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Festività in Italia

La maggior parte delle festività in Italia sono di


origine religiosa.
Vediamo quali sono le più conosciute, le più
festeggiate e cosa si fa in questi giorni di festa in Italia.
L’Immacolata concezione
L’8 dicembre si festeggia l’Immacolata concezione, il giorno in cui la Chiesa
cattolica ha stabilito che la Vergine Maria non aveva il peccato originale fin dal
suo concepimento.
In Italia, però, per la maggior parte delle persone la data dell’8 dicembre ha un
altro significato, ovvero il giorno in cui si addobba l’albero di Natale e si prepara
il presepe. L’8 dicembre è considerato la data d’inizio delle festività natalizie.
L’usanza di preparare il presepe ha origine in Italia ma adesso è diffusa in tutti i
paesi cattolici del mondo. Il presepe si prepara di solito l’8 dicembre ma la
statuina di Gesù viene messa la notte tra il 24 e il 25 dicembre. Durante il
periodo natalizio molte persone in Italia visitano altre città per vedere i presepi.

In Italia sono molto famose le statuine dei personaggi del presepe costruite a
mano dagli artigiani di Napoli. A Napoli è possibile trovare il Museo
permanente del presepe napoletano. I presepi napoletani sono molto grandi e
ricchi di dettagli.
In Italia c’è anche l’usanza del presepe vivente, ovvero delle persone si
vestono come le statuine, preparano i personaggi e ricreano la natività di
Gesù.
Gli italiani visitano altre città per vedere anche le luminarie. Le luminarie sono gli
addobbi luminosi che vengono usati durante le festività. Le luminarie sono nate nel
sud Italia nel XVI secolo e poi sono diventate famose e usate in tutto il mondo.
Anche l’uso delle luminarie ha un’origine religiosa. La luce delle luminarie
simboleggia la luce di Dio. Molto famose sono le luminarie di Salerno.
A partire dalla fine di novembre in tutta Italia
è possibile trovare molti mercatini di Natale.
Uno dei più famosi è quello di Bolzano.
Molto famoso è anche il Villaggio di
Babbo Natale al Mondo Verde di
Gattatico, in provincia di Reggio Emilia.
Il Mondo Verde è un grande mercato al
coperto.
Qui è possibile trovare tutto ciò che serve
per decorare l’albero di Natale, il presepe
e la casa per Natale.
Santa Lucia o Babbo Natale?

Non in tutta Italia i regali li porta Babbo


Natale. In alcune province del nord Italia tra
la Lombardia, il Veneto, il Trentino-Alto
Adige, il Friuli Venezia Giulia e l’Emilia
Romagna i regali li porta Santa Lucia in
groppa al suo asinello e un carretto carico di
giocattoli e dolciumi il 13 dicembre. La
tradizione dei doni di Santa Lucia è legata ad
alcune usanze popolari contadine fin dal XIII
secolo.
Il Calendario dell’Avvento
Molti bambini ricevono il Calendario
dell’Avvento durante le feste natalizie. È un
calendario che inizia l’1 dicembre e ha 24
caselle, tante quanti i giorni che mancano a
Natale. All’interno delle caselle di solito ci
sono dolciumi o piccoli giocattoli.
La Vigilia di Natale e Natale
La Vigilia di Natale è la notte del 24 dicembre. Non tutti gli italiani festeggiano
la Vigilia. In genere al Nord non si festeggia mentre nelle regioni del Sud si
prepara una grande cena, detta cenone, e a mezzanotte ci si scambia i regali. Il
cenone della Vigilia di Natale al Sud tradizionalmente è a base di pesce.

Il 24 e il 25 dicembre in chiesa ci sono molte messe a cui i fedeli possono


partecipare. Alcuni fedeli preferiscono andare alla messa del 24 notte, spesso a
quella della mezzanotte. Altri fedeli preferiscono andare alla messa della mattina
del 25.

In Sicilia è usanza preparare Sulla tavola della Vigilia al Sud


il baccalà (pesce) fritto per il troviamo anche la classica frittura di
cenone della Vigilia. gamberi e calamari.
Al Nord viene festeggiato solo il giorno di Natale. La mattina del 25 si aprono
i regali e si prepara il pranzo di Natale. Il pranzo di Natale è diverso da
regione a regione ma spesso è a base di carne.

In Emilia-Romagna è usanza
preparare i cappelletti o i tortellini in
brodo per il pranzo di Natale.

In Toscana per il pranzo di Natale


sono molte le persone che mangiano
le pappardelle al ragù di cinghiale e
funghi porcini.
Santo Stefano
Santo Stefano si festeggia il 26 dicembre. Anche questa festa è di origine
religiosa. Santo Stefano è il primo martire del cristianesimo. Di solito il 26
dicembre si finisce di mangiare gli avanzi della Vigilia e del Natale e si trascorre il
tempo in famiglia. In molti si organizzano per andare insieme al cinema e vedere
gli ultimi film di Natale.

Spesso i film italiani che vengono Uno dei film che durante le festività
proiettati al cinema nel periodo di Natale viene ogni anno trasmesso
natalizio sono divertenti e incentrati in TV è Pinocchio.
sul Natale.
Vigilia di Capodanno
La Vigilia di Capodanno è il 31 dicembre ed è anche chiamata la notte di San
Silvestro. La sera del 31 si prepara il cenone di Capodanno, un’abbondante cena
in cui il piatto tradizionalmente mangiato in tutta Italia è il cotechino o lo
zampone con le lenticchie. Si è soliti mangiare le lenticchie l’ultimo giorno
dell’anno come buon augurio per l’anno nuovo di ricevere o fare più soldi.
In Italia c’è l’usanza di indossare delle mutande rosse la notte di San Silvestro
perché portano fortuna in amore.
In tutta Italia a mezzanotte si fanno i fuochi d’artificio.

Fuochi d’artificio per la Vigilia di Cotechino con le lenticchie.


Capodanno a Venezia.
Per capodanno in Italia di
solito si mangiano le
lenticchie perché si ritiene che
portino…

l ic it à
1. fe e
m o r
2. a
s o l d i
3. o
a v o r
4. l
Capodanno
In Italia si festeggia anche il Capodanno, l’1 gennaio, con un grande pranzo in
famiglia. Di solito non c’è un menù tipico che si mangia il primo dell’anno ma
anche a Capodanno si mangia il cotechino con le lenticchie.
C’è un proverbio italiano che dice:
«chi lavora a Capodanno, lavora tutto l’anno».
Questo proverbio però si adatta con quello che vuoi tu, ad esempio:
«chi si bacia a Capodanno, si bacia tutto l’anno», «chi studia a Capodanno,
studia tutto l’anno».
La notte d
ell’ultimo
dell’anno
si festeggi
normalme a
nte…
e e n e l l e s t r a de
1. nelle piaz z
osso
bevendo vino r

v eg l io ne e t a n ti botti
2. con un

m i g l i a tu t ti i nsieme
3. in fa
a o a u na fe st a di
4. in discotec
paese
l ia è t ra di z io ne
po da n no i n It a
Pe r ca
indossare…
1. un garofano
bianco
2. una sciarpa
rosa
3. biancheria i
ntima
rossa
4. calzini o ca
lze
abbinati bianch
e
Adesso tocca a te!
Rispondi vero o falso alle seguenti affermazioni.
1. La maggior parte delle feste in Italia sono di origine religiosa. V F
2. L’1 dicembre è considerato la data d’inizio delle festività
natalizie. V F
3. Di solito l’8 dicembre gli italiani preparano l’albero di Natale
e il presepe. V F
4. La tradizione del presepe ha origine in Medio Oriente. V F
5. I presepi più famosi sono quelli della città di Napoli. V F
6. Il presepe vivente è la ricostruzione della nascita di Gesù con
persone vere con costumi particolari. V F
7. Le luminarie sono nate nel sud Italia. V F
8. Le luminarie simboleggiano la luce del giorno. V F
9. I mercatini di Natale aprono solo il giorno di Natale.
V F
10. In Italia solo Babbo Natale porta i regali.
V F
11. Il calendario dell’Avvento inizia l’1 dicembre e ha 24 caselle.
V F
12. Nelle caselle del calendario dell’Avvento c’è il carbone.
V F
13. Al nord Italia non si festeggia la Vigilia di Natale.
14. I regali in Italia si aprono solo il 25 mattina. V F
V F
Scegli la risposta corretta.

1. Al sud Italia per la Vigilia di Natale si mangia a) Pesce


b) Carne
c) Pizza
2. Il giorno di Santo Stefano è a) 25 dicembre
b) 26 dicembre
c) 6 gennaio

3. Il piatto tradizionale che non può mancare nelle a) Cotechino e lenticchie


tavole degli italiani l’ultimo giorno dell’anno è b) Lasagne
c) Polpettone

4. La Vigilia di Capodanno è il 31 dicembre ed è anche a) Capodanno


chiamata b) Natale
c) Notte di San Silvestro
a) Capodanno
5. Il primo giorno dell’anno si chiama b) Natale
c) Notte di San Silvestro
Tra gli auguri che si
scambiano gli italiani a
capodanno si può
ascoltare la frase “buona
fine e…”

1. buo
na fortu
2. crep na
i
3. buon
p
4. felic rincipio
e anno
che arri
va
L’Epifania
L’Epifania, anche chiamata la festa della Befana, si festeggia il 6 gennaio. Anche
questa è una festa religiosa e ricorda l’arrivo dei Re Magi da Gesù. Come i Re Magi
portano i doni a Gesù, la Befana si occuperà di riempire le calze vuote che i bambini
hanno preparato, con dolci e giocattoli se i bambini sono stati bravi oppure con
carbone se invece sono stati cattivi.
Poiché l’Epifania è l’ultima festa che chiude il periodo natalizio, in Italia c’è un
proverbio che dice «l’Epifania tutte le feste porta via». Oltre a questo proverbio, c’è
anche una filastrocca che tutti gli italiani conoscono ma con qualche differenza:

«La Befana vien di notte


Con le scarpe tutte rotte
Il cappello alla romana
Viva viva la Befana!»
In tutta Italia la Befana si festeggia in modo
diverso, ad esempio ci sono alcune donne
che si travestono come la Befana e girano
per le città a regalare dolci ai bambini, si
preparano dei carri colorati o in alcuni paesi
di tradizione contadina preparano una
colonna fatta di paglia e la bruciano.

Questo è un falò fatto a


Padova, in Veneto. Questa
tradizione viene anche
chiamata «bruciare la
Vecia». Vecia in dialetto
veneto vuol dire vecchia e
il significato di questa
usanza è quello di bruciare
il vecchio e accogliere il
https://www.youtube.com/watch?v=yCCDWbk7wDs nuovo.
Una tradizione tipica di Venezia è la Regata delle Befane, alcuni uomini si
travestono da Befane e gareggiano con le barche a chi arriva primo al traguardo.

https://www.youtube.com/watch?v=RvmQYMagMy
4
B e fan a
io ne la
d iz
on d o la tr a
Sec
è…
1. una donna
anziana che v
visita ai bamb ola su una sco
ini nella notte pa, fa
gennaio, port tra il 5 e il 6
ando loro reg
ali
2. una strega
che ruba i reg
darli ai bamb ali ai Re Mag
ini poveri i per

3. la moglie
di Babbo Nat
dell’Epifania ale che nella
tutte le feste s notte
i porta via
4. una vecch
ietta antipatic
porta solo car a che il sei ge
bone ai bamb nnaio
l’anno sono s in i che durante
tati birboni
La sera del 5 gennaio i bambini
italiani… 1. mettono un
accanto
a tazza di latte
e dei biscott
al camino acc i
Befana dei reg e so pe r ringraziare la
ali che porterà
loro
2. vanno a let
to prima delle
perché alle die nove di sera,
ci passerà la B
devono vederla efana e loro no
, altrimenti lei n
lasciare loro n n on potrà
essun regalo n
ella calza
3. lasciano de
lle calze vuote
o vicino a una appese sul cam
finestra, che la ino
riempire di do Befana dovrà
lcetti e piccoli
giocattoli
4. scartano i r
egali che che l
lasciato loro fu a Befana ha
ori della porta
tre volte e ave dopo aver bus
r gridato: “An sato
date a letto bim
bi!”
7. L’Epifania è il a) 1 gennaio
b) 5 gennaio
c) 6 gennaio
8. La Befana regala ai bambini cattivi a) Calze piene di dolci
b) Calze piene di carbone
c) Calze piene di
giocattoli

9. La Regata delle Befane è fatta a a) Napoli


b) Venezia
c) Padova

10. Il falò dove bruciano una Befana fatta di paglia è a) Napoli


a b) Venezia
c) Padova
Nel linguaggio parlato una befana
è…

1. una signora generosa e g


entile
2. una signora anziana bru
tta e non
particolarmente elegante
3. una vecchietta simpatic
ae
arzilla
4. una nonna antipatica e se
vera
Dolci di Natale
In Italia ci sono molti dolci tradizionali di Natale, diversi da regione a regione.
Vediamo insieme quali sono i più conosciuti in tutta Italia.
I dolci di Natale più famosi in Italia ma anche in tutto il mondo sono il pandoro
e il panettone.
Il pandoro è un dolce tipico di Verona. Il pandoro come lo conosciamo adesso è
una variante di un dolce del 1200 e la ricetta attuale è nata nel 1894 da Domenico
Melegatti. La sua pasta è sofficissima, profuma di vaniglia, la forma di un tronco
a stella e viene servito con una spolverata di zucchero a velo. Negli ultimi anni si
è diffusa l’usanza di usare il pandoro per creare altri dolci, come il pandoro al
tiramisù o farcito di gelato.
Il panettone è il dolce tipico di Milano fatto con un impasto
lievitato con frutta candita e uvetta. Ha la forma di un
tappo. La leggenda narra che il dolce è nato nel 1400 dopo
un incidente avvenuto nella cucina della corte degli Sforza.
Il cuoco aveva bruciato il dolce per il Natale e il cuoco di
nome Toni creò un altro dolce con gli avanzi del primo
dolce. Il nome di quel dolce era Pan de Toni e poi cambiato
in panettone.
Un altro dolce tipico di Natale è il torrone. Il torrone è di origine
siciliana ma la ricetta è antichissima e arriva dal Medio Oriente. In
Italia il torrone viene preparato in molte regioni con ricette diverse.

Questo è il torrone della Sicilia


ed è tipico della città di Modica.
È preparato con miele, sesamo,
mandorle e buccia di arance e di
limone. In siciliano questo
torrone si chiama cubaita. Ci
sono anche le varianti con
pistacchi o nocciole.
Questo invece è il torrone
tipico della città di Cremona di
epoca rinascimentale. Questo
tipo di torrone è molto friabile
ed è preparato con mandorle,
miele, zucchero ed albumi. Ci
sono anche delle varianti
ricoperte di cioccolato, con
pistacchi e nocciole.

Dalla ricetta originale dei torroni


sono stati creati i torroncini, dei
piccoli torroni morbidi, con gusti
diversi e incartati singolarmente.
Un altro dolce di Natale è il tronchetto. Il tronchetto è tipico del Piemonte ma
ha origine in Scandinavia. È un dolce molto calorico e goloso. È fatto con:
burro, mascarpone, uova, crema di castagne, panna e cioccolato. La sua
forma ricorda quella di un pezzo di legno. Secondo la leggenda la forma
deriva dal ceppo di legno che le famiglie contadine piemontesi mettevano sul
fuoco per riscaldarsi. Il tronchetto è diventato un dolce famoso in tutta Italia
per questo sono state create molte versioni di questo dolce e mangiato tutto
l’anno come il tronchetto fatto di gelato.
Gli struffoli sono un tipico dolce natalizio della tradizione napoletana.
È un dolce povero di origini greche, dove venivano chiamati
strogulos, che significa pasta sferica. Si tratta di morbide palline di
pasta dolce, fritta in olio bollente, passate poi nel miele e arricchite
con canditi e confetti colorati. Un tempo, a Napoli, gli struffoli
venivano preparati nei conventi dalle suore e poi portati in dono nel
periodo natalizio alle famiglie nobili che durante l’anno avevano
aiutato i poveri.
Spesso questi dolci sono accompagnati dallo spumante, un vino bianco
leggermente frizzante e si beve freddo. Si chiama spumante perché si crea
della spuma quando si versa. Si è soliti bere lo spumante per festeggiare il
Natale e l’arrivo del nuovo anno. Ci sono due tipi di spumante:
1. Spumante brut: è amaro e secco
2. Spumante dolce: è dolce
Lo spumante si beve anche in altre occasioni come i compleanni e gli
anniversari.
Collega la parola all’immagine corretta.
Albero di Natale
Presepe
Luminarie
Calendario dell’Avvento
Mercatini di Natale
Calza della Befana
Fuochi d’artificio
Collega la parola all’immagine corretta.

Panettone
Pandoro
Tronchetto
Torrone
Struffoli
Cotechino e
lenticchie
Spumante
Giochi tradizionali per le feste
Durante le festività di Natale, tra un pranzo e una cena, gli italiani amano
trascorrere il tempo in famiglia e con gli amici giocando a carte e a giochi da
tavola.
Vediamo insieme quali sono i più diffusi.
Uno dei giochi di carte più
conosciuto in Italia è la briscola. Si
gioca in 2 o in 4 (a coppie) con un
mazzo da 40 carte. Lo scopo del
gioco è fare più punti
dell’avversario.
Carte napoletane Un altro gioco di carte famoso in
Italia è la scopa. Anche in questo si
gioca in 2 o 4 (a coppie). C’è una
variante di questo gioco che si
chiama scopone scientifico in cui è
possibile giocare in 5. La scopa ha
poi tantissime altri varianti. Le più
conosciute sono rubamazzetto e
Carte siciliane
asso pigliatutto.
In Italia esistono vari tipi di mazzi
di carte. Le carte napoletane sono
le carte regionali più diffuse in
Italia. Ci sono poi le carte siciliane
che sono abbastanza simili a quelle
napoletane. Dopo questi due tipi di
Carte piacentine carte, le più conosciute sono quelle
piacentine.
La tombola è un tradizionale gioco da tavola
nato nella città di Napoli nel 1734 coma
alternativa casalinga del lotto. A Napoli è stato
creato un sistema che attribuisce un significato
a ogni numero chiamato La Smorfia. I numeri
presenti nella tombola sono dall’1 al 90. Non
c’è un numero limitato di giocatori ed è possono
giocare tutti, bambini e adulti insieme.
Il Mercante in fiera è un gioco di carte nato
nel 1700 circa. Non c’è un numero limitato
di giocatori. Si gioca con due mazzi identici
da 40 carte. Su ogni carta è rappresentata
una figura diversa particolare e divertente.
Uno dei giocatori deve recitare il
personaggio del mercante e mettere all’asta
le carte di un mazzo mentre gli altri giocatori
devono comprarle. Finita l’asta, con l’altro
mazzo si posizionano le carte vincenti
coperte, di solito da 3 a 6, su cui si mettono i
soldi raccolti. Vince chi rimane con le carte
uguali a quelle vincenti.
Buon Natale!
Durante il periodo natalizio si è soliti usare le seguenti espressioni come augurio:
⮚ Buon Natale!
⮚ Buone feste!
⮚ Tanti auguri di buon Natale!
⮚ Buon Natale e felice anno nuovo!
⮚ Auguri per un sereno Natale e un felice anno nuovo!
⮚ Buon anno!

Curiosità
In Italia è comune regalare dei cesti con
prodotti tipici del luogo, panettone o
pandoro, spumante e altri dolci. Spesso i
datori di lavoro li regalano ai loro
dipendenti, ad aziende con cui lavorano ma
alcune persone li regalano ad amici come
segno d’amicizia per tutta la famiglia invece
di fare un regalo a ogni persona.
Collega le parole all’immagine corrispondente e poi inseriscile nella colonna
corretta.

Mercante in fiera- briscola – scopa - tombola

Giochi di carte Giochi da tavola


Completa il dialogo con le parole mancanti.
buone feste - cotechino con le lenticchie - cappelletti in brodo - pandoro - buon
Natale - tronchetto - pranzo di Natale - tanti auguri di buon Natale - tortellini in
brodo – panettone - felice anno nuovo - vigilia di Capodanno – struffoli - tanti
auguri di Natale e felice anno nuovo

Sara: Ciao Giulia, _____________!


Giulia: Ciao Sara, ______________________anche a te!
Sara: Cosa hai cucinato per il ________________?
Giulia: Per pranzo ho cucinato i ______________ e per secondo un polpettone.
Tu?
Sara: Io invece ho preparato i ____________________e per secondo un
arrosto. Poi per dolce ho comprato un _____________ma sono sicura che i miei
genitori porteranno anche un ___________.
Giulia: Io invece ho preparato un ____________farcito di gelato al cioccolato.
Piace tanto ai miei figli.
Sara: Che brava! La ________________ cosa pensi di fare?
Giulia: Il 31 siamo invitati a casa dei miei suoceri e io preparerò il
____________. Tu?
Sara: Noi l’ultimo dell’anno siamo invitati da mia sorella e voglio provare a
fare gli ________.
Giulia: Brava, sono davvero buoni! Allora ancora ______________________!
Sara: Grazie, _________ anche a te e ________________!
Carnevale
Il Carnevale è una festa Cristiana, in particolare Cattolica, ma che ha origine in
festività molto antiche di altre religioni , come quella greca e romana.
Il Carnevale non ha una data fissa ma si festeggia circa 6 settimane prima di
Pasqua.

Esempio:
nel 2021 la Pasqua è stata il 4 aprile
- 6 settimane
Inizio festeggiamenti 11 febbraio (chiamato Giovedì grasso)
Fine festeggiamenti 16 febbraio (chiamato Martedì grasso)
L’ultimo giorno di Carnevale è il Martedì perché il giorno dopo, chiamato
Mercoledì delle ceneri, indica l’inizio della Quaresima, ovvero il periodo di 40
giorni prima della Pasqua.
Si chiamano Giovedì grasso e Martedì grasso perché, secondo la religione
Cattolica, durante il periodo di Quaresima non si deve mangiare carne, quindi
durante i festeggiamenti per il Carnevale, specialmente il martedì grasso, si può
mangiare carne e tanti altri cibi ricchi e grassi.

In Italia molte città sono famose per i


loro Carnevali e sono molti i cibi che si
preparano in questi giorni di festa.
Le maschere di Carnevale

L’uso della maschera è antichissimo. Originariamente usate nelle cerimonie


religiose, in seguito usate nel teatro greco e poi romano. La maschera era usata
regolarmente dagli attori per mostrare la personalità e il carattere del
personaggio. Ogni regione in Italia ha la sua maschera. Vediamo le più famose.

Arlecchino
È la maschera di Bergamo, in Lombardia.
Arlecchino è un servo lazzarone che
litiga sempre con il suo padrone. Ha un
carattere stravagante e scherzoso ma
furbo.
Balanzone
Il dottor Balanzone è nato a Bologna, in
Emilia-Romagna. Il suo nome deriva
dalla bilancia, cioè il simbolo della
giustizia dei tribunali. È un personaggio
brontolone, parla tanto ma non conclude
niente ma ha una grande conoscenza.

Brighella
Anche Brighella, come Arlecchino, è
nato a Bergamo, in Lombardia. Brighella
fa molti lavori diversi, più o meno leciti
ed onesti. È molto furbo e bugiardo.
Colombina
Colombina è nata a Venezia, in Veneto. È una
serva ed è la fidanzata di Arlecchino che però
sembra non volerla sposare. Colombina è
vanitosa e tiene molto all’aspetto. È molto
abile anche a risolvere le situazioni più
complicate.

Gianduia
Gianduia è la maschera di
Torino, in Piemonte. Dal suo
nome deriva quello della
cioccolata gianduia e del famoso
cioccolatino Gianduiotto.
Gianduia ama il buon vino e il
buon cibo. È un uomo allegro e
ha buon senso.
Pantalone
Pantalone è nato a Venezia intorno alla
metà del 1500. è un vecchio mercante
avaro, lussurioso, vizioso e che
corteggia le giovani donne.

Pierrot
Pierrot è un innamorato malinconico e
dolce. È il più intelligente dei servi,
svelto nel linguaggio e critica gli errori
dei padroni. A volte finge di non capire
gli ordini dei suoi padroni e li esegue al
contrario perché li ritiene sbagliati.
Meneghino
Meneghino è nato a Milano. Il suo nome è il
diminutivo di Domeneghin, perché la domenica
accompagnava le donne nobili a messa. È un servitore
rozzo ma di buon senso e generoso, abile nel deridere i
difetti degli aristocratici.

Pulcinella
È nata a Napoli ed è una delle maschere italiane
più popolari. Pulcinella è una figura buffa e
goffa. È un tipo pazzerello, chiacchierone e gli
piace solo mangiare e dormire.
Adesso tocca a te!
Scegli la risposta corretta alle seguenti frasi.

1. Adesso il Carnevale si festeggia nella


religione: a) Protestante
b) Cristiana
c) Cattolica

2. Il Carnevale ha origine : a) In altre religioni come


quella greca
b) Nell’Islam
c) Nella religione Cattolica
3. Il Carnevale si festeggia: a) Sempre il 6 febbraio
b) La data non è fissa
c) Il 6 marzo

4. Il primo giorno di Carnevale si chiama: a) Martedì grasso


b) Giovedì grasso
c) Lunedì grasso
1. L’ultimo giorno di Carnevale si chiama: a) Lunedì grasso
b) Martedì grasso
c) Giovedì grasso

2. Il giorno dopo la fine dei


festeggiamenti di Carnevale si chiama: a) Mercoledì magro
b) Mercoledì delle ceneri
c) Mercoledì grasso

3. Il periodo dopo Carnevale e prima di


Pasqua si chiama: a) Avvento
b) Quaresima
c) Tempo ordinario

4. Si chiamano Martedì grasso e Giovedì


grasso perché nel periodo dopo il
Carnevale non si può mangiare:
a) Dolci
b) Formaggio
c) Carne
Collega i nomi delle maschere all’immagine corretta.

Colombina – Gianduia - Pulcinella – Pierrot – Meneghino – Arlecchino –


Pantalone - Balanzone – Brighella
I Carnevali più famosi in Italia
Famosi sono soprattutto il Carnevale di Venezia e il Carnevale di Viareggio, ma
anche il Carnevale di Acireale.
Il Carnevale di Venezia, in Veneto, è spesso dedicato ad un tema al quale ispirarsi
ma sono sempre presenti le maschere della tradizione veneziana. L’attuale
Carnevale di Venezia è diventato un grande e spettacolare evento turistico che
richiama migliaia di visitatori da tutto il mondo.
Una tradizione particolare del Carnevale di Venezia è il Volo dell’Angelo. È una
tradizione che risale al Cinquecento e si tiene il Giovedì grasso come cerimonia
ufficiale per l’apertura del Carnevale di Venezia. In questa occasione un acrobata
turco riuscì ad attraversare Piazza San Marco camminando sopra una lunghissima
corda sospesa. Adesso invece sono molte le persone famose come attori, atleti e
cantanti ad aver interpretato il ruolo dell’Angelo, lanciandosi con una fune dal
campanile di San Marco e atterrando al centro della piazza.
https://www.youtube.com/watch?v=aDRNz4y
mDJU
Un altro dei Carnevali più conosciuti in Italia è quello di Viareggio, in Toscana. I
carri allegorici, che sono i più grandi e movimentati del mondo, sfilano al lungomare
della città. Le opere allegoriche, attraverso la satira, affrontano i grandi temi dalla
politica nazionale e internazionale, all’ambiente e al sociale.

Immagini del Carnevale del 2019


Il Carnevale di Viareggio risale al 1873.
Il primo carro allegorico risale al 1925. I carri allegorici hanno una struttura che
sostiene la figura di cartapesta. Il procedimento per costruire la figura di cartapesta
è molto lungo.
A Viareggio è stata creata la Cittadella del Carnevale, il più grande parco tematico
d’Europa dedicato alle maschere, inaugurata nel 2001. Nel 2017 è stato inaugurato
uno spazio all’interno della Cittadella che conserva alcuni carri del passato.

Burlamacco, maschera ufficiale del


Carnevale di Viareggio
Un altro Carnevale che attira ogni anno molti visitatori è il Carnevale di Acireale, in
Sicilia. Questo Carnevale risale al 1594. Oltre ai classici carri fatti cartapesta, ad
Acireale vengono preparati dei carri fatti con i fiori e addobbati con migliaia di
lampadine e luci. Inoltre questi hanno un meccanismo che permette loro di
muoversi.
Adesso tocca a te!
Vero o falso?
1. Uno dei Carnevali più conosciuti in Italia è il
Carnevale di Venezia. V F
2. Il Carnevale di Venezia non ha maschere
tradizionali. V F

3. Una tradizione particolare del Carnevale di Venezia


è il Volo dell’angelo. V F
4. Il Volo dell’Angelo risale al Quattrocento. V F
5. Il Volo dell’Angelo si tiene l’ultimo giorno di
Carnevale, il Martedì grasso. V F
6. I carri allegorici del Carnevale di Viareggio sono
dedicati ai grandi problemi della politica,
dell’ambiente e del sociale. V F

7. I carri allegorici di Viareggio sono fatti di legno. V F


8. La Cittadella del Carnevale si trova a Venezia.
V F
9. I carri allegorici di Acireale sono fatti di cartapesta
ma anche di fiori. V F
I dolci di Carnevale
Sono molti i dolci tipici del Carnevale in Italia. I dolci più mangiati da nord al sud
nel periodo di Carnevale sono le chiacchiere.
Questo dolce è chiamato con nomi diversi in ogni regione. I più conosciuti sono:
⚫ Bugie in Piemonte
⚫ Galani in Veneto
⚫ Frappe in Emilia-Romagna
⚫ Cenci in Toscana e centro Italia
Questo dolce è fatto con un impasto di farina, burro, zucchero, uova e una
componente alcolica che può essere acquavite, marsala, vinsanto, brandy,
grappa o un altro liquore. L’impasto viene poi steso, tagliato a strisce e fritto.
È possibile trovare le chiacchiere anche ripiene di crema, nutella o panna ma
possono essere riempite con quello che si preferisce.
Tutte le chiacchiere sono ricoperte da zucchero a velo.
Le frittelle sono un altro famoso dolce di Carnevale. Le frittelle sono nate a
Venezia e sono tipiche del Veneto. Sono fatte da un impasto di farina, uova,
zucchero, latte, lievito, rhum e poi fritte. Le classiche frittelle contengono poi
l’uvetta o con dentro lo zabaione. Anche le frittelle sono ricoperte da zucchero a
velo.

L’uvetta o uva passa è l’uva


essiccata.

Lo zabaione è una crema fatta con il


tuorlo dell’uovo, zucchero e vino o
liquore. Ha origine in Piemonte.
Adesso tocca a te!
Collega l’immagine dei dolci di Carnevale alla parola corretta.

Frittelle
Chiacchiere
Cicerchiata
Un altro dolce tipico di Carnevale è la cicerchiata, diffusa nelle regioni Abruzzo,
Marche e Molise. Questo dolce è simile agli struffoli napoletani, dolce natalizio a
palline ma un po’ più grandi della cicerchiata.
Un dolce simile viene preparato anche in Calabria, sia per Natale sia per
Carnevale, ma si chiama pignolata.

Il nome cicerchiata deriva dalla forma


delle palline che compongono il dolce
perché assomiglia alla cicerchia, un
legume.
Di solit
o si dic
Natale e:
con i tu
oi…
1)..e Pa
squa co
2)..e Pa n noi
squa co
3)..e a P nc
asqua f hi vuoi
atti tuo
i.
Pasqua
La Pasqua è una delle feste principali del Cristianesimo.
La Pasqua celebra la resurrezione di Gesù, avvenuta secondo la Bibbia il terzo
giorno dopo la sua morte in croce.
La data della Pasqua non è fissa ma varia ogni anno secondo i cicli lunari.
Pasqua è la prima domenica dopo la prima luna piena di primavera.
Esempio:

21 marzo > Primo giorno di primavera La prima domenica dopo la prima


29 marzo > Prima luna piena di primavera luna piena è Pasqua, ovvero il 4
aprile.
Come già visto, dal giorno di Pasqua dipendono anche altre date importanti:
▪ La Quaresima: periodo di 40 giorni prima di Pasqua. Questo periodo inizia con
il Mercoledì delle Ceneri fino al Giovedì Santo, il giovedì prima di Pasqua.
▪ Il Carnevale: periodo di festa di 6 giorni che va dal Giovedì grasso al Martedì
grasso, il martedì prima del Mercoledì delle Ceneri .
▪ La Pentecoste: si festeggia 50 giorni dopo la Pasqua (Pasqua compresa) e
celebra lo Spirito Santo, dono di Gesù e nascita della Chiesa.

Quindi nel 2021:


• Carnevale:
11 febbraio – 16 febbraio
•Quaresima:
17 febbraio – 1 aprile
•Pasqua: 4 aprile
•Pentecoste: 23 maggio
La Domenica delle Palme
I festeggiamenti dedicati alla Pasqua iniziano la domenica, chiamata Domenica
delle Palme. Questo giorno si festeggia per ricordare l’ingresso di Gesù a
Gerusalemme. Si chiama Domenica delle Palme perché quando Gesù entrò a
Gerusalemme le persone lo salutarono muovendo dei rami di palma.
Da questo episodio tratto dalla Bibbia, in Italia è nata una tradizione, ovvero quello di
intrecciare le palme e farle benedire durante la messa della Domenica delle Palme.
Questo però avviene soltanto al sud Italia mentre al nord benedicono solo i ramoscelli di
ulivo. A queste palme
vengono aggiunti dei
ramoscelli di ulivo.
Le palme che vengono
benedette dal prete
vanno conservate per
un anno e non si
possono buttare ma
dopo un anno vanno
bruciate.

Alcune
persone al
nord Italia
intrecciano i
ramoscelli di
ulivo.
Una tradizione particolare è il Rito delle Pupazze, o Persefoni, che si celebra ogni
anno a Bova, in Calabria, il giorno della Domenica delle Palme. Si tratta di una
processione di figure femminili realizzare con foglie di ulivo e palme intrecciate,
applicate su supporti di canne e decorate con nastri colorati, merletti, rami di
mimosa, fiori e frutta. Queste figure sono legati ad antichi riti di origine magno
greca. Con il passare del tempo, dopo l’arrivo del Cristianesimo, si sono adatta al
giorno della Domenica delle Palme. Dopo la messa, le Pupazze vengono divise in
piccoli pezzi e distribuiti ai fedeli.
Venerdì Santo
Il Venerdì Santo è il venerdì prima di
Pasqua e celebra la Passione di Gesù,
ovvero la sua morte. Durante il Venerdì
Santo in tutta Italia viene svolta la Via
Crucis, il rito che ricostruisce il
percorso doloroso di Gesù alla croce.
Un’altra tradizione della Pasqua è la
Passione vivente, spesso svolta il
Venerdì Santo. La Passione Vivente,
come per il Presepe vivente di Natale,
le persone indossano dei vestiti
particolari e mettono in scena la vita di
Gesù prima della crocifissione, la Via
Crucis e anche la sua resurrezione.
Il giorno di Pasqua
Solitamente la mattina di Pasqua si va in chiesa, si fa un pranzo abbondante e si
trascorre la giornata in famiglia.
Sono pochi i cibi che tradizionalmente si preparano per il pranzo di Pasqua. Di solito i
cibi preparati cambiano da regione a regione, ma ogni famiglia ha una propria
tradizione per il pranzo di Pasqua.
Un piatto che si trova nelle tavole degli italiani in questo giorno di festa è l’agnello,
poiché è un simbolo della Pasqua, spesso accompagnato dalle patate.
Sono numerose le regioni dove per il giorno di Pasqua non può mancare un bel
piatto di pasta fatta in casa, con la classica sfoglia all’uovo.

In Piemonte si preparano gli agnolotti In Emilia-Romagna si preparano le


ripieni di carne e conditi con burro e lasagne verdi con besciamella e ragù
salvia alla bolognese.
A Napoli non può mancare il
casatiello, una torta salata ripiena
di pancetta, salame, uova sode e
provolone.

A Genova viene preparata la torta


pasqualina, una torta salata farcita
di bietole o carciofi, uova, ricotta,
parmigiano e maggiorana.
Che significa Pasqua per i
cristiani?

1)resurrezione
2)liberazione.
3)passaggio
Lunedì dell’Angelo

Il lunedì dell’Angelo, chiamato


quasi da tutti gli italiani Pasquetta,
ricorda la manifestazione
dell’angelo alle donne davanti al
sepolcro di Gesù.
È un giorno di festa che
generalmente si trascorre con
parenti, ma soprattutto amici. Di
solito si fa una gita fuori porta o un
pic-nic in campagna con grigliate e
attività all’aperto.
Adesso tocca a te!
Vero o falso?
1. La Pasqua non ha una data fissa. V F
2. La Pasqua celebra la nascita di Gesù. V F
3. La Pasqua è sempre di domenica. V F
4. La Pasqua è determinata secondo i cicli lunari. V F
5. Il periodo di 40 giorni prima della Pasqua si chiama
Pentecoste. V F
6. La Domenica delle Palme celebra l’ingresso di Gesù a
Gerusalemme. V F
7. Per la Domenica delle Palme è tradizione benedire le
palme intrecciate. V F
8. La Passione vivente si svolge il giorno di Pasqua. V F
9. Uno dei simboli della Pasqua è l’agnello. V F
10. In Italia il giorno di Pasqua non si mangia mai la pasta
fresca. V F
11. Il Lunedì dell’Angelo è il giorno dopo la Pasqua. V F
12. Il Lunedì dell’Angelo è chiamato anche Pasquetta. V F
a Pas qu e tta ?
Cos a è l

l ce t ip i c o
1)un do qu a
u n e d ì d i P a s
2 ) il l
a s q u a c h e s i
3) u n a p op o
s e tt im a n a d
festeg g i a l a
Pasqua.
Dolci di Pasqua

Anche per Pasqua sono molti i dolci


tradizionali italiani, spesso diversi da
regione a regione.
Un dolce che però troviamo in tutta
Italia è la colomba pasquale. Questo
dolce è stato inventato a Milano nel
1930 dall’azienda Motta, già famosa
per i suoi panettoni. Infatti hanno
utilizzato gli stessi macchinari e la
stessa pasta del panettone per creare
la colomba. L’impasto originale, a
base di farina, burro, uovo, zucchero,
buccia d’arancia candita, lievito, con
una ricca glassatura alle mandorle, ha
successivamente assunto varie forme
e varianti.
Altro dolce diffuso in tutta Italia è l’uovo di
Pasqua. Nel Cristianesimo simboleggia la
risurrezione di Gesù. Il classico uovo di cioccolato
è recente, ma la tradizione di regalare uova vere,
decorate con diversi disegni, ha radici nel
Medioevo. L’uovo di cioccolata con all’interno un
regalo è del secolo scorso ma deriva da una ricetta
torinese risalente al 1700.
È possibile trovare in pasticceria delle uova
di Pasqua artigianali, decorate con disegni e
scritte diverse oppure con gusti particolari.

Oltre all’uovo di Pasqua, è possibile trovare


il coniglietto di Pasqua al cioccolato.
Perché si mangia l’uovo a Pasqua?

s im bo lo
er a t o il
c ons i d
ov i e n e
é l ’ u o v b olo
1)pe r c h t o il s im
te ns i d e r a
l a m o r e n e c o
del l ’ uo v o vi
é
2)perch o n o m i co
ll a v i ta n te e d ec
de nu t rie
é è
3)perch
Cosa si trova dentro l’uovo di
cioccolato?

1)una sorpresa
2)niente
3)un uovo più piccolo
Un altro dolce molto famoso in tutta Italia ma della tradizione napoletana è la
pastiera. Questa torta è fatta da una pasta frolla ripiena di ricotta, grano cotto nel
latte, zucchero, uova e aromi (cannella, scorza d’arancia, vaniglia e acqua di fiori
d’arancio). La prima ricetta scritta della pastiera risale al 1693. Sono nate poi
delle varianti con l’aggiunta di crema pasticcera e cioccolato.
Altro dolce pasquale tipico della Calabria, ma è
possibile trovarlo in tutto il sud Italia con nomi
diversi, è la guta. È un impasto fatto di farina,
olio, uova, latte, zucchero, acqua e lievito madre.
L’impasto deve riposare per circa 6 ore, rimpastato
un’altra volta e poi lasciato a riposare per altre 8
ore circa. Dopo che l’impasto è lievitato si fanno
dei pani di diverse forme e grandezze. Le gute
vengono decorate con delle uova sode, simbolo
principale della Pasqua, e cotte al forno. Le gute
calabresi sono simili alle brioche.
In Sicilia vengono chiamate panarelli però, a
differenza di quelle calabresi, quelle siciliane sono
più simili a dei biscotti decorati con uova sode e
zuccherini.
Adesso tocca a te!
Collega le immagini alle parole corrette.

Gute
Uovo di Pasqua
Pastiera
Colomba pasquale
15 AGOSTO

“FERRAGOSTO È UNA FESTA DI ORIGINI


MOLTO ANTICHE, CHE SI CELEBRA OGNI
ANNO IL 15 AGOSTO. “
È agosto, l’Italia è in piena estate, arriva il 15 e
c’è un esodo di persone verso le principali
attrazioni turistiche
. Cos’è la festa di Ferragosto? Perché si
festeggia? Da dove viene il nome?
Il termine deriva da Feriae Augusti. L’imperatore
Ottaviano che deteneva il titolo di Augusto nel 18
a.C. decise di dichiarare l’intero mese di agosto una
vacanza (Feriae Augusti, le feste di agosto). Il mese,
che prendeva il nome dall’imperatore,
comprendeva già una serie di feste religiose, la più
importante delle quali era la festa di Diana,
celebrata il 13 agosto.

Alegoría a Augusto, Salone dei Mesi, Palazzo


Schifanoia, Ferrara
Durante tutto il mese, momenti di riposo
(Augustali) si alternavano a feste che avevano la
loro origine principalmente nei Consualia, feste
che celebravano la fine del lavoro agricolo in
onore di Conso, dio della terra e della fertilità. Nel
21 a.C. le feste religiose del mese e quelle profane
furono incorporate in un’unica celebrazione, le
Feriae Augustales. Si organizzavano gare per
cavalli e animali usati per l’agricoltura, come buoi,
asini e muli, che venivano vestiti con corone di
fiori.
a m e n ti
s te g g i
e se i fe e s e, il
Anc h t o il m
n o t u t F e r i a e
a
durav fficiale delle
u s to : fu
giorno era il 1° ago
u g u s ti i e sa
A e la C h ,
r a c h la d a t a
allo s p o s tò e s t a
c a la f
cattoli coincidere z io n e
o u n
facend sta dell’Ass
n la f e
co
M a ri a .
di
COME È CAMBIATO NEL TEMPO?
Le caratteristiche attuali di Ferragosto furono
istituzionalizzate durante il periodo fascista.
Infatti, il regime organizzava feste, gite fuori
porta e festival attraverso l'”Opera Nazionale
del dopolavoro
”. I viaggi erano poss
ibili
anche grazie ai popo
lari
treni di Ferragosto ch
e
offrivano la possibilit
à di
viaggiare a prezzi sc
ontati.
In questo modo molt
e
persone vedevano il
mare
o la montagna per la
prima
volta e da questo è n
ata la
tradizione del pranzo
al
sacco, dato che il via
ggio
non prevedeva cibo.
E OGGI, COME SI FESTEGGIA?
La tradizione è quella di festeggiare
insieme agli amici o alla famiglia con un
delizioso pranzo, probabilmente
all’aperto, al mare o in montagna e in
collina. Le città si svuotano, è una festa
speciale e migliaia di italiani ne
approfittano per viaggiare e riposare.
ALCUNE CITTÀ LO
CELEBRANO IN MODO
SPECIALE.
Migliaia di anni di tradizione
hanno dato origine a numerose
usanze nelle diverse regioni e
città italiane. Ecco alcuni
esempi:
•A Siena ogni anno si tiene il Palio
dell’Assunta (16 agosto), una
competizione tra le contrade della
città simile a una giostra medievale.
•Fino ai primi decenni del secolo
scorso, in Lombardia e in Piemonte
i datori di lavoro erano soliti “Dare
il ferragosto”, cioè fare un regalo,
denaro o cibo, ai loro dipendenti.

È stato fatto per i lavoratori in


questo periodo dell’anno, lavoratori
che andavano a salutare i loro
padroni.
•A Porto Santo Stefano
(Grosseto), ogni anno si svolge
il Palio dell’Argentario, una
gara di canottaggio in cui si
sfidano i 4 quartieri della città.

•A Montereale, in provincia
dell’Aquila, presso l’Abbazia
della Madonna di Pantanis, si
svolge una gara poetica tra
cantanti.
Il termine Ferragosto
deriva dalla locuzione
latina feriae Augusti, che
significa…
•1.  riposo di Augusto
•2.  festa di Augusto
•3.  ferie di Augusto
•4.  vittorie di Augusto
Inserisci la preposizione giusta:
•Nel corso dei festeggiamenti,……………….   tutto
l'impero si organizzavano corse di cavalli e gli
animali da tiro, buoi, asini e muli, venivano
dispensati dal lavoro e agghindati con fiori.
•Tali antiche tradizioni rivivono oggi, pressoché
immutate nella forma e………    partecipazione,   il
"Palio dell'Assunta" che si svolge a Siena il 16
agosto.
• La stessa denominazione……………. "Palio" deriva
dal "pallium", il drappo……………   stoffa pregiata che
era il consueto premio per i vincitori delle corse di
cavalli nell'Antica Roma.
La tradizione popolare
della gita di Ferragosto
nasce durante…
•1.  la prima guerra mondiale
•2.  il medioevo
•3.  il rinascimento
•4.  il ventennio fascista
⚫Inserisci le seguenti parole al posto
giusto: attraverso, grazie, metà, varie, scontati. 
⚫A partire dalla seconda…………….   degli anni
venti infatti, nel periodo ferragostano il regime
organizzava, ………………  le associazioni
dopolavoristiche delle…………….   corporazioni,
centinaia di gite popolari,
………………….    all'istituzione dei "Treni
popolari di Ferragosto", con prezzi
fortemente………….. 
⚫ 
⚫In Lombardia e Piemonte, fino ai primi
decenni del XX secolo, “dare il ferragosto”
significava…
⚫1.  dare un regalo ai futuri sposi, che si
sposavano nel mese di Agosto
⚫2.  offrire denaro o beni commestibili ai
lavoratori dipendenti in occasione della festa
di Ferragosto
⚫3.  offrire un pranzo ai suoceri nel giorno di
Ferragosto
⚫4.  donare soldi alla chiesa in occasione della
festa di Ferragosto
⚫Un detto popolare recita: « A
ferragosto si mangiano… »
⚫1.  spaghetti alla carbonara
⚫2.  tortellini al ragù
⚫3.  piccioni arrosto
⚫4.  pesce alla griglia
⚫Quale famoso film inizia “nella Roma deserta
di un Ferragosto qualunque”?
⚫1.  Vacanze Romane
⚫2.  Il sorpasso
⚫3.  La dolce vita
⚫4.  La vita è bella
⚫A Roma il piatto tradizionale del pranzo di
Ferragosto è costituito dal pollo in umido
con…
⚫1.  peperoni
⚫2.  pomodori
⚫3.  zucchine
⚫4.  melanzane

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