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Già nel periodo tardo repubblicano la ferma militare poteva durare fino ad
un massimo di 16 anni.[5] Al termine del servizio veniva concesso un
premio per il congedo onorevole (honesta missio) che poteva consistere in
un terreno o una somma di denaro.
« Nello stesso anno [181 a.C.] fu dedotta nel territorio dei Galli la colonia
di Aquileia. 3.000 fanti ricevettero 50 iugeri ciascuno, i centurioni 100, i
cavalieri 140. I triumviri che fondarono la colonia furono Publio Scipione
Nasica, Gaio Flaminio e Lucio Manlio Acidino. »
(LA) (IT)
« Non enim, ut olim universae « Poiché ora a fondar colonie non
legiones deducebantur cum tribunis si conducevano più, come un
et centurionibus et sui cuiusque tempo, legioni intere coi tribuni e i
ordinis militibus » centurioni e i loro soldati di ogni
ordine »
(Tacito, Annales, XIV, 27,2; trad. di A. Arici, Classici latini , Utet, Torino, 1975, pag. 793)
Verso la fine dell'impero divenne sempre più difficile reperire i fondi per
pagare le truppe e le retribuzioni divennero sempre più irregolari. I
legionari potevano ritirarsi dopo 20 anni di servizio militare con l'honesta
missio[12] o, con maggiori privilegi, dopo 24 anni con emerita missio,
come attestato dalla tavola in bronzo rinvenuta presso Brigetio e databile
al 311 (sotto Costantino I)
formula tipica dai tempi di Claudio al regno di Antonino il pio, 140 d.C.