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europee
Il Beowulf, l’eroe
uccisore di draghi e
mostri, 3183 versi in
dialetto anglosassone,
L’Hildebrandslied,
poema del dovere e
della fedeltà, 68 versi
rimasti in alto tedesco
La nascita delle prime letterature
volgari d’Europa
Già dall’epoca carolingia l’area gallo-romanza
(l’attuale Francia) occupa un posto di rilievo, non
solo sul piano politico e culturale,ma anche per
l’evoluzione delle forme linguistiche e letterarie.
I più antichi testi letterari romanzi furono
composti fra la fine del IX secolo e l’inizio dell’XI.
Alla fine dell’XI secolo,con le “chansons de
geste” nel Nord del paese e la lirica provenzale
nel Sud, si affermano le prime letterature volgari
d’Europa, che assicurarono alla Francia del
tempo un indubbio primato culturale.
Il modello francese
Si possono distinguere quattro momenti di
elaborazione letteraria:
I - il poemetto agiografico in volgare, sul
modello latino delle vite dei santi;
II - la poesia epica;
III - il romanzo e la lirica cortesi;
IV – la letteratura satirica borghese.
Nel nord della Francia
Dalla fine dell’XI secolo
compaiono le “chansons
de geste”, in lingua d’oil,
e in particolare la
Chanson de Roland.
Rievocano ed esaltano in
forma leggendaria le
imprese di Carlo Magno e
dei suoi paladini, o quelle
di altri grandi feudatari.
Sono opera originale di
letterati, di “clercs”.
Sono diffuse oralmente
da giullari, che si
esibivano con
accompagnamento
musicale nelle corti, sulle
piazze cittadine e lungo le
vie di pellegrinaggio ai
più famosi luoghi di culto.
Erano dunque diffuse e
apprezzate fra tutte le
classi sociali.
Erano composte in
lasse (strofe), costituite
da un numero variabile
di decasillabi
assonanzati.
Erano destinate alla
recitazione e non alla
lettura, come fanno
ben capire, ad esempio,
le ripetizioni di interi
versi che ne
facilitavano la
memorizzazione .
Esaltavano gli ideali
dell’aristocrazia
feudale:
il valore in guerra,
la fedeltà al proprio
signore e alla patria,
la lotta contro gli
infedeli
la fede religiosa
espressa nel “service
de Dieu”
Nel sud della Francia
Dalla fine dell’XI secolo
fiorisce l’arte letteraria dei
trovatori, “l’art de trobar”, in
lingua d’oc:
comporre versi di
argomento profano in
volgare,
comporre la musica che li
accompagna,
Molti sono i temi, politico,
sociale, morale, religioso…
ma su tutti domina la
tematica amorosa.
I “troubadours”
coltivano la poesia
lirica, soprattutto la
canzone,
cantano le
aspirazioni e i
costumi delle
brillanti corti del
sud,
una vita mondana
elegante e raffinata,
“Le service d’amour”
Al servizio feudale si sostituisce il servizio d’amore,
questo obbediva ad un codice esplicito: il vincolo di
dipendenza, la fedeltà, l’elogio, il dono,
la donna diventa “madonna”, mea domina,
L’innamorato diventa cavalier servente,
Le sue virtù principali sono l’umiltà, la discrezione, la
pazienza, la costanza, sole strade per ottenere il
“compenso”
E’ la “fin’amor”, contrapposto alla “fol’amor” (cioè
all’amore puramente sensuale), la nobiltà sociale e
morale opposta alla villania, il controllo di sè e la misura
contrapposti alla volgare passione dei sensi.
Trobar leu e trobar clus
Il trobar leu è Il trobar clus è
caratterizzato da rime caratterizzato da rime
“dolci e leggiadre” dal “aspre e sottili”, un
tono chiaro e disteso, linguaggio difficile e
da una severa disciplina “chiuso”, quasi ermetico,
formale, il labor limae che da uno stile teso, oscuro
conduce ad una e allusivo,
perfezione ideale, E’ rappresentato da
È rappresentato da Arnaut Daniel, e Giraut
Guglielmo d’Aquitania, de Bornelh.
Bernart de Ventadorn,
Jaufrè Rudel.
Verso la metà del XII secolo:
la letteratura cortese
L’incontro fra lo spirito eroico delle
chansons de geste e la raffinata
mondanità della lirica trobadorica si
realizza, verso la metà del XII secolo, nella
narrativa cortese elaborata e diffusa da
alcuni letterati operanti presso le corti
della Francia del Nord e dell’Inghilterra
normanna.
Sposando Luigi VII,
Eleonora
d’Aquitania,regina di
Francia, introdusse nel
Nord tutta la cultura del
Midi,
Sposando poi Enrico II
Plantageneto e,
diventando regina
d’Inghilterra, la diffuse
anche in quel paese.
Il romanzo cortese
Questo nuovo genere
letterario si ispira:
alla lirica provenzale,
alla letteratura greco-
latina,
alla “matière de
Bretagne”, dominata dalla
figura di Re Artù e dei
suoi cavalieri della Tavola
Rotonda, immersa in un
mondo magico popolato
da maghi,
fate,incantesimi e misteri.
La courtoisie
L’universo cortese, come quello della chanson de
geste, è popolato da cavalieri prodi e valorosi
che si coprono di gloria,
Il servizio feudale è sostituito però dal “service
d’amour”,
Il cavaliere cortese agisce per la sua dama,
Obbedisce a un codice alle regole del “saper
amare”,
Tristano e Isotta
Le prime due versioni di questa leggenda furono scritte
da due poeti anglo-normanni, Béroul e Thomas.
La versione di Thomas, che visse alla corte di Eleonora
d’Aquitania ed Enrico II, è molto elegante e molto
commovente,
Il tema fondamentale è l’amore fatale che, provocato da
un filtro magico bevuto per errore, unisce gli amanti
irresistibilmente,
È un amore indissolubile, totale, più forte delle leggi
morali e religiose, più forte dell’esilio, più forte della
morte stessa.
La dama, che ha tutte le
virtù, bellezza, saggezza,
belle maniere, riceve
l’omaggio del suo
cavaliere,
Egli è valoroso e
coraggioso, elegante ed
educato, istruito, sincero
e timorato di Dio,
spiritoso e socievole,
L’amore, sottoponendo il
cavaliere a tante prove,
porta alla perfezione, è
fonte di ogni virtù e di
ogni prodezza.
Chrétien de Troyes
E’ considerato il più grande scrittore del Medioevo prima
di Dante,
Visse alla corte di Maria di Champagne, figlia di
Eleonora,
Molto colto, i suoi romanzi in versi sono la piena
realizzazione dello spirito cortese.
I suoi eroi, come Lancillotto e Ivano, sono perfetti
cavalieri cortesi, valorosi e sottomessi al volere della loro
dama.
Con “Perceval o Il racconto del Graal”, inaugura il
ciclo del Graal.
Oltre all’amore, l’altro tema fondamentale dei romanzi
di Chrétien de Troyes è l’avventura, vissuta come
ricerca (quête) di un oggetto del desiderio che pare
irraggiungibile,
Il cavaliere lo insegue tenacemente fra mille pericoli,
Così facendo mette alla prova sé stesso, il proprio
valore, la sincerità e la forza dei propri sentimenti,
L’avventura permette così di compiere un itinerario di
formazione interiore e di perfezionamento
morale,
L’avventura si trasforma in ricerca di un senso da
dare alla propria vita.
In Germania
L’epica, che riprende i
motivi dell’epopea
nazionale più antica,
potente, tragica e
guerresca:
Il “Nibelungenlied”,
verso il 1200, in medio
alto-tedesco, poema della
fedeltà al proprio signore
fino alla morte, del
tradimento dell’onore e
della vendetta lavata nel
sangue, in cui manca un
ethos superiore.
L’influenza francese: I romanzi cortesi,
che si ispirano a Chrétien de Troyes
l’Iwein di Hartmann von Aue
(1200 circa)
il Tristan di Gottfried von
Strassburg (1210)
il Parzifal di Wolfram von
Eschenbach (1170-1220),
capolavoro del genere. Il
tema principale è l’unione
degli ideali cavallereschi e di
quelli cristiani: attraverso una
profonda evoluzione
interiore, l’eroe si perfeziona
fino ad essere incoronato re
del Graal.
L’influenza francese: la lirica
cortese, il Minnesang
la lirica cortese, 1170-
1250, il Minnesang (da
Minne =amore
cavalleresco e Sang=
canto, poesia) in
corrispondenza con le
tematiche della poesia
provenzale e del Dolce
stil novo.
In Spagna
Il genere dominante fu l’epica in castigliano, che
cantava la lotta per la Riconquista contro gli
Arabi,
Il capolavoro dei “cantares de gesta” è il Cantar
de mio Cid (1140 circa),
Racconta di un personaggio reale, Rodrigo Diaz
de Vivar, detto dai cristiani Campeador (il prode
sul campo di battaglia) e dagli arabi il Cid (il
signore).
Cantar de mio Cid
Non si esaltano gli
ideali religiosi o il
potere feudale
come in Francia,
ma principalmente
veridicità dei fatti
storici e la vita
privata e
quotidiana dell’eroe