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cultura latina
Forme arcaiche
preletterarie
Lingue
italiche
LAPIS SATRICANUS
Un'altra iscrizione della fine del VI secolo, di
scoperta pi recente (1977), il Lapis
Satricanus pietra di Strico, dal nome
dell'antica citt di Satricum, vicino ad Anzio, dove
stata ritrovata nel corso degli scavi del tempio
della Mater Matuta. Il testo frammentario
contiene la dedica di un dono votivo a Marte (di
cui attesta la forma raddoppiata Mamartei =
Marti, che si ritrova nel carmen Arvale), e riporta
il nome di un certo Publio Valerio, forse proprio
Publio Valerio Publicola che fu il primo consul
suffectus console supplente della repubblica, in
sostituzione di Collatino nel 509.
VASO DI DUENO
Testo
IOUESAT DEIUOS QOI MED MITAT NEI TED ENDO COSMIS UIRCO SIED
ASTED NOISI OP(P)ETOIT ESIAI PAKA RIUOIS
DUENOS MED FEKED EN MANOM EINOM DUENOI NE MED MALO STATOD
Possibile interpretazione
Colui che mi invia scongiura gli dei che le fanciulle non ti concedano favori
se non vuoi essere soddisfatto per opera di Tutera. Un buono mi ha fatto fare a
fin di bene e per un buono non sia un male porgermi.
INTERPRETAZIONE
DELLISCRIZIONE
DEL VASO DI DUENO
Il Vaso di Duenos (risalente al VI secolo,
ritrovato tra il Quirinale e il Viminale nel 1880)
presenta uniscrizione di carattere privato.
Nell'espressione Duenos med feced si credette
inizialmente
di
interpretare
il
nome
dell'artigiano creatore del vaso, mentre oggi si
preferisce interpretare bonus me fecit mi ha
fabbricato
una
persona
onesta.
L'interpretazione tuttora controversa, ma
probabilmente si tratta di istruzioni per l'uso del
contenuto, probabilmente una pozione magica
per conquistare l'amore di una ragazza.
LA CISTA FICORONI
La Cista Ficoroni prende il nome
dall'antiquario settecentesco Francesco
Ficoroni, che la scopr in un sepolcreto a
Preneste: si tratta di uno splendido
cofanetto portagioielli cilindrico in
bronzo, cesellato con scene mitologiche
(mito degli Argonauti), risalente al IV
secolo a.C. L'iscrizione sul coperchio ci
dice che un artista di nome Novios
Plautios la fabbric a Roma e che una
matrona di nome Dindia Macolnia la
don alla figlia. Iscrizioni di questo tipo,
incise su oggetti d'uso quotidiano, e
contenenti formule beneaugurali - o pi
spesso solo il nome dell'artigiano,
dell'acquirente, oppure un marchio di
fabbrica-, si ritroveranno sempre in gran
numero lungo tutto il corso della storia e
un corpo di leggi,
compilato nel 451-450
a.C. dai decemviri legibus
scribundis, contenenti
regole di diritto privato e
pubblico. La tradizione
vuole che queste 12
tavole bronzee (andate
distrutte in un incendio in
seguito al saccheggio ad
opera dei Galli nel 390
a.C.) fossero esposte nel
Foro e che i ragazzi
romani le imparassero a
memoria. Anche se
garantiscono ancora il
privilegio dei patrizi,
rappresentano comunque
una conquista per i ceti
FASTI CONSOLARI E
ANNALES
Ai pontefici era affidato il
compito di redigere la
compilazione
dei
Fasti
consolari (liste dei consoli)
dei calendari (dies fasti,
dies nefasti). Il pontifex
maximus
davanti
alla
propria residenza esponeva
una tabula dealbata su
cui annotava, oltre che i
nomi
dei
magistrati
dellanno in corso, anche gli
eventi
salienti
(guerre,
alleanze,
terremoti,
carestie, ecc.). Dal 249 a.C.
questa
registrazione
divenne regolare dando
SENATUSCONSULTUM DE
BACCHANALIBUS (186 a. C.)
Si tratta di un
decreto del Senato
romano col quale
furono vietati in
tutta Italia i
Bacchanalia,
eccezion fatta per
alcuni casi specifici
che dovevano
essere
esplicitatamene
approvati dal
Senato stesso. Una
copia, fatta
incidere dal pretore
Carmina
Con il nome generico di carmen (da ricondursi
al verbo cano, canto, e alla divinit italica detta
Casmena, o Carmena, o Camena) si designano
preghiere,
canzoni
popolari,
composizioni
conviviali, elogi funebri e celebrativi in forma
espressiva a met fra prosa e poesia, si
potrebbe definire prosa ritmica, il ritmo
cadenzato rendeva pi facile lascolto e la
memorizzazione. Distinguiamo:
Carmina religiosi (carmen Saliare e carmen
Arvale)
Carmina celebrativi: carmina convivalia, elogia,
carmina triumphalia
Carmen Saliare
Carmen Arvale
Il carmen cantato dai Salii ,
sacerdoti di Marte e di Ercole,
mentre compivano la loro
danza guerriera con gli scudi
sacri (ancilia),risale ad et
antichissima. I sacerdoti si
tramandavano oralmente le
formule liturgiche, cercando di
rispettare con scrupolosa
esattezza una lingua sacra cos
arcaica, che gli stessi sacerdoti
non capivano pi (Saliorum
carmina vix sacerdotibus suis
satis intellecta, dice Quintiliano
I, 6, 40). A noi sono giunti solo
alcuni piccoli brani del carmen
Saliare, tramandati in modo
frammentario e incerto,
attraverso citazioni di autori
classici: solo i primi due
frammenti, che forse
appartenevano all'esordio della
preghiera, sono comprensibili.
Lucio
Cornelio
Scipione,
figlio di
Lucio, nipote
di Publio,
questore,
tribuno
militare,
morto a 33
anni. Suo
Iscrizione di Lucio
Cornelio Scipione
Forme drammatiche
preletterarie
Fescennini (dalla citt etrusca Fescennia, oppure da
fascinum, malocchio o membro maschile): canti, motteggi,
scenette buffe ricche di insulti e battute mordaci in occasione
di festivit rurali (funzione apotropaica)
Satura (da lanx satura, piatto colmo di primizie, o da lex
satura, calderone di leggi): spettacoli che fondono arti diverse:
battute, mimo, danza, canto; da un passo di Livio sembrerebbe
che lorigine della satura risalga allallestimento di ludi scaenici
da parte di attori etruschi chiamati a Roma nel 364 a.C. con lo
scopo di allontanare la pestilenza.
Atellana (dalla citt campana di Atella): gli attori recitano su
un canovaccio rudimentale, improvvisando battute, insulti e
bastonature. I personaggi sono tipizzati e indossano una
maschera che li rende subito riconoscibili: Bucco il ciarlatano,
Pappus il vecchio libidinoso, Maccus lo sciocco sempre
affamato, Dossenus il gobbo astuto e malvagio.
Teatro: ripresa dei modelli greci per quanto riguarda soggetti ed intrecci
(Sofocle ed Euripide per la tragedia, Menandro, Filemone e Difilo per la
commedia), innovazioni strutturali valutabili solo per la commedia (Plauto e
Terenzio, perduta lopera di Cecilio Stazio), rimangono solo frammenti di
tragedie (Livio Andronico, Nevio, Ennio, Pacuvio).
Satira: lunico genere su cui i romani vantano il primato (satura tota nostra est,
Quintiliano); inventore del genere fu Lucilio che inaugurer il filone della satira
esametrica (laltro filone quello della satira menippea, liniziatore a Roma fu
Varrone); le sue satire trattano di politica contemporanea, il tono polemico.
La storiografia: si separa dal genere dellannalistica, eredita gli aspetti strutturali dai
maggiori storiografi greci (Erodoto e Tucidide), ma il riferimento costante al mos
maiorum tipicamente romano; la storia intesa come opus oratorium, una attivit
letteraria connessa alla preparazione delluomo politico. Non un caso che i due
maggiori storiografi del I secolo siano anche uomini politici: Cesare (De Bello Gallico
e De Bello Civili) e Sallustio (De Catilinae Coniuratione).
Loratoria: nata con Appio Claudio Cieco al tempo delle guerre contro Taranto ebbe
grande diffusione come genere fondamentale per la vita politica e il cursus honorum.
Raggiunse il suo massimo splendore con Cicerone il quale non solo riusc a mettere
in pratica le sue conoscenze e le tecniche oratorie ma scrisse molti libri sullarte
retorica tanto da essere ritenuto ancora oggi una pietra miliare dei futuri avvocati e
politici.