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Dall’epica medievale

cavalleresca al poema
epico rinascimentale
Orlando e le sue trasformazioni
Premessa: distinzione tra epica e genere
epico

L’epica occidentale nasce all’indomani dei grandi conflitti – in


particolare la guerra contro Troia- che portarono alla formazione della
civiltà argo micenea. Le generazioni successive al mondo degli Achei si
tramandarono le vicende dei guerrieri impegnati nello scontro con Troia.
Nell’VIII secolo a.C. si attribuisce ad Omero la trascrizione di queste
vicende in due poemi, Iliade e Odissea.
Il genere epico è un prodotto letterario successivo: dobbiamo
aspettare il I secolo d.C. per incontrare Virgilio, poeta romano di
età augustea, che compose un poema, l’ Eneide, ispirandosi ai
poemi omerici di circa tre secoli prima di lui.
Era la storia leggendaria di Enea, profugo da Troia dopo la
distruzione della città da parte degli Achei, che vaga nel
Mediterraneo alla ricerca di una nuova patria.
La troverà in Italia, sulle coste
Lazio,divenendo di fatto
progenitore della gens Iulia,
da cui sarebbe disceso Augusto
stesso.
Epica Genere epico
• Origine spontanea a seguito di eventi • Nascita a tavolino, con precise regole
epocali narrative e metriche da seguire.
(Diluvio,Guerra,Colonizzazione)
• Autori anonimi o avvolti nella • Autori ben conosciuti che impongono
leggenda ( Omero,cantore cieco di cui al testo la propria personalità,le
non si conosce che il nome) proprie idee, il proprio gusto.
• Celebrazione dei valori di una civiltà • Messa in discussione dei valori di una
presa come modello (Uomo che civiltà presa a modello,confrontati con
combatte lealmente,marinaio che il nuovo contesto in cui l’autore
cerca l’incontro con altre scrive.
civiltà,l’ospitalità…etc)
Il Medio Evo e la chanson de geste
• La caduta dell’Impero romano segna l’inizio di una nuova
epoca, che si contrappone a quella classica: il medio evo

E’ un’epoca in cui, alla


compattezza dell’Impero, si
sostituisce una frammentazione di
stati; alla sicurezza del destino di
grandezza dell’uomo, il senso
della sua fragilità e caducità.
L’umanità si divide in tre grossi
gruppi: guerrieri,clero,contadini,
distribuiti in una piramide
gerarchica il cui vertice indica il
centro di ogni potere: Dio.
Dopo due secoli dalla caduta
dell’Impero , i Franchi di Carlo
Magno, alleandosi col Papa e la
Chiesa di Roma -di cui
diventano i difensori- danno
vita ad una nuova civiltà: la
civiltà feudale-cavalleresca.
Carlo Magno e i suoi paladini,
nell’immaginario dei
contemporanei, si ammantano
di una luce leggendaria e
diventano, nei secoli successivi,
i protagonisti di una nuova
epopea (epica),quella
rappresentata nei poemi
cavallereschi, nelle c.d.
Chanson de geste.
Le canzoni di gesta celebrano i valori della cavalleria: i
paladini di Carlo Magno, aristocratici vassalli del re,
avevano una sola virtù – il valore militare – e un solo
scopo: combattere con onore e lealtà per la difesa del re
e della fede cristiana.

Orlando è un eroe senza macchia né


paura e muore in un’imboscata tesagli
dal traditore Gano di Maganza: si
oppongono quindi un eroe leale e
fedele al suo re e un antagonista infido
e vigliacco che trama solo per
ambizione e invidia.
Queste Chanson de Geste
cominciano a trovare forma
scritta dal X sec d.C. in poi :gli
autori vogliono fornire ai
feudatari minori (valvassori e
valvassini) un modello di società
in cui identificarsi e a cui
aspirare. In realtà in quel periodo
il mondo feudale sta già
evolvendo e cambiando:
dall’anno Mille in poi il
feudalesimo inizia una parabola
discendente. I vassalli minori non
hanno goduto a pieno dei
privilegi di marchesi,conti
etc(vassalli maggiori) e quindi,
celebrando l’epopea delle origini,
aspirano a legittimare la propria
categoria.
L’umanesimo e la nuova prospettiva
dell’epica
L’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci allude a
uno dei principi fondamentali dell’Umanesimo:
l’uomo al centro di tutto.
Anno dopo anno durante il Medio Evo la società
cambiava, allontanandosi dalla statica piramide
feudale ,per articolarsi in classi dinamiche che
trovarono nella rinascita della vita urbana la loro
sede privilegiata.
A partire dal 400 fino alla fine del
500,in quel periodo che vede il
diffondersi dell’ Umanesimo e che –
coincidendo con la dichiarata
affermazione dell’arte
( cultura,lusso,agi) come
manifestazione del potere(al
contrario della sola forza bellica)-
sarà definito Rinascimento,
assistiamo a una trasformazione
della società che non si riconosce
più nei valori del feudalesimo ma –
mettendo l’uomo al centro- si
interroga sui nuovi valori che la
cultura deve alimentare.
Rinasce il ‘borgo’,riemerge la
‘borghesia’: tutte le attività che
puntavano sull’economia di giro,
sulla circolazione del denaro, su
investimenti che potessero ricadere
anche su miglioramenti nella
condizione di vita vennero
progressivamente alimentate.
Coloro che sapevano solo
‘combattere’, mettendo il proprio
braccio armato a disposizione di
signori potenti cominciano a
perdere importanza e - se non
vogliono scomparire- debbono
imparare ad adeguarsi.
Dal comune alla signoria: signorie
borghesi e signorie feudali
Firenze Medicea Ferrara Estense
La Firenze dei Medici è
A Ferrara, la
una tipica signoria
famiglia degli Este,
borghese: la famiglia
di antica nobiltà
dominante, intorno alla
feudale,deve
quale si riunisce il fior
adattarsi ai
fiore dell’arte e della
cambiamenti .La
cultura contemporanea,
città viene
fin dalle origini ha
ampliata;la corte si
privilegiato attività
apre al
industrali ( la tintura
nuovo,coltivando un
delle stoffe) e
dorato mecenatismo
commerciali (prestiti
che accoglierà poeti
bancari):attività che si
famosi,da Boiardo a
coltivano soprattutto in
Ariosto a Tasso.
tempo di pace.
Il genere cavalleresco in età umanistica
Luigi Pulci Matteo M. Boiardo
Amico e cortigiano di Lorenzo il • Conte di Scandiano e maestro d’armi al
Magnifico,Luigi Pulci si diverte a seguito di Borso d’Este,Boiardo coltiva la
scrivere il Morgante,nel quale i valori letteratura come ‘secondo amore’:non riesce
della società cavalleresca,sono a ridere,come aveva fatto Pulci,dei paladini
addirittura ridicolizzati:rovesciando la che ha sempre ammirato. Però riesce a
prospettiva che indica nei paladini i vederne il lato ‘umano’ e decide di
protagonisti delle vicende raccontarlo anche ai lettori,’signori e
cavalleresche,Pulci fa di uno cavalieri come lui’,per condividerne la
scudiero-Morgante,appunto – furfante novità:
e prepotente- e del suo compare • Anche Orlando l’invincibile è stato vinto
Margutte,mezzo gigante,che di sacro dall’Amore e innamorato ha compiuto le sue
ha solo ciò che soddisfa la pancia,i imprese non
ribaldi artefici delle vicende del suo • più in nome del re e di Dio, ma
poema. • per per conquistare
• la donna amata.
Dopo Pulci e Boiardo, sintetizzando e sublimando
l’ironia del primo e la inarrestabile creatività del
secondo , Ludovico Ariosto scriverà il capolavoro
che esalta e riassume la nuova mentalità
rinascimentale:
L’Orlando Furioso.
La parabola del paladino che nel Medio Evo era la
mano armata di Dio, nell’Umanesimo è diventato
un uomo capace di amare, nel Rinascimento si
compone di un altro tassello, che sembra in
apparenza una involuzione: l’amore rende Orlando
pazzo, l’uomo diventa una sorta di bestia, avendo
perso il cervello che lo faceva ragionare. Ma per
fortuna –e in questo consiste lo spirito
rinascimentale- non rimane pazzo: il cervello è
recuperato e,tornato in sé e divenuto più
consapevole di se stesso,dei propri limiti,ma anche
della propria grandezza,Orlando torna a cambattere
e salva la cristianità in pericolo.

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