche se per mezzo secolo i re di Francia portano il papato
ad Avignone.
Nel Quattrocento i papi sono sempre meno papi e sempre più re, che raggiungono il massimo del
potere con Alessandro VI, lo spagnolo Borgia, eletto lo stesso anno della scoperta dell'America e
della morte di Lorenzo dei Medici, nel 1492: un anno che cambia radicalmente la storia d'Italia,
come vedremo.

Le parole della storia:


banchiere, mercante, mecenate
Nelle pagine precedenti abbiamo visto gli ari-
stocratici, cioè i nobili, e i borghesi, cioè gli
imprenditori. Tra questi, i più importanti sono i
banchieri e i mercanti. Questi ultimi fanno girare
l'economia muovendo merci da una parte all'altra
del mondo: dalla Cina, dall'India, dall'America ver-
so la ricchissima Europa. Per acquistare le navi e
le merci hanno bisogno di prestiti, e li chiedono
a famiglie che hanno grandi ricchezze e quindi
prestano soldi ricevendo un interesse: sono i ban-
Alessandro VI, papa dal 1492 al 1503. Il suo
chieri, imprenditori finanziari che prestano soldi
cognome, Borgia, è diventato sinonimo di lotte
non solo ai mercanti ma anche ai re, ai principi, per il potere, di sesso (aveva amanti ufficiali e
ai duchi che ne hanno bisogno per le loro guerre. molti figli), di veleni, ma in realtà è stato un
I banchieri italiani hanno finanziato tutti i re eu- grande politico - anche se disinteressato ai
ropei e anche molti mercanti che vanno verso il problemi religiosi.
Nuovo Mondo: Amerigo Vespucci, che ha dato il
suo nome all'America, è un banchiere-mercante
fiorentino.
Molti di questi ricchi hanno una corte raffinata e
colta: sono dei mecenati che mantengono filoso-
fi, poeti, artisti, musicisti.

47
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La cultura e l'arte tra il Duecento e il Quattrocento


Le parole della storia: Umanesimo, Rinascimento
L'ultimo secolo del primo millennio, il Xsecolo, teme la fine del mondo, il Giudizio Universale in cui
Dio giudica gli uomini. Con il nuovo millennio ripartono l'artigianato, i commerci, le città, i traffici
marittimi. Dio, rappresentato dal Papa, rimane il punto di riferimento - basti pensare a San Fran-
cesco, Santa Chiara, Sant'Antonio da Padova, San Domenico, alle laudi, alla stessa Divina Commedia
- ma l'uomo ricomincia ad avere più fiducia in sé, nella propria capacità di conoscere e giudicare:
Dante fa dire a Ulisse queste parole (Inferno, Canto XXVI, vv. 112-120):

fatti non foste a viver come bruti,


ma per seguir virtute e canoscenza.

Gli uomini sono nati per cercate la 'virtù', che in latino significa anche forza e coraggio, e la 'cono-
scenza': è il primo manifesto dell'Umanesimo, che Dante anticipa di quasi un secolo.
Ma è tra la fine del Trecento e gli inizi del Quattrocento che la scoperta dei classici - filosofi,
scrittori, architetti - ricorda agli uomini che sono padroni di se stessi, che devono costruire la loro
esistenza secondo princìpi scelti da loro e non solo secondo le leggi della Chiesa.
Il simbolo di questa ricerca può essere Poggio Bracciolini (al quale dobbiamo la grafia minuscola
che usiamo oggi, che nel medioevo era stata sostituita da quella gotica): viaggia in tutt'Europa,
trova decine di manoscritti latini e greci abbandonati nei conventi, soprattutto trova e ricopia De
rerum natura, un poema di Lucrezio scritto nel I secolo a.e., dove si ipotizza un mondo senza reli-
gione, guidato dalle leggi della natura e non da quelle divine: una rivoluzione totale.
La maturazione di questo movimento è nel Rinascimento, tra Quattrocento e Cinquecento (che ve-
dremo nel capitolo seguente).

Il viso di Cristo di Cimabue (a sinistra), dipinto intorno al 1270, e


il Cristo della Pietà Vaticana (sopra), scolpita da Michelangelo a fine
Quattrocento.

48 EDILIN,GUA
Le arti visive
In questi secoli l'evoluzione delle tecniche
nella pittura, nella scultura e nell'architet-
tura è impressionante: ti bastano poche
foto per vederlo, e anche per capire come
si evolve il ruolo dell'uomo (da cui la paro-
la umanesimo) nel mondo nuovo, che rina-
sce (da cui la parole rinascimento):
a. osserva i due visi di Cristo (foto pagi-
na a sinistra): il viso di Cimabue è un .....
simbolo del dolore, un'astrazione, non §
quello di un uomo ucciso a 33 anni; il E
viso di Cristo scolpito dal giovanissimo
Michelangelo, invece, è quello di un
a
.....
~
giovane uomo vero, 'addormentato nel ~
sonno della morte', come spesso si dice.
Luomo non è più un'astrazione, è un es-
sere concreto di carne, capelli, ossa ...
anche se queste sono di marmo;
b. le chiese austere, costruite con semplici
mattoni, senza grandi decorazioni per-
ché non devono distrarre l'uomo dal suo
dialogo con Dio, diventano chiese aper-
te, luminose, belle in sé e non perché
sono la casa di Dio.

La chiesa romanica di Sant'Ambrogio a Milano (sotto),


costruita intorno al 1140; il Duomo gotico di Milano (a
destra), costruito a fine Trecento, e il tempio ideale del
Rinascimento (sopra) in un quadro di Raffaello del 1501.

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L'Italia e il mondo nel 1500

Questo 'planisfero', cioè mappa della sfera terrestre, è stato fatto da Abramo Orte-
lio a metà Cinquecento: è la Typus orbis terrarum (Mappa del mondo) e ti mostra
immediatamente quello che è successo all'Italia tra la fine del Quattrocento e
l'inizio del Cinquecento: nella mappa l'Italia non si vede quasi più.
In 30 anni cambia tutto:
a. nel 1492 Cristoforo Colombo, un genovese che viaggia con un finanziamento
spagnolo, scopre l'America; Colombo

b. nel 1497-98 il portoghese Vasco de Gama viaggia intorno all'Africa e raggiunge


l'India, e lo stesso anno il veneziano Giovanni Caboto arriva in Canada;
c. nel 1501 il banchiere fiorentino Amerigo Vespucci, viaggiando con un finanzia-
mento portoghese, esplora le coste dell'America del Sud e capisce che quelle
terre non sono l'Asia, come credeva Colombo, ma un continente nuovo, che
prenderà il nome da lui;
d. nel 1521 Magellano gira intorno all'America del Sud e arriva nelle Filippine. Vespucci
In 30 anni, il mondo che per 2000 anni era stato incentrato sull'Europa 'esplode',
diventa enorme.
Gli stati sulla costa atlantica - Inghilterra, Olanda, Francia, Spagna, Portogallo
- diventano potenze marittime globali, mentre le antiche potenze marittime me-
diterranee, come quelle italiane, diventano periferiche.

Cabot o

50 EDILIN,GUA
Lo splendore del Rinascimento
La cultura del Trecento e del Quattrocento pongono l'uomo, e non più Dio, al centro dell'uni-
verso, e tra le caratteristiche dell'uomo del Cinquecento c'è il desiderio di bellezza, perfezione,
'
equilibrio, conoscenza. E la rinascita, il Rinascimento, dell'uomo ideale dell'età classica.
Durante i primi quattro secoli del millennio si creano enormi ricchezze, anche se concentrate
in poche famiglie. Dopo il 1492 la scoperta dell'America sposta i traffici verso Ovest, ma in
Italia non se ne accorge ancora nessuno: nel Cinquecento le spezie, i tessuti, gli animali rari,
l'incenso ecc. vengono ancora dall'Oriente, e l'Italia continua ad arricchirsi e a investire in arte
e cultura.

51
Il momento del massimo splendore
Queste due pagine sono una riflessione sul punto d'arrivo di un percorso iniziato intorno all'XI se-
colo e che, attraverso Medioevo e Umanesimo, culmina nel Rinascimento, uno dei grandi momenti
dell'umanità.
In questi anni la scoperta dell'America mette le basi per il declino dell'Italia, ma nessuno se ne
accorge: la ricchezza è enorme, i commerci sono ancora intensi, la cultura italiana domina ancora
l'Europa e tutto continua, in apparenza, come prima.
L'immagine perfetta di questo momento è il dipinto Primavera di Sandro Botticelli: in un boschetto
pieno di frutti e fiori, arriva Venere; a destra ci sono il vento fresco e Flora, la dea della vegetazio-
ne che rinasce; a sinistra le tre Grazie, simbolo della serenità e dell'equilibrio: ricchezza, serenità,
equilibrio, cose nuove portate dal vento di primavera. I personaggi mitologici danzano e sembrano
volare, mentre l'unico personaggio reale, un giovane Medici dal corpo bellissimo e solido, raccoglie
un frutto tra i tanti che ha a disposizione.

Sandro Botticelli, Primavera, 1478, Galleria degli Uffizi, Firenze

Il ferro delle spade, l'oro delle borse


L'Italia è stata per due volte la superpotenza del mondo Euro-Mediterraneo: nel I secolo, quando
si consolida l'Impero Romano, e tra il XV e XVI secolo, quando i banchieri e i mercanti italiani ri-
forniscono l'Europa di denaro e di beni di lusso. La prima volta era un potere basato sul ferro delle
spade, la seconda volta è basato sull'oro delle borse.
L'Italia rinascimentale non sa più usare le armi: nel Quattrocento usa soldati mercenari, pagati per
combattere; ma nel Cinquecento finisce sotto il dominio straniero. L'Italia rinascimentale si disin-
teressa dell'intelligenza militare e preferisce l'intelligenza economica e quella organizzativa, come
vedremo.

52 EDILIN,GUA
L'economia
Ci sono tre punti chiave per capire la rivoluzione economica:
a. la produzione di beni di qualità e quindi ad alto prezzo, come tessuti, ricami, oggetti di orefice-
ria, oggetti d'arte, armi. Iniziata con i piccoli artigiani fin dai tempi dei Comuni, essa aumenta
con le nuove tecnologie per la fusione e la lavorazione dei metalli, per la tessitura della seta e
della lana, per l'edilizia, per la stampa: cosi come le corti finanziano gli studi di giovani artisti
e umanisti, le corporazioni (le associazioni di artigiani e produttori) finanziano gli studi dei
giovani 'ingegneri', che vengono anche mandati all'estero per raccogliere novità tecnologiche;
b. le macchine sono ancora mosse dall'energia umana, quindi con costi
alti e rendimento limitato; a cavallo tra i due secoli si studia come
sviluppare l'unica macchina che produce energia, cioè il mulino, atti-
vato dall'acqua o dal vento: Francesco di Giorgio Martini, che muore
nel 1501, è il maggior studioso di questa tecnologia (nell'illustrazio-
ne vedi uno dei suoi tanti progetti). A Milano, dove viene chiamato
a dare un contributo di innovazione, Francesco trova un giovane cui
insegna molte cose: Leonardo (che si è sempre definito ingegnero,
non pittore o scultore);
c. la produzione è inutile se non ci sono i mercanti, che portano l'I-
talia - e l'italiano - in tutto il mondo allora conosciuto. Quella che
vedi nel disegno è una galea veneziana, una nave molto più grande
Pagina del Trattato di
delle caravelle su cui Colombo attraversa l'Atlantico. Nel periodo di architettura civile e militare,
massimo splendore, l'arsenale di Venezia, cioè Francesco di Giorgio Martini,
il luogo in cui si costruiscono le navi, ne pro- 1470 circa.
duce una al giorno;
d. i produttori e i mercanti hanno bisogno di fondi da investire nelle piccole
fabbriche del tempo, nel noleggio (cioè l'affitto) di navi, nell'acqui-
sto delle merci da vendere: sono soprattutto i banchieri fiorentini
e veneziani (nella foto a destra abbiamo un fiorino di Firenze e
uno zecchino di Venezia) che prestano capitali ai mercanti - ed
anche ai re e principi europei, sempre in guerra tra loro ... La
grande invenzione di questi secoli è la lettera di credito:
non si portano più in giro monete d'oro ma una lettera da presentare a un banchie-
re in un'altra città, che darà il denaro a chi presenta la lettera.

Il pensiero al servizio dell'economia e della politica


Gli intellettuali vivono nelle case dei ricchi e dei potenti, quindi il loro
lavoro consiste, almeno in parte, nel ragionare
sulle attività dei loro protettori. Qui ti presen-
tiamo due, tra i molti, di questi pensatori.
Il frate Luca Pacioli è l'inventore della ragioneria
e della tecnica dei bilanci: produttori, commer-
cianti, mercanti, banchieri finalmente hanno uno
strumento matematicamente affidabile per i loro
investimenti, i loro prestiti, le loro operazioni
economiche.
Luca Pacioli (1445- 1517 ) L'altro ritratto è Niccolò Machiavelli, il creatore
della moderna scienza della politica: anche in questo caso, chi vuole gover-
nare, conquistare un regno, condurre azioni diplomatiche ha finalmente uno
schema logico da seguire, senza alcuna preoccupazione morale o religiosa. Niccolò Machiavelli
{1469-1527)

53
1450 La crisi dell'equilibrio
dopo Lorenzo dei Medici
1454
La diplomazia dei Medici Il secondo Quattrocento
1457 ----+
porta a costituire la Lega
Il Doge Foscari, che Italica e con la Pace di Lodi tra guerra e pace
aveva cercato di mette un freno alle guerre tra
allargare la Repubblica
Nel 1447 muore Filippo Maria Visconti,
i ducati del Nord. duca di Milano; il Doge veneziano Fran-
fino a Milano, viene
deposto: i mercanti non cesco Foscari cerca subito di allargare
vogliono né guerre né
1469 i territori della Serenissima occupando
nuovi territori. città lombarde, appoggiato dai Savoia di
Nel 1469 i fratelli Lorenzo e
Giuliano ereditano dal padre Torino e dal re di Napoli, che sono con-
Cosimo dei Medici la Signoria tenti di ridurre il potere del Ducato di
di Firenze. Nel 1478 Giuliano Milano.
viene assassinato. Ma le loro intenzioni si scontrano con l'e-
nergia di Francesco Sforza, che ha sposa-
to una figlia di Visconti: Sforza sconfigge
i veneziani a Lodi. Il risultato è la Pace
di Lodi (vedi pag. 44): sotto la guida
1480 dei Medici, signori di Firenze, si realizza
Ludovico Sforza, un nuovo equilibrio, la Lega Italica, con
detto 'il Moro', Giuliano dei Medici l'impegno di tutti a rispettare i confini
diventa signore di concordati nel trattato.
Milano. 1492 Il punto centrale di questo equilibrio
Muore Lorenzo dei Medici. (che non elimina del tutto le tensioni tra
Viene eletto Papa lo i vari stati) è la Firenze dei Medici, in
1494 spagnolo Borgia, con il nome particolare nei vent'anni in cui è guidata
Nel 1494 i francesi di Alessandro VI.
tolgono il Regno di da Lorenzo, detto 'il Magnifico' per la sua
Napoli al re aragonese corte frequentata dai maggiori artisti
Ferrante. Nel febbraio del secolo. Lorenzo stesso è un poeta e
1495 Carlo VIII entra a
Napoli.
Le parole della storia:
guerra, diplomazia, alleanza, fazione, lega
1499 Lorenzo dei Medici
I francesi occupano Le famiglie in una città, le città in uno Stato, gli
Milano e Genova e l'anno stati in un continente hanno spesso interessi di-
dopo si accordano con 1509 versi, talvolta interessi opposti: mors tua vita mea,
gli spagnoli per dividersi Venezia sta diventando dicevano i latini, «la tua morte è la mia vita».
il Sud Italia. troppo potente: nasce la Le guerre civili, cioè tra membri della stessa cit-
Lega di Cambrai (Impero tà, e le guerre tra stati sono continue e costanti.
asburgico, Spagna, Francia, Le singole famiglie o i piccoli stati da soli non
il papa e altri ducati italiani) hanno le forze necessarie e i fondi per finanziare
1516 che sconfigge la Serenissima una guerra, quindi i loro diplomatici cercano di
nella battaglia di Agnadello, fare alleanze con altre famiglie o stati: in una cit-
La Francia e la Spagna
nel 1509. tà l'alleanza tra famiglie diventa un partito o una
si accordano: i primi
prendono il ducato di fazione, cioè un partito molto compatto; tra gli
Milano, i secondi il stati spesso l'alleanza si chiama lega. Noi siamo
Regno di Napoli. abituati ad alleanze lunghissime, l'Alleanza Atlan-
tica ad esempio è nata a metà del Novecento; in
questi secoli invece le alleanze possono cambiare
anche in poche settimane, con gli alleati che di-
1550 ventano nemici ...

54 ED ILIN,GUA
nel testo che scrive per una festa in maschera dà voce alla sensazione di equilibrio precario e dif-
ficile che anche un Medici poteva provare:
Chi vuol essere lieto, sia:
Di doman non v'è certezza.
Il tentativo di Cesare Borgia, il Valentino
Alla corte dei Medici lavora Niccolò Machiavelli, capo della diplo-
mazia. Nel suo trattato sulla conquista e la gestione del potere
politico, Il Principe, Machiavelli studia soprattutto uno dei giovani
che rompono l'equilibrio, Cesare Borgia 'il Valentino': è un avventu-
riero, figlio del papa Alessandro VI, che lo nomina Duca di Romagna
(la parte della pianura padana e delle Marche che era nello Stato
del Chiesa). Con il sostegno dei francesi, il Valentino cerca di con-
quistare la ricchissima Pianura Padana ... ma riesce soltanto a fare
entrare ufficialmente in Italia i francesi. Cerca poi di conquistare
il Regno di Napoli e alla morte del padre riesce a far eleggere un
papa a lui favorevole, che però muore presto. Il papa successivo,
Giulio II, lo arresta; Cesare scappa dal castello dove è prigioniero
Cesare Borgia (1475-1507) ma muore poco dopo, a 32 anni, combattendo in Francia.

Spagnoli e francesi si scambiano parti di Italia


Vedremo a pagina 59 in maniera più precisa il ruolo dei francesi e degli spagnoli in Italia, qui ci
limitiamo a dire che negli ultimi 5 anni del XV secolo questi due regni stranieri sono tra i principali
protagonisti della rottura dell'equilibrio.
Il re francese Carlo VIII, che è un Angiò della stessa famiglia che secoli prima aveva governato Na-
poli, lasciando poi il regno agli aragonesi, si dichiara re di Napoli al posto del re aragonese Ferrante.
Il nuovo re di Francia, Luigi XII, appartenente alla famiglia Visconti, che erano stati, sostituendosi
agli Sforza, duchi di Milano, dichiara che gli Sforza non hanno alcun diritto, quindi occupa Milano e
regala agli svizzeri, che l'hanno aiutato, il Ticino, la zona a nord di Milano che ancora oggi è parte
della Svizzera.
Poco dopo i francesi occupano anche Genova, poi si accordano con gli spagnoli per dividersi l'Italia:
il Sud torna agli spagnoli, Milano va ai francesi.
Nel frattempo anche a Firenze ci sono tensioni, i Medici vengono prima mandati in esilio e poi
richiamati.
Tutti contro Venezia
Verso la metà del Quattrocento, dopo la morte del duca di Milano, Venezia cerca di conquistare
Milano, ma viene fermata nel 1454 a Lodi.
In realtà il Doge Foscari ha intuito che il mondo sta cambiando e cerca di trasformare la Repubblica
del Mare in una Signoria anche di terra: ma sono proprio i mercanti a sconfiggerlo e a costringerlo
a dimettersi.
Venezia lentamente si riprende, fa guerra agli Estensi, duchi di Ferrara che hanno nel loro dominio
la foce del Po, fondamentale per il commercio via fiume con tutta la Pianura Padana. Gli altri stati
italiani ed europei, convinti che Venezia stia diventando troppo potente, con la scusa di aiutare
Ferrara, formano la Lega di Cambrai che mette insieme l'Impero tedesco, la Spagna, la Francia e vari
ducati italiani, e che sconfigge la Serenissima nella battaglia dell'Agnadello (1509).
Il disegno politico di creare nel nord d'Italia uno stato unitario veneziano, mentre in Europa si raf-
forzavano altri stati unitari, finisce così nel 1509.

55
1500 La crisi del Cristianesimo
La corruzione nella Chiesa di Roma
Hai visto a pagina 46 come è nato lo Sta-
to della Chiesa, cioè come il potere spi-
rituale si sia lentamente trasformato in
potere temporale, che esiste nel tempo
attuale e non nel tempo futuro, nell'al-
1517 dilà.
Martin Lutero lancia la sfida a Contro la tendenza temporale si ribel-
Roma nel 1517: è la Riforma lano, per secoli, sia i monaci (vedi pag.
Protestante. 28) sia molti teologi, cioè studiosi della
1534 religione.
Il re inglese Enrico Per tutto il Quattrocento i papi, i cardi-
VIII fonda la Chiesa nali, i vescovi usano la Chiesa e le sue
d'Inghilterra. ricchezze per aiutare i loro nipoti (che
in realtà spesso erano loro figli, non ni-
1534 1536 poti), ma il grande scandalo inizia con
Calvino pubblica il suo papa Callisto III, della famiglia spagnola
Sempre nel 1534 Ignazio
di Loyola, uno spagnolo, libro fondamentale, Borgia, che alla metà del secolo nomina
fonda la Compagnia di Istituzione della religione cardinali i suoi nipoti, uno dei quali di-
Gesù, i cui membri si cristiana, su cui si fonda il venta il simbolo della corruzione, papa
chiamano 'Gesuiti'. protestantesi mo calvinista. Alessandro VI, padre del Valentino. Ales-
sandro usa il papato come fonte di ric-
chezza per la sua famiglia: organizza il
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Le parole della storia:
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t<.1 I :f.11n cristiano, cattolico, protestante, ortodosso,
8ASILBAS,, concilio
M. D. le.X.X YJ.
1545
Gesù di Nazareth, detto anche Cristo, è alla base
Nel 1545 inizia il della religione cristiana. Nei secoli alcune parti
Concilio di Trento, che del mondo cristiano si separano, fanno uno sci-
dura fino al 1563. sma.
1592 Il primo grande scisma è quello del 1054: le chiese
Viene pubblicata la orientali, legate all'Impero d'Oriente, ritengono di
nuova Vulgata, cioè la essere quelle che seguono il vero (orto) insegna-
traduzione in latino mento (doxia) di Cristo: nascono le chiese orto-
della Bibbia approvata dosse, che a differenza del cristianesimo di Roma,
dalla Chiesa Cattolica e che vuole essere universale, cattolico, non hanno
considerata il documento un papa ma vari patriarchi locali.
ufficiale su cui si fonda Nel 1517 Martin Lutero esprime la sua protesta
1571 la Chiesa di Roma. contro il cattolicesimo romano guidato da papi
La flotta cristiana assassini, lussuriosi, nepotisti, interessati solo a
sconfigge quella turca a raccogliere denaro in tutta Europa; i suoi segua-
Lepanto. ci in nord Europa vengono chiamati protestanti.
Neanche i protestanti (puritani, calvinisti, an-
glicani, ecc.) hanno un papa, e i credenti non
hanno bisogno di un sacerdote per interpretare la
Bibbia (il testo scritto lungo i secoli dai profeti
ebrei) e il Vangelo (le 4 narrazioni della vita di
1600 Cristo fatte dagli evangelisti).

56 ED ILIN,GUA
Giubileo del 1500 (un invito ai pellegrini ad andare a Roma per ottenere il perdono dei peccati),
mette in vendita il titolo di cardinale, e così via. Tra i nuovi cardinali, c'è perfino il fratello dell'a-
mante di Alessandro, che diventa papa Paolo III e conquista il ducato di Parma per suo figlio ...
Ma anche in Europa i vescovi e gli abati, cioè i potenti del clero, spesso vivono a corte, senza mai
andare a visitare le loro diocesi ed abbazie.
Tutta questa corruzione poteva avere solo una conseguenza: la reazione della parte del clero più
vicina al messaggio del Vangelo.

La Riforma
Nel 1517 papa Leone X, che ha bisogno di denaro per ricostruire la Basilica di San Pietro, incomincia
a vendere le 'indulgenze', cioè il perdono dei peccati anche senza confessione. Il frate agostiniano
Martin Lutero reagisce con una protesta (da cui protestante): appende alla porta della chiesa di
Wittenberg un testo con 95 principi per una Chiesa vicina al Vangelo, in molti casi assai lontana
dalla visione dei cattolici romani: ad esempio, afferma che ogni credente può leggere ed interpre-
tare i testi sacri senza bisogno del sacerdote (e la Bibbia e il Vangelo erano diventati disponibili a
tutti con l'invenzione della stampa, di pochi anni prima); inoltre rende inutile la confessione, che
permetteva al clero di avere informazioni su tutti, perché secondo Lutero per cancellare i peccati è
sufficiente la fede in Dio, cioè la fiducia nella sua bontà e nel suo perdono.
La protesta si diffonde nell'Europa tedesca: nel 1527 il re di Svezia decide che il protestantesimo è
la religione di stato, e poco dopo anche Danimarca e Norvegia fanno lo stesso.
Enrico VIII di Inghilterra coglie l'occasione per separare la chiesa inglese da quella di Roma: in
realtà Enrico non ha interessi teologici, ha solo bisogno di poter divorziare dalla prima moglie,
sorella del re cattolico di Spagna, per sposare la sua amante ...
Anche in Italia ci sono dei gruppi di intellettuali vicini alle idee dei protestanti (tra cui anche Mi-
chelangelo), ma la forza politica della Chiesa è tale che devono emigrare se vogliono aderire alle
teorie di Lutero e di Calvino (un altro pensatore protestante, che crea la corrente più evangelica del
protestantesimo: la morale puritana).

La Controriforma
La Chiesa reagisce alla Riforma con il sostegno di Spagna e Francia, potenze cattoliche che occu-
pano parte dell'Italia.
Nel 1545 il Papa convoca un Concilio (cioè la riunione di tutti i vescovi) a Trento, città sul confine
tra il mondo italiano e quello tedesco. I vescovi riflettono su quanto sta avvenendo, riscrivono
il catechismo (i principi del cattolicesimo da insegnare al popolo), fanno riflessioni teologiche.
Alla fine dei lavori, nel 1563,
cattolici e protestanti sono
distanti come prima. In Italia
i tribunali dell'Inquisizione,
che usano tortura e pena di
morte, diventano i veri pa-
droni della vita quotidiana.
Otto anni dopo il concilio,
un'alleanza dei regni e dei du-
cati cattolici che va dall'Au-
stria alla Sicilia, ferma la
flotta turca, cioè musulmana,
e blocca la sua avanzata verso
l'Europa cristiana: è la batta-
glia di Lepanto, del 1571, che
La battaglia di Lepanto, 1571 cambia il corso della storia.

57
Gli spagnoli, i francesi, 1500
gli austriaci in Italia 1494
Nel 1494 i francesi occupano Napoli, nel 1499
occupano Milano e Genova, nel 1500 si accordano
con gli spagnoli per dividersi il Sud Italia.
1509
Tedeschi, spagnoli e francesi si alleano contro
Venezia, che sta diventando troppo potente e
sconfiggono la Serenissima nella battaglia di
Agnadello {1509).
Napoli nel secondo Quattrocento
1524--'
Nel 1524 i francesi occupano Milano. Nel 1525
gli spagnoli sconfiggono i francesi a Pavia e
riprendono Milano. 1516
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1527
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-~·· I soldati di Carlo V, Imperatore cattolico d'Austria,
saccheggiano Roma, cioè rubano e distruggono
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~ molti tesori.
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Milano, mappa rinascimentale
1607
L'oro e l'argento importati dalle Americhe creano
1557 __, inflazione: la crisi economica spagnola del 1607 fa
I Savoia e gli spagnoli sconfiggono i francesi fallire le banche di Genova.
a Saint Quentin: i francesi si indeboliscono,
gli spagnoli possono rafforzarsi in Italia e
garantiscono l'indipendenza del ducato di Savoia.

Genova nel secondo Cinquecento

1625

Le parole della storia: tasse, imposte, dazi, decime


La Chiesa fa pagare a tutti la decima, il 10% della produzione. Anche gli aristocratici, gli stati, i duchi, ecc. pretendono
delle tasse o imposte, cioè una percentuale della ricchezza. In alcuni casi però non è una percentuale, è un'imposta
secca: un contadino o un artigiano o un borghese, qualunque sia il loro guadagno, devono dare allo stato una cifra 'x';
se per pagarla devono soffrire la fame, al Signore non interessa; se non riescono a pagare, lo Stato gli prende il campo,
la casa, la bottega artigiana o li mette in prigione.
Il contadino produce in campagna e vende al mercato della città; una stoffa viene tessuta in una città e viene venduta
in un'altra: in ogni caso, nel momento in cui entra in una città o in uno Stato il contadino o il mercante devono pagare
un dazio, una percentuale o una 'imposta forfettaria'.
Dazi, tasse, decime sono tutte imposte, cioè pagamenti che l'autorità impone ai cittadini.

58 EDILI N.,C,UA
Francesi, tedeschi, spagnoli si contendono l'Italia
Osserva la cronologia qui a sinistra: l'Italia è come un mazzo di carte con cui giocano francesi e
spagnoli.
L'impero germanico per ora si limita ad intervenire contro Venezia, per ridurne la potenza, e a dare
una lezione al Papa, che si è alleato con i francesi. L'imperatore germanico Carlo V è molto cattolico,
ma per far capire al Papa chi comanda in Europa fa entrare i suoi soldati a Roma e li autorizza a
rubare quello che vogliono: è il 'Sacco di Roma' del 1527.
Alla fine sono gli spagnoli ad avere la
meglio. Emanuele Filiberto di Savoia, un
grandissimo generale, si allea con il Re
di Spagna contro quello di Francia, che
da sempre cerca di conquistare la Savoia
(che è metà in Italia e metà in Francia):
l'esercito spagnolo guidato da Emanue-
le Filiberto sconfigge i francesi a Saint
Quentin, in Normandia, nel 1557. I fran-
cesi non possono più lasciare una parte
del loro esercito a controllare l'Italia e,
quindi, la lasciano agli spagnoli.


Uno sguardo alla cartina d'Italia
alla metà del XVI secolo
I Savoia hanno salvato la loro autono-
mia, ma hanno fermato i francesi che
• sono l'unico freno contro gli spagnoli e
gli austriaci (sono uniti perché Carlo V è
imperatore d'Austria e del Sacro Romano
Impero Germanico, ma anche dei Paesi
Bassi e della Spagna, che sta colonizzan-
L:'italia alla metà del 1500 risultava suddivisa in Ducati, do il Nuovo Mondo ... ).
Repubbliche, Stati e Regni. Quindi la salvezza dei Savoia ha come
prezzo il fatto che il grande ducato di
Milano diventa spagnolo, così come alcuni porti intorno alla Toscana, oltre alla Sardegna, alla Sici-
lia, e a tutto il Sud.
I limiti del governo spagnolo sull'Italia
Come vedi nella cartina, l'Italia spagnola è divisa in tante piccole parti, quindi gli spagnoli non
riescono a fare una politica unitaria.
Il ducato di Milano è da secoli legato all'Europa, soprattutto alla Svizzera calvinista (il calvinismo è
un protestantesimo che esalta il lavoro, la produzione di capitale, di ricchezza). Quindi governare
Milano è difficile per una classe dirigente come quella spagnola che vive di rendita, non ha idea di
che cosa sia l'economia moderna che sta crescendo in Europa e anche a Milano e Venezia.
Intorno al Granducato di Toscana ci sono dei porti e delle isole in mano agli spagnoli: è lo Stato
dei Presìdi (un 'presidio' è una base militare), ma si tratta di realtà lontane tra loro, e anche qui è
quindi impossibile fare una politica comune: queste città sono interessate più alla pace con i vicini
genovesi, signori del mare, che con gli spagnoli.
Sardegna, Sicilia e Regno di Napoli sono lontane, geograficamente e culturalmente, dalla rivoluzio-
ne europea: vivono di agricoltura, pagando fortissime tasse agli spagnoli e mantenendo una classe
aristocratica che possiede enormi latifondi dove i contadini sono quasi schiavi.

59
1500 Gli stati italiani
1509 indipendenti
1512 Con la battaglia di Agnadello
Nel 1512 i Medici, che la Lega di Cambrai (austriaci, La Repubblica Serenissima
erano stati esiliati qual- spagnoli, francesi, il papa e
Per secoli Venezia è stata la città più po-
che anno prima, nel molti ducati italiani) frena
l'avanzata di Venezia.
polosa d'Europa, e forse del mondo, e nel
1494, tornano a Firenze primo Cinquecento è al massimo del suo
e riprendono in mano la
città. Nel 1523 il figlio
potere; dopo la sconfitta di Lodi (1454)
di Giuliano dei Medici ha rinunciato a conquistare il Ducato di
diventa papa Clemente Milano e quello di Ferrara e ha consolida-
VII. to l'impero fatto di porti e città lungo la
1515 costa e di grandi isole greche come Corfù
1528 e Zante, Creta e Cipro.
Muore Aldo Manuzio, il
Sotto la guida di fondatore dell'editoria La rinuncia a diventare uno stato 'di ter-
Andrea Daria, Genova moderna che ha convinto la ra', che al momento garantisce pace e
torna indipendente. Serenissima ad applicare il
Daria attua una riforma
ricchezza ai veneziani, diventa un han-
meno possibile la censura dicap dopo la scoperta dell'America e la
costituzionale che dell'Inquisizione. Questo è il
allarga il Consiglio e rotta intorno all'Africa aperta da Vasco
suo logo.
include tutte le nuove ALDVS MANVTIV~
de Gama per arrivare in India: il Mediter-
famiglie importanti. raneo non è più il centro dei commerci
mondiali. Da questo momento inizia la
lunga decadenza di Venezia, ma la città
è talmente ricca che per due secoli nes-
suno se ne rende conto.
L'ultimo grande momento di Venezia è la
battaglia di Lepanto, del 1571: l'eserci-
1559 1557 to cattolico è composto da quasi tutti
Nel 1559 la pace di I Savoia e gli spagnoli gli Stati europei, che vogliono fermare
Cateau Cambrésis sconfiggono i francesi a l'avanzata turca, ma la flotta è quasi tut-
assegna al duca Saint Quentin: i francesi si ta veneziana. Nel trattato di pace con
di Firenze l'antica indeboliscono, gli spagnoli l'Impero turco, anche se ha contribuito
repubblica di Siena. possono rafforzarsi in Italia, alla vittoria, Venezia perde alcune isole
Nel 1569 diventerà garantendo l'indipendenza importanti.
Granducato di Toscana. del ducato di Savoia.

1610
Nel 1610 lo scienziato
toscano Galileo Galilei Le parole della storia:
inizia il suo conflitto con 1610 corte, cortigiano
l'Inquisizione cattolica, Maria dei Medici, madre Ogni potente - dello stato, della chiesa, dell'ari-
che nel 1600 aveva fatto del re-bambino di Francia, stocrazia - si circonda di persone che gli servono
bruciare vivo il grande diviene di fatto la regina dei per governare e per migliorare la qualità della sua
filosofo Giordano Bruno. francesi. vita: è la corte, dove ci sono i cortigiani, per-
sone che sanno come si vive e ci si comporta a
corte. In italiano moderno questa parola porta
con sé un'idea negativa, descrive una persona che
dice quello che il potente vuol sentirsi dire, non
gli dice le cose spiacevoli, ecc. Nel Rinascimento,
il cortigiano intelligente sapeva anche contra-
stare le idee amministrative, politiche, militari,
1625 estetiche, artistiche del potente.

60 ED ILIN,GUA
Il Ducato di Savoia
I Savoia hanno una tradizione secolare: si alleano con i vari re o duchi in guerra tra loro, li aiutano
e ogni volta riescono ad allargare un po' il loro territorio.
Questa continua oscillazione tra spagnoli e francesi li avvantaggia, ma li rende poco influenti nella
politica italiana.

Genova e i ducati minori


Se guardi la cartina di pagina 59 vedi che c'è una striscia di ducati (e
ce ne sono alcuni molto piccoli che non abbiamo disegnato): servono
,.,.-... I da 'cuscinetto' tra la Pianura Padana e la Penisola. Un 'cuscinetto' è
✓ un meccanismo, che Leonardo da Vinci perfeziona proprio in questi
' ' • I(
anni e che vedi nel suo disegno, usato per far scorrere ,due cose pe-
j___;'----=--=:it:::::.. " santi senza che si tocchino e si frenino l'una con l'altra. E una striscia
Il 'cuscinetto a sfere' progettato di ducati che comprende Genova (che estende i suoi commerci all'At-
da Leonardo: consente a due lantico e ritrova forza e ricchezza), Lucca, Parma, Modena, Ferrara,
strutture rigide di muoversi indi-
pendentemente, senza bloccarsi a Mantova e altri piccoli ducati.
vicenda, come i piccoli stati cusci- Proprio per la loro funzione di 'cuscinetto', che deve facilitare e non
netto che separano due stati più frenare le cose, questi stati non fanno politica internazionale, ma
importanti e concorrenti tra loro. hanno una grande importanza economica perché producono ricchezza.

Il Granducato di Toscana
Dopo la morte di Lorenzo, nel 1492, la forza dei Medici si spegne, e due anni dopo vengono mandati
in esilio. La città li richiama nel 1512, e con loro torna la grande politica, che in questo secolo è
però solo finanziaria, si tiene lontana dalle lotte di potere di re e duchi.
Il prestigio dei Medici in Europa resta alto; Caterina sposa nel 1547 il re di Francia, Enrico II, e per
alcuni anni, dal 1560 al 1563, è reggente, cioè ha la funzione di re, per il figlio ancora troppo piccolo
per regnare. Caterina è stata madre di tre re francesi.
Pochi anni dopo, un'altra Medici, Maria, sposa nel 1600 il re di Francia, rimane presto vedova e
prende il potere nel nome del figlio.

Lo Stato della Chiesa


Hai letto la storia di questo Stato a pagina 46, hai visto la crisi del mondo cristiano a pagina 56,
quindi ti servono poche informazioni per completare il quadro:
a. da un lato, la politica dei papi affaristi porta a Roma una grandissima quantità di denaro da tut-
ta Europa, e questo permette di iniziare una serie di costruzioni che fanno funzionare l'economia
(tra queste, la nuova Basilica di San Pietro, affidata a Michelangelo);
b. dall'altro, siccome ogni papa segue una sua politica estera, che però dura pochi anni prima di
cambiare con il nuovo papa, il potere della Chiesa in politica diminuisce. Lo dimostra la 'punizio-
ne' che l'imperatore Carlo Vdà al Papa, lasciando che per mesi i suoi soldati vivano come padroni
a Roma, rubando e facendo quello che vogliono.

61
La cultura e l'arte del Rinascimento
Non ti presentiamo in questo capitolo foto di Sandro Botticelli
architetture o statue o quadri: sono tutte trop- (1445-1519)
po note! Ti presentiamo un panorama generale '
E uno dei primi pittori a esal-
dei grandi artisti, con i loro volti e poche no- tare il corpo umano, nudo o
tizie essenziali, non organizzato per categorie: quasi, anticipando tutti i
dove collocare Michelangelo, che è stato archi- grandi del Cinquecento: i suoi
tetto, scultore, pittore, poeta? !:uomo rinasci- capolavori sono La nascita di Venere e La pri-
mentale sperimentava ogni forma di arte per mavera, dove la mitologia greca, o quella bi-
esprimere la sua idea di bellezza, il suo pensie- blica, sono solo una scusa per rappresentare
ro, le sue emozioni. l'uomo e la donna sicuri di sé, della loro forza
Elenchiamo questi geni in base all'anno di na- e bellezza, in piedi anziché in ginocchio da-
scita; puoi cercare in internet le opere che qui vanti a Dio come nella pittura medievale.
richiamiamo solo con un cenno.

Leonardo da Vinci Niccolò Machiavelli


(1452-1519) (1469-1527)
'
Ingegnere, inventore della E conosciuto soprattutto per
vite, teorizzatore della bici- ··: , Il principe, la prima teoria del
eletta e dell'elicottero, che .&·,...,, 1 potere in uno Stato moder-
la tecnologia del tempo non ::.i.iJJJ~ ~..:;;.;: "' no, ma è stato anche storico
permetteva di costruire; scienziato che se- (parla dell'antica Roma per parlare dell'Italia
ziona cadaveri (cosa che la Chiesa proibisce) del suo tempo), filosofo e, come molti geni
per studiare l'anatomia; pittore che insegna a del periodo, si è divertito a scrivere anche per
sfumare il colore anziché a definire con una il teatro. Ha avuto un ruolo importante nella
linea chiara le parti di un quadro; musicista e definizione della politica estera della grande
danzatore per puro piacere personale. Secon- stagione dei Medici e anche della Repubblica
do molti, il più completo genio dell'umanità. dopo il loro esilio.

Ludovico Ariosto Michelangelo Buonarroti


(1474-1533) (1475-1564)
'
E un cortigiano, cioè il classico Michelangelo attraversa gran
intellettuale che vive in una parte del secolo: nel 1500 ha
corte - quella degli estensi a 25 anni, ha già scolpito la
Ferrara, nel suo caso - dove prima Pietà, quella nella Ba-
fa il segretario privato del duca e il diploma- silica di San Pietro a Roma e sta scolpendo
tico. Per la corte scrive il più famoso poema il David. Muore nel 1564, dopo aver concluso
cavalleresco: una lunga storia (oggi sarebbe la Basilica di San Pietro e mentre sta scol-
una specie di serial televisivo, in vari episodi) pendo la quarta Pietà, quella Rondanini, una
in cui si intrecciamo mille storie dei cavalieri scultura che anticipa di quattro secoli l'arte
di Carlo Magno, i paladini, durante la guerra moderna! Architetto, scultore, pittore (pensa
contro i Mori, i musulmani. La prima versio- al Giudizio Universale nella Cappella Sistina
ne dell'Orlando Furioso viene pubblicata nel a Roma), ma anche raffinato poeta: un vero
1516, ne segue una seconda nel 1521 e una uomo rinascimentale, completo.
terza in cui Ariosto apporta diverse modifiche
nel 1532, un anno prima della sua morte.

62 EDILIN,GUA
Raffaello Sanzio Tiziano Vecellio
(1483-1520) (1488/90-1576)

Nella sua breve vita questo Si pensa sempre al rinasci-


pittore crea capolavori di ar- mento toscano e romano, con
monia e grazia, dipingendo Michelangelo, Leonardo e Raf-
un mondo ideale che sembra faello, ma la grande arte è
uscire con facilità dai suoi pennelli, mentre diffusa anche al Nord. Tiziano rappresenta il
in realtà è il frutto dei suoi studi sulla pro- Rinascimento veneziano, fatto di colori bril-
spettiva (che è studiata soprattutto nelle sue lanti e non di linee precise. Nella sua lunga
'città ideali') e sull'uso dei colori. Ha lavorato vita la sua tecnica si evolve continuamente
soprattutto a Roma, dove per anni è stato il e negli ultimi anni parte dei suoi quadri po-
principale rivale di Michelangelo. trebbero sembrare impressionisti ... Ma con tre
secoli di anticipo.

Benvenuto Cellini Andrea Palladio


(1500-1571) (1508-1580)

Scrittore, poeta, ma soprat- Come Raffaello nella pittura,


tutto scultore, orafo, esperto Palladio rappresenta l'equili-
nell'uso dell'argento e dell'o- brio perfetto in architettura,
ro. Il Rinascimento non è solo equilibrio che spiega nei suoi
fatto di palazzi, chiese, opere monumentali, trattati su questa arte. Le sue costruzioni -
enormi e poemi cavallereschi: il Rinascimento chiese, grandi sale cittadine, teatri, ville -
è fatto anche di gioielli, oggetti di arreda- sono esempi perfetti dell'architettura rinasci-
mento e Cellini è il principale artista in que- mentale ed hanno ispirato i palazzi del potere
sto settore. Il suo capolavoro è la statua di in tutto il mondo, da Washington a Londra e
Perseo, uno studio sulla perfezione dell'essere a Buenos Aires.
umano pari al David di Michelangelo.

Pierluigi da Palestrina Torquato Tasso


(1525-1594) (1544-1595)
'
E il più importante musici- Come Ariosto, anche il napo-
sta europeo del secolo, au- letano Tasso vive alla corte
tore di 104 Messe cantate, di di Ferrara, dove scrive l'ulti-
canzoni, inni, ecc. La musica mo dei grandi poemi caval-
precedente era monofonica: anche se era un lereschi, Gerusalemme Liberata, ambientata
coro a cantare, tutti facevano le stesse note; durante le crociate. Anche in questo poema
Palestrina riprende la polifonia, canto a più ci sono decine di storie che si intrecciano,
voci, nata nel Quattrocento, la fa maturare e episodi che si susseguono come le puntate di
ne stabilisce le regole, che ancora oggi sono un serial di oggi. Tasso è stato anche un raf-
rispettate. finato poeta e un autore di testi teatrali, in
cui l'umorismo e l'ambientazione mitologica
non riescono a nascondere la malinconia del
Rinascimento che sta finendo.

63
L'Italia e il mondo nel 1600

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li. a

La mappa a pagina 50 ti ha già fatto vedere come nel 1492 la scoperta dell'America avesse cambiato
la prospettiva del mondo, e quindi il ruolo dell'Italia nel mondo. Questa mappa del 1604 è ancora
più rivoluzionaria - e anticipa quello che sta succedendo nel XXI secolo.
Come vedi, a differenza del planisfero a pagina 50 e di tutte le carte geografiche cui siamo stati
abituati, al centro del mondo non c'è l'Atlantico ma il Pacifico, che mette al centro l'Oceano che
unisce Cina e America. L'Europa e l'Italia sono lontane dal centro del nuovo mondo.
L'autore è un Gesuita italiano, Matteo Ricci (1552-1610), uomo di grande cultura, matematico, ge-
ografo, ma anche il primo a studiare il cinese per descriverlo agli europei. Nel 1578 si trasferisce
in India e nel 1582 arriva a Macao, colonia portoghese in Cina. Visita varie città, dove insegna
soprattutto la matematica occidentale, e nel 1600 arriva a Pechino, dove viene ricevuto come un
grande personaggio.
La biografia di questo tipico 'uomo rinascimentale' è necessaria per capire la cartina, che serve a
Ricci per spiegare ai cinesi come era fatto il mondo. Altri europei sono arrivati in Cina prima di
Matteo Ricci, a cominciare dai veneziani della famiglia Polo a fine Duecento, seguiti da molti mer-
canti dopo che Vasco de Gama arriva nell'Asia orientale via mare navigando intorno all'Africa: ma è
Ricci che si sforza di stabilire un ponte - matematico, geometrico, geografico, linguistico - tra i due
mondi, l'Europa e la Cina. Come avrà descritto l'Italia ai cinesi? Forse con nostalgia, ma certamente
come una parte non molto importante dell'Europa fatta dai grandi Stati nazionali che stavano con-
quistando l'America e stavano facendo colonie in Africa e Asia.

64 EDILIN,GUA
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I secoli della crisi
Nel Seicento l'economia è in crisi: dopo la scoperta dell'America, arriva in Europa una grande
quantità di oro e argento, e questa abbondanza di metalli preziosi crea un'enorme inflazione.
La spaccatura tra cattolici e protestanti si fa più profonda e le guerre di religione del Seicento
muovono eserciti in tutt'Europa, portando distruzione e peste.
Tutto è in crisi; perfino l'idea della Terra è in crisi: non è più al centro del mondo, ma ruota
intorno al sole ...
Nel Settecento i francesi sostengono l'idea che la 'Ragione' può salvare il mondo e, in effetti,
due rivolte borghesi lo cambiano completamente: la Rivoluzione Americana (1776) dimostra
agli europei che non sono più i padroni del mondo e la Rivoluzione Francese (1789) dimostra
all'aristocrazia che il suo ruolo centrale è finito.

65
1550 La grande inflazione,
le guerre, la peste
La grande inflazione
1575 Nel Cinquecento, per ragioni ancora oggi
La peste uccide centinaia di non chiare, la popolazione italiana co-
migliaia di persone al Nord; mincia a crescere e questo significa un
a Venezia muore un terzo aumento della domanda di cibo, di tes-
della popolazione. suti, di materiali da costruzione - e l'au-
mento della domanda crea inflazione.
1607 ~
L'Italia è divisa in tanti ducati, quin-
di usa tante monete, con dei valori di
Esplode la crisi
economica• scambio abbastanza stabili; ma l'infla-
spagnola, che rovina zione è diversa da zona a zona, quindi il
le banche genovesi. valore di scambio delle monete cambia
continuamente, e questo rende difficile
il commercio.
1628 Il grande fattore di inflazione, tuttavia,
Durante la Guerra 1618
dei Trent'anni, i
sono l'oro e l'argento che arrivano dal
soldati tedeschi che
Inizia la Guerra dei Messico e dal Perù: all'inizio, la Spagna
Trent'anni: riguarda l'Europa si arricchisce, ma dopo poco il valore
attraversano l'Italia del
Nord portano la peste; centrale, ma impoverisce dell'oro e dell'argento diminuisce e sicco-
anche il nostro Paese perché
per celebrare la fine me le monete, comprese quelle italiane,
l'Italia è in mano alle
della peste a Venezia valgono per il loro peso in oro o argento,
potenze straniere che sono
viene costruita la •
1n guerra.
Basilica della Salute.

Le parole della storia:


1647 peste, colera, epidemia, contagio, lazzaretto,
Masaniello guida la rivolta quarantena
popolare antispagnola di Un'epidemia è un fenomeno globale, generaliz-
Napoli. zato: qualcuno si ammala di una malattia con-
tagiosa (che può passare ad un'altra persona per
contatto, per contagio appunto) e fa ammalare
gli altri.
1674 Le epidemie più rilevanti della storia sono sta-
Scoppia una seconda te quelle di peste, una malattia che distrugge
rivolta popolare contro il sistema di autodifesa del corpo. Le epidemie
gli spagnoli, questa hanno sempre colpito l'Europa intera, dalla peste
volta a Messina. 'nera' alla metà del Trecento, alla peste del 1628
descritta da Manzoni nei Promessi Sposi, all'in-
1730 fluenza 'spagnola' dopo la prima guerra mondiale
1774 Intorno al 1730 inizia che lascia dietro di sé milioni di morti. Un altro
Per cercare di regolare il la ripresa economica ti po di epidemia frequente nella storia (e presen-
sistema delle imposte, i in Italia, soprattutto te ancora oggi in alcune parti del mondo) è il
Savoia creano nel 1774 nel Regno di Napoli. colera, che colpisce l'intestino.
la Guardia di Finanza. Per evitare il contagio, Venezia decide che ogni
nave che arriva dall'Oriente, con tutto il suo
equipaggio e tutte le merci, deve restare per 40
giorni (in veneziano: una quarantena de zorni)
sull'isola di San Lazzaro (da cui viene la parola
lazzaretto), esposta al sole e 'disinfettata' con
1800 fumo continuo.

66 ED ILIN,GUA
diminuisce anche il valore delle monete con cui si pagano gli scambi di merci tra ducati e il lavoro
di artigiani, soldati, commercianti.
Nel 1607 il governo spagnolo dichiara bancarotta, cioè annulla, cancella tutti i debiti che ha con i
nobili e i banchieri, e tra i banchieri che hanno prestato più denaro ai re spagnoli ci sono quelli di
Genova, che viene cosi distrutta economicamente dalla crisi finanziaria.
Anche gli altri ducati indipendenti hanno molte perdite, ma la crisi colpisce soprattutto i ducati e
i regni spagnoli in Italia, da Milano ai piccoli ducati intorno alla Toscana, fino al Regno di Napoli.
Nel Sud, tuttavia, i lavoratori sono pagati talmente poco che un secolo dopo, all'inizio del Sette-
cento, il basso costo del lavoro rilancia le esportazioni, soprattutto verso la Spagna, per cui c'è una .....
......
ripresa economica, che tuttavia arricchisce solo l'aristocrazia.
Nel Settecento abbiamo una ripresa industriale anche intorno ai grandi laghi in Lombardia che è
8
~
legata soprattutto alla tessitura della seta. ......
Le guerre
Non ci sono guerre italiane rilevanti in questo periodo: metà Italia è spagnola, l'altra metà è co-
stituita da ducati che vogliono la pace per poter produrre e commerciare, cioè arricchirsi e godere
della propria ricchezza. Ma il commercio e la ricchezza diminuiscono perché la domanda dall'estero
diminuisce.
Infatti, in Europa scoppiano diverse guerre di successione, cioè guerre tra gli eredi che vogliono
succedere a un re morto, e spesso ciascun erede si allea con uno stato, per cui le guerre diventano
europee. C'è anche una guerra di matrice religiosa e culturale tra Stati cattolici e protestanti, in
parte condotta con gli eserciti e in parte con le banche: la più distruttiva è la Guerra dei Trent'Anni,
che interessa anche l'Italia per la successione nel ducato di Mantova: i soldati tedeschi arrivano in
Italia e portano la peste.

La peste
Abbiamo detto sopra che nel Cinquecento, per ragioni ancora oggi non chiare, la popolazione ita-
liana cresce molto; ma le città sono circondate da mura e non possono allargarsi: quindi aumenta il
numero di persone in ogni casa, con problemi di igiene sia nelle case sia nella città, dove le fogne
che raccolgono i rifiuti sono insufficienti.
La mancanza di igiene, la diffusione di topi e pulci, la grande quantità di persone in poco spazio
creano le condizioni perché il contagio sia rapidissimo e non controllabile: nascono cosi le grandi
epidemie di colera e, soprattutto, di peste.
Nel Medio Evo le città più colpite sono quelle di mare, dove la peste arriva dall'Asia: a metà Trecen-
to, una peste che ha fatto più di cinque milioni di morti in Cina arriva in Europa uccidendo almeno
un terzo della popolazione; i veneziani, i principali
commercianti con il mondo asiatico, reagiscono con
la quarantena e il lazzaretto, due procedure che ven-
gono copiate in tutti i porti europei.
Alla fine del Cinquecento e poi nel 1628 due altre
epidemie di peste distruggono la popolazione e l'e-
conomia e mettono in crisi gli scambi commerciali,
La peste in due illustrazioni dell'edizione originale dei già ridotti a causa della crisi spagnola e della Guerra
Promessi Sposi di A. Manzoni. dei Trent'anni.

Mlll9BIWA.

67
1550 Lo scontro tra Religione
1563 e Ragione
Si conclude il Concilio di
1600 Trento, che, con il Nuovo Il conflitto tra religione e scienza
Giordano Bruno, un Catechismo, stabilisce le
Verità della Chiesa Cattolica. Dopo il Concilio di Trento, la Chiesa si
filosofo cattolico che cerca chiude nelle sue verità e non accetta
di integrare fede e nuova Il Tribunale dell'Inquisizione
scienza rinascimentale, diventa potentissimo. che qualcuno le metta in dubbio. Anche
viene condannato quando si tratta di verità non importanti
dall'Inquisizione e sul piano religioso, quello che è scritto
bruciato a Roma. 1623 nella Bibbia è vero: siccome nella Bibbia,
Muore un altro filosofo ad esempio, c'è scritto che durante una
cattolico che cerca una
battaglia "il sole si fermò", ciò significa
sintesi tra fede e scienza,
Paolo Sarpi; negli anni che il sole gira intorno alla terra e quin-
precedenti, per due volte di tutta la fisica da Copernico a Keplero,
l'Inquisizione aveva cercato da Galileo a Newton è contro la parola
di ucciderlo. di Dio. E dove può la Chiesa processa e
arriva ad uccidere gli scienziati.
1674 In realtà la Chiesa processa e spesso uc-
1633 Marcello Malpighi pubblica il
La Chiesa condanna cide anche i filosofi, ad esempio due fra-
primo atlante anatomico del
Galileo Galilei per il corpo umano. ti cattolici come Giordano Bruno e Paolo
Dialogo sopra i due Sarpi che cercavano di dimostrare che la
massimi sistemi del nuova scienza non è contro la religione.
mondo. 1764
Le grandi guerre religiose, come la Guer-
~ = . r , -OTAL O GO
...... '
(;,\Jll (I) GA!.11.FI UNC,[(,I
.,,.n..,.71<.ù ,4..,,,,,,.,.1u,,..,
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Cesare Beccaria pubblica Dei
delitti e delle pene, trattato
ra dei Trent'Anni in Europa e quella tra
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contro la pena di morte. cattolici e puritani in Inghilterra, non


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DELLE J.'.ENE .

Le parole della storia:


tolemaico, copernicano;
inquisizione, rogo, tortura

1703 Tolomeo è uno studioso egiziano che perfeziona


Guido Grandi pubblica il modello del mondo antico in cui la terra è al
il primo libro di centro e il sole, la luna e i pianeti le girano intor-
analisi matematica, no: il modello tolemaico è quello presente nella
De quadratura circuli, Bibbia, che dice che il sole smise di girare intorno
et hyperbolae, che gli
1776 alla Terra per permettere la conclusione di una
dà fama europea; è Nel 1776 Alessandro Volta battaglia.
Grandi che fa conoscere scopre l'esistenza del Quando gli astronomi Copernico e Keplero dimo-
in Italia i Principia metano; tra il 1780 e il 1799 strano che è la terra che gira intorno al sole (mo-
Mathematica di Newton. lavora alla costruzione del dello copernicano) la Chiesa rifiuta di accettare
"condensatore di elettricità", la scienza che va contro la Bibbia. Galileo accetta
cioè la pila. il modello copernicano e il tribunale dell'Inqui-
sizione, che la Chiesa usa per colpire chi si di-
1786 1791 stacca dai principi del cattolicesimo, lo condanna
Il Granducato di Toscana Luigi Galvani pubblica De alla prigione e gli toglie l'insegnamento univer-
è il primo stato europeo viribus electricitatis in motu sitario.
che accetta la teoria di musculari, in cui dimostra Galileo è fortunato: molti altri filosofi e studiosi,
Beccaria ed abolisce la l'esistenza dell'elettricità nel insieme a migliaia di persone semplici, vengono
pena di morte. corpo. torturati e se non accettano la verità della Chie-
sa vengono bruciati sul rogo, un mucchio di legna
• •
1800 1n mezzo a una p1azza.

68 ED ILIN,GUA
riguardano l'Italia, dove i protestanti sono pochi e quasi sempre in zone di confine. Tuttavia, non
vanno dimenticati il massacro dei protestanti in Valtellina (tra Milano e la Svizzera), compiuto nel
1620 dai duchi spagnoli di Milano, e il massacro dei valdesi, protestanti della Val di Susa, tra Torino
e la Francia, nel 1655.
Di fronte a una Chiesa incapace di leggere il mondo che avanza, la scienza si distacca da ogni forma
di religione e inizia il cammino che porterà al secolo della 'Dea Ragione', l'Illuminismo del Sette-
cento.

La grande scienza italiana del Sei-Settecento .....


......
Si ricorda sempre l'Italia per la letteratura, l'arte, la musica, e spesso si dimentica il suo contributo 8
alla scienza, che in questi due secoli è immenso: ~
......
a. il primo nome da ricordare è Gal;leo Gal;le; (1564-1642) che mette le basi del metodo sperimen-
tale, su cui si basa la scienza moderna;
b. raramente si ricorda Marcello Malp;gh; (1628-1694), che pubblica un 'atlante' illustrato del cor-
po umano: è la base dell'anatomia, lo studio del corpo umano;
c. Lu;g; Galvan; (1737-1798) offre un altro contributo essenziale alla biologia: scopre che il corpo
produce energia elettrica, con la quale invia i segnali che governano i movimenti muscolari;
d. pochi ricordano che il termine elettrico 'volt' è un omaggio ad Alessandro Volta (1745-1827)
che scopre i gas infiammabili, tra cui il metano, e soprattutto riesce a conservare l'elettricità in
un'apparecchiatura, la pila o batteria, che ti mostriamo in questa pagina: è alla base della tec-
nologia moderna.
Abbiamo scelto questi quattro nomi, ma in Italia in questo periodo di crisi economica e religiosa un
numero significativo di intellettuali sceglie di seguire la Ragione anziché la Religione, in sintonia
anche con quello che avveniva in tutt'Europa durante l'Illuminismo.

La filosofia razionalista del Settecento italiano


Nel Seicento, Bruno, Sarpi ed altri cercano di integrare fede e ragione, ma sappiamo come sono
finiti. Nel Settecento quindi molti filosofi, come gli scienziati, scelgono di ignorare la religione:
a. G;ambatt;sta v;co (1668-1744), dopo aver dichiarato che il mondo è creato da Dio e che la
morale religiosa è buona cosa, scrive due opere fondamentali per interpretare il mondo nuovo
immaginando lo svolgersi della storia
senza alcun intervento di Dio: il De
constantia iurisprudentis che mette le
basi del diritto universale, e La scien-
za nuova, che dà una visione completa
della rivoluzione scientifica in corso;
b. Cesare Beccaria (1738-1794) scrive
Dei delitti e delle pene, in cui nega
che lo Stato abbia il diritto di met-
tere a morte i suoi cittadini: è una
rivoluzione giuridica totale e il primo
Stato che elimina la pena di morte è il
Il cumulatore di elettricità costruito da Volta. Granducato di Toscana, nel 1786.

69
1700 Gli stranieri in Italia
1703 Una storia iniziata nel Cinquecento
I Savoia lasciano l'alleanza
con i francesi e tornano ad Nel precedente capitolo (pagine 54 e 59)
allearsi con gli spagnoli. abbiamo visto che dopo la morte di Lo-
renzo il Magnifico e la fine dell'equilibrio
che i Medici avevano realizzato in Italia,
I Savoia ottengono gli stranieri si sentono padroni non solo
la Sicilia: qui vedi il del Sud (prima francese, poi aragonese,
simbolo della Sicilia, che poi spagnolo), ma anche del Centro e del
ricorda sia la forma a
1720
Nord:
triangolo dell'isola, sia Gli spagnoli incominciano
ad abbandonare l'Italia: a. nel 1509 tedeschi, spagnoli e francesi
il dio dell'inverno, della
primavera e dell'estate. la Sicilia passa all'Austria frenano l'espansione di Venezia;
e i Savoia ottengono in b. nel 1516 la Francia e la Spagna si ac-
cambio la Sardegna; questo cordano: ai francesi va il ducato di Mi-
è il simbolo dell'isola, lano, agli spagnoli il Regno di Napoli;
che rappresenta i 4 stati
indipendenti in cui era c. nel 1524 i francesi occupano Milano,
organizzata l'isola. ma nel 1525 gli spagnoli li sconfiggo-
!.', r- no a Pavia e riprendono il ducato;
d. nel 1527 i soldati di Carlo V invadono
r ~ Roma.
'

Gli italiani collaborano spesso con gli


stranieri: ad esempio, è un Savoia a
guidare gli spagnoli contro i francesi in
Normandia; due Medici, Caterina e Maria,
regnano in Francia al posto dei loro fi-
I ducati di Parma e gli troppo giovani, e il cardinale italiano
Piacenza e il Granducato Mazzarino domina il regno francese per
di Toscana passano agli 1759
Nel 1759, Carlo di Borbone, re
molti anni.
austriaci.
di Napoli dal 1734, diventa re Vediamo meglio le varie potenze stranie-
di Spagna. re in Italia.

1796-..
Napoleone invade
l'Italia e l'anno
Le parole della storia:
successivo (Trattato di guerra di successione, dinastia, ramo cadetto
Campoformio) vende
il ducato di Venezia Le monarchie (i regni, i ducati, gli stati che non
all'Austria. Da parte sua, sono repubbliche) hanno una dinastia, cioè una
l'Austria riconosce la famiglia regnante e il potere passa di padre in
Repubblica Cisalpina. figlio (o figlia, in alcuni casi).
Quando un re o un duca muore senza figli, o ha
avuto figli legittimi e illegittimi, spesso ci sono
guerre di successione, cioè si combatte per 'suc-
cedere al trono', per chi deve prendere il posto, e
naturalmente il titolo, del padre.
Quelli che si combattono sono i vari rami della
dinastia. C'è sempre un ramo principale, quello
del primo figlio, che eredita il regno, e un ramo
cadetto, di solito legato al secondo figlio o a
1800 nipoti.

70 ED ILIN,GUA
I Francesi
Nel Cinque-Seicento i francesi vedono l'Italia,
soprattutto quella di Nord-Ovest, come la pe-
riferia del loro regno. Il Re Sole considera i
Savoia come suoi feudatari, li aiuta nelle loro
conquiste; nel 1684 arriva a bombardare Geno-
va, ducato autonomo, perché si è alleata con
gli spagnoli (qui a sinistra un dipinto che mo-
stra il bombardamento). ...........
Nel Settecento, e fino al 1796 anno in cui Na- 8
poleone invade l'Italia, il dominio della Francia ~
sull'Italia non è territoriale, ma culturale at-
......
traverso le idee dell'Illuminismo.
L'Illuminismo è una corrente di pensiero che
reagisce al clima di paura creato da una religiosità molto simile alla superstizione, rifiuta l'idea che
la peste, gli anni di clima freddo e tante altre disgrazie siano una punizione di Dio. Al centro di tut-
to ci sono la ragione, il metodo scientifico, l'istruzione, che permettono di pensare in modo auto-
nomo, senza la guida della Chiesa o delle credenze popolari. L'Illuminismo si diffonde rapidamente
al Nord, soprattutto a Milano, e a Napoli, una delle capitali del pensiero moderno nel Settecento.
Gli Spagnoli
Nel Cinque-Seicento gli spagnoli dominano Milano, i piccoli ducati intorno alla Toscana, e tutto il
Sud. Lo Stato della Chiesa fonda molta della sua politica sull'alleanza con la Spagna, che ha elimi-
nato i musulmani dall'Andalusia e sta cristianizzando l'America secondo i princìpi cattolici, mentre
nel Nord America prevalgono i princìpi protestanti, in particolare puritani. Anche la Repubblica
Serenissima deve tener conto della presenza degli spagnoli in mezza Italia, e quindi deve fare una
politica che non li disturbi.
Nel Settecento tuttavia la Spagna perde l'interesse per l'Italia: è inu-
tile investire fondi e armi al Sud, povero e spesso in rivolta, quando
gli stessi fondi e gli stessi eserciti possono operare nella ricchissima
America spagnola. Per ricompensare i Savoia, che durante la Guerra di
successione spagnola abbandonano i francesi per allearsi con loro, nel
1713 gli spagnoli regalano ai piemontesi la Sicilia e danno la Sardegna
all'Austria - anche se nel 1720 i Savoia e gli austriaci si scambiano le
due isole, come se fossero le carte di un gioco ...
L'anno fondamentale è il 1759: Carlo di Borbone, re di Napoli, diventa re
di Spagna con il nome di Carlo III e si trasferisce a Madrid, la nuova capi-
tale. Ma il suo cuore è a Napoli e si prende cura della città inviando molte
delle nuove ricchezze e facendone una delle grandi capitali europee.

Gli Austriaci
Leopoldo, granduca di
Dopo la guerra di successione nel regno di Spagna, nel 1720 gli austriaci Toscana, dal 1790 imperatore
ottengono la Sicilia come compenso per il loro aiuto. Dopo la guerra di del Sacro Romano Impero,
successione in Polonia, sempre come compenso per l'aiuto, nel 1738 ot- re d'Ungheria e di Boemia e
Duca di Milano con il nome di
tengono il ducato di Parma e il Granducato di Toscana, con l'impegno di Leopoldo II.
non farli diventare parte dell'impero degli Asburgo, anche se i granduchi
vengono da un ramo cadetto, cioè i figli nati dopo il primogenito, di quella dinastia.
Il Granducato di Toscana ha la fortuna di avere un sovrano illuminato, cioè aperto alle nuove idee
dell'Illuminismo: Leopoldo (in carica dal 1765 al 1790), che trasforma il Granducato in uno stato
moderno. Infatti, è il primo nel mondo ad abolire la pena di morte.

71
Venezia, Milano, Firenze, Roma, Napoli
In questa pagina non c'è una cronologia, perché hai già trovato nelle pagine precedenti le date che
riguardano la vita di questi Stati in questo periodo. Nel quadro generale della storia d'Italia hai già
trovato alcune delle cose che riprenderemo in dei piccoli 'ritratti' di questi stati fondamentali per
la storia d'Italia.

Venezia, la Repubblica Serenissima


Nata come repubblica autonoma dall'Impero bizantino nel IX secolo, diventata
potenza marittima nel XII, raggiunto il massimo splendore nel XVI secolo, Venezia
decade lentamente fino ad essere venduta all'Austria nel 1797, e poi entra a far
parte del Regno d'Italia nel 1866, cinque anni dopo le altre regioni.
Perché la Serenissima è durata mille anni?
La prima risposta sta nella sua costituzione: ogni carica di governo dura un anno e non si può es-
sere eletti di nuovo. Nessuno diventa un professionista della politica e tutti, prima o poi, devono
governare - dove per 'tutti' s'intende la classe dirigente, i mercanti. Solo il Doge è eletto a vita, ma
è una figura simbolica, rappresenta la continuità della Repubblica.
La seconda risposta sta nell'apertura mentale: Venezia è un luogo di scambio di idee, non c'è cen-
sura, i filosofi condannati dalla Chiesa, da Galileo a Paolo Sarpi, possono venire a Venezia ed essere
liberi, la libertà di stampa è totale, almeno per la logica di quei tempi.
Nel Settecento ormai la Serenissima è solo l'ombra di se stessa e quindi la sua fine non stupisce
nessuno in Europa.

Milano, il centro della Pianura Padana


Dalla fine dell'impero romano, la pianura del Po è sempre stata la zona più produt-
tiva e più ricca d'Italia, prima con i Goti e i Longobardi, poi nell'impero di Carlo
Magno. Milano è il centro economico e culturale di questa grande pianura.
1J1
~~
"t Comune potente nel medioevo, signoria dei Visconti e degli Sforza dal Trecento,
nel Cinquecento Milano passa dagli spagnoli ai francesi e poi nei secoli ancora agli
spagnoli, agli austriaci e ai francesi, per diventare italiana nel 1861.
La sua posizione geografica tra Italia e Europa centrale è ottima e i milanesi sanno sfruttarla:
ad esempio, siccome il traffico commerciale viaggia soprattutto per acqua, i milanesi affidano a
Leonardo (che lavora quasi tutta la sua vita per gli Sforza) la costruzione di un porto e di canali che
permettano la navigazione fino al Po, il fiume che unisce Torino, Mantova e Ferrara con l'Adriatico.
Sotto gli spagnoli il ducato decade, ma nel Settecento ritrova la crescita economia, sfruttando i
molti fiumi per produrre energia con i mulini ad acqua: è l'energia che muove l'industria dei tessuti.
La nuova borghesia industriale è aperta alle idee moderne e Milano diventa il centro dell'Illumini-
smo italiano.

Le parole della storia: agricoltura, industria, commercio, servizi, infrastruttura


La ricchezza dei paesi viene dalla produzione.
La produzione primaria è l'agricoltura, che in realtà include anche l'allevamento del bestiame; la rivoluzione indu-
striale (verso la metà del Settecento) porta alla produzione secondaria, che trasforma le materie prime in prodotti da
.
commerciare.
Agricoltura e industria hanno bisogno di un mercato, dove il rapporto tra la domanda e l'offerta dei prodotti ne definisce
il prezzo.
La produzione ha bisogno di commercio; per commerciare servono infrastrutture, cioè strade, porti, e servizi ammini-
strativi, assicurativi, bancari.
Le società antiche sono primarie; dal Settecento si sviluppano economie industriali, secondarie; noi viviamo nella
società del terziario, in cui i principali prodotti che si vendono e si acquistano sono servizi.

72 ED I LIN,GUA
Firenze, una città all'avanguardia
Nel medioevo è un Comune potentissimo e dal Quattrocento diventa la città dei
Medici, che lentamente conquistano tutta la Toscana. Nel periodo di massimo
splendore è la città più ricca d'Europa, insieme a Venezia, ed è il punto di equili-
brio dell'Italia divisa in mille stati.
Dal secondo Cinquecento Firenze decade, perché la sua è una potenza finanziaria,
non commerciale come Venezia o industriale come Milano, e l'inflazione del Sei-
cento la danneggia (anche se soffre meno di Genova, dove molte banche falliscono).
Nel Settecento, a seguito di guerre di successione in Europa, Firenze passa alla dinastia austriaca .....
......
degli Asburgo-Lorena, ma senza diventare parte dell'Impero austriaco - e il secondo dei granduchi, 8
Leopoldo, è una persona di grande cultura e apertura mentale, che fa rinascere la città, il suo ruolo ~
economico e la sua capacità di innovazione politica: ad esempio, crea una monarchia costituzionale
......
(anche il re obbedisce alla costituzione) e abolisce la pena di morte.

Roma, la sete di denaro in nome di Dio


Lo Stato della Chiesa non è mai stato al servizio di Dio, ma dei papi e dei cardinali.
Alla fine dell'impero romano Roma decade, diventa poco più che un villaggio, e
rinasce solo per il potere politico dei papi che incoronano gli imperatori, che obbli-
gano tutti i re a partecipare all'esercito cristiano nelle Crociate, che ricevono una
parte del 10% dei guadagni che tutti i produttori pagano ai vescovi e ai monasteri.
Dalla seconda metà del Quattrocento questo meccanismo non funziona più, i re si
sentono sempre più autonomi dalla Chiesa, e per trovare denaro i Papi vendono indulgenze (il per-
dono dei peccati), vendono i titoli di vescovo e cardinale ... e Roma diventa ricchissima, soprattutto
nel Seicento, quando si trasforma da città medievale in città barocca.
Nel Settecento, con le classi dirigenti europee sempre meno interessate alla religione e con l'Europa
protestante che ormai non guarda più a Roma, lo Stato della Chiesa decade, viene cancellato da
Napoleone, e poi resiste ancora mezzo secolo prima che il Regno d'Italia conquisti la città nel 1870,
lasciando lo Stato della Chiesa solo sulla collina del Vaticano.
Napoli, la capitale del Sud
Per l'imperatore Federico II, nel XIII secolo, Napoli è la capitale del Sud. !.:'imperatore
rarricchisce, fonda l'università; Napoli continua ad arricchirsi anche sotto i francesi
~ i e gli aragonesi che la governano fino a Napoleone. Ma fuori dalla città, nel grande
1
{ i .! i regno, la povertà cresce sempre di più. Fino al Cinquecento 'governare' significa, per
· , .,.-...,;;;/ gli spagnoli, sfruttare il Sud e la Sicilia sia mantenendo migliaia di aristocratici che
• ·.,, ,, . ' hanno feudi in quelle regioni, sia mandando in Spagna le tasse raccolte in Italia,
~· anziché investirle nel Regno di Napoli. Dopo la scoperta dell'America le tasse degli
italiani diventano poco importanti per la Spagna, che ha trovato enormi ricchezze in America, e quindi
'
molti capitali restano a Napoli anziché andare a Madrid. E così che la città torna a risplendere.
Nel Settecento, quando il re di Napoli Carlo di Borbone diventa re di Spagna, sposta molti capitali
dalla Spagna a Napoli, che diventa una delle grandi capitali europee, aperta all'innovazione cultu-
rale e tecnologica (qui nell'Ottocento viene costruita la prima ferrovia italiana).
La conquista dei Savoia, nel 1860, viene gestita molto male dai Piemontesi e sorgono diversi pro-
blemi: i Piemontesi sono legati alle idee, all'economia, ai mercati europei, e non capiscono che per
un popolo sfruttato per secoli dagli stranieri lo Stato viene visto come un nemico; né capisce le
possibilità e i limiti di un'economia agricola da secoli priva di investimenti e innovazioni, che viene
distrutta dalla nuova moneta unica per tutto il Regno, la lira, troppo forte per un'economia debole
che avrebbe bisogno di una moneta debole per favorire le esportazioni.

73
1775 L'Italia napoleonica
1776
Inizia la preparazione della
L'Illuminismo in Italia
Costituzione Americana, La Francia del Settecento è quella della
che si basa sui principi 'Dea Ragione', dell'Encyclopédie che deve
1779 - dell'illuminismo francese. dare a tutti gli strumenti della conoscen-
Nel 1779 Leopoldo di za, della borghesia che investe e produce
Toscana cerca di orga-
ricchezza anziché dell'aristocrazia che
nizzare il suo Granducato
come una monarchia co- non ha fatto nulla per guadagnare i suoi
stituzionale, sulle linee privilegi.
indicate dall'Illuminismo L'Illuminismo arriva in Italia, soprattut-
francese. Il progetto to a Milano, Venezia, Firenze e Napoli,
ripreso nel 1790 viene e quindi per gli intellettuali italiani non
fortemente ostacolato è una sorpresa che nel 1776 l'America si
e il granduca alla fine è ribelli agli inglesi, che nella sua costi-
costretto a rinunciarvi.
tuzione scriva che tutti gli uomini na-
1789 scono uguali e che compito dello Stato
è aiutarli nella pursuit of happiness, e
Scoppia la Rivoluzione
Francese. non è una grande sorpresa che nel 1789
a Parigi esploda la rivoluzione.

Napoleone, un immigrato dall'Italia


che conquista l'Italia
Napoleone nasce in Corsica un anno dopo
1796 ~
che questa è passata da Genova alla Fran-
Napoleone guida la
cia, ma la sua madrelingua è l'italiano-
1797
campagna d'Italia tra genovese, e infatti ha problemi quando
Napoleone vende la
il 1796 e il 1799. frequenta la scuola francese. Questo lo
Serenissima, la Repubblica di
Venezia, all'Austria . porta a puntare sulla matematica, il co-

) . ,_.,_
. Ì"'~...

.. Le parole della storia:


1802 ~
Nella pianura padana la ribellione, rivolta, rivoluzione
Repubblica Cisalpina si In ogni situazione di stress sociale ci sono dei
trasforma in Repubblica ribelli, persone o gruppi di persone che si ribel-
Italiana, sempre sotto il 1805 lano con l'appoggio del popolo, ma le ribellioni
dominio francese. Napoleone diventa re d'Italia e le rivolte spontanee sono sempre brevi, perché
(il Nord e il Centro) e suo non sono organizzate.
fratello Giuseppe diventa re I capi rivoluzionari invece riescono a dare un'or-
di Napoli. ganizzazione alle rivolte spontanee, le trasforma-
no in un movimento politico: a Boston i borghesi
1814 si ribellano contro le nuove tasse, ma solo con la
Dopo la prima sconfitta, guida di Washington, Franklin e altri intellettuali
1815 la ribellione diventa rivoluzione, la rivoluzione
Napoleone si ritira
sull'isola d'Elba, vicino Dopo la vittoria a Waterloo, del 1776 che dà agli americani l'indipendenza. In
alla costa toscana. il Congresso di Vienna riporta Francia la Rivoluzione borghese del 1789 cambia
l'Italia alla situazione in cui il mondo.
era prima di Napoleone. Si usa la parola rivoluzione anche per indicare
grandi cambiamenti scientifici (la Rivoluzione
copernicana) ed economici (la Rivoluzione in-
1800 dustriale).

74 ED ILIN,GUA
dice che non ha bisogno di lingua, e soprattutto sulla trigonometria, che è fondamentale per cal-
colare matematicamente, e non solo sulla base dell'esperienza, come lanciare una palla di cannone
sapendo dove andrà a cadere.
Questa sua eccezionale capacità matematica, insieme ad un carattere fortissimo, lo portano a di-
ventare generale a 26 anni. La sua prima grande campagna militare è quella in Italia, tra il 1796 e il
1797. Sconfigge immediatamente i Savoia, occupa il Piemonte, poi la Toscana, lo Stato della Chiesa,
il Regno di Napoli, creando tante repubbliche 'giacobine', cioè con lo stesso ordinamento della re-
pubblica rivoluzionaria di Parigi.
Nel 1797 conclude la conquista della Pianura Padana e della Repubblica di Venezia a crea la Re- .....
......
pubblica Cisalpina ("di qua dalle Alpi" come era chiamata ai tempi dell'antica Roma) e attacca il
sud dell'Austria; ma a Parigi questo giovanissimo generale ricco di ambizioni e capace di riscuotere
8
~
tanti successi, comincia a preoccupare il governo rivoluzionario, che gli toglie una metà dell'eserci- ......
to destinandolo ad un'altra zona. Napoleone vuole capire che cosa sta succedendo a Parigi, chiude
la campagna d'Italia in un trattato in cui la Repubblica Serenissima viene ceduta all'Austria, dopo
1100 anni di indipendenza, e l'Austria da parte sua si impegna a non danneggiare le repubbliche
giacobine, rivoluzionarie nate in Italia.
L'entusiasmo degli intellettuali italiani
Vincenzo Monti, Alessandro Manzoni, Ugo Foscolo e molti altri intellettuali italiani sono 'inna-
morati' di Napoleone: approvano la sua promessa di uguaglianza e democrazia; sostengono il suo
progetto di avere un liceo in ogni città (la prima condizione dell'uguaglianza è l'istruzione, secondo
Napoleone) e la creazione di un catasto (un registro dove scrivere a chi appartiene ogni casa e ogni
terreno); sono felici di avere una moneta unica che permette di viaggiare senza dover cambiare
moneta ogni pochi chilometri.
Nel 1805 Napoleone, che dal 1800 è Imperatore dei francesi, diventa re d'Italia: gli intellettuali ne
sono felici, si avvera il sogno dell'Italia unita.
La sconfitta
Prima che sul campo di battaglia Napoleone viene sconfitto dalla delusione dei suoi ammiratori.
Avevano sperato nella democrazia, nell'istruzione per tutti coloro che la meritavano, e si trovano
con un Imperatore che si fa incoronare dal Papa a
Parigi anziché venire a Roma, che decide senza più
alcun ideale che non sia quello del suo potere, che
mette i suoi fratelli, i suoi nipoti su tutti i troni
Regno d'Europa, che regala l'Italia a suo figlio bambino.
Impero \.....--~ d'Italia Un genio che lentamente diventa folle, perde
Francese
o
consapevolezza della realtà, e quindi tra il 1814 e
il 1815 viene sconfitto due volte: la prima volta
viene mandato in un'isoletta toscana, con il tito-
<J lo di Re dell'Isola d'Elba; la seconda volta viene
Q
mandato a Sant'Elena, nell'Atlantico, in attesa
della morte, che arriva nel 1821.
Le potenze vincitrici si riuniscono a Vienna nel
Regno di 1815 e fanno andare all'indietro l'orologio del-
egno
ardeg a
Napoli la storia: tutto torna come prima di Napoleo-
ne - tranne in Italia, dove l'Austria si tiene non
solo Venezia ma anche il ducato di Milano, e fa
• del Lombardo-Veneto una provincia dell'Impero
Regno di Asburgico.
Sicilia
!:Italia napoleonica

75
La cultura tra il Seicento e il Settecento
In questo capitolo abbiamo unito due secoli, perché entrambi sono segnati dalla crisi economica e
politica dei vari Stati italiani.
Ma sul piano culturale i due secoli sono molto diversi, e una delle poche cose che continua senza
interruzioni è la cultura scientifica, che abbiamo visto a pagina 69.
Dal punto di vista letterario la produzione è ben lontana dallo splendore dei secoli precedenti
(1300-1500), in ogni caso ci focalizziamo solo sull'arte e sulla musica.

Le parole dell'arte: barocco, neoclassicismo


Le due parole del titolo sono l'essenza di questi due secoli; il Seicento è il secolo del barocco e il
Settecento è il secolo del gusto neoclassico.
L'artista del periodo Barocco vuole stupire lo spettatore, il lettore, colui che guarda un quadro,
quindi cerca di sorprenderlo con nuovi elementi stilistici; nelle arti, per i maggiori artisti la 'sor-
presa' non è solo un pretesto, un'aggiunta, ma diventa innovazione artistica che segna il percorso
dell'arte successiva: ad esempio, le luci violente nei quadri di Caravagg;o (pag. 65), i corpi contorti
nelle sculture di G;an Lorenzo Bern;n;, costruzioni architettoniche impressionanti, piene di curve
e riccioli, come la Basilica della Salute a Venezia, costruita da Baldassare Longhena per ringraziare
la Madonna per la fine della peste del 1628-35, la stessa che aveva colpito Milano (vedi pag. 66).

Basilica di Santa Maria della Salute, Venezia,


Baldassare Longhena

Gian Lorenzo Bernini, Apollo e Dafne, 1622-1625,


Galleria Borghese, Roma

76 EDILIN,GUA
Neoclassico significa riprendere i classici, visti attraverso gli occhi di Palladio: facciate che ricor-
dano un tempio greco, cupole, grandi portici con archi ampi e luminosi. Tra gli artisti maggiori
della perfezione neoclassica citiamo Anton;o Canova, che in questa statua ritrae Paolina Borghese,
sorella di Napoleone.

...........
8
~
......

Antonio Canova, Paolina Borghese, 1805-1808, Galleria Borghese, Roma

Le parole della musica: madrigale, oratorio, melodramma


Nel Tre-Quattrocento si comincia a mettere in musica dei testi letterari, come si fa oggi con le 'can-
zoni d'autore': sono i madrigali, che vengono cantati da una sola voce accompagnata, di solito, da un
liuto (da cui deriva la chitarra moderna). Nel Cinquecento, Pierluigi da Palestrina (vedi pag. 63) fa
fiorire la musica a più voci, la polifonia, che nel Seicento trova il suo massimo splendore con Claud;o
Monteverd;.
Monteverdi apre due nuove strade:
a. l'oratorio, cioè una composizione musicale lunga
e complessa su tema religioso; in tutto il Seicento
e il Settecento si scrivono oratori, tra cui i famo-
sissimi Juditta Triumphans (1716) di v;vald; e lo
Stabat Mater (1736) del giovanissimo Pergoles;;
b. il melodramma, cioè il teatro in musica che oggi
chiamiamo 'opera'. Monteverdi compone la prima
opera, Orfeo, nel 1607. Il melodramma si svilup-
pa per tutti questi anni e nel Settecento trova il
Antonio Vivaldi (1678- suo centro a Vienna, con poeti come Metastas;o Wolfgang Amadeus
1741), il maggiore e Da Ponte, che scrivono i 'libretti', i testi delle Mozart (1756-1791),
musicista italiano, che grande compositore
si sposta da Venezia a opere, in italiano per musicisti come Gluck, Salieri austriaco
Vienna. e Mozart. di opere 'italiane'.

77
Il mondo alla fine del Settecento

Emanuel Leutze, Washington attraversa il fiume Delaware, 1851, Metropolitan Museum of Art, New York

I due quadri rappresentano il mondo alla fine del Settecento.


Quello di Leutze, mostra George Washington che attraversa il fiume , Delaware per attaccare gli in-
glesi: è la guerra di indipendenza americana, che inizia nel 1776. E un segnale importante: mostra
che l'Europa non è più la padrona assoluta del mondo, che può essere sconfitta e rimandata a casa
sua. Trent'anni dopo, durante la tempesta napoleonica, gli stati dell'America latina si ribellano e
conquistano l'indipendenza dalla Spagna e dal Portogallo.
'
E vero che Inghilterra e Francia continueranno
nell'Ottocento a creare colonie: ma non c'è più
l'idea che possano essere per sempre legate a
Londra o Parigi. Tutto il mondo ha imparato
che può ribellarsi e ritrovare l'indipendenza.
Il quadro di Délacroix mostra la Libertà che
guida i parigini alla conquista della prigione
della Bastiglia, nel 1789, cioè 13 anni dopo la
ribellione americana. In questo caso il mondo
impara che i re possono cadere non solo a cau-
sa delle guerre tra case regnanti, delle guerre
di successione, dei colpi di stato, ma anche
per volontà del popolo, cioè della borghesia,
la classe produttiva di una nazione.
La Rivoluzione finisce nelle mani di Napole-
one che impone una nuova aristocrazia fatta
dei suoi fratelli e delle sue sorelle e di coloro
che lo hanno aiutato, ma la lezione della ri-
voluzione francese resta alla base del mondo Eugène Delacroix, La Libertà che guida il popolo, 1830,
moderno. Museo del Louvre, Parigi

78 EDILIN,GUA

Giovanni Boldin.1 .
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La lotta per l'indipendenza e l'unità


Dopo la tempesta napoleonica, il Congresso di Vienna riporta l'Europa alla situazione prece-
dente. Ma per l'Italia ci sono delle differenze: il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia
sono date all'Austria. Nella borghesia del 'Lombardo-Veneto' nasce il desiderio di diventare in-
dipendenti dagli austriaci, e in tutti gli Stati italiani la borghesia vuole trasformare la struttura
del potere in senso democratico, con una costituzione ('statuto') e un parlamento.
Ma soprattutto cresce il desiderio di unire l'Italia. Una grande voce in questo progetto è quella
di Verdi, che in molte opere fa 'propaganda' per questa idea. E dappertutto si scrive e si grida
"Viva VERDI!", dove 'Verdi' significa Vittorio Emanuele Re D'Italia.
'
E un processo che dura mezzo secolo e che ti raccontiamo in questo capitolo.

79
1815 Carbonari, mazziniani,
1815
A Vienna, i grandi stati
le rivolte, le riforme
europei impongono la
restaurazione, in altre Il quadro europeo dopo il
parole un ritorno al passato Congresso di Vienna
per ristabilire i governanti
che c'erano prima di Dopo la temporanea unificazione milita-
1820 ----i'!
Napoleone. Al Nord e a re di gran parte dell'Europa nell'Impero
Napoli ci sono i primi moti napoleonico, il Congresso di Vienna del
Nel 1820-21 la rivoluzionari, cioè le prime
Carboneria organizza 1815 rappresenta un primo tentativo di
manifestazioni popolari.
moti rivoluzionari prima unificazione diplomatica: tutte le grandi
in Sicilia e a Napoli, poi potenze si incontrano per decidere che
anche al Nord. cosa fare e come farlo.
Ufficialmente si 'restaura' l'Europa prece-
dente alla Rivoluzione Francese e a Napo-
leone, ma in realtà le cose sono diverse:
a. l'Inghilterra ha perso il Nord America
già nel 1776;
b. la Spagna e il Portogallo perdono il
1825 controllo del Sud America durante gli
anni di Napoleone;
Ci sono moti in Emilia e
1831 -i nello Stato della Chiesa. c. nel Nord Italia Lombardia, Veneto,
Il 1831 è Friuli, Istria diventano il 'Lombardo-
caratterizzato dai moti Veneto', una provincia dell'Impero
nei ducati emiliani. d'Austria;
Nello stesso anno 1834
Mazzini, a 26 anni,
d. la Serbia e la Grecia si staccano dall'im-
fonda la Giovine Italia. Mazzini trasforma la pero turco e diventano indipendenti;
Giovine Italia in Giovine
Europa.
e. il Belgio diventa indipendente dall'O-
landa.
In realtà solo l'Austria guadagna potere
e territori, perché Turchia, Spagna e In-
ghilterra perdono ampi territori, in Fran-
cia ritornano i Borbone, la Germania e
1844
Scoppiano moti in
Calabria. Partecipano Le parole della storia:
giovani da tutta Italia, restaurazione, potere assoluto, statuto,
tra cui due veneziani, 1848 costituzione, suddito, cittadino
i fratelli Bandiera, che
Si combatte la prima Il Congresso di Vienna 'restaura' l'Europa dopo il
vengono poi fucilati. guerra di indipendenza terremoto rivoluzionario: la restaurazione è il
tra i Savoia (guidati da processo in cui il potere ritorna a chi lo aveva
re Carlo Alberto) e gli prima di un'interruzione, una rivoluzione, ecc.
austriaci. Alcuni di questi potenti sono sovrani (re, monar-
chi, duchi, principi, ecc.) assoluti, che hanno il
potere totale, 'assoluto' sui sudditi, gli abitanti
dei loro stati.
Alcuni sovrani invece sono costituzionali, cioè
accettano degli statuti, delle costituzioni; i cit-
tadini, cioè gli abitanti di questi stati, eleggono
1850 un parlamento.

80 ED ILIN,GUA
l'Italia sono divise in piccoli regni
che non danno alcuna preoccupa-
zione ai grandi.
...
Q
Restaurazione e innovazione
nelle idee
DUCATO GRANDUCATO
Nel Settecento c'era stata una 01 LUCCA DI TOSCANA


unificazione culturale europea in ....
nome della ragione, del desiderio Q • • CHIESA
di democrazia, di progresso, che
avevano trovato voce in liberté, o
o
égalité, fraternité, il motto della I' o
• REGNO
Rivoluzione nel 1789. o•
~

La restaurazione cerca di portare ... •

indietro l'orologio della storia tor-


nando all'idea di monarca (impera- o D L LE
tore, re, principe, duca, ecc.) con •
potere assoluto sui 'sudditi'. Ma la
borghesia e una parte dell'aristocrazia non vogliono tornare
indietro: anzi, vorrebbero delle repubbliche, dove il potere
non sia ereditario ma venga da libere elezioni. E se questo è
impossibile chiedono che ci sia almeno una monarchia 'costi-
tuzionale', cioè basata su uno 'statuto' che limita il potere del
monarca: vogliono trasformare il suddito in cittadino.
In economia questa contrapposizione diventa la lotta tra una visione conservatrice, basata sulla
proprietà di terre o di miniere, e la visione liberale nata in Inghilterra nel Settecento, in cui sono le
regole del libero mercato a creare ricchezza per i borghesi o gli aristocratici 'illuminati' che sanno
leggere il mercato.

Il Romanticismo come movimento di libertà e indipendenza


Anche la cultura ha voltato pagina durante gli anni di Napoleone: l'equilibrio, l'autocontrollo, la
perfezione del neoclassicismo lasciano spazio alla tempesta, lo Sturm und Drang del Romanticismo,
che in Italia arriva nel 1813 con uno scritto del milanese Berchet.
Romanticismo vuol dire libertà formale, interesse per le tradizioni popolari e, in Italia come in Gre-
cia, queste idee si traducono in una parola: indipendenza. Uno dei poeti simbolo del Romanticismo,
l'inglese Lord Byron, ha contatti con i carbonari (vedi sotto) in Italia e muore combattendo per
l'indipendenza della Grecia.
Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Alessandro Manzoni, Silvio
Pellico sono alcuni degli scrittori italiani del primo Otto-
cento e ciascuno di loro con le sue opere spinge il pubblico
ad abbracciare l'idea di libertà e a disprezzare gli oppres-
sori. In particolare Pellico viene imprigionato e torturato
dagli austriaci: da questa esperienza nasce il libro Le mie
prigioni, che ha un ruolo fondamentale nell'incoraggiare i
giovani romantici a combattere contro l'Austria.
Silvio Pellico nella prigione dello Spielberg. Un ruolo significativo ha l'opera lirica, il vero teatro
dell'Ottocento, e soprattutto l'opera di Giuseppe Verdi: La battaglia di Legnano esalta la lotta dei
Lombardi contro i tedeschi nell'XI secolo, Nabucco presenta gli ebrei privati della loro patria e in-
clude il coro più famoso, Va pensiero; I vespri siciliani racconta di una ribellione contro i francesi;
in molte altre opere ci sono delle arie che esaltano la libertà e l'indipendenza.

81
Mazzini e Gioberti
Le idee degli artisti muovono l'animo dei lettori o degli spettatori,
quelle dei filosofi e politici guidano coloro i quali vogliono trasfor-
mare il pensiero in azione.
I due grandi filosofi politici di questi anni sono Giuseppe Mazzini e
Vincenzo Gioberti.
Mazzini è per trent'anni uno dei maggiori rivoluzionari europei, un
idealista poco adatto all'azione, anche se fonda due società segrete
(la Giovine Italia nel 1831, quando ha 26 anni, e la Giovine Europa
3 anni dopo), cerca di guidare alcuni 'moti', cioè rivoluzioni arma-
te, e guida la Repubblica Romana, durata pochi mesi, nel 1849.
L'Illuminismo e il Romanticismo focalizzano i diritti dell'uomo, ma
Mazzini punta sui doveri del cittadino, che deve educare il popolo
Giuseppe Mazzini (1805-1872) a ribellarsi contro i 'tiranni', cioè
i re, i duchi e soprattutto il Papa.
Il Risorgimento, cioè il periodo tra il 1815 e il 1861 in cui l'Italia
'risorge', si rialza dopo secoli di occupazione straniera, è ispirato
soprattutto da Mazzini ed è realizzato, in parte, da un mazziniano
che privilegia l'azione sul pensiero, Giuseppe Garibaldi.
Gioberti è contrario alla rivoluzione violenta, vuole un mondo libe-
rale (negli anni in cui Marx pone le basi del comunismo, a Londra),
ma il suo liberalismo è 'cristiano', nel senso che deve essere guidato
da principi di solidarietà e fratellanza. Pensa che non sia possibile
unificare l'Italia in un unico Stato, perché dopo mille anni le dif-
ferenze tra gli stati sono fortissime, quindi Gioberti propone una
federazione, sul modello svizzero, guidata dal Papa. Ma il papa re-
gnante di questi anni, Gregorio XVI, è il primo a non volere un ruolo
di 'primo tra pari', e quindi il progetto di una federazione guidata
dal Papa non si realizza. Vincenzo Gioberti (1801-1852)

Le società segrete e i moti carbonari


In tutti gli Stati dell'epoca la polizia è molto effi- Le parole della storia:
ciente e ha pochi freni, il rispetto dei diritti umani moto (rivoluzionario), carbonaro, mazziniano,
è un concetto che non trova spazio. Quindi per chi garibaldino
vuole cambiare le cose, soprattutto se vuole farlo In italiano moto è un sinonimo di 'movimento',
in maniera rapida e quindi violenta, la segretezza è ma nella storia del Risorgimento italiano i moti
questione di vita o di morte. Ma c'è anche qualcosa sono dei movimenti rivoluzionari, delle rivolte
di romantico in questo gusto per le azioni segrete e contro i re o contro gli stranieri. Nell'italiano
della storia quindi diventano moti anche le varie
ribellioni di questi anni a Mosca, in Francia, Spa-
gna, Germania, Belgio.
In Italia i moti sono organizzati soprattutto da
società segrete come la Carboneria e la Giovine
Italia (quindi mazziniani), ma ci sono anche
moti popolari che nascono da movimenti politici
che sfidano le autorità, soprattutto nella grande
rivolta europea del 1848. Un tipo particolare di
rivoluzionario italiano del periodo è il garibal-
dino, che segue lo stile di Garibaldi, cioè azioni
rapidissime, quasi di guerriglia, senza le grandi
prospettive filosofiche di Mazzini, ma con un uni-
Riunione carbonara in Abruzzo, in un'incisione dell'Ottocento. co scopo: dare la libertà ai popoli.

82 ED ILINJ::;UA
per le azioni eroiche, come ad esempio quella dei giovani carbonari che raggiungono la Calabria per
la rivolta del 1844: alcuni di questi vengono dal Nord, da Venezia, come i famosi fratelli Bandiera
e Moro che trovano la morte nella rivolta calabrese, gridando "Viva l'Italia".
I rivoluzionari del Risorgimento non sono gli operai di cui scrive Marx nel 1848, ma i liberali bor-
ghesi, gli intellettuali, gli artisti. Spesso si riuniscono in società segrete, la più famosa delle quali
è la Carboneria, chiamata in questo modo perché nei loro messaggi usano come codice la lingua
dei commercianti di carbone e spesso organizzano riunioni vestiti con mantelli neri da carbonai. La
Carboneria nasce al Sud, ma negli anni Venti si diffonde in tutta Italia.
Negli anni Trenta invece dominano le due società segrete mazziniane, Giovine Italia e Giovine Eu-
ropa, più intellettuali e radicali, che cercano di immaginare gli Stati Uniti d'Europa, sul modello di
quelli d'America che stanno affermandosi in questi anni.
Tra il 1815 e il 1844 ci sono moti rivoluzionari in tutt'Europa, oltre che in Italia. Spesso durante
le rivolta i re o i principi accettano di firmare una costituzione, uno 'statuto' - i Borbone a Napoli
nel 1829, i Savoia a Torino nel 1821, ad esempio - ma poi chiamano in aiuto i francesi, i più forti
sostenitori della restaurazione, e tutto torna come prima.

Il Risorgimento della borghesia, l'Italia della povera gente


Proprio in questi anni Karl Marx mette al centro della storia l'economia. Qual è la situazione econo-
mica dell'Italia risorgi mentale?
In tutt'Europa l'agricoltura diventa sempre più povera, anche perché l'invenzione del treno rende
sempre più facili le importazioni da altri paesi; in Europa i contadini sono quindi obbligati, per so-
pravvivere, ad andare a fare gli operai nelle fabbriche che nascono intorno alle città; finiscono per
vivere in terribili slum come quelli descritti da Dickens, e spesso si uniscono ai borghesi - a Mosca,
a Varsavia, a Parigi, in Germania - per chiedere riforme costituzionali.
In Italia la rivoluzione industriale ancora non c'è, quindi i contadini restano disperati nelle loro
terre e il Risorgimento diventa un movimento essenzialmente borghese e intellettuale.
L'unica parte d'Italia in cui l'industria diviene importante è il Piemonte dei Savoia, legato cultural-
mente ed economicamente alla Francia, dove la rivoluzione industriale è in pieno svolgimento. E
sono i piemontesi (e i milanesi, che però subiscono la violenta repressione austriaca) che capiscono
che un Paese fatto di
tanti piccoli stati, cia-
scuno con la sua mone-
ta, le sue leggi e le sue
tasse, non offre le con-
dizioni di mercato di
cui c'è bisogno per uno
sviluppo industriale
come quello dei grandi
stati europei - e pro-
prio da Torino e Milano
parte la prima guerra
di indipendenza, tra il
1848 e il 1849, sull'e-
sempio delle rivolte
popolari di febbraio
a Parigi e di marzo in
Germania e Austria.

Giovanni Migliara, La filanda a vapore Mylius a Boffalora (industria dove si lavoravano i tessuti
in provincia di Bergamo), 1828, Galleria d'Italia, Milano

83
La Prima Guerra di 1848

.A Indipendenza 12 gennaio 1848


Scoppia una rivolta in Sicilia per guadagnare
18 marzo ---- l'indipendenza dell'isola dal Regno di Napoli.
Insorgono Berlino e Milano.
2 2 marzo ----.
)-1,-fi 15 maggio
Dopo alcuni giorni di rivolta, Venezia diventa
Repubblica di San Marco e gli austriaci vengono Finisce il tentativo di rivoluzione a Napoli.
mandati via. Il presidente è Daniele Manin.

24 novembre
Papa Pio IX lascia Roma e si rifugia a Gaeta.
Chiede aiuto agli austriaci, ma visto che sono
impegnati a soffocare varie rivolte scoppiate
nell'impero, non possono aiutarlo. Allora Pio
IX si rivolge a Luigi Napoleone di Francia
23 marzo-~ (che diventerà l'imperatore Napoleone III)
Il Piemonte (anche se bisognerebbe dire e i francesi vanno in suo aiuto.
Regno di Sardegna) dichiara guerra all'Austria.

23 marzo 1849
Carlo Alberto, sconfitto a Novara dagli Austriaci,
9 agosto abdica a favore del figlio Vittorio Emanuele II che
Carlo Alberto di Savoia firma un armistizio con il 24 firma l'armistizio di Vignale: i Piemontesi
gli austriaci, che erano entrati a Milano alcuni cedevano Piacenza, Modena e la Toscana.
• • •
g1orn1 pnma.

8 febbraio 1849 ----


Nasce la Repubblica, guidata da Montanelli,
un federalista che si scontra con Mazzini, che
invece vuole uno stato unitario in Italia. Nel
Granducato di Toscana, Leopoldo II ha lasciato
Firenze per rifugiarsi prima a Siena e poi a Gaeta.
9 febbraio _ ___,
1 aprile
Nasce la Repubblica Romana, sotto la guida di
Mazzini. La repubblica di Brescia, durata solo 10 giorni,
si arrende agli Austriaci.
30 aprile
Garibaldi sconfigge l'esercito francese che il
3 luglio ---- Papa ha chiamato in sua difesa.
I francesi entrano a Roma e la Repubblica
Romana finisce nel sangue.
6 agosto
Vittorio Emanuele II si arrende agli austriaci.
24 agosto
Il 24 agosto l'ultima delle 'Repubbliche del
Quarantotto', quella di Venezia, si arrende:
ritornano gli austriaci e ci resteranno fino al
1866.

1849
84 EDILIN.,GUA
Le quattro guerre di indipendenza
Di solito si parla di quattro guerre di indipendenza, ma si tratta in realtà di eventi del tutto diversi:
a. la prima guerra, nel 1848 e 1849, con
una pausa nell'inverno, è in realtà la
realizzazione italiana del grande mo-
vimento di insurrezioni del 1848, che
ha coinvolto tutta l'Europa e che in
Francia porta alla Seconda Repubbli-
ca. Più che la guerra dei Savoia con-
tro gli austriaci, sono importanti le
tante Repubbliche locali che durano
pochi giorni, come a Brescia, o più
di un anno, come a Venezia. In quasi
tutte le città italiane si scopre che è
possibile ribellarsi, ottenere una co-
stituzione, liberarsi dagli stranieri:
è una specie di 'prova generale' che
Vincenzo Giacomelli (1812-1890}, La battaglia di Pastrengo, 1848, permetterà, circa 10 anni dopo, di ar-
pittore che partecipa al Risorgimento in maniera attiva. rivare all'Italia Unita;
b. la seconda guerra di indipendenza è del 1859 ed è, in realtà, solo un aspetto dell'eterna guerra
tra Francia e Impero austriaco: ma l'Italia è pronta; le città del Centro-Nord si liberano dei loro
governanti, quelle del Sud aprono le porte a Garibaldi e nel 1861 nasce il Regno d'Italia;
c. la terza guerra in realtà non ci riguarda se non per caso: è una guerra tra la Prussia (la Germania
del Nord) e l'Austria: l'Italia, alleata dei prussiani, perde l'unica battaglia che combatte, ma viene
comunque premiata con l'ingresso del Veneto e del Friuli nel Regno d'Italia;
d. tradizionalmente si vede nella Grande Guerra 1914-1918 una quarta guerra di indipendenza: ma
è una guerra mondiale, non italiana, anche se la sconfitta dell'Impero austriaco fa entrare nel
Regno d'Italia Trieste e l'Istria, da un lato, e Trento e Bolzano, dall'altro.
In realtà, dunque, il movimento complesso - repubbliche locali, guerre internazionali, interventi di
stranieri a favore del Papa, ecc. - che porta in pochi anni alla creazione dell'Italia unita va dal 1848
al 1860: c'è una guerra all'inizio e una alla fine di questo breve periodo, ma gli anni più importanti
sono quelli tra le due guerre, in cui la geniale diplomazia del capo del governo piemontese, Camilla
Benso conte di Cavour, crea le condizioni per l'unione degli Stati italiani.
'
E questa politica che vedremo insieme nelle prossima pagine.

Le parole della storia: guerra, battaglia, tregua, armistizio, pace


Una guerra è lo scontro tra due potenze, alla fine della quale di solito una è vittoriosa e l'altra è sconfitta.
Alcune guerre sono brevi, durano pochi mesi, ma tra Francia e Inghilterra c'è stata la Guerra dei Cent'anni, e nel Seicento
c'è stata la Guerra dei Trent'anni. Una guerra è fatta di tante battaglie, momenti di scontro diretto tra i due eserciti.
Si possono vincere molte battaglie e poi perdere la guerra ...
Una guerra può essere interrotta da una tregua o armistizio, in cui gli eserciti si fermano in attesa che i due stati
decidano se riprendere la guerra o firmare un trattato di pace, spesso chiamato semplicemente pace: come ad esempio
la Pace di Versailles.

85
Cavour e la Seconda Guerra di Indipendenza
Torino negli anni Cinquanta
Le società segrete e i moti dei trent'anni precedenti la prima guerra di indipendenza falliscono per
mancanza di coordinamento, e lo stesso succede alle Repubbliche del Quarantotto durante i due
anni della guerra.
I francesi, venuti per aiutare il Papa, capiscono che l'Italia può essere un grandissimo mercato per le
loro esportazioni: gli Stati italiani hanno bisogno di tutto, ma sono ancora arretrati, usano monete
'
diverse, ci sono tasse di passaggio da un ducato all'altro ... E quanto avevano già capito i liberali
torinesi anni prima: per i torinesi, da sempre legati alla Francia (il francese è la lingua ufficiale
della corte dei Savoia), iniziare una politica comune con la Francia per riunire l'Italia è una cosa
ovvia, naturale.
Cosi in quegli anni Torino diventa un primo nucleo di Italia unita: ci sono tra i venti e i trentamila
rifugiati politici che vengono da tutti gli Stati italiani e sono pronti a formare un esercito di vo-
lontari.
Cavour
Nel 1847 il conte di Cavour, un aristocratico illuminato, un
giornalista e uomo d'affari che ha viaggiato, entra in politica;
nel 1850 diventa ministro e nel 1852 è capo del governo del
Regno di Sardegna (dal Settecento il titolo del duca di Savoia
è 're di Sardegna').
Sa benissimo che da solo il Piemonte non può vincere: la pri-
ma guerra di indipendenza è stata una lezione chiara. Quindi
inizia una politica internazionale che lo porta ad allearsi con
tutti quelli che, in prospettiva, possono combattere contro
gli austriaci. In particolare, partecipa con un piccolo eserci-
to alla guerra di Crimea a fianco di inglesi, francesi e russi,
e questo gli permette di partecipare al successivo Congresso
di Parigi e di farsi conoscere dai diplomatici delle grandi
potenze. Camilla Benso conte di Cavour (1810-1861)
In Piemonte Cavour cerca la pace politica necessaria a prepa-
rare una guerra unitaria, quindi fa un governo di coalizione tra il suo partito, conservatore, e la
sinistra di Rattazzi, che diventa suo ministro. Nel 1858 un mazziniano, Felice Orsini, organizza un
attentato contro Napoleone III: l'immagine di Mazzini si trasforma da idealista in terrorista e i
mazziniani, presenti anche a Torino, vengono isolati e ridotti al silenzio. Cavour utilizza proprio la
minaccia di possibili attentati e rivolte per convincere Napoleone III della necessità di risolvere
i problemi della penisola italiana con un intervento militare contro gli austriaci. Il Piemonte è
pronto per una guerra sostenuta da tutti.

Le parole della storia: Rinascimento, Risorgimento, Resistenza


Sono i nomi di tre momenti importanti, da non confondere, della storia italiana:
• il Rinascimento segna una rinascita, una nuova nascita: rinasce la cultura classica, e quindi dell'Italia come erede
diretta di quella cultura, tra il XV e il XVI secolo;
• il Risorgimento indica il risorgere, il rinascere, il sorgere di nuovo dalla morte, come nel caso di Cristo; allo stesso
modo, l'Italia dopo secoli in mano agli stranieri rinasce unita come nazione;
• la Resistenza indica il resistere contro qualcuno: nel 1943-45 gli italiani antifascisti hanno conbattuto contro le
forze di Mussolini e di Hitler.

86 ED ILIN,GUA
1858

genna10
Attentato del mazziniano Felice Orsini
luglio ---- contro Napoleone III. Mazzini, che fa
Cavour, dopo il successo internazionale del paura a molti europei liberali, diventa un
congresso di Parigi (1856) alla fine della 'terrorista' e i mazziniani vengono esclusi dal
Guerra di Crimea, viene invitato da Napoleone movimento democratico italiano che si sta
III ad un incontro segreto a Plombières, dove organizzando in Piemonte contro gli austriaci
i due uomini di stato confermano l'alleanza e a cui partecipano tanti profughi politici
franco-piemontese e antiaustriaca, favorevole provenienti da ogni zona dell'Italia.
a un mercato unico in Italia.

gennaio 1859 - -
L'alleanza tra francesi e piemontesi diventa
ufficiale. Prevede, tra le altre cose, che se il
Piemonte conquisterà l'Italia, dovrà dare alla
Francia la zona di Nizza e la parte del ducato
di Savoia che è al di là delle Alpi. aprile, Parigi
Cavour viene ammesso al congresso e inizia
il disarmo non solo dei Savoia ma, almeno
in teoria, anche di austriaci e francesi.
Cavour viene invitato a un congresso
Ma all'ultimo momento l'Austria rifiuta
internazionale a Parigi, convocato per
di partecipare se Torino non dimostra di
affrontare la questione italiana. Gli austriaci
disarmare davvero l'esercito.
non accettano la presenza del Piemonte
se prima non toglie le armi alle migliaia di aprile, Torino
rifugiati politici che sono a Torino. Il parlamento dà a Cavour
pieni poteri in caso di
14 maggio~ guerra e nomina Garibal-
di comandante in capo
Napoleone III sbarcato a Genova arriva
dell'esercito composto dai
ad Alessandria, pronto a guidare l'esercito
rifugiati politici (i Cac-
alleato.
ciatori delle Alpi). L'eser-
26 maggio cito piemontese e quello garibaldino si muo-
Inizia una serie vono sul confine tra Piemonte e Lombardia.
di battaglie in 27 aprile
cui gli austriaci
Gli austriaci attraversano il confine tra Lom-
vengono quasi•
bardia e Piemonte nella speranza di sconfig-
sempre sconfitti
gere i piemontesi prima dell'arrivo dei loro
dall'esercito
alleati francesi. Diventano quindi invasori.
francese e piemontese. Negli stessi giorni
Garibaldi entra in Lombardia, a nord di
Milano, e occupa Varese e Como.
11 luglio
8 giugno
Napoleone III incontra di nascosto dai pie-
L'8 giugno l'im-
montesi l'imperatore austriaco Francesco
peratore francese
Giuseppe e firma l'armistizio di Villafranca, in
Napoleone III e il re
cui pone fine alla guerra lasciando il Veneto
Vittorio Emanuele II
agli austriaci. Nei mesi della guerra, molte
di Sardegna entrano
città del Centro e del Nord formano governi
a Milano.
autonomi e chiedono poi di entrare a far par-
24 giugno~ te del Regno di Sardegna. Ma dopo la firma
A Solferino e San Martino, l'esercito austriaco dell'armistizio di Villafranca i sovrani cacciati
viene definitivamente sconfitto. via, destituiti, tornano nei loro regni.

1859
87
La Spedizione dei 1860

.A Mille e la creazione del 11-12 marzo


Regno d'Italia Abbiamo i plebisciti di annessione in Emilia
e in Toscana. I ducati di Parma e Piacenza,
quello di Modena e Reggio e il granducato di
Toscana scelgono di entrare a far parte del
6 maggio ---fi Regno di Sardegna.
Garibaldi, con circa 1000 soldati, parte da 24 marzo
Genova verso la Sicilia. Nizza e la Savoia francese entrano nel Regno
di Francia.
20 luglio -
A Milazzo, vicino 6 giugno
allo Stretto di Garibaldi crea il governo siciliano a Palermo,
Messina che separa guidato da Crispi (futuro primo ministro del
la Sicilia dall'Italia,
Regno d'Italia).
Garibaldi sconfigge
l'esercito borbonico. 25 giugno
Nasce a Napoli il nuovo governo
costituzionale del Regno delle due Sicilie,
7 settembre _ __, che include il Sud e la Sicilia, e Francesco II
Garibaldi entra a di Borbone concede la costituzione.
Napoli, accolto
come un liberatore.
Ferdinando II di
19 agosto
Borbone si ritira a Garibaldi attraversa lo stretto di Messina;
Gaeta, nello Stato della Chiesa. varie città del Sud insorgono e dichiarano di
non riconoscere più Ferdinando II di Borbone
11 settembre _....,
come loro re.
L'esercito piemontese entra nello Stato della
Chiesa; il 16 sconfigge l'esercito del Papa, a
Castelfidardo. Pochi giorni dopo, Marche e 26 ottobre
Umbria escono dallo Stato della Chiesa. Garibaldi e Vittorio
Emanuele II di
Savoia si incontrano
26 dicembre - ~ a Teano, a nord di
Le Marche, l'Umbria e Benevento (una città Napoli; il generale consegna la corona delle
vicino a Napoli) entrano a far parte del Regno due Sicilie al re piemontese.
di Sardegna.

17 marzo
6 giugno ---fi Il Regno di Sardegna si trasforma in Regno
Muore Camillo Benso, conte di Cavour. d'Italia.

1861

Le parole della storia: regno, federazione, confederazione


Un regno ha un re, detto anche monarca o sovrano, come capo dello Stato. Il monarca può avere potere assoluto,
cioè è il 'padrone' dello stato, delle sue finanze, dell'esercito, del sistema giudiziario, oppure può esserci una monarchia
costituzionale o parlamentare, in quanto il potere del re è limitato da una costituzione, uno statuto. Nei regni, il
potere è ereditario, cioè passa a un membro della famiglia (di solito i figli).
Vincenzo Gioberti (vedi pag. 82) propone un confederazione: gli stati rimangono autonomi, ma soprattutto a livello in-
ternazionale fanno una politica estera comune ed hanno un esercito comune; gli Stati Uniti forniscono un altro modello,
che interessa a Mazzini: la federazione, che è uno stato vero e proprio, soprattutto verso l'esterno, anche se all'interno
ci sono forme di autonomia.

88 EDI LI N.C,UA
Garibaldi
Giuseppe Garibaldi nasce nel 1807 a Nizza. A 16 anni si imbarca, navigando in tutto il Mediterraneo
ed apprendendo molte lingue. A 25 anni conosce Mazzini e diventa suo seguace, fa propaganda
repubblicana e, ricercato dalla polizia, fugge in Sud America, dove guida l'esercito di liberazione
dell'Uruguay.
Nel 1848 ritorna a Nizza con la moglie Anita e i tre figli; da quel momento diventa un elemento
insieme prezioso e pericoloso per il processo di unificazione italiana: prezioso, perché è uno dei
più grandi generali della storia, capace di azioni improvvise, imprevedibili; pericoloso, perché non
obbedisce alla logica politica e diplomatica.
Nel 1849 è a fianco di Mazzini nella Repubblica Romana, poi
torna in Piemonte dove viene arrestato e poi espulso: va pri-
ma a Tangeri, in Tunisia, e poi a New York per riprendere la
vita di comandante di navi commerciali, che lo porta in Ame-
rica Centrale e in Estremo Oriente.
Nel 1854 torna in Italia, dove diventa famoso anche come
romanziere: è ormai una 'star' europea, e lo diventa ancora
di più dopo la Spedizione dei Mille, in cui conquista, e poi
dà ai Savoia, il Sud d'Italia. Durante la guerra di Secessione
americana gli viene offerto di guidare l'esercito unionista,
ma Garibaldi rifiuta perché vuole la liberazione degli schiavi;
durante la guerra tra Francia e Prussia nel 1870 Garibaldi
comanda una parte dell'esercito della Terza Repubblica fran-
cese. In questi anni il generale diventa una figura di gran-
de prestigio in Europa, dove viene invitato da re e principi,
mentre in Italia rappresenta sempre di più un problema per
i governi del nuovo regno: Garibaldi è troppo indipendente,
troppo rivoluzionario. Sempre più solo e malato, si ritira in
una sua proprietà in un'isola a nord della Sardegna, Caprera,
Giuse ppe Garibaldi (1807-1882) dove muore in solitudine.

La spedizione dei Mille


Quando Garibaldi annuncia la spedizione in Sicilia, Cavour è estremamente preoccupato, e allo stes-
so tempo è contento che Garibaldi se ne vada dal Piemonte e vada a rischiare la vita in un'impresa
da incoscienti. In sei mesi la spedizione si rivela invece un successo che non poteva essere imma-
ginato all'inizio, nel maggio 1860...
La preoccupazione di Cavour cresce mano a mano che il Sud si ribella e manda via il re Borbone: il
primo ministro piemontese ha paura che il Sud voglia Garibaldi come re. Quindi alla fine del 1860
organizza l'incontro di Teano, in cui il generale dà la corona del Regno delle due Sicilie al re di
Sardegna. Ma Garibaldi vuole conquistare Roma, che è rimasta in mano al papa; Cavour sa quali
problemi diplomatici potrebbe creare un'azione del genere e così impedisce a Garibaldi di entrare a
Roma. Inizia invece la costruzione del ruolo europeo del Regno d'Italia, ma muore tre mesi dopo la
costituzione del regno.

Le parole della storia: parlamento, senato, camera dei deputati


Le monarchie parlamentari e le repubbliche democratiche hanno un parlamento, cioè un'assemblea dove siedono par-
lamentari eletti nelle votazioni; in alcuni casi, ci possono anche essere parlamentari nominati direttamente dal Capo
dello Stato.
Nel Regno d'Italia la Camera dei Deputati era elettiva, mentre il Senato del Regno era di nomina regia, cioè i senatori
erano nominati dal re.

89
La cultura, la musica e l'arte del Romanticismo
Il Romanticismo, nato in Germania e Inghilterra, reagisce alla Dea Ragione che aveva simboleggiato
l'Illuminismo del Settecento: esalta le cose irregolari, i contrasti, le emozioni, i miti popolari. Tut-
tavia, entrambi i movimenti hanno un ruolo nel preparare gli eventi del primo Ottocento:
a. l'Illuminismo produce il desiderio di una rivoluzione sia politica (soprattutto la richiesta di uno
Stato costituzionale, in cui tutti abbiano pari opportunità) sia culturale (l'istruzione generaliz-
zata sta alla base di tutto: non si può avere libertà, uguaglianza, fratellanza se i cittadini sono
guidati dalle superstizioni e restano nell'ignoranza);
b. il Romanticismo esalta l'individualità dei popoli: quindi il popolo italiano è visto come un unico
popolo, con un'unica letteratura, un'unica musica, un'unica arte e un'unica lingua, almeno per
le classi alte, e quindi deve avere un unico Stato; inoltre, il Romanticismo esalta le emozioni, i
sentimenti profondi: e un sentimento profondo presente nella borghesia italiana è quello di indi-
pendenza dagli stranieri.

Gli intellettuali e il Risorgimento


Viva Italia forte ed una
Colla spada e col pensier! con la, con il
Questo suol che a noi fu cuna, suolo, terra, che è stata la nostra culla

Tomba fia dello stranier! s1a

Queste parole sono il punto più forte del coro che apre La battaglia di Legnano, un'opera scritta
da Giuseppe Verdi, eseguita per la prima volta a Roma nel 1849, in piena guerra di indipenden-
za: racconta la ribellione dei Comuni della Lombardia contro l'imperatore tedesco - e il fatto che
la Lombardia sia sotto l'imperatore austriaco cambia poco del messaggio. Verdi (autore di molte
opere 'patriottiche') è un esempio dell'impegno degli intellettuali contro gli stranieri e per l'unità,
impegno iniziato subito dopo la fine dell'impero di ~ u~u - , ----------~
00 N., ,OA

Napoleone nel 1815.


Nel 1818 nasce a Milano la rivista Il conciliatore, che
nel nome concilia, cioè mette pace, ma nei fatti è
fortemente antiaustriaca - e infatti nel 1819 la cen-
sura la chiude. Il suo direttore è Silvio Pellico, autore di Milano
MENSJLB POLITICO•LIII I B.kA&JO

di molte tragedie quasi sempre dedicate alla libertà, FONDATOIUl1 CAIU.O PBYUBLLI
SBRIR Il - A.NNO XVI. MILANO.
COI.SO DI POaTA VlffORIA. )2 -
COMITATO DI 1)1Jt.BZJONa. oro.
YANNIDUM.NDO. GAIIONS,eN,,
CIONJ, P l■RO OP■tTI, All'l'IHIIO
TCLBf!ONO 70MN4 • 111:DtzlOHE. 1H. DBNRJ.11. U.NZO SUTOLI UU:S
ma autore soprattutto di Le mie prigioni (1832) in cui A.81KJNMIBNTO POIITALB • OR. UI DIRBTTOU: R.ISP.: PrBROCAPIW.O

racconta la durezza della sua prigionia in Austria. IL CONCILIATORI! SOMMARIO • •

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SCll&N1'1PICO L&TT&RAAIO

In I promessi sposi Manzoni mostra una Milano dove ••ai ■ I 1a 11,11

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gli invasori spagnoli fanno quello che vogliono senza Mtll""°
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alcun rispetto per gli italiani. E nell'opera teatrale uto . . . . . . . . . . . . . . .


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Adelchi Manzoni racconta di come il Papa, chiamando
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i francesi in suo aiuto, regali di fatto il Nord a Carlo ,.e.i u


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Alcuni intellettuali sono anche soldati, e tra questi GlltSIIIIMll . . . ....,_11....
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emerge Ippolito Nievo, autore di Confessioni di un
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b..... . . ' .
d canlic6t. JlolJI

italiano, che combatte con Garibaldi durante la Se- n• e a 1 1

conda Guerra di Indipendenza e poi nella spedizione


dei Mille.

90 EDILIN,GUA
L'arte del Romanticismo
Come Verdi, Manzoni o Pellico, che
descrivono il mondo passato per
parlare con libertà di quello pre-
sente, anche l'arte guarda spesso al
medioevo come fonte di ispirazio-
ne, ma i risultati non sono signifi-
cativi.
Il pittore più interessante è Hayez,
e il suo quadro più famoso rappre-
senta il bacio tra un soldato che
parte per la guerra e la sua fidan-
zata: il quadro è del 1859, l'anno
della Seconda Guerra di Indipen-
denza. Come vedi, i quadri roman-
tici non si limitano a rappresentare

un paesaggio, una persona, ma rac-
contano una storia, presentano un
momento - un quadro può rappre-
sentare solo momenti, come una
foto - ma spingono chi li guarda
a immaginarsi quello che c'è stato
prima (la storia d'amore, la scelta
o l'obbligo di partire del soldato,
ecc.) e quello che viene dopo (tor-
nerà dalla guerra? potranno vivere
insieme il loro sogno d'amore?).
Anche l'architettura guarda sempre
più spesso al passato ispirandosi al
Francesco Hayez, Il bacio, 1859, Pinacoteca di Brera, Milano mondo classico e ai secoli gotici,

nel Medioevo. Una sintesi di questa duplice architettura è il


Caffè Pedrocchi, a Padova, dove vedi una parte tipicamente
neoclassica, con le due colonne, e una parte neogotica, co-
struita nel 1832.
In realtà, in questo mezzo secolo ci sono poche costruzioni
nuove perché la maggior parte dei capitali disponibili è usata,
dopo la distruzione napoleonica, nei restauri di strade, ponti
e fortezze.

Caffè Pedrocchi, Padova

91
Il mondo alla metà dell'Ottocento
Succede un Quarantotto
A metà dell'Ottocento c'è un anno chiave, il 1848. In italiano, per dire che c'è una situazione preoc-
cupante nella quale può succedere di tutto e può finire nel caos, si dice "succede un Quarantotto": è
una sintesi perfetta dello stato d'animo degli Europei, caratterizzati da ribellioni popolari da Mosca
'
a Londra, da Parigi a Berlino, dalla Croazia all'Italia. E chiaro che la struttura pensata nel Congresso
di Vienna non è più in grado di funzionare.
Anche l'America del Nord pensata alla fine del Settecento, dopo l'indipendenza, non funziona più:
c'è un Sud agricolo, al quale servono gli schiavi per mantenere bassi i costi dell'agricoltura, e c'è
un Nord sempre più industriale, che vuole trasformare gli schiavi e gli immigrati in operai. Sono gli
anni della Guerra Civile, 1861-65.
...
Gli imperi coloniali
L'Inghilterra, dopo aver sconfitto Napoleone,
diventa padrona del mare e comincia a costru-
ire il suo impero, dall'India a Hong Kong: nel
1858 la Regina Vittoria diventa Imperatrice
delle Indie, un territorio che va dal Pakistan
al Bangladesh e al Myanmar. Ma il colonialismo
britannico include anche grandi stati come
l'Australia, la Nuova Zelanda, il Sud Africa. Per
unire il Mediterraneo con l'Oceano Indiano ne-
gli anni Cinquanta inizia lo scavo del Canale di ~
Suez, che viene inaugurato nel 1867. Inaugurazione del Canale di Suez, 1867.

Da parte sua la Francia, che ha


perso il suo impero in America del
Nord, inizia la conquista del nord
ovest dell'Africa nel 1830, con la
conquista dell'Algeria e di molte
isole e porti nel Pacifico; il Bel-
gio comincia la politica coloniale
che nella seconda metà del seco-
lo lo porterà a colonizzare l'Africa
Centro-Occidentale: lo Zaire; l'O-
landa, potenza marittima che ha
costruito un impero di isole e coste
in tutti i continenti, continua ad
essere una grande potenza econo-
mica malgrado sia uno stato molto
piccolo.

La rivolta di Berlino nel 1848 e la Guerra Civile


americana del 1861-65 in immagini dell'epoca.

92 EDILIN,GUA
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Dall'Unità alla Grande Guerra


L'Unità d'Italia si realizza nel 1861, ma è un'Italia incompleta: manca il Nord Est, che entra nel
Regno d'Italia tra il 1866 (Veneto e Friuli) e il 1918 (Trieste, Trentino, Alto Adige).
Nel mezzo secolo tra l'Unità e l'inizio della Prima Guerra Mondiale troviamo tre momenti diver-
si di circa 15 anni ciascuno: il governo della Destra Storica, poi quello della Sinistra Storica
('storiche' per distinguerle da sinistra e destra del Novecento) e infine il periodo Liberale.
Sono gli anni in cui il Nord riesce a legarsi all'evoluzione economica europea, mentre il Sud
rimane staccato e diventa sempre più povero.

93
La conquista 1861

di Roma e del Nord-Est 17 marzo 1861


Viene proclamato il Regno
luglio 1861 d'Italia; Vittorio Emanuele II
Nasce la Lira Italiana, che incomincia ad essere è il primo Re d'Italia.
usata un anno dopo.

..
agosto 1862
1861 Garibaldi vuole arrivare
,.• I' .
Tra il 1861 e il 1865 l'esercito a Roma per liberarla dal
•: italiano cerca di combattere Papa, ma viene fermato
il fenomeno del 'brigantaggio' e ferito in Calabria
nel Sud. I briganti, cioè dall'esercito del Regno
'fuorilegge', sono per lo d'Italia.
più contadini impoveriti ed
ex-soldati del regno della
famiglia Borbone.

11 dicembre 1864
Firenze (qui in una foto 1
All'inizio del 1865 inizia l'unificazione dell'epoca) diventa capitale . I! -1
u
amministrativa del Regno d'Italia e vengono d'Italia, perché Roma è ~ ti~
approvati il primo codice civile (le regole per la ancora in mano al Papa. -~
creazione di società, rapporti familiari, ecc.) e il
codice commerciale.

LI 00\tillllò\1.IIU Mll\1(11'!1.f.
~~•lll\ • -
1866
_ A!_VJ_O_
Nel 1866 scoppia la guerra tra Prussia {Germania
del Nord) e Austria. Il 20 giugno l'Italia, che in
Con un 'plebiscito', cioè un aprile aveva firmato un trattato di alleanza con
C11111itla.ti11ir
referendum, la popolazione del la Prussia, dichiara guerrra all'Austria: è la Terza
Nord-Est decide di entrare nel Guerra di Indipendenza. Il 3 ottobre nella Pace di
Regno d'Italia. Vienna, il Veneto, il Friuli e Mantova vengono date
all'Italia. Restano all'Austria Trento, Bolzano e
Trieste. Garibaldi sta conquistando il Trentino, ma
gli viene ordinato di ritirarsi.

15 giugno 1868
1867
Entra in funzione la ferrovia diretta Torino-Parigi.
'
E uno strumento essenziale per legare il nuovo Nell'autunno del 1867 Garibaldi cerca ancora una
volta di arrivare a Roma, ma l'esercito del Papa,
regno all'Europa.
aiutato da quello francese, lo sconfigge a Mentana.

1870
1868 Nel 1870 scoppia
Nel 1868 papa Pio IX organizza la guerra tra
per l'anno dopo in Vaticano un Francia e Prussia;
Concilio, cioè la riunione di tutti l'esercito francese
i vescovi. Il Concilio dichiarerà lascia Roma e il 20
che il papa è 'infallibile', cioè settembre l'esercito italiano entra a Roma, che
non può sbagliare quando parla diventa capitale del Regno nel 1871; il Papa si
di religione. 1870 ritira in Vaticano.

94 EDILIN,,GUA
L'inizio del Regno d'Italia
Il Regno d'Italia nasce molto in fretta e nessuno a Torino è preparato a quello che, soprattutto ad
opera di Garibaldi, succede nel 1860. Non c'è ancora un piano dettagliato di come affrontare i vari
problemi dovuti all'unione di tanti stati autonomi:
a. la diversità delle monete e delle unità di misura rende difficilissimo anche solo capirsi tra com-
mercianti, esperti economici e commerciali; prima di unificare le monete usando la lira passano
5 anni;
b. le leggi sono diverse in ogni stato: non solo dal punto di vista tecnico, cioè sul modo di regolare
i rapporti civili, commerciali, sulle pene, ecc., ma anche sulla filosofia giuridica di fondo;
c. l'amministrazione dello stato, dagli uffici dell'anagrafe al sistema scolastico, differisce da stato a
stato, e i piemontesi scelgono di estendere a tutti gli stati le loro leggi, con pochissime modifi-
che; nasce lo stato accentrato, con pochissime autonomie locali;
d. le forze armate, cioè l'esercito, la polizia, ecc., sono organizzate e pagate in maniera completa-
mente diversa;
e. il sistema finanziario (cioè le tasse, il bilancio dello stato, la spesa pubblica, il sistema bancario)
va ripensato: i piemontesi, nel 1865, allargano le loro leggi a tutt'Italia, ma in molte parti la
legislazione piemontese non ha alcuna possibilità di funzionare;
f. le infrastrutture, le strade, le prime ferrovie hanno fortissime differenze da stato a stato.
Un impegno simile sarebbe incredibilmente difficile per ogni nuovo stato, ma un ulteriore problema
rende più drammatici i problemi visti sopra: tre mesi dopo la creazione del Regno d'Italia muore il
conte di Cavour, il grande statista che ha condotto le cose fino a quel momento.
Il re, Vittorio Emanuele II, non ha la cultura e la personalità necessarie per capire l'Italia: nella sua
vita privata parla francese e anche Roma continua a fare riferimento culturale alla Francia, quanto
di più diverso dall'Italia soprattutto nel Centro e nel Sud.
Nel 1870 la conquista di Roma spacca l'Italia in due: i cattolici si ritirano dalla vita politica e quin-
di fanno mancare la loro esperienza e competenza al nuovo regno. Rientreranno ufficialmente in
politica solo nel 1913.

AM-A■IMAi&

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► -. -)-..
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Il Palazzo del Quirinale, nel cuore di Roma, era il palazzo dei papi; nel 1871 diventa il palazzo del Re d'Italia; dal 1946 è il palazzo
del Presidente della Repubblica.

95
1860 La Destra e la Sinistra
1861 Destra e Sinistra storiche
Nel giugno del 1861 muore
Cavour; gli succede come
L'aggettivo 'storica' viene aggiunto per
capo del governo Ricasoli, distinguere la Sinistra e la Destra di fine
che l'anno successivo Ottocento da quelle che nascono con i
1870 si dimette perché è in nuovi partiti socialisti e con i sindacati,
Il governo Lanza dà disaccordo con Vittorio da un lato, e con la destra liberale e poi
l'ordine di conquistare Emanuele II. Nel marzo del con la destra totalitaria (cioè fascista o
Roma; l'anno dopo Roma 1862 Urbano Rattazzi forma
nazista), dall'altro.
diventa la capitale del il nuovo governo. La Destra
Regno. governa fino al 1876. In realtà, nel 1861 i due partiti 'storici'
sono eletti da circa 250.000 votanti su
circa 400.000 che hanno diritto al voto
1877 1876 e su una popolazione totale di 22 milio-
Il governo rende Il governo Minghetti, ni. Sono quindi l'espressione della stessa
obbligatoria l'ultimo della Destra Storica, classe sociale, la borghesia ricca e lega-
l'istruzione elementare fa un bilancio statale senza ta alle classi dirigenti del Regno che sta
(3 anni, per i bambini investimenti per la crescita nascendo.
dai 6 ai 9 anni), anche economica e con un forte La differenza fondamentale sta in due
se in molte parti aumento delle tasse. Viene
del Regno mancano sconfitto in Parlamento e il
elementi:
maestri e scuole. re nomina primo ministro a. la Destra guarda con sospetto alla ri-
Migliora la legge Casati Agostino Depretis. È la voluzione industriale in Europa e nel
del 1859 che aveva cosiddetta "rivoluzione Nord-Ovest, ha paura e resta legata
istituito e organizzato parlamentare" e l'inizio del
all'idea che sia l'agricoltura che ren-
l'istruzione, quindicennio della Sinistra
dalle elementari Storica.
de ricca una nazione; la Sinistra inve-
all'università. ce è favorevole alla modernizzazione
produttiva, alla realizzazione di infra-
1880 strutture che garantiscano la nascita
Negli anni Ottanta, a di un mercato unico italiano;
causa della povertà, inizia
un grande movimento di
emigrazione verso l'America Le parole della storia:
del Nord e del Sud. destra/sinistra, conservatore/progressista,
riformista/rivoluzionario
~J\ •/~ Il titolo include tre coppie di parole opposte:
1882 destra/sinistra: sono i movimenti politici che
Il diritto di voto è proteggono gli interessi delle classi dominanti,
allargato a tutti i cittadini destra, o delle classi più povere, sinistra;
maschi che sappiano conservatore/progressista: i primi tendono a
leggere e scrivere e che non modificare la realtà, i secondi vogliono mo-
abbiano compiuto 21 anni. dificare la realtà;
1887 i progressisti possono essere riformisti, cioè per
Diventa primo ministro migliorare le condizioni di vita vorrebbero seguire
Francesco Crispi, che ha un percorso politico di riforme, lento, tranquillo
collaborato con Garibaldi e senza tensioni sociali, o possono essere rivolu-
1899 durante la spedizione zionari, cioè vorrebbero rovesciare il sistema po-
Cade l'ultimo governo dei Mille. Èil leader litico ed economico in maniera radicale e rapida.
della Sinistra, dopo della Sinistra nell'ultimo Le opposizioni possono essere pragmatiche, basa-
anni di crisi sociale ed decennio del secolo. te sui rapporti di forza tra le classi di una società,

econom1ca. o possono anche essere ideologiche, basate su
diversi sistemi filosofici di riferimento (marxismo,
1900 anarchismo, liberalismo; vedi pag. 104).

96 ED ILIN,GUA
b. la Destra è élitaria, la Sinistra vuole invece allargare la partecipazione sociale, quindi rende ob-
bligatoria l'istruzione elementare (anche se nel Sud i latifondisti, che rappresentano la Destra,
accolgono con il fucile i maestri venuti dal Nord) e allarga il diritto di voto a tutti i maschi che
abbiano fatto le elementari o possano pagare una tassa di voto.
Sono due posizioni che appaiono molto differenti, ma lo sono meno di quanto sembri, perché sono
comunque espressione di una classe borghese che non vuole far crescere altre classi sociali e non
vuole rovesciare i principi economici liberali: sono solo due modi diversi di gestire la produzione,
l'una preferisce 'schiavi' ignoranti e miserabili, paurosi e deboli, l'altra preferisce operai che sappia-
no leggere e scrivere e abbiano la soddisfazione di partecipare alle elezioni, anche se poi i candidati
sono sempre borghesi della classe dominante, sia a destra sia a sinistra.
La questione romana
Il titolo di questo paragrafo riprende il modo in cui veniva chiamato il problema della città del
Papa, isolata nel cuore del Regno d'Italia e già definita 'capitale del Regno' in una legge del 1861.
Il principio liberale di Cavour è "libera Chiesa in libero Stato", principio che per i tempi è assoluta-
mente rivoluzionario e di cui la stessa Chiesa non capisce il vantaggio che potrebbe darle: papa Pio
IX è infatti convinto di essere un re e crede fermamente che uno Stato della Chiesa sia indispen-
sabile per difendere la Chiesa.
La Sinistra, di cui Garibaldi è il maggiore esponente, visto che Mazzini è da anni all'estero, vuole
conquistare Roma, ci prova nel 1862 e nel 1867; la Destra, i cui elettori sono soprattutto cattolici,
preferisce attendere l'occasione giusta, che si presenta nel 1870 quando i francesi lasciano lo stato
del Papa per partecipare alla guerra contro i Prussiani. I soldati italiani entrano a Roma il 20 set-
tembre; un anno dopo il Re, simbolo dell'unità dello stato, va a vivere a Roma.
I cattolici reagiscono uscendo dalla vita politica, togliendo quindi al nuovo stato il loro contributo
di idee e di partecipazione. Accetteranno di tornare al voto solo nel 1913.

Michele (ammarano, La carica dei bersaglieri a Porta Pia, 1871, Museo di Capodimonte, Napoli.
Quadro che celebra l'entrata dell'esercito a Roma.

97
1860 La questione
meridionale
1861
Nel 1861 le leggi Il Meridione'' o Mezzogiorno''
11 11

piemontesi, pensate per


una regione industriale del A mezzogiorno il sole è a sud, quindi il
nord, vengono estese anche Mezzogiorno è il Sud d'Italia; in latino
al Sud, area estremamente mezzogiorno si dice meridiem, e da lì
arretrata. viene la parola Meridione. La questione
1865 - meridionale (espressione che si accom-
Viene applicato anche pagna a questione romana, che hai visto
il nuovo codice civile nelle pagine precedenti) riguarda la si-
e commerciale e la lira
1869 tuazione sociale, economica, culturale di
diventa la moneta unica
una parte dello Stato della Chiesa e di
del Regno. Entra in vigo-
re la "legge
sul macina-
•-•·
T AS S A
l) H I. J> \ N '1
·rt:·-""-•-·--
·:~-:T~'"::;:::~
tutto il Sud e della Sicilia, che tra il 1861
e il 1865 devono accettare le leggi pie-
to", cioè sulla i~~~!;;~
_...,- .. .....
.. .....
-
. montesi, fatte per un mondo totalmen-
farina (sul -,•-:-:.=';'C..--
te diverso, non fondato sulla burocrazia
grano maci- borbonica e il latifondo, dove i proprie-
1877 nato), questo fa aumentare
il prezzo del pane: il Sud
tari delle terre vogliono che la popola-
Il governo rende zione resti povera e ignorante.
agricolo e povero è partico-
obbligatoria l'istruzione Pur essendo poverissima, la Sardegna
larmente colpito.
elementare; il costo è a
carico dei comuni, che
non viene considerata parte della que-
al Sud sono poverissimi stione meridionale: da secoli è legata
e quindi spesso non al Piemonte, che fino al 1861 si chiama
riescono a coprire tutto Regno di Sardegna.
il territorio; i maestri 1880
vengono quasi tutti dal Negli anni Ottanta, a
Nord e non riescono a causa della povertà, inizia
farsi capire. un grande movimento
di emigrazione verso Le parole della storia:
l'America del Nord e del feudo, latifondo, bracciante, brigantaggio,
Sud. mafia
Nelle schede di pagina 38 e 43 abbiamo visto
come nascono i feudi nell'impero di Carlo Magno.
Nei secoli successivi feudo è sinonimo di latifon-
1882 do significa un grande (latus, in latino) territorio
1887 ('fondo') che appartiene ad una famiglia, di solito
Il diritto di voto è
allargato a tutti i maschi nobile.
Per pro-
che sappiano leggere I latifondi sono coltivati da contadini che rice-
teggere la
e scrivere, abbassando vono circa metà della produzione (il resto va al
nascente
industria l'età dai 25 ai 21 anni: proprietario); ci sono però dei momenti (la semi-
del nord, ma al Sud l'analfabetismo na, la mietitura del grano, la vendemmia dell'uva,
il governo Depretis è altissimo, e quindi i la raccolta della frutta, ecc.) in cui i contadini
mette delle tasse sui votanti sono pochi e sono troppo pochi e quindi vengono chiamati dei
prodotti che entrano non eleggono nessun braccianti, persone pagate a ore che offrono le
in Italia; per reazione, deputato. loro braccia.
gli altri Stati tassano le Famiglie di contadini che non riescono a soprav-
esportazioni italiane: vivere, braccianti disoccupati e altri poveri esco-
questo distrugge l'unica no talvolta dalla società, dal villaggio: diventano
ricchezza del Sud, briganti, fuorilegge che spesso si organizzano
l'esportazione agricola. con una logica mafiosa, che controlla il territorio
1890 sostituendosi allo Stato.

98 ED ILIN,GUA
Le speranze meridionali dopo l'Unità
Nel 1861 Napoli è la più popolosa città d'Italia (450.000 abitanti, contro 200.000 a Torino, Milano,
Roma e Palermo), è ancora una capitale europea, ha costruito la prima ferrovia italiana, ha un teatro
d'opera dove ogni stagione i grandi compositori presentano nuove opere in prima mondiale. C'è un
teatro perché c'è un'aristocrazia ricchissima, che vive a Napoli (e lo stesso avviene a Palermo, in
Sicilia) mentre milioni di contadini e braccianti lavorano nei loro latifondi. C'è anche una borghesia
ricca, che lavora soprattutto nell'esportazione dei prodotti agricoli verso il Nord e la Francia.
Il resto del Centro-Sud vive in povertà assoluta, con una classe di piccola borghesia fatta di fun-
zionari del Regno, amministratori locali, piccoli burocrati e un ampio clero nelle parrocchie e nei
monasteri, che vivono tutti a carico delle tasse e delle 'decime' (il 10% della produzione, che va
alla Chiesa).
Le classi dominanti pensano che l'Unità porterà alla nascita di una nazione europea nel senso pieno
della parola, di un grande mercato dove esportare i prodotti del Sud; la classe dei piccoli funzionari
locali si illude di migliorare la propria condizione di vita, visto che il 'padrone', lo Stato, sarà più
lontano, a Torino, e non potrà controllarli; i poveri sperano in una liberazione che per loro ha il
volto di Garibaldi, che lotta da decenni contro la schiavitù e la povertà.
Nel giro di quindici anni si trovano invece con
a. una moneta unica, la lira, il cui valore è troppo forte per il Sud, che ha difficoltà ad esportare
perché i suoi prodotti costano troppo;
b. una legislazione pensata per uno stato borghese vicino all'Europa, non per una struttura agricola
basata sui feudi medioevali e per un'aristocrazia improduttiva;
c. l'istruzione obbligatoria, che però è a carico dei comuni i quali hanno pochissimi fondi; inoltre,
nel Sud mancano i maestri che quindi vengono dal Nord e parlano italiano, una lingua ignota ai
contadini; i latifondisti accolgono i nuovi maestri con il fucile: l'istruzione dei poveri minaccia
la loro posizione;
d. la 'leva obbligatoria', cioè l'obbligo di servire nell'esercito per due anni, legge inesistente nel
Regno delle Due Sicilie: i giovani contadini e i figli dei piccoli funzionari devono lasciare i loro
campi e le loro case e andare al Nord, perché è lì che l'esercito opera, ad esempio nella Terza
Guerra di Indipendenza;
.. - e. l'esercito dei Borboni, fatto di professionisti, viene sciolto,
e anche gli eserciti rivoluzionari di Garibaldi si sciolgono
dopo pochi anni di azione: quindi migliaia di persone che
sanno usare le armi si trovano disoccupati e costituiscono
la prima generazione dei briganti, contro i quali il Regno
muove 120.000 soldati (spesso meridionali, che conoscono
quelli che dovrebbero uccidere) in una vera guerra civile.
Nel 1865 il Regno afferma di aver vinto la guerra al bri-
gantaggio, ma in realtà il fenomeno continua almeno fino
all'inizio del Novecento.
La conseguenza della disillusione è il progressivo distacco del
Sud dal Centro-Nord, l'emigrazione che porta in America i gio-
vani più vivaci e pronti a innovare la loro vita, la sensazione
... ,,. .. . • che lo Stato sia un nemico favorendo così la trasformazione
Briganti ai tempi dell'Unità d'Italia. del brigante e del piccolo funzionario locale in 'mafia'.

99
La rivoluzione industriale in Italia
Lo sviluppo industriale divide l'Italia
Lo sviluppo industriale del
Regno d'Italia tra l'Unità e
la Prima Guerra Mondiale
dipende da elementi geopo-
litici, cioè da una politica
legata alla posizione geo-
grafica, e da elementi cul- ...... ,,vuo

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a. elementi geopolitici
Il Nord è unito all'Europa
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quella del Brennero (costru-


ita dagli austriaci: il Sud
Tirolo fa parte dell'Impero
fino al 1918) che unisce l'I-
talia all'Europa asburgica.
La classe politica e finan-
ziaria del Centro-Nord parte
da questo dato geopolitico
per definire la politica del
nuovo Regno.
Il Sud deve esportare per
mare, il che aumenta i costi, 0 1 ;. ff<t:-.0
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ma riesce ad essere compe-


titivo pagando pochissimo i
contadini. Però dopo le tas-
se di importazione imposte
tra il 1877 e il 1887 per pro- In rosso le ferrovie nel 1861, in blu quelle presenti 20 anni dopo.
teggere l'industria del Nord,
la Francia risponde aumentando le sue tasse sulle importazioni dall'Italia, quella Francia che è pro-
prio il principale mercato d'esportazione del Sud in Europa.

Le parole della storia: geopolitica


È un elemento che aiuta a capire la storia di un paese. Gli aspetti geopolitici sono tre:
a. la geografia fisica del paese: l'Italia è molto lunga e montagnosa. Questo ha favorito per 2000 anni la separazione
tra la grande pianura del nord e il resto d'Italia, e tra la parte adriatica e quella tirrenica della penisola; il Po, che era
navigabile, ha facilitato la creazione di ricchi ducati lungo il suo corso;
b. la geografia dei confini: l'Italia ha confini marittimi, che hanno consentito l'espansione romana e lo sviluppo delle
Repubbliche marinare nel Mediterraneo e ad Oriente; al nord ha il confine alpino, che se da un lato è difficile da
attraversare e protegge i ducati del Nord e poi il Regno d1talia, dall'altro le Alpi separano e in parte isolano l'Italia
dalrEuropa centrale;
c. la geografia politica: la politica degli stati intorno a un Paese. Il Piemonte, ad esempio, si è appoggiato ai confinanti
francesi contro i confinanti austriaci, perché Francia e Austria erano nazioni nemiche: "il nemico del mio nemico è
mio amico", dice un proverbio.

100 ED ILIN,GUA
b. elementi culturali
Come abbiamo visto, una penisola molto lunga e montuosa, in cui è difficile muoversi, non aiuta
l'industrializzazione. Ma ci sono altre montagne ancor più difficili da superare: sono le montagne
culturali, che impediscono alla classe dominante, che ha i capitali da investire, di vedere oltre il li-
mitato orizzonte della loro esperienza, di uscire dal loro provincialismo. La classe dirigente del Sud
è composta da proprietari terrieri che non hanno la minima idea di investimenti e di imprenditoria:
la loro idea di agricoltura non vede la necessità di investire in nuove macchine per trasportare i
prodotti dei campi, di costruire canali per portare l'acqua nei campi, di creare strade per facilitare
il trasporto dalle campagne ai mercati delle grandi città e ai porti, per esportare i loro prodotti
verso Genova o verso Marsiglia, i due grandi porti che aprono la via ai mercati della Pianura Padana
e della Francia. I ricchi si accontentano di quel che guadagnano senza investire nulla, anche se
'
il guadagno diminuisce anno dopo anno per la concorrenza dell'agricoltura di altre regioni. E una
classe dirigente tagliata fuori dallo sviluppo industriale del Regno.
Nella classe dirigente dell'ex-Stato della Chiesa, troviamo lo stesso distacco dalla modernità,
dall'imprenditoria, dall'idea di usare una parte del guadagno per fare investimenti. Lo Stato della
Chiesa vive di offerte che arrivano dai cristiani di tutto il mondo, e delle molte tasse pagate dai
pellegrini, dagli alberghi che li ospitano, dai ristoranti che li nutrono. È un'economia che riceve
molti fondi da fuori, ma che all'interno dello stato papale produce pochissimo e che quindi si trova
paralizzata dopo il 1870.
La parte nord del Regno dei Papi, le Marche, la Romagna e l'Emilia, al contrario dell'Umbria e del
Lazio, hanno già conosciuto da quasi un secolo la logica dell'industria, soprattutto tessile, e infatti
sono le città di quest'area che per prime, nel 1860, si ribellano al Papa e chiedono di entrare nel
Regno dei Savoia.
Il capitalismo senza capitali
Litalia, soprattutto da Cavour in poi, è uno stato liberale: il
capitale deve produrre profitto e sono i mercati che regolano il
valore e l'uso dei capitali. I governi della Destra Storica lascia-
no piena libertà all'uso dei capitali e usano le tasse per creare
infrastrutture, come la rete ferroviaria; i governi della Sinistra
Storica usano le tasse per progetti di sviluppo sociale, come
l'obbligo dell'istruzione elementare per tutti. Ma nessuno dei Per unire l'Italia era necessario passare il
due gruppi è anticapitalista. Po, che divide in due la Pianura Padana.
Il problema è che i capitali disponibili sono pochissimi. I gran- Nel 1863 viene costruito il primo ponte
ferroviario a Piacenza, a metà strada
di stati nazionali europei e gli Stati Uniti hanno accumulato
tra Bologna e Milano. È un ponte su
enormi capitali, sfruttando le colonie e vendendo innovazione pali di legno, che due anni dopo verrà
tecnologica, ma il Regno d'Italia (e l'Impero russo, che è in con- sostituito dal primo ponte in ferro.
dizioni simili) ha impegnato i suoi capitali in enormi latifondi,
che producono reddito ma non hanno un surplus, un guadagno, che permetta di investire.
Lunica parte d'Italia dove ci sono dei capitali disponibili è il Nord-Ovest, cioè Lombardia, Piemonte
e Liguria. Da qui parte la rivoluzione industriale italiana, affidata soprattutto alle industrie tes-
sili e alla lavorazione dei metalli. Nascono, ad esempio, la Fabbrica Italiana di Automobili a Tori-
no (FIAT), l'Associazione Lombarda dei Fabbricanti di Automobili
(ALFA) e nascono le acciaierie per costruire le ferrovie, i treni e
le navi con cui emigrano i contadini dalle zone depresse: solo
dal Veneto e dal Friuli in trent'anni oltre un milione di persone
emigrano in Europa e soprattutto in America.

101
I nuovi partiti,
i sindacati

Villaggio operario Crespi d'Adda,


iniziato nel 1878. Riconosciuto
patrimonio dell'umanità
dall'UNESCO.

1882
1882
A Milano nascono il Partito Operaio Italiano e le
prime Leghe dei Lavoratori.
1° maggio 1890
Viene celebrata per la prima volta
la Festa dei lavoratori. 1891
Papa Leone XIII pubblica
l'enciclica (cioè una
lettera a tutti i cattolici)
Rerum Novarum, che apre
1892 la Chiesa al mondo del
Il Partito Operaio e le varie Leghe creano il lavoro.
Partito dei Lavoratori Italiani, che poco dopo
diventa il Partito Socialista Italiano.
1893
Le Camere del Lavoro, organizzazioni sindacali
1898 sul territorio, svolgono a Parma il loro primo
Le Cinque giornate di congresso. Saranno la base per la nascita del
primo grande sindacato italiano.
Milano: i milanesi si
ribellano al costo della
vita e l'esercito uccide 1902
circa 120 delle persone Nel 1902 la Legge (arcano stabilisce che i
che protestano. bambini sotto i 12 anni non possono lavorare,
vieta il lavoro notturno delle donne e concede 4
1906 settimane di permesso dopo il parto.
Grazie soprattutto alle
Camere del Lavoro,
nasce la Confederazione 1914
Generale del Lavoro,
Benito Mussolini fonda il Fascio d'azione
CGL, il primo vero
rivoluzionaria che nel 1921 darà vita al Partito
sindacato italiano.
Nazionale Fascista.

1921
Nel Congresso del 1921,
1919 a Livorno, la sinistra del
Don Luigi Sturzo fonda il Partito Socialista si stacca
Partito Popolare, poi diventato e nasce il Partito Comunista
nel 1942 Democrazia Cristiana. d'Italia, guidato da Antonio
Gramsci.
1921
102 EDILIN.,GUA
Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il quarto stato, 1901, Museo del Novecento, Milano.
Ai tempi della Rivoluzione Francese, il 'quarto stato' era costituito dai contadini e dagli operai.

Il movimento operaio
Le due illustrazioni in alto, nella pagina a sinistra e in questa pagina, ti mostrano i due diversi
aspetti dell'industrializzazione:
a. da un lato, la risposta di capitalisti 'illuminati': accanto alle fabbriche, costruite come se fossero
palazzi o castelli, nascono dei villaggi con scuole, medici, ecc. Ci sono molti di questi villaggi
nelle colline Lombarde e Piemontesi;
b. dall'altro, il capitalismo più selvaggio, che sfrutta gli operai: il pittore Pellizza da Volpedo raf-
figura una marcia non violenta, riuscendo a portare nel quadro la forza dei movimenti politici e
sindacali che stanno nascendo.
Come vedi nella cronologia, gli operai cominciano a creare delle Leghe, delle Camere del Lavoro, che
si evolvono nel Partito Socialista e nel sindacato.
Due momenti critici
Nel 1898 Milano si ribella all'aumento del costo del pane e il Re Umberto I dà l'ordine all'esercito di
sparare: ci sono molti morti. Il Re dà una medaglia di riconoscimento al generale Bava Beccaris, che
ha guidato la strage. Inizia un periodo di continua instabilità, che culmina nel 1900 con l'attentato
nel quale muore il Re.
La crisi economica e la durezza sociale della Destra portano alla vittoria dei liberali, nel 1903:
inizia il governo Giolitti, le condizioni di lavoro migliorano e c'è spazio per la nascita di movimenti
sindacali. Ma nel 1914 arriva la guerra, il Partito Socialista si divide tra interventisti (coloro che
vogliono prendere parte, intervenire nella guerra) e neutralisti (coloro che vogliono restarne fuori,
non vogliono la guerra). Un capo socialista interventista è Benito Mussolini, che nel 1919 crea i
Fasci italiani di combattimento.
Alla fine della guerra, durante la quale c'è stata la Rivoluzione d'Ottobre in Russia, il Partito Socia-
lista perde l'ala sinistra, che crea il Partito Comunista d'Italia nel 1921; due anni prima, Don Luigi
Sturzo ha creato il Partito Popolare, che raccoglie la borghesia cattolica ma si rivolge anche agli
operai moderati.

Le parole della storia: proletario, operaio; sindacato, movimento, partito


I braccianti (vedi pag. 98}, come i contadini e gli altri poveri, hanno un'unica ricchezza: le loro braccia e quelle dei
loro figli, della loro prole: sono quindi proletari. Alcuni proletari riescono a diventare operai, con un posto abbastanza
stabile in fabbrica, dove imparano le tecniche industriali di produzione.
Gli operai si riuniscono in sindacati, che li difendono di fronte al padrone, al datore di lavoro; mano a mano che gruppi
di braccianti o operai prendono coscienza della loro situazione possono creare dei movimenti politici, che non sono
molto organizzati, ma che possono diventare strutture stabili, partiti politici.

103
L'Italia liberale di Giolitti
L'arrivo di Giolitti
I primi quindici anni del Regno sono guidati dalla Destra; è
un liberalismo duro, in cui le regole di bilancio valgono più
dell'equilibrio sociale: ad esempio, nel 1876 la legge finan-
ziaria, che stabilisce il bilancio del Regno, richiede che gli
investimenti statali siano coperti da tasse, perché non vuole
creare deficit (cioè più spese che entrate). Ma in un'economia
in difficoltà, come è quella italiana dopo l'Unità, sono proprio
gli investimenti pubblici, palazzi di giustizia, ponti, ferrovie,
scuole che creano posti di lavoro e quindi fanno crescere i
consumi della fascia più povera della società. Ovviamente,
una politica che chiede molte tasse e investe molto poco
provoca disoccupazione e povertà generalizzata.
Nel secondo quindicennio, gli anni di governo della Sinistra, Giovanni Giolit ti (1842-1928)
un tentativo di rilancio economico viene fatto anche attraverso la creazione di colonie, come ave-
vano fatto gli altri grandi stati europei: è così che nel 1885 inizia la 'Campagna d'Africa', che porta
alla conquista dell'Abissinia e di parte dell'Etiopia, in Africa orientale. Ma alla fine, malgrado gli
sforzi, l'impero coloniale non nasce e, anche in questo caso, una delle cause principali è la tenden-
za dei governi italiani a investire pochissimo: creare colonie significa finanziare per anni la marina
che trasporta persone e merci dall'Italia alle colonie e viceversa, l'esercito che deve conquistare
e mantenere il possesso delle colonie, e soprattutto tutte quelle persone - poliziotti, impiegati,
insegnanti, giudici, ecc. - che organizzano la vita coloniale.
Giovanni Giolitti diventa ministro del Tesoro nel 1889. È colto, liberale, ha una forte preparazione
economica, ma si dimette di fronte alle spese eccessive dello sforzo coloniale. Nel 1892 forma il suo
primo governo, che cade per una serie di scandali legati al rapporto tra politici e banche.
Dopo i moti di Milano e l'assassinio di Re Umberto I, nel 1900, Giolitti viene chiamato a cercare di
mettere ordine, come Ministro dell'Interno; nel 1903 il re gli affida il governo, che guida, salvo per
un breve periodo, fino allo scoppio della guerra nel 1914. I primi anni del XX secolo sono di solito
definiti 'età giolittiana', riconoscendo il ruolo che il grande statista ha avuto nel cercare di dare
alla società italiana una forma coerente con le sue idee liberali, molto avanzate per quel periodo.

Le parole della storia: marxista, socialista, liberale, liberista, popolare, anarchico


I marxisti seguono le teorie di Marx e Engels, autori nel 1848 del Manifesto del partito comunista, cui fa seguito nel
1867 Il capitale di Marx. Secondo lui, il motore della storia è l'economia: è il costo del lavoro che stabilisce il costo delle
cose, il vero produttore di ricchezza, non il capitale. Il capitalismo finirà con una rivoluzione dei lavoratori.
I socialisti sono marxisti che vogliono migliorare la società senza una rivoluzione violenta. Con il passare del tempo,
si allontanano sempre più dalle basi marxiste e fanno proprie molte idee liberali, cioè quelle secondo cui il motore
dell'economia è il mercato. I socialisti vogliono controllare il mercato, guidarlo, mentre i liberisti, cioè i liberali puri,
lasciano che sia il mercato ad autoregolarsi, anche se questo porta a t ragedie sociali.
Nel 1902 Papa Leone XIII scrive Rerum Novarum, illustrando le idee della Chiesa sul mondo dell'economia e del lavoro:
è una sintesi tra la proposta liberale e l'attenzione socialista ai più deboli, difende il diritto dei lavoratori ad una vita
dignitosa e condanna lo sfruttamento nel nome del profitto: da qui nasce il partito popolare.
Una reazione violenta a un mondo violento è quella del movimento anarchico, che lotta non solo contro i potenti, ma
contro il principio stesso di potere. Oltre ad azioni di protesta sociale, come gli scioperi e le manifestazioni di piazza dei
sindacati, l'anarchismo teorizza e sostiene anche l'azione individuale del singolo, quasi sempre sotto forma di attentato
contro un potente.

104 ED ILIN,GUA
Le innovazioni di Giolitti
Giolitti capisce che gli ultimi governi della Sinistra Storica sono stati governi molto duri con gli
operai e i contadini. Giolitti non è socialista, ma apprezza Filippo Turati, il capo dei socialisti, ed è
apprezzato da Turati, che gli garantisce il sostegno in Parlamento nei momenti più difficili.
La sua visione colta e raffinata lo porta a
riforme molto innovative per i tempi; questi
sono alcuni degli aspetti più significativi:
a. gli scioperi non vengono più visti come
manifestazioni politiche ma economico-
sociali: per evitare gli scioperi, anziché 1
usare i cannoni, come avevano fatto i
governi precedenti provocando rivolte e
centinaia di morti, Giolitti crea gli Ispet-
tori del Lavoro, che controllano le condi-
zioni di lavoro degli operai;
b. per rompere il monopolio dei capitalisti che vincono tutti
i contratti statali per le opere pubbliche, Giolitti ammette
alle gare d'appalto (dove si confrontano le varie offerte delle
aziende per realizzare un lavoro pagato dallo stato) anche
le cooperative di operai cattolici e socialisti; le cooperative
erano aziende senza un proprietario capitalista, ma finanziate
e governate dai lavoratori che ne facevano parte;
c. per finanziare il proprio deficit, lo stato prendeva a prestito
soldi dai privati e dalle banche pagando il 5%; Giolitti, da
liberale, lascia che sia il mercato, cioè la legge della domanda
e dell'offerta, a stabilire l'interesse che lo stato deve pagare,
e l'interesse scende quasi della metà, permettendo un forte
risparmio che va a finanziare le nuove infrastrutture di cui il
Regno ha enorme bisogno;
d. nel 1912 allarga il diritto di voto a tutti i maschi analfabeti
che avessero compiuto 30 anni e, naturalmente, a tutti i ma-
schi di 21 anni che avessero la licenza elementare o avessero
fatto il servizio militare. Nel 1913 fa un patto con il papa Pio
X, per cui i cattolici rientrano nella vita politica italiana da
cui erano stati lontani fin dal 1870, rifiutandosi per decenni
di candidare politici cattolici e di andare a votare - quindi
privando il Regno del loro contributo.
Lallargamento del numero dei votanti fa paura ai conservatori
e, per dare loro qualcosa in cambio, Giolitti comincia la guerra
di conquista della Libia, ma così facendo perde il sostegno delle
forze riformiste e della sinistra e nel 1914 deve dimettersi.
Conclude la sua vita politica dopo un quinto governo subito
dopo la guerra. Rifiutandosi di iscriversi al Partito Fascista, vie-
Papa Pio X, dal 1903 al 1914 ne escluso da ogni attività politica.

.........
105
La Prima Guerra 1914

Mondiale 28 giugno 1914


Un nazionalista serbo uccide a Sarajevo l'Arciduca
agosto 1914 - - austriaco Francesco Ferdinando, erede al trono.
Il 2 agosto il Regno d'Italia, che ha un Un mese dopo inizia la Prima Guerra Mondiale
trattato di alleanza con Austria e Germania, si con l'Austria che dichiara guerra alla Serbia.
dichiara neutrale.
Nel corso del mese: la Germania firma marzo 1915
l'alleanza con l'Impero Ottomano, cioè turco.
L'Austria accetta di compensare l'Italia perché
Dichiara guerra alla Russia e alla Francia, e
resti neutrale, ma in aprile rifiuta il trattato
invade il Belgio. La Francia e l'Inghilterra
proposto dal governo italiano.
dichiarano guerra all'Austria.
26 aprile 1915 ---f
24 maggio 1915
l'Italia firma a Londra un trattato segreto:
entrerà in guerra insieme a Francia, Inghilterra L'Italia entra in guerra come parte dell'Intesa;
e Russia (Triplice Intesa): se vinceranno
la guerra, all'Italia verranno date Trento e dicembre 1915
Bolzano a nord, Trieste e l'Istria, a est. l'Italia inizia la campagna d'Albania per
proteggere gli alleati serbi.
estate-autunno 1915 _ __,
Abbiamo le prime tre battaglie per conquistare 29 giugno 1916
la valle dell'Isonzo, in Slovenia, che è parte L'Austria usa gas velenosi contro gli italiani a
dell'Impero Asburgico. Monte San Michele.
11-19 marzo 1916 _ __,
Quinto tentativo per conquistare la valle 8 marzo 1917
dell'Isonzo. In Russia inizia il processo che porta alla
rivoluzione comunista.
4-17 agosto 1916
Sesta battaglia dell'Isonzo, l'Italia conquista 11 marzo 1918
Gorizia, città fondamentale per il controllo I tedeschi bombardano Napoli. E'
il primo
della zona. In autunno ci sono altre tre bombardamento aereo sull'Italia.
battaglie sul fiume e l'Italia conquista terreno.
6 aprile 1917 _ __, 15 giugno 1918
Gli Stati Uniti entrano in guerra. Inizia una battaglia sul Piave, che dura una
settimana; l'esercito italiano resiste all'attacco.
24 ottobre 1917 _ __,
Nella dodicesima battaglia dell'Isonzo, i 9 agosto 1918
tedeschi inviano un aiuto agli austriaci, che Il poeta italiano più famoso di quegli anni,
distruggono l'esercito italiano a Caporetto e Gabriele D'Annunzio, vola su Vienna e lancia
occupano il Friuli e il Veneto orientale, ma sulla città volantini con la bandiera italiana.
vengono bloccati sul fiume Piave, che sfocia in Un gesto simbolico importante perché
Adriatico a poca distanza da Venezia. dimostra che il cuore dell'Impero non è sicuro:
al posto dei volantini potevano esserci bombe.
24 ottobre 1918
Gli italiani, insieme ai francesi e agli inglesi, 23 giugno 1919
attaccano gli austriaci: è la battaglia di
Nasce il governo del radicale Nitti, che resta
Vittorio Veneto, che segna il punto di svolta
in carica per un anno; seguirà l'ultimo governo
della guerra in Italia. Nei mesi precedenti,
Giolitti (15 giugno 1920 - 4 luglio 1921), che
l'Austria, la Germania e la Turchia hanno già
apre la strada al governo socialista di Bonomi.
rinunciato ai Balcani e al Medio Oriente.
3 novembre 1918 _ __, 28 giugno 1919
A Villa Giusti, presso Padova, gli austriaci A Versailles viene firmato il trattato di pace.
firmano l'armistizio con l'Italia.
1919
106 EDILIN.,GUA
Da un'Europa a un'altra
Al momento dello scoppio della guerra l'Italia fa parte di un'alleanza iniziata con la Sinistra e pro-
seguita con Giolitti: la Triplice Alleanza, con Austria e Germania; in realtà è solo una questione di
buon vicinato, visto che l'Italia non ha una vera politica estera (a parte il fallimentare tentativo
coloniale) essendo troppo impegnata a risolvere i problemi interni.
Giolitti cerca un accordo con l'Austria, che nel 1914 aveva promesso di 'pagare' l'Italia perché re-
stasse neutrale; ma l'accordo non si realizza, Giolitti si dimette e il nuovo governo Salandra, avendo
capito che l'Austria rappresenta un grave pericolo per l'Italia, lascia la Triplice Alleanza e, dopo un
accordo segreto a Londra, scende in guerra con l'Intesa, cioè il blocco costituito da Francia, Inghil-
terra e Impero russo.

La Quarta Guerra di Indipendenza


In realtà l'entrata in guerra italiana non nasce solo dal desiderio di completare il Regno con le città
ancora in mano austriaca, ma nasce dalla constatazione che se vincessero l'Austria e l'Impero Ot-
tomano, che condividono i Balcani, e se perdesse la Francia, tradizionale alleato dei Savoia, l'Italia
sarebbe facile preda dell'Impero d'Austria. Quindi è una guerra combattuta per garantire l'indipen-
denza futura.
In realtà il ruolo dell'Italia è quello di tenere occupata una parte dell'esercito austriaco, in modo da
facilitare la difesa francese e russa e poi il loro contrattacco.
La Guerra come momento di unificazione nazionale
La guerra è un momento difficilissimo: ragazzi da tutte le regioni del Centro-Sud attraversano l'Ita-
lia per venire a combattere al Nord, nelle trincee; nelle battaglie crudelissime dell'Isonzo, del Piave,
di Vittorio Veneto, siciliani e romani, pugliesi e emiliani sono fianco a fianco, faticano a capirsi
• ma sviluppano un senso di
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unità, di 'nazione', che pochi
anni dopo si trasformerà nel
nazionalismo fascista.
Nel trattato di Versailles
l'Italia, che ha dato molto
poco sul piano militare, avrà
molto meno di quanto im-
maginava: proprio in questa
sensazione di 'vittoria muti-
lata', cioè una vittoria cui è
stata tagliata via una parte,
troverà un punto d'appoggio
il fascismo.

Trincea durante la Grande Guerra.

Le parole della storia: esercito, fanteria, marina, aviazione, i gradi militari


Le forze armate sono spesso chiamate esercito; in realtà, l'esercito è composto dalle forze di terra (soldati, 'fanti', fan-
teria), e una volta includeva anche la cavalleria, cioè i soldati a cavallo, e gli arcieri che usavano l'arco e le frecce, ecc.
L'esercito di mare è detto marina, mentre l'esercito del cielo è l'aviazione.
In tutti gli eserciti ci sono dei gradi, cioè diversi livelli di comando: tenenti, colonnelli, generali, ammiragli nella

manna, ecc.

107
La cultura, la musica e l'arte tra Ottocento e Novecento
Il desiderio di conoscere la realtà
Il Romanticismo viveva di ideali, primo fra tutti l'indipendenza e l'unità d'Italia. Nel 1861 questi
due ideali si realizzano e cresce il desiderio di conoscere questa Italia unita ma ancora sconosciuta.
Seguendo i modelli del naturalismo francese e del realismo vittoriano inglese, in Italia nasce il ve-
rismo, che vuole ritrarre la realtà in modo vero, e che troviamo in varie forme d'arte:
a. nella pittura, con il movimento dei macchiaioli, prima toscani e poi di tutte le regioni. Seguen-
do un'intuizione simile a quella che in Francia porta all'impressionismo, questi pittori scelgono
di dipingere accentuando le 'macchie' di luce e di ombra; dipingono la vita dei contadini, dei
soldati, delle piccole case borghesi; i personaggi non sono eroi romantici in lotta con il mondo e
con il destino, ma contadini al lavoro, carrettieri che si riposano all'ombra, donne che cuciono.
I maggiori esponenti sono Giovanni Fattori (sotto, un suo quadro del 1887), Silvestro Lega e
Telemaco Signorini.

Giovanni Fattori, Il riposo (carro rosso), 1887, Pinacoteca di Brera, Milano

b. nella musica con l'opera verista, che non presenta più eroi shakespeariani ma semplici storie d'a-
more e tradimento di contadini siciliani, come in Cavalleria rusticana (1890) di Pietro Mascagni,
o di teatranti calabresi, come in Pagliacci (1892) di Ruggero Leoncavallo;
c. nella letteratura, con I Malavoglia (1881) e Mastro Don Gesualdo (1889) di Giovanni Verga, che
descrive la vita miserabile e senza speranza dei 'vinti' siciliani, eroi anche dei romanzi di Luigi
(apuana; la Sardegna è al centro dei romanzi del premio Nobel Grazia Deledda e Napoli è de-
scritta da Matilde Serao, eccezionale romanziera-giornalista.
Il verismo sconvolge la borghesia più sensibile, che vede nei quadri un'Italia diversa da quella dei
centri delle città borghesi e mette le basi per i movimenti socialisti e radicali di fine secolo.
L'unica forma d'arte che rimane lontana dal verismo è l'architettura: da un lato c'è quella umbertina
(dal nome del re Umberto I), propria dei nuovi palazzi del Regno: ministeri, stazioni, tribunali
costruiti mescolando vari stili del passato e cercando di superare il Rinascimento in dimensioni
e maestosità; dall'altro c'è l'architettura art nouveau o Jugendstil, che in italiano si chiama stile
liberty, con le sue linee curve, l'uso del metallo e del vetro colorato anziché quello della pietra
scolpita tipico dei palazzi del potere.
108 EDILIN,GUA
Il desiderio di superare la realtà
L'inizio del XX secolo è segnato da imponenti
rivoluzioni tecnologiche: il telegrafo unisce i
continenti, i primi telefoni uniscono le città,
le automobili e gli aerei cambiano il modo di
muoversi, i primi film e i primi dischi fissano
il movimento e il suono.
Un movimento italiano che ha grande influen-
za nel mondo è il futur;smo, lanciato nel 1909
da f;t;ppo Tommaso Mar;nett;, poeta e scrit-
tore che ha a fianco scultori e pittori come
Umberto Bocc;on; (qui a destra una sua
scultura in cui cerca di rappresentare la
velocità, anche con il bronzo!), For-
tunato Depero, Carlo Carrà e molti
altri.
Il futurismo vuole cambiare tutto,
dalla cucina all'arte, dalla letteratura
all'eredità della storia ("asfaltiamo il Ca-
nal Grande a Venezia"), ma soprattutto
vuole dipingere o scolpire la velocità,
la forza della vita che va avanti. È un
'vitalismo' che da un lato ripren-
de il filosofo tedesco Nietzsche,
dall'altro apre la strada alla forza
distruttrice del fascismo.

Umberto Boccioni, Forme uniche della continuità nello spazio, 1913

Umberto Boccioni, Dinamismo di un ciclista, 1913 circa Fortunato Depero, Il motociclista, 1923

109
Il mondo dopo la guerra
Alcuni imperi rimangono
Alla fine della guerra, costata milioni di morti e distruzioni globali, non cambia quasi nulla per gli
imperi coloniali inglese, francese, olandese e belga e neanche per potenze come gli Stati Uniti e la
Cina.
Gli Stati Uniti allargano la loro influenza sull'America Centrale, ma scelgono comunque di restare
abbastanza isolati, autonomi.

Alcuni imperi muoiono


Mentre Asia, Africa, Oceania e America, dopo aver partecipato alla
Guerra, tornano allo stato precedente, in Europa i cambiamenti sono
sostanziali.
Finisce l'Impero Asburgico, millenario, che includeva una parte del
nord-est italiano, il nord dei Balcani (l'Ungheria, la Cechia, la Slo-
vacchia) e altre aree del mondo tedesco.
Nasce la debole repubblica austriaca, con Vienna capitale, che, dopo
5 anni di governo di estrema destra, nel 1933, diventa parte del Francesco Giuseppe I d'Austria
Reich di Hitler. (1830-1916)
Finisce anche l'Impero Ottomano, cioè dei turchi. Da anni quell'im-
pero, che occupa i Balcani del sud (tranne la Grecia, indipendente
già da un secolo), il Medio Oriente e parte del Nord Africa, stava
perdendo territori: ad esempio, nel 1912 aveva dovuto lasciare la
Libia, diventata italiana.
Alla fine della guerra, il Medio Oriente viene diviso tra inglesi e
francesi, e nel 1921-22 la rivolta dei Giovani Turchi guidata da Kemal
Ataturk porta la Turchia a proclamarsi una repubblica.
- - - - - - - -- -,
La fine dell'Impero Russo, guidato
dagli Zar, non è dovuta alla guerra ma
alla rivoluzione bolscevica. Tra il feb-
braio e il novembre (ottobre, secondo
il calendario russo) del 1917 Lenin
Mustafa Kemal Atatiirk (1881-1938)
guida la rivoluzione e nasce l'URSS
(che durerà fino alla fine del secolo).
La Rivoluzione d'Ottobre getta nel terrore i borghesi di tutta Europa:
si teme che i partiti socialisti diventino comunisti e che la rivoluzio-
ne si allarghi. In realtà i socialisti si dividono tra social-democratici
e comunisti, diventano più deboli e in pochi anni il fascismo e il
nazismo prendono in mano l'Europa. Lenin (1870-1924)

110 EDILIN,GUA
Basilica di San
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et 19 luglio 1943
Il primo Novecento
Dal punto di vista storico, il XX secolo non inizia nel 1900 ma nel 1914-18, quando le potenze
dell'Europa centrale attaccano i loro vicini e la guerra finisce per coinvolgere il mondo intero,
facendo morire imperi secolari e creandone di nuovi.
Il primo Novecento è il periodo che va dalla Prima alla Seconda guerra Mondiale ed è caratte-
rizzato da una serie di governi totalitari, dal Giappone alla Spagna, dall'Italia alla Germania,
dalla Russia al Portogallo e a vari stati dell'America Latina.
Secondo alcuni storici, i vent'anni tra le due guerre mondiali sono solo un intervallo di una
guerra unica, che cambia la geografia politica mondiale e porta al mondo d'oggi.

111
1918 La 'vittoria mutilata'
4 novembre 1918
L'Italia festeggia la fine della Il rosso è il colore della bandiera sociali-
Prima Guerra Mondiale. sta e comunista. Litalia vive un biennio
18 gennaio 1919 che è stato chiamato 'rosso', in cui i go-
Don Luigi Sturzo fonda verni sono guidati dapprima da un radi-
il Partito Popolare, che
cale, Nitti, poi dal liberale Giolitti che ha
organizza la presenza
politica del mondo forti aperture verso i socialdemocratici
cattolico. ma certo non è 'rosso', e infine da Bono-
mi del partito socialista riformato.
Questa è la ragione per cui il 1919-1920,
23 giugno 1919
questi due anni (biennio) vengono defi-
Nasce il governo del
niti 'rossi' cioè di sinistra.
Partito Radicale, guidato novembre 1919
da Nitti. Il 28 giugno, il
La 'vittoria mutilata'
governo firma il Trattato Elezioni del novembre 1919:
socialisti 32%, popolari 20%, Nel 1919, passata la gioia della vittoria
di Pace di Versailles. in guerra, arriva lo shock della Conferen-
liberali e radicali 16%.
za di Pace di Parigi: l'Italia è tra i vincito-
ri, le grandi potenze le danno quello che
15 giugno 1920 era previsto dal Patto di Londra del 1915
Inizia l'ultimo governo (Bolzano, Trento, Trieste, parte dell'I-
Giolitti che durerà fino al 4 stria), ma non le attribuiscono un ruolo
luglio 1921. primario in Europa e nella distribuzione
delle ex-colonie tedesche ai vincitori: l'I-
talia vive questa situazione come un'in-
settembre 1920 21 gennaio 1921 giustizia, una 'vittoria mutilata' ('mutila-
Dopo scioperi e La componente comunista si ta' è una persona a cui è stata tagliata
manifestazioni, molte stacca dal Partito Socialista.
fabbriche vengono
una mano, una gamba, un braccio): una
occupate dagli operai, vittoria alla quale è stata tagliata una
che tentano forme di parte.
autogestione. La borghesia cattolica (che si è appena
organizzata nel Partito Popolare) e quel-
la liberale sono deluse dal trattato firma-
to dal governo del radicale Nitti, hanno
7 novembre 1921 4 luglio 1921 paura degli effetti della rivoluzione co-
I Fasci di Combattimento Inizia il governo socialista munista in Russia, vivono le conseguenze
si trasformano nel Partito di Bonomi, che dura dieci del crollo della lira per l'enorme debito
Nazionale Fascista; il mesi. Gli succede un governo
simbolo è un fascio (un liberale, guidato da Facta, pubblico dovuto alla ricostruzione, sono
gruppo di bastoncini che dura 8 mesi. sotto shock per lo sciopero generale del
legati tra loro) con luglio 1919.
un'ascia, uno strumento Di fronte a questa situazione instabile il
per tagliare gli alberi: re Vittorio Emanuele III chiede a Giolitti
era il simbolo dei consoli di formare un governo, che però in set-
31 ottobre 1922
dell'antica Roma.
Inizia il governo Mussolini, tembre è messo in difficoltà dalle occu-
che durerà fino al 1943. pazioni delle fabbriche e da scioperi con
oltre un milione e mezzo di partecipanti,
da manifestazioni di piazza organizzate
soprattutto dai 'reduci', gli ex-soldati che
avevano combattuto per il Regno e ora si
sentono abbandonati a se stessi.
1922
112 EDILIN,GUA
Nel 1921 Giolitti capisce che la sua cultura po-
litica non è più in grado di affrontare la nuo-
va situazione e passa la mano a un socialista
moderato, Bonomi. Stando all'opposizione era
stato facile per i socialisti evitare la scelta tra
essere partito di governo oppure partito rivo-
luzionario; l'incarico a Bonomi porta alla luce
questo contrasto, che è tipico di tutti i partiti
di sinistra in Europa in questi anni, e la con-
seguenza è che il Partito Socialista, all'inizio
del 1921, si divide e nasce il Partito Comunista
d'Italia, guidato da Amedeo Bordiga e Antonio
Gramsci. La foto a sinistra ti mostra il simbolo
del nuovo partito, la falce (simbolo del mondo
contadino) e il martello (simbolo degli operai):
è lo stesso simbolo usato dai comunisti dopo la
Rivoluzione d'Ottobre in Russia.
La nascita del Partito Nazionale Fascista
Il 7 novembre del 1921 i Fasci di Combattimento, un movimento fondato da Mussolini all'inizio della
guerra per spingere l'Italia a non restare neutrale, si trasforma in un partito organizzato, il Partito
Nazionale Fascista.
All'inizio il nuovo partito non raccoglie un grande sostegno dalla borghesia industriale, anche per-
ché Mussolini è ancora ricordato come il direttore, fino al 1914, dell'Avanti!, il giornale del Partito
Socialista.
I primi sostenitori del partito fascista, oltre a contadini impauriti dalla rivoluzione industriale, sono
soprattutto i reduci, gli ex soldati di cui abbiamo parlato sopra. Sono persone che hanno lasciato i loro
paesi d'origine in tutt'Italia per andare a combattere, sono stati formati dalla retorica dell'eroismo,
della guerra santa contro gli oppressori, ma dopo la guerra non trovano lavoro se non con difficoltà.
Se tornano nei loro paesini, nelle campagne o sulle montagne, si sentono fuori dal mondo urbano e
industriale che hanno visto negli anni precedenti: gli pare che nessuno abbia più bisogno di loro, del
loro coraggio, del loro eroico spirito di sacrificio; la vittoria 'mutilata' dà loro l'impressione che la loro
fatica, le loro ferite, le loro mutilazioni fisiche, la morte di amici e compagni sia stata inutile.
Il fascismo e, soprattutto, la figura 'eroica' del Duce, il 'conduttore', il 'comandante', danno voce alla
frustrazione di contadini e reduci.
La marcia su Roma
Nell'ottobre del 1922 Mussolini si dichiara monarchico (da socialista era stato repubblicano), rac-
coglie molti ex-soldati ben addestrati alla di-
sciplina militare e inizia una manifestazione di
protesta, la 'marcia su Roma', che rapidamente
diventa una specie di assalto alla capitale (foto
a destra).
Re Vittorio Emanuele III, personalità debole e
insignificante di orientamento molto conservato-
re, gli affida la formazione di un nuovo governo,
che nasce con l'aiuto di liberali e popolari; dopo
le elezioni del 1924 Mussolini non ha più biso-
gno di loro, visto che con la legge elettorale da
lui voluta ottiene i due terzi dei deputati.

113
1922 Il ventennio fascista

30 ottobre 1922
6 aprile 1924
Conclusa la Marcia su Roma,
Le elezioni danno due Mussolini viene incaricato
terzi del Parlamento al
dal re Vittorio Emanuele III
Partito Nazionale Fasci-
di formare
sta. Nel mese di giugno il governo,

viene
• che nasce
assassi- con l'ap-
nato il poggio di
deputato
liberali e
socialista popolari.
Matteotti.

1925 1926
Il celebre ritratto di Mussolini ad opera
Nel 1925 inizia la Vengono eliminati i consigli di Adolfo Wildt, del 1923.
dittatura. comunali elettivi; i comuni
sono guidati da podestà fa- Benito Mussolini
scisti nominati dal governo.
1935 Mussolini nasce in Romagna nel 1883.
L'Italia attacca La Romagna è una regione anticlericale,
l'Etiopia, per allargare 1936 dove dopo secoli di dominio da parte del-
il suo impero
Mussolini appoggia il lo Stato della Chiesa c'è un forte rifiuto
coloniale. Le altre generale Franco, fascista, del clero cattolico. È una regione sociali-
potenze europee
• nella guerra civile spagnola . sta e anarchica, e da anarchico Mussolini
reagiscono con
sanzioni economiche
rifiuta il servizio militare, fugge all'estero
che vietano l'import- 1938 e torna in Italia solo dopo la cancellazio-
export con l'Italia. Il fascismo impone le leggi ne della condanna.
razziali contro gli ebrei. Lavora come maestro elementare, come
li~~ LA STAMl>A G;::~ giornalista e a 35 anni diventa direttore
ftlYi'tJiiltiifiii#ii@i~~-fif.Mliodltl
li DIFESI BELLI RIZZI del giornale del Partito Socialista, Avanti!
nelle deUberaZIOIII del aran COIISIQIO
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Nel 1914 i socialisti vogliono la neutrali-
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LE MISURE ADOTTATE CONTRO GLI EBREI


ùtll ...... I _ , HrM rt 111i1111
Mli . . . . . .
tà dell'Italia, Mussolini invece vuole che
I provv edl ment~ ""!.i!1in.ottie111 ~.fidllCil
entri in guerra: lascia i socialisti, fonda
1939 il giornale Il Popolo d'Italia, va in guerra
Mussolini firma il 10 giugno 1940 per due anni e propone, già dal 1917, una
Patto d'Acciaio con Dopo che la Francia si è dittatura che possa salvare l'Italia dopo
Hitler. arresa e la Germania ha con- la sconfitta di Caporetto, sull'Isonzo.
quistato vari paesi dell'Est, Nel 1919 trasforma i Fasci italiani di
Mussolini entra in guerra
combattimento da movimento in partito
convinto che sarà breve.
organizzato (Partito Nazionale Fascista)
25 luglio 1943 e nel 1922 marcia su Roma e ottiene il
Il partito fascista decide di
governo.
non sostenere più Mussolini
e il re Vittorio Emanuele III
affida il governo a Badoglio,
che l'8 settembre lascia
l'alleanza con Hitler e passa
dalla parte degli 'Alleati',
cioè degli inglesi, francesi,
• •
americani e russi.•
1943
114
I vent'anni di governo di Mussolini
~. .!.!.~~_Pop~T
!.~ ..,,._.; ,-ond.,to1'"~: B Etfl TO MVSSOtJNl
$OC,~ ·
"'" ""'°"_.te,• .,_.,.,
It~!.~~ ·~·
La cronologia illustra le varie fasi del suo
Via, p.,.,r:~t~:!,01,~ lS
dominio sull'Italia, sostenuto dalla ge-
~IOW! ti) AMl'll"'l.lil-...?101'11

niale intuizione di Mussolini sull'impor-


ti levi ~alle ~iaim il m~mto ~olenne ai uovern~nti tanza dei mass media (vedi pag. 119).
Facendo tacere ogni voce contraria e
Non più indugi neutrali: l'orad'agireèvenutat
:•:.
•:t.~:::::,:-t,!;!\~! Il si,ih<.Jto e fa plltlta ~;"!'.•."J'.~'!l:\!.~;:~:r, avendo l'appoggio della grande indu-
ANIMA
•I Mol• Qooo
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VENTRE "'°''' ,.n1,n, dJI\ !Ot.ÌO,~ flt. )fl.
vuasi"'• II s,i,r, dtll Nf'u~ doggi f\ct•f'•"'•
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!UCW1'4Q,,, f""l:ke Wt.
stria, Mussolini attua alcuni programmi
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In Italia questa 'grandezza' è rappresentata dalla grande industria, che viene favorita con finanzia-
menti statali, con permessi facili di costruzione e di gestione degli impianti, con la cancellazione
dei sindacati autonomi.
All'estero la 'grandezza' conduce alle guerre africane per la creazione di un nuovo impero colonia-
le. Proprio l'avventura coloniale porta le potenze occidentali a bloccare il commercio con l'Italia,
con la conseguente crisi economica e sociale: l'Italia si chiude in se stessa, arriva perfino a vietare
l'insegnamento delle lingue straniere nelle scuole pubbliche e private, e si avvicina sempre di più
all'unica potenza che tiene aperti i confini con l'Italia, cioè il Terzo Reich nazista, insieme al quale
entra in guerra nel 1940.
Nel 1943, abbandonato da l re e da molti dei suoi ministri, si ritira al Nord, ancora in mano tedesca,
e fonda la Repubblica di Salò; dopo due anni, nell'aprile del 1945, viene ucciso dai partigiani.

Le parole della storia: nazionalismo, totalitarismo, dittatura, confino


Per nazionalismo intendiamo l'ideologia o i movimenti politici che mettono al primo posto nei loro programmi la di-
fesa del ruolo del proprio Paese, che è visto come migliore degli altri. Come indica la parola, il nazionalismo esalta la
nazione, cioè il gruppo etnico-linguistico che viene considerato la base dello Stato, e quindi esalta tutto quello che
è stato espresso da quel gruppo (lingua, tradizioni, valori, origini). Il nazionalismo, nei primi anni del Novecento, ha
sostenuto l'intervento in guerra dell'Italia, vista come portatrice di civiltà e come grande potenza.
Quando la sfera politica invade la società nel suo complesso nasce il totalitarismo, l'idea di uno Stato 'totale', ca-
pace di rispondere a tutte le necessità dei cittadini. Questo meccanismo non può però accettare voci in disaccordo,
che indebolirebbero la forza totalizzante dello Stato, che quindi impone le sue idee, le sue soluzioni, le sue procedure
anche con il terrore, la tortura degli oppositori, una polizia segreta sempre più potente e la propaganda, cioè l'uso
totalizzante (usiamo ancora questa parola per ricordarti che si vuole il controllo totale sulla società) dei mezzi mass
media. Nel corso del Novecento abbiamo avuto diversi regimi totalitari, tra questi ricordiamo quelli fascisti in Italia,
Spagna e Portogallo, quello nazista in Germania e Austria, quello stalinista nell'Unione Sovietica.
Quando il governo è concentrato nelle mani di una sola persona o di un ristretto numero di persone abbiamo una
dittatura. Una dittatura può essere di sinistra o di destra e, di solito, non nasce spontaneamente: si tratta di governi
che di fronte a un'emergenza internazionale o a seguito di una rivoluzione si impongono con la forza, cancellando i
normali processi democratici.
Molti regimi totalitari eliminano gli oppositori uccidendoli o imprigionandoli; il fascismo usa anche il confino:
l'oppositore viene tolto dal suo ambiente, separato dalla sua rete, e 'confinato', mandato a vivere in un'isola o in un
paesino distante centinaia di chilometri dalla sua città.

115
1939 La Seconda Guerra
Mondiale e la Resistenza
maggio 1939 L'illusione italiana di essere una
L'Italia firma il Patto grande potenza
d'Acciaio con la Germania.
1 settembre 1939 Come vedremo nelle pagine seguenti,
La Germania invade la
Polonia: inizia la guerra;
Mussolini sapeva molto bene come orien-
10 giugno 1940 tare il consenso delle masse, usando in
l'Italia resta neutrale.
L'Italia dichiara guerra maniera innovativa i mass media. Il suo
alla Francia e alla Gran principale obiettivo nella comunicazio-
Bretagna.
ne di massa è quello di far dimenticare
settembre 1940 agli italiani la mancanza di democrazia
28 ottobre 1940 - L'Italia inizia la campagna e, dopo l'invasione italiana dell'Etiopia
L'Italia invade la d'Africa. (1936), i problemi di vita quotidiana do-
Grecia, dopo che aveva vuti alle sanzioni internazionali contro
già invaso l'Albania luglio 1943 l'Italia.
nell'aprile del 1939. L'idea fondamentale che Mussolini fa pas-
Il 10 luglio gli americani
sbarcano in Sicilia; il 25 sare attraverso la comunicazione di mas-
luglio il Gran Consiglio sa è che l'Italia fascista è l'erede dell'Ita-
del Fascismo vota contro lia imperiale di 2000 anni prima: i 'fasci'
la politica di Mussolini e
8 settembre 1943 il governo è affidato al
L'Italia esce dall'alleanza generale Pietro Badoglio. Le parole della storia:
con Germania e Giappone partigiano, repubblichino;
e passa con gli Alleati; attentato, rappresaglia, eccidio
i tedeschi presenti L'8 settembre 1943 l'Italia si spacca in due: il go-
in Italia come alleati verno Badoglio rompe l'alleanza con i nazisti e si
diventano occupanti; gli allea con gli americani, che hanno conquistato il
ebrei italiani vengono Sud. In quel momento, i tedeschi che sono in Ita-
mandati nei campi di
lia come alleati, diventano improvvisamente nemi-
concentramento.
ci, occupanti. Mussolini crea la Repubblica Sociale
Il 9 settembre viene
23 settembre 1943 Italiana, o Repubblica di Salò {Salò è una cittadina
creato il Comitato di
Nasce la Repubblica di Salò, sul Lago di Garda): i soldati di questa repubblica
Liberazione Nazionale
{CNL) che organizza la al Nord, alleata dei nazisti. sono chiamati repubblichini.
Resistenza partigiana Molti - liberali, cattolici, comunisti, socialisti -
contro i nazi-fascisti. non accettano la nuova Repubblica e combattono
giugno 1944 i repubblichini e i nazisti nel movimento di Resi-
A giugno gli Alleati entrano stenza (CNL - Comitato di Liberazione Nazionale):
a Roma. sono i partigiani, che usano tecniche di guerriglia.
In autunno, occupano tutta Si scontrano con piccoli gruppi di nemici, prenden-
l'Italia fino alla linea gotica,
doli di sorpresa, o compiono attentati. mettendo
25 aprile 1945 una naturale linea difensiva
bombe in luoghi dove ci sono repubblichini, poli-
Il 19 gli Alleati entrano posta dai tedeschi e che
tici fascisti e soprattutto soldati nazisti, i quali si
nell'Italia del Nord, coincideva con gli Appennini
che separano la Pianura vendicano facendo retate, cioè prendendo italiani
che viene interamente (soprattutto donne, vecchi e bambini) e ucciden-
liberata il 25 aprile. Padana dalla Toscana e dal
resto dell'Italia. doli, di solito 10 italiani per ogni soldato nazista
'f
morto: è un eccidio, un assassinio di massa. In
Italia ne ricordiamo centinaia per mano dei nazisti
28 aprile 1945 con l'appoggio dei fascisti: strage di Marzabotto,
Mussolini viene ucciso dai oltre 700 vittime; massacro di Sant'Anna di Stazze-
partigiani a Milano. ma, 560 vittime; le Fosse Ardeatine, 335 vittime;
strage di Civitella, Cornia e San Pancrazio con 203
1945 vittime; ecc.

116 ED ILIN,GUA
simbolo del suo partito sono quelli che accompagnavano i consoli del mondo romano; lui si fa chia-
mare Dux, in latino, o Duce, 'condottiero'; il cinema esalta il mondo latino quando l'Italia dominava
il Mediterraneo; nel 1936 viene creato l'Impero d'Etiopia e Vittorio Emanuele III diventa imperatore.
Mussolini esalta l'Italia anche come potenza militare, ma non sa che spesso i suoi collaboratori gli
mostrano lo stesso battaglione di carri armati, spostandoli di città in città, facendogli credere che
siano tanti battaglioni diversi.
Litalia si convince di essere una grande potenza e quindi si allea con gli altri due grandi 'imperi',
quello tedesco, ora in mano a Hitler, e quello giapponese. Sicura che la guerra iniziata nel 1939 stia
per finire, nel 1940 l'Italia entra in guerra e inizia le campagne di conquista in Grecia e nei Balcani,
e nell'Africa del Nord in Libia e Egitto. In pochi mesi la realtà comincia a diventare chiara: l'esercito
italiano non ha la preparazione necessaria, i comandanti sono scelti per meriti politici più che mili-
tari, e le navi, gli aerei, le armi sono pochi e vecchi.
L'estate del 1943
Dopo tre anni di guerra la situazione è insostenibile: l'aiuto tedesco è sempre più ridotto, perché
l'esercito nazista è impegnato in altri fronti, e da solo l'esercito italiano non riesce a bloccare l'in-
vasione alleata della Sicilia.
Il Gran Consiglio del partito fascista capisce che ormai Mussolini ha perso contatto con la realtà e lo
esclude dal governo il 25 luglio. L8 settembre il successore, Badoglio, passa dalla parte degli Alleati
e sposta il governo al Sud; i soldati tedeschi che sono
in Italia come alleati diventano di colpo 'occupanti'
(llJJ~S'I'(>
e gli italiani diventano i loro 'nemici'; anche in altre
NEGOZIO
parti del mondo i battaglioni italiani alleati dei te-
deschi diventano nemici e migliaia di soldati italiani
GI.I lilllllll
vengono condannati a morte. Litalia si spacca: a Sud NON POSSOJI°! l'l\'Tll UE

gli Alleati, che continuano a risalire la penisola nelle


zone ancora controllate dai nazi-fascisti, a Nord nasce
la Repubblica di Salò (dal nome di una cittadina sul
Lago di Garda), guidata da Mussolini. Nell'autunno inizia anche in Italia la deportazione degli ebrei,
caricati sui treni e mandati in Germania nei campi di concentramento (già dal 1938 le leggi razziali
li avevano esclusi dalle scuole e dal lavoro).
La guerra di liberazione
Alla spaccatura geografica, che nell'autunno del 1944 vede la penisola in mano agli Alleati e la
Pianura Padana in mano ai nazi-fascisti, si aggiunge una spaccatura culturale e politica: gli anti-
fascisti, che fino al 1943 venivano mandati al confino, incarcerati o uccisi, iniziano ad organizzare
'
la resistenza. E una guerriglia continua fatta di attentati, di assalti a gruppi di tedeschi, e questi
rispondono con eccidi di massa, 10 italiani per ogni tedesco ucciso.
~~--~ ...;---';'!'JWiw Nel frattempo, l'Italia viene letteralmente di-
BRIGAT
r. strutta: gli Alleati bombardano le città in mano
ai tedeschi e i tedeschi bombardano le città in
mano agli Alleati: ferrovie, ponti, strade, fabbri-
che vengono distrutti.
Nell'aprile 1945 gli Alleati attaccano la 'linea go-
tica', il confine tra gli Alleati e la Repubblica di
Salò che scorre lungo gli Appennini, insupera-
bili in inverno a causa della neve. I tedeschi si
ritirano, ma al loro passaggio incendiano case,
frutteti, fabbriche.
I partigiani entrano a Milano il 25 aprile 1945.

117
Il ruolo dei mass media nel primo Novecento
La tecnologia audio e video cambia il mondo
La tecnologia cambia radicalmente le forme dell'arte, avvicina alla cultura classi sociali che erano
escluse, dà al potere uno strumento formidabile:

BESITO Ml SSOLINI

a. il costo della carta diminuisce, la tecnologia per la stampa si rinnova com-


li n1io diario
pletamente: i libri, i giornali, le riviste, gli spartiti delle canzoni diventano
di guerra
meno costosi; inoltre, l'aumento dei cittadini che sanno leggere fa crescere
il mercato editoriale. Il pubblico che può awicinarsi alla letteratura, all'in-
formazione, all'arte, alla musica cresce quindi enormemente e in tutto il
mondo occidentale questo porta a un grande innalzamento culturale.
l NIQM. I D11 011.1All 0-1TA l 1\ - &OM..\
Anche Mussolini gode di successo editoriale, ad esempio con questo libro del 1923.

b. anche la fotografia diventa meno costosa, più raffinata e


arriva anche il colore: l'arte quindi non ha più bisogno di
'fotografare' la realtà, può sperimentare nuove forme, dal
cubismo all'astrattismo, fino al movimento, al dinamismo
e alla molteplicità dei punti di vista in arte dei futuristi;
questa a destra è la Sogno, un'eccezionale macchina foto-
grafica italiana degli anni Trenta.

c. nasce il cinema, inizialmente muto, poi sonoro, infine a colori; gli autori
che nell'Ottocento scrivevano per il teatro preparano ora le sceneggiature
dei film, compositori di opere liriche come Mascagni e Leoncavallo scrivono
colonne sonore.
Il cinema rende popolari i testi teatrali che prima erano accessibili solo
alla classe medio-alta; Rodolfo Valentino, un attore pugliese emigrato in
America, crea il mito del Latin lover italiano.
Rodolfo Valentino

d. la tecnologia riesce a registrare i suoni: le Odio e. infine, la radio porta


arie delle opere e le canzoni possono essere s'llflSD la musica, la lettura
acquistate a costi ridotti e quin- di romanzi, i radio-
di la musica colta diventa drammi in ogni casa
popolare; il disco in cui En- anche della classe
rico Caruso canta Vesti la medio-bassa. La più
giubba, un'aria dall'opera famosa marca italia-
Pagliacci di Leoncavallo, è na di radio per de-
il primo disco che supera il cenni è la Geloso.
milione di copie.

118 EDILIN,GUA
L'uso politico dei mass media

Inaugurazione della nuova sede dell'Istituto LUCE (L'.Unione Cinematografica Educativa), nel 1937, con una gigantografia di Mussolini
e uno slogan molto significativo.

Alla conclusione del paragrafo precedente abbiamo scritto 'nel mondo occidentale': qui, il potere è
costituito da tanti centri decisionali che gestiscono un Paese. In Italia il potere è uno solo, il partito
fascista. Mussolini prende quindi in mano i mass media.
Un ruolo fondamentale è quello della radio, che porta in tutto il Paese la voce di Mussolini, la sua
retorica imperiale: la radio raggiunge tutti, anche quelli che non sanno leggere o che non hanno i
soldi per comprare un giornale.
Ma anche chi non sa leggere un giornale o non può comprarlo è in
grado di guardare i manifesti, che si trovano in ogni stazione, strada,
palazzo. I manifesti pubblicitari che creano il mito di Mussolini duce
(dal latino dux, comandante, guida) sono migliaia, e spesso unisco-
no più temi, come in questo caso: il Duce è una persona fisicamente
forte, mostra un viso deciso, serio, maestoso; il Duce ha dato all'I-
talia un bosco di ciminiere, di fabbriche (il concetto di ecologia non
è ancora nato, come vedi dall'illustrazione!); il Duce è il fondatore
dell'Impero Italiano in Africa.
Molto importante, e più efficace perché meno evidente, è anche l'uso
del cinema. Da un lato, vengono finanziati film che esaltano l'Italia
del passato, dagli eroi romani a quelli del Risorgimento; dall'altro,
ci sono i film 'dei telefoni bianchi', drammi d'amore che distraggono
dai problemi reali.
Nei cinema, prima di ogni film viene proiettato un Cinegiornale LUCE
(che sta per "L'Unione Cinematografica Educativa", voluta da Mussolini nel 1924) dove si racconta
quello che fa il Duce e si mostra l'Italia come una superpotenza, che però esiste solo in quei cine-
giornali.
Nel 1936 il mondo decide le sanzioni contro l'Italia, quindi non arrivano più film e impianti di pro-
iezione dall'estero: allora Mussolini fa costruire la città del cinema, Cinecittà, per produrre film in
concorrenza a Hollywood.

119
L'Italia nel mondo prima e dopo la Guerra
I grandi imperi al tramonto
Dopo la prima guerra mondiale scompaiono alcuni imperi storici, come quello degli Asburgo (Austria,
Ungheria, Balcani) e quello Ottomano (Turchia, Medio Oriente, Balcani).
Alcuni imperi coloniali si arricchiscono, come quelli dell'Inghilterra, della Francia e del Belgio. Ri-
mangono vivi, anche se in lotta tra loro per aumentare la loro influenza in Estremo Oriente, l'impero
cinese e quello giapponese.
Nascono nuovi 'imperi', cioè grandi stati unitari con vari stati al loro interno, soprattutto il Terzo
Reich nazista e l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, URSS, nata dalla rivoluzione comu-
nista. L'Italia cerca di costruire un impero in Africa orientale e in Libia, ma il progetto non riesce e
l'Italia non diventerà mai una vera potenza coloniale.
Dopo la seconda guerra mondiale questo panorama internazionale cambia completamente.
Jalta
Nel febbraio del 1945, sei mesi prima della
fine della guerra, Churchill, Roosevelt e Sta-
lin (qui nella foto a destra) si incontrano a
Jalta, in Crimea, sul Mar Nero, e decidono
come dividersi il mondo: gli stati europei che
confinano con l'Unione Sovietica e si trovano
nella regione dei Balcani entrano nell'area di
influenza sovietica e Tito verrà aiutato a co-
struire la Jugoslavia; invece, Grecia e Italia,
dove i partiti comunisti erano pronti a pren-
dere il potere, vengono assegnati all'area di
influenza anglo-americana.
Dopo la guerra gli americani diventano 'pro-
tettori' dell'America Latina e del Giappone; la Gran Bretagna conserva il suo impero; l'URSS aiuta Mao
Zedong a prendere il potere in Cina.
L'Italia, abbiamo visto, resta legata all'Occidente. Essendo un paese totalmente distrutto dai bom-
bardamenti alleati e nazisti rientra nel Piano Marshall, un piano di aiuti economici per l'Europa
finanziato dall'America per avviare la ricostruzione, nei paesi devastati dalla guerra, delle fabbriche,
delle strade, delle ferrovie e dei porti.

L'organizzazione delle Nazioni Unite, ONU


Nell'estate del 1945, dopo la fine della guerra in Europa ma prima delle bombe atomiche che pie-
gano il Giappone, la conferenza di San Francisco crea l'ONU, e l'Italia è tra i 50 stati fondatori. Lo
statuto dell'ONU premia i vincitori: Gran Bretagna, Francia, Russia, Stati Uniti e Cina sono membri
permanenti del Consiglio di Sicurezza e hanno il diritto di veto, cioè possono bloccare qualunque
decisione.
La NATO
A Jalta si decide che l'Italia resterà nel mondo occidentale: nel 1949 il nostro Paese entra quindi a
far parte del North Atlantic Treaty Organization, detto anche Patto Atlantico o NATO. Ciò significa
che tre dei cinque stati vincitori proteggono l'Italia dai temuti attacchi comunisti che potrebbero
arrivare dalla Jugoslavia, ma significa anche che la NATO ha diritto a costruire basi militari sul ter-
ritorio italiano.

120 EDILIN,GUA
Il secondo Novecento,
l'inizio del Duemila
Nei primi anni dopo la guerra, il governo americano con il Piano Marshall aiuta l'Italia a ri-
costruire strade, ferrovie, porti e fabbriche. Nelle fabbriche del Nord-Ovest inizia il 'miracolo
economico' degli anni Cinquanta-Sessanta e si rafforza l'industria automobilistica che deve
garantire la mobilità agli italiani.
Sono gli anni della Democrazia Cristiana e, poi, del Centrosinistra: la Prima Repubblica.
Negli anni Novanta, gli scandali su un sistema di corruzione politica collaudato portano a una
profonda crisi dei partiti di governo e alla nascita della Seconda Repubblica.
La crisi mondiale iniziata nel 2008 genera malcontento e povertà; dieci anni dopo nasce la
Terza Repubblica, in cui i partiti politici, e anche le nozioni classiche di Destra e Sinistra,
sembrano non avere più un ruolo ben definito.
Ma in Italia ci sono anche segni diversi da quelli della crisi, ad esempio questo quartiere di
Milano con i grattacieli chiamati 'bosco verticale', di Stefano Boeri.

121
1945 La nascita
della Repubblica
25 aprile 1945 Tre storie parallele:
Viene completata la economica, politica, sociale
21 giugno 1945 --1
liberazione dell'Italia Finita la guerra, finita la gioia degli an-
Si forma il governo occupata dai nazi-fascisti; il
Parri, espressione della 28 aprile finisce la guerra.
tifascisti per la vittoria, finiti gli assas-
Resistenza. sinii e le vendette delle prime settimane
di "pace", la realtà presenta un'immagine
10 dicembre 1945 disastrosa: l'Italia è distrutta.
Nasce il primo governo C'è bisogno di ricostruire, ma per rico-
9 maggio 1946 politico, presieduto da Alcide
Re Vittorio Emanuele Degasperi, noto oggi come De
struire servono capitali, che in Italia non
III, troppo legato al Gasperi. ci sono; i capitali, anima della storia eco-
fascismo, lascia il trono nomica, arrivano dopo il 18 aprile 1948
al figlio Umberto II quando la storia politica sceglie di stare
(nella foto). dalla parte dei vincitori occidentali e, nel
1949, sceglie di entrare nella NATO.
La storia economica e la storia politica
si intrecciano con la storia sociale, che
vede un popolo distrutto che reagisce
con ogni mezzo, come viene ben raccon-
tato nei film, nei quadri e nei romanzi del
2 giugno 1946 neorealismo, una corrente culturale che si
Nel referendum tra monarchia lega ai nomi di Fellini, Rossellini, De Sica,
gennaio 1947 e repubblica, gli italiani Visconti e Zavattini nel cinema, Pavese,
Nel 1947 il Partito scelgono la repubblica e Vittorini, Fenoglio, Calvino e Pratolini in
Socialista, che governa i Savoia sono costretti a
insieme ai Democristiani
letteratura, Guttuso e Sassu in pittura.
lasciare l'Italia. 2.482.000 italiani lasciano l'Italia tra il
e al Partito Comunista,
si divide tra Socialisti, 1946 e il 1955. Gli emigranti sono in gran
alleati del PCI, e parte soldati che tornano dalla prigionia
Socialdemocratici, legati 1° gennaio 1948 tra il 1946 e il 1948 (alcuni erano partiti
al mondo occidentale. nel 1936 per la guerra d'Etiopia) e tro-
Entra in vigore la Costituzione
Repubblicana, scritta
18 aprile 1948 dall'Assemblea Costituente
Le elezioni in Italia eletta nel 1946. Le parole della storia: referendum, elezione,
vedono la Democrazia suffragio universale, plebiscito
Cristiana di De Gasperi Le elezioni sono il momento in cui i cittadini
contrapposta al Fronte esprimono il loro potere democratico attraverso il
popolare social- 24 agosto 1949
voto. Le elezioni si svolgono sulla base di leggi
comunista di Togliatti Nasce, dopo la firma
elettorali: ad esempio, secondo le leggi eletto-
e Nenni; la vittoria nell'aprile a Washington, la
riali agli inizi del Regno d'Italia pochi cittadini,
democristiana lega NATO di cui l'Italia fa parte.
ricchi e maschi, avevano diritto di voto; dopo la
stabilmente l'Italia
guerra, le elezioni sono a suffragio universale,
all'Occidente.
in cui il voto ('suffragio') include tutti, uomini e
71JllBIIB".IS'il.l.A.
,_,_,, _ _ ,11.--..u-,01L1to-
donne, poveri e ricchi (è 'universale').
e---~ .._
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• I ,o.nslial48,511ef-,~
Quando si vota per una scelta tra due possibilità,
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..... _,_...""!!~
fOllllbll 7,4; lllo(QI
ad esempio tra monarchia o repubblica nel 1946 o
tra diritto o divieto di divorzio nel 1974, si tratta
di un referendum (nel Risorgimento, quando i
vari stati decidevano se entrare nel Regno d'Ita-
1950 lia, il referendum viene detto plebiscito).

122 ED ILIN,GUA
vano un'Italia completamente diversa da quella 'imperiale' da cui erano partiti: quindi la lasciano,
vanno soprattutto in Argentina ed in altri paesi del Sud America; dagli anni Cinquanta invece l'emi-
grazione si orienta soprattutto verso l'Europa settentrionale.
La storia sociale, lo sforzo degli italiani di capire il mondo nuovo, di reagire alla distruzione, di
inventarsi un futuro è uno dei grandi momenti della storia italiana.

La politica di unità nazionale


Lo scopo principale della classe dirigente del mondo partigiano, in particolare del Partito d'Azione,
del mondo cattolico e della sinistra socialista e comunista, è la riunificazione politica e culturale
di un paese diviso: dopo il governo provvisorio di Parri (giugno 1945), che dura sei mesi, inizia il
primo degli otto governi guidati da De Gasperi in otto anni, e in questo governo ci sono:
- la Democrazia Cristiana, DC, erede del Partito Popolare fondato da Luigi Sturzo nel 1919; la guida
De Gasperi, di Trento e quindi nato e cresciuto sotto l'Impero Austriaco;
• -;r. ~'§. ,~;;
~,i·
· il Partito Comunista Italiano, PCI,
"~,;, ~ guidato da Palmiro Togliatti, Mini-
stro della Giustizia: Togliatti ha il
coraggio di concedere un'amnistia,
cioè la cancellazione di tutti i reati,
tranne quelli più gravi: un atto fon-
damentale per pacificare il Paese.
Nel 1948 Togliatti viene ferito in un
attentato, ma anche in quell'occa-
sione chiede a tutti di mantenere
la calma, di non portare l'Italia alla
Una delle poche foto di De Gasperi, Nenni e Togliatti insieme. guerra civile;
- il Partito Socialista (che in questi anni si chiama Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria,
PSIUP), guidato da Pietro Nenni, Ministro per i rapporti con l'Assemblea Costituente, che sta scri-
vendo la Costituzione;
- tre partiti minori, laici, moderni: il Partito Liberale Italiano (PLI), il Partito d'Azione (PdA) e quello
Democratico del Lavoro (PDL), che in seguito si uniranno nel Partito Repubblicano Italiano (PRI).
Come si vede, un progetto politico grandioso: ogni partito rinuncia a qualcosa, anche molto impor-
tante, a favore del bene comune, della pacificazione di un paese distrutto e diviso, che tuttavia ha
la forza di diventare una repubblica (2 giugno 1946) e di darsi una nuova Costituzione (1° gennaio
1948).
Il 18 aprile 1948 .....,,,,..
Dopo due anni di sforzo unitario, l'Italia è pronta a scegliere come disegnare il suo futuro: da
un lato la DC di De Gasperi, il Partito Repub-
blicano, quello Liberale e i Socialdemocratici,
che si sono staccati dal PSI, guardano al mon-
do occidentale, alla NATO; dall'altro il Fronte
Popolare, composto da PCI e PSI, guardano
all'URSS di Stalin.
Il 48% degli elettori sceglie la DC, il 31 % sce-
glie il Fronte Popolare, i social-democratici
ottengono quasi l'8%: nasce qui lo schema che I
governerà l'Italia fino agli anni Sessanta, con
la DC e i suoi alleati al governo, il PCI (presto VOTATE
QUESTO EMBLEMA
lasciato dal PSI) all'opposizione.

123
La Costituzione
Il Parlamento, il centro del sistema disegnato dalla Costituzione
Tra il giugno del 1946 e il
gennaio del 1948 l'Assem-
blea Costituente (compo-
sta da 556 membri) scrive
la Costituzione Repubblica-
na e funziona anche come
Parlamento fino alle ele-
zioni del 18 aprile 1948.
La Repubblica ha un Parla-
mento con due 'Camere' (la
Camera dei Deputati e il
Senato della Repubblica),
che hanno gli stessi pote-
ri: ogni legge deve essere
approvata dai due rami del
Parlamento. Nel 2016 il
governo Renzi propone di
modificare questa struttu-
ra, riducendo il Senato a
100 membri e riducendone
il potere, ma un referen-
dum rifiuta la riforma.
Il Parlamento elegge il Montecitorio, la sede della Camera dei Deputati.
Presidente della Repubbli-
ca, che garantisce il rispetto della Costituzione con l'aiuto della Corte Costituzionale. Il Presidente
nomina un governo, che deve ricevere la 'fiducia', cioè l'approvazione di Camera e Senato.
La magistratura, responsabile dell'amministrazione della giustizia, è indipendente: è governata dal
Consiglio Superiore della Magistratura, nominato dal Parlamento, dal Presidente e dai magistrati.

Elettori: tutti i cittadini sopra i 18 anni (Camera dei Deputati) o i 25 anni (Senato)

Corte Costituzionale
Nominata dal Presidente, dal
Parlamento e dai magistrati

..... Consiglio Superiore della


Magistratura
presieduta dal Presidente

124 EDILIN,GUA
La Costituzione più bella del mondo
Spesso si legge questa frase, che in realtà si riferisce alla prima parte, dove la Costituzione dichia-
ra i principi fondamentali della Repubblica. La seconda parte, in cui la Costituzione definisce la
struttura dello Stato dando pari poteri alle due camere, rallentando moltissimo l'approvazione delle
leggi, è invece molto criticata.
Ecco i tre articoli iniziali, che sono davvero molto 'belli', disegnano un progetto di società perfetta:
Art. 1. Lltalia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popo-
lo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
"Fondata sul lavoro": non più sul diritto di nascita degli aristocratici o sulla ricchezza di alcuni
ceti sociali, ma sulla dignità di chi dimostra il suo valore nel suo lavoro.

Art. 2. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia
nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inde-
rogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Ciascuno ha diritti "inviolabili", che non possono essere violati, cancellati; ma ha anche doveri di
solidarietà, di aiuto verso gli altri, che sono "inderogabili", che nessuno può dimenticare e tutti
sono obbligati a rispettare.

Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza di-
stinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali
e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e reguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della per-
sona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica
e sociale del Paese.
La frase iniziale è nella tradizione illuminista. Ma la frase più rilevante è la seconda: non solo tutti
sono uguali, ma la Repubblica deve garantire che ogni personalità possa svilupparsi pienamente.

Ci sono poi alcuni principi che caratterizzano la nuova Italia:


Art. 7. Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.[ ... ]
Art. 8. Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. [... ]
Art. 10. [... ] Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l'effettivo esercizio delle libertà
democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica
secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati
politici.
Art. 11. Lltalia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come
mezzo di risoluzione delle controversie internazionali [... ]

Le parole della storia: elezione diretta/indiretta, repubblica parlamentare, deputati, senatori


La Repubblica disegnata dalla Costituzione italiana è di natura rappresentativa, in quanto il potere è dato ai rappresen-
tanti del popolo: i membri della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, che sono le due camere o rami
del Parlamento.
La Costituzione poteva scegliere tra l'elezione diretta del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio
dei Ministri, o Primo Ministro, in cui tutti i cittadini eleggono direttamente un candidato, come ad esempio negli
Stati Uniti, e l'elezione indiretta, tipica di una repubblica parlamentare: è il parlamento che elegge i due presidenti.
L'Italia è una repubblica parlamentare.

125
1948 La Prima repubblica:
18 aprile 1948
l'Italia democristiana
La DC vince le elezioni
contro il Fronte social- La Prima e la Seconda Repubblica
comunista. De Gasperi
aprile 1949 - Con questa definizione ci si riferisce al
guida il suo quinto governo,
L'Italia entra nella NATO. sempre in coalizione periodo che va dal 1948, quando De Ga-
con i piccoli partiti speri vince le elezioni, al 1994, quando
(liberali, repubblicani, la DC e il PSI scompaiono per gli scandali
socialdemocratici). legati alla corruzione e "scende in cam-
po", per usare la sua frase, Silvio Berlu-
sconi che fonda il partito Forza Italia.
18 aprile 1951 ~
Tra la Prima e la Seconda Repubblica non
L'Italia è tra i paesi
fondatori (con Francia,
c'è un cambiamento di forma dello Stato,
Germania, Belgio, Olanda la Costituzione rimane invariata (il ten-
e Lussemburgo) della tativo di cambiarla significativamente
Comunità Europea del sarà di Matteo Renzi nel 2016); cambia
Carbone e dell'Acciaio la legge elettorale, che nella Prima Re-
(CECA): accordo tra pubblica è proporzionale e nella seconda
paesi che fino a 6 anni
prima erano nemici, e
è mista, con una forte parte maggiorita-
da cui nascerà l'Unione 1953 ria. Questo significa che durante la Prima
Europea. Nel 1953 l'ottavo governo
Repubblica i governi sono frutto di coali-
De Gasperi, nato dopo zioni tra vari partiti, e quindi il capo del
elezioni che vedono una governo cambia spesso sulla base degli
diminuzione dei voti della equilibri politici; invece, da Berlusconi
DC, non ottiene la fiducia in poi il sistema di voto (ma anche l'im-
del Parlamento. Si conclude
così la storia politica dello
statista trentino.
Le parole della storia: sistemi elettorati
proporzionali, maggioritari, misti
A pagina 120 hai visto che la Costituzione ha
scelto, tra le varie forme possibili, la repubblica
19 5 8 -----4, parlamentare. Un'altra scelta importantissima è
Nel 1958 le elezioni 25 marzo 1957 stata quella del sistema elettorale.
premiano la DC, che Nei primi 50 anni della Repubblica si usa un si-
I sei paesi della CECA
all'inizio governa in stema proporzionale: il numero di deputati e se-
firmano il Trattato di
coalizioni di destra, natori è legato alla percentuale di voti ricevuti
insieme al partito Roma: nasce la Comunità
Economica Europea, che da ogni partito; questo sistema porta a governi
monarchico e ai 'missini', di coalizione, cioè governi in cui vari partiti de-
diventerà Unione Europea
gli eredi del partito vono coalizzarsi, allearsi, per raggi ungere il 51%
fascista; dopo forti nel 1992.
dei voti in Parlamento.
proteste popolari, Nei 20 anni della Seconda Repubblica si usa un
si orienta più verso
sistema misto: parte dei parlamentari è eletta con
sinistra e ottiene
il sistema proporzionale, parte con quello mag-
l'appoggio indiretto dei
gioritario. Quest'ultimo sistema significa che in
socialisti guidati dal
leader storico, Pietro ognuna delle aree in cui è divisa l'Italia per le ele-
Nenni (nella foto), che zioni (collegi elettorali) vince il candidato che
abbandona ogni alleanza ottiene più voti, come in Inghilterra o in America.
con il Partito Comunista. C'è infine un sistema di elezione proporzionale
con premio di maggioranza: dal 2016, se un par-
tito ottiene il 40% dei voti, ha un premio che gli
1963 dà il 55% dei parlamentari.

126 ED ILIN,GUA
patto della televisione nelle campagne elettorali) porta a una forma di elezione diretta del Capo
del Governo, anche se secondo la Costituzione è il Presidente della Repubblica a nominare il capo
del governo ed è il Parlamento che deve votarlo.

De Gasperi
De Gasperi è il primo dei grandi statisti
democristiani e, come diceva lui, "uno
statista guarda avanti dieci anni, non
guarda alle prossime elezioni".
Nasce nel 1881 in provincia di Trento, che
è ancora parte dell'Impero austriaco; fa
l'università a Vienna e a Innsbruck; nel
1911 viene eletto al parlamento austria-
co per il Partito Popolare, cioè la DC au-
striaca, e nel 1919, dopo che il Trentino è
diventato italiano, entra nel Partito Popo-
lare Italiano fondato da Sturzo. Durante il
fascismo viene tenuto sempre sotto stret-
to controllo e dopo la guerra è a lui che Alcide De Gasperi (1881-1954)
per otto volte viene affidato il governo.
Si ritira nel 1953, dopo aver cercato di far passare una legge elettorale con un premio di maggio-
ranza, in modo da formare governi con meno partiti e quindi più stabili.
Il suo grande disegno politico è stato quello di legare l'Italia all'Europa occidentale e alla NATO,
segnando così la storia del Paese.

La DC e i suoi alleati
La Democrazia Cristiana è un partito 'plurale', in cui troviamo
correnti di destra e di sinistra, politici che operano per il
bene del Paese e altri che si interessano solo del potere. A
tenere insieme queste diverse correnti sono da un lato il ri-
chiamo al cristianesimo, il contatto frequente con il Vatica-
no e con la Chiesa italia-
na, dall'altro il compito \)BBLIC.q
voluto dalla NATO, cioè
tenere il Partito Comunista, il PCI, fuori dal potere nazio- ;:: ç
a: l>
<( z
nale, anche se domina in alcune regioni 'rosse'. o
Una forte componente del carattere della DC, che spiega
i continui cambiamenti dei capi di governo, sempre demo-
cristiani ma di correnti diverse, è l'attaccamento non solo al
potere istituzionale, ma an-
\Ali che al cosiddetto 'sottopotere': nomine in enti pubblici, nelle
banche, nella scuola, ecc.
In quasi tutti i governi, accanto alla DC ci sono i liberali
(PLI) e i repubblicani (PRI), molto simili, ma uno orientato
in senso conservatore e l'altro in senso progressista; ci sono
anche i socialdemocratici (PSDI), favorevoli al legame con il
mondo occidentale.

127
La Prima Repubblica: 1963
1963
il Centro-Sinistra Nel 1963, dopo le elezioni,
febbraio 1968 nasce il primo governo di
Gli studenti iniziano la loro protesta occupando le Centro-Sinistra, in cui il
università. Gli operai delle fabbriche organizzano Partito Socialista fa parte della
nel corso dell'anno tantissimi scioperi e maggioranza. Sono gli anni dei
manifestazioni, che molto spesso si concludono vari governi di Aldo Moro.
con scontri con la polizia.
Iniziano gli 'an ni di piombo:

maggio 1968 -- maggio 1972


Nelle elezioni la DC ha un buon risultato, L'impossibilità di formare governi stabili porta ad
ma il Partito Socialista Unificato (che fonde elezioni anticipate, in cui il Partito Comunista ha
socialdemocratici e socialisti) perde. un forte aumento di elettori.

maggio 1974 -----.


Si tiene un referendum, fortemente voluto dalla 1976
DC, per annullare la legge sul divorzio: la forte La discussione della legge che
vittoria del 'no' all'eliminazione della legge legalizza l'aborto fa cadere il
mostra che l'Italia sta diventando sempre meno governo e si torna alle elezioni;

LA<RCICUITA
CONfflO a. DIVORZIO
E'UNA MANCWR.A
DEUADESTRA
.....,_
obbediente alla Chiesa e sempre più laica.
SfCRBll
DB. MATIUMONO
NESSUNO
il PCI ottiene il suo massimo
risultato, e appoggia indiret-
tamente la nascita del governo
CUIUCAù IE FAS<JsTA TI..-oNEL DIVORJlO

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(1flld.Cl!Wa I l'>lCtllffidd , - .
Andreotti (nella foto), un leader DC che ha guidato
ptlf~rdtt'on•
7 governi nell'arco della sua vita politica.
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dle crede ..... fàmlgb
e non nel dl\loni(j';
aa,ete.ffilk..ffrllpoftdil

NO 1979
Il PCI toglie il sostegno indiretto al governo
16 marzo 1978 -- Andreotti e si va alle elezioni anticipate. Dal 1979
Le Brigate Rosse rapiscono Aldo Moro, convinto al 1983 c'è una serie di governi 'pentapartito', con
che i tempi siano maturi perché il PCI entri cinque partiti: DC, socialisti, socialdemocratici,
direttamente nel governo; il 9 maggio le Brigate repubblicani e liberali.
Rosse lo uccidono.

1983
Nelle elezioni anticipate del 1987
1983 la DC perde il 5% e per Si tengono le ultime elezioni della Prima Repubbli-
la prima volta il capo del ca; DC e PSI si ostacolano a vicenda quindi nasco-
governo, sempre pentapartito, no diversi governi deboli, di breve durata, perché
è un socialista, Bettino Craxi, il potere reale è nelle mani dei due democristiani
che governa fino al 1987. Negli Andreotti e Forlani e del socialista Craxi.
anni successivi, Craxi tornerà al
governo, anche se per brevi periodi.

febbraio 1992 1992


Incomincia Tangentopoli: si Nelle elezioni del 1992 DC e PSI
scopre che la politica è vengono puniti dall'elettorato,
diventata un grande centro la Lega Nord assume un ruolo
di corruzione. Il simbolo importante, e dopo 40 anni va
dell'inchiesta Mani Pulite è il in crisi il sistema complessivo
giudice Antonio di Pietro. della Prima Repubblica.

1992
128 EDILIN,GUA
Aldo Moro
Dopo De Gasperi, è l'altro grande statista
della Prima Repubblica.
Giovanissimo, entra nell'Assemblea Costi-
tuente, e poi vive tutta la sua esperienza
politica nella DC, in posizioni di sinistra.
Da Ministro della Pubblica Istruzione rea-
lizza la principale riforma scolastica dopo
quella dei primi anni del governo Musso-
lini: scompare la divisione tra 'scuola me-
dia', che porta al liceo, e 'avviamento pro-
fessionale', la scuola dei poveri, e diventa
obbligatoria la scuola media unica (3 anni
dopo i 5 della scuola elementare). Inoltre,
Moro lancia un programma televisivo, Non
è mai troppo tardi, per insegnare a leggere e scrivere agli analfabeti. Il grande insegnamento di
Moro nei suoi anni come Ministro della Pubblica Istruzione è che tutti devono avere la stessa possi-
bilità di studiare e di formarsi, altrimenti il Paese perde gran parte della sua possibilità di crescere.
Nel 1963, come hai visto nella cronologia, Moro
porta i socialisti al governo; dieci anni dopo,
inizia un dialogo con il capo dei comunisti, En-
rico Berlinguer, e insieme teorizzano il 'com-
promesso storico', cioè un nuovo clima in cui il
PCI non sia più escluso per principio dal potere
in Italia: un Paese, pensano Moro e Berlinguer,
non può restare sempre diviso, escludendo un
terzo dei suoi cittadini (gli elettori del PCI, nel
caso specifico) dalla gestione dello Stato.
Nel giorno in cui viene votata la fiducia a un
governo con il sostegno del PCI, 16 marzo 1978,
Moro viene rapito dalle Brigate Rosse, un grup-
Il corpo di Aldo Moro viene Lasciato dai brigatisti rossi, nel cen- po terroristico che dopo qualche setti mana lo
tro di Roma, nel bagagliaio di una macchina il 9 maggio 1978. uccide.

Gli anni del Centro-Sinistra


Nel titoletto abbiamo inserito il trattino, Centro-Sinistra, ma in questi anni viene spesso scritto
Centrosinistra, parola unica che significa che non è solo un'alleanza (che può cambiare facilmente)
ma è una scelta definitiva: è la scelta di Moro.
l'idea che la sinistra (il PSI, negli anni Sessanta, anche il PCI negli anni Settanta) possa andare al
governo con la DC spinge l'estrema sinistra a forme di protesta molto forte, che si affianca a quella
degli studenti nota come 'Il Sessantotto'. Nascono gruppi terroristici, che scelgono bersagli signi-
ficativi, come dirigenti industriali, politici, magistrati, giornalisti, ecc.; negli stessi anni ci sono
attentati contro treni, banche, manifestazioni: sono le stragi dell'estrema destra (vedi Gli anni di
piombo, pag. 133).
Ma l'insieme del centro e della sinistra fa andare avanti il Paese, trasformandolo in una potenza
industriale ed economica significativa, la settima del pianeta. l'università si apre anche a chi non
ha fatto il liceo ma ha studiato negli istituti tecnici, e questo dà al Paese la quantità di laureati di
cui ha bisogno.

129
Il miracolo economico 1948

1948-1951
Tra il 1948 e il 1951 il Piano Marshall porta
14 miliardi di dollari in Europa, per rilanciare
1950 soprattutto Italia e Germania, i due Paesi distrutti
La fabbrica Olivetti lancia la dalla guerra.
macchina da scrivere Lettera
22. Èil primo esempio di
made in Italy di successo
mondiale, che trasforma i 1955
prodotti del design italiano in Nel 1955 la FIAT lancia la Seicento, la macchina
icone, in status symbol, come che cambia la mobilità in Italia. Due anni dopo
le lampade, i mobili, la mitica Poltrona Frau, ecc. inizia la produzione della Cinquecento. Il miracolo
economico porta milioni di meridionali e di
veneti verso il Triangolo industriale (Milano,
Torino, Genova), e tra le prime cose che gli operai
acquistano c'è proprio la piccola automobile,
l'utilitaria, che permette loro di tornare ogni tanto
1961
al loro paese d'origine oppure di fare le prime
Nel 1961 la crescita del esperienze di turismo.
Prodotto Interno Lordo (PIL),
cioè la ricchezza del Paese, ha flf~ ~-:=·,.
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il suo valore più alto: 6,8%.
Tra il 1959 e il 1962 l'aumento !. ~ ·---
del PIL è del 25,1%. Nel 1959 il
Financial Times dà alla lira il premio come moneta
più stabile dell'Occidente. Il boom economico
sposta milioni di italiani e richiede nuovi treni,
nuove automobili, nuove case e nuove strade:
iniziative che mettono in circolazione enormi
capitali, nuovi stipendi, nuovi tipi di spesa: tutte
cose che costituiscono il PIL.

1964
Nel 1964 viene inaugurata l'Autostrada del Sole,
1973 Milano-Napoli, iniziata nel 1958. È un'opera
avveniristica, soprattutto nelle zone di montagna.
Nel 1973 la crisi petrolifera mondiale segna la fine
Nascono in questi anni anche altre autostrade,
del miracolo economico italiano, che in realtà era
ma questa autostrada nord-sud diventa il simbolo
già entrato in crisi alla fine degli anni Sessanta.
dell'Italia, unita anche fisicamente e non solo
Sono anni in cui la popolazione, soprattutto
giuridicamente.
i giovani, cominciano a rendersi conto che lo
sviluppo economico è stato realizzato con enormi
costi ecologici, ha prodotto periferie invivibili, ha
distrutto il territorio, ha inquinato aria e acqua,
e soprattutto ha usato le persone come strumenti
di produzione, non come persone che lavorano e
vanno rispettate.

1973
130 EDILIN.,GUA
Il bisogno di mobilità
Il PIL (Prodotto Interno Lordo) di un paese, cioè la ricchezza che produce, dipende sia dalla produ-
zione industriale, sia dagli interventi dello Stato, che investe una parte delle tasse nella costruzio-
ne di infrastrutture (strade, porti, ferrovie) o nel sostegno a particolari settori dell'industria, che
vengono visti come strategici per lo sviluppo del PIL.
Il grande bisogno italiano del dopoguerra è la mobilità. I bombardamenti, che hanno colpito tutta
l'Italia, da parte degli Alleati prima dell'8 settembre 1943 e poi da parte dei tedeschi, hanno distrut-
to strade, ponti, porti, ferrovie, stazioni: infrastrutture che erano già insufficienti quando erano
ancora funzionanti ai tempi del Fascismo. In parte con i fondi del Piano Marshall, in parte cercando
finanziamenti a credito sul mercato internazionale, i governi della Prima Repubblica restaurano le
ferrovie e le stazioni, aprono nuovi porti e aeroporti, finanziano l'Alitalia, la compagnia aerea 'di
bandiera', cioè di proprietà dello Stato e, soprattutto, puntano al trasporto su strada (favorendo in
tal modo la FIAT, che ha il monopolio automobilistico in Italia).
Fiat, Lancia, Alfa, Abarth, Ferrari, Maserati, Piaggio
I primi sei marchi del titoletto sono le case automobilistiche italiane:
popolare ed economica la Fiat, sofisticata e costosa la Lancia, sportiva
l'Alfa, molto sportiva l'Abarth, supercar le Ferrari e le Maserati. L'ultimo
marchio, Piaggio, è quello dell'azienda che costruisce la mitica Vespa,
fenomeno mondiale di esportazione.
A partire dagli anni Sessanta la FIAT, guidata da Gianni Agnelli, sostenuta
dalla politica del governo che sceglie le strade piuttosto che le ferrovie,
diventa leader del mercato italiano e proprietaria di tutti i marchi del
titoletto. L'Italia ha bisogno di mobilità per i nuovi operai del miracolo
Gianni Agnelli (192l-2003) economico e per gli impiegati, che vogliono andare in vacanza, tornare
ogni tanto al Sud da dove sono partiti per trovare un lavoro: la Seicento,
la Cinquecento, la Vespa non sono solo mezzi di trasporto, sono i simboli di un'Italia che rinasce e
di un'economia che fa della mobilità il suo motore principale.

La fine del miracolo


Un'economia in pieno sviluppo ha bisogno di energia, e quella elet-
trica è l'energia fondamentale per un Paese come l'Italia che non
ha petrolio o carbone. Quindi tutti i governi, da Mussolini in poi,
per produrre elettricità creano laghi artificiali nelle tante monta-
gne italiane.
Nel 1963 uno dei laghi artificiali più importanti, quello del Vajont,
sulle Alpi venete, viene investito da una frana: la diga, costruita
benissimo, regge l'urto della massa di roccia crollata, ma non trat-
tiene l'altissima onda d'acqua, che oltrepassa la diga e investe il
Longarone scomparso sotto il fango
paese di Longarone a valle causando migliaia di morti. È il primo e le pietre portate dall'onda d'acqua
segnale per gli italiani del fatto che si sta costruendo troppo, sen- della diga del Vajont.
za sufficiente sicurezza.
Nascono i primi movimenti 'verdi', che fanno notare l'enorme inquinamento prodotto dalle industrie
poco controllate. Nel 1973 la crisi internazionale del petrolio obbliga a fermare le automobili uno
o più giorni la settimana, e tutti si rendono conto che è stato un errore aver puntato tutto sulla
mobilità stradale anziché su quella ferroviaria: senza benzina, comprata all'estero, l'Italia e la sua
economia si fermano ...
Il miracolo economico finisce sia perché sono cambiate le condizioni dell'economia mondiale, sia
perché gli italiani capiscono che puntare solo sull'aumento continuo del PIL, senza difendere l'am-
biente e diversificare le fonti di energia, sta portando l'Italia alla rovina.

131
1968 Il Sessantotto
1° marzo 1968 e gli anni di piombo
12 dicembre 1969 Violenti scontri tra studenti
e polizia a Roma, a Valle Il Sessantotto
Scoppia una bomba
Giulia, presso la facoltà di
nella Banca Nazionale architettura. La protesta Dal 1964 in poi iniziano in tutto il mondo
dell'Agricoltura in Piazza studentesca coinvolge non occidentale movimenti di protesta degli
Fontana a Milano: 17
solo gli universitari, ma studenti universitari e, più in genera-
morti e 88 feriti. Ha anche gli studenti delle
inizio la strategia della le, dei giovani e di alcuni intellettuali.
scuole superiori.
tensione, un lungo Libri come L'uomo a una dimensione di
periodo di violenza che Marcuse o Avere o essere di Fromm (due
ha come scopo quello filosofi tedeschi che si richiamano a Marx
di giustificare qualsiasi e Freud) convincono i giovani che l'eco-
intervento autoritario.
nomia capitalista e la società dei consu-
mi sono negative: li considerano 'consu-
matori' anziché persone, li spingono ad
avere sempre più cose, anziché ad essere
persone migliori e felici.
In questi anni incominciano ad imporsi
all'attenzione anche i movimenti 'verdi',
cioè quelli attenti all'ambiente e all'eco-
logia: questi gruppi cominciano a dimo-

28 maggio 1974 Le parole della storia:


4 agosto 1974 - Strage di Piazza della terrorismo, attentato, strage
Una bomba sul treno Loggia a Brescia: esplode Alcune ideologie ritengono che sia moralmente
Italicus, Roma-Brennero, una bomba, nascosta in un giusto creare nella popolazione paura e terrore,
causa 12 morti e 105 cestino della spazzatura,
per obbligarla a riflettere su un tema (l'indi-
feriti. durante una manifestazione
pendenza, lo sfruttamento, la religione, ecc.) o
sindacale (8 morti e 102
per spingerla in una direzione piuttosto che in
feriti).
un'altra (la rivoluzione, oppure la richiesta di
ordine pubblico attraverso la polizia, ecc.): è il
terrorismo, che negli anni di piombo si distingue
16 marzo 1978 fra terrorismo rosso, compiuto da movimenti di
Le Brigate Rosse rapiscono estrema sinistra come le Brigate Rosse, e terrori-
Aldo Moro, il presidente della smo nero, di estrema destra. Dopo il 2000 si è ag-
DC, che non si era risparmiato giunto il terrorismo islamista (non islamico, ag-
per il compromesso gettivo che indica semplicemente l'appartenenza
storico, cioè un accordo di religiosa, come cattolico o buddista) responsabile
collaborazione per governare di tragici eventi: le Torri Gemelle a New York, la
insieme con il più grande sede del giornale Charlie Hebdo e il Bataclan a
partito italiano di sinistra, il Parigi, ecc.
PCI. Con l'uscita dalla scena Le azioni compiute dai terroristi si chiamano at-
2 agosto 1980 politica di Moro, il progetto tentati, che possono essere o contro persone,
Strage della stazione viene abbandonato. delle quali provocano la morte, oppure contro
di Bologna: 85 morti cose, provocando solo danni materiali. In gene-
e 200 feriti. re, gli attentati rossi, di sinistra, hanno sempre
un carattere fortemente simbolico; gli attentati
neri o islamisti invece mirano a spargere terrore e
paura, infatti provocano stragi, cioè la morte di
più persone insieme, la cui unica colpa è quella di
1980 esser presenti nel luogo dell'attentato.

132 ED ILIN,GUA
strare che le industrie non fanno alcuna attenzione alla riduzione dell'inquinamento dell'aria, del
terreno e delle acque, e che l'uso di carbone e petrolio per produrre energia sta distruggendo il
pianeta. I movimenti verdi hanno la caratteristica di unire nella lotta per l'ambiente sia i giovani
sia molti intellettuali e borghesi che non sono interessati alla 'rivoluzione globale' proposta dagli
universitari.
Le università, che fino agli anni Sessanta erano frequentate da giovani di classe e cultura borghese,
si aprono a giovani di origine più modesta, che cercano di migliorare le loro prospettive per il futuro:
tutti, borghesi e proletari, capiscono che programmi scolastici e corsi universitari tradizionali non
sono adatti al mondo che sta cambiando.
Nel 1967 gli studenti cominciano ad occupare università e scuole; nel maggio del 1968 a Roma,
Parigi, Berlino, Boston, Los Angeles e in tutte le grandi città del mondo iniziano proteste ,
cui par-
tecipano non solo studenti ma anche intellettuali, artisti, professori e, talvolta, operai. Eil Sessan-
totto, un movimento internazionale di giovani che vogliono cambiare il mondo e che sono orientati
a sinistra, ma non sempre si riconoscono nella sinistra ufficiale, nei partiti socialisti o comunisti.

Gli anni di piombo


Alcuni giovani e intellettuali considerano il Partito Comunista 'traditore', ormai lontano dagli ideali
rivoluzionari, e quindi fondano movimenti di estrema sinistra, extraparlamentari perché non rap-
presentati in Parlamento.
Altri giovani e intellettuali, anti-marxisti o desiderosi di ordine sociale, si riuniscono in movimenti
di estrema destra che, come quelli di estrema sinistra, possono essere ufficiali (autorizzati dallo
stato, quindi con una sede per incontrarsi e discutere, un giornale, ecc.) oppure clandestini, cioè
non riconosciuti legalmente dallo stato, quindi svolgono la loro attività politica di nascosto, in
segreto.
C'è una differenza fondamentale nel modo di agire dei gruppi di destra e di sinistra.
I gruppi di sinistra usano la lotta armata come inizio della rivoluzione; le persone che feriscono o
uccidono sono simboli (giornalisti, sindacalisti, imprenditori, magistrati, poliziotti, docenti univer-
sitari) o politici riformisti che, secondo loro, allontanano la rivoluzione proprio perché fanno cose
di sinistra: il caso più forte è il rapimento e poi l'assassinio di Aldo Moro, presidente della DC e alla
guida della corrente di sinistra interna al partito, che sta lavorando al compromesso storico con i
comunisti.
I movimenti di estrema destra, invece, vogliono creare paura, vogliono che la gente comune ri-
chieda una reazione violenta della polizia, quindi fanno stragi di persone innocenti, che muoiono
solo perché sono in quel luogo in quel momento,
la cosiddetta 'strategia della tensione': le bombe
in Piazza Fontana a Milano e in Piazza della Log-
gia a Brescia, le stragi del treno Italicus e della
stazione di Bologna sono tutte stragi che portano
anche la firma dell'estrema destra.
L'uccisione di Moro nel 1978 e la strage di Bolo-
gna nel 1982 sono i momenti più forti degli anni
di piombo, talmente sconvolgenti che l'intero si-
stema politico e giudiziario dello Stato riesce a
trovare la forza di reagire e, soprattutto, si ritro- -
va l'unità tra tutte le forze politiche presenti in
Parlamento per riportare la normalità nel Paese,
sia a livello politico sia a livello sociale. Sparatoria durante una manifestazione a Milano nel 1977.

133
Tangentopoli 1992
17 febbra;o 1992
Il giudice Antonio Di Pietro fa arrestare un
5-6 aprile 1992 importante funzionario socialista a Milano: è
Alle elezioni cresce il numero degli elettori che l'inizio dell'inchiesta Mani Pulite sulla corruzione
non vanno a votare perché delusi dalla politica; dei politici.
calano la DC, il PSI e anche i due partiti in cui
l'anno prima si era diviso il Partito Comunista: il
Partito Democratico della Sinistra e Rifondazione g;ugno 1992
Comunista. Il nuovo Presidente della Repubblica, Oscar Luigi
Guidata da Umberto Bossi, la Lega Nord, con lo Scalfaro, è uno dei 'moralizzatori' che vogliono
slogan "Roma ladrona", è la vera vincitrice. riportare l'onestà in politica (nel frattempo
i giudici di Mani Pulite stanno accusando
decine di politici). Rifiuta di dare il governo al
23 magg;o 1992 democristiano Andreotti o al socialista Craxi, che
Presso Capaci, lungo l'autostrada che dall'areopor- ritiene coinvolti nel sistema di tangentopoli, e
to porta a Palermo, rimane ucciso in un attentato sceglie un giurista socialista, Giuliano Amato.
mafioso il giudice Giovanni Falcone, insieme con
sua moglie e tre agenti della scorta. Pur lavorando
al Ministero di Grazia e giustizia a Roma, Falcone 19 lugl;o 1992

era sempre un sim- Paolo Borsellino,
bolo della lotta alla giudice del pool
i .. J'
mafia in quanto antimafia, è ucciso
aveva fatto parte insieme ai 5 agenti di
del pool antimafia ~ scorta in un attentato
che aveva portato ·'!i>' mafioso a Palermo. I magistrati Paolo Borsellino e
avanti il maxipro- Giovanni Falcone
cesso del 1986. ~·
18 aprile 1993
febbra;o 1993 Un referendum sostituisce la legge elettorale
I giudici di Milano scoprono che la corruzione non proporzionale, che porta a governi deboli e
serve solo per finanziare i partiti, ma anche per sostenuti da coalizioni di troppi partiti, con il
l'arricchimento personale dei singoli politici; quasi sistema maggioritario, che indica chiaramente il
'
tutti i partiti cambiano i gruppi dirigenti. partito vincitore. E un segno della ribellione degli
italiani contro la politica tradizionale della Prima
Repubblica.
21 aprile 1993
Dopo il referendum il go-
verno Amato si dimette; il 6 g;ugno 1993
Presidente crea per la prima Nelle elezioni amministrative (cioè quelle per
volta in Italia un governo le regioni, le province e i comuni) la DC perde
tecnico, non politico, e lo metà dei voti e il PSI quasi sparisce dalla scena
affida al Governatore della politica: a Milano, dove da sempre era legato al
Banca d'Italia: Carlo Azeglio governo della città, il PSI non ottiene nemmeno
Ciampi (nella foto), che in un consigliere comunale.
seguito diventerà Presidente della Repubblica.

autuno 1993 ;nverno 1994


Iniziano i processi, di solito condotti da Di I giornali e le televisioni di Silvio Berlusconi, da
Pietro in maniera molto aggressiva e trasmessi in sempre socialista e amico di Craxi, incominciano
televisione; esplodono anche scandali economici e ad attaccare i giudici di Mani Pulite.
nella sanità.

26 genna;o 1994 ---- 27 marzo 1994


Berlusconi decide di entrare in politica e fonda un Forza Italia vince le elezioni
nuovo partito di centrodestra, Forza Italia, in cui politiche e Berlusconi forma il

entrano molti degli ex-socialisti. 1994 suo pnmo governo.

134 EDILIN.,GUA
Dal Sessantotto a Tangentopoli
Il movimento studentesco noto come Sessantotto, che in Italia ha avuto una ripresa nel Settan-
tasette è antipotere tout court: critico in modo radicale con le banche, i docenti, i genitori, la
polizia, ecc. Ma presto arriva la delusione, si vede che le cose non cambiano, e finita l'università
molti smettono di voler 'cambiare il mondo'. Il simbolo del disimpegno è la Milano socialista degli
anni Ottanta, la Milano da bere, come recita una famosa pubblicità di quel periodo: si pensa a star
bene, ad arricchirsi, a divertirsi.
L'inchiesta Mani Pulite orienta il sentimento degli italiani verso una forma di antipolitica e politico
diventa sinonimo di corrotto; la Lega Nord, che in questi anni comincia a crescere chiedendo l'indi-
pendenza del Nord, lancia lo slogan "Roma ladrona".
Il gruppo di magistrati di Milano che per primo fa luce sulla corruzione diventa un punto di riferi-
mento per gli italiani e il magistrato che conduce i processi, Antonio di Pietro, diventa un eroe: gli
italiani si identificano con lui quando, in tribunale, interroga e distrugge uomini politici, banchieri,
industriali che erano potentissimi fino al giorno prima.
La fine della DC e del PSI, la metamorfosi del PCI
All'inizio di Tangentopoli, Democrazia Cristiana e Partito Socialista rappresentano quasi il 50% degli
it aliani e hanno in mano quasi il 100% del potere: in pochissimo tempo scompaiono.
Parte della DC e quasi tutto il PSI entrano nel partito di Berlusconi, che all'inizio del 1994 fonda
Forza Italia; l'ala progressista della DC fonda, sempre nel 1994, il Partito Popolare Italiano, che nel
2002 diventerà La Margherita (Democrazia è libertà).
Una storia diversa è quella del PCI, che è colpito solo in
modo minore da Mani Pulite: il partito sceglie di rinno-
varsi, dopo il crollo nel 1989 del muro di Berlino e la fine
dell'URSS, e toglie la parola 'comunista' diventando nel
1991 Partito Democratico della Sinistra, PDS. Qualche anno
dopo, nel 1998, rinuncia anche alla parola 'partito', troppo
legata al mondo distrutto da Mani Pulite: diventa DS, De-
Antonio Di Pietro, a sinistra, interroga Bettino mocratici di Sinistra.
Craxi, segretario del PSI ed ex Presidente del Nel 2007, La Margherita e DS si fonderanno nel Partito De-
Consiglio. mocratico, PD.

Il referendum sulla legge maggioritaria e il primo governo tecnico


Il sentimento antipartitico e antipolitico degli italiani porta al rifiuto della vecchia legge elettorale
proporzionale in un partito che, con i suoi giochi interni, può far diventare parlamentare chi vuole,
con meccanismi di corruzione e di compravendita di voti: nel referendum del 1993 vince la proposta
di una legge elettorale maggioritaria in cui si vota una persona di cui ci si fida.
Simbolo di questa stagione di antipolitica è il governo Ciampi.
Carlo Azeglio Ciampi non è un politico, è un tecnico, dirige la Banca d'Italia, ed è conosciuto come
persona di totale onestà e correttezza. Il Presidente Scalfaro affida a lui la formazione di un gover-
no fatto di tecnici anziché di politici.

Le parole della storia: corruzione, tangente, mazzetta, Tangentopoli


La corruzione è un fenomeno antico e diffuso, cioè chi ha il potere e l'autorità può decidere di farsi "pagare" da chi ha
bisogno di qualcosa, che può essere un'autorizzazione, un permesso, una legge, una promozione, ecc. In altre parole, vuo-
le una tangente, che può essere un regalo, una mazzetta (cioè un mazzo di banconote), una prestazione sessuale, ecc.
In alcuni casi chi ha il potere costringe a pagare chi ha bisogno; in altri casi è chi vuole qualcosa che corrompe il po-
tente. In ogni caso sono entrambi dei corruttori.
Nel 1992 a Milano si scopre che c'è un sistema enorme di tangenti, per cui nasce la parola Tangentopoli, città delle
tangenti, che oggi viene usata per ogni fenomeno di corruzione generalizzata.

135
La Seconda Repubblica 1994
27-28 marzo 1994
Forza Italia, il partito fondato da Silvio Berlusconi,
27 gennaio 1995 vince le elezioni politiche e Berlusconi forma il

Il Movimento Sociale Italiano suo pnmo governo.
- Destra Nazionale, partito di
estrema destra ancora legato al
mito del fascismo, si trasforma
in un partito moderato, di 21 aprile 1996
destra moderna: Alleanza Le elezioni della primavera del 1996 vedono la
Nazionale. Negli stessi giorni cade il primo vittoria del centrosinistra, che governa fino al
governo Berlusconi e il Presidente Scalfaro nomina 2001, prima con Romano Prodi (ex-democristiano),
un governo tecnico, affidato all'economista poi con D'Alema (ex-comunista) e infine con
Lamberto Dini (nella foto). Amato (ex-socialista). I cambiamenti nei governi
di centrosinistra sono dovuti alle molte anime e
alle molte storie della sinistra italiana.

19 marzo 1997
La foto ritrae l'arrivo nel 1991 di 20.000 albanesi
sulla nave Vlora. Una seconda ondata di immigrati maggio 1999
albanesi ce l'abbiamo nel 1997, tanto che Carlo Azeglio Ciampi, che aveva guidato il
viene dichiarato lo stato di emergenza e viene primo governo tecnico italiano, viene eletto
organizzata una missione di pace in Albania. Presidente della Repubblica. È un forte sostenitore
dell'integrazione europea e dell'entrata dell'Italia
nell'euro. A marzo dello stesso anno, Romano Prodi
diventa Presidente della Commissione Europea,
dove resta fino al 2004.

13 maggio 2001
Nelle elezioni del 2001 vince il centrodestra e
Berlusconi guida i due governi che guidano l'Italia
fino al 2006.
9-10 aprile 2006 --fi

Alle elezioni vince il centrosinistra e nasce il


secondo governo Prodi, che dura fino al 2008,
quando l'estrema sinistra gli toglie l'appoggio. 13-14 aprile 2008
Nelle elezioni anticipate del 2008 vince
Berlusconi, che forma il suo quarto e ultimo
governo.
24-25 febbraio 2013
Le elezioni premiano il Partito
Democratico, nato dalla fusione
dei progressisti che venivano 2011
dalla DC e dal PCI, oltre che Nel 2011 la crisi mondiale,
da varie formazioni minori. esplosa in America nel 2008,
Nella legislatura 2013-18 si arriva in Italia: il costo dei
susseguono: il governo Letta, sostenuto da Forza prestiti internazionali aumenta
Italia e dal PD, che dura meno di un anno; il moltissimo, l'euro è sotto
lungo governo Renzi, che cerca di riformare la attacco, gli altri governanti
costituzione rendendola più adatta al XXI secolo, europei non si fidano più di Berlusconi, e il
ma la riforma viene respinta in un referendum nel presidente Napolitano {2006-2015) affida il
dicembre del 2016; il governo Gentiloni (nella governo a Mario Monti (nella foto), ex-commissario
foto), che conferma quasi tutti i ministri di Renzi Europeo, che forma un governo tecnico con un
e conclude la Seconda Repubblica. programma di forte austerità economica.
2013
136 EDILIN.,GUA
Awersari e nemici
La politica tradizionale, prima e dopo la paren-
tesi fascista, era stata gestita da persone che
erano tra le più colte del loro tempo, spesso con
una solida formazione umanistica, filosofica o
giuridica; anche nei momenti di maggiore con-
trasto, i rappresentanti dei partiti contrari erano
avversari, come nello sport. E nei momenti peg-
giori gli avversari avevano saputo unirsi, come
nei primi governi dopo le due guerre mondiali.
Dopo Mani Pulite il rifiuto della politica induce
I due grandi protagonisti della Seconda Repubblica sono i nuovi partiti a portare in Parlamento manager,
stati Silvio Berlusconi, 4 volte Presidente del Consiglio, e industriali, avvocati, che tendono a vedere gli
Romano Prodi, 2 volte Presidente del Consiglio e per 5 anni avversari come 'nemici', da distruggere. Questo
Presidente della Commissione Europea.
processo inizia con gli attacchi dei giornali e del-
le televisioni del miliardario (allora socialista) Berlusconi contro il giudice Di Pietro, cui risponderà
la stampa progressista trasformando Berlusconi in un simbolo del male, causa di tutti i disastri. E
lo stesso avverrà, alla fine della Seconda Repubblica, nei confronti di Matteo Renzi, attaccato vio-
lentemente anche da membri del suo stesso partito, il PD.
La Seconda Repubblica quindi è caratterizzata da una violenta contrapposizione, dall'attacco non
solo alle linee politiche ma anche alle persone che le rappresentano.
I 'nemici' che caratterizzano questo quarto di secolo sono tre, Silvio Berlusconi, Romano Prodi e
Matteo Renzi.
Berlusconi contro Prodi, Prodi contro Berlusconi
Berlusconi è un imprenditore: ha costruito interi quartieri di Milano e poi è entrato nei mass media,
creando un impero televisivo e acquistando vari giornali. Questa attività gli porta molte accuse di
corruzione, che cadono nella maggior parte dei casi per 'prescrizione', cioè dopo un certo nume-
ro di anni un processo si chiude automaticamente, senza poter valutare l'esistenza del reato e la
corrispondente pena; viene però condannato in un processo e questo porta alla sua espulsione dal
Senato nel 2013. Per anni è anche stato accusato dall'opposizione di fare leggi ad personam, cioè
adatte a salvare il suo impero e la sua figura.
Se molte sono state le critiche, anche sul piano personale per una serie di scandali a sfondo ses-
suale, non vanno dimenticati due aspetti positivi del suo ruolo di politico: durante la Seconda Re-
pubblica Berlusconi offre un punto di riferimento alla classe media della tradizione democristiana
e socialista, i due partiti distrutti da Mani Pulite che avevano quindi lasciato milioni di cittadini
'moderati' senza rappresentanza politica; in secondo luogo spinge il partito di estrema destra, no-
stalgico del fascismo e quindi escluso per mezzo secolo da ogni ruolo politico, a diventare un par-
tito della destra europea moderna, Alleanza Nazionale, con il quale forma nel 2000 una coalizione
chiamata Casa delle Libertà, che governa tra il 2001 e il 2006, e poi una coalizione chiamata Popolo
delle Libertà, che governa dal 2008 al 2011.
Mentre il Centrodestra è unito e riconosce in Berlusconi il suo leader e in Prodi e i 'comunisti' (anche
se ormai non ci sono più) il nemico, il Centrosinistra è più problematico: la sinistra di origine co-
munista non ama Prodi, un ex-democristiano; nel 1998 il governo Prodi viene attaccato da D'Alema,
ex-segretario del PDS, il Partito Democratico della Sinistra (evoluzione del PCI); nel 2006 viene
riconosciuto come l'unica figura in grado di unificare le varie anime della sinistra e vince le elezioni,
ma due anni dopo è un voto dell'estrema sinistra che lo fa cadere e porta alle elezioni anticipate
del 2008, vinte da Berlusconi.
Prodi è un professore di economia, ha diretto per anni l'IRI, l'istituto statale che ha ricostruito
l'Italia durante il miracolo economico e coordina le aziende che sono proprietà dello Stato: è quindi

137
un 'tecnico', di area democristiana ma un tecnico, e questo gli crea alcuni problemi nella gestione
politica delle coalizioni. Ma quando è convinto che una soluzione sia giusta, come l'ingresso dell'I-
talia nell'area Euro, non accetta nessuna pressione dagli alleati per cambiare idea.
Caduto il suo primo governo, nel 1998, la sua figura di grande tecnico e di politico 'dilettante' fa di
lui il candidato ideale alla presidenza della Commissione Europea (1999-2004). Prodi ha una linea
precisa: l'allargamento dell'Ue ai 12 stati che erano stati legati al mondo sovietico. La sua eredità
come statista va trovata nel legame sempre più forte tra Italia ed Europa. Nell'aprile 2006, con la
coalizione di centrosinistra (L'Unione), vince le elezioni e ritorna al governo dell'Italia.

Renzi contro tutti


Nelle elezioni del 2013 vince il Partito Democratico, guidato dal giovane segretario Matteo Renzi;
dopo meno di un anno di vita, il governo Letta viene sostituito da quello di Matteo Renzi, che inizia
una forte riforma dello Stato, che sarà bocciata in un referendum nel dicembre del 2016 (in realtà,
più che la riforma, viene bocciata la figura stessa di Renzi).
Per Berlusconi il nemico era il 'comunista' Prodi, e per Prodi era il 'corrotto' Berlusconi: era una
situazione normale in un sistema con due grandi partiti o coalizioni, in cui ciascuno attacca l'avver-
sario/nemico. Renzi invece si trova in una situazione nuova: ha più nemici nel Partito Democratico,
di cui è anche segretario, che negli altri partiti. Nell'ultimo anno della legislatura una parte del PD
crea un nuovo partito più contro Renzi che contro il PD e questo mette le basi per il risultato nelle
elezioni del 2018: il PD perde anche l'appoggio di Prodi, un'icona
del centrosinistra, e scende al minimo storico.
Renzi ha un carattere molto duro, arrogante e molti compagni di
partito, come molti italiani, si allontanano da lui; il suo merito di
statista sta nell'aver capito che la riforma dello Stato e del suo fun-
zionamento istituzionale è fondamentale per un'economia moder-
na, che deve decidere in tempi veloci e deve avere governi stabili,
espressi da un partito e non da una coalizione di partiti. Visione
che Renzi realizza in una riforma costituzionale ed elettorale ap-
provata dal Parlamento, ma che lui vuole sottoporre ad un referen-
dum (non necessario, per legge) che si trasforma in un referendum
su di lui - ed è Renzi, più che la sua riforma, che viene bocciato
dai cittadini.
Matteo Renzi
L'ondata di immigrati
Negli anni Ottanta inizia l'immigrazione dal Marocco, ma è solo nei primi anni Novanta che arrivano
le prime ondate di migranti, con la caduta del muro di Berlino e lo scoppio della guerra nei Balcani.
All'inizio della Seconda Repubblica, i governi Berlusconi, Dini e poi quelli di Centrosinistra non si
pongono seriamente il problema dell'immigrazione, non sanno leggere i grandi movimenti migratori
mondiali. L'Italia ha un enorme bisogno di operai a basso costo (muratori, lavapiatti, braccianti per
raccogliere i pomodori in estate, ecc.) e quindi l'arrivo di immigrati viene condannato a parole, ma
in realtà non viene fermato.
Il Trattato di Dublino
Nel 2003 il governo Berlusconi firma la Convenzione di Dublino, accettando il principio che gli
immigrati sono a carico del Paese europeo in cui arrivano. Ancora una volta la classe dirigente
è incapace di leggere i processi storici: non capisce che l'Africa e il Medio Oriente stanno esplo-
dendo; dopo l'uccisione del dittatore Gheddafi nel 2011, la Libia, oltre ad essere un luogo dove si
traffica petrolio, diventa anche un luogo frequentato dai trafficanti di esseri umani, di chi scap-
pa dalle guerre e dalla miseria alla ricerca di un futuro migliore, da cui partono vecchie barche,
gommoni, pescherecci carichi di centinaia di migranti. Durante il governo Renzi arrivano in Italia

138 EDILIN,GUA
anche 15.000 persone in un giorno e se ne
arrivano meno è spesso perché centinaia di
persone muoiono nel Mediterraneo.
Il Ministro dell'Interno che firma il Tratta-
to di Dublino è Maroni, membro della Lega
Nord: e sarà proprio la Lega a vincere poli-
ticamente (anche se le percentuali del Mo-
vimento 5 Stelle sono maggiori) le elezioni
del 2018 e a fare del blocco degli sbarchi il
suo simbolo politico nel governo Conte, che
segna l'inizio della Terza Repubblica.

La fine della Seconda Repubblica


La crisi mondiale che inizia nel 2008 aumenta la povertà del mondo e fa esplodere l'emigrazione,
che investe tutta l'Europa e non solo il nostro Paese; la guerra siriana mette in fuga milioni di
persone attraverso la Grecia, i Balcani e poi i paesi del Centro Europa: la Germania apre le porte (e
questo costerà la carriera politica alla cancelliera Merkel), i Paesi del gruppo di Visegrad (Ungheria,
Cechia, Slovacchia, Polonia) eleggono governi sovranisti che costruiscono muri contro gli immigra-
ti, la paura dei migranti contribuisce in maniera fondamentale alla Brexit, l'uscita del Regno unito
dall'Unione Europea, e in tutta Europa crescono i partiti 'populisti' e 'sovranisti', come quelli che in
Italia vincono nel 2018 e portano alla fine della Seconda Repubblica.
Il governo Conte è il primo di una nuova realtà: i due
partiti, Lega e Movimento 5 Stelle (M5S), non hanno
un programma comune, ma un contratto; La Lega è di
destra e il M5S ha raccolto molti voti di sinistra; la Lega
è il partito del Nord, il M5S vince al Sud; la Lega vuole
opere pubbliche e infrastrutture, il M5S vuole bloccare
le grandi opere pubbliche, ma li unisce un contratto che
elenca le cose da fare e l'idea 'sovranista' che l'Unione
Europea sia un nemico e non un sostegno, e che l'euro
sia una gabbia da cui poter anche uscire.
Luigi Di Maio, capo politico del 5 Stelle, e Matteo La terza repubblica è segnata non solo dal primo go-
Salvini, leader della Lega: pur diversissimi, si allea- verno Conte, Conte 1, sostenuto da Salvini e Di Maio,
no e danno inizio alla Terza Repubblica.
due forze che non hanno nulla in comune, ma anche
dal passaggio (nel 2019) al governo Conte 2, in cui la nuova coalizione è tra il Movimento 5 Stelle
e il Partito Democratico, cui si aggiunge il nuovo partito formato da Renzi, uscito dal PD. Ci sono
molte spiegazioni economiche e giuridiche per giustificare questo cambiamento da un governo di
destra a uno di sinistra in cui il M5S rimane l'elemento centrale, ma una spiegazione è storica, non
economica o giuridica: anche se l'Italia è entrata nella Terza Repubblica, il 'trasformismo', cioè la
disponibilità a cambiare alleanze ed opinioni, è un tratto comune di tutta la storia italiana.

Le parole della storia: euroscettico, sovranista


L'Unione Europea mira all'integrazione dei suoi tanti stati; fin dall'Ottocento Mazzini mirava agli Stati Uniti d'Europa.
Dopo la crisi dell'euro, nel 2011, si sono sviluppati in Europa movimenti euroscettici, che cercano di diminuire il livello
di integrazione tra gli stati dell'Unione Europea; sono detti anche sovranisti perché vogliono difendere la sovranità dei
singoli stati, riducendo il potere della Commissione Europea.
Tra gli stati più sovranisti ci sono quelli del Gruppo di Visegrad, che prende il nome dalla città ungherese dove nel 1991
Polonia, Ungheria, Cechia e Slovacchia firmarono un patto di aiuto reciproco: nel 1991 volevano difendersi dalla Russia,
trent'anni dopo si difendono dal processo 'eccessivo' di integrazione europea e fanno blocco comune contro l'immigra-

z1one.

139
2008 L'Italia e le crisi mondiali
del 2008 e del 2011
maggio 2008 Le cause delle due crisi
Entra in carica il governo
Berlusconi IV, vi rimane fino Abbiamo già visto nelle pagine prece-
15 settembre 2008 ~
a novembre 2011. denti come la crisi economica mondiale
Fallisce un'importante e le ondate migratorie abbiano portato
banca americana,
alla fine della Seconda Repubblica. An-
Lehman Brothers.
che se di solito si parla di una unica crisi
economica, le crisi sono due, entrambe
con effetti disastrosi sull'Italia:
a. nel 2008 la crisi è soprattutto ameri-
2009
cana; l'Italia vive di esportazioni, in
Nel 2009 alcune banche euro-
pee rischiano il fallimento e
particolare di beni di lusso, che sono
quindi intervengono gli stati i primi ad essere colpiti dalla crisi del
2011 per salvarle. Paese più ricco del mondo. C'è una di-
Inizia la recessione, cioè la minuzione del 1,2% del PIL, la ricchez-
Nel 2011 la recessione
diminuzione della produzione za prodotta, e inizia la recessione;
mondiale è al massimo;
mondiale; le banche non
i grandi investitori
hanno più liquidità, cioè soldi b. nel 2011 la crisi è più propriamente
mostrano sfiducia nelle disponibili per fare prestiti quella di Portogallo, Italia, Grecia,
possibilità di Grecia, Spagna, i PIGS, 'maiali' in inglese,
alle aziende. L1talia perde il
Portogallo e Spagna di
3,1% di PIL (prodotto interno acronimo nato sulla stampa anglosas-
pagare i propri debiti,
lordo), la ricchezza prodotta sone per indicare in senso dispregiati-
per cui interviene
da un Paese. vo lo stato di difficoltà dell'economia
l'Unione Europea con
aiuti legati a politiche di questi quattro paesi. L'effetto è una
di austerità. La Banca violenta speculazione di borsa contro
Centrale Europea, guidata questi paesi, ma anche di una mancan-
dall'italiano Mario Draghi
(nella foto), ha un ruolo za di fiducia nella capacità dei PIGS,
fondamentale nell'aiutare che sono fortemente indebitati e han-
la ripresa. 12 novembre 2011 no governi instabili, di pagare i loro
La speculazione debiti; in particole c'è sfiducia nella
internazionale colpisce l'Italia capacità di Berlusconi, apertamente
e il governo Berlusconi si deriso dal Presidente francese Sarkozy
dimette. Viene sostituito e dalla Cancelliera tedesca Merkel.
dal governo tecnico di Mario
Monti. Il governo Monti
28 aprile 2013 -f,
La Grecia entra in una crisi profondissi-
Dopo le elezioni vinte ma: la salvano, a costo di una crisi uma-
dal centrosinistra,
che però non ha la
na e sociale senza precedenti, la Banca

maggioranza, nasce Centrale Europea (che riguarda solo i 17
il governo di Enrico paesi che usano l'euro come moneta), la
Letta, sostenuto da una 17 febbraio 2014 Commissione Europea (l'insieme dei 28
coalizione tra il Partito Nasce il governo di Matteo paesi dell'Unione) e il Fondo Monetario
Democratico e Forza Renzi, segretario del Partito Internazionale. Anche Spagna e Porto-
Italia. Democratico. Forza Italia si gallo ricevono prestiti in cambio di po-
divide: una parte resta nel
governo, un'altra segue Berlu- litiche di austerità, riduzione degli sti-
sconi all'opposizione. Inizia la pendi, licenziamenti.
ripresa dell'economia, che però Il governo Monti, che sostituisce Berlu-
Parti~ emocratico 2014 è lontana dai livelli del 2008.

140 EDILIN,GUA
sconi alla fine del 2011, rifiuta l'aiuto interna-
zionale, perché non vuole il controllo del bilan-
cio statale da parte delle tre istituzioni viste
sopra.
Per due anni lo scontro violento destra-sinistra
tipico della Seconda Repubblica viene sospeso,
il governo è sostenuto da quasi tutti i partiti,
che accettano sacrifici molto forti, dall'allunga-
mento della vita lavorativa, con un forte rinvio
dei pensionamenti, alla riduzione del turn aver,
Mentre presenta la riforma delle pensioni, la ministra Fornero, cioè della sostituzione delle persone che vanno
consapevole dei problemi umani che causa, scoppia in lacrime e in pensione, dalla riduzione della spesa pubbli-
deve proseguire la presentazione il premier Mario Monti.
ca all'aumento di molte tasse.
La recessione diventa fortissima. Tra il 2008 e la fine del 2015, quando inizia una timida ripresa, il
PIL italiano cala del 10%.
La crisi strutturale dell'economia italiana
L'Italia, negli ultimi anni della Seconda Repubblica, è costituita in realtà da due Italie:
a. il Nord, e in parte anche il Centro, in cui la ripresa economia è forte; il Nord-Est, in particolare,
ha una produttività che lo vede al terzo posto tra le regioni europee e una disoccupazione molto
bassa. Molta della richiesta di operai nel Centro-Nord viene coperta da immigrati, la cui presenza
diventa molto visibile e impaurisce molti italiani di queste aree, mettendo le basi per la vittoria
della Lega nel 2018;
b. il Sud, dove la grande industria (l'acciaieria di Taranto) è in crisi, dove si sente sempre di più
la mancanza di infrastrutture come strade e ferrovie ad alta velocità, dove la legalità presenta
ancora molte zone d'ombra e la presenza di organizzazioni mafiose tiene lontani gli investitori
internazionali: se un'azienda del Nord è in crisi, c'è la possibilità che venga acquistata da un
investitore straniero, se invece è un'industria del Sud, diventa più difficile trovare un investitore.
Ci sono degli elementi strutturali che mettono a rischio la ripresa economica e che sono comuni a
tutte le regioni:
a. la tassazione è molto forte, la più pesante d'Europa. Questo significa che un lavoratore costa
all'azienda 100, ma siccome è l'azienda che anticipatamene gli trattiene le tasse dallo stipendio,
al lavoratore arriva meno di 50: il costo per l'azienda è alto e quindi cerca di non assumere troppi
operai, lo stipendio del lavoratore è basso e quindi i suoi consumi non sono sufficienti a far girare
l'economia;
b. il costo dell'energia supera anche del 60% quello degli altri paesi europei. Questo perché l'Italia
non ha petrolio o carbone e ha rifiutato l'energia nucleare, deve quindi importare dall'estero tutto
il petrolio e molta energia elettrica, il 15% del consumo totale;
c. il mercato del lavoro rimane molto più rigido di quello dei paesi concorrenti, anche dopo il Jobs
Act del governo Renzi che introduce ulteriore flessibilità;
d. il sistema giudiziario non funziona con tem-
pi accettabili, i processi durano anni e que-
sto spaventa gli investitori;
e. le famiglie mandano i loro figli ai licei an-
ziché agli istituti tecnici, che formano al
mondo del lavoro: alcuni anni fa solo nel Ve-
neto le industrie cercavano, senza trovarli,
migliaia di giovani tecnici ...

141
1957 L'Italia nell'Ue e nell'euro
25 marzo 1957
Sei paesi (Italia, Francia, Una visione complessiva
Germania, Belgio, Olanda
e Lussemburgo) firmano Abbiamo parlato di Europa in tutto que-
il Trattato di Roma; il 1° sto capitolo: qui cercheremo di dare una
gennaio del 1958 nasce il visione complessiva del rapporto tra Ita-
Mercato Comune Europeo. lia ed Europa.
1973 Cominciamo dalla cronologia: il nome
Nel 1973 entrano Italia compare solo una volta: cercalo.
l'Inghilterra, l'Irlanda e Compare tra i fondatori, nel 1957. Ma
la Danimarca e nell'uso già nel 1954 quattro capi di governo, il
prevale la denominazione francese Robert Schumann, il belga Paul
Comunità Economica Henri Spaak, il tedesco Konrad Adenauer,
Europea; negli anni
successivi entrano la 1985 l'italiano Alcide De Gasperi si trovano a
Grecia {1981), la Spagna A Schengen, Messina e mettono le basi per il trattato
e il Portogallo {1986). nel 1985, del 1957. I principi che fissano sono due:
alcuni stati a. le 'quattro libertà': libera circolazione
della CEE delle persone, dei servizi, delle merci,
decidono di abolire
7 febbraio 1992 dei capitali;
i controlli alle frontiere,
A Maastricht viene rendendo reale la libera b. le regole sulla concorrenza: niente
firmato un nuovo circolazione delle persone in aiuti statali alle imprese e regole co-
trattato, che modifica Europa. muni per le aziende all'interno di uno
il trattato di Roma:
scompare la E di
spazio commerciale unico.
'economica' e nasce la Per l'Italia del dopoguerra è una sfida
Comunità Europea, CE. enorme, ma è proprio questo spazio uni-
1° gennaio 2002 tario di scambio che rende possibile il
Entra in
miracolo economico (vedi pag. 130).
2004 circolazione
Nel 2004, durante l'Euro nei
il periodo della dodici paesi
Commissione Prodi, dell'Unione
entrano nella CE 10 che per primi
stati, 8 dell'ex-area di hanno adottato la
influenza sovietica, più nuova valuta. '•
''
\
Malta e Cipro; nel 2007
'

\
si aggiungono Romania e
Bulgaria; nel 2013 entra
la Croazia.

2007
Nel 2007 la denominazione
ufficiale Unione Europea
viene votata a Lisbona,
L'Italia in Europa
anche se dopo Maastricht Il peso politico dell'Italia in Europa non
questo nome era già usato è mai stato alto: prima del 1861 l'Italia
in alternativa a 'Comunità era, come disse il Cancelliere austriaco
Europea'.
Metternich, "un'espressione geografica",
2017-. che racchiudeva una dozzina almeno
Nel 2017 La Gran di regni e ducati; durante i primi cin-
Bretagna decide di quant'anni del Regno d'Italia, l'attenzio-
lasciare l'Ue: è la Brexit. 2017
142 EDILIN,GUA
ne era tutta rivolta all'interno, al regno da costruire, più che all'azione politica internazionale.
Nei vent'anni di Mussolini la politica estera italiana guarda a Hitler, ancora una volta in posizione di
minoranza; dopo la seconda guerra il Paese è totalmente distrutto e la sua unica azione di politica
internazionale è l'adesione al mondo occidentale, alla NATO, al progetto di un'Europa unita.
Il fatto che il Trattato del 1957 sia firmato a Roma è un riconoscimento all'importanza avuta da De
Gasperi, morto pochi anni prima, nella costruzione del Mercato Comune Europeo.
Nei decenni successivi, l'Italia è sempre presente nella politica Europea, fino ad avere la presidenza
della Commissione Ue con Prodi - ma non ha mai il peso politico della Germania e della Francia, pur
essendo la terza economia dell'Unione e la seconda nazione in termini di produzione industriale.
Quando nasce l'Euro (in maniera ufficiale nel 1995, con monete e banconote nel 2002) l'Italia è tra
i primi paesi ad abbandonare la propria moneta nazionale, la lira.

L'Europa in Italia
Dopo la crisi del 2011, con l'attacco diretto della speculazione internazionale al debito pubblico
italiano, i governi italiani cominciano a considerare l'Europa come un controllore duro, incapace di
capire i nostri problemi (che in realtà ci sono: un debito pubblico altissimo e un'economia debole).
Renzi dichiara che va ai consigli europei "a battere il pugno sul tavolo" e in un'occasione ufficiale si
fa fotografare con la sola bandiera italiana alle spalle, senza quella Europea: secondo Renzi l'Europa
dovrebbe essere vista come un ideale, un
progetto politico profondo, mentre è diven-
tata solo un centro di controllo amministra-
tivo e burocratico.
Nel 2018 la Lega e il Movimento 5 Stelle
fanno campagna elettorale contro l'Ue, ri-
chiamando molte volte la possibilità di
uscire dall'euro; la prima legge finanziaria
del loro governo, guidato dal Presidente del
Consiglio Giuseppe Conte, va contro tutte
le regole di bilancio volute dall'Europa, che
obbliga l'Italia a ridurre il deficit. Anche
all'inizio della Terza Repubblica l'ideale eu-
ropeo viene sentito solo come un insieme di
regolamenti senz'anima. Giuseppe Conte

L'Italia lasciata sola dall'Europa


Per decenni l'Italia è stata la nazione più europeista d'Europa. Milioni di italiani erano emigrati in
Europa dopo la guerra e l'integrazione era un modo per avvicinarli ai loro parenti; per gli studenti,
Europa significava Erasmus e Comenius, due grandi progetti di scambio educativo; per le aziende
era un mercato di mezzo miliardo di persone.
Con le ondate migratorie della prima parte del nostro secolo (vedi pag. 138) questo amore per l'Eu-
ropa è diminuito e oggi gli italiani sono i più euroscettici d'Europa. Malgrado gli accordi ufficiali,
nessun Paese ha davvero aiutato l'Italia a far fronte alle centinaia di migliaia di immigrati: anzi, i
confinanti Francia e Austria hanno spesso sospeso lo spazio Schengen, cioè la libertà di circolazio-
ne, per impedire che anche un solo emigrante entrasse nel loro Paese.
'
E stata una scelta miope che ha minato alla base la natura dell'UE e al momento non è possibile
prevedere come si evolverà nel prossimo mezzo secolo.

143
Le 4 F dell'italiano e del Made in Italy nel mondo
L'economia italiana vive soprattutto di esportazione, che ha salvato l'Italia dopo la grande crisi
iniziata nel 2008. Il Made in Italy è l'insieme dei prodotti italiani ricercati nel mondo per la loro
qualità superiore.

Food
Il vino italiano è il più diffuso nel mondo,
formaggi come il parmigiano o la mozza-
rella sono imitati ovunque - sono simboli
dell'Italia, dove la cucina è insieme un'ar-
te e un elemento culturale con migliaia di
anni di storia alle spalle.
Ma la rivoluzione nella 'F' di food non ri-
guarda i prodotti della cucina italiana, ma
la 'filosofia': nel mondo la cultura ameri-
cana ha imposto il fast food, in cui il cibo
è visto come una necessità biologica; il
simbolo della chiocciola illustra la sfida
italiana al fast food: nello slow food man- EATALY
giare e bere sono momenti in cui stare
insieme, parlare, staccarsi dalla corsa di
Slow Food® al t. i cibi

ogni giorno. E Eataly, che ormai trovi in tutto il mondo, vende non solo dell'ottimo cibo, ma fin dal
nome promuove l'immagine dell'Italia come garanzia di qualità del cibo che offre.

Fashion
Nelle città di tutto il mondo i negozi di abbigliamento di lusso hanno
nomi italiani - Armani, Valentino, Dolce & Gabbana, Versace, Benet-
ton e così via - o comunque nomi Italian sounding, che sembrano
italiani.
La moda italiana è simbolo non solo di alta qualità nei tessuti e nella
realizzazione, ma è la continuazione di una tradizione artistica mille-
naria: lo stile asciutto, semplicissimo, puli-
to di Armani sembra essere nato per vestire
le donne angelicate di Dante o le donne
perfette dei pittori quattrocenteschi; gli GIORGIO ARMAN1
abiti di Valentino sembrano nati per vestire
Violetta (la Traviata) o Tosca; il marchio di
Versace è la Gorgone, un personaggio mito-
&
logico in un quadro di Caravaggio... roa. GABBANA

Forniture
La principale mostra mondiale di design, cioè dell'arreda-
mento artistico, è quella di Milano: perché l'arredamento
italiano è da sempre un'icona del buon gusto.
I tavoli, le sedie, le poltrone, le lampade, gli oggetti
per la tavola progettati dal design italiano sono carat-
terizzati da uno stile molto semplice, lineare, spesso re-
alizzato con tecnologie e con forme d'avanguardia che
permettono di immaginare linee sempre molto sottili.

144 EDILIN,GUA
Un'eleganza pulita, come quella di un abito di Armani.
Quando diciamo 'design italiano' non ci riferia-
mo solo allo stile degli oggetti della vita quo-
tidiana, in realtà c'è uno stile italiano anche
in oggetti molto più grandi di una poltrona o di
un bicchiere: pensiamo ai palazzi e ai grattacieli llffl

di Renzo Piano, a innovazioni come il 'bosco ver- ........


', ,,_, L ••. ,
'J../~ ~·~
:
ticale', il grattacielo-bosco di Stefano Boeri, che
hai visto a pagina 121, alle automobili e ai treni
degli 'stilisti', cioè Pinifarina, Bertone, Giugiaro,
ai centri di stile di Lamborghini e Ferrari ecc. ,.._...::~--=--#
Ferrari
Il gioco delle '4 F' porta per
forza a includere solo Ferrari,
ma in realtà la 'rossa' non è
l'unico oggetto del desiderio
quando si parla di automobili
italiane: c'è anche la Masera-
ti, che usa motori Ferrari ma
ha un aspetto adatto ad un
pubblico più maturo, che non
vuole farsi notare troppo; c'è
l'Alfa Romeo, che unisce la
natura di una macchina 'normale', fami-
liare, alla natura di una supersportiva;
e poi c'è la macchina più aggressiva, la
Lamborghini, dalle linee quasi violente,
opposte a quelle morbide della tradizione
Maserati ...
Maserati, Ferrari, Alfa Romeo sono mar-
chi di un'altra 'F': la Fiat, la fabbrica di
automobili che dalla fine dell'Ottocento
è stata simbolo dell'Italia e che durante
la grande crisi ha acquistato la Chrysler,

fondando il gruppo FCA, Fiat-Chrysler Automobiles.


L'acquisto non è costato alla Fiat un dollaro: è sta-
to pagato portando alla Chrysler i brevetti Fiat per
motori poco inquinanti, di cui l'America aveva bi-
sogno, e questo ci ricorda un altro punto di forza
dell'industria italiana: non è importante solo la bel-
lezza estetica della macchina, ma anche quello che
c'è dentro, e in Italia c'è una tradizione meccanica
estremamente all'avanguardia.

145
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Glossario delle parole della storia


Agricoltura, industria, commercio, servizi, infrastruttura . . . . . . ...... ... ....... . . .. . . .... ... ... .......... . . . ...... ... . ....... . ... . . .. 72
Alleanza . . . ..... . ..... . ................ ......................... ....................................... ... ....................................... ................ 54
Anarchico 104
Anni, secoli, avanti e dopo Cristo ..................................................... .................................................. .................. .................. 12
Aristocratici, nobili, feudatari, viceré, governatori . ... . .... ... . .... .............. ... .......... ....... . ........ ....... ......... 38
Armistizio, tregua 85
Attentato ........... . ........................................................ ................ .............................. ................................................. .............................. ....... ............. 116, 132
Banchiere, mercante, mecenate .. . .. . ....... . 47
Barbaro, nomade, selvaggio . ... . . . ....................... . ... . .. . ...................................... . 24
Borg hes,,. a rt·1g1an1, . . corporaz1on1 . . . . ... . ... ... .......... ... . . ... ......... ... ... . ... . ......... ....... . . ................ . .... . ...... ....... . . ........ ....... .................. .. 40
Brigantaggio, mafia ......... . .... . . ............. . . . ......... . . ... ..... . ... . . ......... . . ...... .. . ... . . ......... . ... . . ......... . ........ . 98
Carbonaro, mazziniano, garibaldino 82
Cittadino, suddito ....................................... .... .............. ... ................. ... . .................. .................. .......... ........... .......... ............... .................... ................... 80
Città-stato, colonia, polis 14
Clero 28
Colonia .... ....... ...... . . . . . . ........... .......... .............. ................................. ....... ....... .......... ....................... ...................... ....................... ... ................... ... .. 14
Concilio 56
Confederazione . . ...... ................... ...... ................... ...... ...... ............. .... . . . . . .. . . . . .. . . . . 88
Confino 115
Conquistare ........ . .......................... . 16
Conservatore, progressista ........................ ........................................ ............................................................................ ................... .................... ... .. 96
Corruzione, mazzetta, tangente 135
Corte, cortigiano . . . .... . . . . . . . . . . . . . . . ......... . . ..... . . . . . . . . . . . . . . . ..... . . . . . . ....... . ......... . 60
Costituzione, statuto .. ••·••··••·••·••··••·•• . ... . . ....... . . ...................... . ................... . ... . ................................. .............. ••·••··••·••··••·••·•• ........ 80
Cristiano, cattolico . . ... . ............. . . . .............. ...... ...... ...... . ... . ...... ...... ... . ...... .......... . ... . . ........... . . . . . ................................................ 56
Destra, sinistra ....... . 96
Dinastia, ramo cadetto .......... ..................... .............. .......... .................. ... .............. ....... .......... ..................... ..................... ... ........... ....... ... ....... ........... ... .................... 70
Diplomazia, alleanza, fazione, lega 54
Dittatura ... . . . . . . ..... . . . . . . . . 115
Doge ..... .......... ................. ........................ ................. ....... ... ................. .................... ......................................... ................................................... ....... ... .......... .................................. 43
Dominare ...................................................................................... .......... ............... .............................................................. ............... 16
Ducato, principato, contea, marca, repubblica . . . . ...................................................... . 43
Eccidio ....................................................................................................................................................................................... . 116
Elezione 122
Elezione diretta/indiretta 125
Esere,·to, fan t ena, . manna, . av1az1one, . . 1. gra d.1m11 ·l·tan. . ......................... . 108
Euroscettico . . . . ... . . . .. . ...... . ... . . . . . . . .............................. ......... ................................ ....... ....... . ........................... . 139
Federazione 88
Feudo, latifondo, bracciante 98
Flotta, nave mercantile, nave militare . . . . ... . . . ... . . . . . . . . . . . . ... . . . . . . . . . . . ... . . . . . ... . . . . . . 36
Geopolitica . . . ... . . . . . . . ............ . . . . . ................................................................................................................. . 100
Guerra di successione . . . . . . . . ... . . . ...... . . . . ... . . . . . .. . . . . . . . . . . . ...... . . . . ... . . . ............. .......... ..... 70
Guerra, battaglia 54, 85
Infrastruttura 72
Inquisizione, rogo, tortura 68
Invadere 16
Liberale, liberista 104
Lingue romanze, germaniche, slave ..... . . . ......... ....... . . . ...... ....... . ... . ...... .......... . . . ... . ......... ....... . . . ........................... . 26
Maggioritario, proporzionale, misto (sistema elettorale) 126

146 ED I LIN,GUA
Marxista ·•• ·•• · · ··· ·····•• ·••············••·••······················••·••·····••·••···· · · ···· ·····•• ·••······ ······· ··· ··· · · ·····••·•• · ····· ······· ··· ·····•• ·••·····•• ·••···· · ········ ·····•• ·•• · · ··· ··· · • ·•• · ····· ··· · · ·•• ·••···· . . ............... 104
Mercante, spezie, flotta .................................................................................................................................................................................... 36, 47
Monachesimo: monaco/a, frate, suora, abate, badessa, ordine ... . ..... ......................................................... ....... ... . .... . ..... ... . .. 28, 34
Monarchia, repubblica, impero . ....... ....... ....... ... . . ... . . .......... ....... . ..... ....... ....... ....... ....... .......... ....... ....... .............. ....... ....... ........................ ....... ....... ....... ... . .. 18
Moto (rivoluzionario) . . . ....... ....... ............ ... ....... . . ............ ............ ... . ................. . ................... ... . ............................. ... . ...................... ...................
Movimento (politico), partito ............................................................................................................................ .
82
103 -~
Q
Nazionalismo ........ . ............ . . ... . ..... . ......... ............................ . ................... . ..... . . ... . .......................................................... . ................... . ......... .......................................... 115 ~
Numeri romani ....... ... . ........... ............... ....... ... . . ... . ......................................................................................................................................................................... 12 ~
.....
Operaio ........................... ............................ ..................... ........................ ... ............ ... . ................................................................. ................ . ..............................
Ortodosso . . ..... ....... ....... ... . ..... . . ... ....... ....... ... . . ... . ..... ....... ....... ... . . ... . ..... ....... ... . . ... . ..... . ..... ....... ... . . ... . ..... . . ... ....... ... . . ... . ......................................................................
103
56
~
~
Papa, cardinale, vescovo, abate . ..... . . . . ...... . . . ......... . . . . ...... . . . . . . . . . ......... . . . ...... . . . . ..... . . . . ...... . . ........ .
Parlamento, senato, camera dei deputati .......... . ............................................................................................................................................
34
89, 125
E
~
Q.,
Partigiano ··•• ·••······••·•• ······· ··· · ····· ·····•• ·•• · ····· ·····•• ·•• ·••·••······•• ·•• · ····· ·····•• ·•• ·••···· ··· · ·• ·•• ·••··•• ·•• · ····· ·····•• ·•• · ····· ·····•• ·•• · ····· ·····•• ·•• ······· ·····•• ·•• ···..• ·••···· ··· ···..·• ·••······· ···..·• ·•• ·••·······..·• ·•• 116
Partito ........................................................................................................................................................................................................ 103 ~
.....
Peste, colera, epidemia, contagio, lazzaretto, quarantena . . .... . . ....... . .... . . ....... . .... . . ....... . ....... .......... ....... .......... ....... . ........ 66 ~
Plebiscito . .......... ....... .......... ... . . ....... ... ... . ............ ....... .......... ................. .......... ....... ....... ... ... . ......... ... ... . . .......... ... . ............ ... . ..... ....... ... . . ... .......... . . ... ....... ... ....... .......... ....... 122 Q
Polis, politica, etica ........ ... . .... . ..... ... . .......... ....... ................ ....... ... . .... ............... . ..... ... . ........... ....... ... . .... .............. ......... ....... ......... . . ... ....................... ... . .... 14 ·e:
~
Popolare ............................................................................................................................................................................................. . 104 ~
Potere temporale, nepotismo ............................................................................................................................... ................ ... . ........... ... . ............ ... . ........
Primaria (produzione) . .... ....... .......... ....... ................. ....... .......... ....... ....... .......... ....... ................. .......... . ..... ....... ... . ..... ....... ....... ... ....... ....... ... . ..... .......... . ..... ....... .......
46
72
.s
~
. . duc h.1, mare hes1,. con t·1, baron1. ........ . ............... . ............. ....... ....... .............. . ..... ............. .... . . ................... ....... ....... ....... ....... . .... . ..
Pn.nc1p1, 38
Proletario, operaio ......................................................................................................................................................................................... . 103
Proporzionale, maggioritario, misto (sistema elettorale) . .... ... ................. . ..... ....... ......... ....... ... ............... ............... ... ............... 126
Protestante 56
Rappresaglia 116
Referendum 122
Regno, monarchia assoluta e costituzionale ... . ............................................................................................................................................. 86
Repubblica parlamentare, deputati, senatori .......................................................................................... 125
Repubblichino . ....... ......... ... . ........... ... . ........................................................................................................................................................................................ .... 116
Resistenza ............... ....... ................. .......... . ..... ... . . .......... ....... ....... ... ....... ....... ....... ... . ..... ................. ....... .......... ....... ....... ... . . ... ....... ... . ..... .......... . ..... ....... ....... ... . ..... ....... ... . .. 86
Restaurazione, potere assoluto . ....... . . ... . ................... ....... ... . ........ ....... ....... ....... ................... . . ... . . ............ ....... ................... . .... . . ............... . .... 80
Ribellione, rivolta, rivoluzione ................................................................................................................................................ . 74
. t a, nvo
R1.form1s . luz1onano . . ........ ......... ......................................... ... ................ ......... .................. ............. ................ ... ................... ................ ....... ................ 96
Rinasci mento 86
Risorgimento 86
Scisma ....... ... . ............ · · ··········••·••·····••·••··••·••············••·••············••·••·····••·••············••·••··••·••·······································••·••···..• ·•• · · ··· ·····•• ·•• · ···••·••··••·••············••·••·····••·••··••·••·····••·••· 56
Secoli (i nomi dei secoli) ........ ............ ... . ..... ..................... . . ... ....................................................... ............................ ............... . .............................. 12
Secondaria (produzione) . . . . . . . . . . . . . . . . ... . . ........ . . . . . . . ..... . . . . . . . . ......................... . 72
Sindacato 103
Socialista ............. ....... .......... . . ... ....... ....... .......... . ..... ....... ....... ... . ..... ....... ....... ....... ....... ... . . ... ....... ... . . .......... . . ... ....... ....... .......... . ..... ....... ....... ... . ..... ....... ....... ... . ..... . ..... . . ... 104
Sovrani sta ···· ·····•• ·••··•• ·••··•• ·•• ·••···· · · ··· · · ·····•• ·••···· ······• ·••···· ······• ·••···· ······· ······· ······• ·••···· ······· ······· ······· ··· · · ··· · · ······· ······• ·•• · · ··· · • ·•• · · ··· · • ·•• · • ·•• · • ·•• · • ·••··•• ·••··•• ·•• · • ·•• · • ·•• · · ··· 139
Statuto, costituzione ....................................................................................................................................................................... 80
Strage . . ..... . ....................................................................................................... . . ....... ... ....... ....... ... . ....... ... . ............ . ............ ....... ....... ... . ....... ................ . ............ ... . . .... 132
Suffragio universale . .... ... . . ....... ....... ..................... ....... . ..... . ......... ....... ... . . ... . . ....... ....... ....... ..................... . ......... .......... . . ... . . ....... ....... ....... ....... ....... ....... . ..... . ..... 122
Tangente, Tangentopoli, mazzetta ...... ..... ... . ............. ......... . . ............ ....... ............. .... . . ............... . .................................... 135
Tasse, imposte, dazi, decime ................... .......... ....... ... . ..... ... . .... ......................... ... . ..................... ... . ..... ... . .... ................................................... ... . ...... 58
Terrorismo ................................. . ..... . ................... .............. .......... . ..... . ........................................ .......... . ..... . ........................................... . ..... . ................... ........................ . .. 132
Terziario (settore) ......................................................................... . 72
Tolemaico, copernicano .......................................................................................... . 68
Totalitarismo •·•• · · ··· · • ·•• · ···••·••·••····..· ······· ···..· ··· · • ·••··•• ·•• · · . . ................... ... . . ....... ... . . ....... .......... . .... . . ... ....... ....... ... . . ... . . ... . . ................ . ..... ....... ....... ....... ... . . ... . .. 115
Tregua, arm1s . t·1210, . pace ............ . ................. . ........... . .... . ........... . ..... . .......... . ................................................................................................................... 85
Vincere, vittoria, sconfitta ............................................................................................. . 16

147
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Indice testi di approfondimento online


Capitolo 1 I I primi mille anni
1. I Romani e la religione
2. Un capolavoro romano: il sistema delle strade
3. La vita degli schiavi
4. Donne e matrimonio nell'antica Roma

Capitolo 2 I Dalla caduta dell'Impero all'anno Mille


5. I Longobardi
6. Il feudalesimo
7. Le grandi biblioteche dei monasteri
8. Gli arabi in Sicilia

Capitolo 3 I Dai Comuni alle Signorie


9. Le Repubbliche marinare
10. La Serenissima e il finanziamento dei mercanti
11. Il potere dei baroni del Sud
12. La corte di Lorenzo il Magnifico

Capitolo 4 I Lo splendore del Rinascimento


13. La cultura della Controriforma
14. Venezia, la città più ricca d'Europa

Capitolo 5 I I secoli della crisi


15. Il clima e la crisi del Seicento
16. Le accademie scientifiche del Seicento
17. L'economia italiana nel Settecento
18. L'Italia napoleonica

Capitolo 6 I La lotta per l'indipendenza e l'unità


19. Romanticismo e Risorgimento
20. Le società segrete anticattoliche
21. Il Risorgimento secondo Gramsci
22. Le differenze fra Garibaldi e Mazzini
23. Vittorio Emanuele II

148 EDILIN,GUA
Capitolo 7 I Dall'Unità alla Grande Guerra
24. La struttura amministrativa del Regno d'Italia: accentrata o decentrata?
25. I primi 30 anni del Partito Socialista Italiano
26. Il colonialismo italiano tra 1882 e 1896
27. La nascita del Partito Popolare Italiano

Capitolo 8 I Il primo Novecento


28. Il mito di Mussolini
29. La Resistenza italiana

Capitolo 9 I Il secondo Novecento, l'inizio del Duemila


30. Elezioni che hanno fatto la storia: 18 aprile 1948
31. Il Partito Comunista Italiano
32. L'Italia del miracolo economico
33. Gli anni di piombo
34. Tangentopoli, la città delle tangenti
35. L'ingresso dell'Italia nell'Euro

I testi di approfondimento sono disponibili sul sito della casa editrice (www.edilingua.it)
nelle sezioni Materiali per insegnanti e scuole e Materiali per studenti.

149
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Note

150 EDILIN,GUA
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mide), httpsJ/3.bp.blogspot.com (Hermes), shutterstock_729966790 (Poseidone), httpJ/www.carabinieri.it (aprile 1859), httpJtwww.combattentiliberazione.it (26
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tic.flickr.com; Pag. 18: httpsJ/amantidellastoria.files.wordpress.com (in alto), shut- media.org; Pag. 90: httpsJ/www.ibs.it; Pag. 91 : https://upload.wikimedia.org (in
terstock_ 1266326422 (395), httpsJtwww.lamoneta.it (476); Pag. 19: httpsJ/i.ytimg. alto), https://i1.wp.com/snoopsmaus.de (in basso); Pag. 92: httpJ/www.meteoweb.
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Pag. 21: shutterstock_ 1402872284 (in alto), shutterstock_621288440 (in centro), 1861), https://www.lavocecosentina.it (186 7), https://bologna.repubblica.it ( 1862),
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sinistra), httpsJ/museoarcheologiconazionaledifirenze.files.wordpress.com (in alto www.papapionono.it (1868), https://hotelromaroom.com (1870); Pag. 95: httpsJ/
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shutterstock_41839555; Pag. 24: httpJ/www.milanotour.eu (452), shutter- skuola.net (1880); Pag. 97: httpJ/www.lavocedelnordest.eu; Pag. 98: httpsJ/miro.
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