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5° Lezione di Istituzioni di Diritto Privato 12/10/2021

Fra le situazioni attive la situazione giuridica più importante è il diritto soggettivo, che viene qualificato
come il potere di agire per il soddisfacimento per un proprio interesse individuale che trova protezione
nell’ordinamento. Deve esserci corrispondenza tra i diritti tutelati dall’ordinamento, e solamente in
presenza di quel presupposto chi ha il potere corrispondenze previsto dall’ordinamento ha il potere di
ottenere il soddisfacimento di quell’interesse. Il diritto soggettivo esiste se dopo l’ordinamento dopo
averne valutato l’autorevolezza dà al titolare del diritto gli strumenti per farlo valere.

Nel libro 3 del codice civile, il diritto di proprietà trova riconoscimento da parte dell’ordinamento giuridico,
in generale il proprietario può dirsi titolare di un diritto soggettivo, quindi colui che ha il diritto di proprietà
riceve dall’ordinamento il potere di far valere il proprio interesse su quel diritto di proprietà. L’ordinamento
offre gli strumenti per far valere in modo effettivo di quel diritto. Se Il diritto soggettivo esiste se dopo
l’ordinamento dopo averne valutato l’autorevolezza dà al titolare del diritto gli strumenti per farlo valere;
questo tipo di situazione giuridica attiva deve distinguersi dalla potestà, che è un’altra qualifica soggettiva
attiva, l’unica particolarità della potestà rispetto al diritto soggettivo è che il titolare della stessa esercita un
potere perché riconosciuto dall’ordinamento per far valere non un interesse proprio ma altrui. Il titolare
della potestà esercita la potestà non in funzione della propria discrezionalità ma in funzione della
salvaguardia dell’interesse altrui. Come esempio di potestà, altro non è quella di cui sono titolari i genitori
in relazione ai figli minori. I figli minori pur essendo giuridicamente capaci non sono capaci di agire, quindi
non possono autonomamente compiere in autonomia degli atti giuridici, per la gestione autonoma della
propria sfera giuridica. Quindi sussiste sui figli minori la potestà dei genitori, definita patria potestà ma
chiamata oggi responsabilità territoriale. Dicesi potestà, il potere del singolo ricevuto dall’ordinamento su
terzi.

Facoltà= Situazione giuridica soggettiva attiva, ed è accessoria al diritto soggettivo. Ci troviamo di fronte ad
una situazione giuridica soggettiva complementare, che ruota intorno ed è accessoria rispetto al diritto
soggettivo. Pensando al diritto di proprietà, la facoltà di escludere gli altri dal godimento di una cosa di cui si
è proprietari è una facoltà accessoria al diritto di proprietà.

Questa situazione di accessorietà implica che la facoltà non possa dirsi autonoma, quindi le vicende della
facoltà sono inevitabilmente legate alle vicende del diritto soggettivo a cui sono esse legate. Se questo
diritto soggettivo si estingue si estinguono anche le facoltà accessorie; le sue vicende sono intimamente
connesse al diritto soggettivo.

Il diritto ha una sua evoluzione, mettendo a fuoco il momento costitutivo del diritto, il suo venire in essere,
può accadere che questo venga acquistato in seguito al verificarsi di una pluralità di elementi. Può accadere
che questa fattispecie complessa sia qualificabile come fattispecie a formazione progressiva, quindi non si
realizzano questi fatti in uno stesso contesto temporale, ma in modo progressivo, quindi in un ambiente
temporale differente. Un esempio di fattispecie a formazione progressiva è quello del contratto di vendita
con pagamento diluito nel tempo del prezzo. La compravendita è un contratto, un accordo fra le due parti
di vendita patrimoniale, negli articoli 1470 e seguenti. Il 1470 rubricato “Nozione”, dice: “La vendita è il
contratto che ha per oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa o il trasferimento di un altro diritto
verso oil corrispettivo di un prezzo.” Il pagamento diluito nel tempo comporta dal punto di vista delle
conseguenze giuridiche che l’acquisto del diritto di proprietà che passa dal venditore al compratore si
produce quell’effetto nel momento in cui si raggiunge il consenso e si paga il prezzo. Nel nostro caso il
trasferimento del diritto non è immediato ma si verifica col pagamento dell’ultima rata di prezzo, e lo
prevede una norma, l’articolo 1523 rubricato “Passaggio della proprietà e dei rischi” e dice: “Nella vendita a
rate con riserva della proprietà, il compratore acquista la proprietà della cosa col pagamento dell’ultima
rata di prezzo, ma assume i rischi dal momento della consegna.”. Nella fattispecie a formazione progressiva
si devono verificare tutti i fatti perché si possa produrre l’effetto giuridico, con l’articolo 1470 e 1523 si
constata che l’acquisto del diritto non potrà che verificarsi con il pagamento dell’ultima rata di prezzo.
L’acquirente del bene pagato a rate aspira a diventare proprietario, dispone del bene ma non della sua
proprietà. In questo caso l’ordinamento conia la situazione giuridica soggettiva chiamata aspettativa, è una
situazione giuridica complessiva tutelata dall’ordinamento che tutela un soggetto che si trova in una
situazione di provvisorietà al fine di assicurare il prodursi degli effetti del contratto. Non c’è sempre una
corrispondenza fra la conclusione del contratto ed il palesarsi dei suoi effetti. L’aspettativa presuppone la
possibilità astratta che questo effetto avvenga, ma è tale proprio perché ci son tutti i presupposti perché
questo avvenga. L’ordinamento utilizza il canone di buonafede oggettiva per salvaguardare proprio queste
situazioni di aspettativa. Il negozio sottoposto a condizione sospensiva, ti vendo il bene x se la nave arriverà
dall’asia, la vendita del bene è condizionata dal verificarsi di un fatto incerto. Chi diventerà proprietario nel
caso in cu ila nave torni si trova in posizione di aspettativa, quindi le parti si devono concordare proprio in
buonafede. L’articolo 1558 rubricato “Disponibilità delle cose”. Alcuni diritti sono collegati all’appartenenza
del soggetto che ne è titolare ad un gruppo sociale, in questo caso si tratta di situazione giuridica soggettiva
chiamata status. Situazione giuridica soggettiva attiva chiamata status, e son da distinguere status di diritto
pubblico e status di diritto privato. Nel primo caso l’appartenenza di quel soggetto alla categoria di cittadini;
nello status di diritto privato si fa riferimento all’ambito della famiglia, status di figlio o di coniuge ad
esempio, entrambi gli status implicano l’esistenza di diritti ma anche di doveri, quindi situazioni giuridiche
soggettive passive.

Nell’ambito del diritto soggettivo sono da distinguere i diritti assoluti dai diritti relativi. I termini di questa
distinzione quali sono? Gli assoluti si contraddistinguono perché il titolare del medesimo diritto può
esercitarlo nei confronti di chiunque, chiunque si ponga a contrasto nell’esercizio dello stesso diritto.
Questa assolutezza è data proprio per la possibilità del titolare di farlo rivalere. Ad esempio il diritto di
proprietà, se qualcuno altera l’esercizio del mio diritto di proprietà io mi posso rivolgere attraverso
l’ordinamento contro chi ha violato il mio diritto ostacolandomi l’esercizio. Non tutti i diritti sono assoluti, in
contrapposizione a questi troviamo i diritti relativi. In questi ultimi l’esercizio del diritto non implica la
possibilità di far valere quel diritto nei confronti di chiunque ma solo nei confronti di un soggetto
determinato. Ad esempio il diritto di credito per escutere pagamento, un caso pecuniario quindi. Il
creditore di una somma di denaro è creditore nei confronti non di chiunque ma si può escutere il credito
esclusivamente nei confronti del debitore. Il diritto di credito è quindi un diritto relativo, perché il titolare
del diritto può farlo valere nei confronti di un soggetto determinato. Stando all’esempio del diritto di
proprietà, questo e gli altri definiti reali, sono espressione dei diritti assoluti. Il titolare del diritto reale
(diritti che ineriscono alla res, quindi alla cosa, al bene), l’esercizio di questo diritto si ottiene in base al
rapporto che intercorre fra il titolare del diritto e l’oggetto del diritto. Di contro nei diritti relativi siamo di
fronte a delle caratteristiche contrapposto a quelle dei diritti assoluti, nei diritti relativi e in particolare nei
diritti di credito (ce ne sono principale espressione) l’esercizio del diritto si ottiene soltanto attraverso la
cooperazione di un altro soggetto, che è il soggetto nei confronti del quale io posso far prevalere il diritto.
Quindi non soltanto posso escutere quel mio debito nei confronti del mio debitore, ma per esercitare quel
diritto di credito ho bisogno della cooperazione del debitore, il quale deve pagare (adempiere alla
prestazione) in modo tale che io possa far rivalere il mio diritto.

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