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Relativamente ai soggetti che vengono chiamati, segue una sorta di ordine, una gerarchia perché
uno dei princìpi basilari del nostro ordinamento è che la proprietà e tutti gli altri diritti ad essa
connessa vengano trasferiti di successione in successione (quindi di generazione in generazione).
Abbiamo infatti la grande categoria che viene definita CATEGORIA DEI LEGITTIMARI (art
536).
I LEGITTIMARI sono tutti quei soggetti a cui la legge attribuisce un diritto relativamente ad una
certa successione.
Art. 536 cc
Le persone a favore delle quali la legge riserva una quota di eredità o altri diritti nella successione sono: il
coniuge [548 c.c.], i figli [legittimi, i figli naturali], gli ascendenti [legittimi].
Ai figli [legittimi] sono equiparati [i legittimati e] gli adottivi [291 ss, 304 c.c.].
A favore dei discendenti [dei figli legittimi o naturali], i quali vengono alla successione in luogo di questi
[467 c.c.], la legge riserva gli stessi diritti che sono riservati ai figli [legittimi o naturali].
EXCURSUS
Nel ’42 vi era il Fascismo, quindi si dava più importanza al patrimonio anziché alla tutela della
famiglia, il coniuge non aveva una quota di legittima; in primo luogo venivano i figli. Di
conseguenza, al coniuge era riconosciuto un diritto di usufrutto universale su tutti i beni del marito.
Successivamente, nel 1995 il legislatore ha riformato il diritto di famiglia ribaltando completamente
la situazione mettendo al primo posto il coniuge riconoscendole una quota di legittima anche
superiore rispetto a quella dei figli (a seconda dei figli che concorrono).
Alla morte del de cuius, i suoi legittimari saranno: il coniuge, i figli/i discendenti e i condiscendenti
(i figli dei figli, ovvero i nipoti) e gli ascendenti (cioè i propri genitori).
Il nostro ordinamento sposa il principio della quota mobile, cioè ogni legittimario ha diritto ad una
quota mobile che non è fissa, ma cambia in base al numero di persone chiamate. Questa quota è
flessibile. In base al patrimonio che ognuno ha, dovremmo essere in parte disponibile ad accogliere
questa quota di persone che a volte non ci sono parenti.
Quindi per questo motivo si distinguono:
- UNA QUOTA DI LEGGITTIMA
- UNA QUOTA DISPONIBILE.
Quest’ultima è una quota che ciascuno ha del proprio patrimonio (sempre nel rispetto di quell’altra
quota) di attribuire questa quota a chi si voglia.
Questa relazione diventa più articolata quando parliamo del testamento.
Il TESTAMENTO è un atto UNILATERALE, è l’atto di ultima volontà con cui il
TESTATORE dispone dei propri diritti a favore di più capi di interesse.
Anche nel testamento il testatore deve rispettare le categorie dei legittimari. Il testatore può disporre
della quota disponibile, ma non può disporre della quota di legittima perché regolamentata dalla
legge.
Se un soggetto legittimario è stato leso, può ricorrere in giudizio e porre in essere una serie di
azioni:
- Azione di riduzione
- Azione di esclusione
Per ottenere poi la reintegrazione della quota legittima.
Nel diritto delle successioni ci sono dei divieti; un divieto principale è il divieto di patti successori.
1) La successione legittima è la successione che si fa per legge; è quella successione che si apre
quando non ci sono altri tipi di successioni. Quindi è quella prevista dal legislatore (secondo
le norme dei legittimari e altri eredi). Si verifica quando il soggetto morto non ha disposto di
un testamento.
FORME DI TESTAMENTO
Il testamento olografo:
- deve essere scritto di pugno dal soggetto
- deve essere datato (elemento importantissimo)
- deve essere firmato dal testatore.
La data può essere anche non precisa (es. Natale 2019, giorno del compleanno)
Abbiamo detto che il testamento è l’atto di ultima volontà con cui il testatore dispone dei propri
diritti a favore di più capi di interesse. Non è detto che il testatore disponga solo di diritti
patrimoniali (suscettibili di valutazione economica). Ci sono delle disposizioni predisposte dal
legislatore che prevedono la disposizione di atti non patrimoniali (ad esempio le disposizioni a
favore di poveri, donazione è una disposizione patrimoniale che persegue un interesse non
patrimoniale, ma interesse morale). Un esempio di disposizione non patrimoniale può essere la
volontà del soggetto ad essere cremato. Il testatore non attribuisce alcun diritto, ma non fa altro che
regolare la sua volontà.
Ad esempio se il testamento dice: “lego al mio amico la casa in cui giocavamo da bambini”. Il
legatario avrà soltanto la casa e si consegue automaticamente (il legatario può rinunciare, ma non
deve fare nessun atto di accettazione). Automaticamente quel diritto si trasferisce nel suo
patrimonio. Se però quella casa ha un’ipoteca, per quella parte graverà sul legatario; quest’ultimo
non sarà mai chiamato a pagare i debiti ereditari perché il concetto di istituzione di erede e legato
proprio quello di voler dividere i due aspetti e attribuire ai legati soltanto diritti escludendoli da
quella che è la comunione ereditaria. La comunione ereditaria si apre o nella successione legittima
(quando tutti i soggetti che ne hanno diritto vengono chiamati) o nell’ambito della successione
testamentaria (soltanto nei confronti degli eredi).
TERMINE DI PRESCRIZIONE
Per l’accettazione dell’eredità c’è un termine di prescrizione, un termine entro il quale il soggetto
deve accettare l’eredità. Questo termine, per l’eredità, è di dieci anni. Questo termine di
prescrizione può essere ridotto mediante la c.d atio interrogatoria ovvero la possibilità che un
soggetto legittimario interessato (non primo chiamato) di chiedere al giudice di fissare un termine
di decadenza entro il quale il soggetto deve accettare.
La rinuncia all’eredità prevede una revoca, ovvero qualora il soggetto dichiara di rinunciare
all’eredità, può revocare la sua rinuncia entro dieci anni e cambiare la sua idea.