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Diritto Privato: Sistema di regole tra i conflitti tra gli uomini a partire da quelli

familiari a quelli da cui è percorsa la società nel suo insieme


Funzione-> Proibisce l’uso della violenza per la risoluzione dei conflitti nonché
quella di risolvere tali conflitti con l’applicazione di regole predeterminate e
conosciute, queste regole compongono nel loro insieme un sistema, questo
sistema viene definito ordinamento giuridico
Il Diritto Privato riguarda sia gli interessi materiali (consistenti nel rapporto tra il
soggetto e un bene), sia di interessi non materiali (diritto alla salute, rispetto del
nome ecc..), si occupa inoltre sia di interessi individuali (riguardanti le singole
persone), sia di interessi collettivi (facendo riferimento a categorie di soggetti)

La cooperazione tra gli uomini rende realizzabili risultati che sarebbero


irraggiungibili dal singolo, ma per essere realizzati ci devono essere 3 condizioni:
1) Il coordinamento degli apporti individuali deve essere disciplinato da regole
di condotta
2) Queste regole devono essere decise da appositi organi in base a regole di
competenza, organizzazione e struttura
3) Queste regole devono essere rispettate.

Ciascuna regola dell’ordinamento viene chiamata norma e poiché il sistema di


regole attraverso le quali viene assicurato e garantito l’ordine di una società
rappresenta il diritto di quella società ciascuna di tali norme viene definita
giuridica.
Norma giuridica: Consiste in una regola generalmente di condotta che se viene
osservata ci consente di dire che il diritto ha raggiunto la sua finalità, quando la
norma non è osservata c’è la necessita di una sanzione.
Sanzione: Conseguenza che la norma giuridica fa derivare dalla violazione della
regola.

Le norme giuridiche sono una produzione di quelle che noi chiamiamo fonti, di
solito la norma viene consacrata in un documento normativo che viene definito
normalmente “la legge”
Caratteri norma giuridica:
 Generalità: Per generalità si intende che la legge non può e non deve essere
dettata per singoli individui bensì deve essere dettata per categorie o classi
generiche di soggetti
 Astrattezza: Si intende sottolineare che la legge non deve essere dettata per
situazioni concrete, deve invece essere dettata per fattispecie astratte,
ovvero per situazioni individuate ipoteticamente.

N.B. Non posso promulgare una legge rispetto ad una singola situazione specifica,
questo violerebbe il principio della generalità.

Accanto ai due requisiti deve essere rispettato il principio di eguaglianza (sancito


dall’articolo 3 della Costituzione), il principio di eguaglianza ha due profili:
 Principio di carattere formale: (articolo 3 comma 1) è equiparato al principio
di ragionevolezza, questo principio ci consente di dire che possono essere
consentite differenze ragionevoli ma sono vietate quelle che introducono
differenze irragionevoli
 Principio sostanziale: (articolo 3 comma 2) principio di uguaglianza, significa
che il potere pubblico deve impedire e fare quanto necessario per eliminare
disuguaglianze di fatto

SOGGETTO

Nel nostro ordinamento ogni persona è soggetta di diritto, secondo l’articolo 1 del
codice civile la capacità giuridica è l’idoneità a diventare titolare di diritti e di
dovere, per le persone fisiche si acquista al momento della nascita, ovvero al
momento del distacco del bambino dalla madre. Quando nasce il bambino viene
dichiarato all’ufficiale di stato civile (dichiarandone il nome)
N.B. Non è invece considerato “soggetto” il concepito (embrione).

Per esigenze della viti di relazione è necessario anche identificare il luogo in cui
ciascun soggetto vive e opera, a tal proposito ci sono 3 diversi concetti giuridici:
 Residenza: E’ il luogo in cui la persona ha la dimora abituale, ciascuna
persona è ritenuta a comunicare al proprio comune la propria residenza
 Domicilio: Luogo in cui la persona ha stabilito la sede principale dei suoi
affari
 Domicilio legale: Non fissato dalla persona ma definito dalla legge (esempio-
> i minori hanno il domicilio legale presso i genitori)
 Dimora: Non viene definito dalla legge, è il luogo in cui si trova una persona
in un dato periodo (esempio-> può essere anche l’albergo)

Capacità di agire

E’ l’idoneità a compiere validamente atti giuridici che consento al soggetto di


acquisire ed esercitare diritti, ovvero di assumere e adempiere determinati
obblighi, si acquisisce al 18° anno di età, lo scopo di questa definizione è quella di
proteggere i soggetti che non possono validamente esercitarla
Esempio-> minori, interdetti giurisdizionalmente e affetti da gravi malattie

Interdizione: Secondo l’articolo 114 sono interdette le persone che si trovano in


condizioni di abituale infermità di mente che li rende incapaci di rendere i propri
interessi (l’interdizione è la tutela più forte del nostro ordinamento)
Inabilitazione: Si ha luogo nel momento in cui l’infermità di mente non è talmente
grave da far luogo all’interdizione
Amministrazione di sostegno: Secondo l’articolo 404 la persona che per effetto di
un’infermità ovvero di una menomazione fisica o psichica si trova
nell’impossibilità parziale o temporanea di provvedere ai propri interessi può
essere assistita da un amministratore di sostegno nominato dal giudice tutelare
nel luogo in cui questa ha la residenza o il domicilio.
N.B. In tutti e 3 i casi i diritti personalissimi non possono mai essere rappresentati
dal tutore o amministratore di sostegno. (la volontà di sposarsi è un diritto
personalissimo)
L’articolo 405 del codice civile stabilisce che l’amministratore di sostegno deve
essere nominato con un decreto del giudice con il quale bisogna specificare la
durata, l’oggetto del carico e i limiti di spesa, a questo deve essere data idonea
pubblicità
Elementi del decreto:
 Nome Beneficiario e amministratore
 Durata incarico
 Oggetto dell’incarico e degli atti che l’amministratore di sostegno ha il
potere di compiere
 Atti che il beneficiario può compiere solo con l’assistenza
dell’amministratore
 Limiti di spesa che l’amministratore può sostenere utilizzando i beni
del beneficiario
 Periodicità con cui l’amministratore deve dar conto al giudice
dell’attività e delle condizioni di vita del beneficiario

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