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Diritto privato

riassunto
istituzioni di Diritto Privato Galgano
V EDIZIONE 2008

n.b. manca il paragrafo 6 del capitolo 3: I diritti della personalit (da pag.
58 a pagina 67)

A cura di Olga Landi

Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

CAPITOLO PRIMO: IL DIRITTO PRIVATO

1. IL DIRITTO
DIRITTO: sistema di regole per la soluzione dei conflitti tra gli uomini (la convivenza
umana in perenne contesa, sia in famiglia che in societ).
FUNZIONE DEL DIRITTO: risolvere i conflitti tra gli uomini con lapplicazione di regole
predeterminate, proibendo luso della violenza.
Queste regole costituiscono un sistemache si rif a un modello di equilibrio generale. I
sistemi di regole mutano nel tempo e nello spazio.
LORGANIZZAZIONE GIURIDICA
Per ordinare una societ secondo il diritto occorre:
1) autorit che crea regole
2) autorit che le applichi
Nella nostra societ le autorit che creano il diritto sono:
1) STATO (parlamento e governo) autorit nazionale
2) COMUNITA EUROPEA (consiglio) autorit sovranazionale
3) REGIONI / ENTI LOCALI (consigli regionale, comunali) autorit infrastatuale
Autorit che hanno il potere di applicarlo:
1) AUTORITA GIUDIZIARIA organo dello Stato
2) CORTE DI GIUSTIZIA organo della comunit europea
NB:
Nel sistema del COMMON LAW(sistema anglosassone) lautorit giudiziaria ha anche il
potere di creare il diritto (precedente giudiziario vincolante).La differenza con la Civili Law
(sistema continentale) che si parte da fatti individuali e concreti per arrivare alla
formulazione di norme generali e astratte.
La complessit del sistema di diritto dovuta a:
1) intensit dei rapporti economici
2) livello culturale
3) molteplicit degli interessi sociali

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GLI ALTRI SISTEMI DI REGOLE


1) principi della MORALE distinzione tra bene e male
2) comandamenti della RELIGIONE regole di fonte sovrannaturale
3) regole del COSTUME distinzione tra corretto e scorretto
Queste sistemi possono coincidere con il diritto (es. uccidere, rubare) oppure no (es.
matrimonio, pagare debiti di gioco).
A questi sistemi (talvolta con una forza obbligante superiore al diritto) si ubbidisce per
adesione interiore; il diritto invece si distingue per il carattere di coercitivit( un sistema
che impone losservanza delle regole, attraverso azioni materiale o sanzioni).
LEGITTIMAZIONE DEL DIRITTO
Punto di vista formale: si legittima in forza del potereche ha lautorit che lo emana o che
lo applica.
Punto di vista sostanziale: si legittima con il consensoin quanto il diritto espressione
della societ ed accettato dalla maggior parte dei cittadini.
Dibattito:
Concezione volontaristica il diritto espressione della volont sovrana
Concezione organicistica il diritto unautorganizzazione spontanea della societ

2. LA NORMA GIURIDICA
Norma giuridica: unit elementare del sistema del diritto
Ordinamento giuridico: insieme delle norme che compongono il sistema
Istituto: insieme di norme tra loro coordinate (es. istituto della propriet)
La norma consiste in un comando o precetto formulato in termini:
generali perch si rivolge a una serie di persona (non a una singola)
astratti perch riguarda serie ipotetica di fatti (non fatti concreti)
La norma sempre precettiva(cio contiene gi di per s un precetto, cosicch non c
bisogno di altre norme per applicarla). Solo a volte apparentemente descrittiva.

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Sentenza: provvedimento del giudice, un comando individuale e concreto (opposto


quindi alla norma)

Le regole sono precostituite per due motivi:


1) assicurare uniformitdi soluzioni
2) per il principio della certezzadel diritto il cittadino deve sapere in anticipo quali sono i
fatti leciti e quelli illeciti
GRADI DI GENERALITA E ASTRATTEZZA
-Norme del diritto comune o diritto generale: si rivolgono a chiunque o si riferiscono a
qualunque fatto (grado pi alto)
- Norme di diritto speciale: delimitano la serie di soggetti a cui si rivolgono o di fatti a cui
si riferiscono; riguardano specifiche professioni o situazioni sociali.

3. DIRITTO PRIVATO E DIRITTO PUBBLICO


DIRITTO PRIVATO: il diritto senza ulteriori qualificazioni, meglio detto DIRITTO
COMUNE, applicabile sia nel rapporto tra privati sia in quelli dove partecipa lo Stato
Istituti del diritto privato:
- propriet
- contratto
- responsabilit civile
- impresa
Tali norme si applicano sia a soggetti privati che pubblici (tranne diritto di famiglia o
successione a causa di morte)
DIRITTO PUBBLICO: diritto che regola lesercizio della sovranit. Si distingue dal privato
perch:
1) regolasoloi rapporti ai quali partecipa lo Stato
2) in questi rapporti lo Stato dotato di sovranit
Stato di diritto: Stato che esercita la sovranit secondo le norme del diritto pubblico.
Esso regola:

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1) lORGANIZZAZIONE DELLO STATO: formazione e composizione degli apparati


legislativi, esecutivi e giudiziari
2) i RAPPORTI AUTORITATIVI: i rapporti dellesercizio di poteri sovrani
Si articola in sotto-sistemi:
DIRITTO COSTITUZIONALE: riguarda le regole fondamentali di organizzazione dello
Stato (libert e doveri del cittadino) e a quali organi spetta lesercizio delle funzioni
sovrane
DIRITTO AMMINISTRATIVO: riguarda compiti e attivit della pubblica amministrazione
DIRITTO PENALE: regola la potest punitiva dello Stato
DIRITTO PROCESSUALE: riguarda lattivit dei giudici di applicare il diritto a casi concreti

STATO A DIRITTO AMMINISTRATIVO lattivit dellesecutivo e degli enti pubblici si


svolge per atti autoritativi regolati dal diritto amministrativo (come in Italia)
STATO A DIRITTO COMUNE pubblica amministrazione agisce secondo il diritto privato
(come in Gran Bretagna)
4. DIRITTO OGGETTIVO E DIRITTO SOGGETTIVO
Diritto in senso OGGETTIVO: insieme delle norme che prescrivono agli individui dati
comportamenti prescrive obblighi e divieti. Ogni norma giuridica dispone a un possibile
conflitto di interessi impedisce la realizzazione di interessi valutati come non degni di
tutela.
Diritto in senso SOGGETTIVO: pretesa di un soggetto ad esigere da un altro losservanza
di un dovere che una norma impone al secondo nellinteresse del primo. Il rapporto
regolato da una norma detto rapporto giuridico, entro il quale si distinguono soggetto
PASSIVO e soggetto ATTIVO la struttura fondamentale del rapporto giuridico il
dovere del soggetto passivo e la pretesa del soggetto attivo.
Non sempre le norme di diritto oggettivo prescrivono doveri che riconoscono diritti
soggettivi: sono le norme che proteggono gli interessi generali (es. imporre di pagare le
tasse o vietare le riunioni armate), e il cui soggetto attivo lintera societ e quindi lo Stato
o lente pubblico. In questo tipo di rapporto giuridico al dovere del soggetto passivo si
contrappone il potere sovrano o potest di imperio (es. esigere il pagamento dei
contributi).
Spesso, tuttavia, le norme imposte a tutela di interessi generali della societ proteggono
anche linteresse particolare dei suoi singoli membri (es. lequa e razionale utilizzazione
del suolo o i limiti alla facolt di costruire).

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I diritti soggettivi includono due sottocategorie:


- diritti assoluti: diritti riconosciuti a un soggetto nei confronti di tutti (es. diritto di propriet).
Essi comprendono i diritti reali (diritti assoluti sulle cose)
i diritti della personalit (diritti assoluti della persona umana)
- diritti relativi: diritti riconosciuti a un soggetto nei confronti di determinatepersone.
Essi comprendono diritti di credito (il cui dovere correlativo lobbligazione o debito)
diritti di famiglia (il cui dovere correlativo lobbligo)
SOGGEZIONE: ricorre quando una norma espone un soggetto a subire, passivamente, le
conseguenze di un atto altrui (non n un obbligo n un divieto). La situazione attiva ,
correlativa ad una soggezione, si definisce come potere.
Se il potere riconosciuto dal diritto pubblico detto potere sovrano(es. lo Stato che
espropria i beni del privato nei casi previsti dalla legge).
Se il potere riconosciuto dal diritto pubblico detto diritto potestativo (es. diritto di
recesso).
ONERE: comportamento che il soggetto libero o meno di osservare, ma che deve
osservare se vuole realizzare un dato risultato (es. lonere della prova: il soggetto deve
provare i fatti se vuole far valere un diritto in giudizio).
POTESTA: quando il diritto oggettivo attribuisce a un soggetto la protezione di interessi
altrui. Non c coincidenza tra portatore dellinteresse e titolare del diritto (es. la potest dei
genitori sui figli).
Non da confondere con il potere derivato: con esso un soggetto abilitato ad agire
nellinteresse altrui per:
- incarico conferitogli dallo stesso interessato (rappresentanza)
- provvedimento di una autorit pubblica (tutori, curatori, amministratori di sostegno)
5. FATTI GIURIDICI, ATTI GIURIDICI, NEGOZI GIURIDICI
FATTO GIURIDICO: ogni accadimento, naturale o umano, al verificarsi del quale
lordinamento giuridico ricollega un qualsiasi effetto giuridico, costitutivo, modificativo e
estintivo dei rapporti giuridici.
Pu essere un accadimento naturale(es. straripa un fiume che modifica lestensione di
un campo coltivato) oppure un fatto umano (come effetto di un consapevole e volontario
comportamento delluomo).
Tra i fatti umani si distinguono:

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1) ATTI LECITI / ATTI ILLECITI (conformi o meno al diritto)


2) COMPORTAMENTI DISCREZIONALI / COMPORTAMENTI DOVUTI (a seconda se si
liberi di farli o meno)
NB: il soggetto esonerato dalla responsabilit per fatto illecito se incapace di intendere e
di volere.
ATTO GIURIDICO: atto destinato a produrre effetti giuridici. Sono una sottocategoria
dei fatti giuridici perch affinch essi producano effetti non basta la capacit di intendere e
di volere ma anche la capacit legale di agire.
Si dividono in:
1) DICHIARAZIONI DI VOLONTA si distinguono per il ruolo che ha la volont
delluomo. Leffetto giuridico (costitutivo, modificativo o estintivo) non si ricollega solo alla
volontariet del comportamento ma anche alla volont degli effetti: non basta che il
soggetto abbia voluto il fatto, occorre che esso abbia voluto altres leffetto
2) DICHIARAZIONI DI SCIENZA atti con i quali il soggetto dichiara di avere conoscenza
di un fatto giuridico. Leffetto di provare lesistenza di fatti giuridici (es. dichiarazione del
creditore di aver ricevuto il pagamento del proprio credito).
NEGOZIO GIURIDICO: atto di volont (rientra tra gli atti giuridici). E un termine estraneo
al linguaggio legislativo. In Germania una categoria legislativa; Italia, Francia e lintero
mondo del Common Law ignorano il concetto di negozio giuridico (destinato ormai a
scomparire).

CAPITOLO SECONDO: LE FONTI DEL DIRITTO E


LINTERPRETAZIONE DELLA LEGGE

1. IL SISTEMA DELLE FONTI DEL DIRITTO


Se ne pu parlare in due sensi:
-Fonti di produzione: modi di formazione delle norme giuridiche
-Fonti di cognizione: testi che contengono le norme che formate
La legge la principale fonte del diritto.
Le fonti si dividono in due ordini:

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DIRITTO NAZIONALE: basato sulla sovranit dello Stato italiano


DIRITTO SOVRANAZIONALE: basato sui poteri della Comunit europea
Prelegge: disposizione sulla legge in generale.

Le preleggi indicano come fonti del diritto:


1) TRATTAMENTO DELLA COMUNITA EUROPEA E REGOLAMENTI COMUNITARI
2) COSTITUZIONE E LEGGI COSTITUZIONALI
3) LEGGI ORDINARIE DELLO STATO
4) LEGGI REGIONALI
5) REGOLAMENTI
6) USI
Lordine gerarchico e se non viene rispettato si ha lillegittimit della norma che risulta in
contrasto (le leggi ordinarie non possono contrastare con le norme della Costituzione,
ecc.)
1) TRATTAMENTO DELLA COMUNITA EUROPEA E REGOLAMENTI COMUNITARI: la
Comunit europea rivolge direttive vincolanti agli Stati membri per la formazione di un
diritto europeo uniforme (ha quindi la funzione indiretta di creare il diritto). La nostra
adesione a questo ente sovrano ha comportato una limitazione della sovranit dello Stato:
il giudice tenuto a disapplicare le norme interne che risultino in contrasto con le norme
comunitarie.
2) COSTITUZIONE: la legge fondamentale della Repubblica. E una costituzione rigida,
ossia per modificarla occorre un procedimento speciale, detto di revisione costituzionale
cos come per le leggi costituzionali leggi emanate in materia per le quali la
Costituzione formula una riserva di legge costituzionale.
Se una norma in contrasto con la Costituzione detta costituzionalmente illegittima (a
giudizio della Corte costituzionale) e viene eliminata definitivamente dallordinamento
giuridico.
3) LEGGI ORDINARIE: procedimento di formazione di norme giuridiche. La maggior parte
per stata formata in epoca fascista e quindi secondo un procedimento autoritario di
formazione delle leggi (che non quello attuale).
Alle leggi ordinarie sono equiparati atti del governo aventi forza di legge ordinaria:

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- i decreti-legge perdono efficacia se entro sessanta giorni il governo non li ha convertiti


in legge
- i decreti legislativi emanati per delega del parlamento
4) LEGGI REGIONALI: sono lautonomia che la Costituzione riconosce alle regioni
5) REGOLAMENTI: fonte normativa sottordinata alla legge: non possono contenere norme
contrarie alle disposizioni di legge. La loro legittimit giudicata dal giudice ordinario.

Si dividono in:
-regolamenti governativi di esecuzione emanati per regolare, nei dettagli, materie gi
regolate dalla legge
-regolamenti governativi indipendenti emanati per regolare materie non regolate da
nessuna legge.
6) USI O CONSUETUDINI: fonte non scritta e non statuale di produzione di norme
giuridiche. Consistono nella pratica uniforme e costante di dati comportamenti, seguita con
la convinzione che quei comportamenti siano giuridicamente obbligatori (es. il segreto
bancario).
2. EFFICACIA DELLA LEGGE NEL TEMPO
Leggi e regolamenti entrano in vigore solo dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta
ufficiale per essere conoscibili da chiunque lignoranza della legge non scusa.
Cessazione della loro efficacia:
1) per abrogazione espressa disposizione di una legge successiva
referendum popolare
sentenza di illegittimit costituzionale
2) perabrogazione tacita incompatibilit con una nuova disposizione di legge
per una nuova legge che regola la materia
NB: La legge non ha effetto retroattivo: non dispone per lavvenire.

3. INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE


Linterpretazione della legge unoperazione preliminare, compiuta da chi applica la
legge, che stabilisce:
1) qual la norma generale e astratta da ricondurre a un caso particolare e concreto

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2) qual il significato da attribuire alle norme


La legge si applica se si attribuisce un senso reso palese da:
- INTERPRETAZIONE LETTERALE: la legge va interpretata alla lettera si rende
impossibile attribuirle un senso liberamente, imponendo al giudice di attenersi
strettamente alla legge di Stato e vietandogli di creare il diritto.
- INTERPRETAZIONE TELEOLOGICA: lintenzione del legislatore linterpretazione deve
essere il pi possibile aderente al senso letterale delle parole e, al tempo stesso, il pi
corrispondente allintenzione del legislatore.
Linterpretazione teleologica pu dar luogo a:
- INTERPRETAZIONE ESTENSIVA: si attribuisce alle parole un significato pi ampio di
quello letterale
-INTERPRETAZIONE RESTRITTIVA: si attribuisce alle parole un significato pi ristretto di
quello comune, giudicato pi aderente allintenzione del legislatore.
LANALOGIA
Ogni ordinamento giuridico presenta il carattere della completezza: non pu ammettere
lacune e deve dare soluzione ad ogni possibile conflitto. Se ci non fosse possibile si
provvede allapplicazione analogica del diritto: il conflitto si risolve con casi simili e
materie analogiche. Quindi in mancanza di una precisa norma di legge, il giudice non pu
creare la regola liberamente.
APPLICAZIONE DIRETTA: applicazione di una norma di legge ad un caso da essa
previsto
APPLICAZIONE ANALOGICA: applicazione di una norma di legge ad un caso analogo a
quello da essa previsto.
LIMITI DELLAPPLICAZIONE ANALOGICA Non possono essere applicate a casi simili
le norme penali e le norme eccezionali.
Nel caso in cui non si trovi neanche una norma analogica il giudice deve decidere secondo
i principi generali dellordinamento giuridico dello Stato (principi non scritti).
4. IL DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO
Con quale diritto regolare i rapporti tra cittadini di Stati diversi? Con quale diritto regolare i
rapporti che cittadini stranieri costituiscono sul territorio di un altro Stato?
IL RINVIO ALLA LEGGE STRANIERA
Il principio della statualit del diritto non comporta, necessariamente, che sul territorio di
ciascuno Stato si applichi sempre e soltanto il diritto di quello Stato. Ciascuno Stato pu
autonomamente stabilire che a certi rapporti si applichi il diritto prodotto da altri Stati.

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Questo accade grazie a una norma di diritto statuale che rinvia, per la regolazione di certi
rapporti, al diritto di altri Stati. Il rinvio non una rinuncia alla sovranit, bens espressione
stessa di sovranit dello Stato.
Questa materia regolata da una serie di norme dette norme di diritto internazionale
privato che stabiliscono quando il giudice italiano deve applicare il diritto italiano e quando
il diritto di altri Stati. Possono nascere per dei conflitti quando ciascuno Stato pretende
che venga applicato il proprio diritto.
LA LEGGE NAZIONALE criterio per il quale il giudice italiano applica il diritto italiano o il
diritto straniero che si tratti di regolari rapporti relativi a cittadini italiani o stranieri.
LEGGE DEL LUOGO per la propriet e altri diritti reali su cose mobili o immobili vale la
legge del luogo nel quale le cose si trovano.
TRATTAMENTO DELLO STRANIERO
Lo straniero sempre sottoposto agli obblighi previstidalla legge italiana, ma ammesso a
fruire dei diritti civili riconosciuti dallordinamento italiano solo a condizione di reciprocit:
cio solo se la sua legge nazionale ha norme di diritto internazionale privato che
consentono allo straniero di fruire dei diritti civili da essa riconosciuti ai propri cittadini (es.
lo straniero pu avere delle propriet in Italia, protette dal diritto italiano, solo se il suo
Stato di appartenenza consente al cittadino italiano di avere propriet sul suo territorio).
NB: Questo principio non si applica sui diritti inviolabili delluomo.
ORDINE PUBBLICO INTERNAZIONALE
Norma secondo la quale il diritto straniero non applicabile in Italia se i suoi effetti sono
contrari allordine pubblico.
CONOSCENZA DEL DIRITTO STRANIERO
Il giudice tenuto a conoscere non solo il diritto nazionale ma anche quello straniero
(iurianovit curia) e, nel caso in cui non si reperisca la norma straniera applicabile,
applicher la legge italiana.

CAPITOLO TRE: LE PERSONE

1. CONDIZIONE GIURIDICA DELLA PERSONA: CAPACITA GIURIDICA, NOME E SEDE

CAPACITA GIURIDICA: attitudine delluomo ad essere titolare di diritti e doveri. Questa


attitudine si acquista al momento della nascita e perdura sino al momento della morte.

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Il gi concepito non ancora nato privo di capacit giuridica: la legge gli riserva dei diritti
subordinati allevento della nascita (se ci non avviene questi perdono di efficacia).
NOME: ogni persona identificata da un nome che consta del nome in senso stretto, o
prenome, e del cognome. Il cognome, se il figlio legittimo, quello del padre, altrimenti
risulta essere figlio di ignoti e il cognome deciso dallufficiale di stato civile. Se invece il
figlio illegittimo riconosciuto prende il cognome del genitore che lo ha riconosciuto o, se
riconosciuto da entrambi, il cognome del padre.
Il maggiorenne pu cambiare sia nome che prenome.
DOMICILIO: luogo in cui la persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari.
RESIDENZA: luogo di dimora abituale della persona.
DIMORA: luogo in cui la persona attualmente soggiorna (es. seconda casa, camera in
affitto).
SOGGIORNO: luogo in cui la persona alloggia occasionalmente o momentaneamente (es.
albergo).
ASSENZA E MORTE PRESUNTA
Se una persona scompare dal luogo del suo ultimo domicilio e non se ne hanno pi notizie
sorge il problema di provvedere alla conservazione del suo patrimonio. I presunti
successori possono chiedere la nomina di un curatore. Trascorsi due anni il tribunale
dichiara lassenza della persona e i successori acquistano il possesso temporaneo dei
beni: li amministrano e fanno proprie le rendite ma non possono alienarli, ipotecarli o darli
in pegno. Se lassente ritorna gli saranno restituiti i beni ma non le rendite.
Se trascorrono dieci anni il tribunale dichiara la morte presunta, che produce gli stessi
effetti della morte naturale: si apre la successione ereditaria e gli eredi ne hanno la piena
disponibilit. Se il presunto morto ricompare gli saranno restituiti i beni ma nello stato in cui
si trovano.
2. LA CAPACITA DI AGIRE: I MINORI, GLI INTERDETTI E GLI INABILITATI
CAPACITA DI AGIRE: attitudine del soggetto a compiere atti giuridici, si consegue con il
raggiungimento della maggiore et.
Alcuni atti sono consentiti al minore sedicenne: contrarre matrimonio, riconoscere il figlio
naturale.
Il minore acquista diritti solo per mezzo dei genitori (poich sottoposto alla potest dei
genitori) o di un tutore. Al genitore o tutore spetta la legale rappresentanza del minore:
amministrano i suoi beni e compiono atti giuridici in suo nome, validi solo per gli atti che
non abbiano carattere strettamente personale (es. matrimonio o iscrizione a un partito
politico).

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EMANCIPATO: il sedicenne che contrae matrimonio acquista piena capacit di agire


per gli atti di ordinaria amministrazione, mentre per gli atti di straordinaria
amministrazione necessaria lassistenza e il consenso di un curatore.
INTERDETTO: il maggiorenne, essendo in condizione di abituale infermit mentale,
privato della capacit di agire. Viene perci nominato un tutore che ha gli stessi poteri
di rappresentanza legale del minore.
INABILITATO: maggiorenne in uno stato di infermit mentale non talmente graveda
giustificare la totale privazione della capacit di agire, ad es. i prodighi (coloro che
sperperano il proprio patrimonio), o coloro che abitualmente abusano di bevande alcoliche
o sostanze stupefacenti. La sua posizione corrisponde a quella del minorenne
emancipato. E quindi nominato un curatore.
Recentemente stata introdotta la figura dellamministratore di sostegno: subentra
quando il maggiorenne impossibilitato a provvedere ai propri interessi a causa di
qualsiasi infermit, anche non mentale, o da una menomazione, anche solo fisica. Il
decreto deve indicare quali atti lamministratore pu compiere in nome del beneficiario e
quali pu compiere solo con lassistenza del primo. Il beneficiario conserva comunque la
capacit di agire.
3. LA PERSONA FISICA E LA PERSONA GIURIDICA
Per il codice civile, luomo una persona fisica; alle organizzazioni collettive (enti pubblici,
associazioni, fondazioni) si d il nome di persone giuridiche.
Le norme che fanno riferimento al proprietario, al creditore o al debitore sono riferibili sia
alle persone fisiche che giuridiche (ad esclusione dei rapporti di famiglia e delle
successioni per causa di morte che possono instaurarsi solo tra persone fisiche).
Anche se le organizzazioni collettive sono formate da essere esseri umani, il diritto
considera le persone giuridiche come un soggetto a s stante, ulteriore alle persone
fisiche che compongono lorganizzazione.
La persona giuridica ha quindi capacit giuridica che le permette di essere titolare di
propri diritti e propri doveri.
La persona giuridica ha anche la capacit di agire: compie atti giuridici per mezzo delle
persone fisiche che agiscono come suoi organi.
Dibattito dellOttocento:
Teoria della finzione le persone giuridiche sono soggetti artificiali, pure creazioni del
diritto
Teoria della realt le persone giuridiche sono organismi sociali dotati di una propria
volont e portatori di un proprio interesse.
Conclusione di oggi:

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Teoria linguistica la persona giuridica unimmagine del parlare figurato, giustificata


dal fatto che le norme che regolano le organizzazioni collettive sono analoghe a quelle che
regolano i rapporti tra persone fisiche.
4. CLASSIFICAZIONE DELLE PERSONE GIURIDICHE: ENTI PUBBLICI E PRIVATI
Le persone giuridiche si dividono in:
- persone giuridiche pubbliche enti pubblici
- persone giuridiche private enti privati
ENTE PUBBLICO: ente il cui compito destinato a soddisfare i pubblici interessi, ossia gli
interessi generali della comunit.
Si distinguono:
- enti pubblici territoriali Stato, regioni, province e comuni, sono enti esponenziali di una
data comunit. Hanno la doppia capacit, di diritto pubblico (potere sovrano ed emanare
atti autoritativi) e diritto privato (capacit giuridica e capacit di agire).
- enti pubblici con compiti specifici universit, enti di previdenza
- enti pubblici economici hanno come oggetto principale unattivit economica
- enti strumentali dello Stato svolgono attivit proprie dello Stato. Hanno solo la capacit
di diritto privato.
5. CONTINUA: ASSOCIAZIONI E FONDAZIONI
Le persone giuridiche private sono le organizzazioni collettive che si dividono in:
- volontarie si aderisce per libera volont (es. associazioni e societ)
- necessarie si aderisce indipendentemente dalla propria volont (gli enti pubblici
territoriali o la famiglia)
SOCIETA: organizzazione collettiva volontaria con lo scopo della divisione degli utili
realizzati con lesercizio di unattivit economica.
ASSOCIAZIONE: organizzazione collettiva volontaria attraverso la quale vengono
perseguiti scopi superindividuali di natura ideale, non economica (es. partiti politici,
sindacati).
Lassociazione si costituisce per contratto e agisce per mezzo dei propri organi:
- associati organo sovrano
- amministratori organo esecutivo

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FONDAZIONE: stabile organizzazione predisposta per la destinazione di un patrimonio


privato ad un determinato scopo di natura ideale (assistenziale, culturale, scientifica).
Differenze dalla associazione:
1) la fondazione si costituisce tramite atto unilaterale: si producono effettivi giuridici
per la sola volont del fondatore
testamento: latto di fondazione diventa efficace
solo al momento della successione
2) la fondazione ha un solo organo, formato dagli amministratori che sono vincolati,
nellamministrazione dei beni, al perseguimento dello scopo assegnato dal fondatore (solo
lautorit pubblica pu modificare la destinazione del patrimonio).
ASSOCIAZIONI NON RICONOSCIUTE
Le associazioni non riconosciute non sono riconosciute come persone giuridiche o perch
non lhanno chiesto (come ad es. partiti e sindacati) o perch non hanno ottenuto il
riconoscimento a causa di un patrimonio sufficiente.
In teoria se unassociazione non una persona giuridica significa che non un soggetto
autonomo di diritto ma in realt non cos: la condizione giuridica della associazioni non
riconosciute parificata a quella della associazioni riconosciute (compresa la qualit di
soggetti di diritto), ad eccezione di ulteriori e specifiche prerogative.
La differenze tra associazioni riconosciute e non sta nella posizione degli amministratori:
nelle associazioni non riconosciute sono personalmente responsabili delle obbligazioni
assunte in nome dellassociazione qualora il fondo comune non basti a soddisfare i diritti
dei creditori: nelle associazioni riconosciute risponde verso i creditori solo lassociazione
con il suo patrimonio.
COMITATO: organizzazione nella quali i fondi destinati ad uno specifico scopo di pubblica
utilit (pronto soccorso, beneficienza) sono raccolti da una pluralit di promotori che
rispondono illimitatamente per le obbligazioni assunte.
6. I DIRITTI DELLA PERSONALITA
I diritti della personalit (o delluomo o della persona umana) si dicono solo trovati dal
diritto, cio esistono indipendentemente da ogni diritto oggettivo che li riconosca

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CAPITOLO QUARTO: I BENI E LA PROPRIETA

1. I BENI
BENE: attitudine delle cose a soddisfare i bisogni umani.
BENE DI CONSUMO: bene che soddisfa direttamente i bisogni umani.
BENE PRODUTTIVO (o mezzo di produzione): bene che soddisfa indirettamente i bisogni
umani, perch crea altri beni a loro volta destinati a soddisfare i bisogni umani.
COSE COMUNI A TUTTI: ci che la natura offre in quantit superiore ai bisogni delluomo
(es. sole, aria, acqua, vento). Non appartengono a nessuno perch nessuno ha interesse
a stabilire con esse un rapporto di appartenenza.
Per i beni non comuni a tutti (es. suole, giacimenti di minerali) il rapporto tra uomo e le
cose impari in quanto la loroutilizzazione da parte di alcuni implica lesclusione degli
altri. Il rapporto tra uomo e cose si trasforma dunque in un rapporto tra uomini che
costituisce un conflitto che mira allappropriazione delle risorse.
Il diritto si occupa delle cose solo se costituiscono materia di conflitto tra gli uomini per il
codice civile sono beni le cose che possono formare oggetto di diritti, cio le cose che
luomo aspira a fare proprie escludendo gli altri dal loro utilizzo (quindi non sono beni,
giuridicamente, le cose comuni a tutti).
Le energie naturale, per il diritto, sono beni se hanno un valore economico, cio se per
procurarsele si disposti a pagare una somma di denaro che ne rappresenti il valore
economico (es. energia elettrica, energia atomica).
Ogni sistema giuridico:

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1) riconosce il diritto di propriet, ossia il diritto di godere e disporre delle cose in modo
pieno ed esclusivo
2) determina i modi acquisto della propriet, regolando i conflitti tra gli uomini per
lappropriazione delle cose con il divieto delluso della forza
3) pone limiti alla propriet e impone obblighi al proprietario
4) fonda la categoria dei beni pubblici. Sono beni di utilit generale e vengono sottratti ad
ogni possibile appropriazione da parte dei singoli perch appartenenti alla societ nel suo
insieme, cio allo Stato che il ha il compito di:
- consentirne il disciplinato uso da parte di tutti (condizione giuridica dei beni rientranti
nel demanio naturale, es. spiaggia, porti, fiumi, laghi)
- utilizzarli in modo da volgerli a vantaggio di tutti (condizione giuridica dei beni che
formano il patrimonio indisponibile dello Stato)
PATRIMONIO INDISPONIBILE DELLO STATO: foreste, miniere, cave, fauna selvatica. I
beni del patrimonio indisponibile non possono essere sottratti alla loro destinazione.
BENI DEMANIALI: oltre al demanio naturale, comprende le cose immobili di valore storico,
archeologico o artistico e le cose mobili inserite in musei, biblioteche. I beni demaniali
sono inalienabili, non si pu acquistare la propriet.
Entrambe le categorie rappresentano cose fuori commercio.
BENI DISPONIBILI DELLO STATO: beni che lo Stato acquista in forza della sua capacit
di diritto privato e sui quali esercita il comune diritto di propriet.
Differenza tra beni pubblici e cose comuni a tutti entrambi sono destinati alluso di tutti
ma la differenza sta nella limitatezza dei beni pubblici che comporta la loro attribuzione
allo Stato, cui spetta di garantire il disciplinato uso di tutti.
2. I DIRITTI SULLE COSE: LA PROPRIETA E GLI ALTRI DIRITTI REALI
I diritti sulle cose sono detti diritti reali. Nel nostro sistema giuridico sono sette:
- diritto di PROPRIETA
- diritto di SUPERFICIE
- diritto di ENFITEUSI
- diritto di USUFRUTTO
- diritto di USO
- diritto di ABITAZIONE
- diritto di SERVITU

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

Per studiare il diritto di propriet si deve scomporre in ciascuno dei suoi elementi:
Il diritto (a) di godere e (b) di disporre della cosa (c) in modo pieno ed (d) esclusivo, (e)
entro i limiti e (f) con losservanza degli obblighi stabiliti dallordinamento giuridico .
Gli elementi a) e b) sono facolt che spettano al proprietario:
a) FACOLT DI GODERE DELLE COSE
Facolt di utilizzare la cosa:il proprietario pu usarla o non usarla, decidere come usarla,
trasformarla e distruggerla. Per le cose fruttiere la facolt di godimento include il diritto di
fare propri i frutti della cosa, sia naturali che civili.
b) FACOLTA DI DISPORRE DELLE COSE
Facolt di vendere o non vendere la cosa, di donarla, di lasciarla per testamento, di
costituire sulla cosa diritti reali minori a favore di altri, ecc. Il proprietario ha anche la
facolt di costituire su di essa garanzie reali (ipoteca o pegno) per garantire ladempimento
di un debito.
Gli elementi c) e d) indicano i caratteri riconosciuti alle facolt di godere e disporre della
cosa:
c) PIENEZZA DEL DIRITTO DI PROPRIETA
Il proprietario pu godere e disporre delle cose in modo pieno: pu farne tutto ci che non
sia espressamente vietato. Il proprietario gode di facolt illimitate: pu godere e disporre
della cosa a proprio piacimento.
Se sulla cosa vengono costituiti diritti reali minori, che limitano fortemente la facolt di
godimento del proprietario, non si parla pi di piena propriet ma di nuda propriet.
d) ESCLUSIVITA DEL DIRITTO DI PROPRIETA
il proprietario pu escludere chiunque altro dal godimento e dalla disposizione della cosa.
La pretesa del proprietario protetta, contro chiunque la violi, dallautorit giudiziaria.
Gli elementi e) e f) costituiscono dei correttivi ai caratteri di pienezza ed esclusivit. Con
essi si ricerca un punto di equilibrio tra linteresse del proprietario e linteresse dellintera
collettivit.
e) LIMITI ALLA FACOLTA DI GODERE E DI DISPORRE
Un limite rappresentato dal divieto di atti di emulazione: il proprietario non pu giovarsi
della sua cosa per compiere atti che non abbiano altro scopo se non quello di nuocere o
recare molestia ad altri.
Riguardo alla propriet dei suoli, la facolt di godimento limitata da piani regolatori
che stabiliscono quali aree del territorio comunale sono destinate allagricoltura, quali ad

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insediamenti industriali o commerciali, ecc. In questo caso linteresse generale ad un uso


equilibrato del suolo prevale sullinteresse particolare del singolo proprietario.
f) OBBLIGHI DEL PROPRIETARIO
Il proprietario di terreni ha lobbligo di provvedere alla loro coltivazione in quanto la terra
una risorsa fondamentale il cui sfruttamento corrisponde allinteresse generale. Le terre
incolte possono essere assegnate per la coltivazione a chi ne faccia richiesta.
Il proprietario ha inoltre lobbligo di consentire laccesso al suolo:
- al vicino che abbia necessit di entrarvi per eseguire opere sul proprio fondo
- a chi voglia riprendere la cosa propria che vi si trovi accidentalmente (es. il pallone)

3. LE COSE OGGETTO DI DIRITTI: LA CLASSIFICAZIONE DEI BENI


Il codice civile regola soltanto i beni in senso giuridico (siano sotto il nome di cosa o di
bene).
BENE IN PATRIMONIO: bene di propriet di qualcuno.
BENE DI NESSUNO: bene senza proprietario, pur potendolo avere (es. i pesci nel mare).
BENE IMMOBILE: suolo, sorgenti, corsi dacqua e tutto ci che incorporato al suolo sia
naturalmente (es. alberi) sia artificialmente (es. costruzioni). Il suolo oggetto di propriet
detto fondo: fondo rustico suoli destinati allagricoltura
fondo urbano suolo edificabile per insediamenti industriali o commerciali
BENE MOBILE: tutti i beni che non sono considerati beni immobili, come il denaro (bene
mobile per eccellenza), le energie naturali, i prodotti del suolo che diventano mobili nel
momento della separazione (i frutti degli alberi).
La distinzione tra bene mobile e immobile molto importante per la legge di circolazione
dei beni (norme che regolano il passaggio dei beni da un proprietario a un altro):
- i beni MOBILI circolano in modo rapido, passano da un proprietario allaltro con regole
molto semplici per favorire al massimo la circolazione della ricchezza (vale il principio
delleconomia liberale per il quale tanto pi la ricchezza circola tanto pi contribuisce alla
formazione di nuova ricchezza)
- i beni IMMOBILI invece circolano in modo meno rapido, la circolazione ha forme pi
complesse in quanto il proprietario ha un interesse maggiore a conservare la propriet.

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BENI IN POSIZIONE INTERMEDIA: beni mobili iscritti ai pubblici registri, la loro legge di
circolazione ha analogie con quella degli immobili ma sono sottoposti alle norme proprie
dei beni mobili (es. autoveicoli, navi e aeromobili).
UNIVERSALITA DI COSE: pi cose mobili se appartengono a un medesimo proprietario
ed hanno una destinazione unitaria (es. collezione di quadri, un gregge). La loro
condizione giuridica tende ad essere assimilata a quella degli immobili.
PERTINENZE: cose, mobili o immobili, destinate durevolmente al servizio o ad ornamento
di unaltra cosa, mobile o immobile (es. scialuppe di salvataggio, arredo di un albergo,
garage di una villa).
Il rapporto pertinenziale stabilito tra pi cose influisce sulla circolazione delle pertinenze:
gli atti che hanno per oggetto la cosa principale comprendono anche le pertinenze (vendo
la nave e anche le scialuppe), che possono comunque formare oggetto di atti separati
(vendo le scialuppe senza vendere la nave).
Il rapporto pertinenziale pu essere costituito solo dal proprietario della cosa principale
pu accadere che il proprietario trasferisca la cosa principale compresa di pertinenze che
non gli appartengono e cos lacquirente acquista anche le pertinenze a meno che egli non
fosse in mala fede, cio sapesse al momento dellacquisto che le pertinenze non
appartenevano al venditore.
RAPPORTO DI CONNESSIONE: pi cose vengono unite tra loro in modo da formare
ununica cosa.
COSA COMPOSTA: unico bene formato dal montaggio di una pluralit di beni (es.
lautomobile).
Ciascuna delle cose che formano la cosa composta non pu essere separata dalle altre
senza che la cosa composta perda la propria identit (unautomobile senza ruote cessa di
essere unautomobile, invece unautomobile senza radio pur sempre unautomobile).
ALTRE CLASSIFICAZIONI DEI BENI:
-cose fungibili e cose infungibili le cose fungibili (beni di genere) appartengono a un
genere allinterno del quale ogni bene indifferentemente sostituibile con un altro (es.
banconote, copie di un libro, oggetti prodotti in serie) e sono prese in considerazione in
base a peso, numero o misura; le cose infungibili (beni di specie), invece, esistono in un
unico esemplare o hanno propri caratteri distintivi (qualunque immobile) e sono prese in
considerazione in base alla loro identit
- cose consumabili e cose inconsumabili le cose consumabili si estinguono per luso
(alimenti, carburante); le cose inconsumabili consentono un uso ripetuto nel tempo, anche
se luso pu deteriorarli (automobili, indumenti)
4. LA PROPRIETA FONDIARIA

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Il fondo (rustico o urbano) delimitato nello spazio:


- in senso orizzontale il carattere geometrico che segna i confini dellarea
- in senso verticale la propriet estende al sottosuolo (e a tutto ci che esso contiene) e
allo spazio sovrastante (si possono innalzare costruzioni)
Il criterio che identifica il limite della propriet in senso verticale di natura economica,
infatti il proprietario non ha un diritto illimitato: la propriet si estende sin dove il
proprietario pu dimostrare di avere un interesse ad esercitare il suo diritto esclusivo.
Oltre questo limite il sottosuolo e lo spazio aereo sono cose comuni a tutti (es. volo aereo
o scavi per galleria).
I confini del fondo segnano, in senso orizzontale, il limite entro il quale ciascun proprietario
esercita la facolt di godimento insita nel suo diritto di propriet.
NORMA SULLO STILLICIDIO: il proprietario deve costruire i tetti in modo che le acque
piovane scolino sul suo terreno e non su quello del vicino.
Il proprietario deve, inoltre, astenersi dal compiere sul proprio fondo o nel sottosuolo opere
che possano recare danno al vicino.
Alla facolt di godimento di ciascun proprietario fondiario sono imposti limiti atti a
conciliare il godimento del suo fondo con il godimento del fondo confinante.
5. LE DISTANZE LEGALI
Esistono norme che limitano la facolt di godimento, imponendo di rispettare determinate
distanze minime nel costruire edifici, scavare pozzi, piantare alberi:
1) costruzioni: se non sono unite almeno tre metri (salvo regolamenti locali), distanza
minima affinch le costruzioni vicine non si tolgano aria e luce e pregiudichino la loro
sicurezza.
PREVENZIONE TEMPORALE: risulta favorito, tra i due confinanti, quello che costruisce
per primo egli pu costruire a meno di un metro e mezzo dal confine o sul confine
stesso o avanzarlo per costruire in appoggio al muro del vicino (pagando met del valore
del muro) o in aderenza (pagando il valore del suolo occupato) o per innestare un capo
del proprio muro (pagando unindennit per linnesto). Se il secondo viola le distanze legali
il primo pu esigere la riduzione in pristino (demolizione della parte che eccede).
Talvolta i regolamenti comunali prescrivono le distanze non tra le costruzioni ma dal
confine, annullando il principio di prevenzione temporale. Prescrivono inoltre limiti
massimi di altezza e volume delle costruzioni poste nellinteresse generale ad un
razionale ed equilibrato uso del territorio.
2) pozzi, cisterne e tubi almeno due metri dal confine; fossi distanza dal confine
uguale alla loro profondit

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3) alberi di alto fusto (tronco superiore ai tre metri di altezza) almeno tre metri
gli altri alberi un metro e mezzo
viti e siepi mezzo metro
Il vicino pu comunque recidere i rami che superano il confine.
LUCI: aperture nel muro che non consentono di affacciarsi sul fondo del vicino.
VEDUTE: aperture che consentono di affacciarvisi
Per le luci non sono previste distanze minime dal confine ma devono essere:
- munite di inferriate e grate fisse
- collocate ad una altezza non minore di due metri e mezzo dal pavimento (due metri se
sono ai piani superiori)
Le vedute invece devono essere aperte a una distanza di almeno un metro e mezzo dal
confine. Il vicino che abbia il diritto di costruire in aderenza pu accecare le luci ma non
pu chiudere le vedute.
7. LE IMMISSIONI
Esistono criteri legali di regolazione nel caso di immissioni, da un fondo allaltro, di
sostanze inquinanti, vibrazioni, ecc. (es. fumo, calore, rumori) in quanto il godimento di un
proprietario interferisce con il godimento del vicino.
Il criterio legale per risolvere il conflitto quello della normale tollerabilit: non si
possono impedire le propagazioni o immissioni provenienti dal fondo vicino se queste non
superano la capacit di sopportazione delluomo di media tolleranza. In caso contrario il
vicino pu richiedere lapplicazione di dispositivi anti-rumore, anti-inquinamento o la
cessazione dellattivit ( chiaramente un criterio di favore per le attivit produttive).
Le propagazioni nocive sono prese in considerazione dal codice civile solo come rapporto
tra proprietari ma poich possono pregiudicare anche il diritto alla salute, che spetta a
tutti, sotto questo aspetto assume rilievo il codice penale, che punisce i delitti colposi
contro la salute pubblica (es. inquinamento atmosferico, inquinamento delle acque).
9. LE AZIONI A DIFESA DELLA PROPRIETA
Il diritto di propriet gode di protezione giurisdizionale: il proprietario pu agire in giudizio
nei confronti di chiunque violi il suo diritto.
ATTORE: chi agisce in giudizio (e propone unAZIONE)
CONVENUTO: persona contro la quale lazione proposta
Le azionipetitorie azioni a difesa del diritto di propriet, sono:

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1) lazione di rivendicazione spetta a chi si dichiara proprietario di una cosa della


quale altri abbia il possesso o la detenzione. Mira ad ottenere dal giudice laccertamento
del diritto di propriet e la condanna del possessore alla restituzione della cosa.
Lazione di rivendicazione resa alquanto ardua dal fatto che lattore deve dare la prova,
spesso non facile, del proprio diritto di propriet. Questa azione presuppone che il
proprietario non abbia altro titolo per ottenere la restituzione della cosa.
2) lazione negatoriaspetta al proprietario contro chi pretende di avere diritti reali minori
sulla cosa (usufrutto, servit, ecc.). Mira ad ottenere dal giudice linesistenza del diritto
altrui e lordine, al convenuto, di cessare eventuali molestie sulla propriet.
Lattore si limiter a dare la prova del proprio diritto di propriet, mentre al convenuto
spetta lonere di provare lesistenza del suo preteso diritto sulla cosa.
3) lazione di regolamento dei confini spetta a ciascuno dei proprietari immobiliari
confinanti quando incerto il confine che separa i due fondi. Mira alla determinazione del
confine e per laccertamento ammesso qualsiasi mezzo di prova.
Il diritto di propriet non si prescrive, permane in capo al suo titolare (e agli eredi) anche
se per decenni non viene esercitato.
La propriet si perde per non uso solo se al non uso del diritto da parte del proprietario
corrisponde il possesso della cosa prolungato nel tempo da parte di altri che ne diventa
proprietario (usucapione).

CAPITOLO QUINTO: IL POSSESSO

1. CONCETTO DI POSSESSO
Propriet e possesso sono, giuridicamente, situazioni diverse.
PROPRIETA: situazione di diritto si titolari del diritto
POSSESSO: situazione di fatto si esercita il diritto
In genere proprietario e possessore coincidono, ma non sempre (es. in caso di furto).
Il possesso ha una protezione giuridica autonoma, cio separata dalla protezione del
diritto di propriet.
POSSESSO PIENO: possesso corrispondente al diritto di propriet.
POSSESSO MINORE: possesso corrispondente ad altri diritti reali o alla compropriet.

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DETENZIONE: avere la cosa nella propria materiale disponibilit (es. guidare un


automezzo, coltivare un fondo).
Per essere possessore occorre lanimo o lintenzione di possedere, cio senza
riconoscere in altri il proprietario (e quindi non pagando affitto, noleggi, ecc.).
Si pu detenere la cosa:
- nel proprio interesse (es. auto a noleggio, casa in affitto)
- nellinteresse altrui, cio per ragioni di servizio (es. detenzione di strumenti di lavoro)
Si pu possedere la cosa:
- direttamente detenendo la cosa con lanimo di considerarla propria
- indirettamente per mezzo di altri che ne abbia la detenzione (riscuotendo affitto, ecc.)
Vige una presunzione: chi esercita il potere di fatto sulla cosa, cio ne materiale
detentore, si presume possessore, salvo che non si provi che egli ha cominciato ad
esercitarlo come semplice detentore.

L interversione del possesso (il mutamento della detenzione in possesso) pu


verificarsi in due casi:
1) quando il titolo per il quale si ha la materiale disponibilit della cosa venga mutato per
cause provenienti da terzi
2) quando il detentore faccia opposizione contro il possessore, cio si vanta apertamente
proprietario della cosa e faccia notare al possessore che intende tenere la cosa propria o
con esplicita dichiarazione (opposizione espressa) o con atti concreti (opposizione tacita)
La protezione giuridica del possesso prescinde dallo stato di buona o mala fede:
- mala fede chi sa di possedere la cosa altrui (il ladro, possessore di mala fede,
protetto giuridicamente)
- buona fede chi possiede la cosa ignorando di ledere il diritto altrui; il possessore di
buona fede, per, fruisce di protezione giuridica maggiore.
Lo stato di buona fede escluso dalla colpa grave: in mala fede chi, pur ignorando
laltruit della cosa, poteva venirne a conoscenza usando un minimo di diligenza (es.
acquisto a un prezzo eccessivamente basso).
Presunzione di legge: il possessore si presume in buona fede, salvo prova contraria. Per
considerare il possesso in buona fede basta che il possessore sia originariamente in
buona fede anche se successivamente diviene di mala fede.

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Presunzioni per la prova di durata del possesso:


1) chi prova di essere possessore attuale e anche in tempo remoto si presume abbia
posseduto anche nel tempo intermedio
2) chi prova il possesso attuale e il titolo in forza del quale possiede si presume abbia
posseduto dalla data del titolo
SUCCESSIONE DEL POSSESSO: lerede continua il possesso del defunto
conservandone loriginaria qualificazione (se il possesso del defunto era in buona fede
resta tale quello dellerede, anche se fosse in mala fede).
ACCESSIONE DEL POSSESSO: il successore pu sommare, se gli giova, al proprio
possesso quello dellalienante (non gli giova se lalienante era possessore di mala fede).
2. DIRITTI DEL POSSESSORE NELLA RESTITUZIONE AL PROPRIETARIO
Se il possessore deve restituire la cosa al proprietario ma nel frattempo la cosa ha
prodotto frutti, a chi spettano i frutti? In teoria spetterebbero al proprietario ma ci appare
ingiusto nei confronti del possessore di buona fede, che ha utilizzato la cosa nella
convinzione di esserne il proprietario. Perci lart. 1148 distingue:
- possessore di buona fede fa propri i frutti
- possessore di mala fede deve restituire i frutti
Ogni possessore, anche di mala fede, ha diritto al rimborso delle spese fatte per le
riparazioni straordinarie.
Solo il possessore di buona fede ha, inoltre, il diritto a unindennit pari al maggior valore
che la cosa ha conseguito per effetto dei miglioramenti apportati.
Al possessore spetta il diritto di ritenzione: rifiutarsi di restituire la cosa sin quando il
proprietario non gli abbia corrisposto le indennit dovute.
3. LE AZIONI POSSESSORIE
Le azioni possessorie azioni a difesa del possesso, sono:
- azione di reintegrazione o di spoglio spetta al possessore che sia stato
violentemente o clandestinamente spossessato della cosa sia mobile che immobile.
Consente al possessore spogliato di ottenere la reintegrazione del possesso con la
restituzione della cosa. Pu essere citata entro un anno. Questa azione data a
qualsiasipossessore, indipendentemente dalla durata del suo possesso.
- azione di manutenzione riguarda solo i beni immobili. Spetta al possessore:
1) che sia stato molestato nel possesso della cosa
2) che abbia subito uno spoglio non violento o clandestino

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Mira ad ottenere un provvedimento che ordini la cessazione delle molestie o la


restituzione della cosa. Pu essere esercitata entro un anno. Questa azione data solo
se il possesso dura da oltre un anno.

4. LE AZIONI DI NUNCIAZIONE
Sono azioni che spettano sia al possessore, sia al proprietario non possessore, sia al
titolare di un altro diritto reale. Hanno la funzione di prevenire un danno che minaccia la
cosa. Sono:
1) denuncia di nuova opera la denuncia di una nuova opera, intrapresa da altri, per
la quale si teme posso arrecare danno alla propria cosa (es. il vicino non rispetta le
distanze legali)
2) denuncia di danno temuto la denuncia di un danno grave e imminente che si teme
possa nuocere alla propria cosa, derivante da cosa altrui (es. la casa del vicino sta per
crollare, travolgendo il proprio edificio)

CAPITOLO SESTO: I MODI DI ACQUISTO DELLA PROPRIETA

1. ACQUISTO A TITOLO ORIGINARIO E A TITOLO DERIVATIVO

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TITOLO DERIVATIVO: quando si acquista sulla cosa il diritto di propriet gi spettante ad


un precedente proprietario. Ricorre quando la cosa trasferita dal precedente proprietario
al nuovo proprietario:
- con un contratto contratto di vendita
- per successione
DANTE CAUSA: chi trasferisce il diritto
AVENTE CAUSA: chi acquista il diritto
Lavente causa acquista la propriet della cosa solo se e solo come il dante causa ne era
proprietario (compresi quindi eventuali diritti reali minori).
TITOLO ORIGINARIO: diritto di propriet che si acquista sulla cosa indipendente dal
diritto di un precedente proprietario. Accade quando non c un precedente proprietario o
quando la cosa stata abbandonata.
La propriet si acquista libera da ogni diritto altrui che avesse gravato il precedente
proprietario (si estinguono eventuali diritti reali o garanzie).
2. LOCCUPAZIONE E LINVENZIONE
OCCUPAZIONE: modo di acquisto della propriet di cose che non appartengono a
nessuno. Richiede limpossessamento della cosa e lintenzione di farla propria.
Sono di nessuno solo le cose mobili: i beni immobili che non appartengono a un privato
(beni vacanti) sono di propriet dello Stato.
Il codice civile considera cose di nessuno:
- le cose abbandonate il proprietario si liberato del possesso con lintenzione di
rinunciare alla propriet
- gli animali oggetto di pesca
NB: la fauna selvatica diventata patrimonio indisponibile dello Stato
COSE SMARRITE: il proprietario ha perduto il possesso ma senza lintenzione di
rinunciare alla propriet; avendo quindi ancora un proprietario non possono formare
oggetto di occupazione.
INVENZIONE o RITROVAMENTO: chi trova una cosa mobile che si presume smarrita e
non abbandonata deve consegnarla al sindaco che ne rende noto il ritrovamento. Se
trascorso un anno lo smarritore non si presente, questo perde la propriet e ne diventa
proprietario il ritrovatore.
3. LACCESSIONE, LUNIONE, LA COMMISTIONE E LA SPECIFICAZIONE

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ACCESSIONE: la propriet di una cosa principale fa acquistare la propriet delle cose


accessorie.
Si conoscono tre forme:
1) accessione di cosa mobile a cosa immobile ogni bene mobile che venga
materialmente unito ad un bene immobile accede a questo
2) accessione di cosa immobile a cosa immobile in caso di alluvione se il fiume
modifica lestensione del fondo, il proprietario acquista per accessione la parte aggiuntiva
3) accessione di cosa mobile a cosa mobile se le cose mobili appartenenti a diverso
proprietario sono unite (unione) o sono mescolate (commistione) in modo da formare un
tuttuno inseparabile, il proprietario della cosa principalediventa proprietario del tutto,
pagando allaltro il valore della sua cosa (es. vernice dellautomobile)
SPECIFICAZIONE: modo di acquisto della propriet della materia altrui da parte di chi la
adopera per formare una nuova cosa (es. scultore che crea statua di marmo), pagando il
prezzo della materia.

CAPITOLO SETTIMO: I DIRITTI REALI SU COSE ALTRUI

1. CONCETTO DI DIRITTO REALE SU COSA ALTRUI


Si parla di diritto reale su cosa altrui quando si presuppone che altri sia il proprietario della
cosa sulla quale si esercita il diritto ( detto anche diritto reale minore, parziario o limitato).
La costituzione di questi diritti riduce il contenuto del diritto di propriet perch determina
facolt che possono essere esercitate anche da chi non il proprietario.
DIRITTO DI SEGUITO: essendo diritti sulla cosa, essi permangono nonostante il
mutamento del proprietario, sono diritti opponibili a tutti i successivi proprietari.
I diritti reali su cosa altrui sono solo sei e i privati non possono crearne altri (tipicit del
diritto). Il favore legislativo per la piena propriet, in modo da assicurare:
- pi intensit di sfruttamento della ricchezza
- la massima circolazione

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Inoltre un bene gravato da diritti altrui molto meno vendibile di un bene in piena
propriet, per questo motivo la legge
impone una durata temporanea (usufrutto)
impone il superamento della situazione di coesistenza di pi diritti sulla stessa cosa
(enfiteusi)
I diritti reali su cosa altrui cadono in prescrizione dopo ventanni (la propriet invece
imprescrittibile).
AZIONE CONFESSORIA: azione in giudizio a difesa dei diritti sulla cosa altrui contro
chiunque ne contesti lesercizio.
CONSOLIDAZIONE: quando il diritto su cosa altrui si estingue (per qualunque causa), si
ristabilisce la piena propriet.
2. IL DIRITTO DI SUPERFICIE
DIRITTO DI SUPERFICIE: diritto di edificare e mantenere sul suolo o sottosuolo altrui una
propria costruzione.
NB: Questo diritto sospende il diritto di accessione ogni opera esistente sopra o sotto il
suolo appartiene al proprietario del suolo.
In questo caso il proprietario della costruzione ha la propriet sulla costruzione (propriet
superficiaria) e il diritto di superficie sul suolo; il proprietario del suolo ha la propriet sul
suolo.
Il diritto di superficie pu essere perpetuo o a tempo determinato. Scaduto il termine, il
diritto si estingue e riprende vigore il principio di accessione.
Il diritto di superficie temporaneo anche uno strumento di politica urbanistica: i suoli
espropriati restano propriet dei comuni per evitare le private speculazioni sullincremento
del valore dei suoli:
-vantaggio il costruttore paga un prezzo pi basso perch acquista solo il diritto di
superficie influenzando positivamente il prezzo di vendita delle costruzioni
- svantaggio una scadente qualit delle costruzioni (perch eseguite in modo da non
durare oltre il diritto di superficie).
3.LUSUFRUTTO, LUSO E LABITAZIONE
Il diritto dellusufruttuario comprende:
1) facolt di godere della cosa utilizzarla a proprio vantaggio nel rispetto della
destinazione economica espressa dal proprietario
2) la facolt di fare propri i frutti, naturali o civili, della cosa

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FRUTTI NATURALI: i prodotti del suolo o i parti degli animali


FRUTTI CIVILI: gli interessi patrimoniali (canone di locazione, interessi dei capitali ricevuti
in usufrutto, utili dellazienda di cui si usufruttuari).
Lusufruttuario ha la stessa capacit di godere della cosa spettante al proprietario ad
eccezione della destinazione economica della cosa.
TEMPORANEITA DEL DIRITTO DI USUFRUTTO:
- se lusufruttuario una persona fisica il diritto si estingue con la sua morte
- se lusufruttuario una persona giuridica termine di trentanni
- se lusufruttuario lo cede ad altri per vendita, donazione, ecc. il diritto si estingue con
la morte del primo titolare
Lusufrutto pu essere:
- volontario costituito per contratto o testamento
- legale costituito direttamente dalla legge (es. beni di figli minorenni)
Al termine dellusufrutto lusufruttuario deve restituire la cosa al proprietario nello stesso
stato in cui lha ricevuta. Se la cosa consumabili o fungibile (es. denaro), lusufruttuario
dovr restituire lequivalente in quantit e qualit.
DILIGENZA DEL BUON PADRE DI FAMIGLIA: criterio in base al quale giudicare il modo
con il quale egli ha custodito e amministrato la cosa.
Il diritto reale di uso differisce dallusufrutto per la limitata facolt di godere della cosa
lusuario ne gode limitatamente a quanto occorre ai bisogni suoi e della sua famiglia, al
proprietario spettano i frutti che eccedono questa misura.
Il diritto reale di abitazione ha invece per oggetto una casa e consiste nel diritto di abitarla
limitatamente ai bisogni del titolare del diritto e della sua famiglia.
N luso n labitazione consentono di cedere il diritto o di dare in locazione la cosa.
4. LENFITEUSI
E il diritti reale su cose altrui pi esteso e quindi considerato come una forma di propriet.
Ha per oggetto fondi rustici o urbani. Lenfiteuta ha gli la stessa facolt di godimento del
proprietario ma con due obblighi:
- migliorare il fondo
- concedere al proprietario un canone periodico
Dominio utile diritto che spetta al lavoratore del fondo

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Dominio diretto diritto che spetta al proprietario del fondo (il ricavo economico)
Lenfiteusi un diritto perpetuo o, se previsto un termine, di durata non inferiore a
ventanni e pu essere ceduto e trasmesso agli eredi.
DIRITTO SPETTANTE ALLENFITEUTA
Il diritto di affrancazione facolt di acquistare la propriet del fondo pagando al
proprietario (che non pu rifiutare) una capitalizzazione del canone annuo
(canone annuo X 15).
DIRITTO SPETTANTE AL CONCEDENTE
Diritto di devoluzione lestinzione del diritto di enfiteusi, nel caso in cui lenfiteuta:
- non migliori il fondo
- non paghi due annualit di canone
5. LE SERVITU PREDIALI
Sono un peso imposto sopra un fondo per lutilit di un altro fondo appartenente a un
diverso proprietario. Il peso una limitazione della facolt di godimento di un immobile
(fondo servente) al quale corrisponde un diritto del proprietario di un altro immobile
(fondo dominante), un esempio la servit di passaggio.
Le servit vengono classificate in:
1) servit positive e negative positive: il proprietario del fondo dominante utilizza
direttamente il fondo servente; il proprietario del fondo servente sopporta lattivit altrui.
Negative: il proprietario del fondo servente ha lobbligo di non fare
2) servit continue e discontinue continue: non necessario il fatto delluomo.
Discontinue: necessario il comportamento attivo del titolare
3) servit apparenti e non apparenti apparenti: sul fondo servente esistono opere
visibili e permanenti, destinante al servizio del fondo dominante (es. servit di
acquedotto).Non apparenti: le opere non sono visibili (es. servit di passaggio, servit di
attingere lacqua)
La servit pu essere costituita:
- volontariamente per contratto o testamento
-coattivamente nel caso in cui la legge riconosca al proprietario di un fondo il diritto di
ottenere una servit dal proprietario di un altro fondo e questultimo si rifiutasse di
costituirla volontariamente
La servit si pu acquistare:

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- per usucapione lesercizio di fatto, prolungato nel tempo, del diritto sulla cosa altrui
(valido solo per le servit apparenti)
- per destinazione del padre di famiglia il rapporto di servizio stabilito tra due fondi
appartenenti allo stesso proprietario (valido solo per le servit apparenti)
La servit, come tutti gli altri diritti reali su cosa altrui, si estinguono per prescrizione
ventennale.
Un carattere proprio delle servit che esse non consistono mai in un fare ma solo in un
non fare o sopportare.
6. CONTINUA: SERVITU COATTIVE
Sono le servit costituite indipendentemente dalla volont del proprietario del fondo
serviente, con sentenza dellautorit giudiziaria (su domanda dellinteressato) che
determina lindennit che il proprietario del fondo dominante deve al proprietario del fondo
servente.
La servit di passaggio pu essere costituita coattivamente sul fondo (non su case,
giardini o cortili) nei seguenti casi:
1) il fondo intercluso non ha unuscita sulla via pubblica
2) il fondo ha gi un accesso alla strada pubblica che tuttavia non basta ai bisogni del
fondo e non pu essere ampliato
3)il fondo ha gi un accesso alla strada pubblica che tuttavia insufficiente al passaggio di
veicoli e pu essere ampliato sconfinando nel fondo vicino
La servit di passaggio coattivo prevede comunque che linteressato utilizzi i terreni per i
quali laccesso sia pi conveniente e arrechi minor danno.
La servit pu essere soppressa quando cessano le cause per cui era stata chiesta.
ACQUEDOTTO COATTIVO: servit di far passare acque attraverso il fondo altrui per
soddisfare il bisogno di acqua del proprio fondo. La servit pu essere chiesta per un
periodo che non superi i venti anni (a meno che non si rinnovi).
Nel caso di elettrodotto coattivo, acquedotto pubblico, metanodotto o passaggio di linee
telefoniche la servit coattiva costituita con provvedimento dellautorit amministrativa.

CAPITOLO OTTAVO: LA COMUNIONE

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1. LA COMUNIONE IN GENERALE
COMUNIONE: la situazione per la quale sulla medesima cosacoesistono diritti di pi
persone ma aventi uguale contenuto.
La comunione pu essere:
- volontaria dipendente dalla volont dei partecipanti alla comunione (es. acquisto di un
bene)
- incidentale non dipendente dalla volont dei partecipanti (es. medesimo bene lasciato
in eredit)
- forzosa non ci si pu sottrarre (es. condominio di un edificio)
La coesistenza, sulla medesima cosa, delluguale diritto di pi persone si realizza con la
scomposizione ideale della cosa in una pluralit di quote, che segnano la misura della
partecipazione di ciascuno alla comunione.
In linea di principio, le quote di partecipazione si presumono uguali ma per legge o per
volont delle parti, possono essere anche disuguali.
FACOLTA DI GODIMENTO E DI DISPOSIZIONE DELLA COSA
Si distinguono quattro situazioni diverse:
1) uso della cosa comune in linea di principio spetta, separatamente, a ciascun
partecipante che non deve alterarne la destinazione economica e deve comportarsi in
modo da non impedirne luso da parte di ciascun partecipante. Tuttavia la natura del bene
non sempre tale da consentirne luso individuale (es. un appartamento, nel caso si
affitta)
2) amministrazione della cosa comune spetta collettivamente ai partecipanti che
deliberano a maggioranza di quote, non di numero. Tuttavia per le innovazioni (es.
mutamento della destinazione economica) e gli atti di straordinaria amministrazione (es.
pavimentare il cortile) occorre una doppia maggioranza: maggioranza di numero dei
partecipanti che rappresentino almeno i due terzi del valore della cosa.
3) atti di disposizione della propria quota ciascun partecipante pu alienarla, darla in
usufrutto, ipotecarla, ecc. senza dover richiedere il consenso degli altri partecipanti
4) atti di disposizione dellintera cosa comune richiedono il consenso unanime dei
partecipanti
Lo stato di comunione guardato con sfavore dalle legge per gli ostacoli che oppone al
mutamento della destinazione del bene e alla sua circolazione. Da qui la regola secondo
la quale ciascun partecipante pu in ogni momento domandare la divisione della cosa
comune che pu attuarsi:

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- in natura dividendo in parti fisiche il bene (es. un terreno)


- con la vendita del bene (ripartendo il ricavato)
- assegnando la propriet solitaria ad uno dei partecipanti (che verser agli altri il valore
della loro quota)
2. IL CONDOMINIO NEGLI EDIFICI
Nel condominio si verifica una duplice situazione: i singoli appartamenti sono oggetto di
propriet solitaria dei rispettivi proprietari ; invece i muri maestri, il tetto, le scale e, in
genere, le cose destinate alluso comune sono oggetto di compropriet tra tutti i
proprietari degli appartamenti.
Questa situazione riguarda sia il condominio orizzontale pi edifici tra loro separati ma
inseriti nel medesimo complesso residenziale (le parti comuni sono il parco o la piscina
condominiale); sia il condominio verticale pi appartamenti in un medesimo edificio.
E un caso di compropriet forzosa alla quale i proprietari degli appartamenti non possono
sottrarsi, contribuendo alle spese di conservazione e godimento delle parti comuni (se
per alcune parti comuni servono in modo diverso o esclusivo alcuni condomini, le spese
sono ripartite in modo proporzionale, es. lascensore).
Nel condominio le deliberazioni sullamministrazione sono prese da unassemblea di
condomini che:
- se con un numero di partecipanti maggiore di quattro, prevede la nomina di un
amministratore
- se con un numero di partecipanti maggiore di dieci, prevede la formazione di un
regolamento per luso delle cose comuni

MULTIPROPRIETA
Uno stesso appartamento viene venduto, separatamente, a pi persone che ne possono
godere a turno in un predeterminato periodo dellanno. Il diritto di ciascun multiproprietario
perpetuo e disponibile; la cosa oggetto di multipropriet indivisibile e le parti comuni
sono in condominio.

CAPITOLO NONO: LOBBLIGAZIONE

1. DIRITTO REALE E DIRITTO DI OBBLIGAZIONE

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

Dai diritti REALI (diritti che spettano agli uomini sulle cose) si distinguono i diritti di
OBBLIGAZIONE, o diritti di credito, o diritti personali (diritti che spettano agli uomini nei
confronti di altri uomini).
DIRITTI REALI
- sono diritti sulle cose

DIRITTI DI OBBLIGAZIONE
- sono diritti ad una prestazione personale,
cio a un dato comportamento del soggetto
che deve dare, fare o non fare

- sono diritti assoluti spettano a un


soggetto nei confronti di tutti

- sono diritti relativi spettano a un


soggetto nei confronti di uno o pi soggetti
determinati o determinabili

- fruiscono di una difesa assoluta: sia

- fruiscono di una difesa relativa: il titolare

proprietario sia titolare di diritti minori

pu difenderli in giudizio solo nei

ha azione in giudizio contro chiunque

confronti della persona dellobbligato

contesti lesercizio del suo diritto

- sono suscettibili di possesso e si


possono acquistare anche a titolo

- si possono acquistare solo a titolo


derivativo

originario
2. IL RAPPORTO OBBLIGATORIO
L obbligazione un rapporto o vincolo che lega un soggetto ad un altro soggetto per
lesecuzione di una data prestazione. Si distinguono:
1) un soggetto attivo dellobbligazione: creditore (spetta il diritto di esigere la prestazione)
2) un soggetto passivo dellobbligazione: debitore ( tenuto ad eseguire la prestazione)
3) un oggetto dellobbligazione: la prestazione dovuta dal debitore al creditore
I soggetti possono essere pi di uno: possono esserci pi creditori o pi debitori.
Quando sorge lobbligazione il soggetto deve essere:

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

- determinato si gi provveduto ad identificarlo univocamente (es. chi promette la


mancia per il ritrovamento di un oggetto smarrito)
- determinabile non ancora identificato ma stato stabilito un criterio di
determinazione (es. chi ritrova loggetto smarrito)
Loggetto della prestazione deve avere carattere patrimoniale, cio deve essere
suscettibile di valutazione economica deve consistere nel pagamento di una somma
di denaro (es. retribuzione di un lavoro) o in un diverso comportamento del debitore che
sia comunque traducibile in una somma di denaro che ne rappresenti il valore economico
(es. due imprenditori sono obbligati a non farsi concorrenza: se uno viola lobbligazione
laltro pu richiedere una somma di denaro pari al mancato maggior profitto).
Non per necessario che anche linteresse del creditore alla prestazione abbia
carattere patrimoniale: andando al cinema si riceve una prestazione (la proiezione del
film) che suscettibile di valutazione economica (si paga il biglietto) ma un interesse di
natura culturale o di svago.
Il carattere patrimoniale della prestazione equivale al valore economico delle cose. Il
valore economico quindi lelemento comune al diritto reale e al diritto di obbligazione:
entrambi compongono la categoria dei diritti patrimoniali. Il carattere patrimoniale distingue
i diritti reali dai diritti della personalit: diritti assoluti (come i diritti reali) ma privi del
carattere della patrimonialit. Esso inoltre distingue i diritti dellobbligazione dai diritti dei
rapporti di famiglia: diritti relativi (come i diritti dellobbligazione) ma privi del carattere della
patrimonialit. Patrimonio: insieme di tutti i diritti patrimoniali (reali e di obbligazione) che
appartengono ad una medesima persona ad esclusione dei diritti della personalit e dei
diritti di famiglia.
La prestazione che forma loggetto dellobbligazione pu essere classificata in:
1) prestazione di dare o consegnare: pu consistere nel pagamento di una somma di
denaro e nella consegna di un bene. Una sottospecie la restituzione.
La prestazione di consegnare pu dar luogo a:
- obbligazioni di genere consegna di una cosa determinata solo nel genere (somma di
denaro, una certa quantit di terreno, ecc.)
- obbligazioni di specie consegna di una cosa determinata nella sua identit (quel
terreno, quellappartamento)

2) prestazione di fare, che d luogo a due sottospecie:


- obbligazione di mezzi il debitore obbligato a svolgere una determinata attivit senza
garantire il risultato che il creditore si aspetta. Il rischio per la mancata realizzazione del
risultato incombe sul creditore (es. il medico che cura il malato)

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- obbligazione di risultato il debitore obbligato a conseguire il risultato. Il rischio per la


mancata realizzazione del risultato incombe sul debitore (es. lautista non deve solo
trasportare ma anche arrivare alla destinazione fissata dal creditore)
3) prestazione di non fare: detta anche prestazione negativa (es. concorrenza tra
imprenditori)
4) prestazione di contrattare: obbligo di concludere un futuro contratto
5) prestazione di garanzia: il debitore obbligato ad assumersi il rischio del verificarsi di
un evento non dipendente dalla sua volont

3. OBBLIGAZIONI CON PLURALITA DI SOGGETTI O DI OGGETTI


In un rapporto obbligatorio possono esserci pi creditori verso un medesimo debitore o pi
debitori verso un medesimo creditore. Lobbligazione pu essere quindi solidale o
parziaria.
OBBLIGAZIONE SOLIDALE
Si divide in:
- solidariet attiva (+ creditori) ciascuno dei creditori di un medesimo debitore pu
esigere da questo lintera prestazione liberando il debitore dallobbligazione nei confronti
degli altri creditori
- solidariet passiva (+ debitori) ciascuno dei debitori del medesimo creditore pu
essere costretto da questo ad esigere lintera prestazione liberando dallobbligazione
anche gli altri debitori

OBBLIGAZIONE PARZIARIA
Si divide in:
- parzialit attiva (+ creditori) ciascuno dei creditori di un medesimo debitore pu
esigere da questo solo la sua parte
- parzialit passiva (+ debitori) ciascuno dei debitori di un medesimo creditore pu
essere costretto a pagare solo la sua parte
Nel caso di pi debitori la solidariet la regola e la parziariet leccezione (vale solo
se prevista dalla legge o dalle parti).

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Nel caso di pi creditori il rapporto regola-eccezione invertito: la solidariet deve essere


pattuita, altrimenti lobbligazione parziaria
Le regole generali rispecchiano il principio di favore per il creditore: in caso di pluralit di
debitori non subisce il rischio di insolvenza per uno di essi, in caso di pluralit di creditori
ognuno riscuote la sua parte.
Eccezione: quando la prestazione consiste nella consegna di una cosa indivisibile o in
una prestazione di fare indivisibile lobbligazione necessariamente solidale (anche
nel caso di pi creditori).
Lobbligazione pu avere in oggetto pi prestazioni in alternativa tra loro: il debitore si
libera dallobbligazione eseguendo luna o laltra prestazione e la facolt di scelta spetta, di
regola, al debitore. Se, prima della scelta, una delle prestazioni diventa impossibile
lobbligazione si concentra nellaltra. Se la prestazione diventa impossibile dopo la scelta,
il debitore liberato dallobbligazione.

4. FONTI DELLE OBBLIGAZIONI


Art. 1173 del codice civile:
a) il contratto accordo di due o pi parti. E una fonte volontaria: sorge con il concorso
della volont del debitore
b) il fatto illecito ogni fatto che cagiona ad altri un danno ingiusto ed fonte
dellobbligazione di risarcire il danno. E una fonte non volontaria: sorge come
conseguenza del compimento del fatto illecito
c) ogni altro fatto o danno comprende sia fonti volontarie di obbligazioni (diverse dal
contratto), sia fonti non volontarie non qualificabili come fatti illeciti

CAPITOLO DECIMO: LADEMPIMENTO E LINADEMPIMENTO

1. LADEMPIMENTO DELLE OBBLIGAZIONI


ADEMPIMENTO: esatta esecuzione, da parte del debitore, della prestazione che forma
oggetto dellobbligazione. Ad esso consegue lestinzione dellobbligazione e la
liberazione del debitore.
Lesattezza della prestazione deve rispettare sei criteri:

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1) MODALIT dellesecuzione: nelladempiere lobbligazione il debitore deve usare la


diligenza del buon padre di famiglia (art. 1176), cio delluomo medio non si esige
uneccezionale diligenza ma quella che luomo di media diligenza presta per
lassolvimento dei suoi impegni. La prestazione deve essere eseguita per intero.
2) TEMPO dellesecuzione: la prestazione deve essere eseguita
a richiesta del creditore: il creditore pu esigere la prestazione in qualsiasi momento
(art. 1183) finch il suo diritto di credito non si estingua per prescrizione (10 anni, art.
2946)
alla scadenza del termine: in genere, fissato a favore del debitore. Il creditore non
pu esigere la prestazione prima della scadenza del termine
3) LUOGO dellesecuzione: la prestazione deve essere eseguita nel luogo stabilito dalle
parti. Valgono tre regole:
lobbligazione di consegnare una cosa determinata va adempiuta nel luogo in cui la
cosa si trovava quando sorta lobbligazione
lobbligazione di pagare una somma di denaro si adempie al domicilio del creditore al
tempo delladempimento
ogni altra obbligazione si adempie al domicilio del debitore al momento
delladempimento
4) PERSONA che esegue la prestazione: deve essere, in linea di principio, il debitore. Ma
nel caso di una consegna di una somma di denaro o altre cose fungibili il creditore non
ha alcun interesse a rifiutare ladempimento di un terzo. Il creditore pu rifiutare
ladempimento del terzo solo se:
se ha interesse a che il debitore esegua personalmente la prestazione (es. non la
stessa cosa che sul posto di lavoro si presenti unaltra persona che non sia il dipendente
assunto)
se il debitore ha manifestato al creditore la sua opposizione alladempimento altrui (in
questo caso il creditore ha la facolt di rifiutare ladempimento del terzo, non il dovere)
Ladempimento, per il debitore, un atto dovuto: non occorre perci che ladempimento
provenga da persona capace di intendere e di volere.
5) DESTINATARIO della prestazione: la capacit di intendere e di volere del creditore ,
invece, rilevante. Chi paga il creditore incapace (invece del legale rappresentante) non
liberato, a meno che non provi che quanto pagato sia stato rivolto a vantaggio
dellincapace (art. 1190).
Nellipotesi pi frequente, ladempimento dovuto ad una persona autorizzata a riceverlo
(es. il commesso, il cassiere, limpiegato delle ferrovie). In tal caso il debitore liberato
dallobbligazione se:

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la circostanza creata da circostanze univoche (il cliente ha pagato la merce a chi


stava dietro il bancone con scritto cassa)
il debitore, nel pagare al non legittimato, in buona fede (ignorava che alla cassa ci
fosse una persona non autorizzata)
6) IDENTIT della prestazione: il debitore liberato solo se esegue la prestazione dovuta
e non se esegue una prestazione diversa ma di uguale o maggior valore.
Il creditore pu, tuttavia, consentire che egli esegua una prestazione diversa da quella
dovuta: il caso della prestazione in luogo delladempimento il debitore in difficolt
finanziarie pu chiedere ai creditori di accettare le merci del proprio magazzino o beni di
sua propriet in sostituzione del denaro dovuto. Il debitore liberato solo quando la
prestazione eseguita o il credito riscosso. Il debitore che adempie una prestazione di
denaro ha diritto alla quietanza (ricevuta): attestazione del creditore che riconosca
lavvenuto pagamento (art. 1199).

2. LE OBBLIGAZIONI PECUNIARIE
Obbligazioni (o debiti di valuta) che hanno per oggetto la consegna di una data quantit
di denaro (sia il prezzo di una cosa venduta, o la restituzione di una somma ricevuta in
prestito o la retribuzione di una prestazione di lavoro, ecc.).
Esse si adempiono con la moneta avente corso legale nello Stato al momento del
pagamento: se, tra il momento in cui il debito sorto e quello del pagamento, la valuta
nazionale cambiata, si paga nella nuova moneta ragguagliata al valore della prima. Se
nellobbligazione stata dedotta moneta estera, il debitore che paga in Italia ha facolt di
adempiere sia nella moneta estera che nella corrispondente quantit di moneta italiana.
PRINCIPIO NOMINALISTICO: la moneta presa in considerazione, agli effetti
delladempimento, per il suo valore nominale e non per il suo potere dacquisto
(art. 1277). Nel periodo di inflazione, questo principio al debitore e nuoce al creditore (il
debitore paga una somma, in termini reali, inferiore a quella per la quale si era obbligato).
Accade invece il contrario in caso di deflazione, ma si tratta solo di unipotesi teorica
essendo laumento del potere dacquisto della moneta un fenomeno sconosciuto al nostro
tempo.
Ai debiti di valuta si contrappongono i debiti di valore: ricorrono quando una somma di
denaro dovuta non come bene a s ma come valore di un altro bene, ad es.
lobbligazione di risarcire un danno. Nel momento in cui il valore del bene viene liquidato
(cio tradotto in una somma di denaro) il debito di valore si trasforma in un debito di
valuta.
Il denaro un bene produttivo: produce frutti civili, che sono gli interessi. Lobbligazione
di pagare una somma di denaro, che sia liquida ed esigibile, sempre accompagnata da

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

unobbligazione accessoria: quella di corrispondere gli interessi secondo il tasso legale


(fissato annualmente dal ministro del tesoro) o il tasso stabilito dalle parti.

Si distinguono gli interessi:


- compensativi: interessi dovuti sui debiti di denaro non sottoposti a termine (quindi
sempre esigibili) oppure sottoposti a termine e scaduti ma senza costituzione in mora del
debitore
- moratori: interessi che il debitore deve corrispondere a seguito della sua costituzione
in mora da parte del creditore, anche se in precedenza non dovuti come interessi
compensativi

3. LINADEMPIMENTO DELLOBBLIGAZIONE
Il debitore inadempiente se non esegue la prestazione dovuta o se non la esegue
esattamente.
Primo principio: al prodursi del fatto oggettivo dellinadempimento consegue la
responsabilit del debitore. Egli deve risarcire il danno che il suo adempimento ha
cagionato al creditore.
Secondo principio: il debitore ammesso a provare che la mancata esecuzione della
prestazione stata determinata da sopravvenuta impossibilit della prestazione,
derivata da causa a lui non imputabile.
Nel codice civile i due principi sono fusi in ununica norma: il debitore che non esegue
esattamente la prestazione dovuta tenuto al risarcimento del danno, se non prova che
linadempimento o il ritardo stato determinato da impossibilit della prestazione derivante
da causa a lui non imputabile (art. 1218).
Favore del creditore: pu pretendere il risarcimento del danno in base al solo fatto
oggettivo della mancata o inesatta esecuzione della prestazione.
Il debitore, invece, pu liberarsi da responsabilit solo offrendo una duplice prova:
- deve provare limpossibilit oggettiva (prestazione ineseguibile da chiunque)
- deve provare, ulteriormente, che limpossibilit dovuta da causa a lui non imputabile
(ogni evento imprevedibile e inevitabile)
Serie di prestazioni:
1.1) prestazione di dare con oggetto una cosa di genere: il debitore sempre
responsabile per la mancata esecuzione della prestazione. La prestazione pu diventare

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soggettivamente impossibile ma mai oggettivamente impossibile perch una cosa di


genere sempre in circolazione (es. denaro)
1.2) prestazione di dare con oggetto una cosa di specie o di genere limitato: la
prestazione pu diventare oggettivamente impossibile. Il debitore, per liberarsi, deve
dimostrare limpossibilit per causa a lui non imputabile e provare che la causa era
imprevedibile e inevitabile.
2.1) prestazione di fare consistente in prestazione di mezzi: il lavoratore non si presenta al
lavoro, il musicista non tiene il concerto, ecc. La responsabilit pu essere la colpa per la
mancata diligenza o prudenza dovuta e lonere di provare la colpa del debitore spetta al
creditore. La prestazione pu diventare oggettivamente impossibile (il musicista si
rotto un braccio praticando sport) ma, nellinteresse del creditore, egli doveva astenersi da
qualunque attivit che avrebbe potuto pregiudicare la sua idoneit fisica alla prestazione
dovuta.
2.2) prestazione di fare consistente nel realizzare un risultato: sono i casi dellappaltatore,
del vettore, ecc. In questi casi la mancata realizzazione della prestazione pu derivare da
impossibilit soggettiva oppure da impossibilit oggettiva.
3) prestazione di non fare:
- il debitore volontariamente inadempiente in dolo
- linadempimento dipende da impossibilit oggettiva derivante da cause imputabili al
debitore in colpa
- il debitore risponde alladempimento derivante da impossibilit soggettiva o impossibilit
oggettiva derivante da cause ignote ha responsabilit oggettiva, o responsabilit
senza colpa

4. MORA DEL DEBITORE E MORA DEL CREDITORE


MORA DEL DEBITORE: ritardo del debitore nelladempiere la prestazione dovuta. Il
ritardo gi un inadempimento (la prestazione non rispetta i tempi) ma pu preludere,
quando la natura della prestazione lo consente, una sua tardiva esecuzione.
Affinch il debitore sia in mora non basta il mancato adempimento alla scadenza del
termine: occorre latto formale della costituzione in mora, richiesta scritta di adempiere dal
creditore al debitore (art. 1219).
La costituzione in mora diventa superflua quando:
1) il debitore ha dichiarato per iscritto di non voler adempiere
2) si tratta di una prestazione sottoposta a termine scaduto, da eseguirsi al domicilio del
creditore

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

3) si tratta di obbligazione da fatto illecito


4) si tratta di obbligazione di non fare
Ci si domanda perch richiesta la costituzione in mora visto che il ritardo
nelladempimento gi inadempimento dovendo la prestazione essere eseguita
esattamente, anche riguardo al tempo delladempimento. Il fatto che il ritardo del
debitore nelleseguire la prestazione si presume tollerato dal creditore, sul quale incombe
lonere, per vincere questa presunzione, di fare al debitore formale richiesta della
prestazione.
La mora del debitore produce due effetti:
1) aggravamento del rischio del debitore: se, dopo la costituzione in mora, la
prestazione diventa impossibile per causa non imputabile al debitore, questi ne risponde
ugualmente a meno che non provi che loggetto della prestazione sarebbe ugualmente
perito presso il creditore (la valanga avrebbe comunque distrutto la casa, anche se il
locatario lavesse restituita al proprietario)
2) obbligazione di risarcire i danni che il creditore provi di aver subito a causa
dellinadempimento e del ritardo dellinadempimento. la responsabilit contrattuale: il
debitore deve al creditore una somma di denaro pari ai danni subiti. Il danno da risarcire
composta da:
- danno emergente: leffettiva perdita subita dal creditore
- mancato guadagno: perdita di denaro che il creditore avrebbe potuto guadagnare
Lobbligazione pecuniaria non diventa mai impossibile: il debitore, anche dopo la
costituzione in mora, sempre tenuto ad eseguirla e oltre alla somma dovuta il debitore
dovr gli interessi moratori secondo il tasso legale.
MORA DEL CREDITORE: ingiustificato rifiuto del creditore di ricevere la prestazione
offertagli dal debitore. (art. 1206).
Il debitore ha solo il dovere di adempiere, e non anche il diritto; il creditore ha solo la
facolt di esigere la prestazione, non lobbligo di esigere.
Dovere di cooperazione del creditore alladempimento del debitore: il creditore, per non
essere in mora, deve compiere quanto necessario affinch il debitore possa adempiere
lobbligazione.
La costituzione in mora del creditore si effettua con lofferta della prestazione al
creditore. Lofferta :
- reale per le cose mobili da consegnare al domicilio del creditore (offerta materiale)
- per intimazione per gli immobili e le cose mobili da consegnare in luogo diverso

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Effetti della costituzione in mora del creditore:


1) limpossibilit sopravvenuta della prestazione, per causa a lui non imputabile, a
carico del creditore
2) non sono pi dovuti dal debitore interessi sulle somme di denaro
3) sono dovuti dal creditore il rimborso per lespese di custodia della cosa e il
risarcimento deidanni che il debitore ha subito a causa della mora
Inoltre il debitore pu, persistendo il rifiuto del creditore, conseguire lulteriore effetto della
propria liberazione dal debito con il deposito della somma dovuta in una banca.

5. ESTINZIONE DELLOBBLIGAZIONE PER CAUSE DIVERSE DALLADEMPIMENTO


Lobbligazione pu estinguersi per impossibilit sopravvenuta della prestazione dovuta a
causa non imputabile al debitore. Limpossibilit pu essere:
- temporanea lobbligazione non si estingue e il debitore non sar responsabile per il
ritardo (limpossibilit temporanea diventa definitiva, e libera il debitore, se il tempo
delladempimento doveva considerarsi essenziale, ad es. la malattia del musicista per quel
dato concerto)
- parziale il debitore si libera eseguendo la prestazione per la parte rimasta possibile
Altre cause sono: novazione, remissione del debito, confusione, compensazione.
NOVAZIONE: estinzione di unobbligazione, per volont delle parti, mediante la
costituzione di una nuova obbligazione, diversa da quella originaria per loggetto o per il
titolo.
La nuova obbligazione pu essere diversa:
- per loggetto: ad es. quella originaria consisteva nel pagamento di una somma di
denaro e quella nuova nel trasferimento di un immobile (non confondere con prestazione
in luogo delladempimento, in tal caso una diversa prestazione non libera il debitore)
- per il titolo: le parti possono convenire che, se il debitore deve una somma di denaro a
titolo di prezzo di una vendita, lobbligazione si estingua con la sostituzione ad essa di una
nuova obbligazione per la quale la stessa somma di denaro sia dovuta a titolo di mutuo
Non c novazione nella semplice modificazione del tempo delladempimento
originariamente previsto (es. dilazione del pagamento).
Lobbligazione originaria lunica ragione che giustifica la costituzione della nuova
obbligazione: se la prima obbligazione non esisteva (es. viene dichiarato nullo il contratto)
la nuova obbligazione senza effetto.

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REMISSIONE: rinuncia volontaria del creditore al proprio diritto, sia per dichiarazione
espressa o per volontaria restituzione al debitore del documento dal quale risulta il credito.
La remissione estingue lobbligazione a meno che il debitore non dichiari, entro un tempo
ragionevole, di opporvisi (nessuno pu essere costretto a ricevere un favore dagli altri).
CONFUSIONE: debitore e creditore sono la medesima persona (es. il debitore lerede
del creditore). Non c estinzione per confusione nel caso di cambiali o assegni.
COMPENSAZIONE: due debiti si estinguono, totalmente o in parte, per le quantit
corrispondenti.
La compensazione pu essere:
1) legale si attua tra debiti omogenei (hanno per oggetto somme di denaro o quantit
di cose fungibili dello stesso genere) liquidi (determinati nel loro ammontare) ed esigibili
(non sottoposti a termine non ancora scaduto)
2) giudiziale attuata dal giudice, quando i due debiti sono omogenei ed esigibili ma uno
dei due non liquidato (es. lammontare non ancora stimato per risarcimento)
3) volontaria stabilita per accordo tra le parti quando mancano i presupposti per una
compensazione legale o giudiziale.

CAPITOLO UNDICESIMO: IL CONTRATTO

1. IL CONTRATTO E LAUTONOMIA CONTRATTUALE


Funzioni gi incontrate del contratto:
- funzione di strumento per la circolazione dei beni, tra i modi di acquisto della propriet
(vendita, donazione, ecc.)
- funzione di strumento mediante il quale ci si procura il diritto alle altrui prestazioni, tra le
fonti delle obbligazioni
Nozione generale l art. 1321 definisce il contratto come laccordo tra due o pi parti per
costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale.
Il rapporto giuridico deve essere patrimoniale: deve cio avere come oggetto cose o
prestazioni personali suscettibili di valutazione economica.
La regolazione del contratto si articola, nel codice civile, in due serie di norme:
- la prima serie riguarda i contratti in generale (art. 1321-1469) norme comuni a tutti i
contratti

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- la seconda serie riguarda i singoli contratti, cio contratti che hanno una disciplina
particolare (quarto/quinto libro, art. 1470-1986) norme valide solo per i contratti a cui si
riferiscono
Ci che costituisce, regola, o estingue un rapporto patrimoniale laccordo tra le parti: i
contraenti si accordano e leffetto giuridico prodotto dalla volont delle parti
interessate.
La grande importanza del contratto deriva dal riconoscimento legislativo della signoria
della volont: la legge riconosce ai privati un ampio potere di provvedere, con proprio atto
di volont, alla costituzione, regolazione o estinzione dei rapporti patrimoniali.
LIBERT O AUTONOMIA CONTRATTUALE: legge o autonomia del privato che si
manifesta sotto un duplice aspetto, negativo e positivo:
- libert o autonomia contrattuale in senso negativo nessuno pu essere spogliato dei
propri beni o essere costretto ad eseguire prestazioni a favore di altri contro o
indipendentemente dalla propria volont. Ciascuno ubbidisce alla propria volont e non
pu essere vincolato, se la legge non lo consente, dalla volont altrui. Il contratto vincola
solo chi ha partecipato allaccordo.
- libert o autonomia contrattuale in senso positivo i privati possono, con un proprio
atto di volont, costituire, regolare o estinguere i rapporti patrimoniali. Possono disporre
dei propri beni e possono obbligarsi ad eseguire prestazioni a favore di altri
Lautonomia contrattuale in senso positivo si manifesta in tre forme:
1) libert di scelta tra i diversi tipi di contratto previsti dalla legge
2) libert di determinare, entro i limiti imposti dalla legge, il contenuto del contratto
(es. determinare il prezzo di vendita) attraverso la determinazione delle parti di clausole o
patti che nellinsieme formano il regolamento contrattuale
3) libert di concludere contratti atipici o innominati, cio contratti non previsti dal
codice civile ma ideati dal mondo degli affari (es. leasing, franchising). I contratti atipici
sono validi purch siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo
lordinamento giuridico, devono avere cio una causa, cos come avviene per i contratti
tipici.
In contratto pu essere:
- bilaterale le parti sono necessariamente due (es. vendita, locazione)
- plurilaterale le parti sono pi di due (contratto di societ o associazione)
Il concetto di parte non coincide col concetto di persona: per parte si intende centro di
interesse e ciascuna parte pu essere costituita da pi persone. La vendita resta un
contratto bilaterale anche se ad essa partecipano pi persone (es. comproprietari) perch
costituiscono ununica parte venditrice.

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ATTI UNILATERALI: dichiarazione di volont di una sola parte di per s produttiva di effetti
giuridici (es. voto dei partecipanti alla comunione).
I contratti costituiscono una categoria aperta perch includono anche i contratti atipici. Gli
atti unilaterali invece formano un numero chiuso: sono solo quelli previsti dalla legge.
Inoltre gli atti unilaterali non hanno una disciplina generale ma solo la disciplina particolare
relativa a ciascuno di essi.

2. I REQUISITI DEL CONTRATTO: a) LACCORDO DELLE PARTI


I requisiti del contratto sono: laccordo delle parti, la causa, loggetto e la forma.
Laccordo delle parti lincontro delle dichiarazioni di volont di ciascuna di esse. Il
contratto concluso solo se e quando si raggiunge piena coincidenza tra le dichiarazioni
di volont da entrambe le parti. Il contratto pu essere concluso:
- in modo espresso: la volont delle parti dichiarata per iscritto o oralmente
- in modo tacito: la volont delle parti (o una di esse) si desume dal loro comportamento
Laccordo si pu formare:
- in modo simultaneo: le dichiarazioni di volont delle parti coincidono nella stessa unit di
tempo
- per fasi successive: le dichiarazioni di volont delle parti prendono il nome di proposta e
accettazione (caso pi frequente)
La proposta la dichiarazione di volont di chi assume liniziativa del contratto.
Laccettazione la dichiarazione di volont che il destinatario della proposta rivolge al
proponente. Laccettazione vale solo se conforme alla proposta: se non conforme ha il
valore di nuova proposta e richiede laccettazione delloriginario proponente (es.
trattazione del prezzo).
Il contratto concluso nel momento in cui chi ha fatto la proposta riceve notizia
dellaccettazione dellaltra parte, che deve pervenire entro il termine stabilito dal
proponente o comunque in tempi ragionevoli.
La proposta contrattuale pu essere rivolta a un destinatario determinato o proposta al
pubblico (es. annunci dei quotidiani).
Finch il contratto non concluso, proposta e accettazione possono essere revocate da
chi le ha formulate.
La conoscenza della proposta e dellaccettazione una conoscenza presunta: si
presumono conosciute dal destinatario nel momento in cui giungono al suo indirizzo ma il

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destinatario ammesso a provare dessere stato impossibilitato nellaverne notizia, senza


sua colpa.
Particolari tecniche di formazione dellaccordo riguardano:
1) contratti con lobbligazione del solo proponente il silenzio del destinatario valutato
come tacita accettazione e il contratto concluso se il destinatario non rifiuta la proposta
(es. trasporto gratuito se il proponente il vettore)
2) contratti che ammettono esecuzione prima della risposta dellaccettante il contratto
concluso nel luogo e nel tempo in cui ha avuto inizio lesecuzione. Si ha accettazione
tacita della proposta per fatto concludente.

3. CONTINUA: I LIMITI DELLAUTONOMIA CONTRATTUALE


Art. 1322.: le parti possono liberamente determinare il contenuto del contratto nei limiti
imposti dalla legge. Questi limiti sono, da un lato, il manifesto della odierna societ
industriale basata sulla produzione in serie; dallaltro sono imposti dalle esigenze di
governo pubblico delleconomia, cio di intervento dei pubblici poteri nella regolazione dei
rapporti di mercato.
I limiti allautonomia contrattuale si manifestano sotto due aspetti dal punto di vista
sociologico:
- limiti imposti allautonomia contrattuale di una delle parti decorre nel contratto in
serie
- limiti imposti allautonomia contrattuale di entrambi le parti decorre nel contratto
isolato
CONTRATTO IN SERIE: contratto il cui contenuto , in tutto, predeterminato da una
delle parti e laltra non pu trattare, pu solo prendere o lasciare. Ubbidisce allesigenza
di regolare in modo uniforme i rapporti contrattuali con i consumatori dei prodotti o con gli
utenti dei servizi.
CONTRATTO ISOLATO: contratto frutto di trattative intercorse tra le parti contraenti che
si trovano in condizione di parit economica e possono quindi trattare ciascuna clausola
del contratto (es. tra grandi imprese).
Dal punto di vista giuridico i limiti allautonomia contrattuale si manifestano nelle
condizionigenerali di contratto: condizioni contrattuali predisposte in modo uniforme da
uno dei contraenti e destinate a valere per tutti i contratti che verranno conclusi con i
consumatori. Esse sono efficaci per laltro contraente se questi le ha conosciute o se
avrebbe dovuto conoscerle usando lordinaria diligenza. La conoscenza effettiva del
regolamento contrattuale sostituita dalla mera conoscibilit.

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Il consumatore (o lutente) , rispetto al contraente che predispone le condizioni generali


di contratto, un contraente debole che la legge si preoccupa di proteggere. Per questo
sono previste alcune eccezioni: devono essere specificamente approvate per iscritto
(quindi conosciute e volute, non solo conoscibili) le clausole vessatorie, cio quelle
clausole che, malgrado la buona fede, determinano a carico del consumatore un
significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto.
OBBLIGO A CONTRARRE
Lobbligo di contrattare un limite a carico del contraente forte e a protezione del
contraente debole: chi esercita unimpresa in condizione di monopolio legale ha lobbligo
di contrattare con chiunque richieda le prestazioni che formano loggetto dellimpresa, con
parit di trattamento. Questo limite riguarda la scelta di concludere o meno il contratto: per
lutente questa scelta libera ma non per limprenditore che, davanti alla proposta altrui,
deve accettare. Egli deve giustificare le ragioni del diniego di prestazione e rispettare
comunque la parit di trattamento, deve cio soddisfare le richieste non secondo il
proprio arbitrio ma secondo criteri obiettivi.
FONTI DI INTEGRAZIONE DEL CONTRATTO
Ci sono casi in cui lautonomia contrattuale limitata per entrambi i contraenti, come nel
caso della determinazione dei prezzi di vendita dei beni di largo consumo o delle tariffe di
determinati servizi pubblici. Lorgano pubblico che provvede alla variazione di prezzi e
tariffe il Comitato Interministeriale Prezzi (CIP); gli interessi protetti sono connessi alla
direzione pubblica delleconomia (controllo del costo della vita, lotta allinflazione). I prezzi
e le clausole contrattuali imposte dallautorit pubblica entrano direttamente a far parte del
contenuto del contratto anche in sostituzione delle clausole difformi poste dalle parti.
Linserzione automatica si verifica anche quando una clausola contrattuale contraria a
una norma imperativa di legge: la clausola diventa nulla ed automaticamente
sostituita dalla norma.
Il contratto non solo frutto dellaccordo delle parti ma la risultante di una pluralit di
componenti che il codice civile esprime con il seguente principio: il contratto obbliga le
parti non solo a quanto nel medesimo espresso, ma anche a tutte le conseguenze che
ne derivano secondo la legge o, in mancanza, secondo gli usi e le equit.
Si distingue perci:
- contenuto pattizio voluto dalle parti
- contenuto legale imposto dalla legge
Fonti del regolamento contrattuale:
1) volont espressa delle parti
2) norme imperative di legge e clausole direttamente inserite per disposizione di legge

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3) usi
4) equit

4. I REQUISITI DEL CONTRATTO: b) LA CAUSA


La concorde volont delle parti un requisito necessario ma non sufficiente del contratto:
occorre altres una causa.
La causa la funzione economico-sociale dellatto di volont, la giustificazione
dellautonomia privata.
Il bene non passa e lobbligazione non sorge se manca una giustificazione economicosociale dellatto: la causa della vendita lo scambio di cosa con prezzo, la causa della
permuta lo scambio di cosa con cosa, la causa del contratto di lavoro lo scambio di
prestazione di lavoro per retribuzione in denaro, ecc.
Contratto a titolo oneroso: la causa si basa su uno scambio di prestazioni
Contratto a titolo gratuito: la prestazione di una delle parti non trova una
controprestazione dellaltra parte ed hanno una propria causa: ad es. la causa della
donazione lo spirito di liberalit
I contratti tipici sono previsti e regolati dalla legge e hanno tutti una causa tipica e per
essi non si pone il problema di mancanza di una funzione economico-sociale. I contratti
tipici sono quindi modelli o schemi precostituiti di operazioni economiche secondo i quali i
privati possono regolare i loro interessi.
Per i contratti atipici o innominati, cio non previsti dallordinamento giuridico, si pone il
problema della causa in astratto: il giudice dovr accertare se nel modello di operazione
economica non previsto dalla legge con il quale le parti hanno regolato i propri interessi
ricorra il requisito della causa (causa atipica).
cos riconosciuto un controllo giudiziario sulluso che i privati fanno della propria
autonomia contrattuale. Il giudice controlla:
- in senso negativo per accertare se si tratti di interessi illeciti (causa illecita)
- in senso positivo per accertare che gli interessi perseguiti dalle parti siano meritevoli di
tutela pur essendo interessi leciti.
Il potere di controllo dellautonomia contrattuale riconosciuto al giudice non a protezione
di interessi pubblici ma a protezione degli stessi contraenti, soprattutto del contraente pi
debole.
Contratto con causa mista: contratto atipico risultante dalla combinazione in un unico
contratto di pi contratti tipici.

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CONTRATTI COLLEGATI: pluralit coordinata di contratti che conservano ciascuno una


autonoma causa anche se nel loro insieme mirano ad attuare ununitaria e complessa
operazione economica. Il criterio distintivo non dato dalla pluralit dei documenti
contrattuali (un contratto pu avere pi testi e un testo pu avere pi contratti), ma dalla
pluralit di cause.
ASTRAZIONE DELLA CAUSA
Sono inammissibili i contratti astratti: contratti diretti a produrre effetti per la sola volont
delle parti, indipendentemente dallesistenza di una causa, sia tipica che atipica. La
semplice promessa di pagamento o il semplice riconoscimento del debito sono
dichiarazioni astratte perch non emerge la causa in forza della quale si promette il
pagamento o ci si riconosce debitori.
ASTRAZIONE PROCESSUALE: secondo i principi generali sullonere della prova, anzich
essere il creditore a dover provare il titolo costitutivo del credito, sar il debitore a doverne
provare lesistenza per sottrarsi al pagamento.Si attua una inversione dellonere della
prova: lesistenza di questo si presume sino a prova contraria.
CONTRATTO DI ACCERTAMENTO: con esso le parti non dispongono, luna a favore
dellaltra, di propri diritti; esse mirano invece ad eliminare lincertezza relativa a situazioni
giuridiche tra esse intercorrenti e si vincolano reciprocamente ad attribuire al fatto o allatto
preesistente gli effetti che risultano dallaccertamento contrattuale.
MOTIVI DEL CONTRATTO
La causa la funzione oggettiva del contratto: unica per entrambi i contraenti ed
sempre la stessa per i contratti di quel determinato tipo.
I motivi invece sono le ragioni che inducono le parti del contratto e sono diverse da un
contraente allaltro. I motivi sono, di regola, irrilevanti per il diritti: acquistano rilevanza
solo nel caso di motivo illecito e nel caso di errore di diritto sui motivi.

5. I REQUISITI DEL CONTRATTO: c) LOGGETTO


OGGETTO DEL CONTRATTO: cosa o, pi in generale, il diritto reale o di credito che il
contratto trasferisce da una parte allaltra, oppure la prestazione che una parte si obbliga
ad eseguire a favore dellaltra.
Il contratto, in genere, ha pi oggetti ma loggetto unico nei contratti che traferiscono
cose o diritti o titolo gratuiti o in quelli con obbligazioni di una sola parte.
Art. 1346: loggetto del contratto deve essere:
- possibile loggetto deve esistere o la prestazione deve essere materialmente
eseguibile. Una cosa pu formare oggetto del contratto se suscettibile di venire ad
esistenza, cio le cose future, ad es. i frutti dellalbero o case in costruzione. Loggetto

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deve anche essere possibile giuridicamente: deve essere per legge un bene giuridico,
cio deve formare oggetto di diritti. Sono oggetti impossibili i beni inalienabili o fuori
commercio
- lecito
- determinato deve contenere elementi che permettano una sicura identificazione della
cosa
- determinabile in base ai criteri di individuazione enunciati nel contratto stesso o
ricavabili

6. I REQUISITI DEL CONTRATTO: d) LA FORMA


PRINCIPIO GENERALE DELLA LIBERTA DELLE FORME: i contratti possono risultare
da dichiarazioni espresse o essere invece contratti taciti; i contratti espressi possono a
loro volta essere contratti orali o scritti. Affinch il contratto sia valido e produttivo di effetti
sufficiente che la volont delle parti si sia manifestata, qualunque sia il modo o la forma
della sua manifestazione.
Fanno eccezione i contratti specialmente indicati dalla legge e i contratti immobiliari:
contratti che trasferiscono la propriet o altri diritti reali su beni immobili o che
costituiscono o modificano o estinguono diritti reali su questi beni. Questi contratti devono
essere conclusi per atto scritto, pena la nullit.
La forma scritta pu consistere:
- in un atto pubblico documento redatto dal notaio il quale attesta le volont dichiarate
dalle parti in sua presenza
- in una scrittura privata documento redatto e sottoscritto dalle stesse parti. Pu essere
autenticata da un notaio che si limita ad accertare lautenticit delle firme
Latto pubblico e lautenticazione della scrittura privata sono solo speciali mezzi di prova.
Inoltre servono per formare il titolo per la trascrizione del contratto nei registri immobiliari.
Forma solenne: caso eccezionale in cui la mancanza dellatto pubblico annulla il contrato,
ad es. nel caso delle donazioni e del contratto di societ per azioni.
Validit del contratto: in mancanza della forma prescritta il contratto nullo.
Prova del contratto: il contratto valido anche se non redatto per iscritto ma nel caso in
cui se ne contesti lesistenza necessaria una prova.

7. IL CONTRATTO PRELIMINARE

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CONTRATTO PRELIINARE: contratto con il quale le parti si obbligano, luna nei confronti
dellaltra, a concludere un futurocontratto del quale predeterminano il contenuto
essenziale.
La figura pi diffusa il preliminare di vendita: non trasferisce la propriet della cosa da
una parte allaltra, ma fonte di obbligazione, per , di vendere e, per laltra, di comprare. Il
trasferimento della propriet si ha solo quando le parti concludono il contratto definitivo.
Il codice civile ne prescrive la forma, che deve essere la stessa del contratto definitivo
(pena la nullit) e prevede leventualit che una delle parti non adempia il preliminare: in
tal caso laltra parte pu rivolgersi a un giudice ed ottenere lesecuzione forzata
dellobbligazione di contrattare e il giudice emetter una sentenza che produce gli
effetti del contratto non concluso.
Unaltra figura la minuta di contratto: le parti concordano su alcuni estremi del futuro
contratto ma non ancora su punti essenziali (es. il prezzo). In tal caso se non si raggiunge
il successivo accordo sui punti mancanti si in presenza di un contratto con oggetto non
determinato e non determinabile, quindi nullo.

8. I CONTRATTI CON IL CONSUMATORE


Le norme a tutela del consumatore fanno riferimento al contratto che intercorre tra le
seguenti parti:
- un professionista persona fisica o giuridica, privata o pubblica, che svolge in modo
non occasionale un attivit diretta alla produzione o distribuzione di beni o la prestazione
di servizi
- un consumatore persona solo fisica che si procura, per contratto, i beni o i servizi del
professionista per utilizzarli a fini personali
Il contratto che intercorre tra questi due soggetti valutato come contratto con il quale il
contraente forte (il professionista) pu imporre al contraente debole (consumatore), con la
propria forza contrattuale, condizioni contrattuali che provocano, a danno del secondo,
uno squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto.
CLAUSOLA VESSATORIA: clausola contrattuale che provoca un significativo squilibrio
oggettivo dei diritti e degli obblighi reciproci.
Lart. 33 presume vessatorie venti clausole, fino a prova contraria del professionista.
La categoria delle clausole una categoria aperta: il consumatore pu sempre dare prova
che una data clausola provoca un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti
dal contratto e che , quindi, una clausola vessatoria.

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Nel caso di una contrattazione condotta fuori dei locali commerciali (porta a porta o a
distanza) il codice del consumatore prevede il diritto di recesso dal contratto entro dieci
giorni lavorativi perch il consumatore:
- pu essere indotto a sottoscrivere un contratto per sollecitazioni di un abile venditore che
non gli lascia il tempo per una ponderata decisione
- nelle vendita per televisione accetta in assenza del professionista e senza poter chiedere
informazioni

CAPITOLO DODICESIMO: VALIDITA E INVALIDITA DEL CONTRATTO

Differenza tra nullit e annullabilit del contratto (sta essenzialmente negli effetti):
- contratto nullo come se non fosse mai esistito, non produce alcun effetto tra le parti.
Una pronuncia di nullit ha effetto retroattivo nei confronti delle parti e dei terzi
- contratto annullabile smette di produrre effetti solo nel momento in cui viene dichiarato
l'annullamento e restano validi gli effetti che ha prodotto tra i terzi

1. LE CAUSE DI NULLITA DEL CONTRATTO


Il contratto che contrasta con le norme imperative pu essere:
- nullo ricorre quando una norma imperativa stata violata (specie di carattere
generale)
- annullabile ricorre quando espressamente prevista dalla legge come conseguenza
della violazione di una norma imperativa (specie di carattere speciale)
La nullit virtuale, lannullabilit testuale.
Art. 1418: il contratto nullo quando contrario a norme imperative, salvo che la legge
disponga diversamente (le ipotesi per le quali la legge dispone diversamente sono quelle
dellannullabilit del contratto).
Norme imperative: norme non derogabili per volont delle parti (non contengono linciso
salvo patto contrario).
Norme dispositive: ammettono una diversa volont delle parti.
Il contratto nullo se:
1) contrario a norme imperative

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2) in mancanza di uno dei requisiti del contratto: accordo delle parti, causa, oggetto o
.
forma
Volont e dichiarazione: laccordo si compone di due o pi dichiarazioni di volont nelle
quali si distingue: la volont (che il soggetto forma nella propria mente) e la dichiarazione
(con la quale la volont interna si manifesta allesterno). La sola volont interna del
soggetto irrilevante per il diritto: gli effetti giuridici si producono solo in quanto alla
dichiarazione corrisponda una volont del dichiarante.
3) in mancanza della volont interna delle parti di produrre effetti giuridici nonostante la
dichiarazione contrattuale resa allesterno. Questo avviene in due casi:
- dichiarazione non seria: contratto dichiarato per finzione scenica (attori nel film) o per
semplificazione didattica (il prof finge di vendere a un allievo per spiegare la vendita)
- violenza fisica: il fatto di un terzo provoca una dichiarazione non voluta +(in unasta il
vicino afferra il braccio del contraente e lo solleva contro la sua volont oppure il
contraente sotto ipnosi e incapace di intendere e di volere)

2. CONTINUA: IL CONTRATTO ILLECITO


Il contratto nullo per illiceit della causa, delloggetto dei motivi. Assume rilievo la
contrariet a norme imperative del risultato che, con il contratto, le parti si propongono di
realizzare sotto il triplice aspetto delloggetto dedotto in contratto, della causa o dei motivi
del contratto.
Loggetto, la causa o i motivi sono illeciti quando sono contrari a norme imperative,
ordine pubblico e buon costume. La formula legislativa esprime la difesa dei
valorifondamentali della societ, sia collettivi sia individuali. Latto di autonomia
contrattuale che viola questi valori, per il risultato che si propone, quindi nullo.
La difesa di questi valori fondamentali generalmente realizzata con la formulazione
legislativa di norme imperative ma necessaria per lapplicazione di una pena, non lo
per la dichiarazione di nullit.
Lordine pubblico costituito da norme imperative che salvaguardano i valori fondamentali
non esplicitamente formulate dalla legge ma che si ricavano per implicito, soprattutto
dalla Costituzione.
Il buon costume costituito da norme anchesse ricavabili per implicito dal sistema
legislativo ma che comportano una valutazione del comportamento dei singoli in termini di
moralit e onest.
Lilliceit del contratto si articola nellilliceit delloggetto, della causa e dei motivi.

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Loggetto illecito quando la cosa dedotta in contratto il prodotto o lo strumento di


attivit contrarie a norme imperative, allordine pubblico o al buon costume o quando la
prestazione unattivit vietata.
Lilliceit della causa, invece, riguarda la funzione del contratto: questo pu avere un
oggetto lecito ma una causa illecita, ad es. uno scambio di prestazioni lecite ma delle quali
vietato lo scambio oppure contratti conclusi in frode alla legge perch costituiti per
eludere lapplicazione di una norma imperativa.
Il motivo , di regola, irrilevante per il diritto ma diventa irrilevante quando illecito, cio
contrario a norme imperative, ordine pubblico e buon costume. Il motivo illecito rende nullo
il contratto quando motivo esclusivo del contratto ed motivo comune ad entrambe le
parti (non basta che il motivo illecito sia noto allaltra parte, occorre che laltra ne sia
partecipe e miri a trarre vantaggio personale dallattivit illecita che la prima si propone di
esercitare).

3. LE CAUSE DI ANNULLABILITA: a) LINCAPACITA DI CONTRATTARE


Il contratto annullabile solo nei casi in cui la legge ricollega espressamente alla
violazione di norme imperative la conseguenza dellannullabilit. Un primo ordine di casi
quello dellincapacit di contrattare di una delle parti, o per incapacit legale o naturale.
INCAPACITA LEGALE
Sono legalmente incapaci di contrattare i minori di diciotto anni e gli interdetti (infermi
totali di mente).
Sono parzialmente privi della capacit di contrattare gli emancipati (minori che hanno
contratto il matrimonio) e gli inabilitati (parziali infermi di mente). Questi non possono
compiere atti di amministrazione straordinaria del loro patrimonio.
Il contratto concluso dallincapace legale di agire annullabile con una domanda al
giudice:
- da chi esercita la potest su minore, emancipato, interdetto o inabilitato
- dallo stesso minore o emancipato raggiunta la maggiore et o interdetto o inabilitato
revocato lo stato di interdizione o inabilitazione
- dagli eredi aventi causa del minore
Lannullamento del contratto non pu in ogni caso essere chiesto dallaltro contraente
capace.
INCAPACITA NATURALE

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incapace naturalmente (cio di intendere e di volere) chi , giuridicamente, dotato di


capacit legale:
- il maggiorenne affetto da infermit mentale ma n interdetto n inabilitato
- il maggiorenne in stato di ubriachezza o intossicazione da stupefacenti o in uno stato
alteri le facolt mentali del soggetto
La legge esige, oltre alla prova dellincapacit, ulteriori requisiti:
- gli atti unilaterali sono annullabili solo se si prova che dallatto deriva un grave
pregiudizio allincapace
- i contratti sono annullabili solo se si prova, oltre al pregiudizio per lincapace, anche la
mala fede dellaltro contraente (cio conosceva lo stato di incapacit naturale o avrebbe
potuto accertarlo con lordinaria diligenza)
La legge considera lincapacit naturale non come fattore che altera la volont ma come
fattore che altera la causa dellatto o del contratto a condizioni gravemente
pregiudizievoli per essa: nel caso in cui lubriaco acquisti un oggetto che non gli serve
ma a un prezzo di mercato giusto non sussiste alterazione dellequilibrio causale e il
contratto perfettamente valido.
Laffidamento di chi ha contratto con lincapace ignorandone lincapacit protetto per un
interesse giudicato prevalente: linteresse generale ad una vasta e sicura circolazione dei
beni. Fanno eccezione la donazione e la violenza fisica: in questi casi il contratto nullo e
non semplicemente annullabile.

4. CONTINUA: b) LERRORE MOTIVO E LERRORE OSTATIVO


Il contratto , inoltre, annullabile se la volont di una delle parti stata dichiarata per
errore o carpita con dolo o estorta con violenza. Queste tre ipotesi rientrano nella
categoria dei vizi della volont (o del consenso in caso di contratti).
Lerrore si divide in due specie: lerrore motivo (o errore-vizio) e lerrore ostativo.
ERRORE MOTIVO
lerrore che insorge nella formazione della volont, prima che questa venga dichiarata
allesterno: consiste in una falsa rappresentazione della realt che induce il soggetto a
dichiarare una volont che, altrimenti, non avrebbe dichiarato.
Lerrore motivo, per essere causa di annullabilit del contratto, deve essere un errore
essenziale (art. 1428). essenziale lerrore determinante del volere cio per cui il
contraente, se non fosse incorso in errore, non avrebbe concluso; tale se ricorre una
delle ipotesi che prevede la legge. Lerrore pu cadere:

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1) sulla natura o sulloggetto del contratto il primo lerrore sul tipo di contratto che si
conclude, il secondo riguarda la cosa o la prestazione dedotta in contratto
2) sullidentit delloggetto compro un terreno credendo che il contratto ne indicasse un
altro, che era quello che volevo comprare
sulla qualit delloggetto oppure non avrei comprato quel mobile sapendo che non
era autentico
, invece, irrilevante, lerrore sul valore: non ci si pu rivolgere al giudice per rimediare a
un cattivo affare a meno che a indurre il contraente in errore laltro contraente con raggiri.
Lerrore sul prezzo, invece, non errore motivo ma errore ostativo.
3) sullidentit dellaltro contraente credo di contrattare con Tizio invece contratto con
Caio
sulle qualit personali dellaltro contraente il contraente Tizio ma non , come
erroneamente credevo, in buone condizioni economiche
Questo errore assume rilievo solo nei contratti personali, cio quei contratti in cui
lidentit o le condizioni personali dellaltro contraente sono sempre determinanti del
consenso; in questi casi basta la sola prova dellerrore su identit e qualit personali
dellaltro contraente in quanto i due elementi costituiscono lessenza del contratto.
4) sui motivi del contratto, se si tratta di errore di diritto i motivi, di norma, sono
irrilevanti ma assumono rilievo quando sono motivi illeciti a entrambi i contraenti e quando
sono motivi causati dallignoranza della legge e costituiscono la ragione esclusiva o
principale del contratto: compro il terreno agricolo per costruire una villa ma ignoro che il
comune vieta di costruire in quella zona
Le prime tre ipotesi riguardano errori di fatto, cio determinati da una falsa conoscenza di
fatti, cose o persone. La quarta ipotesi riguarda errori di diritto, cio provocato
dallignoranza o falsa conoscenza delle norme di legge.
Lerrore, per consentire lannullamento del contratto, deve essere essenziale e anche
riconoscibile dallaltro contraente (art. 1428), deve cio essere tale che una persona di
normale diligenza avrebbe potuto evitarlo, conosciute le circostanze.
Anche questo principio protegge laffidamento dellaltro contraente e la sicurezza nella
circolazione dei beni; vanno perci considerati il contenuto e le circostanze del
contratto, nonch le qualit dei contraenti.
ERRORE OSTATIVO
lerrore che cade, anzich sulla formazione della volont, sulla sua esterna
dichiarazione oppure lerrore commesso dalla persona incaricata di trasmettere la
dichiarazione. Nel primo caso lerrore commesso dal dichiarante, nel secondo caso
commesso da un terzo. Solo il codice civile italiano equipara lerrore ostativo allerrore

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motivo con la conseguenza che esso pu portare allannullamento del contratto solo se
riconoscibile dallaltro contraente.

5. CONTINUA: c) IL DOLO; d) LA VIOLENZA MORALE


IL DOLO
Corrisponde al concetto di inganno. Si divide in due tipi:
- dolo determinante: i raggiri sono stati determinati dal consenso, cio senza di essi la
parte non avrebbe contrattato il contratto annullabile
- dolo incidente: la parte avrebbe comunque contrattato ma a condizioni diverse il
contratto valido ma laltro contraente deve risarcire il danno
Il raggiro del terzo, per comportare lannullamento del contratto, deve essere noto (non
semplicemente riconoscibile come nel caso dellerrore) al contraente che ne ha tratto
vantaggio: basta che questultimo ne fosse a conoscenza, non occorre che avesse
cospirato con il terzo nel tramare linganno.
Il cosiddetto dolus bonus consiste nelle esagerate vanterie delle qualit del proprio bene
o della propria abilit professionale che, spesso, accompagnano lofferta di un bene o di
una prestazione ( frequente nel contratto tra negoziante e cliente e nelle pubblicit dei
prodotti industriali). Una persona di media avvedutezza sa che simili vanterie non
corrispondono al vero perch frutto di esagerazione quindi nessuno pu in questi casi
chiedere lannullamento del contratto solo perch si confidato nella veridicit della
vanteria.
LA VIOLENZA
La violenza intesa come vizio del consenso la cosiddetta violenza morale che consiste
nellestorcere il consenso di un soggetto con la minaccia che, se il consenso non verr
prestato, verr inferto un male alla sua persona o ai suoi beni op ai suoi familiari.
diversa dalla violenza fisica, che esclude la volont del dichiarante e comporta la
nullit del contratto.
La violenza morale, invece, il mezzo con il quale si costringe una persona a dichiarare
una propria volont ponendola di fronte al ricatto tra rifiutare il consenso e subire il male
minacciato oppure sottrarsi al male minacciato prestando il proprio consenso.
Il male minacciato pu essere un male che minaccia:
- la persona: minaccia della vita, dellintegrit fisica o di ledere altri diritti della persona
(reputazione, riservatezza, libert personale)

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

- i beni della persona, o del coniuge o degli ascendenti (genitori, nonni) o dei discendenti
(figli, nipoti)
Se riguarda, invece, parenti in via collaterale (fratelli) o affini (cognati) o persone non
legate al contraente da rapporti di parentela (amici, soci daffari) lannullamento del
contratto rimesso alla valutazione del giudice che terr conto delle circostanze del caso
concreto.
Deve comunque trattarsi di un male ingiusto, ossia contrario al diritto: il cliente che
minaccia di cambiare banca, minaccia un male lecito che pu adottare nellesercizio della
propria libert contrattuale.
Analoga ipotesi quella della minaccia di far valere un diritto: questa causa di
annullamento del contratto solo se diretta a realizzare vantaggi ingiusti.
Il male minacciato deve, inoltre, essere notevole, cio di gravit superiore al danno che il
contratto estorto con la minaccia provoca al contraente. Questa valutazione deve tener
conto dellimpressionabilit delluomo medio avuto riguardo allet, al sesso e alla
condizione della persona (gli anziani sono pi impressionabili, le donne si spaventano
pi facilmente, un ammalato teme di pi per la sua vita).
La violenza pu provenire da un terzo ma, a differenza del dolo, non occorre che la
violenza del terzo sia nota al contraente che ne ha tratto vantaggio.

6. LE CONSEGUENZE DELLA NULLITA E DELLANNULLABILITA


Dichiarazione di nullit: chiunque dimostri di avervi interesse, anche se terzo rispetto
alle parti, legittimato a chiederla.
Dichiarazione di annullamento: solo la parte a favore della quale prevista
lannullabilit legittimata a chiederla (la parte incapace di agire o un suo rappresentante,
o la parte vittima di errore, dolo o violenza).
La nullit pu essere rilevata dufficio dal giudice anche in assenza di unapposita
domanda dellinteressato. Lannullamento. Invece, pu essere pronunciato dal giudice
solo su domanda della parte legittimata.
Lazione di nullit imprescrittibile. Lazione di annullamento soggetta al termine di
prescrizione di cinque anni.
La sentenza di nullit del contratto opera retroattivamente (ed elimina ogni effetto del
contratto) sia tra le parti sia rispetto a terzi, anche se questi sono in buona fede, cio
ignoravano la causa di nullit.
La sentenza di annullabilit del contratto, invece, opera retroattivamente tra le parti (e, tra
queste, elimina ogni effetto del contratto) ma opera solo rispetto ai terzi di mala fede che

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

conoscevano la causa di annullabilit del contratto; non pregiudica i diritti acquistati dai
terzi di buona fede.
Nel conflitto tra protezione dellautonomia contrattuale e sicurezza della circolazione dei
beni, la legge:
- nel caso del contratto nullo sacrifica la seconda e protegge la prima
. nel caso di contratto annullabile esprime unopposta valutazione.
Se per il terzo ha acquistato diritti a titolo gratuito o se lannullamento dipende da
incapacit legale, la sentenza di annullamento produce gli stessi effetti di una sentenza di
nullit.
Il contratto annullabile pu essere convalidato (sanando il contratto ed evitando lazione
di annullamento) in due modi:
- conespressa dichiarazione di convalida dalla parte cui spetta lazione di annullamento
- in modo tacito con la volontaria esecuzione del contratto proveniente dalla parte cui
spetta lazione
Il contratto nullo, invece, non pu essere convalidato ma suscettibile di conversione: ci
accade quando un contratto presenta tuttavia i requisiti per un altro tipo di contratto.
Le cause di nullit che investono singole clausole del contratto comportano nullit solo di
quelle clausole e non dellintero contratto:
- se non erano clausole essenziali
- se sono sostituite di diritto da norme imperative di legge
CONTRATTO PLURILATERALE
La nullit o lannullabilit della partecipazione al contratto di una delle parti non comporta
nullit dellintero contratto se la sua partecipazione al contratto non debba considerarsi
essenziale e se il contratto pu, pertanto, avere ugualmente attuazione con le parti restanti

CAPITOLO TREDICESIMO: EFFICACIA E INEFFICACIA DEL


CONTRATTO

1. INVALIDITA E INEFFICACIA DEL CONTRATTO

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

Un contratto efficace produce leffetto, voluto dalle parti, di costituire, regolare o


estinguere un rapporto giuridico patrimoniale e, di regola, produce questo effetto nel
momento stesso in cui si perfeziona, allatto della formazione dellaccordo tra le parti.
Un contratto invalido anche inefficace: la sua nullit o annullabilit lo rende improduttivo
di effetti giuridici.
Il contratto valido, di regola, anche efficace ma pu accadere che un contratto, sebbene
valido, sia inefficace.
Cause che possono rendere inefficace un contratto valido:
- contratto sottoposto a termine o a condizione temporaneamente inefficace
- contratto simulato definitivamente inefficace
Esistono forme di:
- Inefficacia assoluta: opera sia tra le parti sia rispetto a terzi
- Inefficacia relativa (o inopponibilit): agisce solo nei confronti di terzi o di determinati
terzi
Le cause che provocano inefficacia sono a volte cause dello stesso ordine di quelle che
producono nullit del contratto.

2. IL TERMINE E LA CONDIZIONE DEL CONTRATTO


Cause di inefficacia che agiscono nel tempo:
- cause di inefficacia iniziale ritardano lefficacia del contratto (termine iniziale) o ne
rendono possibile unefficacia successiva (condizione sospensiva)
- cause di inefficacia sopraggiunta tolgono effetti ad un contratto inizialmente efficace
(termine finale e condizione risolutiva)
Termine iniziale: lefficacia iniziale del contratto pu essere subordinata dalle parti al
raggiungimento di un termine.
Termine finale: limita nel tempo lefficacia del contratto.
Condizione sospensiva: avvenimento futuro ed incerto al verificarsi del quale
subordinata liniziale efficacia del contratto.
Condizione risolutiva: avvenimento futuro ed incerto al verificarsi del quale subordinata
la cessazione degli effetti del contratto.

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

La condizione e termine, dunque, svolgono una funzione analoga. Lunica differenza che
il termine si riferisce ad un avvenimento futuro ma certo; la condizione si riferisce ad un
avvenimento futuro ma incerto.
Lavvenimento futuro deve consistere in un evento che, al momento della conclusione del
contratto, non ancora accaduto oppure gi accaduto ma del quale non si ha ancora
notizia quando si conclude il contratto (es. cosa data per dispersa).
Lavvenimento futuro e incerto pu:
- essere indipendente dalla volont delle parti condizione casuale
- dipendere dalla volont di una di esse condizione sospensiva potestativa
nullo, invece, il contratto consistente nel semplice arbitrio di una delle parti condizione
sospensiva meramente potestativa.
La condizione contraria a norme imperative, ordine pubblico e buon costume, sia essa
sospensiva o risolutiva, rende nullo il contratto.
impossibile la condizione che consiste in un evento irrealizzabile:
- in assoluto se gli asini volano
- in concreto morte di una persona defunta o ritorno di una nave affondata

Per questo si distinguono:


- la condizione impossibile sospensiva rende il contratto nullo, destinato a non avere
mai efficacia
- la condizione impossibile risolutiva si considera come non apposta, il contratto
destinato a non perdere mai efficacia e, perci, si considera come non sottoposto a
condizione
Condizione volontaria: condizione apposta al contratto per volont delle parti.
Condizione legale: la stessa legge a subordinare lefficacia del contratto al verificarsi di
un evento futuro e incerto, ad es. lapprovazione del contratto da parte delle autorit di
controllo: senza autorizzazione ilo contratto non efficace.

3. LA SIMULAZIONE DEL CONTRATTO


Simulazione: i contraenti creano, con la propria dichiarazione, solo le parvenze esteriori di
un contratto del quale non vogliono gli effetti oppure diverso da quello che essi hanno
voluto.

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

La simulazione pu assumere tre forme:


1) simulazione assoluta ricorre quando le parti concludono un contratto e, con
separato e segreto accordo, (controdichiarazione) dichiarano di non volerne alcun effetto.
Lintento di creare, di fronte ai terzi, lapparenza del trasferimento di un diritto da una
parte allaltra (o per sottrarre i propri beni alle pretese dei creditori o per evitarne la
tassazione del fisco)
2) simulazione relativa le parti creano lapparenza di un contratto diverso da quello che
essi effettivamente vogliono. Si hanno due contratti: quello simulato destinato solo ad
apparire allesterno, e quello dissimulato realmente voluto dalle parti. I due contratti
possono differire per tipo contrattuale (simulo una vendita ma in realt una donazione) o
per contenuto (in una vendita appare un prezzo inferiore nel contratto simulato, per motivi
di natura fiscale)
3) interposizione fittizia di persona una specie di simulazione relativa che investe
lidentit di una delle parti: nel contratto simulato appare come contraente un soggetto
(interposto) che persona diversa dal reale contraente (interponente). Un bene acquistato
appare come appartenente ad un fittizio proprietario (per questo si parla di
intestazionefittizia di un bene).
Controindicazione: accordo di simulazione nel quale risulta la volont di concludere un
accordo simulato o di farlo concludere da altri.
Laccordo di simulazione relativa e assoluta , quanto meno, un accordo a due (a meno
che non si simuli un contratto plurilaterale); nellinterposizione fittizia, invece, deve essere
quanto meno un accordo a tre in quanto partecipano le parti del contratto simulato e
linterponente. Non basta un accordo a due tra interposto e interponente.
La simulazione causa di inefficacia solo relativa del contratto e determina conseguenze
diverse tra le parti rispetto a terzi:
- tra le parti il contratto simulato inefficace e, nel caso di simulazione relativa o
interposizione fittizia, linefficacia del simulato comporta lefficacia del contratto
dissimulato
- rispetto ai terzi inefficace se i terzi hanno diritti pregiudicati dal contratto simulato
efficace per i terzi in buona fede che si sono fidati dellapparenza
.
creata dal contratto simulato
Entrambe le regola proteggono i terzi ma hanno esigenze diverse:
- la prima regola sventa il danno che, con il contratto simulato, si vuole arrecare ai terzi
(protegge i creditori del simulato venditore)
- la seconda regola lapplicazione del principio sulla sicurezza nella circolazione dei beni
(protegge chi ha acquistato un bene da Tizio ignorando che questi era un simulato
acquirente)

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

Prova del contratto simulato:


- le parti non possono provare per testimoni la simulazione, possono solo dare prova
scritta dellaccordo di simulazione o giovarsi della confessione o del giuramento (tranne
nel caso in cui il contratto sia illecito)
- i terzi possono provare la simulazione anche per testimoni
Le norme sulla simulazione, oltre che ai contratti, si applicano anche agli atti unilaterali
recettizi (cio destinati a persona determinata) se sono simulati per accordo tra
dichiarante e destinatario della dichiarazione.
Non invece possibile parlare di simulazione per gli atti unilaterali non recettizi, come
lofferta al pubblico: leventuale controindicazione unilaterale non ha alcun valore giuridico,
neppure se redatta per iscritto.
4. IL CONTRATTO FIDUCIARIO E IL CONTRATTO INDIRETTO
CONTRATTO FIDUCIARIO
Si ha quando la causa del contratto eccede lo scopo che le parti perseguono attraverso il
contratto. Questo eccesso della causa risulta da uno specifico patto intercorso tra i
contraenti (patto fiduciario) che ha la funzione di riportare il contratto entro i limiti dello
scopo dei contraenti (es. vendita a scopo di locazione o vendita a scopo di mandato a
vendere).
Il contratto fiduciario si distingue dal contratto simulato perch mira a realizzare effetti che
sono voluti dalle parti. Esso , in linea di principio, valido ed efficace e in caso di
inadempimento del patto fiduciario si pu agire in giudizio per ladempimento.
Il patto fiduciario ha efficacia meramente obbligatoria, non efficacia reale: vincola tra loro
le parti ma non opponibile a terzi: chi acquista un bene con contratto fiduciario ne
acquista la piena propriet e pu validamente e liberamente disporne.
Il contratto fiduciario nullo se un contratto in frode alla legge.
CONTRATTO INDIRETTO
Si ha quando un determinato contratto viene utilizzato dalle parti per realizzare una
funzione diversa da quella che corrisponde alla sua causa, ad es. la vendita per una cifra
irrisoria dove la vendita utilizzata per la funzione di donazione.
Il contratto indiretto nullo se risulta concluso in frode alla legge.

CAPITOLO QUATTORDICESIMO: LA RAPPRESENTANZA

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1. IL CONTRATTO IN NOME ALTRUI


Pu accadere che una o entrambe le parti del contratto siano soggetti diversi dalle parti
del rapporto.
Rappresentanza: un soggetto (rappresentante) partecipa alla conclusione del contratto
con una propria dichiarazione di volont e un altro soggetto (rappresentato) subisce gli
effetti giuridici della dichiarazione di volont del rappresentante acquistando i diritti e le
obbligazioni che derivano dal contratto.
Il potere di rappresentanza pu essere conferito:
- dallinteressato rappresentanza volontaria: la rappresentanza manifestazione di
autonomia del soggetto (il soggetto preferisce affidare ad altri la conclusione del contratto
accettando la volont altrui)
- dalla legge rappresentanza legale: si manifesta leteronomia del soggetto
(mancanza di autonomia) e il soggetto posto in balia del suo rappresentante legale, ad
es. genitori/figli minori o tutore/incapace
In entrambi i casi il contratto concluso dal rappresentante produce direttamente effetto
nei confronti del rappresentato, a patto che siano rispettate tre condizioni.
1) Il rappresentante deve concludere il contratto in nome del rappresentato
Non basta che laltro contraente sapesse che egli non contrattava nel proprio interesse,
occorre la spendita del nome: il contratto deve essere concluso in nome o con la
menzione del nome del rappresentato. Se un soggetto agisce in nome proprio, omettendo
di agire per conto altrui, il contratto produce effetti solo nei suoi confronti.
Nella rappresentanza legale il potere di rappresentanza inerente a una qualit del
rappresentante (quella di genitore o di tutore). Nella rappresentanza legale deriva da una
dichiarazione di volont del rappresentato che la procura: un atto unilaterale (un
soggetto investe un altro soggetto del potere di rappresentarlo) e non recettizio (rivolto
alla generalit di terzi e non a un destinatario determinato).
La procura pu essere:
- speciale riguarda un singolo e determinato affare
- generale riguarda una serie di affari (tutti gli affari di un certo tipo, tutti quelli di una
certa zona) o relativa a tutti gli affari del rappresentato
La procura deve avere la stessa forma del contratto da concludere (ad es. la procura a
vendere deve essere, anchessa, redatta per iscritto)
2) Il rappresentante deve concludere il contratto nei limiti delle facolt conferitegli

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

Pu accadere che qualcuno contratti come rappresentante altrui senza averne i poteri o
pu accadere che qualcuno, pur investito dei poteri rappresentativi, ecceda i limiti di
questi poteri. In entrambi i casi si parla di falsus procurator, falso rappresentante. Il
contratto concluso dal falso rappresentante un contrattoinvalido einefficace: non pu
produrre effetti nei suoi confronti n tantomeno nei confronti della persona in nome della
quale il falso rappresentante ha agito.
La persona in nome della quale il falso rappresentante ha agito pu rettificare il contratto
con una ratifica che sana loriginario difetto di potere rappresentativo di chi ha contrattato.
La ratifica pu anche essere sollecitata dal terzo contraente e, se dichiarata, ha effetto
retroattivo (il contratto diventa efficace dalla sua data non da quella della ratifica.
Linefficacia del contratto protegge adeguatamente il soggetto il cui nome sia stato
falsamente speso ma sacrifica linteresse del terzo contraente il rischio di imbattersi in
un falso contraente ricade sul terzo contraente e non sul soggetto il cui nome stato
falsamente speso. Il terzo contraente pu solo pretendere il risarcimento dei danni al
falso rappresentante senza colpa, cio senza negligenza da parte sua: se egli poteva
rendersi conto con luso dellordinaria diligenza di contrattare con un falso rappresentante
non ha neppure diritto al risarcimento del danno.
INTERESSE CONTRATTUALE NEGATIVO
Nel caso in cui la responsabilit del falso rappresentante sia una responsabilit da fatto
illecito, linteresse contrattuale negativo il danno risarcibile, corrispondente a una somma
pari alla diminuzione patrimoniale che il terzo non avrebbe subito se non avesse
contrattato con il falso rappresentante (considerando le spese per la contrattazione e il
danno delle occasioni perdute).
3) Il rappresentante deve concludere il contratto nellinteresse del rappresentato
Il rappresentante non pu utilizzare il potere di rappresentanza per realizzare il proprio
interesse o quello di un terzo.
Questo pu accadere quando il rappresentante conclude un contratto in una situazione di
conflitto di interessi con il rappresentato: in questo caso il contratto annullabile su
domanda del solo rappresentato.
Unipotesi tipica quella del contratto che il rappresentante conclude con se stesso:
anche in questo caso il contratto annullabile su domanda del rappresentato a meno che
il rappresentante non fosse autorizzato a contrattare con se stesso oppure il contratto non
fosse determinato in modo tale da escludere un conflitto di interessi.

2. RAPPRESENTANZA E AMBASCERIA
RAPPRESENTANZA

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Il rappresentante agisce per procura del rappresentato e conclude contratti i cui effetti si
producono nei confronti del rappresentato.
La capacit legale di agire deve essere presente nel rappresentato perch egli che
dispone dei propri diritti e quindi ne deve essere legalmente capace. Se la procura stata
conferita da persona legalmente incapace di agire il contratto annullabile anche se
concluso da un rappresentante pienamente capace.
Non necessaria, invece, la capacit legale di agire del rappresentante : per la validit del
contratto basta la capacit naturale di agire e quindi anche un minorenne, come
rappresentante altrui, pu concludere un contratto.
Il rappresentante investito del potere di determinare il contenuto del contratto da
concludere e questo potere, se la procura non pone limiti, comprende ogni elemento del
contratto. Il rappresentante dichiara, a nome altrui, la propria volont e ci produce due
conseguenze:
- i vizi del consenso (errore, dolo, violenza morale) rendono annullabile il contratto solo
se sono vizi della volont del rappresentante
- gli stati soggettivi (buona o mala fede) si considerano riguardo al rappresentante
Alcuni elementi del contratto possono essere predeterminati nella procura e, quindi, il
contenuto del contratto determinato sia dalla volont del rappresentante che del
rappresentato (il rappresentante dichiara una volont solo in parte sua). Conseguenze:
- i vizi del consenso (riguardanti elementi predeterminati) rendono annullabile il contratto
solo se risulta viziata la volont del rappresentato
- stati soggettivi (riferiti ad elementi predeterminati dal contratto): se viene in
considerazione la mala fede del contraente si deve valutare la mala fede del rappresentato
(e irrilevante la buona fede del rappresentante)
AMBASCERIA
Tutti gli elementi del contratto da concludere sono stati predeterminati dal rappresentato e
il rappresentante si limita a dichiarare una volont in tutto e per tutto altrui. Colui che
agisce semplice portavoce della volont di un altro soggetto.
In questo caso i vizi della volont e gli altri stati soggettivi sono sempre e soltanto quelli del
rappresentato. , per, rilevante lerrore ostativo del portavoce: se questo sbaglia nel
dichiarare la volont del rappresentato il contratto annullabile.

3. MANDATO CON E SENZA RAPPRESENTANZA

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In generale, quando linterno rapporto in base al quale un soggetto riceve una procura da
un altro soggetto non altrimenti qualificabile (non c un contratto di lavoro, non c un
contratto di agenzia, ecc.) si in presenza di un mandato.
Mandato: contratto con il quale un soggetto (mandatario) si obbliga nei confronti di un altro
soggetto (mandante) a compiere uno o pi atti giuridici per conto di questo; il contratto si
presume oneroso: il mandatario ha diritto, salvo patto contrario, a un compenso.
Differenza tra mandato e procura:
- in forza del mandato il mandatario obbligato ad agire per conto del mandato e
questo , a sua volta, obbligato a corrispondergli un compenso
- in virt della procura il mandatario inoltre legittimato ad agire, di fronte a terzi,
innome del mandante
Mandato senza rappresentanza: un soggetto conferisce a un altro soggetto un mandato e
non anche una procura. In questo caso il mandatario agisce per conto del mandante ma
in proprio nome, con la conseguenza che lui (e non il mandante) acquista diritti e assume
obbligazioni derivanti dal contratto concluso con il terzo. Il mandatario , per, obbligato a
ritrasferire al mandante i diritti che ha acquistato e ha diritto ad essere rimborsato per
quanto ha dovuto pagare, essendosi obbligato in proprio nome, al terzo contraente.

CAPITOLO QUINDICESIMO: GLI EFFETTI DEL CONTRATTO

1. GLI EFFETTI DEL CONTRATTO TRA LE PARTI


Contratto come atto: fonte di obbligazione e di diritti delle parti:
Contratto come rapporto contrattuale: insieme dei diritti e delle obbligazioni reciproche che
nascono dal contratto
Esecuzione del contratto: adempimento, da parte dei contraenti, delle obbligazioni assunte
con il contratto.
Si distinguono contratti:
- a esecuzione istantanea contratti il cui adempimento si esaurisce, per ciascuna delle
parti, nel compimento di un solo atto, simultaneo alla conclusione del contratto (es. la
vendita si esegue con il solo atto della consegna della cosa e del solo atto del pagamento
del prezzo)
- a esecuzione differita nel caso della vendita, per ladempimento dellobbligazione di
pagare il prezzo o di consegnare la cosa fissato un termine. Ladempimento pu anche
essere frazionato in una pluralit di atti (es. pagamento a rate)

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

- a esecuzione continuata o periodica contratti che obbligano le parti, o una di esse,


ad una prestazione continuativa o che deve essere periodicamente ripetuta nel tempo
Il contratto ha forza di legge: , per ciascuna delle parti, un atto di autonomia privata che
esse possono compiere o non compiere ma, una volta che laccordo perfezionato, le
parti sono tenute a rispettarlo alla stesso modo con cui sono tenute ad osservare la legge.
possibile sciogliere il contratto:
- con il mutuo dissenso le parti stipulano un nuovo accordo diretto ad estinguere il gi
costituito rapporto contrattuale
- con il recesso unilaterale possibilit per una parte di estinguere tutte le obbligazioni
che derivano dal contratto, senza il consenso della controparte. Se il contratto in forma
scritta, la dichiarazione di recesso deve assumere questa forma
Nei contratti a esecuzione istantanea e a esecuzione differita la facolt di recesso pu
essere esercitata solo se la parte non ha eseguito o non ha cominciato ad eseguire la
prestazione.
Nei contratti a esecuzione continuata o periodica, invece il recesso possibile anche se
gi iniziata lesecuzione del contratto ma non ha effetto per le prestazioni gi eseguite.
Nei contratti plurilaterali il recesso di una parte non comporta il recesso dellintero contratto
se la sua partecipazione al rapporto contrattuale non considerata essenziale.
Sono analoghe le regole per le modificazioni del contratto: le parti non possono
unilateralmente modificarlo a meno che la possibilit di modifica non sia stata prevista dal
contratto.
Il contratto si pu sciogliere anche per cause ammesse dalla legge che si dividono in due
ordini:
- alcune riguardano i contratti a titolo oneroso risoluzione e rescissione
- altre riguardano i contratti di durata
I CONTRATTI DI DURATA
I contratti di durata instaurano tra le parti un vincolo destinato a protrarsi nel tempo e per
questo pongono problemi di protezione della libert contrattuale del contraente pi debole.
La legge nega, in linea di principio, lammissibilit di rapporti contrattuali perpetui che
vincolino le parti per tutta la loro esistenza. Anche se il contratto atto di autonomia
contrattuale e che laccettazione di un contratto di durata espressione della libert del
singolo, laccettazione di un simile vincolo equivale a una rinuncia alla libert di
contrattuale. Inoltre si oppongono anche esigenze di protezione dellinteresse
generale: lo sviluppo economico dipende dal pi proficuo impiego delle risorse e i vincoli
contrattuali perpetui ne rappresentano un ostacolo.

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

Per soddisfare queste esigenze la legge utilizza due figure:


- il termine massimo di durata nei contratti a esecuzione continuata o periodica
requisito essenziale il termine di durata, in altri stabilito il termine di durata massimo
- il recesso negli altri contratti ammessa la durata a tempo indeterminato ma con
facolt di recesso il quale si distingue tra:
recesso puro e semplice: mero atto di autonomia del singolo che non richiede .
.. giustificazione

....

recesso per giusta causa: deve essere giustificato dal contraente che recede

2. CONTINUA: CONTRATTI CON EFFETTI OBBLIGATORI E CON EFFETTI REALI,


CONTRATTI CONSENSUALI E CONTRATTI REALI
Effetti obbligatori si fa riferimento alle obbligazioni che derivano dal contratto.
Effetti reali: si fa riferimento agli effetti prodotti direttamente dal contratto, al momento
stesso della formazione dellaccordo tra le parti.
Contratti con effetti obbligatori: contratti solo fonte di obbligazione delle parti
Contratti con effetti reali: contratti che producono leffetto di trasferire la propriet o altri
diritti, oltre ad essere fonti di obbligazioni.
Principio consensualistico: nei contratti che hanno per oggetto il trasferimento della
propriet di una cosa determinata, la costituzione o il trasferimento di un altro diritto, la
propriet o il diritto si trasmettono e si acquistano per effetto del consenso delle parti
legittimamente manifestato.
Si diventa proprietari al momento del contratto. Se la consegna della cosa differita nel
tempo ci viene consegnata una cosa gi nostra, anche se il pagamento differito nel
tempo paghiamo una cosa gi nostra (lalienante non pagato , comunque, protetto dalla
legge).
Il principio consensualistico opera nel contratto che ha per oggetto il trasferimento di una
cosa determinata. Nel caso di cose determinate solo nel genere (tot barili di petrolio) la
propriet passa solo al momento dellindividuazione fatta daccordo tra le parti (quei dati
barili di petrolio). Se si tratta di merci da trasportare da un luogo a un altro la propriet
passa al momento della consegna allo spedizioniere.
importante stabilire il momento in cui la propriet passa perch il rischio del perimento
della cosa incombe sul proprietario:

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

- se stata venduta una cosa determinata (quindi gi di propriet del compratore) e la


cosa perisce prima della consegna per causa non imputabile al venditore il compratore
deve ugualmente pagarne il prezzo (il rischio del compratore)
- se si tratta di cosa di genere ed gi avvenuta lindividuazione, in caso di perimento
anche causato dal spedizioniere il compratore deve pagare il prezzo (il rischio del
compratore)
CONTRATTI CONSENSUALI E CONTRATTI REALI
Contratti consensuali: contratti che si perfezionano per il solo accordo delle parti, che
risulta quindi necessario e sufficiente..
Contratti reali: contratti il cui accordo delle parti necessario ma non sufficiente: occorre
anche la consegna della cosa che forma loggetto del contratto, es. comodato, deposito,
mutuo.
Nei contratti consensuali a consegna della cosa che forma oggetto del contratto
adempimento di unobbligazione gi sorta al momento dellaccordo. Nei contratti reali il
contratto si perfeziona solo con la consegna.
La consegna, nei contratti consensuali, comunque importante: se, con successivi
contratti, una parte concede a diversi contraenti un diritto personale di godimento sulla
medesima cosa prevale tra essi quello che per primo ha conseguito il godimento della
cosa.
In generale: tra pi acquirenti di un bene mobile prevale chi ha conseguito per primo il
possesso; tra pi acquirenti di un bene immobile prevale chi ha per primo trascritto
lacquisto.
3. GLI EFFETTI DEL CONTRATTO RISPETTO A TERZI
Principio generale: il contratto vincola le parti ma non produce effetto rispetto a terzi.
un aspetto negativo dellautonomia contrattuale: nessuno pu compiere unobbligazione o
perdere un diritto contro la sua volont.
PROMESSA DEL FATTO O DELLOBBLIGAZIONE DEL TERZO
Chi, per contratto, promette la prestazione di un terzo obbliga solo se stesso: se il terzo
rifiuta di obbligarsi o non compie il fatto promesso il promittente dovr risarcire laltro
contraente del danno subito (es. patto di non alienare lauto per sei mesi).
CONTRATTO PER PERSONA DA NOMINARE
Al momento della conclusione del contratto, una delle parti pu riservarsi la facolt di
nominare successivamente la persona che acquister i diritti e assumer le obbligazioni
derivanti dal contratto. Questa facolt piuttosto usata da chi svolge unattivit
professionale di compravendita di immobili o valori mobiliari perch evita di fare un
secondo passaggio di propriet quando avr trovato un nuovo compratore. La nomina

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

deve essere fatta entro tre giorni oppure entro il termine stabilito dal contratto e deve
essere accompagnata dallaccettazione del terzo (altrimenti si viola il principio generale).
CONTRATTO A FAVORE DI TERZO
uneccezione al principio generale che si giustifica per il fatto che il terzo non assume
obbligazioni ma acquista solo diritti. Le parti del contratto sono lo stipulante (colui che
contratta a favore di un terzo) e il promittente (colui che si obbliga verso lo stipulante ad
eseguire la prestazione a favore di un terzo).
Non occorre, quindi, laccettazione del terzo: questo acquista il diritto verso il promittente
per effetto della stipulazione a suo favore. Se il terzo rifiuta la stipulazione la
prestazione resta a beneficio dello stipulante.
La stipulazione a favore di terzi valida solo se lo stipulante vi abbia un proprio interesse
a procurare un beneficio al terzo: pu essere un interesse di natura patrimoniale o basato
su legami affettivi (es. assicurazione della propria vita a favore dei figli).

CAPITOLO SEDICESIMO: RISOLUZIONE E RESCISISONE DEL


CONTRATTO

1. LA RISOLUZIONE DEL CONTRATTO


La causa del contratto pu essere:
- onerosa entrambe le parti sono obbligate luna nei confronti dellaltra
- gratuita una sola delle parti assume unobbligazione
Si distinguono cos:
- contratti a titolo oneroso generalit dei contatti
- contratti a titolo gratuito mandato gratuito, deposito gratuito, mutuo senza interessi

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

La causa dei contratti a titolo oneroso lo scambio di prestazioni tra le parti quindi questi
contratti sono detti anche contratti a prestazioni corrispettive: la prestazione di una
parte trova giustificazione nella prestazione dellaltra.
Il rapporto di corrispettivit tra prestazioni detto sinallagma (che costituisce la causa del
contratto) e si realizza nella fase di esecuzione del contratto.
Alterazione della causa del contratto: lo scambio in cui questa consiste non pu pi
compiersi o non pu compiersi alle condizioni economiche prestabilite.
A questo riguardo si parla di difetto funzionale della causa che si manifesta in sede di
esecuzione del contratto e investe, anzich il contratto, il rapporto contrattuale e comporta
la risoluzione del contratto.
Si parla invece di difetto genetico della causa quando il contratto ha una mancanza
originaria della causa o una sua illiceit. In questo caso il difetto investe il contratto e
comporta la sua nullit.
Risoluzione: scioglimento del contratto. Lo rendono possibile le cause ammesse dalla
legge, ossia il contratto pu sciogliersi senza necessit del mutuo consenso delle parti.
La risoluzione non una vicenda del contratto, ma del rapporto contrattuale: il contratto
resta valido ma il rapporto contrattuale si scioglie con effetto retroattivo tra le parti
(leffetto retroattivo della risoluzione non si produce rispetto a terzi).
Nei contratti a esecuzione continuata o periodica leffetto della risoluzione non si estende
alle prestazioni gi eseguite.
Nei contratti plurilaterali vale la solita regola: la risoluzione del contratto rispetto a una
parte non comporta lo scioglimento dellintero contratto a meno che la parte non sia
considerata essenziale.
La legge prevede tre generali cause di risoluzione del contratto:
- risoluzione per inadempimento
- risoluzione per impossibilit sopravvenuta della prestazione
- risoluzione per eccessiva onerosit sopravvenuta della prestazione

2. RISOLUZIONE PER INADEMPIMENTO


Linadempimento di una parte, che permetta la risoluzione del contratto, deve presentare
un requisito ulteriore rispetto al comune concetto di inadempimento: si deve trattare di un
inadempimento di non scarsa importanza, avuto riguardo allinteresse dellaltra parte
(linadempimento di una parte tale da rendere non pi giustificata la controprestazione
dellaltra).

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

La risoluzione per inadempimento pu assumere due forme:


1) risoluzione giudiziale se una delle parti di un contratto a prestazioni corrispettive
non adempie la propria obbligazione, laltra parte ha una scelta:
a) pu agire in giudizio per linadempimento chiedendo al giudice di condannare
linadempiente ad eseguire la prestazione mancata (potendo, inseguito, sempre
domandare la risoluzione del contratto)
b) pu agire per la risoluzione chiedendo al giudice di sciogliere il contratto (non potendo
pi chiedere ladempimento)
2) risoluzione stragiudiziale (utile per risolvere rapidamente il contratto) il contratto
pu essere risolto per inadempimento senza necessit di un provvedimento giudiziario in
tre forme:
a) diffida ad adempiere: la parte adempiente pu intimare per iscritto laltra parte di
adempiere entro un dato termine non inferiore a quindici giorni, altrimenti il contratto si
intende risolto di diritto
b) clausola risolutiva espressa: le parti convengono che, se una di esse sar
inadempiente, il contratto si risolve di diritto. Occorre anche che la parte adempiente
dichiari allaltra che intende valersi di questa clausola: sar questa dichiarazione a
risolvere il contratto
c) previsto un termine essenziale: una volta scaduto il contratto risolto di diritto
ECCEZIONE DI INADEMPIMENTO
Il rapporto di corrispettivit tra le prestazioni contrattuali legittima ciascuna parte al rifiuto di
adempiere la propria prestazione se laltra non adempie o non offre di adempiere
contemporaneamente la propria.
Un'altra eccezione basata sul mutamento delle condizioni patrimoniali dellaltro
contraente, divenute tali da porre in pericolo il conseguimento della controprestazione: la
parte tenuta ad eseguire la prestazione per prima pu sospendere lesecuzione della
prestazione. La parte inadempiente in ogni caso tenuta a risarcire il danno cagionato alla
controparte.
CLAUSOLA PENALE E CAPARRA
Il contratto pu prevedere una penale che viene versata solo per linadempimento o per il
ritardo con il duplice effetto di:
- dispensare dallonere di provare il danno
- limitare il risarcimento del danno allammontare della penale pattuita (a meno che non sia
prevista la risarcibilit del danno superiore)

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

La caparra, invece, una somma di denaro che una parte d allaltra nel momento stesso
della conclusione del contratto (detta anche caparra confirmatoria). Possono allora
verificarsi tre situazioni:
- se la parte che ha dato la caparra adempie il contratto laltra parte deve restituirgliela o
imputarla alla prestazione dovuta
- se la parte che ha dato la caparra non adempie il contratto laltra parte pu trattenerla e
recedere dal contratto
- se inadempiente la parte che ha ricevuto la caparra, chi lha data pu esigere il doppio
della caparra e recedere dal contratto
La caparra penitenziale, invece, sempre data al momento della conclusione del contratto
ma il recedente la perde o deve il doppio di quella ricevuta.

3. RISOLUZIONE PER IMPOSSIBILITA SOPRAVVENUTA DELLA PRESTAZIONE E


RISOLUZIONE PER ECCESSIVA ONEROSITA SOPRAVVENUTA
Limpossibilit sopravvenuta della prestazione per causa non imputabile al debitore
comporta lestinzione dellobbligazione.
Nel caso in cui lobbligazione estinta derivi da un contratto a prestazioni corrispettive,
limpossibilit sopravvenuta di una prestazione rende priva di ogni giustificazione la
controprestazione. Essa comporta la risoluzione del contratto e lestinzione
dellobbligazione dallaltra parte (quindi la parte liberata dallobbligazione non pu chiedere
la controprestazione e, se lha gi ricevuta, deve restituirla).
Se limpossibilit sopravvenuta della prestazione solo parziale, il contratto non si risolve
ma laltra parte ha diritto ad una corrispondente riduzione della controprestazione e pu
recedere dal contratto.
Nella disciplina della sopravvenuta impossibilit parziale di una delle prestazioni non c
solo un rapporto di corrispettivit, c anche uno specifico rapporto di corrispettivit tra il
valore economico delluna e quello dellaltra.
I contratti commutativi sono quei contratti a prestazioni corrispettive che hanno la
funzione di attuare uno scambio tra prestazioni economicamente equivalenti dove le
vicende straordinarie e imprevedibili, successive al contratto, che modificano il valore di
una prestazione e provocano uno squilibrio economico influiscono sulla misura della
controprestazione o, addirittura, sulla sorte del contratto.
Leccessiva onerosit sopravvenuta riguarda i contratti a esecuzione differita e i contratti a
esecuzione continuata o periodica.

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

La parte che deve la prestazione diventata eccessivamente onerosa pu domandare la


risoluzione giudiziale del contratto; laltra parte, se vuole evitare la risoluzione, pu offrire
di modificare equamente le condizioni contrattuali.
NB: lonerosit sopravenuta deve essere eccessiva: deve consistere in un forte squilibrio
tra il valore economico delle due prestazioni che abbia reso il contratto sensibilmente
iniquo per una delle parti.
CONTRATTI ALEATORI: contratti nei quali un contraente si obbliga a una prestazione ma
incerto, al momento della conclusione del contratto, se gli sar dovuta la
controprestazione; accetta perci il rischio di dover eseguire la propria prestazione senza
ricevere nulla in cambio. Il contratto pu essere aleatorio:
- per sua natura, come il contratto di assicurazione
- per volont delle parti, come la vendita di cosa futura
Le norme sulla risoluzione del contratto per eccessiva onerosit sopravvenuta non si
applicano ai contratti aleatori. Ad essi si applicano le norme sulla risoluzione per
inadempimento o per impossibilit sopravvenuta della prestazione.

4. LA RESCISSIONE DEL CONTRATTO


, invece, irrilevante lo squilibrio economico originario tra le prestazioni: in sede di
formazione del contratto, domina il principio dellautonomia contrattuale che
insindacabile e incensurabile (ognuno libero di contrattare a condizioni a s
svantaggiose e vantaggiose per la controparte).
A questo principio generale per sono stati apportati due temperamenti che vanno
entrambi sotto il nome di rescissione.

Rescissione: scioglimento o risoluzione del contratto per le sue specifiche cause:


- rescissione in caso di contratto concluso in stato di pericolo chi assume obbligazioni a
condizioni inique per la necessit, nota alla controparte, di salvare s o altri dal pericolo
attuale di un danno grave alla persona
- rescissione in caso di contratto concluso in stato di bisogno (rescissine per lesione) c
sproporzione tra le due prestazioni a causa di un bisogno economico di una parte e del
quale laltra parte ha approfittato (es. chi svende i propri beni per avere denaro e il
compratore ne approfitta offrendo un prezzo irrisorio conoscendo le condizioni di bisogno
del venditore). La legge, per, stabilisce che occorre una lesione oltre la met: la

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

prestazione ricevuta deve essere inferiore alla met del valore che la prestazione
eseguita aveva al tempo del contratto
La rescissione per lesione non pu essere domandata per i contratti aleatori.
La parte contro cui stata chiesta la rescissione del contratto pu evitarla offrendo di
modificare le condizioni del contratto in modo da ricondurle ad equit.
La rescissione soggetta al termine di prescrizione di un anno.

5. LA PRESUPPOSIZIONE
Presupposizione: causa di risoluzione del contratto non prevista dalla legge ma
riconosciuta dalla giurisprudenza. Consiste in un presupposto oggettivo del contratto che
le parti hanno avuto presente al momento della sua conclusione ma che non hanno
menzionato nel contratto, es. chi prende in locazione un balcone per assistere ad una
manifestazione pubblica ma poi la manifestazione viene spostata e questo pretende la
restituzione del corrispettivo gi versato.
Per molto tempo si negato ogni valore giuridico alla presupposizione in quanto i motivi
del contratto sono irrilevanti per il diritto. accolta oggi lopposta soluzione basata sulla
buona fede nellinterpretazione e nellesecuzione del contratto e sul fatto che levento
sopraggiunto ha prodotto unalterazione funzionale della causa che non rende pi
giustificabile lo scambio tra le prestazioni.

CAPITOLO DICIASSETTESIMO: CRITERI DI COMPORTAMENTO DEI


CONTRAENTI E DI INTERPRETAZIONE DEL CONTRATTO

1. LA BUONA FEDE CONTRATTUALE


Esistono norme che formano il generale criterio di comportamento e impongono alle
parti contraenti di comportarsi secondo buona fede nello svolgimento delle trattative.

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

Oltre che criterio di comportamento, la buona fede anche criterio di interpretazione del
contratto.
Buona fede significa correttezza e lealt.
La buona fede ha due significati:
- in materia di possesso indica uno stato soggettivo
- come dovere di comportamento esprime un dovere (quello di comportarsi con lealt)
La buona fede come dovere comportamentale detta buona fede contrattuale o
oggettiva.
Il dovere generale di buona fede contrattuale ha la funzione di colmare le inevitabile
lacune legislative in quanto la legge non pu prevedere tutte le possibili situazioni ma solo
quelle pi frequenti della vita economica e sociale.
Il principio generale della correttezza e della buona fede consente di identificare altri divieti
e altri obblighi previsti dalla legge e realizza cos la chiusura del sistema legislativo.
Le regole non scritte della correttezza e della lealt sono regole di costume. Spetta al
giudice stabilire ci che buona fede o contrario alla buona fede ma non in termini
soggettivi: deve riferirsi alle regole del costume che possono essere diverse dal suo
concetto di correttezza.
Il dovere di buona fede opera:
1) nello svolgimento delle trattative e nella formazione del contratto.
In questo caso assume il carattere di un dovere di informazione di una parte nei confronti
dellaltra: ciascuna di esse ha il dovere di dare notizia delle circostanze che appaiono
ignote allaltra e che possono essere determinanti del suo consenso.
Collegata al concetto di informazione si collega la reticenza: la violazione del dovere di
informazione pu dar luogo ad una azione di annullamento per dolo omissivo. Lomessa
informazione pu per assumere rilievo e fondare unazione di danni della controparte,
indipendentemente dallannullamento del contratto.
Si considera contraria alla buona fede anche unimprovvisa e ingiustificata rottura delle
trattative precontrattuali.
Responsabilit precontrattuale: chi, violando il dovere di buona fede nelle trattative
contrattuali, ha cagionato un danno allaltra parte tenuto a risarcirlo; la sua fonte non il
contratto ma io fatto illecito ed perci una forma da fatto illecito.
Ipotesi di responsabilit precontrattuale prevista dalla legge: la parte che, conoscendo
lesistenza di una causa di invalidit del contratto, non n d notizia allaltra tenuta a
risarcire il danno provocato alla parte che aveva confidato nella validit del contratto.

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

2) nellesecuzione del contratto.


Due specifiche applicazioni di legge sono:
a) lobbligo di comportarsi secondo la buona fede in pendenza della condizione, cio
custodendo con diligenza la cosa che sia alienata sotto condizione sospensiva o
acquistata sotto condizione risolutiva
b) il divieto di rifiutare la proprio prestazione, avvalendosi della eccezione di
inadempimento, se il rifiuto contrario alla buona fede (es. lazienda telefonica pu
legittimamente sospendere il servizio se lutente non paga la bolletta ma contraria alla
buona fede se la bolletta stata recapitata nel mese di agosto e lutente era in ferie).

2. LINTERPRETAZIONE DEL CONTRATTO


Se non tacito, il contratto fatto di parole, o scritte in un documento o dette a voce.
Sono quindi necessari dei criteri di legge per linterpretazione. Sono criteri che vincolano le
parti e dei quali si avvale il giudice.
I criteri di interpretazione sono di duplice ordine:
- criteri di interpretazione soggettiva si basano sulla ricerca della comune intenzione
delle parti
- criteri di interpretazione oggettiva si rifanno al concetto di buona fede contrattuale o
altri elementi oggettivi che non si rifanno allintenzione delle parti
CRITERIO DI INTERPRETAZIONE SOGGETTIVA
Nellinterpretare un contratto si deve indagare quale sia stata la comune intenzione delle
parti e non limitarsi al senso letterale delle parole usate, es. in un contratto di locazione
non viene menzionato il canone, tradendo le intenzioni dei contraenti.
Bisogna perci ricavare le intenzioni delle parti al di l delle parole e la legge per fare ci
fornisce alcuni criteri:
- criterio di carattere storico si valuta il comportamento complessivo delle parti anche
posteriore alla conclusione del contratto (si considera la corrispondenza intercorsa tra le
parti)
- criterio di carattere logico si interpretano le singole clausole attribuendo a ciascuna il
significato che risulta dal complesso del contratto (si considera io contratto nel suo
insieme)
CRITERIO DI INTERPRETAZIONE OGGETTIVA

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

Il contratto deve essere interpretato secondo la buona fede, partendo dal presupposto che
i contraenti siano corretti e leali anche se non lo sono affatto.
un criterio oggettivo perch pu condurre a dare al contratto un significato diverso da
quello corrispondente allintenzione delle parti (le parti non possono provare la mala fede,
prevale linterpretazione secondo buona fede).
Altri criteri oggettivi valgono per le clausole ambigue:
1) Vale il principio di conservazione del contratto: la clausola si interpreta nel senso in cui
valida ed efficace
2) Vale il criterio degli usi interpretativi: la clausola ambigua si interpreta secondo ci che
generalmente si applica nel luogo in cui il contratto stato concluso
3) Le clausole delle condizioni generali di contratto si interpretano, nel dubbio, a favore del
contraente pi debole
4) Il contratto a titolo oneroso si interpreta nel miglior equilibrio possibile tra prestazione e
controprestazione (equo contemperamento degli interessi delle parti)
5) Il contratto a titolo gratuito si interpreta nel senso meno gravoso per il contraente
obbligato

CAPITOLO DICIOTTESIMO: SINGOLI CONTRATTI

1. LA VENDITA
Art. 1470: la vendita pu avere oggetto sia il trasferimento della propriet di una cosa,
mobile o immobile, sia il trasferimento di un altro diritto, reale o di credito.
La vendita un contratto a titolo oneroso e la sua causa consiste nello scambio tra un
diritto e una somma di denaro. La vendita ha dunque una duplice funzione economica:
- circolazione dei beni e dei diritti
- circolazione del denaro
Il prezzo in denaro lelemento che distingue la vendita dalla donazione (trasferimento di
diritti senza corrispettivo) e dalla permuta (il trasferimento del diritto ha per corrispettivo il
trasferimento di un altro diritto)
Il contratto di vendita produce due ordini di effetti:
1) effetti reali la propriet o laltro diritto si trasferisce dal venditore al compratore per
effetto del solo consenso

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

2) effetti obbligatori la vendita fonte di obbligazioni per il compratore e per il venditore.


Sul compratore incombe lobbligazione di pagare il prezzo; sul venditore incombe
lobbligazione di:
a) consegnare la cosa al compratore
b) fargli acquistare la propriet della cosa o del diritto, quando lacquisto non effetto
immediato del contratto (nei contratti con oggetto cose indicate solo nel genere)
c) garantire il compratore dallevizione garantire il compratore di essere proprietario di
ci che vende, altrimenti il venditore deve rimborsargli il prezzo e risarcirgli il danno
Evizione: dopo la vendita un terzo rivendica con successo la propriet della cosa e il
compratore ne perde la propriet.
d) garantire il compratore dai vizi occulti della cosa i vizi materiali rendono la cosa non
idonea alluso cui destinata o ne diminuiscono il valore; sono occulti se il compratore non
li conosceva al momento del contratto.
I vizi occulti equivalgono alla mancanza delle qualit promesse o delle qualit
essenziali della cosa. La garanzia per i vizi occulti pu essere esclusa o limitata dal
contratto a meno che il venditore non li abbia taciuti in mala fede.
Il compratore deve denunciare i vizi occulti entro otto giorni dalla scoperta e poi ha un
termine di prescrizione di un anno dalla consegna per far valere la garanzia. In giudizio il
compratore pu esercitare:
- lazione redibitoria chiede la risoluzione del contratto e il rimborso del prezzo
restituendo la cosa
- lazione estimatoria domanda la riduzione del prezzo o un parziale rimborso
Il compratore, in ogni caso, ha diritto al risarcimento dei danni subiti se il venditore non
prova di avere ignorato senza colpa i vizi della cosa. Il venditore si libera da
responsabilit solo provando di aver esercitato tutti gli opportuni controlli. Il compratore ha
diritto al risarcimento sino ai danni derivati dai vizi della cosa (es. loperaio si ferisce per il
mal funzionamento della macchina).
A maggior tutela dei consumatori, le garanzie nella vendita dei beni di consumo sono
regolate da norme speciali.
Consumatore: persona fisica che compra il bene per il consumo o lutilizzazione propria e
non come mezzo per produrre altri beni.
Bene di consumo: qualsiasi bene mobile adatto al diretto soddisfacimento di bisogni propri
del compratore o della sua famiglia (sono esclusi gli strumenti finanziari).
Acqua, gas ed energia elettrica non sono considerati beni mobili, a meno che non si tratti
di vendita di bombole di gas o di bottiglie dacqua.

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

2. CONTINUA: LA VENDITA OBBLIGATORIA


Vendita obbligatoria: caso in cui il trasferimento della propriet della cosa venduta non
effetto immediato del contratto e sul venditore incombe pertanto lobbligazione di
faracquistare al compratore la propriet del bene venduto. Si tratta comunque di un
effettoreale solo che si produce in un momento successivo.
Casi di vendita obbligatoria:
1) la vendita di cose determinate solo nel genere la propriet passa solo al momento
dellindividuazione
2) vendita di cose future la propriet passa solo nel momento in cui la cosa viene ad
esistenza
La vendita di cosa futura pu essere:
- vendita della speranza contratto aleatorio: il compratore paga il prezzo o non ne pu
chiedere la restituzione se la cosa non viene ad esistenza
- vendita della cosa sperata contratto commutativo: nullo se la cosa non viene ad
esistenza
3) vendita di cosa altrui valida la vendita di cose che, al momento del contratto, non
appartengono al venditore. La vendita per non trasferisce la propriet ma fonte di
obbligazione per il venditore di procurarsi la propriet della cosa e il compratore ne
acquista la propriet nel momento stesso in cui il venditore diventato proprietario e non
sar necessario un nuovo atto di trasferimento dal venditore al compratore
4) vendita a rate con riserva di propriet la vendita a rate di cose mobili si basa su tre
principi:
a) il venditore obbligato a consegnare immediatamente la cosa al compratore che ne
acquista subito la facolt di godimento
b) il compratore diventa proprietario della cosa solo quando ha pagato lultima rata del
prezzo
c) i rischi relativi alla cosa venduta passano al compratore al momento della consegna
Questa forma di vendita realizza congiuntamente due esigenze: permette al compratore di
conseguire immediatamente il godimento della cosa e permette al venditore di accrescere
il volume delle sue vendite.
3. LA LOCAZIONE

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

Locazione: contratto mediante il quale una parte(locatore) si obbliga a far godere allaltra
parte (locatario) una cosa mobile o immobile per un dato tempo, con un determinato
corrispettivo.
un contratto consensuale (si perfeziona solo con il consenso delle parti) ed ha effetti
solo obbligatori: il locatario non consegue nessun diritto reale sulla cosa ma solo diritto di
credito. inoltre un contratto a titolo oneroso: perch si abbia locazione essenziale la
pattuizione di un corrispettivo.
Con il contratto di locazione il proprietario concede ad altri il godimento della propria cosa
ma solo per un dato tempo e solo per un determinato uso e continua a godere della
cosa percependo il frutto civile che il corrispettivo della locazione.
La causa della locazione dunque lo scambio tra concessione del godimento di un bene e
corrispettivo.
Con il contratto di locazione il locatore si obbliga:
1) a consegnare la cosa al conduttore
2) a mantenerla in condizioni tali da servire alluso convenuto nel contratto
3) garantire il pacifico godimento della cosa da parte del locatario (nel caso in cui terzi
arrechino molestie pretendendo diritti sulla cosa)
Il locatario , a sua volta, obbligato:
1) a servirsi della cosa con la diligenza del buon padre di famiglia per luso stabilito nel
contratto
2) a dare il corrispettivo nei termini stabiliti
3) a restituire la cosa al termine della locazione nello stato in cui lha ricevuta (salvo il
deterioramento derivante dalluso)
Temporaneit del godimento: non pu essere superiore a trentanni.
La locazione pu essere:
- a tempo determinato la locazione cessa con la fine del termine. suscettibile di
rinnovazione tacita
- a tempo indeterminato la locazione cessa per effetto della disdetta: dichiarazione di
recesso di una delle parti
La locazione pu avere per oggetto qualsiasi ma se si tratta di cosa produttiva la locazione
prende il nome specifico di affitto (es. fondo rustico, azienda, capannone industriale).
Laffittuario ha per lulteriore obbligazione di curare la gestione della cosa produttiva
secondo la sua destinazione economica ma ha il diritto di fare propri i frutti della cosa.

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

4. CONTINUA: LA LOCAZIONE DI IMMOBILI URBANI


Lammontare del canone rimesso daccordo tra le parti secondo i principi generali
sullautonomia contrattuale delle parti e dipende dalla legge di mercato della domanda e
dellofferta. Il canone pattuito resta immutato per tutta la durata del contratto anche se le
condizioni di mercato mutano nel tempo.
Le locazioni per immobili urbani hanno regole particolari che riguardano separatamente:
1) le case per abitazione
Con la legge 392 del 1978 il canone di locazione delle case per abitazione era stato
sottratto alle leggi di mercato in quanto la casa rappresenta un bisogno primario delluomo
e non poteva superare il 3,85% del valore dellimmobile.
Questo regime oggi soppresso e il canone pu essere determinato liberamente ma il
contratto non pu avere una durata minima di quattro anni.
2) immobili urbani ad uso diverso dallabitazione
Per gli immobili adibiti ad attivit industriali, commerciali, ecc. vale ancora le legge 392: c
una parziale sospensione delle leggi di mercato per evitare che la rendita immobiliare
incida negativamente sulle attivit economiche: il canone iniziale determinato dalle leggi
di mercato ma successivamente non pu aumentare in maniera superiore al 75%
dellaumento del costo della vita.
5. IL MANDATO
Mandato: contratto con il quale una parte (mandatario) si obbliga nei confronti dellaltra
(mandante) a compiere uno o pi atti giuridici per conto di questultima.
Il suo oggetto una prestazione di fare ma, a differenza dal contratto dopera, non
consiste nello svolgimento di una qualsiasi attivit bens nel compimento di atti giuridici per
conto altrui.
Il mandato pu essere:
- con rappresentanza il mandatario agisce in nome del mandante
- senza rappresentanza il mandatario agisce per conto del mandante ma in proprio
nome
- speciale riguarda il compimento di specifici atti giuridici
- generale riguarda la cura di tutti gli interessi del mandante o di tutti gli interessi di un
dato tipo (comprendono solo gli atti di ordinaria amministrazione)
Di regola, il mandato un contratto a titolo oneroso ma le parti possono comunque
pattuire che il mandato sia gratuito. Il mandatario deve comunque comportarsi con la

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

diligenza del buon padre di famiglia ma se il mandato gratuito uneventuale colpa


valutata con minor rigore.
Il mandato si basa sulla fiducia del mandante nel mandatario e da questo ne deriva che:
- il mandatario non pu farsi sostituire da altri, salvo autorizzazione del mandante
- il mandato si estingue per morte del mandante o del mandatario
- il mandante pu in ogni momento revocare il mandato con giusta causa
Il mandatario pu, a sua volta, rinunciare al mandato ma, a meno che non si tratti di
giusta causa, rispondendo dei danni provocati.

6. CONTRATTI DI PRESTITO: COMODATO, MUTUO


Il prestito assume due forme:
- comodato ha per oggetto cose immobili o cose mobili infungibili
- mutuo ha per oggetto somme di denaro o cose fungibili
COMODATO
un contratto reale con il quale una parte (comodante) consegna allaltra parte
(comodatario) una determinata cosa affinch se ne serva per un uso determinato con
lobbligazione di restituire la stessa cosa ricevuta.
La consegna della cosa, dunque, non oggetto di obbligazione ma un requisito
necessario per la conclusione del contratto.
un contratto a titolo gratuito e la sua causa , generalmente, lo spirito di liberalit.
La gratuit lunico elemento distintivo del comodato dalla locazione.
La cosa deve essere restituita alla scadenza del termine pattuito o quando il comodatario
se n servito per luso pattuito.
Si parla di precario nellipotesi in cui sia stato espressamente pattuito che il comodatario
deve restituire la cosa non appena il comodante ne faccia richiesta.
MUTUO
il prestito di determinate quantit di denaro o alter cose fungibili. Le cose consegnate dal
mutuante passano in propriet al mutuatario il quale obbligato a restituire altrettante
cose della stessa specie e quantit.
Il mutuo pu essere:

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

- contratto reale si perfeziona con la consegna e il passaggio di propriet delle cose dal
mutuante al mutuatario
- contratto consensuale il mutuante si obbliga a prestare una somma al mutuatario
Di regola, il mutuo un contratto a titolo oneroso: il corrispettivo che il mutuatario deve al
mutuante consiste nel pagamento degli interessi, dovuti secondo il tasso legale o
secondo il pi alto tasso pattuito, che deve essere per iscritto.

7. LAPPALTO
In alcuni settori dellattivit produttiva limprenditore opera su commissione del cliente.
Appalto: contratto mediante il quale lappaltatore si obbliga verso il committente, dietro
corrispettivo in denaro, a compiere unopera o un servizio con propria organizzazione dei
mezzi necessari e con gestione a proprio rischio.
Lappaltatore si assume il rischio di:
- non coprire, con il corrispettivo pattuito, i costi di costruzione ed esecuzione dellopera
. non ricevere dal committente nessun corrispettivo se non riesce a realizzare lopera
.
non lha realizzata secondo il
.
progetto convenuto
.
se lopera perisce prima della
.
consegna
Lobbligazione assunta dallappaltatore unobbligazione di risultato: lappaltatore
inadempiente se non realizza lopera ma ha diritto a un compenso per la parte gi
compiuta se limpossibilit della prestazione non sia imputabile a nessuna delle due parti.
Lappaltatore inadempiente anche se realizza lopera in modo difforme dal progetto
convenuto: in tal caso lappaltatore pu invocare la garanzia dellappaltatore chiedendo
che le difformit siano eliminate o che sia ridotto il corrispettivo.
Il committente pu recedere dal contratto anche se gi iniziata lopera ma deve
rimborsare lappaltatore per le spese sostenute e per il mancato guadagno.
Appalto-somministrazione: lappalto pu avere per oggetto prestazioni continuative o
periodiche di servizi (es. manutenzione degli impianti industriali).

8. IL CONTRATTO DOPERA
Ha la medesima struttura dellappalto: il prestatore dopera si obbliga verso il committente
a compiere, dietro corrispettivo, unopera o un servizio: prestatore dopera differisce

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

dallappaltatore perch il esegue lopera o il servizio con il lavoro prevalentemente


proprio.
Lappalto il contratto del grande medio imprenditore, il contratto dopera e il contratto del
piccolo imprenditore e dellartigiano.
Il lavoro deve essere autonomo, cio senza vincoli di subordinazione nei confronti del
committente circa le modalit di esecuzione della prestazione.
Il contratto dopera il contratto mediante il quale il lavoratore autonomo (lartigiano) si
procura il sostentamento. Il corrispettivo si determina, quando non convenuto dalle parti,
in relazione al risultato ottenuto ed al lavoro normalmente necessario per ottenerlo.
Il rischio del lavoro incombe sul prestatore dopera e non sul committente: se
lesecuzione dellopera diventa impossibile, il prestatore dopera ha diritto solo a un
compenso per il lavoro prestato in relazione allutilit della parte dellopera compiuta.
Il contratto dopera pu essere:
- un contratto dopera manuale il lavoro dellartigiano: il rischio incombe sul prestatore
dopera
- un contratto dopera intellettuale il lavoro dellingegnere, avvocato, ecc.: il rischio
incombe sul cliente
Lobbligazione del prestatore dopera manuale unobbligazione di risultato: loggetto del
contratto il risultato del lavoro.
Lobbligazione del prestatore dopera intellettuale , invece, unobbligazione di mezzi:
loggetto del contratto il comportamento diligente ed esperto.

9. IL TRASPORTO
Trasporto: servizio di trasferimento di persone o cose da un luogo allaltro. Il
committente il viaggiatore nel trasporto di persone e il mittente nel trasporto di cose; chi
si obbliga al trasporto il vettore.
Lobbligazione del vettore unobbligazione di risultato: egli si obbliga a portare incolumi
le persone e intatte le cose.
Il vettore , perci, inadempiente e responsabile del danno:
1) per la mancata esecuzione o ritardo del trasporto (salvo che non sia per cause a lui
non imputabile)
2) per il sinistro che durante il trasporto le persone abbiano subito o per la perdita o il
deterioramento delle cose trasportate

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

La prova liberatoria di questultima responsabilit diversa a seconda dei casi:


- nel trasporto di cose il vettore responsabile dal momento in cui le riceve al momento
in cui le consegna al destinatario a meno che non provi che la perdita o il deterioramento
derivi da un caso fortuito
- nel trasporto di persone il vettore liberato da responsabilit per il sinistro solo se
prova di aver adottato tutte le misure idonee per evitare il danno
Differenza: il vettore di persone pu essere chiamato a rispondere anche di fronte ad
eventi fortuiti che, nel trasporto di cose, lo esonerebbero da responsabilit.

10. IL DEPOSITO
Deposito: contratto che consiste nella custodia di una cosa mobile con lobbligo:
- per il depositario di restituire la cosa in natura a richiesta del depositante
- per il depositante di riprenderla al termine convenuto o a richiesta del depositario
Il deposito, a differenza del trasporto, un contratto reale, cio si perfeziona con la
consegna della cosa.
Generalmente il deposito gratuito a meno che il depositario non esercita
professionalmente lattivit, es. custodi dei parcheggi.
Il deposito ha come oggetto cose infungibili delle quali il depositario non pu servirsi e che
deve restituire in natura
Deposito irregolare: ha per oggetto denaro e altre cose fungibili e il depositario ne diventa
proprietario con la facolt di servirsene, es. nelle operazioni di banca. Sono applicate le
stesse norme che regolano il mutuo. Ha una duplice funzione:
- nellinteresse del depositante ha una funzione di custodia
- nellinteresse del depositario ha una funzione di credito
Il depositario deve custodire la cosa con la media diligenza. Egli liberato
dallobbligazione di restituire la cosa se la detenzione gli tolta in conseguenza a un fatto
a lui non imputabile ma inadempiente se non d la prova dello specifico fatto che gli
ha fatto perdere la detenzione della cosa.
DEPOSITO IN ALBERGO
Lalbergatore risponde alla perdita delle cose portate dai clienti nellalbergo, e a lui non
consegnate, sino a un limite massimo pari a cento volte il prezzo dellalloggio giornaliero in
albergo. La sua responsabilit illimitata quando:

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

1) la perdita riguarda cose consegnate in custodia allalbergatore o che si rifiutato di


custodire
2) la perdita dovuta a colpa sua o dei suoi ausiliari

11. I CONTRATTI NELLE LITI


Transazione: contratto con il quale le parti con reciproche concessioni pongono fine a una
lite gi insorta o che pu insorgere.
un contratto largamente diffuso: i litiganti eliminano cos lincertezza dellesito del
giudizio e lattesa del processo.
Le parti, accordandosi, dispongono dei propri diritti. La transazione presuppone
lincertezza sullesito della lite: annullabile la transizione su lite gi decisa con sentenza
ma della quale le parti non avevano notizia.
La transizione non determina lestinzione del rapporto da cui nata la lite ma se una delle
parti non adempie gli obblighi nascenti dalla transizione, laltra parte pu chiederne la
risoluzione.
Il contratto di transizione deve essere provato per iscritto.

CAPITOLO DICIANNOVESIMO: I FATTI ILLECITI

1. LA RESPONSABILITA DA FATTO ILLECITO


Fatto illecito: qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto.
Le obbligazioni derivano, oltre che da contratto, anche da fatto illecito: lobbligazione che
ne deriva quella di risarcire il danno. unobbligazione di dare, avente per oggetto il
pagamento di una somma di denaro che rappresenti lequivalente monetario del danno
cagionato.
Responsabilit contrattuale responsabilit per danni del contraente inadempiente
Responsabilit extracontrattuale responsabilit per danni cagionati con fatto illecito.
detta anche responsabilit civile o aquilana.
Responsabilit penale responsabilit per fatto previsto dalla legge come reato.
Un medesimo fatto pu essere fonte sia di responsabilit penale che civile.

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

Elementi costitutivi del fatto illecito:


- oggettivi il fatto, il danno ingiusto, il rapporto di causalit tra fatto e danno
- soggettivi il dolo o la colpa
1) il fatto
un comportamento umano commissivo (consistente nel fare) o omissivo (consistente nel
non fare)
2) il danno ingiusto
la lesione di un interesse altrui, meritevole di protezione secondo lordinamento
giuridico.
Il principio della risarcibilit di ogni danno qualificabile ingiusto una clausola generale:
quando non la legge a valutare se un danno ingiusto, la valutazione spetta al giudice.
Per questo motivo il nostro sistema giuridico retto dal principio dellatipicit dellillecito.
In Germania, invece, i diritti la cui lesione rende risarcibile il danno sono determinati
tassativamente (principio della tipicit dellillecito).
Casi in cui la presenza del requisito dellingiustizia del danno fuori discussione:
a) quando leso un diritto della personalit: diritto allintegrit fisica, diritto alla salute, ecc.
b) quando leso un diritto reale: diritto di propriet, diritto di servit
c) quando luccisione di una persona comporti una lesione del diritto al mantenimento dei
suoi familiari
d) quando leso un diritto relativo e in particolare un diritto di credito: luccisione di un
giocatore di calcio lede alla societ calcistica; la distruzione della casa in locazione lede
sia il proprietario sia il locatario. In questi due casi il fatto del terzo cagiona lestinzione del
rapporto obbligatorio ma ci sono anche casi in cui il fatto del terzo non estingue il rapporto
obbligatorio e sono comunque riconosciuti come risarcibili della lesione:
- quando il terzo ha reso solo temporaneamente impossibile la prestazione del debitore
(es. ferimento in un incidente dauto)
- quando il terzo concorso nellinadempimento del debitore o istigandolo a non
adempiere o rendendosi partecipe allinadempimento (es. limprenditore vincolato dal patto
di non concorrenza che fa concorrenza sotto altro nome)
e) quando lesa la libert contrattuale. Il contraente conclude un contratto sotto falsa
informazione del terzo
f) quando lesa una situazione di fatto che appaia meritevole di protezione

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

g) quando leso, da parte della pubblica amministrazione, un interesse legittimo


Il concetto di danno ingiusto si compone anche di un estremo negativo: deve trattarsi di un
danno che non sia stato cagionato nellesercizio di un diritto (es. il diritto del datore di
licenziare cagiona un danno al dipendente ma non un danno ingiusto).
3) il rapporto di causalit tra il fatto e il danno
Tra il fatto e il danno deve esserci un rapporto di causa ed effetto per cui il primo abbia
cagionato il secondo. Per il diritto, per, occorre che ci sia un rapporto di causalit in
senso giuridico: levento dannoso deve apparire come conseguenza prevedibile ed
evitabile del fatto commesso.
4) il dolo o la colpa
Dolo: intenzione di provocare levento dannoso (ha un senso diverso dal vizio del
consenso)
Fatto doloso: comportamento assunto con lintenzione di provocare, come conseguenza, il
danno.
Colpa: mancanza di diligenza, prudenza e perizia.
Fatto colposo: evento dannoso non voluto ma provocato da un comportamento negligente,
imprudente o imperito.
Lonere della prova:
- nella responsabilit contrattuale il debitore che deve provare che la prestazione
diventata impossibile non per sua colpa
- nella responsabilit extracontrattuale il creditore che deve provare la colpa del
debitore (incombe sul danneggiato)
Dolo eventuale: dolo eventuale quello di chi, pur non agendo per realizzare levento
dannoso, ne rappresenta il suo possibile verificarsi come conseguenza della propria
azione (chi ferisce qualcuno anche se aveva solo lo scopo di intimidirlo)
Colpa cosciente: atteggiamento di chi si comporta imprudentemente con la previsione del
possibile evento dannoso ma che confida di poter evitare (il poliziotto che spara al
malvivente ma colpisce lostaggio).

2. LA RESPONSABILITA INDIRETTA
Di norma, lobbligazione di risarcire il danno incombe su colui che ha commesso il fatto ma
nei casi di responsabilit indiretta il responsabile del danno un soggetto diverso da
quello che ha commesso il fatto.

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

Casi di responsabilit indiretta:


1) responsabilit dei padroni e dei committenti se il danno cagionato da un
dipendente risponde del danno anche il datore di lavoro: poich il datore fa proprio il
risultato del lavoro altrui deve anche assumersene anche i rischi
2) responsabilit di chi tenuto alla sorveglianza di incapaci
3) responsabilit di genitori, tutori e precettori
Chi tenuto alla sorveglianza degli incapaci, i genitori, i tutori e i precettori possono
liberarsi da responsabilit provando di non aver potuto impedire il fatto. Padroni e
committenti, invece, rispondono sempre e comunque del fatto illecito dei loro dipendenti.
3. LA RESPONSABILITA OGGETTIVA
Nei casi di responsabilit oggettiva si risponde a un fatto produttivo di danno anche se lo si
commesso senza dolo e senza colpa.
La responsabilit oggettiva si basa sulla sola esistenza di un rapporto di causalit tra fatto
e danno: si risponde se il fanno appare come conseguenza prevedibile ed evitabile del
fatto stesso e ci si libera da responsabilit con la prova dellimprevedibilit o
dellinevitabilit dellevento dannoso.
Casi di responsabilit oggettiva:
1) esercizio di attivit pericolose
Chi cagiona danno ad altri nello svolgimento di unattivit pericolosa tenuto al
risarcimento se non prova di aver adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno (es.
fabbrica di esplosivi, imprese chimiche)
Chi ha cagionato il danno nellesercizio di unattivit pericolosa ne risponde
indipendentemente da ogni sua colpa, anche se al momento del fatto ha usato diligenza e
prudenza. La prova liberatoria non verte sulle modalit del fatto che ha cagionato il danno
ma sulle modalit di organizzazione dellattivit pericolosa, che devono apparire idonee
a prevenire leventualit di effetti dannosi.
2) animali o cose in custodia
Il proprietario di un animale risponde del danno da questo cagionato (es. il cane ha morso
un passante) salvo che provi il caso fortuito (es. la catena si rotta a causa di un fulmine).
Anche chi ha cose in custodia (es. gasolio custodito nel serbatoio di riscaldamento
domestico) risponde del danno cagionato alla cosa (lesplosione della cosa) salvo che
provi il fatto fortuito (un fulmine ha provocato un corto circuito).
3) rovina di edificio

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Se un edificio crollando provoca danni a persone o cose il proprietario ne risponde salva la


prova che il crollo non sia stato dovuto a difetto di manutenzione o a vizio di costruzione
(es. un terremoto)
4) circolazione di veicoli
Il conducente di veicoli senza guida di rotaia responsabile del danno provocato dalla
circolazione del veicolo anche se non in colpa. Si libera da responsabilit solo con la
prova di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno.
Il conducente risponde del danno anche se questo deriva da vizi di costruzione o da
difetti di manutenzione del veicolo.
Nel caso di scontro tra veicoli si presume che ciascuno dei conducenti abbia concorso
ugualmente a cagionare il danno subito dai singoli veicoli. A ciascuno incombe lonere di
provare di chi sia realmente la colpa.
Se il conducente non proprietario del veicolo concorre la responsabilit indiretta del
proprietario che pu liberarsi da responsabilit solo provando che la circolazione del
veicolo avvenuta contro la sua volont. Il danneggiato pu, a sua scelta, esigere
lintero risarcimento dal conducente o dal proprietario.

4. IL RISARCIMENTO DEL DANNO


Chi responsabile del danno deve risarcirlo. Invece di una somma di denaro si pu
ottenere, se possibile, una reintegrazione in forma specifica: ad es. un nuovo bene in
sostituzione di quello distrutto o danneggiato. Il danno permanente a persone pu anche
essere liquidato in forma di rendita vitalizia.
Il danno risarcibile , di regola, solo il danno patrimoniale.
I danni non patrimoniali (danni morali) consistenti nelle sofferenze fisiche o psichiche del
danneggiato, sono risarcibili solo nei casi espressamente previsti dalla legge. Il caso pi
importante quello del fatto cagionato come fatto illecito per il codice civile e reato per il
codice penale.
Da qualche tempo, la Cassazione ha esteso la risarcibilit del danno patrimoniale ad ogni
caso di danno alla persona anche se non previsto dalla legge.
Danno biologico: lesione dellintegrit psico-fisica della persona, quale bene protetto in s
e per s e indipendentemente dalla capacit della persona di produrre ricchezza.
Se pi persone sono responsabili del medesimo danno ne rispondono solidalmente: il
danneggiato pu esigere lintero risarcimento a ciascuno di essi indipendentemente dalla
gravit della colpa dei singoli.

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5. IL DANNO DA PRODOTTI
Ogni prodotto industriale deve poter essere usato in condizioni di sicurezza senza poter
pregiudicare lintegrit fisica e i beni dellutente. Pertanto il produttore responsabile del
danno causato da un difetto del suo prodotto.

CAPITOLO VENTESIMO: ALTRI ATTI O FATTI FONTE DI OBBLIGAZIONI

1. ALTRI ATTI: LE PROMESSE UNILATERALI


Oltre che da contratto e da fatto illecito, le obbligazioni derivano da ogni altro atto o fatto
idoneo a produrle in conformit dellordinamento giuridico.
Atti che producono obbligazioni simili ai contratti: lobbligazione sorge per effetto di una
dichiarazione di volont ma non occorre la concorde dichiarazione delle parti, basta la
sola dichiarazione dellobbligato.
Fatti che producono obbligazioni simili ai fatti illeciti: lobbligazione sorge
indipendentemente dalla volont dellobbligato.
Atti unilaterali atti produttivi di effetti reali
Promesse unilaterali atti produttivi di effetti obbligatori: un soggetto obbligato a
eseguire una prestazione per il solo fatto di averla promessa indipendentemente
dallaccettazione dellaltro soggetto.
Le promesse unilaterali sono rette dal principio della tipicit: producono effetti solo nei casi
previsti dalla legge (i contratti invece possono essere anche atipici).
Nella categoria delle promesse unilaterali rientrano la promessa di pagamento e il
riconoscimento di debito. Con ladempimento della promessa o della ricognizione si
adempiono due rapporti obbligatori: quello che nasce dal rapporto sottostante e quello che
trova fonte nella promessa o nella ricognizione. La dichiarazione fa presumere
lesistenza del rapporto fondamentale sino a prova contraria: lonere di provare che il
pagamento promesso o che il debito riconosciuto non ha causa incombe sul debitore.

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Altra fonte di obbligazione la promessa al pubblico: il promittente vincolato dalla sua


unilaterale dichiarazione non appena questa resa pubblica.

2. ALTRI FATTI: GESTIONE DI AFFARI, PAGAMENTO DI INDEBITO,


ARRICCHIMENTO SENZA CAUSA
GESTIONE DI AFFARI
Appartengono alla categoria altri fatti, diversi dai fatti illeciti, che sono fonte di
obbligazione. il caso di chi si comporta come mandatario altrui senza aver ricevuto alcun
mandato (gestore), il che pu accadere quando, in assenza dellinteressato, altri si
preoccupa di curare i suoi interessi.

Da questo comportamento discendono due serie di obbligazioni:


- il gestore tenuto a continuare la gestione dellaffare altrui, secondo le norme del
mandato e finch linteressato non sia in grado di provvedervi da s
- linteressato tenuto ad adempiere le obbligazioni che il gestore ha assunto in suo
nome e a rimborsargli le spese sostenute
Perch sorgano queste obbligazioni sufficiente che la gestione sia stata
utilmenteiniziata pur non producendo il risultato sperato.
PAGAMENTO DI INDEBITO
lesecuzione di una prestazione non dovuta. Pu trattarsi di indebito oggettivo: il
pagamento non ha, oggettivamente, alcuna valida giustificazione, es. una sentenza
annullata o contratto dichiarato nullo. In questi casi il pagamento si rivela un fatto privo di
causa ma il fatto diventa fonte di obbligazione e di un diritto di credito:
- obbligazione di restituire ci che si indebitamente ricevuto
- diritto di riottenere ci che stato indebitamente dato
Casi in cui il diritto di riottenere viene meno:
1) prestazione eseguita in esecuzione delle obbligazioni naturali
Si tratta di doveri morali e sociali, cio obbligazioni naturali: nessuna forma di legge
esige di adempierle ma lindividuo la adempie con la convinzione di esservi tenuto, ad es.
i pagamenti scaduti i termini di prescrizione, debiti di gioco e di scommessa.

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Trattandosi di doveri solo morali o sociali non si pu pretendere ladempimento in


giudizio ma chi le esegue spontaneamente non pu riottenere ci che ha dato.
Assumono diritto solo se adempiute.
2) prestazione contraria al buon costume
Il contratto contrario al buon costume nullo e perci non attribuisce azione in giudizio
per ottenere ladempimento; ma chi, in esecuzione del contratto, abbia eseguito la
prestazione non pu ripetere (riottenere) ci che ha dato (es. il dirigente che ha pagato il
giocatore della squadra avversaria).
Lindebito soggettivo quando, per errore scusabile, si paga un debito altrui credendolo
proprio. In questo caso, a differenza dellindebito oggettivo, il debito esiste ma stato
pagato da una persona diversa dal debitore: ammessa la ripetizione.
ARRICCHIMENTO SENZA CAUSA
Avviene quando si verifica, tra due soggetti, uno spostamento patrimoniale tale per cui uno
subisca un danno e laltro si arricchisca. Pu avvenire sia per eventi naturali che per fatto
delluomo.
Per la legge larricchimento privo di un titolo che lo giustifichi un fatto produttivo di
obbligazione: chi si arricchito tenuto a indennizzare laltro nei limiti del proprio
arricchimento, cio deve corrispondergli la minor somma tra lammontare del danno altrui
e quello del proprio arricchimento.
Larricchimento unazione:
- generale esperibile in una serie illimitata di ipotesi
- sussidiaria proponibile solo quando il danneggiato non pu esercitare nessunaltra
azione

CAPITOLO VENTUNESIMO: RESPONSABILITA DEL DEBITORE E


GARANZIA DEL CREDITORE

1. LA RESPONSABILITA PATRIMONIALE
Debito: dovere del debitore di eseguire una data prestazione avente valore economico.
Credito: diritto del creditore di esigere quella data prestazione.
Rapporto obbligatorio: correlazione tra dovere del debitore e diritto del creditore che pu
derivare da contratto, atto illecito, altro atto o fatto. Si estingue con ladempimento.

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

Principio della responsabilit patrimoniale del debitore: egli risponde delladempimento


delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti o futuri, che garantiscono la garanzia del
creditore.
Differenza tra debito e responsabilit del debitore:
- il debito ha per oggetto la specifica prestazione dedotta in obbligazione
- la responsabilit ha per oggetto lintero patrimonio del debitore
Differenza tra credito e garanzia del credito:
- il credito il diritto ad una specifica prestazione dedotta in obbligazione
- la garanzia del credito costituita dallintero patrimonio del debitore
Il rapporto tra debito e responsabilit (e tra credito e garanzia) si manifesta in varie fasi del
rapporto obbligatorio:
1) se si tratta di obbligazioni da contratto, si manifesta nella fase costitutiva
Si fa volontariamente credito a una persona se il debitore dispone di un patrimonio che ne
rappresenti unidonea garanzia per il creditore, cio che il cui valore sia superiore
allammontare del debito assunto.
2) si manifesta nella fase estintiva
La responsabilit patrimoniale del debitore predisposta alleventualit che il debitore non
esegua la prestazione dovuta. In tal caso il creditore pu procedere alla
esecuzioneforzata che potr essere:
- in forma generica se il credito ha per oggetto una somma di denaro, il creditore pu
realizzare sul patrimonio del debitore il pignoramenti e la vendita forzata di un suo bene,
soddisfacendo il suo credito con il ricavato della vendita
- in forma specifica se il credito ha un oggetto diverso dal denaro, il creditore pu
ottenere per provvedimento del giudice la prestazione che il debitore non ha eseguita
spontaneamente
Se lesecuzione in forma specifica non possibile, interviene ancora lesecuzione in forma
generica: linadempimento determina lobbligazione di risarcire il danno.
3) si manifesta nella fase intermedia tra il momento costitutivo del rapporto
obbligatorio e il tempo delladempimento
In questa fase assumono rilevanza le vicende che possono investire il patrimonio del
debitore, che riducendosi per varie ragioni pu pregiudicare la garanzia del creditore. Il
creditore allora legittimato ad adottare diverse misure di tutela preventiva del credito
(decadenza dal beneficio del termine e mezzi di conservazione della garanzia
patrimoniale).

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2. LE GARANZIE REALI: IL PEGNO


Il patrimonio del debitore solo una garanzia generica per il creditore perch quel bene
pu essere nel frattempo essere venduto a terzi, ecc.
Una garanzia specifica invece il pegno o lipoteca.
Pegno e ipoteca hanno entrambi la funzione di vincolare un dato bene a garanzia di un
dato credito.
Differenza tra pegno e ipoteca:
- pegno si costituisce su cose mobili o su diritti di credito
- ipoteca si costituisce su cose immobili e su beni mobili registrati
Pegno e ipoteca sono diritti reali di garanzia su cosa altrui: il bene resta di propriet chi
lo ha dato in pegno o in ipoteca ma il creditore acquisisce due diritti:
1) il diritto di procedere ad esecuzione forzata sul bene anche nei confronti del terzo
acquirente (il pegno o ipoteca segue la cosa in tutti i suoi passaggi di propriet)
2) il diritto di soddisfarsi sul prezzo ricavato dalla vendita forzata del bene con preferenza
rispetto agli altri eventuali creditori dello stesso debitore: diritto di prelazione. nullo per
il patto di commissione con il quale creditore e debitore convengono che, in caso di
mancato pagamento, la cosa data in pegno o in ipoteca passi in propriet del creditore.
Il pegno si costituisce per contratto scritto:
- nel caso di pegno di cose mobili il contratto reale si perfeziona solo con la consegna
della cosa al creditore
- nel caso di pegno di credito il contratto si perfeziona solo con la notificazione del
pegno al creditore
Se il debitore paga il credito garantito da pegno su cosa mobile, il creditore deve restituire
la cosa, altrimenti la vende.
Nel caso di pegno di crediti, il creditore tenuto a riscuotere il credito il pegno di crediti
implica anche un mandato a riscuotere il credito del proprio debitore.

3. CONTINUA: LIPOTECA
Lipoteca ha come oggetto i beni immobili o i beni mobili iscritti in pubblici registri; la
costituzione dellipoteca richiede liscrizione in pubblici registri.
Fonti dellipoteca:

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1) ipoteca volontaria basata su un contratto (necessariamente scritto )tra debitore e


creditore o su un atto unilaterale del debitore
2) ipoteca giudiziale basata su una sentenza di condanna al pagamento di una
somma di denaro o alladempimento di unobbligazione
3) ipoteca legale pu essere iscritta anche contro la volont del debitore, ad es.
lipoteca sul bene alienato
Il contratto per lipoteca volontaria, la sentenza per lipoteca giudiziaria o latto di
alienazione del bene per ipoteca legale sono semplicemente titoli per ottenere la
costituzione dellipoteca che si costituisce solo con liscrizione nei registri.
Su uno stesso bene si possono iscrivere pi ipoteche. Ogni successiva ipoteca
contrassegnata da un grado e se il bene viene sottoposto a vendita forzata il ricavato
andr prima al creditore di primo grado, poi al secondo, ecc.
Se liscrizione non viene rinnovata ha effetto per ventanni.
Lipoteca un diritto reale di garanzia che si trasmette anche a eredi o terzi acquirenti (nel
caso in cui il debitore non paghi).
Lipoteca si estingue con la sua cancellazione dal registro su domanda dellinteressato
corredata dal titolo che giustifichi la cancellazione oppure su sentenza che ne ordini la
cancellazione.

4. LE GARANZIE PERSONALI: LA FIDEIUSSIONE


Con la garanzia personale una persona garantisce, con il proprio patrimonio,
ladempimento di unobbligazione altrui.
Fideiussione: contratto con il quale una persona garantisce ladempimento di
unobbligazione altrui obbligandosi personalmente verso il creditore. efficace anche
se il debitore non ne fosse neppure a conoscenza.
La fideiussione produce leffetto della responsabilit solidale: il creditore pu esigere il
pagamento da uno o dallaltro senza necessit di rivolgersi prima al debitore principale.
La volont di assumersi unobbligazione fideiussoria deve essere espressa.
Il fideiussore diventa quindi debitore ma la sua unobbligazione accessoria: valida
solo se valida lobbligazione del debitore principale.
La causa del contratto di fideiussione la garanzia di un debito altrui.

5. IL CONCORSO DEI CREDITORI E LE CAUSE DI PRELAZIONE

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

Nel caso in cui una medesima persona abbia pi creditori la regola generale quella della
parit di trattamento: i creditori hanno uguale diritto di essere soddisfatti sui beni del
debitore.
A questa regola generale fanno eccezione le cause di prelazione che consistono nel diritto
di preferenza che riconosciuto dalla legge a determinati crediti.
Le cause di prelazione sono: pegno, ipoteca, privilegi.
I privilegi sono diritti di preferenza accordati dalla legge a determinati crediti in
considerazione della causa del credito. I privati non possono con atto di autonomia
contrattuale creare altri privilegi oltre a quelli previsti legislativamente.
Il privilegio pu essere:
- generale spetta su tutti i beni mobili del debitore
- speciale spetta solo su determinati bene, mobili o immobili
Chirografari: creditori non muniti di cause di prelazione
Privilegiati: creditori muniti di pegno, ipoteca o privilegi.
Il privilegio generale riconosciuto in considerazione dellesigenza di assicurare il
soddisfacimento di categoria professionali che traggono i mezzi di sostentamento dalla
realizzazione del credito (es. crediti per retribuzione dei lavorati subordinati).
Il privilegio speciale si basa invece su una specifica connessione tra credito e cosa,
mobile o immobile (es. i crediti dellalbergatore hanno privilegio sulle cose portate in
albergo dai clienti). Il privilegio speciale ha diritto di seguito.

6. I MEZZI DI CONSERVAZIONE DELLA GARANZIA PATRIMONIALE


Nella fase intermedia tra il momento costitutivo del rapporto obbligatorio e il tempo
delladempimento, il creditore pu avvalersi di specifici mezzi di conservazione della sua
garanzia patrimoniale, che sono:
a) lazione revocatoria
Se il debitore compie atti di disposizione del suo patrimonio che rechino pregiudizio alle
ragioni del creditore, questi pu chiedere al giudice che latto sia dichiarato inefficace o
revocato. In questo modo il creditore pu soddisfarsi del bene che ha formato oggetto
dellatto, come se esso non fosse mai uscito dal patrimonio del debitore.
Il creditore che esercita lazione revocatoria deve provare:
1) il fatto oggettivo del pregiudizio che latto di disposizione del debitore ha arrecato alle
sue ragioni

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Diritto privato - Riassunto del Galgano V Edizione (2008)

2) il fatto soggettivo della conoscenza del pregiudizio


3) lulteriore fatto soggettivo della dolosa preordinazione dellatto, se latto di
disposizione del quale si chiede la revoca anteriore al sorgere del credito
Lazione revocatoria si prescrive in cinque anni dalla data dellatto.
b) lazione surrogatoria
Pu accadere che il debitore trascuri di esercitare i propri diritti (es. esigere i propri crediti),
ledendo cos la garanzia patrimoniale dei propri creditori.
In questo caso ciascun creditore pu surrogarsi, cio sostituirsi, al debitore ed esercitare i
diritti che al debitore spettano verso i terzi (ad esclusione di diritti e azioni di carattere
strettamente personale).
Differenza tra azione revocatoria e azione surrogatoria:
- il creditore che agisce in revocatoria agisce solo a proprio vantaggio
- il creditore che agisce in surrogatoria invece reintegra il patrimonio del debitore a
vantaggio di tutti i creditori
7. ALTRI MEZZI DI TUTELA PREVENTIVA DEL CREDITO
Altri mezzi di tutela preventiva del credito sono:
- la decadenza del debitore insolvente dal beneficio del termine pu accadere che il
debitore diventi insolvente e quindi per il creditore si delinea la prospettiva che, sino a
quando non raggiunto il termine di scadenza, gli altri creditori daranno fondo a tutto il
patrimonio del debitore cos che egli non si ritrovi pi nulla. In questo caso il codice civile
concede al creditore di esigere immediatamente la prestazione in modo da concorrere
sul patrimonio del debitore insieme a tutti gli altri creditori
- il diritto di ritenzione il creditore che detiene una cosa del debitore pu rifiutarsi di
restituirla sino a quando il credito non sia stato soddisfatto. Tale diritto opponibile a terzi

CAPITOLO VENTIDUESIMO: CIRCOLAZIONE E ALTRE VICENDE DEL


CREDITO E DEL CONTRATTO

1. LA CESSIONE DEL CREDITO


Cessione del credito: i crediti possono circolare, quindi il creditore pu trasferire ad altri il
proprio diritto di credito, senza necessit del consenso del debitore.
La cessione del credito pu essere:

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- a titolo oneroso vendita o permuta del credito


- a titolo gratuito donazione del credito
I credito di carattere strettamente personale non sono cedibili.
La cessione del credito efficace solo nel momento in cui stata notificata al debitore
ceduto o stata da questo accettata.
La notificazione ha anche un altro effetto: se il medesimo credito , con successivi
contratti, ceduto a pi persone prevale la cessione notificata per prima al debitore
ceduto.
Evizione nel trasferimento di cose: il cedente, se la cessione a titolo oneroso, deve
garantire lesistenza del credito e il venditore deve garantire il compratore dallevizione;
se la cessione a titolo gratuito, la garanzia dovuta solo se espressamente pattuita.
Ipotesi di mancato adempimento: il cedente, per regola, non garantisce la solvenza del
debitore ceduto; linadempimento di questo un rischio del quale il cedente si libera
addossandolo al cessionario.

2. LA DELEGAZIONE
La delegazione mira a costituire un rapporto in cui un individuo debitore e creditore allo
stesso tempo. Si presenta in due forme:
a) delegazione di debito
Il debitore (delegante) assegna al proprio creditore (delegatario) un nuovo debitore
(delegato) il quale si obbliga verso il creditore.
A, creditore di B e debitore di C, invita il proprio debitore B a farsi debitore del proprio
creditore C. Il rapporto tra A e C (delegante e delegatario) detto rapporto di valuta. Il
rapporto preesistente tra A e B (delegante e delegato) detto rapporto di provvista.
La funzione della delegazione far s che un unico pagamento estingua simultaneamente
due rapporti obbligatori.
b) delegazione di pagamento
In questo caso il delegato non invitato a farsi debitore del delegatario costituendo un
nuovo rapporto obbligatorio, ma semplicemente invitato a pagare il debito del delegante,
cio ad estinguere il rapporto obbligatorio esistente tra delegante e delegatario. Il delegato
(debitore del delegante) non tenuto ad accettare lincarico.
Operazioni analoghe alla delegazione:
ESPROMISSIONE

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Liniziativa non assunta da A ma da B senza delegazione del primo: lespromittente si


obbliga spontaneamente nei confronti di C, lespromissario ad adempiere il debito di A,
espromesso.
ACCOLLO
un contratto tra A e B stipulato a favore di un terzo (C): laccollante (B) si obbliga verso
laccollato (A) ad assumere il debito di questo verso laccollatario (C).

3. LA CESSIONE DEL CONTRATTO


Cessione del contratto: con essa una parte, il cedente, sostituisce a s un terzo, il
cessionario, nei rapporti derivanti da un contratto a prestazione corrispettive con la
conseguenza che il terzo cessionario assumer la medesima posizione gi occupata dal
cedente (si trasferiscono tutti i rapporti sia di credito che di debito).
La cessione si perfeziona con il consenso del contraente ceduto.
Il cedente garantisce la validit del contratto ceduto ma non garantisce ladempimento el
contratto da parte del contraente ceduto, salvo patto contrario.

CAPITOLO VENTITREESIMO: PRESCRIZIONE E DECADENZA

1. LA PRESCRIZIONE
La prescrizione lestinzione dei diritti a causa del loro mancato esercizio per un tempo
prolungato determinato dalla legge.
Il tempo ordinario di prescrizione di dieci anni. Un termine maggiore vale per i
dirittireali su cosa altrui, che si estinguono per mancato esercizio ventennale.
Non sono soggetti a prescrizione:
- i diritti indisponibili diritti della personalit, diritti inerenti al rapporto di famiglia
- il diritto di propriet si estingue solo se si ha il prolungato possesso altrui (usucapione)
- lazione di nullit del contratto
Il decorso del termine di prescrizione interrotto se:
1) il titolare del diritto compie un atto di esercizio dello stesso (es. costituzione in mora)
2) il soggetto passivo riconosce lesistenza del diritto
Con latto interruttivo della prescrizione ne consegue che questa ricomincia dal principio.

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La sospensione della prescrizione, invece, si ha quando il decorso del termine di


prescrizione si arresta per il verificarsi di una causa di sospensione e ricomincia a
decorrere per la parte residua. La prescrizione sospesa:
- tra coniugi (se creditore e debitore si sposano, la prescrizione del credito sospesa sino
allo scioglimento del matrimonio)
- tra genitori esercenti la potest e figli minori
- tra tutore e pupillo
PRESCRIZIONE A BREVE
Diritti che si prescrivono in un tempo pi breve:
- azione di annullamento del contratto cinque anni
- diritto al risarcimento del danno da fatto illecito cinque anni (due anni se il danno
stato prodotto dalla circolazione di veicoli)
- azione revocatoria cinque anni
- diritti derivanti dal contratto di societ cinque anni
- diritti derivanti dai contratti di mediazione (spedizione, trasporto) un anno
PRESCRIZIONE PRESUNTIVA
Ci sono crediti, sottoposti allordinaria prescrizione, che si presumono estinti se trascorso
un certo tempo da quando sono sorti:
- sei mesi per conti di albergo e ristoranti
- un anno per la retribuzione dei lavoratori e per il prezzo delle merci vendute dai
commercianti
- tre anni per il compenso dellopera prestata dai liberi professionisti
La presunzione di avvenuta estinzione si pu vincere solo con la confessione del debitore
resa in giudizio o con il giuramento.

2. LA DECADENZA
La decadenza , anchessa, lestinzione di un diritto per mancato esercizio entro un dato
tempo ma differisce dalla prescrizione per la specifica funzione che assolve: limita entro
un breve tempo lo stato di incertezza delle situazioni giuridiche.
Sono sottoposti a termine di decadenza, ad es:

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- il diritto del compratore di denunciare entro otto giorni dalla scoperta i vizi della cosa
vendutagli
- termini previsti per il compimento di atti processuali
La decadenza non ammette n interruzione n sospensione. Essa pu essere impedita
solo dal compimento dellatto.
La decadenza non pu essere pattuita. nullo il patto con cui si stabiliscono termini di
decadenza che rendono eccessivamente difficile a una delle parti lesercizio del diritto.

CAPITOLO VENTISETTESIMO: LA TUTELA DEI DIRITTI

1. LA GIURISDIZIONE CIVILE
Lautorit giudiziaria provvede alla tutela giurisdizionale solo su domanda dellinteressato
(in casi eccezionali su domanda del pubblico ministero).
Nomenclatura processuale:
- attore: chi si rivolge allautorit giudiziaria lamentando la lesione di un proprio diritto
- convenuto: persona contro cui lattore agisce
- attore e convenuto si dicono parti
- processo o procedimento o giudizio: insieme degli atti che si compiono nello svolgimento
della funzione giurisdizionale
- il giudice decide la controversia con una sentenza
- causa: controversia tra attore e convenuto (forma loggetto del processo)
Il convenuto pu, per contrastare la pretesa dellattore, opporre una o pi eccezioni.
Con le eccezioni il convenuto si limita a difendersi ma egli pu a sua volta contrattaccare
avanzando una domanda riconvenzionale.
Quando una sentenza non sia stata impugnata oppure quando siano state tentate tutte le
possibili impugnazioni, la sentenza passa in giudicato: n le parti n i loro eredi possono
pi portare in giudizio la stessa azione.

2. LE PROVE

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Onere della prova: per ottenere il riconoscimento del proprio diritto non basta limitarsi ad
affermare di averlo, occorre provare i fatti che ne costituiscono la dimostrazione (es. chi
rivendica la propriet di un immobile deve provare di esserne proprietario). Il convenuto, a
sua volta, deve provare i fatti su cui leccezione si fonda.
Le prove si distinguono in:
a) prove documentali o scritte
La prova scritta pu essere:
1) latto pubblico un documento redatto da un pubblico ufficiale (notaio o ufficiale di
stato). Gli atti pubblici fanno piena prova sino a querela di falso
2) la scrittura privata fa piena prova contro chi lha sottoscritta. Pu avere come
contenuto un contratto, un atto unilaterale, una quietanza di pagamento, ecc.
La sottoscrizione deve essere autografa (scritta di pugno dalla parte che risulta dalla
sottoscrizione). Non ammessa la sottoscrizione per riproduzione meccanica della firma
tranne che per gli amministratori di azioni di societ (la firma originale depositata presso
il registro dellimpresa). Altra eccezione costituita dalla firma digitale.
Se si vuole addurre un documento contro persone estranee questo deve avere data certa,
presentandolo al notaio o registrandolo presso lufficio del registro.
Valgono come scritture private telegrammi, registri domestici, riproduzioni meccaniche (es.
fotocopie).

b) prove testimoniali
la dichiarazione di persone presenti al verificarsi del fatto o che ne abbiano avuto notizia
(testimoni). Questa prova esclusa:
1) per i contratti in genere
2) per provare lesistenza di un patto aggiunto o contrario alle clausole del contratto scritto
In questi caso la prova testimoniale ammessa solo se c un principio di prova scritta o
se la prova scritta si perduta senza colpa del contraente.
Non potevano testimoniare: minori di 14 anni, coniuge, parenti e affini ma la Corte
costituzionale ha giudicato illegittime queste limitazioni.
c) la confessione
la dichiarazione di una parte della verit di fatti a s sfavorevoli e favorevoli alla
controparte. Ha per oggetto fatti e non rapporti giuridici. La confessione relativa ai fatti
una dichiarazione di scienza, impugnata solo per errore di fatto o per violenza. Il

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riconoscimento del diritto altrui, invece, una dichiarazione di volont che produce
leffetto di invertire lonere della prova.
d) il giuramento
la confessione pronunciata in giudizio con formula solenne: fatto da una delle parti su
invito dellaltra o del giudice. Chi giura il falso commette un reato.
Il giuramento pu essere:
- suppletorio il giudice invita una delle parti a giurare per completare una prova
insufficiente
- decisorio una parte invita laltra a giurare e dal giuramento fa dipendere la decisione
totale o parziale della causa
Non si pu provare con il giuramento lesistenza di un atto che richiede la forma scritta.
e) le presunzioni
Dette anche prove critiche, sono mezzi di prova indiretti (quelle precedenti sono prove
storiche). Consistono nel dedurre da fatti noti lesistenza di un fatto ignoto.
Le presunzioni possono essere:
- legali la stessa legge che da un fatto noto deduce un fatto ignoto
- semplici sono lasciate al prudente apprezzamento del giudice
- assolute non ammette prova contraria (es. il possesso di stato)
- relative ammette la prova contraria
Non sono ammesse quando per il fatto da provare la legge esclude la prova per testimoni.
Il giudice valuta liberamente le prove ma alcune sono vincolanti per il giudice e si parla
allora di prova legale, ad es. confessione, giuramento, prove scritte, presunzioni legali.

3. LA PUBBLICITA DEI FATTI GIURIDICI


La legge mette a disposizione diversi mezzi per dare pubblicit dei fatti giuridici, cio per
renderli conoscibili da chiunque:
a) il registro dello stato civile rende conoscibile lo stato della persona fisica (nascita,
morte, matrimonio, adozione)
b) il registro delle persone giuridiche rende conoscibile le associazioni e le
fondazioni riconosciute come persone giuridiche
c) il registro delle imprese rende note le vicende delle imprese

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d) i registri immobiliari rendono noti i fatti costitutivi, traslativi ed estintivi della


propriet e degli altri diritti reali su beni immobili
e) registri che danno pubblicit ai medesimi fatti relativi a determinate categorie di beni
mobili pubblico registro automobilistico, registro navale, registro degli aeromobili
Funzioni della pubblicit dei fatti giuridici:
1) pubblicit notizia
Rende i fatti conoscibili a chiunque ne abbia interesse ed funzione assolta da ogni
mezzo di pubblicit
2) pubblicit dichiarativa
Ha la specifica funzione di rendere opponibile a terzi il fatto giuridico del quale stata
data pubblicit, indipendentemente dalla circostanza che i terzi ne abbiano avuto effettiva
conoscenza. Essa trasforma la conoscibilit del fatto in conoscenza legale: nessuno pu
contestare di ignorarlo.
Entro la pubblicit dichiarativa, sono rilevanti i casi in cui non sia stata data pubblicit del
fatto giuridico:
2a) in alcuni casi la pubblicit mezzo sufficiente ma non necessario per lopponibilit
del fatto giuridico a terzi
2b) in altri casi la pubblicit mezzo necessario, oltre che sufficiente, per lopponibilit
del fatto ai terzi, ad es. la trascrizione nei registri immobiliari o mobiliari

3) pubblicit costitutiva
Ricorre nei casi in cui liscrizione di un fatto giuridico nel registro requisito necessario
perch si producano i suoi effetti giuridici, ad es. liscrizione di ipoteca o nel caso delle
societ di capitali e cooperative.

4. LA TRASCRIZIONE IMMOBILIARE
Si devono rendere pubblici per mezzo della trascrizione nei registri immobiliari:
- i contratti che trasferiscono la propriet di beni immobili
- le locazioni ultra novennali
- i contratti di societ o di associazione con i quali si conferisce il godimento di immobili per
oltre nove anni

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- gli atti unilaterali, ad es. la dichiarazione di riscatto nella vendita di un patto di riscatto
La trascrizione ha la funzione di pubblicit dichiarativa: il contratto perfettamente valido
ed efficace tra le parti anche in mancanza di trascrizione: essa ha la funzione di
risolvere, a vantaggio di chi per primo ha trascritto latto a proprio favore, il conflitto tra
pi acquirenti.
Sono soggette a trascrizioni, inoltre, le domande giudiziali riguardanti atti soggetti a
trascrizione.
Effetto prenotativo della trascrizione: fa retroagire al momento della trascrizione della
domanda giudiziale leffetto della successiva trascrizione della sentenza di accoglimento
della domanda.
Se la domanda sar accolta, la sentenza di scioglimento pu essere opposta a terzi dalla
data di trascrizione della domanda.
TRASCRIZIONE SANANTE
una regola che non vale per il contratto nullo: la sentenza che dichiara la nullit travolge,
in linea di principio, anche i diritti acquistati dai terzi di buona fede. A questo principio per
apportato un temperamento per lipotesi in cui il contratto nullo sia stato trascritto e siano
trascorsi cinque anni senza che risulti eseguita la trascrizione della domanda giudiziale di
nullit. In questo caso la sentenza che dichiara la nullit non pregiudica i diritti acquistati
da terzi in buona fede.
TRASCRIZIONE DEL PRELIMINARE
Un ulteriore forma di trascrizione con effetto prenotativo stata introdotta per il contratto
preliminare (ma limitatamente ai preliminari di contratti costitutivi o modificativi di diritti reali
su beni immobili).
La trascrizione del contratto preliminare fa s che la successiva trascrizione del contratto
definitivo prevalga sulle trascrizioni eseguite contro il promittente alienante dopo la
trascrizione del contratto preliminare.
Leffetto prenotativo cessa, tuttavia, se entro un anno non eseguita la trascrizione del
contratto definitivo.
Il nostro sistema della trascrizione immobiliare a base personale, non reale: i registri
fanno riferimento a persone, non a beni. Il conservatore dei registri immobiliari esegue la
trascrizione di ciascun atto a favore dellacquirente e contro il suo dante causa. Perci le
ricerche nei registri immobiliari non si possono effettuare per unit immobiliari ma solo per
nomi di persone.
CONTINUITA DELLE TRASCRIZIONI
Nei casi in cui un atto di acquisto soggetto a trascrizione, le successive trascrizioni a
carico dellacquirente non producono effetto se non stato trascritto latto anteriore di

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acquisto: ad ogni trascrizione contro una persona deve corrispondere una trascrizione a
favore della stessa persona.
Una volta che, con la trascrizione del precedente atto di acquisto, sia stata ristabilita la
continuit delle trascrizioni, le successive trascrizioni producono effetto secondo il loro
ordine rispettivo.
TITOLO PER LA TRASCRIZIONE
La trascrizione si esegue presso lufficio del registri immobiliari. Latto da trascrivere deve
avere i requisiti idonei a farne un titolo per la trascrizione: deve trattarsi di una sentenza o
atto pubblico o scrittura privata con firme autentiche o giudizialmente accertate.
Il titolo per la trascrizione deve essere accompagnato da una nota di trascrizione, dove
sono indicati gli estremi dellatto e gli immobili che ne formano loggetto.
La trascrizione degli atti solo un onere per le parti ma un obbligo per il notaio che ha
redatto latto pubblico.
Oltre che dalle parti, la trascrizione pu essere fatta da qualunque interessato.
LA CANCELLAZIONE
La trascrizione delle domande giudiziali pu essere cancellata se la cancellazione
consentita dalle parti interessate o se ordinata dal giudicecon sentenza passata in
giudicato.
La trascrizione del contratto preliminare pu essere anchessa cancellata se consentita
dalle parti interessate o se ordinata dal giudice con sentenza passata in giudicato.

5. LA TRASCRIZIONE MOBILIARE
Gli atti che sono oggetti a trascrizione nei registri immobiliari sono assoggettati ad
analoghe forme di pubblicit quando hanno per oggetto beni mobili registrati.
Il pubblico registro automobilistico (Pra), il registro delle navi e quello degli aeromobili
svolgono la stessa funzione dei registri immobiliari.
Lidentit di funzione segnalata dagli artt. 2685 e seguenti ed elencano gli atti soggetti a
trascrizione mobiliare. Anche in questo caso la trascrizione solo un onere per i privati
interessati ma un obbligo per il notaio e vale il principio della continuit delle trascrizioni.
C per un importante elemento di differenziazione: il sistema delle trascrizioni mobiliari
a base reale, non personale, per semplificare le ricerche nei registri mobiliari. La
conoscenza del numero di matricola del bene permette a chiunque di accertare
rapidamente a chi il bene appartiene, qual la sua condizione giuridica, ecc. senza

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bisogno della preliminare identificazione della persona, come accade invece per la
trascrizione immobiliare.

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