Tali postulati, seppur non validi in assoluto, vanno tenuti presente alla luce
dell’art.3 (comma 1) della Costituzione, che sancisce l’uguaglianza formale di tutti i
cittadini di fronte alla legge, in modo tale che una legge che disponesse a favore o a
danno di singoli individui sarebbe censurabile per incostituzionalità.
Le direttive sono invece rivolte agli organi legislativi degli Stati membri e, come tali,
non sono in genere direttamente applicabili dai giudici nei rapporti tra i privati.
• Legge Ordinaria ed atti equiparabili per valore e forza (decreti legislativi e decreti
legge).
• Usi normativi o Consuetudine (si tratta di una fonte non scritta che consiste nella
ripetizione generale e costante, in un certo ambiente, di un comportamento con la
convinzione, da parte dell’ambiente sociale, che esso sia giuridicamente doveroso.
Gli usi normativi sono quindi delle vere e proprie norme giuridiche che producono
effetti a prescindere dalla loro effettiva conoscenza da parte degli interessati).
La forma elementare di rapporto giuridico prevede, nella maggior parte dei casi,
un soggetto attivo titolare di una situazione giuridica attiva, e dall’altra parte un
soggetto passivo titolare di una situazione giuridica passiva.
Per alcune delle situazioni ora elencate, quali la potestà o l'onere, la classificazione
tra le attive o passive non è netta, presentando le stesse sia un aspetto di vantaggio
che uno di svantaggio per il titolare.
DIRITTI SOGGETTIVI ASSOLUTI E RELATIVI
I diritti soggettivi riguardano il riconoscimento, da parte dell’ordinamento giuridico,
di avanzare una pretesa che implica un altrui obbligo (di fare o non fare).
Pertanto si distingueranno:
- Diritti Soggettivi Assoluti (che il titolare può far valere nei confronti di
chiunque, erga omnes).
- Diritti Soggettivi Relativi (che il titolare può fare valere nei confronti di uno o
più soggetti determinati, in personam).
- Diritti Patrimoniali (ovvero quelli che hanno per oggetto i beni, fra i quali
rientrano i diritti reali).
La capacità giuridica è riconosciuta non solo ai cittadini, ma anche agli stranieri, col
solo limite del Principio di Reciprocità, secondo cui lo straniero è ammesso a godere
dei diritti civili in Italia nella misura in cui il cittadino italiano è ammesso al
godimento dei medesimi diritti nel Paese dello straniero.
Tuttavia ci sono dei limiti al Principio di Reciprocità, dal momento che allo straniero
situato sul territorio italiano sono riconosciuti comunque, in ogni caso, i diritti
fondamentali della persona umana.
Per quanto riguarda le persone giuridiche possiamo affermare che esse sono titolari
della capacità giuridica generale e godono di tutti i diritti che non sono legati alla
fisicità della persona fisica.
CAPACITÁ DI AGIRE
La capacità di agire, nell'ordinamento giuridico, indica l'idoneità del soggetto a
compiere azioni in grado di incidere sulle posizioni giuridiche di cui è titolare.
La capacità d'agire si acquista al compimento dei 18 anni ma può essere limitata o
revocata in sede giurisdizionale, per esempio con una sentenza di inabilitazione o di
interdizione.
L'articolo 2 del codice civile presume infatti che al compimento dei 18 anni il
soggetto abbia raggiunto la necessaria maturità psicofisica per esercitare i diritti e
adempiere gli obblighi in maniera civile e responsabile.
Sono reputati incapaci di agire i soggetti che non sono in grado di curare i propri
interessi senza la presenza di un terzo soggetto che li tuteli.
AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO
L'amministratore di sostegno è una figura introdotta con la legge n.6 del 9 gennaio
2004, la cui funzione è quella di affiancare il soggetto privo di autonomia (in tutto o
in parte), con la minore limitazione possibile della sua capacità di agire.
Alcuni esempi di soggetti per i quali è stato ideato l’inserimento della figura
dell’amministratore di sostegno sono i soggetti disabili, gli alcolisti, i
tossicodipendenti, i soggetti colpiti da ictus cerebrale, i ludopatici.
INTEGRITÁ MORALE
Il diritto all’integrità morale è l’interesse della persona al godimento del suo onore
e del suo decoro sia come singolo che come membro di una collettività.
L’onore rientra tra i diritti inviolabili della persona (art. 2 Cost.) e spetta in uguale
misura a tutti gli uomini senza distinzioni di sesso, razza, religione, opinioni politiche.
Dall’onore deve essere tenuto distinto il decoro, ossia il rispetto di cui ognuno è
degno in quanto persona.
INTERDIZIONE LEGALE
L’interdizione legale (disciplinata dagli articoli 343 e successivi e dagli articoli 414 e
successivi del c.c.) è una pena accessoria che viene disposta nei confronti dei
soggetti che:
Rientrano nella gestione del tutore i beni immobili, le pensioni, eredità in ingresso,
donazioni, indennizzi e crediti, oltre che il denaro che aveva con sé nel momento in
cui è stato emanato il provvedimento di interdizione.
- contrarre un matrimonio
- riconoscere un figlio
- fare validare un testamento.
ASSOCIAZIONI RICONOSCIUTE
Tutte le associazioni, qualunque sia la forma associativa che le caratterizza,
rientrano tra le associazioni riconosciute o tra quelle non riconosciute.
Non godono di un’autonomia patrimoniale perfetta, cioè, nel loro caso non c’è
separazione tra patrimonio dei membri e patrimonio dell’ente.
L’atto costitutivo non prevede, per legge, alcuna particolare formalità. Esso è valido
anche se in forma orale o se redatto con una scrittura privata, senza bisogno di
ricorrere a un notaio (anche se è sempre consigliabile e necessario se si intendono
acquistare immobili per esempio).
- scopo dell’associazione
- condizioni di ammissione degli associati
- regole, ordinamento interno e amministrazione
- denominazione
- sede
- patrimonio
FONDAZIONI
La fondazione è un’organizzazione stabile che si avvale di un patrimonio per il
perseguimento di uno scopo non economico.
- denominazione dell’ente
- scopo, patrimonio e sede
- norme sull’ordinamento e sull’amministrazione
- criteri e modalità di erogazione delle rendite
Da alcuni anni, invece che limitarsi alla gestione del patrimonio raccolto, le
fondazioni possono svolgere attività d’impresa con l’obiettivo di ricavare utili da
destinare allo scopo non lucrativo della fondazione.
Gli elementi essenziali sono quelli che non possono mancare all’interno del
contratto, che altrimenti risulta invalido e inefficace.
Gli elementi accessori sono invece meramente eventuali, quindi le parti sono libere
di inserirli o meno, senza che ciò pregiudichi la validità del contratto.
- l’accordo
- la causa
- l’oggetto
- la forma
- la condizione
- il termine
- il modo (o onere)
- possibile (se si tratta di una cosa deve esistere o comunque deve poter
esistere, mentre se è un comportamento umano deve essere compatibile con
le caratteristiche di chi è chiamato ad attuarlo)
- lecito (l’oggetto non dev’essere contrario a norme, ordine pubblico e buon
costume)
Relativamente alla forma il dichiarante può manifestare la volontà nella forma che
preferisce, tuttavia in alcuni casi specifici la validità del contratto è limitato
all’utilizzo della forma scritta.
Es. ti dono la casa con l’obbligo di ospitarvi i miei parenti ogni estate.
RESPONSABILITÁ PRECONTRATTUALE
Quando parliamo di responsabilità precontrattuale, anche definita “per culpa in
contrahendo”, ci riferiamo a quel tipo di responsabilità che può sorgere nell'ambito
delle trattative, ossia nella fase antecedente a quella della conclusione del
contratto.
Il termine nasce dal contributo del giurista tedesco Rudolf von Jhering che, nel
1861, sostenne per la prima volta la necessità della “per culpa in contrahendo”.
Nel 1942 il legislatore riconosce per la prima volta tale necessità e ufficializza
l’articolo 1337 del Codice Civile, rubricandolo “Trattative e responsabilità
precontrattuale”.
CONTRATTO PRELIMINARE
Il contratto preliminare è un particolare tipo di contratto ove le parti in causa si
obbligano vicendevolmente alla stipula di un futuro contratto, ovvero il contratto
definitivo.
Il contratto preliminare può vincolare ambedue le parti o una sola (in tal caso si
parlerà di promessa unilaterale).
Tali vizi del consenso (anche chiamati vizi della volontà) non producono il grave
effetto della nullità del negozio, ma quello dell’annullabilità.
La nullità è la forma più grave di invalidità, che si verifica quando il negozio si pone
in contrasto con principi fondamentali dell’ordinamento.
- la nullità è un vizio grave, tanto che il giudice non può far altro che dichiarare
la nullità del contratto, prendendone semplicemente atto.
È infatti evidente che se una parte ha eseguito le sue obbligazioni, si aspetta che
l'altra faccia altrettanto. Di fronte al perdurare dell'inadempimento dell’altra parte,
quella danneggiata può:
Questo potere di scelta ha dei limiti: se viene chiesto l'adempimento si può sempre
chiedere poi la risoluzione, ma se è stata chiesta prima la risoluzione non è poi più
possibile chiedere l'adempimento.
- sia imputabile
- sia rilevante
Sono un valido esempio i contratti relativi alla telefonia, luce, gas, contratti di
locazione, ma anche acquisti la cui esecuzione venga rinviata a un momento
successivo.
RAPPRESENTANZA
La rappresentanza, disciplinata dall’articolo 1387 del codice civile, consiste nella
sostituzione di un soggetto, denominato rappresentato, con un altro soggetto,
denominato rappresentante, nel compimento di una o più attività giuridiche.
Un esempio è la vendita di un bene per una per somma irrisoria, con la quale le
parti vogliono, in realtà, effettuare una donazione.
Il negozio indiretto può essere usato anche per perseguire scopi illeciti (in tal caso
abbiamo una combinazione di atti che presi singolarmente sono leciti, ma combinati
tra di loro producono un risultato vietato).
NEGOZIO FIDUCIARIO
Il negozio fiduciario è una ipotesi di negozio indiretto che si basa sul trasferimento
di un bene fra le parti, con l’accordo che il bene sarà utilizzato secondo le istruzioni
impartite dall’alienante ed è sempre valido se non intende perseguire scopi illeciti.
- Diritto di Proprietà
I soggetti implicati nel rapporto sono 2: il concedente, ossia colui che cede ad altri il
fondo, e l’enfiteuta, ossia colui che riceve il fondo.
Per fare un esempio di usufrutto, possiamo pensare a una madre malata che lascia
la sua abitazione in eredità al figlio, con diritto di usufrutto per la nonna anziana.
È evidente che una restrizione così importante non può durare in eterno… infatti
l’usufrutto è sottoposto a una durata massima di 30 anni nel caso degli enti e della
vita per le persone fisiche.
- Usucapione
L’uso è quindi una specie limitata di usufrutto, mente invece l’abitazione è a sua
volta una specie particolare di uso.
Le Servitù Prediali sono diritti reali di godimento, disciplinate a partire dall’art. 1027
fino all’art. 1099, che consistono nel peso o limitazione imposto a un fondo (detto
servente) per l'utilità di un altro fondo (detto dominante).
Il peso può consistere nell’obbligo di tollerare una data attività oppure di non fare
una certa attività.
Principio cardine dell’istituto è quello che il bisogno del fondo dominante deve
essere soddisfatto con il minor aggravio possibile per il fondo servente.
Tra gli oggetti su cui si può fare il pegno spiccano orologi, gioielli, collane, anelli,
auto, smartphone, televisioni e, in genere, tutto ciò che può essere spostato.
USUCAPIONE
L’usucapione, disciplinato a partire dall’art. 1158 del codice civile fino all’art. 1167
del codice civile, è una modalità di acquisto della proprietà mediante il possesso
continuativo del bene immobile o mobile per un periodo di tempo minimo
determinato dalla legge.
Esso rappresenta fondamentalmente il premio per chi per anni e anni si prende cura
del bene di fronte all'inerzia ed al disinteresse del proprietario.
E’ irrilevante che il possesso sia di buona o di malafede, dal momento che questo
può influire esclusivamente sulla durata del possesso necessario per l'usucapione.
Azione di Rivendicazione
Chi agisce in rivendicazione deve sempre fornire la dimostrazione del suo diritto di
proprietà. Tale prova può presentare aspetti di particolare difficoltà (probatio
diabolica) soprattutto quando si tratti di beni immobili.
Azione Negatoria
Il proprietario può agire per far dichiarare l'inesistenza di diritti affermati da altri
sulla cosa, quando ha motivo di temerne pregiudizio.
Azioni di Nunciazione
Le Azioni di Nunciazione mirano a prevenire possibili danni materiali al bene
oggetto del possesso, così da tutelare il diritto del proprietario di continuare a
godere del bene nello stato in cui si trova.
Quando il confine tra 2 fondi è incerto, ciascuno dei proprietari può chiedere che sia
stabilito giudizialmente.
Le azioni a tutela del possesso, disciplinate a partire dall’art. 1168 fino all’art. 1171
del codice civile, (anche dette azioni possessorie) sono azioni che spettano al
possessore per difendere il suo diritto contro turbative altrui. Esse sono:
Azione di Manutenzione
L’azione di Manutenzione si verifica nel caso in cui il possessore sia stato molestato
relativamente al possesso di un immobile e consiste nel far cessare la molestia in
atto e di impedire future turbative.
Azione di Reintegrazione
L’azione di reintegrazione è l’azione volta a reintegrare nel possesso del bene chi sia
stato vittima di spoglio violento o clandestino e può essere esercitata entro 1 anno.
Abbiamo quindi, da una parte una posizione di "potere", mentre dall'altra una
posizione di "soggezione".
INTERESSE LEGITTIMO
L’interesse legittimo consiste nella pretesa di un privato affinché l'amministrazione
eserciti un potere pubblico in modo da poter conseguire o conservare un'utilità.
ONERE
L’onere è la situazione giuridica soggettiva di un soggetto che è tenuto a mantenere
un determinato comportamento nel proprio interesse (poiché in mancanza non si
produrrebbe un effetto giuridico a lui favorevole).
Tuttavia a differenza dell’obbligo o del dovere il soggetto sul quale grava l'onere è
libero di tenere o meno il comportamento (il mancato adempimento dell'onere non
comporta alcuna sanzione ma il non realizzarsi dell'effetto giuridico favorevole).
Ad esempio viene deciso che Fabio, per saldare il debito che ha con Luca,
debba consegnargli il suo PC, comprargli una bicicletta e potare gli alberi del
suo giardino.
OBBLIGAZIONI PECUNIARIE
Le Obbligazioni Pecuniarie, disciplinate dagli art. 1277 e seguenti del codice civile, si
verificano quando l’adempimento delle stesse obbligazioni consiste nel versare al
creditore una somma di denaro.
- più creditori hanno diritto alla stessa prestazione e l'adempimento verso uno di
essi libera il debitore nei confronti anche degli altri
Nel primo caso si parlerà di Obbligazioni Solidali Attive, mentre nel secondo caso si
parlerà di Obbligazioni Solidali Passive.
OBBLIGAZIONI ALTERNATIVE
Le Obbligazioni Alternative si verificano quando vi sono 2 prestazioni che però non
devono essere eseguite entrambe ma una al posto dell'altra.
Sarà quindi necessario scegliere quale delle 2 prestazioni eseguire e tale scelta è
chiamata "concentrazione", disciplinata dall’art. 1286 del codice civile.
Ogni creditore può trasferire a terzi il suo credito anche senza il consenso del
debitore, dal momento che per quest’ultimo è indifferente il soggetto a cui
effettuare il pagamento.
- che il cedente sia effettivamente titolare del diritto che intende trasferire
- credito stesso non abbia carattere strettamente personale
- il trasferimento non sia vietato dalla legge
Inoltre si richiede che la cessione del credito vada sempre notificata al debitore per
metterlo al corrente dell'avvenuto trasferimento: la cessione ha effetto solo quando
è stata notificata al debitore.
Se infatti il debitore, in buona fede, dovesse saldare il debito col cedente prima di
venir a conoscenza della cessione, è comunque liberato dall'obbligazione (non ha
l’onere di verificare che il soggetto creditore sia cambiato).
- Cessione Pro Soluto (il cedente si limita a garantire l'esistenza del credito al
momento della cessione e l'inesistenza di cause di nullità, annullabilità o altri
vizi che possano far venir meno il credito).
- Cessione Pro Solvendo (il cedente garantisce non solo l'esistenza del credito,
ma anche la solvenza del debitore).
DELEGAZIONE
La delegazione è l'incarico che un soggetto, detto delegante, conferisce a un altro
soggetto, detto delegato, e consiste nel pagare o di promettere di pagare un terzo,
detto delegatario.
- Attiva (quando il delegante è creditore del delegato e dispone del suo diritto
di credito imponendogli di obbligarsi a favore del delegatario. Ovviamente
l'adempimento non potrà essere superiore al valore dell'obbligazione che
intercorre fra delegante e delegato).
ESPROMISSIONE
L'espromissione è il negozio giuridico attraverso cui un terzo, detto espromittente, si
obbliga a pagare nei confronti del creditore, detto espromissario, quanto dovuto dal
debitore, detto espromesso, senza incarico di quest'ultimo.
Si differenzia quindi con forza dalle altre forme di modificazione soggettiva del
rapporto obbligatorio dal lato passivo, ovvero delegazione e accollo.
- Novazione Soggettiva Attiva (nel caso in cui vi sia mutamento della persona
del creditore).
- Novazione Soggettiva Passiva (nel caso in cui vi sia mutamento della persona
del debitore).
MORA
Con il termine mora si intende il ritardo ingiustificato e imputabile relativamente
all’adempimento di un'obbligazione, qualora essa possa essere eseguita anche dopo
la scadenza.
Il codice stabilisce che il debitore è in mora dal momento in cui il creditore gli
chiede l'adempimento in modo formale (per iscritto) salvo i casi previsti dalla legge.
REMISSIONE DEL DEBITO
La remissione del debito, disciplinata dagli art. 1236 e successivi del codice civile, è
l'atto giuridico con il quale il creditore rinuncia volontariamente al proprio credito,
generando l'estinzione dell'obbligazione, la liberazione del debitore e di tutti coloro
che ne avevano garantito l'adempimento.
CORRETTEZZA E DILIGENZA
L’art. 1175 del codice civile afferma che sia il debitore che il creditore devono
comportarsi secondo le regole della correttezza.
L’art. 1176 del codice civile afferma che nell'adempiere l'obbligazione il debitore
deve usare la diligenza del buon padre di famiglia.
DONAZIONE
La donazione, disciplinata dagli art. 769 e successivi del codice civile, è un contratto
con il quale una parte (donante) per spirito di liberalità arricchisce l’altra
(donatario) a titolo gratuito, trasferendo verso quest’ultima un suo diritto o
assumendo verso quest’ultima un’obbligazione.
SUCCESSIONE
Le successioni, disciplinate dagli art. 456 e seguenti del codice civile, sono il
subentrare in un rapporto giuridico, di un soggetto giuridico detto successore, a un
altro soggetto giuridico detto autore.
- tra vivi (detta “inter vivos” si verifica quando l’autore mantiene la sua
soggettività giuridica dopo la successione).
EREDI E LEGATARI
I soggetti che subentrano nella titolarità del patrimonio o di una quota del
patrimonio prendono il nome di eredi.
La distinzione tra erede e legatario è sostanziale, in quanto l’erede subentra sia nei
rapporti attivi che in quelli passivi, e quindi risponde anche dei debiti del defunto.
Inoltre, a differenza degli eredi, i legatari possono essere designati solo con
testamento (la disposizione testamentaria che li individua prende il nome di legato).
Ad esempio, capita spesso che il defunto nomini un soggetto come suo erede, ma
disponga di un singolo bene (come per esempio un gioiello) in favore di un altro
soggetto.
Nella maggior parte degli ordinamenti, la libertà di disporre con testamento del
proprio patrimonio è limitata da una quota di riserva, generalmente a favore dei
legittimari, i quali hanno diritto, a prescindere dalla volontà del defunto, a una
determinata quota del suo patrimonio (si parla di successione necessaria).
Nel caso in cui il de cuius abbia disposto per testamento solo una parte dei suoi
beni, verrà applicata la successione legittima limitatamente ai beni che non sono
stati citati.
TESTAMENTO
Nell’ambito della successione testamentaria emerge la figura chiave del testamento,
ovvero quell’atto giuridico mediante il quale una persona manifesta il proprio volere
e dispone dei propri diritti per il tempo in cui avrà cessato di vivere.
- è un atto unilaterale
- è mortis causa
- non recettizio
- di natura personale
SOSTITUZIONE TESTAMENTARIA
La sostituzione testamentaria, disciplinata dagli art. 688 e successivi del codice civile,
è un istituto di diritto successorio che si determina quando il testatore istituisce
come erede o legatario una determinata persona e al tempo stesso dispone che ad
essa debba subentrare un'altra persona, qualora si verifichi un determinato
avvenimento.
- Sostituzione Ordinaria
- Sostituzione Fedecommissaria (semplice o assistenziale)
ACCETTAZIONE EREDITÁ
Il diritto di accettare l’eredità può essere esercitato entro 10 anni dal giorno
dell’apertura della successione ed è irrevocabile una volta compiuto.
- Tacita (si compiono atti che confermano la volontà di accettare l’eredità e che
comunque non si avrebbe il diritto di compiere se non in qualità di erede).
In questo modo si evita la “confusione dei beni del defunto con i beni dell’erede”
limitando la responsabilità dell’erede nel pagamento dei debiti limitatamente al
valore dei beni che gli sono stati lasciati dal defunto.
RINUNCIA EREDITÁ
Il diritto di rinuncia all’eredità può contemplarsi solo dopo l’apertura della
successione e prima della accettazione (quindi non si può rinunciare all’eredità di
una persona vivente).
La rinuncia è un atto unilaterale talmente impegnativo che può ritenersi valido solo
attraverso un atto pubblico.
- Età minima matrimoniale pari a 16 anni per gli uomini e 14 per le donne
- Marito capo della famiglia e decide ove posizionare la residenza
La legge n. 151 del 19 maggio 1975 viene promulgata con l’obiettivo di riformare la
materia del diritto di famiglia ai principi costituzionali e all’evolversi della società.
MATRIMONIO
Il matrimonio è l'atto con il quale 2 persone maggiorenni di sesso diverso
formalizzano la loro volontà di realizzare una comunione di vita spirituale e
materiale.
Tale comunione può essere intesa attraverso una duplice accezione: come Rapporto
e come Atto.
Il matrimonio come Rapporto è l'insieme dei diritti e degli obblighi che legano tra
loro i coniugi, come per esempio l’obbligo:
E’ chiaro che alcuni di questi obblighi, se visti dalla prospettiva del coniuge, possono
divenire dei diritti a tutti gli effetti, come per nel caso dei primi 2 obblighi per
esempio, i quali si trasformano rispettivamente nel:
Comunione d’acquisti (i beni comuni sono limitati agli acquisti, cioè ai beni
acquisiti da ogni coniuge, a titolo oneroso, durante il regime matrimoniale).
Partecipazione agli Acquisti (si tratta di un regime misto attraverso il quale i coniugi
vivono in separazione dei beni durante il matrimonio e in comunione d’acquisti al
momento dello scioglimento).
Separazione dei Beni (ogni coniuge è titolare esclusivo dei beni acquisiti durante il
matrimonio e in caso di scioglimento non farà altro che mantenerne il possesso).
UNIONI CIVILI
L'unione civile è l’atto con il quale 2 persone maggiorenni dello stesso sesso
formalizzano la loro volontà di unirsi, attraverso una dichiarazione, di fronte
all'ufficiale di stato civile.
A livello generale valgono le stesse regole del matrimonio, anche se vi sono alcune
differenze veramente importanti.
Si segnala, per esempio, che la legge Cirinnà non fa alcun riferimento né all'obbligo
di fedeltà né a quello di collaborazione, che invece scaturiscono dal matrimonio.
Nell’unione civile inoltre il cognome viene scelto dalla coppia tra i loro, mentre nel
matrimonio è la moglie che aggiunge al proprio cognome quello del marito.
DIVORZIO E SEPARAZIONE
La separazione, disciplinata a partire dall’art. 150 del codice civile, è un istituto
giuridico attraverso il quale i coniugi non pongono fine al rapporto matrimoniale,
ma al contrario ne sospendono gli effetti nell'attesa di una riconciliazione o di un
provvedimento di divorzio.
Il divorzio, introdotto e disciplinato dalla legge n. 898 del 01.12.1970 consiste nello
scioglimento del matrimonio, ovvero di tutti i doveri, di tutti i diritti e di tutti gli
effetti, sia sul piano personale sia sul piano patrimoniale.
In particolare ogni figlio ha dei diritti che devono essere garantiti dai genitori,
ovvero:
- essere mantenuto
- essere educato e istruito
- essere assistito moralmente
- crescere in famiglia
- mantenere rapporti significativi con i parenti
Tutti i diritti elencati devono essere non solo garantiti ma vanno conseguiti nel
rispetto delle capacità, delle inclinazioni naturali e delle aspirazioni del figlio.
- rispettare i genitori
- contribuire al mantenimento della famiglia, finché convive con essa, in
relazione alle proprie capacità.
POTESTA’ GENITORIALE
La potestà genitoriale, o responsabilità genitoriale, è disciplinata dall’art. 316 del
codice civile, e va esercitata di comune accordo, tenendo conto delle capacità, delle
inclinazioni naturali e delle aspirazioni del figlio.
Il giudice, dopo aver sentito i genitori e ascoltato il figlio (nel caso in cui egli abbia
compiuto 12 anni o sia comunque in grado di discernere) ha il compito di suggerire
le modalità di risoluzione più idonee.
PARENTELA E AFFINITA’
La legge italiana distingue diverse tipologie di rapporto nell'ambito della famiglia, in
particolare distinguendo nettamente fra parentele e affinità.
Si parla di parentela solo tra i soggetti che discendono da uno stesso stipite, ovvero
uno stesso ascendente.
Per fare un esempio, secondo la legge, sono parenti i fratelli, perché hanno in
comune lo stesso genitore, sono parenti un padre ed un figlio, perché hanno in
comune uno stesso ascendente, ovvero il nonno.
- Linea Retta (persone di cui l'una discende dall'altra, come un padre e un figlio)
- Linea Collaterale (persone che, pur avendo un ascendente comune, non
discendono una dall'altra, come i fratelli precedentemente citati).
Ancora diverso è il rapporto che si crea tra coniugi, che non rientra né nella
parentela né nell’affinità: si parlerà in questo caso di coniugio.
STATUS DI FIGLIO
Con il termine status si indica la posizione di un soggetto in relazione a un
determinato contesto sociale.
Lo status può essere di diritto pubblico (ad esempio quello di cittadino) o di diritto
privato (ad esempio, quello di figlio o di coniuge).
Nell’ambito del diritto di famiglia vale la pena approfondire lo status di figlio, che
indica l’insieme delle circostanze idonee ad accertare il rapporto di filiazione con i
genitori.
In passato si distingueva fra figli legittimi (nati nel matrimonio) e naturali (nati al di
fuori del matrimonio), ma attraverso una serie di interventi legislativi ogni
trattamento differenziale è stato abolito.
Ciò non toglie tuttavia che possano sorgere controversie circa la paternità del figlio,
e l’esistenza del matrimonio comporta la:
- Presunzione di Paternità (si presume che il marito sia il padre del figlio
concepito durante il matrimonio, secondo l’art. 231 del codice civile)
L'accertamento della maternità, invece, non pone particolari problemi poiché, come
afferma il famoso detto latino "mater sempre certa est".
FILIAZIONE
La filiazione è il rapporto che intercorre tra i genitori e i figli ed assegna ai primi il
dovere di istruirli ed educarli, indipendentemente dalla loro condizione di figli
legittimi o naturali.
Accanto alle forme di filiazione appena citate la legge introduce una 4° fascia non
dovuta a procreazione, che prende il nome di Filiazione Adottiva.
Ciò non toglie che possano sorgere controversie circa la paternità del figlio, e
l’esistenza del matrimonio comporta la:
- Presunzione di Paternità (si presume che il marito sia il padre del figlio
concepito durante il matrimonio, secondo l’art. 231 del codice civile)
L'accertamento della maternità, invece, non pone particolari problemi poiché, come
afferma il famoso detto latino "mater sempre certa est".