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Per capire cosa sia il diritto si parte dal concetto di uomo.

Per ricostruire il concetto di diritto nello specifico


si parte dal concetto di uomo attraverso la ricostruzione delle sfere della realtà. Quali sono le sfere? sono 4
La sfera della realtà più bassa è la sfera materiale. Noi partiamo dalla sfera della realtà più bassa per
ascendere verso l’alto. Della seconda sfera fanno parte gli esseri che possiamo definire viventi. Questa sfera
prende il nome di sfera vitale. un essere vitale è la pianta. c’è qualcosa di più che definisce il concetto di
uomo .nella terza sfera della realtà troviamo gli esseri animati. Gli animali. L’animale è materia, è vita, è un
essere animato. L’animale agisce sulla base dell’istinto. L’animale non agisce sulla base dell’esperienza.
L’essere umano rispetto all’animale ha un sostrato comune .per completare il concetto di uomo dobbiamo
arrivare alla sfera umana propriamente detta. L’essere umano è un essere che può vivere da solo e in
gruppo ma nel moneto in cui vive in gruppo deve istituire delle regole comportamentali. L’essere umano
agisce sulla base dell’esperienza. È l’unico che fa cultura. in questo concetto lato di cultura può inserirsi il
concetto di espressione. L’uomo ha creato il diritto per regolamentare la propria vita nella società. il
risultato del fare cultura è creare diritto. Se volessimo capire cos’è il diritto non potremmo dire altro che il
diritto è un insieme di regole che disciplinano il vivere dell’uomo. il diritto è un fatto propriamente umano
.il diritto è un fatto sociale .il diritto come fatto umano, il diritto come fatto sociale. Il diritto è un fatto
normativo :è composto da norme giuridiche. tre sono i caratteri incontrovertibili del diritto: il diritto è un
fatto umano, il diritto è un fatto sociale, il diritto è un fatto normativo. È composto da regole di condotta. Le
norme giuridiche del nostro sistema sono generali ed astratte. Nel nostro sistema vige il principio della
generalità e astrattezza. Il legislatore quando ha creato le norme ha seguito uno schema ben preciso. Il
principio della generalità significa che le norme giuridiche sono destinate alla generalità dei consociati. la
norma giuridica è caratterizzata dalla astrattezza ciò significa che la norma non è stata emanata dal
legislatore per rispondere ad una esigenza specifica che al legislatore è stata posta, ma significa che deve
disciplinare in modo astratto una potenzialità indefinita e indefinibile a priori di fattispecie il contratto è un
rapporto tra due o più parti per costituire, regolare o estinguere un rapporto giuridico patrimoniale. Questa
norma è dottata di generalità e astrattezza. il legislatore non ha definito la fattispecie o meglio l’ha definita
in modo tale che questo articolo potesse applicarsi ad una molteplicità di casi ,potesse essere applicato
dall’interprete ad una molteplicità di casi, definisce una fattispecie nella sua astrattezza. Il diritto si esplica
attraverso un insieme di norme, regole di condotta: i precetti normativi sono connotati dalla generalità e
astrattezza. Il diritto privato è quella branca del dritto che si occupa dei rapporti tra privati. a differenza del
pubblico che si occupa dei rapporti tra pubbliche amministrazioni. Quello che studieremo è la disciplina dei
rapporti interpersonali. ( contatto di locazione, vendita) il codice civile è un insieme di norme che sono
dotate di alcuni requisiti particolari. la norma giuridica è una regola di condotta che è connotata da una
sanzione. Nel diritto privato le sanzioni sono di tipo pecuniario .nel diritto privato la contravvenzione ad una
regola di condotta implica che l’ordinamento commini al soggetto inadempiente una sanzione. Esempio
l’inadempimento contrattuale è sanzionato dal nostro ordinamento. A differenza del diritto penale nel
quale le sanzioni rappresentano una limitazione della libertà personale del soggetto .la norma giuridica è
tale che l’ordinamento prevede che questa regola di condotta sia connotata dalla doverosità giuridica. Ciò
significa che il soggetto consociato deve tenere un comportamento conforme alla norma giuridica e questo
comportamento è un comportamento doveroso. La doverosità è data dal fatto che a seguito
dell’inadempimento di questa norma giuridica l’ordinamento dia al soggetto una sanzione. In questo la
norma giuridica si differenzia dalle norme morali .le norme morali sono regole d condotta che ciascuno di
noi si può dare per regolare i propri rapporti con gli altri le norme morali a differenza delle norme giuridiche
sono autopoietiche. Norme che ciascun soggetto detta per se stesso. Differentemente dalle norme
giuridiche che invece sono etero poietiche,esse sono formate da un soggetto terzo, il parlamento. Il nostro
parlamento detta regole di condotta ,detta nrome giuridiche. Se io contravvengo ad un principio che mi
sono posta per il mio vivere in società non mi commino una sanzione. la contravvenzione a questa modalità
di comportamento non implica una sanzione. In questo senso le norme giuridiche vanno distinte dalle
norme morali che non hanno rilevanza per l‘ordinamento. La norma giuridica è una regola di condotta che
proviene da altri e che alla cui contravvenzione segue una sanzione .le norme giuridiche devono un certo
qual modo essere individuate nella loro struttura. Come sono strutturate le norme giuridiche? .le norme
giuridiche hanno tutte la medesima struttura. La norma giuridica si presenta come una proposizione
condizionata. Esempio. una norma giuridica tipo è la seguente. Se si stipula un contratto bisogna adempiere
al contratto. Si tratta di una proposizione condizionata che è composta da due parti .se si stipula un
contratto è la prima parte, bisogna adempiere è la seconda parte. la prima parte prende il nome di
proposizione condizionata in senso stretto o anche fatto giuridico o fattispecie . la seconda parte della
norma prende il nome di proposizione condizionante o effetto giuridico o fattispecie effettuale. Quali sono
gli elementi connotativi del fatto e dell’effetto. Il fatto dell’esempio è se si stipula un contratto. Il fatto è la
stipulazione del contratto che è un fatto umano. È un fatto che tecnicamente prende il nome di
comportamento. la stipulazione di un contratto è un fatto giuridicamente rilevante significa che ha rilievo
per il diritto. Questo contratto ha effetti anche nei confronti dei terzi. Ciò significa che il contratto di
locazione che è stato pubblicamente registrato avrà rilievo nei confronti dei terzi. Se io volessi rilocare
l’immobile non potrei farlo perché c’è un contratto registrato che ha ad oggetto quell’immobile. I terzi
devono essere garantiti andando a vedere nei pubblici registri se quel bene immobile era già stato concesso
in locazione. Il fatto giuridico potrebbe essere anche un fatto non umano. Nel fatto potrebbe esservi la
previsione di un fatto naturale che abbia rilevanza giuridica nell’ordinamento. Un fatto potrebbe essere un
fulmine , un nubifragio. Se il fulmine cade su una barca in mezzo al mare non ha rilevanza per
l’ordinamento. Se il fulmine cade su un’abitazione dove ci sono persone e degli abitanti muoiono. Questo
fatto naturale incide su interessi giuridicamente rilevanti perché incide su fatti umani. Nel fatto possiamo
avere un fato umano o comportamento o un fatto naturale a patto che questo fatto incida su interessi
giuridicamente rilevanti. La proposizione condizionate detta anche effetto giuridico è composta a sua volta
da due elementi caratterizzanti. Il primo elemento prende il nome di componente di fatto dell’effetto. Il
secondo elemento è il concetto di indice di valore. Che cosa si intende di componente di fatto dell’effetto.
Esempio bisogna adempiere al contratto il contratto è la componente di fatto.se non vi fosse contratto non
vi potrebbe essere inadempimento. Secondo elemento caratterizzante è l’indice di valore. L’indice di valore
contenuto nell’effetto giuridico può essere un indice che fa capo al dovere o al potere. Che fa capo al
dovere significa che se non si adempie al contratto ci sarà inadempimento. Quali sono le conseguenze ? una
sanzione giuridica. Il dovere giuridico implica sanzione. La contravvenzione ad un dovere giuridico implica
comminazione di una sanzione. L’indice di valore potrebbe fare capo al potere giuridico. Quell’indice di
valore potrebbe essere identificato col potere . al consociato potrebbe essere dato potere di scelta tra a o b
il potere di scelta implica che l’indice di valore sia un indice di valore che fa capo al potere. Il fatto è
collegato all’effetto giuridico da una parola . se si stipula un contratto bisogna adempiere al contratto. La
parola di collegamento è allora. Questa parola è una parola che prende il nome di nesso di causalità o nesso
di condizionalità logica. Tutte le norme giuridiche si presentano cosi. fatto ,effetto, nesso di condizionalità
logica o causalità che unisce il fatto all’effetto. È la struttura di tute le norme. L’eccezione è rappresentata
dalle norme incondizionate. questa tipologie di norme sono caratterizzate dal fatto che in esse manca la
proposizione condizionante, manca il fatto giuridico. Un esempio di proposizione incondizionata è la norma
non uccidere. perché manca il fatto? qual è il fatto che si da per presupposto? Il diritto alla vita che è un
diritto inviolabile nel nostro sistema. Questo è il fatto che si da per presupposto. Il legislatore nel momento
in cui struttura la norma crea una norma incondizionata perché il fatto è dato per presupposto, perché il
diritto che è tutelato è inviolabile .le norme incondizionate sono a struttura semplice in contrapposizione
alle altre che sono a struttura complessa. (Norma giuridica, come si differenzia dalla norma morale. Che
struttura ha). I libri partono dallo studio dell’indice senza fare capire come esso si presenti. Si studiano nel
manuale le le situazioni giuridiche. l’indice di valore può far capo al dovere .ci troviamo dinnanzi a quelle
che vengono definite come situazioni giuridiche passive. Se invece diciamo che nella norma giuridica
l’indice di valore fa capo al potere giuridico intendiamo fare riferimento alle situazioni giuridiche attive. È
proprio di queste che ci occuperemo. alle situazioni giuridiche attive corrisponderà sempre una situazione
giuridica passiva. Vi è corrispondenza tra situazione giuridica attiva e passiva. Nel momento in cui noi
riusciamo a scoprire questa corrispondenza ci troveremo di fronte a quelle che l’ordinamento definisce
come rapporto giuridico. il rapporto giuridico è una situazione di corrispondenza tra una situazione
giuridica attiva e una passiva. Quali sono le situazioni giuridiche attive che fanno capo all’indice di valore del
potere? Le situazioni giuridiche attive sono il diritto soggettivo, diritto potestativo ,lo status (le più rilevanti)
Il diritto soggettivo è una situazione giuridica attiva, si sostanzia in un potere di agire, fa capo all’indice di
valore del potere, è un potere che viene attribuito dall’ordinamento ad un soggetto sulla base del quale il
soggetto ha il potere di agire per il soddisfacimento dei propri interessi. Il diritto soggettivo al suo interno si
tripartisce :si può presentare come assoluto, relativo o potestativo. Il diritto assoluto è esperibile erga
omnes nei confronti di tutti e tra gli esempi rientrano per un verso i diritti della personalità e il diritto reale
di godimento su cosa propria che è il diritto di proprietà. Diritti della personalità sono il diritto al nome,
all’immagine, alla riservatezza, sono ipotesi di diritti della personalità. Un soggetto è titolare del diritto al
nome, significa che in capo al soggetto vi è un diritto assoluto. Diritto assoluto al nome significa che il
soggetto può spendere il proprio nome nel traffico giuridico. Questo non riguarda gli altri. L’effetto è che gli
omnes non possono attentare al suo nome ,non possiamo fare un uso illecito, non possono spendere il
nome. Il diritto assoluto è esperibile erga omnes. Terzi hanno un dovere di astenersi dal compiere alcun
atto che possa ledere il suo diritto al nome. A fronte della titolarità di un diritto assoluto sugli omnes grava
un dovere di astensione. Situazione giuridica passiva che si compone del dovere di astensione o di non
ledere. Tra i diritti assoluti rientra il diritto di proprietà. Il diritto di proprietà implica che il fatto che il
soggetto titolare potrebbe prendere l’oggetto e distruggerlo, potrebbe porre in essere un contratto di
vendita o di donazione . se io ho un fondo e gli do fuoco è in mio potere con i limiti che derivano dai
rapporti di vicinato. in capo al proprietario è ascrivibile un diritto assoluto e un potere di godimento
illimitato. A questa esperibilità erga omnes corrisponde una situazione giuridica passiva il dovere che si
manifesta come dovere di astenersi dal compiere alcun atto che possa ledere il diritto soggettivo altrui. il
diritto soggettivo può caratterizzarsi dal fatto di essere o diritto soggettivo assoluto o relativo.

tipologie di regolamento

L'art. 17 della legge 400/1988, recante Disciplina dell'attività di governo e organizzazione della Presidenza


del Consiglio, distingue cinque diverse tipologie di regolamento:

 regolamenti di esecuzione: sono di norma previsti dalla legge al fine di dettare norme specifiche
per la sua corretta esecuzione, ovvero predispongono gli strumenti più opportuni per l'effettiva
messa in pratica delle disposizioni di legge; possono inoltre assolvere all'importante funzione di
precisare e integrare le norme predisposte dalla legge (funzione interpretativa).

 regolamenti di attuazione e integrazione: essi sono adottati quando una disciplina è coperta
da riserva di legge relativa e nel caso in cui una legge definisca soltanto norme di principio; tale tipo
di regolamento favorisce una migliore applicazione della legge, colmando eventuali incompletezze
(mai per materie coperte da riserva di legge assoluta).
 regolamenti indipendenti: essi sono adottati autonomamente dal Governo per regolamentare
materie che non sono affatto disciplinate da una fonte primaria (con esclusione di quelle coperte da
riserva di legge assoluta) e che quindi sono solitamente di modesta rilevanza. Non possono mai
derogare ad una norma di legge.

 regolamenti delegati (o autorizzati): previsti al fine di dare corso ad un processo


di delegificazione (ossia dell'attribuzione al Governo del compito di regolamentare certe materie
anche in deroga ad una disciplina precedentemente posta dalla legge). Tale processo è garantito da
una legge avente contenuto autorizzatorio del Parlamento che permette di disciplinare con
regolamento un oggetto già regolato da legge, anche su una materia coperta da riserva di legge
(purché non assoluta). La legge di autorizzazione dispone l'abrogazione della normativa vigente con
effetto però dall'entrata in vigore del regolamento (abrogazione differita).

 regolamenti organizzativi: disciplinano l'organizzazione interna dei pubblici uffici, e prima del 1948
godevano di un ampio raggio d'azione. Dall'entrata in vigore della Costituzione repubblicana,
essendo la materia coperta da riserva di legge relativa[1], essi non si distinguono più nella sostanza
dai regolamenti di esecuzione o di attuazione e integrazione. Tuttavia, nel 1997 la materia è stata
oggetto di delegificazione[2], per cui ad essi si sono sostituiti i regolamenti delegati.

 di attuazione delle direttive europee: si tratta di regolamenti che fanno seguito a disposizioni della
legge comunitaria tramite la quale l'Italia si adegua annualmente agli atti comunitari e che possono
essere adottati in materie di competenza legislativa esclusiva statale già disciplinate da legge
seppur non coperte da riserva assoluta.

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