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contratto è valido ed efficace. È possibile però che il concetto di validità non vada di pari passo col concetti
di efficacia perché a esempio la causa è illecita. Il contratto è validamente formato, solo che avendo una
causa illecita il contratto è affetto da nullità. È colpito da una forma di invalidità che riguarda uno degli
elementi essenziali. Quando il contratto ha in se l’oggetto è un contratto che si è validamente formale. Se
l’oggetto è illecito. Il contratto seppur validamente formato è un contratto inefficace. È vero il principio
secondo kl quale validità corrisponde ad efficacia, ma è anche vero che non sempre i contratti validamente
formatisi siano contratti efficaci. Al concetto di validità regolarità nella formazione dell’atto può seguire il
concetto di efficacia, ma non tutti i contratti che si sono regolarmente formati producono effetto nel
sistema.
Taluni contratti non producono effetti perché vi è una causa di nullità del contratto stesso e tra le principali
cause di nullità vi è la mancanza di uno degli elementi essenziali oppure uno degli elementi essenziali è
affetto da un vizio che lo colpisce, illiceità dell’oggetto o della causa. Però è anche possibile che ci siano dei
contratti che sono regolarmente formati , che incominciano a produrre effetti nel sistema, salvo poi ad un
certo punto cessare di produrne.4.02 ci troviamo di fronte ad una causa di annullabilità, sopravvenuta
rispetto alla formazione del regolamento contrattuale. In questo caso ci troviamo di fronte ad un contratto
regolarmente formato, che incomincia a produrre effetti nel sistema e che dopo cessa di produrne. nella
fase di esecuzione del contratto c’è un vizio che affetta il contratto, allora abbiamo un regolamento
perfettamente formatosi, al quale segue la produzione degli effetti salvo poi cessare, a causa di un vizio del
contratto.
Ci troviamo di fronte ad un contratto che ha tutti gli elementi essenziali, alle quali le parti hanno aggiunto
un elemento accidentale.(condizione, termine e modo). Le parti decidono di inserire nel regolamento una
condizione, o di sottoporre gli effetti del contratto al verificarsi di una condizione. Ti donerò la mia casa
quando ti laureerai. Il regolamento contrattuale è perfettamente formatosi, soltanto che questo contratto
non produce effetti nell’immediato perché è subordinato al verificarsi di una condizione. Il contratto
regolarmente formatosi per un certo periodo di tempo non produrrà effetti nel sistema. Produrrà effetti dal
verificarsi della condizione. L’effetto è il trasferimento della titolarità del diritto, dal donante al donatario.
Ad una regolarità contrattuale può corrispondere una immediata efficacia, una temporanea efficacia con
inefficacia successiva del contratto ovvero una efficacia sopravvenuta, incondizionata al verificarsi di
determinati eventi.
I fenomeni che rientrano nell’ambito dell’invalidità contrattuale sono i fenomeni della nullità e
dell’annullabilità, salvo poi verificarsi quel problema della sopravvenuta efficacia nel momento in cui si
verifichi un elemento accidentale. Nullità del contratto. È disciplinata dagli art 1418 a seguire. Le cause di
nullità: quando manca di uno degli elementi essenziali, l’accordo, la forma etc. può essere nullo quando è
contrario a norme imperative, salvo che la legge dispone diversamente. Quando è illecita la causa o quando
l’oggetto manca di uno dei due requisiti. Se non c’è un oggetto possibile il contratto è nullo. Quando i
motivi sono comuni ad entrambi le parti ed illeciti rilevano rendendo il contratto nullo. Il legislatore
enumera tutte le cause di nullità del contratto. 3 comma il contratto è nullo in tutti i casi espressamente
previsti dalla legge. La nullità può essere totale o parziale. Ci troviamo di fronte ad una nullità totale quado
il contratto è colpito da nullità nella sua interezza. La nullità è parziale quando può colpire determinate
parti del contratto, nel novero della nullità parziale possiamo distinguere una n p oggettiva, da una n p
soggettiva. La n p oggettiva colpisce determinate clausole del contratto, ma la nullità della clausola non è
detto che investa l’intero contratto. La n p soggettiva è riscontrabile soltanto nei rapporti plurisoggettivi. Ci
troviamo di fronte alla n p che colpisce singole parti del contratto. La n p o è disciplinata dall’art 1419.è
quella che colpisce singole clausole. Potrebbe essere limitata alla singola clausola e non inficiare il contratto
quando le parti avrebbero concluso il contratto anche senza quella clausola colpita da nullità. solo se le
parti non avrebbero concluso il contratto senza quella clausola, solo allora la nullità che ha colpito la
clausola si estende all’intero contratto. la clausola affetta da nullità, se può essere sostituita da una norma
imperativa, da una norma di legge stabilita dl legislatore, allora non comporta l’invalidità dell’intero
contratto. Diverso è il modo in cui funziona la n p s . la nullità parziale non colpisce una clausola ma un
rapporto. Contratto plurilaterale. È disciplinata dall’art 1420.abbbiamo un rapporto plurilaterale,
obbligazioni in solido. la nullità che colpisce un apporto può essere che rimanga limitata a quel rapporto e
tutti gli latri rapporti rimangano validi quando il rapporto colpito da nullità non è considerato essenziale.
Anche gli latri contraenti avrebbero concluso il contratto senza quel rapporto.
Azione di nullità. Nell’ipotesi i cui il c sia affetto da nullità , deve essere sollevata l’eccezione di nullità. La
parte che ha interesse a far valere l’azione di nullità la deve sollevare. Come si solleva l’azione di nullità?
rivolgendosi all’autorità giudiziaria e chiedendo al giudice di far dichiarare nullo il contratto. il giudice si
pronuncia con una sentenza che ha natura dichiarativa, dichiara la nullità del contratto per una delle cause
che ricorrono. l’azione di nullità può essere sollevata dalla parte che ha interesse e da chiunque ne abbia
interesse e dal giudice stesso, qualora il giudice si trova per un’altra causa a dover decidere sul contratto, se
si rende conto che il contratto è affetto da nullità e dichiarare d’ufficio il contratto nullo. l’azione di nullità è
imprescrittibile , può essere fatta valere in qualunque momento. Art 1422, imprescrittibilità dell’azione di
nullità. Una volta che l’azione di nullità è stata dichiarata, il contratto è nullo e no produrrà effetti nel
sistema. La dichiarazione nella quale si dichiara la nullità del contratto retroagisce al momento in cui il
contratto è stato formato, è come se il contratto fosse nato morto sin dall’inizio. Il c nullo non è in alcun
modo sanabile. Se le parti vogliono concludere il contratto devono redigere un contratto nuovo. C’è però la
possibilità delle parti di convertirlo. La conversione non è una forma di sanatoria del contratto e come
funziona? 1424.le parti si trovano dinanzi ad un c nullo, lo convertono in un altro contratto che però debba
avere gli stessi requisiti di forma e di sostanza. solo che le parti in questo contratto devono dichiarare che
avrebbero comunque concluso il contratto comunque. questo contratto è epurato dalla causa di nullità.
Diversa dall’azione di nullità è l’azione di annullamento. Contratto che è regolarmente formato, incomincia
a produrre effetti nel sistema. Non è un contratto nato morto, lo si potrebbe definire moribondo.si verifica
una causa di nullità che colpisce il contratto .ciò fa si che la parte che vi ha interesse proponga l’azione di
annullabilità del contratto e a seguito della sentenza che pronuncia l’annullabilità del contratto, il c stesso
cessa di produrre effetti. Quali sono i vizi che potrebbero colpire il contratto nella sua esistenza e
provocarne l’annullabilità. Art 1425. È annullabile il contratto posto in essere dal soggetto incapace di agire.
È annullabile il contratto stipulato da persona incapace di intendere e di volere. art 1426 eccezione.
Nell’ipotesi in cui vi sia un soggetto minore che abbia posto in esser un contratto. Il contratto non è
annullabile se il minore ha occultato con raggiri la sua minore età. Controparte che si renda conto di avere
concluso il contratto con un soggetto minore di età potrebbe rivolgersi all’autorità giudiziaria e far
dichiarare l’annullamento dell’atto. Altre possono essere le cause di annullabilità del contratto. Vizi del
consenso o della volontà. Violenza, errore o dolo esercitato su una delle parti contraenti. Errore , violenza e
dolo rappresentano uno dei vizi del consenso.
Errore 1428. L’errore può essere un errore vizio ,si ha quando cade sulla dichiarazione di volontà. Dichiaro
100 e volevo dichiarare 1000. L’errore ostativo cade sulla trasmissione della dichiarazione di volontà. Errore
di fatto qualora cada su circostanze di fatto , che dovevano essere conosciute da una parte e invece sono
erroneamente conosciute. l’errore può essere di diritto quando cade su una falsa erronea conoscenza di
norme di legge, sulla base della quale la parte è stata indotta a concludere il contratto. Errore di calcolo.
Dovevo sommare 100 piu 100 e ho scritto 2000. Le tipologie di errore nelle quali le parti possono incorrere
sono molteplici. L’errore per essere rilevante deve essere essenziale e riconoscibile. L’errore è essenziale
quando cade sulla natura dell’oggetto del contratto etc 1429. L’errore è essenziale quando cade sul
soggetto o sull’oggetto del rapporto. Pensavo di sposare tizio e invece ho sposato caio. C’è un errore che
inficia l’atto che cade sulla natura e sulle qualità dell’oggetto. Pensavo di acquistare un oggetto in oro e
invece ho acquistato un oggetto placcato oro. l’errore può considerarsi essenziale. È riconoscibile
1431.l’errore deve essere riconoscibile da una persona di normale diligenza, in questo caso l’errore può
essere causa di annullabilità del contratto. l’errore può essere causa di annullamento del contratto in tutte
le sue manifestazioni ma deve contenere in sé questi due elementi, cioè deve essere un errore essenziale e
riconoscibile. L’unica eccezione è rappresentata dall’errore di calcolo. L’errore di calcolo può essere
rettificato dalle parti, e l’errore non diventa causa di annullabilità perché è rettificato a monte dalle parti.
Acanto all’errore c’è la violenza e il dolo. Dobbiamo fare una distinzione tra la violenza psichica e violenza
fisica. quando parliamo di violenza intendiamo riferirci alla violenza psichica, perché la violenza fisica porta
non all’annullabilità ma alla nullità dello stesso. Se io prendo la mano di un soggetto e lo obbligo a scrivere
un contratto, questa è una violenza fisica ed è causa di nullità del contratto perché manca nel collega uno
dei requisiti essenziali, il consenso, l’accordo. Se parliamo di violenza come vizio del volere che colpisce il
contratto dobbiamo riferirci alla violenza psichica, e questa violenza psichica come si manifesta? Art 1434 in
poi. la violenza si deve manifestare nella minaccia di un male ingiusto, contrario al diritto, notevole. Per
quel che concerne la notevolezza del male bisogna avere riguardo all’età , al sesso e alle condizioni fisiche,
alla situazione nella quale si trova. Se io minaccio un bambino di non dargli le caramelle e poi minaccio una
persona adulta con la stessa frase, la minaccia ha un peso diverso a seconda della persona verso chi è
diretta .la notevolezza va ragguagliata alle condizioni fisiche e psichiche del soggetto verso cui è diretta.
Quando la violenza psichica ha questi presupposti ben può essere causa di annullamento del regolamento
contrattuale. la violenza può essere esercitata da controparte, dal soggetto che ha interesse alla
conclusione del contratto, minaccia all'latro u’ male ingiusto e notevole. può essere esercitata anche da un
soggetto estraneo al contrato. Arriva una persona da me chiamata he minaccia un soggetto: se non firmi il
contratto con tizia, ti brucio l’automobile, rapirò un tuo familiare. La violenza può essere esercitata contro
controparte, l’altra parte del rapporto, ma può essere esercitata verso i beni o verso i familiari. Non è
necessario che la violenza sia esercitata nei confronti di controparte, ma può essere esercitata contro una
cosa che appartiene a controparte ovvero contro un suo familiare. il secondo comma dell’art 1436 pone
una postilla rispetto a quanto detto. Se la violenza è diretta contro terzi, in questo caso la violenza deve
essere apprezzata dal giudice, se è stata determinata per la conclusione del contratto allora il giudice si
pronuncerà per l’annullamento dello stesso. È suscettibile di prudente valutazione dell’autorità giudiziaria
.la violenza deve distinguersi dal timore reverenziale e dalla minaccia di far valere un diritto .il timore
reverenziale potrebbe essere quello esercitato da un superiore gerarchico rispetto all’inferiore. Il datore di
lavoro che si rivolge al suo sottoposto e gli dice : se non mi vendi la tua casa ti licenzio. Abbiamo il timore
reverenziale che viene esercitato da un soggetto più in alto in grado da un soggetto più in basso in grado. Il
timore reverenziale può essere considerato violenza? Il timore ex se non può essere causa di annullamento
del contratto. Diversa fattispecie è quella di cui all’art 1438, minaccia di far valere un diritto. Può essere
causa di annullamento del contratto solo quando è diretta a conseguire vantaggi ingiusti. La minaccia di fare
valere un diritto legittima si ravvisa nell’ambito del contratto di locazione. Il conduttore è in ritardo nel
pagamento dei canoni. Il locatore intima il pagamento. L’intimazione di pagamento è la minaccia di far
valere un diritto, ma è una minaccia che di per se sola è una minaccia legittima. In questa stessa fattispecie
possiamo trovare una causa di annullamento quando il conduttore minaccia lo sfratto, l’intimazione di
pagamento e cosi via per conseguire dei vantaggi inusti. Se mi vendi il tuo appartamento non ti intimerò lo
sfratto. Questa è una minaccia di far valere un diritto, ma è diretta a perseguire vantaggi ingiusti. In questo
caso la minaccia di fare valere un diritto può essere causa di annullamento, ma quando è diretta a
conseguire vantaggi ingiusti.
Dolo: in che cosa si concretizza. Il dolo si concretizza nei raggiri che vengono usati per indurre controparte
alla conclusione del contratto. senza i raggiri controparte non avrebbe concluso il contratto. Il dolo usato da
un terzo verso controparte può essere causa di annullamento del contratto solo se il soggetto che ha
concluso il contratto ne ha tratto vantaggio ed era a conoscenza dei raggiri usati dal terzo. Il dolo può
essere un dolo diretto ovvero incidente. È diretto quando i raggiri siano usati direttamente per ingannare
controparte ,e quindi per determinare il consenso di controparte. Il dolo è incidente quando i raggiri non
sono tali da determinare il consenso. Il contratto sarebbe stato comunque concluso, solo che sulla base dei
raggiri utilizzati da controparte il contratto sarebbe stato concluso a condizioni diverse. In questo caso il
dolo non è un dolo diretto, perché il contratto comunque si sarebbe concluso, è un dolo incidente perché
incide sulle condizioni diverse alle quali le parti addivengono. In questo caso anche il dolo incidente può
essere causa di annullamento del contratto. Oltre che essere causa di annullamento del contratto, il
contraente che ha raggirato la parte può essere costretto dal giudice a pagare i danni.
Il contratto cessa di produrre effetti quando viene sollevata l’azione di annullamento. Questa azione di
annullamento può essere richiesta soltanto dalla parte nel cui interesse è stabilito l’annullamento. soltanto
controparte può chiedere l’annullamento del contratto. Mentre l’azione di nullità può essere sollevata da
chiunque vi abbia interesse, dal giudice. C’è una seconda differenza e si riferisce alla prescrizione .l’azione di
nullità è imprescrittibile, cioè può essere fatta valere in qualunque tempo. Ciò non accade per l’azione di
annullamento, che è invece un’azione che si prescrive. Si prescrive in cinque anni. I cinque anni decorrono
da momenti diversi. Dipende da quando si è verificato il vizio. Violenza : dal momento in cui è cessata la
violenza, errore e dolo: dal momento in cui errore e dolo sono stati scoperti. Da quel tempo decorrono i
cinque anni utili a sollevare l’azione di annullamento. Il contratto annullabile a differenza del contratto nullo
è sanabile ed è sanabile con un atto unilaterale che prende il nome di convalida. Può essere di due diversi
tipi. Convalida espressa o tacita. Per entrambe le tipologie di convalida il soggetto che può perle in essere è
il soggetto che è stato indotto a concludere il contratto sulla base del vizio. art 1444. La convalida espressa
va fatta a mezzo di una dichiarazione di volontà. Deve contenere la menzione del contratto che si intende
convalidare, del vizio che ha colpito o che colpiva il contratto, dichiarazione di volere convalidare il
contratto. La convalida tacita 1444 secondo comma si fa in modo differente. Si convalida un contratto
dando ad esso volontaria esecuzione, il contraente può dare ad esso volontaria esecuzione ma deve dare
prova di conoscere il vizio che affettava il contratto.se manca questo elemento la convalida non può farsi. A
seguito di questa sanatoria il contratto continuerà a produrre effetti nel sistema. Abbiamo un contratto
regolarmente formato che produce effetti nel sistema. Potrebbe cessare di produrne se viene sollevata
l’azione di annullamento, se viene convalidato invece continuerà a produrre effetti nel sistema.
Se il contratto contiene tutti gli elementi essenziali e le parti vi abbiano apposto un elemento accidentale,
succede che il contratto è valido ma non è temporaneamente efficace, diventerà efficace in un secondo
momento, quando si verificherà la condizione, il termine o il modo. Condizione, termine e modo o onere
sono gli elementi accidentali del contratto e sono disciplinati dal legislatore.