LA PATRIA POTESTAS : GENERALITA’ e MODI DI ACQUISTO :
La patria potestas è l’istituto fondamentale del diritto familiare romano.
Il pater familias, come detto, aveva una potestas sugli appartenenti al nucleo familiare che si manifestava in 3 poteri distinti :
● patria potestas : sui discendenti ● manus : sulle donne entrate a far parte del nucleo familiare per effetto del matrimonio ● dominica potestas : s ui servi Fatti costitutivi della patria potestas erano : la nascita da iustum matrimonium dei figli e discendenti; la conventio in manu; l’adrogatio, l’adoptio.
ADROGATIO : Istituto giuridico in forza del quale un pater familias si assoggettava alla patria potestas di un altro pater familias, divenendone filius familias. In origine tale istituto era utilizzato dai patres familiarum privi di propri discendenti per crearsi, artificialmente, un erede. L’adrogatio si compiva si compiva davanti ai comizi curiati, presieduti dal pontefice massimo e si articolava nelle seguenti fasi :
➔ il “pontefice massimo” dopo aver sentito i soggetti interessati, rivolgeva al popolo la proposta (rogatio) che l’arrogato (adrogatus) divenisse figlio dell’arrogante (adrogans); ➔ il p opolo, ascoltata e valutata tale proposta , forniva la sua approvazione; ➔ infine, l’adottato effettuava la detestatio sacrorum, ossia la rinuncia al proprio culto familiare.
In epoca imperiale si ammise l’adrogatio mediante rescriptum principis (rescritto imperiale), che ben presto divenne l’unica forma di adrogatio.
ADOPTIO : L’adoptio era un modo di acquisto della patria potestas su una persona alieni iuris : consentiva in particolare il trasferimento della potestas su un filius familias, da un pater all’altro.
L’adoptio in senso lato si divideva in 2 specie : l’adoptio (adoptio imperio magistratus) in senso stretto e l’adrogatio (adoptio populi auctoritate). L’adoptio in senso stretto era preordinata all’adozione di un filius familias, ossia di un soggetto già sottoposto alla potestà del suo pater familias originario. La procedura era la seguente : - l’adottando veniva sottratto alla patria potestas del pater originario mediante 3 successive vendite; - in un secondo momento, il soggetto , liberato, veniva posto in mancipio presso il pater o anche presso un terzo; - infine, egli veniva rivendicato dall’adottante e, a seguito della non opposizione di colui che lo aveva in mancipio, il giudice lo assegnava all’adottante, dichiarandolo figlio legittimo dello stesso. L’adottato usciva dalla famiglia originaria, perdendo ogni rapporto di parentela ed ogni diritto e dovere nei suoi confronti; acquistava invece, rapporti di parentela e relativi diritti e dovere nei confronti della famiglia dell’adottante.
In diritto giustinianeo si distinse tra : 1. adoptio plena = compiuta nei riguardi del filius in potestate di un proprio discendente emancipato o di un proprio discendente in linea femminile. Comportava la capitis deminutio minima dell’adottato che era del tutto equiparato, anche ai fini successori, ai filii dell’adottante.
2. adoptio minus quam plena = non compiuta dall’ascendente e non comportante nè l’acquisto della patria potestas sull’adottando, nè la perdita dei diritti successori di questo nei confronti della sua famiglia d’origine; poichè non comportava l’acquisto della patria potestas.
MODI DI ESTINZIONE DELLA PATRIA POTESTAS ED EMANCIPATIO : La patria potestas cessava per :
➔ per morte del pater familias o del filius ➔ per adrogatio del pater familias ad altro pater familias ➔ per emancipatio del filius ➔ per adoptio del filius da parte di un terzo ➔ se il sottoposto entrava a far parte del collegio dei flamini o delle vestali ➔ in epoca giustinianea, a titolo di pena, a seguito di determinati abusi come l’incesto o la prostituzione dei figli.
L’emancipatio consisteva nella rinuncia volontaria del pater familiasd alla patria potestà sul filius e comportava l’acquisto da parte di quest’ultimo della qualità di persona sui iuris.
In epoca classica, al fine di conseguire l’emancipatio, si faceva ricorso allo stesso espediente escogitato in materia di adoptio : il pater provvedeva per 3 volte di seguito alla mancipatio del filius ad un terzo, il quale per due volte ne operava la remancipatio al pater; a seguito della terza mancipatio il filius si considerava manomesso , in ossequio alla disposizione della Legge delle XII Tavole che sanciva la perdita della patria potestas in caso di triplice vendita del figlio.
L’ emancipatio comportava per il filius l’acquisizione dello status di soggetto sui iuris e la perdita di tutti i diritti di cui era titolare nei confronti della famiglia originaria. Dal momento che le XII Tavole prescrivevano la procedura relativamente ai soli figli maschi, si ritenne che per l’emancipazione delle figlie, dei nipoti e degli altri parenti sottoposti, fosse sufficiente una sola vendita con successiva remancipatio e manumissio.
Intorno al 500 d.C l’imperatore Anastasio creò un’emancipatio per rescriptum principis, applicabile nell’ipotesi di allontanamento del figlio dal nucleo familiare d’origine. Infine Giustiniano abolì l’antica forma, stabilendo che l’emancipatio potesse avere luogo: ➢ per rescriptum principis; ➢ per tabulas, ossia con documento redatto davanti al magistrato.