Questo tempo si usa per esprimere un’azione nel passato che è successa prima di un’altra azione passata. Già si trova
normalmente tra l’ausiliare e il participio passato.
Quando usiamo i pronomi indiretti: mi (= a me), ti (= a te), gli (=a lui), le (= a lei/a Lei), ci (= a noi), vi (= a voi), gli (= a loro),
insieme a quelli diretti: lo, la, li, le, ne, facciamo uso dei pronomi combinati.
I pronomi indiretti alla terza persona (gli/le/Le) si uniscono al pronome diretto e, con l’aggiunta di una “-e”, formando
con esso una sola parola (glielo, gliela, glieli, gliele)
Se in una frase compaiono due pronomi, il pronome indiretto precede quello diretto. La “-i” della 1º e della 2º persona
diventa “-e”
Quando c’è un verbo modale o fraseológico (potere, volere, dovere, sapere, cominciare a, stare per, stare + gerundio,
finire di) + l’infinito, il pronome combinato può andaré prima del verbo o dopo l’infinito
Quando ci sono I pronomi combinati nei tempi composti, la vocale finale del participio passato concorda con la vocale
finale del pronome diretto: finisce in “-o” se il pronome diretto è “lo”, in “-a” se è “la”, in “-e” se è “le” ed in “-i” se è “li”.
Il condizionale composto si forma con il condizionale di avere o essere + il participio passato del verbo
a) Per sostituire una parola o una frase introdotta dalla preposizione “a”
Chi pensa al bambino? Non preoccuparti, ci pensa la baby-sitter ci = al bambino
Tu credi all’oroscopo? Io non ci credo ci = all’oroscopo
Non buttare quel giocattolo! Ci tengo moltissimo ci = a quel giocattolo
b) Per sostituire una parola o una frase introdotta dalla preposizione “su”
Mi ha detto che mi avrebbe aiutato a trovare un lavoro, ma io non ci conto ci = su di lui
Mi piacciono le corse dei cavalli ma non ci scommetto mai sui cavalli
c) Per sostituire una parola o una frase introdotta dalla preposizione “con”
Sei uscito con Rita ierii? No, ci esco stasera ci = con Rita
d) Per sostituire una parola o una frase introdotta dalla preposizione “in”
Tu credi in Dio? No, no ci credo ci = in Dio
Nella lingua parlata la particella ci si usa spesso nella risposta ad una domanda con il verbo avere. In questo caso diventa
ce
Scusi signore, ha il passaporto? Si, ce l’ho
Hai un po’ di soldi? No, non ce li ho
Con tutto/a/i/e non si usa la particella ne ma I pronomi diretti lo, la, li, le
b) Per sostituire delle frasi introdotte dalla preposizione “da”, anche con significato di luogo
Congiuntivo passato
!l congiuntivo passato si forma con il congiuntivo presente di essere o avere + il participio passato del verbo principale
Credo che sia partito.
Penso che l'abbiano assunto come responsabile.
Dopo una frase principale con un verbo all'indicativo presente, si usa il congiuntivo passato nella firase secondaria per
esprimere un 'azione anteriore a quella della frase principale.
Ho paura che le cose possano peggiorare. (= in questi giorni o nel prossimo futuro)
Può darsi che sia già partito. (= prima, nel passato)
Il suffisso -accio altera il significato di un nome e aggiunge un valore negativo, di brutto, volgare o difficile.
Generalmente il congiuntivo imperfetto si usa in frasi secondarie quando nella principale c'e un verbo all'indicativo
imperfetto che vuole il congiuntivo.
Le prime due persone del singolare sono identiche (che io parlassi, che tu parlassi). Per questo si usa spesso il pronome
personale.
Dopo come se si usa sempre il congiuntivo. Nel caso di un 'azione contemporanea si usa il congiuntivo imperfetto.
Parli come se fossi sordo.
Per me è come se parlassi arabo.
Per formare il congiuntivo imperfetto bisogna togliere –ARE, -ERE, -IRE dal verbo all’infinitivo e aggiungere le desinenze
del congiuntivo
I verbi irregolari sono pochi. Ecco la coniugazione del verbo ESSERE
Per memorizzare la coniugazione dei verbi irregolari è utile ricordare che il congiuntivo imperfetto irregolare si forma a
partire dall’indicativo imperfetto
In maniera análoga si comportano i seguenti verbi: comporre, condurrre, contrarre, detrarre, proporre, supporre
Altri esempi:
Piero dice: “Rimango a casa” Piero dice che (lui) rimane a casa il verbo può cambiare persona
Gino e Pia dicono: “noi ci amiamo molto” Gino e Pia dicono che loro si amano molto i pronomi possono
cambiare
Anna dice: “Sono ancora qui” Anna dice che è ancora lì gli avverbi di luogo possono cambiare
Simona dice: “Mia madre sta male” Simona dice che sua madre sta male gli aggetivi e pronomi possesivi
possono cambiare
Il professore dice: “Studiare il primo capitolo per domani” Il professore dice di studiare il primo capitolo per
domani l’imperativo si transforma in di + infinito
CON FRASE PRINCIPALE AL PASSATO
Quando il discorso indiretto è introdotto da una frase principale al passato, cambiano anche i tempi verbali e alcune
espressioni di tempo:
Andare, nel discorso indiretto, significa andare in un posto qualunque, venire invece significa andare nel posto dove si
trova, dove sta per andare o dove andra la persona che parla o a cuí si parla
Il complemento oggetto della frase attiva diventa il soggeto della frase passiva e il soggetto della frase attiva diventa il
complemento d’agente (se è un essere animato) o di causa eficiente (se è un essere inanimato) della frase passiva.
Entrambi i complementi sono introdotti dalla preposizione “da”. Il complemento d’agente o di causa eficiente può essere
omesso nella frase passiva.
Formazione
Verbo ESSERE
Il verbo essere è coniugato nel modo, tempo, persona e numero della forma attiva ed è seguito del participio passato del
verbo della frase attiva. Ad esempio:
Martina prepara la cena La cena è preparata da Martina
La biblioteca è illuminata da cinque grandi finestre.
Sono stati letti oltre 3 milioni di libri.
Oggi la posta elettronica è usata da milioni di persone.
PRESENTE
Ogni anno molti turisti visitano Venezia Ogni anno Venezia è visitata da molti turisti
Molti considerano la carne poco salutare La carne è considerata da molti poco salutare
PASSATO REMOTO
Botticelli ha dipinto la Primavera La Primavera è stata dipinta da Botticelli
IMPERFETTO
A quei tempi molti seguivano quel programa in TV A quei tempi quel programa in TV era seguito da molti
Verbo VENIRE
Il verbo venire è seguito dal participio passato del verbo della frase attiva. Questa construzione può essere usata solo per
i tempi semplici. Ad esempio:
Luigi propone un’idea L’idea viene proposta da Luigi
La nuova legge verrà presentara domani.
La notizia venne confermata.
PRESENTE
Ogni anno molti turisti visitano Venezia Ogni anno Venezia viene visitata da molti turisti
Nel 1869 l’Italia invase l’Eritrea L’Eritrea venne invasa dall’Italia nel 1869
Molti considerano la carne poco salutare La carne viene considerata da molti poco salutare
PASSATO PROSSIMO
Marta ha lasciato Franco SEMPRE CON ESSERE Franco è stato lasciato da Marta
Il passato remoto si usa di solito in testi letterari, quando si parla di un fatto storico e per esprimere un 'azione successa
in un passato lontano. Nella lingua parlata si usa il passato remoto solo in alcune regioni dell’Italia centro-meridionale.
Nelle altre regioni si preferisce usare sempre il passato prossimo.
Aldo cercò di avanzare di qualche metro, ma fu subito respinto indietro a suon di clacson e male parole. Allora disse:
"proviamo a passare in un momento in cui tutti sono fermi".
L 'uso del passato remoto e dell'imperfetto e uguale a quello del passato prossimo e dell'imperfetto.
Il passato remoto si usa per esprimere un’azione che é successa in un passato lontano, che non ha piú nessuna relazione
con il presente.
Il passato remoto viene perció spesso usato quando si parla di un fatto storico.
Nell’italiano colloquiale di diverse zone d’Ítalia il passato remoto non é molto comune e si usa piú spesso il passato
prossimo
Quell’uomo ci pregó di aiutarlo, ma noi non potremmo fare niente per lui.
Quell’uomo ci ha pregato di aiutarlo, ma noi non abbiamo potuto fare niente per lui.
Molti verbi hanno un passato remoto irregolare perché usano una radice diversa per la 1° e 3° persona singolare e per la
3° persona plurale.
Normalmente nel passato remoto irregolare la 1° persona singolare finisce con “-i”, la 3° persona singolare con “-e” e la
3° persona plurale con “-ero”
Altre informazione
Dopo una frase principale con un verbo all'indicativo passato, nella frase secondaria si usa il condizionale passato per
esprimere un 'azione posteriore.
Il condizionale passato si forma con il condizionale presente di essere o avere + il participio passato del verbo principale.
Il condizionale passato esprime un desiderio irrealizzato o irrealizzabile o un' azione che avrebbe dovuto avvenire, ma non
è avvenuta.
Avrebbero potuto aprire una clínica privata. (ma non l'hanno aperta)
Sarebbe stato meglio costruire una scuola. (ma non l'hanno costruita)
Il condizionale passato viene usato spesso nel linguaggio giornalistico per comunicare una notizia di cui non si è sicuri al
cento per cento.
L'uomo sarebbe andato in banca e avrebbe incontrato il complice. (= dicono che sia andato e che abbia incontrato)
Dopo una frase principale con un verbo all' indicativo passato (passato prossimo, imperfetto, trapassato prossimo, passato
remoto), il condizionale passato nella frase secondaria esprime un' azione posteriore.
OPZIONI
La condizione e la conseguenza non sono sempre contemporanee. La condizione puo riferirsi al passato e la conseguenza
al presente.
Nella lingua parlata qualche volta si sostituisce il congiuntivo trapassato e il condizionale passato con l'imperfetto.
Se si fosse alzata prima non avrebbe perso il treno. ~ Se si alzava prima non perdeva il treno.
Se le azioni espresse nella frase principale e nella secondaria succedono nello stesso momento e il soggetto del/e due
frasi e lo stesso, nella frase secondaria si usa il gerundio presente.
Leonardo passava intere giornate seguendo gli uomini piu mostruosi e strani.
Marco Polo è arrivato in Cina (come, in che modo?) attraversando il continente asiatico.
Leonardo, (quando, in che momento?) camminando per le strade dei mercati, cercava gli animali in gabbia, li comprava e li
liberava.
I pronomi complemento oggetto (diretti) seguono il verbo al gerundio, formando un' unica parola.
In alcuni casi la forma impersonale può essere espressa con la terza persona plurale.
In quel cinema fanno un film storico.
Con !'aperitivo danno qualcosa da mangiare
Quando il verbo “dire” è usato in una frase principale come impersonale alla terza persona, il verbo della secondaria va al
congiuntivo.
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