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Diritto privato

Diritto privato
Procurarsi Codice civile
Il diritto privato regola i rapporti tra i cittadini e la nostra vita quotidiana, è il diritto delle
persone.
Il diritto muta nel tempo il suo paradigma. Il nostro Codice civile è stato approvato nel 1942, è
ispirato da quello francese (voluto da Napoleone). Il nostro Codice civile è stato scritto in svariati
anni ed è nato prima della costituzione e della formazione della nostra repubblica.
Il Codice civile è un insieme di legge unitario, grazie all’interpretazione il nostro Codice civile è
rimasto fino ai nostri giorni. Il diritto si interpreta, il diritto è in grado di adattarsi alla realtà sociale,
il diritto non cambia solo quando cambia la realtà sociale, ma cambia anche quando cambia la
concezione di esso. In passato i francesi avevano messo al centro del diritto privato la
proprietà, oggi il paradigma è cambiato e al centro del diritto privato c’è l’individuo.

Oggi il diritto non è più solamente nazionale, ma dipende dalle coalizioni e accordi con altri
stati, la nostra costituzione e le nostre leggi devono confrontarsi con le normative europee, ad
esempio il nostro Codice civile prevede 1 anno di garanzia su un dispositivo elettronico, mentre le
normative europee garantisce una garanzia di 2 anni.
Il diritto privato non serve solo a regolare i rapporti tra 2 individui, ma ha anche funzione
regolatoria nei mercati.
Uno dei settori più importanti del diritto privato è il risarcimento dei danni (ha una funzione
compensativa e deterrente) tutto ciò serve a regolare i mercati e una realtà sociale. Ad esempio
se un prodotto di una azienda crea un danno viene data la responsività del danno alla azienda
produttrice, ciò ha una funzione deterrente.

Diritto privato comprende:

• Diritto di famiglia
• Diritto di successione
• Proprietà [Potere di disporre e di vendere] e diritti reali
• Obbligazioni [sono obblighi dettati dai contratti] e contratti
• Tutela dei diritti
La responsabilità civile entra nel campo delle obbligazioni.

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Norma giuridica
Insieme di regole che concorrono a disciplinare la vita organizzata. Ciascuna delle regole
dell'ordinamento giuridico prende il nome di norma, a cui si aggiunge il termine giuridica, poiché
garantisce l'ordine di una società, che è lo scopo del diritto in senso oggettivo. La norma giuridica,
in quanto tale e in quanto parte del sistema giuridico, è dotata di autorità e di conseguenza è
vincolante nei confronti di tutti i consociati. La norma giuridica si distingue dalla norma morale
perché quest'ultima è assoluta, perché obbliga solamente l'individuo che riconosce un valore nel
suo contenuto e che quindi decide di adeguarsi ad essa ad osservarla ed inoltre è autonoma
perché funge da imperativo solo quando la coscienza del singolo spontaneamente, ne accetta il
comando MENTRE la norma giuridica è prevista da un atto dotato di autorità nell'ambito
dell'organizzazione collettiva e anche quando disciplina l’azione del singolo, le cosiddette norme di
condotta, essa si presenta come eteronoma, cioè imposta al singolo da altri, da un'autorità a lui
esterna, capace di coercizione.

• Generalità: la norma comprende una serie non definita di soggetti


• Astrattezza: regola una serie indefinita di casi, quando viene creata una norma bisogna
fare una sussunzione (fattispecie concreta [situazione reale] e astratta [norma scritta])
• Sanzionabilità: il diritto privato non ha l’obbiettivo di punire ma solo quello di risarcire e
ripristinare l’equilibrio
• Imperatività: norma cogente e inderogabile, esistono le norme dispositive è derogabile
se le parti hanno concordato condizioni differenti dalla norma (solo nelle norme dispositive
è possibile scegliere diversamente da ciò che è scritto nella norma)

Gerarchia delle fonti del diritto (serve a dare una gerarchia alle norme ed evitare che vadano in
contrapposizione tra di loro)
1. Costituzione e leggi costituzionali
2. Diritto europeo
3. Leggi ordinarie e codici
4. Regolamenti
5. Usi e consuetudini

Formanti dell’ordinamento

• Legislazione norma di rilevanza centrale; complesso di leggi di un determinato paese


• Giurisprudenza risultato di attività di organi giurisdizionali di uno stato
• Dottrina indagine sull’insieme del sapere, su opere di stampa di argomento scientifico
ecc...

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Interpretare la legge
Articolo 12 co. 1

• Interpretazione letterale: significato della legge.


• Interpretazione funzionale: dare un significato alla norma che sia coerente con lo scopo
della norma.
• Interpretazione sistemica: l’articolo deve essere connesso e interpretato assieme ad
altere norme per dare un’interpretazione più corretta
• Interpretazione evolutiva: un’interpretazione basata sulla società in cui viviamo

Se una norma di legge non è diretta, cioè manca una legge in grado di risolvere una controversia,
si utilizza una analogia.
Analogia legis: si utilizza una legge simile e ampio il suo campo per poter includere il caso
Analogia iuris: utilizzo diverse disposizioni dal quale si può applicare un principio
La legge non è in grado di prevedere tutti gli eventi, in quai caso il giudice dovrà interpretare il caso
specifico utilizzando una analogia.
Il giudice è tenuto a una interpretazione conforme alle leggi europee.

Fatti giuridici pag.51


Il diritto privato parte da azioni reali che accadono, quindi da un fatto, il diritto si basa su eventi delle
attività sociali, un evento diventa giuridico solo quando esso diventa rilevante per la legge.
I fatti giuridici possono essere sia naturali che umani. Tutti i fatti divengono fatti giuridici se il loro
accadimento determina conseguenze giuridiche per l’ordinamento. I fatti giuridici sono quindi eventi
ai quali l’ordinamento ricollega determinati effetti giuridici. I fatti giuridici si distinguono in fatti giuridici
naturali e atti giuridici.
Un fatto può essere illecito o lecito.
I negozi giuridici sono l’insieme di tutti gli atti giuridici sono accomunati dalla volontà di essere un
atto giuridico (es matrimonio, testamento, contratto, ecc.)
Mentre atto giuridico in senso stretto è un fatto voluto o non voluto.
L'aspettativa, in diritto, indica una posizione di attesa di un effetto acquisitivo incerto.
Si pensi ad esempio all'aspettativa di cui è titolare l'acquirente di un bene in virtù di
un contratto sottoposto a condizione sospensiva non ancora verificatasi. In tal caso il titolare
dell'aspettativa è destinatario dell'effetto sperato (l'acquisto della proprietà del bene) ma non ha
una pretesa o un potere in ordine alla sua produzione.

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I soggetti
I soggetti possono avere posizioni di vantaggio (attiva) o di svantaggio (passiva).
Il soggetto attivo ha dei diritti, il diritto soggettivo:

• Nozione le situazioni giuridiche soggettive sono le posizioni ideali del soggetto


giuridicamente rilevanti. Nell’ambito delle situazioni giuridiche soggettive possono
distinguersi in situazioni attive e situazioni passive
• Facoltà è lo specifico potere giuridicamente spettante al soggetto in ordine a determinate
attività di fatto o comportamenti. Le facoltà concorrono a formare il diritto soggettivo (es. il
proprietario ha facoltà di godere e disporre del bene).
• Aspettativa: la posizione di attesa di un effetto acquisitivo incerto, precisamente dell’effetto
derivante da una fattispecie sottoposta a condizione sospensiva o risolutiva (es. la vendita
sotto condizione sospensiva di un finanziamento).
• Stati sono le posizioni giuridiche fondamentali che la persona assume nell’ambito della
società e del nucleo familiare (es. nell’ambito familiare, lo stato di figlio o di coniuge), e
rilevano come presupposti di diritti e obblighi.
• Poteri giuridici è la possibilità spettante al soggetto di produrre determinati effetti giuridici
(es. art. 1456 c.c. e clausola risolutiva espressa). Se il potere è diretto ad incidere sulla sfera
altrui per il soddisfacimento del soggetto titolare, si parla di diritti potestativi. (es richiedere
affitto all’affittuario)

Il soggetto passivo ha dei doveri

• Doveri sono situazioni giuridiche soggettive che correlative alle pretese. Si distinguono dagli
oneri perché questi sono comportamenti dovuti nell’interesse del soggetto stesso (es.
trascrizione o la prova in giudizio), mentre i doveri sono nell’interesse altrui.
• Soggezioni sono situazioni giuridiche passive correlative ai poteri giuridici.

Diritti assoluti e relativi


I diritti assoluti possono essere fatti valere contro chiunque (es diritto di proprietà), mentre i diritti
relativi sono rivolti solo verso alcuni soggetti (es il creditore).
Abuso del diritto
Non posso esercitare di un diritto per un fine per il quale l’ordinamento non lo ha riconosciuto, quini
non posso abusare di quel diritto se non viene proclamato come illegittimo (es il proprietario di una
casa non può decidere di alzare un muro di 10 m solo per infastidire il vicino, ma può farlo solo se
c’è un reale motivo per farlo, mancanza dell’interesse legittimo). Il diritto potestativo è il diritto
avente come contenuto il potere del soggetto di modificare nel proprio interesse una determinata
situazione giuridica soggettiva mediante una dichiarazione unilaterale di volontà (es. potere di scelta
nelle obbligazioni alternative, il potere di avvalersi della clausola risolutiva espressa)

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Estinzione e perdita del diritto


Prescrizione: è un modo generale di estinzione dei diritti, se un diritto non viene esercitato, di norma
un diritto dura per 10 anni ma esistono casi di prescrizioni più brevi. La prescrizione può essere
sospesa (momento in cui il tempo si blocca, la prescrizione viene messa in pausa) o interrotta (la
prescrizione viene bloccata e inizia da capo una volta che viene riattivata).
Esistono alcuni diritti imprescrittibili cioè non vengono mai persi (es diritto di voto)
Decadenza: è prevista dalla legge o dalle parti, sono termini che mi impediscono di eseguire una
prerogativa ma non estinguono il mio diritto (es il diritto di garanzia).

Capacità giuridica e capacità di agire


il mondo del diritto pone al centro le persone, con persona non intendiamo solo l’individuo, ma
intendiamo tutte le persone giuridiche o gli enti.
Capacità giuridica idoneità di un soggetto di avere capacità giuridica, la può essere usta da 2 tipi
di persone: persona fisica persona umana, persona giuridica organizzazioni stabili con
ordinamenti aventi capacità giuridica generale e autonomia patrimoniale perfetta (autonomia tra
patrimonio organizzazione e persona fisica dietro l’organizzazione es. spa.) altri enti senza persona
giuridica l’ente non risponde col patrimonio ma bensì la persona fisica dietro di essa.
Capacità giuridica viene acquisita alla nascita, avvengono dei dubbi per il concepito o il nascituro
non concepito. Il nascituro concepito è colui nel grembo della madre, può avere eredita, donazioni
di sangue, attribuzione di un diritto sotto condizione della nascita (462 c.c. diritto nascita) (quindi si
ha una situazione di aspettativa).il nascituro e un soggetto tutelato dall’ordinamento il quale
potrà esercitare diritto alla nascita acquisendo la capacità giuridica. La posizione e completamente
diversa per il nascituro non concepito il figlio di mio figlio di 4 anni ovvero non vi è possibilità ma
il futuro a dei principali interessi esempio il testamento sul futuro figlio di mio figlio (il diritto verrà
riconosciuto al momento della nascita).

La sede della persona fisica

• Domicilio il luogo in cui la persona ha fissato il centro principale dei suoi affari (es studio).
• Residenza luogo della dimora individuale (es casa).
• Dimora luogo in cui abito ma in maniera non stabile (es casa vacanza).

Casi particolari

• Scomparsa: una persona che diventa irreperibile e in quel caso viene nominato un curatore
per fare i suoi interessi.
• Assenza: se una persona scompare per più di 2 anni avviene una procedura giuridica,
vengono nominati dei successori che entrano in possesso dei beni dell’assente.
• Morte presunta: in caso il soggetto scompare per più di 10 anni viene dato per morto.
• Commorienza: avviene quando 2 persone o più muoiono il legislatore può presumere il
momento della loro morte nel caso non sia certo.

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Capacità di agire artt. 32 e 33 cod. pen.


Indica la capacità di un soggetto di svolgere autonomamente la propria giuridicità, è un discorso
sulla persona fisica e non sulla persona giuridica. Si ottiene la capacità di agire quando raggiunge
la maggiore età (es dai 18 anni in poi un soggetto può stipulare contratti).
Un soggetto può perdere la capacità di agire, o comunque può essere limitata. Casi in cui un
soggetto non ha capacità di agire:

• Minore età: Nella minore età la capacità di giuridica viene esercitata dai genitori del
minore. In caso di emancipazione un minorenne può richiedere di anticipare la capacità di
agire (oggi molto poco attuata). Tutti i contratti stipulati dai minori sono invalidi. Un minore
può compiere un illecito, in quel caso la responsabilità cade sui genitori, in quanto
supervisori.
• Interdizione giuridica: viene emanata dal giudice, riguarda un soggetto maggiorenne, il
quale ha una abituale infermità di mente, il quale potrebbe potenzialmente andare contro i
propri interessi, per cui gli viene tolta la capacità di agire (non può fare contratti, non può
sposarsi, non può fare testamento). È una situazione molto svantaggiosa per il soggetto.
Viene assegnato un tutore al soggetto interdetto che dovrà agire al suo posto.
• interdizione legale: avviene quando un maggiorenne compie un reato non colposo con una
pena di reclusione di almeno 5 anni, perde tutti i diritti patrimoniali ma non quelli
personalissimi.
• Inabilitazione: è una situazione in cui un soggetto ha dei problemi psicologici o fisici non
troppo gravi, per cui gli viene assegnato un curatore che lo dovrà aiutare a esercitare i suoi
diritti.
• Amministrazione di sostegno: è una misura a geometria variabile, cioè il soggetto
(amministrato) viene assistito soltanto nei casi specifici decisi dal giudice; quindi, è una
soluzione molto meno gravosa rispetto alla inabilitazione e alla interdizione, oggi infatti è la
scelta più utilizzata e si evita di utilizzare le altre 2, tranne in casi particolari.
• Incapacità naturale di intendere e di volere: non è una situazione del diritto, ma un caso
naturale; è un soggetto che si trova in una situazione per cui non è in grado di intendere e
volere quindi si dice stato di fatto. In questo caso non c’è uno stato legale per cui non è in
grado di agire. Comunque, lo stato lo tutela in quanto si trova in una situazione non dipesa
dalla sua volontà (es un soggetto drogato a sua insaputa) quindi si dice atto illecito.

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GLI ENTI
Enti giuridici pag.131
Organizzazioni dotate di capacità giuridica potendo essere titolari in proprio di diritti e dovere e si
dividono in:

• persone giuridiche: possiedono capacità di agire, in quanto ente esercita la sua capacità
di agire in virtù di alcune persone fisiche con qualifiche al suo interno che hanno il potere di
agire producendo effetti giuridici in capo all’ente (similitudine col minore di età o una delega
di contratto), Rappresentanza organica ovvero persona che attua il contratto, per l’ente il
quale dovrà rispettare le obbligazioni del contratto stipulato (norme rappresentanza
volontaria art.1367)
• enti non personificati: sono tutti soggetti del diritto (soggetti giuridici) i quali però si
interfacciano col diritto in maniera diversa
Oltre ad essere dotato di capacità giuridica, l’ente è anche dotato di capacità di agire. L’ente si
avvale delle persone fisiche, le quali decidono e compiono gli atti imputati all’ente medesimo. Gli
enti giuridici non hanno alcuna menomazione che ne richieda l’affidamento ad altri soggetti. Essi
agiscono attraverso persone che fanno parte della loro stessa struttura organizzativa, cioè attraverso
Organi ovvero l’ufficio competente ad esercitare una funzione dell’ente. Gli organi possono essere
interni o esterni a seconda che abbiano o no il potere di rappresentanza. (col potere di
rappresentanza gli organi esterni sono dei rappresentanti dell’ente pag.133).

• Soggetti di diritto: soggetto di diritto, spetta solo agli enti personificati, ovvero enti che
hanno ricevuto il riconoscimento formale da parte dell’ordinamento giuridico
• Personalità giuridiche: soggetto di diritto, ente dotato di capacita giuridica generale e
autonomia patrimoniale perfetta
Enti associativi e enti amministrativi: gli enti associativi gruppo di persone con interesse proprio
nell’attività dell’ente (es. associazioni, comitati, società)con scopo di lucro. Gli enti amministrativi
sono persone che non hanno un interesse diretto con quello dell’ente stesso (fondazioni) hanno
scopo altruistico NO scopo di lucro.
Enti con personalità giuridica e enti senza personalità giuridica:
personalità giuridica enti con ordinamento e riconoscimento formale (iter con procedura
amministrativa che soddisfa i requisiti per avere autonomia patrimoniale perfetta) (l’ente ha un
patrimonio suo diverso da quello dei soci, grazie alla a.p.p.)

• enti senza personalità giuridica(impersonalità) non hanno questa caratteristica (se il


patrimonio dell’ente non basta io posso rivolgermi direttamente al suo rappresentante).
• Autonomia patrimoniale perfetta caratteristica di alcuni enti giuridici che consente di
essere una entità giuridica pienamente autonoma rispetto alle persone che ne fanno parte.

Organizzazione prive di capacità giuridica: sono delle entità che consentono di imputare le
capacità giuridiche a un soggetto che ne è titolare (es. azienda non ha capacità giuridica ma è
l’imprenditore che le possiede), (reti contrattuali, gestioni patrimoniali separate, condominio).

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Enti del terzo settore: non sono una categoria autonoma di enti (es fondazioni, enti di beneficenza),
accomunate da un interesse non economico

• Fondazioni: Enti amministrativi, hanno una autonomia patrimoniale perfetta, non ha uno
scopo di lucro. Necessita di 2 elementi: atto costitutivo e il riconoscimento. La fondazione
ha uno scopo che è fondamentale per essa, lo scopo serve alla fondazione per ottenere dei
fondi e deve essere di utilità sociale. La sua attività economica deve essere secondaria e
deve servire per raggiungere il proprio scopo. La fondazione possiede un patrimonio che
viene donato dal suo fondatore o la ottiene per successione, esso svolge il ruolo di un
negozio giuridico. Se lo scopo della fondazione non ha piè necessità di esistere la fondazione
si estingue (es. una fondazione che cerca di curare una malattia, se la malattia scompare la
fondazione non ha più senso di esistere), i fondi della fondazione andranno ad altre
fondazioni.
• Le associazioni: Sono enti associativi, sono organizzazioni stabili di persone, che svolgono
uno scopo non lucrativo ma non hanno uno scopo di utilità sociale, ma hanno uno scopo di
utilità per gli associati. Possono essere:
o Riconosciute: Sono riconosciute dallo stato, sono soggette a controlli ma hanno
autonomia patrimoniale perfetta.
o Non riconosciuta: Non ha richiesto il riconoscimento, questo comporta che non
avendo capacità giuridica; quindi, non avendo autonomia patrimoniale perfetta;
quindi, sono gli associati che devono rispondere in caso di necessità.
Esistono associazioni con lo scopo di far lavorare i propri associati, questo non è un interesse
di lucro per la associazione, ma tenta di portare un interesse economico ai propri associati.
Anche la associazione ha un patrimonio ma non è fondamentale. Opera attraverso gli
organi che servono per amministrare la associazione.

• Comitato: è un’organizzazione che ha uno scopo altruistico (es. promuove opere


pubbliche). Ha un’organizzazione più agile ed è governato dai componenti del comitato può
essere riconosciuto o non riconosciuto come le associazioni

Diritti fondamentali
il nostro ordinamento riconosce a un soggetto dei diritti che fanno parte della persona stessa,
essi sono chiamati diritti fondamentali art.2 costituzione e tutelano i diritti essenziali. I diritti
fondamentali sono tutelati dalla costituzione, tutela i singoli le fondazioni sociali (es enti,
famiglia). I caratteri dei diritti della personalità sono:

• Necessarietà: necessari alla persona, fondamentali per esistenza della persona


• Imprescrittibilità: non scadono
• Assolutezza: non sono relativi, ovvero possono essere fatti valere nei confronti di tutti
• Non patrimonialità: diritti che ineriscono la persona sono relativi alla persona, possono
centrare dei patrimoni ma non hanno natura patrimoniale
• Indisponibilità (limite della dignità umana): non possono essere oggetto di contratto in
termini relativi, ma in alcuni casi i miei diritti fondamentali possono essere oggetto di
disposizione (quando si supera la dignità umana)
I diritti fondamentali sono oggetti di tutela secondo il diritto privato(colluttazione), sono diritti in
continuo movimento (evoluzione)essendo espressione della realtà sociale.

Le fonti del diritto della personalità

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Le fonti nazionali: I diritti fondamentali si trovano all’interno della costituzione. Ne troviamo altre
anche nel Codice civile (es art 5, art. 9, art. 10). Le fonti sono anche internazionali come la CEDU
che è un trattato dell’unione europea, esiste anche la carta dei diritti fondamentali dell’unione
europea.
Diritto alla vita
È il diritto fondamentale di ogni persona fisica, questo diritto spetta al soggetto al momento della
nascita e quindi ha capacità giuridica, ciò non avviene con un concepito, esso ottiene i suoi diritti
alla nascita, il fatto del concepimento è comunque tutelato giuridicamente, e li viene assegnata la
soggettività giuridica del nascituro. Il diritto alla vita cessa alla morte di un individuo. Se la morte
non perviene per cause naturali ma è imputata all’azione di un altro soggetto esso è accusato di
aver leso il diritto alla vita. Il danno della perdita della vita non è risarcibile se la morte non
avviene sul colpo (danno tanatologico), il diritto lo ottiene solo se la vittima ha il tempo di
comprendere la sofferenza della sua morte.
Diritto all’integrità psicofisica
Tutela l’interesse dell’essere umano al godimento del proprio organismo nella sua interezza e sanità.
Questo diritto e tutelato con un risarcimento che varia in base al danno che la vittima subisce. Questo
diritto può essere annullato dal soggetto in pochissime e specifiche eccezione, il fine per il quale
viene annullato finché rientra nella dignità umana (es donare un organo). Un soggetto ha il diritto
di autodeterminarsi, cioè decidere cosa fare con il proprio corpo (es decidere se fare o no una
operazione) entro fino all’ipotesi estrema, il soggetto può preventivamente decidere come agire in
casi estremi (es se un soggetto può richiedere anticipamene che in caso vada in coma i medici non
devono somministrargli acqua e cibo).

Diritto all’integrità morale


Tutela l’esigenza dell’essere umano al godimento del suo onere e del suo decoro come singolo e
come membro di una collettività.
Correlato a questo diritto c’è il:
o Diritto di riservatezza, che tutela le proprie informazioni personali non vengano divulgate a
terzi (diritto alla riservatezza). Questo è un tema molto caldo attualmente, a causa dei social
network e del web.
o Diritto all’oblio che condiste nella richiesta della eliminazione dei propri dati (es un video
dal web).
o Diritto di Cronaca la tutela particolare all’espressione della stampa, il quale rientra
nell’ambito della libertà di manifestazione del pensiero.
o Diritto di critica in più permette di esprimere una propria opinione su un fatto.
o Diritto di satira permette di modificare la verità per fare ironia. Il diritto di cronaca è limitato
da dei paletti:
1. La verità oggettiva anche solo putativa
2. Deve essere di interesse pubblico
3. Continenza cioè deve essere espresso in forma civile

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Diritto di immagine
Tutela l’interesse del soggetto a che il suo ritratto non venga diffuso o esposto pubblicamente. La
legge disciplina il diritto all’immagine come diritto assoluto che importa il divieto a carico di tutti i terzi
di esporre o pubblicare il ritratto altrui (art. 10 cod. civ.; art. 96 e 97 l. dir. autore n. 633 del 1941)
Consenso: autorizzazione all’uso del ritratto La pubblicazione dell’immagine non richiede il consenso
dell’interessato quanto si tratta di un soggetto che svolge un’attività o ha una carica che lo
espongono alla notorietà.
Diritto all’identità personale
Diritto del soggetto ad essere identificato e riconosciuto nella realtà individuale. Questo diritto ne
comprende altri come il diritto al nome, diritto all’identità sessuale, diritto all’identità morale. Il
nome è tutelato anche per gli enti giuridici, pur privi di personalità giuridica. Il nome è l’appellativo
che identifica socialmente la persona. Consiste del cognome, che è l’appellativo comune al gruppo
familiare, e del prenome, che è l’appellativo individuale (art. 6, co. 2, cod. civ.). Corrisponde ad un
interesse pubblico all’identificazione sociale del soggetto. L’art. 7 cod. civ. prevede che il soggetto
può chiedere al giudice la cessazione del fatto lesivo del terzo in caso di contestazione del nome
ovvero in caso di uso indebito di esso (art. 7 cod. civ.). Lo pseudonimo è il nome usato in una
determinata attività letteraria o artistica (art. 9 cod. civ.). Il sesso è il segno di identificazione della
persona nel contesto sociale, corrispondendo quindi all’interesse di ogni soggetto al godimento della
propria identità sessuale (l. n. 164 del 1982 modificata e integrata dall’art. 31 d.lgs. n. 150 del 2011).
Il diritto all’identità morale è il diritto della persona a non vedere alterata la verità della propria vita e
delle proprie idee.
Eguaglianza
È un diritto di solidarietà, vale a dire un diritto che tutela l’interesse del soggetto a realizzare la propria
personalità mediante l’altrui prestazione. Tutela l’esigenza dell’essere umano ad essere trattato alla
pari degli altri senza discriminazioni giuridiche, e in particolare discriminazioni fondate sul sesso, la
razza, la lingua, la religione, le opinioni politiche, le condizioni personali e sociali (art. 3 Cost.).

I Diritti di famiglia:
L’art. 29 Cost. definisce a livello costituzionale la famiglia come società naturale, il che comporta il
riconoscimento dei diritti della famiglia nucleare come diritti fondamentali dell’uomo. Si specifica
come libertà e solidarietà del nucleo familiare. Libertà del soggetto di costituire la famiglia secondo
le proprie scelte e come libertà di svolgere in essa la propria personalità. La solidarietà si esplicita
nei rapporti tra i membri della famiglia (coniugi, uniti civilmente, figli). I diritti di famiglia hanno natura
non patrimoniale e non sono negoziabili per compensi economici. Possono avere un contenuto
economico, nel senso che possono avere ad oggetto beni o prestazioni economicamente valutabili,
ma ciò non esclude la loro natura non patrimoniale (es. diritto al mantenimento o agli alimenti sono
prestazioni economiche funzionali ad un fondamentale bisogno di assistenza della persona)

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La tutela dei diritti fondamentali


• RISARCIMENTO DEL DANNO: ai sensi dell’art. 2043 c.c. «qualunque fatto doloso o
colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che l’ha commesso a risarcire
il danno». Il danno risarcibile è tanto quello patrimoniale, quanto quello non patrimoniale, che
conformemente alle caratteristiche dei diritti fondamentali consegue normalmente alla loro
lesione.
• AZIONE INIBITORIA: rimedio generale preventivo che evita la realizzazione della lezione
diritto, impedire o far cessare un comportamento lesivo.

La famiglia e le successioni (semplificata)


La famiglia pone alla sua base un ordine personale, ma inevitabilmente avrà pure un ordine
patrimoniale. La famiglia possiamo considerarla come una comunità con annessa la relativa prole.
Abbiamo diverse strutture di famiglia, non solo il matrimonio, esse possono essere riconosciute o
non dall’ordinamento. Dal 2016 è nata una legge (scritta male, lacunosa) che definisce meglio le
diverse forme di famiglia e le convivenze. Il matrimonio è riservato solo a un uomo e una donna, 2
persone dello stesso sesso hanno solo un riconoscimento civile, la convivenza nasce
spontaneamente e non serve riconoscimento. gli uniti civilmente hanno dei diritti simili a quelli
sposati, il diritto che gli è precluso è quello della adozione. La convivenza di fatto non attribuisce le
stesse prerogative che hanno le famiglie formali (uomo donna sposati).
Differenza fra matrimonio, unione civile e convivenza: la maggior differenza è il riconoscimento
e una caratteristica ulteriore lo scioglimento;

• convivenza sciolta per semplice volontà delle parti, invece il matrimonio e l’unione sono
caratterizzate da una disciplina dello scioglimento con delle differenze.
• Matrimonio procedura più complessa, retaggio storico vincolato dai patti lateranensi,
inoltre, il matrimonio si può sciogliere solo per morte o per divorzio (necessaria la fase di
separazione e il decorso di un determinato periodo di tempo),
• nell’unione civile non vi è necessaria la separazione, si può andare direttamente al divorzio.
Dalla costituzione di una famiglia nascono diritti e obblighi (es. convivenza, fedeltà), la famiglia
non è solo una comunità tra due ma anche degli eventuali figli che saranno titolari di diritti e doveri
(figlio soggetto debole non capace di autonomia) (riforma 2012/2013 figli legittimi e naturali),
legittimati e scritti con norme contenute nel Codice civile.
da potestà il termine si è evoluto a responsabilità genitoriale (stessi poteri a entrambi i genitori)
(la responsabilità genitoriale termina ai 18 anni del figlio, tranne per un paio di doveri).
Affiliazione biologica: uomo e donna fanno un figlio che ottiene status di figlio per procreazione
affiliazione(adozione): viene riconosciuta anche in termini non naturali facendo nascere dei diritti
in status di figlio (con riduzione di diritti e doveri).

Regimi patrimoniali della famiglia


Sono degli istituti che ci dicono come all’interno del modello familiare di riferimento vengono gestiti i
beni. Questi istituti sono nati solo per il matrimonio e successivamente per l’unione civile, mentre i
conviventi non hanno un regime patrimoniale di famiglia a meno di un contratto tra i conviventi.

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Diritto privato

• Comunione legale: automaticamente per legge salvo diversa indicazione dai coniugi si
utilizza la comunione legale come principio matrimoniale. In questo regime entrambi i coniugi
hanno pari potere sui beni e pari diritti sugli acquisti dei beni. Ma non tutti i beni acquistati
dopo il matrimonio diventano in comunione, questi bene prendono il nome di beni personali:
o I beni acquistati prima del matrimonio.
o I beni acquistati dopo il matrimonio come dono o come successione.
o I beni di uso strettamente personale di ogni coniuge e i loro accessori.
o I beni che servono per le attività di professione del coniuge.
o I beni ottenuti da un risarcimento.
o I beni acquistati vendendo un oggetto personale.
o
Regime di comunione legale
È il regime patrimoniale che trova applicazione in mancanza di differente scelta e in virtù del quale
sono conferiti ai coniugi uguali poteri di cogestione e uguali diritti sugli acquisti. Si definisce come
regime di comunione degli acquisti perché di massima – salvo specifiche eccezioni – cadono nella
titolarità di entrambi i coniugi tutti gli acquisti successivi al matrimonio, anche se formalmente
effettuati da uno solo dei coniugi. Non deve essere confusa con la comunione ordinaria. Si
distinguono i beni che cadono in comunione immediata da quelli che cadono in comunione per il
residuo. I beni che sono esclusi dalla comunione sono i c.d. beni personali. Quanto alla gestione dei
beni, vige la regola per cui gli atti di straordinaria amministrazione (vale a dire quelli che non rientrano
nella quotidianità) devono essere compiuti congiuntamente dai due coniugi, mentre quelli di ordinaria
amministrazione possono essere compiuti disgiuntamente. I creditori personali dei coniugi possono
rivalersi sui beni della comunione in via sussidiaria rispetto al patrimonio personale esclusivo del
coniuge debitore e solo per la quota del coniuge debitore sul bene in comunione.

• Esempi comunione legale:


o Il matrimonio non può essere usato come credito per debitori, si possono soddisfare
solo sui beni dei singoli o solo per la meta dei beni in comunione solo dopo avere
aggredito i beni personali.
o Per i debiti familiari il creditore può aggredire il regime per la sua interezza
• Separazione dei beni: in questo regime ciascuno dei 2 coniugi mantiene la proprietà
esclusiva dei beni acquistati.
• Fondo patrimoniale: si sovrappone ad un altro dei due regimi, può esserci o non esserci.
o Significato: Regime in forza del quale uno o più beni vengono destinati vincolati ai
bisogni della famiglia in sostanza un bene di cui e titolare uno dei due coniugi viene
staccato dal suo patrimonio e vincolato ai bisogni della famiglia.
o Unici creditori: in grado di aggredire il patrimonio sono i creditori della famiglia
esempio il dentista ovvero un debito ad interesse familiare.

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Diritto privato

Come capire il regime patrimoniale di una famiglia:


I regimi patrimoniali della famiglia sono annotati al margine dell’atto del matrimonio, in altri termini
per sapere se tizio e in comunione beni, fondo patrimoniale o separazione dei beni devo andare a
vedere l’atto di matrimonio di tizio con caia (dei soggetti).

L’impresa familiare art. 230-BIS.C.C.(regole generali)


Istituto giuridico, attraverso il quale i vari componenti di un nucleo familiare attuano una impresa,
attraverso un’unita paritaria basata sulla familiarità per una attività produttiva, essa consente al
familiare di avere una tutela residuale cioè l’impresa familiare non trova applicazione se mio figlio
lavora attraverso un contratto: invece, se mio figlio aiuta l’impresa lavorando senza essere
giuridicamente qualificabile acquisisce i diritti dell’impresa famigliare. Chi presta servizio in una
impresa ha diritto a essere mantenuto e a partecipare agli acquisti in base alla quantità e qualità del
lavoro prestato e ha diritto di prelazione, ovvero il parente ha diritto a essere preferito rispetto a un
terzo acquirente in caso il proprietario della azienda decida di venderla.

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Diritto privato

Le successioni
Un individuo con la morte perde la capacità giuridica e quindi la possibilità di avere situazioni
giuridiche soggettive. Alcune di queste situazioni giuridiche soggettive devono trasferirsi in capo ad
un altro soggetto. La materia del diritto che gestisce questo ambito è il diritto di successione.
Alla morte ci sono alcune situazioni giuridiche di una persona si estinguono e non si trasferiscono
(es il nome e la propria immagine). In generale possiamo dire che si trasferiscono i diritti patrimoniali
(es diritto di proprietà di una casa).
Prima della morte della persona nessuno può acquisire nessuna posizione giuridica soggettiva
tutelata dalle norme successorie.

• Successione legittima: segue le leggi fissate dall’ordinamento, interviene quando il


soggetto di cui eredità si tratta non ha stabilito chi subentrerà nei suoi diritti.
• Successione testamentaria: avviene quando il defunto (decuius) ha scritto un testamento
durante il periodo in cui era in vita, in questo caso non avviene la successione legittima.
Il testamento concede ad un individuo di indicare a chi dare il proprio patrimonio, ma ha dei limiti.
Il principale limite del testamento è la successione necessaria che impone di riservare una
quota del patrimonio ai famigliari. Non è possibile impedire ai legittimari (parenti stretti del
defunto) di ottenere una parte del patrimonio proprio perché tutelati dal diritto di successione,
questa quota prende il nome di quota legittima/di riserva. Il patrimonio che spetta ai legittimari
si computa al legittum (ciò che il decuius possiede) e al donatum (ciò che il decuius ha donato).
Queste norme tutelano i figli, i coniugi e gli ascendenti (genitori).
come viene spartito il patrimonio: Il coniuge ha diritto alla metà del patrimonio se non vi sono
figli o se concorre con gli ascendenti, ad 1/3 se insieme al coniuge concorre un figlio, ad 1/4 se
concorre con due o più figli (artt. 540, 542, 544 c.c.). Ha inoltre sempre diritto all’abitazione sulla
casa familiare e all’uso dei mobili che la corredano. I figli, ed in via di rappresentazione gli altri
discendenti, hanno diritto: alla metà se il figlio è uno o due e non vi è coniuge, ad 1/3 se un figlio
concorre con il coniuge, se vi sono più di due figli hanno diritto a 2/3 se non vi è coniuge e alla
metà se concorrono con il coniuge (il quale ha diritto come detto ad 1/4). Gli ascendenti hanno
diritto alla quota di riserva solo in mancanza di figli del decuius e pertanto possono concorrere
solo ed esclusivamente con il coniuge. Gli ascendenti hanno diritto ad 1/3 se non concorrono
con il coniuge e ad 1/4 se concorrono con il coniuge.

Il testamento o atto di ultima volontà, è un negozio giuridico formale (la legge stabilisce forma
e requisiti del testamento), è revocabile (fino a quando posso fare testamento posso cancellare
un testamento precedente e crearne uno nuovo). È possibile possedere più di un testamento
basta che essi siano compatibili. Non ammette rappresentanza (non derogabile). Non può
essere congiuntivo (non può essere fatto assieme ad un’altra persona). Forme di testamento:
1. Testamento olografo: è un testamento scritto a pugno (non può essere scritto in digitale)
dal testatore, firmato e datato.
2. Testamento pubblico: scritto dal notaio sotto indicazioni di un soggetto.
3. Testamento segreto: scritto su una scheda firmato dal testatore e consegnato in busta
chiusa al notaio, non è necessario che il notaio conosca il contenuto del testamento.
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Diritto privato

erede e legatario
Secondo il Codice civile, chi riceve l'intero patrimonio del defunto o una quota di tale patrimonio (ad
esempio: la metà, un quarto, ecc.) si dice successore a titolo universale o erede; chi invece riceve
beni determinati si chiama successore a titolo particolare o legatario.
Regole successione
In caso di assenza di erede (fino a parenti di sesto grado) l’eredita andrà allo stato (successore di
ultima istanza), eredita attribuzione di un patrimonio o parte di esso. L’erede eredita tutto il
patrimonio del decuius, quindi anche i suoi debiti. Esiste un modo per limitare la responsabilità dei
debiti, se io divento erede potrei non sapere il valore del debito, quindi posso utilizzare la
accettazione con beneficio di inventario che produce l’effetto di mantenere distinto il patrimonio
dell’erede da quello del decuius ma nei limiti ereditari.
L’art. 458 c.c. sancisce il divieto dei patti successori, risultando vietati (e nulli) tutti i negozi che
attribuiscono o negano diritti su una successione non ancora aperta (si distinguono i patti successori
istitutivi, dispositivi e rinunziativi). Patti successori istitutivi sono i negozi giuridici con cui un soggetto
dispone della propria successione. Sono tutti i negozi diversi e alternativi dal testamento (donazione
a causa di morte, mandato post morte e negozi a favore di terzi da eseguirsi dopo la morte), poiché
questo ultimo è l’unico negozio con cui è possibile regolare la propria successione. Il patto
successorio rinunziativo è il negozio mediante al quale il soggetto rinunzia a diritti che gli potranno
spettare su una successione non ancora aperta. Il legislatore è introdotto con la l. 4 febbraio 2006,
n. 55, un nuovo tipo contrattuale, il patto di famiglia, che consente all’imprenditore di regolare il
passaggio generazionale dei beni produttivi (l’azienda) con effetti sulla futura successione.
Le forme testamentari sono caratterizzate da instabilità. La donazione è un’attribuzione
vantaggiosa ma anche instabile, in quanto il legittimario può chiedere la restituzione del bene. L’atto
di restituzione produce degli effetti. (Se il decuius decide di donare parte del proprio patrimonio
mentre era in vita, i legittimari possono richiedere il patrimonio donato. Questo perché i legittimari
ottengono il patrimonio del decuius alla morte più tutte le donazioni fatte in vita).
Il nostro ordinamento ha un divieto sui patti successori (non può prendere accordi sulle posizioni
successorie prima della morte del decuius, perché non merita tutela dei suoi diritti in quanto la
successione non è ancora aperta).
Per le aziende invece esiste la possibilità di utilizzare il patto di famiglia, ovvero la possibilità di
ereditare la propria attività anche prima della morte del decuius. Esso permette di attribuire a un
discendente determinato tutte le sue attività d’impresa. È un contratto complesso in quanto tutti i
legittimari si riuniscono e si accordano per cedere l’azienda al discendente deciso dall’imprenditore,
ma tutti gli altri legittimari possono richiedere un compenso economico alla morte del decuius.

15
Diritto privato

Beni e diritti reali


Secondo quanto risulta dall’art. 810 cod. civ. i beni sono le cose che possono formare oggetto di
diritti. I «beni» sono quindi una specie del più ampio genere delle «cose". Ci sono vari istituti che
gestiscono i rapporti tra i beni e gli individui, per il diritto un bene è l’oggetto del rapporto giuridico, il
bene è tutto ciò che può essere oggetto di diritti (comprende le cose materiali ma non solo).
Qualsiasi entità materiale o ideale giuridicamente rilevante è un bene. Ad esempio, un bene
può essere una casa (bene materiale), un software (bene immateriale), diritto alla vita (la vita è un
bene immateriale). Il diritto soggettivo esiste solo se esiste un bene.
A seconda del bene trattato il diritto agisce in modo differente:

• Beni materiali: sono cose del mondo fisico percepibili con i sensi o con strumenti materiali.
• Beni immateriali: sono invenzioni e le opere di ingegno (es brevetto, logo).
• Beni essenziali della persona: i valori della persona che costituiscono i diritti fondamentali
di una persona, e non sono beni patrimoniali.
Possiamo fare una altra distinzione tra beni mobili e immobili:

• Beni immobili: terreni, strutture, fiumi ecc.… tutto ciò che è naturalmente o artificialmente
suolo o incorporato ad esso. Per la vendita e il possesso di questi beni il legislatore ha deciso
di dare un maggior grado di complessità. È necessario un contratto scritto. È necessario che
esso sia opponibile a terzi (che venga certificato e registrato). (la proprietà la ottieni solo
quando certifichi il contratto e diventa opponibile a terzi)

• Beni mobili: tutto ciò che non è un bene immobile. Esistono beni mobili registrati (sono i
beni mobili che sono stati registrati in un pubblico registro, es aereo, autoveicoli) e non
registrati. (la proprietà la ottiene per chi prima ottiene il bene fisico)

I beni possono essere fungibili, quanto hanno la caratteristica di rilevare in termini di peso,
numero o misura. Possono essere consumabili, quanto la normale utilizzazione ne comporta la
consumazione, cioè la distruzione, l’esaurimento o la perdita. Inconsumabili sono i beni che non
si distruggono, esauriscono o perdono con l’uso. I beni divisibili sono quelli suscettibili di
frazionamento in due o più parti, diversamente sono indivisibili. I beni semplici sono quelli che
nella valutazione giuridica costituiscono un tutto unitario (un libro, una penna), quelli composti
sono i beni risultanti da più elementi che conservano la loro individualità materiale ma concorrono
al perfezionamento del tutto senza avere autonomia funzionale (un mazzo di carte, un paio di
scarpe, un paio di guanti). Esempi:

• Beni generici (pianoforte generico) e beni specifici (pianoforte di Beethoven).


• Beni registrati (case, auto, aereo) e non registrati (astuccio, orologio, ecc.).
• Beni fungibili o infungibili
• Beni consumabili (oggetto che nell’uso normale si esaurirà) o inconsumabili (che con
uso normale non finisce).
• Beni divisibili (10 KG di mele) o indivisibili (barca a vela).
• Beni semplici (libro) o composti (mazzo di carte)

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Diritto privato

Beni pubblici Sono quelli appartenenti allo Stato. Si compone:

• del DEMANIO PUBBLICO, che comprende il lido del mare, il mare, la spiaggia, i porti, i
laghi e le altre acque definite pubbliche dalle leggi in materia, i torrenti, nonché le
autostrade, gli aeroporti, gli immobili riconosciuti di interesse storico, archeologico e
artistico. La condizione giuridica è la inalienabilità (art. 823 c.c.)
• PATRIMONIO INDISPONIBILE, comprendente beni che non appartengono al demanio
pubblico ma che soddisfano interessi generali (es. foreste, miniere, cave e torbiere). La
condizione giuridica è la vincolatività della destinazione.
Pertinenze (oggetti facente parte del bene, es cantina della casa, caricabatterie del cellulare).
Un bene per essere pertinente deve essere funzionale al bene, esso deve essere durevole
Requisiti:

• L’atto di destinazione: permetta la connessione funzionale della cosa accessoria a quella


principale e si realizza mettendo il bene accessorio al servizio od ornamento della cosa
principale
• La durevole funzione d servizio o di ornamento: costituisce il collegamento che serve a
conferire alla cosa principale qualsiasi utilità o abbellimento
Regime giuridico (art. 818-819 cod. civ.):

• Le pertinenze seguono la sorte della cosa principale


• La disposizione della cosa principiale non pregiudica i diritti dei terzi sulla pertinenza
• Le pertinenze possono essere oggetto di separati atti o rapporti giuridici
UNIVERSALITÀ

Sono pluralità di beni mobili che appartengono alla stessa persona e che hanno una destinazione
economica unitaria (art. 816 cod. civ.). Requisiti:

• La pluralità delle cose


• L’appartenenza alla stessa persona
• L’unitaria destinazione economica

Concetto di patrimonio: già accennato precedentemente, esso in qualche modo può essere
ricondotto a una nozione unitaria di un bene; infatti, noi intendiamo per patrimonio un complesso
di beni suscettibili di valutazione economica (posso dargli un valore) che appartengono alla
stessa persona.
Il patrimonio arbitra nella responsabilità patrimoniale art.2740 Codice civile ci dice che il
debitore risponde dei suoi debiti con tutto il patrimonio ossia tutti i beni presenti e futuri.
Il patrimonio non può essere frammentato: ovvero io di norma non posso far fuoriuscire dal
mio patrimonio e rimanere proprietario di un bene (perché equivarrebbe a far uscire il bene dalla
responsabilità patrimoniale), eccezionalmente ordinamento prevede la possibilità del soggetto di
diritto di segregare il patrimonio ovvero staccare e blindare alcuni beni dalla responsabilità
patrimoniale. Esempio il fondo patrimoniale diretto solo alla famiglia, il patrimonio autonomo di
una azienda.

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Diritto privato

La proprietà: diritto più forte del singolo soggetto


Diritto reale ma non unico, è un diritto reale per eccellenza:
I diritti reali diritti che conferiscono un potere immediato su un soggetto su una cosa, un potere
immediato e assoluto è un diritto che attribuisce al suo titolare delle prerogative dei poteri che si
proiettano nella realtà sociale e quindi entrano in qualche modo in contatto con altri soggetti, ma
la maggiore caratteristica e la capacità dia vere un contatto immediato diretto tra soggetto e il
bene. I diritti reali sono i principi della tipicità o principio numero chiuso dei diritti reali, significa
che i diritti reali sono solo quelli previsti dalla legge:

• Diritti reali tipici e chiusi. Non si possono creare diritti reali atipici
o Diritti reali all’interno del Codice civile espressamente descritti
o Tipicità dei diritti reali
• I diritti reali di godimento diritti i quali legittimano i titolari a godere del bene o della
cosa sul quale il diritto insiste. (esempio la proprietà servitù)
• Diritti reali di garanzia funzione di garantire un credito (pegno, ipoteca) essi sono chiusi
e tutelano il creditore di una obbligazione avendo un potere di soddisfarsi sul bene del
creditore in caso di non avvenuta transizione. Importanti differenze fra garanzie e credito

Caratteri dei diritti reali:

• Immediatezza: tutti i diritti reali hanno come caratteristica quella dia attribuire una diretta
soggezione del bene al potere del suo titolare
• Assolutezza: potenzialmente possono essere fatti valere nei confronti di chiunque
pregiudichi il mio diritto, diritti erga omnes contrapposti ai
o diritti relativi (hanno un perimetro delineato ai soggetti definiti)
• inerenza: il diritto reale è incorporato nel bene, il mio diritto di conseguenza segue le
vicende del bene
• materialità: hanno ad Oggetto le cose materiali, solo in esse si può esplicare
l’immediatezza caratteristica fondamentale dei diritti reali.
• specificità: sono costituiti su cose specifiche ed esistenti, io non posso avere la
proprietà di una cosa non ancora costruito, ed esiste su una cosa definita (penna, casa,
moto)
Questi caratteri fanno parte di tutti i diritti reali che sono tipici.
Diritto reale di proprietà diritto più ampio possibile, potenzialmente ho un diritto reale ampio,
perché il proprietario ha come caratteristica fondamentale di godere della cosa in modo pieno
ed esclusivo nei limiti e con osservanza degli obblighi della legge:
o godere proprietario può abitare nella sua casa gode del bene, può dare in locazione
o disporre vuol dire realizzare atti dispositivi ossia vicende che mi consentono di
modificare il contenuto della cosa (esempio vendere un bene)

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Diritto privato

si può perdere la proprietà: quando al posto mio viene utilizzata da un altro soggetto
(usucapione). Non basta il mancato utilizzo del mio bene (facoltà di non utilizzo).
Non posso usare la mia abilita di disporre per distruggere un bene, se questa facoltà viene disposta
in maniera pregiudizievole per l’utilità sociale, in quanto la proprietà ha una utilità sociale, distruggere
il bene vuol dire esercitare una caratteristica del diritto diversa dal fine dell’ordinamento andando
contro una norma della proprietà norma 42 costituzione (limiti per assicurarne la funzione sociale, ci
tutela come proprietari). Art.42 costituzione “La proprietà è pubblica o privata. I beni economici
appartengono allo Stato, ad enti o a privati. La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge,
che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione
sociale e di renderla accessibile a tutti» Principio della garanzia costituzionale della proprietà: si
garantisce la proprietà privata e il soggetto proprietario. Principio della funzione sociale della
proprietà: la proprietà può essere limitata dalla legge al fine di renderla socialmente utile e quindi
conforme al bene sociale
Caratteristiche specifiche del diritto di proprietà:
o Diritto reale cinque di prima citati, è un diritto reale, il massimo dei diritti reali e pertanto la
proprietà possiede i caratteri dei diritti reali (immediatezza, assolutezza, inerenza e
materialità dell’oggetto).
o Essere piena: noi possiamo distinguere la proprietà dagli altri diritti reali perché la proprietà
è caratterizzati da pienezza disporre e godere di una cosa
o Elasticità: si può comprimere ma anche rispandersi, esempio quando su un bene di mia
proprietà si costituiscono delle limitazioni(comprimersi) che comportano la perdita della mia
pienezza (esempio do la penna al mio compagno, perdo la pienezza fin quando non riavrò
la penna) rispandersi.
o Esclusività: la proprietà e esclusiva nel senso che il proprietario e tutelato nel suo godimento
rispetto ad atti di ingerenza di altri soggetti, gli altri non si possono intromettere nel mio diritto
di proprietà.
o Indipendenza: non servono altri diritti se ho il diritto di proprietà in quanto la proprietà e il
diritto più grande e potente dello statuto.
o Imprescrittibilità: la proprietà non si estingue per mancato godimento (art.948).
o Perpetuità: potenzialmente la proprietà non ha limiti di tempo, azione rivendicazione non si
prescrive salvo per usucapione. (modo per cui si acquista uso di proprietà)
Limiti della proprietà:
Art. 833 c.c. DIVIETO DEGLI ATTI EMULATIVI. Il proprietario non può compiere atti, i quali
non abbiano altro scopo che quello di nuocere o recare molestia ad altri. Cass. 27 giugno
2005, n. 13732: «per configurarsi l’atto emulativo previsto dall’art. 833 c.c. è necessario che
l’atto di esercizio del diritto sia privo di utilità per chi lo compie ed abbia lo scopo di nuocere
o recare molestia ad altri “funzione sociale”
• Se deve essere costruita un’autostrada sulla mia proprietà lo stato mi dà un indennizzo di
pubblica utilità
• Limiti di diritto privato divieto di atti emulativi, abuso del diritto in quanto tale:(art.833)
o Esercizio del diritto di proprietà
o Finalità pregiudizievole dell’atto
o Inutilità dell’atto emulativo
o Il proprietario non può fare atti, il quale abbiano scopo di nuocere o fare molestia ad
altri

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Diritto privato

• Confini: Noi abbiamo una serie di norme che determinano i confini art.840, la proprietà ha
limiti di altezza e di sottosuolo fino ha interessi meriti di tutela. Inoltre, vi sono i limiti
orizzontali:
o Il proprietario del fondo può sempre chiudere il fondo (fare un muro)
o Caccia
o Pesca
o Rapporti di vicinato: al fine di tutelare i vicini, concezione fondiaria (idea del
legislatore
▪ Distanze (3 metri minimo)
▪ Regole immissione
▪ Costruzione di muri
▪ Luci
▪ Piante
▪ Scolo
▪ Norme che limitano il diritto di proprietà
Immissioni importanti x prof: vieta i regolamenti nei rapporti di vicinato, il proprietario di un fondo
non può impedire le immissioni di fumo di calore di esalazione rumore, derivanti dal fondo del vicino
se non superano la normale tollerabilità avendo colle abilita del luogo, non comporta il mio possibile
lamento (compro una casa di fianco a una rosticceria) così come una emissione viene data una
giustificazione alle esigenze dell’impresa rispetto alla proprietà individuale. Per risarcire eventuali
danni vi è il risarcimento del danno (tutela risarcitoria).

26/10/2022
Come si acquista la proprietà?
Esistono vari modi per l’acquisto di una proprietà, in quanto noi intendiamo tutte le vicende che
producono come effetto giuridico l’ottenimento di un bene da parte di un soggetto in due modi:

• derivativo: modi acquisto di proprietà in forza del quale un soggetto la acquista da un


precedente titolare (acquisto per passaggio da parte di un altro soggetto) il suo diritto passa
a me esempio tipico il contratto di compravendita (vendo maglia, pennarello), anche la
successione e compresa nel titolo derivativo. Vicende cosiddette traslative
• originario: modo di acquisto per cui il diritto reale viene acquisita a prescindete dalla
precedente titolarità del diritto in capo di un altro soggetto, io divento proprietario di un nuovo
diritto, non mi viene trasferito da un altro soggetto è appunto originario (qual cosa che io
creo, invento):

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Diritto privato

modi di acquisto:
o occupazione: ossia quelle cose che non sono di nessuno, non appartengono a un
soggetto, consentono a chi le ritrova di diventare proprietario.
o Invenzione: a dispetto del nome riguarda il ritrovamento della cosa perduta, diversa
dalla occupazione, in quanto si ritrova qual cosa che appartiene a qualcuno di cui io
a determinate condizione posso diventare il proprietario (art.927 codice civile), se non
viene reclamato l’oggetto smarrito per tot tempo diventa mio
o Accessione: modo di acquisto proprietà a seguito di incorporazione, ovvero
incorporazione di una cosa mobile ad una immobile, unione di beni mobili ad un fondo
(piantagioni costruzione ed opere)il proprietario del fondo ottiene sempre i mobili.vi
sono dei casi particolari, perché questa regola non trova applicazione quando ce un
diritto di superficie sul fondo e il titolare del diritto fa delle costruzioni sul fondo e anche
in casi eccezionali di accessione invertita regola del quale si inverte il principio, altre
eccezioni alluvione e avulsione un immobile si sposta su un altro immobile.
o Specificazione: modi di acquisto proprietà in forza del quale un soggetto trasforma
un bene in un'altra cosa, ad esempio un blocco di marmo in proprietà di tizio viene
trasformato da me scultore e ne faccio una statua tecnicamente il blocco e di tizio ma
articolo 940 ci dice che la materia altrui non può tornare alla conformazione originaria
chi la trasformata ne diventa proprietario pagando una indennità a tizio basata sul
valore originario della materia
o Unione e commistione: due modi di acquisto di proprietà in forza del quale due beni
mobili di due soggetti differenti vendono a unirsi ma rimanendo diverse (es collana e
smeraldo), la commistione: le due distinte cose si fondono in una sola .si deve
determinare il bene dal valore maggiore per attribuire la proprietà.
Come il diritto tutela la proprietà
Come l’ordinamento mi tutela da altri soggetti? Premessa quasi sempre o meglio sempre salvo
eccezioni il nostro ordinamento che è un ordinamento in cui lo stato di diritto la fa da padrone, non
si ammette che i privati si facciano giustizia da sé, l’applicazione del diritto è una prerogativa
dello stato, se io subisco una lesione dei miei diritti vado dallo stato per essere tutelato (vado dal
giudice che svolge una delle 3 funzioni essenziali dello stato, funzione giurisdizionale: iuris dice
ovvero dire la giustizia)solo eccezionalmente il nostro ordinamento riconosce l’autotutela. Questi
ordinamenti si chiamano:
Azioni del diritto privato azione abilita del soggetto di andare dal giudice a chiedere la tutela dei
suoi diritti al giudice (in maniera semplice, fare causa a qualcuno). abbiamo nel nostro ordinamento
le:

• azioni reali: consentono a un titolare di un diritto reale di ottenere la tutela di quel diritto e
sono contrapposte alle
• azioni personali: perché esse servono a far valere diritti personali (rapporti obbligatori).
• azioni petitorie: sono azioni a difesa della proprietà come le azioni reali

21
Diritto privato

azioni a tutela del possesso: sono cosa distinta rispetto alle azioni di proprietà
le azioni reali e possessorie hanno contenuti ben differenti di difesa le azioni a tutela proprietà e
sono divise in 4:

• azione di rivendicazione: serve a tutelare (massima lesione del diritto di proprietà) quando
io subisco la perdita della disponibilità del bene perché e stata presa da altri soggetti non
proprietari del fondo, l’azione serve in maniera specifica per recuperare il bene che io ho
perso. (potrò chiedere il risarcimento del danno)
o onere della prova: necessito della prova del mio diritto, ovvero dare prova di essere
legittimo proprietario ma lo necessito per diritto originario, non basta il titolo derivativo
(probazio diabolica). La giurisprudenza per ovviare al problema ha stabilito che se tu
hai abbastanza tempo sulla proprietà a far operare l’uso campione.
• azione negatoria: contenuto completamente diverso serve a far accettare dal giudice che
sul bene di mia proprietà non esistano diritti reali di terzi. Tutelo il proprietario da terzi soggetti
o interrompere turbative o molestie da parte di un terzo (lui non nega il fatto che io sia il
proprietario ma lui dice di avere un titolo diverso da quello di proprietà, solitamente un diritto
reale di godimento del bene) questa azione e imprescrittibile .si chiede al giudice
l’affermazione che il mio bene sia libero da altri soggetti
• azione di regolamento di confini e dei termini: azione che serve a tutelare la proprietà di
fronte a un evento ben specifico che riguarda la sua estensione:
o azione di regolamento di confini: fino a dove io ho la proprietà di un fondo quando
i confini sono incerti, È un’azione volta alla definizione giudiziale di un confine incerto
(art. 950 c.c.). L’azione ha carattere reale e tutela l’interesse del proprietario alla
sicura delimitazione del suo fondo. Oggetto dell’azione è la fissazione giudiziale del
confine tra fondi contigui.
o azione di regolamento dei termini: È un’azione mediante la quale il proprietario
chiede che i segni di confine del fondo mancanti o divenuti irriconoscibili siano apposti
o ristabiliti col concorso di spesa del vicino (art. 951 c.c.). Rispetto all’azione di
regolazione dei confini non si presuppone l’incertezza in ordine ai confini ma la
mancanza o insufficienza della loro materiale visibilità. Tutela l’interesse del
proprietario alla materiale visibilità dei confini.
punti essenziali da sapere: dall’essenza della proprietà caratteristica proprietà e i limiti(tutto)
comunione e condominio: (pag.217 libro)
la proprietà non sempre spetta ad un solo soggetto, infatti i diritti reali possono competere a più
persone (io e mio fratello proprietari di una casa comproprietà) comunione che se riguarda il diritto
di proprietà si chiama comproprietà diritto di proprietà di più soggetti, può dipendere da vari fattori
giuridici:

• comunione volontaria: le due parti mettono il bene in comune, acquistando congiuntamente


le quote di proprietà di un bene o aderendo ad una comunione già costituita
• comunione incidentale: viene costituita senza un atto volontario dei compartecipi (es.
successione ereditaria)
• comunione forzosa: si costituisce a seguito dell’esercizio di un diritto potestativo legale.

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Diritto privato

Lo scioglimento:
il codice prevede uno scioglimento volontario, che può essere richiesto da ciascuno dei
partecipanti all’autorità giudiziaria, la quale può stabilire una congrua dilazione, in ogni caso non
superiore a 5 anni. I compartecipi in caso possono stabilire un termine di durata della comunione
non superiore a 10 anni.

Quota del diritto di proprietà:


la comunione indica la quota indica la quota di proprietà su cosa invidisa (la teoria della comunione
plurima parzialità teoria in accordo con l’articolo 1100c.c.) proprietari di uno stesso oggetto a
quote distinte (in mancanza di specifiche e considerata meta pari) la comunione a delle regole
specifiche che consentono di chiarire come questo diritto di proprietà può essere esercitato:

• uso della quota comune: i pesi e i vantaggi si ripartiscono per la quota di ciascuno, a
seconda del mio diritto di proprietà (quanto posseggo l’oggetto in percentuale) io dovrò
pagare per la manutenzione del bene oppure maggiore sarà la mia influenza nelle scelte.
• Uso comune: io posso usare il mio oggetto senza impedirne agli altri di farne uso, io non
posso modificare l’oggetto di mia spontanea iniziativa
• Con riguardo: al contitolare del diritto reale non opera l’uso capione
• Gestione dei beni: se i proprietari sono tanti si ha bisogno di una commissione ovvero una
maggioranza voterà per la decisione del bene (assemblea) spesso il condominio.
• Sono il migliore a fare appunti
Condominio (regole particolari e specifiche) (pag. 222)
Forma speciale di comunione si caratterizza per la titolarità di alcuni beni che vengono definiti dalla
legge parti comuni di cui la proprietà viene associata alla proprietà esclusiva dell’appartamento
(proprietà esclusiva di una parte dell’edificio), differente per le parti comuni esempio l’ascensore
comunione speciale del bene. Il condominio nell’edificio si lega nell’esigenza fondamentale della
persona di avere una dimora (norme modificate nel 2012): l’obbligo di avere un conto corrente per il
condominio, obbligo di nominare un amministratore del condominio, ecc.…
le regole principali del condominio:

• Obbligatorietà del regolamento di condominio: il condominio deve avere un regolamento,


se ci sono più di dieci unità abitative (più di dieci condomini) serve a disciplinare le modalità
di gestione delle parti comuni dell’edificio che sono individuate dalla legge.vi sono delle
regole ben precise per le assemblee condominiali.
• Previsione: Obbligatorio avere un amministratore di condominio in caso di più di otto
condomini, esso può essere un condomino o un professionista, non ha potere superiori e
decisionale si limita ad applicare la legge e alla decisione dei condomini, sottopone
solamente i condomini alle necessita del condominio (amministratore fa attuare le decisioni
delle norme e delle assemblee condominiali) (art.1129c.c.)
• I poteri decisionali si esercitano solo sulle parti comuni, nelle quali tutti hanno un potere di
determinazione in base.

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Diritto privato

Servitù prediali (molto importanti)


Può essere considerata servitù la veduta di un soggetto su fondo del vicino, può prelevare acqua
dal fondo del vicino. Il fondo servente deve sopportare il peso della servitù prediale. Se tizio vende
il fondo dominante, il fondo servente continua a servire quel fondo. Se il proprietario di un fondo su
cui insiste una casa costruisce un balcone che sfocia sul giardino, in quel caso non è servitù se il
giardino è in comune. Tutti i pesi che riguardano un fondo sono delle servitù.
Possesso e detenzione (sono situazioni di fatto) (pag. 243)
Non sempre le relazioni tra individuo e bene sono diritti reali, ma è giuridicamente rilevante e il
soggetto ha il diritto di essere tutelato. Alla base del possesso o detenzione ci può essere un diritto
reale, ma non è certo, mentre si ha sempre un diritto di fatto su quel bene.
Il diritto tutela non solo i diritti reali ma anche le situazioni di fatto (es. se io porto la macchina dal
meccanico, certamente rimango io il proprietario, ma che tipo di relazione avrà il meccanico con la
mia macchina?). Possesso e detenzione prescindono dalla situazione di diritto al fine di qualificare
in termini di possesso e detenzione una relazione materiale e quindi non assume rilevanza il dato
giuridico.
Possesso:
Il possesso è il potere di fatto su una cosa che si manifesta in una attività corrispondente all’ della
proprietà o di altro diritto reale. il possesso è un elemento essenziale per l’usucapione. Per
possedere un oggetto è sufficiente che nella relazione con il bene mi comporto come se ne avessi
la proprietà io sono il possessore di quel diritto reale. La relazione con il bene deve essere similare
a quello esercitato dal prioritario, la relazione deve essere paese ed esplicita. Se io ho il possesso
su un bene il diritto fa conferire determinati effetti, chi ha il possesso è tutelato dalle aggressioni
altrui in quanto possessore (azioni possessorie), chi ha il possesso, ma anche la detenzione ha dei
diritti sul bene. Le azioni possessorie mirano a tutelare il possesso quindi le azioni di fatto. Il
possessore ha titolo per acquistare i frutti prodotti dal possesso. Possessore in buona fede e colui
che possiede ignorando di ledere l’altrui diritto (art.1147c.c.) il possessore in questo caso fa i suoi
frutti della cosa posseduta fino al giorno della domanda di rivendicazione, il possessore in buona
fede avrà diritto ad un rimborso per le spese e ad una indennità per i miglioramenti. Il possessore
in mala fede ha: il diritto al rimborso delle spese per la produzione e il raccolto dei frutti naturali, ha
il diritto al rimborso delle spese per le riparazioni straordinarie del bene, ha il diritto all’indennità per
i miglioramenti recati alla cosa, nella minor misura tra l’importo della spesa e l’aumento di valore
della cosa(art.1150c.c.)

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Diritto privato

Detenzione
La detenzione è la disponibilità di fatto, nella quale ho la relazione con un bene in forza di quale un
altro soggetto lo possiede, significa che il potere sulla cosa è subordinato al potere di un altro
soggetto, il possessore, e dipende da quest’ultimo in termini di autorizzazione, due gruppi di ipotesi:

• Detenzione qualificata: un titolo che attribuisce un titolo personale di godimento


• Detenzione non qualificata: manca un titolo che attribuisce un diritto personale di godimento,
si tratta della ipotesi in cui il detentore tiene la cosa a disposizione del possessore. Rientrano
in queste ipotesi la detenzione per ospitalità:
o Es. amico e ammesso ad abitare a casa mia.
• la detenzione deriva da ragioni di servizio, ovvero:
o Es.un prestatore di lavoro prende in consegna l’autovettura per ripararla
Il detentore qualificato è tutelato alla stregua del possessore, al detentore qualificato spetta
un’azione possessoria. (un ladro ha il possesso), inoltre il detentore può diventare il
possessore della cosa dovuta solo mediante diritto di opposizione contro il possessore
(interversione del possesso art. 1141c.c.) l’atto di opposizione e l’atto giuridico unilaterale
mediante il quale il detentore afferma il proprio possesso sulla cosa disconoscendo il possesso
dell’opposto.

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