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Il modo imperativo si usa per dare un ordine o per invitare, pregare, esortare qualcuno a fare
qualcosa.
L’imperativo ha un solo tempo, il presente, e due sole forme: la seconda persona singolare
(TU) e plurale (VOI), per le altre persone (esclusa la prima persona che non esiste) prende
in prestito le forme del congiuntivo presente che in questo caso prende il nome di
congiuntivo esortativo: ascoltiamo il professore con attenzione!; ascoltino quello che ho da
dire!
L’imperativo negativo esprime un divieto e alla seconda persona singolare si forma con
l’infinito presente preceduto dalla negazione non: non perdere tempo!
Osserva la tabella:
studiare temere
Affermativo Negativo Affermativo Negativo
tu studia non studiare temi non temere
noi studiamo non studiamo temiamo non temiamo
voi studiate non studiate temete non temete
finire dormire
Affermativo Negativo Affermativo Negativo
tu finisci non finire dormi non dormire
non
noi finiamo non finiamo dormiamo
dormiamo
voi finite non finite dormite non dormite
Forme dell’imperativo
Esempio:
Prendilo pure ma rendimelo domani! Mi dispiace oggi non posso. Andiamoci domani!
Mi raccomando! Non parlatene con nessuno! Che strana storia! Quando vedi Giorgio,
raccontagliela! Scusami!
- Con l’imperativo indiretto - lui, lei, loro e le forme di cortesia Lei, Loro - i pronomi
personali semplici o doppi, la particella pronominale "ne" e la particella avverbiale "ci"
rimangono davanti al verbo, attenuando così il tono di comando perentorio per divenire
forma di cortesia.
Esempio:
Si accomodino! Lo lasci andare!
Ci vada pure! Non me ne parlino! Mi scusi!
Esistono varie forme di cortesia per rendere meno brusco il comando espresso
dall’imperativo.
Queste espressioni possono seguire il comando:
⇒apri la finestra, per favore.
⇒apri la finestra, per piacere.
⇒apri la finestra, se non ti dispiace.